● ASMA - INSUFFICIENZA RESP. ACUTA● FEBBRE● CRIS CONVULSIVA● AVVELENAMENTI● PUNTURE D'INSETTI● USTIONI● TRAUMA CRANICO● EPISTASSI● FRATTURE
VEDREMO...VEDREMO...
Obiettivi
Identificare le principali cause di urgenza pediatrica
Conoscere i relativi principi di trattamento
Classificazione in base all'età
✔ Lattante: dalla nascita a 1 mese✔ Infante: da 1 mese a 1 anno✔ Bimbo ai primi passi: 1-3 anni✔ In età prescolare:3-5 anni✔ In età scolare: 5-10 anni✔ Adolescente: 10-17 anni
INFANTE (da 1 mese a 1 anno)
● Dipende completamente dai genitori● Sta seduto, gattona● Segue con lo sguardo, attirato da suoni● Respira attraverso il naso e usa
prevalentemente i muscoli addominali● Scarsa capacità di termoregolazione● Testa grossa: fonte di perdita di
calore
Bimbo ai primi passi (1-3 anni)
● Comincia a parlare● Ha coscienza di se, esprime volontà● Teme le separazioni e il dolore● Cammina ed esplora il mondo che lo circonda● Non avverte il pericolo● Esegue ordini semplici
Età prescolare (3-5 anni)
● Molto espressivo e comunicativo● Pensatore magico e fantasioso● Ha concetto di sé ancora incompleto● Teme il dolore, le deturpazioni e le separazioni● Molto mobile
Età scolare (5-10 anni)
● Si esprime correttamente● Capisce la struttura e le funzioni del corpo● Ragiona● Non comprende il concetto di morte● Teme la perdita di funzioni, le deturpazioni e la
morte
Adolescente (10-17 anni)
● Determinato a vivere nuove esperienze● Ha capacità decisionale● Il gruppo di amici è spesso il suo riferimento● Teme la perdita di autonomia● Teme la morte e la deturpazione
Parametri vitali e peso per età
età FR (a/min) FC(b/min) PA sist (mmHg)
Peso (Kg)
neonato 30-50 120-160 60-80 3-4
infante 30-40 120-140 70-80 8-10
2-4 aa 20-30 100-110 80-95 12-16
5-8 aa 14-20 90-100 90-100 18-26
8-12 aa 12-20 80-100 100-110 26-50
> 12 aa 12-16 60-90 100-120 > 50
Obiettivi
Sapere: riconoscere rapidamente i segni clinici di insufficienza respiratoria in età pediatrica
Saper fare: mettere in atto i principali provvedimenti terapeutici di base
Saper essere: gestire l'ansia che solitamente accompagna gli operatori sanitari nell'evento
Cosa valutare
● Stato di coscienza, agitazione● Parametri vitali: FR – FC ● Modalità di respiro:
- utilizzo muscolatura accessoria- alitamento pinne nasali- rientramento del giugulo- rumori respiratori patologici
● Colorito cutaneo: cianosi, pallore, ...
Cosa chiedere
● Breve anamnesi su precedenti respiratori o cardiologici
● Eventuale terapia in atto● Presenza di febbre recente● Modalità di insorgenza del quadro: acuto, progressivo,
ricorrente,...
La frequenza respiratoria fisiologica nei bambini
decresce con l'età e diventa sovrapponibile a
quella degli adulti solo nell'adolescenza.
Per questo motivo, in bambini di età differenti una
identica frequenza ventilatoria può avere
significato clinico diverso.
Esaurimento respiratorio
● Deterioramento della coscienza● Perdita del tono muscolare● Presenza di cianosi● Frequenze ventilatorie molto elevate● Respiro inefficace (gasping)● Bradicardia !! (FC < 80/min)
Segni molto preoccupanti!!
