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Slidecorso–3Teoriesociologicheecultura
Sociologia dei processi culturali Sapienza Università di Roma
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale Corso di laurea in
Comunicazione pubblica e d’impresa
Prof. Marco Bruno - Prof. Fiorenzo Parziale Anno accademico
2017-2018
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Corso di
NOTABENEQuestomaterialeèsolounsupportoallelezionitenuteinaulaenonèMAIsostitutivodeitestid'esame.L’usoscientificoedivulgativodiquestimaterialièlibero,acondizionechesenecitil’autoreelaprovenienza.(M.Bruno,F.Parziale,2018,MaterialidelcorsodiSociologiadeiprocessiculturali,SapienzaUniversitàdiRoma,Dip.diComunicazioneeRicercasociale)Perinformazioni:[email protected],[email protected]
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Teorie del «riflesso»
• Se la cultura è fatta di significati sociali, che rapporto
c’è tra mondo sociale e oggetti culturali?
• La cultura come specchio, riflesso della vita sociale. • Il
significato di un particolare oggetto culturale sta
nelle strutture sociali e nei modelli che esso riflette. • Due
approcci teorici nettamente diversi ma con una
medesima teoria del legame tra società e cultura: teoria del
riflesso. – Marxismo – Funzionalismo
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 2
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Teorie del riflesso Idealismo – dal cielo alla terra
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 3
Secondo l’idealismo, la cultura è la materializzazione di idee,
di spirito, bellezza e verità universale; come tale è separata
dall’esistenza materiale. L’ideale precede, anche per importanza,
il materiale. Mito della caverna. Realtà, forme e apparenze
Significati come riflesso di concetti che rimandano a idee pure
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Teorie del riflesso Idealismo – dal cielo alla terra
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 4
Al di là di ogni apparenza si trova un’idea o una forma Il letto
su cui dormiamo, realtà materiale pura apparenza, la realtà è una
forma preesistente, il Letto. La teoria platonica delle forme ha
tre componenti, la forma, l’apparenza e l’arte Tre tipi di
creatori. 1. Dio, il creatore, che produce il letto reale nella
sua
forma ideale. 2. L’artigiano che produce il letto
materialmente. 3. Il pittore che fa una riproduzione del letto
materiale
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Forme ideali
Esseri umaniDio
Apparenze materiali nel mondo riflettente le forme
PubblicoArtista
Arte riflettente il mondo materiale
L’arte, come quella prodotta dal pittore, è una
copia imperfetta di una copia imperfetta e si basa
su una comprensione irrazionale e mediocre di
ciò che vorrebbe rappresentare
La cultura è meno chereale, meno
fondamentale di ciò che essa riflette
Dal cielo alla terra
W. Griswold, Sociologia della cultura, il Mulino, Bologna
2005
Teorie del riflesso Idealismo – dal cielo alla terra
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 5
L’arte, come quella prodotta dal pittore, è una copia imperfetta
e si basa
su una comprensione irrazionale e mediocre di
ciò che vorrebbe rappresentare
La cultura è meno che reale, meno fondamentale
di ciò che essa riflette
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Teorie del riflesso “Dalla terra al cielo”. L’approccio
materialista alla cultura
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 6
Idealismo La cultura può essere compresa come materializzazione
delle idee, dello spirito, della bellezza e della verità
universale. Idealismo kantiano, Hegel, Marx e i giovani hegeliani,
Feuerbach e Marx
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Teorie del riflesso “Dalla terra al cielo”. L’approccio
materialista alla cultura.
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 7
Feuerbach, lo spirito del tempo è un prodotto di condizioni
materiali. Esempio religione: gli esseri umani creano gli dei ma
poi prendono per reale la loro stessa creazione, la adorano e ne
diventano dipendenti.
Marx e il materialismo storico: le condizioni sociali e
materiali danno forma (plasmano) la cultura La struttura e la
sovrastruttura (determinata dalla struttura).
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IL MARXISMO
Qual è il rapporto tra significati culturali e realtà sociale?
