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November 30th, 2010 Published by: webtravelmarketing 1 WTM | C-Magazine n.27 Un anno di WTM: festeggiato con la nostra prima ricerca presentata al BTO! November 30th, 2010 Il WTM è nato un anno fa in occasione del BTO da un’idea di Antonello Maresca che pensò di far convergere in un magazine collaborativo conoscenza, esperienza e passione di un gruppo di blogger sparsi un po’ in tutta Italia ma accomunati dall’interesse personale e professionale per il web 2.0 e il turismo variamente coniugati. A un anno esatto dalla sua nascita il WTM ha presentato pubblicamente la sua prima ricerca al BTO in un panel animato dalla preparatissima Giovanna Manzi, Ceo Best Western Italia e dall’esperto di social media Gianluca Arnesano di Frozenfrogs. Titolo e argomento della ricerca non erano certo facili perché agli operatori del turismo che non hanno ancora smaltito le scorie del low cost non è facile raccontare che adesso l’evoluzione potrebbe portare verso il no cost. Ma qualcuno lo doveva pur fare (Carniani dixit) e il nostro gruppo WTM non si è tirato indietro. Ecco che cosa emerge nella ricerca “Dopo il viaggio low cost il viaggio no cost?” che con Arturo Salerno abbiamo presentato a nome del WTM sulle note di Chaiyya Chaiyya Bollywood Joint. C’è nel turismo un’evoluzione in atto che sta profondamente cambiando il modo di viaggiare delle persone. Un’evoluzione che molti interpretano con una chiave di tipo economico ma che in realtà ha una spiegazione più complessa che trae origine da un profondo cambiamento valoriale. Il viaggiatore no cost non è infatti un turista che non vuole spendere. E neppure un turista che viaggia con mezzi e modi illegali che favoriscono l’evasione fiscale di chi offre ospitalità. Il turista no cost è invece una persona che ha scelto, con molta consapevolezza, di riscoprire l'essenza del viaggio inteso come esperienza autentica finalizzata ad esplorare nuovi luoghi, conoscere e capire nuove culture, stringere amicizie e legami. Potrà sembrare strano ma applica nella sua vita un concetto quello della “fiducia sociale” che lo predispone a creare reti sociali e a condividere aspetti intimi della sua vita con degli sconosciuti. E’ disposto a fidarsi di persone che non ha mai visto a condizione che siano simili a lui. Viaggia usando reti di relazione e collaborazione; cerca ospitalità basandosi sul giudizio espresso da persone simili a lui; cerca ospitalità da persone che condividono i suoi interessi; condivide le sue esperienze e influenza altri viaggiatori. Ma in questo “modo di viaggiare” che cosa c’è di nuovo o di innovativo? Niente. Niente perlomeno che non sia ciò che ha favorito la nascita stessa del turismo e che con gli anni l’industria turistica ha invece trascurato, dimenticato o semplicemente ignorato. Per questo oggi, favoriti dal web e dalla tecnologia, si stanno affermando e diffondendo modelli di viaggio che si alimentano di parole chiave come comunità, fiducia, scambio, condivisione e collaborazione. Oggi sono diffuse nel mondo
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Dec 18, 2014

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WTM | C-Magazine n.27Un anno di WTM: festeggiato conla nostra prima ricerca presentataal BTO!November 30th, 2010

Il  WTM è nato un anno fa in occasione del BTO da un’ideadi Antonello Maresca che pensò di far convergere in unmagazine collaborativo conoscenza, esperienza e passionedi   un gruppo di blogger sparsi un po’ in tutta Italia maaccomunati dall’interesse personale e professionale per ilweb 2.0 e il turismo variamente coniugati. A un anno esattodalla sua nascita il WTM ha presentato pubblicamente la suaprima ricerca al BTO in un panel animato dalla preparatissimaGiovanna Manzi, Ceo Best Western Italia e dall’esperto disocial media Gianluca Arnesano di Frozenfrogs.Titolo e argomento della ricerca non erano certo facili perchéagli operatori del turismo che non hanno ancora smaltitole scorie del low cost non è facile raccontare che adessol’evoluzione potrebbe portare verso il no cost. Ma qualcuno lodoveva pur fare (Carniani dixit) e il nostro gruppo WTM nonsi è tirato indietro. Ecco che cosa emerge nella ricerca “Dopoil viaggio low cost il viaggio no cost?” che con Arturo Salerno

abbiamo presentato a nome del WTM sulle note di ChaiyyaChaiyya Bollywood Joint.

C’è nel turismo un’evoluzione in atto che sta profondamentecambiando il modo di viaggiare delle persone. Un’evoluzioneche molti interpretano con una chiave di tipo economico mache in realtà ha una spiegazione più complessa che traeorigine da un profondo cambiamento valoriale. Il viaggiatoreno cost non è infatti un turista che non vuole spendere. Eneppure un turista che viaggia con mezzi e modi illegali chefavoriscono l’evasione fiscale di chi offre ospitalità. Il turistano cost è invece una persona che ha scelto, con moltaconsapevolezza, di riscoprire l'essenza del viaggio intesocome esperienza autentica finalizzata ad esplorare nuoviluoghi, conoscere e capire nuove culture, stringere amicizie elegami.

Potrà sembrare strano ma applica nella sua vita un concettoquello della “fiducia sociale” che lo predispone a creare retisociali e a condividere aspetti intimi della sua vita con deglisconosciuti. E’ disposto a fidarsi di persone che non ha maivisto a condizione che siano simili a lui. Viaggia usando retidi relazione e collaborazione; cerca ospitalità basandosi sulgiudizio espresso da persone simili a lui; cerca ospitalità dapersone che condividono i suoi interessi; condivide le sueesperienze e influenza altri viaggiatori. Ma in questo “modo diviaggiare” che cosa c’è di nuovo o di innovativo? Niente.

Niente perlomeno che non sia ciò che ha favorito la nascitastessa del turismo e che con gli anni l’industria turisticaha invece trascurato, dimenticato o semplicemente ignorato.Per questo oggi, favoriti dal web e dalla tecnologia, sistanno affermando e diffondendo modelli di viaggio che sialimentano di parole chiave come comunità, fiducia, scambio,condivisione e collaborazione. Oggi sono diffuse nel mondo

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diverse piattaforme web dove le persone si incontrano, sifidano e decidono di condividere un’esperienza di viaggio eamicizia.

Nella ricerca fatta dal Gruppo WTM ne abbiamo analizzatequattro, molto diverse fra loro. Una ad esempio permette apersone di tutto il mondo di scambiarsi ospitalità sul divanodi casa (Couchsurfing). Un’altra permette di affittare qualsiasitipo di spazio extra sia esso una stanza a New York, unappartamento a Copenhagen, o un igloo in Norvegia a unprezzo accessibile (Airbnb). Un’altra ancora di viaggiare perlunghi periodi soggiornando in fattorie dove avere vitto ealloggio in cambio di un aiuto in casa o nei campi (Helpx.net).

