MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA I S T I T U T O T E C N I C O I N D U S T R I A L E
“Arturo Malignani”
PROGETTO ATHENA
Alliance among Teachers: How to Express a New Assessment‐system
NARRAZIONE DEL PROGETTO
Premessa
Il contesto
Negli ultimi 30 anni, ed in particolare dagli anni 90, si è assistito, in campo internazionale, ad una progressiva trasformazione dei curricoli tradizionali, che si è sviluppata attraverso una sequenza di tappe significative:
1. dapprima si é iniziato a parlare di obiettivi educativi trasversali, 2. negli ultimi 10 anni, e sempre con maggior frequenza ed incisività, ha fatto la sua apparizione nei
documenti ufficiali il termine "competenze", 3. negli documenti più recenti si parla specificamente di “competenze chiave” (key competencies o
core competencies), intese come competenze necessarie per l’esercizio attivo, responsabile e consapevole della cittadinanza.
Molte sono state le sollecitazioni che hanno sostenuto l'introduzione delle competenze, in particolare delle "competenze chiave", nei curricoli:
• le preoccupazioni del mondo del lavoro per la qualità dell'istruzione, evidenziata dalle valutazioni internazionali,
• l'internazionalizzazione e la crescente richiesta di mobilità,
• la rapidità del progresso scientifico e tecnologico,
• l'aumento esponenziale della quantità e accessibilità delle informazioni,
• la molteplicità di percorsi lavorativi di nuova concezione.
É la sfida della intercomplessità, la sfida di una trama in cui la sfera personale e quella collettiva, la sfera etica e quella educativa si tessono insieme; ed é all’interno di questa sfida che l’istituzione scolastica é chiamata a fornire il suo contributo determinante per creare “una testa ben fatta”.
Per rispondere a tale sfida si rende necessario da un lato identificare nei curricoli scolastici quali siano in concreto le competenze chiave da conseguire, dall’altro quali siano i mezzi e gli strumenti per farlo. Ne consegue che é necessaria la collaborazione di tutti i livelli dell’organizzazione scolastica: da quello Istituzionale, per la definizione delle competenze, a quello della singola scuola per la concreta attuazione sul campo, nel rispetto dell’autonomia scolastica e della specifica realtà territoriale.
La risposta trova quindi articolazione nella ricerca di interventi, attività e progetti che mirano ad individuare possibili percorsi didattici, finalizzati a sostenere il processo d’innovazione in atto e condivisi attraverso la pratica delle reti.
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Da tale terreno, accidentato ma al contempo fertile, nasce il progetto “ATHENA” (Alliance among Teachers: How to Express a New Assessment‐system) , un progetto basato su due linee‐guida fondamentali.
La prima: la condivisione profonda di tutte le competenze chiave (Imparare ad imparare – Progettare – Comunicare ‐ Collaborare e partecipare ‐ Agire in modo autonomo e responsabile ‐ Risolvere problemi ‐ Individuare collegamenti e relazioni ‐ Acquisire e interpretare le informazioni), che trovano, una per una, simbiotica applicazione nella realizzazione del progetto.
La seconda: il convincimento che sia possibile, tramite la realizzazione di percorsi operativi, dare concretezza all’assunto che le competenze chiave dell'istruzione generale (licei) sono del tutto simili a quelle dell'istruzione tecnica e professionale e, al contempo, trarre beneficio ed arricchimento dalla condivisione delle esperienze di tutti i soggetti coinvolti.
LE COMPETENZE ‐ I riferimenti internazionali
Un buon punto di partenza è la "Dichiarazione mondiale sull'educazione per tutti: dare risposta ai bisogni fondamentali d’apprendimento" (UNESCO ‐ Conferenza mondiale sull'educazione 1990).
Art. 1: “Ogni persona ‐ bambino, giovane e adulto ‐ dovrà poter beneficiare di opportunità educative progettate per rispondere ai loro fondamentali bisogni di apprendimento. Questi bisogni comprendono sia gli strumenti essenziali di apprendimento .... sia i contenuti di base (conoscenze, abilità, valori e attitudini) necessari agli esseri umani per poter sopravvivere, sviluppare le loro capacità, vivere e lavorare dignitosamente, partecipare pienamente allo sviluppo, migliorare la qualità della loro vita, prendere decisioni informate e continuare ad apprendere"
Nell’ambito delle attività dell’UNESCO, nel 1993, é stata costituita la Commissione Internazionale sull’Educazione per il Ventunesimo Secolo per valutare "i nuovi ruoli dell’educazione e le nuove esigenze nei confronti dei sistemi educativi in un mondo caratterizzato dall’accelerazione del cambiamento e da un’intensificazione delle tensioni di carattere economico, ambientale e sociale". Tale Commissione ha prodotto un rapporto, é noto come “Rapporto Delors” (1995) 1. In esso si afferma che lo scopo primario dell’educazione scolastica è lo sviluppo integrale della persona umana, e che le finalità della scuola non possono essere limitate a obiettivi strumentali relativi all’acquisizione di competenze da parte degli alunni, perché è necessario “andare oltre una visione strumentale dell’educazione,.., per arrivare a una visione che metta in risalto lo sviluppo della persona nella sua interezza, cioè della persona che impara a essere”. La scuola del ventunesimo secolo, secondo la Commissione Delors, dovrebbe poggiare su “quattro pilastri” dell’educazione: imparare ad essere; imparare a conoscere; imparare a fare; imparare a vivere insieme ed a vivere con gli altri.
Nello stesso anno in cui veniva pubblicato il rapporto UNESCO, venne diffuso anche il Libro Bianco UE di E. Cresson2 (1995). Tale Libro costituisce il contributo della Commissione Europea al dibattito, a livello europeo, sull’istruzione e la formazione lungo tutto l’arco della vita, sollecitato dagli articoli 126 e 127 del trattato di Maastricht, e mette in luce come gli stati europei membri dell'Unione debbano valorizzare le risorse umane scommettendo sull'intelligenza e sull'acquisizione di nuove competenze. La gestione delle competenze viene riconosciuta come uno dei fattori principali su cui investire (Strategia di Lisbona).
Il documento di riferimento della “Strategia di Lisbona”, pubblicato nello stesso anno (2000) in cui l’UNESCO pubblica il report sull’educazione mondiale (Il diritto all’istruzione: verso un’educazione per tutti lungo tutto l’arco della vita), giunge all’individuazione di un forte obiettivo strategico per l’Unione, stabilendo l’impegno a “diventare, entro il 2010, l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e più dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile, con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale”.
1 Rapporto Unesco 1996: « L’éducation: Un trésor est caché dedans » (J.Delors) 2 Libro Bianco della Commissione Europea: “Insegnare ed apprendere – Verso la società conoscitiva” (E. Cresson - 1995).
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Il perseguimento di una tale strategia presuppone la riconoscibilità, la valutabilità e la certificabilità delle competenze attraverso criteri oggettivi e strumenti condivisi; di qua l'importanza dell'individuazione, in tutti i Paesi europei, di “competenze chiave” e di strumenti per acquisirle, valutarle e certificarle. L'obiettivo da raggiungere: la realizzazione di un sistema di accreditamento delle competenze al fine del riconoscimento formale, per ogni individuo, del proprio patrimonio di competenze e conoscenze e la promozione, nello spazio europeo, della libera circolazione dei cittadini, dei loro titoli e dei loro curriculum.
Nel 2003 vede la luce il rapporto DeSeCo (Definizione e Selezione delle Competenze)3, sviluppato nell’ambito dell’OCSE e finalizzato ad identificare un insieme di competenze ritenute indispensabili per condurre un’esistenza in modo consapevole e responsabile in un tipo di società complessa come lo sono le società contemporanee. Al suo interno é riportata una classificazione delle "9 competenze chiave” (raggruppate in tre macro‐categorie: agire in modo autonomo ‐ servirsi di strumenti in maniera interattiva ‐ funzionare in gruppi socialmente eterogenei) per incentivare una vita realizzata e il buon funzionamento della società.
“I risultati del progetto DeSeCo aggiungono significato e profondità concettuale alla nozione di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, definendo un contesto riflessivo per le indagini internazionali che hanno come oggetto la verifica degli apprendimenti."4
Nell’ambito degli interventi finalizzati all’attuazione della strategia di Lisbona si pone la Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio del 20045, che definisce Europass. Europass è un'iniziativa finalizzata al miglioramento della trasparenza delle qualifiche e della mobilità dei cittadini in Europa, ed é anche il nome dato a un Portfolio coordinato di cinque documenti6, che dovrebbero migliorare, in particolare, la comunicazione tra chi cerca e chi offre lavoro, al di là dei confini geografici.
Sulla stessa linea si collocano anche la Raccomandazione europea (2006) relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente7 e l’EQF8 (European Qualification Framework ‐ 2007), uno strumento finalizzato alla trasparenza delle qualifiche, che si articola in otto diversi livelli, ai quali devono riferirsi i diversi Paesi dell’Unione. L’EQF costituisce come un sistema di riferimento neutrale rispetto ai sistemi formativi e di certificazione dei diversi Paesi, basato sugli obiettivi di apprendimento che, a ciascun livello, sono caratterizzati da conoscenze (knowledge), abilità (skill) e competenze, trasversali e professionale più ampie (competences).
Per ultimo, ma non da ultimo (né in ordine cronologico né in ordine d’importanza), altro riferimento fondamentale nel percorso d innovazione organizzativa e didattica delle scuole, é la pubblicazione “Una testa ben fatta”9. Si tratta di un testo, a carattere meno istituzionale ma più poetico e filosofico, nel quale E. Morin sostiene che la maggiore sfida di oggi consiste nel riuscire ad individuare un senso complessivo ed una direzione etica nella Babele di informazioni frammentate, altrimenti da tali informazioni saremo sommersi senza riuscire a carpirne alcuna saggezza.
Una testa ben fatta10 è caratterizzata non dall’accumulo del sapere ma dal possesso di competenze generali che consentono di trattare i problemi e di collegare i saperi, mettendo fine alla separazione fra le culture umanistica e tecnico‐scientifica e consentendo così di rispondere alle sfide poste dalla globalità e dalla
3 DeSeCo (De Definition and Selection of Competencies:Theoretical and Conceptual Foundations) fu lanciato dall'OCSE alla
fine del 1997, come parte del programma INES (International Indicators of Education Systems) relativo agli Indicatori dell'Educazione. Nel Novembre del 2003 è stato presentato il Rapporto finale " Key Competencies for a Successful Life and a Well-Functioning Society " (Competenze chiave per una positiva vita attiva e per il buon funzionamento della società). Secondo l'OCSE-DeSeCo: La competenza è la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, o di svolgere efficacemente un'attività o un compito; ogni competenza comporta dimensioni cognitive, abilità, attitudini, motivazione, valori, emozioni e altri fattori sociali e comportamentali.
4 Norberto Bottani L’istruzione scolastica ad un bivio: dalle discipline alle competenze - 2007 5 Decisione n.2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 dicembre 2004 6 Curruculum vitae, Passaporto delle Lingue, Supplemento al Diploma, Mobilità, Supplemento al certificato 7 Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo del 18 dicembre 2006 8 Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 24 ottobre 2007 sulla proposta di raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio sulla
costituzione del Quadro europeo delle Qualifiche e dei Titoli per l'apprendimento permanente. 9 Edgar Morin “La testa ben fatta. Riforma dell’insegnamento e riforma del pensiero” Milano, Cortina Editore, 2000 - Una meditazione
che si avvolge attorno a tre frasi, una di Eliot, una di Pascal ed una di Montaigne. 10 Montaigne: "É meglio una testa ben fatta che una testa ben piena".
