Focuscuola N°1-MAGGIO 2013
Immaginando
Gramsc Le nuove fonti ener-
getiche: il nostro pro-
totipo di serra con
alimentazione CSP
Dal micro al macro
Piccoli grandi fo-tografi: Selezione di im-magini dalla mo-stra “A modo mio”—Maggio dei libri
Storia e arte : opere artisti-
che che con immediatezza
esprimono
pensieri ed
episodi sa-
lienti della
nostra storia
IMMAGINANDO GRAMSCI
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE TERRALBA-MOGORO-ALES
IMMAGINANDO GRAMSCI
Abbiamo fatto un percorso di
studio sulla vita e le opere del politico sar-
do scoprendo il grande messaggio educati-
vo che egli ci ha lasciato attraverso le sue
lettere.
MAGGIO 2012 : IN QUESTO NUMERO
Pagina 2 Focuscuola
FocusFocusFocusFocuscuolacuolacuolacuola
ScienzeScienzeScienzeScienze————ImmaginiImmaginiImmaginiImmagini
Arte /StoriaArte /StoriaArte /StoriaArte /Storia SapereSapereSapereSapere AAAA FareFareFareFare AmbienteAmbienteAmbienteAmbiente BBBB
SapereSapereSapereSapere StoriaStoriaStoriaStoria SapereSapereSapereSapere CCCC DDDD
4
20 10
14
DAL MICRO AL MACRO Alla coperta dell’incredibile mondo micro-scopico osservabile nei comuni vegetali e a-nimali
IL FASCINO DELLE CARTINE STO-
RICHE
Abbiamo ripercorso l’evoluzione della car-
tografia nel corso dei secoli
LE NUOVE FONTI ENERGETICHE
Nel nostro laboratorio abbiamo costruito un
prototipo di serra con alimentazione STP
Analizzando le lettere che Gramsci inviò dal carcere nel corso della sua lunga prigionia, ci siamo resi conto dell’attualità del suo pensiero e, in particolare, abbiamo ammirato la sua grande capacità di sentirsi mental-mente e psicologicamente “libero” nonostante rinchiuso fra le quattro mura della cella.
Interessantissimo, inoltre, il connubio fra le lettere gramsciane e le opere d’arte che diversi artisti dell’oristanese hanno creato ispirandosi ad esse.
Abbiamo studiato, poi, l’evoluzione che la cartografia ha subito nel corso dei secoli rispecchiando il susseguirsi delle grandi scoperte geografiche di cui l’uomo è stato protagonista fino a giungere alla precisione delle mo-derne carte compilate con l’ausilio delle più moderne tecnologie.
Chissà se fra qualche anno l’uomo riuscirà a rendersi completamente au-tonomo dall’uso dei combustibili fossili utilizzando solo le più moderne tecnologie di produzione energetica basate sull’ utilizzo di sistemi di con-versione della fonte primaria di energia ossia quella solare.
Noi abbiamo creato un prototipo di serra ad alimentazione CSP (solare termico a concentrazione) perché riteniamo che, per garantire l’integrità dei diversi ecosistemi, sia necessario adottare misure ur-genti per ridurre l’emissione di CO2 nell’atmosfera.
Nonostante le mutazioni siano dei fenomeni che si verificano, con una certa probabilità, anche naturalmente, non si può fare a meno di espri-mere perplessità e stupore davanti alla manifestazione di una variazione fenotipica di un determinato individuo.
E poi ancora immagini microscopiche e il mondo degli animali attraverso l’obiettivo dei nostri giovani fotografi che già mostrano di saper cogliere l’attimo in maniera eccezionale.
Rosangela Melis
IL
PROGETTO E-
LEONORA
Un progetto, chia-
mato "Eleonora 01
-Dir" che prevede
la costruzione di
un pozzo di pro-
fondità pari a 2850 metri, per la ricerca di gas
naturale
IL BOSCO CHE VORREI
Dopo l’incendio del 2009 che ha de-vastato un’area molto estesa del Monte Arci è nata un’importante iniziativa per sensibilizzare le perso-ne, dai bambini agli anziani, al ri-spetto del nostro patrimonio boschi-vo e della natura in generale.
Pagina 3 N°1-MAGGIO 2013 FOCUSCUOLA
Sapere scienze
ArteArteArteArte NaturaNaturaNaturaNatura
FFFF
Dalla mostra “A modo mio” ab-biamo selezionato le foto più bel-le scattate dagli studenti della no-stra scuola che già mostrano di saper cogliere l’attimo in maniera eccezionale.
MUTAZIONI
Le mutazioni genetiche possono essere indotte da
fattori di tipo ambientale, spesso però si verifica-
no in modo del tutto casuale e naturale.
animalianimalianimalianimali immaginiimmaginiimmaginiimmagini GGGG
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28
24
32
31 Fare territorioterritorioterritorioterritorio
Gramsci, cartine storiche, nuove fonti energetiche e…tanto stupore davanti alle variazioni fenotipiche cau-sate dalle mutazioni.
EEEE
esami e perdette la borsa di studio. Egli abbandonò la car-
riera universitaria e si dedicò all'attività giornalistica. Nel
1919 fondò con Tasca e Terracini un settimanale e poi dal
1921 quotidiano, "ORDINE NUOVO". In questo periodo di
forti agitazioni sociali maturò la sua ideologia socialista. A
Torino frequentò anche gli ambienti degli immigrati sardi;
l'interesse per la sua terra, infatti, rimase sempre vivo in
lui, sia nelle riflessioni di carattere generale sul problema
meridionale che per ciò che riguarda gli usi e i costumi.Egli
fu un instancabile organizzatore di numerose iniziative,
tanto che addirittura di lì a qualche anno si trasferì in Rus-
sia. Si sposò a Mosca con una violinista di talento ed ebbe
due figli per i quali, dal carcere italiano, scriverà una serie
di commoventi favole pubblicate con il titolo "L'albero del
riccio".
Nel frattempo, avendo in precedenza aderito al Psi, si con-
vinse che bisognava dar vita a un partito nuovo, secondo le
direttive di scissione già indicate dall'Internazionale comu-
nista. Nel gennaio del 1921 si aprì a Livorno il 17° congres-
so nazionale del Psi; le divergenze tra i vari gruppi: massi-
malisti, riformisti ecc., indussero l'intellettuale italiano e la
minoranza dei comunisti a staccarsi definitivamente dai
socialisti.
Antonio Gramsci nacque ad Ales, in Sardegna, il 22
gennaio 1891, quarto dei sette figli avuti da Francesco
Gramsci e Giuseppina Marcias. Nel periodo in cui la
famiglia si trasferì a Sorgono, Gramsci fu colpito, dopo
una caduta, da una malattia che gli lasciò una sgradevo-
le malformazione fisica alla schiena.
Nella famiglia del giovane Antonio si respirava
un’atmosfera difficile, a causa soprattutto dell'irrequie-
to padre. Nel 1905 si iscrisse al liceo-ginnasio di Santu
Lussurgiu, mentre nel 1908 cambiò e approdò al liceo
Dettori di Cagliari, città dove cominciò a condurre una
vita autonoma. Iniziò a leggere la stampa socialista che
il fratello Gennaro gli inviò da Torino.
Cagliari, in quel tempo, era una cittadina culturalmente
vivace, dove si diffondevano i primi fermenti sociali che
influirono notevolmente sulla sua formazione comples-
siva, sia sul piano culturale che caratteriale.
Conseguita la licenza liceale, nel 1911 vinse una borsa di
studio per l'università di Torino. Si trasferì così in quel-
la città e si iscrisse alla facoltà di Lettere. Strinse amici-
zia con Angelo Tasca, già socialista, ma a causa di pro-
blemi di salute non riuscì a rimanere al passo con gli
IMMAGINANDO GRAMSCI
CONOSCIAMO GRAMSCI
Pagina 4 Focuscuola
STORIASTORIASTORIASTORIA
SapereSapereSapereSapere
NOSTRO REPORTAGE
Uomo politico del nostro territorio, ricorre quest’anno il 76° anniversario della
morte di Antonio Gramsci.
