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Marcheno. Il 25 aprile rivive anche nel ricordo di alcune figure straordinarie Presidente dell'asilo, Sindaco e assessore ai Lavori pubblici, animatore di Azione cattolica e cofondatore della Dc. Alpino, fu testimone attivo della Liberazione e un esempio di dedizione Il servizio a pag. 13 Gli spazi verdi della Valle Oasi nel cemento A Gardone Val Trompia, a Concesio e a Lumezzane sono in fase di realizzazione tre nuovi parchi urbani. Le Amministrazioni puntano sul benessere dei cittadini Editoriale Sangue e sacrificio di Egidio Bonomi Economia A Cimmo di Tavernole il ristorante "Chaplin" di Graziano Saleri pag. 25 Sport Pamela Novaglio: il biathlon dentro il sogno di Vancouver pag. 36 Gioàn Risinèl e il bene comune per passione J La Resistenza in Valtrompia, sto- ria di sangue e sacrificio, frutto d’alta idealità, al di fuori degli opportunisti dell’ultima ora, fioriti a primavera e che, magari, hanno saccheggiato le scuole-caserme occupate dai fasci- sti nel ‘45. La Resistenza in Valle an- noda soprattutto due grandi episodi tragici: la strage di Bovegno il 15 e 16 agosto del ’44, dove i nazifascisti tru- cidarono quindici innocenti e brucia- rono le case in segno di rappresaglia; la battaglia del Sonclino il 19 aprile del 1945 in cui caddero diciotto par- tigiani nel conflitto contro tedeschi e fascisti. Poi una serie di barbari epi- sodi: il comandante partigiano Ver- ginella, trucidato al Villaggio Gnutti e portato in carriola al cimitero di S. Sebastiano da un uomo ed una don- na costretti al macabro trasporto; i due ragazzi minorenni Zubani e Ghi- dini percossi e mitragliati sul monte Ladino, rei d’essere andati a caccia con un fucilino ad una canna. Anco- ra: la fucilazione di Astolfo Lunar- di e del suo luogotenente Ermanno Margheriti, quella di Peppino Pelosi coordinatore dei gruppi partigiani di Polaveno, i due giovani fucilati a Bo- vegno il 24 giugno 1944... Il tutto in seguito ad un’intensa serie di rastrel- lamenti sempre culminati con la fuci- lazione dei catturati. A distanza di 65 anni che cosa resta di quei sacrifici? Dal punto di vista del ricordo, nulla. I giovani, ma pure i mezzetà d’oggi, non coltivano memoria. L’ansimante urgenza quotidiana, più artefatta che vera, sospinge sempre più verso un materialismo da arraffa la vita e cor- ri. Eppure senza memoria del passato non c’è presente e tantomeno futu- ro. Una società smemorata non vuol sapere di giovani dai denti di splen- dore divenuti cose di cenere, nulla. Nulla proprio perché senza ricordo, a dispetto dei sempre più stracchi, stucchevoli 25 aprile. La Voce della Valtrompia WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - APRILE 2010 4 n. Il servizio a pag. 2
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La Voce della Valtrompia 2010 04

Mar 12, 2016

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Marcheno. 25 aprile Gioàn Risinèl Gardone Val Trompia, Oasi nel cemento Cimmo di Tavernole, ristorante "Chaplin" Sport, Pamela Novaglio: il biathlon dentro il sogno di Vancouver
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Page 1: La Voce della Valtrompia 2010 04

Marcheno. Il 25 aprile rivive anche nel ricordo di alcune figure straordinarie

Presidente dell'asilo, Sindaco e assessore ai Lavori pubblici,animatore di Azione cattolica e cofondatore della Dc. Alpino,fu testimone attivo della Liberazione e un esempio di dedizione

Il servizioa pag. 13

Gli spazi verdi della Valle

Oasi nel cementoA Gardone Val Trompia, a Concesio e a Lumezzane

sono in fase di realizzazione tre nuovi parchi urbani.Le Amministrazioni puntano sul benessere dei cittadini

Editoriale

Sangue e sacrificiodi Egidio Bonomi

Economia

A Cimmo di Tavernoleil ristorante "Chaplin"di Graziano Saleri

pag. 25

Sport

Pamela Novaglio:il biathlon dentroil sogno di Vancouver

pag. 36

Gioàn Risinèl e il benecomune per passione

La Resistenza in Valtrompia, sto-ria di sangue e sacrificio, frutto d’alta idealità, al di fuori degli opportunisti dell’ultima ora, fioriti a primavera e che, magari, hanno saccheggiato le scuole-caserme occupate dai fasci-sti nel ‘45. La Resistenza in Valle an-noda soprattutto due grandi episodi tragici: la strage di Bovegno il 15 e 16 agosto del ’44, dove i nazifascisti tru-cidarono quindici innocenti e brucia-rono le case in segno di rappresaglia; la battaglia del Sonclino il 19 aprile del 1945 in cui caddero diciotto par-tigiani nel conflitto contro tedeschi e fascisti. Poi una serie di barbari epi-sodi: il comandante partigiano Ver-ginella, trucidato al Villaggio Gnutti e portato in carriola al cimitero di S. Sebastiano da un uomo ed una don-na costretti al macabro trasporto; i due ragazzi minorenni Zubani e Ghi-dini percossi e mitragliati sul monte Ladino, rei d’essere andati a caccia con un fucilino ad una canna. Anco-ra: la fucilazione di Astolfo Lunar-di e del suo luogotenente Ermanno Margheriti, quella di Peppino Pelosi coordinatore dei gruppi partigiani di Polaveno, i due giovani fucilati a Bo-vegno il 24 giugno 1944... Il tutto in seguito ad un’intensa serie di rastrel-lamenti sempre culminati con la fuci-lazione dei catturati. A distanza di 65 anni che cosa resta di quei sacrifici? Dal punto di vista del ricordo, nulla. I giovani, ma pure i mezzetà d’oggi, non coltivano memoria. L’ansimante urgenza quotidiana, più artefatta che vera, sospinge sempre più verso un materialismo da arraffa la vita e cor-ri. Eppure senza memoria del passato non c’è presente e tantomeno futu-ro. Una società smemorata non vuol sapere di giovani dai denti di splen-dore divenuti cose di cenere, nulla. Nulla proprio perché senza ricordo, a dispetto dei sempre più stracchi, stucchevoli 25 aprile.

La Vocedella Valtrompia

WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT MENSILE D'INFORMAZIONE ANNO II - APRILE 2010

4n.

Il servizioa pag. 2

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Primo pianoIl (possibile) futuro dell'ex serbatoioAll’interno del parco svetta una struttura azzurra che si può vedere dalla Sp 345: si tratta di un vecchio serbatoio d’approvvigionamento per l’acqua or-mai inutilizzato, ma che, data la capacità di circa 400 metri cubi, l’ammini-strazione ha deciso di mantenere nel caso di eventuali emergenze future. La struttura è stata risanata e pitturata in modo da inserirla gradevolmente nel contesto del parco. La sezione gardonese del Cai ha avanzato l’ipotesi (tenu-ta in considerazione dal Comune) di poterla usare in futuro anche come pa-lestra di arrampicata; unico cruciale problema rimane quello relativo alla ge-stione, trovandosi la struttura in uno spazio aperto e raggiungibile da tutti..

2 La Voce della Valtrompiaaprile 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

Gardone Val Trompia. Dal 29 maggio lo spazio naturale tanto atteso arricchirà il capoluogo valtrumplino

Il verde del nuovo parco urbano proprio al centro della cittadina

di Andrea Alesci

Dal prossimo 29 maggio fra le ca-se di Gardone Val Trompia comincerà a vivere il tanto atteso Parco urbano. “Posizionato in una zona strategica al centro al paese – dice l’assessore ai La-vori pubblici Fausto Gamba –, il nuovo parco è dotato di un ingresso carraio (da via Grazioli) e cinque accessi pe-donali, due dei quali (piazza Montini e via Grazioli) con abbattimento delle barriere architettoniche”. Il progetto del parco è stato approvato nel genna-io 2008 e dopo la demolizione dell’area industriale che occupava circa l’80%

Attività. Al parco saranno promuosse serate live music, caffè letterari, animazione, corsi barman e sommelier

Lo scorso 12 aprile la commissio-ne comunale ha individuato il sogget-to per la gestione del bar all’interno del parco urbano. “Ora – precisa l’as-sessore Fausto Gamba –, una volta fatti tutti gli accertamenti e le verifi-che del caso e dato incarico ufficia-le, il gestore avrà 120 giorni di tempo per arredare il locale con spese a suo carico e da luglio dovrebbe essere già in funzione”.Un bar che è pure caffetteria, pastic-ceria, gelateria, fast food (solo prepa-razione di cibi precotti) e si caratte-rizza per alcuni obiettivi richiesti dal bando. Il gestore del bar, infatti, non

dovrà solamente servire i clienti ma ha il vincolo di promuovere l’utilizzo del parco e del bar per tutte le fasce d’età, divenendo a tutti gli effetti un polo d’attrazione culturale con l’orga-nizzazione di varie iniziative: serate li-ve music, caffè letterari, compleanni al parco, momenti di animazione per bimbi, corsi di barman e sommelier. Il bar occupa una superficie di 230 mq interni (con soppalco) e di 190 mq con una piazzetta esterna dove insediare tavolini e ombrelloni per le stagioni calde. “Le spese ricavate dal canone d’affitto – aggiunge Fausto Gamba – copriranno in gran parte le opere di

manutenzione necessarie (sfalcio, pulizia, potatura), in più il gestore del bar diventa anche un occhio im-portantissimo per l’amministrazione comunale, segnalando tutto ciò che non va all’interno del parco”. Accanto al bar una sala polivalente di circa 300 mq (80 mq di spogliatoi), che sarà gestita da un gruppo di giovani: a pianterreno un salone a disposizio-ne per qualsiasi tipo d’attività, con gli spazi adattabili alle esigenze del mo-mento grazie a un accurato sistema di pareti semovibili; al primo piano un locale destinato al Cag e la nuovissi-ma sala prove per le band musicali.

dell’attuale superficie sono iniziati i lavori attraverso un programma in-tegrato d’intervento che ha coinvolto per la parte privata la Società Gardone Nuovo srl e per quella pubblica il Co-mune di Gardone, il quale ha redatto il progetto e poi affidato al privato la costruzione come scomputo di oneri per un totale di 1 milione e 700mila euro. “All’interno del parco – illustra l’architetto Claudio Baldussi, respon-sabile dell’Area tecnica comunale –

abbiamo voluto conservare due sim-boli dell’archeologia industriale: il ca-pannone che ospitava le officine della Redaelli, dove sono stati ricavati sala polivalente e bar; e la palazzina Liber-ty risalente al 1917, dove un tempo vi erano gli uffici direzionali dell’azienda, da ristrutturare entro il quinquennio dell’attuale amministrazione e destina-re a sede di associazioni locali”.Una fontana accoglie chi varca l’in-gresso principale da piazza Montini,

prima di arrivare all’ampia zona giochi dedicata ai più piccoli. Poi, i “capan-noncini” con salone polivalente e bar separano dall’anfiteatro ricavato sul lato che guarda il fiume Mella. Volgen-do lo sguardo a nord un grande prato arriva sino al limite con la piazza dei “Portici”, accerchiato dai vialetti lungo i quali si snoda un particolare percorso didattico-informativo sugli eccidi av-venuti in Valtrompia: ad ogni pianta è associato un pannello che ricorda i tra-gici eventi passati, sino al monumento in memoria della Resistenza.“Il parco occupa una superficie di cir-ca 15.000 mq – dice l’assessore Fausto Gamba – ed è circondato da una bar-riera collinare alberata, concepita per ridurre le intrusioni sonore e limitare la visuale di automobili in transito. Inoltre, ci sono un impianto d’irrigazio-ne basato in gran parte sulla raccolta d’acqua piovana da percorsi ed edifi-ci, un eimpianto di illuminazione e un sistema di videosorveglianza attiva 24 ore 24, con telecamere collegate alla sede della polizia municipale. Un par-co urbano – chiude Gamba – che con la sala polivalente e il bar diventa un prezioso pozzo di opportunità cultura-li, artistiche e di svago per i cittadini di Gardone e gli abitanti delle Valle”.

Bar e sala polivalente per far vivere opportunità culturali

Una panoramica del nuovo parco urbano

L'esterno dell'edificio che ospiterà il bar

15.000 metri quadrati circondati da una barriera

collinare alberata. Un luogo con una sala

polivalente, un anfiteatro e un

particolare percorso didattico-informativo

Page 3: La Voce della Valtrompia 2010 04

3La Voce della Valtrompiaaprile 2010

Sono mesi di attesa per gli abitanti di Cortine, che entro l’inizio dell’esta-te avranno un mercato tutto loro, come per Nave (il martedì) e Caino (il lu-nedì). Una decisione che l’amministrazione ha preso a fronte del numero elevato di persone che abita nella frazione anvense e dell’esigenza espres-sa dalla gente di avere punti vendita di prodotti alimentari come possono essere formaggi, pesce, salumi, frutta e verdura. Presto, dunque arriverà anche a Cortine il settimanale che caratterizza pressoché tutti i paesi del-la Valle e che andrà a installarsi nella piazzetta Nikolajewka, proprio dietro all’oratorio di S. Marco (probabili giorni il mercoledì o il venerdì).

Lumezzane. Valutazioni sul parcheggio e ipotesi su nuovi collegamenti pedonali hanno allungato i tempi

Cortine di Nave: arriva il mercato

Fase di leggero stallo tecnicoper i lavori del parco Avogadro

I lavori di completamento del Parco Avogadro, a Lumezzane, sot-to la Torre Avogadro, si trovano momentaneamente in una fase di leggero stallo dovuta ad alcune ul-teriori valutazioni resesi essenzia-li nella costruzione dell’adiacente parcheggio. La fine dei lavori era infatti stata prevista per lo scorso giugno, ma per i cittadini sarà ne-cessario attendere ancora un poco per usufruire dello spazio. Il parcheggio, a servizio del centro storico di Piatucco, si trova in una posizione strategica nel cuore della frazione lumezzanese. Nelle adia-cenze si trovano infatti la Chiesa, l’arteria commerciale di Piatucco, le scuole e la Torre Avogadro, oggi monumento storico e spazio espo-sitivo. La mancanza di parcheggi, dovuta all’alta densità edilizia del-le costruzioni storiche, in un’area nevralgica della vita del paese, ha spinto l’Amministrazione comuna-le a dedicare, in aderenza al parco, una superficie di circa 1.000 mq alla

sosta veicolare in modo da libera-re Piazza Diaz, attualmente unica risorsa di parcheggi, e riservarla al solo traffico pedonale. Il collega-mento tra la piazza e il parcheggio avviene lungo via Torre, una strada stretta e in forte pendenza regolar-mente trafficata dagli autoveicoli. Si è pertanto reso necessario pre-vedere nel progetto un secondo passaggio esclusivamente pedona-le che unisca la piazza al parcheg-gio in sicurezza. Il parcheggio è costituito da 31 stal-li di sosta, comprensivi di quelli dedicati ai disabili, è illuminato e video sorvegliato. Anche il collega-mento pedonale verso piazza Diaz sarà corredato da lampioni. A completamento del parcheggio si prevede ora l’edificazione di un de-posito e di un chiosco bar dotato di servizi igienici esterni. Il prospetto nord del chiosco, che affaccia sul parco, è completamente svetrato affinché si crei un piacevole impat-to visivo con il paesaggio esterno. Inoltre, all’esterno e sempre in di-rezione nord verso il parco, un’area di 35 mq permetterà di posizionare tavolini e sedute durante la stagio-ne estiva.Una veduta del parco Avogadro

E-mail:valtrompiavocemedia.it

di Daniela Fedrigo

Concesio. Entro metà maggio la conclusione dei lavori nel parco che offrirà passeggiate ed escursioni in bici

Col fiorire della primavera Conce-sio avrà un altro spazio verde di cui usufruire: si tratta dell’area alla locali-tà Roncaglie, dove i lavori proseguono febbrilmente e dovrebbero concluder-si entro metà maggio. “L’intervento – dice l’assessore ai Lavori pubblici Re-nato Poinelli – è stato realizzato da un privato a scomputo di oneri e riguarda la posa di una piastra destinata a feste popolari, posta nel mezzo fra un’am-pia zona verde piantumata e un por-tico ad anfiteatro dotato di spazi per stand gastronomici e postazioni con allacci a corrente, acqua e gas. Inol-tre, sono stati ricavati dei parcheggi

e sulla strada che sale dal paese sono stati rifatti marciapiedi e arredo urba-no. L’idea di realizzare la piastra – pro-segue Renato Poinelli – nasce dall’esi-genza di mettere in comunicazione la zona di Roncaglie con l’ampio bosco del Monticello: per questo motivo è stato creato un ponte che collegherà questa zona con la località Artignago nella frazione di S. Andrea”. Il parco di Monticello si sviluppa in-teramente su area comunale e per-metterà passeggiate ed escursioni in bicicletta lungo i sentieri, ripuliti ogni sabato insieme al tratto del torrente Tronto, da gruppi di volontari (Anuu,

L’area di Roncaglie per collegare il paese col Monticello

Il parco del Monticello con i suoi quasi 300mila mq di superficie co-stituisce un vero e proprio polmo-ne verde per Concesio. La sua si-stemazione è cominciata nel 2008 e proseguirà anche nei prossimi anni e si può accedervi a piedi o in bicicletta da S. Andrea e dal nuovo ponte nell’area di Roncaglie.