La quarta piattaforma analizzata quella del Roadsharing èinvece quella che permette di condividere  un passaggio inauto con altri viaggiatori. Ovviamente in questi quattro modellidi viaggio la componente “no cost” varia a seconda dellapiattaforma e del modello di business. In alcuni casi si pagaper poter farte della comunità (helpx.net), in altri è totalmentegratuita (roadsharing e couchsurfing), e in altri casi comequello di Airbnb si paga un prezzo di affitto molto contenutoe accessibile.

Il fenomeno è ancora di nicchia ma è comunque fortementein crescita e soprattutto si sta diffondendo in tutti i paesi delmondo. Ad esempio in Italia ci sono oltre 68.000 iscritti allapiattaforma di Couchsurfing, 150 Ospitanti per la piattaformaHelpX.net e centinaia di spazi di diverso tipo in affitto nellapiattaforma Airbnb.

L’evoluzione in atto è quindi imponente ma non devespaventare: il turismo tradizionale non sarà certo messo in crisida questi fenomeni, anzi. A nostro parere potrà invece venirnefuori rinvigorito soprattutto se gli operatori turistici capirannoche il vero passaggio non è dal low cost al no cost, ma dalturismo “di valore” al turismo “dei valori”. E qui la partita èancora tutta da giocare.

WWW CALABRIA: un "ponte"verso il futuroBy Giovanni Cerminara on November 30th, 2010

Questo non è un semplice post come tutti gli altri, ma forseè tra i più importanti. Un post che parte dalla pancia, passaper il cuore e termina con l'editare questo insieme di parole.Vorrei veramente far passare il messaggio e non la merapubblicazione di un evento. Un evento, che per me ha unavalenza molto più significativa, una valenza che aiuta acredere che anche in Calabria, la mia terra, si possano buttarele basi per creare qualcosa di bello e positivo attraverso l'aiutodi Internet, del web e del social.WWW CALABRIA questo è il nome dell'evento "Si pone comeobiettivo principale quello di creare o elaborare soluzioniapplicabili a quel meraviglioso "strumento" che è internet, per

far sì che tutto questo possa contribuire a dare maggiorevigore all'economia e visibilità alla nostra regione."E' un evento a tutto tondo perché si rivolge a tutti: istituzioni,appasionati, imprese appartenenti a tutti i livelli.Non solo buoni propositi, ma anche fatti concreti che spero simoltiplichino e diventino prassi comune nel realizzare quellarete ideologica più che strutturale. Internet è un'infrastrutturae la Calabria necessita di infrastrutture. La rete è lasoluzione. Immaginate più giovani dislocati in diverse città ocomuni calabresi con un "progetto" condiviso e condivisibileda altri; immaginate si incontrino ad un evento comeWWW CALABRIA, questi smetterebbero di essere isole ecomincerebbero a creare "ponti" grazie alla rete.Basta pensare al ponte sullo stretto che ormai è diventatovirtuale ed obsoleto, ma apriamoci ai ponti sulla rete cheparadossalmente sono più reali.Vorrei invitare anche i curiosi a partecipare, perché magaripossono incubare tra i loro pensieri qualcosa di bello epositivo. Partecipate, vi prego di partecipare...non perdiamoquesta occasione. E' grazie ad un eventi del genere che sicresce, é grazie ad eventi del genere che nascono le idee,é grazie ad eventi del genere che io sono qui a chiedervi dipartecipare, perchè a me sono serviti.Grazie.

Zoover Travel Lounge TweetUp #ztlBy Robi_Veltroni on November 30th, 2010

Zoover Travel Lounge TweetUp è l'ultima diavoleria inventatada Michele Aggiato responsabile della community italianadi MyZoover . Cosa è ZTL? In pratica è un meeting online che si svolgerà tutti i martedi dalle 14 alle 15:30 suTwitter. La partecipazione ovviamente è gratuita, in praticaZoover lancerà un tema di discussione che potrai seguiresu Twitter con l'hashtag #ztl (per ricordartelo fissati in menteZoover To Love). Martedì 30 primo test per la communityzooveriana: i mercatini di natale. Ecco le info e lapagina dove, utilizzando la funzione commenti, puoi indicareun tema da proporre nei prossimi appuntamenti. Quindi civediamo martedi prossimo, chissà che non appaia anche@babbonatale. Ho strappato una promessa a Michele, unaZoover t-shirt per il tweet più bello!!!Ci vediamo a ZTL... e vinca il migliore!

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Think Tank Umbria: "qualcosa" dibuono si sta [s]muovendoBy alessioc83 on November 30th, 2010

Si è concluso sabato scorso,   il quinto seminariod'approfondimento tematico sul turismo, tenutosi dal 25 al 27novembre presso Palazzo Vignola, nell'incantevole scenariodella città di Todi.Quest'anno il tema è stato "Qualità e turismo: rispondere oggialle sfide di domani", argomento discusso attraverso il formatdel Think Tank.Sai cosa è il Think Tank?Sono (serbatoi di pensiero) seminari interattivi che hannol'obiettivo di individuare eventi non ancora venuti in essere edefinire scenari futuri, il tutto, individuando quattro obiettivi:

1. identificazione delle forze che influenzano il settoreturismo

2. stimare l'impatto e il timing delle forze al puntoprecedente

3. creare metodi competitivi che si basino esclusivamentesull'analisi dei punti 1 e 2

4. individuare le nuove competenze di base che sarannonecessarie per sviluppare i metodi competitivi

La cosa interessante che i partecipanti vengono selezionatinon solamente in qualità dei rappresentati del settore maanche e soprattutto di altri settori [es comandante poliziamunicipale] ed organizzazioni che influenzano l'esperienza delviaggiatore, anche in modo "indiretto".[La costellazione delvalore di Normann].Sabato sono stati presentati i lavori della due giorni [25e 26 novembre] presieduti dal professore Sandro Formica, docente della ''Florida International University. Gli scenari diriferimento iniziali sono:

• socio-culturale• tecnologico• ecologico

Aspetto molto importante emerso dai gruppi di lavori è quellorelativo alle PROFESSIONALITA' .Stanno emergendo nuovi profili professionali, nuove "figure"che devono essere "formate. Il prof ha più volte  ribadito  laparole "FORMAZIONE": senza di essa non si andrà moltolontano.

• Community manager : colui che risponde e interloquiscee implementa la community online, ma soprattuttoascolta il buzz intorno al brand di destinazione.

• Fundraising manager: addetto al reperimento di "fondi",• Visual Manager: ha il compito di veicolare "l'immagine"

dell'Umbria in Rete attraverso foto, video, ed icone.• Manager del territorio:  unificare le caratteristiche e le

molteplici offerte del territorio in un appetibile ''format''turistico

Qui sono sintetizzate gli obiettivi   strategici   emersi dai 6gruppi di lavoro che hanno composto  il Think Tank....davverointeressanti ;)

Le idee emerse, vanno da un portale di destinationmanagement system, ad idee di mobilità alternativa esostenibile, [pedane risparmio energetico], per poi passare alTravelMate [un approccio innovativo di scoperta del territorio:basandosi su tecnologia di  Augmented reality:   in Toscanaè stata già sperimentata], ed infine  un canale YOUMBRIA :canale tematico di raccolta di eventi e comunicazionenell'omonimo canale You Tube.