Politico, filosofo, educatore per i profondi messaggi di vita che egli è riuscito a
dare dal carcere attraverso le lettere che noi abbiamo letto e commentato ren-
dendoci conto dell’attualità e grande significatività del suo pensiero.
Siamo andati nella sua casa natale di Ales e abbiamo parlato e lavorato con i mem-
bri dell’Associazione “casa natale Gramsci” e della “Biblioteca Gramsciana” che
per l’occasione hanno organizzato eventi e manifestazioni.
Particolarmente importante l’associazione che si è scelto di fare fra le lettere dal
carcere di Gramsci e l’arte. Noi, come redazione abbiamo lavorato all’evento
“immaginando Gramsci” mediante la produzione di immagini e testi . Diversi arti-
sti del territorio hanno visualizzato il contenuto delle lettere gramsciane attraverso
la produzione di opere scultoree o dipinti nell’ambito della manifestazione una
“cella per Gramsci” alla quale noi abbiamo partecipato.
Nello stesso mese di quell'anno, nella storica riunione di San Marco, nacque il Partito co-
munista d'Italia: Gramsci fu un membro del Comitato centrale.
Nel 1926 venne arrestato dalla polizia fascista. Il re e Mussolini intanto, sciolsero la Camera
dei deputati, mettendo fuori legge i comunisti. Gramsci e tutti i deputati comunisti furono
processati e confinati.
Morì nel 1937 di tubercolosi, dopo undici anni di pri-
gionia, senza aver mai rivisto i figlioletti. Negli anni
della reclusione scrisse 32 quaderni di studi filosofici e
politici, definiti una delle opere più alte e acute del
secolo; pubblicati da Einaudi nel dopoguerra, sono
noti universalmente come i "Quaderni dal carcere", e godono tuttora di innume-
revoli traduzioni e di altissima considerazione presso gli intellettuali di tutti i
Paesi.
Pagina 5 N°1-MAGGIO 2013 FOCUSCUOLA
CONOSCIAMO GRAMSCI
SIAMO ANDATI NELLA SUA CASA….LE NOSTRE RIFLESSIONI SUL SUO MESSAGGIO
Le nostre riflessioni sul pensiero gramsciano
attraverso la produzione di testi e immagini
Ti vedo
Ti vedo ancora là seduto,
nelle spalle tutto quel sapere
in un corpo che regge il peso di una vita,
di due,
di tre vite insieme.
Il tuo sguardo nudo,
privo di pensieri
mentre fisso rivivi ogni momento.
Tanti mondi, tante sconfitte
hai vissuto.
Tanti porti, tante rive
hai toccato.
Fin quando gettata l’ancora,
sei diventato uomo come noi.
Un grande uomo dal corpo snello e malaticcio,
ma pur sempre un uomo.
Un uomo che contro tutti e dopo tutto,
si è fermato.
Ti vedo ancora là seduto,
con la medesima espressione
di chi con gli anni si sente ancora perduto.
M’han chiesto come t’immaginassi,
perché questi miei occhi giovani
e ciechi,
ma vedere solo quello che è,
non quello che è stato.
Una cosa è certa,
sei stato forte contro la debolezza
e le giustizie.
Tenace in un epoca
In cui di tenacia ce n’era ben poca.
Ed è per questo
che tra tutti i grandi uomini sei stato ricordato,
perché nel mondo d’oggi,
come in quello di ieri,
contano i fatti, i pensieri e le azioni
di chi è puri nell’anima.
Puro come te.
Giulia Casu, Martina Frau, Luana Cancedda
Pagina 6 Focuscuola
Lo Stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le iso-le, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infa-mare col marchio di briganti. Antonio Gramsci -
Occorre persuadere molta gente che anche lo studio è un mestiere, e molto faticoso, con un suo speciale tirocinio, oltre che intellettuale, anche muscolare-nervoso: è un pro-cesso di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo, la noia e anche la sofferenza. - Antonio Gramsci -
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Antonio Gramsci -
Occorre spesso ai giovani, nella discussione, di dover rispondere a delle obbiezioni che si riferiscono ai problemi ultimi dell'esistenza. Gli avversari sanno che questi problemi sono di quelli che fanno tremare le vene e i polsi anche al logico più consumato. Ap-punto perciò li propongono, per tentare di confondere e di far tacere anche laddove nella polemica essi rimarrebbero immancabilmente schiacciati. - Antonio Gramsci -
Quando discuti con un avversario, prova a metterti nei suoi panni. Lo comprenderai meglio e forse finirai con l'accorgerti che ha un po', o molto, di ragione. Ho seguito per qualche tempo questo consiglio dei saggi. Ma i panni dei miei avversari erano così su-dici che ho concluso: è meglio essere ingiusto qualche volta che provare di nuovo questo schifo che fa svenire.
- Antonio Gramsci -
Il tempo è la cosa più importante: esso è un semplice pseudonimo della vita stessa.
- Antonio Gramsci -
Ogni domanda può avere la sua risposta. Basta perciò riflettere. Nella discussione ci si deve trincerare in questi casi dietro la difficoltà che a rispondere a certe
domande hanno sentito anche i grandi pensatori. Se si volesse far supporre di poter rispondere vittoriosamente a ogni obbiezione, si sarebbe semplicemente dei vanitosi vuoti e insulsi. - Antonio Gramsci -
L'indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che re-cinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica. Antonio Gramsci -
Il suo messaggio per noi
Abbiamo
scoperto la
grande
’attualità e
la
significativi
tà del suo
pensiero.
SapereSapereSapereSapere StoriaStoriaStoriaStoria————ArteArteArteArte
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Il suo messaggio per noi
Carta del Centro di documentazione ambientale
Quante volte mi sono domandato se legarsi ad una massa era possibile quando non si era mai voluto bene a nessuno.
Antonio Gramsci -
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.
- Antonio Gramsci -
Il mio stato d'animo è tale che se anche fossi condannato a morte, continuerei a essere tranquillo e anche la sera prima dell'esecuzione magari studierei una lezione di lingua cinese per non cadere più in quegli stati d'animo volgari e banali che si chiamano pessimismo e ottimismo. Il mio stato d'animo sintetizza questi due sentimenti e li supera: sono pessimista con l'intelligenza, ma ottimista con la volontà. - Antonio Gramsci -
Ogni movimento rivoluzionario è romantico per definizione. - Antonio Gramsci -
23 maggio 1927 23 maggio 1927 23 maggio 1927 23 maggio 1927 –––– Carissima mammaCarissima mammaCarissima mammaCarissima mamma
da qualche tempo non ricevo tue lettere e notizie di casa. Ho scritto a Teresina, ma essa non mi ha risposto. Cosí in tutto questo tempo non mi avete mai scritto nulla su Grazietta e sulle sue condizioni di salute. I o s t o a b b a -s t anza b en e ; l a mia v i t a s c o r r e s empr e u gua l e . Leg go ,mangio, dormo e cosí ogni giorno. Attendo sempre della corrispondenza, ma ne r i c e v o b en po ca . P er ch é n on m i f a i s c r i v e r e a lm eno da Ca r l o? Possibile che i suoi affari lo assorbano tanto da impedirgli di scrivermi di tanto in tanto? Vorrei inoltre avere l'indirizzo preciso di Mario; dal 1921 non ho piú avuto rapporti con lui, ma ora ho saputo che si è occupato di me e perciò vorrei scrivergli per ringraziarlo. Scrivimi tutto ciò che lo riguarda, in modo che dalle mie lettere non appaia che io proprio non mi s o n o o c c u p a t o d i l u i i n t u t t i q u e s t i a n n i : q u a n t i f i g l i h a e c o m e s i chiamano? ecc. ecc. A b b ra c c ia tu t t i d i c a s a e t i ra d e l i c a t ament e l e o r e c ch i e a Car l o e a Teresina.
