ANNO XX NUMERO 166 - PA G I IL FOGLIO QUOTIDIANO GIOVEDÌ 16 LUGLIO 2015 “TUTTA COLPA DEL LIBERISMO” Da scagliare contro gli avversari nella dialet- tica della politica domestica, da utilizzare per riaccender e la fede nei credenti, da brandire per sedere in maniera gagliarda al tavolo dell’Euro- summit di turno, e infine da sfoderare in ogni talk-show che si rispetti quando arriva la do- manda più spinosa (quella su Charlie Hebdo, per esempio). “Tu tta colpa del liberismo” è infatti la nuova versione, al passo con i tempi, del più tra- dizionale “piove, governo ladro!”. Una selezione a cura di Luciano Capone e Marco Valerio Lo Prete. Siamo nella fase rapace di un neoliberismo sen- za regole che ha strari- pato distruggendo la ca- pacità di contenimento da parte della sovranità popolare. Siamo nella fase del saccheggio. Sac- cheggio dei beni pubbli- ci, di ciò che rimane degli Stati e dei loro asset stra- tegici. Saccheggio della biosfera. Saccheggio del la- voro dipendente, dei pen- sionati e dei giovani precari senza futuro. Casini, convertiti! Il libe- rismo è il diavolo. Il cinismo che la rivolu- zione liberista ha deposita- to nel vocabolario della lin- gua pubblica italiana è come un’onda di ammoniaca che assa- le le narici. Nichi Vendola, leader di Sel * ** Il Jobs Act? Un’altra tappa del mercanti- lismo liberista raccomandato dalla Troika. Renzi interpreta in modo estremo e abilis- simo la subalternità al liberismo che, ad esempio sul lavoro, ha introdotto il D’Alema innamorato della Terza Via. Stefano Fassina, deputato Pd * * * Con Renzi la sinistra sta proprio perdendo la sua anima. Si sta consegnando a un neoli- berismo sfrenato, presentato come se fosse l’unica teoria economica possibile, l’unica in- terpretazione possibile del mondo. Come se non fosse possibile, per esempio, mettere l’e- guaglianza dei cittadini prima della libertà dei mercati. E poi Renzi sta patteggiando questa riforma con Berlusconi. Gustavo Zagrebelsky * * * L’accordo del 1993 sulla concertazione è morto, ha vinto il liberismo. Susanna Camusso, Cgil * * * Oggi è prevalsa la cultura liberista che riconosce il solo primato del mercato e i desiderata delle imprese. Maurizio Landini, Fiom * ** La nuova disciplina sui controlli sul posto di lavoro rappresenta l'ennesimo strumento di un neoliberismo dalla faccia buona, ma non meno sfrenato di quello antico. Carmelo Barbagallo, Uil * * * Viene nascosto all’opinione pubblica che, lungi dall’essere un’evidenza, tale rappre- sentazione riflette un punto di vista ben de- finito (quello della teoria economica neolibe- rale), oggetto di severe critiche da parte di economisti non meno autorevoli dei suoi so- stenitori. Così, una teoria controversa, da molti ritenuta corresponsabile della crisi (perché concausa degli eccessi speculativi e degli squilibri strutturali nella divisione in- ternazionale del lavoro e nella distribuzione della ricchezza sociale), è assunta e presenta- ta come autoevidente, sottraendo a milioni di cittadini la nozione della sua opinabilità e impedendo la formazione di un consenso informato, presupposto della sovranità de- mocratica. Dall’appello “Furto d’informazione”, firma- to tra gli altri da Luciano Gallino, Guido Ros- si e Valentino Parlato *** MI DEPILO le ASCELLE ...o NO? Questa domanda se lè chiesta XIAO MEILI, una esponente dei Diritti per le Donne in Cina. “Le ragazze si depilano perché ritengono che non depilarsi sia un segno di trascuratezza e di sporco. Ma dovremmo avere il diritto di scegliere cosa cre- sce naturalmente sul ns cor- po”, sostiene la ragazza. Co- sì ha lanciato il “Concorso dei Peli Ascellari” che sta avendo un successo enorme in tutto il paese e le foto delle ragazze che mostrano orgoglio- se i loro peli campeggiano su tutta la rete. Sto contattando XIao Meili. Voglio discutere con lei del tema. Come mai Xiao e le sue giovani amiche si battono per questo Diritto in un pae- se che per altri versi come sapete ha abdicato total- mente a usi e consumi del piu sfrenato neoliberalismo economico? Lorella