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Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VI NewsLetter Informazione online Venerdì 08/07/2011 – Anno VI, Numero 26 Quote latte. “Restituire i soldi agli allevatori che hanno rispettato le regole” Assemblea Nazionale/1. Quella straordinaria Italia del buonsenso Assemblea Nazionale/2. Stralci dalla relazione del Presidente Marini Crisi suinicoltura. Le richieste di Coldiretti alla Regione Lombardia Emergenza nutrie. Coldiretti documenta i gravi danni nelle campagne Campagna Amica. Scatta la campagna, concorso / Mercati, il calendario In agenda. Bollettino diabrotica / Agricoltura online e in tv ………………………………………………………………………… ………………… QUOTE LATTE: LO STATO RESTITUISCA I SOLDI AGLI ONESTI “Se la norma inserita nella manovra dovesse avere l’effetto di dilazionare senza ragione i pagamenti o peggio ancora di creare un quadro di confusione amministrativa che compromette la riscossione, si restituiscano i soldi a tutti gli allevatori che onestamente hanno rispettato le regole e si sono indebitati per pagare le multe o acquistare le quote”. Con queste parole, pronunciate ieri in occasione dell’Assemblea Nazionale della Coldiretti, il Presidente Sergio Marini ha ribadito la posizione, forte e netta, della prima Organizzazione agricola del Paese sul tema quote latte. Lo ha fatto davanti ad autorevoli rappresentanti del Governo (c’erano i ministri Tremonti, Romano, Sacconi e Fazio) e dell’opposizione (c’era il vicesegretario del Pd Enrico Letta), con parole chiare e determinate, sottoscritte dal vigoroso applauso di quindicimila imprenditori agricoli, provenienti da tutte le regioni e province d’Italia (fra questi c’erano anche trecento cremonesi), riuniti al Palalottomatica di Roma per l’Assemblea, in rappresentanza di 1,6 milioni di associati della Coldiretti. Parole, quelle pronunciate dal Presidente Marini, condivise appieno dai nostri allevatori – evidenzia Coldiretti Cremona – che hanno rispettato la legge mettendosi in regola, sulla questione quote, a costo di grandi sacrifici e di ingenti investimenti, e che oggi tornano a chiedere coerenza, trasparenza, rispetto per chi ha agito correttamente. In un territorio dove la zootecnia da latte è tra i fiori all’occhiello (ricordiamo che la provincia di Cremona vanta un patrimonio di oltre 150mila vacche da latte, con una produzione che supera il milione di tonnellate annue e rappresenta il dieci per cento del totale del latte munto in Italia) forte è la determinazione nel pretendere chiarezza in materia di quote latte.
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coldiretti cremona informa 26/2011

Mar 12, 2016

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Page 1: coldiretti cremona informa 26/2011

Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VI

NewsLetter

Informazione online

Venerdì 08/07/2011 – Anno VI, Numero 26

Quote latte. “Restituire i soldi agli allevatori che hanno rispettato le regole”

Assemblea Nazionale/1. Quella straordinaria Italia del buonsenso

Assemblea Nazionale/2. Stralci dalla relazione del Presidente Marini

Crisi suinicoltura. Le richieste di Coldiretti alla Regione Lombardia

Emergenza nutrie. Coldiretti documenta i gravi danni nelle campagne

Campagna Amica. Scatta la campagna, concorso / Mercati, il calendario

In agenda. Bollettino diabrotica / Agricoltura online e in tv

………………………………………………………………………… …………………

QUOTE LATTE: LO STATO

RESTITUISCA I SOLDI AGLI ONESTI

“Se la norma inserita nella manovra dovesse avere l’effetto di dilazionare senza ragione i

pagamenti o peggio ancora di creare un quadro di confusione amministrativa che compromette

la riscossione, si restituiscano i soldi a tutti gli allevatori che onestamente hanno rispettato le

regole e si sono indebitati per pagare le multe o acquistare le quote”. Con queste parole,

pronunciate ieri in occasione dell’Assemblea Nazionale della Coldiretti, il Presidente Sergio

