L’energy audit come strumento per promuovere
efficienza e opportunità di mercato
Giuliano Dall’O’
Politecnico di Milano – Dipartimento ABC
INVOLUCRO AD ALTO ISOLAMENTO TERMICO E ACUSTICO:
DIAGNOSI, VERIFICHE E SOLUZIONI PROGETTUALI A CONFRONTO
Workshop
giovedì 23 ottobre 2014
ore 9.00/18.00
Auditorium "Il Parco" – BCC Carate Brianza
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I riferimenti legislativi della Diagnosi Energetica
DLGS 192/05 – All. I Comma 3
Per tutte le categorie di edifici … omissis …. nel caso di nuova installazione e ristrutturazione di
impianti termici o sostituzione di generatori di calore …. omissis …. nel caso di installazione di
potenze nominali del focolare maggiori o uguali a 100 kW, è fatto obbligo di allegare …. omissis
…. una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto nella quale si individuano gli interventi di
riduzione della spesa energetica, i relativi tempi di ritorno dell’investimento e i possibili
miglioramenti di classe dell’edificio nel sistema di certificazione energetica in vigore, e sulla
base della quale sono state determinatele scelte impiantistiche che si vanno a realizzare.
In caso di installazione di impianti termici individuali, anche a seguito di decisione condominiale
di dismissione dell’impianto termico centralizzato o di decisione autonoma dei singoli, l’obbligo
di allegare una diagnosi energetica, come sopra specificato, si applica quando il limite dei 100
kW è raggiunto o superato dalla somma delle potenze dei singoli generatori di caLore da
installare nell’edificio, o dalla potenza nominale dell’impianto termico preesistente, se superiore.
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I riferimenti legislativi della Diagnosi Energetica
DLGS 102/2014 - ART. 8 DIAGNOSI ENERGETICHE E SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA
Le grandi imprese eseguono una diagnosi energetica, condotta da società di servizi
energetici, esperti in gestione dell'energia o auditor energetici e da ISPRA relativamente allo
schema volontario EMAS, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale entro il 5 dicembre
2015 e successivamente ogni 4 anni, in conformità ai dettati di cui all'allegato 2 al presente
decreto. Tale obbligo non si applica alle grandi imprese che hanno adottato sistemi di gestione
conformi EMAS e alle norme ISO 50001 o EN ISO 14001, a condizione che il sistema di
gestione in questione includa un audit energetico realizzato in conformità ai dettati di cui
all'allegato 2 al presente decreto. I risultati di tali diagnosi sono comunicati all'ENEA e all'ISPRA
che ne cura la conservazione.
Le imprese a forte consumo di energia che ricadono nel campo di applicazione dell'articolo 39,
comma 1 o comma 3, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni,
dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, sono tenute, ad eseguire le diagnosi di cui al comma 1, con
le medesime scadenze, indipendentemente dalla loro dimensione e a dare progressiva
attuazione, in tempi ragionevoli, agli interventi di efficienza individuati dalle diagnosi stesse o in
alternativa ad adottare sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001.
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I riferimenti legislativi della Diagnosi Energetica
DLGS 102/2014 - ART. 16 SANZIONI
Le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia che non effettuano la diagnosi di cui
all'articolo 8, commi 1 e 3, sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 4.000 a
40.000 euro. Quando la diagnosi non é effettuata in conformità alle prescrizioni di cui all'articolo
8 si applica una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 2.000 ad euro 20.000.
DLGS 102/2014 - ART. 18 ABROGAZIONI
A decorrere dall'entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono abrogati:
a) gli articoli: …. omissis ….. 18, comma 3 del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115;
La certificazione energetica di cui al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive
modificazioni, si considera equivalente ad una diagnosi energetica che risponda ai requisiti di
cui ai commi 1 e 2.
DIAGNOSI E CERTIFICAZIONE ENERGETICA NON SONO LA STESSA COSA
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Ma cos’è la Diagnosi Energetica ?
