1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 26 settembre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio) Orario: lunedì 12-14 Sani magna Martedì 11-14 “ Mercoledì 9-11 “ E-mail: [email protected]Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06 49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13
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1 SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI 26 settembre Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione dimpresa 2° anno 9 crediti (inclusi.
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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI26 settembre
Roma 24 settembre- 12 dicembre 2012 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)Orario: lunedì 12-14 Sani magna
Martedì 11-14 “Mercoledì 9-11 “
E-mail: [email protected] Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06
49918375- ricevimento mercoledì 11.30-13
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liberismo una teoria che assume significati diversi nel tempo e nello spazio (Crouch)
I liberal Usa erano e sono di sinistra, oppo-nendosi ai fondamentalismi religiosi,ma anche fautori dell’intervento dello stato
I liberali negli stati ex-socialisti europei sono per la rigorosa applicazione del mercato→di destra,
Negli altri paesi europei l’opposizione ai socialdemocratici è diventata nel tempo sfumata → politiche neo-liberiste dagli anni ’80 perseguite da liberali e social democratici
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Libertà di pensiero o primato del denaro? I liberali del ‘6-700 sostenitori della
libertà di pensiero come di commercio in Europa chiedono la separazione dei poteri dello stato dall’economia, della chiesa dalla politica, dello stile di vita individuale dal giudizio morale → le loro idee si affermano al seguito della borghesia commerciale ed industriale tanto che a fine ‘800 si lamenta il primato del denaro su ogni altro aspetto della vita sociale
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2 correnti liberali nel ‘9001) Attenzione ai diritti, incluso quello delle masse
lavoratrici ad uscire dalla povertà, facendo affidamento sempre più sullo stato, in scomoda compagnia coi socialisti che volevano abolire la proprietà privata
2) Attenzione prevalente alla libertà di mercato e proprietà, in sintonia cogli antichi avversari conservatori
Dopo la crisi del ’29 si erano affermati 3 approcci politici che prevedevano tutti l’intervento dello stato:
comunismo in Urss, Fascismo in Italia, Germania e Spagna Socialdemocrazie nei paesi scandinavi e gestione pubblica
della domanda negli Usa
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I liberali dopo la seconda guerra mondiale
Dopo la guerra i liberali ebbero un certo peso solo nelle rivendicazioni e diritti personali, come nel caso del McCartysmo e nel sostegno di legislazioni antitrust: in Germania, poiché Hitler era stato appoggiato da imprese giganti, alcuni economisti liberali parlarono di ordoliberalismus o economia sociale di mercato
Economia sociale di mercato divenne sinonimo alla fine degli anni ’80 di stato sociale interventista, con ennesimo capovolgimento di significato
Negli Usa i neoliberali pensavano solo a uno stato capace di garantire la concorrenza
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Il momento della socialdemocrazia
A fine ‘800 i partiti dei lavoratori, socialisti, socialdemocratici e comunisti avevano come obiettivo il superamento del capitalismo
Negli anni ’50 i socialdemocratici europei abbandonarono tale obiettivo e cercarono un compromesso tra capitale e lavoro
Welfare state contro l’insicurezza e gestione keynesiana della domanda contro
la disoccupazione
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In Austria,Olanda e Germania
Le politiche socialdemocratiche furono integrate da relazioni industriali neo-corporative tra
Sindacati attenti a un funzionamento efficiente dei mercati
Imprese che accettano la libertà di organizzazione dei sindacati
Tali relazioni furono utili a contenere l’inflazione prodotta dalle politiche keynesiane
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La II occasione del neoliberismo
Le crisi petrolifere produssero inflazione, specie dove non c’erano relazioni neo-corporative. Contro l’inflazione:
Idee monetariste: richieste allo stato di contenere la massa monetaria e
Teorie economiche neo-liberiste: premi Nobel a Von Hayek (1974) padre dell’ ordo-liberalismus e nel 1976 a Friedman, monetarista che poté applicare le sue teorie in Cile dopo il golpe del 1973
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I convertiti al neoliberismo l’OCSE, che fino alla fine degli anni ’70 aveva
raccomandato agli stati interventi keynesiani Thacher che cercò di smantellare lo stato sociale Reagan che paradossalmente demolì l’antitrust,
favorendo la crisi delle piccole e medie imprese a vantaggio delle Tnc e a danno dei consumatori e dei lavoratori la cui legislazione protettiva fu smantellata
A inizio XXI sec. la UE ripudiò il modello sociale europeo ≈ bilanciamento tra diritti sociali ed esigenze di competitività
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I bersagli dei neo-liberisti Le imprese pubbliche presenti soprattutto
in situazioni di monopoli naturali come acqua e elettricità→ non sempre favorendo la concorrenza
I servizi pubblici pensando di favorirne l’efficienzaL’applicazione in toto del neo-liberismo si è avuta
solo in regimi autoritari: Cile di Pinochet e Singapore
L’unico aspetto positivo del neoliberismo è il tentativo di essere un antidoto allo strapotere dei governi.