Marini ha ribadito la posizione, forte e netta, della prima Organizzazione agricola del Paese sul

tema quote latte. Lo ha fatto davanti ad autorevoli rappresentanti del Governo (c’erano i

ministri Tremonti, Romano, Sacconi e Fazio) e dell’opposizione (c’era il vicesegretario del Pd

Enrico Letta), con parole chiare e determinate, sottoscritte dal vigoroso applauso di

quindicimila imprenditori agricoli, provenienti da tutte le regioni e province d’Italia (fra questi

c’erano anche trecento cremonesi), riuniti al Palalottomatica di Roma per l’Assemblea, in

rappresentanza di 1,6 milioni di associati della Coldiretti.

Parole, quelle pronunciate dal Presidente Marini, condivise appieno dai nostri allevatori –

evidenzia Coldiretti Cremona – che hanno rispettato la legge mettendosi in regola, sulla

questione quote, a costo di grandi sacrifici e di ingenti investimenti, e che oggi tornano a

chiedere coerenza, trasparenza, rispetto per chi ha agito correttamente. In un territorio dove la

zootecnia da latte è tra i fiori all’occhiello (ricordiamo che la provincia di Cremona vanta un

patrimonio di oltre 150mila vacche da latte, con una produzione che supera il milione di

tonnellate annue e rappresenta il dieci per cento del totale del latte munto in Italia) forte è la

determinazione nel pretendere chiarezza in materia di quote latte.

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“Abbiamo rispettato la legge, ma ci aspettiamo che la legge rispetti noi. Se lo Stato arriva a

mettere ancora un’altra volta in discussione il pagamento delle multe, allora sia coerente e

restituisca i soldi ai produttori di latte che si sono messi in regola – ribadisce Coldiretti

Cremona –. Visto che venti anni non sono ancora bastati per chiudere la questione, allora

intanto vengano

restituiti i soldi a tutti

gli allevatori che

hanno versato multe

evidentemente non

dovute ed acquistato

quote evidentemente

non necessarie!

Oppure ci si decida,

una volta per tutte, ad

agire con trasparenza

e serietà, facendo

rispettare la legge e

ponendo la parola fine

su questa vicenda”.

Una posizione già

espressa da Coldiretti nel luglio dello scorso anno, con imponenti manifestazioni che hanno

condotto migliaia di allevatori a Roma, in piazza Montecitorio (il 20 luglio), e a Milano,

davanti al Pirellone (il 21 luglio).

Per Coldiretti Cremona è inaccettabile che si cerchi, con blitz e prepotenze, di riaprire la

vicenda ‘quote latte’, anziché occuparsi delle vere, gravi questioni dalle quali dipendono il

futuro del settore e la sopravvivenza di tante imprese agricole, a partire dalla battaglia per

garantire un’equa remunerazione dei prodotti agricoli, dalla riscrittura della direttiva nitrati e

dalla necessità di vedere attuata la legge che prevede l’obbligo di origine in etichetta per tutti i

prodotti alimentari.

www.ilpuntocoldiretti.it Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare

E’ il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti, la

prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un

costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito,

energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni

meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.

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COLDIRETTI, ASSEMBLEA NAZIONALE Quella straordinaria Italia del buonsenso

“Dobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese. Non ci stiamo a che

la rappresentazione

del nostro Paese si

esaurisca nel deficit

di etica nella vita

pubblica, esiste

un’altra Italia, alla

quale ci sentiamo di

appartenere, che è

tessuto connettivo,

intelaiatura del

Paese, un’Italia che

lavora, si assume

responsabilità e ci permette, nonostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dobbiamo farla

emergere affinché traghetti il Paese verso un futuro migliore”.