Il Monticello

I lavori in corso nell'area di Roncaglie

Alpini, Sevac e Federcaccia) coordi-nati dalla Forestale. “Certo – precisa l’assessore Poinelli – ci vorrà qualche anno prima che tutte le opere di pulizia siano completate –, comunque il lavo-ro è costante e punta a migliorare la vita del bosco, e per il futuro vorrem-mo creare con la Forestale una cartel-lonistica che spieghi al passeggiatore le caratteristiche floro-faunistiche”. Un polmone verde di circa 300.000 mq, dotato di sentieri per ciclisti ed escursionisti, zona cintata per cani, area attrezzata e parco giochi, e ora fruibile anche da chi abita nella parte nord del paese.

Page 4: La Voce della Valtrompia 2010 04

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Page 5: La Voce della Valtrompia 2010 04

5La Voce della Valtrompiaaprile 2010

Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].

La parolaai lettori

LLETTERE

IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA

L'immissione assurdaDover entrare in rotatoria a Zanano dopo esser transitati nella strada che corre parallela alla ex statale 345 è impresa che richiede pazienza certosina, nervi saldi e robusti muscoli cervicali. Per chi scende dalla Valle, immettersi diventa davvero un problema, a causa della limitata visuale e di un ingresso decisamente troppo vicino alla corsia principale di scorrimento. Una rotatoria costruita gli anni scorsi senza usufruire dell’ampio spazio di cui si disponeva in direzione del cimitero.

IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA

A Gardone Val Trompiaun marciapiede verde

Ecco un esempio di buon agire che fa di un semplice marciapiede qualcosa di

bello. Speso ci troviamo a camminare per i nostri paesi e città tollerando

costruzioni necessarie eppur brutte. Certo, un marciapiede si può dir buono

se è abbastanza largo, se non ci sono buche, se ha delle rampe d’accesso per le

carrozzine e le biciclette. Ma a volte, come nel caso di questo breve tratto a Inzino, è arrivata l’idea giusta che l’ha arricchito di uno spazio verde, trasformandolo in una

gradevole aiuola urbana.

Resistenza:valori condivisiA distanza di tanti anni è giusto su-perare odio e risentimento. Ma non si può cancellare la storia. Come ha detto più volte il Presidente della Re-pubblica la Resistenza ha avuto un duplice carattere: “Quello della ri-bellione, della volontà di riscatto, della speranza di libertà e di giustizia che condussero tanti giovani a com-battere nelle formazioni partigiane e, non pochi, a sacrificare la loro vi-ta. E quello del senso del dovere, del-la fedeltà e della dignità che anima-rono la partecipazione dei militari, compresa quella dei seicentomila de-portati nei campi tedeschi, rifiutan-do l’adesione alla Repubblica di Sa-lò”. Certo, tra quanti aderirono alla Rsi c’erano anche giovani che lo fe-cero in buona fede. Ma sbagliarono. Il contributo dei cattolici alla lotta di liberazione, non solo è storicamente vero e accertato, ma anche e soprat-tutto perché nella Costituente che ereditò i valori più alti della Resisten-za, la componente cattolica seppe fondersi in modo articolato con le al-tre componenti che rappresentavano l'Italia liberata. Il contributo cattoli-co alla Resistenza, non è stato impor-tante solo per i giovani che andarono in montagna a combattere il Nazifa-scismo, ma anche per il fatto che sep-pe creare un tessuto di solidarietà tra popolazione civile e partigiani, che permise a questi ultimi di muover-si come pesci nell'acqua, godendo di un'ampia copertura che la gente sep-pe offrire proprio perché idealmente (anche senza imbracciare un'arma) si schierava accanto a dei combattenti per la libertà. L'appoggio morale e materiale e le coperture, che i parti-giani ricevettero da amplissimi strati della popolazione di un'Italia ancora soggiogata dal tallone nazifascista, è li a dimostrare come il senso comu-ne della gente normale, non diretta-mente coinvolta in eventi bellici, fos-se ampliamente schierato dalla parte di chi lottava per la liberazione del nostro Paese. Una volta che se n'è andata anche la generazione che ha

fatto la Campagna di Russia, di Gre-cia, d'Albania, d'Africa e via dicendo, chi resterà a ricordare e celebrare i valori della Resistenza e le centina-ia di migliaia di morti che sacrificaro-no la loro vita affinché l'Italia potes-se vivere nella giustizia, nella libertà e nella pace? La risposta è quasi ob-bligata: i giovani. Ma i giovani d'og-gi "sentono" questi valori? Vogliono viverli? E se anche rifiutano il tradi-zionale corteo sanno esprimere ipo-tesi alternative capaci di scuotere e coinvolgere la coscienza civile? Il di-battito è aperto, in gioco non ci so-no soltanto le sfilate ma i valori fon-damentali che reggono la Repubbli-ca Italiana.

Luca Artoni

Autostrada: un sognoche non si avveraDopo tanto clamore, siamo di nuo-vo al punto di partenza. Si complica per l’ennesima volta la realizzazione dell’autostrada della Valtrompia. Co-me cittadino sono stanco dei conti-nui annunci ai quali non segue una concreta realizzazione. Non so più

Nel gioco d’un viaggio per i mari del linguaggio l’imbarcazione di Italo Calvino è visione di un mondo che ci restituisce lo sguardo straniero in ter-ra straniera. Vedere nel profilo di “Città invisibili” una realtà da guardare con la lente di “Palomar”, come un’immersione sotto la superficie delle co-se per scoprire parole che fan da specchio di navigazione nell’universo de-gli uomini. Muoversi così con le “Lezioni americane”, stringendo una map-pa che non dà indicazioni ma offre punti di vista per poter immaginare che cosa si potrebbe fare “Se una notte d’inverno un viaggiatore” dovesse ritrovarsi a giocar le sue carte nel “Castello dei destini incrociati”.

cosa dire. Come è possibile nel 2010 impiegare un’ora del proprio tempo per fare 20-25 km? Un‘ora di tempo sempre che le condizioni siano otti-mali. Figuriamoci se piove o c‘è un tamponamento oppure dei lavori in corso. A questo punto sarebbe im-portante una presa di responsabilità da parte di tutti: ambientalisti, pro-prietari dei beni da espropriare e isti-tuzioni. Così non si può andare avan-ti. È un‘odissea. Senza contare il fat-to che mezzi pesanti e autovetture passano in zone abitate e in alcuni casi la strada taglia a metà i paesi. Si provi ad attraversare o a immaginare i ragazzi in bicicletta...

Piera Zanoni

La giornatadei lavoratoriLa nostra valle è sempre stata nota per il lavoro. La nostra storia e la no-stra cultura sono state segnate e ca-ratterizzate dalla voglia di fare e di lavorare. Il lavoro, anche da noi, è in crisi. Le parole cassa integrazione so-no ancora, per chi più e per chi me-

no, una raltà presente. Ma la mia ri-flessione sul lavoro, caro direttore, vorrebbe andare più in là. Il 1° mag-gio è storicamente il giorno dei lavo-ratori; un giorno che si festeggia a li-vello nazionale come giorno di festa in cui non si va al lavoro. Molti si au-gurano che la giornata di festa sia il segno della conferma di una ripresa lavorativa e, soprattutto, l‘occasione per un ulteriore riflessione sulla si-tuazione dei lavoratori, sulla loro si-curezza nella speranza che le morti bianche e gli incidenti diminuiscano. C‘è ancora chi muore sul lavoro o si infortuna, più o meno gravemente. È una situazione che interroga e inter-pella l‘intera società. Mi piacerebbe che tutti ricordassero questa giorna-ta, non solo come una occasione per una scampagnata.

Giacomo Norvegesi

Errata corrigeSi precisa che la dott.ssa Alessandra Ghidini, autrice dell'articolo "Nevi e Melanomi: Prevenzione" apparso sul numero di marzo, è esperta in der-matologia e non specialista.

E-mail:valtrompiavocemedia.it

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Page 6: La Voce della Valtrompia 2010 04

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7La Voce della Valtrompiaaprile 2010

Area ex-Teorema. Iniziati i lavori in una delle aree valgobbine più discusse: sarà piazza Giovanni Paolo II

Soluzione: sul muro un giardino

Cvl, 25 anni al servizio dei disabiliLa cooperativa Cvl (Caldera Vigilio Lumezzane) festeggia il suo venticinquennali impegno a fianco dei disabili con alcune iniziative. Martedì 27 aprile (ore 20.30) all’oratorio di Sant’Apollonio ci sarà l’incontro “Comunità accogliente, comu-nità responsabile: riflessioni, aspettative e proposte”, condotto da Luigi Dotti. Martedì 4 maggio (ore 20.30) è in programma, sempre in oratorio, la visione del film “Si può fare” con cineforum condotto da Enrico Danesi. Martedì 8 giugno al teatro Santa Giulia di Brescia (ore 20.45) va in scena lo spettacolo “Cadono Farfalle” della Cooperativa Cvl inserito nel progetto europeo “Differenziarti” (replica il 10 giugno all’Odeon di Lumezzane). A settembre, infine, è prevista l’inaugurazione della nuova sede del Centro diurno disabili “Il Cammino”.

Lumezzane

Teorema risolto o, per dirla co-me sui libri di scuola, cmvd (come volevasi dimostrare). Sono iniziati a marzo i lavori dell’area ex-teore-ma, che negli anni è stata al centro di molte polemiche e discussioni. L’area in questione, ex zona industria-le nel centro di S. Sebastiano, su cui sorgerà la piazza e il nuovo giardino “verticale”, è stata acquisita dal co-mune valgobbino quasi vent’anni fa. Su questa son state fatte le proposte più svariate. Ce ne sono state parecchie decine, dalle semplici ipotesi abbozzate da geometri o architetti a veri e propri progetti di realizzazione. Il clima degli anni 80, orientato a una forte densi-tà edilizia produsse disegni di palaz-zi con molti piani e grandi complessi commerciali. Ma non se ne fece nul-la. Pochi gli apprezzamenti da parte dei lumezzanesi, mai convinti delle proposte, e forti i contrasti tra le for-ze politiche. Tra un se, un ma e un no si è giunti al 2003; anno in cui il conflitto sulla destinazione dell’area diventò acceso , con manifestazioni pubbliche. Si temeva una cementi-ficazione esagerata dell’area. Sono

continuate poi discussioni, confron-ti e scambi di idee che hanno portato ad un avvicinamento tra le varie parti. Alla fine in via Roma ci sarà un giar-dino, che ha trovato l’accordo della maggior parte delle forze politiche. L’intervento prevede il recupero com-plessivo dell’area di oltre 6.500 metri quadri. L’attuale Piazza Roma sarà raddoppiata pavimentata con mate-riali di qualità. Il cuore del progetto sarà un giardino con alberi, fiori, per-golati, panchine aiuole visibili anche dalla piazza, e con un interessante so-luzione per coprire il muro del cam-po di calcio del vicino oratorio: uno schermo vegetale, un vero e proprio giardino verticale. All’interno un in-sediamento commerciale con bar, o ristoranti o altro. Previsto anche un ampliamento della via di acces-so all’oratorio, percorsi pedonali per raggiungere le scuole e, ovviamente, dei parcheggi. Nell’accordo si preve-de anche la realizzazione, in questo spazio, della biblioteca comunale. I lumezzanesi attendono con ansia la realizzazione di un’opera in un’area che da decenni ormai aspettava di non essere più un “ex-qualcosa” ma un’identità definità. Sarà piazza Gio-vanni Paolo II.

di Mauro Toninelli

Edificio francese realizzato con il giardino sul muro

E-mail:valtrompiavocemedia.it

Il gruppo Volontari Croce Bianca di Lu-mezzane, presieduto da Valeriano Gob-bi, si è arricchito di un nuovo servizio: da alcuni mesi ogni mercoledì sera nel campo da tennis di Fontana si esercita l’unità cinofila. Obiettivo del gruppo è superare l'esame per l'abilitazione di unità cinofila da impiegare per la ricer-ca di persone disperse. La palestra di la-voro è un campo inutilizzato da tempo e riqualificato grazie al lavoro dei vo-lontari del Nucleo cinofilo. Il campo è stato concesso in comodato d’uso dal signor Fausto Ghidini. “Attraverso il

Nucleo – ricorda il presidente Gobbi – i volontari si possono allenare in manie-ra adeguata, e per autofinanziarsi ven-gono organizzati vari corsi di socializza-zione e obbedienza per il cane e il suo conduttore; per avvicinare i cani alla re-altà della ricerca, vengono effettuate anche uscite domenicali in ambiente, simulando il soccorso di dispersi”. Nel-la nutrita squadra i referenti sono Ales-sandro Ghidini e Alessandro Migliorati, agli ordini del nuovo comandante della Croce Bianca, Adriano Vivenzi, a capo degli oltre 400 militi. (a.s.)

Il gruppo cinofilo della Croce Bianca

Il Comune di Lumezzane prevede per il 25 aprile un programma comme-morativo a celebrazione del 65° anni-versario della Liberazione.La giornata inizierà con la S. Messa in suffragio dei Caduti per la Libertà presso la Chiesa di San Sebastiano, da dove partirà un corteo che arriverà alla Residenza Le Rondini. Durante la processione saranno effettuate varie soste, intese ad onorare con un breve discorso e una corona d’alloro i mo-numenti che rammentano la sconfitta dell’occupazione nazifascista: al Mo-numento dei Caduti in Piazza Roma e

al Cippo Brugnolotti, lapide che ricor-da Giancarlo Brugnolotti, il partigiano in bicicletta, un onore per Lumezzane. Tornato da El Alamein, Giancarlo si rifugiò proprio in questo paese della Valle insieme al padre, e qui lavorò per due anni, maturando nel frattem-po la decisione di non nascondersi, di combattere. Fu catturato e fucilato pochi giorni prima della vittoria par-tigiana, tradito dalla catena della sua bicicletta, mentre fuggiva con alcuni compagni dopo aver coraggiosamente assaltato una caserma.Da qui si prodeguirà verso il Munici-

pio, davanti al Monumento alla Resi-stenza, e non si mancherà di tratte-nersi al Cippo Verginella, altro nome significativo per la Valle. Giuseppe Verginella, comandante della Brigata valtriumplina, fu condotto per essere interrogato proprio a Lumezzane, cen-tro organizzativo della brigata di tutta la valle. Venne ucciso mentre cercava di scappare. Il corteo, accompagnato passo dopo passo dal Corpo Musicale di S.Apollonio, terminerà infine con un rinfresco presso Le Rondini. Domeni-ca 18 aprile la commemorazione inve-ce ha avuto luogo sul Monte Sonclino, patrocinata dall’Anpi provinciale di Brescia: si è ricordato l’anniversario della Battaglia del Sonclino del 19 apri-le ‘45, dove 18 partigiani persero la vita allontanando i nazifascisti. (d.f.)Il monumento dei Caduti

Memoria. Corteo del 25 aprile, anticipato dal ricordo della battaglia del Sonclino domenica 18 con l'Anpi

Iniziative e commemorazioni per la Liberazione del 1945

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9La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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Sessant’anni di volontariato, sono quelli prestati da Guido Bugatti, sud-divisi tra impegno politico, sportivo, sociale e dirigenziale. Bugatti, classe 1922, testimonia come si possa impe-gnare l’età della pensione, in manie-ra attiva per sè e per gli altri. Grazie all’esperienza avuta nella vita, porta la sua conoscenza a favore dei giova-ni. “In una comunità come la nostra, ci sono mille cose da fare”, dice, ri-cordando come proprio per i giovani avesse dato vita alla scuola di sport nella seconda metà degli anni ’80 por-tata avanti per tre anni, mentre era il responsabile dell’unione delle asso-ciazioni sportive di Lumezzane (Uasl). “Quell’iniziativa era nata dall’esigenza di impegnare i ragazzi nel pomerig-gio e dare loro nozioni sullo sport e il comportamento da tenere con gli altri”. Le palestre delle scuole erano

Lumezzane. Guido Bugatti, un valgobbino doc con una storia da raccontare

di Angelo Seneci

piene di ragazzi. Molti di loro sono oggi dirigenti delle società sportive, a testimonianza che seminando sui gio-vani si raccolgono frutti. Nello stesso periodo Bugatti promosse il “giorna-lino dell’ Uasl” dove le società espri-mevano il loro pensiero, presentando anche i risultati delle loro diverse ini-ziative. Le cariche rivestite fin dall’età giovanile sono state tante: presidente dell’associazione cattolica e del csi di S.Apollonio, segretario della Demo-crazia Cristiana, consigliere comunale e assessore. “Ma l’avvenimento a me più caro, è avere ridato vita nel 1961, dopo 5 anni, all’attività del Lumezza-ne Calcio, insieme a Ilario Bonomi, Giuseppe Bonomi, Francesco Bos-

Sessant’anni dedicatiall’opera di volontariato

Classe 1922, si è speso

tra impegno politico, sportivo, sociale

e dirigenziale. A 68 anni si è iscritto

all'università di Pedagogia

Guido Bugatti

sini (Pangiogo) e Nino Maratti”. Nel 1989 fu riconosciuto come sportivo dell’anno e ricevette la medaglia d’oro dall’allora amministrazione, durante la festa dello sportivo. Nel 1990, all’età di 68 anni, ha cominciato a frequenta la facoltà di Pedagogia. Negli ultimi anni ha deciso di recupe-rare il contatto con i bambini. In tanti anni di passione civile, svolta in molti campi, un unico rammarico rimane al nostro personaggio, proprio relativo al mondo del lavoro: “Non vedo nelle nuove generazioni quei ceppi famiglia-ri che hanno creato il benessere della nostra terra. Mi pare manchi la capaci-tà di ripetere il passato, anche se rico-nosco che i tempi sono diversi”.

