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Storia delle Terre di Dragonais Un fiume chiamato Unidrag divide Dragonais in due parti: le terre dei buoni e quelle dei cattivi. Il fiume a sua volta è diviso a metà: a nord scorre lava bollente, se ci cadi dentro muori, invece a sud scorre dell’acqua magica in grado di guarire qualunque malattia. Dragonais è governata da due Re, nella parte settentrionale governa Adiumis, re del mondo oscuro; è alto, ha gli occhi rosso fuoco, i capelli lunghi e neri come la sua barba. Il suo desiderio più grande è conquistare tutta Dragonais. La parte meridionale, quella dei buoni, è governata da Sergon: è alto, ha gli occhi marroni, i capelli biondi ed è molto vanitoso; il suo più grande
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Storia delle terre di dragonais

Apr 11, 2017

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Lorenzo Meacci
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Page 1: Storia delle terre di dragonais

Storia delle Terre di Dragonais

Un fiume chiamato Unidrag divide Dragonais in due parti: le terre dei buoni e quelle dei cattivi. Il fiume a sua volta è diviso a metà: a nord scorre lava bollente, se ci cadi dentro muori, invece a sud scorre dell’acqua magica in grado di guarire qualunque malattia. Dragonais è governata da due Re, nella parte settentrionale governa Adiumis, re del mondo oscuro; è alto, ha gli occhi rosso fuoco, i capelli lunghi e neri come la sua barba. Il suo desiderio più grande è conquistare tutta Dragonais.

La parte meridionale, quella dei buoni, è governata da Sergon: è alto, ha gli occhi marroni, i capelli biondi ed è molto vanitoso; il suo più grande sogno è quello di far riappacificare le due terre.

Sotto il castello dei due re è posizionata Trilmira, una terra pianeggiante; c’è solo una piccola collina dove abita James Robertish il nostro protagonista.

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James è alto, ha gli occhi azzurri e capelli corti e castani. È benestante, lavora nell’ unica miniera di Trilmira, Trimidia. La sua unica grande passione è quella di giocare a ping- pong. Odia le persone che non rispettano la natura ed il suo desiderio più grande è essere utile il suo paese.

A ovest di Dragonais si trova il Castello Enfico che è diviso in due parti come il regno. I due Re erano fratelli; il padre prima di morire lasciò il castello a Sergon, il maggiore, ma ad Adiumis, il più piccolo, non andava bene e quindi per anni egli cercò di rubare il regno al fratello. Dopo anni di scontri, il castello e Dragonais vennero divisi a metà. Sergon e Adiumis si riunivano nella Sala del Trono ogni tre mesi. Un giorno Sergon si rivolse a Adiumis: “Otto anni fa, nostro padre si scontrò con Terria, un mostro con quattro teste, una per ogni elemento della natura: acqua, terra, aria, fuoco. Nostro padre aveva con sé uno specchio magico che serviva per intrappolare i cattivi per poi distruggerli. Durante lo scontro Terria con un colpo di coda ruppe lo specchio che si

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ridusse in mille pezzi i quali andarono perduti nei vari regni. Dovremmo ritrovarli e ricomporre lo specchio per riportare la pace nel nostro regno!”. Adiumis non proferì parola e ritornò nella sua parte del castello .

Il giorno dopo Sergon mandò una lettera scritta in un codice segreto a James Robertisch per informarlo che Adiumis molto probabilmente stava cercando i pezzi dello specchio per poi distruggerli :

