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Economia. Intervista a Franco Dusina, presidente della società Gestsport srl Il centro polifunzionale di Concesio è stato aperto nel giugno 2003. Oltre alle piscine campi da gioco, ristorante, centro estetico, libreria, bar e poliambulatorio per venire incontro alle esigenze della famiglia Il servizio a pag. 17 L’inchiesta sulla presenza dell’Adsl in Valtrompia La sottile linea a banda larga La nuova tecnologia non copre ancora interamente la Valle. Oltre ai problemi tecnici anche quesiti etici, morali, legislativi, sociali... Ne parlano un professore, un genitore e un giovane Editoriale A banda larga di Mauro Toninelli Media Valle L'arrivo del nuovo parroco di Sarezzo: don Camillo Pedretti pag. 12 Sport Parla Mauro Rizzinelli, presidente dimissionario del Concesio Calcio pag. 29 Tibidabo, un impianto sportivo dai mille volti J La finestra sul mondo, il canale di comunicazione, la continuazione di contatti costruiti nella vita reale, la ri- scoperta di volti e persone da tempo perse di vista, vendere i propri prodot- ti industriali in ogni parte del pianeta senza limiti territoriali, scoprire noti- zie e informazioni che altrimenti non sarebbero raggiungibili e usufruibili, raccontarsi con immagini, foto e vi- deo: sono solo alcune delle possibilità che la rete offre a chi si trova a navi- gare; oggi quasi tutti, per un motivo o per l’altro. Rete che oggi si definisce e identifica con Adsl, quella sigla che sta ad indicare la banda larga. Proprio grazie a questo supporto tecnico è og- gi possibile fare tutto, o quasi, trami- te web. Il mondo corre e quel futuro fatto di realtà virtuali che si immagi- nava come fantascienza, ora è realtà. E per dirla tutta la realtà ha superato quella fantasia. Data per assodata l’utilità e la poten- zialità di questa realtà nascono alcu- ni punti interrogativi che scorrono su banda larga assieme ai più disparati: questioni e preoccupazioni che tocca- no punti etici, sociali, morali e legisla- tivi. Chi regola la presenza all’interno di questo spazio che non è più virtuale ma reale? Come mi comporto in que- sto luogo tanto concreto come il bar, la piazza dove mi trovo a passare? Cosa è lecito fare? Chi tutela la mia sicurezza in questo mondo, che pare quasi esse- re un far west? Quesiti e domande; nell’inchiesta, che ha rivelato una copertura non totale dell’Adsl in Valtrompia, li abbiamo posti a un professore, a un genitore e a un giovane universitario. Hanno sot- tolineato da punti diversi la necessità di sapere come muoversi, formando i ragazzi, i genitori e i professori. Face- book, come altre realtà, esiste, non si può far finta di niente. E non sempre è facile, come per quel film, una sotti- le linea a banda larga... La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - GIUGNO 2010 6 n. Il servizio a pag. 2
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La Voce della Valtrompia 2010 06

Mar 28, 2016

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Tibidabo, un impianto sportivo dai mille volti
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Page 1: La Voce della Valtrompia 2010 06

Economia. Intervista a Franco Dusina, presidente della società Gestsport srl

Il centro polifunzionale di Concesio è stato aperto nel giugno 2003.Oltre alle piscine campi da gioco, ristorante, centro estetico, libreria,bar e poliambulatorio per venire incontro alle esigenze della famiglia

Il servizioa pag. 17

L’inchiesta sulla presenza dell’Adsl in Valtrompia

La sottile linea a banda largaLa nuova tecnologia non copre ancora interamente la Valle.

Oltre ai problemi tecnici anche quesiti etici, morali, legislativi, sociali... Ne parlano un professore, un genitore e un giovane

Editoriale

A banda largadi Mauro Toninelli

Media Valle

L'arrivo del nuovo parroco di Sarezzo:don Camillo Pedretti

pag. 12

Sport

Parla Mauro Rizzinelli,presidente dimissionariodel Concesio Calcio

pag. 29

Tibidabo, un impiantosportivo dai mille volti

La finestra sul mondo, il canale di comunicazione, la continuazione di contatti costruiti nella vita reale, la ri-scoperta di volti e persone da tempo perse di vista, vendere i propri prodot-ti industriali in ogni parte del pianeta senza limiti territoriali, scoprire noti-zie e informazioni che altrimenti non sarebbero raggiungibili e usufruibili, raccontarsi con immagini, foto e vi-deo: sono solo alcune delle possibilità che la rete offre a chi si trova a navi-gare; oggi quasi tutti, per un motivo o per l’altro. Rete che oggi si definisce e identifica con Adsl, quella sigla che sta ad indicare la banda larga. Proprio grazie a questo supporto tecnico è og-gi possibile fare tutto, o quasi, trami-te web. Il mondo corre e quel futuro fatto di realtà virtuali che si immagi-nava come fantascienza, ora è realtà. E per dirla tutta la realtà ha superato quella fantasia. Data per assodata l’utilità e la poten-zialità di questa realtà nascono alcu-ni punti interrogativi che scorrono su banda larga assieme ai più disparati: questioni e preoccupazioni che tocca-no punti etici, sociali, morali e legisla-tivi. Chi regola la presenza all’interno di questo spazio che non è più virtuale ma reale? Come mi comporto in que-sto luogo tanto concreto come il bar, la piazza dove mi trovo a passare? Cosa è lecito fare? Chi tutela la mia sicurezza in questo mondo, che pare quasi esse-re un far west? Quesiti e domande; nell’inchiesta, che ha rivelato una copertura non totale dell’Adsl in Valtrompia, li abbiamo posti a un professore, a un genitore e a un giovane universitario. Hanno sot-tolineato da punti diversi la necessità di sapere come muoversi, formando i ragazzi, i genitori e i professori. Face-book, come altre realtà, esiste, non si può far finta di niente. E non sempre è facile, come per quel film, una sotti-le linea a banda larga...

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - GIUGNO 2010

6n.

Il servizioa pag. 2

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Primo pianoAdsl, quella preoccupante banda larga Si dà per scontata la disponibilità di collegarsi in internet in banda larga o adsl. L’adsl (Asymmetric Digital Subscriber Line) indica una classe di tecnologie di li-vello fisico utilizzate per l’accesso alla rete ad alta velocità. Gli accessi ad inter-net adsl vengono considerati “banda larga”, e hanno quasi totalmente sostitu-ito i vecchi sistemi con modem o isdn. I nuovi accessi ad internet danno la possi-bilità di usufruire di realtà e servizi che non sarebbero accessibili. Ma non tutta la Valtrompia è supportata; e poi tutto questo nuovo mondo pone quesiti sulle competenze tecniche, etiche, morali, legislative. Tre testimonianze: il vicepreside dell’Istituto superiore di Gardone, un genitore e un giovane universitario.

2 La Voce della Valtrompiagiugno 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Internet. Vicina al passaggio al digitale terrestre, la Valtrompia non è ancora interamente pronta per l’Adsl

Incontriamoci su Facebook, sempre che tu possa connetterti

di Mauro Toninelli

“Ci sei su facebook?”; “Hai visto in rete?”; “Ci sentiamo su msn”; “L’ho ac-quistato on line”. Da tempo si parla di internet, banda larga, Adsl e di tecno-logia sempre più avanzata per accede-re a un mondo e a una serie di servizi oggi, per certi versi, fondamentali. Ma la domanda ovvia, la prima che ci si pone, è quella della questione tecnica: la banda larga e l’Adsl sono arrivate in tutta la Valtrompia, anche nei paesi più in alto e ai piedi dei monti o copre solo i centri più grossi della Valle? Le stesse aziende, note grazie alle mol-

Gardone. Il vicepreside dell’istituto Beretta: la scuola deve formare una mentalità aperta e cosciente

La presenza di internet e dei social-network offre evidenti punti interroga-tivi e questioni. Ne parla il professor Stefano Retali, vicepreside dell’Istitu-to Superiore Beretta di Gardone: “È chiaro che una scuola tecnica deve costruire delle basi su cui andare a inserire quegli aspetti professiona-lizzanti che poi lo studente metterà a frutto nel futuro”. Professionalità che serve nel lavoro ma che va al di là. “Noi cerchiamo di comunicare una mentalità aperta. Una disponibilità ad apprendere, crescere, sfruttando i nuovi linguaggi che la civiltà digitale offre. Vogliamo aiutare lo studente a

impossessarsi di strumenti in manie-ra intelligente e consapevole, affinchè sia in grado di padroneggiare la civiltà digitale; non farsi possedere ma pos-sedere”. Con la riforma i laboratori di informatica arrivano in tutti gli indiriz-zi. “Ricordiamoci che nessuna materia, nessun insegnante può chiamarsi fuori dall’utilizzo di questi linguaggi”. L’utilizzo di internet non sempre è con-sapevole; che risposte dalla scuola? “Questo è un aspetto costante del no-stro lavoro. La scuola ha una valenza educativa e non soltanto professiona-lizzante. Il docente lavora con quest’ot-tica: far prendere coscienza della po-

tenzialità dello strumento, compren-dendo anche limiti e problemi. È l’uo-mo decisivo, non la macchina. Oggi i ragazzi fanno un utilizzo della rete massiccio”. I ragazzi accedono ormai in modo preponderante alla banda larga. “La scuola – aggiunge Retali − ha un ruolo importante, ma non dimentichiamoci la famiglia, che deve essere presente. Dobbiamo essere uniti. Gli enti che formano sono tanti; di sicuro internet è un maestro, a volte anche un cattivo maestro. Serve un’alleanza tra tutti co-loro che hanno una responsabilità nei confronti dei giovani”.

te pubblicità, prima di vendere al clien-te un contratto alla banda larga avvisa-no di verificare la presenza del servizio nella propria zona. Capita di doversi accertare personalmente, prima di comprare un accesso alla rete, se la propria linea telefonica supporti il ser-vizio. Operazione che si può semplice-mente sbrigare telefonando al gestore della linea o tramite internet, inseren-do i propri dati (comune e numero di telefono spesso bastano, mentre in al-

tri casi servono indirizzo e cap per una ricerca più dettagliata). Abbiamo fatto un esprimento per verificare se l’intera Valtrompia, in questi ultimi mesi in cui ci si prepara al passaggio definitivo al digitale terrestre, fosse cablata e tec-nicamente servita almeno per l’Adsl. Abbiamo aperto la guida telefonica e, per ogni comune della Valle, abbiamo scelto casualmente 5 numeri di telefo-no e inseriti in internet. Ecco i risultati comune per comune in ordine alfabe-

tico, indicando il numero dei contatti telefonici non pronti a rispondere al-la richiesta di un adsl: Bovegno 4; Bo-vezzo 1; Brione 1; Caino 0; Concesio 0; Collio 4; Gardone 0; Irma 3; Lodrino 5; Lumezzane 0; Marcheno 5; Marmen-tino 5; Nave 2; Pezzaze 0; Polaveno 0; Sarezzo 0; Tavernole 0; Villa Carcina 0. Pare evidente che la maggior parte della Valtrompia è tecnologicamente pronta a rispondre alle esigenze che la banda larga richiede; solo 3 comu-ni (Lodrino, Marcheno e Marmentino) su 18 hanno dato interamente risulta-ti negativi, mentre ben 9 hanno avuto 5 rispote su 5 positive. I numeri sono indicativi e, vista la casualità del cam-pione, potrebbero anche esserci zone all’interno dei comuni con risultati negativi capaci di rispondere tecnica-mente alle richieste della banda larga o viceversa. Su un totale di 90 tentati-vi, 30 sono risultati negativi, ciò vuol dire che un terzo della Valtrompia non è ancora coperta dal servizio Adsl. Le compagnie comunque assicurano la possibilità di navigare con la vecchia linea Isdn. L’assenza parziale di questa tecnologia significa privare potenzial-mente la gente valtrumplina di comu-nicazione, socializzazione, mercato, globalizzazione e progresso.

Non farsi possedere dalla civiltà digitale, ma possederla

Su 90 tentativi,30 numeri in tutto

il territorio della Valle hanno dato

un verdetto negativo alla possibilità

di attivare connessioni internet a banda larga

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3La Voce della Valtrompiagiugno 2010

È disponibile, sia in versione cartacea che on line, la rivista ufficiale del Med (Associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione) dal titolo “Media Education: studi, ricerche, buone pratiche”, edita dalla Editri-ce Erickson. “La rivista – dichiara in una nota Roberto Giannatelli, presiden-te onorario del Med – vorrebbe essere l’occasione per creare in Italia una “community” dei media educator, stimolare la progettazione e la sperimen-tazione di nuovi percorsi di Med per la scuola e il territorio”. La pubblicazio-ne della rivista, nata poco dopo il convegno Cei “Testimoni Digitali”. Info e download su www.medmediaducation.it

Riflessioni adulte. Non si può scendere dalla corsa o pretendere che i figli non abitino i mondi del web

Una nuova rivista sulla Media Education

Genitori e figli: pesci nella rete?