Nuovo regolamento di polizia urba-na per la Valgobbia. L’assessore alla sicurezza, Cosimo Alemanno, par-tendo dal presupposto che il pre-cedente risaliva ai primi anni ’50 ri-corda che “Per i cittadini, si apre un nuovo orizzonte entro il quale so-no contenuti nuovi criteri di rego-lamentazione dei rapporti sociali e nuovi principi di sicurezza urbana. Il nuovo strumento contempla an-che le tante ordinanze che i sinda-ci avevano emesso nel passato, per regolamentare i fatti nuovi che, via via si manifestavano. Data la natu-ra dello strumento e la prospettiva della sua durata nel tempo, questa non può che essere una scelta lungi-mirante”. Naturalmente la Pubblica amministrazione, non ha la presun-zione di poter sconfiggere fenome-ni molesti, come pure i problemi an-nosi del disturbo alla quiete pubbli-ca, arrecato dai e nei pressi dei pub-blici esercizi di somministrazione. “Prevedere una norma che sanzioni i capannelli chiassosi di persone o co-loro che lasciano accesi moto e mo-torini all’esterno, costituisce un’ar-ma in più per la difesa del diritto al riposo dei cittadini”. Le minoranze hanno messo in evidenza che ci sono norme specifiche e quindi spesso dif-ficilmente applicabili e gestibili, un eccesso di divieti e articoli che pre-vedono una restrizione individuale. L’assessore ha ricordato al riguardo che “la nostra Polizia Locale o gli al-tri Organi di Polizia, deputati all’os-servanza di quanto si propone, saprà applicare le norme con raziocino”. Con l’intento di indurre il cittadino ad un comportamento socialmente responsabile e collaborativo, sono stati inseriti alcuni divieti ed obbli-ghi il cui mancato rispetto potrà es-sere sanzionato con un ben preciso valore pecuniario; da 25 a 500 euro. Il comportamento di alcuni va og-gi perseguito perché disturba. An-che il comandante della polizia ur-bana, Lorenzo Dal Lago, ha rimarca-to che “il buon senso starà alla base dell’applicazione del regolamento. Sono previste sanzioni per compor-tamento lesivo dei diritti degli altri e per comportamenti effettivamen-te non civili”.

Nuovo regolamentodi polizia urbana

Fiume Gobbia. Le rilevazioni dicono che la situazione è cronica, nei prossimi 10 anni gli impinti depuranti

Come sta il Gobbia? Il tema am-bientale è entrato nella mentalità dei cittadini valgobbini. Due i tipi d’inqui-namento che lo affliggono: privato (organico e di detersivi), che va diret-tamente nel fiume; e industriale, che viene depurato dalle aziende.Nonostante i segnali positivi, i dati a disposizione sulla qualità delle acque superficiali nel territorio di Lumezza-ne confermano una situazione di for-te criticità e dal 1988 ne evidenziano una situazione ormai cronica. L’ammi-nistrazione comunale ha operato per rientrare nell’Aato (Autorità ambito territoriale ottimale) della Provincia di Brescia, dal quale fino al 2004 era rimasta esclusa, ma se il collettore fo-gnario che porterà le fognature della

Valtrompia è già in gran parte realizza-to, il ramo per Lumezzane è solo alla progettazione. L’inquinamento organi-co, per gli scarichi domestici, coinvol-ge Gobbia e Mella e sarà risolto con il completamento del collettore e l’am-pliamento del depuratore di Verziano. L’Aato ha messo tra le massime priori-tà del “Piano d’ambito” (Programma-zione provinciale degli investimenti per acquedotto e fognatura) la realiz-zazione di questi impianti nei prossimi dieci anni. I punti di prelievo lungo il Gobbia sono ben 170 e i metalli pre-senti nei reflui (rame, zinco e cromo esavalente) non possono essere filtra-ti dal depuratore. Intanto continua la mappatura degli scarichi aziendali nel Gobbia e affluenti

Inquinamento nelle acque

Un tratto del fiume Gobbia

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11La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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Con l’arrivo della buona stagione torna un po’ a tutti la voglia di passeg-giate e di escursioni. È per questo che il Cai di Lumezzane propone, come or-mai da anni e con successo di pubbli-co, gite ed escursioni aperte a tutti. Per dovere di cronaca va detto che già da marzo la sezione valgobbina del Club alpino italiano ha proposto gite: il 28 marzo sui sentieri di Alone e l’11 aprile visita alla Rocca d’Anfo. Primi appuntamenti di una nuova sta-gione che, sulla scorta del successo di quelle passate, si preannuncia ricca di successo e gradimento, grazie al-la varietà delle mete che offrono sti-moli diversi e difficoltà più o meno intense. Ovviamente soddisfatto, per la risposta alle iniziative, il consiglio

Lumezzane. Ricca la proposta escursionistica per la nuova stagione del Club alpino italiano valgobbino

di Mauro Toninelli

Con il Cai escursioni e visiteche sono alla portata di tutti

Il bel tempo ormai sta arrivando

e in tutti nasce il desiderio di viaggi

e gite fuori porta: informazioni, novità e

iniziative sul sito www.cailumezzane.it

Nuovi orari estivi per la pista comunale

Lo stadio comunale di Lumezzane, è dotato di una pista di atletica che circonda tutto il terreno di gioco. Da anni diviene il punto di ritrovo per molti che amano fare jogging, ma che nella cittadina Valgobbina faticano a trovare un luogo pianeggiante. Da

aprile a settembre, escluso il mese di agosto, sono in funzione nuovi orari Da martedì a giovedì due aperture: dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 21. Il sabato la pista è accessibile dalle 9 alle 11 tranne quando viene utilizzata dalle scuole.

direttivo guidato dal presidente Giu-seppe Aquino.Il primo appuntamento è il 25 apri-le, un’escursione a cima Cornagera (1312) in provincia di Bergamo. E poi molte altre: il 9 maggio all’Isola Palma-ria (La Spezia); il 23 maggio a Monte Casale (1630) a Comano; il 6 giugno traversata in Val Chiavenna (1294) a Castasegna in Svizzera; il 20 giugno gallerie del Pasubio (2000); il 3 luglio rifugio Diavolezza (2973) al passo Ber-nina e da lì il 4 luglio salita al Piz Palù (3905); il 17 luglio rifugio Lagazuoi (2752) e da lì il 18 luglio la traversa-ta in Val Travenanzes; il 4 settembre rifugio Bertone e il 5 da lì Mont de la Saxe (2584); il 19 settembre rifugio e lago Coca (2108); il 3 ottobre laghi di Cornisello (2112).Una serie di luoghi che evocano im-magini ed emozioni. Per ciascun viag-gio il Cai Lumezzane offre, sul proprio portale online www.cailumezzane.it, indicazioni ulteriori sulla difficoltà e sul mezzo di trasporto proposto per ciascuna uscita. Sempre sul sito altre informazioni: documenti, immagini, iniziative culturali, altre proposte e la versione online de “Il Ladino”, il noti-ziario annuale della sezione. La sede, in via Cavour 4, è aperta il mercoledì dalle 20.30 alle 22.30 per informazio-ni, ritiro dei programmi, tesseramento, scambio di idee.

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Marcheno. Cavaliere della Repubblica è stato un vivo esempio di dedizione e di passione per il bene comune

El Gioàn Risinèl, fu testimonee sindaco della Liberazione

Presidente dell’asilo, assessore ai Lavori

pubblici, animatore di Azione cattolica e

cofondatore della Dc. Alpino classe 1908, voce stentorea con un debole

per le romanze

Per marchenesi e non era sempli-cemente “El Gioàn Risinèl”, il sindaco della Liberazione e cavaliere della Re-pubblica. All’alba svegliava tutta la na-tiva Aleno, cantando al balcone della finestra; alle nozze era un vanto averlo sull’organo suonato dal maestro Mario Bertelli e accompagnato dal violino a cantare l’Ave Maria di Schubert. La sua era la “Contrada del Ribelle”. Educati in Azione cattolica ai valori della liber-tà dal parroco don Severino Cardoni, tutti i hanno preso parte alla Resisten-za: suo fratello Davide, la sorella Maria sposa ad Angelo Moreni poi indimen-ticato sindacalista, il Miglio Trevaini (Scarpulì), i Sabatti, i Galbardi, Ar-desi, Doloni, Contessa, con base nel-la casa del Cecco Bertussi che aveva voluto il Gioàn come padrino del suo

primo figlio nel 1941. Subito nel Cln guidato da Ottorino Frialdi, presiden-te dell’Azione cattolica, toccava a lui indossare la fascia tricolore di Sinda-co della Liberazione e portarla a Roma al Quirinale nel 1946. Aleno piangeva i suoi morti. Si guardava al futuro: lui dava l’esempio. Aveva ricominciato a cantare nel suo laboratorio, dove pro-vetto “incassatore” ricavava a colpi di scalpello dal blocco grezzo di legno splendidi calci di fucile, adattandovi

Alta Valle

Sulla strada che dall’abitato di Mar-mentino diparte verso Irma s’apre il paesaggio di cime innevate dell’Alta valle, ma se s’abbassa lo sguardo nella conca che dirupa a sinistra si possono scorgere fra i rami macchie di rifiuti in-gombranti. “Quest’area di bosco – dice il geometra Romeo Sosta, responsabi-le dell’Area tecnica in Comune – è sta-ta utilizzata fino agli anni Ottanta inol-trati come una discarica e ha raccolto nel tempo scarti d’ogni sorta. Per que-sto motivo, l’Amministrazione comuna-le ha deciso di avviare il progetto di bo-nifica, che in origine era più articolato e poi ha dovuto ridimensionarsi per via

delle poche risorse a disposizione”. Un intervento per il quale il Comune ha po-tuto usufruire del contributo di 10mila euro fornito dalla Provincia di Brescia e attraverso il quale si è adoperato per trovare la migliore via alla soluzione del problema. “Per prima cosa – preci-sa il geometra Sosta – abbiamo avan-zato una richiesta alla Comunità mon-tana di Valle Trompia, che a settembre ci ha rilasciato una concessione di un anno per poter realizzare una pista di esbosco con la quale raggiungere la ba-se del pendio. Poi, siccome la pista inte-ressava anche due terreni privati e uno dei proprietari effettua scavi per me-

stiere, abbiamo raggiunto con lo stes-so un accordo, affidandogli l’incarico di esbosco e prelievo dei rifiuti per una ci-fra pari alla sovvenzione fornita dalla Provincia. In questo modo – riferisce il tecnico comunale – verrà costruito un tracciato che consentirà al proprietario di prelevare i materiali di scarto e por-tarli nell’isola ecologica posta in locali-tà Termine, dove verranno smaltiti da Asvt”. Una proficua collaborazione tra pubblico e privato che entro l’estate ri-sanerà l’intera area, con l’intenzione di trasformare la strada forestale cre-ata in viabilità agro-silvo-pastorale per l’accesso al bosco ceduo.

A Marmentino si scava per bonificare la vecchia discarica

di Edmondo Bertussi

Da destra, Giovanni Rizzinelli a fianco dell'on. Angelo Gitti durante l'inaugurazione delle scuole di Brozzo il 5 dicembre del 1965

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Il Comitato “Sagra del formaggio nostrano di Valtrompia” e Acv (Associazio-ne culturale Valle Trompia) organizzano il concorso letterario aperto a tutti “Che poesia il nostrano Valtrompia!”. Per partecipare basta comporre una poesia o uno slogan in lingua italiana o dialetto bresciano che abbia come tema la produzione del formaggio nostrano Valtrompia, il mondo contadi-no o l’allevamento. Le poesie devono pervenire all’Acv (via S. Carlo 5, Gardo-ne VT) entro il 3 luglio. I vincitori saranno premiati durante la sagra del for-maggio nostrano di Pezzaze del 7 e 8 agosto con forme di nostrani o opere letterarie di Aldo Cibaldi e Angelo Canossi. Info allo 030 8913473.

Poesia e formaggio, un concorso letterario

L'area interessata dalla bonifica

millimetricamente la bascula d’acciaio con maestria insuperata. Attorno i ra-gazzi stavano ad osservarlo in silenzio, sperando in uno “scarto” su cui adat-tare un affusolato stecco di nocciolo a mò di canna per giocare alla guer-ra. Spesso, appoggiato alla morsa di lavoro con sopra il blocco sbozzato, rimaneva solo il suo grembiule. Lui era corso giù al paese all’Asilo di cui era presidente (e così fu per vent’an-ni) chiamato dalle Suore per necessi-

tà improvvise. Oppure era in Comune, assessore ai Lavori pubblici, a cercare l’idraulico perché non arrivava l’acqua a una fontana dove tutti andavano col fiasco o il secchio a prendere da bere e le mamme a lavare i panni; o perché aveva nevicato e bisognava insabbiare le strade verso le frazioni o l’aveva cer-cato il parroco don Ernesto Moscar-di. È scomparso nel 1983: il 25 aprile al suo paese è sempre vivo anche nel suo ricordo.

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15La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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A fine marzo Memmo di Collio ha ritrovato bar e minimarket: da cinque anni non aveva un punto commer-ciale. “In principio fu Memmo…” sta scritto nella storia dell’antico borgo disposto a “chiocciola medioevale” con la chiesa dedicata a Sant’Antonio protettore degli animali: lassù vi sono le tracce della strada romana del Muf-fetto dalla Valle Camonica e Graticel-le, tombe coeve, il resto di un castello medioevale. Fiorente nei secoli per l’allevamento e la produzione di rino-mate formagelle, Memmo negli anni Settanta e Ottanta aveva un suo par-roco (ora ci pensa quello di Collio), il mercato, le scuole e contava più di 300 abitanti, contro gli attuali 150. Lo spopolamento a cavallo di quel perio-do ha colpito duro. Il lavoro nelle mi-

niere vicine, che integrava la magra economia di montagna, languiva da tempo. Bastava scendere verso la Me-dia Valle per ritrovarlo sicuro. Mem-mo si spopolava e venivano meno i servizi: una trentina di anni fa le scuo-le, otto anni fa l’ultimo bar, da cinque l’ultimo negozio. Ora si ricomincia da qui, dai servizi: un bar con adiacente minimarket. Lo gestisce Giuseppina (Giusi) Zanolini: l’ha chiamato “Pi-

nocchio”, perché definisce bene una “avventura” cominciata a 36 anni. Il tutto nasce dalla decisione del Co-mune di ristrutturare l’edificio su tre piani delle “ex scuole” per ricavarne locali adatti a servizi per la comuni-tà. Si è ricavato un locale di circa 50 mq per il “minimarket” d’alimentari e prodotti tipici nostrani, mentre altri 80 mq riguardano il bar con annessa saletta per riunioni pubbliche.

