QuickTime™ e un decompressore TIFF (Non compresso) sono necessari per visualizzare quest'immagine. XVII Congresso XVII Congresso Interregionale di Igiene Interregionale di Igiene Siculo-Calabro Siculo-Calabro SIRACUSA 24-26 GIUGNO 2005 SIRACUSA 24-26 GIUGNO 2005 L’ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE L’ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE Prof. Roberto Gasparini Prof. Roberto Gasparini Dipartimento di Scienze della Salute Dipartimento di Scienze della Salute Università degli Studi di Genova - E-mail: Università degli Studi di Genova - E-mail: [email protected][email protected]PRESIDENTE: PROF. SALVATORE SCIACCA PRESIDENTE: PROF. SALVATORE SCIACCA
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XVII Congresso Interregionale di Igiene Siculo-Calabro SIRACUSA 24-26 GIUGNO 2005 LORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE Prof. Roberto Gasparini Dipartimento di.
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XVII Congresso Interregionale di XVII Congresso Interregionale di Igiene Siculo-CalabroIgiene Siculo-Calabro
SIRACUSA 24-26 GIUGNO 2005SIRACUSA 24-26 GIUGNO 2005L’ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALEL’ORGANIZZAZIONE DIPARTIMENTALE
Prof. Roberto GaspariniProf. Roberto GaspariniDipartimento di Scienze della SaluteDipartimento di Scienze della Salute
PRESIDENTE: PROF. SALVATORE SCIACCAPRESIDENTE: PROF. SALVATORE SCIACCA
Dal mantenimento della salute alla sua ottimizzazione
Dalla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie alla promozione della salute, come diritto sancito dalla costituzione repubblicana.
• Tecnologia
• Procedura assistenziale
• Modello organizzativo
• …
Sistema sanitario come un …Sistema sanitario come un …Perché razionare?Perché razionare?
Sistema sanitario come un …Sistema sanitario come un …
… … che rischia …che rischia …
Perché razionare?Perché razionare?
Sistema sanitario come un …Sistema sanitario come un …
… … che rischia …che rischia …
Perché razionare?Perché razionare?
Sistema sanitario come un …Sistema sanitario come un …
… … che rischia …che rischia …
Perché razionare?Perché razionare?
CAUSECAUSE
INEFFICIENZA
INCREMENTALISMO
Perché razionare?Perché razionare?
INCREMENTALISMOINCREMENTALISMO
Il sistema è costruito in modo Il sistema è costruito in modo tale da espandere tale da espandere
continuamente la propria continuamente la propria capacità di risposta a sempre capacità di risposta a sempre nuovi problemi e la propria nuovi problemi e la propria
capacità di offerta di capacità di offerta di prestazioni.prestazioni.
Perché razionare?Perché razionare?
INCREMENTALISMOINCREMENTALISMO
BISOGNO diSALUTE
PROCESSO di DELEGA
INEFFICACIA
Perché razionare?Perché razionare?
LEA
BISOGNI
EVIDENZAQUALITA’
SOSTENIBILITA’
Sapiens nihil affirmat quod non probet
IL DIPARTIMENTO
Il dipartimento deve produrre una forte integrazione dei processi assistenziali mediante: l’adeguamento e il potenziamento degli strumenti di coordinamento e controllo, grazie all’interscambio e la condivisione ragionata e negoziata delle risorse ed in particolare delle professionalità, allo scopo di ottimizzare gli interventi, la cui qualità tecnica deve tendere ad un miglioramento continuo, anche grazie all’innovazione e la ricerca.
IL DIPARTIMENTO
E’ un centro di responsabilità intermedia, ma nel contempo è un gaglio nevralgico nella sua “reticolarità” verticale (Alta dirigenza o dirigenza strategica, microstrutture) ed orizzontale (coordinamento interdipartimentale ospedaliero e con il territorio)
Il dipartimento ospedaliero
Durante la metà degli anni ‘60, ci si rese conto che la struttura organizzativa degli ospedali italiani non era assolutamente in grado di fronteggiare la maggiore complessità operativa derivante dalla medicina specialistica e soprattutto dalla tecnologia. Le strutture ospedaliere erano gestite come fossero enti di beneficenza e non era raro imbattersi in serie difficoltà di funzionamento che compromettevano la loro stessa missione.