Questo il messaggio – forte e chiaro – del Presidente della Coldiretti Sergio Marini, ribadito

ieri nell’Assemblea nazionale della Coldiretti, che ha raccolto al Palalottomatica di Roma

quindicimila imprenditori agricoli in arrivo da tutte le province e regioni italiane, in

rappresentanza di 1,6 milioni di associati della Coldiretti. Coldiretti ...quella straordinaria

Italia del buon senso”: questo il titolo dell’assise della prima Organizzazione degli

imprenditori agricoli del Paese, alla quale era presente una delegazione di circa 300 agricoltori

cremonesi, guidati dal Direttore Simone Solfanelli, partiti (chi nella mattinata del mercoledì,

chi nella notte) con vari pullman dalle Zone di Cremona, Soresina, Casalmaggiore e Crema.

Aperta dalle note dell’Inno

Nazionale, cantato da tutti i

presenti, e dalla lettura dei

messaggi giunti dal Presidente

della Repubblica Giorgio

Napolitano e dal Santo Padre

Benedetto XVI, l’assise ha

accolto gli interventi del

Cardinale Angelo Bagnasco

presidente della Conferenza

Episcopale Italiana, di Gianni

Alemanno Sindaco di Roma,

del Ministro dell’Economia

Giulio Tremonti, dei Ministri

del Lavoro Maurizio Sacconi e

della Salute Ferruccio Fazio, del Vicesegretario del Pd Enrico Letta e del Ministro delle

Politiche Agricole Saverio Romano. Nel parterre, c’erano tanti rappresentanti del mondo

economico, della cooperazione, dei consorzi agrari, del mondo accademico, accanto a

rappresentanti istituzionali, delle forze sociali, sindacali e politiche nazionali ed estere.

Page 4: coldiretti cremona informa 26/2011

Riportiamo alcuni flash della relazione del Presidente Sergio Marini

all’Assemblea nazionale del 7 luglio a Roma

Riportiamo alcuni flash dalla relazione del Presidente Sergio Marini, all’Assemblea nazionale del 7 luglio a Roma (le fotografie che accompagnano l’articolo mostrano vari momenti della giornata vissuta al Palalottomatica e alcuni “gruppi” della delegazione di Coldiretti Cremona, che ha preso parte all’assise nazionale)

MANOVRA: “LA STRATEGIA PREVALGA SULLA TATTICA”

Il futuro deve riaffermare il primato rispetto all’oggi e la strategia deve prevalere sulla tattica di corto respiro. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea annuale alla presenza di quindicimila coltivatori di tutte le regioni italiane. Se il tema della manovra è pagare più o meno tasse, avere più o meno incentivi, fare più o meno tagli, non c’è dubbio che – ha sostenuto Marini – la risposta è scontata. Se invece traguardiamo il futuro e il tema diventa se accettiamo che il nostro destino sia quello della Grecia oppure se accettiamo che i nostri figli debbano andare in giro per il mondo a cercare lavoro e vergognarsi di provenire da un Paese in cui i genitori ingordi li hanno caricati di debiti, allora sono sicuro che il popolo italiano - ha continuato Marini - sarà disponibile a fare sacrifici. Il punto è però un altro e riguarda la capacità della Politica di proporre soluzioni eque che non generano sospetti e soprattutto di avere il coraggio di prendere provvedimenti che nel breve periodo sono impopolari. La Politica – ha aggiunto in proposito Marini – è disposta a fare questa scommessa?

