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AEROFONI MEDIEVALI FLAUTI DIRITTI MEDIEVALI Il flauto diritto
medievale, che sembra essere stato uno strumento prevalentemente
popolare, costituito da un corpo cilindrico di legno di cameratura
stretta e provvisto di sei fori di diteggiatura, che ottiene
lottava per sovrinsufflazione. Durante il secolo XV si sviluppa il
flauto diritto rinascimentale, grazie alla sperimentazione dei
costruttori, che selezionano i legni pi adatti (bosso,
acero e anche ebano) e aumentano il diametro interno per
migliorare lemissione delle fondamentali. Cos facendo, diventa pi
difficile la sovrinsufflazione, per cui viene aggiunto un foro
posteriore o portavoce che, coperto a met, facilita notevolmente la
produzione delle note dellottava superiore. I fori anteriori di
diteggiatura diventano sette e, nel Rinascimento, otto.
Un flauto diritto forma parte dello strumento doppio detto
buttafuoco, composto da una cetra a percussione e da un flauto
diteggiato dalla sola mano sinistra. Si osservino le analogie con
il pipe and tabor, altro strumento doppio medievale, illustrato a
p. 126)
Ancora alla categoria dei flauti diritti si pu annettere il
corno di
camoscio, un flauto globulare a fessura interna ricavato da un
corno animale (mucca, capra, camoscio), svuotato e opportunamente
forato. Lugnatura ricavata vicino alla base, dove incastrato un
blocco di legno sagomato per ottenere la fessura. Ha tre fori
frontali e uno per il pollice; ricostruzioni di questo strumento
hanno dimostrato che
possibile ottenere una scala diatonica di unottava.
Sopra: Maestro della vita della vergine, Incoronazione della
vergine, particolare, 1465, Pinacoteca di Monaco di Baviera. A
destra: Francesco del Cossa (ca 1435-1477) e altri, Allegoria di
aprile: il trionfo di Venere, particolare, 1476-84, Salone dei
Mesi, Palazzo Schifanoia, Ferrara. Una cortigiana regge in mano due
flauti diritti di taglia diversa, probabilmente soprano e
contralto.
Angelo musicante che suona il buttafuoco, particolare tratto da
un Libro delle Ore (c. 1494) appartenente alla famiglia Sforza.
A destra, sopra: La morte suona il Gemshorn. Xilografia da Der
Doten Tanz, 1490 circa. A destra: il Gemshorn illustrato da
Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511). A sinistra: una variante
popolare corsa del Gemshorn: la pivana, ancora in uso.
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FLAUTI TRAVERSI MEDIEVALI Il flauto traverso un aerofono dal
tubo cilindrico, generalmente di legno, con fori di diteggiatura e
foro dinsufflazione laterale. Di origine araba (in spagnolo
ajabeba, da sabbaba), il flauto traverso penetra in Occidente
attraverso Bisanzio verso la fine del X secolo e poco dopo
attraverso la penisola iberica.
TROMBE E CORNI MEDIEVALI Una delle conseguenze delle vittoriose
incursioni di Goti e Vandali lavvicendamento degli strumenti
tradizionalmente impiegati in battaglia. Fino a due secoli dopo
Carlo Magno, raramente le testimonianze iconografiche mostrano
delle trombe; proliferano invece i corni di varie fogge e
dimensioni. Nei secoli X e XI si trovano raffigurazioni di corni di
maggiori dimensioni, come anche di corni metallici pi piccoli, di
colori vivaci o decorati con metalli preziosi, talvolta dorati. Non
si sa se fossero effettivamente impiegati per scopi musicali.
Limpero Bizantino di Oriente conserva la tradizione romana
strumentale: le truppe bizantine utilizzano sia un corno detto
boukina, sia la touba, derivata dallantica tuba, ed elaborano un
codice segnaletico bellico e militare per questi strumenti. Le
testimonianze dellimpiego della boukina (lo strumento della
cavalleria, che solitamente costituiva lavanguardia delle truppe)
risalgono al 540 d.C.: si tratta di un corno piuttosto lungo ma
tanto leggero da potere essere sostenuto con una sola mano. Sebbene
i paladini e i cavalieri usassero principalmente i corni come
strumenti da segnalazione e da guerra, nelliconografia compare
anche la tromba diritta, spesso nella forma di un tubo senza il
bordo estroflesso della campana, ci che fa sospettare che almeno
alcuni esemplari fossero di legno. Una tromba dal canneggio
chiaramente conico, bocchino a tazza emisferico e bordo della
campana estroflesso compare sempre pi spesso negli affreschi: le
trombe degli affreschi di Capua sono considerate la prima
testimonianza dellinflusso musulmano sulla decaduta tradizione
occidentale della tromba.