Un abbraccio affettuoso a te Nino
Roma, 20 novembre 1926Roma, 20 novembre 1926Roma, 20 novembre 1926Roma, 20 novembre 1926 Mia carissima Julca, ricordi una della tue ultime lettere? (era almeno l'ultima lette-ra che io ho ricevuto e letto). Mi scrivevi che noi due siamo ancora abbastanza giovani per poter sperare di vedere insieme crescere i nostri bambini. Occorre che tu ora ricordi fortemente questo, che tu ci pensi fortemente ogni volta che pensi a me e mi associ ai bambini. Io sono sicuro che tu sarai forte e coraggiosa, come sempre sei stata. Dovrai esserlo ancora di più che nel passato, perché i bambini crescano bene e siano in tutto degni di te. Ho pensato molto, molto, in questi giorni. Ho cercato di immaginare come si svolgerà tutta la vostra vita avvenire, perché rimarrò certamente a lungo senza vostre noti-zie; e ho ripensato al passato, traendone ragione di forza e di fiducia infinita. Io sono e sarò forte; ti voglio tanto bene e voglio rivedere e vedere i nostri piccoli bambini. Mi preoccupa un po' la questione materiale: potrà il tuo lavoro bastare a tutto? Penso che non sarebbe né meno degno di noi né troppo, domandare un po' di aiuti. Vorrei convincerti di ciò, per-ché tu mi dia retta e ti rivolga ai miei amici. Sarei più tranquillo e più forte, sapendoti al riparo da ogni brutta eve-nienza. Le mie responsabilità di genitore serio mi tormentano ancora, come vedi. Carissima mia, non vorrei in modo alcuno turbarti: sono un po' stanco, perché dormo pochissimo, e non riesco perciò a scrivere tutto ciò che vorrei e come vorrei. Voglio farti sentire forte forte tutto il mio amore e la mia fiducia. Abbraccia tutti di casa tua; ti stringo con la più grande tenerezza insieme coi bambini. Antonio Gramsci -
SapereSapereSapereSapere StoriaStoriaStoriaStoria————ArteArteArteArte
Pagina 8 Focuscuola
STORIASTORIASTORIASTORIA
ARTEARTEARTEARTE
Undici artisti , ispirandosi ad una lettera dal carcere di Antonio Gramsci, ne hanno visualizzato il messaggio umano e filosofico attraverso la creazione di un’opera di alto significato artistico.
UNA CELLA PER GRAMSCI
Federico Coni: Albero del riccio—Lettera a Delio del 22.02.1932;
Ha creato l’albero del riccio utilizzando solo materiali di riciclo
L’evento si è svolto dal 26 al 28 Aprile 2013 presso Villanovatruschedu (Or). Nelle celle
del suggestivo Novenario di San Gemiliano, immersi nella natura, gli artisti si sono
dedicati alla creazione delle opere.
Marie-Claire Taroni: I passerotti Massimo Spiga: Lettera su Nansen del 18.04.1927
L ’ ARTE RENDE IMMEDIATAMENTE PERCEBILE IL PENSIERO ESPRESSO DALLE LETTERE GRAMSCIANEL ’ ARTE RENDE IMMEDIATAMENTE PERCEBILE IL PENSIERO ESPRESSO DALLE LETTERE GRAMSCIANEL ’ ARTE RENDE IMMEDIATAMENTE PERCEBILE IL PENSIERO ESPRESSO DALLE LETTERE GRAMSCIANEL ’ ARTE RENDE IMMEDIATAMENTE PERCEBILE IL PENSIERO ESPRESSO DALLE LETTERE GRAMSCIANE
Michele Marrocu: A Julca Roma 20 Novembre 1926
Particolarmente importante l’associazione fra le lettere dal carcere di Gramsci e l’arte.
Essa, infatti, ha la peculiarità di rendere immediatamente percepibili dai sensi i
messaggi di tipo storico , filosofico e umanistico
Pagina 9 N°1-MAGGIO 2013 FOCUSCUOLA
UNA CELLA PER GRAMSCI
Ilaria Marongiu: Lettera alla Madre del 25.04.1927 ;
Mauro Podda: Lettera a Tatiana del 9.12.1926
Francesco Casale:Lettera alla madre del 10 Maggio 1928,
Tonino Mattu: Lettera a Delio sull’Elefante(s.d. n. 153 nell'e-dizione breve edita Einaudi)
Marco Lorenzetti: Il topo e la montagna
Marco Pili: Lettera al figlio sul mare del 10.10.1932
DAL MICRO AL MACRO
Pagina 10 Focuscuola
SapereSapereSapereSapere SCIENZASCIENZASCIENZASCIENZA----IMMAGINIIMMAGINIIMMAGINIIMMAGINI
Ci siamo dedicati alla scoperta del mondo microscopico attraverso l’osservazione di organismi appartenenti ai cinque regni della natura!
Utilizzando il mi-
croscopio digita-
le abbiamo mes-
so a fuoco la
morfologia di
organismi unicel-
lulari e pluricel-
lulari del regno
animale e vegeta-
le e li abbiamo
ingranditi per
renderli più facil-
mente osservabi-
li da tutti.
I LICHENI : UN’ASSOCIAZIONE SIMBIOTICA FRA UN ALGA UNICELLULARE E UN ASCOMICETE
Pagina 11 N°1-MAGGIO 2013 FOCUSCUOLA
DAL MICRO AL MACRO
Meristemi, stomi, stami, sori...gli organi delle piante che ne permettono crescita e riproduzione
Foto Redazione Foto Redazione Foto Redazione Foto Redazione
I tessuti vegetali
osservati a diversi
ingrandimenti
mostrano la
morfologia delle
cellule implicate
nei processi foto
sintetici o nella
riproduzione
Sezione di parenchima fogliareSezione di parenchima fogliareSezione di parenchima fogliareSezione di parenchima fogliare Stomi nella pagina inferiore della fogliaStomi nella pagina inferiore della fogliaStomi nella pagina inferiore della fogliaStomi nella pagina inferiore della foglia
I sori nelle fronde di una PteridofitaI sori nelle fronde di una PteridofitaI sori nelle fronde di una PteridofitaI sori nelle fronde di una Pteridofita
Saccaromices caerevisiaeSaccaromices caerevisiaeSaccaromices caerevisiaeSaccaromices caerevisiae
REGNO ANIMALE : ANATOMIA DEGLI ORGANI DELLA CLASSE DEGLI INSETTI
Pagina 12 Focuscuola
DAL MICRO AL MACRO
SapereSapereSapereSapere
ScienzaScienzaScienzaScienza----immaginiimmaginiimmaginiimmagini
Immagini 40 x classe 3°B Liceo
DAL MICRO AL MACRO
Pagina 13 N°1-MAGGIO 2013 FOCUSCUOLA
I PARTICOLARI ANATOMICI DEGLI ARTROPODI ATTRAVERSO IL NOSTRO OBBIETTIVOI PARTICOLARI ANATOMICI DEGLI ARTROPODI ATTRAVERSO IL NOSTRO OBBIETTIVOI PARTICOLARI ANATOMICI DEGLI ARTROPODI ATTRAVERSO IL NOSTRO OBBIETTIVOI PARTICOLARI ANATOMICI DEGLI ARTROPODI ATTRAVERSO IL NOSTRO OBBIETTIVO
Immagini 40 x classe 3°A Liceo
Immagini 40 x classe 3°A Liceo
Abbiamo studiato le conversioni energeti-
che che avvengono in natura e abbiamo va-
lutato quali siano le fonti energetiche otti-
mali per essere utilizzate per
l’alimentazione delle aziende e delle utenze
domestiche.
