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Garzanti: "Io come un oste,pubblico i libri vendibili"

RITRATTO A quasi 100 anni dalla nascita (1921) Ferretti pubblica un ritratto­intervista

dell'editore. Tra discussioni con Pasolini e Gadda e la strategia per scegliere i romanzi"Massimo Novelli

in crisi di narrativa e avevodeciso di pubblicare (Alber­to) Bevilacqua, che mi avevadato un libro brutto di suc­cesso. Sapevo che Pasolininon lo stimava e gli dissi: 'Soche lei non ha simpatia perBevilacqua, ma dovrò pub­blicarlo. Ho bisogno di ven­d e r e'. E lui: 'Si mette in casauna bestia simile!'. Quandonel 1974 uscì di BevilacquaL'umana avventura, duran­te un pranzo Pasolini mi dis­se: 'Almeno un libro lo darò aun altro editore'. Pasolini inrealtà odiava Bevilacquaperché aveva vinto lo Strega1968 con L'occhio del gatto,battendo il suo Te orem a, inu n'edizione contrastata e po­lemica del premio. Non riu­scivo a capire una tale gelosiae un tale risentimento, comemi sembrava incredibile cheper questo un amico arrivas­se a tanto".È UN RICORDO inedito dell'e­ditore Livio Garzanti (1921­2015) raccolto da Gian CarloFerretti, giornalista, criticoletterario e storico dell'ed i­toria, che il prossimo 16 giu­gno compierà novant'anni.Per festeggiare la ricorrenza,e celebrare in anticipo il cen­tenario della nascita delgrande editore milanese, lacasa editrice Interlinea staper pubblicare Un editoreimprevedibile. Livio Gar­zanti (pagine 101, euro 12). Èun efficace ritratto che Fer­retti traccia di Garzanti edella sua casa editrice deci­samente eclettica. quella diCarlo Emilio Gadda e di Pa­solini, ma pure di Ian Fle­ming e di Love Story. Nel li­bro, che esce proprio il 16giugno in una edizione a ti­ratura limitata "offer taall 'autore per i suoi no­vant 'anni", c'è inoltre un'in ­tervista a Garzanti del 19 set­tembre 2000: un testo, spie­ga Ferretti, "sos tanzialmen­te inedito". Scrive a com­mento di quell'inter vista:"Non fu facile ottenere daGarzanti questa intervista, eci riuscii grazie all'interessa ­mento dell'amico TizianoRossi, che in quegli anni lofrequentava privatamente.Garzanti aveva lasciato or­mai da tempo il suo lavoro dieditore, e tutto avveniva per­ciò sul filo dei ricordi. Ancheper questo probabilmentel'intervista evidenzia il voltoamabile, simpatico, grade­vole di Garzanti: un vecchiosignore che parla con distac­co e disincanto del suo pas­sato, anche in modo spirito­so e brillante. Ma c'è stato unaltro aspetto, villano, sco­stante, insopportabile, ne­vrotico, nel suo comporta­mento complessivo e in par­ticolare nei suoi rapporti di

È UN RICORDO inedito dell'e­ditore Livio Garzanti (1921­2015) raccolto da Gian CarloFerretti, giornalista, criticoletterario e storico dell'ed i­toria, che il prossimo 16 giu­gno compierà novant'anni.Per festeggiare la ricorrenza,e celebrare in anticipo il cen­tenario della nascita delgrande editore milanese, lacasa editrice Interlinea staper pubblicare Un editoreimprevedibile. Livio Gar­zanti (pagine 101, euro 12). Èun efficace ritratto che Fer­retti traccia di Garzanti edella sua casa editrice deci­samente eclettica. quella diCarlo Emilio Gadda e di Pa­solini, ma pure di Ian Fle­ming e di Love Story. Nel li­bro, che esce proprio il 16giugno in una edizione a ti­ratura limitata "offer taall 'autore per i suoi no­vant 'anni", c'è inoltre un'in ­tervista a Garzanti del 19 set­tembre 2000: un testo, spie­ga Ferretti, "sos tanzialmen­te inedito". Scrive a com­mento di quell'inter vista:"Non fu facile ottenere daGarzanti questa intervista, eci riuscii grazie all'interessa ­mento dell'amico TizianoRossi, che in quegli anni lofrequentava privatamente.Garzanti aveva lasciato or­mai da tempo il suo lavoro dieditore, e tutto avveniva per­ciò sul filo dei ricordi. Ancheper questo probabilmentel'intervista evidenzia il voltoamabile, simpatico, grade­vole di Garzanti: un vecchiosignore che parla con distac­co e disincanto del suo pas­sato, anche in modo spirito­so e brillante. Ma c'è stato unaltro aspetto, villano, sco­stante, insopportabile, ne­vrotico, nel suo comporta­mento complessivo e in par­ticolare nei suoi rapporti di

