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Corso di Apicoltura ARAL Apicoltura razionale: - Attrezzature apistiche e Dispositivi di Protezione Individuali. - Attrezzature Per Il Laboratorio. - L’Arnia e le sue parti. - Modelli e tipi di Arnia - La Cera in Italia Convenzionale – Biologica. - Montaggio dei fogli Cerei. - Esercitazione Pratica. - Visita Laboratorio della Cera.
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Corso di Apicoltura ARAL · 2018. 3. 17. · Corso di Apicoltura ARAL Apicoltura razionale: -Attrezzature apistiche e Dispositivi di Protezione Individuali. -Attrezzature Per Il...

Feb 14, 2021

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  • Corso di Apicoltura ARAL Apicoltura razionale:

    - Attrezzature apistiche e Dispositivi di Protezione Individuali.

    - Attrezzature Per Il Laboratorio. - L’Arnia e le sue parti. - Modelli e tipi di Arnia - La Cera in Italia Convenzionale – Biologica. - Montaggio dei fogli Cerei. - Esercitazione Pratica. - Visita Laboratorio della Cera.

  • Equipaggiamento Personale

    • L’aspirante APICOLTORE dovrebbe

    essere sicuro di possedere tutto

    l’equipaggiamento personale necessario,

    PRIMA dell’arrivo delle sue api.

    • Esso consiste di Maschera, Guanti, Leva,

    Affumicatore, Camiciotto o Tuta, Spazzola

    e Scarponi.

  • Equipaggiamento Personale

  • Attrezzatura Leva apri favo:

    La leva è necessaria

    per sollevare i

    coprifavi e

    ispezionare le

    famiglie

    La tuta da

    apicoltore è

    l'accessorio più

    essenziale, deve

    svolgere una

    funzione protettiva

    per il volto e corpo

    L'affumicatore si

    usa per affumicare

    la colonia e

    “calmare” le api.

    è costituito da una

    caldaia cilindrica

    nella quale viene

    introdotto il

    combustibile (iuta o

    cartone non trattato

    ed altre sostanze

    simili)

  • FONDAMENTALE

    REGOLA IMPRENSCINDIBILE

    Sempre, indipendentemente da quanti

    alveari si devono “visitare” o da

    quali interventi è necessario effettuare,

    è indispensabile avere a disposizione

    un affumicatore acceso e

    perfettamente funzionante, per il

    benessere proprio e delle api.

  • • I Guanti sono una protezione per le punture delle api.

    La caratteristica principale deve essere la sensibilità e praticità nell'estrarre

    i telaini durante le visite. Esistono guanti di gomma, ma per lo più si usano

    guanti di pelle. La controindicazione all'uso dei guanti è dovuta alla propoli

    che durante le operazioni si attacca rendendo le operazioni più difficoltose

    e può essere anche veicolo di malattie.

    La Spazzola è costituita da una parte di legno, dove all’ estremità sono

    inserite delle setole lunghe circa 5 cm. In genere è usata quando si prelevano

    i telaini, allontanando le api con delicatezza anche durante la chiusura

    dell’Arnia.

  • …Accortezze…

    • Gli strumenti come la leva apri favo e l’affumicatore è opportuno utilizzarli in condizioni ambientali opportune: giornata soleggiata in assenza di vento, temperatura esterna elevata in cui le bottinatrici si trovano alla ricerca di nettare.

    • In queste condizioni non si corrono elevati rischi, ma in condizioni sfavorevoli anche se ben equipaggiati si possono riscontrare difficoltà.

    • Ricordare che tutti gli attrezzi che entrano in contatto con le api e con i favi possono essere veicolo di malattie, perciò un accurata sterilizzazione ogni tanto è opportuno, (soprattutto se si visitano apiari altrui)

  • …Accortezze…

    .Sotto la maschera indossare un cappello

    con visiera

    (maggior resistenza e comodità)

    .Per le calzature, indossare scarponi o

    stivali.

