L'Oscar del giorno lo assegniamo a Tecla Boc-
cardo. La sindacalista della Uil funzione pub-
blica potrebbe diventare a giorni segretaria
regionale del sindacato. Le va riconosciuta la
forte tempra sui problemi a partire da quelli
della sanità. Ed ora potrebbe arrivare a guidare
la Uil Molise in un periodo di forti tensioni sociali
ed economiche e con una politica regionale che
non riesce ad assicurare una programmazione
in grado di affrontare i problemi sul tappeto. Ci
auguriamo che la dinamica sindacalista conti-
nui sulla strada intrapresa.
Il Tapiro del giorno
a Associazione
Costruttore di Eventi
Il Tapiro del giorno lo diamo ad Associazione
Costruttore di Eventi. L'associazione aveva or-
ganizzato una manifestazione all'ex Romagnoli,
l’esibizione di una vasta gamma di dj, nazionali
ed internazionali. Il Comune non ha ritenuto di
rilasciare la relativa autorizzazione perchè l'as-
sociazione non ha pagato l'occupazione del
suolo pubblico. "Pagamento questo che però
non è avvenuto”, ha detto il sindaco Battista.
Perchè, con un biglietto d'ingresso previsto di
20 euro non si è provveduto a pagare la tassa di
occupazione suolo pubblico?
GIORNALE SATIRICO
30.000 copie in omaggio
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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO
L’Oscar del giorno
a Tecla Boccardo
Gli apparati di sostegno alla politica del vice presidente della
giunta regionale del Molise Michele Petraroia ieri, nel corso
della tavola rotonda sul tema “Il Molise tra nuova emigrazione
e flussi di immigrazione e solidarietà”, hanno dato un saggio
della loro capacità e bravura.
Tema ampio, aperto ad ogni sorta d’incursione politica, dia-
lettica, sociale, culturale. Come piace a Petraroia che della ta-
vola rotonda è stato il coordinatore. L’iniziativa è dei Cristiano
Sociali che - è noto -, al pari degli Eco.Dem, sono attigui a Pe-
traroia svolgendo con buona lena il compito di ampliarne il pen-
siero e, dove possibile, l’azione. Oggi, ad esempio, in
collaborazione con l’Associazione sociale e culturale “G. Tede-
schi”, toccheranno molti punti sensibili, a cominciare da questo
dato: il 44,8% dei molisani non riesce più a sbarcare il lunario
e sempre più spesso la soluzione è quella di emigrare verso re-
gioni nazionali, europee ed extraeuropee più attrattive. Quindi
saranno affrontati i problemi dell’immigrazione nella loro com-
plessità, e il corollario dei gesti di solidarietà di cui si contor-
nano. Nel Molise sono 640 i migranti provenienti dall’Africa e
dalle nazioni in guerra (Libia, Siria Iraq, Afganistan, Somalia)
che richiedono e attestano “un forte impegno degli attori socio-
economici e di parte della classe politica molisana”. Nella parte
politica certamente è attore e protagonista Michele Petraroia,
che con i Cristiano Sociali e la “G.Tedeschi” spazia da un capo
all’altro del Molise in convegni, incontri, dibattiti. I temi sociali e
della solidarietà hanno una loro valenza politica e il vice presi-
dente della giunta regionale li cavalca con costanza e abilità
dialettica, felicemente al riparo dei suddetti apparati di sostegno
che non mancano di sottolinearne l’impegno e la presenza.
D’Altronde esempi molisani di solidarietà non mancano,
fanno sapere i Cristiano sociali. Sulla scia di Suor Filomena
Zappone, che dal 1968 gestisce gli orfanotrofi di Touboro e
Ngaoundéré, e di Padre Antonio Germano che dal 1977 presta
la sua opera missionaria in Chuknagar in Bangladesh. La rete
solidaristica regionale annovera circa 20 associazioni che ade-
riscono al Banco Alimentare che mensilmente distribuisce cibo
alle famiglie in difficoltà. A petto di questa condizione generaliz-
zata di difficoltà, sempre dalla tavola rotonda, verrà fuori – come
piace soprattutto a Petraroia – che nel Molise c’è chi “continua
a sperare e a lottare sporcandosi quotidianamente le mani”.
Piace soprattutto a Petraroia far sapere in giro (e che la voce si
diffonda!) che a sperare e a lottare sono i “ragazzi che in questi
giorni stanno aderendo ai bandi regionali per l’autoimpiego (by
Petraroia – ndr); sono coloro che investono sulle proprie com-
petenze e si inventano nuove attività su un territorio per anni
violentato da logiche assistenzialistiche e disfattiste (dagli a Mi-
chele Iorio, salvo poi a chiedere collaborazione e solidarietà! –
ndr); sono i volontari che con poche risorse e tanta forza di vo-
lontà cercano di valorizzare tutto il bello che la nostra terra ha
da offrire “.
Un Molise double-face: bianco e nero; povero e ricco; rasse-
gnato e reattivo. Tutto e il contrario di tutto. Condizione splen-
dida per i politici demagogici, camaleontici, arruffapopoli. A
riprova di quanto diciamo, il sottotitolo del tema della tavola ro-
tonda (“Il Molise tra nuova emigrazione e flussi di immigrazione
e solidarietà”) è il seguente: “Dal messaggio di Papa Francesco
sul patto per il lavoro al rilancio di un progetto di riforme regio-
nali radicali”.
Come siano conciliabili lo sanno solo Petraroia e chi gli tiene
bordone.
Dardo
231 agosto 2014
Oggi, nella sala convegni del Convento S. Giovanni Battista a cura dei Cristiano
sociali, Tavola rotonda sul tema “Il Molise tra nuova emigrazione e flussi
di immigrazione e solidarietà: dal messaggio di Papa Francesco sul patto
per il lavoro al rilancio di un progetto di riforme regionali radicali”
TAagliolto
di Antonio Tedeschi
Riscontro l'esternazione di Ivan Forte, a seguito della mia
presa di posizione. Ribadisco: mi interessano i problemi della
mia Regione soprattutto, per cui il pettegolezzo lo lascio ad
altri!
Mi fa piacere constatare che Ivan Forte, lo scorso agosto si
trovava a Roma intento a sostenere Berlusconi e non ho dubbi
in proposito. Senza tema di smentite, affermo ancora una volta
che nel gennaio 2013,invece, il Forte si trovava presso la sede
di Aldo Patriciello, occupato insieme a questi ed ad altri, a sti-
lare le liste di Rialzati Molise a sostegno di Frattura.
Se dobbiamo dirla tutta, il vero ed insormontabile problema
è che Forte, insieme al suo sodale, rappresenta una politica
vecchia, fatta di interessi , e completamente distante dalla re-
altà Molisana.
Hanno occupato il Partito, ma non il cuore della gente.
Per quanto mi riguarda, farò di tutto per evitare che il Centro
- Destra finisca nelle mani di costoro, ossia di chi ha contribuito
alla distruzione del tessuto economico della nostra Regione.
Il mio vuole essere un appello rivolto alle persone pulite,
oneste, che vogliono una vera rinascita del Molise, all'insegna
di una politica nuova.
Sento il dovere di ringraziare tutti coloro, e sono tanti, che
hanno avvertito il bisogno di sostenermi ed incoraggiarmi nella
mia iniziativa.
L’intervento
Patriciello non è il nuovo Centrodestra, svegliati
Un Molise double-face: bianco e nero; povero e ricco; rassegnato e reattivo. Tutto e il contrario di tutto. Condizionesplendida per i politici demagogici, camaleontici, arruffapopolo
Cicero pro Petraroia
“Est modus in rebus”. Ci sono Regioni che sanno di-
fendere i propri interessi e Regioni, al contrario, inca-
paci di farlo. In quest’ultima categoria svetta la Regione
Molise che, ad esempio, a differenza della consorella
toscana, non è capace di farsi valere nei confronti di
Trenitalia colpevole, a maglie larghe, di una lunga serie
di intoppi e di disagi procurati ai viaggiatori molisani di-
retti a Napoli e a Roma.
La cronaca regionale è zeppa di corrispondenze in
cui si segnalano accidenti di varia natura (carrozze
sporche, porte che non funzionano, guasti alle motrici,
ritardi mai giustificati e comunicati ai passeggeri, sop-
pressione di corse, e chi più ne ha più ne metta) a di-
mostrazione della assoluta inincidenza della Regione
Molise a mettere in chiaro le cose e, soprattutto, a chie-
dere e ad ottenere il pagamento delle penali contrat-
tuali. Differentemente, la Regione Toscana – riferiscono
le cronache nazionali – per gli stessi accidenti capitati
ai viaggiatori molisani ha imposto a Trenitalia di pagare
una penale di oltre 600mila euro.
