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Primo piano. Intervista al neo presidente della Comunità Montana triumplina Un focus sull'utilità passata e presente dell'ente sovracomunitario. Il Sistema integrato culturale, l'impegno nel campo dei servizi sociali e i progetti futuri, tra Gal del Gölem, fiume Mella e sviluppo turistico. Il servizio a pag. 2 Domenica 8 novembre Benedetto XVI rende omaggio a Paolo VI Il Papa a Concesio Ratzinger in valle per inaugurare la nuova sede dell'Istituto Paolo VI. La visita alla casa natale di Montini e la fermata al fonte battesimale Editoriale Il Papa tra noi di Adriano Bianchi Bruno Bettinsoli e una valle da sviluppare J Ormai il Papa è tra noi. Lo acco- gliamo con gioia. “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Papa Rat- zinger viene a Concesio, in Valtrompia, per rendere omaggio a Giovanni Batti- sta Montini che qui è nato. Molto si è detto e scritto di questa visita. Anche noi in questo numero di “Voce” abbia- mo dedicato ampio spazio ai luoghi montiniani valtriumplini, alla memo- ria di chi Montini l’ha incontrato. Per questo, in queste pagine, c’è molto di Concesio, dell’affetto per il Monte Gu- glielmo, del rapporto tra Paolo VI e la Valle. C’è, pure, il ricordo della visita di Giovanni Paolo II nel 1982. C’è il passa- to e il presente soprattutto quello fatto di iniziative sempre più significative e importanti che mirano a tenere viva la personalità, il pensiero e lo spirito di Montini e ad alimentare la sua devo- zione. Penso in particolare all’opera dell’Istituto Paolo VI che da oggi trova sede accanto alla casa natale del Papa bresciano e che Benedetto XVI inau- gurerà l’8 novembre. Il ruolo di questa istituzione nella memoria del Papa bre- sciano è imprescindibile e necessario, dobbiamo esserne riconoscenti. Co- me altrettanto lo siamo verso l’opera delle Settimane montiniane che nasce dall’affetto dei concesiani, la gente del Papa, e che mira a far sì che l’ammira- zione per il personaggio si trasformi in devozione e preghiera. Per questo l’af- fetto di Concesio e della Valtrompia ora si indirizza verso Benedetto XVI. Il successore di Pietro torna tra noi e noi “vorremmo - come ci ricorda il vescovo Luciano - regalargli una giornata sere- na”. Avremmo tante cose da confidare al suo cuore di Pastore: le nostre soffe- renze più intime, i problemi delle nostre comunità civili e cristiane, ma il tempo sarà breve; per tanti forse solo l’istan- te di uno sguardo. Ma quando i nostri occhi si incroceranno con i suoi, sono certo che ancora una volta potremo sentire su di noi lo sguardo amorevole di un Dio che non smette di avere cura del suo popolo. La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO I - NOVEMBRE 2009 5 n. azienda servizi valtrompia Disegno di Amedeo Brogli
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La Voce della Valtrompia 2009 05

Mar 12, 2016

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Il giornale è dedicato alla Valtrompia con l’obiettivo esplicito di coniugare la professionalità di chi mette mestiere e passione nel tradurre i fatti in notizie, e chi cerca di farlo innestandosi su una tradizione che ha radici ben piantate, ma con lo sguardo sul futuro.
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Page 1: La Voce della Valtrompia 2009 05

Primo piano. Intervista al neo presidente della Comunità Montana triumplina

Un focus sull'utilità passata e presente dell'ente sovracomunitario.Il Sistema integrato culturale, l'impegno nel campo dei servizi sociali e i progetti futuri, tra Gal del Gölem, fiume Mella e sviluppo turistico.

Il servizioa pag. 2

Domenica 8 novembre Benedetto XVI rende omaggio a Paolo VI

Il Papa a ConcesioRatzinger in valle per inaugurare la nuova sede dell'Istituto Paolo VI.

La visita alla casa natale di Montini e la fermata al fonte battesimale

Editoriale

Il Papa tra noidi Adriano BianchiBruno Bettinsoli e una

valle da sviluppare Ormai il Papa è tra noi. Lo acco-

gliamo con gioia. “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”. Papa Rat-zinger viene a Concesio, in Valtrompia, per rendere omaggio a Giovanni Batti-sta Montini che qui è nato. Molto si è detto e scritto di questa visita. Anche noi in questo numero di “Voce” abbia-mo dedicato ampio spazio ai luoghi montiniani valtriumplini, alla memo-ria di chi Montini l’ha incontrato. Per questo, in queste pagine, c’è molto di Concesio, dell’affetto per il Monte Gu-glielmo, del rapporto tra Paolo VI e la Valle. C’è, pure, il ricordo della visita di Giovanni Paolo II nel 1982. C’è il passa-to e il presente soprattutto quello fatto di iniziative sempre più significative e importanti che mirano a tenere viva la personalità, il pensiero e lo spirito di Montini e ad alimentare la sua devo-zione. Penso in particolare all’opera dell’Istituto Paolo VI che da oggi trova sede accanto alla casa natale del Papa bresciano e che Benedetto XVI inau-gurerà l’8 novembre. Il ruolo di questa istituzione nella memoria del Papa bre-sciano è imprescindibile e necessario, dobbiamo esserne riconoscenti. Co-me altrettanto lo siamo verso l’opera delle Settimane montiniane che nasce dall’affetto dei concesiani, la gente del Papa, e che mira a far sì che l’ammira-zione per il personaggio si trasformi in devozione e preghiera. Per questo l’af-fetto di Concesio e della Valtrompia ora si indirizza verso Benedetto XVI. Il successore di Pietro torna tra noi e noi “vorremmo - come ci ricorda il vescovo Luciano - regalargli una giornata sere-na”. Avremmo tante cose da confidare al suo cuore di Pastore: le nostre soffe-renze più intime, i problemi delle nostre comunità civili e cristiane, ma il tempo sarà breve; per tanti forse solo l’istan-te di uno sguardo. Ma quando i nostri occhi si incroceranno con i suoi, sono certo che ancora una volta potremo sentire su di noi lo sguardo amorevole di un Dio che non smette di avere cura del suo popolo.

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO I - NOVEMBRE 2009

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Intervista. Bruno Bettinsoli traccia un nitido profilo dell'ente, definendone compiti e responsabilità

Comunità Montana, la cernieraalle esigenze di tutti i comunidi Andrea Alesci

Bruno Bettinsoli, già sindaco ed ora assessore del comune di Lodrino, dallo scorso 21 settembre è il nuovo presidente della Comunità montana di Valle Trompia. Qual è la sua prima impressione?Devo dire che l’aria che respiro in Co-munità montana non è del tutto nuo-va, avendo già fatto parte in passato dell’assemblea. Comunque, sono qui per tenere le fila di un ente creato per raccordare i comuni e favorire le aree montane svantaggiate (legge 3 dicem-bre 1971, n. 1102 “Nuove norme per lo sviluppo della montagna”). Si è parlato tanto dell’utilità del-le Comunità montana ed esiste un disegno di legge (ddl 14 maggio 2008 n. 532 “Soppressione delle Comunità montane”). Che cosa ne pensa?Questa proposta nasce per risolve-re il problema di Comunità montane che andavano spuntando come funghi laddove non esistevano zone di mon-tagna con reali problemi di sviluppo. Credo che cancellare tutte le Comu-nità montane non sia la soluzione. La cosa da fare è verificare che i soldi siano impiegati in maniera intelligen-te e che la Comunità montana possa funzionare dove, come nel caso della nostra valle, diviene un ente sovraco-muale recettore dei segnali del terri-torio. La stessa forma di governo delle Comunità montane è stata modificata da una legge regionale (L.R. n. 19/2008 “Riordino delle Comunità montane della Lombardia”), proprio nell’otti-ca dell’efficienza e di uno snellimen-to burocratico. Tutto questo signifi-ca avere un consiglio formato dai 18 sindaci (o loro delegati) e una giunta esecutiva composta da quattro asses-sori più il presidente, con il compenso che è diminuito del 30% rispetto agli anni passati. Dunque, quali sono i compiti della Comunità montana?La Comunità montana deve portare ri-

Primo pianoChi è Bruno BettinsoliBruno Bettinsoli nasce a Lodrino l’11 ottobre 1952, dove risiede con la moglie e i due figli. Diplomato perito industriale, conduce una propria azienda a Gardone Val Trompia. Dal 1995 al 1999 ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale ed è stato per due mandati (1999-2009) sindaco a Lodrino, dove ora è assessore ai La-vori pubblici e bilancio. Inoltre, è stato assessore alle Attività produttive e capo-gruppo del Polo presso la Comunità montana di Valle Trompia, della quale è at-tualmente il presidente. A livello nazionale è componente dell’Esecutivo di Anci Lombardia (Associazione nazionale comuni italiani), presidente di Associazione comuni bresciani servizi e da poco nel Consiglio nazionale di Anci.

2 La Voce della Valtrompianovembre 2009

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Bruno Bettinsoli, presidente della Comunità Montana di Valle Trompia

sorse sul territorio e non disperderle. Deve fornire opportunità ai comuni, che spesso non possono partecipa-re come singoli a progetti regionali. Negli anni l’ente ha acquisito diverse mansioni, affidategli dai vari comuni, puntando a un continuo miglioramen-to dei servizi. Gli interventi sono so-prattutto a favore dei territori agricoli e montani, con particolare riguardo a tutte quelle zone che appartengono al-la fascia dell’Alta valle (da Brozzo fino a San Colombano). Inoltre, la Comu-nità montana emette dei bandi, ultimo quello che promuove interventi a favo-re del settore commerciale. Un ente che vuole essere presente sul territorio, anche dal punto di vista culturale.Nel tempo siamo riusciti a incrementa-re sensibilmente la collaborazione con le svariate associazioni, ma soprattut-to a perfezionare il Sistema integrato dei servizi culturali (bibliotecario, ar-chivistico e museale). Oltre alla gestio-ne, organizzazione e promozione di eventi nelle biblioteche, alla ricerca e catalogazione dei vari archivi presenti in valle, è l’aspetto museale che curia-mo con particolare dedizione, poten-do contare su diverse realtà: Miniera S. Aloisio-Tassara di Collio, Miniera Mar-zoli e Museo Le Miniere di Pezzaze, Museo etnografico di Lodrino, Forno

fusorio di Tavernole, Museo delle Armi e della tradizione armiera di Gardone, Museo delle Costellazioni di Lumezza-ne, Museo I magli di Sarezzo, Museo Maglio Averoldi di Ome. E per quanto riguarda il campo ci-vico, sociale e dei servizi? Abbiamo una partecipazione simbo-lica (1%) in Asvt (Azienda servizi Val-trompia), fungendo da coordinatrice dei vari Comuni per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico ed ener-getico effettuato dalla società. Inoltre, siamo molto soddisfatti dell’interven-to fatto sotto il profilo socio-assisten-ziale, grazie alla delega assegnataci dai Comuni con la legge n. 328/2000 (“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”), che ha consentito di formare Civitas, società che opera in campo culturale e dei servizi sociali, con particolare riguardo alla cura dei consultori familiari. Parlando sempre dei servizi abbiamo centralizzato tutti i documenti catastali della valle. Inol-tre, proprio lo scorso 15 ottobre è en-trato in vigore un regolamento regio-nale che offre incentivi a Comunità Montane e Unioni di Comuni per ade-guare, migliorare e ampliare la capaci-tà di erogare servizi sul territorio. Sia le Unioni di Comuni che le Comunità montane dovranno svolgere per tutti

i comuni aderenti almeno quattro ser-vizi, uno dei quali obbligatoriamente di anagrafe, stato civile ed elettorale. In sostanza, la Comunità montana na-sce dall’esigenza spontanea di un terri-torio che si estende per quaranta chilo-metri e comprende una popolazione di circa 110.000 abitanti. Un’esigenza di confronto che i comuni espressero già verso la fine degli anni Cinquanta, for-mando un’assemblea spontanea: una sintesi d’intenzioni formulata prima della grande urbanizzazione, quando ancora i confini di ciascun comune si distinguevano chiaramente. Com’è organizzato il lavoro e quali sono le sfide per il futuro?Il grosso viene espletato nella sede di via Matteotti 327 a Gardone Val Trom-pia, mentre gli uffici dell’area Cultura e Istruzione sono stati decentrati nel complesso conventuale di S. Maria de-gli Angeli sempre a Gardone; poi, ab-biamo un’altra sede a Lavone, dove c’è l’ufficio tecnico per i comuni di Irma, Tavernole e Pezzaze e l’associazione Valtrompia Turismo. Inoltre, consci del fatto che l’informazione deve rag-giungere nel modo più veloce e chia-ro i destinatari, abbiamo un sito web (www.cm.valletrompia.it), che stiamo cercando di migliorare, aderendo al Si-stema informatico provinciale. Anche da qui parte l’informazione sui proget-ti futuri. Uno dei tanti messi a punto è quello che riguarda il Gal del Gölem, realizzato con la Comunità montana del Sebino bresciano (ente capofila). Gal significa Gruppo di azione locale e riguarda l’attuazione di progetti per lo sviluppo agricolo. Presentato nel 2007, ha ricevuto nel luglio 2009 l’approva-zione della Regione, con un contributo pubblico di tre milioni e mezzo di euro, aumentabili grazie al coinvolgimento di soggetti privati (galgolem.blogspot.com). Altri progetti importanti riguar-dano il risanamento del fiume Mella (percorso iniziato nel 2000) e il ‘Siste-ma verdi multifunzionali’, che com-prende la creazione e manutenzione di aree boscate, inserite sempre nel processo di risanamento del bacino idrico del fiume Mella (www.fiume-mella.org).

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La sede principale è in via Matteotti 327 a Gardone Val Trompia (dal lune-dì al venerdì 8.00/12.00; lunedì, mercoledì e giovedì 14.00/17.00). Gli uffici dell’area Cultura e Istruzione sono stati decentrati nel complesso conventua-le di S. Maria degli Angeli sempre a Gardone (lunedì, mercoledì e giovedì 8.30/12.30 e 14.00/17.00; martedì e venerdì 8.30/14.00). C’è poi una sede a La-vone in via don Piotti, dove è ospitato l’ufficio tecnico per i comuni di Irma, Tavernole e Pezzaze e l’associazione Valtrompia Turismo (www.valtrompiatu-rismo.it). Per informazioni di carattere generale e più dettagliato è possibile consultare il sito web www.cm.valletrompia.it.