La concezione materialista implica “che la religione, i valori,
l’arte, le idee, le leggi e la cultura in generale sono i prodotti
della realtà materiale” (Griswold, p. 47). I significati culturali
sono dunque una sovrastruttura che si edifica e in qualche modo
riflette l’infrastruttura materiale, ciò che gli uomini producono
nel loro sforzo di trasformare il mondo per adattarlo ai propri
bisogni.
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 8
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Marxismo: oltre la banalizzazione
«Nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini
entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro
volontà, in rapporti di produzione che corrispondono a un
determinato grado di sviluppo delle loro forze produttive
materiali. L’insieme di questi rapporti di produzione costituisce
la struttura economica della società, ossia la base reale su cui si
eleva una sovrastruttura giuridica e politica, e alla quale
corrispondono forme determinate di coscienza sociale. Il modo di
produzione della vita materiale condiziona, in generale, il
processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la
coscienza degli uomini a determinare il loro essere, ma al
contrario il loro essere sociale che determina la loro coscienza»
(Marx, 1859, trad.it. 1971, 5)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 9
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M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 10
«Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo
arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle
circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé,
determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le
generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi
e proprio quando sembra ch’essi lavorino a trasformare se stessi e
le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali
epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli
spiriti del passato per prenderli al loro servizio […] Così il
principiante che ha imparato una lingua nuova la ritraduce
continuamente nella sua lingua materna ma non riesce a possederne
lo spirito e ad esprimersi liberamente se non quando si muove in
essa senza reminiscenze, e dimenticando in essa la propria lingua
d’origine» (Marx, 1852, trad.it. 1997, 46).
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M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 11
«Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno in modo
arbitrario, in circostanze scelte da loro stessi, bensì nelle
circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé,
determinate dai fatti e dalla tradizione. La tradizione di tutte le
generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello dei viventi
e proprio quando sembra ch’essi lavorino a trasformare se stessi e
le cose, a creare ciò che non è mai esistito, proprio in tali
epoche di crisi rivoluzionaria essi evocano con angoscia gli
spiriti del passato per prenderli al loro servizio […] Così il
principiante che ha imparato una lingua nuova la ritraduce
continuamente nella sua lingua materna ma non riesce a possederne
lo spirito e ad esprimersi liberamente se non quando si muove in
essa senza reminiscenze, e dimenticando in essa la propria lingua
d’origine» (Marx, 1852, trad.it. 1997, 46).
Riferimento a ruolo cultura (es. tradizione) in particolare nel
giovane Marx
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Dialettica uomo-natura-società
• L’uomo trasforma (praxis) la natura insieme agli altri uomini
= dimensione sociale del lavoro = costruzione storico-sociale della
società e dell’uomo (produttore di se stesso): in questo senso
l’essere determina la coscienza (anticipazione dell’io
sociale)
• Il lavoro è espressione dell’uomo, che realizza se stesso
trasformando la natura secondo le sue idee e i suoi progetti,
ossia: oggettivandosi in essa, umanizzandola (in ciò si differenzia
dagli animali: es. api);
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 12
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• Il ragno compie operazioni che assomigliano a quelle del
tessitore, l’ape fa vergognare molti architetti con la costruzione
delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin da principio distingue
il peggior architetto dall’ape migliore è il fatto che egli ha
costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in
cera (Marx, Il capitale, 1867)
• Si possono distinguere gli uomini dagli animali per la
coscienza, per la religione, per tutto ciò che si vuole; ma essi
cominciarono a distinguersi dagli animali allorché incominciarono a
produrre i loro mezzi di sussistenza(…). La prima azione storica è
la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni [primari], è
la produzione della vita materiale stessa (Marx-Engels,
Ideologia tedesca, ed. postuma 1932)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 13
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Il cambiamento sociale frutto di contraddizioni sociali
• Cambiamento delle società frutto della lotte di classe
(classe dominante vs classe dominata)
• Contraddizioni tra forze produttive (lavoro, tecnologia) e
rapporti di produzione (rapporti tra gli uomini associati nella
produzione di beni materiali)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 14
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Esempio di contraddizione sociale
All’interno del feudalesimo si sviluppano le città e con esse
una nuova forza produttiva, la borghesia, che entra in
contraddizione con i rapporti sociali fondati sui titoli nobiliari
e la proprietà della terra anziché sul commercio di beni =
superamento del feudalesimo e nascita del capitalismo v.
