1 L'AVVENIRE DEI LAVORATORI La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894 Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo Direttore: Andrea Ermano > > > PDF scaricabile su http://issuu.com/avvenirelavoratori < < < e-Settimanale - inviato oggi a 45964 utenti – Zurigo, 18 febbraio 2016 Per disdire / unsubscribe / e-mail a > [email protected]Per iscrivervi inviateci p.f. il testo: "includimi" a > ADL Edizioni In caso di trasmissioni doppie inviateci p.f. il testo: "doppio" a > ADL Edizioni IPSE DIXIT Il guaio è che non è detto - «È come se un coro… si levasse per dire a Renzi: fermati finché sei in tempo, oltre un certo limite non potrai più tornare indietro. / Ma… la sensazione è che questo genere di raccomandazioni difficilmente saranno accolte. Renzi infatti ha scelto una linea, diversa da quella dei suoi critici… A suo giudizio le scelte economiche, e più in generale la cooperazione e l’idea di solidarietà che stanno alla base del sogno europeo, non sopravvivranno, se l’Unione non sarà in grado di rinunciare alle sue rigidità e far fronte alle nuove sfide, come quella dell’immigrazione, che i Paesi partners tentano inutilmente di aggirare. L’Europa intera, non solo l’Italia rischia di essere travolta dai propri egoismi: ecco cosa pensa Renzi. Il guaio è che non è detto che abbia torto.». – Marcello Sorgi Profughi in Europa, anno 2015 Conformemente alla Legge 675/1996 tutti i recapiti dell'ADL Newsletter sono utilizzati in copia nascosta. Ai sensi del Codice sulla privacy (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 13) rendiamo noto che gli indirizzi della nostra mailing list provengono da richieste d'iscrizione, da fonti di pubblico dominio o da E-mail ricevute. La nostra attività d'informazione politica, economica e culturale è svolta senza scopi di lucro e non necessita di "consenso preventivo" rivestendo un evidente carattere pubblico come pure un legittimo interesse associativo (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 24). L'AVVENIRE DEI LAVORATORI contribuisce da oltre 115 anni a tenere vivo l'uso della nostra lingua presso le comunità italiane nel mondo tra quelle persone che si sentono partecipi degli ideali socialisti-democratici di Giustizia e Libertà.
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
1
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894 Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo Direttore: Andrea Ermano
> > > PDF scaricabile su http://issuu.com/avvenirelavoratori < < <
e-Settimanale - inviato oggi a 45964 utenti – Zurigo, 18 febbraio 2016
Per disdire / unsubscribe / e-mail a > [email protected] Per iscrivervi inviateci p.f. il testo: "includimi" a > ADL Edizioni In caso di trasmissioni doppie inviateci p.f. il testo: "doppio" a > ADL Edizioni
IPSE DIXIT
Il guaio è che non è detto - «È come se un coro… si levasse per dire a
Renzi: fermati finché sei in tempo, oltre un certo limite non potrai più
tornare indietro. / Ma… la sensazione è che questo genere di
raccomandazioni difficilmente saranno accolte. Renzi infatti ha scelto
una linea, diversa da quella dei suoi critici… A suo giudizio le scelte
economiche, e più in generale la cooperazione e l’idea di solidarietà
che stanno alla base del sogno europeo, non sopravvivranno, se
l’Unione non sarà in grado di rinunciare alle sue rigidità e far fronte
alle nuove sfide, come quella dell’immigrazione, che i Paesi partners
tentano inutilmente di aggirare. L’Europa intera, non solo l’Italia
rischia di essere travolta dai propri egoismi: ecco cosa pensa Renzi. Il
guaio è che non è detto che abbia torto.». – Marcello Sorgi
Profughi in Europa, anno 2015
Conformemente alla Legge 675/1996 tutti i recapiti dell'ADL Newsletter sono utilizzati in copia nascosta. Ai sensi del Codice sulla privacy (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 13) rendiamo noto che gli indirizzi della nostra mailing list provengono da richieste d'iscrizione, da fonti di pubblico dominio o da E-mail ricevute. La nostra attività d'informazione politica, economica e culturale è svolta senza scopi di lucro e non necessita di "consenso preventivo" rivestendo un evidente carattere pubblico come pure un legittimo interesse associativo (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 24). L'AVVENIRE DEI LAVORATORI contribuisce da oltre 115 anni a tenere vivo l'uso della nostra lingua presso le comunità italiane nel mondo tra quelle persone che si sentono partecipi degli ideali socialisti-democratici di Giustizia e Libertà.
maniera del primo, penso come il secondo”… Chissà se la nostra
Repubblica sarebbe mai nata senza il suo sentimento e senza il suo
pensiero?