Memmo di Collio. Nel piccolo borgo di 150 abitanti ricominciano i servizi

di Edmondo Bertussi

Giuseppina Zanolini davanti al minimarket di Memmo

Quando tutto riprendeda bar e minimarket

Un'inversione di rotta. Il tutto nasce dalla

decisione del Comune di ristrutturare l’edificio su

tre piani delle “ex scuole” per ricavarne locali adatti a servizi per la comunità

Nonostante crisi di sponsor e diffi-coltà, gli Amici del Forno di Taverno-le continuano a proporre iniziative che valorizzino il monumento indu-striale visitato pure da Leonardo da Vinci, il quale vi voleva scoprire il se-greto della potenza dei mantici bre-sciani nel ravvivare la fiamma per la colata del minerale ferroso.Da sabato 10 aprile e fino al prossi-mo 2 giugno al Forno si possono am-mirare duecento pezzi (insieme ai fondali in carta delle rappresenta-zioni) appartenenti all’inestimabile collezione di Bruno Poieri, il “tedo-foro” del Teatro minimo italiano che ne decanta arte e bellezza in tutto il mondo: già nel 1994 era a San Fran-cisco in California con i suoi amici della Fondazione adrense, in occa-sione della mostra “Pinocchio and the Art of Puppet Theatre, il Tea-tro Minimo Italiano”. Una mostra cui s’accompagnano anche un’esibi-zione di francobolli e, occasione ra-ra, quadri e disegni fatti da Tancre-di Mucchetti, ultimo grande mario-nettista bresciano. “In un momento difficile – spiega Mara Bontacchio, segretaria dell’associazione presie-duta da Cesare Giovanelli – si ci stia-mo sforzando con l’aiuto di sponsor privati ed enti (Comune e Comunità montana) per consolidare l’enorme lavoro volontario attraverso cui da quindici anni proponiamo manife-stazioni, mostre, concerti”.Domenica 30 maggio due spettaco-li di burattini alle ore 16 e alle 17, durante la settimana spazio per le scuole con già più di 600 prenotazio-ni. Per tutti, l’imperdibile occasione di visita gratuita e guidata alla strut-tura tutti i fine settimana fino al 2 giugno dalle ore 15 alle 19.

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È stata festa storica a Brozzo quella che ha visto l’inaugurazione congiunta di un complesso di ope-re civili e dei restauri alla chiesa di San Michele, con la contemporanea presenza del 90enne don Martino Bonetti, indimenticato parroco dal 1965 al 1996, che quivi ha celebrato il 65° anniversario di Messa.Un’operazione importante, realiz-zata in collaborazione fra la Pro-vincia di Brescia, il Comune di Mar-cheno e la Parrocchia con un inve-stimento complessivo di 840mila euro, ripartiti grosso modo in par-ti eguali.Provincia e Comune hanno così ri-solto un problema rilevante per tut-ta la viabilità dell’Alta Valle sia ver-

so Collio sia verso la Valsabbia: l’al-largamento dell’accesso dalla ex statale 345 e del ponte che proprio davanti alla chiesa parrocchiale im-mette sulla Sp 3 Brozzo-Nozza.Costruite due larghe spalle in ce-mento sul Mella con robuste travi, si è creato un impalcato che ha am-pliato la superficie a livello strada di circa 60 metri quadrati.Questo ha mirato a vari obiettivi: l’allargamento della carreggiata del ponte, agevolandone notevolmente l’ingresso; il passaggio protetto per i pedoni nei due sensi; il gradevole ridisegno del sagrato della chiesa; la riqualificazione della piazzetta Giovanni XXIII e dei dintorni. Parallelamente la comunità par-rocchiale guidata da don Giusep-pe Rossi si è accollata una spesa di 115mila euro con contributo del Comune di 30mila euro per la si-

Brozzo. Una festa per l'inaugurazione di un complesso di opere civili e religiose

di Edmondo Bertussi

La chiesa di San Michele

Un ponte e i restaurialla chiesa di S. Michele

Quattro chilometri separano Cimmo dal centro di Tavernole, da quando negli anni Venti fu costruita la strada che s’inerpica su per la montagna si-no a quota 750 metri. “I lavori – dice il sindaco Andrea Porteri – sono ini-ziati nel 1999 e ora noi stiamo com-pletando il sesto e penultimo lotto, allargando un tratto di strada di cir-ca 600 metri tra le località Gromello e Re e provvedendo a rifare un tornan-te particolarmente pericoloso”. Con una spesa di 130mila euro sostenuta in parti eguali da Comune e Regio-ne, i lavori proseguono in modo ser-rato e dovrebbero concludersi entro le prime settimane di maggio. “Ri-spetto al progetto presentato – dice l’assessore ai Lavori pubblici Luca Bo-nanomi – sono state fatte opere ag-giuntive per lo scolamento delle ac-que meteoriche e la costituzione di terre armate. Inoltre, dato che la stra-da non è dotata d’impianto d’illumi-nazione, installeremo su tutto il per-corso delle colonnine catarifrangen-ti”. Una serie di interventi che si com-pleteranno con l’ultimo stralcio di la-vori sul tratto finale in località Gro-mello e già preventivato nel bilancio comunale. “Abbiamo presentato la domanda sull’ultimo lotto – precisa il sindaco Porteri –, ora attendiamo entro giugno la risposta della Regio-ne, che finanzierebbe l’opera con un fondo perduto del 54% sulla spesa complessiva. Quest’ultimo intervento sarà il più impegnativo, perché inte-resserà l’allargamento della strada a monte, con la difficoltà di dover la-vorare a sbalzo e la necessità di rifare tutti i muri di contenimento, ma con-tiamo di terminare tutto al massimo entro la primavera 2011”.

Cimmo,lavori sulla strada

stemazione completa dell’esterno della chiesa.Si è cominciato dal tetto, poiché in occasione di pioggia si riscontava-no infiltrazioni d’acqua.Risultava in discreta condizione la copertura della navata, mentre erano malconce le falde secondarie che coprono cappelle laterali, orga-no, sacrestia e un piccolo bagno.Si è optato, dunque, per la sostitu-zione di travature e completa re-visione del manto di copertura. Si sono ritinteggiate le pareti esterne, completate proprio in occasione dell’inaugurazione del nuovo svin-colo che dalla provinciale gira at-torno alla chiesa. Ora la facciata di San Michele splende di notte, illuminata dai fa-retti inseriti a raso nel nuovo sa-grato, ed è pronta ad accogliere i fedeli in preghiera.

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Sarezzo. Il presidente Ladislao Mattiuzzo racconta la genesi e lo spirito dell’Associazione Madonna del Castello

Cinquant’anni di volontariatoper la Madonna del Castello

Dal 1960 l’Associazioneha avuto sempre

l’obiettivodi condecorare

con manifestazioni culturali, folcloristiche,

ricreative e sportivele tradizionali festività

Mezzo secolo è trascorso da quan-do il giovane curato don Nicola Bra-gadina diede slancio vitale alla frazio-ne di Inzino, fondando con intrapren-denza e tenacia tutta valtrumplina la “Associazione Madonna del Castel-lo”. Era il 1960 e nello statuto stavano scritte come allora la finalità: “Obietti-vo dell’associazione è sempre stato di condecorare con manifestazioni ester-ne (culturali, folcloristiche, ricreative, sportive) le tradizionali festività della Madonna del Castello della Valle di Inzino, a completamento e in armonia con le iniziative di carattere spirituale promosse dall’autorità religiosa”. “Lo spirito della nostra associazione – dice il presidente Ladislao Mattiuzzo – è di volontariato puro. Ogni anno cerchia-mo di rendere sempre più ricca la fe-

sta dedicata alla Vergine Maria, e con il piccolo surplus che riusciamo a raci-molare tentiamo di raccogliere somme da dedicare ai lavori di manutenzione del santuario. Quest’anno, ad esem-pio, siamo riusciti a corrispondere a don Eugenio Panelli i 15mila euro ne-cessari per la realizzazione dei servizi igienici”. Il 17 aprile è stato inaugura-to presso i giardini Lombardi un mo-numento con tre colombe, ciascuna a memoria delle opere avviate dal com-

pianto don Nicola Bragadina: il Coro di Inzino, le case del “Villaggio Mar-colini” e l’Associazione Madonna del Castello. Un’inaugurazione che è stata la prima di tanti “promemoria” fissati lungo tutto l’anno per ricordare in ogni momento alla comunità l’importante ricorrenza dell’Associazione. “Nell’an-no del 50° – spiega Ladislao Mattiuzzo – oltre a condecorare la lunga festa del ‘Settembre inzinese’ (quest’anno dal 4 settembre al 9 ottobre), vogliamo che

ogni mese tutti possano ricordare l’im-portante cammino compiuto sin qui. Ecco perché abbiamo predisposto una serie di appuntamenti, a cominciare dall’8 maggio alle ore 20.30 presso il santuario con il concerto di musiche sacre “Armonie alla Madonna del Ca-stello”, tenuto da un soprano con l’ac-compagnamento musicale di violino e organo. Il 27 maggio alle ore 20.30 presso la parrocchiale di S. Giorgio la conferenza-dibattito ‘Emergenza edu-cativa’ con relatore don Carlo Brescia-ni, rettore del seminario di Brescia. Il 20 giugno la gita pellegrinaggio pres-so il santuario Santa Maria delle Gra-zie a Curtatone (Mn), l’1 luglio alle 20 presso il santuario la S. Messa in suf-fragio di tutti gli amici e collaboratori defunti, l’11 luglio un’escursione sul Guglielmo, dal 4 settembre al 9 otto-bre il settembre inzinese il 20 novem-bre alle ore 18.30 la S. Messa in par-rocchiale e l’incontro dei consiglieri. La chiusura spetterà alla personale del pittore Massimo Zuppelli da dicembre 2010 a gennaio 2011”. Un anno per ce-lebrare la festa di questa associazione e un modo per ricordare il santuario dedicato alla Madonna del Castello, meta di tanti pellegrini forestieri, da quando lo scorso 7 novembre è stato vincolato spiritualmente alla basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, di-venendo luogo per ricevere l’Indul-genza plenaria.

Media Valle

C’è voglia di essere più vicini alla citta-dinanza nel comune di Villa Carcina. In questa direzione muove i passi il nuovo “Sportello amico del cittadino”, attivo dall’inizio di aprile nell’edificio di via Roma (ex scuole). “Lo sportello – dice Moris Cadei, assessore ai Servizi sociali con delega all’Urp – nasce per risponde-re a problematiche relative all’informa-zione di carattere sociale, divenendo un punto di contatto chiaro e ben identifi-cabile: il cittadino troverà sempre una persona per la compilazione di doman-de, la fruizione di bonus (gas, elettrici-tà), assegni di studio, contributi per il trasporto scolastico e altri servizi di pub-

blica utilità”. Uno strumento che intende facilitare i rapporti con la pubblica ammi-nistrazione attraverso la semplificazione amministrativa e l’utilizzo di banche dati informatiche. “La cosa più importante – aggiunge Moris Cade – è la banca dati, che viene costantemente aggiornata per poter segnalare ai cittadini eventua-li benefici o bandi di cui poter godere. Crediamo che la comunicazione sia fon-damentale per informare al meglio, e i dati statistici ci dicono che il numero dei fruitori è in costante aumento”. Contestualmente, in risposta alla situa-zione di crisi occupazionale che sta col-pendo anche il territorio di Villa Carcina,

l’amministrazione ha aperto l’ufficio Informalavoro. “Qui – spiega Nilla Ca-stellani, responsabile dell’Area Servizi alla persona – un impiegato si occupa di fare colloqui, ricevere domande, offrire orientamento, riqualificazione forma-tiva, e assistenza nella compilazione di curriculum. Inoltre, vorremmo percorre-re la possibilità di sentire direttamente le aziende e metterle in contatto con le persone di Villa Carcina, in modo da far ripartire il circuito del lavoro”. Info, tel. 030.8984324 (sportello Amico del citta-dino), 030.8984343 (Informalavoro), e-mail [email protected].

Villa Carcina e lo “Sportello amico del cittadino”

di Andrea Alesci

La sede dello "Sportello amico"

Polaveno, nuova sede per la bibliotecaIl punto prestito si è spostato dalla vecchia sede di Gombio ai nuovi spazi ricavati all’interno dell’istituto comprensivo “Oriana Fallaci” a S. Giovan-ni di Polaveno (via Europa, 12). Sistemato nel seminterrato della scuola, il punto di prestito rimane aperto il lunedì pomeriggio dalle ore 14.30 al-le 16.30 (l'ingresso è dalla segreteria della scuola). Tutto il materiale per bambini è collocato a scaffale aperto. Temporaneamente i libri per adulti sono collocati per la maggior parte a deposito, comunque sono reperibi-li dal bibliotecario e ammessi al prestito. Inoltre è accessibile al pubblico uno scaffale di libri per adulti costantemente aggiornato.

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Sito:www.lavocedelpopolo.it

Il Santuario della Madonna del Castello

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Nel mezzo tra la scuola Chizzolini e l’asilo infantile gestito dalle Ancelle della Carità sta il prestigioso Palazzo Avogadro. “Le basi della massiccia torre – dice lo storico Roberto Simo-ni – potrebbero essere quanto resta di un edificio romano del I sec. d.C. in seguito alle invasioni barbariche. Comunque, tra l’VIII e il IX secolo, di-venuto Zanano possedimento del mo-nastero bresciano di S. Salvatore e S. Giulia, venne edificata la casa dell’am-ministratore dei beni monastici, poi dal 1200 proprietà della prestigiosa famiglia Avogadro”. Un edificio risul-tato di molteplici interventi nel corso dei secoli e ora pronto a mostrare re-staurati la medioevale casa-torre e il quattrocentesco corpo a sud. Lavori che hanno riguardato rifacimento del-

la copertura, recupero delle pavimen-tazioni, restauro di affreschi e soffitti a cassettone, nonché tutela di aspetti monumentali e storici, con una spesa per l’amministrazione di poco inferio-re agli 800mila euro. A pianterreno, le antiche stanze usate come cantine sono state restaurate con l’intento di affittarle (probabilmente ad associa-zioni locali), mentre il salone centra-le diventerà uno spazio d’accoglienza

con biglietteria per l’acceso alle mo-stre, ospitate nelle sale del primo pia-no, dove è possibile prenotare per ri-cevimenti anche la Sala della Torre. Al secondo piano, invece, si trasferiranno gli uffici di Cultura e Pubblica istruzio-ne, mentre la stanza più alta nella torre verrà utilizzata dai due cori locali co-me sala prove. Un Palazzo Avogadro che tornerà a rivivere dal 15 maggio, giorno dell’inaugurazione.

Zanano. Il 15 maggio, giorno dell'inaugurazione, sancisce il suo recupero

di Lia Micale

Palazzo Avogadro a Zanano

Torna a risplendereil Palazzo Avogadro

L'edificio, risultato di molteplici interventi nel

corso dei secoli, è pronto a mostrare restaurati la medioevale casa-torre

e il quattrocentescocorpo a sud della dimora

Mentre l’operazione dell’acquedotto di Valle attende il parere della Regio-ne (risposta entro fine giugno), l’at-tività di Asvt prosegue su tutti i ver-santi. “Proprio nelle scorse settimane – spiega il presidente dell’azienda di Valle, Diego Toscani – abbiamo avuto un incontro con i vertici di A2A, che ci hanno dato indicazioni rassicuranti sul fatto che Asvt possa diventare re-ferente unico per l’operatività in Val-le”. Nata da un accordo fra Comuni-tà montana e Comuni, Asvt è una so-cietà per azioni con capitale pubblico al 51% e il restante 49% controllato da A2A. “Obiettivo di Asvt – continua Diego Toscani – è porsi sempre più co-me riferimento per le attività di pub-blico servizio in Valtrompia. Nel cor-so del 2010 parteciperemo a una ga-ra per la gestione del servizio di net-tezza urbana nei Comuni di Concesio e Lumezzane, attualmente gestito da Aprica Spa, società controllata da A2A e operante in prevalenza entro la cin-tura cittadina. Negli ultimi due anni Asvt si è dotata di tutte le certifica-zioni per fare questo tipo di servizio, anche per una realtà complessa come quella di Lumezzane”. Una ferma de-cisione circa la possibilità di gestire i ri-fiuti anche in questi due Comuni, ri-manendo attenta all’evolversi della normativa che regolamenta metano e acqua. “A Concesio – spiega Toscani – la società Aprica gestisce tutti i servi-zi pubblici da sola, mentre a Lumez-zane collabora con una cooperativa locale. Copriamo la raccolta di rifiuti per un bacino di circa 52mila abitanti ovvero tutti i Comuni tranne Bovezzo, Caino, Nave, Polaveno e Brione. In at-tesa di capire se riusciremo a diveni-re un punto di riferimento per i servi-zi di pubblica utilità in Valle – chiude il numero uno di Asvt – sul fronte ri-fiuti stiamo continuando con buoni ri-sultati la raccolta porta a porta presso gli esercizi commerciali e l’ottima ge-stione delle cinque isole ecologiche di Villa Carcina, Sarezzo, Gardone, Mar-mentino e Bovegno”.

