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Via Veientana nuove scoperte archeologiche Redazione | 21-Giugno-2009 | 15:56 In esclusiva per i lettori di VignaclaraBlog.it le immagini dei bellissimi mosaici venuti alla luce più di un anno fa e attualmente ricoperti Nel 2008, durante i lavori di ampliamento del Grande Raccordo Anulare per la realizzazione del nuovo viadotto, all’altezza del fosso della Crescenza, la Soprintendenza Archeologica di Roma realizzò dei sondaggi per permettere all’ANAS il posizionamento dei piloni d’appoggio senza che questi interferissero con eventuali strutture antiche presenti. Viadotto del fosso della Crescenza Nel 1962 il Prof. Ward Perkins della British School at Rome eseguì delle indagini in quel punto, mettendo in luce resti di costruzioni quali il ponte dell’ antica Via Veientana Vetus sul Fosso della Crescenza e un mausoleo di prima età imperiale.(3/4) Ruderi di strutture fosso della crescenza foto Perkins 1962
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Via Veientana nuove scoperte archeologiche

Apr 05, 2023

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Page 1: Via Veientana nuove scoperte archeologiche

Via Veientana nuove scoperte archeologiche

Redazione | 21-Giugno-2009 | 15:56 In esclusiva per i lettori di VignaclaraBlog.it le immagini dei bellissimi mosaici venuti alla luce più di un anno fa e attualmente ricoperti

Nel 2008, durante i lavori di ampliamento del Grande Raccordo Anulare per la realizzazione del nuovo viadotto, all’altezza del fosso della Crescenza, la Soprintendenza Archeologica di Roma realizzò dei sondaggi per permettere all’ANAS il posizionamento dei piloni d’appoggio senza che questi interferissero con eventuali strutture antiche presenti.

Viadotto del fosso della Crescenza

Nel 1962 il Prof. Ward Perkins della British School at Rome eseguì delle indagini in quel punto, mettendo in luce resti di costruzioni quali il ponte dell’ antica Via Veientana Vetus sul Fosso della Crescenza e un mausoleo di prima età imperiale.(3/4)

Ruderi di strutture fosso della crescenza foto Perkins 1962

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Rudere del mausoleo via veientana foto perkins 1962

Per 5 secoli Veio controllò il territorio che arrivava al Tevere e di lì fino al mare il cosiddetto Ager Veientanus attraverso una serie di strade di collegamento, la più importante delle quali fu la via Veientana Il tracciato etrusco del tratto più meridionale ricalcava il percorso che dal II sec.d.C. sarà poi quello della via Cassia.All’altezza della tomba cosiddetta di Nerone deviava quindi verso oriente per raggiungere la città di Veio(5).

Carta archeologica foglio 8 sud via veientana

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Dopo la sua conquista da parte di Roma (396 a.c.), la strada fu lastricata con un “basolato” di grandiselci poligonali adatto alle grandi percorrenze.(6)

Via Veientana negli anni ‘60

Nei secoli successivi la via Veientana perse progressivamente la sua funzione strategica. Le recenti ricerche archeologiche hanno messo di nuovo in luce il mausoleo che per un cedimento strutturale ècrollato nell’invaso del fiume sottostante e un tratto del lastricato della Via Veientana perfettamente conservato. Lateramente all’ antica strada erano presenti dei diverticoli pertinenti un edificio finora mai individuatoe databile al II sec. d.c. La diversa tipologia degli ambienti così vicini al tracciato viario farebbero ipotizzare la presenza di una “Mansio” ossia una stazione di sosta di età imperiale. Essa veniva gestita dal governo centrale e messa a disposizione di dignitari, ufficiali, o di chi viaggiasse per ragioni di stato. Questa istituzione fu creata da Augusto con il Cursus Publicius ed era volta all’organizzazione e al controllo dei traffici di posta e dei trasferimenti, mediante la creazione di una serie di posti di vigilanza. Attorno a queste località crescevano solitamente una serie di strutture residenziali che, oltre ad accogliere il proprio personale, servivano anche da luoghidi sosta per chi viaggiava. Le stationes, più piccole, consentivano principalmente il cambio dei cavalli ed erano poste ad un giorno di viaggio l’una dall’altra; le mansiones, viceversa, erano complessi più articolati, in grado di offrire una serie di servizi aggiuntivi, come l’ospitalità ai viaggiatori che il più delle volte potevano anche usufruire del piacere dei bagni termali. Un esempiodi stazione di posta romana della fine del I sec.d.c. è quella situata al 31.200 km della Via Cassia ,conosciuta con il nome di “Mansio ad Vacanas (7/8)

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Mansio ad vacanas

Mansio ad vacanas

nella Valle del Baccano, questo toponimo nasce perché sulla vetta più alta del vicino Monte Razzano era presente un’ area sacra dedicata a Bacco, da cui deriverebbe il toponimo di ad Baccanas-Baccano ,essa era un vero complesso alberghiero con tutte le comodità: ristoranti, terme, negozi, rimessa per i carri e stalle per i cavalli. Anche il complesso ritrovato sulla Via Veientana ha una serie di ambienti differenziati che suggerirebbero appunto l’esistenza di una Mansio. Proprio in uno di questi ambienti termali è stato scoperto un mosaico pavimentale perfettamente conservato(9/10/11/12/13/14/15)

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Mosaici Via Veientana

Mosaici Via Veientana

Mosaici Via Veientana

con figure di scene marine mitologiche. Questo tema è largamente impiegato nei mosaici a partire dall’inizio del II sec. d.c. e continua a essere apprezzato anche durante i secoli successivi. Sulla basedi composizioni simili è possibile fare un confronto con quelli presenti nel complesso delle terme “Antoniane” ad Ostia Antica, dove è raffigurato Il Trionfo di Nettuno

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Terme di Nettuno - Ostia Antica

circondato da un corteo di mostri marini tritoni ippocampi e nereidi;

Nereide - Ostia Antica

una di queste insieme ad altre figure mitologiche, è presente nel mosaico della Veientana. Esse erano considerate creature immortali e di natura benevola. Facevano parte del corteo del dio del mare Poseidone, insieme ai Tritoni e venivano rappresentate come fanciulle con i capelli ornati di perle, a cavallo di delfini o cavalli marini. Purtroppo la zona del ritrovamento non offre garanzie di tutela è per questo che probabilmente è stato deciso di ricoprire di nuovo tutta l’area indagata.

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Lo scavo nella fase di reinterro

Stato Attuale del Cantiere in Via Veientana

E’ auspicabile un progetto di musealizzazione che valorizzi la Via Veientana e riporti in luce tutte le presenze archeologiche circostanti che caratterizzano la storia del territorio.

Andrea Venier

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