1° CONGRESSO DEL PARTITOSETTEMBRE / OTTOBRE 2009
Perché sostenere la Mozione Bersani:identità, territorio, organizzazione
1° congresso del Partito Democratico
“Tocca alla politica pronunciare un’idea di società”
Ciò che abbiamo realizzato nei primi venti mesi è al di sotto del progetto che intendevamo perseguire.
Ciò che il Pd aveva di meglio da dire agli italiani non lo ha ancora detto.
E’ nostra precisa responsabilità creare le condizioni perché il PD sia finalmente in grado
di convincere e di vincere.
Cominciare da un’analisi autocritica
I problemi del partito non nascono dal tradimento della ispirazione originaria.
Un congresso fondativo
ESSA E’ ANCORA FORTE E VITALE
Un congresso fondativo
I problemi derivano piuttosto dalla mancanza di basi culturali, politiche ed organizzative solide.
Il congresso, da questo punto di vista, dovrà rappresentare un
momento “fondativo”, che finora è venuto a mancare a causa delle
circostanze contingenti e delle scadenze non rinviabili.
E’ assolutamente vitale che il PD stabilisca chiaramente quali sono i tratti che ne
definiscono i valori e l’identità.
La nostra identità
Dobbiamo dunque riaffermare con forza le parole chiave che sono alla base della
nascita del Partito Democratico.
La nostra identità
Un partito popolare, riformista, ambientalista e laico, che promuove l’uguaglianza, il lavoro e il civismo.
Un partito che si apre ai giovani e al tessuto produttivo e che persegue le pari
opportunità tra i generi e tra i ceti sociali.
La nostra identità
La formazione politica come presupposto per il consolidamento di una identità condivisa.
La nostra identità
Martina propone un “patto formativo” con il Centro di Formazione
Politica di Milano
Laicità e valori condivisi
Il principio di laicità è la nostra bussola, la via maestra di una convivenza plurale.
Da dove ripartire
Da dove ripartire
Laicità e valori condivisi
La laicità si nutre di rispetto reciproco e di neutralità – che non significa indifferenza – della
Repubblica di fronte alle diverse culture, convinzioni ideali, filosofiche, morali e religiose.
È anche impegno per la loro salvaguardia, promozione del dialogo interculturale e interreligioso, mutuo apprendimento.
La vocazione maggioritaria
Non significa rifiutare le alleanze, ma, al contrario, renderle possibili, perché costruite nella
chiarezza, sulla base di vincoli programmatici.
Da soli si può fare poco...
Da soli si può fare poco...
La vocazione maggioritaria
Non consiste nell’autosufficienza, ma nella capacità di ritrovare una funzione di
rappresentanza popolare, e nell’impegno ad elaborare un progetto di governo che
convinca il Paese.
Non possiamo più confondere il bipolarismo, che è una conquista della nostra democrazia, con il bipartitismo,
che non ha fondamento nella realtà storica, sociale e politica del Paese.
Da soli si può fare poco...
Il primo requisito per essere riconosciuti e riconoscibili come una forza
autorevole consiste nel possedere un reale radicamento nel tessuto sociale.
Il radicamento: un requisito essenziale
Per questo, nel rispetto della reciproca autonomia, vanno coltivati rapporti con
tutte le organizzazioni sociali, del lavoro, dell’impresa, dei consumatori
e del volontariato.
Il radicamento: un requisito essenziale
La forma di “partito federale” deve trovare compiuta
realizzazione in una ripartizione razionale delle
risorse economiche, che tenga in debito conto le esigenze di finanziamento di ogni livello
territoriale.
Un partito VERAMENTE federale
E’ necessario inoltre che tutti gli organi di direzione del partito siano almeno per la metà diretta
espressione del livello territoriale immediatamente inferiore, al fine di mantenere un rapporto diretto tra gli iscritti (la “base”) e la direzione nazionale lungo
tutta la catena degli organismi rappresentativi.
Un partito VERAMENTE federale
E’ poi necessario che gli organi dirigenti abbiano una dimensione minore di quella
attuale: assemblee troppo grandi non consentono di discutere in maniera efficace
e di assumere decisioni collegiali.
Un partito VERAMENTE democratico
Quella che potrebbe apparire come una democrazia “allargata” rischia infatti di
tramutarsi in un meccanismo plebiscitario, dove centinaia (a volte addirittura migliaia)
di persone si trovano a ratificare per acclamazione una serie
di decisioni assunte in altra sede.
Un partito VERAMENTE democratico
Organizzazione e PRIMARIE
La sovranità nel partito appartiene agli iscritti, che la condividono con gli elettori nelle occasioni regolate dallo statuto. Agli
iscritti sono riconosciuti diritti fondamentali come la partecipazione alle decisioni ai vari livelli e l’elezione degli organismi dirigenti.
Il Pd coinvolge gli elettori, attraverso le primarie,
per selezionare le candidature alle cariche elettive, con particolare
riferimento alle elezioni in cui non sia presente il
voto di preferenza.
Organizzazione e PRIMARIE
La discussione tra partito degli iscritti e partito degli elettori è di per sé priva di fondamento. Il nostro PD è il partito
di entrambi con diverse responsabilità e diversi impegni.Il punto vero è che il partito deve
riscoprire il senso e il modo di una forte partecipazione, fondamentale
per radicarsi sul territorio e per contribuire alla crescita civile e
democratica del Paese.
Organizzazione e PRIMARIE
Le primarie vanno rese più efficaci, rendendo più chiaro il meccanismo
di partecipazione. L'albo degli elettori deve essere
effettivamente pubblico e certificato.
Primarie organizzate in maniera migliore
Per tutte queste ragioni, con tutti questi impegni vogliamo costruire insieme un Paese da amare, un’Italia dove sia bello vivere, lavorare, crescere i propri figli.
Con il Partito Democratico.
1° congresso del Partito Democratico
Grazie per l’attenzione
1° congresso del Partito Democratico