Statuti Samantha _ il nostro catalogo

fagioli all’uccellettofagioli all’uccelletto

ceci 50%, funghi porcini 30% (boletus edulis e relativo gruppo), pomodori,patate, cipolla, sedano, ortica, aglio, olio extra vergine di oliva, erbe aromatiche, sale, pepe, spezie

fagioli cannellini nani 50%, funghi galletti 20% (cantharellus cibarius),funghi steccherini 10% (hydnum repandum), pomodoro, cipolla, carota,sedano, olio extra vergine d’oliva, spezie, sale, pepe

cipolle 60%, fichi 5%, noci, 5%, carota, sedano, grano saraceno, patate,indivia, olio extra vergine d’oliva, spezie, sale, pepe

ceci 50%, funghi porcini 30% (boletus edulis e relativo gruppo), pomodori,patate, cipolla, sedano, ortica, aglio, olio extra vergine di oliva, erbe aromatiche, sale, pepe, spezie

fagioli cannellini nani 50%, funghi galletti 20% (cantharellus cibarius),funghi steccherini 10% (hydnum repandum), pomodoro, cipolla, carota,sedano, olio extra vergine d’oliva, spezie, sale, pepe

cipolle 60%, fichi 5%, noci, 5%, carota, sedano, grano saraceno, patate,indivia, olio extra vergine d’oliva, spezie, sale, pepe

ceci 50%, ortiche 30%, patate, carote, cipolle, sedano, alliaria officinaliserbe aromatiche ( menta, origano, prezzemolo, timo ), sale, pepe, spezie

ceci, fagioli borlotti, fagioli cannellini, cipolle, carote, sedano, erbe selvatiche in quantità variabile 30% ( ortica, bardana, alliaria officinalis, menta, malva, borraggine, ramolacci, luppolo, asparago ), olio extra vergine d’oliva, pomodoro, rosmarino, origano, sale, pepe

funghi selvatici in quantità variabile 30 %, ceci, fagioli borlotti, fagioli cannellini, cipolle, carote, sedano,olio extra vergine d’oliva, aglio, erbe selvatiche, spezie, sale, pepe

Le nostre zuppe sono confezionate in barattoli da 280 gr. perfette per realizzare un’ottimo pasto, sano e genuino, per due persone.

Mettere in un pentolino il contenuto del barattolo, aggiungendo uguale quantità d’acqua.

Portare ad ebollizione, aggiustare secondo gusto con sale, pepe.Aggiungere a scelta pasta o crostini di pane e portare a fine cottura.

Condire con olio extra vergine d’oliva.

Modalità d’uso

Le nostre zuppe sono confezionate in barattoli da 280 gr. perfette per realizzare un’ottimo pasto, sano e genuino, per due persone.

Mettere in un pentolino il contenuto del barattolo, aggiungendo uguale quantità d’acqua.

Portare ad ebollizione, aggiustare secondo gusto con sale, pepe.Aggiungere a scelta pasta o crostini di pane e portare a fine cottura.

Condire con olio extra vergine d’oliva.

Partendo dalla capitale della Terra dei Felicioni ed in-camminandosi in direzione Mezzogiorno, si arriva drit-ti dritti nel paese di Valle Mi- rabile, un luogo dove gli occhi ( e la pancia ) di una persona si riempiono delle meraviglie del posto senza conoscere sazietà . E’ come il respirare di un grande incantesimo che abbia fuso le genti e la Natura.In questo luogo ameno viveva un brav’uomo chiamato Tupì che dedicava passione nel condurre il suo pode-re , conosciuto da tutti per la particolare bontà di ciò che raccoglieva e produceva e per essere una persona dal cuore generoso , come d’altronde gran Ortaggi ,

cacciagioni , latte , formaggi, salumi, bacche , pesci e

parte degli abitanti della Valle ; ma, come spesso acca-de ...Giunse un giorno in Valle Mirabile il Prof. Cercaferri , un inviato dell’Autorità con l’incarico di controllare ogni paese della Terra dei Felicioni ed arrivato in Valle Mira-bile fù colpito oltre che dall’incantevole paesaggio, (va-riopinto e disseminato di piccoli appezzamenti come

sorriso di quelle genti segnate nei volti dalla fatica ; ancor più rimase sorpreso nel provare i prodotti che quel luogo ed i suoi abitanti esprimevano attraverso la natura ed il lavoro.

-menti e cacciagioni , latte , formaggi, salumi, lumache

ogni alimento trasmetteva delle sensazioni già al solo guar-darlo , figurarsi quando l’ignaro Cercaferri affondò avida-mente e ripetutamente il cucchiaio nella scodella della zup-pa servitagli dall’oste : le emozioni che scaturirono da quel concerto di fragranze furono così intense attraversandogli il palato da procurargli una vertigine e la situazione non mi-gliorò molto dopo che bevve una generosa sorsata di vino ad accompagnare una pietanza condita col sincero tartufo di quei boschi , poiché i ricordi di odori e sapori incontrati nel corso di una vita si sprigionarono da quel nettare e da quella ricetta come per magia , in una esplosione armonio-sa e duratura . Il poverino ci mise un po’ a riprendersi dallo stordimento ma, appena potè chiese all’oste informazioni su quelle bontà . L’oste , inorgoglito da tanto entusiasmo per i prodotti del suo paese , parlò a lungo delle storie del posto e di come ogni mattina le persone affrontassero in serenità l’inizio della dura giornata , con il sole nel cuore e l’azzurro del cielo nella mente , respirando a fondo la lie-ve aria ricca di naturali energie e recandosi nei pascoli , tra i boschi e nei campi dove la passione per quei luoghi e per le loro tradizioni si traduceva in intimità con ciò che li circondava, parlando alle piante ed agli animali , compren-dendone le esigenze e ricevendone di ritorno come dono la stessa passione nei prodotti intrisi di sentimento . L’oste continuò a parlare e lo fece con occhi languidi narrando della Leggenda dello Spirito della Valle , al quale la Crea-zione affidò il compito di assegnare ad ogni cosa del luogo una sua funzione ed un suo limite , affinché fosse possibile per tutte le forme dell’Esistenza godere di quei colli e di quelle valli.Il mattino seguente il Prof. Cercaferri partì di buon’ora per

