Tecnologie performative. Come i soggetti modellano gli artefatti nei luoghi di lavoro Claudio Melacarne, Valentina Mucciarelli, Paolo Raviolo Catania, 17 settembre 2013
Jun 26, 2015
Tecnologie performative. Come i soggetti modellano gli artefatti nei luoghi di lavoro Claudio Melacarne, Valentina Mucciarelli, Paolo Raviolo
Catania, 17 settembre 2013
Obiettivi del progetto
Il progetto Social Network e Nuovi Apprendimenti (SONNA) ha l’obiettivo di studiare le potenzialità degli ambienti sociali in rete per costruire e condividere conoscenza in modo innovativo.
Il problema. “Tante mail, poco apprendimento”
¨ Un contesto tecnologicamente denso non è un contesto che produce più apprendimento (Wenger, 1998)
¨ Le tecnologie “non si impongono” (Es: cartella clinica informatizzata) (Gherardi, 2008)
Non vi è dubbio che le tecnologie mediano l’apprendimento. Il problema è che la loro
introduzione in una comunità non ci rassicura che questo obiettivo venga raggiunto.
Il problema è come allineare gli apprendimenti rispetto alle esigenze delle persone, dell’organizzazione e del contesto.
Mentre non vi sono dubbi sulle potenzialità delle tecnologie nel promuovere apprendimenti
strumentali, restano aperti gli interrogativi circa l’impatto sugli apprendimento comunicativo o
addirittura ‘critico-riflessivo’
Come organizzare e strutturare queste risorse per sostenere e non inibire il desiderio di migliorare la
propria pratica di vita o di lavoro?
Focus sui Social Network !
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La prospettiva adottata: tecnologie situate
• Il focus: non più sulla tecnologia ma sul modo in cui viene utilizzata e sulle interazioni che ne scaturiscono
• Engeström (1990) definisce tali strumenti Springboards (trampolini di lancio): non rappresentano la soluzione del problema ma l’inizio di un processo che può portare a qualche soluzione espansiva di tipo innovativo
• Un B. O. collega gruppi di attori e diversi punti di vista e incorpora il significato assegnatogli dalle comunità
Le focalizzazioni, ovvero gli oggetti di indagine
¤ Impatto delle nuove tecnologie sulle pratiche quotidiane di vita e di lavoro
¤ Condizioni organizzative che permettono ad una tecnologia di diventare un boundary learning object
¤ Outcome di apprendimento
¤ Metodologica di ricerca
Ambiti di sperimentazione
USL di Arezzo
Strumenti di indagine: 30 interviste; 20 conversazioni informali; 10 focus group; 1500 questionari.
Artefatto tecnologico
basato su piattaforma Facebbok
Metodologia
¤ Action research. ¤ Chi partecipa è un co-‐ricercatore ¤ Vengono condivisi gli ogge6 su cui lavorare ¤ È orientata a produrre cambiamen: compa:bili con le condizioni di esercizio
1. Analisi del contesto e dei saperi situati
2. Progettazione dell’artefatto
3. Introduzione nella comunità
4. Supporto all’utilizzo
1. Costruzione dell’artefatto
2. Analisi del contesto
3. Rimodulazione di alcune parti dell’artefatto
4. Introduzione
5. Supporto all’utilizzo
Analisi dei dati e riflessioni
Tre aree di restituzione
1. Analisi dati qualitativi. Ovvero i vincoli organizzativi
2. Analisi dati qualitativi. Ovvero l’uso dei SN
3. Analisi metodologica
Analisi dati qualitativi. Ovvero i vincoli organizzativi
Ciò che è “in” e “out” le pratiche d’uso
[…] sono un medico e lavoro in reparto, guardo la mia mail ogni due giorni solo la sera, alle 19.00. Ho dei colleghi che mi dicono sono spesso su Facebook, chattano e , insomma, sono sempre on-line. Ma non lavorano mai? Se lavori, come fai a usare così frequentemente internet e il web? (Medico, 60 anni, uomo)
Perché dovrei cambiare la mia
pratica di lavoro?
Tempi/percezioni del lavoro
Segreti professionali. L’ovvietà normativa
[…] Chi può accedere a questa piattaforma e cosa ci chiedete di fare. Ci sono delle cose che non comunico mai con mail, sono troppo delicate. Tantomeno su facebook. Solo con alcune persone ne posso parlare, di loro mi fido (Infermiera, 50 anni, donna)
Perché dovrei condividere i miei
segreti e le mie idee?