Zanardo, femminista * ** La diffusione dell’Ebola è una conseguen- za delle drastiche politiche di risanamento fi- nanziario adottate in paesi in difficoltà, con tagli alla spesa pubblica e privatizzazione dei servizi. Laura Boldrini, presidenta della Camera * * * L’orrore ultraliberale, vale a dire la so- cietà della povertà e della diseguaglianza estreme, ecco tutto quello che sono riusciti a costruire il Ps, l’Ump e tutti i loro alleati do- po anni al potere. Marine Le Pen, leader del Front National L’ult raliberalismo applicato al calcio por- ta a risultati mostruosi. Si è voluto fare del calcio una struttura dedita solamente a fare soldi. Sono state liberalizzate le quote di cal- ciatori stranieri. Bisognerebbe mettere un tetto agli stipendi nelle squadre di calcio. Marine Le Pen, leader del Front National, dopo la sconfitta della Francia contro l’Ucrai- na ai play-off delle qualificazioni ai mondiali di calcio 2014 * * * In Francia la gauche è al 36 per cento co- me la destra. Le Pen al 25. Ma il neoliberismo ha diviso le sinistre e il doppio turno non esclude più Le Pen. Corradino Mineo, senatore Pd, dopo le ele- zioni amministrative francesi L’Am erica insegna quanto sia difficile fer- mare la pazzia, ma quella del “Conte tac- chia” è pazzia sociale, una forma particola- re di pazzia alimentata da un processo ine- sorabile e inevitabile di proletarizzazione del ceto medio. E questa furia si può, si de- ve, cercare di prevenirla. Tutti self made man. Con la partita Iva, imprenditori con soldi a prestito e conti coperti, ma con i lo- ro dipendenti senza coperture. Non era que- sto il miracolo neoliberista promesso da Berlusconi? Corradino Mineo, aprile 2015, commenta co- sì la strage al tribunale di Milano * ** Con la globalizzazione la ricchezza esce dalla gabbia, si solleva dal territorio, entra nella “Repubblica internazionale del dena- ro”, nel “Regno di Anomia”, un luogo in cui l’unica regola è che non ci sono regole. Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia * * * La cultura del relativismo è la stessa pato- logia che spinge una persona ad approfitta- re di un’altra e a trattarla come un mero og- getto, obbligandola a lavori forzati, o riducen- dola in schiavitù a causa di un debito. E’ la stessa logica che porta a sfruttare sessual- mente i bambini, o ad abbandonare gli anzia- ni che non servono ai propri interessi. E’ an- che la logica interna di chi afferma: “Lascia- mo che le forze invisibili del mercato regoli- no l’economia, perché i loro effetti sulla so- cietà e sulla natura sono danni inevitabili”. Dal momento che il mercato tende a crea- re un meccanismo consumistico compulsivo per piazzare i suoi prodotti, le persone fini- scono con l’essere travolte dal vortice degli acquisti e delle spese superflue. Papa Francesco * * * Papa Francesco è l’unico vero politico lun- gimirante in un panorama di disarmante me- diocrità. Emblematico il passaggio (dell'en- ciclica) dedicato alla grande finanza e alle banche, con una critica netta al liberismo senza regole e senza attenzione alle necessità dell’uomo. Antonio Ingroia, leader di Azione Civile * * * Beati quelli che hanno la forza e il coraggio di credere nel Dio dei cieli e non nel monotei- smo del mercato, nel fanatismo cieco del con- sumo e nelle false omelie degli economisti. Diego Fusaro, allievo indipendente di Hegel e Marx, a Tv2000, la tv dei vescovi * ** Renzi non si batte con i dubbi sull’Europa e con il liberismo economico. Si batte con il Ppe italiano. Franco Frattini, ex ministro degli Esteri * * * Schäuble è un sommo sacerdote, custode inflessibile dell’ortodossia di una dottrina che è ben più di una teoria economica. E’ la religione dominante nel mondo contempora- neo, quella di cui Schäuble si erge guardia- no. L’economia ha preso il posto delle gran- di religioni monoteiste come suprema regola- trice del nostro ordine costituito. Gad Lerner, giornalista *** Io e Michael Moore ci siamo poi trovati perfettamente d’accordo sul fatto che mafia e capitalismo siano in sintonia e che non si può sconfiggere