Top Banner
Welfare del bufalo e qualità dei prodotti National Reference Centre for Hygiene and Technologies of Water Buffalo Farming and Productions BENESSERE ANIMALE E QUALITÀ DEI PRODOTTI NELLA REALTÀ ITALIANA ED EUROPEA EXPO MILANO, PADIGLIONE WAA-CONAF 25 SETTEMBRE 2015 Dr. Domenico Vecchio - Dr.ssa Esterina De Carlo [email protected] IZSM- Centro di referenza Nazionale sull'igiene e le tecnologie dell'allevamento e delle produzioni bufaline
98

Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Jan 22, 2018

Download

Science

Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

National Reference Centre for Hygiene and Technologies of Water Buffalo Farming and Productions

BENESSERE ANIMALE E QUALITÀ DEI PRODOTTI NELLA REALTÀ ITALIANA ED EUROPEA

EXPO MILANO, PADIGLIONE WAA-CONAF 25 SETTEMBRE 2015

Dr. Domenico Vecchio - Dr.ssa Esterina De Carlo [email protected]

IZSM- Centro di referenza Nazionale sull'igiene e le tecnologie dell'allevamento e delle produzioni bufaline

Page 2: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

benessere degli animali da reddito Keep calm and love Buba !!!

Page 3: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Benessere animale garanzia di sicurezza alimentare e di qualità

• Il benessere animale avrebbe un significato in più, potrebbe rappresentare un valore aggiunto al prodotto di qualità, trasformandosi in un’oportunità per sostenere il reddito degli allevatori

Page 4: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Definire il concetto di benessere animale

• “Il benessere è un termine ampio che abbraccia entrambi gli stati fisico e psichico di bene-stare di una animale. I tentativi di valutare il benessere, pertanto, dovranno tenere in considerazionele evidenze scientifiche disponibili riguardanti I sentimenti degli animali, I quali possono derivare dalla loro struttura e funzione ma anche dal loro comportamento” “Brambell Report” (December 1965)

Farm Animal Welfare Council 1979 Cinque libertà : • 1. freedom from hunger or thirst – by ready access to fresh water and a diet to maintain full health and vigour;

• 2. freedom from discomfort – by providing an appropriate environment including shelter and comfortable

resting area;

• 3. freedom from pain, injury or disease – by prevention or rapid diagnosis and treatment;

• 4. freedom to express normal behaviour – by providing sufficient space, proper facilities and company of the animal’s own kind;

• 5. freedom from fear and distress – by ensuring conditions and treatment which avoid mental suffering.

Page 5: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

• “Il benessere è uno stato di completa salute psichica e fisica, dove l’aniamle è in completa armonia con il suo ambiente”.Hughes 1976

• “Il benessere animale è dato dalla capacità di adattamento del soggetto all’ambiente”.

Broom 1986

Page 6: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Benessere animale e impatto economico sull’allevamento

Figure 1–Animal welfare, animal adaptation and farming sustainability41 (from McInerney, 2013 modified)

Page 7: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

PERCHÉ UNA STRATEGIA PER IL BENESSERE DEGLI ANIMALI?

1) L'applicazione della legislazione UE da parte degli Stati membri è ancora carente in un certo numero di settori.

2) I consumatori non dispongono di informazioni adeguate sugli aspetti relativi al benessere degli animali.

3) Molte parti interessate non dispongono di conoscenze sufficienti sul benessere degli animali.

4) Occorre semplificare i principi in materia di benessere degli animali ed elaborarli in modo chiaro.

Page 8: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Disposizioni normative minime

• L'articolo 13 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (C115/4 versione consolidata del 9/5/2008) riconosce gli animali in quanto esseri senzienti e stabilisce che, nella formulazione e nell'attuazione di alcune politiche dell'UE, si tenga pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali.

• Direttiva 98/58/CE del Consiglio, del 20 luglio 1998, riguardante la protezione degli

animali negli allevamenti (GU L 221 dell'8.8.1998, pag. 23) recepita in Italia con il D.L.vo.146/2001.

• Direttiva 2008/119/CE riguardante le norme minime per la protezione dei vitelli

fino a 6 mesi di vita recepita in Italia con il D.L. vo 126/2011 • Inoltre, con la decisione 78/923/CEE del Consiglio relativa alla conclusione della

convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti (GU L 323 del 17.11.1978, pag. 12), l'Unione ha reso tale convenzione parte integrante del diritto UE.

Page 9: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

LA VALUTAZIONE DEL BENESSERE ANIMALE

• EFSA

• Welfare quality

• AWIN

• Parametri ematici (cortisolo, battericidia, complemento attivato, lisozima, proteine di fase acuta etc.)

