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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI5 novembre 2013
Roma 24 settembre- 11 dicembre 2013 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti
E-mail: [email protected] Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446-
ricevimento mercoledì 15.30-17
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Temi trattati
Il tipo ideale di Weber Il tipo ideale di burocrazia Ambivalenze della burocrazia Strutture burocratiche e organiche Progettazione della macrostruttura Pianificazione dell’azione a priori o
controllo a posteriori?
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La progettazione organizzativa
Tipo pro-gettazione
Parametri Concetti collegati
Posizioni individuali
Specializz.mansioniformalizzazione del comportamentoformazione e indottrinamento
Divisione lavoroStandardizzazione processi di lavoroStandardizzazione delle capacità
Macro struttura
La vedremo
Collegamenti laterali
La vedremo
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Prima di proseguire con Mintzberg
Che cos’è un tipo ideale secondo Weber?
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tipi ideali Weber
Tipo ideale= procedimento di astrazione per selezionare elementi significativi e caratterizzanti→ concetto qualitativo per la ricerca ≠ Media statistica
≠classificazione ≠modello morale di condotta
Es: capitalismo come tipo ideale: l'imprenditore si appropria dei mezzi di produzione sceglie i dirigenti, assume e licenzia calcola le condizioni tecniche di produzione presenza di garanzie giuridiche formali per il rispetto degli accordi ≈ sfrenata deregulation in cui conviene avere proletari anziché schiavi (immobilizzo capitale, difficoltà di affidare mansioni qualificate)
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Come individuare un particolare tipo di capitalismo
Primo Passo: è stato definito che cosa si intende per capitalismo/ società precapitalista Passo successivo: specificare le condizioni economiche e tecniche che hanno permesso la comparsa di un particolare tipo di capitalismo storico: mercantile, di stato, di rapina, assistenziale, tardo capitalismo→ ogni capitalismo è caratterizzato da particolari condizioni produttive e da implicazioni per i comportamenti dei soggetti Il lavoro sociologico è l'incessante dialettica tra tipi ideali e critica in base all'osservazione concreta
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I tipi puri di potere legittimo apparato amministrativo Carismatico: irrazionale(senza regole) e rivoluzionario
Discepolato
Tradizionale patrimoniale: un sovrano comanda sui
sudditi
Servi, congiunti, favoriti, notabili
Tradizionale Feudale Nobiltà con autonomia Legale: anche i superiori sono sottoposti alla legge
BUROCRAZIA
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Il potere burocratico si basa su: competenza dei superiori in un quadro di
- stabile divisione dei doveri e dei poteri d'ufficio - adempimento regolare e continuativo dei compiti
gerarchia degli uffici segreto d'ufficio e dossier scritti preparazione specialistica attività a tempo pieno dei funzionari
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Conseguenze: la burocrazia è una professione (corso di studi, concorso, fedeltà
all'ufficio e non ai superiori) prestigio di ceto lunga carriera stipendio monetario pagato dall'amministrazione non possesso degli strumenti di lavoro
Storicamente funzionari e dignitari(competenti ma nominati in base alla nascita o al
censo) si trovano anche negli antichi imperi, ma solo in epoca moderna la burocrazia si sviluppa nello Stato. per: a) superiorità tecnica efficienza e calcolabilità del capitale b) avvento della democrazia di massa apparato amministrativo burocrazia dei partiti (anziché comitato dei notabili) All'inizio del XX secolo Weber ha in mente la burocrazia prussiana ligia al dovere e di soli uomini che gode di forte prestigio sociale: la femminilizzazione della burocrazia comincia dopo la II guerra mondiale
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Che cosa ha inciso sull’attuale svalorizzazione?
Una cattiva organizzazione? Un comportamento poco attento ai
propri doveri? Anche la femminilizzazione della
burocrazia?
