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REA
LIZZ
AZIO
NI
6 cOstRuZIONI mEtALLIchE NOv dIc 16
Quando nel 2003 il Gruppo Azimut-Benetti, leader mondiale nella
costruzione di imbarcazioni da diporto, ha rilevato le aree ed i fab-
bricati dello storico Cantiere Navale Orlando, fondato a Livorno nel
1866, con il trasferimento di tutta la produzione dei grandi yacht in
metallo da 45 a 65 metri sviluppati dalla Divisione Benetti (marchio
storico della cantieristica Viareggina), ha iniziato ad adeguare i luoghi
e le infrastrutture alle esigenze produttive della cantieristica moder-
na, senza mai dimenticare l’importanza di ogni intervento dal punto
di vista del rapporto con il porto e con la città.
L’evoluzione del mercato della nautica da diporto negli ultimi anni
richiede imbarcazioni sempre più grandi, così l’azienda dopo avere
acquisito importanti commesse per yacht di oltre 100 m, nel 2013 ha
deciso di costruire un complesso dedicato alla costruzione di queste
imbarcazioni, ormai denominate nel gergo nautico Giga Yachts.
I nuovi capannoni (figura 1) sono sorti nell’area precedentemente
occupata da officine storiche ormai in disuso da anni denominata EX-
ONAV, proprio al confine con la città, rivolto verso l’asse prospettico
costituito dal bellissimo lungomare di Livorno chiamato viale Italia.
Sono stati realizzati complessivamente 14.000 m2 di nuovi fabbricati
ed è stata riqualificata la prima campata delle vecchie officine EX-
ONAV che ha una superficie di circa 1.400 m2. I nuovi edifici (figure 2
e 3) sono composti da due capannoni affiancati, ciascuno di 30 m di
larghezza, 30 m di altezza e 130 m di lunghezza, e da due palazzine
che ospitano impianti, magazzini, officine, falegnamerie, spogliatoi,
uffici di produzione e servizi.
I fabbricati sono stati realizzati in tempi rapidissimi per consentire l’i-
nizio dei lavori di assemblaggio e allestimento delle nuove imbarca-
zioni. I montaggi delle strutture metalliche sono iniziati a fine aprile
2015 e i due capannoni con annesse palazzine sono stati consegnati
a fine gennaio 2016.
Il progetto archItettonIco: Il cantIere e la cIttà
Il progetto si è da subito caratterizzato come un’importante sfida
dal punto di vista architettonico e strutturale, considerati i grandi
volumi in gioco, la vicinanza con il centro della città e l’inevitabile
importante impatto dal punto di vista del paesaggio urbano e della
costa (figura 4).
Chi progetta edifici di queste dimensioni ha una grande responsabili-
l’articolo illustra la progettazione architettonica e strutturale
e la realizzazione di nuovi capannoni del gruppo azimut-Be-
netti a livorno, per la produzione di grandi yacht (giga-yacht)
The article deals with the architectural and structural design
as well as the construction and erection of new structures in
Livorno, owned by Azimut-Benetti Group, for the construction
of big length yachts (Giga-yachts)
Le infrastrutture per la costruzione di giga yachts a Livorno
Structures for the construction of giga-yachts in Livorno
Alberto Iacomussi
Fig. 2 - Planimetria
Fig. 3 - Sezione trasversale
28 6 costruzioni metalliche nov dic 16
tà nei confronti della collettività perché il co-
struito modificherà l’ambiente con inevitabili
ripercussioni anche sulla vita degli abitanti di
quei luoghi.
Esiste infatti una profonda differenza tra un
semplice oggetto e un edificio: il primo, se
non funziona o non è ben progettato, non
avrà successo e sarà utilizzato da poche per-
sone, nessuno infatti è costretto ad acqui-
starlo. Una brutta o inadeguata architettura
invece per sua natura sarà “subita” anche da
chi non l’ha voluta. Se l’edificio è importante
dal punto di vista volumetrico e se è posto
lungo una via di intenso transito, l’impatto
del nuovo progetto nella percezione della
collettività è davvero grande.