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Dalla due giorni sono emerse idee illuminati, sostenibili elungimiranti, ora è il "momento" di passare dalla fase diideazione a quella [critica] di realizzazione.Ho avuto il sensore, di un certo "attivismo" bottom up, diuna "concreta" voglia di cambiare, di evolvere...si, di unvero e proprio switch off  da una fase "medievale" a quella "rinascimentale".ESEMPIO VIRTUOSO: TORRACAQui sotto un esempio, illustrato dal prof Formica e dai suoiragazzi [un complimento per entrambi], di come un'ideasostenibile e innovativa, possa beneficiare [in]direttamente sulturismo.La cittadina in questione è Torraca, comune di 1300 anime,nella provincia di Salerno, divenuto famoso a livello mondialeper essere   la prima cittadina "LED CITY", dotandosi diun'impianto di illuminazione a LED. Questa scelta, ha scaturitoun passaparola, che perfino testate come l'Economist hannoriportato la  notizia, alimentando curiosità , ma sopratuttoincrementando le visite turistiche.Mi piace concludere con una frase simbolica,  dell' assessoreregionale al turismo, Fabrizio Bracco,  che estrinseca ilpensiero del think tank umbro,   'Il passato appartiene aglistorici, oggi contano il futuro e le prospettive. Ben dettoassessore!

Agriturismi: pronto c’è posto?By Antonello Maresca on November 30th, 2010

Lucio Colavero mi ha appena inviato un’interessante indaginecondotta dal portale TopRural.

La “Radiografia del Turista Rurale 2010” e le abitudini deituristi rurali -  Informazione, decisione e prenotazione di unagriturismo: il ruolo della Rete questo il tema dell’indaginesvolta su un campione di circa 1000 interviste.Dalla ricerca emergono dei fattori interessanti. La rete svolgeun ruolo fondamentale nella ricerca delle informazioni enel processo di scelta delle strutture però la prenotazionesi concretizza per telefono. L’altro fattore evidenzia laquasi totale esclusione degli intermediari tradizionali dal

processo di prenotazione di un agriturismo. Un raro caso didisintermediazione spontanea e …rurale.Probabilmente chi preferisce prenotare un agriturismo si affidaal canale diretto ed al contatto personale complice anche lascarsa presenza di strumenti e risorse per la prenotazionediretta sui siti istituzionali delle strutture.Non mi dilungo e vi affido alle note relative alla ricerca chepotete scaricare in pdf qui.La “Radiografia del Turista Rurale 2010” e le abitudini deituristi ruraliInformazione, decisione e prenotazione di un agriturismo: ilruolo della Rete

Sito turistico o sito per il turista?By Giovanni Cerminara on November 30th, 2010

Hotel Internet Site oppure Hotel Internet Site per il turista?Una domanda che mi è venuta in mente facendo surfingnella rete, osservando diversi siti alberghieri, ed ho notato chesostanzialmente esistono due tipologie di siti per hotel: HotelInternet Site che fondamentalmente basano il loro pay-off suuna comunicazione che tende esclusivamente a descriversi,quindi i classici siti autoreferenziali, ed Hotel Internet Sitefocalizzati sul turista e caratterizzati da una serie di elementiche pongono al centro tre elementi:- Motivazione- Partecipazione- Personalizzazione[Questo post, non ha lo scopo di illustrare come funzionatecnicamente, ma l'approccio logico utilizzato per lacostruzione che a parer mio è molto più importante, ancheperché tecnicamente ognuno avrebbe da obiettare]. Ma oltrea queste tre prerogative il sito in questione tende a metterein luce, alcune variabili che gli psicologi chiamano, bisognisecondari [o soggettivi] di un individuo che sono determinantiper la scelta di una vacanza.Aquisresorts.com, realizzato da un team di esperti (tra cuiil Prof. Buhalis presente sul palco della BTO dello scorso18-19 Novembre) è un sito internet  per hotel  che trovafondamento su alcuni aspetti di psicologia turistica, che stannocaratterizzando gli scenari attuali. Un sito costruito per il

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turista dove si riescono ad osservare a chiare letterere sia lapartecipazione sia il coinvolgimento del turista nel processodi composizione della propria vacanza, tutte prerogative chesono delle vere e proprie strategie di marketing.Apparentemente potrebbe apparire macchinoso, ma seconsideriamo il profilo del nuovo turista questo è il futuro[presente!] e molti turisti sono pronti da un pezzo ad utilizzarequeste tecnologie.La vacanza deve quindi essere sempre più un prodottodi esperienza memorabile, ad alto coinvolgimento emotivo,e non un semplice insieme organizzato di beni e servizistandardizzati venduto a basso prezzo.Bisogna offrire al turista una certa indipendenza nel propriosito, con un alto valore aggiunto e puntare su fattori[chiamiamoli] critici che non tengano solo conto delle taschedel turista ma anche del suo lato emotivo ed esperenziale.Cosa rispondo alla domanda? Sito internet per il turista tuttala vita :)

I 10 errori più comuni commessidagli albergatoriBy Enrico Ferretti on November 30th, 2010

Quali sono gli sbagli commessi più di frequente daglialbergatori nel gestire online la propria struttura ricettiva eperché stilare una classifica?La risposta è che penso possa essere utile: grazieall’esperienza acquisita lavorando nel settore e incontrandomolti operatori turistici in occasione di convegni, corsi eseminari, ci siamo resi conto che gli errori più gravi, quelli cheimpediscono di valorizzare il proprio hotel o b&b, sono sempregli stessi.Proviamo a elencarli e a sviscerare le cause e lepossibili soluzioni, l’intento è di sensibilizzare quanti ancorasottovalutano l’importanza della propria presenza sul web.1. Totale assenza di statisticheMolti albergatori hanno un sito web, magari anche aggiornatoe completo di tutte le informazioni, però non hanno disponibilile statistiche relative agli accessi degli utenti. E’ paradossale,ma vi assicuro che almeno la metà dei miei clienti o nonavevano le statistiche installate sul loro sito, o non avevanoaccesso diretto a questi dati, i quali erano custoditi sotto chiavedalla web agency di turno. Non essere in possesso di questeinformazioni, è come possedere un teatro e non sapere ilnumero di paganti degli  spettacoli.Controllare le statistiche di accesso al sito della propriastruttura è piuttosto semplice (spesso sono comprese nelservizio di hosting) ed è il primo passo per conoscere lo statodi salute del proprio sito. Grazie alle statistiche potrete infatticapire quanti utenti visitano giornalmente il sito, da quale partedel mondo provengono le visite, quali sono le pagine piùvisualizzate, il numero di conversioni generate e molto altroancora.2. Un sito web poco accattivanteQualcuno, lì fuori, pensa ancora che una volta fatto un sitoquesto possa rimanere così com’è per millenni? Purtroppo