la mafia senza mettere in discus- sione questo sistema economico. Sabina Guzzanti * * * L’uragan o Hayan è frutto del turbocapita- lismo. Serve ecosocialismo per rispettare la- voro e ambiente. Paolo Ferrero, leader comunista, a proposi- to del tifone nelle Filippine che ha causato cir- ca 6 mila morti * ** La gestione politica della crisi del debito sovrano nell’Eurozona è inscritta dentro il processo di trasformazione istituzionale del- l’Europa merdionale lungo le linee direttri- ci del capitalismo neoliberista anglosassone. Alexis Tsipras, premier greco, nella sua di- chiarazione programmatica per le elezioni eu- ropee del 2014 * * * Oltre ad aver compreso i drammi fonda- mentali delle dinamiche capitaliste, Marx mi ha dato i mezzi con i quali sono diventato im- mune alla propaganda tossica del neoliberi- smo. Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finan- ze greco, “How I became an erratic Marxist”, lecture per la sesta edizione del Festival sov- versivo di Zagabria L’Europa si sta disintegrando perché la sua architettura non era solida a suf- ficienza per contrastare i contrac- colpi causati dalla morte di quello che chiamo il Minotauro globale: il sistema del capita li- smo neoliberista con base a Wall Street e che chiede il suo tributo al mondo fin dal 1971. Yanis Varoufakis, ex mini- stro delle Finanze greco *** Il sistema neoliberista è un modello di sviluppo dalle conseguenze cata- strofiche per il genere umano. E’ un sistema che condanna alla povertà milioni di persone e al deterioramento ambientale. Pablo Iglesias, leader di Podemos * * * Syriza e Podemos sono una reazione con- tro l’assalto neoliberista che sta strangolando i paesi periferici. Noam Chomsky, linguista *** Fratelli e sorelle della Grecia non abbia- te paura a spezzare le catene del Fmi. Nicolas Maduro, presidente del Venezuela * * * I socialisti europei salvino la Grecia dalle mani della destra liberista. Enrico Rossi, Presidente della Regione To- scana, Pd *** I ragazzi delle banlieu non hanno trovato nel partito o nell’ideologia una visione del mondo, hanno trovato nella religione una ri- sposta a un’identità. Sono degli esclusi. E’ una cosa che non potete capire l’esclusione che ha provocato questa nuova società libe- rista, che con l’89 ha ucciso il discorso di si- nistra. Carlo Freccero sul terrorismo islamico dopo la strage di Charlie Hebdo * * * E’ il risultato di molti fattori, tra cui il ca- pitalismo odierno che fa la guerra ai poveri e non alla povertà. Daniel Pennac sulla strage di Charlie Hebdo *** La politica e le istituzioni devono reagire, sia in Italia, sia in Europa e nell’intero mon- do globalizzato, contro l’eccesso di privatiz- zazione dei beni comuni e l’introduzione di un nuovo ordine dell’egoismo che, con l’ali- bi di alimentare la costante vitalità dell’eco- nomia capitalistica, hanno invece provoca- to la diffusa corruzione delle classi politiche e minato le basi stesse della democrazia. Guido Rossi, Sole 24 Ore *** Le conseguenze indirette dell’11 settem- bre potrebbero essere notevoli anche in cam- po economico e sociale. Anzitutto, ed è una cosa positiva, non potrà più imporsi come dottrina una certa forme di “pensiero unico” che difende un liberismo sfrenato. Romano Prodi, presidente della Commissio- ne europea nel discorso a un mese dall’atten- tato alle Torri gemelle * * * A spingerli verso il gesto estre- mo è il senso di inadeguatezza ri- spetto alle aspettative sociali agli obiettivi prefissati dagli sponsor della società tar- do-capitalista. Esiste una correlazione tra capitalismo e ma- lattie mentali, tra neoliberismo e suicidio: si diffondono di pari passo. La Repubbli- ca, in un com- mento sulla tra- gedia aerea di Ger- manwings * * * Le noti dolenti cominciano con l’avvento del pensiero unico del “neoliberismo econo- mico”, divenuto soffocante nell’ultimo ven- tennio. Questo modo di vedere, così contra- rio alla scienza urbanistica, uccide la “città pubblica” e la fa diventare un puro “conto economico”. Paolo Maddalena, “Il Neoliberismo ha uc- ciso