Abbiamo proceduto per gradi e prendendo
spunto dalla realtà socio-economica del ter-
ralbese, basata in prevalenza sull’attività
ortofrutticola praticata all’aperto ma sopra-
tutto in serra, abbiamo pensato, nel prossi-
mo futuro, di dare un volto nuovo alla no-
stra economia e al nostro ambiente intensi-
ficando la produzione ortofrutticola e so-
prattutto riducendo l’emissione di CO2 at-
traverso l’utilizzo di fonti di energia secon-
darie come quella solare e, in particolare, il
solare termodinamico a concentrazione.
In particolare, per analizzare le conversio-
ni energetiche che avvengono in natura ab-
biamo costruito un microecosistema serra
contenente sia un angolo di crescita sponta-
nea di flora endemica sarda con le tipiche
piante della nostra Sardegna, sia le tipiche
colture che da anni l’uomo utilizza a scopo
nutrizionale e ornamentale. Ciò con
l’intento di preservare la variabilità genetica
e quindi la biodiversità anche all’interno del
micro ambiente che noi abbiamo simulato.
LE FONTI
ENERGETICHE DEL FUTURO
Come è noto l’energia presente sulla terra esiste in diverse forme, convertibili l’una nell’altra, pertanto, noi ci siamo chiesti da dove derivasse l’energia chimica immagazzinata nei legami chimici delle molecole contenute negli alimenti e direttamente utilizzata (ATP) nei processi metabolici cellulari.
Attraverso le nostre osservazioni e sperimentazioni abbiamo constatato che il motore principale della vita sulla terra risulta essere sua maestà IL SOLE.
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FareFareFareFare TecnologiaTecnologiaTecnologiaTecnologia
Foto F.AtzoriFoto F.AtzoriFoto F.AtzoriFoto F.Atzori
Le fasi di realizzazione Le fasi di realizzazione Le fasi di realizzazione Le fasi di realizzazione
della serradella serradella serradella serra
Foto classe 2^A LiceoFoto classe 2^A LiceoFoto classe 2^A LiceoFoto classe 2^A Liceo
LA NOSTRA MICRO – SERRA (DIMENSIONI: CM49XCM49XCM43H)
PROGETTO SARDECOHOUSEPROGETTO SARDECOHOUSEPROGETTO SARDECOHOUSEPROGETTO SARDECOHOUSE
Abbiamo progettato e realizzato una casa
utilizzando solo materiali ecologici come
il legno e l’abbiamo corredata di un im-
pianto di approvvigionamento energetico
costituito da un sistema di pannelli foto-
voltaici di seconda generazione che ab-
biamo sistemato nella tettoia.
La Sardegna nelle nostre maniLa Sardegna nelle nostre maniLa Sardegna nelle nostre maniLa Sardegna nelle nostre mani
Pagina 15 N°1-MAGGIO 2013 FOCUSCUOLA
Foto classe 3^A Foto classe 3^A Foto classe 3^A Foto classe 3^A
Pagina 16 Focuscuola
Abbiamo sottoposto il nostro microecosi-
stema a costante illuminazione solare. Ab-
biamo però coperto alcune foglie con della
plastica nera in modo da impedire ai raggi
solari di illuminarle.
Dopo alcuni giorni abbiamo prelevato alcu-
ne foglie (sia da quelle coperte sia da quelle
illuminate), le abbiamo sottoposte
all’azione dell’acqua calda e poi le abbiamo
immerse in alcool allo scopo di estrarre la
clorofilla. Le abbiamo poi sottoposte a colo-
razione con Lugol notando un’intensa colo-
razione marrone scurissimo nelle foglie co-
stantemente esposte alla luce testimonianza
di un’alta concentrazione di amido nel pa-
renchima fogliare e una scarsissima colora-
zione nelle foglie tenute al buio.
Quindi la luce è fondamentale per la sintesi
della sostanza organica. A livello del paren-
chima fogliare nei cloroplasti delle cellule,
perciò, avviene una trasformazione energe-
tica fondamentale per la vita degli eterotrofi
che può essere schematizzata mediante
l’equazione:
LA CONVERSIONE ENERGETICA 1
ENERGIA LUMINOSA ENERGIA CHIMICA
Noi abbiamo dimostrato che at-traverso la fotosintesi è possibi-le convertire l’energia luminosa in energia chimica contenuta nei legami chimici della sostan-za organica.
Per constatare l’effettiva trasformazione di energia da
solare a chimica abbiamo effettuato un piccolo esperimento
utilizzando la nostra serra.
Le fasi
di estra-
z i o n e
d e l l a
clorofil-
la ed e-
videnzia
z i o n e
dell’ami
do
LA TECNOLOGIA CSP
Considerato che in molte applicazioni tecnologiche è richiesta una notevole potenza che l’energia che arriva direttamente dal sole non è in grado di fornire se non viene opportuna-mente concentrata, oggi si sta diffondendo la CSP, Concentrating Solar PowerCSP, Concentrating Solar Power, ossia la tecno-
logia solare termodinamica mediante la quale è possibile convertire l’energia solare in energia termica a temperatura media ed elevata (da 150-200 °C ad oltre 1000 °C). L’energia termica prodotta viene poi utilizzata in un ciclo termodinamico per produrre energia elettri-ca che secondo il no-stro progetto potreb-be alimentare ener-geticamente la no-stra serra.
Sono disponibili varie tecnologie caratterizzate da differenti livelli di concentrazione e, di conseguenza, differenti livelli di temperatura ed efficienza in base ai quali si differenziano le loro applicazioni.
Tutte le tecnologie hanno però in comune:
-una struttura dotata di superfici riflettenti (specchi o superfici in alluminio) che si orienta per inseguire costantemente la posizione del sole;
-la caratteristica di concentrare i raggi solari (solo radiazione solare diretta – DNI) in un punto o una linea focale;
- un sistema ricevitore sul quale viene concentrata la radiazione solare e che viene utilizzato per trasferire l’energia raccolta.
Pagina 17 Focuscuola
Pannelli fotovoltaici di terza generazionePannelli fotovoltaici di terza generazionePannelli fotovoltaici di terza generazionePannelli fotovoltaici di terza generazione
CONVERSIONE ENERGETICA 2
ENERGIA SOLARE ENERGIA TERMICA ENERGIA ELETTRICA
FareFareFareFare TecnologiaTecnologiaTecnologiaTecnologia
CONVERSIONE ENERGETICA 2
ENERGIA SOLARE ENERGIA TERMICA ENERGIA ELETTRICA
Considerato che la richiesta alimentare si fa sempre più crescente, soprattutto in alcune parti della Terra, e
che l’alimentazione umana è sempre più sbilanciata verso il consumo di alimenti di tipo animale, abbiamo
pensato di intensificare la produzione ortofrutticola in serra, sfruttando in maniera continuativa l’energia
luminosa del sole riducendo a zero l’emissione di gas nocivi nella biosfera. Abbiamo, quindi, associato al
nostro micro ecosistema (prototipo di serra presente nel terralbese) un sistema di produzione energetica
in grado di assorbire l’energia luminosa durante il dì e di convertirla, prima in energia termica e
successivamente in energia elettrica necessaria per illuminare la nostra serra durante la notte e favorire
quindi il processo fotosintetico 24 ore su 24.
Pagina 18 Focuscuola
L’applicazione più diffusa e rilevante per il CSP è la produzione di energia elettrica attraverso cicli termodinamici a vapore, analoghi alle tradizionali centrali termoelettriche, dove il calore richiesto dal ciclo è prodotto concentrando l’energia solare anzi che bruciando un combustibile fossile.
