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27 PF marzo/aprile 2008 Macchine e attrezzature per le gallerie PRIMO PIANO a cura della redazione
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Tecnologie per gallerie

Aug 08, 2015

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Macchinee attrezzatureper le gallerie

PPRRIIMMOO PPIIAANNOOa cura della redazione

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Gli scavi in galleria rappre-sentano un settore di attivi-tà strategico, soprattutto neiPaesi più industrializzati dove

la dotazione di moderne infrastrutture ditrasporto è un fattore di sviluppo del-l’economia, oltre che di grande interes-se costruttivo per la complessità delletecnologie e delle attrezzature utilizzateper operare in un contesto così parti-colare quale il sottosuolo.Le gallerie esistono da secoli. In originelo scavo era affrontato con attrezzaturee metodi rudimentali, fino all’entrata inscena degli esplosivi che hanno segna-to la grande svolta. L’evoluzione è poicontinuata con la graduale e costantemeccanizzazione dei sistemi e delletecnologie di perforazione. L’introdu-zione delle frese meccanizzate (gli “scu-di”), ad esempio, ha garantito maggio-re sicurezza e consentito la riduzione, senon addirittura l’eliminazione, dei supportie del “brandeggio” al fronte. Per non par-lare dell’impiego dell’aria compressa, che

ha rivoluzionato i sistemi di perforazionein presenza di grosse quantità d’acqua.I progressi non sono mancati neanchenegli anni più recenti: a sostegno dellenuove tecnologie, si sono sviluppate ul-teriori e precise scienze geologiche emezzi in grado di adattarsi alle svariatecondizioni dei materiali da scavare. In generale, le tipologie di gallerie sonodiverse: ci sono quelle di traffico (ferro-viarie, stradali e autostradali, metropoli-tane), quelle minerarie (primarie e se-condarie, tunnel di servizio) e le convet-tive (acquedotti, fognature, condotteper centrali idroelettriche). Se la funzio-ne definisce la forma e le dimensioni del-la sezione di scavo, le caratteristiche geo-logiche dell’area di intervento ne deter-minano le scelte progettuali e costrutti-ve più di dettaglio. La perforazione in roc-cia, infatti, è un’impresa che non lasciaspazio all’improvvisazione. Definire e classificare la tipologia dei variblocchi pietrosi, quindi, è un compito daaffrontare in fase di approccio allo sca-

vo, quando si individuano le caratteristi-che geomeccaniche delle varie rocce eil loro stato tensionale, le problematicheidrauliche del sito e le peculiarità relati-ve alla geologia, alla litologia e all’asset-to strutturale dei massi.In fase di avanzamento dei lavori, infatti,è possibile imbattersi in categorie e clas-si di roccia non diagnosticate, che co-stringono a passare da uno scavo a tut-ta sezione a uno a sezione parziale. Seciò accade, è indispensabile esserepronti con macchine e attrezzatureadeguate.

Il consolidamento dello scavo Nell’avanzamento dello scavo frontaleuno dei problemi principali è il sostegnodella volta. Gli scavi in sottosuolo ne-cessitano, infatti, di sostegni di suppor-to: tra i sistemi più versatili spiccano lestrutture metalliche e i supporti presa-gomati in acciaio. I consolidamenti in sot-tosuolo realizzati avendo come sup-porto i profilati d’acciaio trovano una fre-

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quente utilizzazione in ambiti minerari edi ingegneria civile, soprattutto quandogli ammassi rocciosi sono fratturati o inavanzato stato di degradazione. Da diversi anni si usano le centine: rigi-de con sezione ad “H”, oppure quelle inversione telescopica. Un’evoluzione del-le centine rigide è rappresentata dallecentine reticolari, più leggere ma anchepiù onerose da produrre e con una strut-tura ottimale per un getto armato defi-nitivo. Altre tipologie di strutture di so-stenimento dello scavo sono i pannellimetallici (bullonati e iniettati, a espan-sione, eccetera), le reti elettrosaldate (ar-mature costituite da barre d’acciaio a ele-vata resistenza saldate tra loro a maglieortogonali) nonché altre soluzioni specialiche fanno affidamento su materiali e tec-nologie appositamente sviluppati. Unodei metodi più diffusi per garantire unadeguato sostegno degli ammassi roc-ciosi resta quello della bullonatura, unatecnologia utilizzata per bloccare di-stacchi di roccia, creare in calotta un arcodi roccia portante, rinforzare fasce di rot-tura, controllare eventuali convergenzee prevenire (o stabilizzare) instabilità a ca-rico di punta in rocce laminate.Parimenti al sostegno, durante lo scavoè altrettanto importante il consolida-mento delle volte e delle superfici rese avista. Per risolvere questo problemauna delle tecniche più diffuse consiste nelconsolidamento dei fronti mediante ap-plicazione di una miscela a base ce-mentizia additivata, eventualmente rin-forzata con fibre di acciaio, in grado direalizzare uno strato superficiale omo-geneo in grado di resistere alle spinte aai movimenti della roccia. Tale tecnicaprende il nome di “calcestruzzo spruz-zato” (“sprayed concrete” o anche“spritzbeton”): si tratta di un calcestruz-zo trasportato sotto pressione in una tu-bazione chiusa e successivamentespruzzato con una lancia, azionata dapompe a pistoni ad azionamento idrau-lico, contro una superficie d’applicazio-ne (roccia, terra, muratura e calcestruz-zo, legno, metalli e materie sintetiche,casserature e isolanti), dove rimane co-