Il mondo arabo probabilmente adotta la tromba sotto linflusso
del mondo bizantino. La tromba diritta per uso militare (nafir)
introdotta dagli arabi nelle penisole iberica e italica verso la
met del X secolo, la cui diffusione facilitata e stimolata dalle
Crociate, ha caratteristiche molto diverse dalla tuba romana. Il
canneggio cilindrico e mostra caratteristici pomi ornamentali. Il
pomo costruito per battitura di un pezzo di ottone o mediante due
alvei emisferici saldati insieme, e conferisce alla tromba un tocco
di magnificenza tipicamente orientale e pi precisamente
indo-persiana. Poco prima della Prima Crociata i turchi includono
la tromba nei complessi di tamburi, piatti e ciaramella che gli
emiri pi potenti tenevano
A sinistra: suonatori di flauto traverso, Cantigas de Santa Mara
di Alfonso X El Sabio, XIII secolo. Sotto: piffero o traversa
militare illustrata da Sebastian Virdung (Musica getuscht,
1511)
Suonatori di tromba, Cantigas de Santa Mara, XIII secolo.
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nel loro seguito (in uso ancora allinizio del XX secolo). I
primi europei ad adottare i complessi strumentali musulmani furono
probabilmente quelli rimasti nelle guarnigioni di Oriente tra la
Seconda e la Terza Crociata. Purtroppo non si conservata alcuna
tromba antica medievale, ma si ritiene che fosse suonata
soprattutto in modo monotonale. Dalla fine del secolo XIII, la
tromba accompagna regolarmente le attivit cavalleresche nelle
battaglie, nei tornei, nelle cavalcate e nei banchetti, ed esistono
anche molte testimonianze della prassi esecutiva. Agli armonici 2 e
3 vengono dati i nomi di bass (o gross) e folgent (pi tardi
volgan). I nomi dei segnali hanno origine francese: au guet
(allerta), monte-cheval (accavallo); bouteselle (buttasella); essi
sono caratterizzati sempre da un inciso in cui compaiono i due
armonici gravi. Questi segnali sono anche citati nella musica colta
(Machault, Dufay). Dal XIV secolo la tromba viene associata ai
naccheroni; nel secolo XIV e XV si formano le potenti corporazioni
di trombe e timpani che resteranno attive fino al XVIII secolo. Dal
XIV secolo iniziano a svilupparsi le trombe piegate a forma di S,
la cui maggiore lunghezza incide nella maggiore produzione di
armonici. Verso la fine del secolo XV, la tromba diritta scompare;
resta in uso soprattutto in particolari processioni o parate.
Durante il XV secolo la tromba a S si ripiega ancora fino a
diventare la tromba barocca.
Allinizio del XVI secolo, Virdung illustra tre tipi di tromba,
che chiama Felttrumet (ovvero Feldtrompete), equivalente alla
tromba naturale talvolta chiamata tromba da campo; la Clareta, il
modello acuto rispetto alla precedente, con un tubo stretto e
lungo che consente di ottenere con facilit gli armonici
superiori (circa dodici), e il Thurner Horn, a S ripiegata,
destinato alle sentinelle sulle torri, che segnala le ore e gli
allarmi per incendi, probabilmente dotato di coulisse.
Sopra: Tre tipi di trombe illustrate da Sebastian Virdung
(Musica getuscht, 1511). Sopra, a destra: Fra Angelico (1400
ca-1455), Tabernacolo dei Linaioli, particolare, Museo di San
Marco, Firenze. A sinistra: suonatori a cavallo, XV secolo,
Castello di Manta. Complesso di fiati di musica alta: tre
ciaramelle di diversa taglia e una tromba a tiro.
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Durante il XVI secolo si sviluppa la tromba a tiro, a tubo
ripiegato e provvista di un bocchino collegato a un tubo interno
telescopico (a coulisse) in grado di allungare il canneggio di 40
cm. Il suonatore sostiene il bocchino con la mano sinistra ed
esercita pressione con le labbra, mentre la mano destra sposta lo
strumento. A causa della grande quantit di suoni che pu produrre
anche denominata tromba bastarda. Per questa ragione anche
destinata di preferenza alla musica artistica, mentre la tromba
naturale, in grado di eseguire solo una serie limitata di armonici,
assolve perlopi scopi araldici e bellici. Inizialmente ha una forma
simile al Thurner Horn di Virdung, poi
si ripiega alla maniera della Felttrummer. Sebastian Virdung
(Musica getuscht, 1511, a sinistra) illustra anche una tromba molto
particolare, a canneggio biforcato, denominata chorus, che pare sia
stata in uso sin dal IX secolo.
Il corno, originariamente di bue o di ariete, sin dal neolitico
impiegato per emettere segnali e in seguito si diffonde in tutta
Europa come strumento di bronzo, poi anche di avorio e legno. Nei
primi secoli del Medioevo praticamente non si evolve dal punto
di vista musicale, producendo una nota fondamentale e pochi
armonici, ma verso il secolo X appare un corno con bocchino e fori
di diteggiatura, che costituisce un lontano antecedente del
cornetto del secolo XV. Principalmente strumento segnaletico,
bellico, di caccia e di richiamo.