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Accordo stilato tra il comune di Gardone Val Trompia e l’Università degli studi di Brescia, nello specifi-co con la facoltà di Ingegneria.L’oggetto di tale accordo è la part-nership tra le due realtà per lo svol-gimento di stage da svolgersi in al-cune attività comunali.Lo stage avrà due diverse attività che coinvolgeranno il lavoro degli stagisti: indagini ed istruttoria fi-nalizzata alla redazione del Piano del Governo del Territorio e della relativa Valutazione Ambientale strategica presso l’ufficio urbani-stico/Edilizia privata, quale uppor-to all’ufficio di piano; attività di suppporto e indagini da svolgersi affiancando il personale del settore

Gardone Val Trompia. Il Comune offre, in accordo con l’Ingegneria dell’Università di Brescia, due stage

di Paola Bottinelli

Dalla teoria in aula alla pratica: ingegnere ti insegno il mestiere

Proposte a fianco degli operatori

per gli stagisti che lavoreranno sul

campo per il piano di governo del territorio,

sull’analisi e indagini di lavori e opere pubbliche

Sarezzo: bando animatori/educatori estivi

Il comune di Sarezzo comunica che si rende necessario procedere a una selezione per il conferimento di 7 incarichi di collaborazione ad anima-tori/educatori nelle attività dei Centri Ricreativi estivi per minori da tener-sinel mese di luglio 2010. L’incarico

avrà una durata di 3 settimane (1.200 euro lordi il compenso), a cui aggiun-gere 20 ore circa di programmazione in giugno. Per accedere al bando è necessaria la laurea di primo livello. Informazioni e domanda sul sito co-mune.sarezzo.bs.it.

Lavori pubblici e manutenzioni, fi-nalizzate alla redazione di progetti relativi ad opere pubbliche (strade, scuole...). La collaborazione per lo stage, in sede comunale, è con l’uf-ficio tecnico-sezione urbanistica. Per poter presentare la domanda è necessario, come specificato dalle schede, possedere un profilo sensi-bile a temi dell’ambiente e territo-rio, civile e legato all’edile e all’ar-chitettura, a cui possono essere associati altri aspetti del proprio profilo barrando sulla scheda tra le molte opzioni segnate sempre sulla richiesta (elettronica, informatica, telecomunicazioni, gestionale, au-tomazione industriale, meccanica, materiali e disegno industriale).Le domande, scaricabili dal sito internet dell’amministrazione del-la cittadina valtrumplina di Gardo-ne Val Trompia, vanno inviate via e-mail a [email protected], all’at-tenzione della signora Ferdinanda Simoni, raggiungibile anche telefo-nicamente allo 0303715487.Il referente per gli stage del comu-ne è l’architetto Claudio Fausto Bal-dussi, contattabile al 3292606494 o [email protected] periodo richiesto per lo svolgi-mento dello stage è quantificabile in 12 mensilità.

Uno scorcio di Gardone

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Concesio Sant'Andrea. Il prossimo 17 maggio è in programma l'inaugurazione ufficiale della struttura

Primi passi per il nuovo oratorio

Concorso letterario “Bovezzo in giallo”L’assessorato alla Cultura propone la decima edizione del concorso lette-rario “Bovezzo in giallo”, ossia un breve racconto a tema poliziesco, gial-lo, noir (massimo 4 facciate, carattere 12, interlinea 1,5). Per l'occasione sono state approntate quattro differenti categorie: Giovanissimi (bambini della scuola elementare), Giovani (alunni delle medie), Ragazzi (dai 14 ai 18 anni), Adulti (oltre i 18 a anni). Le opere vanno presentate entro le ore 12.00 di venerdì 30 aprile 2010 presso l'ufficio Cultura del Comune di Bo-vezzo (tel. 030.2111207). Per ogni categoria saranno premiati con buoni li-bro due elaborati. Info dettagliate sul sito web www.comune.bovezzo.it.

Bassa Valle

Il primo passo verso il rinnovo del complesso oratoriale di S. An-drea sta per compiersi. Il prossimo 17 maggio avverrà l’inaugurazione ufficiale, pochi giorni prima che ini-zi il torneo dedicato ai “Primi calci”. “A fine aprile – dice il parroco don Piero Minelli – i lavori del primo lot-to dovrebbero completarsi: si trat-ta dell’edificio che ospiterà quattro spogliatoi (due nel piano seminterra-to), più uno dedicato all’arbitro, uno per i disabili, i servizi e l’infermeria. Abbiamo dotato la struttura di un sistema fotovoltaico per recuperare energia e di un impianto di teleriscal-damento”. La spesa per questo primo lotto è stata di circa 600mila euro, per la quale la Parrocchia ha attinto a risorse proprie nonché a una sovven-zione bancaria. “Per ragioni finanzia-rie e logistiche – illustra don Piero – gli organi parrocchiali, dopo aver consultato la comunità, hanno piani-ficato un intervento graduale suddi-viso in fasi, in modo che al termine di ciascuna fase si potesse immedia-tamente fruire dell’intervento realiz-zato. Da parte della gente c’è sempre stata l’intenzione di veder migliorare

l’oratorio, tenendo presente come fulcro principe l’aspetto educativo. Siamo contenti di come si svolgono le attività di catechesi, l’animazione estiva, il lavoro del Gruppo genitori e il bar (aperto tutti i giorni tranne il lunedì). L’oratorio non è qualcosa a sé stante, ma è un’emanazione del-la parrocchia, è una famiglia; e non avendo io altri aiuti, il sostegno dei laici è importante e allo stesso tem-po li responsabilizza. Il nostro è un ambiente davvero famigliare, l’attivi-tà caritativa è sempre molto vivace, abbiamo una ventina di chierichetti, il gruppo Caritas, il coro parrocchia-le, l’Azione cattolica, le Acli, e per la raccolta fondi ci si è dati da fare ad esempio con spiedi mensili”. Il pri-mo intervento è fatto, mentre si resta in attesa di fondi per quel secondo lotto che riguarderà il rifacimento di ambienti interni: aule di catechi-smo, bar e zona cucina. “Anche per il secondo lotto – chiosa don Piero Minelli – sono stati superati tutti gli intoppi burocratici, ma per ora ci fo-calizziamo sull’imminente inaugura-zione del 17 maggio. Nel frattempo recupereremo spazio davanti ai nuo-vi spogliatoi per un’area giochi e già stiamo studiando soluzioni di anima-zione serale estiva in collaborazione con il Comune di Concesio”,

di Lia Micale

Gli ultimi ritocchi alla struttura degli spogliatoi

A seguito di appositi Protocolli d’in-tesa tra la Provincia di Brescia, il Con-sorzio Aato (Autorità d’ambito terri-toriale ottimale) e i Comuni bresciani che hanno aderito all’iniziativa uni-tamente ai gestori del servizio idri-co integrato, sono in via di realizza-zione sul territorio provinciale i Pun-to acqua, ovvero punti di distribuzio-ne gratuita di acqua potabile dell’ac-quedotto comunale che viene erogata in tre modalità: naturale, refrigerata e gassata. Con l’arrivo della primave-ra inizia a Nave l’esperienza del Pun-

to acqua ovvero l’erogazione di ac-qua potabile effettuata nel territorio dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) della Provincia di Brescia, dove è sta-to avviato il Servizio idrico integrato. La “casa dell’acqua” è stata collocata nella piazzetta Maria Ausiliatrice. Gli orari di funzionamento per i mesi di aprile, maggio, settembre, ottobre e novembre: dalle 8 alle 19. Nei mesi di giugno, luglio e agosto dalle 7.30 alle 22. Per ragioni tecniche l’erogazione verrà interrotta nel periodo che va dal 15 novembre al 15 marzo.

Il Punto acqua della Provincia a Nave

Alla cerimonia di demolizione del Residence Prealpino erano presenti il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, l’assessore alla Casa, Mario Scotti, i sindaci di Brescia e Bovezzo, Adriano Paroli e Antonio Bazzani, e il presidente Aler Ettore Isacchini. Le operazioni sono durate per tutto il mese di aprile. Al posto dei 108 appartamenti del Prealpino sorgeranno 48 nuovi alloggi suddivisi in due palazzine: una occuperà 2.400 metri quadri con 36 appartamenti su tre piani, da affittare a canone socia-le; l’altra, sempre su tre piani, avrà 815

metri quadri per 12 appartamenti a ca-none moderato. L’operazione dovreb-be concludersi nel 2011. Il costo com-plessivo dell’intervento è intorno ai 7 milioni di euro, di cui circa 5 a carico della Regione Lombardia e 2 dell’Aler di Brescia. Il Prealpino è stato costru-ito nel 1977 ed ha ospitato negli anni quasi 22.000 immigrati, principalmen-te senegalesi. In merito agli sgomberi e alla chiusura del Residence Prealpino si è registrata la congiunta soddisfa-zione di Comune e Provincia. “Final-mente si è chiusa una pagina negativa e dolorosa per la città. In pochi gior-

ni si è completato – hanno spiegato il sindaco Adriano Paroli e il vicesindaco Fabio Rolfi – lo sgombero e la chiusu-ra del Residence. Ora gli abitanti del-le zone limitrofe, Bovezzo e villaggio Prealpino, potranno finalmente godere di un quartiere più sicuro e più vivibi-le, grazie all’eliminazione di una situa-zione che era ormai diventata simbolo della ghettizzazione, dell’illegalità e del degrado sociale. Ringraziamo e sotto-lineiamo l’importanza delle collabora-zioni interistituzionali e quindi la Pro-vincia, il Comune di Bovezzo, l’Aler, la Questura, le Forze dell’Ordine e la Prefettura che ha agito quale cabina di regia. Altrettanto prezioso – ha conclu-so il Sindaco – il contributo e il senso civico messo in campo dal Comitato dei cittadini di via Canossi”.I lavori di demolizione

Residence Prealpino. Quasi terminate le operazioni di abbattimento. Adesso sorgeranno 48 nuovi alloggi

Dopo la demolizione si puntaa riqualificare tutta la zona

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Nel 1986 un gruppo di appassionati cittadini si ritrovava a fondare presso la sede dell’Avis di Nave-Caino una realtà di volontariato che ventiquat-tro anni dopo funziona a pieno ritmo: si tratta del Cosp (Centro operativo soccorso pubblico) di Bovezzo, Cai-no, Concesio e Nave. Una realtà che lo scorso 11 aprile ha celebrato l’annuale festa nell’auditorium “Luisa Martinel-li” di Bovezzo, un modo per ringrazia-re tutti quei volontari che si dedicano agli altri gratuitamente. “Il gruppo del Cosp – dice il presidente Gianfranco Gallinari – è cresciuto nel tempo e ne-gli ultimi tre anni ha continuato nella messa a norma di attrezzature e loca-li per la sede di Bovezzo (via Vittorio Veneto, 33), l’acquisto di una nuova

Bovezzo. L‘11 aprile l‘annuale festa del centro che copre i territori di Bovezzo, Concesio, Nave e Caino

di Matilde Russo

Cosp: adoperarsi ogni giorno per il bene e la salute di tutti

Dal 1986 opera nella Bassa Valle con interventi di pronto

soccorso 24 ore su 24, trasferimenti assistenze

ed esercitazioniper preparare

i cittadini alle calamità

Il Cosp, i suoi servizi e i suoi numeri

Il Cosp di Bovezzo, Caino, Concesio e Nave ha fatto passi da gigante anche nel trascorso anno 2009, effettuando 6.549 prestazioni, di cui 1.944 riguar-dano interventi di emergenza (118), con ben 466 “codice rosso”. Poi, 1.134 uscite per persone dializzate, 1.158

dedicate ai trasferimenti, 1.913 per trasporto sangue e derivati, 37 assi-stenze a gare sportive e 28 per ma-nifestazioni civili, cui vanno aggiunti i 328 servizi amministrativi e i 7 inter-venti con la Protezione civile. Per info 030.2116009 o www.cosp.it.

ambulanza e di un automezzo dedica-to al trasporto del sangue, nonché la grande notizia dell’entrata a far parte dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze, ndr), che ci per-metterà di ricevere sostegni di tipo bu-rocratico e amministrativo, oltre alla possibilità di avere finanziamenti per pagare due infermieri da inserire nelle squadre di pronto intervento”.Il Cosp lo scorso 20 marzo ha preso parte a Bovezzo alla giornata “Disa-ster’s 2010”, volta alla simulazione di tre scenari calamitosi: un’esondazio-ne del fiume Garza in località Conic-chio, una frana al Villaggio del Sole e una prova d’evacuazione per terremo-to alle scuole elementari e medie. Il Cosp è stata parte attiva in tutte e tre le prove, specie nella postazione nel parco Urbano “2 Aprile”, dove è stato allestito un Posto medico avanzato (Pma) per la cura dei feriti da parte degli istruttori. “Un’esercitazione – ri-ferisce Gallinari – alla quale abbiamo partecipato volentieri, perché ha aiu-tato la popolazione a prepararsi all’im-prevedibile, un aspetto che fa parte del nostro abitare un territorio che ci viene riservato, ma che può metterci in difficoltà proprio quando tutto pare sotto controllo. Soprattutto un’inizia-tiva con la quale si è voluto portare a conoscenza di tutti l’operato dei grup-pi volontari”.

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Una costruzione rustica che mantiene inalterate le pietre antiche abbinandole al legno, Un luogo elegante che si presta a qualunque tipo di banchetto. Il ristorante Chaplin, circondato dai monti ma soltanto a trenta chilometri dalla città, dispone anche di un parco, scenografia ideale per il servizio fotografico. Al Ristorante Chaplin si può trovare la specializzazione. Vengono pensati, studiati, organizzati ricevimenti in grado di soddisfare qualsiasi esigenza: matrimoni, cerimonie, eventi, meeting e cene aziendali. Accoglienza, disponibilità sono caratteristiche fondamentali che si respirano in questo magico scenario per rendere speciali i vostri momenti più belli.

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Economia

L'incontro

Graziano SaleriProdotti nostrani e novità fra le montagne dell'Alta valle

di Rosa Casari

Incontriamo Graziano Saleri, quarantottenne originario di Cim-mo, che nel suo paese ha voluto creare un ambiente di prestigio, costruendolo pietra dopo pietra nel corso degli anni.Quando ha inizio la sua atti-vità?Il ristorante nasce ventisei anni fa, precisamente nel giugno del 1984. La prima attività, però, la avviai insieme ai miei genitori già nel 1980, aprendo la discoteca Chaplin nell’ampio salone che sta al piano interrato del ristorante ed ora non più utilizzato.C’è una storia particolare die-tro il nome “Chaplin”?Nessun segreto o aneddoto specia-le. Semplicemente, abbiamo chia-mato il ristorante così ispirandoci un po’ al vecchio Charlie Brown che c’era nei pressi della Stella, nel co-mune di Gussago. Di qui, abbiamo voluto omaggiare un grande perso-naggio del cinema internazionale come Charlie Chaplin.Che tipo di ristorante è quello che gestisce?In realtà il vero motore dell’attività è mia moglie Nadia, che da quando ci siamo sposati ha abbracciato con passione incredibile il progetto. Il ristorante è il classico esempio di impresa a conduzione familiare, av-viata dai miei genitori e poi presa totalmente in carico da noi quindi-ci anni fa. Abbiamo quattro figli e le due ragazze più grandi ci danno

una mano con i lavori di prepara-zione e cura delle sale. Da quando abbiamo iniziato la nostra gestione, ogni anno abbiamo cercato di mi-gliorare la struttura, rinnovandone alcune parti: costruzione del ter-

razzo, ampliamento della sala con l’aggiunta di un nuovo corpo, abbel-limento del piazzale, creazione dei giardini, sistemazione dell’ampio parcheggio che guarda la monta-gna a nord-ovest.