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LAVORO: SOLO IN AGRICOLTURA I GIOVANI NON CALANO

L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni. E’ quanto ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel corso dell’Assemblea annuale alla presenza di quindicimila coltivatori di tutte le regioni italiane, nel sottolineare che nell’attività manifatturiera

tale percentuale si è più che dimezzata. La presenza di giovani agricol-tori è rimasta percentualmente stabile a confer-ma del fatto che il ricambio gene-razionale in agri-coltura è più alto che in altri settori. Il fatto

che da decenni si parli di imprese agricole condotte da anziani non solo non è vero, ma laddove accade rappresenta un fatto fisiologico in quanto - ha precisato Marini - i non più giovani nelle campagne rimangono in famiglia a dare una mano fino alla fine, magari anche come titolari di azienda. Non c’è dunque una contrapposizione generazionale frutto di un arretramento culturale, ma semplicemente una modernità sociale di cui siamo ben orgogliosi.

CRISI: SANCIRE IL PRIMATO DELLA POLITICA SULL’ECONOMIA

“Bisogna recuperare il ruolo della Politica nell’interpretare i bisogni dei cittadini senza farsi condizionare dall’economia e dalla finanza che spinge verso un modello di sviluppo che ha favorito le speculazione e nuove povertà - ha sostenuto Marini -. Oggi occorre recuperare il primato della Politica capace di interpretare i bisogni dei cittadini e di fare regole per il funzionamento dell’economia reale alla quale la finanza deve porsi a servizio. Le criticità del mercato del cibo, a partire dalla volatilità che danneggia imprese agricole e consumatori, è il prezzo che paghiamo per aver invertito questa gerarchia valoriale”. Oggi nel mondo - ha aggiunto il Presidente nazionale della Coldiretti - la finanza nella sua forma più spietata della specu-lazione governa l’economia reale; la politica, per scelta o per necessità, non regolamenta il mercato e la gente paga il prezzo per tutti di questa anomalia. Recenti studi dimostrano che nel mondo abbiamo riserve di cibo sufficienti solo per 116 giorni e che nel 2010 l’arretramento della politica e delle regole ha permesso un nuovo colonialismo attuato dalle multinazionali e dai fondi sovrani che hanno acquistato terreni in Africa per una superficie equivalente alla Francia. Bastano questi due dati, ha ribadito Marini, per dimostrare che il cibo e l’agricoltura debbono essere riportati dalla politica al centro delle strategie di sviluppo del Paese.

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ETICHETTA: L’ITALIA APPLICHI LA LEGGE SUL MADE IN ITALY

L’Italia deve avere il coraggio di applicare la legge nazionale sull’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti gli alimenti approvata dal Parlamento all’unanimità lo scorso anno che si è dimostrata lungi-mirante come dimostra l’ado-zione da parte del Parlamento Europeo del regolamento sulle informa- zioni alimentari ai consu-matori. E’ quanto ha affermato il Presidente Marini nel corso dell’Assemblea, nel sottolineare che all’Unione Europea ci sono voluti quasi sei anni prima di arrivare alle

stesse conclusioni dell’Italia sull’obbligo di indicare l’origine del carne di pollo che in Italia è in vigore dal 17 ottobre 2005 a seguito dell’influenza aviaria. Non possiamo attendere ancora due o tre come prevede l’UE per vedere etichettate con l’origine anche le carni e il latte utilizzati in alimenti trasformati, come prosciutti, salami e formaggi in una situazione in cui - ha denunciato Marini - la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all’estero senza alcuna informazione per il consumatore. Il regolamento adottato dal Parlamento Europeo prevede l’estensione dell’obbligo di etichet-tatura di origine, già in vigore in tutta Europa per la carne bovina, ad altre carni (maiale, pollame, agnello e capra) mentre spetta alla Commissione europea il compito di esaminare l’opportunità di estendere un sistema di etichettatura obbligatoria alle seguenti categorie di alimenti latte, latte impiegato come ingredi-ente, carne utilizzata come ingrediente, alimen-ti non trasformati, alimenti mono-ingrediente e ingredienti che rappresentano più del 50% dell’alimento.