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Le ambivalenze della burocrazia
Se è perfetta, fa sentire i politici dei dilettanti rende passiva la democrazia
Rischi di spersonalizzazione La razionalità secondo lo scopo prevale su
quella secondo il valore si raggiungono scopi sempre più irrazionali
rispetto ai valori nuovi movimenti carismatici rischi di
regime totalitario o alla lunga di una nuova routinizzazione
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Strutture burocratiche e organiche secondo Mintzberg Burocrazia comportamento
predeterminato, prevedibile Organismo = organizzazione senza
standardizzazione, flessibile Burocrazia organica si basa
sull’adattamento reciproco, al più con supervisione diretta ( gruppo di lavoro paritario o con un leader)
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La progettazione organizzativa
Tipo pro-gettazione
Parametri Concetti collegati
Posizioni individuali (già viste)
Specializz.mansioniformalizzazione del comportamentoformazione e indottrinamento
Divisione lavoroStandardizzazione processi di lavoroStandardizzazione delle capacità
Macro struttura
Raggruppamento in unità
Dimensione delle unità
Supervisione diretta /divisione lavoro direzionale/altri flussi formali ed informaliAmpiezza controllo
Collegamenti laterali
Pianificazione e controllo
standardizzazione adattamento
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Progettazione della macrostruttura A che serve raggruppare in unità?
Permette di coordinare il lavoro Introduce un sistema di supervisione Obbliga a condividere risorse comuni
Da luogo ad indici comuni di performance Le specializzazioni richieste come dovrebbero
essere raggruppate? Qual è la dimensione ottimale di una unità? ↓Qui si introduce la gerarchia che l’organigramma
rappresenta: ad es. quello che segue tratto daIl genere della radio. Carriera, famiglia e pari opportunità, a
cura di Piera Rella e Roberto Cavarra, FrancoAngeli, 2004
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Organigramma R.A.I. Divisione Radiofonia 2002
Direttore Divisione Radiofonia
Corporet (6)
Staff: (101)
Produzione (404)
Can. Pubblica Utilità: (41)
Radio1+ Giornali Radio 2 e 3 (231)
Radio2 (41)
Radio3 (44)
- marketing (10) - controller (spesa e bilancio) (20) - contratti e acquisti (22) - personale (13) - sviluppo nuovi prodotti multimediali e altro (36)
- Isoradio - Filodiffu-
sione - GR Parlamento
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2 tipi di ri-progettazzione
Se cambiano le tecnologie disponibili, il sistema tecnico del nucleo operativo viene ridefinito dal basso verso l’alto (bottom -up)
Se cambiano gli obiettivi aziendali si procede dall’alto verso il basso (top- down)
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Tipi di raggruppamento per creare unità organizzative
1. In base alle conoscenze e alle capacità (es. ospedale)
2. In base ai processi di lavoro e alle funzioni (impresa industriale, ma anche Rai)
3. In base al tempo (turni)4. In base agli output (diversi prodotti e
servizi forniti- anche Rai)5. In base alla clientela (reparti a pagamento
e non negli ospedali)6. In base alla località geografica (Coca cola)
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Qual è la dimensione ottimale di una unità?Dipende da molti fattori. In particolare l’attività professionale può essere:interdipendente→ richiede adattamento reciproco →
struttura piccola
indipendente → si lavora in autonomia, anche in una struttura verticale (es. insegnante) → funziona anche
una struttura grande
Il nucleo operativo, non formato da professionisti, è quello che può essere più ampio
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I collegamenti laterali alla macrostruttura1. I sistemi di pianificazione e controllo2. I meccanismi di adattamento
1a.La pianificazione precede l’azione1b.Il controllo a posteriori dei risultati è molto
intenso dove le unità sono raggruppate sulla base del mercato (ogni unità fornisce
un prodotto) e le interdipendenze tra le unità sono scarse
Valutazione funzionam.Il controllo ha 2 finalità<
Motivazione dirigenti
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Problemi legati alla finalità “motivazione dei dirigenti” nel controllo a posteriori performance
Interesse a stabilire standard bassi ≈ facilmente conseguibili
Scelta periodo pianificazione: se troppo breve non permette di considerare il lungo periodo
Obiettivi non perseguiti per problemi esterni (es. fallimento cliente importante)
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La pianificazione dell’azioneÈ intermedia tra la standardizzazione degli
output e quella dei processiAzioni specifiche ↔ continuum regolazione ↔ standard
↓ generale
Quali mezzi usare ≈ formalizzazione comportamento
La pianificazione è usata soprattutto nelle organizzazioni su base funzionale e va in parallelo col sistema di controllo degli obiettivi. Entrambi sono verticali e con pochi collegamenti in alto → →
Ma via via che si controllano i risultati si cambiano i piani di azione per correggere gli errori e viceversa
→ andamento ciclico
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GRUPPI LAVORO 2013 Abbastanza definiti
