VALUTAZIONE DIDATTICA E VALUTAZIONE DI SISTEMA 26-27-28-29 aprile 2016 Paola Maria Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE AREA NORD
VALUTAZIONE DIDATTICA E
VALUTAZIONE DI SISTEMA
26-27-28-29 aprile 2016
Paola Maria Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE AREA NORD
I TRE LIVELLI DELLA VALUTAZIONE
VALUTAZIONE DI SISTEMA
AUTOVALUTAZIONE
D’ISTITUTO
VALUTAZIONE DIDATTICA
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1 . LIVELLO MICRO
valutazione all’interno delle classi – di responsabilità del
singolo docente e del CDC
valutazioni dei processi di apprendimento degli studenti
sul piano
delle competenze disciplinari
delle competenze chiave
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2. LIVELLO DI MESO-SISTEMA
insieme delle classi nella scuola
intero Istituto – di responsabilità dell’intera collegialità dei docenti nelle diverse forme di Consigli di classe e di Consiglio di Istituto.
valutazioni comuni per gli apprendimenti degli studenti, per definire prove di ingresso, di livello o valutazioni di competenze generali
valutazione dei piani organizzativi e gestionali dell’ istituzione scolastica, in termini di autovalutazione e autoanalisi di istituto
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3. LIVELLO MACRO - SISTEMA NAZIONALE
COMPRENDE I PRECEDENTI LIVELLI - DI
RESPONSABILITÀ DELL’ INVALSI E DEL MIUR
VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI APPRENDIMENTO SUL
TERRITORIO NAZIONALE
RILEVAZIONE AREE CRITICHE E DI ECCELLENZA
DEFINIZIONE E GARANZIA LEP
DEFINIZIONE STANDARD DI APPRENDIMENTO
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I tre livelli di un sistema di valutazione, di classe, di
istituto e nazionale vanno quindi concepiti in un sistema
a spirale
per garantire la stabilità complessiva del sistema
ed evitare un carattere eccessivamente
autoreferenziale alle valutazioni scolastiche.
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BREVE EXCURSUS NORMATIVO
1990 Conferenza Nazionale sulla
scuola
1994 Dlgs n.297 art. 603 «Parametri
di valutazione della produttività del
sistema scolastico»
1997 L.59 Autonomia scolastica
1997 Direttiva n.307 – allegato
« Documento per l’avvio del servizio
nazionale per la qualità
dell’educazione»
1999 DPR 275 art.10 – Regolamento
per l’autonomia scolastica
1999 Dlgs n. 258 CEDE - INVALSI
2001 Progetto Pilota – Gruppo di
Lavoro PP1-PP2-PP3
2003 L.53 art.3 – Riforma Moratti “ Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”;
art.3 - “ Valutazione degli apprendimenti e della qualità del sistema educativo di istruzione e formazione”.
2004 Dlgs n.286 – INVALSI
2009 DPR N.122 –Regolamento sulla valutazione – prova scritta nazionale esame di stato I^ciclo
2011 – VALORIZZA E VSQ (VALUTAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA QAUALITA’ NELLE SCUOLE)
2012 .L.35/2012
2012 DIR.85/2012 – VALES
DPR 80 /2013 DIR.11/2014
C.M.47/2014
VALUTAZIONE DI SISTEMA –AUTOVALUTAZIONE - PDM
S.N.V.
SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - DPR80/2013
Invalsi: Istituto nazionale per la valutazione del
sistema di istruzione e formazione
Indire: Istituto nazionale di documentazione,
innovazione e ricerca educativa
contingente ispettivo: contingente di dirigenti di
seconda fascia con funzione tecnico-ispettiva
i nuclei di valutazione esterna: nuclei costituiti da
un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da
due esperti .
le istituzioni scolastiche: Rapporto di
Autovalutazione (RA) e Piano di Miglioramento.
Quale il compito dell’Istituzione scolastica secondo
S.N.V.?
• Istituire un Gruppo di Autovalutazione il più
rappresentativo di tutte le componenti della comunità
scolastica
• Attuare/implementare un Processo di Autovalutazione
Interna per procedere ad una analisi e verifica del
proprio servizio sulla base
dei dati resi disponibili dal sistema informativo del
Ministero – Scuola in Chiaro
delle rilevazioni sugli apprendimenti e delle elaborazioni
sul valore aggiunto restituite dall'Invalsi
di elementi significativi integrati dalla stessa scuola (esiti
processi e rilevazione soddisfazione utenti)
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LE SCUOLE
1.ELABORANO UN RAPPORTO DI
AUTOVALUTAZIONE SECONDO UN QUADRO DI
RIFERIMENTO PREDISPOSTO DALL’INVALSI a.s.
2014-2015
2. PROGETTANO DI UN PIANO DI
MIGLIORAMENTO 15 gennaio 2016
3. IMPLEMENTANO UN PIANO DI
MIGLIORAMENTO
a.s. 2015/16 (POF) ;
a.s. 2016/17;2017/18; 2018/19 (PTOF)
4. RENDICONTANO I RISULTATI RAGGIUNTI –
RENDICONTAZIONE SOCIALE (2019) -
ATTRAVERSO
INDICATORI E DATI COMPARABILI
QUALI STEPS PER LE
SCUOLE PREVEDE
IL SISTEMA
NAZIONALE DI
VALUTAZIONE
(S.N.V.) ?
(DPR 80/13)
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AUTOVALUTAZIONE
COS’E?
Un PROCESSO che ci permette di prendere decisioni e intraprendere azioni di
MIGLIORAMENTO e SVILUPPO e di
CONFRONTARCI con
l’esterno.
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Una scuola che può confrontare il proprio operato con un riferimento esterno è in grado di compiere una valutazione ( autovalutazione) più oggettiva dei propri problemi, ma anche dei punti di forza e delle scelte che ha effettuato e di provvedere, quindi, ad un miglioramento della qualità dell’istruzione e dei suoi esiti attraverso l’analisi di dati e informazioni raccolti.
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AUTOVALUTAZIONE = ANALISI
sistematica
periodica
DELLE ATTIVITÀ E DEI RISULTATI
ALLO SCOPO DI
individuare le debolezze e le forze della scuola come punto di partenza per il miglioramento continuo del servizio
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DI VALUTARE IL
«VALORE AGGIUNTO»
PRODOTTO DALLA SCUOLA
IL VALORE AGGIUNTO È LA MISURA DI QUANTO CIASCUNA SCUOLA AGGIUNGE AL LIVELLO DEGLI APPRENDIMENTI CONSEGUITI DAI PROPRI ALLIEVI
IL VALORE AGGIUNTO VA COMUNICATO, I NOSTRI UTENTI, I NOSTRI PORTATORI D’INTERESSE DEVONO POTER COMPRENDERE QUALE È IL VALORE AGGIUNTO PRODOTTO DALLA SCUOLA
RIUSCIRE A DIMOSTRARE IL VALORE AGGIUNTO È UN MODO PER VALORIZZARE QUELLO CHE FACCIAMO.
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Nord
Quali sono gli elementi che compongono
il Modello ValeS?