Com’è cambiata nel tempo la gestione?Indubbiamente il modo di lavorare ha subito dei cambiamenti, cercan-do anno dopo anno di adeguarsi alle esigenze della clientela, anche con l’allestimento di tavole roton-de, modificando la disposizione e puntando molto sulla coreografia floreale. Poi, con lo scorso 9 aprile abbiamo sperimentato anche l’or-ganizzazione di un evento, avendo coordinato una serata con cena ab-binata a una mostra di sculture con sottofondo musicale e la presenza in sala dell’artista. La cosa ha fun-zionato bene ed ha riscosso un no-tevole successo, tanto che per il fu-turo siamo convinti di poter ripete-re un’esperienza del genere.Quali sono le tipologie di pranzi che allestite?Le esigenze sono le più diverse: siamo predisposti per servire dei pranzi “normali” per le coppie o le famiglie che ci fanno visita, ma al-lo stesso tempo, potendo disporre di uno spazio molto ampio, siamo attrezzati anche per cene azienda-li o di comitive. Comunque, il no-stro fiore all’occhiello rimangono i banchetti nuziali e le cerimonie in genere, per le quali possiamo sfrut-tare appieno il giardino all’aperto, anche per fare buffet serali. Di so-lito viene gente un po’ da tutta la provincia di Brescia, ma anche da fuori. Proprio recentemente abbia-mo avuto una prenotazione per un matrimonio da una coppia di Mila-no che ci ha scoperti sul web (www.ristorantechaplin.it) e ha scelto di fare il pranzo di nozze qui da noi, fra le montagne della Valtrompia.

Il titolare Graziano Saleri

Ricetta vincentenella famiglia

Una storia di ventisei anni nel campo della ristorazione

Il ristorante Chaplin si trova nella parte più alta di Cimmo, dopo quasi quattro chilometri di strada salendo dall’abita-to di Tavernole sul Mella. Posto a quo-ta 750 metri, può contare su un clima più fresco rispetto al fondo Valle, pre-standosi a cerimonie e banchetti nelle stagioni calde (primavera ed estate), grazie anche all’ampio parco. Costi-tuito da varie strutture dall’aspetto signorile, il ristorante ricorda un po-dere di antica data, dotato perfino di una torre. “Tutti gli edifici che si ve-dono – spiega il proprietario Graziano Saleri – sono frutto di un attento lavo-ro che abbiamo portato avanti negli anni. Un tempo qui c’era solamente il vecchio fienile del nonno e noi non abbiamo fatto altro che utilizzare pie-tre e materiale di recupero, dando al ristorante quell’impronta nobile che

all’apparenza potrebbe farlo appa-rentare a qualche vecchio maniero. La cosa più importante è che siamo riusciti a dar vita a un sogno, apren-do un attività e radicandola con viva forza nella terra della mia famiglia”. Una costruzione rustica quella del ri-storante Chaplin, che mantiene inal-terate le pietre antiche abbinandole al legno ma è in continua fase di rin-novamento, aumentando sempre più il numero delle sale, dove l’eleganza degli arredi si combina alla semplice disponibilità dei proprietari. “Inoltre – aggiunge il signor Saleri – il nostro ristorante dispone anche di un ampio parcheggio nel verde degli alberi e di un parco che può diventare scenogra-fia ideale per un servizio fotografico col quale rendere ricordare il giorno speciale del proprio matrimonio”.

A Cimmo banchetti e pranzi di nozze

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CulturaIl gruppo NaturArteIl gruppo NaturArte è coordinato dal maestro artigiano Fiorenzo Bellina e si ritrova periodicamente a Montirone. Fanno parte del gruppo: Marinel-la De Min di Belluno, Mauro Ottuzzi di Castelromano (Mantova), Alberi-co Titton di Castelfranco Veneto (Treviso), Marisa Miotti di Milano, Paolo Pederzoli di Modena, Mara Dario di Castelfranco Veneto, Katty Buzzoni di Copparo (Ferrara), Delfina Platto di Bagnolo Mella, Gabri Zandonella di Complico Superiore (Belluno), Daniel Bossini di Sarezzo, Serena Vicentini di Volta Mantovana. Negli anni passati hanno esposto a Castelfranco Ve-neto, Carpi, Rozzano (Milano), Cortefranca e Bolzano.

26 La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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Zanano. A Palazzo Avogadro una settantina di opere del gruppo artistico coordinato da Fiorenzo Bellina

La pittura gestuale di NaturArtenel solco di Jackson Pollock

di Andrea Alesci

Vi ricordate Jackson Pollock e il suo distendersi sulla tela? Quel muo-versi su un quadro, ormai non più fi-nestra sul mondo ma episodio fon-damentale del mondo. Quel tipo di gesto che in sé è già dipinto si mette in mostra con una settantina di ope-re del gruppo NaturArte. Il 15 maggio l’inaugurazione del rinnovato Palaz-zo Avogadro a Zanano sarà occasio-ne propizia per spalancare le porte su un intenso frammento dell’indefinibile mondo della pittura. Il pittore america-no è uno degli esempi di quell’Action

Progetto culturale. Iniziativa sovracomunale con capofila la Comunità montana e partner musei in provincia

Non si ferma l’intraprendenza della Regione Lombardia nella pro-mozione del patrimonio culturale e artistico del territorio. Uno dei progetti-pilota finanziati è “L’iden-tità mineraria, siderurgica e armi-gera come volano per una nuova fruizione del patrimonio storico-culturale della Valle Trompia e del Bresciano”: un progetto sovraco-munale con capofila la Comuni-tà montana e vari partner (Parco minerario Alta Valle, Musei d’arte e storia di Brescia, Comuni di Gar-done, Pezzaze e Sarezzo, Consorzio armaioli bresciani, Euroarms Italia,

Museo dell’industria e del lavoro, Museo guerra bianca in Adamello di Temù).“Il progetto – dice Alice Podestini, coordinatrice del Sistema museale di Valle Trompia – intende ampliare la fruizione dei luoghi legati al lavo-ro minerario, siderurgico e armige-ro, realizzando un percorso integra-to, potenziando l’itinerario storico e allargandosi ad altre realtà; in se-condo luogo, vuole migliorare l’ac-cesso dedicato a disabili, studenti e imprese”. Una valorizzazione che ingloba beni tangibili (siti di rilevanza artistica,

storica, architettonica) e immate-riali (attività, espressioni, saperi). “In questo senso – precisa Alice Po-destini – vogliamo creare ‘percorsi sonori’, a integrazione di quelli più tradizionali, ricostruendo una sto-ria dell’attitudine all’ascolto, darne un’interpretazione narrativa e isti-tuire un collegamento audiovisivo tra musei e aziende del settore e tra scuola e mondo del lavoro per co-struire nuove offerte di educazione museale”. Info sul sito web http://cultura.val-letrompia.it o all’indirizzo [email protected].

Painting che nei primi anni Cinquan-ta mosse i primi passi affondando le radici nell’espressionismo astratto di Vassilij Kandinskij e travasandosi nell’inventiva di altri interpreti come Mark Rothko, Willem De Kooning, Wols, Georges Mathieu. “Pittori co-me Pollock, De Kooning e gli italiani Emilio Vedova ed Emilio Scanavino – dice Daniel Bossini, organizzatore della mostra ed esponente del grup-po NaturArte – ci hanno ispirato nel

nostro percorso artistico intorno al mondo della natura, aiutandoci a far buon uso dell’istintualità come con-cretizzazione del momento lirico”. Nato nel 2000, il gruppo NaturArte è coordinato dal maestro artigiano Fio-renzo Bellina, originario di Leno, e da una quindicina d’anni professionista nel campo dell’arte floreale e della vetrinistica con corsi di formazione e organizzazione di eventi. “Del gruppo – spiega Daniel Bossini – fanno parte

quasi tutti fioristi (più un pasticcere), ma la cosa che ci lega è la voglia di far crescere ciascuno la propria creativi-tà in una continua ricerca sull’estetica della natura, concretizzata nella pro-duzione di quadri, pannelli decorativi, complementi d’arredo, lavorazioni flo-reali, alta cucina”. L’esperienza che ha fatto da denominatore comune è stata la lavorazione degli elementi vegetali, in particolar modo i fiori. Fiori come ideale mappa di percorso e un’azione umana per cui la natura trova novità d’espressione. “Ogni nostra opera – continua il giovane fiorista saretino – si conferma nell’osservazione della natura, perché il prodotto artistico è un momento privilegiato d’incontro e scambio tra uomini e donne in azione, per un futuro in cui la natura ritrova i propri equilibri. Come gruppo Na-turArte, seguito anche dallo psicolo-go Maurizio Bruognolo, crediamo di portare avanti un discorso di forma-zione che si può definire umanistico, in quanto privilegia gli aspetti forma-tivi che pongono la persona, il suo be-nessere e l’appagamento professio-nale”. La mostra rimarrà aperta dal 15 maggio al 6 giugno: il venerdì (ore 19.30/21.30), il sabato (ore 16/21) e la domenica (ore 10/12 e ore 16/21).

Ferro e armi per valorizzare beni tangibili e immateriali

“Tempesta” di Delfina Platto

La miniera Tassara a Collio

Il prossimo 15 maggio l’inaugurazione della

mostra che resterà aperta fino al 6 giugno.

Sarà occasione propizia per far conoscere le opere

ispirate al mondodella natura

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27La Voce della Valtrompiaaprile 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

“Fantastic Mr. Fox” è il nuovo car-tone animato della 20th Century Fox firmato Wes Anderson. Scelta in parte in controtendenza rispetto a quanto l’industria del cartoon sta proponen-do: il digitale, in 3D. Le avventure di Mr. Fox, simpatica volpe, e dei suoi amici, sono girate in stop motion. La tecnica della stop-motion è un pro-cedimento analogo a quello del dise-gno di animazione che usa oggetti ina-nimati che vengono progressivamente movimentati e fotografati. Il montag-gio dei fotogrammi rende il movimen-to fluido. È la tecnica di “Galline in fu-ga” o di “Wallace & Gromit”.Mr. Fox, giornalista, ha una fantastica moglie, un fantastico figlio, ma non è sempre stato così. Una volta il signor Fox era un’abile ladro, fino all’an-nuncio che aspettava un figlio. Sono passati 12 anni e ora alla volpe, la cui voce nell’originale è quella di George Clooney, prudono le zampe. La nuo-va vita comincia con il cambio di ca-sa, dalla tana a un bell’appartamento nell’albero che sovrasta la collina. Ora, assieme all’amico mister Tasso, orga-nizza tre rapine ai danni degli antipa-tici Boggins, allevatore di polli, Bunce, allevatore di anatre, e Bean, produt-tore di Sidro. I tre stanno affamando la famiglia di di Mister Fox e tutti gli altri animali. Wes Anderson (“I Tenenbaum”) si

ispira alle avventure con atmosfere dark di Roald Dahl, scrittore inglese di storie per bambini (tra i suoi raccon-ti anche “La fabbrica di cioccolato”); Mr Fox si erge a nuovo Robin Hood per rubare ai ricchi e dare ai poveri, in un film originale, divertente, emo-zionante adatto a bambini e adulti. Il film è stato presentato al London Film Festival e al Torino Film Festival, ri-cevendo apprezzamenti da critica e pubblico. È stato candidato al Golden Globe e agli Oscar come miglior film d’animazione. Per il premio dell’Aca-demy era in nomination anche per la miglior colonna sonora a firma di Ale-xandre Desplat.

Cinema. L’ultimo film di Wes Anderson, cartoon senza 3D e con la stop-motion

di Mauro Toninelli

“Fantastico Mr. Fox” di Wes Anderson

Fantastico, signor Fox Non ci sono ancora date certe, pe-rò sarà maggio il mese in cui l’as-sociazione culturale Treatro mette-rà in mostra gli esiti dei laboratori condotti durante l’anno. “Il primo – riferisce Fabrizio Foc-coli, regista e responsabile del Tre-atro – è ‘Consumazione inclusa’ e ha coinvolto una quindicina di gio-vani delle scuole superiori (Liceo scientifico, Socio-psico-pedagogi-co e Itis) sul tema dell’abuso di al-colici. Coordinato dalla cooperati-va sociale Prodigio, il progetto ha mosso le fila dalla ricerca ‘Città sa-ne’ effettuata nel comune di Mila-no ed è una miscellanea artistica: i ragazzi hanno proposto una serie di testi musicali e di poesie, e col nostro aiuto hanno scritto prover-bi e fatto spot pubblicitari montati in un unico filmato di supporto al-la narrazione teatrale, andando a comporre una scaletta all’insegna dell’ironia”. Un progetto con un taglio artistico filtrato dalla cono-scenza scientifica di Prodigio, per abituare i ragazzi a capire l’esisten-za di situazioni ambigue ancor pri-ma di arrivare al limite e che avrà modo di farsi spettacolo nello spa-zio praticabile del Treatro (via Dan-te 159 a Sarezzo). L’altro progetto, invece, si svolgerà presso l’auditorium di Marcheno e si tratta de “Il gioco di ieri”, cen-trato su un percorso di formazione di quei genitori che dopo la scuola portano i figli allo “Spazio gioco”, ambiente dove si tengono labora-tori, merende e giochi. “In questo caso – dice Fabrizio Foccoli – abbia-mo voluto sviluppare un percorso di memoria, recuperando i giochi d’infanzia dei genitori e rappor-tandoli alla realtà odierna dei loro figli, in una carrellata di quei mo-menti nei quali si viveva lo spazio aperto, inventandosi nuovi svaghi fra le piazzette e i cortili del pae-se”.Informazioni sul sito web www.tre-atro.it.

I laboratoridel Treatro

I film nelle Sale della Comunità INZINO-INZINO Genitori e figli: agitare bene prima dell'uso sabato 24 aprile ore 20.30; domenica 25 aprile ore 20.30;Invictus giovedì 29 aprile ore 20.30.

SAN LUIGI - LODRINOInvictus sabato 24 aprile ore 20.30; domenica 25 aprile ore 20.30.

SAN COSTANZO - NAVEInvictus venerdì 23 aprile ore 20.45Mi piace lavorare mercoledì 28 apri-le ore 20.45.

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Quando, salendo verso Bovegno, si arriva sulla grande curva che immet-te sul rettilineo di Predondo è sempre bello alzare gli occhi verso quel san-tuario dominante sull’erta del monte che sembra proteggere il passante e tutta la Valle. Ti entra negli occhi im-provviso e per il credente è emozio-ne particolare: ricorda l’apparizione del 22 maggio 1527 a “Maria Amadini donzella miserabile […] in un bosco sito sopra la contrada di Predondo […] della Gran Madre di Misericor-dia Maria Santissima”. Così sta scrit-to negli “Annali della Communità” di Pietro Voltolino datati 1765. I bovegne-si, riferisce quel testo, credettero alla ragazza: dieci giorni dopo il 2 giugno “fattosi consiglio eleggono dieci uomi-ni per governar limosine e spenderle” per costruire sul posto una chiesa. Per il disegno si fece ricorso al più illustre

Bovegno. Il Santuario della Madonna della Misericordia negli ultimi dieci anni è rifiorito con alcuni interventi

di Edmondo Bertussi

architetto allora vivente in Brescia, Agostino da Castello. E nel giro di un anno era finita come scrive mons. An-tonio Fappani: ”Ad indicarci tale sca-denza […] è la morte della giovane Ma-ria Amadini (la veggente) avvenuta il 5 luglio 1528 e sepolta all’ingresso del tempio”. È uno dei più belli in assoluto di quel periodo nel bresciano. Carico di storia e di fede per tutta l’Alta Valle e per Bovegno in particolare: là sulla provinciale fermò l’auto mons. Fran-cesco Bertoli parroco del paese all’al-ba del 16 agosto 1944. Implorò la Ma-donna: il giorno precedente, nella festa dell’Assunta, la furia nazifascista ave-va massacrato 15 cittadini, dato fuoco ad alcune case, minacciava di radere al suolo il paese. Fece voto di diffon-derne il culto. Bovegno si salvò e co-minciarono i pellegrinaggi alla statua della Vergine nei vari paesi: affettuo-samente la chiamavano “Madòna de la sgorlànda (girovaga)”. Erano i tempi in cui, ogni giorno, fedeli salivano al san-tuario. Negli ultimi dieci anni è rifiori-to con opere iniziate da don Giusep-pe Savio e continuate dal successore don Alberto Cinghia, in occasione del Giubileo del 2000, perché un privilegio papale lo aveva eletto “sede giubilare” come San Pietro a Roma: furono fatte la nuova strada da Predondo, il tetto, il recupero delle belle tele che lo ador-nano, la sistemazione del sagrato e le adiacenze sino allo splendido organo del 2008, grazie anche alla donazione di un privato in memoria dei genitori scomparsi.