OGM: AFFIDARE LA DECISIONE AL PARLAMENTO RAFFORZA IL NO DELL’ITALIA

La decisione del Parlamento Europeo di consentire agli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati per “motivi ambientali' rafforza la decisione dell’Italia di chiedere l’applicazione della clausola di salvaguardia a livello comunitario per

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mantenere il territorio nazionale libero da Ogm, come richiesto dalla maggioranza dei cittadini - ha rimarcato il Presidente Marini in Assemblea -. L’Italia deve sostenere il voto del Parlamento europeo in plenaria dove una maggioranza schiacciante si è espressa a favore del diritto degli Stati membri (e delle loro regioni) di vietare la coltiva-zione nel loro territorio di Organismi geneti-camente modificati (Ogm), anche se sono autorizzati a livello comunitario. Sulla base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimen-tazione”, il 73 per cento dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti organismi geneticamente modificati siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali.

“FACCIAMO EMERGERE L’ITALIA DEL BUONSENSO”

Dobbiamo fare emergere quell’Italia del buonsenso di cui è ricco il Paese che non merita di essere rappresentato solo dalla crisi etica della vita pubblica. E’ stato il monito del Presidente della prima Organizzazione agricola del Paese, pronunciato nell’Assemblea annuale alla presenza di quindicimila coltivatori di tutte le regioni italiane. “Non ci stiamo a che la rappresentazione del nostro Paese si esaurisca nel deficit di etica nella vita pubblica, esiste un'altra Italia, alla quale - ha affermato Marini - ci sentiamo di appartenere, che è tessuto connettivo, intelaiatura del Paese, un’Italia che lavora, si assume responsabilità e ci permette, nonostante tutto, di stare in piedi. Questa Italia dobbiamo farla emergere affinché traghetti il Paese verso un futuro migliore”.

www.cremona.coldiretti.it

il sito di Coldiretti Cremona

Www.cremona.coldiretti.it è l’indirizzo del sito di Coldiretti Cremona. Uno strumento di

informazione e comunicazione, aggiornato in tempo reale, rivolto agli imprenditori agricoli e

a tutti i cittadini attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltura e alimentazione

made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente.

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COLDIRETTI LOMBARDIA: CRISI SUINICOLTURA

“Quasi ogni giorno ci sono aziende costrette a chiudere”

Crisi dei suini: l’Italia ha perso 60 mila scrofe in tre anni. Oggi nelle stalle sono meno di 700

mila, contro le 756 mila del 2008. Solo in Lombardia fra il 2009 e il 2011 sono state cancellate

25 mila “mamme”, pari a circa mezzo milione di lattonzoli (21 milioni di euro il valore) per il

circuito Dop. Intanto crescono le importazioni di maialini dalla Ue, in particolare dall’Olanda e

dalla Danimarca: nel 2010 hanno raggiunto i 500 mila capi con un aumento del 40 per cento.

“Rischiamo di diventare una colonia del nord Europa – spiega Andrea Cristini, vice presidente

della Coldiretti Brescia e presidente nazionale dell’associazione degli allevatori di suini –

perdiamo scrofe italiane e arrivano piccoli dall’estero. Il settore è sull’orlo dell’abisso e quasi

ogni giorno ci sono aziende che chiudono o stanno per farlo”.

In Lombardia gli allevamenti sono passati dai 4.341 del 2007 ai 3.530 del 2010, con una

differenza negativa di oltre 800 stalle (quasi il 19 per cento). A livello regionale – stima la

Coldiretti Lombardia – il settore occupa quasi 15 mila persone fra titolari di azienda, familiari,

collaboratori e dipendenti (senza contare gli addetti dei macelli e delle industrie di

trasformazione). “Stiamo arrivando al punto di non ritorno – spiega Nino Andena, Presidente

della Coldiretti Lombardia – gli allevatori prendono per i maiali quello che incassavano dieci

anni fa, mentre i costi sono raddoppiati. E’ quasi impossibile far quadrare i conti”.