Slides su Ideologia
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 15
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Teorie del riflesso “Dalla terra al cielo”. L’approccio
materialista alla cultura. LA SCUOLA DI FRANCOFORTE
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 16
• Intellettuali di matrice filosofica e sociologica riuniti
intorno all’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte, fondato
nel 1923
• Nel 1933 i suoi membri si trasferiscono negli USA perché
perseguitati (i membri del nucleo fondatore sono di origine
ebraica)
• Dopo la seconda guerra mondiale alcuni torneranno in
Germania
• Formazione marxiana, anche se si rifanno anche a Kant, Weber,
Simmel, Freud
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Protagonisti e visione di fondo
• Walter Benjamin (1892-1940); Theodor W. Adorno(1903-1969);
Max Horkheimer (1895-1973); Herbert Marcuse (1898-1979); Erich
Fromm (1900-1980); Jürgen Habermas (1929)
• Critica al capitalismo e a qualsiasi totalitarismo
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 17
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Coordinate teoriche
• Modernizzazione ha potenzialità emancipatrici ma è anche
motore della razionalizzazione strumentale, della pervasività della
tecnologia come attività di manipolazione della natura e degli
uomini
• L’uomo è alienato e ridotto a consumatore: il divertimento
diventa complementare al lavoro e il capitalismo espande sempre più
la sua sfera in ambiti un tempo non mercificati (servizi alla
persona, divertimento, famiglia..)
• Colonizzazione dei mondi vitali (Habermas, 1981)
Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 18
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M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 19
Analisi culturale empirica in funzione dell’obiettivo di una
riforma sociale = Ricerche sull’autorità e sulla cultura di massa.
Löwenthal e lo studio sulle biografie dei personaggi famosi
riportate nelle riviste popolari: dalla centralità della produzione
(inventori, imprenditori, etc.) al consumo (stelle del cinema e
dello sport) Adorno e la musica popolare: musica jazz come
ripetizione del già noto. La natura antidemocratica della cultura
popolare
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Industria culturale e consenso
• La industria culturale (tv, radio, cinema..) produce il
consumatore e plasma i suoi gusti (le indagini di mercato sono una
tecnologia di controllo e produzione in serie di gusti e
identità..)
• L’energia che gli individui potrebbero canalizzare per
modificare fenomeni (= rivoluzione sociale, politica e culturale)
viene neutralizzata dalla spinta ai consumi: riconciliazione del
lavoratore con l’ordine sociale
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 20
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RAYMOND WILLIAMS E IL NEOMARXISMO
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 21
Cultura determinata dalle condizioni materiali. Le idee
dominanti di una società sono le idee della sua classe dominante,
ma cultura fornisce anche le «armi della critica»
Raymond Williams (1973) e il tema della “determinazione”:
determinare in Marx non vuol dire strettamente causare, non
“predire compiutamente” ma “porre limiti, fare pressione”.
Sovrastruttura influenzata ma non strettamente determinata,
dipendente, dalla struttura.