La celeste apparizione di MariaIl Santuario è meta di

tanti turisti e soprattutto ha un legame affettivo

con il territorio. Si ricordano l’apparizione

della Vergine nel 1527 e l’intervento del 1944

che frenò la furia nazista

Il Santuario della Madonna della Misericordia

Da secoli la ricorrenza del 22 maggio è occasione di solenni cerimonie in onore della Madonna della Misericordia ma an-che di svago tra le tradizionali bancarel-le, compreso il mercatino parrocchiale, in un luogo suggestivo: dal sagrato si gode uno spettacolare panorama sull’Alta val-le. Quest’anno, la ricorrenza cade di sa-bato: la circostanza favorirà sicuramente l’affluenza. Il parroco don Alberto Cinghia ha definito il programma che prevede per la sera di venerdì 21 maggio, come tradi-zione, l’apertura speciale per la comuni-tà bovegnese con la S. Messa solenne alle ore 20.30. Sabato, in collaborazione con i parroci vicini, a cominciare da don Mari-no Cotali, Vicario della zona XX (che por-

ta proprio il nome “Madonna della Mise-ricordia”) per tutta la giornata sarà possi-bile confessarsi e comunicarsi. Sono previ-ste messe alle ore 8, 9, 10.30, 15, 16, 17 e alle 20.30 con la corale guidata da Donato Poli accompagnata all’organo da Stefano Peli (un confessore sarà sempre a dispo-sizione nel Santuario dalle 9 fino a sera). Quest’anno il mercatino parrocchiale pre-senta una novità: sarà possibile prenota-re la speciale bandiera con l’effigie della Madonna del Santuario da utilizzare nel-le processioni delle festività mariane dal 5 al 17 agosto, quando verrà portata per le vie del paese ed esposta nelle chiese la sta-tua grande, incoronata dal cardinal Nasal-li Rocca il 15 agosto 1948.

Il 22 maggio la festa mariana

28 La Voce della Valtrompiaaprile 2010

Sito:www.lavocedelpopolo.it

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29La Voce della Valtrompiaaprile 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

“Una scelta per la vita”. È questo titolo della giornata organizzata sa-bato 24 aprile dall’Anto (Associazio-ne nazionale trapiantati organi), in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Lumezzane, per sensibilizzare l’opinione pubbli-ca. Gli organizzatori hanno pensato a una mattinata, a partire dalle 9, dedica-ta alle scuole superiori di Lumezzane con un convegno dal titolo “Scegli di donare gli organi… perché la vita con-tinui”. Alla sera, invece, si esibisce il Coro lirico bresciano con il concerto Giuseppe Verdi per un appuntamento all’insegna della beneficenza al teatro Odeon di Lumezzane: tutto il ricava-to (ingresso gratuito) sarà devoluto all’Ant. L’Ant rappresenta un punto di riferimento. Negli anni le attività

dell’Associazione si sono moltiplicate, sempre nell’ambito dell’aiuto attivo al singolo e alla famiglia. In particolare persegue gli obiettivi di: sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del tra-pianto; assicurare ai trapiantati tutta l’assistenza di cui hanno bisogno; mi-gliorare il difficile reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di chi ha subito il trapianto; svolgere opera sensibilizzante e di promozione nei

confronti delle istituzioni pubbliche, affinché aderiscano sempre più alle necessità del “mondo” del trapianto. Fra le iniziative sviluppate, resta si-gnificativo il Natale del trapiantato e del dializzato. Non mancano iniziative aggregative, di condivisione e confron-to fra gli associati o appuntamenti di carattere sportivo p culturali. Uno dei vanti dell’Associazione è rappresenta-to dal periodico “Domani”.

Lumezzane. Sabato 24 aprile è stata organizzata una giornata di sensibilizzazione

di Luciano Zanardini

Il teatro Odeon ospita il concerto di beneficenza

Donare gli organi...perchè la vita continui

L’Anto (Associazione nazionale trapiantati

organi) ha organizzato un incontro con le scuole

superiori e un concertodi beneficenza con

il Coro lirico bresciano

L’Anto nasce nel 1987, su iniziativa del cav. Edmondo Pugnotti, neo trapian-tato di cuore a Parigi, che decide di scrivere un libro, o meglio un diario, delle proprie disavventure: un raccon-to di dolore, sofferenze, ma anche di speranze e fiducia. Dal diario all’Asso-ciazione il passo è breve: un sostegno per le persone in attesa di trapianto, spaventate, avvilite, impaurite, per-ché imparino a lottare per la vita, at-traverso coloro che hanno già vinto la loro stessa esperienza. Con il libro “Un cuore nuovo per lottare” si posa quindi la prima pietra dell’Anto, ini-zialmente denominata Antoc (Asso-ciazione nazionale trapiantati organi e cuore), prima Associazione in Italia a favore del trapiantato e del trapian-tando. Nel 1991 l’Antoc diventa An-to. Il logo dell’Anto porta con sé un importante significato: presenta due mani unite. L’unione è l’apertura alle altre Associazioni, è lo spirito di colla-borazione che la caratterizza. L’Asso-ciazione è sempre protesa verso gli al-tri, che le sono vicini per una comunio-ne di finalità. L’obiettivo primario per tutte è: salvare la vita e aiutare a vive-re meglio vincendo la sofferenza. Per alcuni anni, l’Anto partecipa al Forum nazionale associazioni trapiantati, ab-bandonato poi, a malincuore, per pro-blemi organizzativi interni all’Associa-zione. Nei primi anni di vita le attivi-tà svolte dall’Associazione consistono nell’erogazione di borse di studio per giovani medici specializzandi e nella partecipazione a riunioni di Avis, Ai-do, Admo, a convegni culturali e so-ciali, a spettacoli. Nel 1993, in segui-to alle dimissioni di Pugnotti (per mo-tivi di salute), viene eletto Presidente dell’Anto Antonio Scalvini, tuttora in carica. Tra le attività più importanti ri-veste un ruolo fondamentale l’ingres-so nelle scuole con incontri informati-vi, dibattiti, tavole rotonde: una spin-ta alle nuove generazioni ad un atto di generosità estrema come la dona-zione di organi.

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31La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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Dalla forte esperienza del Poliam-bulatorio Santa Giulia, che raccoglie nei suoi studi specialisti in svariati campi medici, è nata una nuova strut-tura dedicata alla Medicina del lavoro e alla sicurezza nelle aziende, di ogni dimensione e settore. A tal proposito sentiamo la dottoressa Daniela Ros-setti, titolare del Poliambulatorio.Qual è l’importanza di un centro del genere in Valgobbia?Avere a Lumezzane un centro di Medi-cina del lavoro è vitale, specie perché questo è un territorio caratterizzato da un’intensa attività industriale e artigia-nale e risulta di estrema importanza anche per la vicinanza alle altre realtà

della Valle, da Concesio a Villa Carci-na, Sarezzo, Gardone Val Trompia. Qual è la spinta che ha portato alla nascita di una Divisione di Medici-na del lavoro e sicurezza?L’esigenza del territorio ci ha portati in questa direzione, con l’intento di ope-rare a 360 gradi sui temi di sicurezza, medicina del lavoro, prevenzione e soprattutto formazione. La nostra atti-vità principale riguarda la valutazione dei rischi, l’organizzazione di corsi ob-bligatori, la somministrazione di esami medici per il personale impiegato in azienda, nonché gli esami tossicologi-ci per abuso di sostanze stupefacenti e, cosa più rilevante di tutte, l’aggior-namento legislativo e la consulenza per conciliare il Tusl (Testo unico per

la sicurezza sul lavoro, ndr) con le ne-cessità produttive.Dove si trova il centro?La struttura medica è al terzo piano del centro commerciale Noàl di via Mon-tegrappa (San Sebastiano) insieme agli studi medici del Poliambulatorio, dove si svolgono le visite specialisti-che ed eventuali indagini chimiche e fisiche richieste dall’azienda; a pianter-reno, invece, si trova il nuovo spazio utilizzato esclusivamente per l’attività di formazione. Qual è il vostro punto di forza?Il fulcro di tutto è la formazione, con-dotta grazie a preparazione, serietà e discrezionalità del nostro team, che ci permette di proporci come riferimen-to delle imprese, non solo per quan-

Poliambulatori Santa Giulia. Intervista alla dottoressa Daniela Rossetti, titolare del Poliambulatorio

to previsto dalla legge ma anche per check-up personali e analisi. La qua-lità del servizio è garantita dal nostro staff di operatori, che collabora con il Centro servizi alla salute Smao di San Zeno Naviglio, operante nel cam-po della formazione da una quindicina d’anni. Una formazione che fa perno sugli obblighi imposti dal Tusl (D.lgs 81/2008), in luogo del quale eseguiamo formazione e assistenza, offrendo un servizio di sorveglianza sanitaria con visite preventive e periodiche.Qual è il nucleo dell’apparato legi-slativo che regolamenta la medici-na e la sicurezza lavorative?Per Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro si inten-de, nell’ambito del diritto, l’insieme di norme contenute nel Decreto legislati-vo 9 aprile 2008 n. 81 che, in attuazio-ne dell'articolo 1 della Legge 3 agosto 2007 n. 123, ha riformato, riunito e ar-monizzato, abrogandole, le disposi-zioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro succedutesi nell'arco di quasi sessant’anni, così da calibrare il corpus normativo all’evol-versi della tecnica e del sistema di or-ganizzazione del lavoro. Un impianto di riferimento al quale ci atteniamo te-nendo presente come principio asso-luto il rispetto della vita nella garanzia di salubrità per i lavoratori.Per informazioni, 0308924252, man-dare una e-mail all’indirizzo [email protected] o consul-tare il sito www.poliambulatoriosanta-giulia.eu (disponibile a breve).

La novità “Medicina del lavoro”Una nuova struttura

dedicata alla Medicina del lavoro e alla sicurezza

nelle aziende di ogni dimensione e settore.

Una realizzazione importante perchè si

inserisce in un territorio caratterizzato da

un’intensa attività industriale e artigianale

di Antonio De Rossi

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33La Voce della Valtrompiaaprile 2010

E-mail:valtrompiavocemedia.it

È inutile nasconderlo: la sicu-rezza è, giustamente, uno dei pen-sieri ricorrenti: principalmente la sicurezza dei propri cari, la tute-la delle abitazioni e dei patrimoni contenuti.I fatti quotidiani insegnano che la criminalità è sempre più diffusa e ogni abitazione deve essere consi-derata “a rischio”. L’aumento del fenomeno di atti criminali contro i beni è purtroppo un dato che, sep-pure non in crescita esponenziale, è reale. Non si devono poi dimen-ticare le ancora più tristi narrazio-ni di rapine effettuate in abitazioni più o meno isolate. Un incubo che nessuno si augura di vivere. Un fe-nomeno che aggredisce sempre di

più la terza età. Di fronte a questi rischi reali sorge l’esigenza di tu-telarsi contro questi atti criminali. La prima cosa da ricordare è che ladri e criminali conoscono, come i migliori professionisti, verrebbe da dire, il proprio mestiere. Bene è ri-peterselo sempre al fine di attivarsi in maniera corretta verso la prote-zione dei propri beni. La scelta di una buon impianto di sicurezza per proteggere le abitazioni è diventata una necessità. Ma come orientar-si di fronte alla marea di proposte disponibili? Certamente la soluzio-ne più adeguata ai propri interessi deve nascere dalla collaborazione fra esperti del settore e chiunque si accinga a tutelare i propri beni.

Le tecnologie in questi anni sono ormai arrivate a livelli di altissimo grado ma la cosa più importante al momento di sfruttarle è conoscere le necessità reali di tutela ed adat-tare ogni soluzione a queste. Un buon impianto dovrebbe essere in grado di entrare nella vita delle persone come una buona abitudine e trasformarsi in un “amico fidato” al servizio della nostra particolare situazione. Ogni tecnologia insom-ma sarebbe orientata alla tutela perché espressamente studiata con un ruolo specifico nella nostra abi-tazione e non perché rispondente ad uno standard. Ancora qualche consiglio.La sicurezza degli stabili inizia

Speciale sicurezza. Impianti e sistemi di allarme la soluzione contro le frequenti incursioni nelle abitazioni

dall’esterno. Un ladro che non ri-esca neanche ad avvicinarsi ad un bene difficilmente potrà provare a rubarlo. Proteggere il proprio giar-dino con rilevatori ambientali e di videosorveglianza e ogni finestra con rilevatori antiapertura o anti-rottura garantisce un primario li-vello di tutela dei “confini”. All’in-terno poi ambienti in cui sono con-servati beni particolari meritano la sorveglianza di rilevatori da inter-no che vieterebbero qualsiasi movi-mento non autorizzato. In ul¬timo se davvero il rischio percepito è alto è anche utile un collegamento con istituti di vigilanza che garan-tiscano un sollecito intervento in caso di effrazione.

Come dare sicurezza alla vitaLa sicurezza è uno dei

pensieri ricorrenti. Ogni abitazione deve essere considerata "a rischio". La soluzione

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35La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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Sono trascorsi dieci anni da quell’aprile 2000, quando decidemmo di fondare la nostra gloriosa Acl (As-sociazione cacciatori lombardi). Tut-ti ci dissero che era ridicolo fondare un’altra associazione venatoria, che sarebbe stato motivo di divisione e quindi un evento negativo per il mon-do venatorio lombardo e bresciano in particolare. Noi eravamo stanchi di essere presi in giro dalle associazioni di allora, che, invece, di difendere le nostre cacce tradizionali locali, era-no pronti a svenderci, contribuendo, con questi comportamenti lassisti al-la perdita della dignità del cacciatore, specialmente se amante della caccia ai piccoli uccelli migratori. Decidem-mo con slancio ed entusiasmo, nono-

stante tutte le difficoltà del momen-to, di affrontare questa avventura forti delle nostre convinzioni e delle nostre ragioni. Slancio ed entusia-smo sono tuttora le peculiarità della nostra associazione, che misti a una buona dose di caparbietà e orgoglio di appartenenza, hanno formato in questi anni una ricetta vincente. Acl si è attestata come terza associazio-ne venatori bresciana con un trend di crescita annua che supera abbondan-temente il 20%. In tanti sono stanchi di dover chinare la testa davanti ai burocrati di turno o alle vessazioni di qualche agente di vigilanza o a qualche presidente di ambito territoriale, che si inventano le restrizioni. Di fronte a queste situazioni Acl ha sempre pron-tamente fatto ricorso in tutte le sedi competenti. Questa determinazione, l’assoluta mancanza di compromessi con il mondo animal-ambientalista e la

Speciale caccia. La riflessione del presidente regionale di Acl Eugenio Casella

di Eugenio Casella

Eugenio Casella, presidente Associazione cacciatori lombardi, con il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni

Acl: realtà da dieci annisempre in prima linea

Sul tema venatorio i cacciatori si chie-dono ma quest’anno le deroghe si potranno cacciare come l’anno scorso o ci saranno problemi? Bisogna pre-parare al più presto il tavolo interpro-vinciale dove sono presenti tutte le as-sociazioni venatorie lombarde, i con-siglieri regionali con la sensibilità del-la difesa della cultura rurale e venato-ria e i rappresentanti politici di varie Province lombarde. A questo tavolo si devono stilare le richieste per l’anno venatorio 2010, partendo dall’elen-co delle specie cacciabili in deroga: fringuello, Peppola, Pispolone (tor-dina), Pispola (sguiseta), storno, fro-sone, verdone. A questo si aggiunge un elenco delle modifiche della legge 26 della regione Lombardia. Fra que-ste, si segnalano la mobilità su tutto il territorio regionale per la caccia al-la migratoria (compresa la vagante) e il diritto di permanenza negli Atc do-ve il cacciatore era iscritto dall’anno prima. Si chiede, inoltre, di liberare tutti i territori demaniali. I cacciatori lombardi aspettano, inoltre, l’entrata in vigore dell’osservatorio ornitologi-co regionale per poter censire il passo degli uccelli e poter effettuare even-tuale prelievo, in deroga come preve-de la legge, non superando la percen-tuale del 5% della mortalità. Si chiede la possibilità di cacciare nei mesi otto-bre-novembre cinque giorni alla set-timana per la migratoria da apposta-mento fisso e vagante. Oltre alla pos-sibilità di poter catturare nei roccoli anche le specie in deroga che posso-no essere cacciate. Cacciare negli Atc (come già previsto nei comprensori Alpini) la specie cesena e sassello da capanno fisso anche quando il terre-no è coperto di neve.