LORGANO MEDIEVALE Dopo la caduta dellImpero Romano, in Occidente
la tradizione costruttiva dellorgano si estingue. Esso fiorisce nel
mondo islamico nel secoli VIII-X, dove considerato soprattutto
oggetto di curiosit e di studio, mentre a Bisanzio resta uno
strumento importante. Lorgano donato nel 757 dallimperatore
bizantino Costantino Copronimo a Pipino il Breve, Re dei Franchi,
segna il ritorno dello strumento nellEuropa occidentale. Si tratta
di un esemplare pneumatico, con somiere in bronzo alimentato da
pompe a mantice in cuoio, canne di rame e di bronzo, ad ancia e ad
anima e con le mutazioni. Alla fine delle incursioni barbariche e
con la fondazione del Sacro Romano Impero (inizio del IX
secolo), lorgano si diffonde in Europa, non pi in ambito pagano
e nelle corti ma nella reclusione dei monasteri, centri principali
della cultura, bench ancora non sia utilizzato nelle chiese, dove
il suo impiego documentato con certezza solo a partire dal secolo
X.
Le caratteristiche dellorgano del Basso Medioevo sono descritte
da Henry-Arnaut de Zolle (ca 1450, Biblioteca Nazionale di
Parigi).
A destra: Fratelli Limbourg, Belles Heures de Duc du Berry, f.
138v, Cammino al Calvario, miniatura, 1408-9, Metropolitan Museum
of Art, New York; particolare. A sinistra: Suonatori di corno,
Cantigas de Santa Mara di Alfonso X El Sabio, XIII secolo.
Salterio di Utrecht, folio 83r, 850 (Universiteitsbibliotheek,
Utrecht). Particolare che rappresenta un organo intorno al quale di
affaccendano ben sei personaggi: quattro alle pompe e due alla
tastiera.
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Le canne, di rame martellato al minimo spessore, arrotolato su
mandrino, tagliato e saldato longitudinalmente, sono
preferibilmente a bordi accostati e non sovrapposti. La lunghezza
delle canne viene accuratamente calcolata, cos come il fattore di
correzione.
Il somiere medievale corrisponde al modello di Erone, privo di
canali per registro. Avendo perfezionato il sistema dei
contrappesi, lo strumento ha maggiori potenzialit musicali rispetto
allo strumento dellantichit; di conseguenza si sviluppano la
letteratura e il virtuosismo organistico. I mantici sono
sostanzialmente soffietti da fabbro ferraio, muniti di una solida
valvola a placca di rame, per impedire il ritorno dellaria
allesterno. Dalle pompe laria passa nella riserva o collettore,
posto in comunicazione col somiere. Anche il collettore pu essere
di legno o di rame ed collegato mediante canali portavento da un
lato alle pompe e dallaltro al somiere. Non si sa con precisione
quando siano stati introdotti i registri di mutazione. Essi
consistono in gruppi di canne che non suonano allunisono con la
rispettiva canna del principale ma emettono uno dei parziali,
generalmente ottave e quinte. Lo schema pu essere 4+2, 2/3+2
(esempio Do3 Sol3 Do4) e 4+2+1, 1/3+1 (esempio Do3 Do4 Sol4 Do5).
Nel tardo Medioevo viene inventato un importante perfezionamento
meccanico, il ventilabro (labbro per vento, o bocca artificiale a
valvola che apre e chiude le labbra al passaggio dellaria per le
singole canne, a seconda che il tasto sia o meno abbassato). Prima
della scoperta del ventilabro, il tasto apriva direttamente il foro
su cui poggia la canna, ma con laumentare delle file di canne tale
sistema diventa inadatto al compito. Perpendicolarmente alle file
si sistemano nel somiere tanti canaletti corrispondenti ai singoli
tasti; le canne continuano a ricevere fiato dai fori della tabula
summa, ma solo quando il ventilabro aperto e riceve aria dal
somiere; quando invece chiuso e
premuto con un tampone a molla, laria non penetra fino alla
bocca della canna.
La pedaliera uninvenzione del 1318, attribuita al fiammingo
Lodewijk van Valbeke. Alla fine del XIV secolo, alcuni organi
italiani sono gi dotati di pedaliera; alla fine del 400 essa molto
diffusa. La pedaliera allitaliana, tuttavia, non indipendente, ma
agisce sui tasti gravi della tastiera. La pedaliera con registri
indipendenti si diffonde dapprima in Oltralpe e viene introdotta in
Italia verso la met del secolo XV.
Sopra: organo portativo (Cantigas de Santa Mara, XIII secolo)
Sotto; organo positivo (miniatura del Salterio di Cantarell, XIII
secolo).