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Teorie del riflesso CULTURA E SIGNIFICATO NEL FUNZIONALISMO
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 22
«L’essenza del funzionalismo è che le società umane, per
conservarsi, esprimono bisogni concreti, e le istituzioni sociali
sorgono per soddisfare tali bisogni» (Griswold, p. 52). In
quest’ottica «ogni livello sociale - la cultura, la politica,
l’economia, l’ordine sociale - fornisce input e riceve output da
ogni altro livello. Ogni livello è adattato a, o riflette, ogni
altro livello. Così, la cultura riflette la società proprio come la
società riflette la cultura» (Ibidem)
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Dal funzionalismo antropologico a quello sociologico
• Modello funzionalista: Malinowski, Radcliffe-Brown in
antropologia, Durkheim e Parsons in sociologia
• La cultura serve a garantire la coesione sociale, la
sopravvivenza della società: es. Stato mediante scuola garantisce
socializzazione di base (primaria) e corporazioni professionali
garantiscono socializzazione specialistica (secondaria), funzionale
a garantire la divisione sociale del lavoro in società complesse
come quella moderna (Durkheim)
• Il funzionalismo è in buona parte influenzato da uno dei
padri fondatori della sociologia, Durkheim
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 23
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La scuola francese di Durkheim
Émile Durkheim (1858-1917): la sociologia studia fatti sociali,
ossia costrizioni esterne alla volontà dei singoli individui
Rivista Année Sociologique (Durkheim, Mauss, Hubert, Herz..) La
sociologia si serve del metodo antropologico per rilevare dati
utili alla costruzione di modelli di teoria sociale =
individuazione leggi sociali (positivismo) Es. Le forme elementari
della vita religiosa, 1912
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 24
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Differenze con l’antropologia
• Durkheim non vuole evidenziare la variabilità delle culture,
bensì individuare tratti universali della società: es. religione
svolge la funzione di organizzare la società e venerarla = coesione
sociale
• Dimensione simbolica è centrale nella società = interazioni
fondate su rituali che rendono possibile la costruzione della
società
• Azione sociale guidata da norme e valori che sono generate
dalle interazioni rituali
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 25
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La cultura per Durkheim
• Il sociologo francese non parla mai di cultura, ma al tempo
stesso fonda la sua prospettiva su concetti quali anomia, forme di
classificazione, morale = cultura come bussola che orienta l’agire
sociale
• Infatti Durkheim critica l’utilitarismo: gli attori non
agiscono sulla base di interessi oggettivi perché questi ultimi
sono culturalmente definiti. Detto diversamente il contratto tra
gli individui presuppone una fiducia nell’altro (rispetto del
contratto) = solidarietà precontrattuale
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 26
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La Solidarietà sociale
• Con questo concetto la scuola francese intende il modo in cui
la società si tiene insieme attraverso la cooperazione: ne La
divisione del lavoro sociale (1893) Durkheim distingue tra la
solidarietà meccanica delle società meno differenziate e la
solidarietà organica della società industriale moderna
• Il culto dell’individualità (es. oggi creatività,
autorealizzazione) come oggetto sacro della società moderna
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 27
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Le rappresentazioni collettive
• Forme del pensiero cognitivo, credenze religiose, miti,
norme, valori non sono semplicemente comunicabili e condivise tra i
membri della stessa società, ma una volta istituite si pongono come
oggettive, esterne al soggetto
• Socializzazione verticale attraverso la quale un individuo
diventa membro della società (impara a pensare, sentire, agire) =
modi di pensare/agire/sentire sono esterni al soggetto (es. figlio)
che li apprende dall’ambiente in cui si trova (es. famiglia) =
provare timore, vergogna, esaltazione per un dato comportamento non
dipende dal comportamento in sè, ma da come esso è definito dalla
società e dal fatto che noi abbiamo INTERIORIZZATO questa forma di
classificazione della realtà
M. Bruno. Soc. dei processi culturali 28
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Formazione della società e dimensione simbolica collettiva
• Dalla interazione degli individui emergono definizioni della
realtà che prendono forma per combinazione ed eccedono la
definizione dei singoli
• Così la società è qualcosa di più e di diverso dalla somma
delle parti, dalla somma degli individui
• Rappresentazioni simboliche si formano al di sopra degli
individui, sono strutture che vengono poi interiorizzate dal
singolo = costrizione sociale su individuo
• L’associazione umana produce un sentire comune che è una
sintesi collettiva
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 29
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L’effervescenza culturale (in E.Durkheim, Le forme elementari
della vita religiosa, 1912)
Più persone riunite insieme sviluppano una EFFERVESCENZA
COLLETTIVA (energia+passione) = proiettano all’esterno credenze
alle quali attribuiscono una forza superiore (è la forza della
società, afferma Durkheim)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 30
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Funzione di norme e valori, schemi di classificazione, riti,
etc.
