Storia delle istituzioni politiche Corso di laurea triennale in filosofia a.a. 2014-2015 Lezione terza NICCOLO’ MACHIAVELLI Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
Storia delle istituzioni politiche
Corso di laurea triennale in filosofia
a.a. 2014-2015
Lezione terza
NICCOLO’ MACHIAVELLI
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
Niccolò Machiavelli
Firenze 1469 - 1527
Machiavelli: opere
De principatibus (Il principe), 1513* [prima ed. 1532]
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio, 1513-1518 circa[prima ed. 1531]
L’arte della guerra, 1519-1520
Historie fiorentine, 1525
* Le date si riferiscono alla stesura del manoscritto, non alla pubblicazione, che fu postuma (a parte l’Arte della guerra, a stampa nel 1521)
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
(terminato1518)
1 Temi e approccio
Statica e dinamica dello stato repubblicano
Attenzione alle forme di governo e agli ORDINAMENTI
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
(terminato1518)
2 Riferimenti
Riferimenti storici:
Tito Livio, Plutarco, Polibio, Sallustio, Tacito
Riferimenti filosofici:
Aristotele, Cicerone, Marco Aurelio
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
3 Struttura
LIBRO PRIMO
La ‘statica’Gli ordinamenti di Roma
- monarchia/repubblica
- Ottimati e popolo
- Senato e consolato
- Il tribunato della plebe
- La dittatura
- L’esercito
Antropologia e etica repubblicana
Il culto religioso
Dinamica: passaggio da una forma di governo all’altra
Riformare gli ordinamenti
Ordinamento della repubblica e politica di conquista
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
4
LIBRO SECONDO
La dinamica espansiva: costruire lo Stato territoriale
La politica di conquista di Roma
La guerra e l’attività militare
Il governo dei territori conquistati
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
4
LIBRO TERZO
Prosegue sulla ‘dinamica’
Il problema della durata della repubblica e il rischio
della sua degenerazione
Repubblica/principato
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio
Brani di testo
Testo 3
Libro I, capp. 2-5
(da Galli, I grandi testi del pensiero politico)
Niccolò Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio 1
Temi:
- la repubblica
- la forma di governo: i benefici della FORMA
MISTA
- il profilo del civis
- religione e politica
Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio / Libro I, cap. 2
- Fuoco sulla città-stato
- Città che hanno subito un ‘ordinatore’ che dà leggi buone e durevoli (es. Sparta)
- Città che deve darsi ordinamento da sé (Roma)
- Varie classificazioni delle forme di governo (in particolare considera quella aristotelica delle 3 forme buone e 3 forme degeneri)
- Evoluzione storica delle forme di governo (dall’anarchia, al principato, alla tirannide, alla sedizione, al governo di ottimati, all’oligarchia, allo stato popolare, di nuovo al principato)
- Il ciclo è sempre interrotto dalla conquista da parte di uno stato più stabile e più forte
→ le forme pure non producono buoni effetti; meglio la FORMA MISTA (già introdotta a Sparta da Licurgo, non in Atene da Solone)
ROMA: passa dalla monarchia alla repubblica aristocratica, ma poco dopo anche il popolo ottiene una magistratura che lo rappresenti → la città matura una forma mista:
Il Consolato corrisponde alla monarchia; il Senato all’aristocrazia; i Tribuni della plebe alla democrazia
Queste tre componenti si completano e si equilibrano, garantendo una rappresentanza alle diverse parti della società e stabilità al governo
Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio / Libro I, cap. 3
Approfondisce il tema del governo misto, enunciando
alcuni punti:
- l’uomo è per natura reo
- ha bisogno delle leggi per agire con rettitudine
- a Roma si è garantito l’ordine sociale istituendo il
Tribunato, che ha posto un freno alla Nobiltà
Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio / Libro I, cap. 4
I conflitti fra le parti della società non sono
necessariamente deleteri; essi possono produrre
buone leggi e progresso
Se una città vuole espandersi, ha bisogno del popolo
come forza militare → deve dare soddisfazione
anche alle istanze popolari
Infatti, se è vero che il popolo è oppresso, è giusto che
sia liberato, mentre se non lo è, vi sarà un bravo
oratore che possa persuaderlo di ciò.
Il popolo è sì ignorante, ma capace di verità.
Machiavelli
Discorsi sulla prima deca di Tito Livio / Libro I, cap. 5
Dove sta la ‘guardia della libertà’?
Nel capitolo riflette su un dispositivo di GARANZIA
La guardia può stare nei magnati (Sparta o Venezia) o nel
popolo
A Roma è la magistratura popolare, il TRIBUNATO, a
svolgere questo ufficio
Ciò è coerente con l’orientamento politico espansionistico
della città
Ma anche in generale secondo Machiavelli il popolo, non
potendo aspirare a esercitare direttamente il potere, è il
difensore migliore della libertà.
Dai Comuni allo STATO SIGNORILE e REGIONALE in
Italia
Lo Stato di giustizia e la sua
evoluzione
XV-XVII secolo
La guerra interna
A) La costruzione violenta dello Stato signorile in
Italia [XIV-XV secolo]
B) Il conflitto feudale [es.: la guerra dei 100 anni
/ XIV-XV secolo]
C) Il conflitto religioso [XVI-XVII secolo]
Gian Galeazzo Viscontisignore, poi duca di
Milano1385-1402
[ritratto di Leonardo da Vinci]
La battaglia di Crecy (1346)
fra re di Francia e re di Inghilterra
durante la Guerra dei Cent’anni, esempio di
conflitto feudale fra il vassallo (re d’Inghilterra)
e il suo signore (re di Francia)
Miniatura del manoscritto delle Cronache di Jean Froissart [XV secolo] Biblioteca nazionale di Firenze
IL CONFLITTO RELIGIOSO:
il massacro della notte di
San Bartolomeo,
Parigi23-24 agosto 1572
Testi utilizzati
Niccolò Machiavelli, Il Principe e Discorsi, a cura di Sergio
Bertelli, Feltrinelli, Milano 1971
Carlo Galli (a cura di), Manuale di storia del pensiero politico, Il
Mulino, Bologna 2001
Carlo Galli (a cura di), I grandi testi del pensiero politico.
Antologia, Il Mulino, Bologna 2003