Progetti. Sistemati gli argini, fitodepurazione in fase di studio, pista ciclabile da completare entro un anno

Gli indirizzi della Comunità Montana

Il fiume Mella da trasformarein una risorsa per il paesaggio

Orientata ai problemi del territorio, la Comunità montana di Valle Trompia ha da tempo rivolto la sua attenzione alla maggiore risorsa presente in valle, cioè quel fiume Mella che la percorre lungo tutto il suo sviluppo. Una riqualificazione del bacino fluvia-le che, anche in attuazione di un ban-do regionale (“10.000 ettari di nuovi boschi e sistemi verdi multifunziona-li esercizio 2009”), vuole trasformare vaste aree del territorio lombardo in un nuovo sistema agroforestale mul-tifunzionale. “Nella fattispecie – riferi-sce Gian Pietro Temponi, responsabi-le dell’Area agricoltura e ambiente –, la Comunità montana ha coordinato le candidature dei comuni aderenti al ‘Contratto di Fiume Mella’ e presen-tato un progetto riguardante dodici diverse aree appartenenti al medesi-mo bacino fluviale e localizzate nei comuni di Bovezzo, Nave, Villa Car-cina, Sarezzo, Lumezzane e Gardone Val Trompia. La spesa per il progetto (270.000 euro) è stata sostenuta da Regione Lombardia (70%), Provincia di Brescia (15%) e Comunità Montana

di Valle Trompia (15%). Inoltre – con-tinua Temponi – è arrivato l’appoggio dell’Aato (Autorità ambito territoria-le ottimale) di Brescia, che ha fornito un contributo annuale di 209.521 euro per un totale di venticinque annualità, capitalizzabili in un investimento com-plessivo pari a tre milioni di euro”. I primi due interventi hanno riguardato la sistemazione di due versanti franosi nei comuni di Sarezzo (località Gelé) e Collio (località Dosso-Cavalli). Una seconda fase del programma riguar-derà gli impianti di fitodepurazione per i nuclei urbani non collegati al collettore di valle, per i quali è in fase di studio la partecipazione al Bando Cariplo 2009. In un terzo momento si lavorerà per attivare un programma di manutenzione dei versanti monta-ni (Manumont), secondo la metodo-logia elaborata dall’Autorità di Baci-no Fiume Po.Un fiume Mella che può tornare a es-sere vissuto dalla gente fra passeggia-te a piedi e in bicicletta; proprio per questo motivo la Comunità montana ha steso un progetto preliminare per l’estensione dell’attuale pista ciclabi-le che va da Brescia a Marcheno. “Per ora mancano i finanziamenti – precisa Gian Pietro Temponi –, comunque l’in-tenzione è quella di terminare alcuni

tratti mancanti (Concesio, Villa Car-cina), migliorare quelli già esistenti e prolungare il percorso fino a raggiun-gere Bovegno”. Una salute del fiume che significa sa-lute della popolazione: infatti, è sta-ta avviata anche una collaborazione con la Direzione generale Reti della Regione e con Arpa Lombardia per una campagna di rilevazione e carat-terizzazione degli scarichi nel fiume

Mella. Sarà realizzato un fotorilievo dell’alveo mediante elicottero e attrez-zature speciali in grado di rintracciare il recapito di reflui, che verranno poi geo-referenziati anche mediante la col-laborazione di restitutori a terra. Un intervento di monitoraggio satellitare messo in programma per la primave-ra del 2010 e che terrà costantemente d’occhio quel corso d’acqua tanto caro ai valtrumplini.

Uno scorcio del fiume Mella a Noboli

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Andrea Alesci

Servizi Sociali. La società è nata a dicembre 2005 e opera nell'assistenza, facendo perno sui consultori

Costituita nel dicembre 2005, Ci-vitas srl è una società partecipata da Comunità montana (60%) e Comuni triumplini (40%), nata in seguito al-la dismissione da parte dell’Azienda sanitaria locale di alcuni suoi servi-zi, tra cui quello dei consultori. Tutte le attività sono così state man-tenute in ambito pubblico, spazian-do in varie aree: culturale (gestione del sistema museale, archivistico e bibliotecario), servizi sociali (tutela minori, equipe disagio, sportelli fa-miglia) e lavoro nei consultori fami-liari (consulenza socio-psicologica,

sostegno alla genitorialità, media-zione familiare, consulenze gineco-logiche e ostetriche, assistenza alla gravidanza in ambulatorio e a do-micilio, consulenza legale, sostegno alla famiglie con disabili). Oltre al consultorio per adolescen-ti a Sarezzo e ai progetti di tutela minorile è stata ampliata l’offerta relativa ai consultori familiari, ora con quattro sedi (Concesio, Sa-rezzo, Lumezzane e Tavernole sul Mella). Civitas è divenuto così un segnale del buon operare degli en-ti pubblici e un modello d’integrità

finanziaria. Forte di 34 dipendenti (13 per la cultura e 21 per i servi-zi), la maggior parte del personale è costituito da donne, con la presen-za di quattro ginecologhe e cinque ostetriche che lavorano nei consul-tori familiari. “Una sfida vinta grazie alla felice ri-sposta delle persone – dice il diret-tore Daniela Dalola –, con un picco nelle prestazioni (18mila) e nel nu-mero di utenti (circa 5mila). Ha ri-scosso grande successo la figura del consulente educativo, introdotta nel 2008 per rinforzare il genitore nelle

Con Civitas per sostenere adolescenti, genitori e famigliesue competenze; la richiesta di vi-site ginecologiche cresce sempre e grande apprezzamento ha registra-to il consultorio adolescenti, specie per l’educazione sessuale e aiuti di tipo psicologico. Tutto ciò significa che i cittadini della Valtrompia rico-noscono nei consultori un prezioso spazio di aiuto”.La sede di Civitas è presso la Comu-nità Montana in via Matteotti, 327 a Gardone Val Trompia. Per infor-mazioni più dettagliate è possibile visitare il sito web www.civitas.val-letrompia.it.

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5La Voce della Valtrompianovembre 2009

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La parolaai lettori

LLETTERE

VALTROMPIA DA BOCCIARE

Massi ciclopiciIl cartello recita “Consolidamento scarpata esistente, mediante formazione di scogliera”. No, non siamo in riva al mare dove barriere frangiflutti smorzano la potenza dell’acqua e saldi muri proteggono le case dalla potenziale devastazione. Siamo nell’abitato di Concesio e percorriamo una strada dove non ci sono pericoli di tali calamità naturali né assalti di nemici da dover respingere. E l’unica cosa che, transitando, ci minaccia è un assurdo senso d’oppressione.

VALTROMPIA DA PROMUOVERE

Camminare in sicurezzaNel tratto che divide Tavernole da

Lavone e per quasi tutta l’Alta valle i pedoni possono camminare senza

preoccuparsi di essere investiti dalle macchine. Un marciapiede ben lastricato

e curato scorta la gente lungo l’argine del fiume Mella, a destra la protezione

della balaustra di ferro, a sinistra il riparo del continuo cordone di guard-rail. Un’opera ben fatta che consente a uomini e veicoli a motore di sfilare

tranquilli gli uni accanto agli altri.

L'educazione assenteBuongiorno, sono una mamma e ho letto l’editoriale dello scorso numero di Egidio Bonomi. Ebbene, si parlava di ragazzi e ragazze della Valtrom-pia che affrontano la scuola superio-re con spirito d’ozio, come fosse una poltrona sulla quale adagiare per cinque (o più) anni le stanche mem-bra, provate dalle continue scariche e dagli stimoli che propina il brillucci-cante universo delle mode, del gioco, dello scherzo. Come non essere d’ac-cordo con Egidio Bonomi, quando comportamenti deviati di giovani vi-te sono ogni giorno davanti ai nostri occhi, vicini e lontani. Le colpe dei ra-gazzi, ma prima dei genitori che non li educano con la forza dei consigli, non sapendo dire no di fronte alle proteste sempre più violente dei loro ego. Colpe di alcuni docenti che non “mettono l’anima”, come dice Bo-nomi, in quella che per loro dev’es-sere una missione. Non possiamo si-curamente imbrigliare la volontà di-rompente degli adolescenti, perché quello è un periodo della vita in cui lo scontro è inevitabile. Soltanto, cre-do che da questo cozzare dobbiamo far nascere una forza rinnovata, una forza positiva. Dobbiamo fermarci e pensare. Riflettere e costruire qual-cosa che stia a metà strada tra noi e loro, qualcosa che possa trasformare lo scontro in incontro. Dobbiamo ri-conoscere gli errori reciproci e guar-darci negli occhi per capire che cosa fare. Dobbiamo incoraggiare chi rie-sce meglio a non farsi ingabbiare dal vizioso circuito degli stimoli d’onni-potenza che la società propone, e insieme a loro aiutare chi non ce la fa. Dobbiamo fare tutto questo, pe-rò, con ottimismo. Perché la scuola in Valtrompia non è così malandata co-me appare. Ci sono molti professori in gamba, che dedicano il loro tem-po ai ragazzi, che lodevolmente pro-pongono continuamente iniziative e mai si stancano di venire incontro ai ragazzi. Da genitori dobbiamo dare una mano, insegnando con autore-volezza, cioè indirizzando, ascoltan-do, accogliendo e sapendo dire no.

Lettera firmata

Televisione delega“Fammi vedere quello che c’è”. Que-sta è spesso la frase che pronuncia-mo quando ci accomodiamo davanti ai piatti mondi a Lcd o al plasma del-le nostre case. La nostra non è mai una scelta consapevole, accendiamo la tv per vedere se può esserci qual-cosa che ci assorba, qualcosa che fac-cia scorrere il tempo. Deleghiamo al-la tv la nostra facoltà di pensare e scolleghiamo il cervello. Non scegliamo pressoché mai qualco-sa di nostra spontanea volontà, ma accettiamo una visione tele-imposta. Riusciremo qualche volta a spegnere e uscire, non rendendo vane le pro-poste culturali che le associazioni dei nostri paesi triumplini propongono?

Lina Cortese

Difficile è conservareCon la visita del Papa alcune opere sono state messe a posto: le aiuole sono state abbellite, le strade asfal-tate, gli spazi verdi curati, le buche ricoperte, le cartacce levate. Tutti in-terventi lodevoli, compiuti per acco-gliere con rispetto un ospite impor-

Il piacere della scoperta è come un incantesimo al quale non si può resistere. E sulla Lettura, la più grande nave di ricerca mai mandata a solcare gli oceani uma-ni, ci imbattiamo in un “Manoscritto trovato in un boccaporto” e ci vediamo nel-le parole di Theodore Sturgeon mentre cerchiamo noi stessi, lì nel mare aperto, nel furibondo maroso dove afferriamo un “Manoscritto trovato nella bottiglia” e veniamo risucchiati nel vortice di Edgar Allan Poe. Uno scuro risucchio di onde nelle onde, l’una nell’altra come piani che ci riportano sulla terraferma, dove ci perdiamo nel “Manoscritto trovato a Saragozza”, immaginando nelle sue infini-te scatole cinesi quel che c’era nella mente di Ian Potocki.

tante, come quando qualcuno è atte-so nella nostra casa e noi la puliamo e la ordiniamo perché lui possa tro-varla gradevole. Quando una città, un paese, un luo-go è teatro di eventi di grossa por-tata fa di tutto per migliorarsi, ma spesso quest’opera di make-up è sol-tanto provvisoria. La cosa difficile è riuscire a mantenere la bellezza che si è preparata per l’occasione. La vi-sita del Pontefice è un esempio, ma deve farci capire che l’aspetto più duro da curare è quello che riguarda il mantenimento di uno stato di co-se, che l’impegno dev’essere costante e equilibrato. La cosa più difficile di tutte è l’ordinario.

Vincenzo De Francesco

La bellezza della ValtrompiaSono un giovane valtrumplino, fre-quento la scuola superiore e vi scri-vo perché mi sto accorgendo anche grazie a questo piccolo giornale sco-perto qualche mese fa di come la Val-trompia abbia tante cose da offrire. Mi chiedo spesso perché tanta gente la denigri, bollandola solamente co-

me valle dell’industria, zeppa di fab-briche, piena di smog, trafficata, pio-vosa. È vero che l’aria può non esse-re delle più buone per via della mac-chine e degli stabilimenti, ma d’altra parte fanno parte del nostro modo di vivere, le fabbriche hanno dato lavo-ro a tanta gente, le case sono servi-te a dare loro un tetto. I rimprove-ri piuttosto vanno fatti a chi ha ma-le amministrato, a chi s’è opposto ai cambiamenti con gli scudi dell’ideo-logia, a chi ha guardato ai propri in-teressi. Insomma, la Valtrompia può migliorare se la guardiamo con occhi scevri da pregiudizi. La Valtrompia, poi, è anche altro e in quest’autunno che avanza den-tro il mese di novembre vorrei trova-re ora uno spazio per la riflessione. Basta guardare in giro, vedere come dagli alberi nevicano gialli tappeti di foglie e come altri siano colorati di un rosso vivido come il fuoco. E poi esplorare le montagne dell’Alta val-le e farsi sorprendere dal volo ma-gnifico di due aironi color cenere e scoprire la bellezza di una valle ben più fortunata di molti altri posti nel mondo. Basta guardare.

Luca Occhipinti

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Rotte letterarie

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7La Voce della Valtrompianovembre 2009

Stagione culturale. Parla l'assessore Lucio Facchinetti: "Attorno all'Odeon un florilegio di proposte locali"

La qualità emerge dal territorio

Lavori all'oratorio di San SebastianoLa sistemazione dell’oratorio prosegue dallo scorso marzo e dovrebbe ter-minare entro tre anni al massimo. Gli interventi concernono la messa a nor-ma del salone nell’ex bocciodromo e la sua riqualifica a sala multifunziona-le da 400 posti; inoltre, verranno sistemate l’autorimessa sottostante, le au-le al primo piano e i locali tecnici esterni (cabina Enel e vasca antincendio). L’aspetto più rilevante riguarda, però, la copertura di una parte del tetto (100 mq) con pannelli fotovoltaici. Una serie di interventi che costeranno un mi-lione e mezzo di euro e sui quali la parrocchia ha ricevuto un finanziamento regionale di 700.000 euro restituibili entro un ventennio senza interessi.

