3.1.2.3. Raccolta dati di consumo degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamentoSnam RG fornisce con dettaglio comunale un dato identificato come produzione termoelettrica relativo ai grandi impianti
di generazione alimentati da prese dirette sulla rete di trasporto. Gli impianti di produzione termoelettrica di piccola e
media taglia (in particolare quelli degli autoproduttori) sono alimentati dalla rete di distribuzione. L’attuale livello di
dettaglio ottenuto dai distributori non consente la distinzione delle relative quote di consumo.
La metodologia precedentemente utilizzata per la redazione del bilancio energetico prevedeva l’assunzione del dato
Snam RG come rappresentativo della produzione termoelettrica complessiva di produttori e autoproduttori. Tali volumi
di consumo risultavano pertanto esclusi dagli usi finali.
L’analisi condotta sugli impianti di autoproduzione, produzione elettrica e teleriscaldamento (illustrata al punto 4.1) ha
consentito di approfondire la conoscenza delle relative voci di consumo e determinare per ciascuno degli impianti
energetici considerati i volumi annui di gas naturale consumato.
Confrontando i dati ottenuti per i grandi impianti di generazione con quelli forniti da Snam RG, è stato possibile appurare
che la classificazione delle forniture in presa diretta non è sempre congruente con l’effettivo utilizzo del gas naturale
presso le utenze.
I consumi di alcuni gruppi di cogenerazione che operano in regime di autoproduzione all’interno di stabilimenti risultano
identificati come industria mentre altri gruppi (talvolta nel medesimo stabilimento) risultano invece identificati come
produzione termoelettrica. Tipicamente per i primi si tratta di impianti nati insieme all’attività produttiva e per i secondi
di impianti di più recente costruzione. Inoltre, nel caso di centrali termoelettriche a servizio di sistemi di teleriscaldamento,
sotto la denominazione produzione termoelettrica sono inclusi anche i consumi delle caldaie di integrazione e riserva.
In entrambi i casi l’entità dei volumi di gas naturale coinvolti sono tali da rendere non trascurabili questi aspetti. Emerge
pertanto che i dati forniti da Snam RG per le consegne dirette a industria o produzione termoelettrica non possono essere
assunti come singolarmente rappresentativi ma devono essere considerati solo come somma delle due componenti.
Per i consumi di gas naturale per produzione elettrica e teleriscaldamento si è pertanto fatto riferimento ai dati raccolti
e alle stime condotte al punto 4.1. Grazie alla classificazione degli impianti energetici analizzati, i consumi possono ora
essere distinti nelle seguenti componenti:
• produzione elettrica, ovvero i consumi di centrali termoelettriche la cui produzione è immessa interamente sulla
rete elettrica nazionale;
• autoproduzione elettrica, ovvero i consumi di centrali termoelettriche (impianti di cogenerazione in siti industriali)
la cui produzione è immessa su reti interne di utenza e in tutto o in parte autoconsumata;
• produzione termica per teleriscaldamento, ovvero i consumi di centrali termiche (caldaie di integrazione e riserva)
la cui produzione è immessa interamente su reti di teleriscaldamento.
3.1.2.4. Determinazione dei consumi per usi finaliUna volta consolidati i dati raccolti, sono stati determinati per anno, comune e tipologia d’uso, i volumi di gas naturale
complessivamente destinati ad usi finali.
La nuova suddivisione ottenuta per i consumi degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento (descritta al
punto 3.1.2.3) induce un’ulteriore riflessione riguardo alla definizione degli usi finali per industria e alla collocazione
dell’autoproduzione elettrica. Quest’ultima è rappresentata, nella totalità dei casi esaminati, da impianti di cogenerazione
la cui produzione è destinata direttamente ai fabbisogni di stabilimenti e processi industriali.
Alla luce di queste considerazioni, si ritiene pertanto opportuno:
• inserire i consumi per autoproduzione industriale all’interno degli usi finali, alla voce industria, come industria -
autoproduzione;
• denominare come industria - usi termici gli altri volumi associati all’industria, destinati alla produzione di energia
termica nelle centrali termiche delle industrie o in processi produttivi;
• denominare come produzione termoelettrica e teleriscaldamento solo i consumi dei produttori termoelettrici e
degli impianti a servizio di sistemi di teleriscaldamento.