Per questo motivo abbiamo cercato di avvi-
cinarci al progetto non con l’architettura ma
con la sensibilità che deve precederla.
I nuovi fabbricati sono fondali di importanti
assi viari, scenari che sono in grado di riquali-
ficare l’immagine della città e allo stesso tem-
po sono l’affaccio della fabbrica intesa come
grande contenitore delle attività produttive
verso l’abitato. Il costruito ha il compito di
mediare tra la scala urbana di un quartiere
con edifici di altezza modesta e la scala del
cantiere che contiene navi grandi come con-
domini di 9 piani, tentando di cucire mondi
diversi fortemente connessi dalla vita quoti-
diana del lavoro: la città e la fabbrica.
La Benetti si è imposta nel mondo della can-
Fig. 1 - 2 - Viste aeree
1
2
296 costruzioni metalliche nov dic 16
Fig. 6 - Bassi fabbricati lato città
Fig. 5 - Prospetto sud verso Viale Italia
30 6 costruzioni metalliche nov dic 16
preziosite da un trama dinamica e variegata
realizzata con l’alternanza ritmata dei moduli
e dei materiali che formano una “pelle” con
trasparenze diffuse (figura 5) e che cercano di
trasmettere alla città ed ai clienti l’immagine
di un cantiere in crescita e attento all’evolu-
zione tecnologica. I tagli di luce orizzontali
inoltre smaterializzano le facciate creando
un’apparente leggerezza per aiutare ad inte-
grare gli edifici con il contesto che li circonda.
Sulla facciata longitudinale che fronteggia
la città e nella prospettiva dal lungo mare è
stato realizzato un grande taglio di luce ver-
ticale che pare “aprire” il fabbricato come un
se fosse un “cassetto”, per permettere ai Livor-
nesi di intuire ed intravedere ciò che accade
all’interno dello stabilimento.
Su questo fronte l’altezza del capannone è
mitigata dai volumi della palazzina servizi e
dalla campata della vecchia officina riqualifi-
cata (figura 6), che si differenziano per colore
e disegno di facciata. I prospetti della palaz-
zina sono in lamiera di colore grigio silver e
sono caratterizzati da linee orizzontali costi-
tuite dall’alternarsi dei materiali opachi e tra-
sparenti (figura 7).
Nella facciata della palazzina verso la città
è ritagliata un’ampia vetrata (figura 8) per
mettere in contatto visivo le persone che
lavorano nel cantiere con il resto della città.
Si affacciano su questa parete trasparente il
locale ristoro, l’ingresso degli spogliatoi e gli
uffici di produzione.
Le facciate verso mare sono caratterizzate da
portali gemelli che incorniciano i portoni a
impacchettamento verticale che come dei
sipari si alzano per consentire l’ingresso e l’u-
scita dei grandi yacht (figure 9 e 10).
Particolare attenzione è stata posta all’illumi-
nazione naturale e alle prestazioni dell’invo-
lucro finalizzate al risparmio energetico, in
tieristica mondiale d’alta gamma per la qua-
lità, l’eleganza, la raffinatezza e la tecnologia
dei suoi prodotti. I nuovi edifici devono con-
tribuire per la loro parte a rispecchiare l’im-
magine dell’azienda e comunicare al mondo
esterno i valori della società.
Il colore delle lamiere azzurro come il mare
e come il cielo è ripreso da quello degli altri
capannoni già esistenti: i nuovi fabbricati si
differenziano per la purezza dei volumi, per
le linee tese e nette associate a superfici im-
Fig. 7 - Palazzina lato Viale Italia. Fig. 8 - Vetrata lato città
7 8
Fig. 9 - Dettaglio portone lato mare. Fig. 10 - Prospetto fronte mare
9 10
316 costruzioni metalliche nov dic 16
una tipologia strutturale in acciaio e una in
calcestruzzo prefabbricato.