Lumezzane

La stagione del teatro Odeon ri-apre all’insegna dell’eclettismo, con un cartellone di altissima qualità, de-gno di una città capoluogo. L’impe-gno dell’assessore alla cultura Lucio Facchinetti e della responsabile ai servizi culturali Laura Staffoni han-no permesso di avere anche per que-sta stagione una serie di spettacoli da tutto esaurito.Dopo l’apertura del 27 ottobre con le acrobazie linguistiche di Alessandro Bergonzoni, altri grandi nomi sono attesi in valle, fra cui Maria Paiato, Marco Paolini e Lella Costa, a con-fermare la politica che in questi an-ni ha offerto una programmazione di grande qualità. Lumezzane, però, non è solo Odeon. “Con il medesimo orgoglio con cui ho inaugurato la sta-gione teatrale 2009/2010 dell’Odeon – dice l’assessore alla cultura Lucio Facchinetti – sono contento di pre-sentare la proposta lumezzanese di quello che il territorio è in grado di offrire dal punto di vista culturale. Lo sforzo che tutte le associazioni profondono e la disponibilità che offrono a partecipare sono motivo di grande gratificazione. Mai come in questo momento è importante per la cultura lumezzanese che la comunità non si pieghi su se stessa, ma al contrario guardi avanti. Oggi stiamo vivendo una crisi d’identità che ha le sue radici in un aspetto

culturale, e per superarla dobbiamo cambiare proprio culturalmente e il fervore delle attività messe in cam-po è garanzia che il periodo dell’as-sopimento sta tramontando, che ci si possa aggrappare a quel che di più caro c’è sul territorio. In questo sen-so, i concerti delle nostre bande, con la presenza di artisti locali assurti a fama nazionale come Anna Bugatti o Marina Marchetti, sono importanti testimoni dello sforzo fatto per cre-are qualcosa di nuovo”. Novità è an-che l’assenza del consueto concorso

di poesia dialettale, che era stato la base di tutto fin dalla prima edizione. A riguardo, l’assessore puntualizza che, dopo la carenza di partecipazio-ni degli ultimi anni, era necessario pensare a qualcosa di nuovo.“Stiamo lavorando perché si unisca-no i due concorsi, quello di poesia e quello di prosa, che lo scorso anno non si era disputato. Vorremmo che il concorso letterario presenti rac-conti specifici sulla nostra storia, con narrazioni storiche e archivisti-che, lasciando all’interno un segmen-

to dedicato al dialetto di ogni genere e non solo locale. Punto fondamen-tale è che tutto quanto si raccon-ta sia comunque legato alle nostre tradizioni”. Per questo, il simbolo specifico del “Rudù”, da sempre se-gno distintivo della rassegna “Vers e Us”, diventerà il logo della nuova rassegna, mentre alla copertina di “Vers e Us” è stata riservata l’imma-gine di un bell’acquerello tratto dal libro pubblicato in occasione della prima edizione 2000. Diversi sono i gruppi che aderiscono alla propo-sta per l’edizione 2009/2010: Quelli della Piazza, il Corpo musicale di S. Apollonio, la banda cittadina con majorettes di S. Sebastiano, il Grup-po teatrale Dedalo, la Residenza Le Rondini, la Compagnia teatrale Pen-tagramma, l’Associazione musicale All’Unisono, il Coro Voci In canto, il Gruppo artistico lumezzanese “Cesa-re Zanetti”, l’Associazione culturale ColChiDeA.Altro fiore all’occhiello dell’assesso-rato alla cultura è un’iniziativa rea-lizzata con la collaborazione della Biblioteca civica Felice Saleri: “Per-corsi superiori”, la scuola per il tem-po libero che offre corsi articolati su sei discipline (filosofia, arte, innova-zione dei pensieri, internet, storia delle religioni e fotografia digitale). Il primo corso inizia a novembre, mentre l’ultimo è previsto per marzo 2010, con gli incontri che si terranno nell’auditorium della residenza Le Rondini e presso l’Agenzia Formati-va “Don Angelo Tedoldi”.

di Angelo Seneci

L'assessore alla cultura del Comune di Lumezzane Lucio Facchinetti

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Un piccolo grande locale è stato aper-to fra le case della Valgobbia: si tratta del laboratorio che la cooperativa so-ciale “La Fontana” ha inaugurato da poco. “Quando abbiamo cominciato la nostra attività di laboratorio nel 1987 – dice il presidente Carlo Bossi-ni – eravamo attivi nella produzione di sacchetti e nel confezionamento di prodotti industriali, consapevoli che potevamo fare da stimolo al recupero di giovani ex-tossicodipendenti in un periodo in cui droga e Aids mieteva-no vittime e quando l’inserimento nel mercato del lavoro era davvero fatico-so. Le aziende di Lumezzane ci hanno

accordato fiducia e ci hanno aiutato a crescere, affidandoci commesse e permettendoci di diversificare le lavo-razioni, con l’aggiunta del montaggio per particolari meccanici. La struttura che inauguriamo è il risultato del la-voro sinergico della cooperativa con il territorio e con le amministrazioni che si sono succedute negli anni”. Un nuo-vo laboratorio che occupa circa 850 metri quadrati (più del doppio rispet-to ai 350 del precedente). “L’inaugu-razione della nuova struttura diventa un punto di partenza per una rinno-vata ‘navigazione’ – riferisce Giorgio Cotelli, da tre anni alla Caritas dioce-

sana e fondatore della cooperativa –. Abbiamo realizzato un sogno, ma non possiamo pensare di sederci, dobbia-mo continuare a lavorare con le per-sone più vulnerabili attraverso il filo della relazione, che non vuol dire solo offrire lavoro”. Una cooperativa attraverso cui sono passati più di duecento giovani, per-ché “il recupero e l’inserimento di per-sone svantaggiate – ricorda l’assesso-re ai servizi sociali, Fausto Pasotti – è una questione annosa e difficile, per cui vanno ringraziati tutti coloro che hanno permesso la realizzazione della struttura”.

Nuovo laboratorio per la cooperativa sociale "La Fontana"

Il taglio del nastro del laboratorioa.s.

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8 La Voce della Valtrompianovembre 2009

Alta Valle

Sito:www.lavocedelpopolo.it

A Brozzo proseguono i lavori per la messa in sicurezza dello svincolo che dalla Sp 345 attraversa il fiume Mella e porta verso la Sp 3 Brozzo-Nozza (allargamento della sede stradale e addolcimento dell’angolo di curvatu-ra della stessa). Un’opera che viene realizzata congiuntamente fra Comu-ne di Marcheno e Provincia di Brescia: quest’ultima si occupa della parte strutturale, mentre all’ente comunale sono lasciati gli oneri di riqualifica dell’area (rifacimento pavimentazione, aggiunta illuminazione e arredo urbano), che comprende sia il sagrato della chiesa sia la piazzetta sull’altro lato della strada. Termine previsto per i lavori la primavera del 2010.

L'intervento al ponte di Brozzo

Sci in valle/1. Tanti gli investimenti: innevamento artificiale, nuova seggiovia, più parcheggi e Snow Park

Maniva, un continuo innovarsiin attesa della nuova stagionedi Lia Micale

Dopo le 40.000 presenze registra-te l’anno scorso con diversi turisti stranieri e molti provenienti dalle vi-cine province di Milano, Cremona e Mantova, il comprensorio del Mani-va si prepara alla stagione invernale. “Da quando nel 2006 abbiamo rileva-to la società – dice Alberto Lucchi-ni, uno dei soci di Maniva Ski Srl – è stato messo in campo un serio piano di ammodernamento. La spesa per il progetto è di circa venti milioni di eu-ro diluiti nel tempo. Nella primavera scorsa abbiamo realizzato il bacino artificiale per la captazione dell’ac-qua e il conseguente approvvigiona-mento all’impianto d’innevamento che, puntando sulla Fenili Barard e sulla nuova pista Persek, copre il 75% dell’intero comprensorio. Quest’anno abbiamo realizzato una nuova seggio-via quadriposto adiacente al laghetto e un nuovo tapis roulant per il campo scuola. Inoltre, sono stati ampliati i parcheggi per le auto, sia sul versante valtrumplino (600 posti) sia su quello valsabbino (300)”. La filosofia è quella

dell’ammodernamento, tanto che da quest’anno è possibile usufruire del-lo skipass magnetico. Forti di un de-manio sciabile di 25-30 chilometri, i lavori da parte della famiglia Lucchini cercano di apportare continue miglio-rie. “Abbiamo operato il livellamento della pista Persek e ultimato quello sulla Zocchi. Da dicembre sarà in fun-zione anche lo Snow Park, che voglia-mo sviluppare ulteriormente, pronti a ricevere i consigli degli snowboar-

ders. C’è anche un anello di fondo di tre chilometri a ingresso gratuito e ideale per chi si vuole avvicinare a questa pratica, mentre per le slitte e i bob stiamo cercando di trovare uno spazio idoneo”.Lo chalet è stato rinnovato l’inver-no scorso, con una zona adibita a bar e una alla ristorazione divisa in settori: primi piatti, grigliate, dolci, angolo pizza e piadineria. “Allo cha-let – continua Alberto Lucchini – c’è

la scuola di sci ‘Tre Valli’ gestita da Franco Tanghetti, insieme al quale stiamo approntando corsi per prin-cipianti, interloquendo anche con dirigenti scolastici e amministrazioni comunali per proporre giornate sulla neve. Sempre allo chalet si può no-leggiare il materiale per sci ed escur-sionismo. Inoltre, abbiamo perfezio-nato dei pacchetti con abbinamento di skipass e pernottamento, in col-laborazione con la locanda Bonardi (www.locandabonardi.it). Le tariffe, poi, sono rimaste pressoché invariate rispetto all’anno scorso, con l’aggiun-ta di un biglietto baby (bambini fino a otto anni) e una maggiore attenzione per le famiglie, grazie a una sottoscri-zione con Viviparchi e Mondoparchi: ogni skipass giornaliero per gli adulti ne viene offerto uno gratis ai bambini sino a 13 anni”.Ora, non resta che attendere il pros-simo 5 dicembre, quando la stagio-ne verrà ufficialmente aperta dalla manifestazione “Maniva di Luna”, camminata non competitiva con le ciaspole. Per maggiori informazioni sul comprensorio del Maniva è pos-sibile consultare il sito web www.manivaski.it.

Si spera in abbondanti nevicate per la stagione invernale in Maniva

Sci in valle/2. Il vicepresidente Siv, Fausto Tonassi: "L'apertura il 5 dicembre all'insegna delle promozioni"

Alpe Pezzeda, in pista anche con poca neve Dopo le numerose presenze estive

registrate in primavera ed estate al Bi-ke Park con la gemma dei campiona-ti italiani di Downhill, l’Alpe Pezzeda si prepara alla stagione invernale con tutte le carte in regola per fare bene. A gestire gli impianti è la Siv Spa, so-cietà pubblica alla quale partecipano la Comunità montana, il Comune di Collio, la Provincia di Brescia e alcu-ni privati. “Le piste sono cinque: Ca-nalone 1, Canalone 2, Larice, Pezze-da mattino, oltre al tratto riservato al campo scuola – dice il vicepresidente Siv Fausto Tonassi – e verranno tutte preparate per poter sciare anche in presenza di poca neve (per il Canalo-

ne c’è l’impianto d’innevamento arti-ficiale rinnovato due anni fa). Ci sono due seggiovie biposto, uno skilift e un tapis roulant per il campo scuola; e da quest’anno, sulla seconda seggiovia, si potrà scendere all’intermedio con gli sci ai piedi. Abbiamo anche un’area dedicata allo Snow Park e un anello di fondo di 2,5 km”.La stagione comincia ufficialmente sa-bato 5 dicembre (giornaliero 20 euro, mattiniero e pomeridiano 14 euro). “In occasione dell’apertura e nel corso della stagione – dice Tonassi – contia-mo di praticare degli sconti e abbiamo già predisposto delle promozioni per le famiglie: ad esempio, per il genito-

re che accompagnerà il figlio (sino a 9 anni) ci sarà il biglietto della seggiovia gratuito. Per l’anno in corso sono stati sistemati i tornelli con la possibilità di usufruire del biglietto elettronico, ma la Siv guarda anche al futuro: “Per la prossima stagione – riferisce Fausto Tonassi – è previsto un ampliamen-to del comprensorio, con la creazio-ne di una nuova pista (Larice 2) che scenderà dal Monte Falcone, mentre la Pezzeda mattino verrà sistemata. Inoltre, continua la collaborazione con la scuola di sci ‘Tre Valli’ e il suo responsabile Franco Tanghetti (tel. 334 6753679)”. Info: Siv Spa, tel. 030 9225216. l.m.