3-1-19-16 11-1-14-5-20,

20-16-15-16 10-16 20-5-19-7-16-15. 23-16-13-5-23-16 10-15-6-16-19-14-1-19- 21-10 3-9-5 6-16-19-20-5 1-4-10-22-14-10-20 20-2-1 3-5-19-3-1-15-4-16 10 17-5-27-27-10 4-5-13-13-16 20-17-5-3-3-9-10-16 20-17-5-19-4-22-21-16. 4-5-23-10 21-19-16-23-1-19-13-10 17-9-10-14-1 4-10 13-22-10 16 20-1-9-1’ 13-1 6-10-15-5 17-5-19 10-13 14-16-15-4-16 4-10 4-19-1-7-16-15-1-10-20. 4-10-23-19-1-10 17-5-19-16’ 17-16-19-21-1-19-5 3-16-15 21-5 10-13 3-10-16-15-4-16-13-16 3-9-5 21-10 9-16 4-1-21-16, 15-16-15 21-5 13’ 9-16 4-521-21-16 14-1 5’ 10-15 7-19-1-4-16 4-10 6-5-19-14-1-19-5 10-13 21-5-14-17-16 17-5-19 venti 20-5-3-16-15-4-10 .

2-22-16-15-1 6-16-19-21-22-15-1 !!! Ogni numero corrispondeva alla rispettiva lettera dell’ alfabeto.

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Dopo aver letto la lettera, James andò subito a chiamare Yutan, il suo più fidato amico, per dirgli che dovevano compiere una missione. Yutan gli chiese: “Di che missione si tratta?”

“Dobbiamo trovare i pezzi di uno specchio magico, assemblarli e poi farci specchiare il Re Adiumis” gli spiegò James.

“Il terribile Adiumis! Il Re Oscuro? Proprio lui?” chiese Yutan.

James gli raccontò tutto ciò che sapeva della missione e gli mostrò la lettera che gli aveva spedito Sergon e guardandola meglio scoprirono un doppio fondo nella busta dentro al quale c’era scritto dove trovare una parte dello specchio.

“Il primo pezzo si trova nel Bosco Incantato!” esclamarono.

Il giorno dopo James e Yutan partirono verso sud, per il Bosco Incantato dove abitano le Fate. Esse adorano giocare con i fiori ed aiutare gli altri. Sono provviste di ali colarate molto graziose.

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“Eccoci, siamo arrivati al confine …… Sei pronto Yutan?”

“ Insomma. Ho un po’ di paura di non fare ritorno a casa” rispose Yutan con voce tremolante; James lo rassicurò e gli disse che sarebbe andato tutto bene anche se entrambi avevano paura di non fare ritorno.

Fecero un bel respiro e iniziarono a camminare guardando dietro e si resero conto che il confine era ormai passato, allora capirono che era troppo tardi per tornare indietro. All’ingresso c’erano due elfi che facevano da guardia, con scudo e lancia; uno di loro con voce imponente disse: “Da dove venite umili uomini? Cosa siete venuti a fare nel Bosco Incantato?”. James fece un respiro profondo e gli disse: “Veniamo da Trilmira … ci ha mandato il Re … Re Sergon. Ci ha ordinato di andare a raccogliere delle fragole … Ci ha mandato qui al Bosco Incantato perché la sue fragole preferite crescono qui …”.

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Gli elfi li guardarono da capo a piedi e poi si guardarono a loro volta negli occhi, quindi li lasciarono passare senza problemi. I due amici intravidero, nascosta dai rovi, una porta che all’improvviso si aprì con uno strano cigolio e riuscirono a vedere uno spettacolo stupendo.

La prima cosa che notarono furono degli strani fiori che volavano da una parte all’altra; in quell momento arrivò preoccupata una fata.

“Scusatemi, avete visto per caso mio figlio Enrico? Sono molto preoccupata per lui, è uscito di casa stamattina e non è più tornato …” chiese disperata la fata.

“Mi dispiace, non l’abbiamo visto” disse Yutan. La fata si allontanò disperata gridando il nome di suo figlio.

Continuarono a camminare alla ricerca del pezzo di specchio. Poco più in là sentirono delle urla: “Aiuto! Aiuto!”. Accorsero ed arrivarono ad un dirupo: era da lì che provenivano le urla. In fondo al burrone si scorgeva un piccolo elfo che non riusciva a tornare in superficie. Yutan si allontanò per prendere un ramo per far arrampicare l’elfo che dopo poco fu fuori da quello spaventoso dirupo. Accorse la fata di prima: “Enrico! Cosa ti è successo? Oh mio Dio! Stai bene?” disse la fata.