Il dipartimento: repertorio legislativoDisposto Novità Vantaggi Svantaggi
R.D.163130 Sett. 1938
Divisioni, sezioni Requisiti tecnici Gerarchie
Legge n.13212.Febb.1968(Mariotti)
L'ospedale diventa Entegiuridico con autonomiagestionale ed amministrativa
Per la prima volta siparla di dipartimenti
Burocratizzazione
Legge 148/1975Art.55
E' assegnato alle Regioni unruolo di primo piano perl'attuazione dei Dipartimenti
Inefficienza RegioniL'integrazione deiDipartimentiospedalieri con ilterritorio ne aumentòla complessità
DM 8 Nov.1976 Gradualità di attuazione,Integrazione delleconoscenze tecnico-scientifiche
Si pa rla per la primavolta di regolamento edella necessitàd'istituire il DEA
Universalismo del momentocurativo, preventivo eriabilitativo
Unità Sanitarie Locali Controllo Politico
Un ospedale degli anni ‘70
• 1.000 posti letto
• 40 primariati
• 400 centri di costo e/o servizio
• 1200 dipendenti
• 300 dipendenti laureati
• Flussi di migliaia di persone
Complessità
La complessità
Incompetenza deiIncompetenza deiDirigenti mediciDirigenti medici
Disinteresse dei mediciDisinteresse dei medici
Disposto Novità Vantaggi Svantaggi
Legge 58523 Ott. 1985
Piani sanitari regionali eristrutturazione dei nosocomi.
Individuazione di areefunzionali omegene (med.,chir. E vari settorispecialistici
Indirizzoprogrammatorio e
gerarchizzazione
Legge 41230 Dic.1991
Obbligo ristrutturazione inbase alle AAFFOO
Scarsità diindicazioni
Consiglio Sup.San.
23 Genn.1992
Dip. Intensivo, medico,
chirurgico, materno-infantilee riabilitativo
D.Lgs. 502 del1992 e D.Lgs. 5177 Dic. 1993
Sostituzione delle UUSSLcon le AASSL,l'aziendalizzazione coinvolgeanche i principali ospedaliDip. di Prevenzione
Si supera la gestione politicacon lestione aziendalistica,dando obiettivi diottimizzazione delle risorse,Centralità delcittadino/utente,attività libero professionaleintramuraria
Linee guida
Min.San. del 1996
Obbligo dell'istituzione dei
DEA
DPR 7 Apr. 1994 DSM integrato con Dip.Prev.,DEA, dip. Mat-inf. e Dip.Geriatrico.