La differenza di comportamento è talmente evidente
che esime il cronista dal commentarla.
Ciò vuol dire soprattutto che la Regione Toscana, a
differenza della consorella molisana, ha messo in atto
tutti i controlli previsti dal contratto di servizio con Tre-
nitalia per vedere sanzionate le violazioni degli stan-
dard di qualità del viaggio. A tale scopo non ha infatti
lesinato uomini e risorse.
Le cronache toscane riferiscono che sono stati 145
gli ispettori inviati sui treni dalla Regione e che i con-
trolli effettuati alla fine hanno sommato una cifra astro-
nomica: 14.263 nel solo 2012. Cosa abbia fatto e in che
misura la Regione Molise non siamo in grado di quan-
tificarlo in quanto la Regione Molise si guarda bene dal
mettere in luce i propri doveri e le proprie responsabi-
lità.
L’unica certezza sono e rimangono i problemi e le in-
soddisfazioni dei viaggiatori molisani alle prese con
Trenitalia sulle tratte ferroviarie per Napoli e Roma, pro-
blemi e insoddisfazioni puntualmente e reiteratamente
riportati dalle pagini dei giornali e dai microfoni delle
radio e delle televisioni locali.
Non risulta invece alcuna notizia sui controlli regionali
e sui risultati, semmai sono stati fatti. Per cui, mentre in
Toscana il disagio procurato ai viaggiatori ha generato
un costo salatissimo per Trenitalia, nel Molise il disagio
sofferto dai viaggiatori rimane inopinatamente un van-
taggio economico per la società di trasporto su rotaia.
Ribadiamo: “Est modus in rebus”.
Ci sono Regioni che sanno difendere i propri interessi
e Regioni, al contrario, incapaci di farlo.
Dardo
331 agosto 2014
TAagliolto
Caro Presidente con la presente per portare alla
Vostra attenzione alcune considerazioni in merito
all’iter di approvazione del calendario venatorio.
La legge regionale 19/93 all’art. 28 cita: Entro e
non oltre il 15 Giugno la Giunta regionale, sentiti
l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (ora ISPRA)
e la competente commissione consiliare, approva e
pubblica il calendario ed il regolamento relativo al-
l’intera stagione venatoria (omiss).
Entro e non oltre…… , non oltre che cosa signi-
fica ? Che oltrepassato il limite non c’è possibilità di
rimediare o che poi è tutto possibile e approviamo
il calendario a ridosso della stagione venatoria? Lei
presidente o assessore incaricato ( perche nel frat-
tempo la delega e stata data) si sta rendendo conto
che sta offendendo l’intelligenza dei seguaci di Diana
e comunque non sta rispettando una legge ? Sia Na-
zionale che Regionale?
Non state rispettando la legge.
Vergogna, perché e pur vero che avete ereditato
guasti dal passato, ma è pur vero che vi state com-
portando pressoché allo stesso modo. Approviamo,
non approviamo, aspettiamo l’ultimo momento utile,
forse non fanno in tempo a fare ricorso: Presidente
ed assessore a che gioco state giocando ? Siete così
diversamente di sinistra che compiendo il giro siete
tornati a destra ? O non lo siete mai stati?( di sinistra
intendo) Lei o chi per Lei, sta realizzando che sta fa-
cendo magre figure e state attuando le stesse meto-
dologie dei vostri predecessori pur di accontentare
quei quattro “interlocutori” che vengono a bussare
ai vostri scranni regionali per avere una certa visibi-
lità e poter poi eventualmente arrogarsi il merito di
aver fatto tutto il meglio per la Caccia.( e se poi
non ci sono riusciti va bè pazienza).
In tutto ciò le associazioni venatorie dove sono, in
vacanza anche loro ? Perché non difendono i diritti
dei cacciatori in maniera chiara ed inequivocabile.
Dove sono e dove sono state quando era sotto gli
occhi di tutti che più il tempo passava e più in man-
canza delle prescrizioni di legge la caccia nella re-
gione ogni anno si fa più restrittiva. Date una
occhiata agli altri calendari venatori in regioni dove
tutti e dico tutti hanno fatto e fanno il loro dovere
nei confronti della attività venatoria. Fanno solo pro-
clami e dichiarazioni con le quali fare adeguata cam-
pagna tesserativa. Dove sono le associazioni
venatorie che ben sanno che e più di un anno che
non esiste la commissione di abilitazione per l’atti-
vità venatoria e ci sono persone che non riescono
per mancanza della stessa a poter esercitare la cac-
cia nonostante che abbiano pagati i certificati occor-
renti e che tra l’altro sono anche scaduti.
E adesso che cosa succede? Vi inventerete qualche
delibera dell’ultimora per poter anticipare qualche
giornata di caccia e qualche specie in barba a tutte
le norme per prestare il fianco ad eventuali ricorsi
che potrebbero sospendere l’attività venatoria? Il
merito o il demerito di chi sarà?
Tutto questo è un film già visto, Vi state compor-
tando alla stessa stregua dei vostri predecessori. As-
sessori e consiglieri prima di voi hanno mostrato la
via da seguire e bisogna riconoscergli il merito di es-
sere degli ottimi maestri. Anche se alla luce dei fatti
non vi era alcun bisogno, vi state dimostrando di es-
sere ben preparati.
Per adesso mi fermo qui, e vorrei permettermi di
esprimere qualche consiglio a Lei presidente, visto
che ha dichiarato di accettare qualsiasi contradditto-
rio con i cittadini nei limiti della correttezza e nelle
diversità di opinioni: stia a sentire i consigli della
struttura preposta alla preparazione del calendario
sia per evitare danni e sia perché ben sappiamo che
l’eredità che lei ha ricevuto anche in materia vena-
toria, ha bisogno di tempo per apportare correttivi
che ci permettano al pari di altre regioni di avere di-
gnità di trattamento; dimostri alacrità tenacia e im-
mediatezza per costruire nel prossimo futuro solide
basi perché noi cacciatori possiamo fruire in maniera
libera e totale della nostra passione; non stia a sen-
tire le voci di coloro che si spacciano come deposi-
tari delle soluzioni in materia venatoria perché sono
gli stessi che dobbiamo ringraziare per averci por-
tato a questo punto ( non ereditate anche loro); ul-
timo ma non per ultimo riconoscere che si può
avere una falsa partenza potrebbe essere utile, l’im-
portante però è non perseverare.
Un consiglio anche ai cacciatori o presunti tali, leg-
gete bene il futuro calendario venatorio e vi accor-
gerete che la nostra unica arma non sono le
doppiette, ma il non pagare né le tessere associative
e né le tasse di concessione governative, per un anno
si dovrebbe attuare lo sciopero venatorio. (Magari
fosse possibile)
Anche quest’anno ho atteso la pubblicazione del
calendario venatorio per poter esercitare un mio di-
ritto, per il quale si pagano bei soldini, e anche
quest’anno avete perseverato a non rispettare la
legge. Anche quest’anno vi inventerete delibere
strane, e deroghe dell’ultimo minuto per non rispet-
tare la legge, anche questo anno siamo sotto tiro di
possibili ricorsi che potrebbero bloccare la caccia, (
speriamo che gli anticaccia continuino a non capirci
nulla), anche questo anno ci sarà la corsa ai tesserini(
e i cacciatori anche questo anno si lamenteranno) .
Se tutto ciò potrebbe danneggiarmi come utente,
non e una minaccia, ci vedremo nelle sedi oppor-
tune.
Sarebbe bello che qualche dirigente di associa-
zione venatoria facesse sentire una voce fuori dal
coro, ma non è successo per altre cose più impor-
tanti e non credo che succeda ora, anche nel loro
piccolo sono amministratori, ma a tutto può esservi
un inizio.
Non mi voglio dilungare oltre, anche se ci sareb-
bero molte cose da dire, ma non è più tempo, ab-
biamo quello che ci meritiamo
Mi aspettavo chiarezza e serietà soprattutto per-
ché tra i Suoi voti c’è anche il mio.
Buon lavoro.
Ps. L’assessore alla caccia potrebbe anche fare una
conferenza dibattito per spiegare le sue scelte. O
no?
Zed
La montagna ha partorito il topolinoLettera aperta al presidente della Regione Molise
La Regione Molise finora non è riuscita a farsi risarcire da Trenitalia
le varie disfunzioni lamentate dai viaggiatori
Esiste un protocollo a garanziadella qualità del viaggio?Non si hanno notizie sui controlli e sui risultati, semmai sono stati fatti
di Filippo Poleggi*
Mentre ieri inneggiavamo all’avio del-
l’azione dell’Autorità dei trasporti è venuta
fuori la” doppiezza” di Ferrovie Italiane che
con una delle sue società ha trattato con
l’Assessore Nagni i progetti d’innovazione
che da anni anche noi perseguiamo, con
l'altra sua società preparava il colpo alla
schiena sconfessando gli accordi per con-
sentire alla Regione Molise il rientro gra-
duale dal suo debito.