Crouch preferisce però la socialdemocrazia
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Differenze tra liberismo ↓(1600) e neoliberismo ↓
La società tende spontaneamente a un ordine naturale↓
Contrasta il potere monocratico del sovrano
Calcolo dei costi-benefici di ogni azione umana ↓ tende ad affossare la democrazia
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L’ideologia neo-liberista o neo-conservatrice secondo Gallino
Maturata tra la fine degli anni ’30 e i ’50 per contrastare gli interventi keinesiani considerati in contrasto con un libero sviluppo del mercato
È una dottrina politica rivestita dai panni di una teoria economica
Di scarso peso fino agli anni ’70, ha ripreso vigore come teoria del tutto
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Assiomi del neoliberismo (Gallino)
Necessità della crescita (Pil +2-3%) per mantenere benessere nelle società ricche, anche se va contro obiettivi ambientali
Il capitale è capace di autoregolarsi Affluisce dov’è necessario Rischi d’insolvenza o caduta dei
prezzi sono calcolabiliLe smentite sono presentate come
effetto di politiche inefficienti
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Le politiche proposte dal neoliberismo
Politiche attive del lavoro: diventare imprenditori di se stessi per contrastare la scarsa voglia di lavorare
Teoria inversa dei beni comuni: qualsiasi bene è meglio produrlo con mezzi privati↓
Vocazione totalitaria di tali teorie speculare a quella marxista
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Una crisi di civiltàAltaver: Sulle piaghe capitalistiche. Crisi energetica e
collasso climatico, fame e caos finanziario, 2009
a. Squilibrio tra potenzialità tecnologiche ed economiche e condizioni di vita→1,5 mld di ricchi e il resto della popolazione
b. Tipo di esistenza umana, personalità e carat-tere→Sennet: corrosione del carattere a causa del capitalismo flessibile- Harendt, Vita activa 1958, dramma di chi è senza lavoro quando l’identità è fondata su di esso
c. Lo sviluppo senza fine è insostenibile →impronta ecologica = 1,3 mondi – 60 mesi al collasso dell’ecosiste-ma (New economic foundation, 2009) → lo scongelamen-to dell’Artico fa temere che questi calcoli siano ottimisti!
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Crisi:piramide schemi esplicativi Causa a breve: eccessiva concessione
di mutui per la prima casa in Usa→crisi
banche→derivati e crisi finanza (anche Stiglitz)
Anni ’90: dimensioni eccessive finanza mondiale e sistema fin. ombra non sorvegliato
Anni ’80: carente regolamentazione dei mercati finanziari: non si tiene conto della
diffusione Ict
Fragilità sistemica del finanzcapitalismo dopo le vittorie di Reagan sui liberal e di Tatcher sulla socialdemocrazia europea
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Esplosione del debito
Passaggio delle banche dal paradigmaA. Fai un prestito e scrivilo in bilancio aB. Fai un prestito e vendilo a qualcun altro →
i mutui concessi con estrema facilità, una volta cartolarizzati permettono di fare altri prestiti
Ha contribuito anche la Fed che aumenta il tasso d’interesse e rende le persone incapaci di pagare → l’insolvenza si diffonde a chi ha acquistato le cartolarizzazioni → le case si deprezzano e le banche anche europee si indebitano
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Dov’erano le regole e i regolatori?
Negli anni ’80 sono stati aboliti i controlli sui movimenti di capitale e di valuta da un paese all’altro: i socialisti francesi che fino al 1983 erano contrari, cambiarono posizione alleandosi con Kohl e con il coinvolgimento di Italia, Spagna
Negli Usa la legge Glass Steagall del 1933 fu sostituita nel 2000 dal Commodity Future Modernization Act che permetteva la moltiplicazione senza limiti dei derivati
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Le vecchie regole sono state in realtà sostituite con nuove
Non necessariamente più semplici Che non tengono conto delle Ict Né delle grida di allarme emersi in
molti studi del sistema finanziarioRISULTATO: per salvare le banche è stata usata dagli stati una cifra di 14-
15 trilioni di $ pari a ¼ del Pil mondiale
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La razionalità ineluttabile di una contro-rivoluzione che ridistribuisce il reddito dal
basso verso l’alto le conquiste operaie degli anni ’60 e ‘70
avevano fatto diminuire i profitti Negli anni ’80 le imprese fordiste hanno anche
il problema di non poter contare più su una forte crescita dei consumi, ma avanza la globalizzazione che mette in concorrenza i mercati del lavoro del Nord con quelli del Sud
Con il 1989 si aprono i mercati dell’Europa dell’Est, entrano in crisi i partiti comunisti e avanza la privatizzazione dei servizi pubblici
Si afferma una elite transnazionale
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L’elite o classe capitalistica transnazionale
ha guidato il passaggio al finanzcapitalismo
È formata da: 10mln di grandi azionisti, imprenditori
e top-manager + Circa 20mln di politici, dirigenti
organizzazioni internazionali, professionisti, alti funzionari dello stato,editori, giornalisti, intellettuali
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La crisi come conseguenza inevitabile del finanzcapitalismo
Ma dopo 30 anni sono insostenibili gli squilibri nella distribuzione del reddito
e nei rapporti internazionali: gli Usa da 30 anni indebitati con Cina e altri paesi, grazie alla propria
potenza militare e al dollaro assunto come moneta di
riferimento negli scambi internazionali
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Quali interventi dopo la crisi?
Riforma di Wall Street del 2010 introduce qualche nuova regola, ma il muro che dovrebbe separare controllori e controllati è pieno di porte girevoli
Gli intrecci tra finanza e politica li ostacolano: Ad es. M.Draghi, da nov.2011 direttore
della Bce, dal1996 al 2002 direttore generale del Tesoro, poi vice-presidente della Goldman Sachs per l’Europa