A sinistra: Lorenzo Monaco (ca 1370-ca 1425), Incoronazione
della Vergine, trittico, 1414, particolare del pannello centrale,
National Gallery, London. Angelo con organo portativo. A destra:
Andrea da Firenze (1343-1377), Cappellone degli Spagnuoli, Chiesa
di Santa Maria Novella, Firenze. Sotto a Santa Cecilia, santa
protettrice della musica, che suona un positivo, rappresentato il
fabbro biblico inventore della musica Tubalcain.
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Le principali tipologie dellorgano medievale sono: 1) portativo:
portabile a tracolla, lo si suona appoggiato sulle ginocchia;
composto da un piccolo somiere, di un numero limitato di note di
non pi di 2, con canne in rame, stagno, legno e anche cartone o
tela inamidata. Mentre la mano destra suona la tastiera, la
sinistra aziona un piccolo mantice collocato dietro (esempi nella
pagina precedente). 2) positivo: trasportabile ma il peso e le
dimensioni, assai variabili (dalla grandezza di una piccola
spinetta da appoggiare a un tavolo a quella di un armadio,
impostato sul 4), sono comunque
maggiori del portativo. I mantici sono azionati da unaltra
persona e lesecutore ha entrambe le mani sulla tastiera. Talvolta
costruito in due parti: sotto i mantici, sopra il somiere con le
canne (esempi ai lati).
3) organo a muro: grande organo fisso, collocato in alto, sulle
pareti della chiesa o fra gli archi. Nel secolo XIV lorgano dispone
di una tastiera di pi di tre ottave cromatiche e le sue dimensioni
crescono notevolmente, al punto da dovere abbandonare il coro e
trovare una sistemazione in alto. 4) regale: di piccole dimensioni
ma pi grande del portativo; anticamente si appoggiava a un tavolo.
Non ha canne evidenti, ma solo piccoli risonatori che amplificano
il suono delle ance. Ha due mantici che vengono azionati
manualmente da una persona messa di fronte allesecutore. Le ance
sono di ottone (A),
collocate sopra una capsula di ottone (B), come nelle ance
dorgano, e dotate di filo di intonazione. Ogni capsula si apre in
un piccolo risonatore di ottone o stagno (C), forato nella parte
superiore per addolcire e stabilizzare il suono. I risonatori a
loro volta comunicano tra loro in uno spazio trasversale parallelo
alla tastiera (D) e solitamente ricoperto da una griglia (E) o da
un pannello scorrevole che consente una certa modificazione
dinamica del suono. I mantici (F) riforniscono daria il somiere (G)
e i tasti (H) fanno abbassare ventilabri situati vicino alla parte
anteriore della tastiera. Lestensione allincirca di quattro ottave.
Il suono forte e nasale (Monteverdi lo usa nellOrfeo per
accompagnare il primo recitativo di Caronte). Talvolta i regali
erano costruiti in forme pieghevoli tali da rassomigliare, una
volta chiusi, a libri; queste forme sono dette Bibelregal (il primo
esemplare forse stato costruito a Norimberga verso la fine del XVI
secolo).
A sinistra: Anonimo fiammingo, Angelo allorgano positivo, XIV
secolo, Muses Royaux des Beaux-Arts, Bruxelles. A sinistra in
basso: Jan van Eyck (ante 1395-1441), Polittico di Ghent, 1426-27,
particolare: angelo allorgano positivo. A destra: organo positivo
illustrato da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511)
Bibelregal tedesco, XVI secolo (Muse de la Musique, Parigi).
Raffigurato aperto e chiuso nella pagina seguente.
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AEROFONI AD ANCIA MEDIEVALI Il termine generico ciaramelle
designa gli aerofoni ad ancia doppia, predecessori delloboe
moderno. Derivate dallaulos greco e dalla tibia romana, le
ciaramelle sopravvivono in Occidente fino al V secolo e scompaiono
in seguito alle invasioni barbariche, per essere reintrodotte
dalloriente, come tanti altri strumenti, dopo il secolo VIII
attraverso la penisola iberica e in seguito per opera dei Crociati.
Ben presto conquistano un ruolo privilegiato e sono molto
apprezzate dai menestrelli; grazie alla penetrante sonorit formano
parte dei complessi di musica alta assieme alle trombe e ai
naccheroni. Le ciaramelle sono costituite da un tubo generalmente
di legno, di cameratura perlopi conica. Nellimboccatura, unancia
doppia montata sopra la pirouette, un cilindretto di legno dal
quale sporge solo parzialmente e che funziona da piano dappoggio
per le labbra del suonatore, aiutando a
mantenere una forte pressione del fiato per produrre suoni molto
intensi (oltre a consentire la respirazione circolare). Questa
tecnica di emissione non permette di avere un grande controllo
della dinamica, perch lancia, chiusa tra la pirouette e la bocca,
non viene ben controllata dalle labbra e si comporta in modo simile
allancia incapsulata.