Abbiamo sostenuto con tutta la nostra
possibile forza lo sforzo dell’Assessore
Nagni ma lo abbiamo sempre messo in
guardia; non ci siamo mai fidati e non ci fi-
diamo del sistema Ferrovie Italiane. Par-
liamo di sistema perché non facciamo la
guerra ai mulini a vento. Siamo “glocal”,
agiamo locale e pensiamo globale. In questo
caso “ globale” è la riforma delle Ferrovie
dello Stato, spacchettata in due società ;
una per la gestione della rete, l’altra del mo-
vimento e dei passeggeri con varie sottoar-
ticolazioni. Nelle intenzioni del legislatore
l’organizzazione in due società Autonome
doveva servire ad una maggiore flessibilità
‘ rapidità e agilità d’intervento in una fase di
transizione verso la liberalizzazione del set-
tore; mancando la liberalizzazione si è tra-
dotta in una duplicazione della burocrazia,
guerra tra le due società, lievitazione dei
costi. Non ci fidiamo per questa organizza-
zione e gli ultimi accadimenti confermano la
nostra dichiarata diffidenza confermando
che abbiamo ragione a denunziare la anni la
necessità di una riforma.
C’è speranza: l’entrata in campo recente
dell’Agenzia del trasporto. Ci fidiamo nel-
l’Autorità Andrea Camanzi per la sua com-
petenza nella materia per la quale ha
ricevuto incarico e che, nella recentissima
prima relazione resa alla Camera dei depu-
tati, ha dichiarato che il suo maggiore sforzo
sarà per attivare la liberalizzazione del set-
tore; vogliamo vedere presto il trasporto
come la telefonia. godibile a prezzi accessi-
bili e meccanismi di tutela per i cittadini che
sanno e vogliono usarli. All’Assessore Nagni
diciamo di non limitarsi a minacciare, conti-
nui a trattare con lealtà e convinzione ma in-
tanto lavori alla predisposizione della
procedura di evidenza pubblica, cosa che
consigliamo da tempo, per la quale offriamo
la nostra piena collaborazione
*Presidente del Forum TPL Molise
Continuano i festeggiamenti dei venti anni dell’Associa-
zione Nazionale Città dell’Olio (ANCO) che si conclude-
ranno, nella prossima metà di dicembre, a Larino, la città
che l’ha vista nascere.
L’altro giorno, con i nuovi vertici dell’Anco del Molise, An-
tonio Sorbo, sindaco di Venafro, e Assunta D’Ermes, vice-
sindaco di Larino, l’applauso, per questa ricorrenza, di
Poggio Sannita, il piccolo centro della provincia di Isernia
che ha dato subito la sua adesione, quando, all’inizio del
1994, ho parlato agli amministratori ed ai dirigenti molisani
di questa mia idea.
Soprattutto della voglia di far nascere, dopo aver avuto il
pieno assenso dell’Enoteca Italiana di Siena (nel 1987 culla
delle Città del Vino) e dell’allora presidente Riccardo Mar-
gheriti, a Larino e nel Molise, la mia terra, le Città dell’Olio
da affiancare a quelle del Vino. Sentivo lo stesso entusia-
smo di quando avevo accolto e fatta mia l’idea di Elio Archi-
mede di associare i territori del vino e di rendere i sindaci,
ancor prima dei produttori, responsabili di una coltivazione,
la vite, che, con il suo vino, era tanta parte di quel patrimo-
nio storico-culturale, paesaggistico – ambientale e così ricco
di tradizioni.
Tanto da trasformare il vino in un testimone importante, e,
nella gran parte dei casi, il più importante di questo o quel
territorio che del vino era l’artefice primo della qualità.
L’olivo, con il suo olio, aveva le stesse ragioni della vite con
il suo vino, anzi qualcuna in più, soprattutto quelle legate
alla cucina e alla tavola, alla salute del consumatore nel mo-
mento in cui non aveva l’alcol da giustificare.
Ero, oltretutto, dopo i cinque anni che mi avevano visto di-
rigere l’Associazione delle Città del Vino, non solo convinto
della validità dell’idea, ma, visto che coinvolgevo l’olivo e la
mia terra, ancor più entusiasta. Caratteri – ci tengo a sotto-
linearlo - che sono in piena sintonia con le esigenze del con-
sumatore, in particolare quello che vuole dalla tavola una
risposta, certo, al piacere e al gusto, ma, anche, al benes-
sere fisico che l’olio è in grado di dare.
Un consumatore, grazie anche alle mirate iniziative delle
Città dell’Olio, sempre più preparato ed esigente, con l’olio,
per secoli panacea contro ogni male, che ha tutto per reci-
tare una nuova parte, quella della prevenzione, con le sue
proprietà e peculiarità, in particolare la sua fama di potente
antiossidante essenziale per godere la salute.
Oggi l’Anco, forte di oltre trecentocinquanta soci e della
sua “Carta dei Fondamenti”, che ha saputo anticipare i tempi
e, come tale, di grande attualità, ha uno straordinario ruolo
da giocare in questa fase di “Rinascimento” dell’olio, cioè
del passaggio da un consumatore che non ha mai cono-
sciuto l’olio, quello extravergine di oliva, o lo conosce solo
per sentito dire, e un consumatore che dell’olio sa e vuole
sapere tutto per le ragioni che prima sottolineavo.
Oltretutto, a vent’anni è quasi d’obbligo un cambiamento,
che, nel caso specifico delle Città dell’Olio, riguarda relati-
vamente l’immagine, ma soprattutto la voglia di raggiungere
nuovi traguardi e cogliere nuovi straordinari successi.
I valori riportati nella “Carta dei Fondamenti” dell’Associa-
zione, espressi in dieci punti nel documento che ha dato vita
alle Città dell’Olio e che, come poco prima scrivevo, sono
tutti di grande attualità, ha saputo anticipare i tempi al punto
da poter programmare, oggi, i prossimi vent’anni.
Penso, in primo luogo, al valore del territorio quale conte-
nitore di un ricco patrimonio di biodiversità e origine della
qualità dell’olio, espressione di ambiente e paesaggio, come
pure di storia e di cultura o, anche, quelli strettamente legati
alle tradizioni.
Un valore espresso nei fondamenti:
1. La città dell’olio esprime l’origine dell’olio e come tale la
qualità;
2. E’ il luogo dell’ospitalità con consolidate tradizioni le-
gate alla memoria storica del proprio territorio;
3. Tutela e promuove l’ambiente e il paesaggio olivicolo
o, anche,
4. Diffonde la storia e la cultura espresse dell’olivo e
dall’olio. Penso, anche, all’impegno a eleggere l’olio, e non
solo l’olio, testimone di questo territorio, come nei fonda-
menti: 5. Attiva, con la collaborazione dei produttori locali, il
riconoscimento della denominazione di origine per una va-
lorizzazione dell’immagine dei caratteri dell’olio dop sui mer-
cati del mondo e per garantire il consumatore, e fondamento
7. Elabora, insieme con le altre città a d. o. e le istituzioni
aderenti, norme capaci di tutelare e valorizzare le aree ad
alta vocazione olivicola e gli ambienti storici dell’olio.Nel fon-
damento
6 c’è l’attenzione alla biodiversità olivicola italiana, ricca di
oltre 500 varietà autoctone, quando dice “Incentiva lo studio,
la ricerca e la sperimentazione per una valorizzazione delle
varietà locali ed i caratteri degli oli”. Per poi chiudere con
un’attenzione speciale alla comunicazione di un mondo par-
ticolare, qual è quello dell’olivo e dell’olio, il fondamento
8. Programma la diffusione dell’olivo e la produzione del-
l’olio in stretto rapporto alle dinamiche del mercato;
9. Promuove seminari, incontri, dibattiti sui risultati relativi
alla ricerca ed alla sperimentazione in campo olivicolo, con
particolare attenzione alla qualità ed al suo stretto rapporto
con la buona salute; punto
10. Partecipa alle iniziative per una informazione ed edu-
cazione del consumatore ad una corretta alimentazione. Un
insieme di impegni portati avanti con successo dall’Associa-
zione Nazionale delle Città dell’Olio con le sue articolazioni
regionali.
Pasquale Di Lena
431 agosto 2014
TAagliolto
Biodiversità, legame col territorio, ospitalità e memoria storica.