Progetto Obiettivo
AIDS1998/2000
Dip. Di malattie infettive
transmurali
D.Lgs. 229/99Art. 17 bis
Impone il modellodipartimentale come modellonormale nella gestione degliospedali
Contratto di lavorocollettivo nazionale1998-2001 per idirigenti medici eveterinari
Valuazione con perdita dellaretribuzione di risultato edeventuale revoca dell'incaricoin caso di risultati negativi
Il dipartimento: repertorio legislativo
Dip.Medicina clinica e
trasfusionale
I dipartimenti, una galassia da consolidare con un legame di tipo reticolare
Linee Guida attraversoIl Piano Sanitario RegionalePromozione, incentivazioneE controllo della “dipartimentalizzazione”
Organi del Dipartimento
• Il Direttore di Dipartimento
• Il Comitato di Dipartimento
• L’Ufficio esecutivo
• L’assemblea
• Referente infermieristico (o tecnico-sanitario)
Le tipologie del Dipartimento Ia
• Ospedaliero• Territoriale• Transmurale
• Integrato
Le Tipologie del Dipartimento IIIa
• Aggregazione delle U.O. in base alle AAFFOO (Dip.Scienze Mediche)
• Aggregazione delle U.O. in base all’età degli assistiti (Dip.Geriatrico)
• Aggregazione delle U.O. in base all’apparato (Dip. Del cuore)
• Aggregazione delle U.O. in base all’etiopatogenesi (DSM)
• Aggregazione delle U.O. in base al momento dell’intervento (DEA)
• Aggregazione delle U.O. in base alle risorse guida (Dip.Chirurgico)
• Aggregazione delle U.O. in base agli obiettivi strategici (Dip.Organo se nelle strategie ci sono i trapianti)
• Aggregazione delle U.O. per progetto
• Aggregazione delle U.O. in base all’intensità assistenziale
Modelli di Dipartimento attuati in Italia
• Modello aziendale, sulle risorse decide il Direttore di Dipartimento ( Basilicata, Emilia, Friuli, Lombardia, ecc.)
• Modello partecipativo, decide il Comitato di Dip. (Abruzzo, Campania, Umbria, ecc)
• Modello non gestionale, gli organi di dipartimento non gestiscono ma, blandamente, coordinano (Lazio, Sardegna)
Criteri per l’accorpamento delle UUOO
Scelta
Flussipazienti
ClimaCoerenzaClinica
Infrastrutture
Il processo di controllo Direzionale
Svolgimento attivitàpr
ogra
mm
azio
ne
Piano attuativo
Reporting e valutazione
Revisioneprogrammi
Modifica strategie
Strategie
Informazioniesterne
Informazioni esterne
InformazioniesterneCorrettivi
Revisione
IL DISTRETTO
• Il D.Lgs 229/99 caratterizza le funzioni strategiche del distretto con riferimento all’analisi della domanda, al governo dell’offerta, al coordinamento e alla gestione delle risorse, alla verifica dei risultati di salute.
• Il buon funzionamento del Distretto è condizione necessaria per lo sviluppo del welfare locale, sanitario e sociosanitario, integrato con le funzioni di prevenzione, cura e riabilitazione, garantendo accesso unitario ai servizi, continuità assistenziale, responsabilizzazione sui risultati e sugli esiti di salute.
• Il vigente PSN, ed ancor più il d.lgs, hanno indicato nel distretto uno dei 3 macro livelli di assistenza, delineandone l’identità all’interno delle ASL
Gli obiettivi del distretto• In quanto riferimento per l’erogazione delle prestazioni individuate dai LEA, il
Distretto realizza i propri obiettivi nel coordinamento e nell’integrazione:• Di tutte le attività di prevenzione collettiva in ambiente di vita e di lavoro, rese
operative dal dipartimento di prevenzione;• Di tutte le attività extraospedaliere di assistenza sanitaria di base e specialistica,
erogate con modalità residenziali, intermedie, ambulatoriali e domiciliari;• Delle attività di assistenza sanitaria a rilevanza sociale;• Delle attività ad elevata integrazione sociosanitaria.• Il Distretto realizza i propri obiettivi nell’unitarietà degli interventi, con una
visione globale dei problemi e una gestione integrata delle responsabilità e delle risorse.
• L’evoluzione normativa nazionale ha delineato il Distretto come il livello di attività sanitarie socio-sanitarie più prossime alle comunità locali, fulcro del sistema dei servizi sanitari
Da una società ospedalocentrica all’assistenza domiciliare integrata
Dall’Ospedale all’assistenza sul territorio il passaggio avviene attraverso i Presidi ospedalieri di ASL ovvero gli ospedali di comunità che orientano l’attività come una struttura sanitaria territoriale, con bacino d’utenza distrettuale o interdistrettuale, intermedia tra il ricovero propriamente detto che avviene nelle aziende ospedaliere e le altre possibili risposte assistenziali territoriali sia di carattere domiciliare che residenziale di lungodegenza (RSA e CP), in stretto rapporto di collaborazione funzionale tra di loro e tale da consentire la costruzione di una rete di servizi extraospedalieri.