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complessità delle vista quotidiana, sociale, politica, nazionale e mondiale. Si tratta di apprendere a trasformare le informazioni in conoscenza e la conoscenza in sapienza; si tratta, sopratutto, di apprendere a vivere, ad affrontare l’incertezza ed a diventare cittadini attivi e consapevoli.
Tutto ciò significa che per instaurare il possibile circolo virtuoso: "la riforma dell’insegnamento che conduce alla riforma di pensiero, e la riforma di pensiero che conduce alla riforma dell’insegnamento" si rende necessario progettare nuovi percorsi didattici finalizzati a sostenere il processo di apprendimento, ed anche ridefinire i tratti essenziali dell’insegnamento11
LE COMPETENZE IN ITALIA
Le competenze sono introdotte nei documenti Normativi scolastici nel 1998 con il “Regolamento del nuovo esame di stato”12; successivamente ricompaiono nel “Regolamento per l'autonomia” 13, e trovano poi collocazione formale nelle due leggi di riforma Berlinguer/De Mauro e Moratti14, fino ad arrivare alle nuove disposizioni dell’anno 2007, un anno molto intenso dal punto di vista delle innovazioni normative in ambito scolastico15.
Il quadro normativo a cui fare attualmente riferimento è rappresentato, dall’art. 1, comma 622, della L. 296/2006 e dal conseguente regolamento approvato con il D.M. 139 del 22 agosto 2007, che eleva l’obbligo di istruzione a 10 anni consentendo al nostro sistema scolastico e formativo di compiere un passo importante per allinearsi con gli indirizzi assunti in ambito europeo. Ai fini dell’adempimento dell’obbligo d’istruzione, i saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, sono rapportati ad degli assi culturali di riferimento, che assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità dell’offerta e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio. Detti saperi e competenze sono descritti nel Documento tecnico allegato, nel quale é tracciato il previsto rimodellamento dei curricoli, intorno a quattro assi culturali ed alle competenze chiave per la cittadinanza attiva che tutti dovrebbero raggiungere al termine dell’obbligo di istruzione, ferme restando le specifiche identità dei diversi istituti.
Nello stesso anno sono anche pubblicate le linee guida 16per l’ attuazione del nuovo obbligo di istruzione, che si configurano come una misura di accompagnamento per le istituzioni scolastiche e costituiscono un contributo per conseguire gradualmente i seguenti obiettivi:
- sostenere l’equilibrata e coerente acquisizione delle competenze descritte nel documento tecnico .... - sollecitare l’autonomia progettuale delle istituzioni scolastiche nella predisposizione di percorsi di sperimentazione... anche nell’ambito di progetti di rete .....
Anche nell’ambito della formazione professionale sono stati condotti numerosi studi sulle competenze. L'ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione dei Lavoratori) , nel 1994, ha prodotto un documento 11 Fornire una cultura che permetta di distinguere, contestualizzare, globalizzare, affrontare i problemi multidimensionali, globali e
fondamentali; Preparare le menti a rispondere alle sfide che la crescente complessità dei problemi pone alla conoscenza umana; Preparare le menti ad affrontare l’incertezza favorendo l’intelligenza strategica; Educare alla comprensione umana fra vicini e lontani Insegnare la cittadinanza terrestre
12 D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323 (Regolamento del nuovo esame di stato) Art. 1 ( Finalità dell'esame di stato) “ L'analisi e la verifica della preparazione di ciascun candidato tendono ad accertare le conoscenze generali e specifiche, le competenze in quanto possesso di abilità, anche di carattere applicativo, e le capacità elaborative, logiche e critiche acquisite.” 13 DPR 275/99 (Regolamento dell'autonomia) Art. 13 Ricerca metodologica “Fino alla definizione dei curricoli ... si applicano gli attuali ordinamenti degli studi e relative sperimentazioni, nel cui ambito le istituzioni scolastiche possono contribuire a definire gli obiettivi specifici di apprendimento ... riorganizzando i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi e competenze.” 14 Legge 53/03 Moratti Art. 2 ( Sistema educativo di istruzione e di formazione) “É promosso l'apprendimento in tutto l'arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea. 15 In concomitanza, anche gli studi sulle “competenze” nell'ambito della formazione professionale sono numerosi e coordinati con quelli del settore
dell’Istruzione. 16 Linee guida del 27 dicembre 2007
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all’interno del quale ha proposto una descrizione e una classificazione delle competenze. Il concetto di competenza è articolato in tre macro categorie" (competenze di base – competenze trasversali ‐ competenze tecnico professionali); a loro volta, le “competenze trasversali” sono: diagnosticare, relazionarsi, affrontare. Come si può osservare, si tratta di 3 macro‐competenze, caratterizzate da un alto grado di trasferibilità a compiti e contesti diversi, che hanno un ruolo fondamentale nel plasmare il comportamento lavorativo e nell'influire in modo significativo sulle azioni del singolo, cittadino‐studente o cittadino‐lavoratore che sia. L’ISFOL inoltre pubblica da anni una collana di fascicoli tematici a carattere documentale che focalizza l’attenzione su temi d’attualità nei settori della formazione, dell’orientamento e delle politiche sociali, dal titolo: “Il punto su ...”17
Nonostante questo quadro assai stimolante, tracciato da tutti i più significativi documenti di riferimento, nazionali ed internazionali, la strada per arrivare a quanto normativamente annunciato con chiarezza nelle intenzioni ma non nella concretezza applicativa, é ancora enormemente in salita.
Si tratta comunque di una strada che é giusto e necessario percorrere, un gradino per volta, ponendosi degli obiettivi concreti, da raggiungere in tempi definiti, creando collaborazioni che possano essere sia di stimolo sia di sostegno reciproco.
Il progetto ATHENA nasce da questa ottica, lungi dal miraggio di soluzioni definitive, ma con la giusta ambizione di percorso utile, ragionato e condiviso.
Genesi del progetto
1. Analisi generale di contesto e riferimenti strategici
Il contesto strategico, sia normativo che fattuale, cui il presente progetto fa riferimento è ovviamente quello delineato dal Bando, rispetto al quale si evidenziano almeno tre principali fattori condizionanti:
• la presenza di una normativa fortemente innovatrice sul piano progettuale (formazione / apprendimento / valutazione per competenze) proposta principalmente – ad oggi‐ attraverso la Dir. Min. 31.7.07(Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione) e il DM 22.8.07, che tuttavia lascia impregiudicata tutta la normativa pregressa riguardante struttura, organizzazione e gestione del sistema;
• la sostanziale assenza di un’azione organica di aggiornamento e riorientamento del personale; • la scarsa rilevanza intrinseca e/o la debole risonanza nel nostro Paese di un dibattito culturale sul
tema dell’apprendimento e della formazione per competenze e sulle sue implicazioni sia a livello interno che – ancor più importante – a livello comunitario.
2. Analisi del contesto specifico
La situazione entro cui le scuole facenti parte della rete si inseriscono si configura sostanzialmente in due contesti specifici: da una parte la situazione scolastica del nord est dell’Italia, con le sue caratteristiche socio‐economiche e sociali, dall’altra l’ambito del liceo italiano di Tunisi, ambito molto particolare soprattutto per la realtà culturale che caratterizza il territorio e la tipologia di scuola.
Partendo da queste premesse analitiche si evidenziano alcuni ambiti fondamentali di intervento entro cui muoversi per iniziare un processo di formazione del personale docente ed un’innovazione didattica che sempre più diventa urgente, anche alla luce della normativa europea e italiana a riguardo: la sperimentazione fattiva ed efficace di percorsi di intervento didattico in cui la progettazione per
17 Pubblicazioni ISFOL del 2003: Il punto su ... analisi dei fabbisogni ‐ Il punto su ... certificazione delle competenze ‐ Il punto su ... il sistema di
istruzione e formazione professionale in Italia ‐ Il punto su ... l’accreditamento delle sedi formative e orientative ‐ Il punto su ... lifelong learning
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competenze diventa concreta realizzazione di premesse teoriche ormai condivise, ma non sempre effettivamente realizzate; la creazione di curricoli verticali, strumenti che permettono di garantire all’alunno il diritto a un percorso formativo organico e completo.
In prospettiva, come logica conseguenza del quadro teorico e normativo descritto nella premessa, si colloca l’estensione della progettazione per competenze sulla base degli assi culturali e di cittadinanza anche nel triennio delle scuole superiori, al di là, quindi, della fase dell’obbligo scolastico.
Tutti questi ambiti di riflessione e di progettazione consentono, tra l’altro, un efficace collegamento con il territorio sia verso le scuole primaria e secondaria di I grado sia verso i settori entro cui convergono le scelte degli alunni alla fine del loro percorso di studio secondario: l’università e il mondo del lavoro. Proprio da questi due settori possono, infatti, giungere i necessari stimoli per un’innovazione didattica e formativa che non resti pura accademia, ma si concretizzi in efficaci interventi di orientamento e in effettivi sbocchi per l’inserimento nel territorio degli studenti.
Sulla base di queste premesse è stata fatta la scelta dei partner della rete che si configura in questo modo:
1. Istituto Tecnico Industriale A. Malignani statale Udine
2. Istituto Tecnico Industriale G. Marconi statale Padova
3. Istituto Istruzione Superiore Usuelli Ruzza statale Padova
4. Istituto Scolastico Italiano G.B. Hodierna paritario Tunisi (Tunisia)
5. Istituto Comprensivo Giovanni XXIII statale Tricesimo (UD)
6. Centro Servizi Formativi ENAIP FVG Pasian di Prato (UD)
7. Consorzio nazionale formazione aggiornamento orientamento Confao Roma
ITI Arturo Malignani UDINE I legami con il territorio ‐ Gli allievi e le allieve, formati e diplomati nell’Istituto, hanno contribuito e continuano a contribuire in maniera determinante allo sviluppo industriale del territorio friulano e oltre. Più di 25000 periti si sono formati al “Malignani”, fra questi molti dirigenti ed una buona parte dei quadri delle aziende friulane; oltre un migliaio esercitano la libera professione nell’ambito del Collegio dei periti di Udine. Dal Malignani hanno avuto origine altri istituti tecnici industriali: il “J. F. Kennedy” di Pordenone, il “Leonardo da Vinci” di Portogruaro (Ve), il “Solari” di Tolmezzo , il “Malignani 2000” di Cervignano del Friuli, ed una buona parte dell'istruzione professionale del Friuli.
L’evoluzione e lo sviluppo ‐ Negli anni settanta al “Malignani” si apriva la Scuola Superiore di Tecnologia anticipando la formazione tecnica di alto livello attualmente presente in quasi tutti i paesi europei e che l’Istituto intende consolidare al suo interno. Negli anni ’80, l'istituto è stato uno dei protagonisti del processo di evoluzione dell'istruzione tecnica; ha contribuito con competenza alla progettazione e all’attivazione di corsi sperimentali in ambito nazionale, fornendo una valida e rapida risposta al continuo sviluppo delle tecnologie e dell'organizzazione del lavoro. La collaborazione costante con il mondo della produzione e la visione tecno‐umanistica che caratterizza la preparazione dei suoi studenti consentono di formare una figura professionale dalle caratteristiche rinnovate: flessibile ai cambiamenti di ruolo e di responsabilità, con capacità progettuali di pianificazione, realizzazione e documentazione, con conoscenze e competenze nel campo dell’informatica e dell’automazione industriale, senza trascurare però l’importanza delle relazioni umane e della comunicazione. Il corso quinquennale di Liceo Scientifico Tecnologico, attivato negli ultimi anni, propone un modello di istruzione liceale scientifica rinnovato attraverso una maggiore integrazione delle componenti
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umanistica e scientifico – tecnologica e il superamento della divisione tra culture, potenziando l’applicazione trasversale di conoscenze e metodi. L’Istituto offre due percorsi formativi: 5 indirizzi specializzati, preceduti da un biennio comune e a conclusione dei quali si consegue il titolo di
studio di perito industriale: Edilizia (Progetto sperimentale "Udine") Costruzioni aeronautiche (Progetto sperimentale IBIS) Meccanica (corso diurno di ordinamento e corso serale Progetto Sirio) Elettrotecnica ed automazione (ordinamento) Elettronica e telecomunicazioni (corso diurno di ordinamento e corso serale Progetto Sirio)
Liceo Scientifico Tecnologico indirizzo sperimentale, quinquennale, previsto dal progetto di riforma redatto dalla Commissione Brocca, che si conclude con un titolo di Maturità scientifica . Gli indirizzi specializzati garantiscono un grado di preparazione che consente sia l’inserimento nel mondo del lavoro (come coordinatori nei reparti di lavorazione o impiegati negli uffici tecnici) sia l’iscrizione al Collegio dei periti industriali previo superamento dell’Esame di Stato, dopo un biennio di tirocinio certificato dal datore di lavoro e dall’ordine dei periti industriali, oppure dopo un corso universitario. Tutti gli indirizzi specializzati e il Liceo Scientifico Tecnologico permettono agli/alle allievi/e l’accesso a tutte le facoltà universitarie.