La sfida sta nel passaggio da un consumatore che non ha mai
conosciuto l’extra vergine di oliva, o lo conosce solo per sentito
dire, e un consumatore che dell’olio sa e vuole sapere tutto
La doppiezza delle Ferrovie
Le Città dell'olio e le carte per il Rinascimento dell'extra vergine
CAMPOBASSO. Previsioni rispet-
tate, il Consiglio dei ministri non ha trat-
tato il famigerato punto 11 della riforma
della giustizia che prevedeva, di fatto,
la chiusura della Corte d’Appello di
Campobasso e dei tribunali di Isernia e
Larino. Scampato, per ora, il pericolo,
l’Anm del Molise che aveva preannun-
ciato il rinvio dice ufficialmente no al
provvedimento e mette in agenda ini-
ziative adeguate per scongiurarlo del
tutto.
"Non è vero che la presenza della
Corte d’Appello a Campobasso deter-
mina una diseconomia sul piano dell’ef-
ficienza e della qualità del servizio
giustizia – sostiene il presidente della
sezione Vincenzo Di Giacomo – perché
i livelli ed i tempi di produttività della no-
stra Corte sono non solo del tutto posi-
tivi, ma anzi anche superiori alla media
nazionale”. L’Anm segnala, in secondo
luogo, i disagi enormi per il personale,
gli avvocati, le parti processuali e i testi-
moni nel dover raggiungere la nuova
Corte di riferimento, lunghi viaggi per
svolgere una causa che si aggiunge-
rebbero agli ancora troppo lunghi tempi
dei processi. Inoltre, la chiusura della
Corte e della procura generale provo-
cherebbe la chiusura automatica degli
altri uffici distrettuali (tribunale e procura
dei minori, tribunale di sorveglianza, di-
rezione distrettuale antimafia, avvoca-
tura distrettuale dello Stato).
Senza contare – sottolinea l’Anm –
importanti presidi per la lotta alla crimi-
nalità quali i comandi regionali delle
Forze dell’Ordine e magari (specie su
Isernia) anche quelli provinciali, la pre-
fettura e la stessa questura.
E, ancora, il Tar, la Corte dei conti, la
commissione tributaria regionale. tutti
uffici che potrebbero subire la stessa
sorte della Corte d’Appello e, probabil-
mente, dei tribunali di Isernia e Larino.
Un processo a catena che potrebbe
sradicare e travolgere gli uffici dello
Stato sul territorio". In definitiva, anche
per l’Anm la revisione della geografia
giudiziaria potrebbe risolversi nella per-
dita dell’autonomia regionale.
Dunque, le prossime tappe.
Il 3 settembre il presidente dell’Anm
Molise Vincenzo Di Giacomo, il segreta-
rio Nicola D’Angelo e il presidente del
Consiglio distrettuale forense Demetrio
Rivellino incontreranno al ministero
della Giustizia il sottosegretario Cosimo
Ferri.
La questione ‘molisana’ sarà portata
anche alla riunione dell’Anm dell’11 ot-
tobre.
531 agosto 2014
TAagliolto
di Michele Iorio
Credo che qualche amico di Michele Petra-
roia dovrebbe avere la compiacenza di avver-
tirlo del fatto che da un anno è mezzo è vice
presidente della regione e assessore al lavoro.
Un incarico che fino ad oggi ha prodotto una
crisi sproporzionata con effetti di gran lunga
superiori a quelli creati dalla crisi nazionale e
internazionale da anni in corso nell’Italia e del
sud. I dati sono riscontrabili dalle varie analisi
e statistiche che dovrebbero essere conosciute
anche da Petraroia: relazioni Banca d’Italia,
Istat, Osservatorio di Mestre. Ma soprattutto i
segni di questo tracollo sono riscontrabili nelle
strade e tra i cittadini di tutti e 136 i comuni del
Molise.
La sua è stata una gestione, lo dico da mo-
lisano, purtroppo disastrosa ed è ancor più tra-
gico il fatto che non solo non si pensa ad un
minimo di strategia per porvi rimedio, ma si
cerca di distrarre l’attenzione scaricando ogni
colpa sul passato. Innanzitutto l’amico di Pe-
traroia gli dovrebbe anche ricordare che
quando al governo c’ero io e il centrodestra la
GAM era aperta e in piena operatività con i
suoi operai e gli allevatori, lo era anche l’It-
tierre, lo Zuccherificio e tante altre aziende che
ora o sono completamente chiuse o lo stanno
facendo in questi giorni. Il Molise aveva dati
economici, di PIL e occupazionali, che ne fa-
cevano la prima regione del Mezzogiorno con
livelli del Lazio e dell’Abruzzo.
E’ bastato un anno di Petrarioia e del centro
sinistra, con i loro tavoli, le loro lunghe disqui-
sizioni e i confronti infiniti per far scendere il
Molise in tutte le classifiche e porlo in questa
condizione drammatica. Occorrono azioni con-
crete e non chiacchiere caro Petraroia. Ai tanti
disoccupati del Molise, alle aziende che chiu-
dono perché soffocate dai debiti con le banche
e dal crollo della domanda interna, le commis-
sioni di inchiesta non servono.
Personalmente non ho problemi a vedere at-
tiva una commissione di inchiesta sul passato,
purchè essa si occupi certo degli anni del mio
governo, ma analizzi parimenti questo anno e
mezzo del governo di Petraroia e Frattura.
Petraroia sa di essere assessore?L'intervento
Giustizia, per ora Molise salvoL'associazione magistrati punta ad evitare la chiusura della Corte d'Appello
Egregi signori,
Il Nostro derelitto Molise rischia un ulteriore depauperamento, che ne
decreterebbe, di fatto, la fine.
Le voci che provengono da Roma, fanno temere per la sorte della
Corte di Appello di Campobasso, così come per la sorte dei Tribunali di
Larino e di Isernia, con la conseguenza di privare il cittadino molisano di
un servizio essenziale.
Un eventuale smantellamento dei presidi giudiziari molisani, anche di
uno solo di essi, avrebbe ricadute esiziali sulla gente. Il ricorso alla giustizia
diverrebbe non solo più costoso, ma addirittura quasi impossibile. Il cit-
tadino che domanda giustizia, non avrebbe un presidio al quale rivolgersi.
Il cittadino chiamato a testimoniare in un processo, dovrebbe sobbar-
carsi gli oneri di una trasferta, addirittura verso altre regioni.
In termini di ricaduta sul territorio, lo smantellamento degli uffici giu-
diziari comporterebbe la chiusura, o comunque, il ridimensionamento
dei presidi dell’Arma dei Carabinieri, il ridimensionamento della forze
della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza. In definitivo un ulteriore im-
poverimento di quella che è forse la Regione più povera e più bistrattata
d’Italia.
Il Sig. Prefetto, il sig. Questore, ciascuno per quanto di competenza, de-
vono mettere il potere centrale sull’avviso che, con il venire meno dei
presidi giudiziari, quella che dal punto di vista della criminalità era consi-
derata un’isola felice, diventerà terra di conquista per le bande criminali
che fino ad oggi si è riuscito a fronteggiare.
Alle ambasce di cui soffre la sanità molisana, si aggiungerebbero le am-
basce per la privazione del servizio giustizia. Due servizi essenziali, quello
della sanità e quello della giustizia, rischiano di venire smantellati. La so-
cietà civile deve reagire!!!!
Le categorie professionali e le associazioni tutte sono chiamare a levare
la voce contro questa ulteriore spoliazione!!!
Le istituzioni e la politica devono fare quadrato, per scongiurare il pe-
ricolo. Tutti, tutti, tutti, devono rispondere al grido di dolore che oggi si
leva dall’avvocatura del Basso Molise, che si mobilita non per difendere i
propri interessi, ma perché si fa interprete degli interessi della gente.
Ognuno, per quello che può fare, è chiamato a collaborare, è chiamato a
sensibilizzare il vicino, a sensibilizzare l’amico, a sensibilizzare il collega.
Tutte le categorie, tutte le associazioni, tutte le persone consapevoli, sono
invitate a far pervenire all’Ordine degli Avvocati di Larino, il loro grido di
dolore, il loro grido protesta.
Un grido collettivo, una protesta collettiva, deve servire ad indurre il
potere centrale a riporre nel cassetto la paventata improvvida iniziativa.
Il Molise ha diritto di continuare ad esistere; la gente Molisana ha diritto
ai servizi essenziali; il cittadino molisano non è un cittadino di serie infe-
riore!
L'Ordine degli Avvocati di Larino
Se va via la Corte d'Appello è un impoverimento per tutti
La delega tra le più corpose di
quelle assegnate agli assessori dal
sindaco Battista, la detiene Emma
De Capoa, titolare delle attività cul-
turali, degli spettacoli, dell’istru-
zione, dello sport,
dell’associazionismo e delle politi-
che giovanili nonché dell’educa-
zione alla legalità, delle pari
opportunità e della sanità urbana.