• esiti
• contesto
• processi
ANALISI E VALUTAZIONE
• situazione attuale
• valori/dati di riferimento
• risultato atteso
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
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Nord
IL PROCESSO AUTOVALUTATIVO CARATTERISTICHE
• SITUATO: attento alle peculiarità dell’istituzione scolastica, al contesto socio-ambientale e culturale
• PLURALE: fondato su una molteplicità di evidenze quantitative e qualitative, in grado di restituire le diverse prospettive di analisi
• PARTECIPATO: promosso dalle diverse componenti scolastiche, pur nella chiarezza dei ruoli e delle responsabilità
• ORIENTATO: orientato allo sviluppo di un piano di miglioramento, il quale rappresenta il banco di prova dell’efficacia stessa del processo autovalutativo
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Analisi degli esiti
successo scolastico
La scuola riesce ad assicurare il successo scolastico dei suoi studenti?
competenze acquisite
Quali competenze acquisiscono gli studenti nella loro carriera scolastica?
equità
degli esiti
Le disparità di rendimento tra alunni crescono o diminuiscono nel tempo? Sono concentrate in
alcune classi/discipline/indirizzi?
risultati a distanza
Quale è la riuscita degli studenti una volta usciti dalla scuola?
aree domande
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Analisi del contesto
ambiente Per quali peculiarità si caratterizza il territorio in
cui è collocata la scuola?
capitale sociale
Quali risorse e competenze utili per la scuola sono presenti nel territorio
risorse economiche e materiali
Quale la qualità delle strutture e infrastrutture della scuola? Quali le risorse economiche
disponibili?
risorse professionali
Quali le caratteristiche del personale? (età, stabilità nella scuola, titoli)
aree domande
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Analisi dei processi chiave: pratiche educative e didattiche
Selezione offerta formativa
Quale processo per definire l’offerta formativa della scuola?(selezione saperi, scelte
curricolari,etc.)
Progettazione didattica e
valutazione studenti
Come è strutturata la progettazione didattica? Come sono valutati gli apprendimenti?
Sviluppo della relazione educativa
tra pari
Quali processi per sviluppare le capacità relazionali tra pari, tra pari e insegnanti?
Quale livello di soddisfazione?
Inclusione, integrazione,
differenziazione
Quali percorsi sono progettati per singoli o gruppi di studenti che necessitano di
particolare attenzione?
In che modo la scuola garantisce la continuità educativa per gli studenti?
Continuità e orientamento
aree domande
Analisi dei processi: ambiente organizzativo per
l’apprendimento
Identità strategica e direzione della scuola
Per quali peculiarità si caratterizza la scuola? Quale il
ruolo del Ds e dello staff?
Gestione strategica delle risorse
Quale coerenza tra le scelte educative e l’allocazione delle
risorse economiche?
Sviluppo professionale delle risorse umane
Quali processi e temi per la formazione del personale
Governo del territorio e rapporti con le famiglie
Quali collaborazioni ha la scuola, quali reti e a quale scopo?
Quali strumenti per il monitoraggio e l’autovalutazione?
Attività di autovalutazione
aree domande
ESITI INDICATORI DATI SCUOLA
Successo
scolastico
1. Esiti degli scrutini (studenti ammessi alla classe
successiva, per anno di corso)
Scuola in chiaro Scuole secondarie I e II
grado
2. Studenti diplomati per votazione conseguita
all’esame
Scuola in chiaro Scuole secondarie I e II
grado
3. Studenti che hanno abbandonato gli studi in
corso d’anno
Scuola in chiaro Tutte
4. Studenti trasferiti (in entrata e uscita) in corso
d’anno
Scuola in chiaro II ciclo
Competenze
e equità
5. Esiti delle prove INVALSI e confronto con i dati
regionali e nazionali
Invalsi Tutte
6. Differenze nel punteggio rispetto a scuole con
contesto socio economico e culturale simile
Invalsi Tutte
7. Varianza interna alle classi e fra le classi Invalsi Tutte
8. Alunni collocati nei livelli più bassi (1 e 2) sia in
italiano sia in matematica
Invalsi Tutte
Risultati a
distanza
9. Risultati negli ordini di scuola a seguito Scuola in chiaro Tutte
10. Esperienze lavorative e stage Scuola in chiaro
II ciclo
11. Prosecuzione degli studi (diplomati che si sono
immatricolati all’università)
Scuola in chiaro II ciclo
12. Successo negli studi (crediti conseguiti dai
diplomati nel I e II anno di università)
Scuola in chiaro II ciclo
Gli ESITI nei DATI messi a disposizione
LA RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL RAV
La rubrica di valutazione presente nel RAV appartiene alla tipologia delle rubriche olistiche, in quanto descrive con un testo continuo associato ad un unico punteggio la prestazione della scuola. Gli elementi che compongono la rubrica di valutazione sono: CRITERIO DI QUALITA’: la prestazione richiesta alla scuola ESEMPIO: MISURARE LA QUALITA’ DI UN SERVIZIO DI TRASPORTO FERROVIARIO
Criterio di qualità: efficienza del servizio (cosa è richiesto al servizio)
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LA RUBRICA DI VALUTAZIONE DEL RAV
• Sono presenti 7 livelli, di cui 4 sono descritti per esteso ed associati ad una valutazione che va da: Molto critico: livello 1 Con qualche criticità: livello 3 Positivo: livello 5 Eccellente: livello 7
• I livelli 2, 4, 6 non sono descritti; rappresentano dei
livelli intermedi che la scuola può usare per descrivere la propria specifica situazione rispetto ad uno o più indicatori, motivando la propria scelta.
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IL MIGLIORAMENTO ALL’INTERNO DEL SNV
UN PERCORSO
UNA LINEA STRATEGICA
UN PROCESSO DI PROBLEM SOLVING
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IL MIGLIORAMENTO NON E’ UNA STRATEGIA NEUTRA
AL CENTRO CI DEVE ESSERE L’IDEA DI SCUOLA
UNA SCUOLA
IN GRADO DI RILANCIARE LE INDICAZIONI PER IL CURRICOLO, LE LINEE GUIDA E LE RACCOMANDAZIONI EUROPEE
METODOLOGIE DIDATTICHE INNOVATIVE E INCLUSIVE
APPRENDIMENTO DELLO STUDENTE
PROGETTAZIONE CURRICOLARE PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
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LA SCUOLA DEVE DEFINIRE OB. DI
MIGLIORAMENTO REALISTICI E
COERENTI CON LA VISIONE DI
SVILUPPO DELLA SCUOLA
• LAVORARE SULLA PROGETTAZIONE PER
MIGLIORARE LE PRATICHE EDUCATIVE
• CONDIVIDERE METODI E CRITERI DI
VALUTAZIONE
• PROMUOVERE RIFLESSIONE CONDIVISA ESITI
PROVE STANDARDIZZATE
• PROMUOVERE COORDINAMENTO DIDATTICO
TRA I DIVERSI LIVELLI DELLA SCUOLA
• PROMUOVERE INTERDISCIPLINARIETA’
ALL’INTERNO DEL CURRICOLUM SCOLASTICO
• PROMUOVERE LE TECNOLOGIE DIGITALI NELLA
DIDATTICA
• PROMUOVERE PROGETTI SPECIFICI PER
L’INCLUSIONE
• UTILIZZARE METODOLOGIE DIDATTICHE CHE
COINVOLGANO GLI STUDENTI IN ATTIVITA’ DI
PROBLEM SOLVING
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? P.D.M E PTOF ?
comma 14 Legge 107 /15
DURATA TRIENNALE PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
(rivedibile entro il mese di ottobre di ciascun anno scolastico)
CAMPO OBBLIGATORIO all’interno del PTOF
ALLEGATO PIANO DI MIGLIORAMENTO
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? P.D.M. E PTOF ?