stipato. Per eseguire queste lavorazionil’industria ha sviluppato apposite pom-pe carrellate, che se nella concezionesono di fatto evoluzioni delle normali in-tonacatrici, in concreto contengono so-luzioni tecnologiche molto più sofistica-te in grado di fare fronte alla maggioregravosità di impiego a cui sono destinate.

Le macchine da galleriaNella realizzazione di una galleria sononumerose le tecnologie utilizzate: daquelle relative al confezionamento, con-vogliamento e applicazione del calce-struzzo alle installazioni per il trasportolungo il tracciato di materiali e persona-le; dai sistemi di ventilazione per garan-

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tire adeguate condizioni ambientali di la-voro alle apparecchiature per il drenag-gio dell’acqua proveniente dal terreno; daisistemi topografici per il controllo e la mi-surazione dell’avanzamento dello scavoai mezzi per lo sgombero del materialedi risulta; dai macchinari per la perfora-zione ai ciclopici treni di lavoro chestan no dietro a uno scudo meccanizzato. L’elenco potrebbe essere ancora lungo,comprendendo altre tipologie di attrez-zature quali casseforme e piattaforme ae-ree. Ci concentriamo allora sulle princi-pali lavorazioni di scavo normalmenteadottate nella realizzazione di gallerie,operazioni che generalmente compor-tano l’utilizzo di macchinari e tecnologieben definiti.

Lo scavo con perforazione La prima metodologia di scavo della roc-cia è quella denominata “drill & blast”, dal-l’inglese “perforazione e sparo”. In sostanza, tale tecnica prevede diperforare la sezione del fronte di scavosecondo un disegno preciso; una voltarealizzati i fori questi vengono riempiti diesplosivo fatto successivamente brilla-re. Il risultato è in genere una perfetta de-

molizione del fronte di scavo per una pro-fondità pari a quella della perforazione.È la metodologia di scavo in roccia piùutilizzata, grazie alla sua flessibilità siaoperativa che nella definizione del trac-ciato. Si tratta di una tecnologia che siadatta sia alle varie e mutevoli condizionigeologiche del terreno che alle svariatesezioni di scavo, senza contare che gliinvestimenti necessari per affrontarequesto genere d’intervento, in termini dimacchine e attrezzature, sono abba-stanza limitati se paragonati a una fresameccanizzata.Le macchine regine in questo particola-re ambito di intervento sono i cosiddet-ti “jumbo”, mezzi semoventi general-mente dotati di un corpo macchinaprincipale sul quale sono installati uno opiù bracci che costituiscono le unità diperforazione. I jumbo possono essere al-lestiti su rotaia o su carrelli ferroviari (gom-mati o a piccolo scartamento), ma in-dubbiamente la tipologia più diffusa èquella gommata. La perforazione vera epropria è effettuata tramite un sistema as-semblato su slitte e si basa sull’azione dispecifiche aste, azionate a loro volta daperforatrici idrauliche o pneumatiche, pro-

gettate per imprimere loro un movi-mento roto-percussivo (percussione,avanzamento, rotazione e flussaggio).Per affrontare scavi dov’è richiesta un’al-tissima precisione e un’altrettanta elevatavelocità di perforazione, oggi l’industriaha sviluppato versioni di jumbo robotiz-zati, il cui controllo dei movimenti e del-le operazioni è completamente gestitoelettronicamente. Questa tipologia dimacchina unisce i vantaggi di più solu-zioni: la capacità produttiva della perfo-ratrice idraulica e la precisione di un si-stema interattivo informatico per la ge-stione generale ma, in particolare, per ilcontrollo della direzione e del posizio-namento dei bracci, nonché della per-forazione e della registrazione dei dati.

Gli impianti meccanizzatiNonostante quella basata sul semplicesgombero del fronte con esplosivi sia unatecnica molto utilizzata, la modernità nel-lo scavo in galleria è rappresentata da-gli impianti meccanizzati con fresa a tut-ta sezione, cioè le TBM. Con questoacronimo - che sta per “Tunnel BoringMachine” - si identificano quegli impiantimeccanizzati di scavo utilizzati in pre-senza di rocce di particolare durezza. In generale, questi impianti differisconotra loro per la direzione di spinta, il si-stema di grippaggio e la possibilità di eri-gere elementi prefabbricati autoportan-ti, ma anche per l’adozione (o meno) diuno scudo protettivo, che si sviluppa per360°. Per via di quest’ultimo elemento,la differenziazione si può focalizzare inTBM “aperte” e “scudate”. Ma come lavora una TBM? Quelle aper-te sfruttano la reazione radiale di grip-paggio provocata dalla spinta di uno opiù cilindri ortogonali al corpo dellamacchina; le versioni scudate, invece, uti-lizzano l’azione di spinta assiale provo-cata dai cilindri periferici contro gli ele-menti prefabbricati. Nonostante si trattidi una macchina o, per meglio dire, di unsistema con tecnologie piuttosto com-plesse, la conformazione dell’impianto diuna TBM è piuttosto semplice: in prati-ca è un “treno” costituito da una testa fre-

