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9 Ringraziamenti 11 Presentazione 13 Introduzione PRIMA PARTE – Introduzione al Metodo Feldenkrais ® 17 CAP. 1 Moshe Feldenkrais e il suo metodo 23 CAP. 2 Apprendimento organico e apprendimento scolastico 25 CAP. 3 Lo sviluppo motorio del bambino 41 CAP. 4 Alla scoperta del corpo e dei suoi movimenti SECONDA PARTE – Lezioni di motricità consapevole con i bambini 51 CAP. 5 Lezioni di gruppo attraverso i movimenti degli animali 129 CAP. 6 Proposte e indicazioni a partire dalle lezioni sul movimento 137 CAP. 7 Attività-gioco con le immagini o con i movimenti degli animali TERZA PARTE – Esperienze in campo 143 Premessa 145 CAP. 8 Erica 149 CAP. 9 Valentina ed Erica 157 CAP. 10 Gruppi di bambini della scuola dell’infanzia 161 CAP. 11 Gruppi di bambini della scuola primaria 165 Conclusioni e prospettive future 167 Bibliografia Indice
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Motricità consapevole con i bambini - shop.erickson.it · 9 Ringraziamenti 11 Presentazione 13 Introduzione PRIMA PARTE – Introduzione al Metodo Feldenkrais® 17 CAP. 1 Moshe Feldenkrais

Oct 14, 2018

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9 Ringraziamenti

11 Presentazione

13 Introduzione

PRIMA PARTE – Introduzione al Metodo Feldenkrais®

17 CAP. 1 Moshe Feldenkrais e il suo metodo

23 CAP. 2 Apprendimento organico e apprendimento scolastico

25 CAP. 3 Lo sviluppo motorio del bambino

41 CAP. 4 Alla scoperta del corpo e dei suoi movimenti

SECONDA PARTE – Lezioni di motricità consapevole con i bambini

51 CAP. 5 Lezioni di gruppo attraverso i movimenti degli animali

129 CAP. 6 Proposte e indicazioni a partire dalle lezioni sul movimento

137 CAP. 7 Attività-gioco con le immagini o con i movimenti degli animali

TERZA PARTE – Esperienze in campo

143 Premessa

145 CAP. 8 Erica

149 CAP. 9 Valentina ed Erica

157 CAP. 10 Gruppi di bambini della scuola dell’infanzia

161 CAP. 11 Gruppi di bambini della scuola primaria

165 Conclusioni e prospettive future

167 Bibliografia

I n d i c e

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Chi era Moshe Feldenkrais?

Quello che mi interessa ottenere non è la fl essibilità del corpo,

ma quella della mente.M. Feldenkrais

Moshe Feldenkrais nacque nel 1904 in Bielorussia da famiglia ebrea, lasciò a quattordici anni scuola e famiglia per migrare in Palestina. Studiò successiva-mente a Parigi e divenne collaboratore di Frédéric Joliot-Curie. Incontrò intanto il maestro di judo Jigoro Kano, studiò arti marziali e diventò cintura nera di judo. Costretto a fuggire nel 1940 si rifugiò in Inghilterra. Dopo la guerra continuò a lavorare come ingegnere e fi sico ricercatore. Ritornò agli inizi degli anni ’50 in Israele. A causa di un incidente al ginocchio sinistro Moshe Feldenkrais si dedicò allo studio del movimento muscolare partendo da un approccio fi sico-matematico e in particolare da se stesso. Inventò e sviluppò per quarant’anni un profondo metodo di affi namento e miglioramento delle funzioni umane. Tenne corsi e conferenze in tutto il mondo, insegnando a persone di tutte le età, professioni, razze e culture, sane e malate, in che modo riprendere il loro sviluppo personale e riconquistare libertà e autonomia.

Il suo metodo basato sulla relazione psicosomatica spirito-corpo-ambiente è divenuto famoso nel 1949 con la pubblicazione di Body and mature Beheviour (Il corpo e il comportamento maturo, Feldenkrais, 1996b) ed è oggi praticato in tutto il mondo.

Moshe, come Ida Rolf, F. Matthias Alexander, Henrich Jacoby e altri, ha avuto come principale interesse il movimento nell’uomo esplorandone le sue modalità al fi ne di migliorare la vita delle persone stesse.

Feldenkrais ha saputo collegare le scoperte di Ivan Pavlov, le teorie di Freud, le conoscenze dell’etologia, della biologia, della psicofi sica, della fi siologia e le conoscenze sulla postura, le tecniche corporee orientali e le arti marziali, le ap-plicazioni delle nozioni di fi sica e ingegneria alla struttura umana. Questa grande capacità di sintesi gli ha permesso di sviluppare un metodo che spicca rispetto alle varie teorie corporee sviluppatesi negli ultimi anni.