A. Cernobbio /contro-Cernobbio 2013→ 6 persone CORNO,CORTINI,COSTIGLIOLA, DARELLI, D’ANGELIS + PIRO?
B. L’impresa di un’economia diversa (giovani e mercato del lavoro di BOFFARDI, QUAGLIERI, MOCCI, GALLO, LACCISAGLIA, FEBO Rapporto sbilanciamoci 2013 p.123-153; 174-179
C. Analisi e proposte per l’uscita dalla crisi (Touraine) → 4 ANTINORI, CIASCHI, ERAMO, LA PORTA
D. Europa tedesca (Beck) → 4 BORGESE, FRISONE, MARTINO, MUNZI
E. Società e disuguaglianze (Beck, disuguaglianza senza confini + STIGLITZ Società e disuguaglianza)→ 4 CARRANO, D’ISANTO, LOPS, SFORZA
F. COME MINIMO Un reddito di base CUPELLINI, DE SANTO, LA MONACA, VELTRI
G. Movimenti sociali→ 5 DI VAIO, GEMMITI, GRECO, GUGLIELMELLI, HUMAN (CASTELLS Reti di indignazione e speranza
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Da meglio definire
I. Cernobbio/contro Cernobbio- ANNI PRECEDENTI – FORNITI ,TONI, ZAMPETTA
II. 2-3 gruppi Donne e welfare → 6 GATTO, FIORE, ARMELI, MOCCIA, RIPOLI ,ZEFI
III. +4 Le donne e la crisi nel contesto lavorativo CAMMARATA CAMPO, DI GENUA, FONSO, GALARDINI (vedi sotto)
V. Riforma Fornero in particolar modo nel settore del lavoro DE PAOLIS, FIORELLI, MARZIOLI, MUNNO(vedi sotto)
VI. Crisi e mass media 1 BOTTONI, DOSA, GIOVACCHINI,FANCIULLI, FORNARO, MARIANI
VII. Crisi e mass media 2 BARBAFIERA, LANCIANO, NOCI, STURZI
VIII. Beni comuni 1→ 5 ANTONICA, ARADEO, BOCHICCHIO, RUSSO, SIMONE (Pennacchi Pubblico, privato comune + Il bene di tutti
IX. Beni comuni 2 → 4 DI BENEDETTI, DE PASCALIS, FERRARELLI, RUFO cfr Grazzini e Pizzuti?
X. Lo stato sociale in Ue e in Italia (Rapporto Pizzuti)X. ABATE, BOREI, CALLARI, DEL GRECO, LUNARDI,
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II Genny Gatto Casciano, Zefi, Fiore, Armeli Moccia e Ripoli del gruppo "Donne e welfare",
1. Quarta sessione Convegno Europa disuguale (organizzato da Sbilanciamoci.org nel settembre 2013): Lavoro welfare e conoscenza specie le relazioni della Sabbadini e della Saraceno.
2. Vi ho anche allegato3. Cnel, Lavoro delle donne basta il Cap1 (il Cap 2 riguarda le
pensioni) e eventualmente le proposte: questo è precedente al
4. Cnel Rapporto sul mercato del lavoro, dove va guardato il §2.5 le differenze di genere
5. Atricolo sui sostegni alla maternità in diversi paesi Ue6. Donne nella crisi proposte di uscita di un network di donne
Ue7. Lavoro e famiglia sulla conciliazioneQuali scelti?
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III Le donne e la crisi nel contesto
lavorativo.Caterina Cammarata,Giorgia CampoFederica Di Genua,Miriana Fonso,Seren Galardini
Gli articoli scelti sono troppi?:1. - Il lavoro in Italia. dal precariato alla riforma Fornero
(Sbilanciamoci!)2. - La crisi e le donne, SWG (Dipartimento Ricerche
sperimentali e comunicazione)3. - L'altra metà dell'economia: imprenditrici che
crescono (Eures e Cna)4. - Donne, Lavoro e Economia (Istat, Enrico Giovannini) 5. - Che genere di crisi? (Sbilanciamoci!) - Libro: Rapporto sullo stato sociale, Pizzuti (libro che
ci ha prestato)