Sono un genitore di due adolescen-ti che, come tutti, navigano su inter-net, hanno la pagina su Facebook, si collegano a YouTube, scaricano mp3, chattano, insomma abitano la rete per buona parte del loro tempo. Noi adulti non siamo altrettanto alfabetizzati. È la prima volta nella storia dell’umani-tà che i figli possono dirsi più esperti dei loro genitori; questo comporta che in questa esperienza di vita non abbia-no un punto di riferimento, comporta che non possano guardare all’adulto come una giuda affidabile, o comun-que come un degno interlocutore. Rischiamo come adulti di non avere molto se non nulla da dire, anzi spes-so siamo noi a chiedere ed è questo forse l’unico “gancio” che la realtà ci offre per entrare in relazione con i figli rispetto a questo mondo. Non essen-do sufficientemente competenti e non conoscendo le profonde implicazioni che il mondo virtuale comporta sulla psicologia e sulla vita reale dei nostri figli (sono ancora troppo recenti gli studi e le ricerche), facciamo fatica a determinare regole e a offrire le cor-rette modalità di utilizzo. Non mi rife-risco solo ai tempi ma anche alla qua-lità dei materiali con cui i nostri figli vengono in contatto. Mi pare che scatti

una specie di meccanismo secondo il quale “tutto ciò che è in internet” è in qualche modo anche “vero” o comun-que “legittimo”; il pensiero critico è una conquista e i nostri ragazzi vanno guidati e educati. Sarebbe, forse, con-siderato un pazzo chi esponesse sulla facciata della propria abitazione, alla vista di qualsiasi passante, le proprie fotografie, la propria corrisponden-za, i propri sentimenti, mentre sem-

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Flavio Ravasio

Giovani. La testiomonianza di Fabrizio, giovane universitario valtrumplino: navigare è quasi una consuetudine

La vita dell’uomo è scandita da una serie di riti. Alzarsi, lavarsi, farsi la bar-ba, mangiare, sfogliare il giornale ecc. Queste attività, secondo gli antropolo-gi, servono per mantenere il sano “or-dine del mondo” e determinano il sen-so d’appartenenza di un individuo ad una classe sociale. Racconta Fabrizio, giovane universitario della Valtrompia: “Quando un’azione diventa consuetu-dinaria sentiamo il bisogno di ripeter-la nel tempo, tendiamo a identificarci con essa. In alcuni casi, possiamo ad-dirittura arrivare a sviluppare una vera e propria dipendenza dall’oggetto a cui è legata. Non dimentichiamo poi che,

l’avvento dei mezzi di comunicazione di massa, è andato di pari passo con l’evoluzione del nostro stile di vita”. Esemplificative a tal proposito sono le tecnologie informatiche e i “social network”, veri e propri macrocosmi virtuali dedicati al libero scambio di informazioni. Anche realtà di paese medio-piccole sono state investite da questa trasformazione silenziosa e po-tente. Ancora Fabrizio: “Ecco che, pu-re nella nosta zona, vanno sviluppan-dosi forme di interazione massiccia con Facebook, Msn messenger, Ba-doo, Skype, forum e chi più ne ha più ne metta! Da buon valtrumplino, non

Con l’Adsl, un piccolo universo che gira tutto attorno a teposso che testimoniare in positivo il contributo di queste risorse. Non so-lo ho avuto il piacere di ritrovare vec-chie amicizie e di instaurarne nuove, bensì ho creato un piccolo universo virtuale in cui far conoscere qualcosa di me”. Già questo è molto ma “non è tutto. Ho avuto occasione, come tan-ti, di inoltrare ai miei contatti alcuni eventi: concerti, inaugurazioni di lo-cali e di attività commerciali in città e provincia”. Chiude poi con l’invito di farsi catturare dai “social network” ma allo stesso tempo di fare attenzione al-le trappole informatiche più comuni e un “Buona navigazione!”. (f.g.)

bra “normale” se lo fai su Facebook; ho letto il contratto che si sottoscrive quando si apre la propria pagina su Fa-cebook: “Garantisci contestualmente a Facebook una licenza mondiale, ir-revocabile, perpetua, non esclusiva, trasferibile a terzi, senza possibilità di richiedere compensi (compreso il diritto di sub-licenziare a terzi) di: (a) usare, copiare, pubblicare, trasmette-re, archiviare, conservare, mostrare

o riprodurre pubblicamente, o mo-strare, scansire, riassemblare, modi-ficare, editare, riquadrare, tradurre, disassemblare, creare lavori derivati e distribuire attraverso canali multi-pli ogni contenuto postato dall’Utente (...)”. Il tutto, anche per utilizzi com-merciali e pubblicitari, trasmissibili a terzi e garantendo di avere la facoltà di cedere questi diritti. Anche se cancelli la tua iscrizione. Che ne dite?L’ultima riflessione è che spesso anche noi adulti siamo presi nella rete alla pari dei nostri figli e questo ci porta a sottovalutare l’influenza che queste tecnologie hanno sia su di noi che su loro; la vita “virtuale” si mescola sem-pre più con quella “reale” dove il con-tatto fisico, il linguaggio del corpo e delle emozioni è tangibile, dove i con-fini tra sé e l’altro sono definiti, dove la bellezza dell’altro è completa, vera, non mediata da un computer.Insomma, queste poche righe non esauriscono certo un tema che mi pa-re davvero ampio e su cui ci sarebbe da dire ancora moltissimo.Da che il mondo è mondo, il mondo va avanti e sarebbe sciocco pensare di scendere dalla corsa per paura o pre-tendere che i nostri figli non ne fac-ciano parte, certo è che non possiamo non interrogarci, non possiamo non informarci, ma soprattutto non possia-mo non formarci per guidarlo verso il migliore traguardo possibile, a vantag-gio nostro e dei nostri ragazzi.

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Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

La parolaai lettori

LLETTERE

Sarezzo salutail suo ParrocoRiconoscenza grande, affetto, stima, con un pizzico di nostalgia. Sono que-sti i sentimenti che animano il cuore della comunità cristiana saretina, che si prepara a salutare il suo parroco, don Francesco Bresciani, il quale, dopo ben ventidue anni di parrocchiato, si ritira in pensione. Queste poche righe non riescono a sintetizzare che cosa ha si-gnificato la presenza di un uomo, di un prete come don Francesco per la gente di Sarezzo. Il sacerdote è uno dei segni sacramentali con cui Gesù Cristo si ren-de presente in maniera efficace in mez-zo al suo popolo. Attraverso il prete il Signore comunica se stesso, la sua pa-rola e i doni del suo Spirito. Possiamo dire che don Francesco ha fatto tutto questo, con la mitezza, l’umanità e la discrezione che lo hanno sempre carat-terizzato. Così lo dipingono tutte le co-munità che ha servito in cinquant’anni di sacerdozio: S. Eufemia (1960-1971), Cecino di Degagna (1971-1978), Pre-valle S. Michele (1978-1988) e infine Sarezzo (dal 1988). Un antico detto la-tino recita così: “Semel abbas, semper abbas!”. “Una volta che sei stato costi-tuito abate, rimani sempre abate”. Se l’abate è colui che guida, come padre e per mandato di Dio, una comunità cri-stiana ad incontrare il Signore, possia-mo dire che Sarezzo ricorderà così don Francesco. Il saluto è fissato per dome-nica 20 giugno alle ore 17.00. La Comu-nità cristiana, la Comunità civile, i sacer-doti originari di Sarezzo, i sacerdoti che hanno collaborato come curati si strin-geranno attorno a lui nella celebrazio-ne eucaristica, il momento più alto del-la festa. Si ritirerà poi a Cazzago S. Mar-tino, suo paese natale, dove continue-rà a svolgere, generoso come sempre, il suo ministero sacerdotale.

don Michele Bodei

I bambini in tvAl termine della serie di “Io canto” mi ritrovo il desiderio di scrivervi per dire quanto sia felice di aver partecipato, da spettatrice, ad un avvenimento di que-sta portata. Sì, perché non so da quan-

Viaggiare domando cupi cavalloni d’un mistero che s’abbatte infallibile su quell’isola dove Agatha Christie raccontò la storia di “Dieci piccoli indiani” in rincorsa uno dietro all’altro nell’impossibile partita con la morte. Come essere colpiti da shock che “Il cuore rivelatore” da sotto palpitanti assi di legno emet-te nel suo tentativo di scoperchiare la verità immaginata dal maestro Edgar Al-lan Poe. Quella verità che sempre si nasconde nel cupo oceano di un passato che ritorna a giocare le sue ultime mosse con Paolo Maurensig e “La variante di Lüneburg”. Di una verità che non si rivela e scoperta vive delle gotiche atmo-sferiche che “Il monaco” ci riferisce con le parole di Matthew Gregory Lewis.

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Rotte letterarie

5La Voce della Valtrompiamaggio 2010

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

Lumezzanee lo scarico abusivoNessuno pare fermare l’ignoranza di chi decide di liberarsi dei rifiuti speciali inerti come se l’ambiente fosse un grande cestino dell’immondizia. Ecco come si presenta un’area in località Passo del Cavallo sulla Sp 79 che conduce in Valsabbia. Un danno ecologico scoperto dalla polizia locale di Lumezzane nelle scorse settimane, così come altri in varie parti del territorio comunale. Le indagini per trovare i colpevoli sono già partite, nel frattempo gli scarti di materiale edile continuano a essere trovati.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

Ponte Zanano,la passerella ciclopedonaleUn altro piccolo pezzettino viene aggiunto

alla ciclabile che percorre la Valtrompia, grazie al nuovo passaggio ciclo-pedonale

che dal comparto del campo Redaelli porta verso via Seradello, evitando a

cicloamatori e camminatori di percorrere un tratto di provinciale. Mancano ancora

le finiture e gli abbellimenti di terra e, forse, lo sbocco poteva essere meglio

raccordato, ma nel frattempo la variante permette agli amanti delle due ruote di

immettersi senza pericoli sulla strada che sale verso Polaveno e viceversa.

Bollettini parrocchiali

"Nave nostra" è il giornale della comunità di Nave. L’ultimo numero ha in copertina “San Francesco predica al-la folla” (Pieve della Mitria). Prende in esame la vita della Chiesa, della Parroc-chia e dell’oratorio. Ci sono notizie dal-le missioni e culturali. È possibile scari-carne una copia online.

Radio VoceIn "Voce mattina estate" a partire dalle 10 collegamento coi grest, consigli sul-le più belle mete turistiche bresciane ol-tre al consueto spazio cinema. Alle 17, in "Los cincos de la playa" interviste su-gli appuntamenti dell'estate ed il quoti-diano collegamento con feltrinelli.Inoltre sei notiziari locali al giorno, dal-le 10.30.

fm 88.3 88.5Brescia e Provincia

to tempo non assistevo più a trasmissio-ni di questo livello umano. Ho trovato condensati, con la naturalezza possibi-le solo al grande Gerry Scotti, tutti que-sti elementi: la freschezza e purezza dei bambini e ragazzi; un rapporto tra ge-nerazioni che sembra – così si dice – an-dare perduto; la bellezza, creatività, li-bertà, amicizia vera e non protagoni-smo. Fattori essenziali dell’umano che non possiamo permettere vadano mi-sconosciuti: l’eccellenza di doti canore veramente incredibili; uno spettacolo dove quel che emerge (a differenza di Sanremo, ma anche del Grande Fratello o altre banalità similari che quotidiana-mente vengono trasmesse in tutte le tv) sono i meriti riconosciuti di ciascun pro-tagonista, senza antagonismi, calcoli di potere o bassezze umane alle quali ci siamo purtroppo abituati.

Wilma Bargi

Il Brescia in serie AGrazie a tutti i giocatori e al mister Beppe Iachini. Soprattutto grazie a noi tifosi! Il sogno è realtà! Serie A!