LA FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE
L'Istruzione e la Formazione Tecnica Superiore (IFTS) costituisce il filone di istruzione post secondaria creato per formare i quadri e i dirigenti tecnici delle imprese, secondo un modello largamente diffuso in Europa. Dal 2006 la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha istituito i Poli formativi IFTS con l'intento di sviluppare e ampliare l'offerta formativa IFTS, assicurando a tale tipologia una maggiore visibilità, stabilità, qualificazione e flessibilità, consentendo inoltre una costante integrazione tra i corsi IFTS e le strutture impegnate nella ricerca e nell'innovazione scientifica e tecnologica, nonché con le aree produttive locali nazionali e internazionali. L'Istituto Malignani è capofila del Polo Formativo IFTS "Industria Meccanica", che mette assieme strutture accademiche, formative, della ricerca, della scuola e alcune tra le più significative e importanti aziende del settore del Friuli Venezia Giulia, al fine di realizzare, nel triennio 2006/2008, ricerche e attività formative nel settore produttivo della meccanica, garantendo i più elevati livelli di qualità e di competenza e contribuendo allo sviluppo del comparto industriale di riferimento attraverso la formazione specialistica, rivolta a giovani e ad adulti, di quadri e dirigenti tecnici. I Corsi programmati dai Poli rappresentano un settore di eccellenza nel panorama formativo regionale e sono caratterizzati da:
programmi definiti sulla base delle esigenze di formazione e occupazione rilevate nell'ambito del sistema produttivo del Friuli Venezia Giulia; da una rilevante alternanza tra formazione in aula, nei laboratori e nei reparti delle aziende coinvolte
nelle iniziative formative; il riconoscimento dei crediti formativi universitari presso le Università di Udine e Trieste; garanzia dei più elevati livelli di qualità e di competenza.
I profili professionali per i quali si propongono i corsi sono il frutto di una ricerca condotta dal Polo Formativo IFTS “Industria Meccanica” nell'ultima parte del 2006 tra 200 aziende del settore meccanico presenti nel Friuli Venezia Giulia, che hanno evidenziato le loro esigenze di formazione e di occupazione. I PROGETTI
Numerosi progetti extracurricolari arricchiscono e completano le attività curricolari; vengono realizzati previa approvazione del Collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto che ne verifica la necessaria copertura finanziaria. I progetti extracurricolari sono così suddivisi: A.PROGETTI che, ispirati all’attenzione ai bisogni e allo sviluppo armonico di tutti gli aspetti della persona, mirano alla realizzazione del diritto di apprendere e alla crescita educativa, in particolare a:
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Facilitare l’inserimento scolastico degli/delle studenti/studentesse, in particolare nel primo anno di scuola; Potenziare le abilità cognitive e stimolare l’interesse degli/delle studenti/studentesse rendendo più
agevole l’apprendimento; Migliorare le capacità espositive e creative, come presa di coscienza di sé, degli altri e del mondo; Offrire agli/alle studenti/studentesse spazi di riflessione/formazione su tematiche sociali e civili; Dare agli/alle studenti/studentesse una dimensione culturale europea attraverso l’approfondimento
della conoscenza e l’impiego delle lingue di comunicazione comunitarie, in particolare della lingua inglese, e attraverso scambi; Stimolare e coltivare interessi culturali extrascolastici: musica, teatro, arte, ecc.; Creare consapevolezza dell’importanza del rispetto del proprio corpo, della propria salute e
sicurezza; Promuovere cultura in materia di sicurezza sul lavoro, salute, ambiente.
B.PROGETTI che mirano all’ampliamento e potenziamento della cultura tecnico‐scientifica, in particolare a: Creare competenze nell’ambito della multimedialità; Stabilire rapporti tra la preparazione scolastica e il futuro lavorativo; Approfondire il rapporto tra sapere teorico e applicazione pratica; Sviluppare capacità autonome nell’ambito della ricerca applicata; Orientare la conoscenza tecnologica ai problemi della sostenibilità ambientale e alla valorizzazione
delle energie rinnovabili. C.PROGETTI che mirano allo sviluppo della professionalità docente, sia come aggiornamento delle proprie conoscenze disciplinari che come miglioramento della didattica. D.PROGETTI che mirano al miglioramento del servizio all’utenza, rivolti alle famiglie degli studenti e delle studentesse già frequentanti e a coloro che potrebbero iscriversi all’istituto. E.PROGETTI che mirano alla valorizzazione del patrimonio culturale e librario presente in istituto. In particolare si segnalano i seguenti progetti innovativi: ‐Expectations and perception of qualità in VET focus on Mechatronics: progetto finanziato dal programma Leonardo da Vinci LLP come TOI (Transfer of Innovation) orientate a trasformare il modello ExPerO in uno standard Europeo sovra‐nazionale per valutare la qualità degli esiti di apprendimento nell’istruzione tecnica e professionale. www.expero2.eu ‐ TEaching TRIz School (Insegnare la TRZ a Scuola…e in Azienda): progetto finanziato dal programma di apprendimento permanente 2007/2013 Leonardo da Vinci. www.tetris‐project.org
I.T.I. Guglielmo Marconi PADOVA L’ I.T.I. “ G. Marconi” di Padova è stato istituito dal Ministero della Pubblica Istruzione nel lontano 1942, a seguito dell’accertata importanza industriale, commerciale e demografica della Provincia di Padova, capace di occupare proficuamente già in quei tempi molti periti Meccanici‐Elettricisti. La storia e la buona tradizione dell’Istituto, che ha successivamente “dato i natali” a tutte le altre scuole tecniche della città e della provincia, l’hanno reso noto e fatto apprezzare nel territorio promuovendo il passaggio della sua fama di generazione in generazione. Ora l’ I.T.I. “G.Marconi”, che prevede il conseguimento del titolo di Perito Tecnico al termine dei 5 anni di corso, eroga un’offerta formativa (OF) articolata in un biennio propedeutico comune ed in un triennio diversificato in tre indirizzi: Elettronica ed Automazione ‐ Meccanica ‐ Termotecnica É inoltre attivo un corso serale (Progetto Sirio) per adulti, istituito secondo la direttiva dell’Unione europea per la formazione di base, la riconversione professionale, l’educazione permanente, articolato sempre in un biennio comune ed in un triennio di specializzazione con i tre indirizzi: Elettronica ed Automazione (Sirio) ‐ Meccanica (Sirio) – Termotecnica. Il biennio, attualmente in fase di riammodernamento a seguito delle innovazioni legislative, si caratterizza come percorso educativo e didattico propedeutico, mirante ad una preparazione culturale di base ed al
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conseguimento di alcune competenze chiave aventi valenza trasversale alle varie discipline e riconosciute in ambito europeo. Il triennio, a carattere professionalizzante, é finalizzato a sviluppare negli studenti la capacità di inserirsi in realtà produttive differenziate dal punto di vista tecnologico ed in rapida evoluzione. L’Istituto, non solo per natura Istituzionale, ma anche per convincimento e scelta del Dirigente Scolastico e del corpo docente, è sempre sensibile ed attivamente impegnato nei confronti delle innovazioni e aperto verso le esigenze del territorio. Da anni Polo per la Qualità, nel 2004, primo Istituto in Italia, ha conseguito la certificazione integrata per la Qualità e l’Ambiente; nel 2005 ha ottenuto l’accreditamento come Organismo di Formazione presso la Regione Veneto che ha attestato chiaramente che l’Istituto possiede alti standard di qualità nel sistema della Formazione Professionale. In tale ottica, e nel rispetto del contesto normativo, da anni pone in essere l’attività di alternanza scuola‐lavoro (attualmente rivolta a tutti gli studenti delle classi quarte e quinte, sulla base di un percorso biennale), strutturata non come attività aggiuntiva ma come segmento curricolare parallelo che, con modalità diverse, conduce gli studenti a raggiungere gli obiettivi educativi e professionali, propri del curricolo. Per la realizzazione dell’attività A.S.L. l’Istituto si avvale della collaborazione della “Associazione ex allievi dell’ITI Marconi”, che annovera tra i suoi iscritti diversi imprenditori di aziende significative del territorio e diversi personaggi divenuti famosi in altri ambiti. A partire dal corrente anno scolastico, per rispondere alla duplice esigenza di promuovere con efficacia e continuità la cultura della sicurezza nell’ambiente scolastico (disposta dal Decreto Ministeriale n. 382/98 e, in modo ancor più dettagliato, dal recente D. Lgs. n. 81/2008), e di agire in coordinamento con i soggetti e i livelli istituzionali coinvolti dalla citata normativa, l’attività di alternanza scuola‐lavoro trae ulteriore vigore dalla nascita del progetto “Vado a Scuola in Azienda: la Sicurezza inizia per S ma comincia da Me”, recentemente approvato e sostenuto finanziariamente dall’INAIL. Attualmente il Marconi é anche capofila del progetto “Sicurezza in rete”‐ in convenzione con USP, Provincia, SPISAL provinciali AULSS 14 15 16 e 17 ed INAIL – avente la finalità di favorire e sostenere la promozione della salute e della sicurezza nella scuola e di mettere a punto percorsi didattici coerenti ed organizzati per la formazione degli alunni del triennio degli istituti tecnici e professionali. L’Istituto é test center ECDL, accreditato dall’anno 2002, ed attualmente ha intrapreso un percorso per ampliare l’attività al patentino EQDL livello Start; prevede percorsi per la certificazione delle competenze in lingua Inglese (PET) e la sperimentazione CLIL per l’insegnamento delle discipline tecniche in lingua inglese. La complessa e articolata offerta formativa dell’Istituto vede l’esistenza di molteplici attività finalizzate al successo scolastico, all’integrazione, alla conoscenza del territorio, all’orientamento in ingresso, in itinere ed in uscita, alla formazione della coscienza civica. Vengono pertanto proposte diverse attività educative, rivolte agli allievi ed alle famiglie che prevedono tra l’altro incontri specifici con tali componenti, opportunamente calendarizzati all’interno dell’anno scolastico e finalizzati alla conoscenza dell’offerta della scuola, all’informazione e alla diffusione delle innovazioni, all’inclusione ed alla promozione della trasparenza e della corresponsabilità. Considerando che le finalità del processo formativo, le competenze da promuovere, gli obiettivi di apprendimento da garantire sono definiti con chiarezza nelle indicazioni nazionali e che le impostazioni metodologiche e didattiche devono essere orientate a rispondere ai bisogni fondamentali degli alunni e al raggiungimento degli standard stabiliti, l’Istituto offre da anni un’ampia gamma di attività contro la dispersione scolastica. Mette in atto, sia in corso d’anno che durante il periodo estivo, un significativo piano di Interventi Didattici Educativi Integrativi (I.D.E.I.) per affrontare i problemi di apprendimento degli studenti nell’ottica del riallineamento formativo, rivolgendo in primis particolare attenzione ai temi dell’accoglienza, dell’orientamento e del ri‐orientamento. Per quanto riguarda l’accoglienza, l’Istituto intendendo tale attività non come intervento iniziale isolato, bensì come processo articolato a forte valenza orientativa e motivazionale, ha modulato una complessa rete d’azioni, articolate in forma intensiva nei primi quindici giorni dell’A.S. La realizzazione delle stesse ha richiesto molteplici incontri di formazione e di condivisione con i consigli di classe prima della messa in opera, al fine di garantire l’omogeneità dei comportamenti dei docenti e l’efficacia dell’azione. Tutte le azioni di orientamento convergono nella volontà di aiutare gli allievi e le famiglie nella scelta del “giusto” percorso didattico‐formativo, sostenendoli sino all’inserimento nel mondo del lavoro o alla scelta