Dolzaina, dolziana, dulciana e voci simili indicano uno
strumento non ancora individuato con certezza dagli studiosi, ma
che probabilmente un aerofono ad ancia doppia di cameratura
cilindrica e dal suono appunto dolce. Forse corrisponde allo
strumento dellillustrazione a destra, dalla campana arrotondata che
potrebbe essere corresponsabile in parte del timbro meno penetrante
(Cantigas de Santa Mara, XIII secolo).
A sinistra: ciaramella illustrata da Sebastian Virdung (Musica
getuscht, 1511). A destra in alto: una ciaramella lunga a forma di
corno accompagnata da un tamburo (Cantigas de Santa Mara di Alfonso
X El Sabio, XIII secolo). A sinistra: Vittore Carpaccio, dagli
Episodi dalla vita dei SS. Girolamo, Giorgio e Trifone, 1507,
Scuola di San Giorgio degli Schiavoni, Venezia. Raffigura un
complesso turco di musica alta, composto da tre ciaramelle
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Altri aerofoni medievali ad ancia doppia sono a canne multiple.
Le tipologie bicalame possono essere sia a canne divergenti, sia a
canne parallele. A destra e a sinistra, esempi di oboi a canne
divergenti, tipo aulos.
Lalbogue, di derivazione araba (al-buq), un oboe bicalamo in uso
nella Spagna medievale, a canne parallele, sostenute da una
struttura in legno, con tre fori per canna (a sinistra). A destra
rappresentata una tipologia a tre canne parallele di diversa
lunghezza (miniature
dalle Cantigas de Santa Mara di Alfonso X El Sabio, XIII
secolo). Gli aerofoni rappresentati sotto, a sinistra e a destra
(illustrazioni tratte ancora dalle citate Cantigas), chiamati
chorus (in tedesco Platerspiel, in inglese bladder pipe), ad ancia
doppia incapsulata, sono cornamuse dal piccolo serbatoio
comunemente di vescica di maiale situato vicino allimboccatura, con
canne a sei fori di diteggiatura. La tipologia pi primitiva ha un
lungo corpo curvo, simile a un grande corno, una vescica sferica e
una capsula (a sinistra); un esemplare pi moderno (a destra)
formato da due tubi uniti
e diritti, uno pi corto dellaltro. Il tubo maggiore termina in
una campana svasata. La vescica e la capsula sono analoghe a quelle
dellesemplare curvo.
A sinistra: aerofoni bicalami ad ancia doppia e a canne
divergenti (Cantigas de Santa Mara, XIII secolo). A destra: Simone
Martini (1283-1344), Storie di San Martino, 1321, particolare, San
Francesco di Assisi, Chiesa inferiore. Nel piccolo complesso,
alcuni cantori sono accompagnati dallo oboe doppio e da una
bandurria.
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LA CORNAMUSA La cornamusa, a prescindere dallimportanza che ha
come strumento musicale in s per la grande diffusione e lenorme
variet di forme, gioca un ruolo fondamentale nellevoluzione degli
strumenti ad ancia. Si possono distinguere le cornamuse in due
classi principali, secondo la cameratura e lancia della canna
melodica: 1) a cameratura cilindrica e ancia semplice: a questa
classe appartengono le cornamuse primitive dellAsia e dellAfrica
settentrionale e le cornamuse dellEuropa orientale, della Germania
e dellItalia. 2) a cameratura conica e ancia doppia: a questa
classe appartengono tutte le cornamuse tipiche dellEuropa
occidentale (in particolare, Spagna e Scozia).
Nelle cornamuse, lotre sostenuto sotto il braccio sinistro e il
bordone sopra la spalla sinistra. Lotre viene gonfiato mediante
il
cannello di insufflazione, dotato di una valvola di non ritorno
che impedisce il rifluire dellaria nella bocca, formata da una
pattina di cuoio assicurata da una bulletta o sovrapposta a una
tacca intagliata nel legno. Laria dellotre confluisce nelle canne
mediante la pressione costante del gomito sinistro; molti esecutori
spagnoli addirittura cantano con laccompagnamento della cornamusa
negli intervalli in cui non stanno gonfiando lotre. I mantici per
il braccio destro, che sostituiscono il cannello di insufflazione,
risalgono alla fine del XVI secolo e oggi si trovano nelle
cornamuse popolari di diversi paesi. Forse la cornamusa originaria
dellAsia minore, forse dellIndia. Una delle linee della sua
espansione diretta verso le terre indostaniche, dove prende i nomi
di magudhi e pungi ed attributo degli incantatori di serpenti (cfr.