Regolano la vita individuale Consentono sopravvivenza della
società L’ordine sociale è dunque cognitivo e morale Questi
elementi appartengono alla cultura, sono frutto dell’azione degli
individui, però questi ultimi non riescono a plasmarli a piacimento
una volta che sono stati istituiti (es. noi non possiamo come
singoli cambiare a piacimento la grammatica o il lessico della
nostra lingua)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 31
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Funzionalismo. Talcott Parsons: il sistema sociale
(1902-1979)
La cultura (sistema ordinato di simboli, componenti
interiorizzate della personalità, modelli istituzionalizzati di
comportamento) fornisce le motivazioni all’attore: • organismo
(Adattamento) • personalità (Goal: scopo) • sistema sociale
(Integrazione dei ruoli) • sistema culturale (Latency:
trasmissione motivazioni)
Parsons è influenzato da teorie cibernetica: società come
sistema suddiviso in sottosistemi. I sotto-sistemi dotati di più
informazioni e meno energia controllano quelli dotati di più
energia e meno informazioni: la cultura controlla il sistema
sociale, questi due controllano personalità e organismo.
L’organismo è controllato da tutti gli altri sottosistemi.
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 32
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Il ruolo della cultura in Parsons
• Da strumento di adattamento (visione antropologica) a
funzione normativa (prescrive cosa fare, fornisce motivazioni)
• La psiche controlla l’organismo, ma è limitata dal sistema
sociale e ancor più dal sistema culturale (influenza di Freud su
Parsons)
• La cultura è considerata un sistema già dato (di cui non si
indaga l’origine) che influisce sulla vita individuale e sociale: è
come la “benzina” per l’auto..motiva l’individuo all’azione e fa
funzionare la società
• Studiare la cultura consente per Parsons capire come una
società è organizzata: solo in questo senso possiamo parlare di
concezione della cultura come riflesso della società
• Rispecchiamento: la società per funzionare si dà dei modelli
di comportamento condivisi, ossia la cultura che quindi orienta
l’azione individuale, funge da bussola
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 33
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Teorie del riflesso Cultura e significato nel funzionalismo
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 34
Sia l’ipotesi marxista che quella funzionalista, pur
riconoscendo che la cultura e la struttura sociale esercitano una
mutua influenza una sull’altra, tendono ad accentuare un freccia
causale che va in una sola direzione: la società causa (o
determina, o plasma, o influenza) la cultura intesa come strumento
capace di riprodurre i rapporti di potere politico-economico
dominanti (marxismo) o di fornire i modelli di comportamento
(funzionalismo)
Si presuppone una forte congruenza tra cultura e società
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L’idea di cultura in altre due tradizioni sociologiche
• Scuola di Chicago: la scoperta dei processi culturali (vs
sistema culturale dato: funzionalismo) e il ruolo
dell’interpretazione
• Storicismo e neokantismo tedesco: Weber e Simmel
sostengono l’unione di comprensione e spiegazione nelle scienze
sociali, ed evidenziano il ruolo attivo delle idee nel cambiamento
sociale
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 35
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La Scuola di Chicago
• Sociologia statunitense delle origini (inizio Novecento) =
indagine empirica della vita nella metropoli emergente (Chicago
passa da 5.000 abitanti nel 1837 a 1 milione di abitanti nel
1890)
• Metropoli e differenziazione sociale e simbolica: la città
nella città, le subculture collegate alle migrazioni
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 36
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M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 37
La città come spazio sociale (Scuola di Chicago: Park, Burgess,
Wirth): Le città entro la città, ossia la peculiarità della
metropoli
Quartieri operai e popolari, quartieri piccolo borghesi,
quartieri medio-alto borghesi L’analisi va fatta anche a livello
diacronico: spostamento dei gruppi sociali all’interno della stessa
città = cambiamento morfologico della città
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Risultati principali
• Differenziazione e segregazione • Nascita dell’opinione
pubblica attraverso comunicazione di
massa • Prevalenza delle relazioni secondarie su quelle
primarie • Individualizzazione e intellettualizzazione (Park è
influenzato
dall’analisi di Simmel: v. dopo) • Cultura come sistema di
significati che forgia identità