Marco

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San Sebastiano. Il classico torneo estivo dell’oratorio valtrumplino rimarrà aperto sino alla metà di luglio

La Biade: sabbia come al mare

Fotovoltaico alle piscineProsegue l’impegno per un’energia pulita. Dopo l’impianto fotovoltaico sul tetto del bocciodromo, l’Azienda speciale Albatros ha deciso di intervenire anche su quello della piscina comunale. I lavori riguarderanno la sistemazio-ne e l’isolamento del tetto e il successivo ancoraggio dell’impianto. Progetta-to dallo studio Sigma di Lumezzane, l’impianto sarà completamente integra-to nel tetto e occuperà una superficie di 745 mq, distribuito in 456 moduli e dotato di nove inverter. La coibentazione del tetto consentirà di risparmiare sui costi per il riscaldamento, mentre i pannelli solari copriranno un terzo del fabbisogno energetico della struttura. Investimento totale di 570mila euro, termine dei lavori previsto per la fine di ottobre.

Lumezzane

Si sente profumo di novità all’ora-torio di San Sebastiano: quest’anno la Biade sarà tutta particolare.Qualche informazione pratica: il tor-neo estivo compie 25 anni, includeva basket, pallavolo e calcio. I lavori al campo di basket hanno reso neces-sario escludere questo sport, trasfor-mando l’evento da una Triade a una Biade. Purtroppo, la modifica ha ridot-to la partecipazione, che ha registrato il suo picco minimo l’anno scorso con l’iscrizione di solamente 6 squadre di adulti. Inoltre, durante la sua ristrut-turazione, l’oratorio era diventato leg-germente caotico e i giovani preferiva-no riunirsi altrove. Recentemente si sono riaperte le aule interne, e i ragazzi possono finalmente tornare a ritrovarsi qui, come prima, per affrontare l’impegno catechisti-co e soprattutto per condividere mo-menti di svago e divertimento anche all’aria aperta.Per stimolare la voglia di frequentare di nuovo l’oratorio, la società sporti-va ha avuto una brillante idea, che ha fatto salire a 26 il numero di squadre iscritte: ha portato la spiaggia a Lu-mezzane.

La sabbia proviene da una cava di Lo-grato, trasportata grazie all’aiuto di al-cune ditte che la società vuole ringra-ziare, tra cui Scavedil Beton e Cottone Scavi che hanno prestato i mezzi. È stata depositata sul campo di calcio e poi spalmata come marmellata.I volontari hanno lavorato volentie-ri per tutto il weekend, circondati da tanti curiosi impazienti di cammina-re sulla sabbia, e forse di riconoscere quella piacevole sensazione di perce-pirla sotto i piedi. Una sensazione resa ancora più speciale dal contesto, per-ché siamo qui, tra le montagne, eppure stiamo giocando sulla sabbia.Ma non solo chi gioca è spinto a so-gnare: la sua sola vista ricorda il ma-re, le vacanze, aiuta a estraniarsi per qualche istante dalla monotonia e dal-lo stress della vita quotidiana, e forse incoraggia ad affrontare il futuro con più serenità. Qual è dunque la vera funzione di questa sabbia? Sicuramen-te non è lì solo per il gioco. Si vede e si sente che c’è di più. Questa sabbia vuole essere una metafora: possiamo trovare il meglio di ogni luogo e sfrut-tare ogni situazione per creare nuove opportunità. La sabbia ricorda che la vita non è solo lavoro, non è solo studio, la vita è bel-la, è un dono prezioso, e vale tanto di più quando la si vive con gioia.

di Daniela Fedrigo

Il campo "insabbiato" all'oratorio di San Sebastiano

Il mese scorso sono terminati i lavori stradali che coinvolgevano l’area del Vil-laggio Gnutti a Lumezzane. È ormai risa-puto che qui è nata una rotatoria, la pri-ma, che ha stupito e meravigliato gli abi-tanti. Lo scetticismo iniziale verso il pro-getto è andato sempre più affievolen-dosi quanto più l’opera si concludeva: la cosiddetta “rotonda” infatti si è rivelata una scelta urbanistica pratica e funzio-nale. Collegando via Ravinaglio Sud, via Madre Lucia Seneci e via Umberto Gnut-ti, ora si può accedere facilmente al Vil-laggio, una comodità sfruttata soprat-

tutto dalle ambulanze che necessitano di raggiungere l’Ospedale o la Casa di ri-poso. L’Amministrazione ha inviato una lettera esplicativa ai cittadini residenti nella zona, nella quale intende precisa-re che il senso unico di marcia in salita su via Ravinaglio Sud è stato istituito in via sperimentale. Per un periodo di tre settimane, a partire dal 20 maggio scor-so, si sono svolte pertanto le opportune verifiche riguardanti sicurezza stradale e viabilità; ora si provvederà a valutare nuove soluzioni oppure a rendere defi-nitivo il senso unico. (d.f.)

Al Villaggio è più facile con la rotonda

L’agenzia formativa “Don Angelo Tedoldi” di Lumezzane ha avviato un laboratorio di liuteria per dare corpo a un’attività artistica che unisce anti-che tecniche a forme di conoscenze uniche. Tecniche ritrovate con l’ag-giunta di rielaborazione e interpreta-zione personale da parte dell’artigiano, che porta alla creazione di nuovi stili originali e moderni. “L’insegnante – ri-corda la direttrice della scuola Michela Bugatti – è il liutaio cittadino Angelo Brodini, che si è occupato della con-duzione del laboratorio tecnico; la par-te musicale è stata affidata a Umberto

Rivarola, professionista, arrangiatore e compositore. Gli insegnamenti han-no interessato sia la pratica in labora-torio sia lezioni teoriche attinenti la liuteria: ragguagli sulla propagazio-ne del suono, disegno tecnico, cono-scenza dei materiali, cenni culturali riguardanti la storia e la metodica”. Durante il corso, i ragazzi hanno co-struito quattro chitarre acustiche, un contrabbasso, un’arpa orfica, un cajón (cassetta in legno originaria del Perù), due jambé (bongo), quattro flauti di Pan, due flauti dolci, campane tubo-lari in ottone. Un grande lavoro indi-

viduale e di gruppo, dove le idee sono state trasformate in oggetti, dove pa-role, numeri, suoni, misurazioni sono serviti per costruire oggetti; anche chi a scuola è frustrato da insuccesso, all’agenzia formativa lumezzanese ha trovato nuove motivazioni ed entusia-smo. L’impegno in attività alternative fornisce agli alunni occasioni di cono-scenza e di potenziamento delle pro-prie attitudini, è fonte di soddisfazione e crea opportunità per nuove relazioni interpersonali fra coetanei, con gli in-segnanti e con le famiglie. Cosa non da poco in un contesto scolastico territo-riale caratterizzato da criticità come la dispersione scolastica e l’inserimento di alunni stranieri e di varia estrazione socio-culturale. Info su www.agenzia-formativa.editarea.com. (a.s.)Ragazzi al lavoro

Scuola. Grande successo per il laboratorio di liuteria aperto dall’istituto professionale della Valgobbia

Dar vita a strumenti musicali con i consigli dell’artigiano

6 La Voce della Valtrompiagiugno 2010

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7La Voce della Valtrompiagiugno 2010

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Mauro Turrini, nato a Lumezzane, da quasi un anno si è riaffacciato nella terra natia anche per ragioni di lavoro. Ha ottenuto un dottorato di ricerca in Antropologia alla Sorbonne di Parigi che gli ha allargato gli orizzonti sulla natura spirituale dell’uomo. All’inizio del 2009 nasce l’idea di scrivere un li-bro. “In piena crisi economica – spiega Turrini – volevo parlare di abbondan-za. L’ho fatto per il mio paese, ma è di-ventato utile a tanti. Propone soluzio-ni per uscire dalla crisi ed è stato una spinta benefica per tante persone. In parecchi mi hanno fatto sentire la loro gratitudine. Il titolo originario suona-va così: C’è abbondanza per tutti! 18 maggio 2021: intervista al più grande industriale di Lumezzane”.

Personaggio. Tornato dal dottorato di ricerca in Antropologia, il 52enne valgobbino parla del suo nuovo libro

di Angelo Seneci

Mauro Turrini, dalla Sorbonne ai volumi sul training aziendale“In piena crisi economica

volevo parlare di abbondanza e offrire

soluzione per uscire dalla crisi e

una spinta benefica per tante persone”, ed ora è un e-book

“In te omnia sunt”, il suo prossimo libro

Il costante desiderio di far risplendere quanto di più nobile c’è nella natura umana ha portato Turrini a proporsi come conferenziere sui temi affasci-nanti della crescita personale. Diversi sono stati gli incontri a Lumezzane e altri partiranno a settembre, nell’am-

bito di “Percorsi superiori” o con coo-perative sociali. Dopo il primo libro ne segue un secondo, “In te omnia sunt (Tutto dipende da te)”, nuovo passo nella celebrazione della vita, sulla possibilità per ogni uomo di diventare il signore della propria vita.

Sono state apprezzate l’intensità della passione motivazionale e la capacità di rappresentare una prospettiva di-versa di vivere la vita, grazie all’inno-vazione dei pensieri. Ora il libro è di-ventato un e-book e continua ad esse-re una miniera di stimoli: “C’è abbon-danza per tutti! Incluso te”. Turrini è fonte di idee positive e, fin dalle supe-riori, ha amato leggere e così impara-re qualcosa di più sui temi filosofici e religiosi che tanto “avvolgono il miste-ro umano. E questo mistero qualche volta mi ha sconvolto ma sempre affa-scinato. Perché è meraviglioso”. Non sono comunque mancati momenti di gioco e divertimento: giornate in mon-tagna, esperienze in tenda, avventure e ragazzate che hanno cimentato amici-zie indistruttibili negli anni. Turrini si è buttato nel mondo della filosofia prima imparandola e poi insegnandola. “Non so bene se quello che ho insegnato – ci dice – sia stato utile ai miei studenti. Lo spero. Con loro mi scuso, a distan-za di tempo, per non aver insegnato la filosofia dell’amore. Ma è stata una conquista venuta più tardi. Come tante altre, lungo un percorso che ha avuto qualche intoppo e conosciuto qual-che sbadiglio. Sono incappato anche in qualche temporale, ma mi è stato salutare”. Da diverso tempo Turrini si occupa di benessere: dalla ricerca pu-ra al network marketing.

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Storie. Il ricordo del parroco storico di San Colombano, che per anni fu Vicario di zona in Valtrompia

Don Giovita Casali, il prete che predicava in dialetto “Vulìf bè”

La gente del paese alle pendici del Maniva

l’ha ricordato con una celebrazione

l’11 giugno, anniversario della sua scomparsa.

Era un uomo che parlava al cuore

L’11 giugno del 2001 moriva im-provvisamente a San Colombano, il paese della Valle Trompia alle pendici del Maniva, don Giovita Casali, da 37 anni parroco e da 26 Vicario di zona. Predicava (non c’erano microfoni) in dialetto ma parlava al cuore: “...Vulif bé! (vogliatevi bene)”, le sue omelie fi-nivano sempre così. La sua gente l’ha ricordato, nella ricorrenza, nella ama-ta chiesa affrescata dal Pitocchetto, con messa solenne concelebrata dal parroco don Marino Cotali e i confra-telli don Viatore Vianini (Lodrino) e don Sandro Gorni ora a Virle Trepon-ti ma allora a Lodrino, suo successore come Vicario della zona Alta Valtrom-pia. Proprio lui l’ha ricordato: “Sacer-dote con fierezza, con tutto il suo cuo-re, la sua mente, le sue forze nel servi-

zio pastorale”. È sepolto a Botticino, paese natale. A San Colombano, sul-la facciata della cappella centrale nel cimitero, una lapide racconta le date della sua vita: nato il 6 giugno 1926, sacerdote il 19 giugno 1964, parroco a San Colombano il 31 maggio 1964...” E sotto: “Vogliamoci bene. Gesù farà di noi dei fiori profumati di virtù, de-gni di essere trapiantati un giorno nel giardino del Padre celeste.” Sono le parole, il suo marchio, che

Alta Valle

Un ritrovato sentiero bellissimo e age-vole per tutti, invita l’escursionista in Alta Valle: parte nel piazzale della Tas-sara-S. Aloisio, sovrastato dagli edifici imponenti del complesso della miniera, sulla destra appena prima di Collio. È uno dei tre “regali” della sottosezione Cai del paese guidata da Oreste Moz-zoni nel 50° anniversario della fonda-zione. Per l’occasione sono stati anche ristam-pati il libretto “Pregare è salire” del co-fondatore mons. Giuseppe Bonomini, cappellano degli alpini, e lo stupendo volume “Quassù le nuvole sono come pensieri che volano” curato da Fabio

Lazzari e Loris Zanirato”. Per felice cir-costanza è stato inaugurato proprio lo scorso 2 giugno, giorno nel quale, cin-quant’anni fa, al Maniva veniva bene-detto da Monsignor Bonomini con di-scorso del presidente Luigi Zampedri, il labaro del sodalizio.Sentiero, con segno biancorosso, affa-scinante per la sua storia secolare lega-to alla fatica nelle gallerie: dopo il trat-to allargato e percorso dai mezzi che vanno alle cascine di Piazze, corre pri-ma in mezzo ai fiori e poi sale in dolci tornanti, quelli che facevano i minato-ri coi muli carichi di siderite diretti ver-so i forni valsabbini di Ono, nel fresco

del bosco fino a sbucare a Passo Croce (m. 1443) col suo pianoro, balcone sul-la valle, dove in questa stagione tappe-ti gialli di fiori impreziosiscono lo sme-raldo dell’erba. Lì una eterna sorgente, profonda, dà acqua ristoratrice in ogni stagione. Da qui partono in modo “cir-colare” a consentire ritorno alla parten-za varianti per tutti i gusti e per tutte le gambe: verso l’Ario e Irma,Valsabbia, Pezzeda. In direzione di questa, in par-ticolare, dopo breve tratto il segnale ri-corda un luogo sacro per la Resistenza, dove venne catturato il partigiano Gae-tano Castiglioni torturato ed impiccato sulla via che ora ne porta il nome.