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sante, dal sistema antiricaduta (in un cer-to senso “la locomotiva”) e da una seriedi altre unità accessorie (i “vagoni”). Le operazioni possono essere eseguitecon macchine allestite in configurazionedi scavo orizzontale o inclinato. Nel secondo caso, dietro la testa è po-sizionato il sistema meccanico denomi-nato “antiricaduta”, che permette allamacchina di agganciarsi alla roccia e nonarretrare mentre la testa procede con loscavo. Il treno è completato da alcunimoduli “slitta” (il “back up”) in funzionedelle necessità, sui quali trovano postola macchina per lo spritz-beton, i tra-sformatori di energia, lo spazio per lasquadra di lavoro e per il trasporto del-le attrezzature necessarie, eccetera.Posizionata la macchina, la testa della fre-sa parte con la sua corsa di scavo, te-nuta stabile dai “grippers”, presenti sul-la fresa come sull’antiricaduta. I grippers, in sostanza, sono dei marti-netti meccanici che hanno possibilità dimuoversi telescopicamente in direzione

centrifuga rispetto a un teorico puntocentrale della TBM (e quindi della galle-ria). In fase di rilascio non esercitano pres-sione sulla calotta; in fase di arresto spin-gono contro la volta e impediscono al si-stema di slittare. Terminata la prima fre-satura, si fa avanzare tutto il sistema e siriparte con una nuova volata.

Le frese ad attacco puntualeNella realizzazione di una galleria possonoverificarsi condizioni che non permetto-no di procedere con lo scavo tramite idue metodi descritti, magari perché sideve intervenire su superfici circoscrittee di difficile accesso. In questi casi unasoluzione affidabile è costituita dalle fre-se “ad attacco puntuale”, particolarimacchine di avanzamento che eseguo-no scavi tramite una speciale “testa” do-tata di utensili conici (i cosiddetti “picchi”).Queste macchine possono presentarsiall’interno di uno scudo o montate su uncarro cingolato, ma sono comunquesempre dotate di sistemi di carico e di na-

stri in grado di movimentare il materialescavato. Le teste rotanti di cui dispon-gono queste macchine possono esse-re coniche (l’asse di rotazione coincidecon quella del braccio della fresa) o atamburo, costituite cioè da due semisfereaventi l’asse di rotazione disposto inmodo ortogonale rispetto a quello delbraccio. I fattori che influiscono sulla ca-pacità d’abbattimento di queste due ti-pologie di teste di taglio sono il peso ela stabilità della macchina, oltre allageologia del terreno e alla potenza in-stallata sulla testa stessa. Oggi, comunque, grazie alle nuove tec-nologie adottate e ai più recenti sistemidi controllo automatico computerizzato,queste frese sono in grado di operare nel-le condizioni geologiche più disparate, siain gallerie per applicazioni minerarie chenei più diversi contesti dell’ingegneria ci-vile. Di seguito una panoramica delle prin-cipali macchine, attrezzature e aziendeche operano oggi sul mercato.

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ANBELAnbel (Milano) ha inizia-to la sua attività nel 1967come rappresentanteesclusivo in Italia dei piùimportanti costruttori eproduttori di macchina-ri e attrezzature per loscavo di gallerie. Operanel campo dello scavomeccanizzato di galleriedi ogni diametro, lun-ghezza e tipologia (idrau-liche, metropolitane, fer-roviarie, stradali). La peculiarità che con-traddistingue Anbel è la capacità di offrire soluzioni persona-lizzate alle problematiche che accompagnano la realizzazio-ne di una galleria, testimoniata da una serie di referenze chel’hanno vista protagonista in tutti i più importanti progetti delsettore “underground” realizzati in Italia. Numerose le azien-de rappresentate; per citarne solo alcune, Anbel offre agli ope-ratori le tecnologie Tunneltec (utensili di scavo per frese EPBe nastri trasportatori per galleria e per applicazioni speciali), In-

trak (veicoli a trazioneper grosse pendenze,su monorotaia, sospesi),PPS (sistemi di guidaper TBM e microtunne-ling), Gia Industri (Venti-latori e tubi di ventila-zione, carri di servizio,caricatrici, locomotori)e Condat Lubrifiants(prodotti per il consoli-damento del terreno,schiume e polimeri per ilcondizionamento delterreno, lubrificanti perTBM, mastici e sigillan-ti). Indubbiamente il pro-

dotto di punta sono però le frese meccanizzate. Anbel è rap-presentante delle soluzioni Wirth in un’ampia gamma di tipo-logie: frese puntuali; microtunneling; cutter; alesatori; scudi sin-goli; doppi scudi; frese gripper; frese EPB. In quest’ultima ti-pologia Anbel propone anche le macchine della società NFMTechnologies (Gruppo Wirth), con una gamma comprenden-te tre categorie di prodotto: le frese EPT, la versione “Hydro-shield” e quella “Dual Mode”.