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della più opportuna facoltà universitaria. In particolare, trovano attuazione: iniziative di accoglienza aperte anche alle famiglie, ministage in istituto, attività di “scuola aperta”, progetto “laboratori aperti”, “sportello orientamento”, percorsi ed incontri personalizzati, partecipazione a manifestazioni nel e fuori dal territorio (expò‐scuola, job‐orienta, incontro aziende‐studenti, Agripolis…), incontri con esperti esterni, partenariato a “reti di orientamento e di riorientamento”, promozione di attività di sostegno e di rimotivazione, ed altro ancora. L’Istituto aderisce al progetto “CAMPUS”, nato dalla collaborazione con l’Enaip Veneto e avente la finalità di ridurre la dispersione scolastica sostenendo ed agevolando, in linea con i disposti normativi, il passaggio tra i due segmenti formativi. Un nuovo ed attuale progetto regionale, “PASS” , vede l’I.T.I. Marconi partner di una rete più ampia di scuole ed Enti di formazione padovani coinvolti in azioni comuni finalizzate ad agevolare in modo snello e sinergico il passaggio tra il canale della formazione e quello dell’istruzione e viceversa. Il Marconi è stato da subito parte determinante del progetto regionale R.I.S.P.O.S.TE (Come scegliere la scuola superiore?),giunto ormai all’8a edizione, che coinvolge ben 20 partner suddivisi tra istituti comprensivi, istituti di istruzione tecnica e professionale ed Enti di formazione della provincia di Padova. Essi interagiscono per sviluppare un modello di rete finalizzato a promuovere, in varie forme condivise, attività di orientamento, di riorientamento, azioni specifiche di sostegno per giovani svantaggiati ed a rischio, e percorsi d’informazione e di sensibilizzazione rivolti anche alle famiglie. Altri importanti progetti che vedono il Marconi in rete con molte scuole padovane e con C.F.P. del territorio sono: “Perché scegliere un istituto tecnico” che illustra e promuove l’istruzione tecnica e la sua O.F. e “Percorsi individualizzati” che si propone di assistere e di aiutare gli studenti in difficoltà e a rischio di abbandono, nell’eventuale cambio di istituto con strategie di rimotivazione e con azioni di riorientamento. Il D.M. 139/ 2007, emanato in attuazione del comma 622 della legge finanziaria 2007 e le Linee Guida sull’innalzamento dell’obbligo d’Istruzione del 27 dicembre 2007, dispongono che tutti gli studenti sono tenuti ad assolvere l’obbligo d’istruzione fino a 16 anni, permanendo comunque nel sistema di istruzione‐formazione per almeno 10 anni. Per le istituzioni scolastiche si tratta di un percorso complesso, che rende obbligatorio un raccordo fra il primo e il secondo ciclo dell’istruzione e, quindi, la progettazione e realizzazione di attività che colleghino, in un processo culturale ed educativo unitario, scuole di grado diverso. Di conseguenza, al fine di garantire le condizioni per rendere effettivo il diritto all’istruzione, dallo scorso anno scolastico l’Istituto Marconi, facendo proprie le esigenze di rinnovamento e di coordinamento emerse sia nel campo della didattica sia, più specificamente, nel processo di valutazione delle competenze, si é impegnato in un percorso di ripensamento dell’attuale impianto didattico‐metodologico. Dopo aver nominato un gruppo di lavoro specifico l’Istituto ha aderito alla prima rete provinciale (con l’apporto del laboratorio RED dell’Università di Padova) nell’intento di realizzare percorsi coerenti con altre scuole del territorio dello stesso ordine, e congiuntamente, alla rete nazionale costituita da CONFAO, per godere di un confronto ad orizzonte più ampio, condividendo le proprie esperienze con quelle di altri Istituti sparsi sull’intero territorio italiano. Tale confronto ha reso possibile attuare una sperimentazione del “nuovo biennio” a partire dall’A.S. 2007/08 che consente di procedere all’attestazione delle competenze degli assi culturali previste alla fine del fine biennio, già nell’A.S. in corso. Con rinnovato entusiasmo ed impegno fondati sul raggiungimento di una didattica diversa e migliore, più adatta agli studenti di oggi pensati cittadini d’Europa e finalizzata al raggiungimento delle competenze chiave, l’Istituto si predispone a collaborare con questa nuova rete, caratterizzata da una processualità in cui le proposte e i contributi saranno il risultato di un’azione partecipata e condivisa fra scuole di diverso grado, segmenti e agenzie di formazione.
IPSIA “E. U. Ruzza” con sezione associata “T. Pendola” di PADOVA L'I.I.S. "E U. RUZZA" con sezione associata "T. PENDOLA" di Padova è una scuola superiore statale che offre una formazione nei settori della progettazione e dei servizi relativi ai comparti: abbigliamento, moda, calzatura, costumistica teatrale, odontotecnico e chimico‐biologico.
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I nuovi percorsi didattici si pongono le seguenti finalità: potenziare la cultura di base e professionale; creare una nuova mentalità disponibile al cambiamento socio‐produttivo; sviluppare competenze specifiche sulle nuove tecnologie; formare una cultura d'impresa. L'Istituto organizza le proprie attività basandosi su: autonomia e sperimentazione; istruzione per giovani in prima formazione e per adulti; Reti e Consorzi; cooperazione nazionale e internazionale; benessere a scuola; imprenditorialità giovanile; cultura tradizionale e cultura del lavoro; lavoro in aula e stage in azienda; tecnologia e creatività. La progettazione scolastica permette di garantire un'offerta formativa che privilegia: l'attuazione di percorsi didattici di istruzione professionale integrati con la formazione regionale, per il potenziamento dell'area curricolare professionalizzante; la messa in atto di percorsi di integrazione e di “mediazione al lavoro” di soggetti disabili; l'attivazione di iniziative di educazione permanente, di attività formative e di aggiornamento professionale per gli adulti, in una filosofia di intervento a "classi aperte" con il riconoscimento dei crediti personali pregressi. La scuola, accreditata nell’orientamento, formazione superiore e formazione continua, attua percorsi didattici individualizzati rivolti a studenti con Piano Educativo Individualizzato per il conseguimento dell'attestazione del credito formativo; realizza corsi post‐ diploma e di Formazione Integrata Superiore su progetti ideati e realizzati in partenariato tra Scuole di Stato, Centri di Formazione, Regione, Parti Sociali e Università. A corollario del percorso formativo scolastico si pone lo stage, che rappresenta la parte più qualificante di tutta l'attività professionale; viene svolto in aziende artigiane per mettere in contatto diretto gli allievi con le realtà produttive che rappresentano il loro futuro. Lo stage si svolge in aziende artigiane e industriali del territorio e garantisce una moderna formazione professionale integrata nei tre indirizzi di studio. Per i corsi Odontotecnico e Chimico‐Biologico la permanenza in azienda assume una valenza formativa di alto livello per le prestigiose e consolidate collaborazioni volte ad implementare le competenze professionali ed imprenditoriali degli studenti. La scuola, sempre pronta ad accogliere ogni proposta di sperimentazione, ha acquisito la capacità di un rinnovamento continuo grazie alla partecipazione come capofila e partner a qualificati progetti, nazionali e dell'Unione Europea finalizzati al confronto didattico e organizzativo, su tematiche quali la disabilità e l'emarginazione sociale (programmi Leonardo da Vinci, Socrates, Equal ). Da anni il lavoro dei docenti è caratterizzato dalla sperimentazione di modalità innovative di riconoscimento di crediti e di certificazione delle competenze. L’istituto è capofila del di un Centro Territoriale che opera per integrazione dei soggetti disabili nella scuola e nella vita sociale del territorio, che fornisce formazione a docenti e personale della scuola. L’Istituto “E. U. Ruzza” è inoltre capofila del Distretto Interprovinciale Moda – Calzatura – Occhialeria, uno dei Distretti Formativi avviati dalla Regione Veneto, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ‐ Direzione Generale. Il Distretto, che vede coinvolte le provincie di Treviso, Belluno, Padova, si caratterizza come sistema educativo locale per l'interazione di una pluralità di offerte educative in risposta alle esigenze territoriali connesse allo sviluppo tecnologico e alla ricerca.
Scuola Italiana di Tunisi “La Scuola Italiana di Tunisi “ è nata 42 anni fa come scuola dell’Eni con prime classi delle Elementari e della Scuola media inferiore: nel 1982 è istituita una prima sezione del Liceo Scientifico. A quel tempo gli insegnanti erano soprattutto ministeriali inviati dall’Italia con lo scopo di dare un tangibile apporto e solido impulso allo sviluppo della Scuola: una ripresa accanita e voluta dai nostri connazionali pionieri; un forte segnale di rinascita dell’offerta formativa per la lingua italiana dopo la lunga parentesi degli eventi della seconda guerra mondiale.
“La Scuola Italiana di Tunisi”, designata paritaria con DM 267/3646 del 19.04.2004, ha assunto la denominazione di «Istituto Scolastico Italiano G.B. Hodierna» di Tunisi nel novembre 2006. Gian Battista Hodierna è uno scienziato siciliano del ‘600, nato a Ragusa; scienziato dei Tomasi di Lampedusa a Palma di Montechiaro.
Oggi le Sezioni dell’Istituto vanno dall’Infanzia al Liceo Scientifico che è quadriennale.
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Conta 175 alunni così suddivisi: 23 Scuola dell’Infanzia, 13 prima elementare, 19 seconda elementare, 11 terza elementare, 15 quarta elementare, 15 quinta elementare; 13 prima media, 12 seconda media, 9 terza media; 18 primo liceo, 11 secondo liceo, 12 terzo liceo, 4 quarto liceo.
Gli Insegnanti sono 33 di cui 11 con contratto italiano e 22 con contratto locale. Personale ausiliario: 8. Un Tecnico informatico. Due del Personale amministrativo.
L’azione programmatica dello scorso anno è ancora in evoluzione, ad essa si aggiungono le novità che rafforzano ed evidenziano un assestamento più evidente e consolidante.
Si è confermata la settimana lavorativa e scolastica su cinque giorni come auspicato dagli studenti, dalle loro famiglie e dalla maggior parte degli Insegnanti.