• Benenir

Page 10: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 11: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Crenbuf e benessere bufalino

• IZSLR PRF 2006201 L’adattamento degli animali agli ambienti di allevamento: ricadute su patologie e consumo di farmaci

• IZSME 04/09 RC Studio sulle proprietà antimicrobiche dei probiotici

indigeni isolati dal latte bufalino. Potenziale utilizzo dei LAB (lattobacilli acidi) come strategia preventiva verso le patologie della mammella ricorrenti in allevamento e alternativa al farmaco in concomitanza alla sperimentazione di due diversi sistemi di ricovero

• IZS ME 07/10 RC Standardizzazione di parametri di benessere

animale nelle bufale lattifere dalla fase di asciutta sino a fine ciclo lattazione, in differenti condizioni di management in grado di influenzare lo stato di benessere e la produttività

Page 12: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Valori di riferimento dei parametri di immunità innata indagati

BUFFALO BOVINE

Immune Parameters Samples Mean±SD Median Standard

Deviation Variance Min-Max

(CI 95%) (mean value

from

bibliography

cited)

Haptoglobin

(mg/mL) 307 1.249 ± 0.07 0.95 1.28 1.65 [1.10 - 1.39] [0-0.5]

Bactericidal activity

(%) 299 86.627 ± 0.39 87.22 6.77 45.80 [85.86 - 87.4] > 90

Complement

(CH50/150 µL) 301 37.68 ± 0.89 34.96 15.40 237.01 [35.94 - 39.43] ≥ 30

Lysozyme

(µg/mL) 301 5.085 ± 0.20 3.35 3.45 11.89 [4.69 - 5.48] [1-3]

Carne (5-7)

Page 13: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 14: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 15: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 16: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Aptoglobina

y = 0,4495x2 - 2,5928x + 8,8639 R² = 0,8989

y = 0,1533x2 - 1,2876x + 6,5005 R² = 0,6657

0,00

2,00

4,00

6,00

8,00

10,00

12,00

14,00

16,00

18,00

20,00

-42 -35 -28 -21 -14 -7 7

apto problema

apto sani

Polinômio (apto problema)

Polinômio (apto sani)

Page 17: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

CONVENZIONE TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE E L’IZSLER PER LO SVILUPPO E LA GESTIONE DI SISTEMI DI VALUTAZIONE

DEL BENESSERE E DELLA BIOSICUREZZA NELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI ALLEVAMENTO DEI BOVINI, BUFALINI E OVI-

CAPRINI, CUP: E52I14001190001

Page 18: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

OBIETTIVO

• Elaborazione e sviluppo di sistemi per la valutazione del livello di benessere animale e di biosicurezza in

un allevamento

Page 19: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

OBIETTIVO

• a) per ciascuna tipologia di allevamento identificare i principali fattori di rischio e i relativi effetti sul benessere animale;

• b) preparare questionari per indagini sul campo e definire algoritmi di calcolo per il sistema di valutazione;

• c) identificare i fattori di rischio più importanti per la biosicurezza e la prevenzione della diffusione delle patologie infettive;

• d) validare statistiche sulla ripetibilità inter-osservatore per ciascun sistema di valutazione;

• e) predisporre disciplinari/manuali a corredo di ciascun sistema di valutazione; • f) ideare un’applicazione web, idonea a raccogliere i dati dei questionari per

l’elaborazione di indici numerici, da istallare su appositi supporti informatici in grado di velocizzare le operazioni di gestione sul campo;

• g) formare veterinari “valutatori” sull’applicazione di ciascun sistema di valutazione in allevamento;

• h) gestire il flusso informativo di ciascuno dei sistemi di valutazione proposti

Page 20: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Attività e competenze: Valutazione del benessere animale

• Bovina da latte a stabulazione fissa (IZSLER - Dr. Bertocchi) • Bovino da carne (IZSLER - Dr. Bertocchi) • Vitello a carne bianca (IZSLER - Dr. Bertocchi / UNIMI – Prof.