Sarà per il rango che evoca il co-
gnome, sarà che la signora De
Capoa è particolarmente predispo-
sta alle materie che le sono state
date, sarà che come le colleghe Bi-
biana Chierchia e Alessandra Sal-
vatore è mossa da un fortissimo
spirito di servizio. Sta di fatto che
le attese che la circondano sono
tante e tutte motivate. Campo-
basso si porta addosso un abito
consunto e sdrucito che gli viene
da anni passati in povera e vuota
attività in fatto di manifestazioni ed
eventi culturali, spettacolari e spor-
tivi. Ha bisogno di cambiarsi, di
darsi un aspetto e un tono diversi e
possibilmente confacenti a un ca-
poluogo di regione. Pare che l’as-
sessore sia determinata nella
ricerca dei mezzi e dei sostegni
che le consentano di centrare
l’obiettivo. Mancando di altre infor-
mazioni ci limitiamo a supporre
che l’impegno assessorile sia nella
fase d’avvio, prevalentemente im-
prontato al reperimento degli stru-
menti, delle collaborazioni e delle
strutture necessarie. Ciò perché,
per quanto riguarda la cultura, gli
spettacoli e lo sport, non abbiamo
spunti ed appunti su cui impiantare
una considerazione ampia e circo-
stanziata. Mentre, ad esempio, per
ciò che riguarda la sanità urbana,
l’assessore qualcosa l’ha detto,
partendo da una necessità condi-
visa da molti: la sanificazione degli
edifici comunali dall’amianto. Que-
stione seria, per la pericolosità del
materiale e per le gravi conse-
guenze che genera a chi ne viene
a contatto. Esordio responsabile,
quindi, in materia di sanità urbana
che per la prima volta, crediamo,
faccia titolo in un assessorato a
Palazzo san Giorgio. Tra gli edifici
comunali, il primo a meritare una
verifica sulla presenza o meno
dell’amianto sembra essere pro-
prio il municipio. Vedremo come si
svilupperà la faccenda appena
aperta dall’assessore De Capoa. Il
cui “nobile” cognome evoca anche
una priorità tra gli interventi sanifi-
catori che si sarebbe preposto.
Mettere mano, con l’urgenza del
caso, alla rimozione dell’amianto
(la cui esistenza è accertata) nella
struttura dell’omonimo ex Orfano-
trofio. Lo stabile ha fatto storia a
Campobasso, dono della contessa
De Capoa, alla fine del diciannove-
simo secolo, e per decenni ha ac-
colto orfanelle, per poi finire, allo
stato delle cose, in condizioni di
precarietà funzionali e gestionali,
oggetto di controversie giudiziarie,
praticamente lasciato all’insulto del
tempo.
Anche se in modo quasi clande-
stino (la qual cosa conferma il
grado di disinteresse per questa
struttura da parte del Comune)
pare venga frequentato dai soci di
un circolo per anziani. Vicissitu-
dine anche questa delle tante che
sono seguite alla chiusura dell’Or-
fanotrofio nelle quali, a diverso ti-
tolo e con diverse finalità, sono
stati coinvolti la Regione, la Prefet-
tura e l’Arcivescovado. L’asses-
sore De Capoa, facendo leva sul
suo cognome, ha motivazioni suf-
ficienti, vogliamo credere, per met-
tere di nuovo a fuoco la faccenda
dell’ex Orfanotrofio nelle sue pie-
ghe amministrative, legali e funzio-
nali e, come ha detto di voler fare,
di bonificare la struttura dal “ve-
leno” dell’amianto. Non le sarà di
conforto sapere che appena qual-
che anno fa la Regione ha stan-
ziato solo 200mila euro per una
campagna di cui non s’è saputo
granché, tesa a togliere dal territo-
rio regionale i focolai d’inquina-
mento d’amianto. Purtroppo,
senza soldi non si cantano messe!
Dardo
Il gruppo di opposizione mostra vicinanza ai genitori
dell'Istituto Comprensivo di Sant'Elia a Pianisi, diffon-
dendo una nota sulla vicenda. Con ordinanza n.
3508/2014 il Consiglio di Stato ha accolto in via caute-
lare il ricorso dei genitori contro la decisione del tempo
pieno. In ottemperanza al contenuto dell'ordinanza dei
giudici, la dirigente scolastica ha convocato , domani
pomeriggio, una riunione per effettuare il "riesame" del
procedimento, garantendo la partecipazione degli inte-
ressati.
Il gruppo di opposizione, a questo riguardo, invita la
maggioranza a garantire ufficialmente un sostegno con-
creto e fattivo all'Istituzione scolastica per rendere effet-
tive le decisioni che emergeranno da questo incontro, in
modo imparziale rispetto alle diverse opzioni prescelte.
Si coglie l'occasione per sottolineare che l'ammini-
strazione non deve "sponsorizzare" una soluzione piut-
tosto che l'altra, ma deve invece essere "arbitro",
svolgendo un ruolo di difesa dell'interesse pubblico
della comunità di Sant' Elia a Pianisi, ossia del diritto
all'istruzione degli alunni e della popolazione scolastica
del paese.
831 agosto 2014 Campobasso
Il “nobile” cognome evoca una priorità tra gli interventi sanificatori che si sarebbepreposto. Mettere mano, con l’urgenza del caso, alla rimozione dell’amianto (la cui esistenza è accertata) nella struttura dell’omonimo ex Orfanotrofio
Titolare delle attività culturali, degli spettacoli, dell’istruzione, dello sport, dell’associazionismoe delle politiche giovanili nonché dell’educazione alla legalità e delle pari opportunità
Sovraccarica di deleghe, tra cui la sanità urbana, l’assessore Emma De Capoa farà guerra all’amianto
Proseguono le aperture domenicali
della Villa De Capoa.
Anche il 31 agosto 2014 la Villa re-
sterà aperta dalle ore 11.00 alle ore
20.00.
Molte e variegate iniziative sono pre-
viste questa domenica nella Villa De
Capoa che sarà tenuta aperta anche
grazie al diretto intervento della Giunta
Comunale che ha fortemente voluto
garantire ai cittadini la fruizione di que-
sto bellissimo sito anche in un giorno
festivo. Si ringraziano l’associazione
Molistart, l’A.D.S. Nuova Pallavolo, gli
artigiani, le band, il Maestro Cornac-
chione e tutti coloro che renderanno
piacevole la permanenza nella “nostra
Villa De Capoa”; in particolar modo si
ringrazia l’attore Giorgio Careccia che
rappresenterà il monologo “LA CA-
PARRA”, testo di Adelchi Battista.
Villa De Capoa, anche oggi aperta dalle 11 alle 20
Sant'Elia a Pianisi, opposizione dalla parte dell’istituzione scolastica
Tutto il giorno esposizioni artistiche e creative
Iniziative ludiche e sportive per bambini con la A.S.D. Nuova Pallavolo
Ore 11.30 dimostrazione di Tai Chi con il “Maestro Cornacchione”
Ore 18.00 “LA CAPARRA”
Monologo di Giorgio Careccia Testo di Adelchi Battista
Ore 19.00 concerto band “Erroe number 96” e “Warblings”
Molte altre sorprese e soprattutto la villa aperta per tutti!!!
Si riporta di seguito il link del manifesto per il 31/08/2014:
https://drive.google.com/file/d/0Byl6CDmCYg0UbnE2OHhWTDdTVUU/edit?usp=sharing
Programma domenica 31 agosto 2014
D.A., classe 1965, è stato arre-
stato dai Carabinieri della Compa-
gnia di Campobasso i quali lo
hanno sorpreso con eroina occul-
tata all’interno del proprio corpo.
Che da Campobasso soggetti
dediti all’uso e spaccio di stupefa-
centi si recassero in Campania e
Puglia per rifornirsi di quella so-
stanza era già noto ai Carabinieri
della Compagnia del capoluogo
pertanto quando l’uomo, già noto
al personale dell’Ali-
quota Radiomobile per i
suoi trascorsi penali, è
stato notato alle prime
ore dell’alba nei pressi
della stazione ferrovia-
ria, i militari hanno su-
bito cercato di
comprendere dove po-
tesse essere diretto.
Accertati i treni in par-
tenza e studiati gli orari
di arrivo è stato predi-
sposto dai Carabinieri
un articolato servizio
presso la Stazione Fer-
roviaria cittadina e
presso quelle limitrofe,
non potendo escludere
che, come spesso ac-
cade, per allontanare ogni so-
spetto o disfarsi dello stupefacente
prima di giungere in città il “cor-
riere” potesse scendere prima.
L’intuito investigativo ha dato ra-
gione ai militari che appostatisi nei
vari scali ferroviari hanno sorpreso
l’uomo alla stazione di Vinchiaturo.