le città”, MicroMega * * * Troppo liberismo, troppe concessioni alla deregulation. La Terza Via fu pensata in una prospettiva ottimistica della globalizzazio- ne, che si è rivelata fallace. L’eccesso di li- beralizzazione ha portato a enormi disugua- glianze sociali, a grave instab ilità economi- ca e, in ultima analisi, alla crisi del 2008. Massimo D’Alema, ex premier italiano *** No al liberismo sfrenato nell’agroali- mentare. Massimiliano Bernini, Deputato portavoce M5S * * * E’ un importante punto di partenza con cui molti di noi dovranno confrontarsi: riuni- re ciò che fermenta nella società e che può – oggi – concorrere a costruire un fronte di opposizione alle politiche liberiste e antide- mocratiche dell’Europa – e a quelle di que- sto come dei precedenti governi italiani. Guido Viale, commentando la nascita della Coalizione sociale di Landini *** Non credo, però, che si possa accettare l’interpretazione, soddisfatta e a suo modo rassicurante, di chi sostiene che è stato sconfitto il progetto liberista consegnato al Trattato costituzionale e che sarà, quindi, possibile avviare finalmente la costruzione di un’Europa solidale attraverso una più lar- ga partecipazione dei suoi cittadini. La realtà è ben diversa. Lo stallo del processo costituente europeo ha ridato forza proprio a chi si è battuto perché non si uscisse dal- la logica economicistica del passato. L’Euro- pa sostanzialmente liberista, che alcuni im- maginano sconfitta, è la vera vincitrice di questa fase. E il tempo presente è tutt’altro che propizio all’avvio di una nuova, grande impresa costituzionale che inverta il segno che ha caratterizzato le ultime vicende. Stefano Rodotà, giurista Dalla Gre cia a Cha rlie Hebdo . Antologia di una nu ova dottrin a politica, un po’ cial trona Roma. “Capitale nel XXI secolo”, o “Mi- stero del capitale”? “Finora l’opera di Tho- mas Piketty ha suscitato interesse a livello mondiale, non tanto perché intraprenda con essa una crociata contro l’ingiustizia sociale – siamo in molti a farlo – ma perché basandosi sulle sue letture dei secoli XIX e XX secolo inalbera la seguente tesi cen- trale: ‘Il capitale produce meccanicamente diseguaglianze arbitrarie e insostenibili, che inevitabilmente conducono il mondo alla miseria, alla violenza e alle guerre’”. Ma Piketty sbaglia, perché le ricerche sul campo dimostrano un’altra cosa. “La gente quel che realmente desidera è più capitale, non meno. E vuole che questo capitale sia reale e non fittizio”. Così, contro Piketty scende in campo Hernando de Soto. Aveva appena 15 anni l’economista francese che oggi va per la maggiore, quando nel 1986 uscì “El otro sendero”, a cura dell’economista peruviano liberale. Un “altro sentiero”, in contrappo- sizione alla follia maoista di Sendero Lumi- noso, la cui cifra era nello slogan della “ri- voluzione informale”. Ovvero quella massa di lavori sommersi grazie a cui sopravvive- va più di metà della popolazione peruvia- na, e che erano visti da de Soto come una ri- voluzione capitalista incipiente, contro un modello statalista e burocratico ereditato dalla colonia spagnola. 14 anni dopo, de So- to scrisse “Il mistero del capitale”. Un altro best-seller, che spostava però l’approccio geografico: dal Perù all’intero Terzo mon- do. E anche quello ideologico: da una visio- ne libertarian, a un approccio ordolibera- le per cui problema non era tanto nei lac- ci e lacciuoli sulla piccola imprenditoria, quanto piuttosto nella sua mancata forma- lizzazione. Passati altri 15 anni, adesso il best-seller è quello di Piketty. Ma de Soto lo colloca tra i “molti studiosi occidentali” che, “dotati di finanziamenti limitati”, quando si trovano alle prese con paesi non occidentali “con dati statistici precari o inattendibili”, invece di effettuare una pro- pria indagine sul terreno “adottano le ca- tegorie di classe e gli stessi indicatori sta- tistici europei e li estrapolano alle realtà di altri paesi”. Per poi “trarne conclusioni universali, senza tenere conto che il 90 per cento del mondo vive in paesi in via