Senza il suo sentimento, certo: perché la fede repubblicana, come
sappiamo, era per Nenni una specie di a priori. Ma soprattutto senza il
suo pensiero. “O la Repubblica o il caos”, per esempio, non era una
minaccia insurrezionalista, come dicevano i monarchici più settari. Al
contrario, era la sintesi del lucido ragionamento di uno statista al quale,
fortunatamente, non mancava neanche una marcata dimensione
tribunizia.
È il ragionamento che Nenni fece proprio settant’anni fa, alla vigilia
di quel 25 febbraio in cui il governo, innanzitutto per merito suo,
decise di convocare, contestualmente alle elezioni per l’Assemblea
costituente, un referendum popolare per scegliere la forma istituzionale
dello Stato.
La decisione, come sappiamo, non era scontata. Le sinistre, in
particolare, preferivano lasciare la scelta all’Assemblea, nel timore di
una deriva plebiscitaria a favore della monarchia. Ma Nenni, pur
sapendo che per i monarchici il referendum era “un sostituto del
plebiscito”, osservò che poteva “anche divenire un’altra cosa, se
contestuale alle elezioni per la Costituente”. E soprattutto ammonì che
il prolungarsi delle polemiche in seno al governo avrebbe potuto
determinare “un sussulto della piazza contro le nostre lentezze e
diatribe”: senza escludere “l’intervento degli Alleati, e forse un
intervento non soltanto politico”.
Questo significava, in quel mese di febbraio di settant’anni fa, “O la
Repubblica o il caos”. E significava anche che ad evitare il caos non
avrebbe comunque potuto provvedere una dinastia che aveva tradito la
fiducia del popolo per quasi vent’anni, dal 10 giugno del 1924 all’8
settembre del 1943. E pazienza se ora Umberto gli mandava a dire che
la monarchia britannica poteva sopportare un governo socialista,
mentre nella Repubblica italiana l’egemonia sarebbe inevitabilmente
toccata alla Dc. E pazienza anche se Maria Josè faceva sapere che il 2
giugno avrebbe votato per Saragat.
Fin d’allora il giudizio politico di Nenni trascendeva le ragioni
partigiane per privilegiare la stabilità del sistema politico. E perciò,
quando nacque la Repubblica e l’Avanti! titolò giustamente “Grazie
Nenni”, Ignazio Silone non volle celebrare una gloria di partito, ma la
salvezza e la rinascita della nazione..
Non è quindi un caso che una delle prime iniziative per celebrare il
13
70° anniversario della Repubblica sia stata presa dalla rivista fondata
da Pietro Nenni: una rivista che anche ora, nel suo piccolo e dopo tanti
disastri, cerca di tenersi lontana dal parocchialismo e si sforza di
contribuire al rinnovamento ed al consolidamento della nostra
democrazia.
Ovviamente questa iniziativa non sarà l’unica che prenderemo. Per il
2 giugno usciremo con un numero speciale in cui cercheremo anche di
capire per quali motivi e attraverso quali percorsi una Repubblica che
era nata come alternativa al caos ora rischia di precipitare a sua volta
nel caos. E per tutto questo settantesimo anno dell’Italia repubblicana
scandiremo le tappe del percorso che abbiamo alle spalle: senza cedere
a nostalgie o a recriminazioni: ma senza cedere nemmeno ad un
“presentismo” senza memoria che giorno dopo giorno sta erodendo le
fondamenta della nostra stessa identità nazionale.
MondOperaio - http://www.mondoperaio.net/
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia : (ADL in italiano) https://it.wikipedia.org/wiki/L'Avvenire_dei_lavoratori (ADL in inglese) https://en.wikipedia.org/wiki/L'Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) https://es.wikipedia.org/wiki/L'Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana
Lettera dai deputati del PD estero
PER UN MUSEO
DELL’EMIGRAZIONE
Il Ministro per i beni culturali e il turismo Dario Franceschini ha
manifestato l’intento di rilanciare il Museo nazionale dell’emigrazione
italiana, spostando presso il Museo del Mare a Genova i materiali
attualmente esposti a Roma presso il Vittoriano e facendo della città
ligure il luogo simbolo della diaspora italiana nel mondo.