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Il PDM
si implementa a partire dall’a.s. 15-16
si sviluppa negli a.s. 16-17;17-18; 18-19
è rivedibile al termine di ogni a.s.
è coerente con i contenuti del PTOF e ne
rappresenta la progettualità INNOVATIVA verso
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELL’OFFERTA
CONDIVISIONE
CHI REDIGE IL PDM?
IL NIV
I RESPONSABILI DELLE AZIONI CONTENUTE NEI PROCESSI DI MIGLIORAMENTO
CHI PROPONE AZIONI PROGETTUALI E ATTUA IL PDM ?
IL NIV
I RESPONSABILI DELLE AZIONI CONTENUTE NEI PROCESSI
L’INTERA COMUNITA’ SCOLASTICA
PER PROMUOVERE UNA PROGETTAZIONE DELLE AZIONI CHE INTRODUCA NUOVI APPROCCI AL MIGLIORAMENTO SCOLASTICO, BASATI SULLA CONDIVISIONE DI PERCORSI DI INNOVAZIONE
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A QUALE SCOPO?
PER RISOLVERE LE CRITICITA’ «PIU’ URGENTI»
EMERSE DAL
PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE
(SEZ. 5 DEL RAV -RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE)
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QUALE LOGICA DI INTERVENTO?
• QUALI SONO I PROBLEMI/BISOGNI SU CUI FOCALIZZARSI?
• QUALI CAMBIAMENTI SI PROPONGONO ATTRAVERSO I PROCESSI DEL PDM?
• COME SI INTENDE REALIZZARE IL CAMBIAMENTO?
•QUALI RISORSE SONO NECESSARIE PER LA REALIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ E IL CONSEGUIMENTO DEI RISULTATI ATTESI?
•COME VERIFICARE IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI E DEI RISULTATI ATTESI?
• ANALISI DEL PROBLEMA E DEI BISOGNI DEI PORTATORI D’INTERESSE
• ANALISI DEGLI OBIETTIVI E DEFINIZIONE DELLA STRATEGIA D’INTERVENTO
•PIANIFICAZIONE DI DETTAGLIO DEI PROCESSI,AZIONI,PRODOTTI E RESPONSABILITA’ DI ATTUAZIONE, TEMPI
•STRUTTURAZIONE DEL BUDGET
•DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI DI RISULTATO E DI MONITORAGGIO
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S.N.V. CI INDICA
QUALI SONO GLI
AMBITI ENTRO CUI
INDIVIDUARE LE
PRIORITA’ DI
RISULTATO
QUALI
SONO LE
AREE DI
ATTIVAZIO
NE DEI
PROCESSI
RISULTATI SCOLASTICI
RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI
COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
RISULTATI A DISTANZA
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Sez. 1 - COME SCEGLIERE GLI OBIETTIVI?
IN 2
PASSi
1. INDIVIDUANDO I LEGAMI TRA OB. DI
PROCESSO E PRIORITA’
2. ELABORANDO UNA SCALA DI
RILEVANZA DEGLI OB. DI PROCESSO
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Tabella 1
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Nord
Aree di processo Obiettivi di processo Priorità 1 Priorità 2
Curricolo, progettazione e valutazione 1
2
….
Ambiente di apprendimento 1
2
…..
Inclusione e differenziazione 1
2
……
Continuità e Orientamento 1
2
….
Orientamento strategico e organizzazione della scuola 1
2
…
Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane 1
2
…
Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie 1
2
….
Obiettivo di
processo elencati
Fattibilità
(da 1 a 5)
Impatto
(da 1 a 5)
Prodotto: valore
che identifica la
rilevanza
dell’intervento 1
2
3
4
5
6
TABELLA 2
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QUALI DOMANDE GUIDA?
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Nord
CHE SCUOLA VOGLIAMO ESSERE CONSIDERANDO LE
POSSIBILITA’/RISORSE CHE ABBIAMO?
QUALI SONO GLI ASPETTI, I VALORI PIU’ IMPORTANTI CHE LA
NOSTRA SCUOLA DOVREBBE GARANTIRE AGLI STUDENTI ?
QUALE IMPEGNO E COINVOLGIMENTO SONO NECESSARI
PER ATTIVARE UN PROCESSO DI MIGLIORAMENTO
EFFETTIVO?
QUALI STRUMENTI PER MONITORARE I PROCESSI E
GLI ESITI ?
QUESTO COMPITO SPETTA AGLI INDICATORI.
Gli indicatori ci aiutano a capire due cose:
A. Stiamo facendo le cose nel modo corretto?
B. Stiamo facendo le cose giuste?
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area
Nord
OBIETTIVO DI
PROCESSO
INDICATORI DI MONITORAGGIO
OBIETTIVO DI
PROCESSO
INDICATORI DI RISULTATO/I
ATTESO/I
TRAGUARDI/TARGET
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IN SINTESI
OBIETTIVO - CIO’ CHE SI VUOLE PERSEGUIRE
INDICATORI – STRUMENTI IN GRADO DI MOSTRARE
(MISURARE) L’ANDAMENTO DI UN FENOMENO CHE SI RITIENE
RAPPRESENTATIVO PER L’ANALISI E SONO UTILIZZATI PER
MONITORARE O VALUTARE IL GRADO DI SUCCESSO, OPPURE
L’ADEGUATEZZA DELLE ATTIVITÀ IMPLEMENTATE.
TARGET – IL LIVELLO ATTESO DI PERFORMANCE
(PRESTAZIONE) CHE SI DESIDERA OTTENERE PER POTER
CONSIDERARE UN OBIETTIVO CONSEGUITO O RAGGIUNTO
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QUANTI INDICATORI?
NON ESISTE UN NUMERO DEFINITO DI INDICATORI
PER OGNI OBIETTIVO DI PROCESSO
Ma è ESSENZIALE che per ogni obiettivo
A. sia stato individuato almeno un indicatore in grado
di permettere una valutazione chiara e oggettiva
del suo raggiungimento attraverso le attività
pianificate
B. siano stati individuati gli indicatori di monitoraggio
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GLI INDICATORI DI MONITORAGGIO
MONITORANO LO STATO DI
AVANZAMENTO/GRADIMENTO DEL PROGETTO
PERMETTONO DI CORREGGERE «IL TIRO» IN ITINERE E
RAGGIUNGERE COMUNQUE L’OBIETTIVO FINALE
OGNI QUANTO ?