L’applicazione incondizionata dell’orario di sessanta minuti ha portato ad una maggiore estensione della giornata scolastica riducendo di molto lo spazio per programmare attività extrascolastiche durante la settimana. Questo ha ristretto l’ampliamento dell’offerta formativa ma non ha impedito di indirizzarci verso attività più selezionate e didatticamente più mirate: “fotografia”, “grafica”, “webdesign”, “confronto concreto con l’arte mediorientale”, approfondimento della tematica del Convegno “Le Pietre che parlano” (Liceo). Non mancano strette convergenze e scambi con altri studenti ed altre scuole come gli incontri al “Gemun 2009” e con il “Grazia Deledda Ensemble” del Liceo Linguistico Internazionale “G.D.” di Genova (Liceo); come il sempre possibile aperto confronto con la Scuola Italiana di Atene; e la continuazione dell’esplorazione del territorio della Tunisia con l’attività interdisciplinare e socializzante “La Conoscenza del Territorio”, fucina di informazioni e di multiculturalità per i ragazzi della Scuola Media.
Oggi l’ISI “GB Hodierna” si muove come perno dell’azione didattica dell’ordinamento italiano in Tunisia proponendo, attuando, e seguendo incontri e gemellaggi fra scuole tunisine ed italiane, attuando nella propria programmazione gemellaggi e azione didattiche comuni con le Scuole Italiane in territorio metropolitano ed estero. Sempre aperta la possibilità di attuazione di un gemellaggio con la Scuola Italiana di Atene, collaborazione e azione didattica concordata in seno a specifici progetti con la Scuola Italiana di Casablanca e le Scuole Italiane del Magreb.
E’ stato siglato, il 26 settembre 2008 a Genova, il gemellaggio con la «Deledda International School» (I.B.S. nel suo ordinamento quadriennale) con la quale non si è soltanto previsto uno scambio didattico‐culturale ma anche una azione specifica che si addentra nell’azione dell’insegnamento della lingua araba da proporre come modello di inserimento nel complesso delle Scuole gestite dal Comune di Genova: in tale veste l’ISI si pone come punto di ricerca e fautore di una fattiva collaborazione tra il Dipartimento di arabistica dell’Università di Genova e il Dipartimento di Italianistica dell’Università della Manouba di Tunisi.
Dopo la stesura dei contratti per gli Insegnanti si va sempre più a definire l’esame applicativo di un programma quadriennale perfettibile soprattutto per la prima classe del Liceo Scientifico che nell’ordinamento attuale, dato dalla “parità” del nostro Istituto, deve sostenere un confronto ed un adattamento specifico con l’ordinamento quinquennale delle Scuole metropolitane. L’ISI “Hodierna”, in questa sua caratteristica di ordinamento quadriennale della sua Scuola secondaria di II grado, si pone, positivamente, come possibile interlocutore nei confronti del sistema scolastico della Comunità Europea non trascurando anche un adeguato e pertinente possibile confronto con l’impostazione d’avanguardia posta in essere dall’I.B.O. di Ginevra.
Sono mete efficaci che vanno tutte a favore delle nostre famiglie e degli studenti iscritti. Conferiscono spessore all’azione didattica e concretizzano sempre più il potenziamento dell’azione qualitativa dell’offerta formativa modellando con più efficacia i criteri del processo acquisizione‐appredimento.
Alcuni Insegnanti hanno lasciato l’Istituto per raggiungere le loro destinazioni di ruolo, altri sono stati scelti a sostituirli; un elemento li accomuna: la passione a dedicarsi alle classi mettendo a frutto la loro preparazione e la loro esperienza.
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L’ISI vanta un corpo insegnante di sicuro affidamento che agisce con abnegazione, collegialità e professionalità costituendo l’asse portante di ogni azione didattica in evoluzione.
Agli studenti vien data sempre più l’opportunità della propria impostazione e maturazione al fine di presentarsi alla società con più consapevolezza del proprio ruolo e coscienza delle proprie capacità con le quali segnare le proprie azioni future.
Istituto Comprensivo Giovanni XXIII TRICESIMO IL CONTESTO INTERNO Le risorse umane L’ Istituto COMPRENSIVO delle scuole dell’infanzia, primarie (di cui una presso il centro Medico psicopedagogico S.Maria dei Colli), e secondarie di 1° grado dei Comuni di Tricesimo, Reana del Rojale, Cassacco e Treppo Grande presenta un totale di 11 plessi, circa di 1200 alunni e oltre 200 operatori (fra Docenti e ATA) facenti capo ad un unico ufficio di dirigenza collocato nella sede della scuola secondaria di 1° grado di Tricesimo. Ogni scuola dell’Istituto ha un proprio modello organizzativo che è peculiare caratteristica dell’ambiente in cui è inserita, legata alla popolazione, al territorio sociale, culturale ed economico. Insieme, le scuole hanno creato sinergie di intenti e di attività trovando in tal modo la strada per dare identità all’Istituto nel rispetto di ogni singola realtà. L’Istituto anche attraverso la collaborazione con le Amministrazioni Comunali, con le Istituzioni e con le Associazioni presenti sul territorio, ha creato le basi per la costruzione di un progetto scolastico e culturale organico e stabile, integrato tra i diversi gradi scolastici e con le agenzie formative del territorio. Di particolare rilievo la realizzazione del sito della scuola: http://www.scuoleictricesimo.net IDENTITÀ PEDAGOGICA DELL’ISTITUTO La missione fondamentale dell’istruzione e del percorso formativo è di aiutare ogni individuo a sviluppare tutto il suo potenziale e a diventare un essere umano completo. L’acquisizione di competenze deve essere accompagnata dallo sviluppo del carattere, da apertura culturale e responsabilità sociale.
SCELTE FORMATIVE (educative, didattiche, organizzative)
Centralità del soggetto che apprende e sua valorizzazione. Sapere come esperienza cognitiva, esplorazione della realtà, percorso metacognitivo e sociale. Apprendimento come percorso di crescita individuale e di gruppo. Relazionalità come acquisizione di competenze inerenti la convivenza civile. Interculturalità come apertura verso il mondo e principio di vita.
VALUTAZIONE Ogni istituto scolastico erogatore di servizi deve sottoporre il suo funzionamento a valutazione in quanto attività di autoregolazione per migliorare la qualità del servizio in termini di
- Efficienza : rispondenza tra risorse impiegate e risultato ottenuto; - Efficacia: rispondenza del servizio ai bisogni dell’utente; - Equità: apprendimento regolato sull’allievo (accountability).
La valutazione pertanto riguarda: - Il servizio scolastico - L’attività del docente - L’apprendimento dell’allievo.
La valutazione: - è una componente importante e delicata del lavoro scolastico - è strettamente connessa con l’insegnamento - ha carattere di continuità: accompagna costantemente e sistematicamente i processi di
insegnamento/apprendimento e realizza un processo continuo tra analisi della situazione –
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progettazione – attuazione – valutazione – riprogettazione. In particolare si riconoscono tre principali momenti della valutazione, correlati ad altrettanti diverse funzioni:
- valutazione d’ingresso (ex ante) - valutazione in itinere - valutazione finale (ex post)
La valutazione d’ingresso si effettua al momento dell’accesso al ciclo di studi. La sua funzione è di tipo diagnostico (formativo) con lo scopo di individuare i livelli culturali dei singoli alunni, le loro potenzialità e i loro bisogni allo scopo di adottare le strategie pedagogiche e didattiche più adeguate. La valutazione in itinere è innanzi tutto di tipo formativo: serve per seguire l’alunno in tutte le fasi dell’apprendimento e per predisporre interventi di rinforzo adeguati in caso di mancato conseguimento dell’obiettivo. Con la valutazione formativa si controlla, quindi, un processo e il docente analizza i risultati alla luce della personalità dell’allievo, della sua situazione di partenza, dei progressi evidenziati, dell’impegno e del senso di responsabilità nei confronti del lavoro scolastico. La valutazione finale ha principalmente una funzione di tipo sommativi: serve per determinare il livello globale di abilità e di conoscenze raggiunto dall’alunno al termine di un periodo didattico temporalmente definito (ad esempio l’anno scolastico e le sue articolazioni intermedie). La normativa vigente prevede che la valutazione sommativa si basi su una documentazione essenziale dei percorsi e dei progressi compiuti dall’alunno in riferimento a:
- obiettivi formativi - apprendimenti (conoscenze e abilità) - comportamento
Si completa con: - la registrazione dei risultati raggiunti (a fine quadrimestre e a fine anno scolastico) - la certificazione finale delle competenze effettivamente maturate secondo le seguenti scansioni
temporali: alla fine della Scuola Primaria e a conclusione della Scuola Secondaria di 1° Grado (fine 1° ciclo d’istruzione)
Gli obiettivi formativi progettati sono volti a trasformare le capacità di ogni allievo in competenze. Per competenza si intende la capacità da parte dell’allievo di attivare e di coordinare le proprie risorse (conoscenze, abilità e atteggiamenti) e quelle esterne disponibili per affrontare positivamente situazioni inedite. Essa deve essere trasferibile, cioè applicabile in situazioni e contesti diversi, e polivalente, cioè può essere utilizzata per raggiungere obiettivi diversi. Sono considerati indicatori di competenza:
- conoscenze - abilità procedurali - capacità di cogliere aspetti che cambiano o che rimangono uguali all’interno di una trasformazione - capacità di operare delle scelte secondo strategie - capacità di argomentazione delle proprie scelte.
Tenendo presente i suddetti indicatori di competenza, ai fini della valutazione sommativa relativa a Obiettivi Formativi, Apprendimenti e comportamento, i docenti hanno elaborato uno strumento di rilevazione comune ai tre ordini di scuola. Questo strumento si articola in: Ambiti di osservazione desunti dal profilo dell’allievo a conclusione del primo ciclo di istruzione Indicatori di competenza relativi agli Ambiti di osservazione Descrittori : comportamenti osservabili negli allievi in cui gli Indicatori si traducono Livelli gradi di misurazione dei Descrittori MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DELL’ISTITUTO L’attuazione dell’Autonomia Scolastica ha tra le sue basi normative anche la valutazione della qualità dei servizi che la scuola offre. L’autovalutazione concerne i seguenti aspetti:
la flessibilità:
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riguarda le scelte innovative compiute da ciascuna scuola rispetto alle attività didattiche, organizzative, curricolari ed extracurricolari;
l’integrazione: riguarda la coerenza progettuale delle diverse iniziative, nonché gli aspetti di relazione costruttiva e funzionale della scuola con le comunità locali. L’attività progettuale così impostata implica l’assunzione di comportamenti che costituiscono a loro volta un altro possibile indicatore;
la responsabilità :
investe tutti i processi decisionali attivati da ciascuna scuola, nell’ambito della propria discrezionalità e attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti. Tale responsabilità si esplica attraverso una analisi di fattibilità e l’individuazione degli strumenti per raggiungere gli obiettivi formativi di cui rendere conto attraverso procedure di autovalutazione e di verifica interna, indicandone tempi, criteri e modalità anche ai fini delle azioni di monitoraggio previste dall’Amministrazione.
E’ importante sottolineare che, nel caso dell’Istituto Comprensivo che comprende più gradi di scuole, l’elaborazione del piano dell’offerta formativa, pur prevedendo specifiche articolazioni per i diversi segmenti formativi, deve conservare l’unitarietà dell’impianto culturale e formativo.
Centro Servizi Formativi ENAIP FVG L’ENAIP, ente di formazione professionale promosso dalle ACLI (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani) nel 1951, è stato riconosciuto giuridicamente con decreto del Presidente della Repubblica nel 1961. La Presidenza nazionale delle ACLI decise nel 1978 la regionalizzazione dell’ENAIP da concretizzare attraverso la stipula di protocolli d’intesa tra l’ENAIP nazionale e le realtà regionali. Nel dicembre del 1979 è stato redatto l’atto costitutivo dell’EnAIP FVG.