Per questo alla Regione Lombardia la settimana scorsa è stata proposta una serie di misure

urgenti “salva aziende”: dalla proroga delle rate dei mutui all’abbattimento almeno parziale

dei tassi di interesse sui finanziamenti oltre a un impegno preciso a fare pressione sul

Governo per l’approvazione del decreto applicativo sull’obbligo dell’indicazione di origine,

considerato nel 2010 in Italia le importazioni di animali vivi e di carni fresche, congelate e

lavorare hanno sfondato il tetto dei 511 milioni di euro.

IL SETTORE SUINICOLO NEL 2010 IN LOMBARDIA

PROVINCIA ALLEVAMENTI N. CAPI

Bergamo 488 323.043

Brescia 1.004 1.466.352

Como 126 1.554

Cremona 385 1.018.937

Lecco 97 2.837

Lodi 208 455.717

Mantova 631 1.294.665

Milano 153 71.091

Monza Brianza 40 3.539

Pavia 186 269.264

Sondrio 106 1.625

Varese 106 999

TOTALE 3.530 4.909.623

(Elaborazione Coldiretti Lombardia su dati Rapporto sistema agroalimentare Lombardia)

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SUINICOLTURA, LE RICHIESTE DI COLDIRETTI

ALLA REGIONE LOMBARDIA

Per accompagnare le aziende suinicole in questo momento di assoluta difficoltà, sono

necessari interventi a 2 livelli: 1. interventi nel breve e brevissimo periodo, per ridare fiato e ossigeno alle imprese,

permettendo loro di recuperare la liquidità persa in questi anni di crisi;

2. interventi nel medio-lungo periodo, con una politica di programmazione e ristrutturazione del comparto, per ritrovare e recuperare nella filiera il valore

aggiunto ad oggi mancante.

INTERVENTI URGENTI:

a) INTERVENTO REGIONALE PER ABBATTIMENTO INTERESSI SU

FINANZIAMENTI La Regione Lombardia deve intervenire per sostenere il fabbisogno finanziario delle

imprese suinicole legato alle esigenze di funzionamento aziendale tramite Finlombarda e

il supporto dei Consorzi Fidi agricoli con un contributo in abbattimento di almeno due

punti percentuali dei tassi di interesse praticati sui finanziamenti erogati dagli istituti

di credito.

La Regione inoltre deve assumere il ruolo di “Cabina di Regia” garantendo tempi

rapidissimi nell’attuazione dell’intervento.

b) SOSTEGNO AD UN ACCORDO-QUADRO NAZIONALE PER UNA

MORATORIA SUI MUTUI DELLE IMPRESE SUINICOLE E’ fondamentale che Regione Lombardia si faccia parte attiva per concretizzare gli

interventi già individuati per arrivare a postergare per almeno 2-3 anni le rate dei

finanziamenti in essere per le imprese suinicole, per dare loro liquidità di spesa nel breve

periodo.

Nel concreto deve essere un accordo quadro con il sistema bancario, mirato alle imprese

suinicole, che permetta di superare la diffusa diffidenza verso il comparto, deve prevedere

interventi/prodotti bancari che portino a postergare per almeno 2-3 anni le rate dei

finanziamenti in essere, sia per le aziende con posizioni in regola, sia per le aziende in

bonis e deve ottimizzare le possibilità offerte da ISMEA e, nello specifico, da SGFA,

che ha lo scopo di migliorare la gestione finanziaria dell’impresa agricola e di favorire un

più facile accesso al credito.

c) SOSTENERE L’ORIGINE IN ETICHETTA La Regione Lombardia deve farsi parte attiva perché venga formulato ed attivato quanto

prima per la filiera suinicola il decreto applicativo della legge sull’obbligo dell’origine in

etichetta.