AD INTERVALLI SIGNIFICATIVI PER IL PROCESSO (ES.
AZIONE COMPOSTA DA 6 FASI POTREBBE ESSERE AD
INTERVALLI DI 2 ) Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
OBIETTIVO DI PROCESSO IN VIA DI ATTUAZIONE
RISULTATI ATTESI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
MODALITA’ DI RILEVAZIONE
1
2
3
4
5
6
TABELLA 3
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1. PIANIFICARE AZIONI E FASI
CONSECUTIVE DA COMPIERE E
IPOTIZZANDO SIA EFFETTI POSITIVI
SIA NEGATIVI
2. RAPPORTARE GLI EFFETTI DELLE
AZIONI AD UN QUADRO DI
RIFERIMENTO INNOVATIVO -
PDM = OCCASIONE PER AVVIARE UN
PROCESSO DI INNOVAZIONE
PROFONDO
PDM SEZIONE 2
– DECIDERE LE
AZIONI PER
RAGGIUNGERE
CIASCUN
OBIETTIVO DI
PROCESSO
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
Attività/
Fasi
Responsabile
Pianificazione delle attività (contare i mesi dall’avvio del Piano di miglioramento, progettazione inclusa)
1 (es.: ottobre)
2 (es: nov.)
3 es:dicembre)
4 (es.:genn
aio)
5 (es.:febbr
aio)
6 (es.:marz
o)
7 (es.:aprile)
8 (es.:maggio)
9 (es.:giug
no)
10
PROCESSO 1
PROCESSO 2
Tabella 8 – Tempistica delle azioni ( gestione dei processi – diagramma di Gantt)
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Data di
rilevazione
Indicatori di
monitoraggio
del processo
Strumenti di
misurazione
Criticità
rilevate
(Testo libero)
Progressi
rilevati
(Testo libero)
Modifiche/
necessità di
aggiustamenti
(Testo libero)
ASSENZA PROCESSO COMUNE E
CONDIVISO PER LO SVILUPPO E LA VALUTAZIONE DELLE
COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
ALTA VARIABILITÀ DI PUNTEGGIO TRA LE
CLASSI SECONDE SCUOLA PRIMARIA IN MATEMATICA NELLE
PROVE STANDARDIZZATE INVALSI
ESEMPLIFICAZIONE
UNA SCUOLA SI INTERROGA – QUALI CRITICITA’ ?
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
…. DEFINISCE LE PRIORITA’ ENTRO A.S. 2018-19
1. SISTEMATIZZARE UN PROCESSO PER LA
CONDIVISIONE DI AZIONI FINALIZZATE ALLO
SVILUPPO E ALLA VALUTAZIONE DELLE
COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
1. RIDURRE LA VARIABILITÀ DI RISULTATI
DELLE PROVE STANDARDIZZATE
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
DEFINISCE I TRAGUARDI A LUNGO TERMINE
A.S. 18-19
100 % DEI DOCENTI PROGETTANO UDA PER LO
SVILUPPO DELLE COMPETENZE CHIAVE E DI
CITTADINANZA E UTILIZZANO STRUMENTI CONDIVISI
PER L’OSSERVAZIONE E LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI
COMPETENZA RAGGIUNTI
RIDUZIONE DEL 5% DELLA VARIABILITÀ ESITI PROVE
STANDARDIZZATE CLASSI SECONDE PRIMARIA
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
E DEFINISCE I TRAGUARDI A MEDIO TERMINE ? A.S. 15-16
100 % DEI DOCENTI UTILIZZANO GRIGLIA PER LA
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE E DI
CITTADINANZA
40 % C.D.C. PROGETTANO N. 1 UDA E RELATIVO
COMPITO DI REALTA’ PER LO SVILUPPO E LA VALUTAZIONE
DELLE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA ENTRO
MAGGIO 2016
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
…DEFINISCE I TRAGUARDI A MEDIO TERMINE - A.S. 15-16
A. 100% DOCENTI, SOMMINISTRANO N.1 PROVA
COMUNE CON GRIGLIA COMUNE DI VALUTAZIONE
B. AVVIO STRUTTURAZIONE CURRICOLO D’ISTITUTO
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
TRAGUARDI A BREVE – MEDIO E LUNGO TERMINE
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
STEP SUCCESSIVO - SI INDIVIDUANO PROCESSI
INNOVATIVI
DA PIANIFICARE NEL DETTAGLIO E IMPLEMENTARE
AZIONI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL
TRAGUARDO – OBIETTIVO
PRODOTTI
RESPONSABILITA’ DI ATTUAZIONE
TEMPI
INDICATORI DI MONITORAGGIO E DI RISULTATO
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
Priorità riferite
all’ AMBITO
«competenze chiave
e di cittadinanza»
SISTEMATIZZARE UN
PROCESSO PER LA
CONDIVISIONE DI
AZIONI FINALIZZATE
ALLO
SVILUPPO E ALLA
VALUTAZIONE DELLE
COMPETENZE CHIAVE
E DI CITTADINANZA
del professionale
Traguardo
lungo periodo a.s. 18-19
100% DOCENTI PROGETTANO U.D.A. PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA 100% DOCENTI UTILIZZANO STRUMENTI CONDIVISI PER L’OSSERVAZIONE E LA VALUTAZIONE DEI LIVELLI DI COMPETENZA RAGGIUNTI
AZIONI
SINTESI SCHEMA ESEMPLIFICATIVO
SI DEFINISCONO GLI INDICATORI
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
DI MONITORAGGIO
DI RISULTATO
OBIETTIVO DI PROCESSO IN VIA DI ATTUAZIONE
RISULTATI ATTESI INDICATORI DI
MONITORAGGIO
MODALITA’ DI RILEVAZIONE
1 UTILIZZARE CRITERI DI VALUTAZIONE OMOGENEI E CONDIVISI
100% DOCENTI, SOMMINISTRANO N.1 PROVA COMUNE CON GRIGLIA COMUNE DI VALUTAZIONE A.S. 2015-16
100% DIPARTIMENTI di MATERIA/INTERCLASSE IDENTIFICANO NUCLEI FONDANTI E SAPERI IRRINUNCIABILI SU CUI PROGETTARE N. 1 PROVA COMUNE ENTRO MARZO 2016 100% DIPARTIMENTI di MATERIA/INTERCLASSE STRUTTURANO N.1 PROVA COMUNE CORREDATA DI GRIGLIA COMUNE ENTRO APRILE 2016 100% DOCENTI TABULANO ESITI PROVE COMUNI ENTRO FINE MAGGIO
VERBALE DIPARTIMENTO/ INTERCLASSE REGISTRO DOCENTI
TABELLA 3 ESEMPLIFICAZIONE
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
OBIETTIVO DI PROCESSO IN VIA DI ATTUAZIONE
RISULTATI ATTESI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO MODALITA’ DI RILEVAZIONE
1 REALIZZARE UN
PROCESSO PER LA
CONDIVISIONE DI
STRUMENTI PER
LA VALUTAZIONE DELLE
COMPETENZE CHIAVE E
DI
CITTADINANZA
100 % DEI DOCENTI UTILIZZANO LA GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA ENTRO GIUGNO 2016
SELEZIONE E DIFFUSIONE
MATERIALE SUL TEMA DELLA VALUTAZIONE PER
COMPETENZE
ENTRO MARZO 2016
AVVIO STESURA CURRICOLO
VERTICALE PER COMPETENZE
TRASVERSALI DISTINTO NEI
SETTORI INFANZIA, SCUOLA
PRIMARIA E SECONDARIA
DI I° GRADO A PARTIRE DAI
NUCLEI FONDANTI E
DAI SAPERI IRRINUNCIABILI SU CUI E’ STATA
PROGETTATA N. 1 PROVA (PROCESSO 1) MARZO
2016
STESURA GRIGLIA DI OSSERVAZIONE E
VALUTAZIONE COMPETENZE CHIAVE E DI
CITTADINANZA
APRILE 2016
100 % C.D.C. CHE PROGETTANO
N. 1 UDA E RELATIVO COMPITO DI REALTA’ PER LO
SVILUPPO E LA VALUTAZIONE
DELLE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
ENTRO
APRILE /MAGGIO 2016
CIRCOLARE DS VERBALI COLLEGIO DOCENTI E DIPARTIMENTO/INTERCLASSE VERBALE INCONTRI GRUPPI DI LAVORO REGISTRO DI CLASSE
TABELLA 3
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
A. DI PERCEZIONE – soddisfazione del portatore