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9La Voce della Valtrompianovembre 2009

Lavori al “Broletto” di Mondaro,uno dei primi Municipi bresciani

A partire dal secolo XI il ter-mine ‘broletto’ indicò nelle città lombarde l’area recintata dove si tenevano solitamente le assem-blee cittadine e l’amministrazione della giustizia. E anche ai 650 me-tri di Pezzaze esiste un particolare edificio un tempo adibito proprio a Broletto. Un complesso architet-tonico a ridosso della Torre medie-vale, nel centro storico della pic-cola frazione Mondaro. Risalente al periodo compreso fra XII e XIII secolo, il Broletto di Pezzaze è re-alizzato con murature portanti in pietra locale, sapientemente squa-drate e accostate. Un edificio dove i capifamiglia della vicinia (almeno dodici più il sindaco) si riunivano per prendere importanti decisioni riguardanti la propria gente. La tor-re d’avvistamento svolgeva anche funzioni civiche, ma dati gli esigui spazi i consigli avvenivano sempre nella casa adiacente, costituita da più stanze e piani e per questo mo-tivo con tutti i connotati tipici del Broletto.Secondo le ricerche di Carlo Sa-batti il nucleo di Mondaro fu sede del primitivo Comune di Pezzaze,

di cui non si conosce la data di na-scita, ma certamente tra le prime municipalità bresciane a dotarsi di statuti (1318). L’impianto della tor-re con i volumi annessi ricalca la ti-pologia strutturale e funzionale dei “broletti lombardi”: due o tre stan-ze in pietra viva e giustapposte per gli “officinali” (dal latino officina, laboratorio), una sala più ampia al piano superiore per le riunioni in-vernali della vicinia, la piazzetta in pendenza per quelle della comuni-tà e la torre svettante sui tetti per

richiamare anche la popolazione più lontana.“L’acquisizione dei volumi della bel-la casa addossata alla torre medioe-vale di Mondaro – dice il sindaco di Pezzaze Sergio Richiedei – consen-te di completare un programma di recupero e riqualificazione avviato una decina d’anni fa con il restau-ro della torre civica. I lavori sono cominciati ufficialmente il 18 set-tembre scorso insieme allo Studio Volta Sas e riguardano la messa in sicurezza dell’edificio, mentre in un

Pezzaze. Sono cominciati gli interventi di recupero dello storico edificio addossato alla Torre medioevale

di Andrea Alesci

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Il Broletto di Pezzaze accanto alla Torre medioevale

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secondo stralcio verrà ripristinato il collegamento fra torre e broletto, nell’intenzione di dare nuova vita al borgo che, come tanti paesi monta-ni, soffre l’abbandono delle nuove generazioni. Le spese ammontano a 200.000 euro (125.000 per l’acquisto e 75.000 euro per la messa in sicu-rezza), per metà finanziate dalla Re-gione e metà affrontate con risorse proprie dell’amministrazione comu-nale”. Un importante segno da par-te della comunità, che intende così salvaguardare storia e cultura loca-le, impegnandosi per dare ai giovani momenti di approfondimento legati al proprio territorio. “Il recupero del broletto vuole esal-tare le connotazioni storico-tradi-zionali del sito – continua il primo cittadino pezzazese –, introducen-do attività culturali in ambienti ab-bandonati da tempo e vivacizzan-do l’antica piazzetta che accoglie la medievale torre civica. Un edifi-cio che, insieme alla torre, servirà a promuovere la storia del territorio attraverso l’esposizione di manu-fatti e l’utilizzo di strumenti multi-mediali: infatti, una volta ultimato l’intervento di restauro dei locali e ripristinato il collegamento fra an-tico broletto e torre, entrambi gli edifici saranno pronti a trasformar-si in un museo della comunità e del territorio dell’Alta valle”.

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10 La Voce della Valtrompianovembre 2009

Media ValleA Villa Carcina farmaci a domicilioL’Assessorato ai Servizi sociali, in collaborazione con l’associazione Fratello per fratello e l’Azienda servizi farmaceutici, avvia in forma sperimentale si-no al 31 dicembre 2009 il servizio di “consegna farmaci a domicilio”. Il servi-zio è rivolto ai cittadini residenti nel comune, privi di una rete familiare e di sostegno e con più di 65 anni, che vivono da soli, parzialmente o totalmente non autosufficienti, o che siano diversamente abili o affetti da patologia in-validante. Per usufruire del servizio è possibile rivolgersi all’associazione Fra-tello per fratello (338.9377300), al Servizio sociale comunale (030.8984324, 8984327) o all’Azienda servizi farmaceutici (030.8982791).

Villa Carcina. Don Oliviero Faustinoni fa il punto sull'opera in progetto, anche nell'ottica dell'unità pastorale

Nel futuro un nuovo oratorioUna struttura voluta

dalla comunità parrocchiale.

Le autorizzazionia procedere attese entro

febbraio 2010

di Rosa Casari

Don Oliviero Faustinoni, già par-roco di Villa e da settembre ufficial-mente pastore anche della comuni-tà di Carcina, anticipa quali saranno le modalità per la realizzazione del nuovo oratorio, nei pensieri della co-munità da diverso tempo. Un nuovo oratorio che verrà edificato ex-novo tra la canonica di via Roma 21 e gli im-pianti sportivi. “Il progetto – dice don Faustinoni – è stato definito ancora lo scorso anno e adesso siamo in attesa che l’iter burocratico vada per il me-glio, concedendo il beneplacito per avviare i lavori: infatti, dopo essere stato approvato dal Collegio dei con-sultori a fine ottobre, il progetto dovrà ora passare al vaglio della Santa sede e contiamo di avere le autorizzazioni

necessarie a costruire entro febbra-io 2010”. Un’opera importante, per la quale la decisione definitiva deve essere presa dal Vaticano, chiamato a pronunciarsi per le spese superiori al milione di euro. “Nel nostro caso – precisa don Oli-viero – l’entità della spesa è di gran-de portata, aggirandosi attorno ai due milioni e mezzo di euro; una volta ot-tenuto il placet da Roma potremo co-minciare ad aprire il cantiere. La posa delle fondazioni dovrebbe avvenire nella prossima primavera e, se non incontreremo particolari intoppi, do-

vremmo concludere i lavori nel giro di un anno”.Un nuovo oratorio che nasce da un preciso bisogno della comunità, or-mai cresciuta in modo considerevo-le. “La vecchia struttura – prosegue il parroco di Villa e Carcina – non è più adatta e la sola spesa di adegua-mento e messa a norma sarebbe stata di circa 1,8 milioni di euro. Le nostre esigenze, però, sono quelle di poter contare su una struttura più grande. Ecco perché abbiamo pensato di co-struirne una tutta nuova, su un terre-no già di proprietà della parrocchia.

In questo modo riusciremo ad avere in un unico corpo comunicante l’ora-torio, la canonica e l’abitazione dei sa-cerdoti (quest’ultima ricavata in una villetta già esistente), tenendo così in

considerazione anche il cam-mino dell’unità pastorale,

che la Diocesi sta por-tando avanti con le di-verse parrocchie bre-sciane”.

Il vecchio oratorio rimane tuttora in funzione e conti-

nuerà ad accogliere le attività di bam-bini, ragazzi, giovani e adulti sino alla realizzazione dei nuovi spazi. “La nostra intenzione – conclude don Oliviero Faustinoni – è di non vendere la vecchia struttura, che viene mante-nuta proprio nell’ottica dell’unità pa-storale e sarà destinata in futuro a un nuovo uso. Proprio per questo motivo ne abbiamo parlato con l’amministra-zione comunale, che ha appoggiato con grande sensibilità il nostro pro-getto, trasformando l’area da zona di servizio in area edificabile. Il progetto del nuovo oratorio è per tutti noi un avvenimento straordinario, un impe-gno grande che ci assumiamo come comunità e una responsabilità verso le nuove generazioni, sempre sostenu-ta dalla forte passione educativa che anima ogni attività parrocchiale”.

Il progetto del nuovo oratorio di Villa

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Magno di Gardone. Tante iniziative nel borgo triumplino per celebrare il patrono che fu Vescovo di Tours

Il culto di San Martino giunse a Magno d’Inzino nel secolo XI grazie alle monache di Santa Giulia in Bre-scia, che lì (come a Bovegno, Zanano e Polaveno) avevano delle proprietà. Una devozione popolare che dal 2001 si accompagna a una sagra dedicata al patrono e nata per coinvolgere tutta la gente del paese. Tutto all’insegna della semplicità, scandito da una serie di ap-puntamenti che ogni anno la rendono più ricca. La manifestazione d’apertu-ra è stata la gara podistica del 25 ot-tobre scorso realizzata con la Promo-sport Valli Bresciane. L’appuntamento successivo domenica 8 novembre, con la piazza di Magno che ospita dalle 9 al-

le 18 i consueti mercatini, in una gior-nata arricchita da spettacoli di valzer (ore 14.30) e da un concerto di musi-ca popolare (ore 17) ad opera di Ma-rio Della Valle; e alle ore 16 la distribu-zione gratuita del budino S. Martino, dolce dell’omonima casa mantovana. Poi, la celebrazione vera e propria del patrono, ricordato nella serata di mer-coledì 11 (ore 20.45) con un concerto di giovani pianisti russi nella chiesa parrocchiale. La festa prosegue an-che sabato 14 (ore 20.15) e domenica 15 novembre (ore 16) con la consue-ta commedia “Il fantasma del povero Piero” messa in scena dagli “Amici del teatro di Magno” e poi replicata il

21 e 22 novembre. Nella mattinata di domenica 15 novembre (ore 11) sfila-ta per le vie del paese della reliquia di San Martino, prima della messa solen-ne (ore 11.15). Una serie di appuntamenti chiusi il 18 novembre da Anselmo Palini, che alle 20.30 presenta due suoi libri: “Primo Mazzolari, un uomo libero” e “Don Primo Mazzolari, Brescia e i brescia-ni”. “Una sagra – dice Massimo Ber-tussi, presidente del comitato organiz-zatore – che vuole essere l’occasione per far incontrare la gente del posto e accogliere chi viene da più lontano, mostrando quanto sia bello il piccolo abitato di Magno”.

La sagra di san Martino fra bancarelle, preghiere e cultura

r.c.

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11La Voce della Valtrompianovembre 2009

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Sarezzo. Il 10 ottobre l'incontro fra ragazzi e associazioni: una tappa nel triennale impegno del Comune

“Fuori Piazza”, un’occasione perimparare a usare il proprio paesedi Andrea Alesci

Lo scorso 10 ottobre all’Istituto “Primo Levi” di Sarezzo è stato co-struito un solido ponte: “Ponte Teen”, una mattinata di incontri fra studenti e associazioni presenti sul territorio saretino. Coordinata dal professor Gianluigi Vido, l’iniziativa è inserita all’interno del progetto “Fuori Piaz-za”, creato nel 2007 dall’amministra-zione comunale in favore degli ado-lescenti che “vivono” Sarezzo. Un confronto diretto fra giovani e adulti, perché la reciproca conoscenza si tra-sformi in opportunità di crescita per i ragazzi all’interno della comunità. Un modo per questi ultimi di entra-re in contatto con chi promuove lo sport (judo, danza, atletica, tennis, trekking, tiro con l’arco, ginnastica, calcio), la musica (banda), la cultura (biblioteca, centro giovanile, fotogra-fia, teatro), l’impegno sociale (Aido, consultorio, Informagiovani, preven-zione tossicodipendenza). Affidato alla cooperativa “La Nuvo-la nel sacco”, risponde a un bisogno del territorio, cioè al fenomeno di aggregazione giovanile concentrato in particolare nella piazza di Sarezzo e nei locali circostanti. “Con questo progetto – dice la coordinatrice Alba

Bonetti – promuoviamo il benessere individuale e sociale degli adolescen-ti, che vanno portati a conoscenza del ‘circuito di opportunità’ al quale pos-sono liberamente accedere per ‘usare bene’ il proprio paese e se stessi”. “Fuori Piazza” è fatto di incontri con educatori che animano mensilmente le serate in piazza; è fatto di proposte segnalate tramite sms e con un bol-lettino quindicinale, affisso da ogni

associazione nella propria bacheca e distribuito a scuola e in biblioteca; è fatto di informazione non fine a se stessa, ma destinata a coinvolgere anche quei ragazzi non legati ad al-cuna associazione. “Abbiamo trovato grosse risorse educative sul territorio – prosegue Alba Bonetti – e in questo senso il Cag (Centro di aggregazio-ne giovanile) fa da ponte tra adole-scenti e adulti. Prendiamo l’esempio

della musica come modus operandi: dalla conoscenza (mancanza di mu-sica) si capisce che cosa interessa ai ragazzi, poi si passa al momento del protagonismo, che può diventare il suonare con una band al bar (come fatto in primavera ed estate); a que-sto punto nasce l’iniziativa (dò vita a un gruppo di interesse per sapere chi canta, suona, anima); quindi ‘ci metto la faccia’, incontrando l’amministra-zione comunale per chiedere una sala prove. Lavoro con l’adulto, mi affido, mi confronto per raggiungere il mio obiettivo, così arrivo a usare tutte le risorse che mi dà Sarezzo. E lo sboc-co potrebbe poi diventare la nascita di una consulta giovanile. In questo modo, dall’usare bene il proprio pa-ese si passa a fare qualcosa di buono per esso. ‘Fuori Piazza’ non vuole es-sere un presidio degli spazi in un’otti-ca di controllo sociale – conclude Al-ba Bonetti –, ma un intento, un’idea, una volontà: far sì che tutte le realtà disposte a porsi a servizio dei ragazzi siano così attraenti da essere preferi-bili alle tante altre occasioni che dei ragazzi non si curano. E la coopera-tiva ‘La nuvola nel sacco’ non fa altro che mettere in comunicazione tutte queste realtà”. Per informazioni Dott.ssa Alba Bo-netti, tel. 333 6930341, e-mail [email protected].