Sgoifo Rossi ) • Linea vacca-vitello (IZSUM – Dr. Filippini/Dr.ssa Cordovani) • Ovino, (IZS-SARDEGNA – Dr.ssa Nicolussi) • Bufalino (IZSM CRENBUF – Dr.ssa De Carlo/ Dr. Vecchio) • Caprino (IZSLER sez. bergamo Dr.ssa Gaffuri) • Durata: 1 anno

Page 21: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

METODO

• Applicazione dei processi di valutazione del rischio

(Risk assessment)

Page 22: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

BUFALA

Page 23: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 24: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 25: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Procedure per la valutazione del benessere animale di un allevamento attraverso la

valutazione del rischio (RA) 1. Individuare la popolazione target:

tipologie di allevamento ESPERIENZA DI CAMPO

2. Individuare gli scenari espositivi inteso come momento di vita letteratura scientifica

3. individuare i pericoli generali e specifici (raccomandazioni) cause che influenzano negativamente il BA letteratura scientifica

4. Caratterizzare (conseguenze sugli animali) i pericoli – effetti avversi sugli animali conseguenti al verificarsi del pericolo letteratura Scientifica

5. Gestione del rischio stabilire le condizioni normali, negative che vedono trasformarsi il pericolo in rischio per il BA degli animali letteratura Scientifica

6. Caratterizzazione del rischio - misurare l’entità il rapporto negativo fra pericolo e animale e produrre un valore (peso)

expert-opinion

7. Valutazione delle condizioni animali individuare le principali condizioni animali che sono

riconducibili a fattori di non benessere (ABMs) e valutarne l’entità letteratura Scientifica

IZSLER Brescia, 11.03.2015

Page 26: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

1. Individuare la popolazione target:

tipologie di allevamento

2. Individuare gli scenari espositivi inteso come momento di vita

3. Individuare i pericoli generali e specifici (raccomandazioni) cause che influenzano negativamente il BA

4. Formazione di un tavolo tecnico di esperti, che possano collaborare al disegno della ricerca

al 31 maggio 2015

Page 27: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

IZSLER Brescia, 11.03.2015

5. Caratterizzare (conseguenze sugli animali) i pericoli

– effetti avversi sugli animali conseguenti al verificarsi del pericolo.

- creare una tabella che riporti per ogni condizione di pericolo il o i relativi effetti

avversi che potrebbero esprimere gli animali se subissero la condizione

5. Gestione del rischio stabilire le condizioni di vita normali (il pericolo non si realizza) e quelle negative

(quando si realizza il pericolo) che vedono trasformarsi il pericolo in rischio per il BA

degli animali

- Creare quindi una prima check-list con tutti gli items e i rispettivi limiti negativi e

positivi

- Cominciare a stendere le procedure (disciplinare) necessarie ad applicare la Check list

Entro fine luglio 2015

Page 28: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

6. Caratterizzazione del rischio

- misurare l’entità il rapporto negativo fra pericolo e animale e produrre un valore

(peso)

1. Organizzare il tavolo di esperti , sottoporli alla valutazione dei passaggi previsti

nel calcolo della valutazione del rischio, elaborare i dati

2. Prime applicazioni pratiche sul campo del sistema di valutazione

7. Valutazione delle condizioni animali individuare le principali condizioni animali (ABMs) che sono riconducibili a fattori di

non benessere (ABMs) e valutarne l’entità negli allevamenti

7. Completare la checklist con l’area dedicata agli ABMs

7. Produrre la prima procedura bozza 1 per applicare la C.L.

Entro fine Novembre 2015

Page 29: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

8 Completare la check-list con Gli ABMs considerati accettabili (fisiologici) negativi e particolarmente positivi. 9 Applicare ad una serie di allevamenti la check-list completa

Entro fine febbraio 2016

Page 30: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

10- Completare le procedure (disciplinare ) esplicative della check list 11 collaudare l’applicazione su tablet 11- sviluppare le attività necessarie alla analisi statistiche per la ripetibilità 12 -organizzare un primo corso di formazione per veterinari valutatori

Entro fine maggio 2016

Page 31: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 32: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

The origin of buffalo is in the Tropical Region, but 3000 years B.C. it was yet present in Mesopotamia. Its presence is recorded in Italy, Egypt and Balkans 800 years P.C. and during the last century it propagated also in Americas. During ’70 it spread also in Mozambique and recently in Australia.

Page 33: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012

164,114,424.00

166,281,138.00

168,899,181.00

171,674,884.00

174,138,073.00

177,084,993.00

180,634,680.00

184,054,082.00

187,163,622.00

190,204,757.00

192,858,384.00

195,397,515.00

World buffaloes population (FAO Stat, 2014)

http://faostat3.fao.org/faostat

Page 34: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

http://faostat3.fao.org/faostat

Numero di bufali per continente (FAO Stat, 2014)

Total: 195 milioni di capi

Bovinos: 1.4 bilioni di capi

Page 35: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

3.8 1.2

189.9

0.39 0.002

0,00

20000000,00

40000000,00

60000000,00

80000000,00

100000000,00

120000000,00

140000000,00

160000000,00

180000000,00

200000000,00

Africa Americas Asia Europe Oceania

http://faostat3.fao.org/faostat

Número de búfalos por continente (FAO Stat, 2014)

> 96%

Page 36: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Produzione mondiale di latte (bufalo vs bovino)

Produzione italiana di latte (bufalo x bovino)

http://faostat3.fao.org/faostat

Page 37: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Trend of Italian Mediterranean Buffalo from 1947 at 2013 “Dati forniti dalla BDN dell’Anagrafe Zootecnica istituita dal Ministero della Salute presso il CSN dell’Istituto "G.