d’interesse - attraverso questionari di gradimento
B. DI PRESTAZIONE
OBIETTIVO INDICATORI
UTILIZZARE CRITERI DI VALUTAZIONE
OMOGENEI E CONDIVISI
A .Soddisfazione utenza (studenti e
famiglie)
B. Riduzione variabilita’ esiti scolastici tra
le classi
GLI INDICATORI – TIPOLOGIA
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GLI INDICATORI – CARATTERISTICHE
A. MISURABILI
B. CONFRONTATI ATTRAVERSO STANDARD DI
RIFERIMENTO O TREND DI RISULTATO INTERNO
C. RILEVATI FACILMENTE
D. FACILI DA COMPRENDERE
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ESEMPLIFICAZIONE – indicatore:
tasso di dispersione scolastica biennio
TARGET SU BASE
STORICA/TREND INTERNO IL TARGET IN QUESTO ESEMPIO
DIVENTA PROGRESSIVAMENTE
PIU’ SFIDANTE
PERCHE’ LA SCUOLA E’ SEMPRE
RIUSCITA A RAGGIUNGERE IL
LIVELLO DI PERFORMANCE
PREFISSATO
PERIODO TARGET
a.s. 13-14 5%
a.s. 14-15
4%
a.s. 15-16 2%
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ESEMPLIFICAZIONE – % VARIABILITÀ ESITI PROVE
STANDARDIZZATE
a.s. provi
ncia
region
e
nazion
e
14-
15
2 % 3% 5 %
TARGET SFIDANTE SU BASE TREND ESTERNO
E’ UN TARGET NUOVO
PER LA SCUOLA E QUINDI
SI DECIDE DI UTILIZZARE
DATI NAZIONALI
OPPURE DI ALTRE SCUOLE
DELLO STESSO ORDINE E
GRADO
INDICATORE a.s TARGET
% variabilità
esiti prove
standardizzate
15-
16
2%
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GENERALITA’ VALUTAZIONE DIDATTICA
D.P.R. 22
GIUGNO 2009,
N. 122
C.D. DEFINISCE
MODALITA’ E
CRITERI PER
ASSICURARE
OMOGENEITA’- EQUITA’- TRASPARENZA
FUNZIONE FORMATIVA – ORIENTATIVA
TEMPESTIVITA’
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ORGANI COMPETENTI I^GRADO D’ISTRUZIONE
DLGS. 59/2004
D.P.R.122/2009
Nella scuola primaria dal DOCENTE
ovvero COLLEGIALMENTE dai DOCENTI
CONTITOLARI DELLA CLASSE
Nella scuola secondaria di I^ grado dal
CONSIGLIO DI CLASSE
I DOCENTI DI SOSTEGNO sono
CONTITOLARI della classe e partecipano
alla valutazione di tutti gli alunni
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ORGANI COMPETENTI II^GRADO D’ISTRUZIONE
D.P.R.122/2009
Nella scuola secondaria di II^ grado dal
dal CONSIGLIO DI CLASSE con
deliberazione ove necessario assunta a
maggioranza
I DOCENTI DI SOSTEGNO sono
CONTITOLARI della classe e partecipano
alla valutazione di tutti gli alunni
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VALUTAZIONE APPRENDIMENTI I^GRADO
D’ISTRUZIONE
DL137/08
D.P.R.122/2009
Nella scuola primaria è espressa in decimi e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno
Nella scuola secondaria di I^ grado è espressa in decimi
Sono ammessi alla classe successiva ovvero all’Esame di Stato con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe gli studenti con voto non inferiore a 6 in tutte le discipline o gruppo di discipline
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VALUTAZIONE APPRENDIMENTI II^GRADO
D’ISTRUZIONE
DL137/08
D.P.R.122/2009
è espressa in decimi
sono ammessi alla classe successiva ovvero all’Esame di Stato con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe gli studenti con voto non inferiore a 6 in tutte le discipline o gruppo di discipline
nello scrutinio finale il CdC sospende il giudizio degli studenti che non hanno conseguito la sufficienza in una o più discipline
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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
I^GRADO D’ISTRUZIONE
DPR 137/08
D.P.R.122/2009
È espressa
nella scuola primaria dal DOCENTE ovvero
COLLEGIALMENTE dai DOCENTI contitolari
della classe – giudizio documento di valutazione
nella scuola secondaria di I^ grado con voto
numerico espresso COLLEGIALMENTE in decimi
illustrato con specifica nota e riportato anche in
lettere nel documento di valutazione
CONCORRE ALLA VALUTAZIONE COMPLESSIVA
E DETERMINA, SE INFERIORE A 6 , LA NON
AMMISSIONE ALL’ANNO SUCCESSIVO O
ALL’ESAME CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area
Nord
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
II^GRADO D’ISTRUZIONE
L.169/2008
D.P.R.122/2009
È espressa
nella scuola secondaria di II^ grado in decimi
con voto numerico espresso COLLEGIALMENTE e
riportato anche in lettere
CONCORRE alla determinazione dei crediti
scolastici
DETERMINA, se inferiore a 6 , la non
ammissione all’anno successivo o all’esame
conclusivo del ciclo di studi
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area
Nord
VALUTAZIONE delle COMPETENZE
ART.2 D.M. 139/ 2007
L.169/2008
D.L.137/2008
D.P.R. 22 GIUGNO 2009, N. 122
C.M. 3 – 13 FEBBRAIO 2015
DM N. 9 DEL 27 GENNAIO 2010
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
«I saperi e le competenze di cui al comma 1 assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi, nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e indirizzi di studio»
MODELLO NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO CICLO
MODELLO NAZIONALE DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE – OBBLIGO - II^CICLO D’ISTRUZIONE
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LINEE GUIDA
PER LA
CERTIFICAZI
ONE DELLE
COMPETENZE
NEL PRIMO
CICLO DI
ISTRUZIONE
C.M. 3 del 13
febbraio 2015
«Con l’atto della certificazione si vuole
richiamare l’attenzione sul nuovo costrutto della
competenza, che impone alla scuola di ripensare
il proprio modo di procedere, suggerendo di
utilizzare gli apprendimenti acquisiti nell’ambito
delle singole discipline all’interno di un più
globale processo di crescita individuale. I singoli
contenuti di apprendimento rimangono i mattoni
con cui si costruisce la competenza personale. Non
ci si può quindi accontentare di accumulare
conoscenze, ma occorre trovare il modo di
stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di
elaborare soluzioni ai problemi che la vita reale
pone quotidianamente»
DALLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
ALLA PROGETTAZIONE CURRICOLARE I^CICLO
D.lgs. 59/04 Indicazioni Nazionali “Moratti”
D. M. 31.07.2007
Indicazioni
Nazionali “Fioroni”
Atto di Indirizzo 08.09.2009 “Gelmini”
D.M. 254/2012 Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
la certificazione delle competenze
"attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli allievi".