Moshe Feldenkrais e il suo metodo

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18 ◆ Motricità consapevole con i bambini

Il metodo

Se sarete capaci di insegnare alla gente a stare in piedi sulle proprie gambe e a piacersi così, sarete richiesti in tutto il mondo.

M. Feldenkrais

Il Metodo Feldenkrais® è un sistema educativo che usa il movimento per ottenere un miglioramento funzionale nella persona. Aiuta l’allievo a diventare consapevole degli schemi motori che egli utilizza normalmente e lo guida quindi alla scoperta di ulteriori possibilità d’azione.

Il Metodo Feldenkrais® consta di due modalità d’insegnamento: lezioni di gruppo (ATM, Awarness Trought the Movement; in italiano CAM, Consapevo-lezza Attraverso il Movimento®) e lezioni individuali (FI, Functional Integration; in italiano IF, Integrazioni Funzionali®).

Consapevolezza Attraverso il Movimento® (CAM)

Lezione condotta dall’insegnante con modalità verbale, che invita a eseguire movimenti facili, a volte inusuali, organizzati attorno a una funzione (ad esem-pio camminare, piegarsi, prendere qualcosa), rendendo la persona consapevole di molteplici possibilità d’azione. L’insegnante invita ad ascoltare le sensazioni che accompagnano questi movimenti facendo così riscoprire tappe antiche dello sviluppo motorio, risvegliando l’intelligenza organica impressa in ciascuno ma ormai dimenticata.

L’esplorazione, lenta e delicata, è sempre parte centrale delle lezioni. Vengono coinvolti anche la percezione sensoria, il pensare e l’immaginare.

Le persone comprendono man mano come organizzarsi per ridurre gli sforzi nei movimenti di tutti i giorni.

Non è una ginnastica in cui si continua a ripetere, si fa leva sull’esercizio muscolare, la velocità, la forza, ma si allarga e si perfeziona il controllo esercitato dal cervello su tutta la muscolatura.

Integrazioni Funzionali® (IF)

L’insegnante usa il tocco, e qualche volta le parole, per aiutare l’allievo a percepire i propri schemi motori e a diventare consapevole di altre possibilità di movimento. Il contato si può definire come uno specchio, capace di parlare ma anche di ascoltare; un contatto che non è manipolazione, ma dialogo tra l’insegnante e l’allievo. In questo modo la persona diventa consapevole percependo cosa acca-de in se stessa prima ancora che si attivi il pensiero; si possono così migliorare i propri movimenti abituali. L’intenzione del tocco non è quella di correggere, ma di comunicare, dando informazioni allo studente. L’allievo è vestito, può essere sdraiato, seduto o in piedi.

Non è un approccio come il massaggio o la ginnastica e lo scopo non è il rilassamento. Le persone si sentono più rilassate e sentono un benessere generale, ma questo è il risultato di un’armonizzazione tonica dell’apparato muscolo-sche-letrico regolato dalle leggi neuronali.

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Moshe Feldenkrais e il suo metodo ◆ 19

Chi è e a chi si rivolge l’insegnante Feldenkrais

L’oggetto del nostro lavoro è rendere l’impossibile possibile, il possibile facile, il facile piacevole.

M. Feldenkrais

L’insegnante Feldenkrais è una persona che ha conseguito un diploma dopo una formazione di quattro anni riconosciuta dall’Associazione Italiana Insegnanti del Metodo Feldenkrais® e a livello internazionale dagli organismi competenti (IFF, Feldenkrais Federation e TAB, Training Accreditation Board).

L’insegnante Feldenkrais si rivolge a chiunque abbia voglia di esplorare e conoscere meglio se stesso, migliorare prestazioni artistico-professionali, affinare le proprie capacità percettive, avere nuove possibilità d’azione, ottenere benessere psicofisico e ridurre il dolore, migliorare l’organizzazione motoria, raggiungere maggior flessibilità e coordinazione, acquisire senso di libertà e leggerezza nei movimenti di tutti i giorni.

Pertanto l’insegnante Feldenkrais ha possibilità d’azione in diversi luoghi, come palestre, centri privati di tipo psicosomatico, scuole, in campo artistico, nei centri per anziani, nel settore della disabilità, nei servizi neurologici, ecc.