La piazza di Sarezzo, con la Parrocchiale dei santi Faustino e Giovita

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Il Papa in Valtrompia. Il programma della visita di Joseph Ratzinger nel paese natale del suo predecessore

di Fabio Larovere

Una visita nel nome e nel ricordo di Giovanni Battista Montini, bresciano e triumplino, nato e cresciuto nella no-stra chiesa, dono per la Chiesa univer-sale. Dopo Giovanni Paolo II, anche Benedetto XVI, che come Wojtyla da Paolo VI venne creato cardinale, arri-va a Concesio domenica 8 novembre per rendere omaggio al suo venerato predecessore. Il Papa giungerà alle 9.30 all’aerobase di Ghedi. Da qui il corteo papale muo-verà in direzione di Botticino Sera do-ve Benedetto XVI sosterà brevemente in preghiera davanti all’urna contenen-te il corpo di Sant’Arcangelo Tadini, il sacerdote bresciano fondatore delle Suore Operaie da lui canonizzato lo scorso aprile. Il Papa muoverà poi ver-so Brescia dove, alle 10.30, presiederà la solenne concelebrazione eucaristi-ca in piazza Paolo VI a cui farà seguito la recita dell’Angelus. Alle 13 Benedet-to XVI raggiungerà il Centro pastorale Paolo VI per il pranzo e un momento di riposo. Alle 16.45 la giornata prose-guirà a Concesio con la visita alla ca-sa natale di Montini e l’inaugurazione della nuova sede dell’Istituto Paolo VI. Qui il Papa presiederà la cerimonia di

Giovanni Paolo II a Concesio nel 1982Il 26 settembre 1982 Giovanni Paolo II visita Brescia in occasione dell’ottanta-cinquesimo anniversario della nascita di Paolo VI. Prima tappa del Papa in terra bresciana è proprio Concesio, dove giunge di buon mattino accolto dal sindaco di allora, Vitale Zola, e dal parroco mons. Valerio Polotti. Giovanni Paolo II rende omaggio al fonte battesimale dove fu battezzato Montini, accende due ceri pasquali e prega con i fedeli. Il Pontefice si sposta poi sul palco posizionato tra il Municipio e la scuola media e qui pronuncia un discorso con ampie citazioni dagli insegnamenti di Paolo VI. Prima di partire alla volta della città, la visita alla casa natale di Montini e l'incontro con i familiari, tra cui il fratello Ludovico.

consegna del Premio internazionale Paolo VI creato dall’omonima istitu-zione montiniana. Alle 18.15 Benedet-to XVI si sposterà nella parrocchiale di Sant’Antonino per una visita al fon-te battesimale dove Giovanni Battista Montini fu battezzato.La messa concelebrata in piazza Paolo VI sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai Uno e da tutte le tv locali bre-sciane; queste ultime seguiranno pure in diretta la visita del Papa a Concesio. I fedeli triumplini potranno salutare il Pontefice lungo il percorso che da Brescia lo porterà nel paese di Mon-tini: da via Triumplina la papamobile giungerà a Stocchetta, quindi nel ter-ritorio di Concesio, percorrendo via-

le Europa e via Rodolfo da Concesio sino alla casa natale di Paolo VI; per raggiungere la chiesa parrocchiale di Pieve, il Papa percorrerà poi le vie Marconi e Bonomini. I sentimenti della Chiesa bresciana che si appresta ad accogliere Bene-detto XVI sono riassunti in una inter-vista che il vescovo Luciano Monari ha concesso per il magazine curato da “Voce del popolo” per l’occasione. Sono sentimenti di gratitudine, di at-tesa, di gioia e di speranza dettati dal-la consapevolezza che il Papa giunge a Brescia per confermare il cammino che la Chiesa locale sta facendo, tra ricchezze, difficoltà e ostacoli. Un pensiero, mons. Monari, lo dedica

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a un ricordo personale che lo lega alla figura di Paolo VI e che risale agli anni di studio trascorsi a Roma. “Il giorno prima di entrare in Concla-ve – ricorda il Vescovo – l’al-lora card. Montini venne in

visita al Lombardo. In quei giorni anche noi giovani stu-

denti eravamo presi dalle discus-sioni su chi potesse essere il succes-

sore di Giovanni XXIII. Guardavamo con attenzione ai vari movimenti, alle strategie dei cardinali. Anche Mon-tini, nel corso della sua visita, fece riferimento a queste discussioni in corso, ricordandoci però che la scel-ta del Papa, al di là degli accordi tra cardinali, era sempre opera dello Spi-rito Santo. Nostro dovere, ci ricordò in quella circostanza, era quello di far crescere in noi la capacità di cogliere, al di là di ogni considerazione umana, l’azione fondamentale del Signore. Sono convinto che quelle che ci disse non furono parole di circostanza, ma che quell’invito corrispondesse esat-tamente al suo vissuto. Quel che sor-prendeva in Montini, infatti, era che, pur essendo un uomo di curia e come tale informato di tutti i movimenti ad essa connessi, riusciva sempre a cu-stodire della Chiesa un’immagine di fede, non riducendola a semplice or-ganizzazione umana”.

Concesio accoglie Benedettonel nome di papa Paolo VI

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15La Voce della Valtrompianovembre 2009

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Il Papa in Valtrompia. Benedetto XVI inaugura la struttura e consegna il premio intitolato a papa Montini

Nuova sede per l’Istituto Paolo VI da Brescia alla casa di ConcesioIl Premio Internazionale viene assegnato quest'anno alla collana di libri francese "Sources Chrétiennes"

di Fabio Larovere

È uno dei luoghi dove ancora batte il cuore di Giovanni Battista Montini. L’Istituto Paolo VI, la cui nuova sede Benedetto XVI inaugura a Concesio, è stato voluto all’indomani della morte di Montini per conservarne memoria e favorire gli studi sulla sua vita e i suoi insegnamenti. La nuova sede dell’Istituto presieduto da Giuseppe Camadini è stata edifi-cata a Concesio presso la casa natale di Giovanni Battista Montini, lascia-ta all’Istituto in legato testamentario dall’ing. Vittorio Montini, cugino di Paolo VI. Qui si raccoglie il patrimo-nio dell’Istituto che sinora si trovava a Brescia, negli spazi del Centro Pa-storale Paolo VI di via Gezio Calini. La costruzione si articola in tre diver-si volumi, unificati e collegati dalla corte che si apre verso la casa natale del Papa.Esso comprende un archivio con va-rie migliaia di documenti (per lo più inediti) di o su Montini-Paolo VI in continuo accrescimento; una biblio-teca specializzata di 33mila volumi, di cui 10mila già della biblioteca per-

sonale del Papa; materiali audiovisi-vi e fotografici di rilevante interesse storico. Vi è poi la collezione “Arte e spiritualità” con distinti spazi esposi-tivi e di deposito, in cui la via alla ve-rità attraverso l’arte e la bellezza per-mette di sviluppare percorsi educativi promossi dall’Associazione omonima, cui l’Istituto ha demandato la valoriz-zazione di un patrimonio di arte reli-

giosa contemporanea tra i più cospicui al mondo. L’approfondimento del pen-siero montiniano si estrinseca, inoltre, nei Colloqui di studio internazionali. Finora se ne sono tenuti dieci. Inoltre si sono svolte Giornate di studio in-ternazionali (diciannove in tutto) tra cultori e specialisti di tutto il mondo, dedicate di volta in volta a tematiche specifiche. Si ha quindi la pubblicazio-

La nuova sede dell'Istituto Paolo VI a Concesio

ne degli Atti relativi, nonché del “Noti-ziario”, il periodico semestrale che dà conto della vita dell’Istituto, distribu-ito in oltre diecimila copie a istituzio-ni e personalità autorevoli: si tratta di uno strumento di promozione a livello internazionale. Vi è infine il “Premio internazionale Paolo VI” che è giunto alla sua sesta edizione e, finora, è stato attribuito ad Hans Urs von Balthasar per la te-ologia (1984), a Olivier Messiaen per la musica (1988), a Oscar Cullmann (1993) per l’ecumenismo, a Jean Va-nier (1997) per i diritti umani e a Paul Ricoeur (2003) per la filosofia. Il pre-mio – salvo il caso di Messiaen, con-ferito (per circostanze personali ri-guardanti il premiato) dal cardinale Jean-Marie Lustiger nella cattedrale di Notre Dame a Parigi – è sempre sta-to consegnato direttamente dal Santo Padre e, anche quest’anno, Benedetto XVI lo farà in occasione dell’inaugura-zione della sede di Concesio. Il premio viene quest’anno assegna-to alla collana francese “Sources Chrétiennes”, collana di scritti patri-stici che conta oggi più di 530 volu-mi. Si tratta di un’importante impresa editoriale avviata nel 1942 da Henri De Lubac e Jean Daniélou.

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16 La Voce della Valtrompianovembre 2009

Un sito web per Paolo VIDalla fine del mese di ottobre la parrocchia di Sant’Antonino alla Pieve di Concesio ha un sito web rimesso completamente a nuovo. Un progetto cu-rato con eleganza e costantemente aggiornato, che intende fare buon uso della tecnologia per far conoscere a tutti le attività e la storia legate alla parrocchia e alla figura di Paolo VI. Rivolto agli abitanti di Concesio, ma non solo: infatti, oltre alle iniziative contingenti ci sono diverse sezioni di approfondimento sull’oratorio, la chiesa parrocchiale, le chiese di S. Giu-seppe e S. Rocco, il territorio e un ampio spazio dedicato a papa Paolo VI, finora assente dal web. Tutto questo all’indirizzo www.concesiopieve.it.

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Il sindaco. Dalla Settimana montiniana all'imperterrito lavoro perché il Servo di Dio Paolo VI diventi beato

Stefano Retali: “Il Pontefice aConcesio è un evento storico”di Matilde Russo

Nel paese all’ingresso della Val-trompia c’è aria di ferventi preparati-vi, perché dopo papa Giovanni Paolo II nel 1982, il prossimo 8 novembre giungerà a Concesio il suo successo-re sul trono di Pietro, papa Benedet-to XVI. “L’arrivo del Pontefice – dice il sindaco concesiano Stefano Retali – è un evento storico fondamentale per la nostra comunità, perché la sua visita, come per papa Wojtyla, avvie-ne nel ricordo di un altro grande Pa-pa, Paolo VI”. Una memoria, quella di Giovanni Battista Montini, continuamente rin-vigorita. “Vogliamo che sia fatto tutto il necessario perché il nostro concit-tadino Paolo VI sia ricordato e possa essere beatificato – aggiunge Retali –. La visita di papa Ratzinger giunge proprio nel 50° da quella dell’allora

cardinale Montini al suo paese nata-le e a conclusione della X edizione della Settimana montiniana. Credo che in questi anni – continua il sin-daco triumplino – abbiamo fatto tan-to per comunicare il suo magistero,

grazie alla proficua collaborazione fra le cinque parrocchie di Concesio e l’amministrazione comunale, tutti impegnati e uniti nella fede in Pao-lo VI”. Un’unione manifestata anche nella prima decade di ottobre con la

Settimana mariana: una sette giorni di preghiera in preparazione alla visi-ta di papa Benedetto XVI. “Una visita – precisa Stefano Retali – che avvie-ne nel momento in cui l’Istituto Pao-lo VI si trasferisce a Concesio, por-tando avanti una comune intenzione: valorizzare la figura di Paolo VI. Non ci sono mai stati momenti di devo-zione popolare alla sua figura, così l’Istituto, la Settimana montiniana e quella mariana sono occasioni per una continua riscoperta. Paolo VI è stato un uomo del suo tempo e ancor oggi, forse, non abbiamo capito che cosa abbia significato concludere il Concilio, quali difficili e impopolari scelte abbia preso; perciò, vogliamo che le nuove generazioni facciano te-soro del magistero di questo grande uomo, arrivando a conoscere anche i documenti conciliari. Amministra-zione comunale e parrocchie uniran-no sempre le forze, perché Paolo VI è proprietà del mondo”.

Il parroco di Pieve mons. Osio, il nunzio Farth e il sindaco di Concesio Retali

Concesio Speciale visita papa Benedetto XVI

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I parroci. Le cinque parrocchie unite e festanti per accogliere il Papa, pellegrino sulle orme di Paolo VI

Mons. Dino Osio: “Trepidazione per la visita del Vicario di Cristo”di Rosa Casari

“Per noi questa è la venuta del Vicario di Cristo, del ’dolce Cristo in terra’, come definì il Papa Santa Caterina da Siena. Quella S. Cateri-na che proprio Paolo VI nominò il 27 settembre 1979 Dottore della Chiesa, seconda donna a ricevere questo ti-tolo dopo S. Teresa d’Avila e prima della recente nomina (1997) di S. Teresa di Lisieux”. Così si esprime mons. Dino Osio, parroco della Pie-ve, sulla visita di papa Benedetto XVI a Concesio. “Sono momenti di attesa intensa e proviamo una specie di tre-more, perché l’arrivo del Pontefice è una visita di grazia. Tutta la comuni-tà è in fermento e abbiamo comin-ciato a prepararci dal punto di vista spirituale già a inizio ottobre con le celebrazioni della Settimana maria-na. Un modo, insieme alla Settimana montiniana (giunta alla X edizione), per togliere Paolo VI dall’ingiusto di-menticatoio nel quale si trovava sino a pochi anni fa”.Una visita nel nome di Paolo VI, di un uomo che s’è rivelato profetico, pre-parando i suoi tre successori. “D’al-tra parte – prosegue mons. Osio – la figura di Joseph Ratzinger è legata a quella del Papa di Concesio, che il 24

marzo 1977 nominò l’allora studio-so Joseph Ratzinger arcivescovo di Monaco e Frisinga, conferendogli il giugno successivo il titolo cardina-lizio. Lo stesso aveva fatto con i due Papi precedenti: Giovanni Paolo I, che era vescovo di Vittorio Veneto e il 15 dicembre 1969 fu destinato a Venezia come patriarca, e Giovanni Paolo II, che venne nominato arci-vescovo di Cracovia il 30 dicembre

1963. Questa è stata la prima volta nella Chiesa che un Papa si è lette-ralmente preparato tre successori. Paolo VI, che già da quando era car-dinale a Roma ha sempre guardato avanti, intuendo che la Chiesa doves-se avere costantemente un occhio rivolto al futuro”.Mons. Dino Osio parla a nome anche degli altri quattro parroci di Conce-sio: Don Piero Minelli (S. Andrea

Apostolo), don Gianluca Gerbino (S. Giulia a Costorio), don Giuseppe Tassi (Ss. Vigilio e Gregorio Magno) e don Mario Toffari (S. Giovanni Bat-tista alla Stocchetta). Un’unità delle cinque parrocchie che si manifeste-rà proprio nel momento dell’acco-glienza al Santo Padre nella chiesa di S. Antonino. “Oltre alla Settimana mariana, ci sono state altre serate di preparazione, tra cui la fiaccolata del 23 ottobre nella parrocchia di S. An-drea. Tutti noi vogliamo accogliere il Papa con spirito aperto, come fi-gli dinanzi a un padre che porta sulle spalle il peso di una grossa responsa-bilità. Questa è una visita epocale, un avvertimento da parte del Signore, che ci fa riscoprire il magistero del Servo di Dio Paolo VI e fa proseguire il cammino della Santa Chiesa”.Così, dopo la visita delle 16.45 all’Istituto, dove incontrerà anche i ragazzi di elementari e medie ac-compagnati dai propri insegnanti, al-le 18.00 Benedetto XVI sfilerà in via Marconi sulla papamobile, prima di giungere nella piazzetta della chiesa, dove verrà accolto dai cinque par-roci e accompagnato in chiesa: qui ci sarà un momento di adorazione, un breve saluto di mons. Dino Osio, quindi la benedizione e una fermata al battistero, lì dove diventò figlio di Dio Giovanni Battista Montini.