da commisurare al "profilo delle competenze" in uscita dal primo ciclo, che rappresenta
«l'obiettivo generale del sistema educativo e formativo
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DALLA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
ALLA PROGETTAZIONE CURRICOLARE II^CICLO
DM 139/07
DM 89/10 INDICAZIONI
NAZIONALI LICEI -
DM 88/10 E DIR 4/12
LINEE GUIDA ISTITUTI
TECNICI
DM 87/10 E DIR 5/12
LINEE GUIDA ISTITUTI
PROFESSIONALI
PROFILI IN USCITA
PRIMO BIENNIO – OBBLIGO - CERTIFICAZIONE
RIORDINO - da una scuola totalmente centrata sull’insegnamento e sulla trasmissione di conoscenze ad una scuola centrata sugli APPRENDIMENTI E SULLA ATTIVAZIONE DI COMPETENZE
PROFILO IN USCITA
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RIFERIMENTI UE
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18/12/06) OTTO COMPETENZE EUROPEE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICAZIONI (EQF, 2008)
Comunicazione nella madre lingua
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologie
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze interpersonali, interculturali e sociali e competenza civica
Imprenditorialità
Espressione culturale
_________________________________________
EQF1 = diploma del 1° Ciclo
EQF2 = obbligo di istruzione
EQF3 = qualifica professionale
EQF4 = diploma del 2° Ciclo
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«sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione»
Raccomandazione del Parlamento Europeo e
del Consiglio 18.12.2006
«indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia»
Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 23.04.2008
COMPETENZE CHIAVE
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ARTICOLATE DAL LEGISLATORE ITALIANO
DM 139 del 31 agosto 2007
in due «NUCLEI»:
COMPETENZE DI BASE - 4 ASSI - Asse dei linguaggi - Asse matematico - Asse scientifico-tecnologico - Asse storico e sociale
LE COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA:
1. imparare ad imparare
2. progettare
3. comunicare
4. collaborare e partecipare
5. agire in modo autonomo e responsabile
6. risolvere problemi
7. individuare collegamenti e relazioni
8. acquisire e interpretare l’informazione
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COSTRUZIONE DEL SÉ
Imparare ad imparare
Progettare
RELAZIONI CON GLI ALTRI
Comunicare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
RAPPORTO CON LA REALTÀ
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire ed interpretare l’informazione
LE COMPETENZE CHIAVE PER LA
CITTADINANZA - METACOMPETENZE
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CONFRONTO
Competenze chiave UE
Comunicazione nella madre lingua;
Comunicazione nelle lingue straniere;
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
Competenza digitale;
imparare ad imparare;
Competenze sociali e civiche;
Spirito d’iniziativa e imprenditorialità;
Consapevolezza ed espressione culturale.
Competenze chiave di cittadinanza DM 139
Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
Acquisire e interpretare l’informazione
4 ASSI CULTURALI – COMPETENZE DI BASE –
AMBITI DISCIPLINARI
• COMPETENZE ASSE DEI LINGUAGGI :
6
• COMPETENZE ASSE MATEMATICO: 4
• COMPETENZE ASSE SCIENTIFICO -
TECNOLOGICO: 3
• COMPETENZE ASSE STORICO-
SOCIALE: 3
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Asse dei linguaggi
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Asse matematico
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Asse scientifico-tecnologico
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Asse storico-sociale
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I LIVELLI – CERTIFICAZIONE OBBLIGO
LIVELLO BASE: lo studente svolge compiti semplici in situazioni
note,mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper
applicare regole e procedure fondamentali.
Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione
“livello base non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione
LIVELLO INTERMEDIO: lo studente svolge compiti e risolve problemi
complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper
utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite
LIVELLO AVANZATO: lo studente svolge compiti e problemi complessi in
situazioni anche non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze
e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e assumere
autonomamente decisioni consapevoli Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area
Nord
LIVELLI - CERTIFICAZIONE PRIMO CICLO
A- AVANZATO
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi,
mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità;
propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B – INTERMEDIO L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove,
compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – BASE L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove,
mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
D – INIZIALE L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti
semplici in situazioni note.
Certificare le competenze cosa implica?