La fiducia (Bruni, Modè, 2011)
I confini della comunità
Il progetto mi interessa, ho già in Facebook molti colleghi con i quali posso parlare e confrontarmi perché sono anche degli amici, sono persone per bene (Dottore, 55 anni, uomo)
Perché devo cambiare la mia
“cerchia di amici/colleghi”?
Le comunità di pratica
La destinazione d’uso
La piattaforma “Sonna” che ci proponete di utilizzare è interessante ma per fare in modo che venga utilizzata dentro la USL c’è bisogno di un’autorizzazione. Infatti alcuni mesi fa l’azienda ha vietato l’uso di Facebook al lavoro. Questa piattaforma utilizzando questo motore di ricerca, non potrebbe essere consultabile (Dirigente di area, 55 anni, uomo).
Come impatta la tecnologia sul sistema di regole della comunità?
Analisi dati qualitativi. Ovvero l’uso dei SN
Attività sui SN
Motivazioni dell’utilizzo dei SN
Uso internet in compagnia
Le funzioni d’uso quotidiano riscontrate
Pratiche esistenti considerate dagli utilizzatori come promettenti
¤ Funzione: catalogazione
¤ Uso: individuale
¤ Tipologia dell’interazione: utilizzatore/artefatto
Pratiche non rilevate
¤ Funzione: costruzione della conoscenza
¤ Uso: collettivo/collaborativo
¤ Tipologia dell’interazione: gruppo/comunità
Analisi metodologica ¤ L’apprendimento tramite SN è connesso: 1)alla funzione per cui l’artefatto è stato
progettato; 2) all’uso che decide di farne l’’utilizzatore’; 3) all’obiettivo della pratica in cui è inserito (analisi clinica Vs chirurgo ovvero il sapere si trasmette per partecipazione); 4) alla conoscenza ‘personale’ della fonte (es: la validazione delle fonti)
¤ Le tecnologie migliorano solo alcune pratiche di lavoro
Le nuove tecnologie, hanno migliorato il suo modo di lavorare? (Ricercatore)
[…] Per me no. Bisogna vedere in che ambito. Io ho dovuto fare delle richieste per avere dei mobili al distretto e fare richiesta comunque cartacea e telefonare non so quante volte. Non mi si sono abbreviati i tempi da quando ho ordinato una cosa a quando lo ricevo. Il computer non mi incide su questo, per fare i turni del personale il computer non mi aiuta. Posso usare il pc per fare formazione per rivedere una procedura, la cambio la modifico insieme ad altri operatori in alcuni casi mi può aiutare. Posso guardare il cartellino tramite intranet, non lo potevo fare prima, lo posso fare adesso quindi è chiaro che un impatto il computer ce l’ha, in alcuni casi in altri no (Medico)
¤ Formazione/Tecnologie/contesti di lavoro: un approccio più attento alla dimensione materiale delle comunità di pratica (ES: leggi sulla privacy, normativa interna alle organizzazioni, infrastruttura tecnologica esistente, ….)
Riflessioni metodologiche
Come pensa un professionista
Come pensa il ricercatore ‘tradizionale’
La proposta mi è utile a risolvere un problema?
Che cosa intendono che faccia? Non ho tempo!
Che contributo posso dare?
C’è qualcuno che conosco in questo gruppo?
Definisco il percorso da seguire
Costruisco il campione e lo coinvolgo
Fornisco lo strumento e raccolgo i dati
La mia teoria deve essere messa alla prova
La ricerca trasformativa ‘imbroglia implicitamente le carte’
Ricercatore ‘descrittivo’
Ricercatore ‘trasformativo’
Sono interessato a capire le tue pratiche di lavoro! Posso studiarle?
Puoi aiutarmi a capire come fare una determinata cosa? Nessuno meglio di te può raccontarmi.
L’obiettivo della ricerca coincide con l’interesse degli attori del campo (contratto esplicito e concordato)
L’obiettivo della ricerca non coincide necessariamente con l’interesse degli attori del campo (contratto implicito)
Le tecnologie sono tracciabili. Impongono che vengano utilizzate
The end!
Grazie per l’attenzione
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Bibliografia