d) REGOLAMENTAZIONE DEGLI IMPIANTI AGROENERGETICI

La Regione Lombardia deve intervenire per regolamentare la produzione di energie da fonti rinnovabili ed evitare speculazioni e azioni discorsive sul territorio (biogas con

l’utilizzo di trinciato di mais e fotovoltaico a terra), che falsano il mercato degli affitti dei

terreni, nonché l’approvvigionamento locale di materie prime. E’ bene promuovere gli

impianti che producono energia “pulita” partendo da sottoprodotti e scarti (vedasi reflui

zootecnici), ma non è accettabile incentivare impianti che utilizzano materie prime

nobili e sono sovra-dimensionati rispetto all’azienda. Questi ultimi devono quanto meno

essere necessariamente assoggettati ad un regime fiscale adeguato, non certo agricolo.

Page 10: coldiretti cremona informa 26/2011

INTERVENTI A MEDIO-LUNGO TERMINE:

a) SOSTENERE PRESSO IL MINISTERO LA RIPRESA DI UN PIANO DI

SETTORE COME STRUMENTO STRATEGICO DOTATO DI UNA

ADEGUATA COPERTURA FINANZIARIA.

b) RIDURRE LA BUROCRAZIA

E’ necessario che la Regione semplifichi ulteriormente e ottimizzi i controlli e gli aspetti burocratici che appesantiscono e rallentano la gestione aziendale

c) IMPLEMENTARE IL PSR Attivare nuove linee di credito/interventi nei PSR per agevolare gli ammodernamenti

degli impianti, soprattutto alla luce delle norme per il benessere degli animali. Anche in

questo caso è importante che sia prevista una “burocrazia snella”.

d) PUNTARE A UN CONTRATTO-TIPO CON PREZZO INDICIZZATO Promuovere e coordinare la struttura di un contratto-tipo di fornitura degli animali,

che garantisca i diritti e doveri di allevatori e macellatori, analogamente a ciò che

accade per altre produzioni agricole (es. contratto 103 per il mais).

Tale contratto dovrebbe basarsi anche su un nuovo modello per la formazione del

prezzo, costruito su basi economico-statistiche tenendo conto di diversi indici

facilmente rilevabili come i prezzi degli animali e delle carni (in Italia e nei principali

mercati di approvvigionamento esteri), dei costi di produzione (il CREFIS dovrebbe già

avere una base di lavoro), dei costi dell’energia dei trasporti, ecc…

Si tratta di modelli già messi in atto con successo per altre produzioni-filiere in Italia

(es. Inalpi) e all’estero (es. Spagna, Olanda e Danimarca).

E’ importante prevederne la regia di Regione Lombardia che potrebbe incentivare

l’utilizzo del contratto-tipo quale pre-requisito per accedere ai finanziamenti

pubblici (sia per le imprese agricole che per le imprese di macellazione).

e) CONTROLLARE I CONSORZI DI TUTELA Azionare i controlli verso i vari Consorzi di Tutela per quanto le Regioni hanno in

loro potere di effettuare, non per affossarli ma perché compiano quell’azione che gli è

propria: tutelare veramente u n prodotto fatto secondo ferrei disciplinari.

Oggi assistiamo sempre più cosce DOP e suini italiani che con il loro nome trascinano la

vendita di quelle chiamate nostrane, caserecce, nazionali e che di nostrano, casereccio

nulla hanno; costano meno allo stagionatore ed anche al consumatore finale, il quale è

comunque ingannato (o peggio frodato).

Ad esempio non è più accettabile che parlando di Prosciutto di Parma possano far

parte del consorzio di tutela “tutte le aziende a prescindere dal quantitativo di

prosciutti di Parma prodotti dalla stessa”. Così cita il nuovo statuto consortile del

Parma, approvato dal Mipaf con decreto del 01.12.2004. Questo ha fatto sì che

54.000.000 di cosce estere possano essere stagionate con le 9.000.000 veramente

italiane.