Sottoposto a perquisizione perso-
nale il cinquantenne non ha dato
particolari segni di insofferenza
cosa che è invece accaduta
quando, condotto presso gli uffici
dell’Aliquota Radiomobile, gli è
stato comunicato che sarebbe
stato accompagnato presso l’ospe-
dale Caldarelli per essere sottopo-
sto ad accertamenti clinici. L’esito
delle analisi infatti, ha evidenziato
la presenza nell’ampolla rettale, di
un corpo sacciforme riferibile a
corpo estraneo.
Di fronte all’evidenza degli esiti
clinici il cinquantenne ha confes-
sato ai Carabinieri di aver occul-
tato all’interno del proprio corpo
dell’eroina.
45 i grammi dello stupefacente
sequestrato per un valore non in-
feriore a 4.800,00 euro (tutto di-
pende dal grado di purezza della
sostanza) e destinato alla piazza
del capoluogo e dei comuni limi-
trofi che, con il loro pronto inter-
vento, i Carabinieri hanno evitato
venisse spacciato.
L’uomo è stato tradotto presso la
sua abitazione in regime di arresti
domiciliari in attesa della convalida
della misura precautelare.
Di Massimo Dalla Torre
Con sorpresa e sconcerto ho letto la notizia dell’annullamento della manifestazione pre-
vista all’ex stadio Romagnoli. Manifestazione che avrebbe permesso di vivacizzare quest’
ultimo scampolo di non estate Campobassana. Manifestazione che sicuramente, visto il co-
spicuo numero di biglietti venduti, avrebbe avuto successo specialmente tra il pubblico più
giovane che, nella nostra città, non trova stimoli cultural/musicali cosa che nel terzo millennio
a base di coreografie e luci non avrebbe guastato certamente l’atmosfera. Invece, no, perché
all’ultimo momento “ze’ ammntunat tutt” uso il dialetto per rafforzare la vicenda. Causa
forse la mancanza di fondi che la dice lunga di come a Campobasso di là dalle manifesta-
zioni canoniche, leggasi Corpus Domini, Venerdì Santo, Infiorata, San Giorgio e Sant’Antonio
Abate, cui mi sento di accomunare iniziative varie che vivacizzano alcuni quartieri periferici
cittadini, non è assolutamente possibile né pensare e tanto meno organizzare. Un qualche
cosa che, visto l’epilogo alquanto deludente, ancora una volta denota poca accortezza e po-
chissime considerazioni nei riguardi di chi da tempo cerca di far uscire dal pantano più be-
cero il capoluogo di Regione. Città che, proprio perché cerca di risvegliarsi, meriterebbe
qualche opportunità in più anche se questa potrebbe portare disagio alla cittadinanza che,
tutto sommato risponde la maggior parte delle volte positivamente alle iniziative. Colpe?
Mancanza di programmazione? Di volontà? Pressioni dei cosiddetti perbenisti pensanti che
hanno prevalso ancora una colta come per la visita del Santo Padre? Questioni economiche?
Ripeto: non è dato sapere, anche se mi piacerebbe conoscere il perché di questa retromarcia
repentina. Molti in queste ore si sono scatenati sulle pagine di Facebook, finanche alcuni
esponenti politici della cosiddetta opposizione a Palazzo San Giorgio. I quali, hanno stigma-
tizzato l’accaduto e solidarizzato con gli organizzatori che a loro volta con un comunicato
alquanto polemico, sempre sullo stesso social network, cosa che mi sento di avallare, perché
è inconcepibile che all’ultimo minuto si debba cancellare una manifestazione mascherando
il tutto dietro scuse più o meno credibili, che dal primo settembre saranno rimborsati tutti
i biglietti precedentemente venduti. La domanda ora è questa, perché tutto questo? Sicu-
ramente, come sempre, le risposte saranno condite con una serie di motivazioni più o
meno credibili, come se i giovani di questa città sono degli alieni e non persone pensanti. Ri-
sposte che sicuramente aumenteranno ancora di la loro rabbia tant’è che
lamentano da sempre un immobilismo pantofolaio e sfiduciati non vedono
l’ora di poter “emigrare” verso altri lidi dove situazioni come questa acca-
dono soltanto in caso di calamità naturali o impedimento improvviso degli
artisti. Ragazzi che rappresentano invece, il volto innovativo del capoluogo
di regione del Molise. I quali, proprio perché tali, dovrebbero ricevere, spe-
cialmente da chi si professa innovatore e sbandiera il cambiamento più
attenzioni. Un’innovazione e un cambiamento che, visto i risultati, ha an-
cora una volta i connotati del tutto errati, caratterizzati da promesse non
mantenute e dallo sport per antonomasia: le illusioni che però devono
trasformarsi in certezze di cui la nuova generazione dei Campobassani
ha necessità altrimenti per questa città non c’è futuro, anche se questo è
vergato sul pentagramma musicale.
E’ stata annullata la manifestazione
che ieri e l’altro ieri sera avrebbe do-
vuto accendere il rettangolo di gioco
dell’ex Romagnoli e rianimare il pe-
riodo morto. L’evento era stato pro-
posto all’amministrazione
dall’associazione culturale Costrut-
tore di Eventi e prevedeva “l’esibi-
zione di una vasta gamma di dj,
nazionali ed internazionali, partico-
larmente di tendenza in questo pe-
riodo, con l’obiettivo di richiamare un
pubblico non solamente locale ma
anche regionale ed interregionale”.
“Non è ammissibile che sia buttato
fango sull’amministrazione di Cam-
pobasso”. Ci è andato giù duro il sin-
daco, Antonio Battista, su tutte le
furie per le polemiche che hanno
fatto seguito all’annullamento del
BPM Love Festival che doveva te-
nersi il 29 e 30 agosto sul terreno
dell’Ex stadio Romagnoli. Nella con-
ferenza stampa convocata per ri-
spondere alle accuse mosse dai
promotori della manifestazione, l’as-
sociazione culturale ‘Costruttori di
Eventi’, il primo cittadino sbatte i
pugni e alza la voce perché, dice
“voglio che i cittadini sappiano come
sono andate realmente le cose.
Quell’area era a disposizione solo
dopo che gli interessati avessero pa-
gato l’occupazione del suolo pub-
blico. Pagamento questo che però
non è avvenuto”.
“Il Comune – prosegue Battista – ha
fatto di tutto per assicurare l’evento.
Dovevamo garantire la concessione
dell’area e tutte le altre prescrizioni
e, così è stato. Tutte le decisioni non
fanno certo parte di appunti scritti su
una quaderno segreto, ma sono vi-
sibili a chiunque nella delibera di
giunta 119 del 26 agosto”.
Il sindaco non ci sta nemmeno sui
tempi del rilascio dell’autorizzazione
che, secondo più di qualcuno, sareb-
bero stati troppo stretti, dato che
l’evento era stato programmato solo
tre giorni dopo la decisione assunta
da Palazzo San Giorgio. “Quella de-
libera è stata approvata il 26 agosto
perché abbiamo dovuto ragionare
bene sulla questione, anche attra-
verso un confronto serrato con gli
stessi organizzatori. Si trattava di
una manifestazione che in termini di
giovani avrebbe portato sull’area del-
l’ex Romagnoli la metà delle persone
che il 5 luglio ha preso parte alla
Messa di Papa Francesco. Con que-
sto Festival si aspettavano circa 9
mila persone e ci
siamo presi del
tempo per ragio-
nare”.
“Sono pronto a
imparare – rilan-
cia Battista –
perché non ho
mai fatto il sin-
daco e quando
sbaglierò sarò
pronto ad am-
metterlo, ma in
questa circostanza l’amministra-
zione comunale ha dialogato con i
promotori dell’evento. Abbiamo va-
gliato tutte le situazioni possibili e
solo la sera prima l’associazione ci
ha invece inviato una nota stampa
con cui ci comunicava l’annulla-
mento del Festival. Ecco perché a
nessuno è consentito infangare la
città di Campobasso”.
“Le imprese locali – precisa ancora
il primo cittadino – troveranno sem-
pre la nostra vicinanza, ma non è
giusto e non è opportuno che le re-
sponsabilità vengano rimandate al
Comune. Questa città deve ritrovare
l’orgoglio e la dignità e tornare a es-
sere una città che le occasioni le ge-
nera, perché di certo quando sono
generate non saranno ostacolate. La
nostra è un’amministrazione vir-
tuosa. Non capisco cosa è successo
e non mi interessa nemmeno sa-
perlo, ma voglio che la gente cono-
sca come sono andate le cose”.