ANTECAntec (Peschiera Borromeo - Mi) è una societàche, oltre alla vendita di attrezzature per lo sca-vo della roccia, si è diversificata importandoin Italia minipale e miniescavatori. Numerosi imarchi specializzati in macchine e attrezzatureper il tunneling distribuiti dalla società, a co-minciare dalle frese Lovat, società di prima-ria importanza nella costruzione di Tunnel Bo-ring Machines (TBM), per passare ai sistemidi ventilazione Bresciani con sistema di giun-zione “Fast Joint”. I vantaggi di questa tec-nologia sono: la perdita di portata per trafila-mento sulle giunzioni (vicino al valore 0), il mon-taggio più pratico e rapido rispetto ai sistemitradizionali, l’imballo meno ingombrante e il tra-

sporto più rapido. Firmata Continental Conveyor è invece l’ampia gamma di nastri trasportatori ad angolo elevato; con mar-chio Sika, invece, Antec propone la serie di macchine e attrezzature per la spruzzatura di calcestruzzo. All’interno dell’offer-ta Antec evidenziamo inoltre le soluzioni a marchio ITC (Gruppo Terex), una gamma di tre modelli di macchine di avanzamentoe caricamento per gallerie, per terreni morbidi e per lo smarino rapido di roccia sparata con l’esplosivo (ITC 120-F4, ITC 312-H1 e ITC 312-H3) con un peso variabile da 21 a 29 t e una sezione trasversale minima da 9 a 18 m2. Altre due versioni sonodotate di braccio con benna per avanzamento in terreni morbidi e medio duri: si tratta dei modelli ITC 312-H6 e ITC 32- V45,rispettivamente da 31 e 43 t. Da circa un anno Antec è distributore in esclusiva per l’Italia del marchio AMV (jumbo), rappre-sentato anche in Germania e Spagna.

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ATLAS COPCOAtlas Copco Secoroc è una divisione della business area AtlasCopco Construction & Mining Technique (CMT) che sviluppa,produce e distribuisce attrezzature per i settori minerario e del-le costruzioni. L’azienda propone una serie di carri di perfo-razione ad alta capacità. La gamma Boomer può soddisfaretutte le esigenze da un’area di copertura da 6 a 168 m2. L’esclusivo sistema del braccio Atlas Copco offre flessibilità eprecisione per garantireprestazioni di alta qualità. È disponibile, inoltre, unavasta scelta di perforatricida roccia con una potenzadi impatto da 5,5 a 22 kW.Tra queste, uno dei modellipiù innovativi è il RacketBoomer XE3C, un carro diperforazione in galleriaidraulico a tre bracci conconsole Eagle a grandeportata, sistema di perfo-razione computerizzato ebracci idraulici pesanti BUT45L per sezioni crociate

fino a 206 m2. Lo sterzo e il pannello di comando sono ubi-cati in posizione trasversale rispetto al senso di traslazione, ga-rantendo ampia visibilità in entrambi i sensi di marcia. La trazione è sulle quattro ruote tramite trasmissione idrauli-ca con “torque converter” accoppiato a un motore diesel eco-logico, specifico per sottosuolo. Il braccio di perforazione BUT45L rappresenta la vera novità di questa generazione di jum-bo. La nuova geometria della sezione nasce dall’esigenza didover assicurare la dovuta stabilità alle sempre più potenti per-

foratrici quando è richiesto,come in queste macchine,di raggiungere larghezzedi oltre 18 m e altezze di ol-tre 13 m. La struttura è sta-ta progettata al fine di as-sicurare stabilità sia sulpiano orizzontale, sia suquello verticale. La slitta èresa solidale al braccio gra-zie a una robusta culla.Ciò ha contribuito a ridur-re al minimo le deviazionidei fori dovute a fenomenidi instabilità e oscillazionedei bracci.

ACME, il calcestruzzo dove serveFondata nel 1973 e operante nel settore delle costruzioni,Acme (Cinisello Balsamo - Mi) produce accessori per pompe cal-cestruzzo e i diversi componenti che servono per il suo traspor-to, intercettazione, deviazione e distribuzione. Tutte soluzioni, co-munque, utilizzate nei settori delle costruzioni relativi e strade, gal-lerie, miniere e prefabbricazione. Un’esclusiva Acme è il dispo-sitivo brevettato Hydra Multi-verter che, flessibile e di semplice uti-lizzo, è collegato alla pompa e permette di deviare il flusso di cal-cestruzzo verso i diversi punti di getto, secondo le necessità delcantiere. In questo caso, sono sufficienti un solo dispositivo di con-trollo e una serie di condotte che raggiungono i diversi punti daalimentare. Inoltre, questo sistema permette di pompare il cal-cestruzzo in una linea, mentre si provvede alla pulizia di quella incui è stato pompato in precedenza. Trattandosi di un’attrezza-tura con comando manuale, oltre a essere economica non ha bi-sogno di particolare manutenzione, evitando così costosi fermimacchina. Una volta che Hydra e le condotte sono collegate, è