Nell’arco degli anni ’80 e ’90 l’attività è notevolmente cresciuta ed ha visto un consistente investimento sulle sedi formative con la realizzazione del Centro Servizi Formativi del Friuli a Pasian di Prato (UD); l’ampliamento del Centro di Pordenone a Cordenons (PN); l’ampliamento e ristrutturazione del Centro Servizi Formativi di Trieste e l’apertura del Centro Servizi Formativi di Gorizia e delle sedi staccate di Cervignano e Tolmezzo. All’EnAIP FVG, impresa sociale senza fini di lucro, nel 1986, è stata riconosciuta la personalità giuridica e ne è stato approvato lo statuto con decreto del Presidente della Giunta Regionale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, in base a quanto disposto dalla legge “quadro” in materia di formazione professionale del 1978.
ENAIP FVG, in coerenza con gli scopi indicati nel suo statuto, opera nei servizi di sviluppo e valorizzazione delle risorse umane. La crescita professionale, morale, civile delle persone e, per loro tramite, delle imprese e del territorio è l’obiettivo principale dell’Ente, che organizza a tale scopo, anche in chiave europea e internazionale, attività di:
o ORIENTAMENTO E COUNSELING: Percorsi e servizi per centrare i propri obiettivi personali e professionali.
o CONSULENZA AZIENDALE: Analisi dei fabbisogni, piani di formazione aziendale, formazione a distanza, individuazione di canali di finanziamento, gestione operativa dei progetti.
o FORMAZIONE D'IMPRESA: Formazione finanziata e su commessa per creare valore e generare aumento di competitività attraverso lo sviluppo del capitale umano.
o FORMAZIONE PROFESSIONALE: Corsi triennali di formazione tecnica per i giovani in uscita dalla scuola dell'obbligo e corsi abbreviati di qualifica per adulti.
o FORMAZIONE OBBLIGATORIA E PATENTI DI MESTIERE: Corsi di formazione obbligatoria e di preparazione al conseguimento di patenti e certificazioni. Per rispondere con professionalità al bisogno di adeguamento a leggi e regolamenti.
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o ELEARNING: Per offrire servizi e consulenze qualificate sul versante della formazione a distanza e della gestione di test e questionari online.
o FORMAZIONE PERMANENTE: Corsi di aggiornamento serale rivolti sia alle aziende che ai singoli interessati al proprio apprendimento, alla propria crescita, al proprio futuro.
o FORMAZIONE SUPERIORE: Percorsi per fornire a diplomati e laureati l'acquisizione di competenze altamente professionalizzanti ed immediatamente spendibili nel mercato del lavoro.
o TIROCINI E STAGE: Programmi individuali per sperimentare progetti di inserimento professionale mediante una diretta conoscenza del mondo del lavoro.
o FORMAZIONE PER GLI STRANIERI : Percorsi per rispondere ai bisogni di stabilità degli stranieri e fornire strumenti per la conquista dei diritti di cittadinanza sociale.
o FORMAZIONE PER L'APPRENDISTATO : Formazione obbligatoria rivolta ai dipendenti assunti con contratto di apprendistato.
o INNOVAZIONE E RICERCA : Progettazione e gestione operativa di programmi di formazione e consulenza per la formazione di tecnici della ricerca e dell'innovazione.
o PROGETTI SPECIALI : Programmi speciali e di grande valore sociale, spesso di dimensione internazionale, progettati per rispondere a bisogni di qualificazione e riqualificazione. Si tratta di progetti normalmente riferibili ad iniziative di particolare rilievo, non ripetitive, svolte in un arco temporale definito, con obiettivi, budget e risorse assegnate.
ENAIP FVG ricopre attualmente il ruolo di coordinatore/capofila del gestore unico per l’offerta di formazione professionale ai giovani sotto i 18 anni denominato “Effe.Pi” e del polo formativo IFTS dell’Economia del mare “EconMar”.
Per garantire un alto livello di qualità di servizio ed un valido sistema di certificazione delle competenze ENAIP FVG ha avviato numerose partnership con istituzioni operanti a livello internazionale, nazionale e locale che danno origine ad un sistema a rete molto articolato:
o ForSer : ENAIP FVG è uno dei soci fondatori con ANCI FVG e Insiel di ForSer, ente specializzato nella formazione e nei servizi per le Pubbliche Amministrazioni. (www.forser.it)
o Cefap : Cefap opera nella formazione professionale del settore agricolo fin dal 1969. L’assetto istituzionale attuale di Cefap vede la presenza di Federazione Regionale Coldiretti FVG, Federazione Regionale Unioni Agricoltori del FVG, Confederazione Italiana Agricoltori del FVG ed ENAIP FVG. (www.cefap.fvg.it)
o Keymec : ENAIP FVG è uno dei soci fondatori con il Consorzio Zona Industriale Ponterosso, L’università di Udine, il Polo tecnologico di Pordenone e Brovedani di keymec, consorzio per l’innovazione, la ricerca e la formazione nella meccanica, con sede a San Vito al Tagliemento (PN). (www.keymec.it)
o EVTA‐AEFP : ENAIP FVG è uno dei soci fondatori della European Vocational Training Association, un consorzio fra i maggiori istituti di formazione professionale a livello europeo, con sede a Bruxelles. (www.aefp.net)
o ASFORM : ENAIP FVG è uno dei soci fondatori dell’Associazione Transnazionale per Formazione e Mobilità Occupazionale, con sede a Bucarest, costituita per la sperimentazione di un sistema integrato di occupazione, in grado di agire su ricerca, selezione e orientamento della nuova manodopera, servizi logistici e integrazione sociale.
o Scuola di Process Counseling : SPC è una scuola di specializzazione in counseling di processo accreditata dalla Società Italiana di Counseling. (http://www.spcformazione.it)
ENAIP FVG inoltre:
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o è accreditato per tutte le sue sedi dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Centrale del Lavoro, Formazione, Università e Ricerca nelle macrotipologie “Formazione di base”, “Formazione superiore” e “Formazione continua”.
o ha adottato il Sistema di Gestione per la Qualità certificato UNI EN ISO 9001:2000, settore EA 37 Istruzione, rilasciato da Cisqcert per “Progettazione ed erogazione di servizi formativi, servizi orientativi, servizi di inserimento lavorativo e di supporto alla creazione d’impresa”.
o Il bilancio di ENAIP FVG è certificato dal 1997, fino al 2001 da Arthur Andersen poi da Deloitte. La certificazione di bilancio è garanzia di correttezza della situazione patrimoniale e finanziaria dell’ente.
o ENAIP FVG è accreditato/qualificato dal MIUR per la formazione del personale della scuola, ai sensi del D.M. n.177/2000, articoli 2 e 3.
La rete e la partecipazione di Confao
Per dare senso e rilievo alla proposta INNOVADIDATTTICA e in coerenza con le indicazioni esplicitate del Bando, la rete di istituzioni scolastiche e formative che propone il progetto ritiene necessario impostarlo sia come esperimento di applicazione dell’innovazione alle situazioni socioculturali e didattiche del proprio specifico contesto, sia, al tempo stesso, come elemento inserito in un quadro più vasto di fattibilità e di diffusione a livello nazionale.
Tale quadro è rappresentato dall’attività del Consorzio nazionale CONFAO (cfr. All. 01) formato da istituzioni scolastiche e formative già da un anno impegnate nella realizzazione di un progetto di attuazione dell’estensione dell’obbligo scolastico al primo biennio della s.s.s. secondo le prospettive dell’apprendimento per competenze.
Fanno parte di tale Consorzio la scuola capofila di questo progetto e le seguenti scuole in rete: ITI MARCONI PADOVA; IPSIA Usuelli Ruzza PADOVA
CONFAO ha già raccolto, elaborato e messo a disposizione ‐ attraverso il contributo di tutte le istituzioni scolastiche e formative associate ‐ un’ampia gamma di strumenti di orientamento metodologico e di sostegno operativo alla formazione per competenze, promovendone sia l’autonoma elaborazione che l’applicazione attraverso una fitta sequenza di interventi di sostegno progettuale e di riorientamento del personale realizzati sia a livello nazionale e regionale che territoriale e d’istituto.
In quanto istituzione formativa accreditata ai sensi della Dir.Min. n. 90 dell’1.12.03, CONFAO partecipa alla rete che presenta il progetto con funzioni di sostegno alla progettazione e realizzazione collegiale, di coordinamento degli interventi di monitoraggio e di valutazione, di facilitazione della circolazione di strumenti organizzativi e supporti didattici finalizzati alla formazione per competenze.
La diffusione del Consorzio (ca. 100 istituzioni scolastiche e formative in 15 delle 20 regioni italiane) e la sua attività di sostegno e formazione (più di 20 interventi a dimensione nazionale e regionale nell’ultimo anno) garantisce che il suo inserimento in questa rete progettuale e in quelle altrove costituite dalle altre scuole associate possa rappresentare un forte valore aggiunto per la realizzazione di tutti gli obiettivi assegnati dal bando, con particolarissimo riguardo a quello del sostegno alla circolazione e di strumenti e materiali didattici che possano essere utili anche in altri contesti di istruzione e formazione.”
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IL PROGETTO
La praticabilità del nuovo sistema d’apprendimento centrato sulle “competenze”, nonché un forte convincimento etico e culturale, richiedono la definizione di standard condivisi per lo sviluppo, il riconoscimento, la validazione e certificazione delle competenze.
Il processo di costruzione di un quadro e di un percorso comune, pur nel rispetto delle specificità dei sistemi e dei livelli deve superare l’ambito individuale, attraverso un’azione di sistematizzazione delle esperienze e delle scelte dei singoli, e dialogare con i diversi sistemi, per dare piena attuazione al principio delle competenze chiave di cittadinanza e al diritto ad accedere ad una gamma integrata di opportunità di apprendimento.
In tale direzione, il progetto si prefigge di concretizzare alcuni segmenti innovativi del processo di riorganizzazione del sistema di istruzione‐formazione, formalizzando e sperimentando percorsi comuni che consentano ai diversi sistemi di dialogare efficacemente tra di loro, oltre la frammentazione realizzativa delle singole Istituzioni.
Ogni istituto definirà poi le modalità operative più opportune per la diffusione interna, in base alle delibere assunte in sede di Collegio dei Docenti.
Va sottolineato il fatto che sia le scuole di Udine e provincia sia le scuole di Padova sono a loro volta inserite in altre reti di scuole del territorio che lavorano in modo specifico nell’ambito dell’ innovazione didattica, in particolar modo in riferimento alla didattica per competenze. Il progetto, quindi, prevede un successivo e progressivo allargamento della sperimentazione nei singoli ambiti territoriali, attraverso il coinvolgimento delle reti a cui le scuole sono collegate.
Finalità:
Costruire una base metodologica comune tra i docenti dei vari settori ed ordini formativi relativamente alla valutazione degli apprendimenti e delle competenze, come condizione preliminare a percorsi di ricerca azione condivisi
Calare la normativa nella realtà didattica
Promuovere la cultura della didattica per competenze
Promuovere la cultura della valutazione per competenze
Promuovere la cultura della condivisione dell’impostazione didattica tra i diversi ordini di scuole
Obiettivi generali:
Sviluppare in modo collaborativo buone pratiche didattiche
Costruire percorsi didattici innovativi da condividere nelle diverse realtà scolastiche e formative
Condividere pratiche valutative delle competenze, facendo in particolare riferimento all’indagine OCSE PISA
Sviluppare percorsi didattici verticali per sostenere la continuità tra ordini di scuole
Obiettivi specifici:
Costruire specifici moduli didattici basati sulle competenze relative agli assi culturali di riferimento
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Costruire moduli di curricolo verticale nelle fasi di passaggio tra ordini di scuole
Sperimentare nella realtà scolastica moduli didattici basati sulle competenze relative agli assi dell’obbligo scolastico
Sperimentare moduli di curricolo verticale nelle fasi di passaggio tra ordini di scuole
Stabilire le performance che individuano i diversi livelli nella valutazione delle competenze
Costruire e somministrare prove specifiche per la valutazione delle performance
Metodologia
Gli obiettivi del progetto sottendono come risultato atteso la definizione di strumenti operativi per la gestione delle competenze, che possono essere suddivisi in:
A) metodi e strumenti didattici per la sviluppo
B) metodi e strumenti per la rilevazione,
C) metodi e strumenti per la valutazione e certificazione delle competenze relative agli assi culturali.