La gran parte delle persone sa cosa vuol dire muoversi, a livello esperienzia-le, in quanto parla, si sposta, scrive, respira, ecc. Il movimento è presente in ogni aspetto della vita, nei movimenti più banali e naturali. Ce ne rendiamo conto, ma non sempre siamo consapevoli dei micromovimenti che facciamo, ad esempio con gli occhi quando leggiamo, come teniamo la testa facendo ciò e così via.

Il Metodo Feldenkrais® non è facile da definire. Si occupa di quali sono i pro-cessi che riguardano il funzionamento della persona e di come questa si organizza per agire. Il metodo vuole portare le persone a riscoprire e a migliorare l’abilità del sentire più che del capire e sottolinea non tanto il fare ma il come farlo. È uno strumento pratico, si occupa di sensibilità e consapevolezza, di sistema nervoso e di movimento, di sviluppo, di immagine di sé, di postura. È una combinazione di tecnica e creatività, conoscenza e sensibilità.

L’uomo utilizza solo una piccola parte della potenzialità che ha in sé. Attra-verso il Metodo Feldenkrais® si esplorano le proprie capacità, si ritorna a essere curiosi riguardo se stessi e il mondo, ci si meraviglia delle proprie possibilità come organismi viventi. In pratica si fa un lavoro dentro se stessi migliorando a diversi livelli. Emerge in questo modo il potenziale creativo che è in ciascuno di noi, apprendendo e accettando se stessi e potendo riprendere il percorso evolutivo interrotto in quanto non più utilizzato.

Moshe Feldenkrais ha cercato di sradicare quel senso passivo che porta le per-sone ad affidarsi sempre a qualcuno: a esperti che possano guarirli, risolvere il loro problema e che li possano gestire a loro piacimento con test, analisi, medicine.

Feldenkrais riteneva che l’uomo avrebbe dovuto usare di più le sue abilità di accedere alle risorse innate di cui la natura lo ha dotato.

Imparare significa diventare attenti e curiosi verso le novità.Per imparare sono necessari tempo, attenzione e discriminazione. Per questo

bisogna affinare l’abilità di percezione. Se si vogliono fare molte cose con la sola forza si otterrà esattamente l’opposto di ciò di cui si ha bisogno.

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20 ◆ Motricità consapevole con i bambini

Le lezioni di gruppo o il tocco nelle lezioni individuali che l’insegnante pro-pone producono stimolazioni molto piccole. Le lezioni sono semplici e costituite da facili movimenti; lo scopo è quello di far scoprire mutamenti e ridurre la fatica nel movimento.

Diventare più consapevoli significa che maggiori aree della corteccia senso-motoria vengono stimolate e attivate.

La consapevolezza fornisce la capacità di giudizio, di differenziazione, di generalizzazione, la capacità del pensiero astratto, ecc.

In tal modo l’immagine che abbiamo di noi stessi si espande e diventa più chiara, più fedele a come «dovrebbe essere»; di conseguenza ci muoviamo meglio, pensiamo meglio, percepiamo meglio.

Vorrei spendere solo due parole sull’abitudine, che come esprime molto bene Francesco Ambrosio nel suo libro Il Metodo Feldenkrais (Ambrosio, 2004), «è al servizio dell’economia cerebrale». Ma se poi questo stimolo si presenta costante, senza alcuna variazione di informazione, diventa appunto abitudine e il nostro sistema non gli dà più ascolto. È capitato a tutti, per abitudine, di non sentire il ticchettio della sveglia nella stanza.

Benefici del Metodo Feldenkrais®

Miglioramento di:• efficienza, benessere e vitalità• orientamento nello spazio e nel tempo• percezione di se stessi • respirazione • sensibilità cinestetica• postura e flessibilità (mobilità fisica, mentale e psicologica)• consapevolezza del proprio coordinamento motorio • qualità del movimento, che acquista in eleganza e armonia • fiducia in se stessi, rispetto degli altri, autonomia e responsabilità• capacità di apprendimento in tutti i campi (imparare a imparare)• economia del movimento (collaborazione e coordinazione di singole parti del

corpo, impiego di forza proporzionale all’azione progettata, ecc.).

Riduzione graduale di:• sforzo e tensione superflui• dolori.

A chi si rivolge?