514°rapporto sull’energia
Vettori energetici
I volumi relativi alla voce industria - usi termici sono determinati per differenza, sottraendo il complesso dei consumi
per autoproduzione elettrica, produzione elettrica e teleriscaldamento ottenuti dall’analisi degli impianti energetici
(punto 4.1) dalla somma dei volumi forniti da Snam RG per gli usi industria e produzione termoelettrica (consegne dirette
da rete di trasporto) con i volumi per uso industria erogati.
In conseguenza di queste scelte, i dati di consumo riportati nei precedenti rapporti provinciali per industria e produzione
termoelettrica non risultano più confrontabili con quelli ottenuti con la nuova metodologia proposta.
3.1.3. Presentazione dei risultatiLa presentazione dei risultati ottenuti è organizzata come segue:
• consumi provinciali;
• consumi dei circondari;
• albero del trasporto e della distribuzione;
• carte.
3.1.3.1. Consumi provincialiI consumi totali di gas naturale sul territorio provinciale sono riepilogati in Tabella 3.3 e Figura 3.8.
Grazie alla nuova metodologia proposta, dal 2000 in poi è possibile distinguere negli usi civili, il consumo del settore
domestico e del terziario e, negli usi produttivi, il consumo dell’industria riferito agli usi termici, il consumo dell’industria
riferito all’autoproduzione elettrica ed il consumo del settore agricolo (Figura 3.9, Figura 3.10, Figura 3.11, Figura 3.12).
Tuttavia per rendere confrontabili le due serie storiche, 1990-2000 e 2000-2003, è necessario accorpare i consumi per usi
produttivi con quelli per produzione elettrica e teleriscaldamento.
In Figura 3.13 si analizza la crescita delle diverse componenti di consumo, con riferimento ai numeri indice, ricavati
ponendo uguale a 100 i consumi nel 1990. La Figura 3.14 e la Figura 3.15 riportano la ripartizione nelle diverse quote di
utilizzo rispettivamente dei consumi complessivi e degli usi finali.
Vettori energetici
52 4°rapporto sull’energia
Tabella 3.3 - Riepilogo consumi di gas naturale
534°rapporto sull’energia
Vettori energetici
BILANCIO GAS NATURALE
tipologia uso
Provincia di Torino
domestico
terziario
tot. usi civili
industria
di cui: autoproduzione elettrica
usi termici
agricoltura
tot. usi produttivi
trasporti
totale usi finali
prod. elettrica e teleriscaldamento
consumi propri
totale consumi
1.218,7
197,0
1.415,7
1.137,7
395,2
742,5
1,2
1.138,9
1,4
2.556,0
456,8
0,3
3.013,1
1.203,0
207,0
1.410,0
1.124,8
424,9
699,9
1,4
1.126,2
1,7
2.537,9
524,7
1,3
3.063,9
1.246,8
216,7
1.463,5
1.127,3
434,4
692,9
1,4
1.128,7
3,7
2.595,9
456,8
1,3
3.054,0
1.247,4
225,2
1.472,6
1.127,4
441,2
686,2
1,4
1.128,8
6,4
2.607,8
492,2
1,2
3.101,2
Consumi 2000[MSm3]
Consumi 2001[MSm3]
Consumi 2002[MSm3]
Consumi 2003[MSm3]
BILANCIO GAS NATURALE
tipologia uso
Provincia di Torino
domestico
terziario
tot. usi civili
industria
di cui: autoproduzione elettrica
usi termici
agricoltura
tot. usi produttivi
trasporti
totale usi finali
prod. elettrica e teleriscaldamento
consumi propri
totale consumi
1.005,4
162,5
1.167,9
938,6
326,0
612,6
1,0
939,6
1,1
2.108,6
376,9
0,3
2.485,8
992,5
170,8
1.163,3
927,9
350,5
577,4
1,1
929,0
1,4
2.093,7
432,9
1,1
2.527,7
1.028,6
178,8
1.207,4
930,0
358,4
571,6
1,1
931,1
3,0
2.141,5
376,9
1,0
2.519,4
1.029,1
185,8
1.214,9
930,1
364,0
566,1
1,2
931,3
5,3
2.151,5
406,0
1,0
2.558,5
Consumi 2000[ktep]
Consumi 2001[ktep]
Consumi 2002[ktep]
Consumi 2003[ktep]
Vettori energetici
Figura 3.8 - Evoluzione dei consumi totali di gas naturale
Figura 3.9 - Ripartizione dei consumi totali di gas naturale
54 4°rapporto sull’energia
Figura 3.10 - Ripartizione dei consumi totali di gas naturale (dati successivi al 2000)
554°rapporto sull’energia
Vettori energetici
Figura 3.11 - Evoluzione usi finali gas naturale nel settore civile e nei trasporti
Figura 3.12 - Evoluzione usi finali di gas naturale nelsettore produttivo
3.1.3.2. Consumi dei circondariGrazie alla metodologia proposta, dal 2000 in poi è possibile effettuare analisi dei consumi di gas naturale con un maggior
dettaglio territoriale. Ad esempio, facendo riferimento alla suddivisione della Provincia di Torino in circondari, in Figura
3.16 sono illustrati i volumi complessivi di consumo per ciascuna area territoriale considerata. Analogamente in Figura
3.17 è riportata per ciascun circondario la suddivisione dei consumi nelle varie voci di utilizzo.