Progettazione CURRICOLO PER COMPETENZE
Progettazione DIDATTICA PER COMPETENZE - UNITA’
DI APPRENDIMENTO
VALUTAZIONE AUTENTICA – RUBRICHE
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ASPETTI FONDAMENTALI DIDATTICA PER
COMPETENZE
Centralità del discente e del processo e del processo di apprendimento
Assunzione di responsabilità educativa del docente/educatore
Docente come mediatore e facilitatore
Valorizzazione dell’esperienza attiva, concreta, in contesti significativi veri o verosimili dell’allievo
Flessibilità didattica: utilizzo di mediatori diversi e flessibili
Apprendimento sociale: peer-tutoring, laboratorialità,
gruppi cooperativi; discussione
Integrazione dei saperi che insieme concorrono a costruire competenze attraverso l’esperienza e la riflessione
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
ASPETTI FONDAMENTALI DIDATTICA PER
COMPETENZE
Attenzione ai processi metodologici e strategici
Acquisizione di una modalità riflessiva per rappresentare l’esperienza, attribuirle significato,
acquisire metacognizione
Attenzione agli aspetti affettivo-emotivi e relazionali dell’apprendimento
Attribuzione di autonomia e responsabilità all’allievo attraverso i compiti significativi e le unità di apprendimento
Anche nella quotidianità e nella «didattica ordinaria» è
opportuno problematizzare, coinvolgere gli allievi,
contestualizzare nell’esperienza, dare senso all’apprendimento
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CURRICOLO PER COMPETENZE
COMPETENZE CHIAVE
COMPETENZE CULTURALI DI
BASE
AMBITI DISCIPLINARI
ABILITA’
CONOSCENZE
DISCIPLINE
INDIVIDUAZIONE MACROAMBITI INTERDISCIPLINARI
NUCLEI FONDANTI
SAPERI IRRINUNCIABILI
COMPITI SIGNIFICATIVI
RUBRICHE –GRIGLIE OSSERVAZIONE
UNITA’ DI APPRENDIMENTO
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PROGETTAZIONE CURRICULARE
• PROGETTAZIONE A RITROSO
INDIVIDUARE COMPETENZE ,LE
CONOSCENZE, ABILITA’ , I LIVELLI DI PADRONANZA
DEFINIZIONE PROVE/COMPITI CHE «PROVANO» LA COMPETENZA -
RUBRICHE
come insegnare conoscenze e abilità di cui gli alunni
hanno bisogno per affrontare la prova
UDA
• LINEE G. • CURRICOLO
ISTITUTO
STEP 3
STEP 2
STEP 1
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COME STRUTTURARE UN’UDA
analisi dei livelli di partenza o dei prerequisiti
definizione dei TRAGUARDI in termini competenze
chiave e di base – selezione dalle Indicazioni nazionali –
linee guida - finalità/obiettivi di fine obbligo
Risorse in termini di conoscenze e abilita’
Compito autentico - prodotto
Criteri valutazione – rubrica processo e prestazione
finale
Fase di applicazione
Tempi (n.ore)
Sequenza delle fasi
Metodologia didattica
Risorse umane
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PROGETTARE UDA PER LO SVILUPPO DELLE
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE IMPLICA UN
MODO DIVERSO DI VALUTARE
VALUTAZIONE AUTENTICA
VALUTAZIONE DELL’INTERO PROCESSO DI APPRENDIMENTO E NON SOLO DELLA PERFORMANCE/PRESTAZIONE FINALE
VALUTA QUELLO CHE LO STUDENTE SA FARE ATTINGENDO IN MODO AUTONOMO A CONOSCENZE E ABILITA’ GIA’
ACQUISITE
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VALUTAZIONE TRADIZIONALE
VALUTA NOZIONI E CONTENUTI
CHE GENERALMENTE SI CONCRETIZZANO NEL GIORNO DELLA PROVA
SCRITTA/ORALE
VALUTA QUELLO CHE L’ALUNNO DOVREBBE SAPERE/QUELLO CHE HA STUDIATO
DI NORMA
NON SI BASA SU COMPITI REALI
MA SULLA VERIFICA DELL’ACQUISIZIONE DA PARTE DELLO STUDENTE DI QUANTO E’ STATO SPIEGATO IN CLASSE
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
VALUTAZIONE TRADIZIONALE
SI BASA SU PROVE GENERALMENTE
DECISE INTEGRALMENTE DAL DOCENTE
SVOLTE IN UN SOLO MOMENTO
«SEGRETE» NON ANTICIPATE DAL DOCENTE
INDIVIDUALI E AUTO(PROF)REFERENZIALI
(CORRETTE INTEGRALMENTE DAL DOCENTE)
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VALUTAZIONE AUTENTICA
SI BASA SU
COMPITI REALI
SIGNIFICATIVI
PARTE
DALLA PRESTAZIONE E NON DAL CURRICOLO
SI FOCALIZZA
SULLE COMPETENZE PIUTTOSTO CHE SOLO SULLE ABILITA’ E CONOSCENZE
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VALUTAZIONE AUTENTICA
SI BASA SU COMPITI/PROVE
STABILITE INSIEME AGLI ALUNNI
SEMPRE DIVERSE (CONTESTI NUOVI)
ANTICIPATE - ORIENTANO L’APPRENDIMENTO
ARTICOLATE SU TEMPI PIU’ LUNGHI
NON SOLO INDIVIDUALI – DI GRUPPO
VALUTATE NON SOLO DAI DOCENTI MA ANCHE
DALLO STUDENTE E DAI PARI Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
QUALI STRUMENTI UTILIZZARE PER UNA
VALUTAZIONE AUTENTICA/COMPLESSA
INDICATORI PRECISI
RUBRICHE E GRIGLIE
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
VALUTAZIONE AUTENTICA
SCALA DI VALORI - PUNTEGGI
NON AIUTA IN SE’ LO STUDENTE – SI ALLEGA AL COMPITO QUANDO LO SI VALUTA
UN DOCUMENTO CON CUI SI ABBINA UNA PRESTAZIONE AD UN NUMERO
HA UNA NATURA DI PER SE’ VALUTATIVA
SCALA DI VALORI - DESCRIVE LIVELLI
STRUMENTO VALUTATIVO E FORMATIVO INSIEME
PUO’ ESSERE AUTOCOMPILATA DALL’ALUNNO (ASPETTO FORMATIVO)
SEMPRE POSITIVA – NON ESISTE LIVELLO ZERO – LIV.1 INIZIALE
GRIGLIA RUBRICA
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COMPONENTI DI UNA RUBRICA
DIMENSIONI/CATEGORIE - “Quali aspetti considero nel valutare una certa prestazione?» caratteristiche peculiari che contraddistinguono una determinata prestazione
SCALA DI VALORI – LIVELLI di raggiungimento dei criteri considerati sulla base di una scala ordinale che si dispone dal livello più elevato (indicante il pieno raggiungimento del criterio) a quello meno elevato
CRITERI : CONDIZIONI DA SODDISFARE PER OTTENERE UN LIVELLO DI PRESTAZIONE «In base a cosa posso apprezzare la prestazione?”
DESCRITTORI : INDICATORI DA OSSERVARE “Quali evidenze osservabili mi consentono di rilevare il grado di presenza del criterio di giudizio prescelto?
