Stato dell’arte sugli stili nutrizionali efficaci
Enrico Ponta Biologo Nutrizionista
( AA_070506 )
Master in Alimentazione ed educazione alla saluteUniversità di Bologna
18 Febbraio 2016 Centro Pannunzio, Associazione di Libero Pensiero, presso Sala Convegni Cassa di Risparmio di Tortona
Il mondo della nutrizione ha visto la recenteproliferazione sia di professionisti, sia di presunti esperti,
che si occupano della materia in autonomia.
Confusione
Abusivismo
Danno economico e sociale
Facoltà universitaria Anni di studio post diploma
Dietologo Medicina e Chirurgia 10
Biologo Nutrizionista Scienze Biologiche 6 / 7
Dietista Medicina e Chirurgia 3
I professionisti laureati a cui è riconosciuta la facoltà di firmare diete sono:
Quali competenze ha il biologo nutrizionista rispetto al dietista e al dietologo?
- Il dietologo è un medico specializzato in dietologia o in scienze dell’alimentazione umana. Oltre alla compilazione delle diete, è abilitato a fare diagnosi e prescrivere farmaci.
- Il dietista è un professionista sanitario con laurea triennale. E’ abilitato alla prescrizione di diete secondo l’indicazione del dietologo.
- Il biologo nutrizionista ha una laurea specialistica di 5 anni, è iscritto all’Ordine Nazionale dei Biologi e svolge la professione in totale autonomia, firmando piani nutrizionali personalizzati, consulenze e prescrivendo integratori alimentari.
In quali casi è opportuno consultare un nutrizionista?
- Quando abbiamo la diagnosi di una patologia rilasciata dal medico.
- Quando vogliamo pianificare un miglioramento di forma fisica e prevenire la carenza di specifici nutrienti.
- Quando vogliamo migliorare la nostra performance, sia essa sportiva o nella vita quotidiana.
- Quando vogliamo un piano nutrizionale PERSONALIZZATO alla nostra condizione attuale (adolescenza, gravidanza,
allattamento, sport, menopausa, senescenza).
Riposo
Negli ingranaggi della salute ogni rotella deve funzionare correttamente
Funzionalità del sistema immunitario
Alimentazione
Equilibrio psicologico
Socialità
Attività fisica
Salute fisica
Benessere
Integrazione
- alimentazione bilanciata
- copre i fabbisogni specifici (v. linee guida LARN 2014)
- strumento efficace nella prevenzione di malattie croniche
Cosa si intende per corretto stile alimentare?
1. moderazione dello stato infiammatorio 2. prevenzione della condizione di dislipidemia
3. equilibrio glicemico e insulinemico
1. moderazione dello stato infiammatorio
10 batteri14
500 specie
1. moderazione dello stato infiammatorio
Un’alterata permeabilità della barriera intestinale è alla base dello stato infiammatorio cronico,
fattore di rischio di numerose patologie.
Necessario un regolare apporto di prebiotici e probiotici.
Apportare acidi grassi polinsaturi in dose ottimale ( Ω3 : Ω6 il più possibile vicino al rapporto 1 : 1 ).
Numerose fonti alimentari di omega-3 a disposizione. Le scelte dipendono da gusto personale,
tradizioni familiari, abitudini,…
1. moderazione dello stato infiammatorio
Contenuto di Ω-3 nel pesce
Prodotto g di Ω-3Salmone fresco
Aringa Sgombro fresco
Salmone AffumicatoSardine in scatola
TonnoTrota
Crostacei al forno
2.72.52.01.51.51.51.20.4
Grammi di omega-3 ogni 100 g di prodotto
edibile.
1. moderazione dello stato infiammatorio
La cottura ad alte temperature impoverisce il
prodotto di acidi grassi essenziali.