Provvedimenti operativi
BAMBINO TONICO E COSCIENTE● Rispettare la posizione scelta dal bambino per
respirare● Non allontanare i genitori● Fornire ossigeno se possibile
Obiettivo: non aggravarela dispnea aumentando le richieste di ossigeno
Provvedimenti operativi
ESAURIMENTO RESPIRATORIO● Eseguire rapida valutazione ABC● Fornire O2 ad alti flussi (se possibile)● Posizionare il bambino semiseduto se ancora
cosciente; supino se non coscienteAVVERTIRE IL 118 EPREDISPORSI AD
AFFRONTARE ARRESTORESPIRATORIO
Conclusioni
● L'insufficienza respiratoria acuta in età pediatrica è un evento pericoloso
● Importante è riconoscerla immediatamente
● Nelle fasi di compenso assecondare il bambino senza aggravare i suoi sforzi
● Nelle fasi di esaurimento aumentare il monitoraggio clinico e preparasi a un possibile PBLS
La febbre
È un aumento della temperatura corporea
superiore a 37°C se misurata per via cutanea,
o superiore a 37,5°C se
misurata per via interna.
La febbre
● Febbre 38° – 39° C
● Febbre “alta” 39° - 40° C
● Febbre “molto alta” 40° - 41° C
Valutare l'insorgenzae la durata
La febbre
● BRIVIDO: produce calore● VASOCOSTRIZIONE CUTANEA: riduce la perdita di
calore (senso di freddo)
Come fa l'organismo ad aumentare la temperatura?
La febbre
La febbre è un meccanismo di difesa!!
L'aumento della temperatura corporea impedisce alla maggior parte dei “microbi” di moltiplicarsi, ed
il sistema immunitario diventa più efficiente.
La febbre - TRATTAMENTO
● Sempre se la temperatura > 40° C● Se temperatura > 39° C con sintomi fastidiosi● Febbre lieve ma con mal di testa o dolori
Il paracetamolo è il farmaco di
prima scelta ed ha il picco di
azione circa dopo 1 ora e 1\2 dalla
somministrazione
Quando gli antipiretici?
La febbre - TRATTAMENTO
● Evitare disidratazione (segni di disidratazione: mucose e cute secche, diuresi scarsa, poche lacrime in caso di pianto, nei neonati fontanella affossata)
● Scoprire il bambino per favorire la dispersione termica
La febbre - TRATTAMENTO
● Consentono di abbassare la temperatura corporea rapidamente di 1° - 2° in attesa che l'antipiretico faccia effetto
● È indicata quando la temperatura > 40° C● Usare alcool o acqua tiepida
Le spugnature
La febbre – VALUTAZIONE bambino
● ABC – stato di coscienza – qualità del respiro● Difficoltà a muovere la testa● Dolore addominale● Dolore alle orecchie● Vomito – diarrea● Disidratazione● CONVULSIONI
Obiettivi
● Sapere: riconoscere l'insorgenza delle crisi convulsive valutandone le principali caratteristiche
● Saper fare: fornire un'assistenza di base adeguata nella fase critica e postcritica
● Saper essere: superare l'ansia presente nella gestione dell'evento
Crisi convulsiva
● È un'evenienza clinica abbastanza frequente in età pediatrica
● Generalmente è un fenomeno autolimitante che si esaurisce rapidamente
● In rari casi è, invece, più duratura e severa e rappresenta un vero problema clinico
Crisi convulsiva
● Perdita temporanea della coscienza associata ad alterazioni dello stato sensitivo-motorio
● Può avere caratteristiche cliniche molto variabili● Le forme più gravi sono le crisi “tonico-cloniche”
(ipertono diffuso con scosse muscolari agli arti)
Crisi convulsiva
● Nella maggior parte dei casi gli attacchi convulsivi sono brevi (<5')
● Se sono più prolungati (>30') si parla di “stato di male” che può arrecare danni cerebrali permanenti
● Ne deriva che una crisi convulsiva prolungata va comunque interrotta qualunque sia la causa
Crisi convulsica - VALUTAZIONE
● In corso di crisi: osservare le caratteristiche e la sede della contrazione, soprattutto se non è bilaterale e simmetrica
● In fase post-critica: valutare la ripresa della coscienza che può non essere immediata e rapidamente soddisfacente
Crisi convulsiva - VALUTAZIONE
● Anamnesi personale o familiare positiva per epilessia?