  • Concluse le operazioni in Apiario si

    passa al LABORATORIO

    Il laboratorio apistico semplificato per chi ha meno di 50 arnie può esser

    suddiviso in due locali.

    1. Deposito melari. Destinato al deposito delle materie prime.

    2. Sala Smielatura. Dove si estrae, decanta e confeziona il miele

    3. Magazzino. Dove vengono conservati i prodotti etichettati.

    Tutti i locali sono soggetti ad accertamento dei requisiti igienico-sanitari.

    Perciò è opportuno piastrellare o ricoprire con vernici lavabili i locali con

    relativo scarico delle acque al fine di poter disinfettare e lavare le superfici

    Avere acqua potabile ed areazione sufficiente nei diversi locali.

    Presenza di dispositivi per evitare l’ingresso di animali potenzialmente

    dannosi.

  • 1- Banco disopercolatore:

    serve per staccare dai favi gli opercoli e

    consentire successivamente al miele di

    fuoriuscirne.

    2- Coltello e forchetta per

    disopercolare:

    sono utilizzati per asportare gli opercoli,

    ovvero tappi di cera, che vengono utilizzati

    dalle api per chiudere le cellette piene di

    miele maturo, i coltelli possono essere

    dotati di una resistenza elettrica che facilita

    il distacco della cera.

  • 3- Smielatore:

    lo smielatore è una "macchina" utilizzata per estrarre il miele dai

    favi con la forza centrifuga dovuta alla rotazione, può essere a

    motore o manuale, può contenere da quattro a quarantotto

    telaini da melario e da un numero minore di telaini da nido.

    4- Filtri o setacci:

    i filtri sono di diverso tipo e vengono

    utilizzati per separare il miele dalla cera e

    dalle altre particelle in sospensione.

    5- Maturatori:

    il maturatore è un recipiente per uso

    alimentare, d'acciaio inox munito di

    rubinetto che viene utilizzato per far

    decantare il miele e per eliminarne l'umidità

    in eccesso.

  • Laboratorio

    professionale:

    Magazzino.

    Locale di smielatura.

    Locale di confezionamento.

    Locale vendita.

    Spogliatoio.

    Bagno.

  • Le operazioni principali in laboratorio.

    Per ottenere un miele di qualità

    • Disopercolazione

    • Centrifugazione

    • Filtrazione

    • Decantazione

    • Invasettamento

  • La Disopercolazione

    Consiste nel eliminare lo strato di cera che le api appongono sulle

    celle quando il miele raggiunge l’umidità giusta per non fermentare.

    Si esegue con un coltello affilato o con una forchetta appropriata

    (foto)

  • La Centrifugazione

    Quando i telaini saranno completamente disopercolati li inseriremo in una

    centrifuga.

    Tramite la forza centrifuga il miele fuoriesce dalle celle depositandosi sul

    fondo del contenitore.

  • La Filtrazione

    Dalla centrifuga si ottiene un miele che presenta impurità di cera o resti di

    api, il tutto si inserisce in un sistema di filtrazione il miele passa da filtro

    macro ad uno micro.

    Il miele filtrato si deposita nel decantatore o anche detto maturatore

    sottostante.

    Micro

    Macro

  • La Decantazione

    Il miele filtrato verrà lasciato in questi maturatori affinché l’aria accumulata

    durante la centrifugazione risalga in superficie creando una velo di schiuma

    bianca che verrà ogni qualvolta prelevata.

  • Invasettamento

    Quando il miele sarà pronto verrà invasettato dall’apposito rubinetto alla

    base del maturatore.

  • Le Prime Arnie…bugni rustici o

    arnie villiche

  • …non razionali…

    La facilità di costruzione di queste particolari arnie, inganna sulla praticità di lavorazione e sulla sostenibilità di questo fragile insetto.

    Tali arnie spesso non danno la possibilità di ispezionare il nido, perciò non potremmo mai analizzare l’andamento della famiglia.