Ricordiamo che il Museo fu ideato e finanziato nel 2007 dal
Governo Prodi e istituito, su volere del Vice Ministro per gli italiani
all’estero Franco Danieli, con decreto del Ministro degli esteri
Massimo D’Alema. L’idea progettuale dalla quale esso è nato è stata di
quella di superare il ritardo che l’Italia aveva accumulato in questo
campo, pur essendo uno dei maggiori Paesi di emigrazione, e di
collegare l’istituzione museale alla transizione che l’Italia sta vivendo
da storica e ancora attiva realtà di emigrazione a realtà anche di
immigrazione, anzi a fondamentale snodo dell’immigrazione in
Europa.
Questa ipotesi, con la caduta del Governo Prodi e l’avvento del
Governo di centrodestra, fu ridimensionata e trasformata in una
esposizione documentaria, per altro in locali di notevole valenza
simbolica ma limitati e inadatti, dello sviluppo diacronico
dell’emigrazione italiana, con un’appendice finale relativa all’arrivo
A livello parlamentare abbiamo fatto vivere l’ispirazione e il diverso
respiro del progetto iniziale presentando un disegno di legge per la
trasformazione dell’attuali museo in Museo nazionale delle migrazioni,
al quale abbiamo affiancato un secondo disegno di legge
sull’insegnamento multidisciplinare delle migrazioni nelle scuole, con
riferimento all’autonomia di programmazione formativa degli istituti.
Per avere un confronto su queste essenziali questioni di
impostazione del progetto relativo al Museo dell’emigrazione, l’On.
Marco Fedi, accompagnato dal Prof. Norberto Lombardi, a suo tempo
uno dei promotori dell’istituzione del museo, si è incontrato per conto
degli eletti all’estero del PD con il Capo della Segreteria tecnica del
MIBACT, Dott.ssa Giorgia Floriani e altri funzionari.
L’On. Fedi ha preso atto dei significativi passi in avanti che
l’operazione sta facendo a livello istituzionale, con il coinvolgimento,
oltre che del MIBACT e del Ministero degli esteri, titolare del Museo,
della Regione Liguria, del Comune di Genova e della locale
Università. In vista dell’apertura della fase di definizione scientifica
del progetto, ha sottolineato tre aspetti essenziali: quello di avere una
proposta museale che incorpori gli aspetti dell’emigrazione, vecchia e
nuova, degli italiani e, nello stesso tempo, la formazione nel nostro
Paese di consistenti comunità di migranti; quello di non limitarsi ad un
taglio tradizionalmente espositivo ma di concepire un sistema a rete
che si avvalga delle risorse della multimedialità e valorizzi il grande
patrimonio di conoscenze e rappresentazioni presente tanto nei musei e
nei centri di ricerca specializzati italiani che nelle più importanti
istituzioni museali internazionali; quello di dare il giusto risalto al
grande esodo meridionale, alla più recente emigrazione in Europa e
alle forme di mobilità che si stanno sviluppando negli ultimi anni.
L’incontro si è concluso con l’impegno ad avere ulteriori momenti
di approfondimento con l’obiettivo di giungere ad un progetto di ampio
respiro e coerente con il forte sviluppo dei fenomeni migratori.
I deputati del PD estero
Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta, Tacconi
L'AVVENIRE DEI LAVORATORI EDITRICE SOCIALISTA FONDATA NEL 1897 Casella postale 8965 - CH 8036 Zurigo L'Avvenire dei lavoratori è parte della Società Cooperativa Italiana Zurigo, storico istituto che opera in emigrazione senza fini di lucro e che nel triennio 1941-1944 fu sede del "Centro estero socialista". Fondato nel 1897 dalla federazione estera del Partito Socialista Italiano e dall'Unione Sindacale Svizzera come organo di stampa per le nascenti organizzazioni operaie all'estero, L'ADL ha preso parte attiva al movimento pacifista durante la Prima guerra mondiale; durante il ventennio fascista ha ospitato in co-edizione l'Avanti! garantendo la stampa e la distribuzione dei materiali elaborati dal Centro estero socialista in opposizione alla dittatura e a sostegno della Resistenza. Nel secondo Dopoguerra L'ADL ha iniziato una nuova, lunga battaglia per l'integrazione dei migranti, contro la xenofobia e per la dignità della persona umana. Dal 1996, in controtendenza rispetto all'eclissi della sinistra italiana, siamo impegnati a dare il nostro contributo alla salvaguardia di un patrimonio ideale che appartiene a tutti.