FareFareFareFare TecnologiaTecnologiaTecnologiaTecnologia
Foto Cluster Sardegna RicercheFoto Cluster Sardegna RicercheFoto Cluster Sardegna RicercheFoto Cluster Sardegna Ricerche
Ci siamo documentati sulle modalità di funzionamento della tecnologia solare termodinamica e pensiamo che nel terralbese, grazie anche alle favorevoli condizioni di illuminazione di cui gode la Sardegna, dovreb-be essere presente un unico grande impianto in grado di alimentare ogni abitazione, ogni scuola, ogni a-zienda in modo da garantire l’indipendenza dal punto di vista energetico e soprattutto riuscire a raggiun-gere il grande traguardo di
emissione CO2 nell’atmosfera = 0 Ecco, la Sardegna che noi abbiamo in te-s t a è u n a t e r r a i n c u i l’approvvigionamento energetico, derivi essenzialmente dall’energia luminosa del sole. Una terra nella quale si dovrebbe riuscire a giungere alla risoluzione del famoso “conflitto” fra necessità umane e tutela della biodiversità mediante l’attuazione di una politica di SVILUPPO SOSTENIBI-LE ossia uno sviluppo che possa durare indefinitamente perché basato sullo sfruttamento di risorse rinnovabili, la minimizzazione del danno ambientale e il mantenimento dell’integrità e quindi del-la biodiversità nell’ambito di tutte le co-munità animali e vegetali.
CONVERSIONE ENERGETICA 2
ENERGIA SOLARE ENERGIA TERMICA ENERGIA
ELETTRICA
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LA SARDEGNA CHE NOI ABBIAMO IN TESTA
Uno dei vantaggi principali che presenta la tecnologia CSP è rappresentato dalla possibilità di accumula-possibilità di accumula-re l’energia termica raccolta dal campo solarere l’energia termica raccolta dal campo solare e di produrre energia elettrica anche in assenza di radia-zione solare.
La possibilità di accumulare l’energia termica raccolta dal campo solare con-sente di programmare la produzione di energia elettrica anche in assenza del sole (analogamente ai tradizionali im-pianti termoelettrici)
Classe 2^A Classe 2^A Classe 2^A Classe 2^A ---- 3 ^A Liceo Scientifico 3 ^A Liceo Scientifico 3 ^A Liceo Scientifico 3 ^A Liceo Scientifico
Modelli principali per la rappresentazione della carta
furono i manoscritti dei topografi piemontesi: infatti
la carta è una rielaborazione della carta degli ingegneri
piemontesi pubblicata nell' Atlas général del Le Rouge
nel 1753. La carta è graduata ai margini, e in essa il
titolo è inserito in un cartiglio decorato con motivi flo-
reali situato in alto a destra. La semiologia è la stessa
già adottata in quella degli ingegneri piemontesi; in
alto a sinistra è presente una legenda con le relative
notizie storiche, come l’avvicendarsi dei vari domina-
tori, e brevi didascalie appaiono all’interno del dise-
gno, mentre con una piccola spada sono segnalati tre
campi di battaglia, insieme alla relativa data degli
scontri.
La storia della nostra Isola è segnata dal susseguirsi di invasioni e occupazioni di popoli stranieri attirati dalla
sua posizione strategica nel Mediterraneo, e ciò è docu-
mentato dalla storia stessa della cartografia che la ri-
guarda. Abbiamo testimonianza di rappresentazioni
grafiche del territorio sardo sin dal XV sec. e ciò ci dà
indicazione dell’interesse strategico che essa rappre-
sentava, oltre che della necessità, tra quelle popolazio-
ni, di possedere un territorio prima di tutto concettual-
mente oltre che fisicamente.
La Carta del Santini, pubblicata nel 1779, risulta
essere una delle più significative carte geografiche rap-
presentanti la Sardegna del periodo. Da essa infatti
possiamo dedurre numerose informazioni riguardanti
l’isola, indice degli studi che su di essa la casa Savoia
aveva commissionato. Ad esempio vengono indicate
nella legenda a lato della carta, i tipi di minerali che
venivano estratti dalle miniere, rettangoli suddivisi in
quadretti più piccoli indicano invece le saline. Sono poi
indicati i vari feudi con i nomi delle relative regioni, le
città sono indicate in modi diversi in base alla loro im-
portanza e sono accompagnate da una croce nel caso
sia una sede vescovile o arcivescovile. L’orografia è se-
gnata con mucchi di talpa ombreggiati, i fiumi sono
rappresentati con un trattocoste e sono tratteggiati sul
lato esterno; è utilizzata una doppia linea per le strade.
Una delicata acquerellata rosa e verde traccia i confini
amministrativi delle isole e dei principali centri abitati.
IL FASCINO DELLE CARTINE
STORICHE
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I quattro Giudicati:
1) GALLURAGALLURAGALLURAGALLURA C.Doria (Castel Doria), C.Lungo Sardo
(Castel Sardo), C. Cavallo, Torres, Galtelle (Galtellì), Tortolì,
Terranuova (Olbia), Luras e Posata (Posada);
2) LOGUDORI LOGUDORI LOGUDORI LOGUDORI Sassari, C.Sardo, Sedini, Alghero, Noras,
Ocier (Ozieri), Bonorba (Bonorva), Bosa, Ploague, Ottana,
Oscuri (Oschiri);
3) ARBOREA ARBOREA ARBOREA ARBOREA Solarance (Solarussa), Oristano, Ales,
Uras, Sardara, Milis, Teralba (Terralba), Pabilonis
(Pabillonis);
4) CAPO CAGLIARI CAPO CAGLIARI CAPO CAGLIARI CAPO CAGLIARI Villa Puzzo (Villaputzu), S. Pilame
(San Priamo), Cagliari, S. Michele, Malfatta e Capoterrato.
SapereSapereSapereSapere StoriaStoriaStoriaStoria
Sguardo alla cartina...
Dalle carte antiche della Sardegna conservate nelle Biblioteche Corsiniana e nazionale centrale di Roma abbiamo attinto la documentazione necessaria per realizzare il nostro lavoro
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SARDEGNA 1838
ISOLA E REGNO DI SARDEGNA 1752
La carta (Livorno 1752), misura cm 24,5 x 17,5 si trova nel volume 1° del Magazzino Italiano, un periodico stampato a cura di Antonio Santini e com-pagni in piazza grande a Livorno nel luglio del 1752. Il disegno dell'isola, inserito tra bordi gradua-ti, è di chiara impostazio-ne maginiana, con le cin-que grandi insenature
orientali ed il Golfo di Cagliari aperto a Est. Il titolo è inserito in un cartiglio posto in alto a destra e ornato da tralci di vite; in basso a sinistra è, invece, presente lo stemma del Regno di Sar-degna di Sardegna con i quattro mori e, al di sotto, la scala gra-fica in miglia d'Italia. Il Nord è indicato da un giglio posto sopra un cerchio
La carta, che misura cm 35 x 27, riporta le due iscri-zioni in italiano ed in francese e l'indicazione che è la medesima lastra dell'edizione del 1838.
La carta misura nel disegno cm 22,5 x 38 e complessivamente cm 27,5 x 44, si trova a pagina 280 della quarta edizione dell' "Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi et fabricati figura", stampato ad Amsterdam nel 1611.
ISOLA DI SARDEGNA 1611
IL FASCINO DELLE CARTINE STORICHE
FABIO LICINIO 1550
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SapereSapereSapereSapere StoriaStoriaStoriaStoria
Fabio
Licinio
La carta, che è in formato libero, misura cm 29,8 x 19, è stata realizzata da Fabio Licinio, con il sistema della incisione in rame ed è stata stampata nel 1550, quasi certamente nel Veneto, regione nella quale l'autore operava. Questa carta è interessante per l'arricchimento del contenuto grafico che all'epoca ebbe un discreto successo, tanto che fu abbondantemente copiata e inserita, con poche variazioni, in altri lavori cartografici del XVI secolo.