Deroghe 2010:le proposte

difesa senza se e senza ma del mondo della caccia e di qualsiasi cacciatore, ci ha permesso, non senza difficoltà, di passare da uno stato iniziale di snob-bati, quasi derisi, allo stato attuale di grande considerazione, sia nei con-fronti delle istituzioni sia nei confronti delle altre associazioni venatorie, sino a riuscire a fare tendenza nell’intero panorama regionale. Lo spazio che ci siamo ritagliati nel panorama venato-rio regionale non l’abbiamo conquista-to, cavalcando in maniera populista i mille problemi della caccia, ma bensì cercando con tutte le nostre forze di risolvere qualche problema e soprat-tutto cercare di ridare la dignità che spetta di diritto alla nostra categoria. Questi risultati sono il frutto dell’im-pegno di tutti noi, di chi crede nelle proprie tradizioni e nei propri valori, ma soprattutto di chi è orgoglioso di essere cacciatore. Carlo Bravo con il ministro Gelmini

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36 La Voce della Valtrompiaaprile 2010

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Sarezzo. Le impressioni della sciatrice valtrumplina di ritorno dall’esperienza delle Paralimpiadi canadesi

Pamela Novaglio e il biathlondentro il sogno di Vancouver

di Andrea Alesci

Ci sono sogni che a volte di-ventano realtà, come partecipare a un’Olimpiade. Pamela Novaglio l’ha realizzato portando nella lon-tana Vancouver uno spicchio di Sarezzo.“In Canada c’era un bellissimo cli-ma, perché i tifosi locali incitava-no tutti e la sportività era massima. Questa era la mia seconda espe-rienza di Paralimpiadi dopo l’emo-zionante esordio a Torino 2006 e ho potuto vivere le differenze fra i due eventi. Tutto il modo di vi-vere dei canadesi si rifletteva nel rispetto profondo della natura: gli organizzatori hanno creato struttu-

re smontabili che non sconvolges-sero i luoghi, la pista era fuori dal mondo, il villaggio olimpico com-pletamente immerso nel bosco e i volontari abituati a stare con gen-te diversa. Nel periodo che ho tra-scorso in America ho potuto notare anche piccole differenze rispetto alla società europea: là tutti fanno tutto, c’è integrazione totale. Se guardo ai risultati sono un po’ amareggiata per non aver centrato

la medaglia sperata. Il tempo assur-do mi ha fatto un po’ innervosire, anche perché prima ha piovuto, poi è arrivata la neve e il terreno era sempre un po’ bagnato.Certo, dando un’occhiata al me-dagliere si vede chi investe nello sport: gli atleti russi e ucraini so-no tutti professionisti, anche per-ché da loro (e ultimamente anche in Germania) si comincia a lavora-re coi bambini già nelle scuole. Il

Pamela Novaglio in azione sulle nevi canadesi

Sport

Comitato paralimpico italiano fa molto, però, manca ancora la giu-sta cultura. In questo senso Van-couver è servito a dare ancor più larga diffusione allo sport per di-sabili, anche grazie alla visibilità che Rai e Sky ci hanno accorda-to, offrendo una diretta pressoché continua per tutta la durata delle Paralimpiadi. Comunque, il Comitato paralim-pico italiano ha raccolto più me-daglie dei normodotati (7 a 6) e il presidente Pancalli, nonché vice-presidente Coni, ha subito chiesto più risorse e la possibilità di essere integrati alla Fisi (Federazione ita-liana sport invernali, ndr), come già avviene in alcuni paesi stranieri.L’anno prossimo ad aprile ci saran-no i mondiali in Russia, però, è an-cora tutto da decidere, così come una partecipazione alle Olimpiadi di Sochi 2014: non avanzo nulla di certo, perché allora gli anni saran-no quarantaquattro.Prendo le cose un anno alla volta, anche se per le Olimpiadi estive di Londra 2012 sto facendo un serio pensierino. La specialità sarebbe quella del tiro a segno, i livelli di punteggio sono molto elevati, ma quest’estate mi eserciterò a fondo, poi si vedrà”.

Tutti in cammino “Söl Gölèm dè nòt”L’associazione “2000 Tavernole in festa” organizza per il prossimo 22 mag-gio la manifestazione “Söl Gölèm dè nòt”, una camminata ecologica in notturna ai piedi del Mont Guglielmo con la degustazione di prodotti ali-mentari nostrani fra musica e storie.Per iscriversi bisogna compilare il mo-dulo che si trova sul sito web www.2000tavernoleinfesta.it o www.val-trompiaturismo.it. Il ritrovo è previsto per sabato 22 maggio alle ore 16 in Caregno, partenza alle ore 17 e rientro previsto per le ore 24. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 030.920039 oppure manda-re un’e-mail a [email protected].

Dopo l’incidente del 1996 in gigan-te che le ha causato la paralisi del braccio sinistro, la saretina Pamela Novaglio (classe 1970) ha trovato un appoggio importante nella Polispor-tiva Disabile Valcamonica e nel 2005 ha cominciato a provare quegli sport (atletica e ciclismo) che praticava du-rante la preparazione invernale. Poi, la decisione di avvicinarsi di nuovo alla neve facendo biathlon, discipli-na che unisce forza aerobica e capa-cità di concentrazione.Fortissima con la carabina grazie agli insegnamenti di Emilio Bertella, Pa-mela ha partecipato alle Olimpiadi di Torino 2006 classificandosi 7ª e 8ª

nelle due prove di biathlon e 10ª in quella di fondo. A Vancouver 2010 il meteo e qualche inatteso colpo a vuoto al poligono le hanno fatto ottenere un 8° (3 km tecnica libera) e un 10° posto (12,5 km tecnica clas-sica).Sposata con Gianpaolo e impiegata in banca, s’è presa sei mesi di aspet-tativa, come gli altri azzurri, per il lungo ritiro in Val di Fiemme, che ricorda come “una delle cose più belle nel percorso d’avvicinamento all’evento olimpico, dove abbiamo lavorato fianco a fianco ad atleti forti come Christian Zorzi e Anto-nella Confortola”.

La biografia dell’atleta saretina

Dopo Torino 2006 un’altra buona

partecipazione olimpica per l’atleta bresciana, che

apre uno spiraglioper il tiro a volo in

occasione dell’eventodi Londra 2012

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Un occhio al campionato ma anche alla Coppa Italia. In meno di quattro settimane il Lumezzane si gioca l’intera stagione mirando ad un duplice obiettivo: innanzitut-to mettere in bacheca quel trofeo di categoria svanito nove anni fa (all’epoca la Coppa finì nelle ma-ni del Prato) e poi centrare i play off promozione in campionato. Per quest’ultimo bisognerà giocarsela fino all’ultimo mentre per la Coppa Italia i discorsi sono praticamente chiusi dopo il 4-1 inflitto nella fina-le d’andata al Cosenza. I “lupi ros-soblù”, orfani fra l’altro della pun-ta di diamante Stefano Fiore (ex Udinese, Lazio e nazionale azzur-ra), sono stati sbranati dagli uomi-ni di Menichini e mercoledì 28 – in quel di Cosenza – sarà una gita di piacere. Giusto il tempo di andare, giochicchiare ed alzare la Coppa al cielo con tanti saluti. Valgobbi-ni che sono arrivati alla doppia fi-nale dopo aver superato Rodengo Saiano e Pro Patria nel girone eli-minatorio. A seguire, sconfitta in-terna col Verona per 3-2 ma vittoria 3-0 a Potenza nel raggruppamento a tre squadre e passaggio del tur-no per la migliore differenza reti.

Fino ad arrivare alle semifinali col Varese vinta 1-0 all’andata fra le mura amiche del Comunale e pa-reggiata 1-1 in trasferta. Miglior realizzatore dei rossoblù, Lauria con 3 reti. Seguono Marconi, Gala-binov, Bradaschia ed Emerson con 2, una rete per Lisi, Pini, Faroni e Daud. Nonostante il 4-1 dell’andata mister Menichini vola basso. “Non abbiamo ancora vinto niente, c’è una gara di ritorno da giocare che non dovremo sottovalutare. Nella mia carriera ho visto rimonte im-

Calcio, Lega Pro. Nove anni dopo i rossoblù ci riprovano, forti del 4 a 1 dell'andata

di Mario Ricci

Mercoledì 28 aprile il return match della finale di Coppa Italia a Cosenza

Lume: è (quasi) fattaper la Coppa Italia

Fra le montagne che cingono Lodri-no, chiamato da un gruppo di ap-passionati per fondare una scuola, giunse una decina d’anni fa il cam-pione italiano di karate Massimilia-no Trainini. Da allora nella palestra delle scuole elementari e medie è nata “Kire”, una delle realtà (le al-tre sono a Dello, Castegnato e Caz-zago S. Martino) dove il 32enne cin-tura nera IV Dan insegna. “La scuola lodrinese – spiega Massimiliano Trai-nini – è inserita in un gruppo più am-pio chiamato “Kokoro” diretto dai maestri e campioni del mondo Dario Marchini e Cristina Restelli. Qui ab-biamo una trentina di allievi e cer-chiamo di partecipare sempre a cor-si e stage proposti dal Kokoro, per i quali vengono chiamati atleti anche da Svizzera, Germania, Austria e Po-lonia. La stagione si interrompe so-lo a luglio e due settimane ad ago-sto, percorsa da importanti appun-tamenti come quelli di Poncarale, Caravaggio, Lodi, Piacenza”. Saba-to 10 e domenica 11 aprile scorsi si sono svolti i campionari regionali a Caravaggio, dove la scuola Kire ha conquistato quattro medaglie: due ori per il maestro Trainini nel Kata individuale e Kata a squadre (con Davide Orlando e Kurt Wiler); bron-zo nel Kata a squadre per le ragazze (Maria Teresa Leni, Patrizia De Stefa-no e Claudia Stefanoni) e oro nella gara di Kumite (combattimento) per Maria Teresa Leni. “Al di là degli ot-timi risultati – dice il giovane mae-stro – il karate è una disciplina che costa tanto sudore e il cui principio fondante è proprio che ‘karate non è vincere, ma l’idea di non perdere’. Inoltre, aiuta in particolar modo i più piccoli a livello di concentrazio-ne e speriamo possa essere fatto co-noscere anche nelle scuole”. L’atten-zione della scuola Kire per la stagio-ne agonistica è ora rivolta all’1 e 2 maggio, quando a Caravaggio si ter-rà il campionato italiano. Info al nu-mero 339.1374117.

Lodrino:a scuola di karate

pensabili, quindi bisognerà restare concentrati e attenti”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Ren-zo Cavagna. “Il risultato è sicura-mente positivo, ma sarò pienamen-te felice solo quando vedrò alzata la Coppa in cielo”. Sarà, ma sta di fatto che il Cosenza per soffiare il trofeo dalle mani dovrà segnare tre reti senza subirne alcuna. Opera-zione davvero difficile per l’undici calabrese che anche in campionato non sta attraversando un momen-to esaltante.

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SERVIZI e NUMERI UTILI

ANNO II

NUMERO 4 - Aprile 2010

Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales

Registrazione del Tribunale n. 22/2009 del 21 marzo 2009

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Progetto grafico e impaginazione: Ernesto Olivetti

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CONCESIOPiazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141LUMEZZANEVia Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519NAVEVia Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753SAREZZO

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BOVEGNOFarmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre, 32 - Tel. 030 92615BOVEZZOFarmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030 2092566 BRIONEFarmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059 CAINOFarmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia, 116 - Tel. 030 2530134COLLIOFarmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc - P.zza Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722CONCESIOFarmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030 2007874Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 - Tel. 030 2185219Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) - Tel. 030 2185012GARDONE VAL TROMPIAFarmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 - Tel. 030 8912510Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (località: Inzino) - Tel. 030 8912600Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E - Tel. 030 8912041MARCHENOFarmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2 - Tel. 030 861504MARMENTINOFarmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030 9229024NAVEFarmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030 2530346LODRINOFarmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030 850231LUMEZZANEFarmacia Arrivabene Giovanna - Piazza Portegaia, 11 (località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931Farmacia De Natale Francesco - via Montini, 233 - Tel. 030 827788Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (locali-tà: San Sebastiano) - Tel. 030 826744

Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 - Tel. 030 8921759Farmacia Scaglioni Franco - via Giacomo Matteotti, 45 - Tel. 030 871313PEZZAZEFarmacia dei Dott. Grandi Daniele e Marchesi Anna-maria S.n.c. - via Taverna, 45 - Tel: 030 920788POLAVENODonati Dr. Luciano Farmacia - via Europa, 1 - Tel. 030 84079SAREZZOFarmacia Centrale Dr. Appodia - via Repubblica, 102 - Tel. 030 8901167Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030 800759Farmacia Fulgaro M. Antonietta - via Dante Alighie-ri, 183/B (località: Ponte Zanano) - Telefono: 030 8900550TAVERNOLE SUL MELLAFarmacia Scarabello di Rubuano Benedetta - via Ama-dini, 8 - Tel. 030 92015VILLA CARCINAAzienda Servizi Farmaceutici S.r.l.via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791 Farmacia S. Antonio Dott. Matteo Preceruti e c. S.n.c. - via Glisenti, 13 - Tel. 030 881313

OSPEDALEGARDONE VAL TROMPIAVia Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedalici-vili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm

GUARDIA MEDICAGARDONE VAL TROMPIA Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Gio-vanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 89331

BOVEZZO C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030 2711502Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della set-timana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave, Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.

SAREZZOC/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030 8900567. Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i gior-ni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardo-ne V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.

TAVERNOLE SUL MELLAC/o presidio ASL di via Amadini, 49 - Telefono: 030 9220271. Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Mar-cheno, Lodrino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Ir-ma, Bovegno, Collio.

118 (Emergenza sanitaria)

112 (Carabinieri)

113 (Polizia)

115 (Vigili del Fuoco)

117 (Guardia di Finanza)

1515 (Corpo Forestale)

EMERGENZA

Bovegno: Tel. 030 926775

SOCCORSO ALPINO

BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno - Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it

BOVEZZOVia Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030 2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it

BRIONEVia San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013 CAINO Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016 - Sito: www.comune.caino.bs.it

COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel. 030 927213 - Sito: www.valletrompia.it

COMUNITA’ MONTANAVia Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it

CONCESIOP.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000 - Sito: www.comune.concesio.brescia.it

GARDONE VAL TROMPIAVia Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrom-pia.bs.it

IRMAVia Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157 – 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it

LODRINOVia Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Si-to: www.valletrompia.it

LUMEZZANEVia Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Seba-stiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lu-mezzane.bs.it

MARCHENOVia Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030 8966018 - Sito: www.valletrompia.it

MARMENTINOVia S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030 9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it

NAVEVia Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Si-to: www.comune.nave.bs.it

PEZZAZEVia Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030 9220100 - Sito: www.valletrompia.it

POLAVENOPiazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030 8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it

SAREZZOPiazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211 - Sito: www.comune.sarezzo.bs.it

Sito:www.lavocedelpopolo.it

TAVERNOLE SUL MELLAPiazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel. 030 920108 - Sito: www.valletrompia.it

VILLA CARCINA Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030 8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it

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BOVEGNOS. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00 (Graticelle) - 18.30 BOVEZZOS. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) – 18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00 – 18.30BRIONES. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 – 17.00CAINOS. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 18.00COLLIOSanti Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefe-stivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo: 15.30 (giugno/settembre)CONCESIOS. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30GARDONE VAL TROMPIAS. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.30Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 19.00Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 11.15 – 18.30IRMASS. Trinità: Festivo: 8.30LODRINOS. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00LUMEZZANES. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-

39La Voce della Valtrompiaaprile 2010

SAREZZOSanti Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 7.30 – 10.00 – 18.30Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 – 18.30Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Fe-stivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 – 18.30TAVERNOLE SUL MELLAChiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giaco-mo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.30 – 20.00Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 9.30VILLA CARCINASanti Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) - 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00 Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00

ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)

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Pezzaze, la parrocchiale di Sant'Apollonio

no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 19.00Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Fe-stivo: 8.00 – 10.30Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00 (Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 19.00Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00MARCHENOSanti Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30 MARMENTINOSanti Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Fe-stivo: 11.15Ville di Marmentino - Santi Faustino e Gio-vita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00NAVES. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo: 8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30PEZZAZES. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) – 18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 18.00POLAVENOS. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 11.00Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo: 16.00 (maggio/settembre)S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30

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