● Caratteristiche della crisi: durata, localizzazione, perdita di urine o feci
● Presenza di febbre o di altre malattie al momento della crisi
● Recente trauma cranico
Cris convulsiva - TRATTAMENTO
● In corso di crisi: non trattenere, allontanare ogni oggetto per evitare lesioni traumatiche secondarie
● In fase postcritica: valutazione ABC, supporto con ossigeno, monitoraggio delle funzioni vitali
Crisi convulsiva FEBBRILE
● 90% dei casi si manifestano nelle prime 24-36 ore di febbre
● È importante che si tratti sempre con antipiretici anche temperature di 37.5°C nelle prime 24-36 ore
● Il genitore molto probabilmente è stato istruito sull'uso di farmaci per via rettale (benzodiazepine).
Crisi convulsiva FEBBRILE
● Crisi “benigna” causata dall'effetto irritativo della febbre sull'encefalo
● Sono molto brevi (<5') e presentano un rapido recupero neurologico
● Spesso i bambini hanno anamnesi personale o familiare positiva per episodi analoghi
Conclusioni
➔ Generalmente le convulsioni in età pediatrica sono fenomeni benigni di breve durata
➔ Se crisi in atto: osservarne le caratteristiche
➔ Se fase post-critica: attento monitoraggio clinico e neurologico
Detersivi, detergenti vari (shampoo, bagnoschiuma,saponi), ammoniaca, acidi e altri corrosivi (liquidi per sgorgare lavandini o per eliminare il calcare), soda
caustica, candeggina (o amuchina), fertilizzanti, diserbanti, farmaci, alcool, insetticidi, prodotti specifici per pulire il forno o l'acciaio, solventi, funghi, bacche,
fogli velenose, colle…...
AVVELENAMENTI DOMESTICIAVVELENAMENTI DOMESTICI
AVVELENAMENTI DOMESTICIAVVELENAMENTI DOMESTICI
● Il grado di pericolosità varia da sostanza a sostanza● Dipende anche dalla quantità che è stata ingerita
● Telefonare subito al più vicino centro antiveleni e spiegare esattamente che tipo di sostanza è stato ingerito
● Se si tratta di un prodotto per la casa o l'igiene munirsi della confezione, così da poter leggere la composizione chimica riportata sull'etichetta
● Tenere in casa una confezione di carbone attivo e dimeticone (da somministrare SOLO se lo dice il medico)
COSAFARE
È in grado di assorbire alcune sostanze presenti nello stomaco, evitando così che si diffondano nell'organismo, e di trascinarle verso l'eliminazione da parte dell'intestino
È una molecola, presente anche in molti farmaci da banco, utilizzata comunemente per combattere le coliche gassose. In caso di ingestione di detersivi o saponi evita la formazione di schiuma nello stomaco, eventualità questa molto pericolosa: la schiuma, in caso di rigurgito, potrebbe travasare nei polmoni soffocandoli
CARBONE ATTIVO
DIMETICONE
● Se il bambino ha ingerito qualcosa ma non presenta ancora i sintomi chiamate il centro antiveleni
CENTRO ANTIVELENI
DENOMINAZIONE OSPEDALE INDIRIZZO COMUNE TELEFONO FAX
Centro Antiveleni Azienda Ospedaliera S.G.Battista-Molinette di Torino
Corso A.M. Dogliotti,14 TORINO 011/6637637 011/6672149
Centro antiveleni Ospedale Niguarda Cà Granda P.zza Ospedale Maggiore,3 MILANO 02/66101029 02/64442769
Cen. Naz. Inform. Tossic. Fond. S. Maligeri
Clinica del lavoro e della riabilitazione Via A. Ferrata,8 PAVIA 0382/24444 0382/24605
Servizio antiveleni Università degli Studi di Padova Largo E. Meneghetti,2 PADOVA 049/8275078 049/8270593
Servizio antiveleni Istituto scientifico G.Gaslini Largo G. Gaslini,5 GENOVA 010/5636245 010/3760873
Centro antiveleni- U.O. Tossicologia Medica
Azienda Ospedaliera Careggi Viale G.B.Morgagni,65 FIRENZE 055/4277238 055/4277952
Centro antiveleni Policlinico A. Gemelli Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo F.Vito,1 ROMA 06/3054343 06/3051343
Centro antiveleni-istituto di Anestesiologia e Rianimazione
Università degli Studi di Roma La Sapienza Viale del Ploclinico,155 ROMA 06/49970698 06/4461967
Centro antiveleni Azienda Ospedaliera Cardarelli Via Cardarelli,9 NAPOLI 081/7472880 081/7472880
CENTRO ANTIVELENI - INFORMAZIONI
● Quanti anni ha il bambino● Qual è il suo peso● Cosa ha ingerito● È un prodotto confezionato● Quali sono gli ingredienti (guardare l'etichetta)● Quanto tempo è passato dal momento in cui ha ingerito la
sostanza● Quanta sostanza è stata assunta (controllare il contenuto del
contenitore ma anche l'eventuale parte caduta sul pavimento o sotto il divano, sotto i mobili, nelle tasche del bambino)
● Cosa è stato fatto finora● Come sta il bambino,..