Già dalle prime verifiche è però subito
emerso che il calcestruzzo sarebbe stato
poco competitivo per una molteplicità di
motivi:
- l’altezza della costruzione, superiore alle
soluzioni standard di solito previste, co-
stringeva a effettuare trasporti ecceziona-
li o giunti in opera;
- lo schema a mensola del prefabbricato
sarebbe stato molto impegnativo per le
strutture di fondazione a causa dell’in-
gente massa degli elementi in calcestruz-
zo distribuite a grandi altezze;
- le pannellature in calcestruzzo a vista
poste fronte mare, oltre a essere meno
prestazionali dal punto di vista termico,
avrebbero anche determinato problemi
di durabilità nel tempo;
- a livello architettonico sarebbe stato più
difficile donare al fabbricato quella legge-
rezza data dalle trasparenze diffuse della
pelle esterna.
L’acciaio inoltre possiede i requisiti di leg-
gerezza e flessibilità in funzione di eventuali
quanto è previsto un sistema di riscaldamen-
to per garantire la temperatura necessaria
alle fasi di lavorazione di verniciatura e stuc-
catura (figura 11).
Gli evacuatori di fumo e calore in copertura
contribuiscono all’illuminazione zenitale e
funzionano anche per l’aerazione giornaliera
(figura 12).
perché una soluzIone dI accIaIo
Per capire quale fosse il migliore materiale
da costruzione da utilizzare per quest’opera
è stata effettuata un’analisi comparata tra
Fig. 11 - Vista interna capannone B. Fig. 12 - Impianti a parete
11 12
Fig. 13 - Bassi fabbricati lato città
32 6 costruzioni metalliche nov dic 16
sono in grado di assorbire le azioni orizzonta-
li trasversali. Sono opportunamente nervati
al fine di limitare i fenomeni di instabilità di
anima e piattabande. Anch’essi sono stati ot-
timizzati con un’analisi comparata di diverse
sezioni composte alla ricerca della geometria
ottimale e arrivando a definire l’altezza mas-
sima di anima oltre alla quale i fenomeni di
instabilità avrebbero penalizzato il peso della
sezione.
La tipologia a portali, che sono arrivati in can-
tiere già verniciati con apposito ciclo di fini-
tura, adatto per la classe di corrosività C4, ga-
rantisce un’eccezionale rapidità realizzativa
riducendo l’impatto dei montaggi in cantiere
e limitando le lavorazioni in officina alle sole
saldature tra i piatti, effettuate in automatico
mediante saldatrici a filo continuo. Sono stati
utilizzati tutti cordoni d’angolo continui op-
portunamente dimensionati per ottimizzar-
ne le quantità analizzandone anche il com-
portamento a fatica per la presenza dei due
carro ponti.
Il primo portale ha architrave rettilinea e por-
ta appesa la struttura del vano tecnico del
grande portone in doppio telo ad impac-
chettamento verticale (figure 15 e 16).
In senso longitudinale sono state inserite
una serie di travi reticolari orizzontali dispo-
ste su 4 livelli ad interasse di circa 6,00 m con
la tripla funzione di blocco dell’instabilità
flesso-torsionale dei pilastri, di appoggio per
i montanti di baraccatura e di trasmissione
dei vincoli orizzontali della controventatura
future modifiche della struttura, importanti
per la Committenza.
l’ottImIzzazIone strutturale del
progetto
Una volta scelta la soluzione in acciaio, si è
dovuto operare alla ricerca del migliore sche-
ma statico. Sono stati comparati tre modelli
strutturali differenti: colonne reticolari con
baionetta singola e reticolare di copertura,
portali reticolari e portali ad anima piena. Le
prime due soluzioni sono state abbandonate
a favore dell’ultima.