Il Metodo Feldenkrais® si rivolge a:• persone di tutte le età e in qualsiasi condizione fisica: bambini, adulti, anziani e

disabili che desiderano ampliare le loro risorse e migliorare il proprio modo di muoversi;

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Moshe Feldenkrais e il suo metodo ◆ 21

• a coloro che provano curiosità e interesse a conoscersi meglio;• a chi soffre di dolori o limitazioni nei movimenti delle varie parti del corpo;• alle persone che per motivi professionali conducono un tipo di vita particolarmente

stressante, magari costrette a stare sedute a lungo, a chi usa un terminale, a chi fa lavori pesanti o particolarmente ripetitivi o in posizioni fisse e sbilanciate;

• a quanti lavorano per e sulla salute (medici, psicologi, terapisti, ecc.);• a chi desidera migliorare l’armonia dei propri gesti: artisti, attori, danzatori,

musicisti e cantanti;• a chi pratica uno sport a qualsiasi livello e desidera ottenere prestazioni più

elevate, oltre che prevenire eventuali disturbi articolari e muscolari legati alla pratica sportiva.

Campi di applicazione del metodo

• Arte – Danza, musica, teatro, canto, ecc.• Salute – Prevenzione e educazione sanitaria, riabilitazione, lavoro con disabili,

psicosomatica, psicoterapia, fisioterapia, terapia occupazionale, preparazione al parto, geriatria, ecc.

• Educazione – Nidi e scuola dell’infanzia, scuole di ogni grado, università, scuole per disabili, educazione per adulti e formazione della personalità, lavoro con giovani, educazione per la terza età.

• Lavoro e professione – Training di comunicazione, management, ergonomica.• Sport – Sci, corsa, equitazione, golf, tennis, nuoto, ecc.• Assistenza sociale – Educazione e reintegrazione sociale.• Tempo libero.

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La lezione

La proposta Feldenkrais per bambini è un progetto che tenta essenzialmente di far acquisire loro consapevolezza del proprio corpo.

Queste attività si propongono di aiutare i bambini a vivere il proprio corpo in modo consapevole, personale, critico, soddisfacente e creativo, poiché conoscere e controllare la propria emotività e motricità, mettersi in relazione con le persone e l’ambiente sono componenti fondamentali nell’equilibrio della persona nella sua dimensione cognitiva, relazionale, comunicativa, espressiva e operativa.

La concretezza e la «fi sicità» del bambino devono diventare primo oggetto di scoperta, conoscenza, e consapevolezza per il bambino stesso. Guardare e conoscere le cose, gli altri, lo spazio, per mezzo dei sensi e del movimento, è il punto di partenza verso l’elaborazione delle informazioni in sistemi di pensiero. Il bambino gioca, esplora, percepisce, comunica agli altri e sente gli altri. L’esperienza del corpo è, perciò, anche esperienza affettiva, di «fi ducia» in sé, nelle proprie capacità di relazione col mondo e con l’altro. Il corpo e il movimento rappresentano senz’altro uno degli elementi portanti della dimensione individuale e sociale nello sviluppo della persona.

Attraverso i movimenti di alcuni animali i bambini vengono guidati a capire come loro stessi si muovono e come l’osservazione primordiale della natura può aiutarci a scoprire cose interessanti. L’orientamento nello spazio, ad esempio, è una componente essenziale per l’autonomia del sé regolata dal sistema nervoso centrale di ciascuno.

L’importanza della psicomotricità nell’organizzazione globale del bambino è innegabile, in quanto valorizza i nessi tra il corpo e la psiche, con attenzioni particolari agli assi evolutivi delle dimensioni affettiva, cognitiva e sociale.

Lavorare e far lavorare i bambini sui toni muscolari ed emozionali, sulle organizzazioni delle parti e sulle coordinazioni è di fondamentale rilevanza per la crescita complessiva, tenendo conto che ciò contribuisce a promuovere un atteg-giamento di fi ducia nella propria persona in rapporto agli altri e all’ambiente.

L’approccio basato sul Metodo Feldenkrais® dona maggiore consapevolezza del movimento, fl essibilità e coordinazione, migliore organizzazione motoria.

I movimenti sono piacevoli, comodi, ma anche inusuali, in modo da attirare l’attenzione del sistema nervoso e far scoprire al bambino modi di muoversi più

Lezioni di gruppo attraverso i movimenti degli animali

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52 ◆ Motricità consapevole con i bambini

economici e funzionali. Attraverso tali gesti, eseguiti con curiosità, si possono rinfrescare e ripassare modelli di movimento dimenticati, o scoprirne di nuovi, verificando la propria possibilità e libertà di scelta.

Spesso l’adulto fissando l’attenzione del bambino esclusivamente sul risultato di un’azione può ostacolare l’attuarsi della funzione d’interiorizzazione.