lavoro, che qui non appare".Ecco allora il Garzanti

che confessa a Ferretti il suomestiere di editore­oste:"C'era un clima culturale vi­vo, un mondo letterariostraordinario, una intensavita di relazione, e io pubbli­cavo i libri che ritenevo piùadatti e vendibili. Un po'c o­me fa l'oste, che sa accoglie­re i clienti nella sua tratto­ria. Così ho pubblicato Pa­solini, Gadda e gli altri. Hoanche fregato Soldati a Lon­ganesi, per poi lasciarlo an­dare da Mondadori perchévoleva troppi soldi".Ed ecco, poi, l'editore che

rievoca con un gusto un po'snob certi particolari degliincontri con i suoi autoriBeppe Fenoglio e Gadda,rammentando i discorsi sulvino con il primo e l'aria da"mag giordomo" del secon­do. "Con gli autori", disseGarzanti a Ferretti, "ho avu­to per lo più rapporti buoni.Quello con Pasolini anzi eraun rapporto elegante: tradue amici che si davano dellei in punta di penna, nonsenza litigi peraltro. Di Fe­noglio ricordo una conver­sazione molto confidenzia­le, nella quale parlammo piùdi spumanti che di letteratu­ra, anche per il lavoro che luifaceva ad Alba. Quanto aGadda, mi rammarico anco­ra oggi di averlo tormentato

senza litigi peraltro. Di Fe­noglio ricordo una conver­sazione molto confidenzia­le, nella quale parlammo piùdi spumanti che di letteratu­ra, anche per il lavoro che luifaceva ad Alba. Quanto aGadda, mi rammarico anco­ra oggi di averlo tormentato

stupidamente insieme aBertolucci, perché ci dessela conclusione del suo giallo,il Pasticciaccio, ma lui hasempre resistito. Era ceri­monioso fino alla comicità.Una volta si presentò alla se­de Garzanti di Roma con uncompleto blu, salutandomicon un inchino. Sembravaun maggiordomo".Anche Paolo Volponi, co­

me Pasolini, a un certo puntolasciò la Garzanti per Einau­di. "Con Volponi", rammentòGarzanti, "avevo un rappor­to di grande cordialità e sti­ma. Ma sentì la sirena di Ei­naudi. C'era un contratto conla Garzanti e io mi impuntai.Ne nacque un conflitto: unavolta lo incontrai al mare sul­la spiaggia e non mi salutònemmeno. Soltanto in occa­sione della tragica morte delfiglio ci fu un riavvicinamen­to commosso. Ma a un certopunto non mi opposi più".COMMENTA Ferretti: "Le sueversioni sulle vicende Pasoli­ni e Volponi sono riduttive einteressate. (...) Sui rapporticon Pasolini nel periodo del­la crisi ho anch'io un aned­doto personale. Spessoquando Pasolini veniva a Mi­lano e andava a pranzo conGarzanti, mi chiedeva di ac­compagnarlo per non resta­re solo con lui".

Data: 02.06.2020 Pag.: 18Size: 645 cm2 AVE: € 54180.00Tiratura: 83562Diffusione: 51181Lettori: 371000

INTERLINEA 1

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Prot agonistiAl centro,Livio Garzantie Luigi Sironinel 1967; inbasso, PasoliniFOTO ANSA

ILL I B RO"Un editoreimprevedibile .Livio GarzantiGian CarloFe r rett i

Pagine: 101Prezzo: 12 e

Editore :Interlinea

Data: 02.06.2020 Pag.: 18Size: 645 cm2 AVE: € 54180.00Tiratura: 83562Diffusione: 51181Lettori: 371000

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