Vettori energetici
Figura 3.13 - Evoluzione consumi totali (numeri indice)
56 4°rapporto sull’energia
Figura 3.14 - Ripartizione consumi totali di gas naturale nel 2003
Figura 3.15 - Ripartizione usi finali di gas naturale
Figura 3.16 - Consumi totali di gas naturale nei circondari
574°rapporto sull’energia
Vettori energetici
Figura 3.17 - Ripartizione dei consumi totali di gas naturale nei circondari nel 2003
3.1.4. Considerazioni
3.1.4.1. Dinamica temporale dei consumiEsaminando l’evoluzione a partire dal 1990, si osserva che i consumi totali di gas naturale in Provincia di Torino hanno
registrato una crescita del 25-30% fino al 1998 per poi assestarsi intorno a valori di poco superiori a 2.500 ktep (circa
3.000 MSm3). Tra il 2000 e il 2003 il dato complessivo registra una moderata crescita media annua pari a circa l’1,0%.
Tra gli usi finali, nel periodo 2000-2003 i consumi degli usi civili mostrano una crescita media annua dello 1,3% circa;
molto marcata la dinamica dei consumi del terziario che registra una crescita media annua del 4,6% con un aumento
complessivo del 14,3% nei 4 anni considerati. Più stabili i consumi del domestico che crescono solo dello 0,8% medio
annuo (dato simile a quello dei consumi totali) e complessivamente del 2,4%.
I consumi per usi produttivi coincidono quasi interamente con quelli dell’industria, i quali tra il 2000 e il 2003 rimangono
sostanzialmente stabili (crescita media annua 0,3% circa). La ripartizione dei consumi tra usi termici e autoproduzione
elettrica consente di apprezzare la differente dinamica delle due componenti. I primi registrano un sensibile calo con
una riduzione media annua del 2,6 % (complessivamente -7,6%). L’autoproduzione è in controtendenza con una crescita
media annua del 3,7% (complessivamente +10,4%).
Nei trasporti la dinamica di crescita del gas naturale è molto forte, con consumi che nel 2003 hanno raggiunto un livello
di oltre 4,5 volte superiore a quello del 2000. Si tratta ancora, tuttavia, di volumi trascurabili in assoluto (meno del 3‰
del totale).
3.1.4.2. Ripartizione per usi dei consumi Nel 2003 poco meno di metà dell’intero volume di gas naturale consumato in Provincia di Torino è stato destinato ad
usi civili (47,5%); il terziario ha assorbito circa il 15% di questa quota.
La metà restante risulta ripartita per più di 2/3 all’industria (di cui il 60% per usi termici e 40% per autoproduzione
elettrica) e 1/3 per produzione elettrica e teleriscaldamento. L’agricoltura e i trasporti hanno un’incidenza trascurabile.
3.1.4.3. Ripartizione territoriale dei consumiNel 2003 circa la metà (48,5%) dei consumi totali di gas naturale avviene nei comuni del circondario di Torino ad esclusione
della Città di Torino. Il capoluogo rappresenta da solo più di 1/3 del totale. Agli altri 4 circondari (Ivrea, Lanzo, Pinerolo,
Susa) sono invece riferibili quote pari al 4-5%.