Il sentiero dei minatori ritrovato: regalo della sottosezione Cai nel suo 50° anniversario

di Edmondo Bertussi

Ritratto di don Giovita Casali

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Fra le montagne che circondano Marmentino si amplia ulteriormente l’attività del “Ranch Vaghezza Gilberto”, azienda agricola e agriturismo nata nel 1982 per iniziativa di Gilberto Medaglia. Domenica 13 giugno è stato inaugurato il nuovo campo da lavoro, ossia un’area attrezzata che consentirà di effettuare lezioni di equitazione anche da parte di bambini di 6 anni. Proprio nell’occasione è stato presentato il pacchetto di cinque lezioni (una ogni sabato) al costo totale di 50 euro. Il ranch si trova in via Vaghezza 49 a Marmentino (tel. 030.9228360 e 338.4525270). Per ulterio-ri informazioni è possibile visitare il sito web www.ranchvaghezza.it.

Ranch vaghezza e alta equitazione

Un tratto del sentiero

lui, alto, magro, ascetico, pronunciò il giorno del suo ingresso. Le volle ri-prese sul libro “La parrocchia di S. Co-lombano abate di Collio Valtrompia” curato dall’amico don Gorni, nell’anno giubilare 2000: testamento premonito-re a pochi mesi dalla sua scomparsa. Nella poche righe di presentazione scriveva: “Sono con voi e per voi dal 31 maggio del 1964... vuole essere un gesto di affetto per tutti i miei parroc-chiani e per i villeggianti...”. Ne po-

se le copie sull’altare appena dentro la Chiesa, a disposizione di tutti: chi entrava lo faceva per una preghiera e questo a lui bastava. Don Giovita confidava talvolta, sorridendo, come nel paese terra di emigranti minatori e di qualche anticristo, quando arrivò nel ’64, ragazzi di nascosto tiravano ancora sassi alla tonaca nera che lui portava sempre. Tutti insieme, su ini-ziativa degli alpini, gli hanno dedicato subito, a un anno dalla scomparsa, un monumento sul vialetto che porta alla parrocchiale e lo pregano (non solo lo-ro) come un santo. Monsignor Foresti, Vescovo a Brescia, scappava ogni tan-to dalla frenesia della città per salire la sera da lui a mangiare un semplice piatto di minestra, a confidarsi nel si-lenzio austero dei monti.Non ha mai avuto la macchina: quan-do usciva di casa si incamminava a piedi come sempre avevano fatto i paesani verso la miniera. Ci pensava la Divina Provvidenza: un minatore o un suo alpino si fermava. “I miei alpi-ni sempre forti, sempre uniti, sempre innamorati della Patria” li chiamava: il suo braccio in una serie mai finita di opere e gesti generosi. Quando si-stemò la canonica, uno, foresto, gli regalò il rifacimento del sagrato. Non gli piacevano piagnistei: dal buon Dio ebbe la grazia di andarsene furtivo, giusto “in pensione canonica a 75 an-ni”, in quell’alba di giugno.

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Il 29 maggio si è festeggiata l’inau-gurazione della nuova biblioteca co-munale di Collio, trasferitasi in una sede più accessibile e adeguata in via Scaletti 1 vicino all’ambulatorio me-dico. Aperta e gestita dall’operatrice Terry Rizzini, la biblioteca mantiene per ora il vecchio orario (lunedì 15/17 e venerdì 15/18), ma è intenzione fare anche un’apertura serale. La biblioteca di Collio aderisce al Si-stema bibliotecario-archivistico di Valle Trompia e alla Rete bibliotecaria bresciana, grazie al cui aiuto si sono svolte le attività di inventariazione ed etichettatura delle nuove acquisizioni e il massiccio lavoro di revisione della raccolta. “Per ora – afferma il sindaco Fausto Paterlini – si tratta soprattutto di un punto prestito, grazie al servizio

Internet e alla possibilità di accedere all’Opac (catalogo di consultazione online), ma il nostro è un punto pre-stito che si atteggia da biblioteca, con la ferma volontà di ingrandirsi e offri-re a bambini e adulti molti più libri, promozioni e attività. Inoltre, siamo convinti che possa farsi centro di ag-gregazione e ritrovo per i ragazzi che, attraverso un approccio alla cultura, possono profittare di un momento di

socializzazione”. È inoltre prevista un’attività di promozione al servizio e alla lettura, con l’adesione alla campa-gna nazionale “Nati per leggere”, volta a diffondere la lettura ad alta voce e il contatto con il libro nei bambini in età pre-scolare. Molti ancora gli interventi per adeguare completamente la nuo-va struttura, che nelle ore di apertura pullula già di bambini e ragazzi desi-derosi di leggere.

Collio. Da fine maggio la casa dei libri si è spostata in una sede più efficiente

di Alberto Maffina

L’interno della nuova biblioteca

Quel punto prestito che fa da biblioteca

Nella nuova sede rimane l’orario

di prima, ma si pensa ad aperture serali.

In programma ancora interventi e progetti

per bambini e ragazzi

L’anno prossimo il Corpo bandistico ‘Ottorino Respighi’ di Tavernole, fon-dato nel 1921 dal parroco don Dome-nico Franchi, dall’allora sindaco Davi-de Pellizzari e altri volonterosi, compi-rà novant’anni. “Un evento – afferma il presidente del gruppo Rosanna Ga-gliandi – che è vanto per tutti noi e ri-conoscimento d’impegno e dedizione di tutti gli ‘amanti’ della nostra ban-da, che fin dalla sua fondazione ha ac-compagnato gli avvenimenti religiosi, sociali e politici del paese e della Val-trompia, partecipando a numerosissi-me manifestazioni e raduni bandistici sotto la guida dei maestri che si sono avvicendati nella direzione”. La Ottorino Respighi è composta, in formazione completa, da 35 musicisti (molti giovanissimi e altri che, a suon di concerti, hanno i capelli ormai bian-chi) ed è diretta dal maestro Cesare Cavaioni, molto stimato e apprezza-to da tutti. Costituisce il gruppo di ag-gregazione giovanile, e non solo, più importante del paese, dando la possi-bilità di avere un contatto con la musi-ca e imparare a suonare uno strumen-to in modo professionale. “Il mondo bandistico di Tavernole – rimarca Ro-sanna Gagliandi – si è rivelato essere una fitta rete di impegni, persone, riu-nioni, preoccupazioni e dubbi, nasco-sti dietro le quinte dello ‘spettacolo’. Quel che conta è che la nostra banda vuole descrivere l’amore e la passio-ne con cui molti membri dell’organi-co operano in silenzio da anni, affron-tando col sorriso ogni impegno e im-previsto, per poi condividere con tutti successi e soddisfazioni”. La banda di Tavernole è un piccolo mondo basato sul confronto, la discus-sione e la collaborazione, dove anche i più piccoli contribuiscono con una carica di entusiasmo e vitalità sempre nuovi allo scopo comune di tradizioni culturali da mantenere vive in armo-nia con quel che vi è di più moderno.

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Sarezzo. L’arrivo del nuovo parroco nella comunità è previsto (data ancora da confermare) per il 25 settembre

Don Camillo Pedretti, amante della verità e della coerenzaAttualmente il sacerdote

guida la comunità di Santo Spirito a Brescia. Torna

in quella terra che l’ha visto crescere. Nel suo ministero un periodo importante in Brasile

Don Camillo Pedretti ritorna alle origini, cioè dalla città ritorna in Val-trompia, in quella terra che l’ha visto crescere, orfano di padre, con la ma-dre e altri due fratelli. Valtrumplino di Concesio, classe 1943, con alle spal-le dodici anni di Brasile come parro-co della cattedrale di Apucarana e in San Paolo, è stato nominato parroco di Sarezzo e farà il suo ingresso (le date sono ancora da confermare) il 25 settembre. Già parroco di S. Anna di Rovato e di Lodetto, dal 2001 guida la parrocchia di Santo Spirito in città, realtà nella quale ha insistito molto sull’oratorio. Si tratta di un investi-mento che ha dato i suoi frutti, coin-volgendo centinaia di giovani. Prima di salutare la comunità, don Camillo si prepara a vivere un’altra estate all’in-

segna del grest con 280 bambini e 90 animatori. Lascia Santo Spirito (una realtà viva che ha una buona parteci-pazione alle Sante Messe) con un pro-getto in cantiere che attende in giugno il via libera del Consiglio comunale: la parrocchia ha acquistato una casa all’interno dell’oratorio per farla di-ventare Centro parrocchiale don Gia-como Vender. Una scelta condivisa dalle famiglie che si sono autotassa-te e dettata anche (ma non solo) dalla

carenza degli spazi per sviluppare le diverse attività. A Sarezzo troverà un curato per l’oratorio, un aiuto in più per chi come lui in questi ultimi anni ha dovuto fare di necessità virtù. Don Camillo è vicario zonale e porterà con sé a Sarezzo il rammarico di non aver visto il pieno sviluppo dell’unità pasto-rale (Pendolina, Urago Mella, S. Gio-vanna Antida e Santo Spirito): “È una realtà – spiega il Parroco – nella quale credo fortemente, ma è necessaria la

chiarezza, prima di far nascere spe-ranze che poi diventano delusioni”. La chiarezza è il filo rosso che lega la vita di don Camillo, che ha alle spalle an-che vent’anni di scuola all’Itis Castelli, dove ha vissuto “una delle esperienze più belle”, privilegiando i rapporti con le famiglie, con gli studenti e con gli stessi colleghi, così stimato che negli ultimi quattro anni è stato nominato vicepreside. L’Itis, come ripete don Pedretti, è stata la risposta alle soffe-renze del Brasile. Come recita la sua storia personale don Camillo non è certo uno che accetta compromessi, ma che cerca di seguire la stella pola-re della verità. Nei suoi ricordi riaffio-rano i momenti vissuti in Brasile (dal 1966 al 1978), in un periodo nel quale tutto il Sud America era segnato dalla presenza delle dittature militari, che cercavano di controllare direttamente l’operato della Chiesa. Don Pedretti, non senza aver patito delle sofferenze fisiche, fu espulso dalle autorità civili e militari del Paese perché alla Chie-sa si chiedeva solo assistenza e ogni qualvolta qualcuno si impegnava per la promozione della persona mette-va in allarme tutto il sistema. Fra le sue presunte “colpe”, anche quella di aver fatto nascere per il nutrimento dei bambini dell’asilo una cooperati-va parrocchiale per il riso e i fagioli, gli alimenti principali della popola-zione locale.