“Sì, mamma, sto bene. Stavo camminando … non ho visto il dirupo e ci sono cascato dentro. Ma comunque sto bene”.

“Grazie per aver ritrovato mio figlio, come posso sdebitarmi?” “Per caso avete visto un pezzo di spechio?” chiese James.

La fata fece cenno di seguirla. James e Yutan entrarono in una casetta accogliente, la fata offrì loro una tazza di tè con infuso di

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rosa e cioccolatini di castagne. Cominciarono a bere il tè e a mangiare i cioccolatini mentre la fata spiegava dove fosse custodito il pezzo dello specchio: “Molti avventurieri hanno provato ad impossessarsene, ma noi, per paura che cadesse nelle mani sbagliate, l’abbiamo segregato a lungo aspettando la persona giusta a cui affidarlo. A quanto pare sembra che ci stia parlando!”. La fata li condusse all’interno di in un vecchio albero. Lì dentro era tutto buio, solamente un raggio di sole entrava da una piccola finestra che illuminava un angolo della stanza. Camminando, James schiacciò una trave di legno, inciampò e sopra la sua testa passarono cinque frecce che si conficcarono nel legno. Da un angolo della stanza partì una voce roca che disse: “Troverai il vetro dello specchio spezzato, se di cuore puro sei dotato”. James non capiva cosa volesse dire, si avvicinò al luogo da dove proveniva quella voce, ma non c'era nessuno; la voce tuonò di nuovo in quella piccola stanza: “ Non devi capire, con il pezzo di specchio tu potrai partire”. I due giovani cercarono a lungo senza trovare niente fino a quando scoraggiati si sedettero per terra, ma, appena James si sedette, sentì pungere sotto la gamba. Si alzò e con grande stupore vide il pezzo dello specchio. Lo prese e lo mise in un contenitore dentro la sua borsa. Ringraziarono la fata per la gentilezza e l’accoglienza. Quando poi uscirono dall’albero chiesero alla fata il percorso per uscire dal bosco e arrivare così a Unicorn.

La fata indicò loro un fiore particolare: con la sua polvere poteva far volare la gente. “Si chiama Plasmicos, vi condurrà dove vorrete”disse la fata nel salutarli.

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Si sparsero la polvere addosso e incominciarono a fluttuare in aria. La fata augurò loro buon viaggio e li salutò con la mano. Dopo un po’ in lontananza Yutan vide un’aquila avvicinarsi minacciosamente, andò nel pallone e cominciò a urlare:

“Ci ucciderà! È stato bello conoscerti!”. L’aquila si avvicinò sempre di più; Yutan non sapeva che fare e quindi James prese in mano la situazione, afferrò il pugnale e lo puntò verso l’aquila credendo di dover avere uno scontro diretto con l’animale, ma l’aquila gli passò affianco e afferrò il fiore con le zampe. I due giovani smisero di fluttuare e caddero a terra. Yutan svenne e Jeremis senza pensarci due volte prese l’arco e scoccò una freccia dritta nel cuore dell’aquila. L’aquila cadde al suolo e lui andò subito a controllare le condizioni del fiore: era ormai distrutto. Tornò abbattuto e vide Yutan privo di sensi vicino ad un lago, ma dopo qualche istante ritornò in sé e i due amici ripresero il cammino.Vagarono per ore lungo la costa del lago, dopo un po’ avvistarono in lontananza un monte e pensarono di essere arrivati ad Unicorn, ma ne ebbero la certezza solo

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quando videro il primo unicorno: era alto con una chioma imponente, il corpo azzurro e un bellissimo corno d’oro. Si avvicinarono con cautela all’ unicorno, ma esso scappò via senza pensarci due volte. Lo seguirono fino ad arrivare davanti ad un enorme prato ricoperto di glassa, veniva proprio voglia di mangiarla tutta! L’unicorno prese una strada che andava verso una montagna gigantesca fatta di marshmallow con una lava di caramello che usciva dal cratere ed un immenso arcobaleno dietro;