931 agosto 2014Campobasso
Ultimo scampolo di estate l’ex stadio Romagnoli rimane muto
Nascondeva in corpo 45 grammi di eroina, arrestato dai carabinieri
“B.P.M. love festival”, gli organizzatorinon pagano l’occupazione dell’ex Romagnoli e la festa salta
ISERNIA. “La crisi del tessile ha lasciato stra-
scichi negativi sull'economia del Molise, dopo
aver assicurato, negli anni, importanti livelli occu-
pazionali, deve trovare nuove e valide alternative
attraverso proposte imprenditoriali capaci di sti-
molare un nuovo percorso di sviluppo del si-
stema moda in Molise. La collaborazione tra
privati e isitituzione vuole far si che si possa at-
tuare un progetto che prevede la creazione di
una rete d'imprese, collaborativa, produttiva e
commerciale, in grado di offrire nuove opportu-
nità di sviluppo in un settore fondamentale del-
l'economia regionale. La firma di un protocollo di
partenariato con un'Azienda leader nel comparto
moda, la Missardi S.p.A, significa che si vuole
tentare concretamente il rilancio di questo settore
produttivo in sintonia con le esigenze del sistema
moda attuale che vogliono la creazione di un
prodotto tutto made in Italy. Per le imprese moli-
sane è una buona possibilità prima di tutto per di-
mostrare le qualità e le capacità imprenditoriali
già poste in evidenza negli anni passati, poi per-
chè la “rete di imprese” può accedere alle diverse
opportunità comunitarie e nazionali, destinate
proprio a finanziare i progetti di aggregazione che
rappresentano anche uno degli obiettivi strategici della
nuova Programmazione Europea tesa a rafforzare lo svi-
luppo del tessuto produttivo e la sua capacità competitiva
in seno ai mercati internazionali. Infine e non da ultimo, la
collaborazione diretta di un'importante azienda del settore
come la Missardi, ne rappresenta una valida garanzia per-
ché il progetto riesca e il Molise, in questo settore, torni a
far parlare di se in senso positivo.“
1031 agosto 2014 Isernia
Nell’ambito di una vasta operazione che
ha interessato gran parte del territorio
della provincia “pentra”, i carabinieri del
Comando Provinciale di Isernia hanno pro-
ceduto con una denuncia in stato di libertà
nei confronti di cinque persone resesi re-
sponsabili di reati di vario genere. A Civita-
nova del Sannio, i militari del Nucleo
Operativo e Radiomobile della Compagnia
di Agnone, hanno denunciato un 60enne
di Giugliano in Campania nel Napoletano,
per violazioni alle norme sulla protezione
della fauna selvatica e per il prelievo ve-
natorio. L’uomo, pregiudicato per nume-
rosi reati, è stato sorpreso in possesso di
una gabbia metallica con all’interno una
cinquantina volatili di varie specie che ve-
rosimilmente sarebbero finiti sul mercato
illegale. La gabbia era occultata all’interno
del cofano dell’autovettura alla cui guida
c’era il pregiudicato. Sia gli animali che il
veicolo sono stati sottoposti a sequestro.
Successivamente, i carabinieri dopo aver
fatto intervenire un veterinario, hanno poi
liberato tutti i volatili che sono ritornati nel
loro habitat naturale. A Sant’Angelo del
Pesco, i militari della Stazione di Castel
del Giudice, hanno denunciato un 40enne
di Agnone per gravi minacce nei confronti
di un 50enne del luogo, scaturite a se-
guito di una lite per motivi economici. A Ve-
nafro, un 25enne del posto è stato
denunciato dai militari del Nucleo Opera-
tivo e Radiomobile della locale Compagnia
per guida in stato di ebbrezza alcolica. Il
giovane è stato sorpreso nel corso della
notte alla guida della propria autovettura
completamente ubriaco, mettendo in gra-
vissimo pericolo la propria incolumità e
quella degli altri utenti della strada. Dal
controllo eseguito tramite l’apparato etilo-
metro in dotazione, i carabinieri hanno ac-
certato che il tasso alcolemico superava di
ben cinque volte quello consentito dall’at-
tuale normativa. Nei suoi confronti è scat-
tato anche il ritiro della patente di guida e
il sequestro del veicolo. E sempre a Vena-
fro, un 18enne del posto, è stato denun-
ciato per guida senza patente, in quanto
trovato alla guida di un’autovettura senza
aver mai conseguito il prescritto docu-
mento di guida. Infine a Pozzilli, con l’in-
tervento dei carabinieri del N.A.S., si è
proceduto alla chiusura di un magazzino
adibito a deposito di prodotti alimentari per
gravi carenze igienico-sanitarie, mentre il
titolare è stato segnalato alle competenti
Autorità.
ISERNIA. Un’ indagine effet-
tuata dall’A.S.La Cobas di Cas-
sino, condotta su circa 700
pensionati, ex dipendenti
aziende private, collocati in
pensione dal 2003 al 2012, ha
fatto emergere che il 65% di
questi sono vittima di errore di
calcolo da parte dell’Inps nella
somma accreditata a titolo di
pensione. Errori di calcolo sulle
pensioni“Infatti – As La Cobas
– attraverso una revisione con-
tabile, è emerso che nei contri-
buti figurativi dovuti per i
periodi di cassa integrazione
ordinaria o straordinaria, effet-
tuate in particolare da aziende
private del comparto industria,
nell’ultimo decennio, non sono
state considerate la tredice-
sima e il premio di risultato
aziendale, nonché il valore
dell’indennità sostitutiva delle
ferie non godute alla fine del
rapporto di lavoro. Secondo
l’interpretazione degli esperti,
come previsto dall’art. 8 della
legge 151 del 1981, invece,
questi importi dovevano essere
considerati nell’ammontare alla
base di calcolo della retribu-
zione pensionabile. Il Nostro
convincimento – sottolineano –
trova conforto in due sentenze
della corte di Cassazione: la
prima è del 2004, l’ultima del
2010. Gli arretrati spettanti agli
ex dipendenti privati della Pro-
vincia di Isernia vanno da una
decina di euro al mese fino a
più di un centinaio. Dipende
dai casi. Senza considerare gli
arretrati, che possono raggiun-
gere cifre a tre zeri: 5mila,
10mila, 15mila euro. Soldi fre-
schi potrebbero per finire nelle
tasche di molti pensionati . E
non finisce qui – aggiungono –
perché altri pensionati , che
negli ultimi dieci anni di lavoro
hanno trascorso un periodo in
malattia o di infortuno, possono
presentare domanda per la ri-
valutazione del proprio asse-
gno mensile”.
di Vincenzo Monaco*
Il prossimo 12 ottobre i Sindaci ed i consiglieri comunali della provincia di Isernia saranno chiamati “al voto”
per eleggere il presidente della provincia ed il consiglio provinciale. Si tratta di una grossa novità, un nuovo sistema
elettorale, definito di secondo grado, che chiama al voto non più tutti gli elettori, ma pochissimi soggetti (circa
600) che dovranno decidere chi guiderà la provincia di Isernia nei prossimi quattro anni, ammesso che queste
amministrazioni non vengano definitivamente “cancellate” come istituzioni prima ancora della scadenza dalla
carica del prossimo presidente provinciale. La legge n. 56 dello scorso 7 aprile 2014 disciplina questa nuova mo-
dalità elettorale. Un vero ginepraio di articoli, poco comprensibili, cui ha fatto seguito una circolare del Ministero
dell’Interno anch’essa poco chiara in diversi passaggi.
Il novellato sistema elettorale si fonda sul calcolo dell’indice di ponderazione spettante ad ogni comune a se-
conda di diverse fasce demografiche.
Quel che è certo è che, come al solito, vengono penalizzate le aree interne, quelle più disagiate e meno po-
polate. La legge n. 56, meglio conosciuta come legge Del Rio, va anch’essa in questa direzione con l’obiettivo di
accentrare sempre più nelle mani dei rappresentanti dei centri più popolati anche le amministrazioni provinciali
che si andranno ad eleggere tra meno di due mesi. Nel caso della provincia di Isernia la Del Rio (PORCELLUM
DEL RIO) fa sprofondare in oscuri abissi le piccole comunità, perché nel leggere i primi indici di ponderazione
per fasce demografiche pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, ai nostri piccoli comuni (quelli inferiori ai 3mila
abitanti ovvero 48 Comuni su un totale di 52 dell’intera provincia) viene ridotta la loro reale percentuale di rap-
presentanza che passerà, come indice di ponderazione, dal 52,13% al 35%, a favore delle fasce demografiche
più elevate. Per chiarire questo astruso concetto basta solo dire che il voto espresso da un consigliere comunale
di un comune con popolazione inferiore ai 3mila abitanti ha un indice di ponderazione quasi nullo rispetto ad
un Comune con più di 3mila abitanti o più di 5mila abitanti. Conseguenze di una norma imposta, non discussa,
e che porterà ulteriori penalizzazioni per le aree interne.
Questa ponderazione porterà all’assurdo che a decidere chi sarà il nuovo Presidente della Provincia non sa-
ranno gli amministratori dei centri con meno di 3mila abitanti che rappresentano un valore reale di oltre il 52%
degli aventi diritto al voto. Ma deciderà una piccola minoranza della provincia di Isernia.