La suddivisione in usi dei consumi nel 2003 mostra alcune peculiarità:
• la Città di Torino e i circondari di Ivrea e Pinerolo sono caratterizzati da circa il 50% di consumi per domestico;
• nel circondario di Torino (esclusa la città) si ha una maggiore incidenza dell’industria (45,8%), pur avendo un
consumo per domestico che in valore assoluto è sostanzialmente equivalente a quello della Città di Torino;
• i circondari montani di Lanzo e Susa presentano una situazione analoga per le quote degli usi civili;
• la maggiore incidenza dei consumi per produzione elettrica e teleriscaldamento si ha nella Città di Torino (28,4%).
3.1.4.4. Albero del trasporto e della distribuzioneL’approfondimento svolto sul sistema provinciale del gas naturale, descritto al punto 3.1.2, ha consentito la ricostruzione
per ciascuno dei 4 anni in esame dei consumi di gas naturale secondo una struttura schematica ad albero che rappresenta
i flussi sulle reti di trasporto e distribuzione fino all’erogazione all’utenza.
Tali rappresentazioni indicano, per ciascun city gate e per ciascun comune in estensione, i volumi annuali di gas consegnati
alle utenze dirette, le riconsegne alle reti di distribuzione e i consumi (tutti divisi per tipologia). In questo modo è possibile
apprezzare anche l’entità degli scambi di gas naturale che avvengono nelle aree condivise ai confini provinciali. A titolo
esemplificativo si riporta lo schema per l’anno 2003 (Figura 3.18).
Vettori energetici
58 4°rapporto sull’energia
Figura 3.18 - Albero del trasporto e della distribuzione del gas naturale in Provincia di Torino nel 2003
594°rapporto sull’energia
Vettori energetici
3.1.5. Carte
Vettori energetici
Figura 3.19 - Consumo procapite di gas naturale nel settore civile
60 4°rapporto sull’energia
Figura 3.20 - Consumo di gas naturale totale
614°rapporto sull’energia
Vettori energetici
3.1.6. Fonti informative
Vettori energetici
62 4°rapporto sull’energia
Fonte
Snam Rete gas (gruppo Eni)
ACEA Pinerolese Industriale (gruppo ACEA
Pinerolo) AEG Reti Distribuzione (gruppo AEG Ivrea)
AES Torino (gruppo AEM Torino, Italgas)
Arcalgas Progetti (gruppo GDF)
Edigas
GE.AD. (gruppo Enel)
Italgas (gruppo Eni)
MetanAlpi ValChisone (gruppo Carbotrade)
MetanAlpi ValSusa (gruppo Carbotrade)
Metanprogetti
Prealpina Gas
SEI Settimo (gruppo ASM Settimo)
SIME
Somet
SIRT (gruppo GDF)
UTIM
Ruolo
gestore della rete di trasporto
consegna a distributori locali, centrali termoelettriche, grandi utentiindustriali e stazioni di servizio per autotrazione distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
distributore
3.2. Energia elettrica
3.2.1. Contesto
3.2.1.1. Situazione attuale del settore elettrico in ItaliaAnalogamente a quanto è avvenuto per il gas naturale, anche il settore elettrico è stato oggetto di un’ampia riforma.
Il D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79 (Decreto Bersani) ha istituito il mercato elettrico in Italia recependo la Direttiva 96/92/CE.
Le attività liberalizzate sono la produzione, l’importazione e l’esportazione, l’acquisto e la vendita di energia elettrica.
Le imprese del settore elettrico integrate verticalmente sono tenute a gestire in regime di separazione societaria contabile
le attività di produzione, intermediazione e distribuzione. La Figura 3.21 illustra i principali segmenti del settore elettrico
coinvolti nella presente indagine.
La trasmissione e il dispacciamento fanno capo al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN).
La distribuzione è affidata ad Enel Distribuzione (Gruppo Enel) e alcuni operatori locali (in genere legati a società
municipalizzate). Il D.Lgs. 79/99 impone una razionalizzazione delle attività di distribuzione di energia elettrica,
prevedendo un unico gestore per tutto il territorio comunale. Per i contesti locali nei quali vi sia contemporanea presenza
di Enel Distribuzione e di società partecipate da enti locali che servano almeno il 20% delle utenze, è data facoltà a queste
ultime di richiedere la cessione degli specifici rami di azienda.
Il mercato degli utenti finali è definito da due grandi aree:
• grandi consumatori industriali, ai quali l’energia elettrica è consegnata direttamente dal GRTN attraverso la rete
di trasmissione;
• consumatori minori, sia civili che industriali, ai quali l’energia elettrica è consegnata attraverso le reti di
distribuzione gestite da operatori locali.