richiesto un solo operatore per controllare la pompa e scegliere l’ingresso cassaforma da alimentare, riducendo il costodella manodopera. La semplicità di utilizzo e il breve tempo necessario per selezionare con Hydra la bocca da alimentare(circa 30 secondi) permettono un importante aumento della saturazione e della disponibilità della pompa, accorciando i tem-pi necessari al raggiungimento dell’obiettivo: la fine del tunnel.

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BERETTA ALFREDOLa Beretta Alfredo di Besate Brianza (Mi) ha consolidato la sua produ-zione ampliando la gamma delle macchine ed è presente in gran par-te dei paesi europei e d’oltreoceano. È specializzata nella produzionedi perforatrici medio-piccole per interni ed esterni, ma ha allargato la gam-ma anche a soluzioni più impegnative. Ogni macchina è personalizza-bile con tutta una serie di optional e parti speciali che ne migliorano leprestazioni e la flessibilità. Nella fascia alta della gamma la perforatriceidraulica T156 è una macchina versatile e di grande produttività. Grazie al suo particolare sistema di brandeggio e al carro cingolato adapertura variabile (1.200-1.800 mm), può lavorare in ambienti ristretti epuò essere equipaggiata con diverse teste di rotazione con prestazio-ni elevate (1.500-2.000 kgm) e il tiro spinta della slitta di 9 t. Il modelloT159, il più grande della gamma, ha la modularità come punto di for-za: ogni singola macchina può essere allestita secondo le esigenze delcliente con l’applicazione di diverse teste di rotazione, martelli idrauliciesterni, “mast” di lunghezze personalizzate, motori diesel con potenzeidonee e svariati tipi di pompe per acqua, schiuma e fango. Grande ver-satilità di posizionamento grazie al carro con cingoli basculanti e auto-livellanti e al telaio costruito modulatamente con tubolari di grosso spes-sore. I serbatoi dell’olio e del carburante non fanno parte della struttu-ra della macchina, ma sono montati e protetti all’interno della strutturadel telaio. Tutti i comandi sono servoassistiti idraulicamente (impianto“load sensing”) con possibilità di radiocomando.

CASAGRANDEIl gruppo Casagrande, con sede a Fon-tanafredda (Pn), specializzato nella pro-duzione di macchine per la perforazionee il consolidamento, propone un parti-colare modello di perforatrice per tunnelspecifico per il trattamento e il consoli-damento dei terreni e della roccia intor-no al perimetro e in avanzamento del fron-te della galleria. Questa macchina, de-nominata PG-185, consente di scavarein sicurezza nei terreni deboli o difficoltosied è stata progettata per essere fissatasu una base di trasporto idraulica ad altamanovrabilità. È composta da una lun-ga struttura orizzontale (“mast”), sup-portata da due colonne telescopiche checonsentono all’angolo di inclinazione del“mast” di essere facilmente posizionatofra il limite di 10° e l’allineamento del tun-nel. Le due colonne telescopiche sono fis-sate a dispositivi ad anello per consen-tire loro, e alla struttura orizzontale di so-stegno, una rotazione superiore a 180°.

Una volta che l’impianto è stato monta-to correttamente per ogni singolo posi-zionamento, è possibile scavare fori lon-gitudinali dalla piattaforma di lavoro aun’estremità dell’arco della galleria, sa-lendo fino al colmo e scendendo poi ver-so l’altra estremità. Il carro della perfora-trice PG-185 è lungo 2.460 mm, men-

tre i pattini sono larghi 500 mm e i cin-goli lunghi 4.062 mm. La macchina hauna velocità di traslazione di 1,7 km/h, di-spone di un motore Cummins Turbo-charged con una potenza di 164 kW a2.200 giri/min e un consumo di 220gr/kWh; ha una forza di estrazione di 80kN a una velocità pari a 52 m/min.

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CIFA La Cifa di Senago (Mi) è specializ-zata nella costruzione di macchineper la produzione del calcestruzzo,offre un’ampia gamma di casseriper galleria, divisi in cinque cate-gorie. Si va dalle casseforme au-toreagenti per il getto in opera di ri-vestimenti di medie e grandi sezioni- con struttura articolata per il so-stegno del calcestruzzo, carro ditrasporto e disarmo semoventeidraulico, sistema di getto con di-stributore modello “DCL” e sistemadi vibrazione a parete centralizza-to – a quelle per la messa in ope-ra di rivestimenti di medie e gran-di sezioni con ancoraggio al piede con tyloops o perni recu-perabili. Si tratta di casseri autoportanti che prevedono sistemicentralizzati di getto e di vibrazione a parete. Completano il si-stema carri di servizio e manutenzione. L’offerta comprende,inoltre, casseri autolancianti per sezioni aperte o “full round”con carro integrato, mutuamente collegato per la movimen-tazione relativa di avanzamento lungo tracciati orizzontali o in-