Caporale" di Teramo”.

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

1947 1961 1970 1980 1988 1992 1998 2000 2001 2006 2012

year

Alone among buffalo populations in Europe, the buffalo population in Italy has shown a steady increase, from a low of 12.5 thousand in 1947, to approximately 382 thousand head in 2013. There has been a steady rise in numbers since the 1950s

Page 38: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

0,00% 0,01% 0,08% 0,11% 0,11% 0,16% 0,20% 0,33% 0,34% 0,38% 0,39% 0,72% 0,74% 0,81% 1,77% 2,64%

17,26%

73,94%

0,00%

10,00%

20,00%

30,00%

40,00%

50,00%

60,00%

70,00%

80,00%

Percentuale di capi allevati per regione rispetto al totale di bufali (381.912 capi) presenti in Italia al 30/04/2014

BDN Al 30/04/2014

Page 39: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Trend of milk yield in Italian mediterranean Buffalo (ANASB 2012)

Page 40: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

• Specie poliestrale, tendenzialmente stagionale a fotoperiodo negativo.

• Ciclo estrale dai 16 ai 28 giorni. • Durata media dell’estro 10-20 ore. • Durata gravidanza circa 10 mesi. • Durata media di lattazione 270 giorni.

Page 41: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

RELATIONSHIP BETWEEN PHOTOPERIOD AND CALVINGS

Daylight length (▪▪▪▪▪ hours), and percentage of calvings at each month in different Countries.

Page 42: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Market requirements, calving % and milk production in natural mating condition

0

5

10

15

20

25

30

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12month

Calving

(%) and

milk p

roduc

tion

g

6

6.5

7

7.5

8

8.5

9

9.5

10

10.5

Mark

et re

quirement (%

)

% calving milk (t) Market requirement

Zicarelli, 2001

Page 43: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

• While these buffalo were used in the past for draught

Page 44: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 45: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Benessere animale e impatto economico sull’allevamento

Figure 1–Animal welfare, animal adaptation and farming sustainability41 (from McInerney, 2013 modified)

Page 46: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

• Hughes (1976) “Il benessere è uno stato di completa salute psichica e fisica, dove l’animale è in completa armonia con il suo ambiente” (“Welfare is a state of complete mental and physical health, where the animal is in harmony with its environment”)

• Broom (1986) Il benessere di un animale corrisponderebbe agli sforzi e alla capacità di adattamento del soggetto al suo ambiente (“The welfare of an individual is its state as regards its attempts to cope with its environment”).

• Da queste affermazioni si può percepire come il benessere di un animale non possa prescindere dall’ambiente d’allevamento in cui vive e neppure dalla sua capacità di adattamento.

• Conseguentemente il benessere diventa un’entità variabile e dunque misurabile con indicatori che devono valutare sia le condizioni ambientali presenti in allevamento (management, strutture e condizioni climatiche), sia lo sforzo adattativo dell’animale stesso.

• Gli obiettivi della comunità scientifica, ora, sono proprio quelli di definire come valutare il benessere animale, cioè come giungere ad una sua analisi oggettiva, basandosi su principi scientifici.

Page 47: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Numero totale Allevamenti Aperti latte

76%

Numero totale Allevamenti Aperti misti

10%

Numero totale Allevamenti Aperti carne

14%

Numero totale Allevamenti Bufalini Aperti al 31/05/2014

BDN Al 30/04/2014

Page 48: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

BDN Al 30/04/2014

Page 49: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

CONVENZIONE TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE E L’IZSLER PER LO SVILUPPO E LA GESTIONE DI SISTEMI DI VALUTAZIONE DEL BENESSERE E DELLA BIOSICUREZZA NELLE

DIVERSE TIPOLOGIE DI ALLEVAMENTO DEI BOVINI, BUFALINI E OVI-CAPRINI, CUP: E52I14001190001

National Reference Centre for Hygiene and Technologies of Water Buffalo Farming and Productions

Dr.ssa Esterina De Carlo (IZSM CRENBUF) - Dr. Domenico Vecchio Brescia 10/09/2015