di svi- luppo e nella ex-Unione Sovietica, i cui abi- tanti producono e mantengono i loro capi- tali nel settore informale, vale a dire, al margine delle statistiche ufficiali”. In Egitto, per esempio, de Soto aveva di- retto una equipe di 120 ricercatori locali, incaricati dal ministero delle Finanze di verificare le statistiche ufficiali sul terreno. “Scoprimmo che il 47 per cento delle entra- te attuali del lavoro in realtà provengono dal capitale. I quasi 22,5 milioni di lavora- tori che ci sono in Egitto non solo guada- gnavano un totale di 20 miliardi di dollari in salari, ma percepivano inoltre 18 miliar- di per il rendimento del loro capitale non registrato”. I 360 miliardi di beni immobili posseduti da questi lavoratori sono otto vol- te tutti gli investimenti stranieri fatti in Egitto dai tempi di Napoleone. Ma la gran parte di queste cifre non sono registrate: con il che, tutto il ragionamento di Piketty sulla concentrazione mondiale della ric- chezza viene a essere falsato. Piketty, dun- que, “si preoccupa che ci possano essere guerre come ribellioni per le ingiustizie che provoca il capitale. Non si è reso con- to che le guerre per il capitale in Medio Oriente e in Africa sono già iniziate, con l’Europa a fare da testimone”. E “non sono rivolte contro il capitale, come suppone la sua tesi, ma per il capitale”. Infatti, la co- siddetta “primavera araba” è iniziata col suicidio del tunisino Mohamed Bouazizi. Secondo le categorie di Piketty, Bouazizi era soltanto un lavoratore disoccupato. Se- condo de Soto, un piccolo imprenditore che la polizia aveva privato arbitrariamente del capitale del suo carrettino. Maurizio Stefanini Il Capitale non fa male. De Soto e il Terzo mondo smentiscono Piketty ACQUE VERONES I S.C.A R.L. Avviso proroga scadenza gara Oggetto gara: noleggio a lungo termine di veicoli senza conducente e servizi complementari – CIG 62619260CF, pubblicato sulla GURI V Serie Speciale n. 63 del 01/06/2015 e in GUUE n. 2015/S 103-187966. Contenuto dell’av- viso: il termine di scadenza per la presentazione delle offerte previsto nel- l’avviso di gara è prorogato: modifiche ai punti IV.3.4 del bando e 17 del disciplinare di gara: termine ricezione offerte posticipato alle ore 12 del 14/07/2015; modifiche ai punti IV.3.7 del bando e 18 del disciplinare di gara: apertura plichi in seduta pubblica posticipata alle ore 14.30 del 14/07/2015. Per ulteri ori inf o si rin via al tes to inte gra le rep erib ile su: www.acqueveronesi.it. IlDirettoreApprovvigi onamentiServizieMarketingVincenzoReggioni Lo scorso giugno, 24mila classi delle scuole superiori del nostro paese, per l’esame di maturità, sono state anche loro invitate a riflettere su alcune colpe del neoliberismo. Qui sopra, la riprodu- zione della traccia del “Saggio breve di ambito socio-economico”. (Per gentile concessione del gruppo Facebook “Colpa del neoliberi smo”) «La spinta al profitto induce molti leader a pensare che la scienza e la tecnolo- gia siano di cruciale importanza per il futuro dei loro paesi. Non c’è nulla da obiet- tare su una buona istruzione tecnico-scientifica, e non sarò certo io a suggerire alle nazioni di fermare la ricerca a questo riguardo. La mia preoccupazione è che altre capacità, altrettanto importanti, stiano correndo il rischio di sparire nel vor- tice della concorrenza: capacità essenziali per la salute di qualsiasi democrazia al suo interno e per la creazione di una cultura mondiale in grado di affrontare con competenza i più urgenti problemi del pianeta. Tali capacità sono associate agli studi umanistici e artistici: la capacità di pen- sare criticamente; la capacità di trascendere i localismi e di affrontare i problemi mondiali come "cittadini del mondo"; e, infine, la capacità di raffigurarsi simpate- ticamente la categoria dell’altro». Martha C. NUSSBAUM, "Non per profitto. Perché le democrazie hanno bisogno della cultura umanistica", Il Mulino, Bologna, 2011 Ministero dell’Istruzione, dell’Unive rsità e della Ricerca An ch e l ’e sa me di ma tu ri tà è n eo li be ri st a