La generazione vede la presenza di due tipologie di produttori:
• i produttori indipendenti, i quali immettono l’intera loro produzione elettrica sulla rete di trasmissione o sulle reti
di distribuzione;
• gli autoproduttori, i quali immettono sulla rete di trasmissione o sulle reti di distribuzione solo una quota della
loro produzione elettrica, in quanto questa è principalmente destinata alla copertura di fabbisogni interni (almeno
al 70%).
Nel caso degli autoproduttori, i consumi finali di energia elettrica risultano pertanto dalla somma della produzione locale
e dei prelievi dalla rete.
Figura 3.21 - Assetto di riferimento del mercato elettrico
634°rapporto sull’energia
Vettori energetici
3.2.1.2. Il sistema elettrico in Provincia di TorinoA differenza di quanto fatto in relazione al sistema provinciale del gas naturale, non è stato possibile svolgere un’analoga
analisi per il sistema elettrico provinciale, in quanto il livello di dettaglio delle informazioni rese disponibili dal GRTN è
nettamente inferiore.
Per quanto riguarda la distribuzione, il contesto provinciale vede la presenza di due operatori principali:
• Enel Distribuzione (in seguito Enel D);
• AEM Torino Distribuzione (in seguito AEM Torino D).
La situazione della Città di Torino rientra nei casi in cui la normativa impone una razionalizzazione. Di conseguenza nel
luglio 2001 AEM Torino ha raggiunto un accordo con Enel per l’acquisizione della sua porzione di rete. Pertanto, a
decorrere dal 1 gennaio 2002, la gestione delle rete cittadina unificata è affidata alla società AEM Torino D che opera in
regime di separazione contabile e amministrativa rispetto alla capogruppo.
Nei comuni di Alpette, Bruzolo, Chiomonte, Exilles, Ingria, Novalesa, Ronco Canavese, Salbertrand, Salza di Pinerolo e
Valprato Soana sono presenti gestioni locali della distribuzione ad opera di piccoli operatori o dei comuni stessi.
Generalmente in questi casi la rete è comunque esercita in gran parte da Enel D; talvolta è presente anche AEM Torino D.
3.2.2. Raccolta ed elaborazione datiLa fase di raccolta ed elaborazione dei dati è stata orientata in primo luogo sulla determinazione dei consumi a partire
dai prelievi effettuati dagli utenti allacciati sulle reti di distribuzione e sulla rete di trasmissione. Quindi si è proceduto
a stimare la quota di autoproduzione di energia elettrica destinata a consumi interni e ad individuare i consumi per usi
finali.
3.2.2.1. Raccolta dati di distribuzioneI dati relativi alla distribuzione sono stati richiesti ai distributori1, distinti per anno, comune e tipologia d’uso:
• domestico;
• terziario;
• industria;
• agricoltura;
• consumi propri.
In alcuni comuni la gestione di Enel D è in compresenza con quella di AEM Torino D, sia in Torino (fino al 2001) che in
comuni dell’Area metropolitana e dell’Alta Val Susa, perché confinanti con il territorio cittadino o perché vi sono presenti
infrastrutture di produzione e/o trasporto appartenenti al gruppo AEM Torino, dalle quali si diramano reti locali. In
queste situazioni i dati dei due gestori devono essere sommati.
I dati ottenuti da Enel D non sono però omogenei con quelli di AEM Torino D in quanto per quest’ultima:
• la voce domestico non include gli usi generali degli edifici;
• consumi per terziario, industria e agricoltura sono accorpati in un’unica voce denominata usi diversi da abitazione,
a meno di una voce specifica riguardante l’illuminazione pubblica.
Attraverso successivi approfondimenti sui dati di AEM Torino D (in particolare per il Comune di Torino), è stato possibile
stimare :
• i consumi relativi agli usi generali degli edifici e attribuirli al domestico;
• i consumi per agricoltura;
• i consumi per terziario, come differenza tra il dato provinciale fornito dal GRTN e il totale dei dati rilevati in tutti
gli altri comuni;
• i consumi per industria, come differenza tra il totale usi diversi da abitazione e i valori ottenuti per gli altri settori.
Oltre alle voci di consumo, alcuni comuni vedono indicata anche una voce rivenditori, nella quale sono conteggiate le
partite di energia elettrica scambiate (fisicamente o commercialmente) tra i distributori; caso per caso è stata svolta una
valutazione per la corretta attribuzione di questa componente, come di seguito riepilogato.