    Ancor più grave sarà il problema di recuperare il miele, in queste arnie spesso si effettua l’apicidio, ovvero si eliminano gran parte delle api e della covata presente sui favi.

  • …non razionali…

    Il Bugno Villico era un contenitore dalle forme e dimensioni più disparate. Nel quale veniva collocato lo sciame raccolto in primavera e dal quale venivano estratti in autunno i favi contenenti il miele, dopo aver ucciso le api in esso contenute. L’ uomo non condizionava le attività dell’alveare.

  • L’Apicoltura Razionale

    • Le arnie adottate in tutto il mondo, sono il

    frutto di centinaia di anni di ricerche e

    sperimentazione.

    • Le arnie RAZIONALI o a FAVO MOBILE

    sono nate dopo la scoperta dello spazio

    d’ape.

  • Lorenzo Lorraine Langstroth

  • Arnia Langstroth

    Reverendo Lorenzo Lorraine

    Langstroth

    SPAZIO D’APE

    6,35 > propolizzano

    9,52 < Ponti di cera

    Apicoltura Moderna

  • Arnia Dadant Blatt

    Mr. Charles Dadant

    SPAZIO D’APE

    6,35 > propolizzano

    9,52 < Ponti di cera

    Apicoltura Moderna

    (funzionale)

  • L'arnia razionale è la struttura dove

    vive la colonia di Apis mellifera.

    Un gruppo di arnie disposto da un

    apicoltore sul terreno viene chiamato:

    APIARIO

    Razionale si dice di qualcosa che segue un ragionamento logico, che dopo

    dei processi non porta ad imprevisti ma ad un risultato ovvio ed univoco.

    L'arnia Dadant-Blatt

    Per l’Italia: Carlini

  • Arnia Italica Carlini Con Fondo Antivarroa

  • Arnia Carlini

    Carlo Carlini

  • L'arnia Italica-Carlini • L'arnia classica da 10 telaini deriva dal modello ideato dal reverendo Lorenzo Langstroth nel

    1851 in America, successivamente modificato da Charles Dadant nel 1859 e da Blatt.

    • Nel 1932 dalla Dadant-Blatt venne standardizzata l'arnia italiana, l'arnia Italica-Carlini

    TETTO

    COPRIFAVO

    MELARIO

    NIDO

    PARTE SUPERIORE CONTENENTE 9 TELAINI PER

    MELARIO. (QUI CI SARA’ IL MIELE PER L’APICOLTORE)

    PARTE IN CUI VIVE LA COLONIA DI API

    (QUI TROVEREMO IL MIELE DI SCORTA, IL POLLINE E LA COVATA

    il tutto DISPOSTO SU 10 TELAINI)

    TELAINO DA MELARIO

    n°9

    TELAINO DA NIDO n°10

  • • l materiale più comune per costruire un'arnia è il legno di abete dello

    spessore di 25 mm

    • LO SAPZIO D’APE Nelle misure delle varie parti si tiene conto che le api

    propolizzano spazi inferiori a 6,5 mm e costruiscono ponti in cera per spazi

    superiori a 9,5 mm

  • Pulizia dell’Arnia

    Come la nostra casa anche l’arnia deve essere

    pulita.

    Nel nostro caso raschieremo l’interno in ogni sua

    parte e sostituiremo i telaini più vecchi con quelli

    nuovi.

    Questo procedimento periodico aiuta a rallentare

    il deterioramento dell’arnia ma soprattutto ad

    evitare un accumulo di microrganismi dannosi

    per le api (batteri, spore e virus ecc.)