La chiesa parrocchiale di Concesio Pieve, dove Montini fu battezzato

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Impresa costruttrice del complesso immobiliare che ospita il Centro Studi dell’istituto Paolo VI di Concesio

da il benvenuto a Papa Benedetto XVI

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Da Brescia a ConcesioL’Associazione Arte e Spiritualità - Centro studi “Paolo VI” sull’arte moder-na e contemporanea di Brescia nacque nel 1987 al fine di provvedere alla conservazione, comunicazione ed esposizione del cospicuo patrimonio di opere affidatole dall’Opera per l’Educazione Cristiana, ente proprietario della collezione d’arte del XX secolo raccolta da Montini negli anni del suo episcopato e papato, pervenuta tramite vari lasciti – disposti prevalente-mente da monsignor Pasquale Macchi – e costantemente arricchita da do-nazioni di collezionisti, benefattori e artisti. Aperta al pubblico nel 1988, fino al luglio scorso era ospitata a Brescia in via Monti.

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Arte. La nuova sede della Collezione Arte e Spiritualità, con un patrimonio di oltre settemila opere del '900

Il sapiente linguaggio dell’arteper dialogare con il mondodi Fabio Larovere

L’arte figurativa, da sempre nel cuore di Giovanni Battista Montini, trova ampio spazio nella nuova sede dell’Istituto Paolo VI a Concesio. La struttura ospita infatti il cospicuo pa-trimonio di opere appartenenti all’As-sociazione Arte e Spiritualità, quasi settemila tra dipinti, disegni, incisioni, stampe, sculture e medaglie, molti dei quali appartenuti a Montini e pervenu-ti a Brescia tramite vari lasciti. Si tratta di lavori di alcuni dei maggiori prota-gonisti dell’arte del Novecento, da Ma-tisse a Chagall, da Rouault a Fontana, da Pomodoro a Morandi. Disposto su due piani, per un totale di quasi mille metri quadrati di superficie espositiva, l’inedito allestimento della Collezione è basato su un itinerario principale di visita e su sezioni spe-cificamente dedicate alla grafica, alla

scultura e alla medaglistica, con circa 275 opere visibili al pubblico. “La vo-lontà – spiega il direttore artistico Pa-olo Bolpagni – è stata di testimoniare il grande impegno profuso da Paolo VI per la promozione dell’arte con-

Il monumento a Paolo VI in Duomo nuovo, opera di Lello Scorzelli

Concesio speciale visita papa Benedetto XVI

temporanea nelle sue più varie mani-festazioni, nella ricerca di un dialogo – talvolta anche tormentato, difficile, contrastato – e di una reciproca com-prensione”. Tra gli obiettivi fondamentali di questo

museo figurano la ricerca e la promo-zione degli apporti offerti all’arricchi-mento spirituale della vita degli uomi-ni del nostro tempo dalle più diverse forme ed espressioni della creatività individuale.“La nuova sede museale e l’allestimen-to della Collezione Paolo VI – dice Bolpagni – si propongono di rendere visibile e palpabile, nel contatto vivo con le opere, quell’ideale di apertura, quella volontà di vedere, di conoscere, di capire l’arte che furono proprie di Montini”. Nella nuova struttura è pre-sente anche un attrezzato laboratorio didattico e sono previste un’area riser-vata a mostre o allestimenti tempora-nei e uno spazio destinato ad accoglie-re una biblioteca di oltre quindicimi-la titoli, soprattutto d’arte moderna e contemporanea, tra cui l’importante fondo di edizioni futuriste originali pervenuto per donazione da parte del professor Bruno Passamani. Info: www.collezionepaolovi.it.

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In valle. I luoghi triumplini frequentati dal Pontefice fra ricordi d'infanzia, visite ufficiali e ritorni segreti

Dal monte Guglielmo alle minierela valle sta nel cuore di Paolo VIdi Matilde Russo

Il Guglielmo è la montagna dei bre-sciani, una cima che gli abitanti della Valtrompia hanno particolarmente a cuore. Così era anche per il giovane Giovanni Battista Montini, che spes-so portava la sua ombra di bambino venuto dalla bassa valle a passeggiare nei verdi prati del Gölem. Una scoper-ta che cominciò all’età di due anni, in quel 1899 in cui suo padre Giorgio fu incaricato di costruirvi un monumen-to a Cristo Redentore proprio sulla ci-ma. Così, d’estate la famiglia Montini si trasferiva a Pezzoro, trascorrendo le vacanze all’albergo Dancelli. Ma già il viaggio di avvicinamento era un’av-ventura per il piccolo Giovanni Batti-sta e il fratello Ludovico (di un anno più vecchio). Un inoltrarsi nella valle del Mella, scortati dal rumore del fiume, mentre il tram procedeva lungo la strada: co-sì sfilava Concesio, lo stabilimento di Francesco Glisenti a Villa Carcina, il paese di Sarezzo dove si stabilirono i suoi avi provenienti dalla Valsabbia, Gardone Val Trompia con la fabbrica Beretta e poi su fino al forno fusorio di Tavernole dov’era la fermata. Lì la famiglia Montini doveva fare ancora sette chilometri di marcia su una ri-

pida mulattiera fra boschi e pascoli, prima di giungere al piccolo abitato di Pezzoro. Così, in quegli anni il fu-turo Paolo VI imparò a conoscere la vita dura e semplice della montagna, apprezzò la natura, osservò le albe e i tramonti, si stupì per i riflessi della luna piena e sperimentò la fatica nel salire al Guglielmo. Poi, gli anni trascorsero e il 21 mag-gio 1920 il giovane Montini era nella chiesa delle Grazie a Brescia per of-ficiare la sua prima messa. Divenuto nel 1954 guida della diocesi di Milano, mons. Montini tornò diverse volte nei

luoghi della sua infanzia in visite non ufficiali, prima di tutto alla casa natale nella parrocchia della Pieve a Conce-sio: quel signorile edificio del XV seco-lo, eretto dai conti Lodrone di Trento, con la rimessa per le carrozze, il giar-dino interno, il portichetto che faceva affiorare i ricordi. Ricordi che tornano vivi nelle parole della signora Laura, cugina di papa Paolo VI: “Avevo ventiquattro anni in meno di don Battista, ero dagli zii nella casa di Concesio e cercavo di far marciare i miei due cugini (Battista e Francesco) sulle mattonelle rosse che

Il card. Giambattista Montini, il vescovo di Brescia Giacinto Tredici e il parroco di Bo-vegno mons. Francesco Bertoli, in occasione della visita in valle nel 1959

c’erano nel cortile. Francesco usciva dalla linea immaginaria e don Batti-sta gli diceva: ‘Su Francesco, non fare arrabbiare la piccola Laura’”. Ricordi dell’amata chiesetta di San Rocco e del santuario della Madonna della Stella, presso cui mons. Montini sognava di stabilirsi al termine della sua carriera diplomatica. Prima che tutto cambias-se e lui diventasse Papa. La Valtrompia è sempre rimasta nel cuore di Paolo VI, che vi tornò anche da cardinale nell’agosto 1959, percor-rendo le strade dell’Alta valle. Nel gior-no dell’Assunta la comunità di Bove-gno era in festa intorno al suo parroco, don Francesco Bertoli, che celebrava il 35° anno di missione sacerdotale e il 18° di attività parrocchiale. Il futuro papa Paolo VI tornò a rivede-re i luoghi di lavoro nel sottosuolo e a ricordare quando da bambino, salendo verso Pezzoro, il padre gli indicava le bocche scure che portavano dentro la montagna. Una visita alle miniere Fer-romin, Tassara, Prealpina (poi Torgo-la) e agli abitanti di Collio, che tanto si sacrificavano per estrarre la fluorite che la terra aveva donato loro. Poi, il 16 agosto l’abbraccio ai compaesani di Concesio, la benedizione alle Acli, la S. Messa in parrocchiale e il vivido raffiorare della sua infanzia triumpli-na. Come disse lui stesso, “il ritorno nell’umile paese dove sono nato”.

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Bassa ValleUn restyling strutturaleGli interventi di restauro hanno riguardato l’ir-rigidimento del sottotetto, il consolidamento e l’incatenamento delle murature fessurate, il rin-forzo dei pilastri e l’introduzione di controven-tamenti per solidarizzare le murature e ridistri-buire gi sforzi. Il costo totale dell’opera (compre-si alcuni lavori aggiuntivi di pulizia, sostituzione delle vetrate e restauro dei portoni) è stato di circa un milione e mezzo di euro.

Nave. Il vescovo mons. Luciano Monari verrà a benedire i restauri della parrocchiale il prossimo 7 dicembre

L’Immacolata porta in regalouna chiesa rimessa a nuovodi Lia Micale

Sono quasi ultimati i lavori alla chiesa parrocchiale di Nave, rimasta seriamente danneggiata dalle scosse di terremoto che il 24 novembre 2004 si dipanarono dall’epicentro Salò in gran parte della provincia di Brescia. Allora la situazione della parrocchia-le di S. Maria Immacolata e delle due discipline di S. Rocco e dell’Annun-ciata fu classificata con “priorità 2”, ovvero come edificio gravemente lesionato ma con parziale agibilità. A causa di lavori più urgenti, il pro-cedimento per il riconoscimento dei danni si protrasse sino al maggio 2007, quando il progetto definitivo venne approvato e il cantiere poté essere aperto. Ora, dopo un anno e mezzo di ferventi opere di restau-ro la chiesa di S. Maria Immacolata può tornare allo splendore che la contraddistingue sin dal 1730, anno della sua dedicazione. “I lavori sono terminati all’inizio di settembre – ri-ferisce il parroco don Gian Luigi Car-minati –, con un ritardo di soli due mesi sulla tabella di marcia, per via delle avverse condizioni meteorolo-giche incontrate durante lo scorso inverno. Ormai rimangono solamen-te poche cose da portare a termine:

stiamo concludendo proprio in que-sti giorni i lavori di sostituzione del-le finestre e gli ultimi ritocchi agli impianti di illuminazione e riscalda-mento; inoltre, stiamo restaurando i portoni, sperando di completare al-meno quello dell’ingresso principale, in vista dell’inaugurazione ufficiale del prossimo 7 dicembre”. Nel frat-tempo la chiesa viene regolarmente utilizzata per le funzioni liturgiche domenicali, per officiare i funerali e per la celebrazione dei matrimoni, mentre nei giorni feriali la S. Messa

viene detta nella chiesa laterale di S. Rocco (sino al XIX secolo adibita a sede dell’oratorio femminile e poi trasformata in disciplina).“Proprio perché dedicata a Maria Im-macolata – riferisce don Carminati – l’inaugurazione avverrà nella sera-ta che precede e prepara alla festa dell’Immacolata Concezione. Lunedì 7 dicembre la chiesa tornerà a dispo-sizione dell’intera comunità parroc-chiale nella S. Messa delle ore 18.30, celebrata dal vescovo mons. Luciano Monari. Inoltre – prosegue il parro-

co navense – per l’occasione stiamo preparando una mostra di presen-tazione degli interventi effettuati in questi quindici mesi e un allestimen-to di natura storico-artistica sempre sulla chiesa parrocchiale, un’esibi-zione che probabilmente verrà fat-ta nella sala per il sostentamento al clero di Nave (ex Acli)”.La chiesa di S. Maria Immacolata risale al 1730, sulle sue pareti spic-cano affreschi degli anni Trenta del ‘900 ed è impreziosita dalla secente-sca pala dell’altare maggiore: “L’Im-macolata Concezione”, opera del bo-lognese Marcantonio Franceschini. Una chiesa ricca di tesori anche a firma di artisti bresciani, come An-tonio Gandino, che nella tela posta sopra il secondo altare di sinistra ha impresso con intense pennellate la “Cena di Emmaus”. Arricchita da al-tre opere risalenti al XVIII secolo, la chiesa parrocchiale ospiterà anche un concerto di musica classica, or-ganizzato nella settimana seguente l’inaugurazione. “Infine, sempre la sera del 7 dicembre – conclude don Gian Luigi Carminati – vorremmo ospitare al cinema teatro S. Costan-zo la proiezione in anteprima nazio-nale del film Lourdes, pellicola girata dall’austriaca Jessica Hausner e pre-sentata all’ultima edizione della Mo-stra cinematografica di Venezia”.