Tali strumenti saranno individuati attraverso un percorso di ricerca azione suddiviso in due ambiti:
‐progettazione del lavoro nel gruppo di coordinamento, formato da un referente delle singole realtà di istruzione e di formazione facenti parte della rete, da un rappresentante di Confao e dal Dirigente dell’istituto capofila
‐costruzione e sperimentazione delle pratiche all’interno delle singole realtà di istruzione e di formazione facenti parte della rete, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro di insegnanti, sostenuto dalla consulenza di Confao nelle diverse fasi di progettazione, attuazione, valutazione e certificazione di competenze
Il percorso si avvarrà delle seguenti modalità di lavoro
- meeting del gruppo di coordinamento, alla presenza dei referenti delle singole parti, per la fase di progettazione, per fasi intermedie di coordinamento e per il monitoraggio finale;
- condivisione, da parte dei referenti, con il gruppo di lavoro interno, per le diverse fasi operative;
- contatti e‐mail per i confronti inter partes,
- consultazioni on‐line con l’Agenzia di formazione CONFAO nell’arco di tutte le fasi procedurali.
La realizzazione del progetto sarà articolata in attività sostanzialmente laboratoriali, che coinvolgano non solo gli allievi, ma anche le famiglie, secondo la prospettiva di un processo di insegnamento‐apprendimento centrato sul soggetto. La metodologia laboratoriale farà uso degli strumenti didattici tipici della dimensione partecipativa dell’apprendimento, come il cooperative learning e la peer education, secondo un processo di insegnamento che, partendo dall’analisi dei prerequisiti e dei livelli di partenza a livello di abilità, accompagni gli allievi, seguendo i ritmi di apprendimento e di sviluppo cognitivo di ciascuno, alla costruzione di competenze certificabili e al raggiungimento degli esiti formativi previsti dagli assi di competenze e di cittadinanza previste dalle linee guida sull’obbligo.
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Moduli operativi 1. Modulo di definizione dei contenuti del progetto 2. Modulo di percorsi di apprendimento 3. Modulo di valutazione e certificazione delle competenze 4. Modulo di accoglienza e orientamento 5. Modulo di valutazione e riorientamento di processo
Articolazione moduli
1) Modulo di definizione dei contenuti del progetto
Obiettivi: - ‐condividere a livello di scuole della rete degli elementi di base del progetto (premesse
teoriche, terminologia, impostazione didattica e metodologica, moduli operativi, fasi di attività, strumenti di valutazione)
- ‐studiare e predisporre i moduli operativi successivi
- ‐pianificare le diverse attività e la condivisione nel gruppo di lavoro
Destinatari:
- ‐gruppo di coordinamento
Tempi di attuazione:
- ‐ marzo 2009
Modalità di attuazione:
- I meeting a Udine
- confronto on line
2) Modulo di percorsi di apprendimento
Obiettivi: - ‐Integrare nella pratica didattica gli assi relativi all’obbligo scolastico
- ‐Creare pratiche di didattica per competenze, attraverso l’integrazione di conoscenze, abilità e competenze
- ‐Creare buone pratiche di collaborazione tra scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado e formazione professionale
- ‐Creare curricoli verticali nella fase di passaggio dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado e alla formazione professionale
- ‐Produrre test di performance comuni per la valutazione delle competenze
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- ‐Creare griglie comuni di valutazione in corrispondenza con le conoscenze e competenze definite per assi.
- ‐Definire un modello di attestazione delle competenze corrispondenti al percorso di apprendimento formativo del biennio
Destinatari:
- ‐docenti delle classi II e III secondaria di primo grado
- ‐docenti delle classi I e II secondaria di secondo grado
- ‐docenti del I e II anno di formazione professionale
- ‐alunni delle classi II e III secondaria di primo grado
- ‐alunni delle classi I e II secondaria di secondo grado
- ‐alunni del I e II anno di formazione professionale
Tempi di attuazione: - I percorso: aprile‐maggio 2009
- II percorso: ottobre‐novembre 2009
Modalità di attuazione: - ‐Progettazione all’interno dei consigli di classe delle scuole della rete, nelle classi
indicate, di una UFA nell’ambito linguistico o matematico, attraverso l’integrazione di abilità, conoscenze, per la valutazione di competenze di base
- ‐Sperimentazione in aula attraverso una modalità condivisa di didattica per competenze dell’UFA, secondo il seguente schema:
aprile‐ maggio 2009: - curricolo III secondaria I grado area linguaggi
- curricolo I secondaria II grado area matematica
- curricolo I anno formazione professionale
ottobre‐dicembre 2009: - curricolo III secondaria I grado area matematica
- curricolo I secondaria II grado area linguaggi
- curricolo II secondaria II grado area matematica
- curricolo I anno formazione professionale
- curricolo II anno formazione professionale
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‐Le classi in cui è stata sperimentata l’UFA nel I percorso proseguiranno, l’anno scolastico successivo, con il percorso, in verticale, anche, ove possibile, nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado ai gradi successivi di istruzione o formazione.
‐Il percorso in verticale verrà realizzato dalle scuole della provincia di Udine che sono inserite nella stessa realtà territoriale.
3) Modulo di valutazione e certificazione delle competenze
Obiettivi: - ‐condividere e diffondere buone pratiche nella certificazione di competenze
- ‐costruire prove di valutazione delle performance per una certificazione trasversale delle
- competenze secondo il sistema degli assi dell’obbligo condivisibili anche tra ordini di scuole
- ‐costruire griglie di valutazione delle performance
- ‐costruire strumenti condivisi anche tra ordini di scuole per la certificazione delle competenza
Destinatari: - ‐docenti delle classi II e III secondaria di primo grado
- ‐docenti delle classi I e II secondaria di secondo grado
- ‐docenti del I e II anno di formazione professionale
- ‐alunni delle classi II e III secondaria di primo grado
- ‐alunni delle classi I e II secondaria di secondo grado
- ‐alunni del I e II anno di formazione professionale
Tempi di attuazione: - alla fine del I percorso di UFA: giugno 2009
- alla fine del II percorso di UFA: dicembre 2009
Modalità di attuazione - ‐In fase di progettazione dell’UFA vengono definite le performance da misurare nelle
prove di valutazione finale e, sulla base di queste, si determina la progettazione delle attività.
- ‐Sia per la progettazione che per la somministrazione delle prove di performance si prevede la stretta collaborazione di docenti di ordini di scuole per la costruzione dei curricoli verticali.
- ‐Il percorso in verticale verrà realizzato dalle scuole della provincia di Udine che sono inserite nella stessa realtà territoriale.
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4) Modulo di accoglienza e orientamento
Obiettivi:
- Favorire l’inserimento degli alunni nel gruppo classe
- Facilitare la conoscenza degli spazi, delle strutture, delle regole della scuola per promuovere l’orientamento degli allievi nella delicata fase dell’inserimento in una scuola superiore
- Analizzare il livello di competenza dei prerequisiti confrontandolo con il livello di uscita della classe precedente
- Monitorare la situazione dell’inserimento degli allievi in relazione al successo scolastico, al rapporto col gruppo classe, al benessere individuale e collettivo
- Introdurre una programmazione comune a livello di consiglio di classe riguardo al metodo di studio
- Guidare gli alunni nell’acquisizione di un metodo di studio efficace e nella padronanza delle competenze a livello di prerequisiti
- Potenziare le abilità cognitive e attenuare l’ansia attraverso la consapevolezze delle proprie capacità e della loro messa in atto per conseguire una maggiore autonomia
- Raccogliere e filtrare i bisogni degli allievi in difficoltà per quanto riguarda il metodo di studio e la padronanza dei prerequisiti per aiutarli a superare gli scoraggiamenti nella convinzione della modificabilità delle situazioni negative e promuovere l’autostima
- Promuovere negli allievi in difficoltà lo sviluppo di competenze di autoefficacia, cioè metterli in grado di:
‐ riconoscere le risorse possedute ‐ di utilizzarle ‐ di farne emergere di nuove e potenziali ‐ di assumere il ruolo di protagonista nella propria situazione ‐ di operare scelte consapevoli ‐ di affrontare con atteggiamento positivo compiti attuali e futuri.
- Favorire lo spirito di collaborazione e condivisione negli alunni di quarta e quinta nel compiere un percorso di peer education con i compagni delle classi prime per la scuola superiore
- Creare per i genitori uno spazio di confronto e condivisione con altri genitori, di riflessione sul proprio ruolo e di potenziamento della propria autostima
- Aiutare i genitori a potenziare l’autostima dei figli
Destinatari:
- docenti della classe III secondaria di primo grado
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- docenti della classe I secondaria di secondo grado
- docenti del I anno di formazione professionale
- alunni della classe III secondaria di primo grado
- alunni della classe I secondaria di secondo grado
- alunni del I anno di formazione professionale
- genitori della classe III secondaria di primo grado
- genitori della classe I secondaria di secondo grado
- genitori del I anno di formazione professionale
Tempi di attuazione:
- settembre 2009
Modalità di attuazione:
Accoglienza alunni:
- Attività a settembre per la conoscenza del gruppo classe e dell’ Istituto con la collaborazione dei tutor di IV e V (per la scuola secondaria di II grado)
- Somministrazione test d’ingresso per il livello di competenze negli assi culturali e negli assi di cittadinanza, con la presenza d la collaborazione di docenti della classe precedentemente frequentata dagli alunni
- Orientamento all’apprendimento per competenze
- Individuazione immediata di eventuali problemi a livello di prerequisiti e organizzazione di interventi di sostegno
- Il primo giorno dell’accoglienza è convocato il consiglio di classe che si riunisce per presentarsi ai nuovi alunni.
- Aggancio fin dai primi giorni di scuola con il progetto Potenziamento del metodo di studio, da realizzare in copresenza e a livello interdisciplinare
Accoglienza genitori:
- Un incontro a giugno in aula magna con presentazione e discussione del Patto di corresponsabilità e con illustrazione delle attività dell’accoglienza
- Un incontro a settembre, divisi per classi, con il coordinatore di classe e 1 o più docenti disponibili per un orientamento alla didattica per competenze, l’inizio di collaborazione fattiva per l’attuazione del patto di corresponsabilità.