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ESEMPLIFICAZIONE
«Collaborare e partecipare»
COMPITO DI REALTA’ - PREPARAZIONE ATTIVITA’ OPEN-DAY
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DIMENSIONI CRITERI INDICATORI
COMPRENSIONE DEL BISOGNO DEGLI ALTRI
COGLIERE ED ACCETTARE UNA RICHIESTA DI AIUTO
DA’ UN AIUTO CONCRETO E ADEGUATO AL COMPAGNO
ACCETTAZIONE DI TUTTI I COMPAGNI IN DIVERSE SITUAZIONI
ACCETTARE I COMPAGNI SENZA LAMENTARSI MOSTRANDOSI DISPONIBILI A COLLABOARE E/O AD AIUTARLI (IN SISTUAZIONI STRUTTURATE IN CLASSE)
COLLABORA CON TUTTI I COMPAGNI
INTERAZIONE NEL GRUPPO SA APPORTARE IL PROPRIO CONTRIBUTO LAVORANDO NEL PICCOLO GRUPPO: ACCETTA IL CONFRONTO CON GLI ALTRI
SA LAVORARE INSIEME AI COMPAGNI IN UN RAPPORTO DI RECIPROCO RISPETTO
ASCOLTO DELLE IDEE DEGLI ALTRI EVITANDO DI IMPORRE LE PROPRIE
ACCETTARE E RISPETTARE LE DECISIONI DELLA MAGGIORANZA . INDIVIDUARE I PROPRI ERRORI
PROVA A CORREGGERE GLI ERRORI ACCETTANDO SOLUZIONI PROPOSTE DA ALTRI
ACCETTAZIONE DEL RUOLO PRESTABILITO E LE REGOLE
ACCETTARE IL RUOLO ALTRUI ACCETTARE LA SCONFITTA
NON AGGREDISCE VERBALMENTE IL COMPAGNO CHE SBAGLIA
GESTIONE DEI CONFLITTI SA SUPERARE IL PROPRIO PUNTO DI VISTA E CONSIDERA QUELLO ALTRUI
IN SITAUZIONI DI CONFLITTO NON SI IMPONE E NON RICORRE A FORME DI AGGRESSIONE.CERCA L’AIUTO DI UN MEDIATORE ADULTO
GLI INDICATORI VANNO POI DECLINATI PER I LIVELLI
AVANZATO INTERMEDIO BASE INIZIALE
DA’ UN AIUTO CONCRETO E ADEGUATO AL COMPAGNO
SPONTANEAMENTE OFFRE IL PROPRIO AIUTO
SE SOLLECITATO OFFRE VOLENTIERI IL PROPRIO AIUTO
AIUTA IL COMPAGNO SOLO SE SOLLECITATO DALL’INSEGNANTE
COLLABORA CON TUTTI I COMPAGNI ACCETTA TUTTI I COMPAGNI SPONTANEAMENTE
SE SOLLECITATO ACCETTA TUTTI I COMPAGNI
SE SOLLECITATO ACCETTA TUTTI I COMPAGNI MA MALVOLENTIERI
SA LAVORARE INSIEME AI COMPAGNI IN UN RAPPORTO DI RECIPROCO RISPETTO
PARTECIPA APPORTANDO IL PROPRIO CONTRIBUTO
PARTECIPA SE INTERESSATO CON UN RUOLO DI GREGARIO
ASSUME UN ATTEGGIAMENTO PASSIVO, E’ UN ELEMENTO DI DISTURBO
PROVA A CORREGGERE GLI ERRORI ACCETTANDO SOLUZIONI PROPOSTE DA ALTRI
SA ASCOLTARE SENZA INTERROMPERE E SENZA IMPORSI
SA ASCOLATARE ANCHE SE A VOLTE TENDE AD IMPORRE LE PROPRIE IDEE
NON ASCOLTA LE IDEE DEGLI ALTRI SE DIVERSE DALLE PROPRIE
NON AGGREDISCE VERBALMENTE IL COMPAGNO CHE SBAGLIA
ACCETTA IN MODO SERENO IL PROPRIO RUOLO E LE REGOLE
NON SEMPRE ACCETTA LE REGOLE E IL RUOLO
E’ POLEMICO NEI CONFRONTI DELLE REGOLE E DEL RUOLO
IN SITAUZIONI DI CONFLITTO NON SI IMPONE E NON RICORRE A FORME DI AGGRESSIONE.CERCA L’AIUTO DI UN MEDIATORE ADULTO
SA SUPERARE IL PROPRIO PUNTO DI VISTA E CONSIDERA QUELLO ALTRUI
CERCA E/O ACCETTA LA MEDIAZIONE DI UN ADULTO
AFFRONTA I CONFLITTI IN MODO AGGRESSIVO
Stessa RUBRICA PER LO STUDENTE AUTOVALUTAZIONE
AVANZATO INTERMEDIO BASE INIZIALE
DO UN AIUTO CONCRETO E ADEGUATO AL COMPAGNO
SPONTANEAMENTE OFFRO IL MIO AIUTO
SE SOLLECITATO OFFRO VOLENTIERI IL MIO AIUTO
AIUTO IL COMPAGNO SOLO SE SOLLECITATO DALL’INSEGNANTE
COLLABORO CON TUTTI I COMPAGNI ACCETTO TUTTI I COMPAGNI SPONTANEAMENTE
SE SOLLECITATO ACCETTO TUTTI I COMPAGNI
SE SOLLECITATO ACCETTO TUTTI I COMPAGNI MA MALVOLENTIERI
SO LAVORARE INSIEME AI COMPAGNI IN UN RAPPORTO DI RECIPROCO RISPETTO
PARTECIPO APPORTANDO IL MIO CONTRIBUTO
PARTECIPO SE INTERESSATO CON UN RUOLO SECONDARIO
ASSUMO UN ATTEGGIAMENTO PASSIVO, SONO UN ELEMENTO DI DISTURBO
PROVO A CORREGGERE GLI ERRORI ACCETTANDO SOLUZIONI PROPOSTE DA ALTRI
SO ASCOLTARE SENZA INTERROMPERE E SENZA IMPORMI
SO ASCOLATARE ANCHE SE A VOLTE TENDO AD IMPORRE LE MIE IDEE
NON ASCOLTO LE IDEE DEGLI ALTRI SE DIVERSE DALLE MIE
NON AGGREDISCO VERBALMENTE IL COMPAGNO CHE SBAGLIA
ACCETTO IN MODO SERENO IL MIO RUOLO E LE REGOLE
NON SEMPRE ACCETTO LE REGOLE E IL RUOLO
SONO POLEMICO NEI CONFRONTI DELLE REGOLE E DEL RUOLO
IN SITAUZIONI DI CONFLITTO NON MI IMPONGO E NON RICORRO A FORME DI AGGRESSIONE.CERCA L’AIUTO DI UN MEDIATORE ADULTO
SO SUPERARE IL MIO PUNTO DI VISTA E CONSIDERO QUELLO ALTRUI
CERCO E/O ACCETTO LA MEDIAZIONE DI UN ADULTO
AFFRONTO I CONFLITTI IN MODO AGGRESSIVO
LA VALUTAZIONE AUTENTICA
PERMETTE
DI CONOSCERE MEGLIO LO STUDENTE E DI AVERE
PIU’ PARAMETRI DI GIUDIZIO
ALLO STUDENTE DI USARE IL PROPRIO STILE DI
APPRENDIMENTO E OTTENERE QUINDI
PRESTAZIONI PIU’ ELEVATE
L’ADOZIONE DI METODOLOGIE DIDATTICHE
INNOVATIVE FAVORISCE LA VALUTAZIONE
AUTENTICA
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
Alcune indicazioni bibliografiche
«La didattica per competenze» Franca Da Re
«Didattica per competenze» Franca Da Re
«Guida ai compiti di realtà» Alberto Ferrari
«Lo sviluppo della competenza: indicatori e processi
per un modello di valutazione» Fiorino Tessaro
«La valutazione dei processi formativi» Fiorino
Tessaro
«Costruire il curricolo d’Istituto» Giacomo Mondelli
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord
….uno sguardo al sito di INDIRE – Avanguardie
Educative
Grazie per l’attenzione
Paola M. Perrino Consulente per il Piano di Miglioramento INDIRE Area Nord