clinati. Il sistema non avendo ruo-te di scorrimento non richiede laposa di binari di servizio o la predi-sposizione di un piano di scorri-mento. Queste casseforme sonodotate di sistemi centralizzati di get-to e di vibrazione a parete. Sempre“full round” sono le casseforme te-lescopiche a multitronco, ideali perottenere getti ad avanzamentocontinuo o a blocchi. Il carro se-movente idraulico di trasporti è di-sponibile nella versione Omega eAmerica. Tra gli accessori: la vi-brazione a parete pneumatica oelettrica, il sistema di getto con tu-bazione articolata di alimentazione,il carrello di servizio, i treni di beto-

naggio con Trainmix di capacità da 2,5 a 11 m3 e le pompecarrellate su piattina. Completano la gamma i casseri per cu-nicoli e per sezioni di gallerie variabili, con molteplici varianti:casseforme articolate per piccole sezioni, di tipo speciale pergrandi sezioni a profilo variabile in modo continuo o a scattie, infine, carri di movimentazione su binari, pneumatici da can-tiere o autotelai standard.

CO.MA.CO.CO.MA.CO. di Cesate (Mi) sorta agli inizi degli anni Settanta,inizialmente operava nel settore del sollevamento, com-mercializzando e riparando autogrù prodotte dalle ameri-cane Galion e Khoering-Lorain. Nel tempo ha aumentatoil numero di case rappresentate, ha ampliato la gamma diautogrù e soprattutto ha diversificato il settore di compe-tizione, inserendosi nella perforazione e nel lavoro in sot-terraneo. Innanzitutto la società ha messo a frutto le com-petenze acquisite nel tempo nella riparazione e revisionedi macchinari per la perforazione e la realizzazione di gal-lerie: oggi tale consolidata esperienza permette a Co.Ma.Co.di proporsi per la fornitura, realizzazione, riparazione, revi-sione, di gruppi o singoli componenti di jumbo. Sul frontecommerciale, invece, un marchio offerto da Co.ma.co. è Bro-okville, locomotori elettrici e diesel con portata da 3,5 a 40t. Ma i gioielli in vetrina sono sicuramente le macchine perlo scavo di gallerie: Co.Ma.Co., infatti, è agente per l’Italiadella società americana The Robbins Company, azienda im-pegnata nella costruzione di TBM (Tunnel Boring Machine)per lo scavo di gallerie. Oggi The Robbins Company pro-getta, costruisce e gestisce macchine per galleria di tipoaperto, scudato e con doppio scudo, con diametri di sca-vo che spaziano dai 6 ai 120 m.

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FRASTELa più recente soluzione Fraste (Nogara – Vr) per il settore delle fonda-zioni speciali, ingegneria civile e lavori di consolidamento in genere, quin-di anche di gallerie, è rappresentata dalla Serie Mito. La linea è compo-sta da tre modelli diversi che ben si prestano a soddisfare tutte le esigenzedel settore. Vengono ampiamente utilizzate per ancoraggi, carotaggi aldiamante, micropali, lavori di consolidamento del terreno in genere, per-forazioni per esplorazioni minerarie, sostegni. Si tratta di macchine construttura articolata che consentono un ampio raggio di movimento e disemplice utilizzo. Sono disponibili su carri cingolati e allestite in tre diverseversioni in modo da potere rispondere a molteplici esigenze. I modelli pro-posti sono Mito 20, Mito 40 e Mito 60. Mito 20 è una macchina moltoversatile e maneggevole, di struttura compatta. Adatta nello specifico perlavori di fondazione, ingegneria civile, carotaggi al diamante ed opere diconsolidamento. Mito 40 è una perforatrice di medie dimensioni, mon-ta un motore diesel Deutz di 58 kW che garantisce il perfetto funziona-mento del suo impianto oleodinamico in “load sensing” che comprendepompe a pistoni a portata variabile per le funzioni primarie e pompe a in-granaggi per i servizi. Mito 60 trova impiego in diverse tipologie di lavo-ri. La sua speciale configurazione rende possibile un’ampia copertura diperforazioni, consentendo di lavorare anche con le angolazioni più diffi-cili tipiche delle lavorazioni in galleria. La Mito 60 è montata su carro cin-golato in acciaio e dispone di comandi, per tutte le funzioni, comodamenteraggruppati su pannello montato su braccio girevole/orientabile.