Biblioteca Angelica di Roma L’isola è rappresentata in posizione orizzontale con il Nord a sinistra, l’Est in alto, l’Ovest a destra e il Sud in basso. Sul mare sono riportate alcune indicazioni come Mare Tirreno (inferiore a EST), Mare di Sardegna (a Ovest) e Parte Verso Africa e Mare Africo (a Sud). Magini per realizzare questa carta si avvalse dei dati presenti in una delle carte della Sar-degna redatte dall’ingegnere cremonese Cappellino che, nel XVI secolo, aveva curato la costruzione e il ripristino di mol-te fortezze dell’isola, in particolare nella città di Cagliari.
Tabula sete
CARTA DEL MONDO
Biblioteca Angelica di Roma Si tratta di una carta che raffigura l’ecumene, sintetizza le conoscenze geo-grafiche degli antichi ed è di notevole interesse sotto l’aspetto della rappresen-tazione grafica. Questo documento rap-presenta il mondo conosciuto all’epoca di Tolomeo dalla Cina all’Oceano Atlan-tico e dal Mare Congelatum, al Nord del CirculusArticus, ai Lune Mons (Monti della Luna) dove si riteneva nascesse il Nilo.
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Biblioteca Angelica di Roma La carta deriva da una rielaborazione delle carte di Tolomeo effet-tuata dal Mercatore che ha utilizzato per la redazione la proiezione cilindrica equidistante; al centro, in un grande cartiglio molto ben ornato si trova l’indicazione “Meridiani distant pro ratione paralle-li .37. ½ ad circulum maximum”. La Sardegna viene proposta con un disegno costiero leggermente differente rispetto alle tavole di Tolomeo, proposte nel XV secolo.
Sardonia et Corsica—MERCATORE
Biblioteca Angelica di Roma La raffigurazione della Sardegna porta molte novi-tà e l’isola assume una fisionomia più vicina a quella reale. Inoltre, riuscì anche a raccogliere molti dati nuovi e, per l’epoca molto precisi, di cui non si conosce la fonte. Mercatore è considerato il padre della moderna cartografia, perché per primo utilizzò nella produ-zione cartografica l’elaborazione matematica ed astronomica. Il suo metodo fu di grande aiuto spe-cialmente nella navigazione oceanica, perché con-sentiva di mantenere la giusta rota anche senza punti di riferimento.
Europaen VII tabula - MERCATORE
Classe 3^A Liceo S cientifico Classe 3^A Liceo S cientifico Classe 3^A Liceo S cientifico Classe 3^A Liceo S cientifico Documenti di Crisyina cocco Documenti di Crisyina cocco Documenti di Crisyina cocco Documenti di Crisyina cocco
e Antonio Franco Faddae Antonio Franco Faddae Antonio Franco Faddae Antonio Franco Fadda
PICCOLI GRANDI
FOTOGRAFI
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immaginiimmaginiimmaginiimmagini animalianimalianimalianimali
DALLA MOSTRA
FOTOGRAFICA “A
MODO MIO” -TERRA
NOSTRA , ALLESTITA
NELLA NOSTRA SCUOLA
ABBIAMO
SELEZIONATO ALCUNE
DELLE FOTO PIU’
BELLE
Giovanissimi, ma già con una capacità impressionante di “cogliere l’attimo” immorta-Giovanissimi, ma già con una capacità impressionante di “cogliere l’attimo” immorta-Giovanissimi, ma già con una capacità impressionante di “cogliere l’attimo” immorta-Giovanissimi, ma già con una capacità impressionante di “cogliere l’attimo” immorta-
lando momenti di vita e aspetti della natura di straordinaria bellezza della nostra terralando momenti di vita e aspetti della natura di straordinaria bellezza della nostra terralando momenti di vita e aspetti della natura di straordinaria bellezza della nostra terralando momenti di vita e aspetti della natura di straordinaria bellezza della nostra terra
PICCOLI GRANDI FOTOGRAFI
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IL MONDO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO !!!IL MONDO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO !!!IL MONDO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO !!!IL MONDO VISTO ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO !!!
PICCOLI GRANDI FOTOGRAFI
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immaginiimmaginiimmaginiimmagini Terra nostraTerra nostraTerra nostraTerra nostra
PANORAMI, ESPRESSIONI STUPITE DI ANIMALI DI OGNI SPECIE ….
Immagini
incantevoli
della
natura
attraverso
l’obiettivo
dei
fotografi
della
nostra
redazione
IL FASCINO DEL BIANCO E NERO...IL FASCINO DEL BIANCO E NERO...IL FASCINO DEL BIANCO E NERO...IL FASCINO DEL BIANCO E NERO...
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Terra nostraTerra nostraTerra nostraTerra nostra immaginiimmaginiimmaginiimmagini
Le mutazioni, dal punto di vista molecolare, possono essere di tipo genico-cromosomico o di tipo ge-nomico.
Nel primo caso consistono in un’alterazione della sequenza di nucleotidi del DNA di un determi-nato cromosoma. Essendo tale sequenza rigorosamente specifica per ogni individuo, una sua altera-z i o n e s i r i p e r c u o t e i n un’alterazione del tipo di proteine che può essere specificato dalle diverse triplette di basi azotate del
DNA. Tali mutazioni possono con-sistere in :
Duplicazioni ( ripetizione di una sequenza genica)
Inversioni (un segmento lineare di DNA subisce una rotazione di 180°. Non vengono persi nucleoti-di ma la normale sequenza ne vie-ne alterata)
Traslocazioni (distacco di un frammento di DNA che si inserisce in un altro non omologo. Spesso le traslocazioni sono reciproche)
Delezioni (perdita di un fram-mento di DNA dal cromosoma).
Le mutazioni sono spesso degli eventi del tutto casuali e naturali ma, ormai è stato dimostrato, la loro frequenza viene notevol-mente aumentata da alcuni fat-t o r i amb i e n t a l i c om e l’esposizione a determinate so-stanze chimiche o a radiazioni ionizzanti.
LE MUTAZIONI
GENETICHE
Nel corso dell’evoluzione , la selezione na-turale ha mostrato la tendenza ad elimina-re le mutazioni che interessano la struttu-ra dei cromosomi. Tuttavia, bisogna sotto-lineare che alcune duplicazioni se non hanno conseguenze negative sul fenotipo possono essere ereditate e conferire un vantaggio adattativo al portatore. Sembra, ad esempio, che un fenomeno del genere sia avvenuto, nel corso dell’evoluzione, nelle regioni cromosomiche che codificano per le catene polipeptidi che costituiscono l’emoglobina dei primati.
Alcune duplicazioni, inversioni, trasloca-
zioni si ritiene che abbiano determinato la
divergenza adattativa tra alcuni primati e
l’uomo. Delle 23 coppie di cromosomi di
cui è costituito il nostro corredo, 18 sono
pressoché identiche a quelle corrispon-
denti di scimpanzé e gorilla, le altre cinque
differiscono per la presenza di traslocazio-
ni e duplicazioni.
Le mutazioni sono eventi abbastanza frequenti in natura e sono importanti perché alla base Le mutazioni sono eventi abbastanza frequenti in natura e sono importanti perché alla base Le mutazioni sono eventi abbastanza frequenti in natura e sono importanti perché alla base Le mutazioni sono eventi abbastanza frequenti in natura e sono importanti perché alla base
della variabilità degli individui.della variabilità degli individui.della variabilità degli individui.della variabilità degli individui.
Quando, tuttavia, la mutazione consiste in una deviazione negativa dalla condizione media Quando, tuttavia, la mutazione consiste in una deviazione negativa dalla condizione media Quando, tuttavia, la mutazione consiste in una deviazione negativa dalla condizione media Quando, tuttavia, la mutazione consiste in una deviazione negativa dalla condizione media dell’individuo si manifesta come un’anomalia e può pesare in modo più o meno marcato sulla vita dell’individuo si manifesta come un’anomalia e può pesare in modo più o meno marcato sulla vita dell’individuo si manifesta come un’anomalia e può pesare in modo più o meno marcato sulla vita dell’individuo si manifesta come un’anomalia e può pesare in modo più o meno marcato sulla vita dell’individuo mentre, se la deviazione è positiva, si avranno degli effetti benefici sul fenotipo che potranno dell’individuo mentre, se la deviazione è positiva, si avranno degli effetti benefici sul fenotipo che potranno dell’individuo mentre, se la deviazione è positiva, si avranno degli effetti benefici sul fenotipo che potranno dell’individuo mentre, se la deviazione è positiva, si avranno degli effetti benefici sul fenotipo che potranno
essere selezionati.essere selezionati.essere selezionati.essere selezionati.