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5) Modulo di valutazione e riorientamento di processo
Obiettivi: - Analizzare i risultati del percorso
- Confrontare i risultati del percorso con gli obiettivi
- Ridisegnare il percorso alla luce dei risultati
Destinatari: - Il gruppo di coordinamento
Tempi di attuazione: - luglio 2009
- dicembre 2009
Modalità di attuazione: - II meeting a Udine per il monitoraggio intermedio
- III meeting a Udine per il monitoraggio finale
- confronto on line
STRUMENTI DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO:
• confronto tra competenze acquisite e certificate a giugno e a dicembre nel passaggio tra III
secondaria di I grado e I secondaria di II grado e I anno di formazione professionale e nel
passaggio da I a II di secondaria di II grado e di formazione professionale
• confronto con gruppo di controllo sottoposto a stessa prova di verifica delle performance
• per curricolo verticale confronto tra test in uscita e test dei prerequisiti
• questionario di autovalutazione per docenti, studenti e famiglie
• valutazione da parte di Confao
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ARTICOLAZIONE OPERATIVA
ARTICOLAZIONE Fasi Gruppo di coordinamento Gruppo di lavoro (CdC) Confao
Formazione della rete A1 Formazione del team di coordinamento A2
Presentazione del progetto Consulenza nella progettazione B1 Modulo 1
Condivisione del progetto relativamente a analisi dei bisogni, finalità e obiettivi
Consulenza nella progettazione B2 Modulo 1
Prima fase di progettazione delle attività Condivisione con il referente del gruppo di coordinamento delle attività
Consulenza nella progettazione B3 Modulo 1
Progettazione dei moduli Consulenza nella progettazione C1 Modulo 2
Sperimentazione dei primi moduli in classe Consulenza nell’attuazione C2 Modulo 2
Predisposizione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze relative ai primi moduli
Consulenza nell’attuazione C3 Modulo 3
Somministrazione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze relative ai primi moduli
Consulenza nell’attuazione C4 Modulo 3
Confronto e discussione sui risultati delle fasi precedenti Confronto e discussione sui risultati delle fasi precedenti Consulenza nel monitoraggio D Modulo 5
Monitoraggio del progetto Consulenza nel monitoraggio E Modulo 5
Progettazione dei nuovi moduli Consulenza nella progettazione F1 Modulo 2 4
Sperimentazione dei moduli in classe Consulenza nell’attuazione F2 Modulo 2 4
Predisposizione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze
Consulenza nell’attuazione F3 Modulo 3
Somministrazione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze relative ai primi moduli
Consulenza nell’attuazione F4 Modulo 3
Valutazione del progetto Consulenza nella valutazione di sistema G 1 Modulo 5
Valutazione progetto G 2 Modulo 5
Pubblicazione del progetto Circolazione di materiali H
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DIAGRAMMA DI GANNT
FASE AZIONE RISORSE 15-30/3 1-19/4 13-25/4 27/4-25/5 27/5-7/6 LUGLIO 1-15/9 10/9 - 15/10 15/10 30/11
1-20/12 20-31/12
A1 Costruz. e gestione rete Gruppo coord On line A2 Formazione team Gruppo coord On line B1 Presentazione progetto Gruppo coord B2 Condivisione progetto Gruppo coord 1^ meeting B3 Condivisione con gruppo di coordinamento delle attività Gruppo lav. On line B1 B2 B3
Consulenza nella progettazione Confao 1^ meeting On line On line
C1 Progettazione dei moduli Prep. C2 Attuazione dei moduli in classe Gruppo lav. attuazione
C3 Predisposizione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze prep.
C4 Somministrazione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze
Gruppo lav. attuaz
C2 C 3 C4 Consulenza nell’attuazione Confao
On line On line
Confronto e discussione sui risultati delle fasi precedenti Gruppo coord On line Confronto e discussione sui risultati delle fasi precedenti Gruppo lav. On line D Consulenza nel monitoraggio Confao On line Monitoraggio progetto Gruppo coord 2^ meeting E Consulenza nel Monitoraggio progetto Confao 2^ meeting
F1 Progettazione dei nuovi moduli Gruppo lav. Prep. F2 Sperimentazione dei moduli in classe Gruppo lav. attuaz.
F3 Predisposizione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze Prep.
F4 Somministrazione dei test di perfomance e valutazione con certificazione delle competenze
Gruppo lav. Attuaz.
F1 F3 Consulenza nella progettazione Confao On line On line F2 F4 Consulenza nell’attuazione Confao On line On line
Valutazione del progetto Gruppo coord 3^meeting G 1 Consulenza nella valutazione di sistema Confao 3^meeting G2 Valutazione progetto Confao On line
Pubblicazione del progetto Gruppo coord. H
Circolazione di materiali Confao
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Descrizione del progetto
(In rosso dirigenti, in blu CONFAO, in nero docenti)
FASI Attori Risorse Dirigenti docenti confao Cfr. diagramma di Gannt
Costruzione del progetto operativo e gestione Scuola capofila +ITI Marconi Progetto 12 100 A1Costruzione. e gestione rete Gruppo di coordinamento Progetto 24 0 A2Consulenza on line e diretta CONFAO Progetto 0 10 B3Presentazione del progetto Gruppo di coordinamento Progetto 36 36 6 B1 B2Accoglienza :preparazione Gruppo di lavoro (CdC delle scuole in rete) Progetto 114 F1Accoglienza: attuazione Gruppo di lavoro (CdC delle scuole in rete) Progetto 0 F2Primo monitoraggio Gruppo di coordinamento CONFAO Progetto 30 36 6 EUFA : preparazione Gruppo di coordinamento Progetto 107 C1 F1Sostegno e consulenza on line CONFAO Progetto 0 10 C1 F1UFA : attuazione Gruppo di lavoro (CdC delle scuole in rete) Progetto 0 C2 F2Monitoraggio on line e in presenza CONFAO Progetto 0 10 C2 F2Valutazione : preparazione Gruppo di lavoro Progetto 148 C3 F3Sostegno e consulenza on line CONFAO Progetto 36 10 C3 F3Valutazione : attuazione Gruppo di lavoro (CdC delle scuole in rete) Progetto 102 C4 F4Valutazione di processo Gruppo di coordinamento CONFAO Progetto 32 36 6 GReport generale Gruppo di coordinamento CONFAO Progetto 12 28 2 H
Totali 146 743 60
per l’innovazione formativa Allegato 01
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Il Consorzio Nazionale per la Formazione, l'Aggiornamento e l'Orientamento (CONFAO) aggrega Istituti di Istruzione Secondaria Superiore ed Enti di Formazione Professionale. La sede centrale del CONFAO è sita in ROMA, Via Ravenna 11. Al 31 dicembre 2008, il numero degli associati era di 86 istituzioni scolastiche e di 12 Enti di formazione professionale, situati in 15 delle 20 regioni italiane. CONFAO, proprio per dare sostanza alla sua vocazione di organismo nazionale ed all'obiettivo di puntare ad esperienze che, ancor quando collocate localmente, si inquadrino sempre in un progetto di interesse nazionale, punta, sulla base di una norma di Statuto, alla costituzione di sedi operative a carattere regionali in grado di supportare il Consorzio nel suo impegno, dare dimensione concreta alle stesse esigenze di interconnessione tra le attività che si andranno a sviluppare nelle diverse parti del Paese, sviluppare connessioni con le istituzioni regionali. La costituzione di sedi regionali è comunque connessa alla presenza di due ordini di esigenze: la presenza di un adeguato numero di istituzioni associate; la presenza di potenzialità atte a facilitare un concreto impegno progettuale. Ad oggi sono state istituite Sedi operative regionali in: Sicilia Coordinatore: Antonino Marasà Sede: V. Beato Angelico, 9/11 - 90145 Palermo Puglia Coordinatore: Cosimo Preite Sede: V. Siena, 10 - 73052 Parabita - Lecce Veneto-Friuli Coordinatore: Maddalena Carraro Sede: V. Manzoni, 80 - 35126 Padova Lombardia Coordinatore: Fernando D'Alfonso Sede: Via Antonelli 3 - 20139 – Milano Al 31 dicembre 2008 sono altresì in corso di costituzione le sedi operative della Calabria e della Campania.. A. Gli organi rappresentativi. Sono costituiti dal:
Presidente (G. Martinez y Cabrera) V.Presidente (A. Marasà) Consiglio di Amministrazione (Elvira d'Orazio; Bruno Ludica; Ottavia Madaro; Benedetto Russo; Lorenzo Zingale; Fernando D'Alfonso;
Giuliana Rosetti Cimatti) Collegio dei Revisori dei conti
B. L'assetto organizzativo. E' definito per Programmi, espressione degli attuali prevalenti obiettivi e attività.
Programma per la formazione iniziale (L.Borrello) Programma per la formazione permanente (P.Zocchi)
C. La consulenza scientifica. E' prevalentemente tarata sugli aspetti metodologici ed è affidata al Prof. Gaetano Domenici, Ordinario di Docimologia presso l'Università di RomaTre. D. La consulenza in outsourcing. CONFAO può contare, oltre che sulle risorse presenti nelle strutture associate, su un selezionato nucleo di esperti disponibili ad attività di collaborazione per progetti.
Il Consorzio, senza finalità di lucro, si propone di:
• Progettare, gestire e sostenere, autonomamente o in cooperazione con istituzioni pubbliche o private del settore dell’istruzione universitaria e della formazione professionale, corsi di laurea o di formazione terziaria coerenti con i processi formativi sviluppati negli ambiti di riferimento delle istituzioni associale. In tale direzione, particolare attenzione sarà rivolta alla creazione di corsi di istruzione universitaria per specialisti dell’accoglienza e della permanenza. Il Consorzio, nei modi e con gli apporti di cui al presente Statuto, provvederà ad assumere ogni utile iniziativa per il conseguimento di tali fini;
• Promuovere, nelle forme più opportune, iniziative sperimentali rivolte allo sviluppo qualitativo delle istituzioni associate ed ogni altra attività culturale e/o formativa che possa rivelarsi utile allo scopo;
• Sostenere gli enti associati nei processi di innovazione anche attraverso iniziative progettuali nell’ambito di programmi regionali, nazionali, comunitari ed internazionali,
• Effettuare interventi finanziari per l’acquisto e la gestione di immobili e/o attrezzature e strumenti scientifici, utili all’esercizio dell’attività didattica, alla ricerca e alla sperimentazione, previa deliberazione dell’Assemblea dei soci, autonomamente o in partenariato con altri soggetti,
• Effettuare servizi attinenti agli scopi per cui è stato costituito in favore degli enti consorziati e di altri enti pubblici e/o privati, concordando con i medesimi la ripartizione dei relativi oneri, nonché organizzare e gestire corsi di formazione professionale.
CONFAO, che già raccoglie, malgrado la sua recente nascita, un campione sufficientemente rappresentativo della galassia formativa italiana, tende a sviluppare una forte azione di sostegno alle istituzioni associate in coerenza con l'ampliarsi dello scenario di cambiamento delle istituzioni formative della fascia secondaria superiore, poste nella condizione, dopo dieci anni di riforme virtuali, di dover affrontare difficilissimi processi di innovazione. Accanto, quindi, ad iniziative dirette ad incentivare percorsi di formazione universitaria e terziaria coerenti sia con la formazione post obbligo sia con i fabbisogni qualitativi aziendali, il Consorzio si propone anche il più ampio scopo di sostenere, attraverso iniziative progettuali di livello adeguato, tutte le attuali istituzioni formative, scolastiche e non scolastiche, nel loro impegno ad elevare la qualità della preparazione di risorse umane in grado di affrontare la sfida dell'apprendimento permanente. Ma il Consorzio, che tende ad acquisire adesioni in grado di garantire - in una dimensione nazionale - sinergie, apporti di idee e competenze utili sia ai fini delle esperienze formative sia ai fini della facilitazione dei rapporti formazione-lavoro, ha un altro obiettivo ambizioso: avere l'opportunità, forte della sua natura rappresentativa di istituzioni immerse in tutti i problemi della formazione delle risorse umane, di essere presente con la maggiore autorevolezza possibile nel confronto sui cambiamenti del sistema in atto nel Paese. CONFAO è accreditato presso il MIUR ai sensi della Dir.Min. n. 90 dell’1.12.03 e , attraverso la sede di Palermo, presso la Regione Sicilia ai sensi dell’art.2 del Decreto MPI di concerto con Ministero del lavoro, del 29.11.2007