si! Molti degli albergatori che mi contattano mi dicono chevogliono avere più visibilità sui motori di ricerca e piùprenotazioni, ma poi mi specificano che il loro sito attuale vabenissimo e non può essere modificato.Mi spiace ma non è così che funziona, un sito vecchio di 5o addirittura 10 anni fa  ha una grafica e delle caratteristicheobsolete, che molto probabilmente non sono in linea con glistandard odierni e che gli impediscono di ottenere dei risultatisoddisfacenti sia in termini di visibilità che di prenotazionigenerate.3. Booking engine mancanteCorrelato al punto precedente, il booking engine è consideratoda alcuni un sovrappiù, un’opzione in fin dei conti superflua.L’altro giorno una direttrice di un albergo di Roma, compostoda 26 stanze mi ha detto la seguente frase: “a noi il bookingengine non serve, i clienti del nostro hotel preferiscono inviarciuna mail, vogliono il contatto diretto con noi…”. Niente di piùsbagliato, perché la possibilità di prenotare online da subito,senza aspettare la risposta dell’albergatore, dà al potenzialecliente un vantaggio: l’immediatezza. Questo però non vuoldire che si preclude la possibilità dell’utente di chiamare omandarci una richiesta per e-mail se lo preferisce, anzi con unbooking engine si fornisce un’alternativa a questo sistema checomporta una perdita di tempo.Con un booking engine in qualunque momento l’utente puòsapere se è disponibile la stanza di cui ha bisogno, se inquel periodo dell’anno è tutto esaurito ecc., questo non solofacilita il turista, ma consente all’albergatore di incentivarele prenotazioni e di risparmiarsi parecchio lavoro grazie adunprocesso di vendita automatizzato.4. Non conservare i dati dei clienti soprattutto l’e-mailNon occorre dire quanto sia importante rimanere in contattocon i visitatori del vostro sito che effettuano una richiestadi disponibilità… Sembra incredibile, ma spesso non vienerealizzato un database nemmeno dei clienti che hannosoggiornato nell’albergo e hanno lasciato volontariamente ipropri contatti.Gestire un database, sia dei clienti fidelizzati, sia degli utentigenerici che hanno semplicemente richiesto informazioni,consente di avere sempre a portata di mano un elenco dicontatti altamente profilati.5. Direct Email Marketing questo sconosciutoQuesto punto va a braccetto con il precedente. Il DirectEmail Marketing è un utile alleato per promuovere la propriastruttura ricettiva, attraverso l’invio di newsletter contenentiofferte, pacchetti, o news di vario genere. Le statistiche disettore indicano che tali newsletter sono un ottimo incentivoper stimolare le prenotazioni di clienti già acquisiti (repeaters),ma soprattutto di clienti potenziali.Spedire delle e-mail tramite un semplice programma di posta(Outlook, Windows Mail, ecc.) non è il modo migliore disfruttare questa forma di comunicazione, anzi ne vanificagli effetti. Oggi esistono dei software dotati di caratteristicheavanzate, che garantiscono una maggiore penetrazione delmessaggio (altrimenti spesso viene filtrato da antivirus edantispam), e che consentono all’utente di disiscriversi inqualsiasi momento. Tali software hanno inoltre un sistema

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ditracking integrato, che permette di conoscere quanti utentihanno aperto effettivamente la mail, quanti l’hanno cestinata,ma soprattutto in quanti hanno cliccato sui vari link interni cherimandano alle landing page del nostro sito.6. Zero investimenti in Web MarketingPer chi gestisce una struttura ricettiva ci sono una serie dispese obbligate da non mettere in discussione, tipo bollette,costo del personale e forniture varie. Purtroppo la voce WebMarketing che a mio avviso è necessaria come le altre,purtroppo non è tra queste, e i risultati negativi si sentono.Dopo aver realizzato un sito efficiente è opportuno migliorarnela visibilità, l’unico modo per farsi trovare dai potenziali clienti.Investire risorse nel web marketing (Search EngineOptimization, Keyword Advertising, ecc.) significa pensare alpresente e non al futuro come molti credono, perché già oggila visibilità sui motori di ricerca è il primo fattore determinanteper ottenere la giusta occupazione. Conosco albergatori chesi sono cullati sugli allori per anni, uno di questi incontratoqualche mese fa mi è rimasto impresso, perché durante unconvegno mi disse “nel 2000 noi eravamo sempre pieni, ora lasituazione peggiora di anno in anno, dobbiamo fare qualcosa”.Ma io dico ci volevano dieci anni per capirlo? Mentre ti giravii pollici i tuoi competitors più lungimiranti si sono mossi nellamaniera giusta e ti hanno surclassato, e da leader che eri orati tocca rincorrere di brutto…7. Sottovalutare la reputazioneUna delle domande che rivolgo ai miei clienti prima diimpostare una strategia di web marketing è “come siete messidal punto di vista della reputazione online?” Una volta mi ècapitato di ricevere questa risposta: “così e così, ormai noncontrolliamo più per non avvelenarci le giornate!”.La web reputation è un tema centrale, perché sempre piùpersone, prima di fare un acquisto sul web, cercano opinioni,consigli e informazioni condivise da altri utenti. Molto spessoquesto accade non attraverso i canali ufficiali, bensì tramitecommunity, forum di settore, blog e social network. Perciò èimportante che gli operatori turistici si interessino di cosa sidice in rete, perché è qui che le conversazioni nascono, perpoi amplificarsi all’esterno.Monitorare la propria reputazione vuol dire controllare lerecensioni su siti come Zoover, Tripadvisor, Tripwolf e simili,presidiare dei social network tramite dei profili social suFacebook e Twitter, così da poter rispondere nel casodi controversie e recensioni negative, ma anchedimostrarsiattenti, ricettivi e disponibili. Qualità rare e preziose, chevengono sempre premiate, credetemi….8. Strategic Placement inesistenteAncora a proposito di promozione, molti albergatori nonsono presenti su alcun portale turistico, come se ciò noninfluisse sulle prenotazioni e sulla promozione del propriobrand. Qualunque tipo di struttura, grande o piccola, di lussoo economica, richiama clienti differenti, ed essere inseritisu alcuni portali molto frequentati come quelli delle OLTA(Expedia, Venere o Bookings), ma anche su portali tematici dinicchia, consente di ampliare di molto la propria visibilità.Le OLTA se ben gestite “non cannibalizzano la disponibilitàdelle camere”, ma diventano uno strumento utile per ampliare