riferire al più presto all’Autorità circa le squisitezze re-peribili in Valle Mirabile . Non passò molto tempo che Cercaferri tornò con un seguito di mercanti che in po-che ore riempirono i loro carri, svuotando magazzini e dispense della intera Valle e lasciando nelle mani degli increduli abitanti una sproporzionata quantità di de-nari .Nell’andar via i mercanti si impegnarono coi valligiani ad acquistare ogni anno l’intera raccolta e produzione delle squisitezze del luogo.In breve tempo per tutta la Terra dei Felicioni il nome di tutto ciò che di commestibile provenisse da quel-la Valle divenne un mito ed i mer- canti ne richiesero sempre di più , finchè ogni attività in Valle Mirabile fù sviluppata al solo fine di raccogliere e coltivare sempre maggiori quantitativi . Ovunque il paesaggio era cam-biato , campi uniformi infiniti ,boschi calpestati senza sosta, allevamenti vasti come villaggi , e stabilimenti ovunque : anche l’aria era divenuta pesante da respi-rare , ma a nessuno importava , come da tempo nes-suno parlava più alle piante ed agli animali. Solo Tupì non rimase contagiato da quella frenesia . Difatti egli continuava come sempre a coltivare i campi ed a rac-cogliere nei boschi come se nulla fosse cambiato, così come continuava sempre a parlare con piante ed ani-mali , confidando agli amati boschi segreti che persino la sua famiglia ignorava . Spesso era deriso dai suoi compaesani, gli stessi che poi un bel giorno iniziarono a supplicarlo di vendergli a qualsiasi costo quei pro-dotti dalla bontà divenuta cosa rara.

Eh sì ! I famosi prodotti e squisitezze di Valle Mirabile ! Come mai cercarli da Tupì quando la Valle ne era som-mersa ? Che cosa era accaduto?Purtroppo accadde che nei cuori di quelle genti la luce del sole venne offuscata da buio dell’avidità . La cupidi-gia li aveva portati ad appli- care qualsiasi espediente affinché si raccogliesse sempre di più e sempre più in fretta ; le esigenze delle piante venivano soddisfatte con l’uso di potenti nutrimenti di dubbia composizione , funghi e tartufi raccolti a man bassa fin da piccolissimi o immaturi ed ammantati di artificiosi aromi per com-pensare la loro ormai definitiva povertà di sapori , per-sino frutta, legumi e verdure erano divenuti insipidi . Il buon Tupì spesso li metteva in guardia dalla loro follia.Così avvenne che nei magazzini dell’intera Valle non ci furono più quei prodotti dispensatori di esperienze , bensì scialbi alimenti elargitori di sonori mal di pancia ; i valligiani se ne interessarono poco, dato che i mer-canti continuarono a farne ampia richiesta per diverse stagioni, essendo ancora il nome dei prodotti di quel luogo sulla bocca dell’intero Popolo della Terra dei Fe-licioni .Poi un bel giorno i mercanti non si presentarono all’ap-puntamento fissato, né tanto meno se ne videro nei mesi seguenti, finchè giunse un tizio che offrì una mi-sera somma per acquistare l’intera giacenza : l’offerta venne accettata con rassegnazione. Una cupa dispe-razione si impossessò degli abitanti di Valle Mirabile che , oltretutto, non era neanche più così bella come una volta.

Qualche giorno dopo , il buon Tupì stava passeggiando spensierato quando alcuni compaesani lo fermarono

sapeva cosa sarebbe accaduto.

nenia. Incuriosito ne cercai la provenienza e poco più avanti vidi che, sull’altra sponda, c’era inginocchiata una fan- ciulla vestita di panni laceri che piangeva accarezzando le poche piante attorno a lei. Tentai di avvicinarla ma, la fanciulla senza voltarsi mi chiamò per nome e cominciò a parlare ed era come se la sua voce giungesse dal profondo della mia anima , spiegandomi che la sua pena era il pianto di dolore di tutte le forme dell’Esisten-

-gli uomini che un tempo erano essi stessi parte del Grande Incantesimo. Fece appena in tempo ad avvisarmi di

i giorni ricevere consigli dallo Spirito della Valle e poi quando vi mettevo in guardia dalle vostre follie sembrava lo facessi per gelosia . Ora chiedo scusa ma ho un impe- gno urgente : devo ricevere la visita di un certo Prof. Cercaferri, qui inviato dall’Autorità alla ricerca di famosi ed ormai introvabili bontà che un tempo passato erano comuni in questi luoghi. Pare sia disposto a pagarle a peso d’oro.”

Così dicendo Tupì si congedò senza boria, come da Voi si congeda questa breve ed improbabile storia.