● Non bere latte: contrariamente a quanto si crede è inutile quando controproducente
● Non tentare di indurre il vomito: se la sostanza ingerita è caustica, infatti, rigurgitarla aumenta i danni a carico dell'esofago e della bocca
● Non assumere nessun tipo di medicinale, nel tentativo di alleviare i sintomi dell'avvelenamento, senza aver prima consultato il medico
COSA NON FARE
● Sono la categoria più fragile nei confronti dei veleni domestici perchè i sistemi metabolici, epatici e renali (che l'organismo usa per detossificare ed eliminare sostanze estranee) sono ancora incompleti
● Bambini da 1 a 4 anni sono i soggetti più esposti agli avvelenamenti accidentali perchè scoprono ed esplorano il mondo che li circonda e non sono in grado di distinguere eventuali pericoli
● Per quanto riguarda i farmaci ricordiamo che una dose , ritenuta normale per un adulto, è quasi sempre eccessiva per per un bambino
BAMBINI
● Come capire se c'è stato un avvelenamento?● Attenzione ai sintomi che:
si manifestano improvvisamente, senza cause apparenti
Nausea e vomito
Dolori addominali
Pallore e difficoltà respiratoria
Brividi di freddo, mal di testa
Difficoltà visive, perdita di conoscenza
Le sostanze caustiche o corrosive si distinguono perchè causano la comparsa di vesciche e segni di ustione alla bocca e al viso
I PRIMI SEGNALII PRIMI SEGNALI
● Ma è cosciente portarlo al p.S., portando con voi un campione della sostanza ingerita ed evntualmente un campione del vomito (per il tragitto necessario ad arrivare in ospedale portate con voi un sacchetto dove raccogliere il vomito qualora il bambino vomiti in macchina, un campione di questo vomito sarà utile una volta giunti in ospedale al medico)
● Nei casi più gravi, quando il bambino ha perso conoscenza, chiedere l'intervento di un'ambulanza chiamando il 118, metterre il bambino disteso a terra su un fianco oppure a pancia in giù, se non respira o non c'è battito cardiaco, procedere alla rianimazione
SE IL BAMBINO HA SINTOMI
AvvelenamentiINCIDENZA
● Nel 2004 58.200 segnalazioni di avvelenamenti
● Il 52% riguarda bambini fino ai 14 anni
AvvelenamentiDIFFERENZE per ETA'
● Età scolare:
➢ Più spesso intenzionale➢ Per esperimento o a scopo suicida➢ Analgesici e farmaci vari
AvvelenamentiDIFFERENZE per ETA'
● Adolescenti:✔ Intenzionale✔ Sostanze euforizzanti o analgesici✔ A volte più di una sostanza✔ Spesso grossa quantità✔ A volte scopo suicida✔ Se rifiuto trasporto: forze dell'ordine
Iniettano nella pelle un veleno con il loro pungiglione
API, VESPE, CALABRONI
In soggetti allergici (rari) si possono avere reazioni
anche molto gravi (anafilassi)
Punture di insettiSINTOMI
● Arrossamento, dolore, gonfiore in sede di puntura
Scompare di può aumentare ancora solito entro 2 ore nelle 24 ore dalla puntura successive
Lascia il pungiglione puntura si in sede di puntura accompagna a sintomi (sintomi generali generali, quali vomito, solo se punture diarrea, febbre, cefalea molteplici) (grande quantità di veleno)
APE CALABRONE
COSA NON FARECOSA NON FARE
● Non schiacciare la pelle intorno alla puntura (si favorirebbe l'entrata in circolo del veleno)
COSA FARECOSA FARE
● Portare il bambino al Pronto Soccorso se in precedenza ha avuto reazioni gravi ad una puntura di insetto