Media Valle

A un mese dall’inaugurazione della nuo-va ala alla “Casa di riposo Pietro Beret-ta” di Gardone Val Trompia le richieste di alloggio rimangono alte, nonostante l’ampliamento abbia aggiunto tredici posti letto, portando a 106 il numero to-tale degli ospiti. “Le richieste che abbia-mo – dice il presidente Angelo Rovetto – sono elevate e l’intervento era ormai non più rimandabile, anche perché un decreto della Giunta regionale aveva fissato al 31 dicembre 2009 il termine ultimo di adeguamento delle residenze sanitario-assistenziali”. Dal 2002 convo-gliata nella “Fondazione di cura Città di Gardone Val Trompia Onlus”, la Rsa si

è ampliata verso il lato montagna, e in ognuno dei tre piani hanno trovato po-sto i nuovi nuclei con due camere, ser-vizi igienici e infermeria. La spesa com-plessiva è stata di un milione 923mila euro, comprensiva di una serie di lavori collaterali che hanno consentito di met-tere in sicurezza gli impianti elettrico e antincendio. “Il grosso onere finanziario – spiega l’assessore all’Ediliza privata Piergiuseppe Grazioli – è stato equa-mente diviso tra Fondazione e Comune, confermando la sensibilità del consiglio comunale alle problematiche socio-assi-stenziali. Inoltre, ha dato il suo contribu-to anche la famiglia Beretta e molto ha

fatto l’associazione ‘Amici della casa di riposo’, che nel 2009 ha coinvolto tutta la cittadinanza nell’iniziativa ‘Dona un arredo alla casa di riposo’, raccogliendo oltre 100mila euro”. Una Rsa che è il fiore all’occhiello della Fondazione e può contare anche sul cen-tro diurno integrato ‘Giulia Lenzi Suor Scolastica’ e sui mini alloggi protetti ‘Angelo Franzini’, (dodici bilocali per un totale di 24 ospiti), continuando il suo impegno a favore degli anziani, sostenu-ta anche dai volontari del Cireneo (per il servizio di trasporto) e ponendosi come un patrimonio da consolidare, affinché sia parte viva della comunità. (a.a.)

Gardone e una casa di riposo che diventa sempre più grande

di Luciano Zanardini

La nuova ala della Rsa

Sarezzo, rilevatori di velocitàSono state collocate dall’Amministrazione comunale alcune colonnine per la ri-levazione della velocità sulle vie Seradello e Antonini. Si tratta di un sistema di controllo e dissuasione che si basa sull’installazione ai margini della strada di più colonnine in serie che recano l’indicazione del limite (70 km/h) e la presenza di controllo della velocità. Scatole vuote che possono accogliere apparecchiature di controllo, garantendo una maggior sicurezza stradale proprio perché l’automo-bilista non può sapere se e quale colonna tra quelle installate rilevi l’infrazione. Le colonnine saranno cinque in via Seradello (tre scendendo da Polaveno a Sarez-zo e due in senso opposto) e una in via Antonini (da Lumezzane a Sarezzo).

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Don Camillo Pedretti

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S’affida alla brillante luce dei led il Comune di Sarezzo, con la sostituzio-ne entro un mese di 700 punti luce. A chiarire il quadro è il primo cittadino Massimo Ottelli: “Nel 2009 abbiamo rinnovato la convenzione con Enel So-le, chiedendo di valutare la questione del risparmio energetico, così sui 1162 punti luce presenti nel nostro territo-rio abbiamo cominciato a sostituire quel 65% di impianti obsoleti a mer-curio, che emettono nell’atmosfera un elevato tasso di anidride carbonica”. La tecnologia Led (Light emitting dio-de, ossia diodo a emissione luminosa) ha vantaggi come la minor quantità di “materia” per la produzione, ridotto contenuto di sostanze nocive, compo-nenti facilmente disaggregabili e rici-clabili, bassa emissione di raggi ultra-

violetti e infrarossi, lunga durata del-la vita media, tecnologia in costante evoluzione. “Ovviamente – prosegue il sindaco Ottelli – i led emettono una luce più fredda rispetto agli impianti a vapore di sodio (luce gialla, ndr) man-tenuti per il centro storico, e illumine-ranno prevalentemente le vie traffica-te per garantire la sicurezza stradale. Inoltre, eccettuato l’investimento ini-ziale (400 euro a palo spalmati su do-

dici anni), il canone unitario scende da 54 a 35 euro, con un risparmio nell’or-dine dei 20mila euro. Il led – chiosa Ot-telli – è il primo passo di un program-ma che punta sul risparmio energeti-co e che porteremo avanti con gli altri comuni della Comunità montana, già dalla sottoscrizione entro il 30 giugno a Bruxelles del Covenant of Mayors (Patto dei sindaci, ndr) per il rispetto del protocollo di Kyoto”.

Sarezzo. La sostituzione di 700 punti luce nell’ottica del risparmio energetico

di Rosa Casari

I nuovi lampioni a led sulla strada della Valle di Sarezzo

L’illuminazione a ledponte verso il futuro

S’affida alla tecnologia Led il primo cittadino

saretino Massimo Ottelliper sostituire gli

obsoleti lampionial mercurio distribuiti

sul territorio

In Valtrompia alcuni beni legati al-la criminalità organizzata sono sta-ti confiscati e poi ceduti dall’Agenzia del Demanio alle rispettive ammini-strazioni comunali dove gli edifici sor-gevano. Anche Villa Carcina è stata interessata dall’operazione, con l’op-portunità di usufruire di un vecchio capannone sito in via Veneto. “Uni-co vincolo – dice il sindaco Gianmaria Giraudini – è l’impossibilità a vende-re gli spazi acquisiti, pertanto abbia-mo deciso di destinare il vecchio edifi-cio industriale a una serie di scopi utili a migliorare l’attuale dislocamento di alcuni spazi comunali”. L’edificio in-dustriale è una porzione di fabbricato appartenente all’ex-Lmi (La Metalli In-dustriali) costruito tra gli anni ‘40 e ‘50 e caratterizzato da pilastri, muri por-tanti e travi realizzate in cemento ar-mato a sostenere una struttura di cir-ca 3.000 mq. “Qui – prosegue il sinda-co Giraudini – vorremmo operare una suddivisione interna, con un ambien-te da destinare ad autorimessa per i 16 mezzi di cui dispone l’amministra-zione. Poi, verrà realizzato un magaz-zino, dei servizi igienici e uno spazio con spogliatoi per i dipendenti comu-nali. Siccome l’area è molto grande – specifica il primo cittadino di Villa Car-cina – i 120 mq contigui al magazzino comunale verrebbero trasformati in deposito unico per la Protezione civi-le locale, dove poter alloggiare un’au-to, i due fuoristrada e un autocarro, oltre a varie attrezzature (tende, ta-voli, armadi, carrelli), consentendo ai volontari di disporre di uno spazio or-ganico con cui migliorare l’organizza-zione e in conseguenza ridurre i tempi tecnici d’intervento”. La ridefinizione degli spazi dentro il capannone di via Veneto è già cominciata. Rimangono, invece, in attesa del nuovo anno 2011 i lavori per l’ultimo intervento: la crea-zione di un’area da destinare ad archi-vio comunale (storico e corrente), per dare una collocazione unica e più ra-zionale all’attuale, ora dislocato in tre diverse sedi.

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Concesio. Il Progetto Atlantide e il lavoro di salvaguardia della memoria storica del paese triumplino

Riscoprire il passato sommerso

Il roadshow della Scuola di sussidiarietàTorna per la quinta edizione della Scuola di sussidiarietà il momento formativo sviluppato dalla Fondazione San Benedetto. Si articola in due moduli: “Sussidia-rietà, un altro nome della libertà” dal 2 novembre al 16 dicembre 2010; “Dal fe-deralismo a un nuovo welfare tra finanza, lavoro e famiglia” dal 1° febbraio al 10 marzo 2011. La Scuola viene presentata in un roadshow sul territorio. Le lezio-ni si terranno a Brescia in Borgo Wuhrer 123, dalle 18.45 alle 20.30. In Valtrompia sono stati allestiti due appuntamenti. A Concesio martedì 29 giugno alle 20.30 presso la sala Alberina della Casa delle associazioni in via Mattei, 95. A Lumezza-ne mercoledì 30 giugno al Teatro Odeon – Ridotto in via Marconi 5.

Bassa Valle

Conservare la memoria di un luo-go significa continuare a farlo vivere in nuove forme. Questi è il principio che nel settembre 2000 ha mosso un gruppo di persone che avevano a cuo-re il patrimonio storico di Concesio. “L’idea – dicono i responsabili Loriano Ronconi e Giovanni Boccingher – era fondare un’associazione che durasse il più a lungo possibile, tanto che l’ab-biamo denominata ‘Progetto Atlanti-de. Laboratorio permanente della me-moria del territorio di Concesio’, e a distanza di dieci anni siamo contenti di essere ancora qui”. Un’associazione culturale che vuole sedimentare la memoria e, come la leggendaria città di Atlantide, cerca di scandagliare le profondità di una mo-derna marea che ha ricoperto i segni passati. “A Concesio c’erano delle ri-cerche – proseguono Ronconi e Boc-cingher –, ma erano sporadiche, per questo abbiamo cominciato a creare archivi dove raccogliere vecchie fo-tografie e carte di famiglia che potes-sero restituire immagini e panorami della vita quotidiana d’un tempo. Una fase di raccolta del materiale che com-prende anche interviste orali (capaci

di trasformarsi in nuove fonti) e un grosso lavoro di ricerca nell’archivio storico comunale e in quello di Sta-to a Brescia”. Un impegno svolto da volontari e portato avanti con qual-che contributo comunale e la messa a disposizione gratuita dei locali. “Al termine delle rispettive giornate lavo-rative – spiega Giovanni Boccingher – ci troviamo spesso qui nella sede sopra l’asilo per condurre le ricerche. Abbiamo anche la velleità di poter re-staurare qualche edificio, prima che il mercato immobiliare lo cancelli, ma l’unica cosa che siamo riusciti a fare è sistemare a nostre spese qualche san-tella. Inoltre, facciamo dei laboratori presso le scuole elementari con testi-monianze di anziani su come’erano i giochi, le scuole e la vita di una volta, letture degli elementi storici del terri-torio, analisi di vecchi oggetti”. Un’associazione che lavora a 360 gra-di, facendo anche mostre fotografiche e conferenze tematiche. “Ad oggi ab-biamo un database di circa 5.000 im-magini classificate – chiudono i due ricercatori – e cerchiamo di fornire materiale a chiunque voglia compiere una ricerca storica. E per i dieci anni dell’associazione stiamo preparando un convegno in autunno che tratterà due filoni della ricerca storica: pedago-gico-didattico e metodologico”.

di Andrea Alesci

Una vecchia foto di vita contadina a Concesio

Il lavoro dell’associazione culturale (www.progettoatlantide.org) è periodi-camente raccolto in pubblicazioni chia-mate “Quaderni della memoria”. Sino-ra ne sono stati stampati quattro, men-tre il quinto volumetto uscirà a novem-bre e conterrà una bibliografia comple-ta di indici per effettuare ricerche. A fine 2007 è uscito il libro “Frazioni di Conce-sio” nel quale è stato convogliato il ma-teriale sulle località del comune conside-rate a torto “minori”, ossia Costorio, S. Andrea e Stocchetta. “Il lavoro – precisa Loriano Ronconi – è stato portato avan-

ti in collaborazione con la biblioteca co-munale, che ci ha sempre supportato, e a livello grafico abbiamo sempre mante-nuto la stessa impostazione, in modo da creare una sorta di ‘Enciclopedia conce-siana’ in vari volumi”. Membri fondati-vi dell’Ecomuseo di Valle Trompia, gli as-sociati del Progetto Atlantide hanno un grande sogno nel cassetto: digitalizzare tutte le mappe dei dettagliatissimi ca-tasti napoleonici che riguardano la Val-trompia, in modo da costituire un archi-vio con un preciso indice toponomastico consultabile online dai ricercatori.