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l’unicorno si fermò, li guardò e disse : “Perché mi state seguendo?” James rispose che stavano cercando un frammento di specchio e chiese: “Tu l’hai visto per caso?”. L’unicorno abbassò il suo corno dorato e con la sua magia fece crescere una pianta bassa bassasu cui era poggiato un frammento di specchio. L’unicorno fece segno di prenderlo ma fece loro un incantesimo ….

Si ritrovarono in delle terre desolate, abitate solo da strani funghi che sembrava si muovessero. I due amici si nascosero allora dietro un albero per osservarli meglio. Subito un fungo alzò il capo e si trasformò in un essere umano con la pelle chiarissima; iniziò a camminare verso di loro ma non si accorse della loro presenza. Ad un certo punto, però, Yutan dovette starnutire e il mezzo fungo- mezzo uomo si accorse di loro!

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Lui rimase immobile mentre li fissava e James e Yutan gli si avvicinarono impauriti. Dopo qualche minuto il fungo disperato disse: “E va bene, mi avete scoperto, io sono un Trongo e come tutti gli altri funghi sono mezzo uomo e mezzo fungo. Ma vi prego di non dire niente al mio capo: il Re Trongo”

“Va bene, ma tu ci devi aiutare a trovare il pezzo di uno specchio

magico” chiese James. “Va bene, seguitemi!” rispose il Trongo.

Li portò in una radura piena di fiori di ogni colore. “Mi sembrava di aver visto prprio ieri un frammento di specchio qui da qualche parte, ma non so dove …” disse il fungo. Si misero tutti insieme canticchiando a cercare il pezzo di specchio. Cercarono fino a sera, mapoi si addormentarono. Verso mezzanotte il Trongo li svegliò. “Ragazzi, ho trovato lo specchio; non riuscivo a dormire e ho visto che la luce della Luna, riflettendosi su un punto del campo, l’ha fatto brillare. Sono arrivato appena in tempo per vedere che dal frammento è uscita come una nuvola rosa e dentro sono riuscito a intravedere il Deserto Infinito” disse frettolosamente il fungo con aria meravigliata. “Forse vuol dire che la prossima tappa del nostro viaggio è il

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Deserto Infinito” disse James con un po’ di paura. Ringraziarono il fungo per l’aiuto e la strana creatura prima che i due giovani partissero disse loro: “In fondo a questa prateria c’è un portale magico che vi permette di andare dove volete in tutta Dragonais”.

“Grazie mille, amico” rispose James. Poi si allontanarono continuando a salutarlo con la mano.

Era vero, in fondo alla radura c’era un portale magico. Accanto ad esso c’era una tastiera e sopra c’era scritto: “Scegliere la destinazione”. James digitò “Deserto Infinito” e il portale lo risucchiò insieme a Yutan. Quando aprirono gli occhi si ritrovarono una fenice

davanti che li guardava molto male. Aveva la cresta verdeacqua, le ali arancioni, il corpo viola e la coda di diverse sfumature: arancione, verde, azzurro e viola; dai colori sembrò subito una Fenice del Deserto, una creatura facilmente irritabile che mangia qualsiasi cosa …

James non fece in tempo a dire a Yutan di correre via che la

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fenice li prese per la maglietta con i suoi artigli affilati. Li portò al suo nido, su una montagna. C'erano due uova rotte, ma non videro i cuccioli; la fenice li lasciò sopra il nido e i due amici facero un bel tonfo a terra. L’animale emise un suono simile ad un fischio e altre due fenici più piccole si avvicinarono in picchiata al nido: volevano mangiare Yutan e James! Essi fecero appena in tempo a spostarsi e ad uscire dal nido. Continuarono a correre verso una caverna dove le fenici non li poterono raggiungere. La caverna aveva dei riflessi rossi ed al centro c’era un cumulo di sabbia, si avvicinaro per vedere meglio e quello si mosse. In poco tempo si trasformò in un mostro alto almeno tre metri con un pezzo di specchio in mano; la creatura urlò terribilmente e Yutan urlò a sua volta. James tirò fuori la spada e Yutan il suo arco con le frecce.