● Chiamare il medico se le punture sono più di una, soprattutto se di calabrone o comunque se il bambino è stato punto sulla lingua
● Negli altri casi cercare di togliere il pungiglione con un coltellino, o una pinzetta o un ago sterile
● Applicare del ghiaccio nella zona interessata
COSA FARECOSA FARE
● Chiamare il medico se:✗ Non riuscite ad estrarre il pungiglione✗ Se il gonfiore aumenta dopo le 24 ore✗ Se il dolore persiste oltre 2 ore dalla puntura✗ Se il gonfiore si estende al polso o alla caviglia
RICORDARICORDA
● Gli spray repellenti non hanno effetto contro questo tipo di insetti
● Alcuni profumi come quelli delle bibite dolci, marmellate, succhi di frutta,... attirano questi insetti
USTIONI - CAUSE
● Da FIAMMA: sigarette, fiammiferi, camini..● Da CONTATTO: contatto diretto con forno, ferro da
stiro, tostapane, pentole, stufe, fibbie di cintura scaldate dal sole
● Da VAPORE BOLLENTE: vapore di umidificatore, di vaporiera per cottura degli alimenti, suffumigio o fumenti
● Da ESPLOSIONE: scoppio di scaldabagni, caldaie, pentola a pressione, fuochi d'artificio, petardi
USTIONI - CAUSE
● Da LIQUIDI BOLLENTI: contatto con acqua bollente del rubinetto, caffè, tè, olio bollente, latte, minestre
● Da SOSTANZE CHIMICHE: contatto con acidi, soda caustica
● Da ESPOSIZIONE AL SOLE: eccessiva esposizione al sole, specialmente in montagna o al mare senza creme ad alta protezione
USTIONI - SINTOMI
● Arrossamento: ustione di primo grado● Arrossamento + bolle: ustione di secondo
grado● Chiazza nerastra oppure pallida, priva di
sensibilità: ustione di terzo grado
COSA NON FARECOSA NON FARE
● Non applicare olio, pomate, burro● Non rimuovete i vestiti bruciati asciutti attaccati alla
pelle ustionata● Non usare acqua per spegnere il fuoco se ci sono
apparecchi elettrici accesi● Non usate teli infiammabili, come quelli di nylon, per
spegnere il fuoco● Non rompere le bolle per evitare infezioni
COSA FARECOSA FARE
● Spegnere subito le fiamme con acqua se non c'è un apparecchio elettrico acceso, o con un telo, ma attenzione ai tessuti nylon e altre fibre infiammabili
● Tenere il bambino bloccato per terra, non fatelo correre (l'aria alimenterebbe le fiamme)
● bloccate il bambino a terra con la parte che brucia rivolta verso l'alto
● Immediatamente bagnate (o immergete) la parte colpita con acqua fredda: se l'ustione è estesa mettete il bambino sotto la doccia fredda. Se l'ustione è piccola potete applicare del ghiaccio
COSA FARECOSA FARE
● Se l'ustione è dovuta a sostanza chimiche o corrosive, togliete i vestiti bagnati di tale sostanza tagliandoli e mettere la parte interessata sotto l'acqua corrente
● Tenete il bambino sotto l'acqua corrente per almeno 15 – 20 minuti senza interruzione
● Togliere anelli, braccialetti,.. prima che la parte ustionata si gonfi
● Coprite la parte ustionata con garze sterili o con teli puliti, non usate cerotti
CHIAMARE IL MEDICO SE:CHIAMARE IL MEDICO SE:
● Ustione dovuta a sostanza chimica, esplosione, vapore, elettricità
● Oggetto incandescente● Ustione interessa viso, collo, genitali, mani e piedi se
sono presenti più di 3-4 bolle● se una delle bolle è più grande di 2 cm e mezzo● Se sono presenti aree di pelle bianca o bruciata
USTIONI NON GRAVI: COSA FARE?