Le pubblicazioni dell’associazione

Il mese di luglio è ricco di accatti-vanti appuntamenti in piazza Giovanni Paolo II. Ogni giovedì, alle 21.00, l’as-sessorato alla Cultura del Comune di Nave e l’Associazione dei commer-cianti promuovono “Estate in piazza 2010”, una vera e propria maratona di spettacoli con ospiti eccellenti. Ce n’è per tutti i gusti, come quelli musi-cali che animeranno il primo giovedì del mese e che vedranno il presen-tatore Vincenzo Regis protagonista di un palco gremito dalle note della trascinante musica hip hop. Accanto alle acrobazie musicali dei ballerini

dell’Academyc Dance si esibirà infat-ti una selezione dei migliori cantanti partecipanti alla 3ª edizione del Nave Music Festival, concorso nato per la scoperta di talenti canori emergenti. L’8 luglio avrà luogo l’evento “Cena sotto le stelle” che, sulla scia del suc-cesso ottenuto l'anno precedente, pro-pone stavolta un ancor più elegante scenario all’aperto. Coccolati dall’ac-compagnamento musicale di Luca Amicabile, gli ospiti potranno infatti gustare pietanze e divertirsi grazie al cabaret di Carlo Bellani, il tutto im-preziosito dalla tiepida aria estiva. Per

gli appassionati di ritmi latini, invece, l’appuntamento è giovedì 15 luglio con la Band di Juan Carlos Avila de Cuba. Sulle note della salsa danzeranno bal-lerine brasiliane. E ancora, giovedì 22 luglio, per gli amanti del teatro, Bruno Frusca dirigerà la compagnia “La Be-tulla”, proponendo un adattamento da Molière. Durante ogni serata i negozi della piazza rimarranno aperti, sì da of-frire anche la possibilità di sbizzarrirsi facendo shopping o gustando un gela-to. La partecipazione è libera e, dato il successo della precedente edizione, si stima che anche quest’anno ci saran-no consistenti afflussi da tutto il bre-sciano. Nave si rende così promotrice di stimolanti eventi di aggregazione, trascorrendo piacevolmente insieme un’estate...in piazza.Una delle serate in piazza

Nave. Musica e gastronomia sono le protagoniste della seconda edizione promossa da Comune e commercianti

Ogni giovedì sera di luglio arriva “Estate in piazza”

15La Voce della Valtrompiagiugno 2010

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17La Voce della Valtrompiagiugno 2010

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Economia

di Andrea Alesci

Nella moderna sede del Tibida-bo incontriamo Franco Dusina, 56enne originario di Marcheno ma ormai da quattordici anni trapian-tato nell’avamposto triumplino di Concesio, dove vive con la moglie e i due figli, di 21 e 17 anni.Quando è cominciata la sua esperienza alla guida del cen-tro Tibidabo?Più di dieci anni fa il Comune ebbe l’idea di fare delle piscine, soltanto che non c’erano le risorse. C’è sta-to un bando e la società Gestsport che guido insieme a un gruppo di imprenditori ha deciso di parteci-parvi e abbiamo vinto: la conven-zione col Comune di Concesio pre-vedeva che seguissimo il progetto dalla progettazione, alla costru-zione sino alla gestione venten-nale dell’impianto. Poi, dall’inizio dell’anno abbiamo dotato il par-cheggio adiacente al centro di un sistema di pannelli solari da 200 kW inaugurati venerdì 11 giugno e in cambio l’amministrazione ci ha prolungato la durata della ge-stione sino a trent’anni.Qual è il rapporto con l’ammi-nistrazione comunale?I lavori sono cominciati nel 2002, i lavori per la costruzione del cen-tro natatorio Tibidabo sono ter-minati nel giugno 2003, quando la struttura è stata ufficialmente inaugurata. Realizzato con una spesa complessiva di cinque mi-lioni di euro, il centro è in gestio-

ne alla Gestsport su convenzione con il Comune di Concesio. Siamo molto soddisfatti della collabora-zione con l’amministrazione co-munale e la gente che viene qui è molto contenta, perché sa di poter

trovare una ricca struttura di sva-go vicino a casa, tanto che arrivia-mo ad avere anche punte di 2.000 persone al giorno. All’interno del centro lavorano una settantina di persone, con le varie attività che

sono state date in affitto e il lavo-ro di vasca gestito da una coope-rativa di bagnini.Com’è organizzato il centro po-lifunzionale?Concepito come un villaggio per il nuoto e il tempo libero, Tibida-bo (www.piscinetibidabo.it) è sta-to ideato e realizzato per i bisogni della famiglia, come un luogo do-ve genitori e figli possano trovare un momento di riposo e aggrega-zione senza dover allontanarsi da casa. Per venire incontro alle esi-genze dei più piccoli da qualche anno abbiamo anche predisposto degli scivoli ad acqua, che ben si integrano nel parco. Nei 30.000 mq del centro c’è un’ampia area verde con un piano vasca dotato di tre piscine per nuoto e acquagym e di una copertura mobile, oltre ad alcuni campi da gioco (calcetto, pallacanestro, beach volley, ten-nis) e una zona picnic; ci sono an-che una pizzeria-bar-ristorante, un poliambulatorio con palestra per attività di riabilitazione, sauna, bagno turco, centro estetico, un negozio con articoli per bambini e una libreria.A proposito di lettura, quella della libreria si può considera-re una scommessa vinta?Dopo alcuni anni di gestione pos-siamo dire che la libreria è stata una delle scelte più azzeccate. Ol-tre ad essere ben fornita sia di li-bri sia di materiale da cartoleria è diventata nel corso del tempo un vero e proprio polo d’attrazio-ne e potrebbe essere un buon mo-dello da replicare in altri centri sportivi.

Franco Dusina

L'incontro

Franco DusinaIl Tibidabo per venire incontro alle famiglie

Lavoro d’équipeper crescere

Innovare sempre fra impegno, sicurezza e qualità

Laureato in Giurisprudenza, Franco Dusina ha aperto la sua prima impre-sa all’età di 17 anni. Poi, negli anni ha ricoperto varie cariche, facendo il sin-daco di Marcheno, poi per cinque anni il direttore dell'ospedale di Gardone e amministrando imprese pubbliche e private (da otto anni è presidente della Centrale del Latte di brescia) . “Il mio mestiere, però, – dice il presiden-te del Tibidabo – è quello di consulen-te finanziario ed è ciò che mi piace fare più di tutto. Sono un cacciatore, un amante della montagna e quando posso mi rifugio nella quiete dove po-ter riscoprire il silenzio o leggere un libro. La cosa più importante per me è il lavoro d’équipe, riuscire a coinvol-gere tutti quanti attorno all’obietti-vo che ci si è posti. I giovani devono crescere, però, bisogna dare loro le

possibilità per farlo e una delle cose che mi rende più felice è il momento in cui faccio le paghe, perché so che quel ragazzo sarà contento di veder gratificato il lavoro che ha fatto. E se tutti riescono a lavorare in sintonia le cose non possono che andare bene. Inoltre, come Tibidabo noi cerchiamo di offrire un servizio di qualità a prez-zi accessibili per le famiglie, tanto che ci si può portare da mangiare da casa e usufruire di alcune zone per i picnic. Quando c’è una crisi – chiude Franco Dusina – bisogna essere in grado di vedere da che punto uscirne. Bisogna continuare a innovare, mettendoci il massimo dell’impegno, della qualità e dei servizi. In qualsiasi campo si deve sempre studiare una serie di nuovi prodotti e opportunità, senza mai far-si distogliere da altri obiettivi”.

Franco Dusina e la filosofia del Tibidabo

Uno scivolo del Tibidado

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Sono molti quelli che chiedono in-formazioni sulle deroghe da attuare. Siamo già a fine giugno e non c’è an-cora niente di concreto, solo impe-gni dei consiglieri, sia quelli appena rieletti sia i nuovi, che hanno ancora una magra conoscenza della caccia ma vogliono impegnarsi a fondo su questo tema.Novità principale è l’istituzione dell’ottava commissione, presieduta come nella precedente legislazione dal dott. Carlo Saffiotti di Bergamo, il quale dovrà preparare e discutere la legge sulla caccia. Una commissio-ne ben rappresentata da consiglieri provenienti dalle province di Berga-mo e di Brescia. Il giorno 16 giugno c’è stato il pri-

mo tavolo interprovinciale Brescia-Bergamo, con tutte le associazioni venatorie presenti in rappresentan-za di circa 45mila cacciatori, cioè la metà dell’intera regione Lombardia. Era presente il nostro amico con-sigliere Giosuè Frosio il quale, no-nostante sia stato eletto presidente della 6ª commissione (che si occupa di ambiente), non ha voluto, anche sotto nostra richiesta, abbandonare il tavolo che ha sempre portato avan-ti negli anni precedenti con il nuovo assessore al Turismo Monica Rizzi, ed è lui che ha voluto fortemente in-serire nelle specie cacciabili in dero-ga il frosone.L’incontro è stato fatto nella sede della Lega Nord di Bergamo, il pros-simo con ogni probabilità si terrà a breve nella sede del Pdl di Brescia, questo per dare visibilità a entrambi i partiti di maggioranza.

Speciale caccia. Il 16 giugno l'incontro interprovinciale tra Brescia e Bergamo

di Carlo Bravo

Acl, un tavolo comune per le specie in deroga

Si è discusso di come e quali specie siano da inserire in deroga quest’an-no. Noi come Acl abbiamo chiesto le stesse specie della legge che sta presentando anche il Veneto, cioè fringuello, peppola, pispola (sgui-seta), frosone, storno e prispolone (tordina), ovviamente con apertura prevista al primo settembre. Un programma che era già stato ac-cordato con tutte le altre associazio-ni. Inoltre, si è anche parlato della possibilità di aggiungere la tordella (gardena grossa). Se ci si ricorda era stata istituita anche una commissione di esperti, che doveva trovare una soluzione per evitare i richiami dell’Unione Europea, pertanto terremo presen-ti anche queste conclusioni per fare la nuova legge; e anche se si parla di delibere, la politica, se vuole, può trovare la giusta soluzione.

Carlo Bravo con Roberto Formigoni

Il programma del 10° anniversarioOre 9.30Intervento d'apertura con relazio-ne del presidente Eugenio Casel-la. Saluto delle autorità locali.Saluto del presidente Unione Cac-ciatori Lombardi Carlo Bravo.Saluto del presidente di Confar-tigianato Imprese Unione di Bre-scia, Eugenio Massetti.

Ore 10.15Relazione del prof. Adalberto Al-bertoni dal titolo "Un'iniziativa lombarda per cultura, tradizioni e ambiente".

Ore 10.45Incontro dibattito "Come garan-tire il patrimonio delle cacce tra-dizionali locali".Intervengono:Franco Bonsanto, avvocato patro-cinatore in Cassazione del Foro di Bologna.Valerio Carrara, Senatore della Repubblica e Responsabile dipar-timento caccia del Pdl.Giulio De Capitani, assessore Agri-coltura, caccia e pesca in Regione Lombardia.Giosuè Frosio, presidente 6ª com-missione Ambiente in Regione Lombardia.Alessandro Sala, assessore Caccia, pesca, sport della Provincia di Bre-scia e presidente Upl.Modera il dibattito Giuseppe De Maria, giornalista e conduttore della trasmissione "Caccia e din-torni".

Eugenio Casella, presidente Acl

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CulturaI disabili e la festa alla PassataDomenica 27 giugno sulla strada che da Irle sale verso la Passata l’Happy Handy Day proseguirà a distanza di un mese e mezzo con la consueta ap-pendice festosa presso la casa delle famiglia Lucchini. Una giornata da vi-vere in compagnia e un modo per ringraziare i volontari che si sono spesi nell’appuntamento di metà maggio. Una S. Messa, un pranzo e un pome-riggio di giochi e canti insieme ai disabili protagonisti dell’olimpiade da dodici anni organizzata da Guido Sandrini. Una festa aperta a tutti, con la possibilità di salire accompagnati da fuoristrada. Il ritrovo è previsto alle ore 8 presso il centro Aldo Moro di Zanano.

20 La Voce della Valtrompiagiugno 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Lettura. Un’avventura dipinta su carta racconta il duro lavoro di chi percorreva bui cunicoli sotterranei

Ecco “Il tesoro della miniera”

di Lia Micale

La “Giornata nazionale sulle minie-re”, celebrata in tutta Italia lo scorso 29 maggio e promossa da Aipai (As-sociazione italiana per il patrimonio archeologico industriale), Anim (As-sociazione nazionale ingegneri mine-rari), Assomineraria e Pianetaterra, ha lasciato un particolare segno anche inValtrompia. Oltre agli appuntamenti nei siti minerari di Pezzaze e Collio, il

ricordo del duro lavoro in quei cunico-li sotterranei, rimane inciso nelle pa-role di un piccolo libriccino: “Il tesoro della miniera. Un’avventura nelle vere miniere della Valle Trompia” di Dino Ticli (Editoriale Scienza) realizzato su progetto del Sibca (Sistema integrato dei beni culturali e ambientali della

Valle Trompia), con illustrazioni di An-tonGionata Ferrari e testi informativi di Luigi Paladin. È raccontata l’imma-ginaria e istruttiva (dis)avventura di Luca, Eleonora e Davide, tre ragazzi in visita alla Miniera S. Aloisio-Tassara di Collio: tre piccoli scopritori si smar-riscono nelle buie strade della monta-

gna, affascinati dalle meraviglie nasco-ste di un mondo invisibile, temendo di non ritrovare più la via d’uscita e di essere rapiti dal leggendario om de la löm (uomo della lanterna), spiritello che la leggenda racconta s’aggirasse per i cunicoli provocando frane e in-tossicando col suo fiato pestilenziale i minatori. E poi, il ritrovamento di una medaglietta con l’effigie di Santa Bar-bara, prima di piombare nel buio asso-luto, essere salvati da alcuni operatori che passavano di là e poter incontrare Pierino, proprietario della medagliet-ta e uno degli ultimi minatori. “Tesori della miniera – dice la responsabile dell’Area Cultura in Comunità mon-tana, Graziella Pedretti – è un libro che al piacere dell’avventura mescola il gusto dell’insegnamento, nel solco di un programma editoriale iniziato dalla Comunità montana con il volu-me ‘L’aria della gioconda’ e all’interno del progetto Est (Educare alla scienza e alla tecnologia, ndr) portato avanti dalla Fondazione Cariplo e da noi pie-namente sposato”. Info sul sito http://cultura.valletrompia.it.