2. prevenzione della condizione di dislipidemia
+
Riduzione del colesterolo totaleRiduzione del colesterolo LDLAumento del colesterolo HDL
Riduzione dei trigliceridi=Attività aerobica regolare
Strategie nutrizionali personalizzate
3. equilibrio glicemico e insulinemico
Indice Glicemico degli alimenti: dipende dalla struttura fisica e
composizione chimica, dal grado di maturazione, dalla cottura, ecc
Basso Indice Glicemico Alto Indice Glicemico
3. equilibrio glicemico e insulinemico
3. equilibrio glicemico e insulinemico
Dilazionare il cibo in 4-6 pasti quotidiani, evitando digiuni >5 ore
Limitare l’apporto di alimenti ad alto indice glicemico
Aumentare la quota di alimenti integrali a scapito di quelli raffinati
Assumere abbondanti verdure preferendo quelle locali e di stagione
3. equilibrio glicemico e insulinemico
Dieta Mediterranea
Stile nutrizionale sopravvissuto nei secoli
che abbraccia tutti gli aspetti positivi descritti finora
Affiancando stili nutrizionali consolidati, nuove mode sono
sorte di recente.
Quali sono scientificamente fondate?
Atkins
Scarsdale
Dukan
Tisanoreica
Stili nutrizionali: un tentativo di classificazione
Del fantinoDel sondino
A Zona
Last MinuteDel minestroneDissociata
Forking
VegetarianaVegana
Fruttariana Pritikin
Sproutariana
Juiceariana
Ayurvedica
CrudistaA punti
Chetogeniche Vegetariane
Crono
Del pHMacrobiotica
Dissociate o cronologiche
www.dottorponta.it
Atkins
Scarsdale
Dukan
Tisanoreica
Del fantinoDel sondino
A Zona
Last MinuteDel minestrone
Diete chetogeniche e Low Carb
Più o meno drastica riduzione di carboidrati.
Rapporto calorico tra grassi e (proteine+carboidrati) = 3:1 o 4:1
Scarsa efficienza metabolica delle proteine come combustibile energetico.
Calo di peso
Diete chetogeniche e Low Carb
Elevato potere saziante delle proteine
Ridotta sensazione di fame durante la giornata per chi assume proteine al mattino.
Nelle diete iperproteiche (>20%): aumento del metabolismo anche
durante le ore di sonno.
Minor efficienza energetica delle proteine rispetto ai carboidrati.
Pro e contro delle diete chetogeniche
Diete chetogeniche e Low Carb
Aumento della pressione arteriosa, danni all’apparato cardiovascolare se praticate nel lungo periodo.
Aumento del rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori (seno, colon-retto, prostata).
Efficaci nella riduzione del peso corporeo.
Non sono educative: effetti negativi a lungo termine anche nell’obesità clinica.
Diete dissociate o cronologiche
I presunti vantaggi nella dissociazione dei macronutrienti nei diversi pasti della giornata non ha basi scientifiche né evolutive.
In generale i rapporti di alimenti propostiportano ad un consumo abbondante di verdura, frutta e prodotti integrali.
Apporto calorico e in macronutrienti tutto sommato simile a quello della dieta Mediterranea.
Diete vegetariane (o quasi)
VegetarianaVegana
Fruttariana Pritikin
Sproutariana
Juiceariana
Ayurvedica
Crudista
Del pHMacrobiotica
Potenziali squilibri legati a scorretti apporti dei singoli nutrienti
(vitamina B12, vitamina D, ferro, calcio, zinco, proteine, omega-3).
Rischio di malnutrizione se non pianificate al dettaglio.
Diete vegetariane (o quasi)
Spesso le motivazioni per cui vengono scelte si fondonocon principi lontani dal discorso salutistico (animalismo, ecologismo)
L’abbondante presenza di fitati nell’alimentazione vegana complica l’assorbimento di molte sostanze tra cui ferro, zinco.
Particolare attenzione all’assunzione di omega-3 (olio di semi di lino, noci).
Integrazione di vitamina B12 necessaria.
Effetti benefici su trigliceridi e colesterolo ematico.
L’uomo è ciò che mangia.
L’individuazione di un proprio ed unico stile nutrizionale deve essere l’obiettivo della nostra indagine su come alimentarci,
in prospettiva di un miglioramento di noi stessi.
Non dobbiamo per forza abbracciare uno stile imposto dall’alto, bensì comprendere i nostri bisogni individuali,
e quindi la nostra identità.
Ludwig Feuerbach