Contenuti multimediali: tecniche e approcci 2-Testo: Incipit e titoli Corso di formazione specialistica Esperti in tecnologie multimediali e contenuti WEB TV per la valorizzazione della formazione e della ricerca nei mercati internazionali e locali Progetto PON a300136 Bionanotech Research and Innnovation Tower (BRIT) di Rosa Maria Di Natale
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Web Writing: il testo giornalistico. Attacco e Titolazione
Cos'è l'attacco di un articolo giornalistico e come si prepara. Analisi dei titoli
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Contenuti multimediali:tecniche e approcci
2-Testo: Incipit e titoli
Corso di formazione specialistica Esperti in tecnologie multimediali e contenuti WEB TV
per la valorizzazione della formazione e della ricerca nei mercati internazionali e locali
Progetto PON a300136 Bionanotech Research and Innnovation Tower (BRIT)
di Rosa Maria Di Natale
L’attacco o incipit
Se hai un buon “attacco” ( o incipit) dell’articolo, hai anche il resto dell’articolo.Il perché è chiaro: se l’articolista è in grado di riassumere in poche righe, iniziali, il “cuore” della notizia, vuol dire che ha ben chiara tutta la scaletta logica del pezzo, il “cuore” del fatto.
Un buon incipit deve far scattare la scintilla dell’interesse; deve guidare il lettore .
Un buon attacco, da solo, deve essere in grado di far comprendere quale sia il significato di un avvenimento.
La notizia prima di tutto. Poi si va a capo.
a) l’enunciazione del fatto, servendosi delle 5 Wb) la descrizione di una situazionec) una dichiarazioned) un interrogativo (fondi, editoriali ecc) e) un commento (fondi, editoriali, ecc.)
Modelli di incipit
Nota bene: L’incipit giornalistico è molto diverso, spesso di segno opposto, rispetto a quello letterario
Attacco con enunciazione del fatto e 5 W
Modello A
Attacco con descrizioneModello B
Attacco con dichiarazioneModello C
Incipit con interrogativo
Modello D
Attacco con commento
Modello E
Il titoloemblema della sintesi
Il titolo è il biglietto da visita da consegnare al lettore.
Deve contenere la descrizione completa di una notizia
E’ un testo brevissimo che, come tale, non segue gli stessi criteri che regolano la produzione di testi più lunghi e complessiFranchini (1997):“Il titolo ha un peso e un’importanza che superano in molti casi il peso e l’importanza dei “pezzi” che presenta.[...] [Pertanto] per il titolo non c’è difesa, non c’è rete di sicurezza: il titolo deve essere, e per natura e per ruolo, secco, preciso, inequivocabile e quindi rischioso [...]. Il giornale non può offrire punti interrogativi al lettore che paga per avere risposte”. Può essere descrittivo, valutativo, polemico, ironico, brillante, cronistico
Ha prima rapinato una donna in banca, poi ha preso un autobus tenendo con una mano la pistola “ a vista” e con l’altra il bottino. Avvertita con il cellulare da un passeggero, la polizia lo ha atteso alla prima fermata utile e lo ha arrestato. E’ successo ieri a Librino, nei pressi di Viale Moncada. Appena sono scattate le manette il rapinatore ha insultato gli agenti: “Siete persone inutili…” Titolo 1: Rapinatore incauto viaggia in autobus: preso Titolo 2: Librino, polizia avvertita da cellulare In manette un rapinatore Titolo 3: “Poliziotti gente inutile…” Rapinatore “sbotta” alla fermata del bus
Un esempio
Dardano (1973) uno dei modi di leggere un giornale è quello di scorrere l’occhio sulle titolature. Il lettore vuole sapere tutto ma non vuole soffermarsi.Il titolo può essere redatto, molte volte volontariamente, in maniera incoerente rispetto agli eventi accaduti proprio per fuorviare le credenze dell’utente che non si sofferma sull’intera lettura dell’ articolo. L’informazione diventa così opinione. L’incoerenza tra titolo e contenuto della notizia è giustificata solo quando nasce da incidenti involontari, quando, ad esempio, la figura del giornalista non coincide con quella del “titolista” che compila il suo testo a partire da una lettura superficiale dell’articolo redatto dal collega.