Miniera Avventura alla S. Aloisio-Tassara e la copertina del libro di Dino Ticli

Continua il progetto editoriale della

Comunità Montana con un libro che educa e diverte:

al centro la storia di tre giovani

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21La Voce della Valtrompiagiugno 2010

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Immerso nel verde agli 830 metri del Colle S. Bernardo spunta con la sua cupola argentea l’Osservatorio Serafino Zani. Un’isola rassicurante per tutti coloro che vogliono lasciarsi fascinare dalla sconfinatezza celeste. “La struttura è stata completata di-ciassette anni fa – dice Tarcisio Zani – ed è intitolata alla memoria di mio padre. Nella sala d’osservazione abbia-mo installato un telescopio riflettore a montatura equatoriale con un focale di 3200 mm. Una macchina sofistica-ta che, dopo una ricerca manuale, fa partire il posizionamento automatico ed è supportata da un computer che aggiorna in tempo reale la mappa del cielo e permette di consultare tutti i corpi celesti, classificati con fotografia e scheda tecnica”. Gestito dall’Unione astrofili bresciani, l’osservatorio la-vora con gli istituti scolastici, grazie

Astronomia. Dal 1993 l’Osservatorio Serafino Zani è punto di riferimento per studiosi e appassionati

di Andrea Alesci

anche alla sala conferenze dotata di un piccolo planetario. “Un gruppo di appassionati – continua Tarcisio Zani – è pronto a illustrare ai visitatori le meraviglie del cielo, a spiegare come gli oggetti entro i 100.000 anni luce ap-partengano tutti alla nostra galassia, perché la Nebulosa di Orione venga detta la ‘sala parto’ delle stelle, come gli ammassi globulari siano le prime formazioni del nucleo protostellare e a mo’ di brillanti sentinelle se ne stiano tutt’intorno al medesimo centro gravi-tazionale”. Un gruppo di didattica che s’accompagna all’attività di ricerca personale, con l’osservatorio che di-venta punto di riferimento privilegia-to per chi vuole condurre osservazio-ni libero dall’inquinamento luminoso della città. “L’osservatorio – dice Loris Ramponi dell’Unione astrofili brescia-ni – è attrezzato anche con una picco-la cucina e qualche posto letto per gli appassionati come noi che vogliono condurre ricerche, e molti studiosi si appoggiano alla nostra struttura. Un giovane, Marco Micheli, ha fatto un periodo di tirocinio qui da noi e dopo la laurea in Fisica alla Normale di Pisa è stato chiamato per un progetto di ri-cerca al più grande centro di osserva-zione astronomica del mondo, il Mau-na Kea Observatories delle Hawaii”. Un luogo dove l’infinito desiderio di scoperta dell’uomo passa attraverso la lente di un telescopio per leggere il cielo e spiare di riflesso la fragile fi-nitezza del nostro mondo, fatto della materia delle stelle.

Uno sguardo rivolto alle stelleL’osservatorio posto

sul Colle San Bernardo è continuo promotore

di progetti, lezioni e iniziative scientifiche

per le scuole e persone curiose delle

osservazioni celesti

L’Osservatorio Serafino Zani di Lumezzane

Tutto cominciò con una battuta fatta all’ap-passionato astronomo Serafino Zani una not-te del 1990 alla Specola di Brescia. L’impren-ditore lumezzanese colse l’idea e la propose ai fratelli e alla mamma, che subito lo sosten-nero. Cominciarono i sopralluoghi per trova-re il luogo migliore dove costruire la struttu-ra: dopo aver scartato il monte Palosso e il Casello, la scelta cadde sul Colle S. Bernardo, in un’area a margine del bosco a ridosso di un grandissimo prato. Nel 1992 i lavori cominciarono con fervente impegno e nel giro di un anno l’Osservatorio Serafino Zani era pronto all’uso. La struttu-ra, di proprietà della famiglia Zani, sorge su un terreno di proprietà comunale e rimane aperto ogni martedì sera (escluso l’ultimo del

mese) da maggio a settembre, mentre nel re-sto dell’anno si può usufruire del Planetario sito in via Mazzini 92. Con una presenza di circa 8.000 persone all’anno, l’osservatorio lavora molto con le scuole (spesso vengono fatte anche lezioni in loco con un planetario gonfiabile di cinque metri) e collabora con il Comune, che contribuisce per un terzo alle spese di mantenimento. La gestione è affida-ta all’Unione astrofili bresciani, che si fa pro-motrice di serate pubbliche, corsi e stage (il prossimo previsto per il 30-31 luglio e 1 ago-sto) e provvede a stampare anche il periodico trimestrale “Il Sagittario” consultabile pres-so le biblioteche civiche della provincia di Brescia. Per informazioni visitare il sito web www.astrofilibresciani.it.

La lunga storia dell’Osservatorio

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“Agorà”, film di Alejandro Amenábar, racconta la storia, ad Alessandria d’Egitto, sotto la dominazione romana nel IV secolo dopo Cristo, dell’astro-loga e filosofa Ipazia che lotta per salvare il sapere del suo antico mondo dalla distruzione. Il film, proiettato nella Sala della Comunità Santa Giulia del Villaggio Prealpino (dotata di aria condizionata) giovedì 1 luglio alle 20.30 è preceduta da una presentazione da parte di Enrico Danesi, esperto di cinema, e da mons. Giacomo Canobbio, delegato vescovile per la Cultura; i due interventi offriranno chiavi di lettura con risvolti anche culturali e di fede rispetto alla proposta cinematografica.

Ritorna “Agorà”. Pronte le tre tappe che servono a presentare la nuova lettera pastorale del Vescovo

“Agorà” di Amenábar: cristiani contro la città

Che “Tutti siano una cosa sola”

La lettera pastorale del vesco-vo Monari è ormai pronta; si inti-tola “Tutti siano una cosa sola” e sarà presentata ai bresciani con “Agorà”. “Agorà” è l’insieme del-le iniziative per la presentazione della Lettera del Vescovo all’inizio dell’anno pastorale.Il titolo “Agorà richiama la “piaz-za”, il luogo dove la gente si trova, si incontra e discute.L’intento è quello di far sì che il te-ma dell’anno pastorale tocchi gli aspetti principali della vita e diven-ti oggetto di confronto.Per l’anno pastorale 2010-2011 il Vescovo ha scelto il tema della Comunità, secondo il motto gio-vanneo “tutti siano una cosa sola”. Tre sono le tappe: “Terre di fede”,

di Mauro Toninelli

L’appuntamento per la Valtrompia

è fissato a martedì 6 luglio alle ore 21

in piazza Cesare Battisti a Sarezzo. Presentata

“Ecce mater tua” di Antonio Gandino

“Chiesa nella città” e “Popolo in cammino”. “Terre di fede” prevede una sera-ta di apertura l’1 luglio sul tema “I cristiani contro la città” con la pro-iezione del film “Agorà” di Alejan-dro Amenábar a cui seguiranno le sei elevazioni spirituali in città e provincia attorno a opere d’arte bresciane, con musica e la lettura di brani della Lettera pastorale. La presentazione delle opere è a cura di don Giuseppe Fusari. Nella zona della Valtrompia l’ap-puntamento è martedì 6 luglio alle ore 21 a Sarezzo in piazza Cesare Battisti. Verrà presentato il dipinto “Ecce mater tua” di Antonio Gan-dino e sarà animata dal “Quartet-to Choros”. “Chiesa nella città” si svolgerà a Brescia nella settimana che va dal 30 agosto al 5 settembre. “Popolo in cammino” prevede l’in-contro del Vescovo nelle sei ma-crozone con i sacerdoti sul tema delle Unità pastorali; l’incontro con il clero che svolge il proprio com-pito pastorale in Valtrompia sarà il 9 settembre all’Auditorium San Fi-lippo Neri di Sarezzo dalle 10 alle 12. Dal 4 all’8 ottobre invece il pro-gramma di “Popolo in cammino” prevede la presenza di mons. Mo-nari nelle zone per incontrare i lai-ci: il 4 ottobre sarà nella Sala della Comunità di Inzino (ore 20.30).

“Ecce mater tua” di Antonio Gandino

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La cistifellea o colecisti è una spe-cie di piccolo sacchetto fatto a pera posto sotto al fegato nella parte de-stra dell’addome. La principale fun-zione della cistifellea è quella di trat-tenere e concentrare la bile quindi di eliminarla nel piccolo intestino quan-do è necessaria per favorire la dige-stione dei cibi. La cistifellea è collega-ta al fegato da una parte e all’intestino dall’altra attraverso una serie di tubi di diametro crescente detto albero o sistema biliare. La bile è un fluido giallo-bruno prodotto dal fegato ed è composta oltre che da acqua anche da colesterolo, altri grassi, Sali biliari (che facilitano l’emulsione e l’assor-

bimento dei grassi nell’intestino, per-mettendo agli stessi grassi di essere sciolti in acqua) e bilirubina (che è il pigmento che dà la caratteristica co-lorazione alla bile e, quindi, alle feci quando è trasformata dai germi inte-stinali). Il fegato può produrre circa tre tazze di bile durante tutto il gior-no, la bile passa dai capillari biliari o duttuli epatici, attraverso un piccolo tubo o dotto detto cistico, in gran par-te nella cistifellea che la concentra ri-ducendo la sua quantità a circa una tazza o poco meno e che funziona co-me una specie di “serbatoio” di bile. Quando i cibi passano dallo stomaco all’intestino, la cistifellea si contrae e spreme il suo contenuto di bile con-centrata nell’intestino attraverso il

proprio condotto cistico che si uni-sce a un altro tubicino di maggiore diametro detto coledoco. Normal-mente la bile eliminata viene in gran parte assorbita nell’intestino e ritor-nando attraverso il sangue al fegato è riciclata nelle vie biliari. Una parte tuttavia viene eliminata attraverso le feci e contribuisce a determinare il caratteristico colore delle stesse.Che cosa sono i calcoli biliari? I cal-coli biliari sono una specie di piccoli sassi – quindi materiale solido che si ammassa e ristagna nella cistifellea – i quali si costituiscono in seguito alla cristallizzazione e solidificazio-ne di alcuni dei componenti della bi-le, soprattutto il colesterolo per l’80% dei casi e i pigmenti biliari per il 20%

Poliambulatori Santa Giulia. L'intervento di microchirurgia non dura più di un'ora senza aprire il peritoneo

dei casi circa; i primi sono bianco-giallastri, i secondi sono nerastri. Le dimensioni dei calcoli variano dalla grandezza di un granello di sabbia si-no a un uovo di piccione. Quando so-no piccoli generalmente sono molti e formano talvolta la cosiddetta sabbia biliare; quando sono grandi possono rimanere singoli. La loro consistenza varia da quella simile al burro quando si tratta di calcoli di colesterolo puro a quella dei sassi veri e propri, se su di essi s’accumula del calcio.Perché si sviluppano i calcoli bilia-ri? La bile è prodotta dal fegato che normalmente secerne in maniera equilibrata tutti i suoi componenti: i calcoli si formano quando la bile presenta modificazioni nella com-posizione, che generalmente sono di natura congenita. Altri fattori che comunque possono giocare un ruo-lo nella formazione dei calcoli sono l’obesità, la gravidanza, la terapia an-ticoncezionale ormonale. Anche un rapido dimagrimento o un digiuno prolungato possono facilitare la for-mazione di calcoli, così come alcune rare malattie infiammatorie dell’in-testino, come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.Quali sono i sintomi della calcoloso e le sue complicanze? Molti pazienti non hanno alcun sintomo e il riscon-tro può essere occasionale in rela-zione a un check up o un controllo ecografica per altra malattia. Si tratta dei casi, il maggior numero, detti di “calcoli silenti” che possono rimane-re tali tutta la vita.