Nella prima cintura torinese (Rivoli e Moncalieri) Enel D espone per alcuni comuni le partite di energia ceduta alla rete
di AEM Torino D. Pertanto in questi casi la voce rivenditori non è stata considerata perchè già ricompresa in quanto
indicato dal gestore cittadino.
Negli altri casi tale voce si riferisce alle partite di energia trasferite ai piccoli distributori locali. Di conseguenza i consumi
sono stati determinati sommando i dati di Enel D, quelli di AEM Torino D (ove presente) e la componente rivenditori
opportunamente ripartita per uso in base a stime2.
Per quanto riguarda i consumi del settore trasporti, il GRTN mette a disposizione due dati;
• i consumi provinciali per trasporti, al netto dei consumi per trazione delle Ferrovie dello Stato (FS);
• i consumi regionali per trazione delle Ferrovie dello Stato.
La metodologia precedentemente utilizzata per la redazione del bilancio energetico prendeva in considerazione solo il
primo dato. Attraverso una proporzione basata sulla lunghezza delle linee ferroviarie elettrificate in Provincia di Torino
Vettori energetici
64 4°rapporto sull’energia
1) La raccolta dati non ha potuto interessare anche gli operatori minori in quanto la presenza degli stessi è emersa a fase ormai ultimata, a seguitodi verifiche sui dati. I consumi in questione sono riscontrabili come trasferimenti di energia da parte dei distributori principali e sono comunquedi limitata entità.
2) Per ragioni di brevità, in questa sede non è possibile dettagliare i criteri adottati per le stime, che in generale hanno utilizzato estrapolazionirispetto a dati in anni precedenti oppure rispetto a quelli di Enel D.
rispetto a quelle complessivamente presenti in Regione Piemonte, dal dato regionale FS è stata effettuata una stima del
consumo provinciale e da questa, con modalità analoghe, una successiva stima dei consumi per ciascun circondario.
Questa aggiunta comporta quindi uno scostamento tra i consumi totali ottenuti con le due metodologie.
Infine, per quanto riguarda la voce consumi propri, questa non è stata conteggiata tra gli usi finali in quanto si riferisce
agli autoconsumi del sistema di distribuzione.
3.2.2.2. Raccolta dati di trasmissioneMalgrado le richieste effettuate, per ragioni di riservatezza il GRTN non ha finora consentito l’accesso ai dati di dettaglio
in suo possesso riguardo ai prelievi dei grandi utenti industriali.
Un approfondimento sulla normativa del settore elettrico, in particolare per quanto riguarda la regolazione dei servizi
di trasporto dell’energia elettrica, ha consentito di appurare che i prelievi effettuati dalla rete di trasmissione nazionale
sono comunque soggetti ai corrispettivi per i servizi di distribuzione, da riconoscere all’esercente nel cui ambito di
competenza è ubicata l’utenza. Di conseguenza si può ritenere che nei dati raccolti per la distribuzione sia compresa
anche questa tipologia di consumi.
3.2.2.3. Raccolta dati relativi all’autoproduzione elettricaI dati raccolti fanno riferimento ai prelievi di energia elettrica effettuati dalla rete di distribuzione o di trasmissione
nazionale. Confrontando il totale risultante da tali dati per l’uso industria con i consumi indicati a livello provinciale dal
GRTN emergono differenze comprese tra 600 e 1.000 GWh (10-16%).
Il dato GRTN si riferisce ai consumi complessivi e pertanto include anche l’energia elettrica non prelevata dalla rete
perché autoprodotta. Ne consegue che le differenze di cui sopra possono essere assunte come dati a livello provinciale
della quota di autoproduzione elettrica direttamente consumata senza transitare sulla rete elettrica3.
3.2.2.4. Determinazione dei consumi per usi finaliUna volta consolidati i dati raccolti, sono stati determinati per anno, comune e tipologia d’uso, i quantitativi di energia
elettrica complessivamente destinati ad usi finali. La quota di consumo diretto da autoproduzione non può essere ripartita
a livello comunale in quanto il dato GRTN del consumo per industria (da cui è dedotta) è noto solo in termini aggregati.
Alla luce delle considerazioni esposte al punto 3.2.2.3, il consumo per industria è ulteriormente ripartito come segue :
• industria - consumi diretti da autoproduzione;
• industria - prelievi da rete.