Le attività ludiche svolte per il piacere e non per l’efficacia rappresentano una situazione favorevole per l’attuarsi dell’attenzione interiorizzata.

Le lezioni considerano i movimenti di alcuni animali inseriti in facili storielle, che fungono da sfondo e permettono una vasta gamma di variazioni. La modalità principale di conduzione è quella verbale e raramente imitativa. Aspetto caratteriz-zante e fondamentale di queste lezioni, infatti, è l’approccio diretto con il bambino, al quale ci si rivolge in prima persona, rendendolo partecipante attivo.

Obiettivi

Queste lezioni danno la possibilità di lavorare e sviluppare soprattutto:• attenzione• ascolto• orientamento• sicurezza di sé• elaborazione del movimento • coordinazione ed equilibrio• coordinazione occhio-mano; occhio-mano-piede • conoscenza delle parti del proprio corpo • consapevolezza dello spazio occupato dal proprio corpo anche in rapporto al

contesto• osservazione di sé e degli altri• movimenti minimi e movimenti ampi• movimento di una sola parte del corpo• collaborazione di più parti del corpo che realizzano un movimento armonioso

e completo• verifica dei cambiamenti da un prima a un dopo• acquisizione di un nuovo vocabolario• acquisizione di consapevolezza di sé.

Le lezioni si propongono come attività ludiche, contando su un rapporto di collaborazione con il bambino, in un’atmosfera creativa e fantasiosa. È importan-te che alle lezioni sia presente una persona adulta oltre all’insegnante — o a chi conduce l’attività — che possa osservare i bambini e, conoscendoli, individuare effettivamente quali movimenti andrebbero migliorati nel tempo, con altre proposte di lavoro da lei condotte successivamente.

Gli animali

Durante le lezioni potrete utilizzare gli animali che preferite. Nelle pagine seguenti ne proponiamo alcuni.

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56 ◆ Motricità consapevole con i bambini

IL MILLEPIEDI

LA TIGRE

Elenco delle lezioni e movimenti connessi

1. LA LUCERTOLA AL SOLE: movimento con il capo, gli occhi, poi con le braccia e con le gambe.

2. IL ROSPO CHE SI MANGIÒ UN OROLOGIO: movimenti pelvici. 3. IL GATTO RUFFIANO: movimenti con la schiena: gobba, conca; camminare e

rotolare. 4. LA RANA A PANCIA IN SU: movimento con braccia e gambe in posizione a pancia

in su. 5. L’ORSO, IL GATTO… E NOI?: camminata omolaterale e controlaterale. 6. IL GRANCHIO DISPETTOSO: contrazione delle natiche in diverse posizioni. 7. LE PIETRE DA SPOSTARE O UN PUPAZZO DA CULLARE: respirazione toracica, diafram-

matica o mista.

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Lezioni di gruppo attraverso i movimenti degli animali ◆ 57

8. LA RANA DALLA BOCCA STRETTA O LARGA: movimento con la bocca, la mandibola, i denti, il suono della voce.

9. IL LEONE CHE SI DÀ TANTA IMPORTANZA: stabilità e mobilità in quadrupedia.10. LA SCIMMIA FA LA TROTTOLA: preparazione per rotolare e tornare seduti.11. L’ORSO FA GINNASTICA: movimenti a pancia in su, spostamenti col bacino in

varie posizioni.

Struttura delle lezioni

Le attività sono strutturate attorno a una storiella, che ha come protagonista un animale. Attraverso il dialogo, le spiegazioni, le domande, l’adulto propone al bambino una serie di movimenti collegati agli animali via via presentati. Gli esercizi dunque assumono un tono giocoso ed è proprio il carattere ludico delle attività che permette ai bambini di imparare senza fare fatica, combinando armoniosamente la conoscenza di sé con il divertimento. Il bambino deve avere la possibilità di fare esperienza del proprio corpo in maniera molto naturale e spontanea, non deve vivere queste attività come lezioni noiose, pesanti né tantomeno difficili.

All’inizio di ogni attività, qualora servissero piccoli oggetti o materiali vari per accompagnare i movimenti, troverete le istruzioni alla voce Preparazione.

Di volta in volta verranno poi specificati i principali movimenti e coordina-zioni del corpo affrontati nell’esercizio (Movimenti).

Assieme alle frasi rivolte direttamente ai bambini troverete anche dei piccoli suggerimenti o delle utili indicazioni su come comportarvi a seconda dell’età o del numero dei partecipanti.