IL PAT
• Le funzioni strategiche del Distretto individuano nel Programma delle Attività Territoriali (D.Lgs 229/99), il programma dove l’analisi dei bisogni si collega con la selezione degli obiettivi di salute e assistenziali e con le strategie da mettere in atto per conseguirli.
• Il PAT è la sintesi programmatoria e strategica dove le risorse sanitarie, sociali e di altra natura trovano grovernabilità unitaria
• Il PAT è basato sul principio della intersettorialità degli interventi cui concorrono le diverse strutture operative e in quanto tale: individua la localizzazione dei servizi e determina le risorse per l’integrazione socio-sanitaria e le quote di spettanza delle ASL e dei Comuni, nonché la localizzazione dei presidi per il territorio di competenza
• La condivisione di obiettivi e strategie di salute trova nel PAT strumento operativo indispensabile; il PAT è cioè chiamato a misurarsi con i problemi fondamentali del SSN: la prevenzione e la promozione della salute, l’educazione e l’orientamento della domanda, la continuità assistenziale, la cura e la riabilitazione, l’uso appropriato delle risorse.
Il Dipartimento: La realtà Savonese
I principi generali Il modello dipartimentale è inteso come momento di forte integrazione e
coordinamento tra Unità Operative e ha come obiettivo il miglioramento continuo della qualità del servizio erogato alla popolazione tramite l’economicità di gestione, la condivisione delle risorse e il riutilizzo dei risparmi per fini sanitari
In questa prima fase attuativa sembra opportuno che i dipartimenti assumano carattere sperimentale e siano improntati al principio di flessibilità legato ai risultati organizzativi ottenuti ed al livello di coinvolgimento delle diverse componenti coinvolte nel processo innovativo.
Il personale, le apparecchiature e gli spazi sono in comune e devono essere utilizzati secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità.
Il Dipartimento: La realtà Savonese
Dipartimento Funzionale Coordinamento UU.OO finalizzato alle
politiche assistenziali di categorie di pazienti
Dipartimento Aree Omogene Inteso a migliorare il livello d’efficienza
dell’organizzazione delle risorse (umane, tecnologiche e logistiche)
Dipartimenti interpresidioDip. Cardiologico, Dip.Patologia Clinica, Dip. Delle
Immagini, Delle Scienze Mediche, Chirurgico, Nefro-Urologico
Dipartimento di Patologia clinica
UU.OOLaboratori Patologia
Clinca
AnatomiaPatologica
DipartimentoPatologia Clinica
UU.OOLaboratori Patologia
Clinca
AnatomiaPatologica
DipartimentoPatologia Clinica
Dipartimento delle Immagini
Diagn.ImmaginiOsped.SV
DiagnosticaImmagini
Osp.Albenga
DiagnosticaImmagini
Osp.Cairo
Radioterapia Fisica Sanitaria
Dipartimentodelle immagini
Dipartimento delle Scienze Mediche
Medicina II Neurologia Dermatologia MedicinaCairo
Dipartimentodelle Scienze Mediche
Dipartimento Chirurgico
ChirurgiaGenerale
OrtopediaTraumatologia
ChirurgiaCairo M.