p. 71). Questo strumento un aerofono bicalamo ad ancia doppia,
munito di un piccolo serbatoio daria, formato per esempio da una
zucca, che riceve laria direttamente dalle labbra del suonatore e
immagazzina una quantit daria superiore a quella che fuoriesce dai
tubi. La prima cornamusa attestata in Europa in una fonte
letteraria la romana utricularius, probabilmente del secondo tipo,
come le cornamuse medievali pi diffuse. Si ritiene che la cornamusa
romana si sia estinta e sia stata nuovamente inventata nel
Medioevo. Introdotta dalle popolazioni europee nordiche, si
diffonde nelle zone settentrionali del continente europeo,
radicandosi in particolare nelle zone costiere atlantiche. Le prime
fonti iconografiche risalgono al secolo X: si tratta di strumenti
privi di bordone. Il bordone non sar regolarmente incluso fino a
verso la fine del XIII secolo. Da quellepoca diventa abituale un
bordone unico e lungo, leggermente conico e terminante in una
pronunciata campana. Verso la fine del XIV secolo si verifica una
tendenza ad aumentare il numero di bordoni. Le informazioni
storiche sulle cornamuse sono scarse, probabilmente a causa sia
alla deperibilit del materiale, soprattutto dellotre, per cui non
spesso possibile dedurre se le vestigia di un aerofono ad ancia
corrispondano a uno strumento
Gaita gallega (cornamusa spagnola): 3 bordone in tre pezzi 4
ceppo del bordone 5 ceppo del cannello dinsufflazione 6 ceppo della
canna melodica 7 cannello dinsufflazione 8 canna melodica 9 ancia
del bordone 10 ancia della canna melodica
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a s o alla canna di una cornamusa, sia al contesto culturale
popolare del loro impiego (pochi esemplari, come la sordellina e la
musette, sono stati ammessi a corte) e alla conseguente
trasmissione orale del repertorio e delle tecniche costruttive. Cos
le cornamuse restano praticamente invisibili fino al tardo
Medioevo, quando improvvisamente, nelle Cantigas de Santa Mara
redatte dal Alfonso X el Sabio nel XIII secolo, compaiono
illustrazioni (riportate sotto) di diversi esemplari, tra i quali
la variante semplice composta da un otre e una canna melodica,
quella pi complessa con una canna e un bordone che fuoriescono dal
medesimo ceppo e la grande cornamusa con due canne melodiche e
quattro bordoni.
Un esemplare tipico del centro Europa e delle Fiandre, a due
bordoni,
quello raffigurato da Sebastian Virdung (Musica getuscht, 1511)
e chiamato Sackpfeiff (a destra), raffigurato anche da Albrecht
Drer (1471-1528), nellincisione Il suonatore di cornamusa del 1514
(Metropolitan Museum of Art, New York), raffigurata a destra. Le
testimonianze iconografiche successive pi interessanti risalgono al
XVII secolo e si trovano nei trattati di Michael Praetorius (De
Organographia, 1619) e di Marin Mersenne (Harmonie Universelle,
1636). Le tavole di Praetorius mostrano un insieme
Ai lati sono raffigurate cornamuse semplici senza bordoni. A
sinistra: Secondo maestro di Olite, suonatore di gaita, Annuncio ai
pastori, particolare, circa 1333, Museo de Navarra, Pamplona.
Suonatore di cormanusa. A destra: Robert Campin (1375-1444),
Nativit, 1420, particolare. Pastore con cornamusa.
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di cornamuse tedesche (tavola XI) e una cornamusa del tipo della
musette con mantice (tavola XIII). Durante il XVI secolo si
definiscono infatti queste tipologie, cos come quella della
italiana sordellina. Musette e sordellina, nella prima met del XVII
secolo, diventano strumenti di corte, rispettivamente in Francia e
in Italia, con un proprio repertorio e una propria
intavolatura.
CORNAMUSE MODERNE Lotre era, e attualmente ancora, formato da
unintera pelle di pecora, capra o capretto, spesso con la canna
melodica montata sul collo e le altre canne sulle gambe anteriori
(vedi sotto il ceske dudy). Ma lotre spesso ottenuto con due pelli
ritagliate nella forma voluta, cucite insieme e poi rivoltate (come
nella musette). Oggi pu anche essere fatto di tessuto impermeabile,
e la giunzione tra le due parti di strisce aderenti dello stesso
materiale. Altri otri vengono modellati in caucci (cornamuse
inglesi e scozzesi). Linnesto della canna nellotre avviene
attraverso ceppi a disco, generalmente di legno, che hanno anche la
funzione di proteggere le ance.
Sotto a sinistra: cornamusa boema (ceske dudy): canna melodica e
bordone entrambi cilindrici, ad ancia semplice e nella forma di
corno ad ancia; mantice a soffietto. una delle varianti della
cornamusa germanico/slava. Sotto a destra: cornamusa del nord
dellInghilterra (northumbrian smallpipe): canna melodica cilindrica
ad ancia doppia; quattro bordoni cilindrici ad ancia semplice.
Evolutasi probabilmente dalla musette francese, compare nel XVII
secolo e da allora gode di grande popolarit).