la propria audience, ed un piccolo paracadute per situazioni diemergenza, come nel caso di grosse cancellazioni.Esempio: Qualche mese fa a causa dell’eruzione del  vulcanoislandese dal nome inpronunciabile, mi chiamò un amicoalbergatore disperato, il quale aveva ricevuto una disdetta di15 camere in un sol colpo, 48 ore a ridosso dalla data diarrivo.Per tappare il buco realizzammo un’offerta veramentespeciale con uno sconto del 60% e la pubblicammo oltre chesul sito ufficiale dell’hotel, anche su tutte le Olta in cui erapresente. In 48 ricevemmo 11 prenotazioni, di cui 2 dirette e 9da Bookings e altri portali minori, senza i quali avremmo fattoben poco.9. Investimenti sbilanciati per il tipo di struttura ricettivaNaturalmente ogni struttura ricettiva è diversa e richiedeinvestimenti equilibrati. Purtroppo c’è chi impiega risorsesenza aver impostato alcuna strategia. Così accade che unpiccolo b&b faccia investimenti come se fosse un hotel a 5stelle, e all’inverso un albergo di lusso spenda come unastruttura a gestione familiare. Conosco albergatori che hannodeciso di non lavorare con gli intermediari, ma che poi hannoeffettuato iniziative di advertising sballate, ottenendo risultatiparagonabili all’indotto che avrebbero generato le Olta, ma afronte di un costo superiore rispetto alle commissioni.Caso contrario ci sono hotel di un certo calibro o con capienzeimportanti, che investono talmente poco da vanificare ilsuccesso di ogni possibile iniziativa di web marketing. Sorridoancora se ripenso ad un 4 stelle in Costiera Amalfitanache spendeva solo 5 Euro di pay per click al giorno,andando a competere su parole chiave da 1 euro l’una.Ovviamente quella campagna ppc era sbilanciata verso ilbasso poichè poteva generare massimo 5 click al giorno,massa critica insufficiente per ottenere delle conversioni,quindi un investimento completamente inutile. In tali casiquando non ci sono budget adeguati meglio non far niente,piuttosto che dissanguarsi lentamente.10. Gestione errata del pricing e zero revenueLast but not least, il prezzo è un fattore decisivo, che va taratocon cura. Bisogna tenere conto dei competitors, dei serviziofferti, del fatto che il prezzo non è più un elemento immutabile.Da numerose statistiche emerge che un prezzo vantaggiosoconvince a prenotare anche utenti che in prima battuta nonavevano scelto quella destinazione.Vi racconto questa storia per spiegare meglio il concetto: uncliente che tutt’ora seguo si era affidato alla mia web agencyper la promozione del suo hotel che aveva pochissimi visitatoridai motori di ricerca. Grazie al nostro intervento dopo circa 6mesi il sito della sua struttura era arrivato a fare la media di4.500 accessi mensili, ma le prenotazioni nonostante questaconsiderevole mole di utenti erano ancora insoddisfacenti.Dopo un’attenta analisi sulle possibili cause di questofenomeno, abbiamo verificato che nel raggio di 10 km dalsuo hotel c’erano almeno altre 20 strutture di pari livelloo superiore, con prezzi medi inferiori del 30%. Insommail problema erano i prezzi troppo alti. Effettuando unallineamento dei prezzi con la concorrenza, il sito dell’hotel hacominciato ad ottenere le conversioni sperate ed il problemaè stato risolto.

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Oltre a ciò va detto che rispetto al passato le tariffe devonoessere flessibili per generare un buon numero di prenotazioni,non è possibile avere delle rack rates fisse per 12 mesi l’anno.Seppur minimamente l’albergatore deve cominciare a farerevenue management, applicando scontistiche e promozioniallettanti per gli utenti in base a stagionalità ed occupazionedell’hotel.Mi auguro che i miei lettori non abbiano commesso questierrori, ma se leggendo questo articolo a qualcuno è venuta lacoda di paglia, sappia che allora si trova in buona compagnia.

Disintermediare Intermediando? sene parla al WHRBy Fabrizio on November 30th, 2010

Disintermediare intermediando, ecco uno degli argomentidel ricchissmo programma che seguirò al WHR Seminar(Web Hotel Revenue) evento che si svolgerà presso l’Hotel  Conference Le Capanelle di Roma dal 9 al 11 Dicembre2010.Si può disintermediare intermediando? Può sembrarestrano ma la risposta è Si. Più volte su questo blog hoparlato di disintermediazione è la mia posizione è semprestata abbastanza chiara per me disintermediare vuol direriequilibrare e ottimizzare i canali di vendita cercando dispingere quando più possibile la vendita sul canale diretto.Disintermediare non significa mettersi in competizione con ipropri intermediari ma cercare di gestire la propria presenza inmodo da aumentare la visibilità e sfruttare il cosidetto effettobilboard. Le OTA garantiscono una visibilità globale allestrutture ricettive affiliate ed inoltre investono pesantementein pubblicità on-line (anche se su questo si sarebbe un belpò da discutere su alcune tecniche non  proprio “eticamente”corrette), inoltre le prenotazioni provenienti dai portali possonopoi successivamente trasformarsi in prenotazioni dirette, disolito l’utente che prenota tramite un intermediario non è maistato nella struttura…In molti casi inoltre i portali sono utilizzati come meta motoredi ricerca per la ricerca della soluzione  e la tariffa migliore.Per esempio un utente che ricerca un hotel a Bologna1 effettua una ricerca generica su Google, del tipo “hotel aBologna”,2 Entra in siti generici di recensioni o comparazione prezzi, tracui anche OTA3 Prende nota degli hotel che soddisfano meglio le proprieesigenze4 Torna a cercare sul motore di ricerca il brand name deglihotel che gli sono piaciuti di più ed entra nei siti ufficialidove concluderà la prenotazione se troverà le condizioni ideali(stessa tariffa e sistema di prenotazione semplice)

Questo percorso potrebbe anche essere diverso e prevedere  come primo step la ricerca dell’hotel tramite una OTA perpoi  ricercare sul motore di ricerca il brand name dell’hotel econcludere la prenotazione direttamente sul web site ufficialedell’hotelCosa fare quindi per disintermediare sfruttandol’intermediazione?Le cose da fare sono secondo me principalmente 5:- Ottimizzare la presenza sui portali-Ottimizzare la propria visibilità on-line-  Implementare un Sito web efficace- Gestire la brand reputaion- Possedere un buon bookin engine.Ottimizzare la presenza sui portaliAnche sui portali non è facile ottenere visibilità, il ranking diuna struttura è determinante per farvi essere subito visibilia potenziali clienti che in quel momento stanno utilizzandoun portale per ricercare una sistemazione. E’ importantequindi ottimizzare la propria presenza sui portali, per fareciò bisogna  mantenere la disponibilità di camere anchein periodi di alta stagione, aggiornare costantemente latariffa magari gestendola in ottica revenue,    aggiornare icontigenti anche nel lungo periodo, tenere qualche cameradisponibilie  a tariffa piena (rack) anche quando non si hannopiù disponibilità, ottimizzare la propria scheda (descrizione,foto, servizi). Vi segnalo anche questo interessante articolodi booking blog Come ottimizzare il posizionamento suExpedia: attenzione a recensioni e tariffe .Ottimizzare la propria visibilità on-lineE’ assolutamente indispensabile comparire in prima posizionesui motori con il vostro brand name, questa è la primaclausola imprescindibile per sfruttare la visibilità dei portali eincrementare le prenotazioni dirette.Un Sito web efficaceIl vostro sito web è l’hub di tutte le vostre attività sia on-lineche off-line, avere un sito web semplice, pulito, persuasivoe graficamente accattivante, vi aiuterà sicuramente adaumentare le vostre conversioni e a favorire anche ladisintermediazione…Brand reputationLa vostra reputazione rappresenterà anche in questo caso unachiave di successo, poichè oltre a consentirvi di aumentare ilranking all’interno dei portali potrà contribuire ad aumenterà lafiducia nei confronti del vostro brand, in questo modo gli utentisaranno più disposti ad effettuare una prenotazione diretta.Possedere un buon booking engineIl  booking engine è forse uno degli aspetti più determinanti perfacilitare la prenotazione diretta. Vi rimando ad un post che hofatto qualche mese fa. Booking engine quale scegliere?Insomma apparire sui portali online porta anche i suoivantaggi e paradossalmente, può aiutare proprio ilprocesso di disintermediazione

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November 30th, 2010 Published by: webtravelmarketing

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Ti aspetto al WHR dove ci sarà sicuramente modo di discuteresu questo e su altri interessanti argomenti,  se ancora non haiconfermato la tua partecipazione iscriviti subito!