Curare i calcoli della cistifelleaL'intervento chirurgico

di colecistectomia è quello che risolve il problema del tutto. In tutto il mondo si applica una tecnica

chiamata colecistectomia laparoscopica, che

consiste nell'asportazione della cistifellea attraverso

una specie di telescopio

di Claudio CodignolaSpecialista in Chirurgia

Page 26: La Voce della Valtrompia 2010 06

Le ante sono dotate di chiusura ammortizzata e silenziosa con CERNIERE SENSYS di qualità tedesca.I cassetti e i cestoni dispongono di guide ed estrazione totale con chiusura ammortizzata Silent System.Disponibile in vari colori

Page 27: La Voce della Valtrompia 2010 06

Mountain bike. L’intervista al 39enne triumplino Nicola Mabesolani, direttore sportivo della Infotre Lee Cougan

Partire da Collio per dirigere una squadra di professionisti

di Lia Micale

C’è uno spicchio di Valtrompia nel mondo professionistico della mountain bike, con una squadra bre-sciana guidata dal trentanovenne Ni-cola Mabesolani, appassionato ciclista di Collio e dall’anno scorso direttore sportivo della Infotre Lee Cougan Ita-lia Sport Team.Quando ha origine la sua passione per le due ruote?L’attrazione per la bicicletta nasce un po’ tardi, affascinato dalle imprese sportive di grandi campioni del cicli-smo come Pantani, Gotti e in partico-lar modo Gilberto Simoni. Per questo ho deciso di intraprendere il ciclismo su strada, seguendo i consigli di amici

che lo praticavano già da diversi anni. Poi, l’entusiasmo si è trasformato in passione e ho cominciato ad adden-trarmi nel mondo del ciclismo, parteci-pando da amatore a varie Gran fondo con il gruppo sportivo Pedale Bagno-lese, quindi ho fatto il passo succes-sivo, decidendo di partecipare al Cir-cuito Prestigio, con prove molto dure che prevedevano scalate di montagne come Zoncolan, Passo Duran, San Pel-legrino, Pordoi, Gavia, Rolle.

Come è passato al mondo della mountain bike?Nel 2008, dopo ottimi piazzamenti nel-le varie gare, ho ottenuto il brevetto di Prestigio e proprio in quel periodo, durante gli allenamenti, ho conosciu-to l’atleta costaricano Paolo Montoya, che si allena su strada e gareggia in mountain bike in tutto il mondo. Pao-lo mi ha fatto conoscere la Mtb e il suo staff, che in estate si allena a Collio.Come è avvenuto il salto dal selli-

Un momento di gara al Tour de France 2010

Sport

no alla direzione di una squadra?La specialità mi appassionava e poi ho conosciuto il presidente della squadra Infotre Lee Cougan Paolo Novaglio, che mi chiese se volessi intraprende-re il corso di direttore sportivo. Poi, nel 2009 feci la conoscenza anche dell’atleta argentino Catriel Soto (che attualmente dirigo), mi allenai con lui e cominciai a seguirlo come collabora-tore della squadra nelle varie gare che faceva. A fine 2009 partecipai al corso di direttore sportivo secondo livello a Gorgonzola, organizzato dalla federa-zione ciclistica italiana, e diventai d.s. della Infotre Lee Cougan.Che tipo di squadra è la vostra?Partecipiamo alla Coppa del mondo e operiamo in campo internazionale. Da poco abbiamo terminato il Tour de France (www.lhexagonal.com) dove, dopo i primi giorni molto sod-disfacenti, siamo incappati in episo-di sfortunati (forature, cadute) pro-prio le ultime due tappe, riuscendo comunque a centrare l’11° posto con Catriel Soto e il 14° con Martin Loo (5° fra i Giovani), seguiti dalla troupe di Sky Icarus. Ora, dopo una settimana di riposo ci attendono gare di Coppa del mondo in Svizzera e in Italia (Val di Sole), Campionati italiani, Campio-nati Europei (in Israele) e altre gare internazionali.

Caregno e la 27ª cronoscalataDomenica 17 luglio Caregno ospiterà l’arrivo della 27ª cronoscalata inter-nazionale, gara ciclistica ideata da Giuseppe Esposito nel 1982, cresciuta nel tempo sino allo status di internazionalità nel 1995 e ormai divenuta una sorta di trampolino di lancio verso il professionismo. Nella prima edi-zione al secondo posto spunta il nome di Claudio Chiappucci e poi negli anni l’albo d’oro registra le vittorie di Wladimir Belli, Ivan Gotti, Massimo Codol, Sergio Ghisalberti, tutti giovani promettenti ciclisti che su quei no-ve chilometri di fatica in salita dai 390 metri di Gardone ai 1000 dei Prati di Caregno hanno certificato la qualità di una pedalata da futuri profes-sionisti. Info su www.acstella.it.

Nel mese di luglio 2002 viene avviato il progetto di costruzione di un team che offra l’opportunità ai giovani di cre-scere seguiti da tecnici preparati ed ex atleti, sia pur provenienti da discipline diverse dal ciclismo. Nel 2007 la squa-dra viene per la prima volta affiliata all’Unione ciclistica internazionale e tra i suoi atleti compaiono i primi stranie-ri. “Io – dice Nicola Mabesolani – arrivo nel 2009 e ho la fortuna di lavorare con una squadra internazionale: l’atle-ta di spicco è l’argentino Catriel Soto, tra i primi cinquanta nel ranking mon-diale, vincitore del Campionato pana-mericano 2009, campione nazionale 2010 e 10° al Mondiale di Canberra.

Poi c’è l’israeliano Haimy Shlomi cam-pione nazionale che vive a Montichiari ma presto mi raggiungerà a Collio; la giovane promessa estone Martin Loo, il portoghese David Rodriguez, il co-lombiano Fabio Castaneda e gli italiani Davide Finetto, Vittorio Oliva e Fede-rico Rizza. Catriel Soto vive e si allena con me a Collio da aprile, mentre gli altri atleti risiedono a Montichiari e ci raggiungono durante la settimana per allenamenti sia su strada che in Mtb”. La Infotre Lee Cougan (www.infotre-leecougan.it) punta sempre più in alto e nei mesi restanti s’allena spostandosi su strade e sterrati che s’inerpicano sui monti dell’Alta Valle Trompia.

Infotre, storia di una squadra bresciana

Prima la conoscenza con Paolo Novaglio

presidente della società, poi nel 2009

la collaborazionecon Catriel Soto

e la partecipazione al corso per dirigenti

27La Voce della Valtrompiagiugno 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

La squadra Infotre Lee Cougan e il Ds Mabesolani (in centro)

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29La Voce della Valtrompiagiugno 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Dal 9 giugno sul sito web del Concesio Calcio campeggiano le sue dimissioni. Perchè ha deciso di lasciare?Le ragioni sono dettate da pressanti impegni di lavoro in Italia e all’estero, nonché da scelte di tipo personale. Una decisione sofferta cui sono arriva-to dopo lunghe e profonde riflessioni e che non ha nulla a che fare col man-cato salto di categoria in Eccellenza e tanto meno con notizie su un mio in-gresso nel calcio professionistico. Se ne va con qualche rammarico?Dopo otto anni come sponsor unico della squadra e gli ultimi tre da presi-dente, lascio una società seria che mi ha dato grandi soddisfazioni sportive (dalla 3ªcategoria alla Promozione con la Coppa Lombardia vinta nel 2009) e sul piano umano e delle iniziative, fra cui mi piace ricordare lo sponsor benefico “Vittime della strada” mes-so sulle magliette questa stagione e il torneo in memoria di Alessandro Bo-lognini. L’unico rammarico è non po-ter portare a compimento il progetto di scalata verso la serie D. Ha influito l'aver visto sfumare il programma per l’intera Valle?Ho sempre cercato di coinvolgere le realtà calcistiche della Valtrompia

in questo progetto, che era assolu-tamente realizzabile e figlio di giusta programmazione, chiarezza, qualche affidabile compagno di viaggio e vali-di collaboratori tecnici. Ogni società avrebbe conservato il proprio settore giovanile, con una prima squadra e la juniores regionale comuni a fare da traguardo per i migliori dei rispettivi vivai. Il progetto si è sciolto come ne-ve al sole per mancanza di prospettive. Mi dispiace pronunciare parole così amare, ma questa è la realtà.Forse, la Valtrompia non riesce a guardare oltre le sue montagne?Credo che l’aspetto sportivo sia la par-te esemplare di un modo di vedere le

Calcio. Le dimissioni del presidente del Concesio e un progetto che sfuma

di Andrea Alesci

In alto il presidente uscente Mauro Rizzinelli

Sabato 17 e domenica 18 luglio il poli-gono di tiro lodrinese in Valle Duppo ospita la 3ª edizione della “Manifesta-zione di tiro storico”, iniziativa cultu-rale e sportiva non competitiva volta a valorizzare gli aspetti storici, tecnici e umani legati al corretto approccio al mondo delle armi storiche, da caccia e da tiro, repliche e attuali. “Al progetto – spiega Alice Podestini, responsabile del settore Comunicazio-ne in Comunità montana – abbiamo voluto dare un titolo: ‘L’identità mi-neraria, siderurgica ed armigera come volano per una nuova fruizione del patrimonio storico-culturale della Val-le Trompia e del Bresciano’, a rimarca-re la valenza d’itinerario di promozio-ne culturale e turistica che, dalla Val-trompia, a Brescia, ai luoghi della Pri-ma Guerra Mondiale sull’Adamello coinvolge e unisce miniere e siti stori-ci di lavorazione della materia prima, numerose aziende armigere oggi atti-ve nella Valle e i musei, luoghi di va-lorizzazione delle armi come beni cul-turali”. Lodrino e il tiro a volo in Val-le Duppo Un progetto che vede come ente capofila la Comunità montana di Valle Trompia e come partner Par-co minerario Alta Valle, Musei d’arte e storia di Brescia, Comuni di Gardone, Pezzaze e Sarezzo, Consorzio armaioli bresciani, Euroarms Italia, Federazione italiana storia armi tiro, Museo dell’in-dustria e del lavoro, Museo guerra bianca in Adamello di Temù. “Visto il successo delle precedenti edizioni – di-ce Alice Podestini – abbiamo voluto ri-cordare ancora i tragici eventi dei con-flitti militari del secolo scorso, aggiun-gendo però anche una manifestazio-ne ludico-sportiva grazie al recupero di tre postazioni storiche di tiro d’ini-zio ‘900, oltre alla possibilità di prova-re la fossa olimpica, il percorso caccia, il tiro di precisione, il tiro ad avancari-ca e il tiro con armi ad aria compressa depotenziata (anche per bambini dai 6 anni), il tutto grazie alla presenza di istruttori e operatori specializzati”. In-fo: cultura.valletrompia.it.

Lodrino, tiro a voloin Valle Duppo

cose. Bisogna comprendere scenari e cogliere opportunità per evolversi. Purtroppo, all’impegno volontario e all’encomiabile dedizione degli addetti ai lavori s’accompagna l’incapacità di sapersi guardare intorno e capire che le cose sono già cambiate e continue-ranno a farlo sempre più velocemente, e non solo in campo sportivo. Ci vuole cultura e non paura del cambiamento per affrontare con nuove sfide il sotti-le cambiamento in corso. Invece, do-mina il solito atteggiamento da Giano bifronte: da un lato l’intraprendenza “artigiana” nel realizzare grandi cose, dall’altro l’incapacità di fare sistema e creare una nuova dirompente forza.

L’amaro abbandono di Mauro Rizzinelli

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30 La Voce della Valtrompiagiugno 2010

SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO II

NUMERO 6 - Giugno 2010

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

Direttore responsabile: Adriano Bianchi

Sede e redazione: Via Callegari, 6 Brescia

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Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

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NAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.it

PEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

POLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

SAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

TAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

Page 31: La Voce della Valtrompia 2010 06

BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-

31La Voce della Valtrompiagiugno 2010

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Fe-stivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Bovezzo, chiesa parrocchiale

no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

Sede: ISEO Via Bonomelli, 1 - Tel. 030.980236Filiale: Gavardo Via Conter - Tel. 0365.371628

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Page 32: La Voce della Valtrompia 2010 06

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