A sinistra: sopra, sordellina e sotto musette, raffigurate da
Marin Mersenne (Harmonie Universelle, 1636). Sopra: Musette de
cour: due canne melodiche (grand et petit chalumeau) e quattro
bordoni, tutti a cameratura cilindrica e ance doppie; i quattro
bordoni sono costituiti da quattro tubi ripiegati inclusi in una
corta struttura cilindrica. Lesemplare illustrato del XVIII secolo
(Muse de la Musique, Parigi).
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La canna melodica ha solitamente sette fori di diteggiatura
davanti e uno dietro per il pollice. Nelle tipologie popolari e per
esterni la cameratura generalmente conica (da 3 mm circa a 2,2 cm
tradizionalmente in Scozia), il suono molto penetrante e
lestensione acuta. Anche se le fondamentali sono molto pi usate
(note nellintervallo di nona), molte canne melodiche possono essere
sovrinsufflate allottava superiore mediante una pressione forte del
gomito sinistro. Poich larticolazione non possibile, essa viene
ottenuta mediante abbellimenti (in particolare acciaccature singole
o multiple e mordenti), cio interpolando note dabbellimento tra le
note principali, ci che produce un effetto di attacco e rende
possibile la ripetizione della stessa nota. Per potersi esercitare,
i suonatori possiedono canne musicali ad ance incapsulate e
cameratura cilindrica stretta, che suonano unottava sotto la vera e
propria canna melodica.
Il bordone, che compare nelliconografia medievale durante il
secolo XIII con una variet di forme, probabilmente assai pi antico.
Il bordone era molto importante nella cultura trobadorica, quando
molta musica era eseguita da una sola voce o strumento. Anche gli
strumenti ad arco avevano una corda bordone, e cos le ghironde. Il
bordone ha unancia semplice (lancia doppia delle zampogne
eccezionale) e una cameratura cilindrica costruita in due o tre
parti separate con lunghi tenoni che possono essere spinti in
dentro o in fuori per accordare il bordone alla
canna musicale. Nelle cornamuse dal suono pi potente, i diversi
pezzi, pur rimanendo singolarmente cilindrici, possono essere di
diametro crescente. Il bordone singolo (situazione pi comune nel
Medioevo) quasi sempre accordato due ottave sotto la nota di base
della canna melodica (sei fori chiusi) e spesso di metallo. Nella
moderna cornemuse o cabrette francese (sopra a sinistra), il
bordone situato parallelamente alla canna melodica nello stesso
ceppo, e suona allottava inferiore; ma quando la cornemuse
costruita per accompagnare la ghironda nella bourre, il bordone
fatto dalla ghironda e quello della cornamusa o non esiste o
addirittura falso. Nelle fonti spagnole medievali sono citate
cornamuse a due bordoni, accordati a ottave o per quinte.
La grande cornamuse francese ha due bordoni accordati allottava
conici, ad ancia semplice , il pi acuto dei quali nello stesso
ceppo della canna melodica conica ad ancia doppia, come accade
nella cabrette (sopra a destra). Tre bordoni compaiono soltanto in
Germania nel secolo XVII e poco dopo in Scozia: due ottave e
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una quinta, come nellesemplare a sinistra della pagina
precedente, la great highland bagpipe, a bordoni cilindrici ad
ancia semplice e canna melodica conica ad ancia doppia. Il bordone
viene accordato sulla quinta della canna melodica, affinch una mano
resti libera. Cornamuse italiane La chiaramedda siciliana ha due
canne melodiche divergenti e due bordoni conici, alloggiati nello
stesso ceppo e provvisti di ance semplici (a destra). Molto simile
la surdulina calabrese, ma le canne sono tutte cilindriche e ad
ancia semplice (sotto, a destra).
A sinistra illustrata la zampogna de scapoli con il piffero, una
cornamusa del Molise avente due canne melodiche coniche ad ancia
doppia e due bordoni conici ad ancia doppia, particolare
questultimo poco comune. Il piffero strumento desercitazione. ma
molto spesso strumento melodico che viene accompagnato dalla
zampogna. Le canne melodiche sono
tagliate in Si2 e Fa3 e i bordoni in Re3 e Re4: questa
particolarit fa s che siano melodiche le canne basso e canto, e
bordone quelle tenore e baritono. La gran zampogna della Campania
una delle cornamuse pi grandi del mondo; possiede due canne
melodiche coniche ad ancia doppia e due bordoni cilindrici ad ancia
doppia (non tutte le canne si vedono nella riproduzione a destra)
accordati allottava. La canna pi grave, melodica come nel caso
della zampogna molisana, raggiunge il Do2 e note ancora inferiori e
dimensioni fino a 1,5 m; ha una foggia cinquecentesca, con una
chiave per il mignolo protetta da una fontanella. Zukra Questo tipo
di cornamusa, il cui nome si riferisce allotre di pelle, diffusa
nella fascia nord africana arabo-berbera e nel Vicino Oriente
(Tunisia, Algeria, Marocco, Turchia, ecc.). Appartiene a una
categoria di cornamuse in cui le varianti tipologiche sono
rappresentative di differenti gradi di rifinitura. Tra esse, uno
dei modelli pi curati la zukra tunisina (raffigurata a sinistra
nella pagina seguente). Lo strumento insufflato direttamente. Ha un
otre di pelle, generalmente capretto, con pelo allinterno o
allesterno; la parte inferiore chiusa da legatura esterna, mentre
le zampe
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anteriori sono occluse da piroli di legno tornito, legati
dallinterno e uniti mediante un cordino. Il cannello di
insufflazione, solitamente un osso alare di uccello trampoliere
(gru), inserito in un ceppo a disco a sua volta fissato dallinterno
e provvisto di valvola. Il canneggio composto da due canne
melodiche cilindriche parallele, generalmente di canna, inserite
negli appositi alloggiamento di un secondo ceppo a disco di legno
sul collo dellanimale, legato dallesterno allotre. Ogni canna
termina con un piccolo corno bovino e i due padiglioni sono legati
fra loro e al ceppo mediante un doppio cordino. Le canne hanno
ciascuna 5 fori di diteggiatura paralleli (5:5) e sono munite di
ance semplici, generalmente con taglio dallalto verso il basso.