Milano, 30 giugno 2011

Page 11: coldiretti cremona informa 26/2011

EMERGENZA NUTRIE:

SUL SITO DI COLDIRETTI CREMONA

IL VIDEO DEI SOPRALLUOGHI

NEL TERRITORIO CASALASCO

CHE DOCUMENTA I GRAVI DANNI

In un percorso a tappe nel territorio casalasco, Coldiretti Cremona ha documentato – con foto e

riprese video – gli ingenti danni prodotti dalle nutrie. Il materiale così raccolto rappresenta una

ulteriore conferma della gravità della situazione, già descritta da Coldiretti Cremona attraverso

una lettera a firma del Direttore Simone Solfanelli, indirizzata nel maggio scorso al Prefetto

della Provincia di Cremona Tancredi Bruno di Clarafond, all’Assessore all’Agricoltura della

Regione Lombardia Giulio De Capitani, al Presidente della Provincia di Cremona

Massimiliano Salini e all’Assessore provinciale all’Agricoltura Gianluca Pinotti. Coldiretti ha

chiesto un intervento immediato e drastico. Sul sito di Coldiretti Cremona (all’indirizzo

www.cremona.coldiretti.it) è possibile vedere il servizio tv girato nelle campagne di

Casalbellotto, Vicobellignano, Spineda e Casteldidone (già trasmesso nell’ambito della

trasmissione W l’Agricoltura ed ora disponibile anche online). Le immagini e le testimonianze

degli imprenditori agricoli mostrano con chiarezza il grave danno imputabile alle nutrie.

Agricoltura e Ambiente sono in tv

Ricordiamo che W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente e alimentazione

tv proposta da Coldiretti Cremona, va in onda:

- ogni giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor e PrimaRete

- in replica la domenica, ore 13, su Telecolor.

Il bollettino diabrotica è sul nostro sito

Ricordiamo alle imprese agricole che sul sito di Coldiretti Cremona viene puntualmente

pubblicato il “bollettino diabrotica”, a cura del Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia, in

collaborazione con l’Ersaf. Il bollettino offre un costante monitoraggio della presenza di

diabrotica nel territorio, informando gli agricoltori in merito all’evolversi della situazione

nelle campagne della provincia di Cremona e di tutta la regione Lombardia. Il bollettino

di questa settimana è già disponibile all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it.

Page 12: coldiretti cremona informa 26/2011

“Scatta la Campagna”, concorso fotografico

“Scatta la Campagna”: è questo il titolo del concorso fotografico nazionale promosso dalla

Fondazione Campagna Amica e La Nuova Ecologia, in collaborazione con Coldiretti e

Legambiente e con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

La prima edizione dell’iniziativa ha preso il via a marzo e proseguirà fino al 31 luglio 2011.

L’intento è rappresentare la relazione di fiducia, quasi di familiarità, che si stabilisce fra

produttori e consumatori nel contesto dei Farmer’s Market e i Mercati di Campagna Amica.

Il concorso prevede due categorie, la prima relativa ad immagini realizzate con fotocamere

professionali o semiprofessionali e la seconda per immagini realizzate con fotocamere integrate

all’interno di cellulari (o comunque apparecchi a bassa definizione), ed un premio speciale per

“i volti della campagna”. I premi saranno prodotti ortofrutticoli e zootecnici offerti da

Coldiretti per i primi classificati delle 2 categorie e del premio speciale. Coldiretti invita tutti

gli appassionati di fotografia (e dei genuini prodotti proposti nel Mercato di Campagna Amica)

a prendere parte all’iniziativa. La locandina, con ogni informazione utile, è sul sito di Coldiretti

Cremona, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it.

Mercato di Campagna Amica, il calendario

Ricordiamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in

provincia di Cremona:

CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13

CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina

SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale

PANDINO. Il 2° e il 4° lunedì del mese, in via Umberto I

VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma

CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi

BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese

CREMA. In via Terni, prossimo appuntamento domenica 17 luglio.

W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa

Vi dà appuntamento alla prossima settimana

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