La scelta è stata effettuata analizzando tut-
ti gli aspetti inerenti i costi di produzione, i
tempi e i costi di cantiere, gli ingombri, la fa-
cilità realizzativa e l’attitudine del main frame
a resistere alle forti sollecitazioni laterali do-
vute al vento mantenendo livelli deformativi
compatibili ed accettabili.
La struttura dell’edificio principale è carat-
terizzata da 17 doppi portali in acciaio con
passo di 8,00 m. che reggono le vie di corsa
laterali longitudinali predisposte per due car-
roponti da 40 t (figura 13).
I portali hanno sezione piena a doppio T e
Fig. 14 - Modello di calcolo
Fig. 15 - Fronte mare in fase di montaggio. Fig. 16 - Schema strutturale primi portali fronte mare
15 16
336 costruzioni metalliche nov dic 16
metrica delle rigidezze e migliorando anche
il comportamento sismico dell’edificio.
I lati in adiacenza con le palazzine servizi
sono interessati anche dalla presenza di pro-
fili longitudinali disposti alle quote dei due
solai di servizio della palazzina stessa e reg-
genti solai in lamiera grecata con getto colla-
borante e piolature sulle travi sottostanti. Tali
solai si inseriscono nello spazio all’interno
dell’ingombro dei pilastri e procedono ver-
so l’interno del capannone a sbalzo per 1,50
m generando due balconate longitudinali
interne.
La baraccatura è costituita da elementi ver-
ticali con schema Gerber che si estendono
dal basamento fino ad un’altezza di 30,00 m
formando un parapetto intorno al perimetro
della copertura. I pannelli di tamponamento
sono disposti orizzontalmente e insistono su
luci di 4,00 m. In copertura gli arcarecci sca-
tolari sono previsti su 4 appoggi: 2 sui portali
e 2 tramite saette diagonali a 2,00 m dall’ap-
poggio sui portali e sorreggono i pannelli
di copertura orditi trasversalmente su luce
di 3,40 m circa e i telaietti di supporto degli
evacuatori di fumo. Le saette diagonali in au-
silio agli arcarecci svolgono anche funzione
stabilizzante per le travi dei portali (figura 17).
La parete di divisione tra i due capannoni è
costituita da un pannello sandwich disposto
verticale longitudinale.
Le strutture secondarie sono zincate e sono
state realizzate con il metodo del “taglia e
fora” riducendo ulteriormente l’impatto delle
lavorazioni effettuate da operatori in officina
poiché caratterizzate da processi automatici
elaborati da macchine a controllo numerico.
Per resistere alle azioni orizzontali in senso
longitudinale sono stati previsti due campi
controventanti di parete verticali costituiti da
elementi reticolari disposti a K sul primo livel-
lo e a croce sui livelli superiori con scansione
determinata dalla presenza delle reticolari
orizzontali longitudinali. L’ultimo di questi
piani controventanti longitudinali si integra
con la via di corsa del carroponte fungendo
da blocco all’instabilità di quest’ultima e da
sostegno di una passerella di servizio al car-
roponte stesso.
La trave che funge da via di corsa per i car-
roponti è costituita da un profilato standard
HEA650 in semplice appoggio su mensole
aggettanti dalle colonne con rotaia costituita
da un quadro pieno di acciaio 60x60 mm sal-
dato in continuo. Le verifiche delle parti in-
teressate dal passaggio dei carroponti sono
state condotte anche nei confronti della fati-
ca secondo Eurocodice 3 EN 1993-1-9.
Il fabbricato non presenta giunti di dilatazio-
ne per tutta la sua lunghezza.
L’opportuna disposizione delle controven-
tature è studiata al fine di limitare gli effetti
delle dilatazioni termiche sul complesso ga-
rantendo una distribuzione regolare e sim-
Fig. 17 - Vista in pianta e prospetto del modello di calcolo
34 6 costruzioni metalliche nov dic 16
zione possibile per ogni dettaglio.