«diagnosi energetica»: procedura sistematica volta a fornire
un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un
edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o di
servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità
di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in
merito ai risultati
DLGS 115/08
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Diagnosi energetica e qualità
SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’
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Energy Audit e Certificazione Energetica
Tipo di valutazione
Dati di ingresso
Scopo della valutazione
Uso
Clima
Edificio
Di progetto
(Design Rating)
Standard Standard Progetto Permesso di
costruire
Certificazione energetica
Standard
(Asset Rating)
Standard Standard Reale Certificazione energetica
Adattata all’ utenza
(Tailored Rating)
In funzione dello scopo
Reale
Ottimizzazione,
Validazione,
Diagnosi e
programmazione
interventi di riqualificazione
Certificazione Energetica
Energy Audit
Energy Audit
Certificazione Energetica
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La Diagnosi Energetica come punto di partenza
Gli impianti non garantiscono il comfort ambientale
desiderato
I consumi energetici e di risorse sono elevati
Sono in programma interventi di riqualificazione
dell’involucro
La certificazione energetica ha evidenziato una
qualità energetica scarsa
Capire quanta energia consuma un edificio, anche rispetto agli altri edifici della stessa categoria (ad
esempio confrontando residenze con residenze e scuole con scuole), verificare se le condizioni di comfort
sono effettivamente garantite, individuare le patologie e risolverle con delle proposte di intervento. E’
questo in fondo l’obiettivo della Diagnosi Energetica o Energy Audit. Ma perché si dovrebbe attivare una
procedura di Diagnosi?
Ecco le motivazioni
Fonte immagine: www.riqualificazionenergetica.info
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Ma cos’è la Diagnosi Energetica ?
La conoscenza dei profili dei consumi
di energia del sistema indagato
L’individuazione delle possibili misure di
contenimento dei consumi
La valutazione di tali misure sulla
base di una logica costi/benefici
L’attività di reporting ossia la
restituzione analitica del lavoro fatto
Questa definizione evidenzia i quattro elementi che caratterizzano una Diagnosi Energetica a prescindere
dalla modalità operativa adottata:
DEFINIZIONE DELLO SCOPO
ACQUISIZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
RILIEVI IN CAMPO E MONITORAGGI
INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI
ELABORAZIONE DEL REPORT TECNICO
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Energy Audit e Certificazione Energetica
Schema di calcolo secondo la UNI EN 15265:2008
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Energy Audit e Certificazione Energetica
Energy Audit: Procedura secondo la UNI CEI/TR 11428:2011
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Green Energy Audit: Piano Operativo
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Gli strumenti per la Diagnosi Energetica: Check-List
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Gli strumenti per la Diagnosi Energetica: monitorare
Elaborazione dei dati
Acquisizione dei dati
Restituzione delle informazioni
Fon
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OB
O O
nset
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La definizione degli interventi
AREE DI INTERESSE
Involucro edilizio (coperture, basamenti, pareti,
involucro trasparente, protezione solare, daylighting,
ecc.);
Impianti meccanici (riscaldamento, climatizzazione
estiva, ventilazione, produzione di acqua calda,
servizi idrici, ecc.);
Impianti elettrici (generazione, distribuzione e
utilizzo dell’energia, illuminazione);
Fonti energetiche rinnovabili (solare termico,
solare fotovoltaico, biomassa, ecc.);
Miglioramento della gestione (miglioramento della
gestione, manutenzione e contabilità energetica,
ecc.).
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Le strategie di intervento
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Il report di diagnosi
UNI /CEI TR 11428/:2011
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Il report di diagnosi
DEVE SODDISFARE LE SEGUENTI NECESSITA’
Deve essere strutturato in modo organico secondo uno schema di facile lettura con un corretto
bilanciamento degli argomenti;
Deve essere rigoroso nei contenuti ma allo stesso tempo comprensibile anche da parte di persone
non necessariamente esperte;
Deve garantire flessibilità nella lettura, ossia soddisfare lettori che possono o non possono essere
interessati ad approfondire tutte le questioni dal punto di vista tecnico ma allo stesso tempo non vogliono
perdere il quadro d’insieme;
Deve essere sintetico nell’esplicitare i suoi contenuti, non è la quantità ma è la qualità che rende un
Report migliore.
L’energy audit come strumento per promuovere
efficienza e opportunità di mercato
Giuliano Dall’O’
Politecnico di Milano – Dipartimento ABC