CIFA, per il rinforzo delle volteGrazie alla qualità tecnologica della sua offerta, il mar-chio dell’azienda di Senago (Mi) è oggi presente intutti i principali mercati del mondo. Accanto alla pro-gettazione e realizzazione di sistemi di casseforme pergallerie, Cifa propone anche macchine per lo spra-yed concrete (o spritzbeton). Il “top” in quest’ambi-to è rappresentato dalla CSS-3, pompa autocarra-ta con carro a due assi e doppia motorizzazione (die-sel/elettrica) costituito essenzialmente dal braccio didistribuzione CSS-3 e dal gruppo pompante PAS 307.La macchina presenta un sistema di dosaggio ac-celeranti di presa Uniflux EAS 2, dotato di pompa pe-ristaltica con azionamento elettrico a gestione elet-tronica, configurabile in due cilindrate per soddisfa-re esigenze di portate differenti. Adatto a tutti i tipi diacceleranti di presa liquidi, ne mantiene costante lapercentuale preimpostata anche al variare dei para-metri di pompaggio del betoncino. Tra le altre ca-

ratteristiche interessanti, il modello Cifa dispone di una pompa acqua ad alta pressione a comando idraulico con lancia dilavaggio e 10 m di tubo, di una pompa manuale per nebulizzare liquidi protettivi antiaderenza calcestruzzo, la lubrificazio-ne automatica in sei punti valvola e agitatore gruppo pompante, il posto guida reversibile con cabina.

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GEOTUNNELIn 40 anni di esperienza maturata nel settore “sotterraneo” intutte le sue possibili declinazioni, GeoTunnel di Genova rap-presenta un evoluto strumento coordinato di specialisti attivinel campo dell’ingegneria del sottosuolo. Tra le diverse atti-vità che caratterizzano GeoTunnel, quella di commercializza-zione di impianti, macchi-ne e materiali per la lavo-razione nel sottosuolo con-templa collaborazioni com-merciali con alcuni dei piùprestigiosi marchi del set-tore. Innanzitutto i prodot-ti per galleria e consolida-mento delle società tede-sche Bauer (attrezzatureper consolidamento e idro-frese), Eickhoff (frese, na-stri trasportatori e tagliatri-ci), Kennametal (picchi eporta picchi per frese) edella finlandese Indau (rai-se boring machines). Altri marchi rappresentati

da GeoTunnel sono quelli della francese Morin (attacchi rapi-di per escavatori e posa centine), della britannica Cardox (agen-ti demolitori non esplosivi), della tedesca Schauenburg (tubidi ventilazione e microtunnelling) e della spagnola Zitron (im-pianti di ventilazione). Un marchio in evidenza è Robodrill, jum-bo per perforazioni di produzione francese che la casa ma-dre produce in due grandi tipologie: Pantofores, sigla che in-

dividua le macchine a guidamanuale, e Robofores, checomprende quelle ad azio-namento completamentecomputerizzato. Molto ricca,infine, l’offerta di soluzioniper lo spritzbeton, dallepompe a umido autocarra-te Scamac ai cementi spe-ciali Ecospritz di Buzzi Uni-cem, dai sistemi di fibrorin-forzatura del calcestruzzoFibco ai microcementi periniezioni di consolidamentoElkem e ai bulloni per sot-tosuolo della I.R. Orsta Stal(CT Bolt, split set e barre inacciaio speciale).

CARMIX, avanti e indietro in galleriaMetalgalante di Noventa di Piave (Ve) è l’azienda produttrice del Carmix, nota gamma di autobetoniere autocaricanti fuo-ristrada, che rappresenta la soluzione ideale per produrre calcestruzzo di alta qualità a basso costo ovunque sia neces-sario, nei cantieri più difficili, nel traffico più congestionato o in zone geograficamente disagiate. Inoltre si tratta di mezzi af-fidabili e tecnologicamente all’avanguardia, grazie al tamburo girevole a 300°, alla cabina frontale al lato della pala, alla ben-

na con apertura idraulica, ai sistemi didosaggio e di pesatura elettronici. All’interno della gamma alle autobeto-niere autocaricanti è stato affiancato unminidumper, particolarmente indicato peril lavoro in galleria nelle operazioni di sma-rino. Il Carmix D6, questo il nome delmodello, è un dumper di alta capacità(il cassone ha capienza di 5.000 l e laportata massima è di 12 t) a quattro ruo-te sterzanti ed è bidirezionale, può cioèessere manovrato in entrambe le dire-zioni, particolare importante quando siopera in galleria. Il motore diesel gene-ra una potenza massima di 80 kW a2.300 giri/min, per una velocità di tra-sferimento massima di 25 km/h.

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MAITMait di Osimo (An), spe-cializzata nella costruzio-ne di perforatrici idraulichee accessori per la palifi-cazione e per la ricercaidrica anche a grandi pro-fondità, presenta due di-verse tipologie di perfo-ratrici idrauliche specificheper lavori in galleria. Mait Gea 500 è un mo-dello versatile, ideale pertutti i tipi di perforazione dipiccolo diametro. La completa articolazionedella torre, ottenuta permezzo di una ralla, con-sente a questa macchina di perforare il terreno in qualunqueposizione. Ideale per micropali, jet-grounding verticale e tun-nelling, ancoraggi, carotaggi wire-line, perforazioni con tricorno,martello fondo foro e idraulico, drenaggi, perforazioni ad altacoppia per lavori di rivestimento e ad alta velocità. Mait Gea500J è invece una macchina potente e multiuso: è montata