Fantasie matematiche di una legge che, come tante volte denunciato, non apporterà alcun beneficio in termini
di risparmio e che priva i cittadini del diritto di scegliere direttamente gli amministratori provinciali.
Si andrà a votare, in definitiva, non sulla base della reale rappresentanza territoriale, ma sulla base del POR-
CELLUM DEL RIO, alla faccia della democrazia e della reale rappresentatività.
*Sindaco di Capracotta
I carabinieri hanno operato sull'intera provincia di Isernia
“Progetto Moda Molise, un buon passo”
Cinque persone denunciate, durante una vasta operazione
Elezioni per il Presidente della Provincia di Isernia, gravissima penalizzazione per i centri con meno di 3mila abitanti
Per la Regione anche la Missardi S.p.A. potrà contribuire al rilancio del comparto moda molisano
Provincia, pensioni sbagliateErrori di calcolo dovrebbero portare ad una revisione secondo i Cobas
TERMOLI. “Le ss.ll. sono invi-
tate all’incontro che si terrà nella
sala consiliare del Comune il
giorno 1 settembre 2014 alle ore
10 per interloquire sull’avvio dei
lavori di riqualificazione e pedona-
lizzazione del Corso Nazionale”.
Con queste parole il sindaco
Angelo Sbrocca invita i commer-
cianti a prendere parte alla riu-
nione che anticiperà i lavori in via
di realizzazione sul corso Nazio-
nale. Il sindaco, stamane, ha spe-
cificato ancora l’importanza del
corso evidenziando le opportunità
dettate dall’avvio dei lavori.
Per Sbrocca, che senza alcun
dubbio rinvierà i lavori subito dopo
l’inizio delle scuole, sarà necessa-
rio “riflettere sul progetto” racco-
gliendo le idee e i suggerimenti
dei tanti commercianti del corso.
Ma qui, monta già la prima rifles-
sione che, giunta da parte di un
commerciante, specifica: “Credo
sia opportuno non limitarsi a noi
esercenti ma chiamare in causa
anche i residenti perchè anche
loro avranno a subire i disagi dei
lavori e vivranno il restyling del
corso“.
Un invito che parte da Termo-
lionline.it e che radica le sue
istante anche dalle voci di corri-
doio che strizzerebbero l’occhio a
eventuali modifiche al progetto;
progetto che, a detta di molti,
avrebbe raccolto “troppe critiche”.
Sbrocca, in merito alle stesse
modifiche, ha già incontrato il pro-
gettista Giorgio De Cinque. A
breve si saprà di più ma con ogni
probabilità intorno al 20 settembre
Corso Nazionale si vedrà “occu-
pato” da divieti, limitazioni o inter-
dizioni temporanee a seconda
delle esigenze dell’impresa che
dovrà effettuare i lavori.
TERMOLI. Ha fatto non poco
rumore la possibilità di vedere
riattivato a regime il cinema
Sant’Antonio; ciò grazie a un
nuovo asset che potrebbe scatu-
rire da alcuni spostamenti che in-
teresserebbero la parrocchia di
Sant’Antonio e, con essa, anche
il cinema ad essa annesso.
Per dover di cronaca è oppor-
tuno precisare che il legale rap-
presentante dell’attività culturale
in Sant’Antonio è ancora don Sil-
vio Piccoli per questo ogni deci-
sione, data la nostra esclusiva,
potrebbe essere solo nei giorni
scorsi in quanto lo stesso presbi-
tero non sarebbe stato chiamato
ancora in causa.
Di certo fa gola un nuovo polo
cinematografico in città che, com-
porto di due sale, offrirebbe nel
contempo l’abbassamento dei
costi di gestione e un’offerta co-
stante e plurima per una città che
da sempre soffre la mancanza di
una sala adeguata e una pro-
grammazione costante.
Ne abbiamo parlato con Dome-
nico Farina, esperto di cinema e
organizzatore del Kimera film fe-
stival, rassegna cinematografica
di elevato spessore che in prima-
vera si tiene a Termoli.
Cinema Adriatico, Lumiere,
Sant’Antonio e Oddo: perché i ci-
nema a Termoli sembrano non
riuscire a radicarsi?
“Credo che fondamentalmente
il primo motivo sia la carenza di
cultura cinematografica nono-
stante la presenza di due circoli
del cinema in città. Se a questo
aggiungiamo l’offerta iper-infla-
zionistica data dalla TV, a paga-
mento o meno, la risposta è
semplice”. Sale non all’avanguar-
dia (il Sant’Antonio avrebbe biso-
gno di alcuni lavori per metterlo al
passo coi tempi) o difficoltà di ge-
stione? Quali, secondo te, i motivi
di una così limitata attività?
“Per prima cosa credo ci siano
difficoltà di gestione; l’assenza di
uno “zoccolo duro”, soprattutto
numericamente, non aiuta certo a
vedere le sale piene se non con
titoli di immenso richiamo o di
qualità ampiamente discutibile
(orridi cinepanettoni o squallidi
checcozaloni). Gli appassionati
sono in difficoltà perché le sale
devono sopravvivere e quindi de-
vono puntare al grosso pubblico. I
cineclub dovrebbero sopperire a
questa situazione ma è un pro-
cesso ultra decennale e che si
scontra con la carenza di risorse
pubbliche. Una sperequazione
che si riflette anche a livello regio-
nale con realtà sommerse vergo-
gnosamente d’oro e altre realtà,
altrettanto vergognosamente, la-
sciate appassire perché con
pochi amici”.
TERMOLI. Residenti ed esercenti del quartiere Sant’Alfonso sul piede
di guerra per i continui episodi di accattonaggio da parte degli immigrati,
sia provenienti dalle nazioni dell’Est Europa, sia dal continente africano.
Una lamentela diffusa, esplosa spontaneamente in via Montecarlo, via
di Francia e via Inghilterra, zone di bivacco costante e quotidiano.
“Siamo stanchi di questo continuo chiedere l’elemosina”, riferiscono al-
cuni abitanti della zona tra le più centrali tra i quartieri residenziali ter-
molesi.
Ma la lagnanza arriva anche per i capannelli di extracomunitari che
ormai hanno preso possesso di tutte le aree verdi attrezzate. Tra le zone
più a rischio, dove le persone si sentono infastidite, c’è quella vicina al-
l’ex Sidis, dove si svolge anche il mercatino settimanale e futura sede
del mercato rionale.
Si chiedono più controlli.
1131 agosto 2014Termoli
Cinema, a Termoli se ne discute
"La scuola non va chiusa"
Corso Nazionale, si parla dei lavoriIncontro in Comune fissato dal sindaco per fare il punto della situazione
TERMOLI. Spending review e blocco del turnover nella pubblica am-
ministrazione determinano scelte a volte impopolari.
Come quella assunta dall’amministrazione comunale di Termoli, che
ha riservato novità per la scuola d’infanzia di via Montecarlo, tra le più
gettonate della città adriatica. Una decisione che non è garbata alle de-
cine di genitori esclusi, con la soppressione della seconda sezione, che
hanno intasato i social network di commenti.
“Leggevo l’articolo della nobile iniziativa di Simona Barone – ha riferito
una mamma – se almeno potessimo contare sui servizi minimi come la
scuola sarebbe ancora più auspicabile. Ho iscritto mio figlio alla scuola
materna di via Montecarlo e da luglio chiamo per avere informazioni.
Mi è sempre stato detto in via rigorosamente ufficiosa che avrebbero
fatto due sezioni. Quindi ero tranquilla. Mio figlio sarebbe andato lì e alle
tre e mezza, mia madre che abita nei paraggi, sarebbe andato a pren-
derlo. Richiamo e visto che non arrivano comunicazione ufficiali e mi
viene detto che l’amministrazione comunale opterà per una sola sezione.
Mio figlio è fuori. Quindi a sole due settimane dall’inizio dell’anno sco-
lastico devo cercare una baby sitter per andare a prendere mio figlio.
Chiaramente il problema non è solo il mio, che lavoro fuori sede, sono
certa di non essere l’unica a lavorare fino alle 18 e ad avere nonni non
giovanissimi o non muniti di auto, che vadano a prendere i bambini.
La notizia di questi giorni del sindaco di un paesino che rinuncia allo
stipendio per permettere l’apertura dell’asilo nido sarebbe da porre all’at-
tenzione della nostra amministrazione comunale”.
I genitori del plesso di via Montecarlo aTermoli contrari alla decisione assunta
Bivacchi e accattonaggionel quartiere Sant’AlfonsoAncora lamentele da parte degli abitanti per gli immigrati provenienti dall'Est Europa
In città si sente la necessità della dotazione di nuove strutture