Al termine della lezione sono presenti i disegni degli animali che compiono i «Movimenti base» affrontati durante la lezione. Mostrate queste immagini ai bam-bini a mano a mano che suggerite loro cosa devono fare oppure potete fotocopiare le illustrazioni e, al termine della lezione, far colorare i disegni ai bambini.

Potete anche chiedere a loro di disegnare gli animali e i movimenti connessi e proporre di appendere tutti i disegni in classe o a casa, così da tenere memoria delle lezioni svolte. In questo libro troverete anche alcuni disegni fatti da bam-bini durante (o al termine) delle nostre attività. I disegni consentono ai bambini di rielaborare e riflettere su ciò che hanno fatto e sono un ottimo strumento per osservare cosa li ha più colpiti durante la lezione.

Suggerimenti per lo svolgimento

Le diverse lezioni che di seguito sono descritte non vanno prese alla lettera; bisogna adattarle alla situazione del momento, ai bambini che si hanno di fronte, sia come numero quantitativo di soggetti con cui si lavora, sia per l’età dei sog-getti a cui ci si rivolge. La lezione «La lucertola al sole», ad esempio, proposta a un gruppo di bambini piccoli (3-4 anni) ho dovuto sintetizzarla facendo fare solo il movimento del «saluto al sole da parte della lucertola». Nella medesima lezione pertanto, ho fatto diverse proposte variando l’animale. Ad esempio, dopo il saluto al sole, ho fatto fare l’orso che dorme su un fianco e poi si rotola da un lato all’altro, passando sulla schiena; e ancora il medesimo animale, questa volta

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58 ◆ Motricità consapevole con i bambini

però in piedi, che si gratta la schiena contro un albero (parti di lezioni che sono descritte più avanti).

Pertanto, pur rimanendo stabile la fonte d’origine, che contiene strutture e modalità di base del Metodo Feldenkrais®, le lezioni devono essere proposte con variazioni e creatività.

Bisogna precisare che l’insegnante del Metodo Feldenkrais® ha alle spalle una formazione pluriennale, che gli fornisce adeguate basi teoriche e approfon-dimenti scientifici.

Le proposte contenute in questo volume, dunque, possono fungere da spunto e fornire indicazioni generali per qualsiasi persona voglia seguirle, possono anche presentarsi come strumento di appoggio per l’educazione psicomotoria, ma per un’applicazione professionale del Metodo ci si deve avvalere degli insegnanti Fel-denkrais, iscritti all’Associazione Italiana Insegnanti Metodo Feldenkrais (AIIMF, www.feldenkrais.it), che promuove e coordina lo sviluppo e la diffusione dell’opera di Moshe Feldenkrais, proteggendone l’originalità e tutelandone il codice etico.

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L’orso, il gatto... e noi?

PREPARAZIONE

Per questa lezione non occorrono materiali particolari. Ricordatevi che alla fine degli esercizi potete sempre far colorare ai bambini le schede con i disegni degli animali poste alla fine.

MOVIMENTI

– Camminata omolaterale– Camminata controlaterale

SVOLGIMENTO

In questa lezione inizieremo a fare dei movimenti che, in un secon-do tempo, vi faranno scoprire a quale animale corrispondono. Poi magari vedremo la differenza tra i modi di muoversi di due animali.

Toccate il pavimento davanti a voi con una mano. Prestate attenzione se piegate o no le ginocchia. Nessuno ha detto che dovete tenerle dritte per forza. Anzi provate a piegare tutti un poco le ginocchia e andate di nuovo verso il pavimento. Piegando le ginocchia, muovete un po’ anche il sedere da una parte all’altra mentre scendete.

Quando la mano tocca a terra, muovete nuovamente il bacino da un lato all’altro. Lo sguardo è rivolto verso il basso o davanti a voi?

Raddrizzatevi lentamente e fate qualche passo nella stanza.

Fate la stessa cosa con l’altra mano, poi ritornate in piedi.

Adesso mettete entrambe le mani sul pavimento. Unite i piedi e le gi-nocchia e fate ancora il movimento del bacino, facendolo ondeggiare un po’ da una parte un po’ dall’altra.

Ora toccate il pavimento con entrambe le mani, ma tenendo distanti i piedi tra loro. Muovete un piede verso l’altro e tornate indietro, apriteli nuovamente e così via per qualche volta.

Sempre con entrambe le mani sul pavimento spostate un piede un po’ più indietro rispetto all’altro, poi un po’ più avanti. Infine spostatelo un po’ più a destra o a sinistra.

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86 ◆ Motricità consapevole con i bambini

L’orso, il gatto... e noi?L’orso, il gatto... e noi?