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Sapere Sapere Sapere Sapere scienzascienzascienzascienza
MUTAZIONI GENICHEMUTAZIONI GENICHEMUTAZIONI GENICHEMUTAZIONI GENICHE
Disegno Massimiliano Pili
INVERSIONE INVERSIONE INVERSIONE INVERSIONE
DELEZIONEDELEZIONEDELEZIONEDELEZIONE
Comporta come conseguenza un’alterazione del numero cromosomico tipico della specie.
Tale numero può subire una variazione in eccesso o in difetto (aneuploidia).
Mentre la presenza di un cromosoma in più, nel caso dell’uomo, comporta gravi problemi fenoti-pici ma è una condizione vitale soprattutto se riguarda gli eterosomi e non gli autosomi , la mancanza di un cromosoma spesso è letale so-prattutto quando riguarda gli autosomi.
Quando, tutta una serie cromosomica del corredo genetico è stata duplicata, triplicata ecc. si ha una poliploidia.
Essa nell’uomo non è una condizione vitale.
Sono causate da un’anomala migrazione dei cromati-di fratelli verso i poli opposti della cellula nel corso dell’anafase della meiosi che consiste nel processo di divisione cellulare che porta alla formazione dei game-ti.
MUTAZIONI GENOMICHE
Le mutazioni genomiche comportano un’alterazione del numero cromosomico tipico della specie
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Spesso quando si parla di mutazioni si pensa a un evento molecolare, microscopico, lontano dalla perce-zione dei nostri sensi. E questo in parte è vero perché diverse mutazioni geniche se favorevoli sono imper-cettibili o, se riguardano ad es. alterazioni dei processi metabolici dell’organismo possono avere ripercus-sioni fenotipici di lieve entità.
A volte però la natura ci mette davanti a degli eventi mutazionali genici o genomici davanti ai quali ci si chiede “come è possibile ?”
E’ l’espressione che abbia-mo usato noi della reda-zione quando una signora del territorio della Mar-milla ( zona dell’oristanese così denominata per la presenza di caratteristiche colline) ci ha chiamati per osservare un pulcino della sua covata nato il 25 aprile 2013.
UNA MUTAZIONE PARTICOLARE
Cariotipo umano
Il pulcino presentava come varianza fenotipica quattro zampe anziché due.
Due normali erano localizzate nella zona sa-crale mentre i due arti aggiuntivi si presenta-vano come una duplicazione dell’arto anterio-re. Quindi erano presenti due normali omero-ala e due aggiuntivi arti adatti alla deambula-zione.
Ovviamente l’accavallamento di informazioni genetiche a livello genomico ha comportato gravi alterazioni dal punto della funzionalità e del coordinamento dei quattro arti che non permettevano al pulcino di muoversi agevol-mente ma solo di spingersi, strisciando con tutto il corpo, nelle diverse direzioni. E, osser-
vando per alcuni giorni il comportamen-to del nostro pulcino mutato nel suo nu-cleo familiare, abbiamo potuto constata-re, in pratica, anche l’effetto della selezio-ne naturale. Infatti mentre la mamma chioccia mostrava cure e attenzioni per tutti i pulcini “normali” non ne mostrava affatto per il mutato che spesso ha ri-schiato di essere schiacciato dalle zampe materne.
Ovviamente il nostro pulcino non è stato in grado di nutrirsi autonomamente per-ché quando lasciato con i fratelli e la mamma non ha mai avuto la possibilità di reperire il cibo perché veniva allonta-nato.
Noi abbiamo cercato di nutrirlo, imboccando-lo, per alcuni giorni ma la mancanza di auto-nomia, l’incapacità di coordinare i movimenti, la mancanza del calore materno non gli hanno permesso di superare l’ostacolo “selezione na-turale” (29/04).
LE MUTAZIONI
GENETICHE
Il pulcino presentava come varianza fenotipica quattro zampe anziché due.
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saperesaperesaperesapere scienzescienzescienzescienze
GLI EFFETTI DELLA SELEZIONE NATURALE
IL NOSTRO PULCINO MUTATOIL NOSTRO PULCINO MUTATOIL NOSTRO PULCINO MUTATOIL NOSTRO PULCINO MUTATO
Immagini e testo Classe 3°A Immagini e testo Classe 3°A Immagini e testo Classe 3°A Immagini e testo Classe 3°A
E' un progetto, chiamato anche "Eleonora 01-Dir" che prevede la
costruzione di un pozzo di profondità pari a 2850 metri, per la ricer-
ca di gas naturale nel sottosuolo di Arborea, dove, sondaggi di natu-
ra sismica risalenti al 2009, indicano una possibile presenza di me-
tano. La società che si occuperà dell'estrazione dei materiali sarà la
Sargas srl.
IL PROGETTO ELEONORAIL PROGETTO ELEONORAIL PROGETTO ELEONORAIL PROGETTO ELEONORA
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saperesaperesaperesapere territorioterritorioterritorioterritorio
La trivellazione di un territorio in cui è presente una fittissima rete di
falde acquifere e immerso in una zona umida tutelata dalla Convenzione
di Ramsar”S’Ena Arrubia” potrebbe risultare devastante per l’equilibrio
degli ecosistemi nonché per l’economia basata sull’agricoltura e la zoo-
tecnia .
Perché gli abitanti dell'Arborese sono preoccupati?
I primi pensieri riguardano ovviamente la tutela del patrimonio
ambientale che potrebbe essere seriamente danneggiato
dall’emissione di sostanze nocive nel corso del processo di estrazio-
ne come ad esempio l'idrogeno solforato, letale a bassissime con-
centrazioni. Inoltre si aggiungerebbero gas quali: idrocarburi in-
combusti, monossido di carbonio, ossidi di azoto, biossido di zolfo,
particolato. Quindi, anche l'economia del posto ne risentirebbe,
poiché basata principalmente su agricoltura e allevamento.
Rischi evidenti riguardano inoltre le falde acquifere, che potrebbero
essere inquinate.
Il 18 Aprile scorso, la Giunta regionale ha deliberato
la VIA, acronimo di Valutazione Impatto Ambienta-
le, dove viene chiesto alla Sargas di fare chiarezza
riguardo gli scavi, poiché le informazioni che la so-
cietà ha fornito non risultano sufficienti per auto-
rizzare la costruzione del pozzo.
Carta GloriaCarta GloriaCarta GloriaCarta Gloria
IL BOSCO CHE VORREI
Domenica 21 aprile 2013, si è tenuta la premiazione del concorso "Il bosco che vorrei" nella sede del co-mune di Villa Verde (OR). Questo progetto - arrivato alla terza edizione - è nato da un' idea di alcuni amici come reazione all' incendio che nel luglio 2009 ha distrutto circa 2300 ettari di bosco nel Monte Arci, interessando quattro comuni (tra cui quello di Villa Verde) con ingenti danni ambientali ed economici. Si decise, pertanto, di intraprendere un’azione di sensi-bilizzazione delle persone, dai bambini agli anziani, al rispetto del nostro patrimonio boschivo e della natu-ra in generale. Quello avvenuto nel 2009, infatti, è solo uno dei tanti incendi che ogni estate devastano il nostro paese.