“Tu attaccalo alle gambe, io cerco di salirgli sulla spalla e di attaccarlo al collo” disse James al compagno . Lui annuì con la testa e fece ciò che l’ amico gli aveva detto, ma ogni volta che il mostro veniva colpito si divideva in più parti e alla fine c’erano ben cinque mostri!

“Yutan, come possiamo fare?” chiese James disperato. “Non lo so, ma non possiamo continuare ad attaccarlo o arrivaremo ad avere più di venti mostri!” disse.

Una lampadina si accese nella testa di James: “Dobbiamo buttargli addosso dell'acqua! È l'unico modo per immobilizzarlo!” urlò. Yutan prese le bottiglie d'acqua che avevano nello zaino e ne diede una al compagno; spruzzarono acqua dappertutto. I mostri si immobilizzarono, ma James e Yutan avevano finito l'acqua. “E adesso come faremo? Non abbiamo più acqua!” disse disperato Yutan. James con un

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sorrisetto furbo tirò fuori dalla sua tasca una borraccia piena d'acqua. “Non sei mai impreparato amico mio!” sorrise Yutan mentre raccoglieva il frammento di specchio. “Adesso però come facciamo ad uscire? Ci sono ancora le Fenici del deserto lì fuori!” disse James.

Si girò e si accorse di una porticina appena aperta dietro una roccia. “Ehi, Yutan! Guarda, un'uscita!” esclamò. Corsero subito verso la porta: era tutto buio e non si vedeva niente. Dopo qualche passo non videro un buco che c'era nel pavimento e ci caddero dentro. Scoprirono presto che era uno scivolo e che conduceva al confine con il “Labirinto Impossibile”.

“Andiamo! Penso che il destino ci stia dicendo di andare a Labirinto Impossibile, forse è al suo centro che troveremo il nostro prossimo pezzo!” disse James. “Lo penso anch’ io, andiamo!” rispose Yutan.

“Allora è questo che stai tramando fratellino mio! Ma questa volta i tuoi piani non andranno per il verso giusto, questa volta ci sono io!” disse Adiumis osservando dentro la sua sfera magica James e Yutan. “Guardie! Andate con i vostri draghi a fare una visitina agli amici di mio fratello Sergon! Ahahahahah !!!!!”.Erano all'entrata del labirinto ed avevano appena iniziato a camminare. Si tenevano per mano in modo da non separarsi e perdersi: “Secondo me, il prossimo pezzo è al centro del labirinto” disse James; “Io ho paura che ci perderemo. Voglio dire, questo labirinto è gigantesco! Non sarà facile tornare

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indietro dopo!” continuò Yutan. “Sì, ma io ho lasciato una striscia di briciole dietro di noi” disse James con aria fiera; “Quali briciole?” chiese Yutan. “Proprio quell …! Non ci sono più!” gridò spaventato. “Forse il vento ha portato via le briciole!” disse Yutan. James era spaventatissimo, quel labirinto era gigantesco e bastava poco per perdersi. Ad un certo punto fu distratto da un rumore sempre più vicino di passi. “Yutan, sali sopra le mie spalle e guarda chi arriva !” disse. Yutan fece ciò che gli aveva detto James e ad un tratto scese in tutta fretta. “Che cosa è successo?”

“Ci sono … ci sono le guardie di Adiumis! Per poco non mi vedevano! Stanno venendo da questa parte, dobbiamo scappare! Andiamo!”. Iniziarono a correre più veloci che potevano, mentre sentivano i passi sempre più vicini. “Vieni qua! Scommetto che loro andranno dritto e non ci vedranno” disse Yutan ed aveva ragione; girarono a sinistra e le guardie continuarono per la loro strada. Avanzarono e dopo poco arrivarono al centro del labirinto. Là c'era un pozzo vuoto con un secchio calato sul fondo, lo tirarono su ed al centro trovarono il pezzo di specchio che tanto cercavano.