Page 50: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

OBIETTIVO

• Elaborazione e sviluppo di sistemi per la valutazione del livello di benessere animale e di biosicurezza in

un allevamento bufalino

Valutazione del benessere animale

Page 51: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Principi e Criteri di benessere alla base dei protocolli di valutazione Welfare Quality®2009

Principi di benessere Criteri di Benessere

Buona alimentazione 1 Assenza di fame prolungata

2 Assenza di sete prolungata

Buona stabulazione 3 Confort durante il riposo

4 Confort termico

5 Facilità di movimento

Buona salute 6 Assenza di lesioni

7 Assenza di malattie

8 Assenza di dolore causato da procedure manageriali

Comportamento

appropriato

9 Espressione di comportamenti sociali

10 Espressione di altri comportamenti

11 Buona relazione animale-uomo

12 Stato emozionale positivo

Page 52: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

1 Individuare la popolazione Target

Bufala da latte a stabulazione libera

Page 53: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

2 identificazione degli scenari espositivi

Page 54: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Vitelli fino allo svezzamento circa 90 gg

Page 55: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

rimonta

Page 56: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

asciutta

Page 57: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

lattazione

Page 58: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Formazione di un tavolo tecnico di esperti, che possano collaborare al

disegno della ricerca

Page 59: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Composizione tavolo tecnico

• Dr.ssa Esterina De Carlo IZSM CReNBUF Responsabile scientifico del Crenbuf • Dr.ssa Alessandra Martucciello, Responsabile del laboratorio di sierologia del CrenBuf • Prof. Gianluca Neglia Università degli studi di Napoli Federico II Ordinario di Zootecnia Speciale

presso il Dipartimento di Medicina veterinaria e Produzioni Animali • Prof. Giuseppe De Rosa Università degli studi di Napoli Federico II Associato di Zootecnia Speciale

presso il Dipartimento di Agraria • Prof. Fabio Napolitano dell’Università degli Studi della Basilicata Scuola di Scienze Agrarie, Forestali,

Alimentari ed Ambientali • Dr. Carlo Grassi Medico Veterinario libero Professionista • Dr. Pasquale Rossi Medico Veterinario libero Professionista • Dr. Massimo Palladino Medico Veterinario libero Professionista • Dr. Antonio Natale Medico Veterinario libero Professionista • Dr. Lazzaro Iemma Medico Veterinario libero Professionista e allevatore bufalino • Dr. Francesco D’ Ausilio Medico Veterinario libero Professionista e allevatore bufalino e Presidente

ANASB • Dr. Domenico Vecchio ,Medico Veterinario, Co.co.pro del Crenbuf.

Page 60: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Individuare i pericoli generali e specifici (raccomandazioni) cause che influenzano negativamente il BA

Sulla base della letteratura scientifica disponibile e del parere degli

esperti sono state individuate due macroare di pericoli : •Management aziendale e personale (Area A);

• Strutture ed attrezzature (Area B).

All’ interno delle Macro aree sono state individuati • gruppi di pericoli •singoli pericolo

Page 61: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Caratterizzare

(conseguenze sugli animali) i pericoli

– effetti avversi sugli animali conseguenti al verificarsi del pericolo.

- creare una tabella che riporti per ogni condizione di pericolo il o i relativi effetti avversi che potrebbero esprimere gli animali se subissero la

condizione

Page 62: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Gestione del rischio

stabilire le condizioni di vita normali (il pericolo non si realizza) e quelle negative (quando si realizza il pericolo) che vedono trasformarsi il pericolo in rischio per il BA

degli animali

Creare quindi una prima check-list con tutti gli items e i rispettivi limiti negativi e positivi Cominciare a stendere le procedure (disciplinare) necessarie ad applicare la Check list

Page 63: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Composizione delle 5 aree tematiche per la valutazione del benessere e della

biosicurezza nell’ allevamento bufalino da latte a stabulazione libera

Aree di valutazione Tematica n.

Area A Management aziendale e

personale

27

Area B Strutture e attrezzature 33

Area C Animal Based measures 23

Area Biosicurezza

Area Grandi rischi e sistemi di

allarme

Totale Item di valutazione

Page 64: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

AREA A

MANAGEMENT AZIENDALE E PERSONALE

n.Item = 27

Page 65: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

ITEM AREA A MANAGEMENT AZIENDALE E PERSONALE

1 Numero di addetti che si occupano degli animali

2 Formazione degli addetti

3 Formazione addetto per la vitellaia (animali fino allo svezzamento)

4 Gestione dei gruppi

5 Numero di ispezioni giornaliere

6 Tipo di movimentazione

7 Movimentazione in mungitura

8 Gestione della razione

9 Presenza di foraggi nella razione (bufala in lattazione)

10 Disponibilità di acqua(tutti i soggetti presenti in azienda)

11, 12, 13 Pulizia degli abbeveratoi (lattazione-asciutta-rimonta)