La progettazione esecutiva e costruttiva si è
sviluppata successivamente all’aggiudicazio-
ne dell’appalto durante lo svolgimento dei
lavori. Questa condizione particolare, da un
lato ha notevolmente condizionato la proget-
tazione, che inevitabilmente ha dovuto tener
conto di aspetti legati ad un appalto ormai
avviato, dall’altro ha consentito però di svilup-
pare un progetto “integrale” avvalendoci non
solo della professionalità dei nostri consulenti
ma anche delle preziose competenze della
carpenteria (MBM), dell’impresa costruttrice
(CLC) e dei loro fornitori e progettisti.
“La qualità non è mai casuale; è sempre il risulta-
to di uno sforzo intelligente” (John Ruskin).
Fotografie gentilmente concesse da: Flavio Mi-
nuti (C.L.C. Soc. Coop.) (figure 7, 9 e 10), Marco
Fulvi (SCOVAVENTO s.a.s.) (figure 1, 4 e 15), Ema-
nuele Chionetti (IPE Progetti srl) (figura 8).
Ing. Alberto Iacomussi
IPE Progetti srl, Torino
in verticale ed ancorato direttamente alle re-
ticolari orizzontali stabilizzanti e ad un’orditu-
ra secondaria di traverse.
La facciata trasversale opposta ai grandi por-
toni di ciascun capannone è caratterizzata
da due profili continui verticali che dividono
la parete in tre campi equivalenti. Anche su
questo lato sono previste le reticolari orizzon-
tali che riprendono la scansione delle pareti
longitudinali e sorreggono la struttura secon-
daria della baraccatura. Centralmente è pre-
vista una controventatura semplice verticale
a X.
Su uno dei due lati lunghi è presente un’area
a tutta altezza tamponata con lastre in poli-
carbonato continue ordite verticalmente,
con montanti in policarbonato a passo 600
mm poggianti su un’orditura secondaria e
sulle traverse reticolari disposte a passo 1,50
m. In sommità la facciata in policarbonato ri-
svolta su una falda anch’essa in policarbonato
disposta in contropendenza rispetto alla fal-
da naturale e sorretta da un apposito telaio
montato sugli arcarecci.
Nelle figure da 18 a 22 alcune immagini rela-
tive al montaggio delle strutture e ad alcuni
dettagli costruttivi.
la progettazIone Integrata: pre-
supposto per la qualItà
Il faticoso percorso che parte dalle idee, si tra-
duce in calcoli e disegni mediante software
e carta, e arriva fino alla realizzazione degli
edifici, parte dal confronto tra Committenza,
Progettisti, Normative e Autorità locali e pro-
segue con l’impresa.
In questo caso come Progettisti incaricati del
progetto architettonico, strutturale e di coor-
dinamento impiantistico abbiamo avuto la
fortuna di poter partecipare a tutto l’iter che è
partito dalla progettazione preliminare e che
è proseguito con quelle definitiva, esecutiva e
costruttiva, fino alla direzione lavori.