● Lavarsi le mani● Lavare delicatamente l'ustione con acqua e sapone
liquido● Non scoppiare le bolle● Se si aprono spontaneamente, mettere una pomata
antibiotica e coprire con garza grassa che non si attacca alla pelle
● Cambiare medicazione ogni giorno● I bordi delle vesciche che si sono aperte vanno
progressivamente rimossi con una forbicina sterilizzata
CONTATTARE IL MEDICO SE:
● L'arrossamento e dolore peggiorano dopo il secondo giorno
● L'ustione non guarisce in 10 giorni● Il bambino non sta bene
TRAUMA CRANICO
Solitamente si danneggia solo il cuoio capelluto
La frattura del cranio è un evento abbastanza improbabile
Ematomi, emorragie cerebrali, commozione cerebrale sono rari
Colpo alla testa, solitamente da caduta
TRAUMA CRANICO - IMPORTANTE
Anche se il trauma è piccolo è bene controllarlo perchè è solo la presenza di sintomi nelle ore successive al trauma a essere fondamentale per valutare la gravità del trauma
L'entità della lesione non correla con i danni cerebrali
TRAUMA CRANICO - SINTOMI
● Bernoccoli, lividi● Occhi neri e cefalea 2 o 3 giorni dopo il trauma in caso
di trauma frontale● Perdita di coscienza● Stato confusionale● Perdita temporanea della memoria
COSA NON FARE
● Non dare da mangiare al bambino, potrebbe vomitare (attendere almeno 6 ore)
● Non somministrare antidolorifici, meglio osservare il bambino in una situazione reale
● Controllare il bambino anche di notte, ma non svegliarlo ogni ora
● Superfluo è osservare il diametro delle pupille: confusione mentale e difficoltà a camminare precedono l'anormalità delle pupille e sono più facilmente identificabili
COSA FARECOSA FARE
● Chiamare subito il 118 se:➔ Perdita di coscienza➔ Trauma al collo➔ Fatica a respirare● Lavare la ferita con acqua e sapone● Comprimere la ferita con una garza sterile (o panno
pulito) per almeno 10 minuti● Applicare del ghiaccio per il gonfiore
COSA FARECOSA FARE
● Osservare il bambino per 48 ore, fondamentali sono le prime 8 ore
● Dopo 48 ore, il bambino può tornare alla sua vita di sempre
CHIAMARE SUBITO IL MEDICO SE:
● Il bambino ha meno di un anno● Sono necessari punti di sutura● Trauma molto forte● Dopo il trauma il bambino piange per più di 10 minuti
di continuo● Difficoltà di parola● Presenta amnesia● Vomita almeno 3 volte● Mal di testa che aumenta
● Vede doppio e male● Difficoltà a camminare● Perde sangue o liquido acquoso dal naso o da un
orecchio● Sembra addormentato
EPISTASSI:
● perdita di sangue dal naso● Manifestazione relativamente frequente, soprattutto
nei bambini● Non impegnativa da un punto di vista clinico, più
allarmante per bambini e genitori● Se si ripete nel tempo è importante indagare sulle
cause
EPISTASSI - CAUSE
● Rotture di vasi in prossimità del setto cartilagineo del naso per:➔ Traumi, introduzione di dita nel naso➔ Soffiarsi il naso troppo vigorosamente➔ Fratture nasali, contusioni➔ Sbalzi di temperatura➔ Aria secca delle case riscaldate, prolungata esposizione ai
raggi solari (che provoca un'eccessiva essicazione della parte interna del naso)
➔ Processi infiammatori● Patologie: polipi nasali, ipertensione, deficit della coagulazione
EPISTASSI – COSA NON FARE
● Portare il capo indietro (si ingoierebbe il sangue che per gravità scende nell'ipofaringe)
● Mettere una monetina sulla fronte● Applicazione di ghiaccio o acqua fredda sulla fronte o
sulla nuca● Introdurre garze o cotone all'interno della narici
potrebbe essere controproducente (la loro rimozione potrebbe causare nuovi episodi emorragici)
EPISTASSI – COSA FARE
● Mantenere la calma poiché l'agitazione fa salire la pressione arteriosa e peggiora l'emorragia