14, 15, 16 Pulizia dei pavimenti e delle aree di camminamento non adibite al decubito

17, 18, 19 Igiene, pulizia e gestione dello spazio adibito al decubito degli animali (lattazione- asciutta-rimonta

Page 66: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

ITEM AREA A MANAGEMENT AZIENDALE E PERSONALE

20 Gestione della vitellaia (box individuali)

21 Gestione della vitellaia (box multipli)

22 Gestione dello spazio adibito al parto

23 Gestione e prevenzione delle patologie podali

24 Igiene della sala di mungitura

25 Gestione delle operazioni di mungitura e igiene della mammella

26 Uso di ossitocina durante le fasi di mungitura

27 Biosicurezza

Page 67: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento di

verifica

1 Numero di addetti che si occupano degli animali

Più di n° 300 animali/addetto (nel caso in cui la mungitura sia eseguita da altri),

Più di n° 150 animali/addetto (nel caso in cui la stessa persona svolga anche

la mungitura dei relativi circa 70 capi in lattazione),

1 addetto ogni n° 200-300 animali (nel caso in cui la mungitura sia eseguita da

altri)

1 addetto ogni n° 150 animali (nel caso in cui la stessa persona svolga anche la

mungitura dei relativi circa 70 capi in lattazione)

1 addetto per meno di n 200 animali (nel caso in cui la mungitura sia eseguita

da altri)

1 addetto per meno di n 150 animali (nel caso in cui la mungitura dei relativi

circa 70 capi in lattazione)

Effetti Avversi : mastiti, malnutrizione, disidratazione, dismetabolie, comportameto animali (paura), lesioni , lesioni iatrogene, incremento mortalità in tutti i gruppi .

Page 68: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento di

verifica

2 Formazione degli addetti

Il corso si considera di almeno 4 ore (mezza giornata o 2 incontri serali),

con rilascio di attestato di partecipazione, effettuato nei 3 anni precedenti

da un solo soggetto sia esso il titolare o dipendente assunto

Meno di 5 anni di esperienza e nessun titolo di studio inerente

Esperienza di almeno 5 anni e nessun corso di formazione

Esperienza con titolo di studio, o esperienza di 5 anni con corso di formazione

seguito negli ultimi 3 anni

Effetti Avversi : mastiti, malnutrizione, disidratazione, dismetabolie, comportameto animali (paura), lesioni , lesioni iatrogene, incremento mortalità in tutti i gruppi .

Page 69: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento di

verifica

3 Formazione addetto per la vitellaia

(animali fino allo svezzamento)

Le operazioni in vitellaia sono effettuate da personale non dedicato e

con scarsa esperienza e/o formazione

Presenza di almeno un addetto dedicato alla cura dei vitelli

Presenza di un operatore dedicato responsabile della vitellaia e

presenza di un piano di svezzamento ed registro degli eventi

patologici e dei trattamenti

Effetti Avversi :

mortalità, malnutrizione, disidratazione, onfaliti, diaree, disturbi respiratori, lesioni, imbrattamento, ritardo di crescita,

Page 70: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento di

verifica

4 Gestione gruppi

Nessun gruppo o solo rimonta/adulte

N° di gruppi pari a quelli delle categorie di valutazione (manze-asciutta-

lattazione)

Più gruppi (primipare, pluripare, fresche stanche etc) negli animali in

lattazione o in asciutta in aggiunta alla divisione della rimonta post

svezzamento.

Effetti avversi: malnutrizione, dismetabolie, lesioni, prolasso, Mortalità

Page 71: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento di

verifica

5 Numero di ispezioni

meno di 2 ispezioni giornaliere con meno di 3 ispezioni per la sala parto e

infermeria

almeno 2 ispezioni/giorno con almeno 3 ispezioni giornaliere per la sala

parto e l'infermeria

3 o più ispezioni giornaliere per tutti i gruppi, segnalazione scritta delle

osservazioni o registrazione computerizzata

Effetti avversi: malnutrizione, dismetabolie, prolassi, lesioni, mortalità

Page 72: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

AREA B

STRUTTURE E ATTREZZATURE

n.Item = 32

Page 73: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Item AREA B STRUTTURE E ATTREZZATURE

28 Presenza di un riparo adeguato per gli animali stabulati al di fuori dei fabbricati

29 Tipologia di stabulazione (esclusi i vitelli in svezzamento)

30, 31, 32 Superficie disponibile per il decubito delle bufale (lattazione-asciutta - rimonta)