Questo tipo di zampogna, annoverato fra quelle definite primitive,
si connette direttamente ai doppi aerofoni ad ancia
semplice a canne parallele (zummara) diffusi nella medesima area
e utilizzati, nella prassi esecutiva, in modo analogo. Le dita del
suonatore chiudono contemporaneamente i fori delle due canne,
intonate allunisono e che, a causa di una leggera sfasatura nella
loro intonazione (intenzionale o casuale) producono dei battimenti
tali da rendere il suono particolarmente vibrante. La zukra, detta
anche mezuet o gjrba, uno strumento professionale, generalmente
utilizzato dai menestrelli che si spostano a seguito dei pellegrini
religiosi. Nella prassi esecutiva abbinata a vari tipi di
percussioni. In seguito sono illustrate e brevemente commentate
diverse cornamuse.
Gaita gallega: cornamusa della Spagna settentrionale; canna
melodica conica ad ancia doppia; due bordoni cilindrici ad ancia
semplice (sopra a sinistra). Biniou koz: cornamusa francese della
Bretagna avente una canna melodica conica ad ancia doppia e un
bordone cilindrico ad ancia semplice; accompagna di norma la
bombarde, una ciaramella (sopra a destra).
Dudelsack: cornamusa diffusa nei Paesi Bassi, in Germania e in
Austria; canna melodica conica ad ancia doppia e due bordoni ad
ancia semplice nello stesso ceppo cilindrico. uno strumento molto
antico (sopra a sinistra). Sackpipa: cornamusa svedese con una
canna melodica e un bordone, entrambi cilindrici e ad ancia
semplice. normalmente equipaggiata da unaltra canna melodica di
diversa taglia (sopra a destra).
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Diple: cornamusa della Croazia e della costa dalmata del tipo
della zukra, risultante dallapplicazione di un otre al clarinetto
bicalamo omonimo (a destra). Gajdy: cornamusa della Serbia, pi
complessa della precedente in quanto ha una canna melodica che
sembra unica, ma in realt formata da due canne cilindriche ad ancia
semplice e diversa estensione, e un bordone cilindrico ad ancia
semplice che termina in un risonatore di zucca (sopra a
sinistra).
Zakopane koza: cornamusa polacca del tipo della zukra ma assai
pi complessa: la canna melodica in realt un clarinetto tricalamo
con due canne melodiche e una di bordone; ognuna con una propria
ancia. Il bordone, alloggiato in un altro ceppo, ha anchesso
cameratura cilindrica e ancia battente. Oggi uno strumento raro, la
scala melodica lidia (a destra). Kaba gaida: cornamusa della
Bulgaria avente una canna melodica ad ancia semplice e cameratura
conica rastremata e un bordone cilindrico ad ancia semplice. Come
la cornamusa scozzese, strumento nazionale e ancora molto
utilizzato (a sinistra).
Piob uillean: cornamusa irlandese con una canna melodica conica
ad ancia doppia, tre bordoni cilindrici ad ancia semplice e tre
regulators cilindrici ad ancia doppia. I regolatori sono canne che
suonano solo quando viene premuta una chiave, generalmente con il
bordo della mano pi bassa, mentre suona anche la canna melodica. La
sistemazione delle chiavi in file pari consente di suonare
contemporaneamente pi di un regolatore, fornendo un accompagnamento
accordale.
Uillean pipe in Re: inventata da Taylor Bross., Philadelphia,
Pennsylvania nel 1890, estremamente complessa: ha una canna
melodica conica ad ancia doppia, tre bordoni ad ancia semplice e
quattro regulators ad ancia doppia, due dei quali dotati di due
ance doppie.