3.2.2.5. Presentazione dei risultatiLa presentazione dei risultati ottenuti è organizzata come segue:
• consumi provinciali;
• consumi dei circondari;
• carte.
3.2.3. Consumi provincialiI consumi totali di energia elettrica sul territorio provinciale sono riepilogati in Tabella 3.4.
In Figura 3.22 è riportato l’andamento dei consumi complessivi dal 1990 al 2003. In Figura 3.23 ed in Figura 3.24 sono
riportate le quote di consumo dei vari utilizzi. La conversione dei GWh in Ktep è stata effettuata sulla base dell'equivalenza
1 kWh = 860 kcal, senza tenere conto, pertanto, del rendimento di conversione elettrica. La Figura 3.25 illustra l’andamento
654°rapporto sull’energia
Vettori energetici
3) Occorre precisare che l’utilizzo dell’energia elettrica autoprodotta da parte di un autoproduttore avviene anche come scambio con la rete ovveroattraverso immissioni di eccedenze di produzione e successive riprese con sfasamento temporale rispetto alle prime. Tali partite di energia elettricasono però già computate in quanto risultano come prelievi dalle reti di distribuzione o trasmissione nazionale.
dei consumi dal 2000 al 2003 per usi civili e trasporti, mentre in Figura 3.26 si riporta l’andamento dei consumi per usi
produttivi dal 2000 al 2003. La voce industria è ora divisa in due parti: industria - prelievi da rete e industria - consumi
diretti da autoproduzione.
In Figura 3.27 si analizza la crescita delle diverse componenti di consumo in percentuale rispetto al 1990.
La Figura 3.28 e la Figura 3.29 riportano la ripartizione nelle diverse quote di utilizzo rispettivamente dei consumi
complessivi e degli usi finali.
Inoltre, dal 2000 in poi, è possibile effettuare analisi dei consumi di energia elettrica con un maggior dettaglio territoriale.
Ad esempio, facendo riferimento alla suddivisione della Provincia di Torino in circondari, in Figura 3.30 sono illustrati i
quantitativi complessivi di consumo per ciascuna area territoriale considerata. Analogamente in Figura 3.31 è riportata
per ciascun circondario la suddivisione dei consumi nelle varie voci di utilizzo.
Vettori energetici
66 4°rapporto sull’energia
Tabella 3.4 - Riepilogo consumi di energia elettrica
BILANCIO ENERGIA ELETTRICA
tipologia uso
Provincia di Torino
domestico
terziario
tot. usi civili
industria
di cui: consumi diretti da autoproduzione
prelievi da rete
agricoltura
tot. usi produttivi
trasporti
totale usi finali
consumi propri
totale consumi
2.414,8
2.288,9
4.703,7
6.595,0
1.063,4
5.531,6
51,5
6.646,5
355,7
11.705,9
25,6
11.731,5
2.459,6
2.344,5
4.804,1
6.648,7
1.044,0
5.604,7
55,3
6.704,0
360,8
11.868,9
24,5
11.893,4
2.444,3
2.461,5
4.905,8
6.027,9
750,5
5.277,4
48,1
6.076,0
370,9
11.352,7
23,4
11.376,1
2.458,7
2.619,1
5.077,8
6.016,6
625,8
5.390,8
55,9
6.072,5
374,9
11.525,2
30,2
11.555,4
Consumi 2000[GWh]
Consumi 2001[GWh]
Consumi 2002[GWh]
Consumi 2003[GWh]
BILANCIO ENERGIA ELETTRICA
tipologia uso
Provincia di Torino
domestico
terziario
tot. usi civili
industria
di cui: consumi diretti da autoproduzione
prelievi da rete
agricoltura
tot. usi produttivi
trasporti
totale usi finali
consumi propri
totale consumi
207,6
196,8
404,4
567,1
91,5
475,6
4,4
571,5
30,6
1.006,5
2,2
1.008,7
211,5
201,6
413,1
571,7
89,8
481,9
4,8
576,5
31,0
1.020,6
2,1
1.022,7
210,2
211,7
421,9
518,3
64,5
453,8
4,1
522,4
31,9
976,2
2,0
978,2
211,4
225,2
436,6
517,3
53,8
463,5
4,8
522,1
32,2
990,9
2,6
993,5
Consumi 2000[ktep]
Consumi 2001[ktep]
Consumi 2002[ktep]
Consumi 2003[ktep]