L'interno della chiesa parrocchiale di Nave

San Vigilio di Concesio (Bs)Via della Stella, 87 - Tel. 030 2751858

LA REALTÀ CHE VENDEAL DETTAGLIO

CON I PREZZI ALL'INGROSSO

LA REALTÀ CHE VENDEAL DETTAGLIO

CON I PREZZI ALL'INGROSSO

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Economia

L'incontro

Roberto CigoliniUn imprenditore che rivitalizza il proprio paese

di Andrea Alesci

Stretto fra le abitazioni che danno su piazza Portegaia a Lu-mezzane S. Apollonio c’è lo stabile dove sono ospitate le aziende del Cigolini Group.Un gruppo guidato dal trentano-venne Roberto Cigolini, giovane imprenditore lumezzanese di po-che ma chiare parole.Quando ha deciso di diventare imprenditore?Ho sempre lavorato con mio padre nella Cigolini Luigi, ditta che pro-duce stampi per presse. Poi, nel 2006 ho pensato di mettermi in proprio con un mio progetto im-prenditoriale.L’attività iniziale era quella delle Trancerie Cigolini, poi in luglio ho rilevato la produzione della Inoxbeck, il vecchio marchio del-la Becchetti Giacomo Spa: fonda-ta nel 1919 con il nome di “Fonde-ria Becchetti Giacomo e Fratelli” e impegnata nella fusione in terra per la produzione di posate in ot-tone è passata poi (1953) all’utiliz-zo dell’acciaio inossidabile 18/10, divenendo una fra le più rinomate aziende nel settore.Una realtà che non si è modificata e con la quale abbiamo continua-to a sviluppare quella nicchia di mercato locale da sempre legata all’aspetto familiare. Con Inox-beck è stata premiata la scelta di linee tradizionali e la costante ri-cerca della qualità che hanno por-tato a diversificare la produzione

di posate (con rifiniture anche personalizzate), complementi per la tavola, pentole, gastronomia, articoli da bar, tutti prodotti pen-sati per un target medio-alto. An-cora più antico è il marchio della seconda impresa che ho rilevato lo scorso agosto: la Saf Sas di Angelo Seneci e figli, fondata nel lontano 1890 e poi divenuta Eredi Seneci. L’azienda oggi fa parte del nostro gruppo sotto il nome di Nuova Saf e può contare sul magazzino e su una produzione di quattordici dif-ferenti modelli di posate pensate appositamente per la fascia di mer-cato medio-basso.Oltre le due acquisizioni quali altri comparti fanno parte del Cigolini Group? Tutto è cominciato con la Tran-cerie Cigolini, specializzata nella produzione di articoli casalinghi e di accessori per i settori di au-tomotive (veicoli a motore, ndr) e agricoltura (macchine agricole) e per la minuteria utilizzabile in ar-redo urbano e nel campo dell’illu-minazione in generale.La continua volontà di crescita e l’instancabile dinamismo ci han-no permesso di immetterci in un mercato di produzione conto terzi che richiede sempre più flessibilità e prontezza nella risoluzione delle innumerevoli casistiche del setto-re meccanico: infatti, possiamo contare su un reparto specializza-to nella progettazione e costruzio-ne di stampi, formato da personale altamente qualificato che ha alle spalle un’esperienza trentennale. L’ultima creazione, invece, è stata la Cigolini Design, che si occupa di

complementi d’arredo e per la qua-le ci avvaliamo della collaborazio-ne di vari designer (oltre a quello interno all’azienda che si occupa della linea dei prodotti e che cura la parte relativa agli allestimenti interni e alle fiere).I prodotti della nostra collezione sono in legno, acciaio e ceramica e sono pezzi unici realizzati arti-gianalmente.Un gruppo solido che continua a lavorare unito nel capannone di via Disciplina 14 a Lumezza-ne S. Apollonio. Tutte le aziende del gruppo sono riunite negli 8.000 metri quadrati di officina (dove lavorano 22 ope-rai) e nei 300 dedicati agli uffici (con 10 persone impiegate), en-trambi ospitati nello stabile a ri-dosso di piazza Portegaia. Un’uni-tà strutturale realizzata nell’ottica di un polo lavorativo unico, che potesse consentire di mantenere in loco chi già era presente prima della nascita del nuovo gruppo in-dustriale. Una solidità di sostanza e d’intenti: infatti, la nostra filoso-fia fa perno intorno a un aspetto inequivocabile e trasversale alle quattro aziende, ossia la forte va-lenza del Made in Italy, segno di-stintivo e motivo di orgoglio rico-nosciuto in tutto il mondo. Com’è stato vissuto il periodo di crisi economica e quali sono i cardini del gruppo?Il momento di flessione l’abbiamo sentito, però abbiamo potuto am-mortizzare il colpo, in particolare grazie al lavoro nei particolari per auto e illuminazione. Al momento stiamo andando discretamente be-

ne e abbiamo solide garanzie lavo-rative, per cui nell’immediato futu-ro dovremo soltanto raccogliere i frutti di quello già fatto. Il nostro punto di forza risiede nel fatto che tocchiamo più settori, essendo ri-usciti a diversificare la produzione anche all’interno di ogni azienda del gruppo: la Trancerie Cigolini con particolari per sedie, auto-mobili, e lavorazioni a freddo; la Cigolini Design con complementi d’arredo realizzati su richiesta; la Inoxbeck con liste nozze, vassoi e prodotti per l’industria alberghiera e la gastronomia; la Nuova Saf con la vasta gamma di posate. Il nostro segreto è quello di non aspettare mai, e la parola chiave del nostro operare è ‘ricerca’: infatti, una se-zione precisa dell’impresa si dedi-ca allo sviluppo di nuovi prodotti e al perfezionamento continuo di quelli esistenti.Ci muoviamo sia sul mercato na-zionale sia su quello estero: siamo stati presenti a Host (Salone inter-nazionale dell’ospitalità professio-nale, che si è tenuto a Milano dal 23 al 27 ottobre scorso), partecipe-remo al Macef (Salone internazio-nale della casa dal 15 al 18 genna-io 2010) e abbiamo in calendario anche alcune fiere straniere (una a Dubai).La cosa importante è non fermar-si mai e proporsi continuamente ai clienti e alla gente. Ecco perché abbiamo investito molto anche sui siti web, con la presenza in rete di tre delle quattro aziende del Cigo-lini Group srl: www.trancerieci-golini.it, www.becchettigiacomo.it, www.cigolinidesign.it.

L'imprenditore lumezzanese Roberto Cigolini

Passione, coraggioe lungimiranza

Quattro imprese riunite nel medesimo gruppo industriale

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24 La Voce della Valtrompianovembre 2009

Culturae comunicazione

I monumenti al RedentoreCome segno della fede in Dio all’inizio del XX secolo il mondo cattolico, su iniziativa di papa Leone XIII, decise di innalzare venti monumenti dedicati a Cristo Redentore su altrettante vette italiane. Il primo fu quello sul mon-te S. Giuliano a Caltanissetta. Per la Lombardia fu scelto il bresciano mon-te Guglielmo. Questi gli altri: Mombarone e Monviso (Piemonte), Saccarel-lo (Liguria), Matat (Veneto), Cimone (Emilia Romagna), Corno della Scala e Amiata (Toscana), Vettore (Umbria e Marche), Cimino, Guadagnol e Ca-preo (Lazio), Gran Sasso e La Majella (Abruzzo), Altino e Acero (Campa-nia), Martina Franca (Puglia), Aspromonte (Calabria), Ortobene (Sardegna).

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Personaggi. L'incisore Cesare Giovanelli e il messaggio cristiano portato sulla montagna dei bresciani

Il Gölem e Cristo Redentore per sempre avvinti nella fede

Tanti sono i sentieri che diparto-no verso la vetta del Gölem, dove ri-posa placido il monumento a Cristo Redentore. Si sale da Pezzoro, dal-la Pontogna, dai prati di Caregno, dalla val di Inzino. E lassù, ai 1949 metri di quel “culmine” che un im-provvisato traduttore consegnò ai posteri come Guglielmo, ogni cosa vigila silente sulla Valtrompia. “Il Monte Guglielmo – dice Cesa-re Giovanelli, presidente dell’As-sociazione culturale Redentore – non è una montagna di confine, ma è come essere su un’isola, per-ché lo sguardo può spaziare da ogni parte”. E come su un’isola ci si può im-maginare qualcosa che sta sempre più in là: a ovest il magico Sebino e le prealpi bergamasche, a nord compare il profilo inconfondibile della Presolana e quello maestoso dell’Adamello, a sud ecco la linea degli Appennini e la grande diste-sa della pianura padana; e se pun-tiamo verso est, gli azzurri spicchi del lago di Garda ci confortano mentre cerchiamo i contorni del Monte Baldo. “Questa non è una montagna come le altre – dice ancora Cesare Giova-nelli –, ma ormai da più di un seco-lo è un luogo mistico. Precisamen-te da quel 24 agosto 1902, quando sulla sua sommità fu inaugurato il monumento a Cristo Redentore, con una messa del vescovo Corna Pellegrini e chierichetti i figli di Giorgio Montini, Ludovico e Gio-vanni Battista (futuro Paolo VI). Proprio il padre del Papa bresciano ricevette nel 1899 l’incarico di eri-gere uno dei venti monumenti che il mondo cattolico aveva deciso di costruire su altrettante vette d’Ita-lia, in segno dei venti secoli di fede in Cristo. Il primo s’innalzò il 3 no-vembre 1900 sul Monte S. Giuliano a Caltanissetta, mentre i lavori per

quello della Lombardia si comple-tarono l’anno successivo”. Il monumento attraversò due guer-re e negli anni Sessanta era grave-mente danneggiato, anche a causa dell’esposizione costante alle in-temperie; fu lo stesso Paolo VI a farsi carico del suo recupero. Sei muratori tornati dai cantieri della Foresta Nera si offrirono di starse-ne lassù, dal lunedì al sabato, per ricostruirlo, aiutati dalla United States Army Southern European Task Force, che quasi ogni giorno, con due elicotteri, trasportava il materiale da Marcheno. Il 22 settembre 1966 il monumento era finito e il 26 dello stesso mese venne inaugurato, insieme alla cro-ce a cinque punte postavi sopra a ventuno metri d’altezza. Poi, nel 1998 fu eretta accanto al monu-mento una statua bronzea di Paolo VI, ad opera dello scultore camuno Gianluigi Sandrini. Se nella statua c’era qualcosa an-che di papa Giovanni Paolo II (che nella sua visita a Brescia la bene-disse), dal 2006 pure il Pontefice polacco rimase legato con forza viva al monumento, grazie all’alto-rilievo di bronzo che lo raffigura e da allora adorna il portone. Quat-tro anni prima, nel 2002, si realizzò

l’idea di Cesare Giovanelli: decora-re la facciata principale del monu-mento con un mosaico in vetro de-dicato a Cristo Redentore. Cesare Giovanelli fece ciò che ave-va fatto Giorgio Montini: portare sulla montagna un messaggio cri-stiano. Un messaggio che il 20 lu-glio 2008 ha risuonato ancora più forte, quando al mosaico della “Re-denzione” realizzato da Giancarlo Gottardi si sono unite altre tre ope-re sulle restanti pareti: “La Creazio-ne” (Enrico Schinetti), “L’Annun-ciazione” (Massimo Zuppelli) e “La Crocifissione” (William Fantini). “Il Guglielmo – ribadisce Cesare Giovanelli – è una delle montagne più frequentate d’Europa e come Associazione culturale Redentore, per la terza domenica di luglio vor-remmo riunire anche l’anno pros-simo quanta più gente possibile, per ricevere l’indulgenza plenaria e sostenere la beatificazione del Ser-vo di Dio Paolo VI. Per i credenti questa è una montagna con la qua-le ci si può avvicinare al Signore; per tutti è una palestra naturale che si offre benigna in ogni stagio-ne, in inverno ammantata di neve e pronta ad accogliere sciatori ed escursionisti con le ciaspole; rigo-gliosa in primavera e d’estate per i

camminatori che salgono fra abeti, ranuncoli, margherite e rose selva-tiche. Una montagna per bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani, che vive dell’intenso e particolare legame con il Redentore”. Questa speciale dedizione al Gu-glielmo nasce dalla riscoperta di un sano amore per l’ambiente mon-tano, per una natura da esplorare sempre. Questo è lo scopo che tie-ne sempre in mente l’Associazione culturale Redentore. “Vogliamo migliorare i sentieri che s’aggrappano alla pelle di questo meraviglioso gigante – riferisce il presidente Giovanelli –. Vogliamo inerbarli, renderli sempre più pra-ticabili per chi vuole avvicinarsi alla maestosità del paesaggio che il Guglielmo offre a chi è disposto a salire lassù”. Là dove è possibile vivere l’incanto di una vista che anche nelle gior-nate di bruma, quando il Gölem si mette il cappello, concede momen-ti mistici, aprendo la vista dell’im-maginazione. Si dice che dalla cima, nelle gior-nate limpide, si riesca a vedere il luccichio dorato della Madonnina sul Duomo di Milano, come se Ma-ria e Cristo s’incontrassero nel cie-lo del Guglielmo.

di Andrea Alesci

Il monumento al Redentore sulla cima del GuglielmoCesare Giovanelli con la moglie Tina

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di Lia Micale

Già al tempo dei celti il primo novembre era spartiacque natura-le, il capodanno in cui aveva inizio il Samhain, momento in cui la calda sta-gione di luce sfumava nelle tinte sem-pre più fosche dell’incipiente inverno. E la Valtrompia, terra di passaggio del-le popolazioni celtiche già nel IV seco-lo a.C., ha raccolto come grano in un campo quest’antica tradizione e l’ha tramandata nei secoli. Una tradizione che poi fu cristianizzata dall’episcopa-to franco nella festa d’Ognissanti, già diffusa in Oriente dal II secolo e resa obbligatoria come solennità da papa Sisto IV nel 1474. Il retaggio celtico non scomparve mai e anche nella valle del Mella si saldò come in altri luoghi della provincia al-la Commemorazione dei defunti. Papa Gregorio IV la spostò dal 13 maggio al primo novembre proprio per detroniz-zare il culto celtico, poi ripreso dalla festa di Halloween. Una festa che nei paesi di lingua inglese divenne Hal-lowmas (messa di tutti i santi), pre-ceduta da Halloween (vigilia di tutti i santi). Al 1745 risale l’abbreviazione del termine scozzese Allhallow-even in Eve of All Saints, ossia la “vigilia di tutti i Santi”, termine attestato intor-no al 1556 come “l’ultima notte di ot-tobre”: infatti, nel vecchio calendario celtico questa era anche l’ultima notte dell’anno e all’inizio era pronunciato come Hallowe’en, dove e’en abbre-

viava even, forma contratta di eve-ning (sera). Quel periodo dell’anno che affonda le radici nelle tradizioni celtiche, notte durante la quale si cre-deva che il confine fra mondo dei vivi e regno dei morti divenisse più sotti-le, consentendo agli spiriti di tornare. Poi, dal XIV secolo la Chiesa romana dedicò il 2 novembre alla Commemo-razione dei defunti, tradizionalmente giorno di mestizia ma in Irlanda anco-ra oggi vera e propria festa familiare. Irlandese la tradizione come San Co-lombano Abate, patrono dell’omoni-mo borgo valtrumplino. “Il fuoco dei morti – dice il parroco di San Colombano, don Marino Cotali – è una tradizione pre-cristiana molto diffusa nel bresciano e probabilmente

rimasta soltanto qui da noi. Il pome-riggio del primo novembre ci sono i canti dei Vespri, quindi la processione in direzione del cimitero, dove si ac-cende un enorme falò. Il fuoco viene preparato da un gruppo di giovani e arde vivo sino alla sera del 2 novem-bre, dedicata alla Commemorazione dei defunti. Una volta giunti in pros-simità del camposanto vengono spa-lancati i cancelli e lasciati aperti per tutta la notte. La leggenda narra che le anime dei defunti escano a scaldarsi e intrattenersi con i loro cari ancora pellegrini su questa terra. La gente ri-mane in preghiera e contemplazione per tanto tempo e chi può porta un po’ di legna da casa, alimentando an-cor più il fuoco”.