Nel 2010 questo progetto è diventato operativo, gra-zie anche alla collaborazione del comune di Villa Ver-de, attraverso un concorso annuale di disegno aper-to a tutti, con temi inerenti la natura. Nell'ambito di questo progetto, nell' ottobre 2010 è stato inaugu-rato il nuovo bosco di Roja Menta distrutto dall' in-cendio del 2009 e ora composto da 250 nuovi alberi che circondano l' antica fontana monumentale di su Putzu e una chiesa campestre del XVIII secolo.
Questo concorso si tiene ogni primavera e quest' an-no aveva come tema la favola del filosofo e politico, Antonio Gramsci, Il topo e la montagna, che illustra gli effetti del degrado e lo sfruttamento eccessivo della natura da parte degli uomini e in particolar mo-do il disboscamento.
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artearteartearte naturanaturanaturanatura
Nel cuore del Monte Arci, spesso devastato dagli incendi, è stata intrapresa
un’importante opera di sensibilizzazione al rispetto della natura
L’area del Parco Regionale del Monte Arci L’area del Parco Regionale del Monte Arci L’area del Parco Regionale del Monte Arci L’area del Parco Regionale del Monte Arci
Disegno di Yossef Disegno di Yossef Disegno di Yossef Disegno di Yossef
ChouquirChouquirChouquirChouquir
Ispirandosi alla favola “IL TOPO E LA MONTAGNA” gli Ispirandosi alla favola “IL TOPO E LA MONTAGNA” gli Ispirandosi alla favola “IL TOPO E LA MONTAGNA” gli Ispirandosi alla favola “IL TOPO E LA MONTAGNA” gli
studenti nati dal ‘94 al ‘98 hanno prodotto immagini studenti nati dal ‘94 al ‘98 hanno prodotto immagini studenti nati dal ‘94 al ‘98 hanno prodotto immagini studenti nati dal ‘94 al ‘98 hanno prodotto immagini
che mostrano il degrado prodotto dagli incendiche mostrano il degrado prodotto dagli incendiche mostrano il degrado prodotto dagli incendiche mostrano il degrado prodotto dagli incendi
I 1639 parte-cipanti, prove-nienti da tutta la Sardegna e non solo, han-no presentato un disegno ispirato a questa favola, usando la tecnica che ritenevano più opportuna per la loro rappresentazione; successivamente i disegni sono stati spediti ed esaminati da una giuria che ha decretato i vincitori di cia-scuna delle 11 categorie, che sono stati premiati con il libro illustrato della favola Il topo e la montagna di Marco Lorenzrtti, un pacco di matite colorate e un attestato di adozione di un albero del bosco di Roja
Menta con le relative co-ordinate. I disegni poi so-no stati esposti nella sala conferenze del comune di Villa Verde grazie al lavo-ro dei volontari de Il bo-sco che vorrei che hanno provveduto alla cataloga-zione delle tavole e alla loro scannerizzazione. I disegni sono rimasti espo-sti dal 15 al 21 Aprile. Per la decima categoria (nati dal 1994 al 1998) si sono aggiudicati i primi posti tre ragazzi della classe terza B del liceo scientifico di Terralba (OR).
IL BOSCO CHE VORREI
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Nell'ambito
di questo
progetto,
nell' ottobre
2010 è stato
inaugurato il
nuovo bosco
di Roja
Menta
distrutto
dall'
incendio del
2009
IL DISASTRO ECOLOGICO PRODOTTO DAGLI INCEDI NEI DISEGNI DELLA MOSTRA
artearteartearte naturanaturanaturanatura
Disegno di Gloria CartaDisegno di Gloria CartaDisegno di Gloria CartaDisegno di Gloria Carta
Disegno di Marco FaisDisegno di Marco FaisDisegno di Marco FaisDisegno di Marco Fais
IL RISVEGLIO DELLA NATURA
ROSA, AZZURRO, GIALLO ………..
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Arriva la primavera…... la natura utilizza tutte le variazioni
cromatiche della sua tavolozza per mandare in scena immagini dagli
incantevoli colori. . . .
ImmaginiImmaginiImmaginiImmagini NaturaNaturaNaturaNatura
Foto R. Melis
Foto R. Melis
Foto R. MelisFoto R. MelisFoto R. MelisFoto R. Melis
ACQUERELLI DI PRIMAVERA
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NaturaNaturaNaturaNatura ImmaginiImmaginiImmaginiImmagini
EFETTI CROMATICI
PRIMAVERILI
Foto R. Melis
Foto R. MelisFoto R. MelisFoto R. MelisFoto R. Melis
Foto R. MelisFoto R. MelisFoto R. MelisFoto R. Melis
Via Rio Mogoro n. 55- 09098 Terralba
CF: 90027810952 - Tel. 0783-851032 - Fax 0783-850484
e-mail: [email protected] – www.iisterralba.it
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE
TERRALBA– MOGORO-ALES
Classe 2A Liceo ScientificoClasse 2A Liceo ScientificoClasse 2A Liceo ScientificoClasse 2A Liceo Scientifico
Altea Arianna, Ariu Andrea, Basile Alessia, Casu Francesca, Dessì Enrico, Lilliu Valentina, Mannai Luca, Mascia Altea Arianna, Ariu Andrea, Basile Alessia, Casu Francesca, Dessì Enrico, Lilliu Valentina, Mannai Luca, Mascia Altea Arianna, Ariu Andrea, Basile Alessia, Casu Francesca, Dessì Enrico, Lilliu Valentina, Mannai Luca, Mascia Altea Arianna, Ariu Andrea, Basile Alessia, Casu Francesca, Dessì Enrico, Lilliu Valentina, Mannai Luca, Mascia
Federica, Meloni Elena, Montisci Andrea, Mura Elisa, Pibi Eleonora, Pinna Matteo, Tuveri Alice, Zedda Elena.Federica, Meloni Elena, Montisci Andrea, Mura Elisa, Pibi Eleonora, Pinna Matteo, Tuveri Alice, Zedda Elena.Federica, Meloni Elena, Montisci Andrea, Mura Elisa, Pibi Eleonora, Pinna Matteo, Tuveri Alice, Zedda Elena.Federica, Meloni Elena, Montisci Andrea, Mura Elisa, Pibi Eleonora, Pinna Matteo, Tuveri Alice, Zedda Elena.
Classe 3A Liceo ScientificoClasse 3A Liceo ScientificoClasse 3A Liceo ScientificoClasse 3A Liceo Scientifico
Frau Martina, Casu Giulia, Cancedda Luana, Casula Claudia, Loi Giada, Manca Emanuele, Pili Massi-Frau Martina, Casu Giulia, Cancedda Luana, Casula Claudia, Loi Giada, Manca Emanuele, Pili Massi-Frau Martina, Casu Giulia, Cancedda Luana, Casula Claudia, Loi Giada, Manca Emanuele, Pili Massi-Frau Martina, Casu Giulia, Cancedda Luana, Casula Claudia, Loi Giada, Manca Emanuele, Pili Massi-
miliano, Cortis Nicola, Pilloni Chiara, Lisci Roberto, Bellu Giacomo, Atzori Simone, Pani Marco, Ledda miliano, Cortis Nicola, Pilloni Chiara, Lisci Roberto, Bellu Giacomo, Atzori Simone, Pani Marco, Ledda miliano, Cortis Nicola, Pilloni Chiara, Lisci Roberto, Bellu Giacomo, Atzori Simone, Pani Marco, Ledda miliano, Cortis Nicola, Pilloni Chiara, Lisci Roberto, Bellu Giacomo, Atzori Simone, Pani Marco, Ledda
Riccardo. Riccardo. Riccardo. Riccardo.
Classe 3 B Liceo ScientificoClasse 3 B Liceo ScientificoClasse 3 B Liceo ScientificoClasse 3 B Liceo Scientifico
Fais Marco, Carta Gloria, Pinna AlessandraFais Marco, Carta Gloria, Pinna AlessandraFais Marco, Carta Gloria, Pinna AlessandraFais Marco, Carta Gloria, Pinna Alessandra
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