● Comprimere le pinne nasali per almeno 5 - 10 minuti● Testa leggermente inclinata in avanti (per impedire la
deglutizione di sangue ed eventuale emesi) e bocca aperta (per evitare che il sangue ostacoli la respirazione)
● Se non sortisce effetto: premere con le dita sulle ali del naso per altri 5-10 min e applicare un impacco ghiacciato alla radice del naso (in mancanza di ghiaccio si può usare un fazzoletto imbevuto di acqua fredda)
EPISTASSI – COSA FARE
● Arrestata l'emorragia, è importante che il bambino non si soffi il naso per almeno 4-5 ore, poiché qualunque stimolo potrebbe far ricomparire il problema
EPISTASSI – QUANDO CHIAMARE IL MEDICO
● Se le perdite non si arrestano nonostante si siano effettuate le manovre prima riportate
● Se l'epistassi è conseguente ad un trauma cranico
EPISTASSI – TRATTAMENTI SPECIALISTICI
● Cauterizzazione di tipo CHIMICO (con nitrato d'argento)
di tipo ELETTRICO (con apposite apparecchiature)
EPISTASSI – TRATTAMENTI SPECIALISTICI
● Tamponamento nasale: tecnica utilizzata per trattare le epistassi che non rispondono ai trattamenti detti in precedenza
Tamponi lasciati all'interno del setto per 1-3 gg, poi rimossi Tecnica che richiede lo specialista ORL
EPISTASSI – CONSIGLI
● Umidificare l'ambiente, soprattutto durante la notte, utilizzando un umidificatore
● Ridurre la secchezza della mucosa nasale instillando spesso durante il giorno soluzione salina sterile e applicando una piccola quantità di vaselina sulla parete centrale (setto) della parte interna del naso
● Evitare in estate l'esposizione eccessiva al caldo
FRATTURE
● Rottura di un osso, che spesso viene provocata da una caduta
● Le ossa sono sempre collegate a vasi sanguigni, nervi, organi interni, quindi le fratture devono essere trattate con cura facendo attenzione ad evitare movimenti inutili
FRATTURE - SINTOMI
● Forte dolore nel punto della lesione che aumenta con il movimento
● Il punto della rottura appare gonfio e arrossato● L'arto lesionato appare deformato se paragonato
all'altro arto
FRATTURE – COSA FARE
● Se la frattura è esposta (cioè le estremità dell'osso lacerano la pelle), il primo intervento consiste nel controllo dell'emorragia
● È bene chiamare un'ambulanza● Evitare di muovere l'infortunato● Rendere l'attesa più confortevole per esempio
coprendolo con una coperta● Se non ha perso conoscenza, non accusa dolori al
collo o alla colonna vertebrale ed il polso e la respirazione sono buoni, si può trasportarlo in ospedale con i propri mezzi, immobilizzando l'osso del quale si sospetta la frattura
FRATTURE – COSA NON FARE
● Evitare nel modo più assoluto massaggi più o meno energici della parte colpita, così come qualsiasi manovra atta a “rimettere a posto” l'osso spostato
● Evitare di togliere gli indumenti a meno che non stringano eccessivamente o ci sia un'emorragia per una frattura esposta; in tal caso è preferibile tagliarli
● Non muovere mai un infortunato del quale si sospetti la frattura della colonna vertebrale poiché il minimo movimento, danneggiando il midollo spinale, potrebbe evere conseguenze disastrose
COME IMMOBILIZZARE UN OSSO FRATTURATO
● La fasciatura non deve mai avvolgere il punto della lesione ma deve sempre essere applicata al di sopra e al di sotto della stessa, poiché il gonfiore dovuto al trauma potrebbe ostacolare la circolazione
● Applicate prima la fascia al di sopra della lesione e poi quella al di sotto: ciò favorisce il corretto posizionamento dell'arto
● Se utilizzate una stecca, tra l'arto lesionato e il supporto, inserite qualcosa che serva da imbottitura
● La fasciatura deve essere sufficientemente stretta da impedire il movimento ma non troppo da impedire la circolazione