Trends booking engine per lecatene alberghiereBy Arturo Salerno on November 30th, 2010

Quali sono le principali funzionalità di un motore diprenotazione? Come possono i motori di prenotazionemigliorarsi usando la voce accogliente di una receptionist?Lo studio dell’Università della Svizzera Italiana   indagasulle funzionalità dei booking engine misurando l’interattivitàe il design dei sistemi di prenotazione per 162 catenealberghiere per aiutare a capire come progettarlo o comemigliorarlo. I risultati dello studio mostrano un basso gradodi interazione con i potenziali clienti e auspica un sistemacon una diretta interazione umana. In altre parole: unmotore di prenotazione deve passare da essere solo unsistema di gestione dell’inventario fino a diventare unsistema di raccomandazione. La quota sempre più crescentedell’intermediazione sui canali di viaggi on-line può spingeregli hotel sempre di più ad investire nel proprio motore diprenotazioni.Per scaricare gratuitamente il documento basta accedere allapagina dell’ Università della Svizzera Italiana.

Hotel del divertimento: un nuovomodo di " concepire" la tuavacanza.By alessioc83 on November 30th, 2010

Ho più volte affrontato l'argomento del marketing nonconvenzionale, nel turismo, un approccio innovativo che  vaoltre il solito modo di comunicare una destinazione o unastruttura turistica,  andando   un pò a rivedere il concetto dimarketing nell'attuale contesto.Oggi,vorrei segnalarvi un'azione innovativa di marketingturistico nel panorama italiano.Ci troviamo in un hotel vicino a Verona, "Hotel Montemezzi",hotel, che ispirato dalla vicinanza dei parchi tematici diGardaland e di Movieland, ha deciso di "taggarsi" come"hotel del divertimento" : attraverso   un approccio nuovoall'accoglienza della clientela; sia dal vivo che sui social media, in cui tutte le attività saranno interattive, coinvolgendo in primapersona l'utenza o anche il semplice curioso.Una vera e propria attività di comunicazione nonconvenzionale nel turismo [italiano] che merita di essereapprofondita.E in che modo?Semplice....attraverso un'intervista che Fabio Antonacci  diMagillaGuerrilla [ideatore e curatore della campagna]   miha gentilmente concesso.                                        

1)Ciao Fabio, innanzitutto mi devo complimentare con voi perla bellissima strategia di marketing non convenzionale chestate intraprendendo, specie in un settore quale il turismo ,unpò "lontano" da queste nuove forme di comunicazione! voisiete tra i primi in italia, se non i primi [ mi riferisco nell'hotelleriedelle pmi]Perchè avete scelto questo tipo di   di comunicazione"innovativa"?

Ciao Alessio, credo che il settore turistico abbia tutte lepotenzialità, ma anche la necessità di affacciarsi a nuoveforme di comunicazione. Sia una struttura alberghiera, comenel nostro caso, sia una compagnia aerea, possono trovarenuovi canali per intercettare il pubblico coinvolgendolo in mododifferente dal solito. Questo non vuole dire che bisogna fare unsalto nel buio accantonando tutte le forme promozionali finoraconosciute, le due realtà possono tranquillamente coesisteree continuare a convivere.Il marketing non convenzionale è in continua evoluzione, adazioni spot si affiancano strategie crossmediali, che puntano agenerare attenzione nel medio e lungo periodo. E' un passo inavanti che gli operatori del settore possono fare, non toglieràtempo alle iscrizioni su siti e Wholesaler distribuiti online.

2)Ci puoi spiegare cosa state facendo e cosa andrete a farenel dettaglio?   [magari una piccola anticipazione per i nostrilettori...piccola]

Studiando il territorio veronese, abbiamo cercato di trarrea vantaggio dell'hotel la sua vicinanza strategica a parchidi divertimento quali Gardaland e Movieland. Siamo statiavvantaggiati dall'aver trovato persone che non ci hannoposto limiti di fattibilità. Ecco che "L'Hotel del divertimento"vuole essere un nuovo approccio alla clientela, sia dal vivosia sui social media, tutte le attività saranno interattive,coinvolgendo in prima persona l'utenza o anche il semplicecurioso. Domenica scorsa, in occasione della Fiera del Riso,abbiamo realizzato la nostra prima performance che hasancito ufficialmente il lancio dell'intero progetto.Una performance itinerante andata in scena tra i locali dellaFiera, partita improvvisamente da uno dei nostri attori, cheiniziando a ridere fragorosamente ne ha coinvolti altri appostatinelle vicinanze e nascosti tra la gente. La risata ha iniziato adiffondersi, fino all'arrivo di un curioso personaggio, che conun'espressione tra il serioso e il dubbioso ha dato vita a undialogo con dei balloon, chiamando in causa a turno gli altriattori presenti.

Nei prossimi mesi, infatti, l'hotel si renderà protagonista diuna lunga serie di attività a sorpresa, divertenti, insolite, sia alsuo interno, tra le 97 stanze e le altre sale dell'hotel, sia nelterritorio veronese in occasione di particolari manifestazioni. Isocial media saranno il motore portante di tutte le iniziative, laclientela sarà stimolata a giocare direttamente sulla Fan Pageo con i 140 caratteri di un tweet.Se ti capita di passare a Verona per i primi di novembre potrestiassistere a qualcosa di insolito.

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3) Quali sono gli obiettivi di questa strategia?

L'obiettivo è quello di dotare l'hotel di un attributo diforte rottura rispetto alle strategie comunicative dei diretticoncorrenti nel territorio veronese, offrendo esperienze aiclienti dell’hotel in modo da rendere significativo il soggiornonella struttura.I clienti dovranno diventare i primi "fan" dell'hotel stesso,moltiplicando così la rete di contatti sulle piattaforme socialmedia. Ogni contenuto proposto, sia online sia offline, vuoleaumentare l'interazione e l'engagement con gli utenti chesaranno i protagonisti diretti delle iniziative e non dei meriosservatori.

Ringrazio  Fabio e gli    faccio i complimenti   per questabellissima idea "innovativa" di comunicazione turistica.

Inoltre con questa intervista, specialmente nell'ultimadomanda ha enfatizzato la potenzialità del nuovo marketing/comunicazione turistica che sta "emergendo".