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San Colombano e il falò dei morti Tradizioni. Secondo la leggenda le anime dei defunti tornerebbero per un giorno a scaldarsi fra i loro cari

Un grande falò cui si aggiungono mi-gliaia di lumini rossi, così che tutto sembra ardere nel segno dei morti che tornano a farsi vivi fra i viventi. “Poi – continua don Marino – ci sono momenti di preghiera, celebrazioni eucaristiche e processioni. La messa delle 11 il primo novembre, i Vespri pomeridiani, e il 2 novembre, dopo la messa delle 17, la processione verso il cimitero, dove i cancelli vengono chiu-si: allora le anime rientrano dopo es-sere tornate in contatto per un giorno con i propri cari. Tutti questi momen-ti sono modi intensi per accostarsi al sacramento della Confessione e della Comunione. Un vicendevole sentire che per due giornate anima spiritual-mente la comunità di S. Colombano e non solo: anche gli oriundi del paese che, per necessità lavorative, non abi-tano più in Alta valle, per l’occasione tornano volentieri a casa”. La solennità di Ognissanti e la Com-memorazione dei defunti, come in molte altre parti d’Italia, sono even-ti strettamente legati l’uno all’altro e nell’ultimo paese della Valtrompia so-no grandi solennità, che la gente vive in maniera particolare e sente più del-la S. Pasqua e del S. Natale. “Col passare del tempo – conclude don Marino Cotali – la tradizione ha assunto una luce che sgorga dalla cro-ce di Cristo e da Colui che ha vinto la morte. Qui si continua a vivere questi riti consapevoli che la morte è la pe-nultima parola, perché l’ultima è riser-vata a Gesù, quando dice ‘Io sono la Resurrezione e la vita’”.

Il "fuoco dei morti" a San Colombano (foto Edmondo Bertussi)

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di Giorgia Del GiudiceSpecialista in Allergologia

Gli alimenti contengono un eleva-to numero di molecole con potere di antigeni (in grado di indurre la produ-zione di anticorpi, ndr), ma fortuna-tamente solo in alcuni individui indu-cono una sensibilizzazione, ossia una modificazione del sistema immunita-rio. In condizioni normali il sistema immunitario associato alle mucose, l’acidità del succo gastrico, gli enzimi del pancreas e dell’intestino, la motili-tà intestinale e la flora batterica ente-rica evitano che molecole alimentari immunologicamente attive attraversi-no la parete intestinale, oltrepassino il fegato ed entrino in circolo. Quando esiste un’allergia alimentare succede che, per un mal funzionamen-to del meccanismo di esclusione, una quantità eccessiva di molecole alimen-tari, con potere di antigene, attraversi la barriera intestinale e determini, nei soggetti predisposti, una sensibilizza-zione e una reazione. Tutti gli alimenti potrebbero essere immunogeni (in grado di stimolare le risposte immunitarie, ndr), ma fortu-natamente le allergie sono in genere sostenute da un numero abbastanza ristretto di sostanze alimentari. Infatti, malgrado la diversità della dieta uma-na sia enorme, gli alimenti responsa-

bili della maggior parte delle allergie alimentari nel mondo sono relativa-mente pochi. Latte, uova e arachide sono responsabili della vasta maggio-ranza delle reazioni allergiche alimen-tari che colpiscono i bambini, mentre arachide, nocciola, pesce e molluschi sono responsabili di quelle che afflig-gono la popolazione adulta.Esistono anche reazioni incrociate tra alimenti e inalanti: per esempio, l’al-lergia alle piume e alle uova, al polli-ne delle graminacee e alle arachidi o

ai pomodori. Le manifestazioni clini-che dell’allergia alimentare sono es-senzialmente di tipo gastrointestinale (sindrome orale allergica, anafilassi intestinale), cutaneo (eczema, ortica-ria, rush, angioedema), respiratorio (broncospasmo, rinocongiuntivite) e sistemico (shock anafilattico).La diagnosi di allergia alimentare può essere molto difficoltosa, per cui è ne-cessario seguire un iter molto rigoro-so. In primo luogo bisogna condurre una dettagliata anamnesi sul paziente:

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Allergie alimentari, cause e rimediper affrontare un problema diffuso

Salute. Sono relativamente pochi gli alimenti responsabili della maggior parte delle intolleranze patite

questa può fornire elementi di sospet-to altamente indicativi, in modo parti-colare se l’episodio allergico si verifica a pochi minuti di distanza dall’assun-zione dell’alimento.In secondo luogo vanno fatti degli ac-certamenti allergologici di primo li-vello con test cutanei (skin prick test, prick by prick) e test sierologici per la ricerca di specifiche IgE (Immunoglo-buline E) tramite Rast (Radioallergo-sorbent test). Il terzo modo di procedere consiste nell’ottenere conferme diagnostiche con diete di eliminazione. Se con la dieta si sono conseguiti miglioramen-ti clinici significativi, allora si reintro-ducono nella dieta altri alimenti, uno alla volta, in modo da giungere alla precisa identificazione dell’alimento responsabile dell’allergia.La terapia si basa principalmente sull’eliminazione dell’alimento respon-sabile, una volta che sia stato indivi-duato. Il trattamento dietetico deve essere condotto in maniera rigorosa, escludendo completamente l’alimen-to e quelli che s’incrociano con esso. La terapia desensibilizzante per gli ali-menti, a differenza degli inalanti, non ha al momento dimostrato la sua ef-ficacia. La terapia farmacologica, in-vece, prevede la somministrazione di farmaci ad azione preventiva (sodio cromoglicato) o sintomatica (antista-minici e cortisonici).

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Softball. Il presidente e responsabile tecnico Dario Baresi: "Un progetto serio all'insegna dei più giovani"

Marcheno sogna con le Cadette, pronto a festeggiare i trent’annidi Rosa Casari

Torna anche in questo numero il softball. Torna con alcune precisazio-ni importanti rispetto all’articolo del mese scorso, perché il Softball Club Marcheno è vivo più che mai e conti-nua a dir la sua nel campionato italia-no della federazione. A fare da traino è la formazione delle Cadette, pron-te a celebrare nel prossimo campio-nato il trentesimo anniversario della società, fondata nell’ottobre del 1980 e soprannominata Scorpions. “Servo-no caparbietà e professionalità per portare avanti un progetto del gene-re – dice il presidente Dario Baresi – con una prima squadra che nel 2003 è arrivata a conquistare campionato e Coppa Italia di A2. Un percorso parti-to trent’anni fa con un paio di stagioni di Juniores, la trafila dalla C2 alla B, poi nel 1991 la promozione in A, nel ‘92 il secondo posto in Coppa Italia e nel ’93 la medaglia di bronzo ottenuta in Coppa delle Coppe. E da quando (2006, ndr) non c’è più una prima squa-dra, abbiamo puntato tutto sul setto-re giovanile”. Una realtà viva, che può giocare su uno dei migliori terreni di gioco d’Italia. “Molte volte – continua

Dario Baresi - le ragazze della naziona-le italiana sono venute ad allenarsi qui a Marcheno, da sempre luogo ricono-sciuto per la sua capacità di lavorare con i giovani. Operiamo di concerto con le scuole elementari di Marcheno da sempre e dall’anno scorso abbiamo avviato anche una collaborazione con l’istituto di Lodrino”.Il Softball Club Marcheno può con-tare sulla categoria Ragazze (dai 6 ai 10 anni), così denominata anche se la squadra è mista. Una rappresentativa

Arrampicata. Uno sport in crescita nella valle del Mella, con diverse opportunità per gli appassionati

A Inzino e Cogozzo si arrampica d’inverno Se il termometro scende gli arram-

picatori continuano a salire, grazie alle palestre. In Valtrompia sono due i luo-ghi indoor per l’arrampicata.Inzino. La palestra gestita dal Cai di Gardone Val Trompia esiste ormai da una quindicina d’anni e il responsabile è Claudio Nassini (istruttore di alpini-smo del Cai), aiutato da dieci istruttori e aiuto-istruttori. “A ottobre – riferisce – abbiamo iniziato un corso per prin-cipianti che si svolge per sei giovedì consecutivi e termina con due uscite

in ambiente naturale nei fine settima-na. Inoltre, il sabato facciamo fare del-le prove ai ragazzi delle medie, mentre per chi non ha mai arrampicato par-tiamo con esercizi del metodo Caru-so, sfruttando un percorso su piccoli legnetti alla ricerca dell’equilibrio”. Una palestra di esperienza consolida-ta, che può contare su circa venti cala-te (tre o quattro vie ciascuna) snodate su tre pareti alte sette metri e in grado di ospitare fino a cinquanta persone per serata. Apertura da ottobre a me-

tà aprile, il martedì e il giovedì (19.30 - 22.30). Info: Claudio Nassini, cell. 328 2619886, mail [email protected]. La palestra “Vertical One” al centro sportivo di Cogozzo è giunta al suo terzo anno di attività. Nata dalla volontà di dieci giovani appassionati, è legata alla sottosezione Cai di Villa Carcina. Le pareti hanno un’altezza variabile e sono presenti circa trenta calate, per un totale di novanta vie; inoltre, c’è un’area di circa 200 metri quadrati dedicata al bouldering, una

zona per gli esercizi a secco, compren-siva di attrezzatura per l’arrampicata, e una riservata alla pre-sciistica. “I corsi – dice il presidente della pale-stra Sandro Lombardi – sono tenuti dalla guida alpina Roberto Parolari, e alcuni collaboratori stanno seguendo il percorso di formazione del Cai per diventare istruttori”. La palestra è aperta da ottobre ad aprile, dal lu-nedì al giovedì (18.30 - 22.30). Info: Sandro Lombardi, cell. 339 8191172, mail [email protected].

il cui scopo è far avvicinare i bambini al gioco, disputando incontri amiche-voli e partecipando ai corsi organizzati insieme all’Assessorato allo Sport del Comune di Marcheno. La categoria Cadette (dai 10 ai 15 anni, con deroga per un fuori quota di 16 anni) parteci-pa, invece, al campionato nazionale: un girone regionale, una fase interre-gionale (per la Lombardia con Liguria e Piemonte), quindi la fase finale con quattro squadre a contendersi il titolo di campione nazionale.

La selezione della Lombardia, di cui fanno parte alcune ragazze di Marcheno

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Sport

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Presidente della società sin dalla sua fondazione, Dario Baresi è istruttore della federazione e responsabile tec-nico per la provincia di Brescia, oltre che allenatore a Marcheno insieme a Tamara Fausti, Elena Guerini e Ni-colò Sabatti. “Nel 2009 – riferisce Ba-resi – le Cadette sono arrivate quinte in campionato, conquistando però lo scorso 5 ottobre il secondo posto nella finale della Coppa Regioni (sconfitta col Caronno). Ma la cosa che ci fa più onore è che alcune di loro siano state scelte dalla selezione regionale per di-sputare un campionato italiano, vinto proprio dalla Lombardia; la stessa ha partecipato alla fase europea (vinta) ed è volata a Seattle per giocarsi le Junior Softball World Series, chiuse al nono posto”. Gli Scorpions di Marcheno non si fermano e guardano al futuro, conti-nuando la fase di promozione sportiva nelle scuole. “Stiamo cercando di fare due squadre nella categoria Ragazze – conclude Dario Baresi – e la consueta compagine per le Cadette. Certo, il so-gno è riuscire ad avere di nuovo una prima squadra che possa giocarsi al-meno la serie B, ma noi siamo convinti che il lavoro serio fatto sul vivaio darà presto i suoi frutti”. Info: Dario Baresi, cell. 347 3320933.

Judo Sen Shin SarezzoIl Judo Sen Shin Sarezzo è un’associazione sportiva dilettantistica che opera sul territorio saretino da oltre trent’anni ed è affiliata alla Federazione Italia-na Lotta Pesi Judo e Karate. Responsabile del settore tecnico è Rinaldo Pin-tossi (cintura nera IV dan), coadiuvato da Marco Guerini (cintura nera II dan) nell’allenamento dei bambini dal 5 agli 11 anni. Claudio Baldussi e Claudio Pa-solini (entrambi cintura nera III dan) seguono gli amatori di tutte le età e dal primo ottobre scorso si tengono i corsi di autodifesa femminile. Per info man-dare una mail a [email protected] o visitare il sito web www.judo-senshinsarezzo.it.

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SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO I

NUMERO 05 - novembre 2009

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

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Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E - Tel. 030 8912041MARCHENOFarmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504LODRINOFarmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231TAVERNOLE SUL MELLAFarmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Amadini, 8 - Tel. 030 920151MARMENTINOFarmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024PEZZAZEFarmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Anna-maria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788BOVEGNOFarmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 926154COLLIOFarmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc - P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722

OSPEDALEGARDONE VAL TROMPIAVia Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedali-civili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICAGARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Gio-vanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZOC/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567 Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLAC/o presidio ASL di via Amadini, 49 Telefono: 030 9220271Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lo-drino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bove-gno, Collio.

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Bovegno: Tel. 030 926775

SOCCORSO ALPINO

CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

BOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

NAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.it

CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

LUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.it

SAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

POLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

BRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013

GARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.it

MARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.it

TAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it PEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

IRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 8.00 – 18.00 - Festivo: 7.30 – 10.30 – 18.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 8.30 – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 8.30 – 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 8.30 - 18.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30 – 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastiano: Prefestivo: 7.00 – 9.00 – 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00

31La Voce della Valtrompianovembre 2009

mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 8.30 (chiesa di Tizio) - 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Brione, la chiesa parrocchiale

15.30 (giugno/settem

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Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 8.30 (Ma-ria Madre del Redentore) – 18.30 - Festivo: 8.00 (Ma-ria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 10.30 – 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 8.00 – 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-

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