Fate gli stessi movimenti con l’altro piede.

Ripetete la stessa cosa, cioè muovendovi in diverse direzioni (davanti, dietro, destra e sinistra), ma questa volta con la mano.

Adesso fatelo con l’altra mano.

Mettete a terra le mani e poi sollevate una mano e il piede opposto (piede destro con mano sinistra e piede sinistro con mano destra).

Continuate ad alternare le due diagonali.

Tornate in piedi e camminate un po’ per la stanza.

Ora rimettete le mani sul pavimento. Sollevate la mano e il piede dello stesso lato e poi riportateli a terra.

E adesso l’altra coppia mano-piede.

Riprovate questo movimento avvicinando però di più i piedi tra loro rispetto alle mani.

E ora invece allargate di più i piedi tra loro, distanziateli e rifate lo stesso movimento di alzare mano e piede dello stesso lato.

Tornate sui quattro appoggi e iniziate a camminare intorno a voi sempre girando verso un lato (quello destro ad esempio).

Ora girate dall’altro lato.

Provate a camminare in avanti spostando il peso prima tutto da una parte e poi tutto dall’altra. Sapete che l’orso cammina così?

Camminate in avanti gattonando, cioè come fa il gatto. Vedete com’è diverso? Adesso fermatevi.

Osserviamo come uno di voi fa il movimento del gatto che cammina. Vedete che lui muove un braccio (zampa anteriore del gatto) e la gamba dietro opposta (zampa posteriore opposta)?

Adesso camminate sempre a quattro zampe indietro.

Mettetevi in piedi e camminate. Notate come si muovono le braccia ri-spetto al corpo? Quale mano si muove insieme a quale gamba? Riflettete un po’ su questa cosa.

È lo stesso schema che trovate nel gattonare, come avete fatto prima quando eravate a quattro zampe. Noi persone camminiamo così.

Adesso invece mettete una mano sulla gamba dello stesso lato del corpo e continuate a camminare. Come vi muovete? Siete più simili a un gatto o a un orso?

Ora anche l’altra mano è sulla gamba dello stesso lato. Sentite la diffe-renza del camminare così?

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Lezioni di gruppo attraverso i movimenti degli animali ◆ 87

L’orso, il gatto... e noi?

Adesso camminate naturalmente e notate cosa fate con le braccia.

Provate a camminare in modo che un piede vada più avanti e la mano opposta vada più indietro. Oscillate le braccia con un movimento un po' rigido. Battete con i piedi sul pavimento, come dei soldati. Vedete che è diverso ancora?

Camminate liberamente nella stanza.

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L’orso, il gatto... e noi?

88 ◆ © 2006, C. Poggia e P. Giannelli, Motricità consapevole con i bambini, Trento, Erickson

L’orso, il gatto... e noi?

1. L’orso su quattro zampe (movimento omolaterale)

Movimenti base e relativi disegni

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L’orso, il gatto... e noi?

© 2006, C. Poggia e P. Giannelli, Motricità consapevole con i bambini, Trento, Erickson ◆ 89

2. L’orso che cammina eretto (movimento omolaterale)

(continua)

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La vostra stabilità è pari al vostro coraggio di rischiare di perderlo, potendo contare sulla capacità di ritrovarlo, anche se in

forma diversa.R. Alon

Attraverso le mie lezioni, ho verifi cato che i bambini giocando e muovendosi come gli animali con la proposta delle lezioni Feldenkrais presentate nel prece-dente capitolo imparano — a volte spontaneamente, altre volte con aiuto da parte dell’insegnante — nuovi modi di dire, acquisendo capacità verbali che prima non avevano. In questo capitolo verranno riportati nomi, verbi, aggettivi, avverbi che si utilizzano nelle lezioni.

È utile soffermarsi su questo aspetto perché questi termini possono essere anche nuovi stimoli per verifi care un ulteriore apprendimento. E qui non ci si ri-ferisce solamente a quello di tipo motorio, ma anche a quello cognitivo. Nei casi di ritardi o problematiche connesse al linguaggio verbale, per esempio, queste attività sono molto utili ed effi caci perché fungono da stimolo.

Possono far scaturire negli insegnanti delle curiose rifl essioni sugli allievi stessi; alcune espressioni infatti sono davvero simpatiche e particolari.

Pertanto il mio suggerimento è quello di creare voi stessi delle liste sia di vocaboli sia di sensazioni emerse dalle esperienze. Inoltre, se avviene una condivisione tra insegnante e allievi, tutto questo porta a valorizzare le persone, nelle loro diversità, accogliendole come uniche e favorendone in tal modo un miglioramento.