Google Hotpot: alla scoperta diquesto sconosciutoBy Salvatore on November 30th, 2010

L’ultima novità “sfornata” da Google si chiama Hotpot e –sulla falsariga delle tendenze SOCIAL- ha lo scopo di renderemaggiormente rilevanti e pertinenti i risultati delle ricerchelocali grazie ai feedback ed alle recensioni degli amici facentiparte della propria rete sociale.

Google Hotpot

Ma cosa è Google Hotpot?Potremmo definire tale applicazione come un “nuovo serviziosocial” che, grazie al principio della condivisione, catalogai commenti e le opinioni degli amici (facenti parte della tuarete) sui locali (hotel, ristoranti, B&B tanto per citare qualcheesempio) e i luoghi di interesse.

Su quali principi si fonda GoogleHotpot?Il primo l’ho scritto poco più su, ovvero la CONDIVISIONE.Ma vi è anche un secondo principio ugualmente importante,ovvero il “TRUST”, inteso però come fiducia.Quando ti muovi per il mondo infatti, ancor prima di partire,immagino che anche tu ti informi attraverso internet sul cosafare/vedere/mangiare presso la tua prossima meta.

E, se a consigliarti un delizioso ristorantino o un economicoe confortevole B&B proprio in centro è un “amico”, di sicuroti sentirai più sicuro sulla veridicità delle sue affermazioni,tenderai a fidarti di più, ad avere maggiore “trust” quindi.

Da dove prende i dati GoogleHotpot?Hotpot prende le recensioni daGoogle Places, aggiungendoovviamente una certa personalizzazione e gli utenti saranno(soprattutto nelle prossime settimane) incoraggiati a votare erecensire direttamente dal proprio profilo Google.

A chi si rivolge Google Hotpot ?A differenza dell’austero Google Places, Hotpot haun’interfaccia user-friendly che rispecchia proprio le ultimetendenze delle web app e delle social app: è rivolto quindial consumatore medio, che non vive per la ricerca ma chesecondariamente potrà trarre ausilio da Google Hotpot perperfezionare la stessa.

Come funziona Google Hotpot?Il sistema è relativamente semplice. Una volta che vi accedi(www.google.com/hotpot), nella tua dashboard puoi ricercareun luogo o un esercizio commerciale (es: bed and breakfastRoma, ristorante Napoli) e vedere i numerosi suggerimenti econsigli proposti da altri utenti.

Google HotpotAllo stesso modo potrai votare un esercizio che conosci e dopoogni voto vedrai un contatore di voti che piano piano aumentadi numero: c’è anche la possibilità di lasciare una recensione.

La novitànon è la possibilità di votare o lasciarerecensioni ma piuttostol’algoritmo della “profilazione”.Attraverso le tue votazioni infatti Google traccerà pianpiano un profilo personale dei tuoi gusti, riuscendo cosìa profilare gli stessi in maniera veramente precisa.

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Così facendo, d’ora in poi, ogni volta che cercherai un’attivitàsu Google Map o Google Search, i risultati saranno filtrati emostrati secondo i tuoi gusti o i suggerimenti dei tuoi amici !Cambieranno quindi indirettamente l’ordine e i criteri diposizionamento sulle Google Map, almeno per coloro i qualisaranno utenti di Google Hotpot.

Integrazione con gli Smart PhoneOvviamente sarà possibile aggiungere commenti dal propriosmarth phone utilizzando l’apposita applicazione di GoogleMaps e sarà anche possibile a breve twittare verso la stessaapplicazione.

Le lacune di HotpotCe ne sono ovviamente, ma ogni prodotto e servizio nellanorma è sempre migliorabile, se poi è made in Google di certoci sarà la volontà di “raffinare” quanto prima lo stesso.In primis bisogna coinvolgere meglio gli utenti: al primo log ininfatti, soprattutto per chi è meno pratico, la dashboard puòapparire poco comprensibile.Anche dal punto di vista interazione vi è tanto da fare:personalmente, dopo le prime 2 votazioni, mi sono un po’stufato, in quanto non vi è stata interazione.Ma il principale problema per ora è quello della correttezza edella veridicità delle valutazioni.Si vota con estrema facilità e sembra che non vi sia uncontrollo preventivo sui giudizi degli utenti.

Si, è scritto nelle policy che “i commenti che violerannole policy verranno cancellati”, ma mi sembra blando comerimedio: sicuramente infatti sarà difficile monitorare migliaia dicommenti giornalieri.

Al momento quindi preferisco non fornire ancoraun giudizio su Google Hotpot: dal punto di vistautente non vedo ancora una reale utilità, maprobabilmente nelle prossime settimane ci sarannodiverse implementazioni volte a migliorare il servizio.

Di certo, già da ora, Google Hotpot è un ottimo strumento dibusiness per Google: avere infatti milioni di utenti profilati inbase a gusti, età e provenienza non è certo poca roba !

10 Consigli su come puoi sfruttareAdwords a NataleBy Danilo Pontone on November 30th, 2010

Si sta avvicinando il Natale e questo periodo per moltestrutture alberghiere è un periodo ottimale per sfruttare alcunepromozioni presenti nella struttura.Durante il Natale, secondo me, Google Adwords può diventareun ottimo mezzo per far conoscere agli utenti le proprieofferte. Ipotizziamo che la tua struttura sia ubicata in zona dimontagna, dove poter sciare, dove trascorrere una settimanabianca. Ma anche in città storiche come Roma, Firenze,Verona, Napoli etc. si può concentrare la propria promozioneweb con Google Adwords per avere un ritorno efficace nelbreve periodo di tempo.

Qualora quindi tu avessi predisposto una campagna di G.A.voglio darti alcuni consigli su come cercare di massimizzarele prenotazioni e cercare di raggiungere un maggior numerodi utenti.Pur rivolgendomi sempre alla categoria albergatori, i consigliche ti darò potrebbero tornare utili anche per qualsiasi altràattività.Ti premetto che i suggerimenti che stilerò fanno riferimentoalle campagne Adwords che vengono però realizzate sullarete di ricerca Google. I più esperti sanno infatti che suAdwords è possibile impostare campagne non solo sulla retedi ricerca Google ma anche su quella Display. Ma non voglioaddentrarmi troppo in questa differenziazione, sarei costrettoad entrare in considerazioni molto più specifiche. Sono certocomunque che qualora avessi anche tu la tua campagnaAdwords, inevitabilmente l’avrai attrezzata e avviata per la retedi ricerca Google, che è quella che ti interessa in questo caso.Che cosa ti consiglio di fare per la tua campagna?

1. Cercare tutte le parole chiave utili a ciò che si vuolepromuovere e cerca di sfruttare al massimo la codalunga. Non solo parole secche e composizione di due otre parole, ma anche keywords del tipo “settimana biancahotel a 3 stelle a Canazei“. Per ceracre le tue parole usalo strumento per le parole chiave di Google.