“Fermi! Non fate un passo” disse una guardia puntando la spada sulla schiena di Yutan mentre le altre cinque guardie li circondavano. In poco tempo si ritrovarono legati come due salami! “Chi ha il portale?” chise il comandante; un'altra guardia timidamente alzò la mano. “ Dammelo immediatamente!” urlò il comandante. Era un portale abbastanza strano: era un disco ovale d'oro alto circa 2 cm. “ Destinazione: Castello Enfico!” disse, ma non fece in tempo ad aprire il portale che Yutan gli diede un calcio nella mano ed il portale finì a terra; intanto

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James prese il pugnale che teneva nella tasca dei pantaloni, tagliò la corda che li teneva legati ed iniziò ad ammazzare le guardie che li circondavano.

“Ho sconfitto il comandante ed ho preso il portale” disse Yutan, “Ed io mi sono sbarazzato delle guardie!” concluse James. “Usiamo il portale per uscire dal labirinto!” propose James, e così fecero.

Attraversarono il confine ed entrarono una terra del tutto nuova per loro. Si addormentarono e quando si svegliarono era l'alba. Davanti a loro c'era il deserto con le sue piccole colline all’orizzonte e dietro il sole roseo del primo mattino. Sotto ai loro piedi l'erba era bagnata, era piacevole sentire quel fresco, all’improvviso davanti a loro passarono moltissime persone che

li guardavano molto male come se fossero degli alieni; James si sentiva abbastanza osservato e non gli piaceva. Davanti a loro passò un signore molto anziano e

decidesero così di seguirlo. Yutan stava appiccicato a James come un cozza e poi gli disse: “Questo posto non mi piace! Queste persone non mi piacciono!”. James gli rispose cercando di calmarlo: “Sono persone normalissime”.

La cosa strana era che tutte quante le persone andavano nella stessa direzione. James controllava il signore che, secondo lui,

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poteva dar loro qualche informazione sulla terra nella quale si trovavano. Dopo un po’ si fermò e James e Yutan fecero la stessa cosa. Il signore si girò e li guardò da capo a piedi e poi sorrise. Era alto, aveva gli occhi molto grandi e di un colore giallo acceso; il suo sorriso era inquietante, aveva denti gialli e appuntiti, non erano denti normali, nemmeno la sua camminata e quella degli altri era normale. L’uomo li prese per la maglietta con una forza soprannaturale e li portò in una caverna lì vicino. Non si sapeva cosa stesse accadendo, ma di certo tutti e due pensavano di non essere al sicuro. Il signore li buttò a terra e incominciò a parlare: “Cosa ci fate a Licantropos? Non è un posto adatto a voi, è pericoloso”.

“Perché è pericoloso ? Come mai dice così ?”.

L’uomo si mise a sedere e ricominciò a parlare: “Licantropos è un luogo dove vivono i licantropi, qui siamo tutti licantropi e io sono uno dei più vecchi. Dovete andarvene: la mattina siamo semplici persone, ma di sera cambia tutto, ci trasformiamo. Persone come voi non possono stare qui, dovete andare via, via da qui se non volete rimanere in questa terra per sempre”. Incominciarono a preoccuparsi, quando l'uomo ricominciò a parlare con voce un po' più bassa: “Se durante la sera venite morsi vi trasformerete in licantropi e resterete qui per sempre!”. Uscirono di corsa dalla grotta e disperatamente andarono alla ricerca del pezzo dello specchio, senza sapere dove cercare. Dopo ore e ore arrivarono su una piccola collina, il sole stava tramontando, dovevano sbrigarsi: “Non ce la faremo mai, tra poco sarà sera e se non ci sbrighiamo diventeremo dei licantropi!” disse Yutan, James gli strattonò la manica della maglietta e con un dito indicò un punto in cima alla collina e gli