• George Herbert Mead (1934): mente e identità emergono
dall’interazione simbolica = centralità dei simboli e negoziazione
dei significati
Interazionismo simbolico
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 38
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Il ruolo dell’interpretazione
• Per capire i processi di insediamento e di conflitto degli
immigrati bisogna considerare il ruolo di mediazione svolto dal
sistema di atteggiamenti prodotto dalla socializzazione a una
specifica cultura
• William Thomas e Florian Znaniecki in Il contadino polacco in
Europa e in America (1918-1920) analizzano il processo attraverso
il quale la cultura di provenienza dei migranti polacchi incide
sulla loro capacità di integrazione nella società statunitense
• Centralità dell’etnografia (analisi di foto, documenti,
corrispondenza) per comprendere i significati attraverso i quali
gli attori definiscono la realtà sociale e agiscono nei suoi
confronti (teorema di Thomas coniato nel 1928: Se gli uomini
definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro
conseguenze)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 39
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Cultura come fonte di identità e resistenza verso mutamento
esogeno
• Identità e cultura sono connesse (al contrario di Cuche che
evidenzia la loro differenza) = integrazione attraverso attività
delle associazioni di migranti orientate alla conservazione della
memoria e delle radici culturali (concezione ancora tradizionale di
cultura come monolite, nonostante riconoscimento della
processualità insita nell’interazione sociale)
• I coniugi Lynd e lo studio di Middletown (1929) =
osservazione partecipante e studio di comunità su una città
attraversata da profondi cambiamenti economici e tecnologici. Tali
cambiamenti non furono accettati passivamente dagli abitanti che
rimasero ancorati alle tradizioni e consuetudini di sempre =
crescita del conformismo a livello individuale e isolamento sociale
perché i legami sociali furono spezzati ma gli abitanti non erano
riusciti ad adattarsi al nuovo contesto
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 40
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La tradizione tedesca
• Fine Ottocento-Inizio Anni Trenta del Novecento. Si tratta di
gruppo di intellettuali tedeschi legati al neokantismo e allo
storicismo; non si può parlare di una vera e propria scuola
sociologica, almeno nelle origini
• Continuazione del dibattito sul metodo delle scienze sociali
avviato dallo storico Wilhem Dilthey nella seconda metà
dell’Ottocento: scienze umane trattano non di cose, ma di uomini
che sono esseri autonomi e liberi = no leggi sociali!
(anti-positivismo vs scuola francese: v. Durkheim)
• Contro il metodo nomotetico delle scienze naturali si propone
il metodo idiografico (fenomeni storico-sociali sono unici, vanno
compresi nella loro individualità): comprensione (Verstehen come
immedesimazione intuitiva) vs spiegazione (Erklaren, individuazione
di rigidi nessi causali)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 41
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Max Weber (1864-1920) e Georg Simmel (1858-1918)
• Riprendono questo dibattito metodologico, ma pur distinguendo
tra scienze della natura e scienze della cultura, ritengono che
comprensione e spiegazione siano due aspetti dello stesso processo
cognitivo
• Simmel propone addirittura un monismo metodologico = stesso
metodo per scienze della natura e scienze della cultura; a
differenza dei positivisti (anche loro sostenitori di un unico
metodo scientifico), però, crede che debbano essere le prime ad
imitare le seconde e non viceversa: anche gli scienziati naturali
selezionano dalla molteplice realtà solo alcuni aspetti,
interpretano i fatti sulla base del contesto storico-culturale in
cui agiscono (es. modificazioni dei paradigmi scientifici)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 42
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L’azione sociale dotata di senso
• La sociologia di Weber è detta comprendente perché individua
come oggetto del suo studio L’AZIONE SOCIALE: le azioni umane sono
tutte dotate di senso
• Le azioni sociali sono azioni dotate di senso + orientate
socialmente, cioè rivolte ad altri individui
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 43
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La cultura per Max Weber
Sezione finita dell’infinità priva di senso del divenire del
mondo, alla quale è attribuito senso e significato dal punto
di vista dell’uomo (Weber, 1922)
Riflessione: Proviamo a riflettere sul senso delle nostre azioni
quotidiane, proviamo a comparare ciò che noi
facciamo con quello che facevano i nostri coetanei 100 anni fa.