2. Se da anni vendi un pacchetto turistico abbastanzaconosciuto, allora potresti inserire come keyword il nomedel pacchetto. Perchè ti dico questo? Ad esempio nelcaso degli ecommerce, se vengono venduti prodotticon un nome riconoscibile, l’utente è portato a digitareil nome esatto del prodotto. In tal modo potrebbenotare subito l’annuncio di testo ad esso dedicato. Mirendo conto che comunque nel caso degli hotel è piùcomplicato vendere “prodotti preconfezionati” :)

3. Di sicuro avrai annunci di testo abbastanza generici.Sarebbe opportuno che tu li sostituissi appositamenteper il Natale. Se ad esempio parli di “Vacanza inmontagna in hotel a 4 stelle”, potresti farlo diventare“Vacanza di Natale in montagna in hotel a 4 stelle“.Sfrutta quindi il periodo natalizio.

4. Cerca di creare gruppi di annunci specifici per il Nataleo per le festività. Potresti ad esempio sfruttare anchekeywords come “regalo di natale”, “idee regalo natale”e far trovare come annuncio di testo della campagna

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qualcosa che inviti a “regalare un soggiorno presso il tuohotel“.

5. Non dimenticarti di impostare le tue campagne ancheverso i dispositivi mobili, che soprattutto in questiperiodi dell’anno registrano un picco di ricerche piuttostoelevato.

6. Usa lo strumento di anteprima degli annunci per vederein che posizione solitamente compaiono i tuoi annunci.Fai in modo che si visualizzino nelle prime posizioni.Per migliorare il posizionamento dei tuoi annunci dovraiaumentare, laddove necessario, il CPC (costo per clic).E’ un’operazione necessaria per due motivi: in questomodo potrai sfruttare al meglio il periodo natalizio cheprevede un incremento del tasso di conversione epotrai anche importi sulla concorrenza. Per gli hotel, nelperiodo natalizio, c’è una forte concorrenza.

7. Conseguenza del punto precedente sarà ancheindividuare il budget giornaliero da investire. E’ quasiscontato ricordarti che il budget dovrai aumentarloper poter competere con la concorrenza. Non èdetto comunque che i costi della campagna debbanoaumentare vertiginosamente. Una campagna benimpostata con buoni punteggi di qualità per keywordse annunci, e con una buona storicità, potrebbe anchemantenere invariati i costi nonostante la fitta “guerra divendite/prenotazioni natalizie”.

8. Quando saremo nel mese di Dicembre, sfrutta lekeywords e annunci di testo che menzionano “lastminute”, “offerta/e hotel”, “last minute natale” etc. Inquesto modo potresti andare a colpire tutti gli utentiritardatari. Ricordati semrpe della coda lunga però :)

9. Dopo il Natale che cosa arriva? Il Capodanno! E allora faile stesse cose che hai fatto precedentemente. Imposta letue campagne per andare a colpire gli utenti che stannocercando “offerte in hotel per capodanno“. Quindi dovrainuovamente sfruttare il periodo festivo di riferimento conkeywords specifiche e nuovi annunci di testo.

10. Terminato il Natale e il Capodanno, arriva il cosiddettomomento dei saldi con le offerte di Vacanze peril mese di Gennaio. Sono tanti gli utenti che nonpotendosi permettere ferie a Natale e Capodannoaspettano la chiusura delle festività per aprofittare diprezzi più favorevoli alle proprie esigenze. Riorganizzanuovamente le tue campagne per questo specificotarget.

Come puoi notare il periodo in cui cercare di ottimizzarela tua campagna va in particolar modo da fine Novembre,Dicembre e Gennaio. Cerca di sfruttare al meglio l’occasionee soprattutto imposta al meglio la tua strategia di vendita.Non ho volutamente entrare nel merito di dati troppo tecnicirelativi ad Adwords, delineandoti piuttosto un quadro dipromozione web che potrebbe aiutarti nella promozioneturistica della tua struttura ricettiva.NB: dato che in questi ultimi giorni, dopo la BTO -Buy TourismOnline di Firenze dello scorso 18 e 19 Novembre, ho avutomodo di approfondire con Roberta Milano, Fabio Curzi ePaolo Iabichino alcuni aspetti del marketing territoriale, ti

invito ad integrare anche questa strategia nelle tue campagneAdwords.In che modo?Sono certo che la tua località turistica è famosa per qualcheevento natalizio, per qualche cenone di Capodanno in Piazza,per qualche sciata notturna in montagna etc. Potresti creareanche in questo caso, un gruppo di annunci dedicato allatua località turistica. Sono infatti tanti gli utenti a consocenzadelle tradizioni di alcuni luoghi del nostro Paese. Se tali utentiricercano un evento in particolare, potrebbero trovare utileleggere un annuncio di testo che promuovendo il territoriooffre anche una soluzione di soggiorno presso la tua strutturaricettiva turistica.

Social Media Marketing: facile fare,difficile essere.By Davide Basile on November 30th, 2010

Se vi racconto da dove è partita questa riflessioneprobabilmente rischio di non farvi più leggere il resto delpost… Ma chissenefrega… Tutto è partito da un’omeliaascoltata domenica scorsa a Messa (ebbene sì, ci vado…). Siparlava della differenza tra essere e fare. Del come è facilefare, mascherarsi da, assumere il ruolo di (padre, madre,cristiano in quel caso) e del come è invece complicatissimo“essere” (padre, madre, cristiano in quel caso).Siete scappati? No? Ok allora, andiamo avanti.Bene, forse per deformazione professionale, forse perproblemi mentali (sic!), riflettendo riflettendo dai padri, le madrie i cristiani sono passato ad aziende, manager e socialmedia…Sempre di più si parla (ebbene sì, anche qui in Italia) disocial media, di Facebook, di socializzazione dei brand.Proprio l’altro giorno leggevo su WeAreSocial che anche idati confermano che il rapporto dell’Italia con il social web èmolto più che una tendenza del momento: ormai il 78% della

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popolazione dichiara di avere un profilo su un social networke il 76% vi accede più volte al giorno. Di più: il 50% degliintervistati è interessato alle informazioni sui prodotti e sulleaziende, il 29% si dichiara follower di un’azienda o di unamarca.La domanda però è: le aziende SONO social o FANNO finta?Solo nel primo caso, infatti, la conversazione cercata dagliutenti si attiverà e porterà frutti al brand. La finzione prima o poiverrà, invece, smascherata rivelandosi un enorme boomerangper la reputazione delle marche.

Per essere in linea con il programma TV del momento (Vienivia con me), ho pensato quindi di stilare il mio personalissimoelenco dei “facile fare, difficile essere” relativo al mondo delSocial Media Marketing:

• Facile fare una pagina su Facebook, difficile esseredavvero presenti su Facebook.

• Facile fare i numeri comprando i fan, difficile essereinteressante e conquistarli.

• Facile fare spam, difficile essere produttori di contenutistimolanti.

• Facile fare rumore, difficile essere buzzing brand.

• Facile fare video “virali”, difficile essere “Virali”.

• Facile fare errori, difficile essere in grado di gestirli inmaniera ottimale.

• Facile fare social media marketing, difficile essere brand“sociali”.

Che dite, Fazio e Saviano mi inviteranno a leggerlo nellaprossima puntata?

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