Questa condizione privilegiata ci ha permes-
so di rispettare le tempistiche particolarmen-
te ristrette e ci ha consentito di effettuare un
controllo sul progetto continuativo, attento
ed immediato alla ricerca della migliore solu-
18 19
20 21
Fig. 18 - Montaggi primo tronco delle colonne. Fig. 19 - Dettaglio montaggio secondo tronco delle colonne. Fig. 20 - Verifica coppia di serraggio Fig. 21 - Dettaglio giunto controvento. Fig. 22 - Dettaglio giunto di colmo
22
356 costruzioni metalliche nov dic 16
credIts
progetto: Nuovo polo per costruzione Giga Yachts a Livorno
committente: Azimut-Benetti S.p.A
responsabile dei lavori: Gennaro Candida De Matteo
rappresentanti della committenza con delega: Roberto Alberghi,
Andrea Ferrucci, Stefano Dell’Amico
Impresa generale: Cooperativa Lavoratori delle Costruzioni – So-
cietà Cooperativa (Livorno)
Impresa realizzatrice delle strutture in acciaio e dei rivestimenti
metallici: M.B.M SpA (Caselle di Sommacampagna (VR))
Impresa realizzazione impianti termo fluidici: Martelli Ter-
moidraulica S.r.l. (Livorno)
Impresa realizzazione impianti elettrici: LU.MAR IMPIANTI SRL
(Livorno)
progetto architettonico preliminare definitivo ed esecutivo:
Alberto Iacomussi con Mariateresa La Ferla - IPE Progetti srl (Torino)
progetto strutturale preliminare definitivo ed esecutivo: Al-
berto Iacomussi - IPE Progetti srl (Torino)
progetto costruttivo opere in acciaio: IPE Progetti srl (Torino)
progetto definitivo impianti termo fluidici: Massimo Ciprandi
(Torino)
progetto definitivo impianti elettrici: Bruno Marcon (Torino)
progetto esecutivo impianti termo fluidici: Luciano Bertacca
(Viareggio)
progetto esecutivo impianti elettrici: Luciano Bertacca (Viareggio)
progetto prevenzione incendi: Giorgio Girivetto (Borgaro To-
rinese)
Valutazioni acustiche: Alessia Griginis - Onleco srl (Torino)
direzione lavori generale: Alberto Iacomussi - IPE Progetti srl
(Torino)
direzione lavori strutture: Alberto Iacomussi - IPE Progetti srl
(Torino)
direttore operativo impianti termo fluidici: Massimo Ciprandi
(Torino)
direttore operativo impianti elettrici: Bruno Marcon (Torino)
coordinatore in fase di progetto e esecuzione della sicurezza:
Francesco Verdesca - studio SGRO srl (Viareggio)
scheda progetto
tipologia: Capannone industriale.
2 navate principali senza giunti strutturali
2 palazzine servizi adiacenti
dimensioni blocco principale: Lunghezza = 130 m
Larghezza = 2 x 30 m; Altezza = 30 m
normative utilizzate: DM 14 gennaio 2008 e Circolare esplicativa
Verifiche a fatica: Eurocodice 3 EN1993-1-9
carico vento: DT207/2008
Verifiche vie di corsa: Eurocodice 3 EN1993-6
Conforme a UNI EN 1090 – Classe di esecuzione EXC2
sisma; Terreno: TIPO C
Categoria topografica: T1
Latitudine: 43.5501
Longitudine: 10.3209
Fattore di struttura: q = 1
carichi principali:
Vento massimo trasversale: 1271 N/m2
Vento massima aspirazione copertura: 1130 N/m2
Vento massima pressione interna: 960 N/m2
2 carroponti per navata Q_utile = 40 t/cad Classe HC2 - S3
materiali: Struttura principale S355 J0 UNI EN10025
Bulloni zincati a caldo EN14399-4-HV classe 10.9 precaricati per
la composizione dei portali
Bulloni zincati a caldo EN15048 SB classe 8.8 per tutte le altre
giunzioni
Verniciatura: classe di corrosività C4 secondo UNI EN ISO 12944-2
Sabbiatura SA 2,5
Applicazione di zincante epossidico grey, spessore film secco
50 micron (Jotun Barrier)
Applicazione di intermedio epossidico, spessore film secco 130
micron (Jotun Penguard Express)
Applicazione di finitura poliuretanica, spessore film secco 60
micron (Jotun Hardtop XP)
Totale spessore 240 micron
quantità: Acciaio S355 J0; 1.240 t
Pannelli Sandwich copertura: 6.200 m2
Pareti laterali: 7.500 m2
Pannelli Sandwich parete divisoria interna: 3.200 m2
data inizio: 21/10/2014
Inizio montaggi: 30/04/2015
Fine montaggi strutture metalliche: 15/07/2015
Fine tamponamenti: 30/08/2015
durata montaggi acciaio: 3 mesi
Fine lavori capannoni e palazzine: 20/01/2015
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