Nelle «attività-gioco» che troverete in questo capitolo avrete a disposizione proposte stimolo semplici e adattabili per singoli bambini o gruppi.

Ecco pertanto che gli obiettivi delle lezioni attraverso il movimento possono essere oltre che un apprendimento motorio, un vantaggio nella scoperta dell’ap-prendimento delle sensazioni (l’ascolto di sé) e un apprendimento anche verbale per assimilazione linguistica attraverso la proposta di ulteriori giochi.

Proposte e indicazioni a partire dalle lezioni sul movimento

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138 ◆ Motricità consapevole con i bambini

Confronto tra i movimenti di alcuni animaliScegliete, o fate scegliere al bambino, due diversi animali. Analizzate

assieme le differenze. Prendendo, ad esempio, due scimmie e una tigre, studiate come camminano e si muovono ponendo particolare attenzione sui tratti distintivi e caratteristici di ciascun animale.

Alternate quindi le due possibilità di movimento, dividendo in due gruppi i bambini e scambiando i ruoli dopo un po’ di tempo.

Fate osservare ai bambini i movimenti degli altri compagni per coglier-ne le differenze. È molto importante farli verbalizzare, non solo durante lo spostamento, ma ad esempio facendo fare alcune azioni: la scimmia che sbuccia la banana, ad altri la tigre che spalanca la bocca, ecc.

Fate inventare ai bambini dei racconti per attivare una favola di fantasia da realizzare in gruppo e presentare per un evento speciale (fine anno scolastico, festa in maschera, ecc.).

Tombola degli animaliFate una tabella con tutti gli animali incontrati durante le lezioni.

Disponetene uno per ogni casella della tombola. A turno fate tirare ai bambini il dado. A seconda dell’animale corrispondente alla casella, i bambini devono eseguire un movimento richiesto dall’insegnante. Ad esempio, se il bambino arriva sulla «casella» della scimmia, l’insegnante può chiedere di imitare la scimmia che fa la trottola; se capita sul gatto, di simulare il gatto che si stira, ecc.

Un, due, tre, stella!Un giocatore si volta contro il muro dice: «Un, due, tre… stella!».

Quando si gira, deve notare se qualche bambino si è mosso dalla sua posizione (ognuno ha assunto la posizione di un animale). Quando il bambino è voltato verso la parete, tutti gli altri devono muoversi utiliz-zando un movimento dell’animale precedentemente assegnato loro e al tre devono essere completamente immobili, per non essere scoperti dal compagno che sta contando. Se questo vede chi ancora non è per-fettamente fermo e lo chiama per nome, il bambino nominato dovrà dare il cambio andando alla parete.

Spostarsi secondo le indicazioniL’insegnante o anche un bambino, a turno, conduce il gioco. Dirà

a ciascun componente come muoversi, cioè con quale movimento (scie-gliendo un animale). Dovrà dirgli quanti passi fare e in che modalità (avanti, indietro). Per esempio, due passi da «leone», quattro passi da scimmia, ecc.

Vince chi arriva per primo a un traguardo stabilito.

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Valentina ed Erica ◆ 151

Il palloncino al polso guida il braccio verso il cieloLezione di Consapevolezza Attraverso il Movimento®

Posizione supina.

Alzate un braccio a scelta col minimo sforzo possibile. Provate a far passare la mano in modo che tocchi una parte del corpo per tutto il tempo del percorso di movimento (il fianco, il petto, il viso, i capelli) fino a quando il braccio non viene esteso verso l’alto.

Andata e ritorno per qualche volta.

Per estendersi un po’ di più verso l’alto, il palmo della mano gira verso l’interno o l’esterno?

Sentite anche la scapola che si solleva da terra e vi ritorna.

Quando si riporta giù il braccio fate la traiettoria contraria del-l’andata.

Riportate in su il braccio e pensate di avere legato al vostro polso un cordino con un palloncino che vi tira su. Sentite la leggerezza del movimento e l’andare in su del braccio.

Piegate la gamba destra e vedete se questo vi aiuta nel movimento di allungo del braccio in alto.

Piegate anche l’altra gamba e rifate lo stesso movimento col braccio.

Portate in direzione del soffitto le due braccia contemporaneamen-te, facendo fare loro il percorso che sapete.

Iniziate a estendere verso il sof-fitto un braccio e poi l’altro e vedete come si orienta la mano che allungate verso il soffitto. E l’altra cosa fa? Iniziate ad al-lungare un braccio e abbassate