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disse: “Guarda Yutan! Credo che sia il pezzo che stiamo cercando!”. Yutan scappò dalla sua presa e si diresse verso la piccola collina. James aveva ragione, in cima alla collina c'era un pezzo di frammento. Yutan si avvicinò per prenderlo ma l’amico gli gridò: “Fermo! Ci sarà di sicuro qualche trappola. Non può essere così semplice”. Ma non lo ascoltò: “Invece sì. Guarda!” prese il pezzo e insieme scesero dalla collina più in fretta che poterono. Era quasi sera e il sole incominciò a tramontare e già si sentiva qualche ululato. Iniziarono a correre il più velocemente possibile, ma dei licantropi sembrava che li stessero raggiungendo. Arrivarono a quello che sembrava il confine ed i licantropi non li poterono raggiungere perché non potevano superare il loro confine.

Non sapevano in quale regno fossero andati, ma restarono a bocca aperta quando videro lo spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi. C'erano due draghi che combattevano sputando uno fuoco e l'altro acqua dalle loro bocche. Da ciò capirono che eravano nelle “Terre di Fuoco e di Acqua”. Quei due draghi stavano litigando per un topo morto. Yutan non sopportava i litigi e allora si avvicinò ai due draghi e parlò con loro.

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Dopo poco tornò indietro e disse: “Il problema è che ognuno di loro voleva il topo tutto per sè così ho consigliato loro di dividerlo in verticale e prenderne mezzo per uno, ma il drago d'acqua non voleva la testa e allora gli ho detto di dividerlo in orizzontale. Ed il problema è stato risolto!” spiegò Yutan. Mentre parlava i draghi si avvicinarono e dissero in coro: “Come possiamo sdebitarci con chi ha risolto per la prima volta un litigio fra draghi d'acqua e draghi di fuoco?”. Yutan non ci pensò neache un secondo: “Avete visto per caso un frammento di specchio da queste parti?” Il drago di fuoco tirò fuori l'ultimo pezzo dello specchio che serviva. “Adesso possiamo andare al castello!” gridò James gioioso. “Mi dispiace ma tu non puoi andare via ragazzo. C'è una maledizione su chi scioglie per la prima volta un litigio in questa terra: non potrà più andare via da qui!” disse il drago. “Bè, almeno proviamoci! Forza Yutan, dammi la mano! Destinazione: Castello Enfico!” urlò James. Ma il portale prese solo lui e Yutan rimase lì con i due draghi.

James riapparve in una stanza del castello dove al centro c'era il pezzo di specchio che aveva Re Adiumis, lo prese ed iniziò ad assemblare lo specchio con i tredici pezzi che aveva. Gli

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mancava solo di attaccare un pezzo quando il Re Adiumis entrò nella stanza ed urlò: “E tu che cosa ci fai qui? Dammi lo specchio ragazzino!”. James tirò fuori il suo pugnale e si avvicinò di corsa per colpirlo al cuore ma lui, prima che egli potesse farlo, tirò fuori la spada e lo bloccò. Iniziarono a combattere e in poco tempo il re lo disarmò; vicino a James c'era lo specchio ma mancava un pezzo; si ricordò allora del medaglione verde che aveva trovato nella busta speditagli da Sergon. Cliccò al centro del ciondolo e il tempo si fermò per tutti tranne che per lui. La magia del ciondolo durava solo due minuti quindi si affrettò a finire di costruire lo specchio. Il tempo ripartì e James fece specchiare Adiumis che si sbriciolò in mille pezzetti. In un’ altra stanza poi trovò Re Sergon morto; a quel punto distrutto dal dolore prese il portale magico e tornò a casa con un sacco di amici ad attenderlo. Di lì a poco sarebbe divenuto il nuovo re della terra di Dragonais finalmente riunita!

FINE