33 Superficie disponibile per il decubito Bufale al parto

34 Adeguatezza dell’ area di riposo

35 , 36, 37 Caratteristiche del materiale di lettiera (Lattazione- asciutta- rimonta)

38 Caratteristiche del materiale di lettiera zona parto

39 Caratteristiche lettiera dei vitelli (età <2 settimane)

40 Superficie vitelli (box singolo)

41 Possibilità contatto visivo e tattile con altri vitelli

42 Superficie vitelli (box collettivo)

43, 44, 45 Condizione delle pavimentazione (lattazione-asciutta-rimonta)

46, 47, 48 Dimensione del fronte mangiatoia e possibilità di accesso (lattazione-asciutta-rimonta)

Page 74: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Item AREA B STRUTTURE E ATTREZZATURE

49, 50, 51 Dimensione e funzionamento degli abbeveratoi (lattazione-asciutta-rimonta)

52 Presenza e caratteristiche dell’ infermeria

53 Sala di attesa per la mungitura

54 Manutenzione e gestione dell’ impianto di mungitura

55, 56, 57 Temperatura e umidità ambientali (lattazione-asciutta-rimonta)

58 Presenza gas nocivi

59 Condizioni di illuminazione

Page 75: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento

verifica

29 Tipologia di stabulazione (esclusi vitelli in

svezzamento)

L'osservazione deve essere eseguita su tutti gli animali, esclusi i vitelli in

svezzamento (90gg circa)

Fissa anche per un solo gruppo di animali

Libera per tutti i gruppi di animali

Libera con area di esercizio e/o pascolo e/o con area totale del paddock

di stabulazione per le bufale adulte superiore a 15 m2/capo

Effetti avversi: Aumento competitività, lesioni, disturbi locomotori, malnutrizione, imbrattamento, unghioni deformi, mastiti, aumento scc, mortalità

Page 76: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 77: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 78: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 79: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 80: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Elemento

verifica

30, 31, Superficie disponibile per il decubito delle

bufale (Lattazione, asciutta)

La valutazione deve essere eseguita sulla lettiera permanente coperta e adibita

al decubito. Sono escluse le superfici di corridoi, aree di esercizio o zone di

accesso alla mangiatoia

Meno di 5 m2/capo o n di cuccette utilizzabili < al 100 % degli animali

Da 5 a 7 m2/capo o un numero di cuccette paria al 100% degli animali

Più di 7 m2/capo o numero di cuccette utilizzabili > al 100% rispetto al

numero degli animali

Effetti avversi: imbrattamento, lesioni, scarsa occupazione, mastiti,

Page 81: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 82: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 83: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

AREA C

ANIMAL BASED MEASURES

• n.Item = 24

Page 84: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 85: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti
Page 86: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

ITEM AREA C ANIMAL BASED MEASURES

60, 61, 62 Test di fuga dall’ uomo (lattazione-asciutta-rimonta)

63, 64, 65 Stato di nutrizione (lattazione-asciutta-rimonta)

66, 67, 68 Pulizia degli animali (lattazione-asciutta-rimonta)

69, 70, 71 Lesioni Cutanee (lattazioni- asciutta-rimonta)

72 Lesioni iatrogene

73 Prevalenza di prolassi vaginali e/o uterini

74 Unghioni lunghi e deformi nelle bufale adulte

75 Sanità della mammella (scc)

76 Numero di trattamenti antibiotici per mastiti cliniche in un anno

77 Prevalenza di patologie pre svezzamento negli ultimi 12 mesi rispetto al numero dei parti

78 Mortalità perinatale annuale dei vitelli (dal parto a 48 ore di vita) negli ultimi 12 mesi

79 Mortalità annuale dei vitelli (dal 2° al 90°gg) nati vivi e vitali negli ultimi 12 mesi

80 Mortalità annuale del manzolame

81 Mortalità annuale delle bufale adulte

82 Prevalenza di dispositivi antisucchio applicati alle bufale adulte

83 Mutilazioni

Page 87: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Biosicurezza e allevamento bufalino

Page 88: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Bio-esclusione Bio-compartimentazione Bio-contenimento

Uomo Ambiente

Tutti gli stadi specificati nella figura sopra sono parte di un approccio di biosicurezza che contribuisce alla riduzione del rischio di introduzione e di diffusione di agenti infettivi: 1) limitare il rischio di introduzione (bio-esclusione; 2) limitare la diffusione del patogeno all’interno dell’allevamento, isolando cioè gli animali eliminatori (bio-compartimentazione); 3) limitare la diffusione degli agenti patogeni all’esterno dell’allevamento (trasmissione inter-aziendale) (bio-contenimento); 4) prevenire il rischio di trasmissione all’uomo; 5) prevenire ogni contaminazione o persistenza ambientale del patogeno. Anche l’uomo può rappresentare una fonte di contaminazione per gli animali (es.: Mycobacterium bovis (55)). Gli animali possono essere re-infettati dall’ambiente contaminato, specialmente nei casi di patogeni caratterizzati da grande capacità di persistenza ambientale, come ad esempio Bacillus anthracis (56) o Mycobacterium bovis (57) in condizioni ecologiche ottimali.