Dipartimento Chirurgico
Dipartimento Nefro-Urologico
Nefrologia edialisi
SV, Cairo
Urologia
DipartimentoNefro-Urologico
Dipartimento Cardiologico
CardiologiaSavona, Cairo
CardiologiaAlbenga
MedicinaAlbenga
DipartimentoCardiologico
Dipartimento Medicoad indirizzo Emato-Oncologico
Medicina I Oncologia
Dipartimento Medicoad indirizzo Emato-oncologico
Dipartimento di ChirurgiaSpecialistica e Microchirurgia
OTORINO OCULISTICA CHIRURGIADELLA MANO
Dipartimento ChirurgiaSpecialistica e Microchirurgia
DIPARTIMENTOMATERNO-INFANTILE
GINECOLOGIAOSTETRICIA
PEDIATRIA CHIRURGIAPEDIATRICA
DIPARTIMENTOMATERNO-INFANTILE
DIPARTIMENTO CHIRURGICOALBENGA
CHIRURGIAGENERALE
ORTOPEDIA OCLULISTICA OTORINO
DIPARTIMENTOCHIRURGICO
Tipologia dei Dipartimenti IIa• Dipartimento orizzontale o per obiettivi, costituito da UUOO
appartenenti a diversi dipartimenti verticali ed anche ad aziende diverse, con funzioni di coordinamento (ed integrazione sotto il profilo tecnico funzionale ed operativo) e non necessariamente permanente
• Dipartimento verticale, definito come struttura organizzativa permanente interna degli ospedali, con autorità sovraordinata rispetto alle UUOO che la compongono, centro di responsabilità e budget sia per quanto concerne la performance di attività che il consumo di risorse.
Le tipologie del Dipartimento IVa
• Dipartimenti strutturali : hanno l’obiettivo dell’uso efficiente/ottimale delle risorse con autorità sovraordinata rispetto alle UU.OO o servizi che la compongono. Non differiscono dai funzionali negli obiettivi. Sono semplicemente caratterizzati dall’aggregazione fisica contigua delle UU.OO
• Dipartimenti funzionali: che coinvolgono “orizzontalmente” le UUOO ed hanno come obiettivo principale l’ottimizzazione delle procedure operative destinate al conseguimento di un obiettivo ovvero delle pratiche assistenziali destinate a categorie di pazienti o a quadri clinici specifici ed altresì servono a massimizzare l’efficacia e la qualità della prestazione
Dip. Medicina Dip.Chirurgia Dip.Immagini Dip.Lab. DEA Dip. Uro -Nefrologico
L’organizzazione aziendale
Direzione generale
Direzione di presidio
Dipartimento
UO UO UO UO
Compiti del Direttore di Dipartimento
Il Direttore di dipartimento, in sintonia con gli obiettivi aziendali, assume la responsabilità della gestione dipartimentale. Negozia strutture, budget e risorse umane, provvede alla loro allocazione, assicurando la continuità assistenziale, secondo principi di economicità, evidenza e qualità, nel rispetto della centralità del paziente/utente. Garantisce l’equità, favorisce l’umanizzazione dell’ambiente di lavoro, risolve le criticità e i conflitti, promuove l’innovazione e verifica in tempo reale il buon andamento del dipartimento, introducendo tempestivamente le correzioni necessarie.
Direttore di Dipartimentoed EQUITA’
Il Direttore di Dipartimento garantisce l’equità predisponendo il regolamento di Dipartimento. Esso deve prevedere precisi percorsi diagnostico-curativi, anche nel rispetto dei livelli essenziali d’assistenza e nell’ottica di garantire, attraverso l’accreditamento, la qualità del servizio di salute erogato.
Il Direttore di Dipartimento deve garantire l’equità di gestione, specie del personale, individuando opportuni sistemi premianti per coloro che contribuiscono al conseguimento degli obiettivi.
Indicatori di Outcame
• Mortalità a 30 gg dalle dimissioni incrocio mortalità e SDO
• Tassi di mortalità successivi a trattamenti ospedalieri
• Tassi di prevalenza e incidenza delle infezioni ospedaliere
• Segnalazione di eventi evitabili, in base a fonti accreditate, vedi “morti evitabili”
• Anni di vita perduti a 65 anni per le morti evitabili, specialmente per operazioni chirurgiche di routine, area materno infantile, assistenza fornita per incidenti stradali e decessi per morbo di Hodgkin
• Efficacia dei trattamenti ospedalieri per il trattamento dei tumori (follow up), ad es. per tumori femminili