su cingolo e destinata allaperforazione sub-orizzonta-le. Le sue applicazioni prin-cipali sono jet-grounding,pali trivellati per preconsoli-damento e supporto perl’escavazione di gallerie digrandi diametri. Tutte le ope-razioni di posizionamento eperforazione possono es-sere eseguite da un solooperatore che può lavorarea 5 m dalla macchina attra-verso un dispositivo di con-trollo a distanza. La rotazione della torre si ot-tiene per mezzo di due ral-le idrauliche, per la massimaprecisione e rigidità durante

il posizionamento e le operazioni di perforazione. Lo sposta-mento verticale delle due ralle può essere regolato (fino a 1 m)per agevolare l’allineamento con l’asse della galleria. Un sistemacomputerizzato, con display elettronico, permette di monito-rare gli angoli di rotazione e l’inclinazione per facilitare il posi-zionamento della torre.

SOILMECLa Soilmec (Cesena), azienda del Gruppo Trevi, tra le più importanti società a livelloa livello mondiale nella produzione di attrezzature e soluzioni per il consolidamen-to e l’ingegneria del sottosuolo, fondazioni speciali, geotermia, propone per il set-tore del consolidamento in galleria e del tunnelling cinque modelli di perforatrici af-fidabili e a elevate prestazioni, in grado di installare elementi di rinforzo di lunghez-za fino a 50 m. L’unità di perforazione è sorretta da due bracci idraulici, con unarotazione di 180°. I modelli della Serie ST sono: ST-15, potenza di 92 kW, peso di13,5 t e raggio di lavoro da 1.880-2.550 mm; ST-20, potenza di 120 kW, 21 t dipeso e raggio di lavoro da 1.700-4.960 mm; ST-30 (versione per la perforazione

verticale), peso di 30 t, po-tenza di 140 kW e raggioda 1.528-5.037 mm; PST-60, potenza da 160 kW,peso di 60 t, raggio di la-voro da 3.700-6.500 mm;ST-120 (dotata di due uni-tà di perforazione), 150kW di potenza (a cui si ag-giunge altra potenza dalmotore elettrico per i brac-ci), 119 t di peso e un rag-gio di lavoro da 3.600-6.600 mm.

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TAMROCK Parte integrante del Gruppo Sandvik (Mi-lano) e rientrante nella divisione Mining& Construction, l’offerta a marchio Tam-rock è costituita da unità idrauliche diperforazione in galleria (jumbo), bullo-natori, unità idrauliche di perforazione ingalleria per chiodature, per coltivazionein sotterraneo (long hole), frese puntuali,pale caricatrici per miniera, escavatori da

galleria, attrezzature di perforazione,ancoraggi a frizione, chiodature auto-perforanti. Il prodotto di punta è costi-tuito dalla la gamma di jumbo Serie Axe-ra, composta dai modelli 04, D05, D07,T08, T10, T11 e T12. Il modello AxeraT08, in particolare, è un jumbo a trebracci per operazioni rapide e accura-te di perforazione in galleria, per sezio-ni da 1 a 111 m2 del fronte di attacco.Il sistema di perforazione a controllo elet-

tronico, che gestisce anche molte fun-zioni automatiche e differenti attrezzatureopzionali, garantisce alta qualità e pro-duttività delle singole perforazioni. Il carro articolato a quattro ruote motri-ci assicura un bilanciamento perfetto delmezzo e spostamenti rapidi e sicuri. Ha una potenza di 22 kW, e può eser-citare una pressione massima di lavorodi 245 bar in percussione e di 175 barin rotazione.

VALENTE, lo smarino sale in carrozzaDal 1919 la società Valente di Lainate (Mi) svolge la sua attività nel settore ferroviario: movimentazione su rotaia, mac-chinari e attrezzature per lavori in galleria e miniera, strutture e carpenterie speciali in genere. È però nel settore della pro-gettazione e fabbricazione di macchinari e attrezzature per lavori in galleria e miniera che Valente ha raggiunto i mag-giori successi. Infatti, i vagoni da smarino, i ribaltatori, i vagoni speciali, i mixer, i Back Up, gli scambi, le Gare Califor-niane, i locomotori diesel ed elettrici Valente sono conosciuti in tutto il mondo e utilizzati per tutti i più impegnativi pro-getti. Per lavori in galleria i diversi modelli e portate offerti dalla gamma di vagoni Valente sono in grado di soddisfare ogniesigenza assicurando al tempo stesso la massima affidabilità. I diversi tipi di vagoni prevedono sistemi di scaricamen-to diversi; l’offerta comprende vagoni da smarino, a vagonetto, a piattina, porta conci, per il trasporto di cemento, ag-gregati e persone e altri allestimenti speciali. In particolare, i vagoni da smarino – nelle diverse versioni a cassa fissa oribaltabile - sono progettati con capacità e dimensioni secondo le specifiche richieste dal cliente e possono essere do-tati di sistema di frenatura pneumatica.