PRINCIPI DI BIOSICUREZZA NELL’ALLEVAMENTO ANIMALE

Page 89: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Esempio di organizzazione aziendale di allevamento bufalino diviso in 2 aree di accesso

Page 90: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Esempio di allevamento bufalino suddiviso in aree ZAC e ZAR

Page 91: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Esempio di allevamento bufalino suddiviso in aree ZAC e ZAR

Page 92: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Esempio di allevamento bufalino suddiviso in aree ZAC e ZAR

Page 93: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

ELENCO REQUISITI MINIMI IGIENICO-SANITARI

1) L’azienda zootecnica deve essere gestita in conformità con tutte le normative cogenti in

materia di anagrafe, benessere animale, igiene ambientale, gestione farmaci e relativi

trattamenti.

2) In allevamento devono essere disponibili ambienti adeguatamente separati dove tenere

gli animali appartenenti ai diversi gruppi (divisione per tipologia, età, stato fisiologico

etc.) realizzati in maniera tale da agevolare le operazioni di pulizia e disinfezione

3) Devono essere previsti almeno un box infermeria, un’area destinata al parto, un paddock

di isolamento da destinare alla quarantena degli animali di nuova introduzione ed uno

per isolare gli animali malati

4) Deve essere disponibile un locale spogliatoio dove il personale possa lavarsi e

cambiarsi, con separazione tra zona sporca e pulita, provvisto di adeguati sistemi di

lavaggio e disinfezione, nonché di deposito di dispositivi monouso

5) Deve essere previsto un protocollo per i visitatori che includa un adeguato sistema di

controllo degli accessi (preferibilmente mediante recinzione di tutto il perimetro

aziendale) e di limitazione dei movimenti di mezzi e persone

6) Deve essere predisposto un adeguato sistema gestionale (possibilmente informatizzato)

che preveda la registrazione dell’andamento delle patologie, nonché la elaborazione di

principali indici ed indicatori aziendali (fertilità, mortalità e produttività).

7) Deve essere predisposto un manuale di biosicurezza dedicato all’azienda con un

registro che evidenzi gli interventi effettuati nel tempo per adeguamenti strutturali e

gestionali

8) Deve essere previsto un piano formativo per gli operatori dell’allevamento sulle norme

comportamentali da adottare in routine e in emergenza

Page 94: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

BIOSICUREZZA

Presenza di manuale di biosicurezza e registrazione delle operazioni svolte

Procedure generali di biosicurezza nella lotta a roditori ed insetti

Precauzioni generali all’ingresso di estranei

Gestione all’ ingresso di visitatori abituali

Disinfezione dei mezzi di trasporto all’ ingresso in azienda

Possibilità di contatto tra automezzi estranei e animali allevati

Raccolta delle carcasse animali

Invio carcasse e organi a laboratori

Carico di animali vivi

Presenza di altre specie animali all’interno dell’ azienda

Acquisto e/o movimentazione di animali fuori dall’ allevamento

quarantena

infermeria

Page 95: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

Controllo e prevenzione delle principali patologie infettive

Condizione sanitaria relativa a Brucellosi

Condizione sanitaria relativa a IBR

Condizione sanitaria relativa a tubercolosi

Controllo e analisi delle fonti idriche

Controllo rischio contaminazione di alimenti e fonti idriche

Piano per suddivisione degli animali in gruppo per biocompartimentazione

Disinfezione delle macchine e attrezzature utilizzate in azienda

Scambio di attrezzature tra aziende

Ricovero per animali a pascolo

Sistemi di delimitazione dei pascoli per animali allo stato brado

Geolocalizzazione dei pascoli utilizzati e dell’ intervallo temporale di riferimento

Passaggio di greggi nelle vicinanze dell’ allevamento

Informazioni relative all’eventuale gregge passante

Page 96: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

BrainStorming

Page 97: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

THANKS FOR YOUR ATTENTION

...TO BE CONTINUED.........................

Page 98: Welfare del bufalo e qualità dei prodotti

...TO BE CONTINUED...

“ Caminante no hay camino, se hace camino al andar”

[Antonio Machado]