  • Composizione della cera • 70% esteri di acidi cerosi • 12-16% idrocarburi • 14% acidi grassi liberi o derivati • 1,5% di propoli, pollini, altri pigmenti • 1-2% alcoli liberi • 1-2% di acqua

  • Caratteristiche fisiche • Untuosa, flessibile, duttile, plastica • Insolubile in acqua •Completamente solubile in trementina, cloroformio e benzolo • Plasmabile a 35°C • Fonde tra 62 e 66°C • Densità tra 0,953 e 0,969:galleggia in acqua e miele • Resistente agli acidi ed enzimi digestivi

  • Utilizzo della cera nell’alveare

    Materiale di costruzione del

    favo, lo scheletro portante

    dell’animale:

    125.000 scaglie : 100g : 8000

    celle Uno sciame necessita di

    almeno 100.000 celle,

    Kg.1.200 di cera prodotta da

    7,5 kg di miele

  • Colori della cera

    Alla cera nascente possono essere aggiunti propoli e polline che

    conferiscono alla cera una diversa colorazione e profumo

  • Funzioni del favo

    • Scheletro portante dell’animale

    • Riparo, abitazione, luogo della vita biologica

    • Luogo e mezzo di comunicazione

    • Incubatrice

    • Magazzino scorte: miele, polline, propoli

    • Organo accumulatore di sostanze estranee

    • Prima linea di difesa contro agenti patogeni

  • Duttilità del favo

    La costruzione dei favi si sviluppa in base alle

    necessità dell’animale, che può produrre anche sino

    a 150 kg di miele ed oltre da aprile a novembre.

    Ogni cella del favo può esser differentemente usata a

    seconda del periodo di sviluppo della famiglia e può

    contenere

    - un uovo e poi una larva femminile o maschile

    - scorte di polline

    - scorte di miele

  • Polline Miele

  • La cera è contenitore di

    • Animali: dall’uovo all’ape

    • Mangimi animali: miele, polline, pappa reale

    • Alimenti: miele, propoli

    La cera è alimento

    • Miele in favo

    • Miele con pezzi di favo

  • TELAINO DA NIDO

    NOTARE: L’ATTACCATTURA ADERENTE AL LEGNO, AL FINE DI

    EVITARE LA FORMAZIONE DI CELLE REALI.

    FILI D’ACCIAIO PER

    INTELAIATURA STRUTTURA IN LEGNO

    Portafavo

    Listello

  • Il Folgio Cereo

    • Il foglio cereo è una lamina di cera d'api su cui vengono impresse, in tutte e due le facce le celle di un favo.

    • Il vantaggio dei telaini con fogli cerei è quello di minore secrezione di cera da parte delle api e quindi di miele (per produrre 1 hg di cera le api consumano 1 kg di miele)

    • Le misure del foglio cereo da nido sono di 41 cm di larghezza e di 26 cm di altezza, da melario l'altezza si dimezza. Lo spessore in genere è tale che 10 fogli cerei pesino un chilogrammo.

  • L’armatura Dei Telaini Per il fissaggio dei fogli cerei nei telaini si usa del

    filo stagnato o di acciaio inossidabile dello spessore

    di 0.40-0.45 mm. Lo si inserisce in fori equidistanti o

    in verticale o in orizzontale. Nel primo caso sul

    portafavo e sul listello inferiore si praticano sei fori

    allineati all'asse delle stecche, nel secondo caso

    quattro. Il filo,una volta inserito, va ondulato, in modo che la

    superficie di contatto tra filo e foglio sia maggiore.

    Per questa operazione si usa lo zigrinatore, uno

    strumento a forcella che presenta all'estremità due

    cilindri dentati.

    Dopo aver teso il filo si adagia il foglio cereo

    sull'armatura e con un trasformatore da 12 volt

    collegato all'estremità del filo si fa passare

    corrente elettrica, il filo riscaldandosi aderisce alla

    cera. Il circuito va aperto prima che il filo tagli la

    cera.

  • Attrezzatura Base Per Le Visite In

    Apiario • Maschera

    • Guanti

    • Affumicatore

    • Leva

    • Spazzola – Apiscampo – Griglia Escludi Regina

    • Telaini

    • Diaframma

    • Nutritore

    - Terminata la visita annotate su un quaderno le

    informazioni raccolte e cosa dovrete fare nella prossima

    visita.

  • Grazie per

    L’attenzione

    Diapositiva 1