Cosa è il senso? Cosa ha senso? Il senso è
oggettivo o è sempre situato in un dato contesto sociale,
storico, e parte dal punto di vista del singolo calato in tale
contesto?
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 44
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Il metodo scientifico e il ruolo della cultura
• I concetti, nella scienza come nella vita ordinaria, sono
strumenti di conoscenza della realtà: è l’uomo a dare senso= ma i
concetti sono un prodotto storico-sociale
• L’impulso a conoscere è generato dai nostri valori: la
scienza segue un metodo impersonale, rigoroso, fondato su riscontro
empirico, ma a monte lo scienziato sceglie un dato oggetto di
studio sulla base di valori e la sua interpretazione dei fatti è
culturalmente orientate
• Non esistono fatti separati fuori dalla mente degli uomini,
ma esiste un contesto che l’uomo interpreta
• L’indagine non deve essere pilotata da assunzioni normative
su ciò che secondo noi è giusto o desiderabile, ma nemmeno deve
assolutizzare le conclusioni come le uniche oggettive (vero
assoluto) = DOBBIAMO ESPLICITARE DA QUALE PUNTO DI VISTA SIAMO
PARTITI (esplicitare i presupposti)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 45
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Spiegazione causale e comprensione
• Il Verstehen rappresenta il primo passo di un processo di
imputazione causale (Erklaren): lo scienziato è un attore che
attribuisce significati alla realtà; nel caso delle scienze sociali
l’oggetto di studio è l’azione sociale dotata di senso
• Cultura e uomini sono prodotti storico-sociali (il nostro
modo di agire, pensare e sentire si modifica nel tempo)
• Le cause di un evento storico-sociale sono molteplici, noi
possiamo coglierne solo alcune sulla base dei concetti che ci
permettono di far luce sulla realtà
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 46
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• Interpretazione = elaborare ipotesi a partire dalla selezione
di alcuni concetti e di un dato punto di vista sulla realtà sociale
(azioni sociali)
• Comprensione = analisi dell’agire dotato di senso orientato
agli altri: significato dell’azione sociale, motivazioni degli
attori
• Spiegazione = dopo tale selezione, il senso soggettivo
studiato può essere spiegato causalmente = le motivazioni di
partenza di uno o più attori quali effetti sociali voluti o non
voluti hanno prodotto?
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 47
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Teorie del riflesso (e oltre) Cultura e significato in Weber (e
nei suoi eredi)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 48
«Sono gli interessi (materiali e ideali), e non le idee, a
dominare immediatamente l’agire dell’uomo. Ma le “concezioni del
mondo”, create dalle “idee”, hanno spesso determinato - come chi
aziona uno scambio ferroviario - i binari lungo i quali la dinamica
degli interessi ha mosso tale attività» (Weber, 1920, p. 352).
Sia l’ipotesi marxiana, sia quella funzionalista, sia quella
weberiana implicano, dunque, una qualche corrispondenza tra cultura
e mondo sociale. Esse però sottovalutano sia il ruolo degli esseri
umani attivi che producono la cultura o che, essendone i
depositari, la trasmettono, sia il ruolo di coloro che ricevono i
messaggi culturali, che interpretano, accettano o rifiutano i
significati culturali.
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Teorie del riflesso (e oltre) Cultura e significato in Weber (e
nei suoi eredi)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 49
Max Weber in uno dei sui saggi più famosi (L’etica protestante e
lo spirito del capitalismo) analizza come un insieme di idee
influenzò all’epoca il modo in cui la gente lavorava, spendeva il
suo denaro e organizzava la vita economica. Egli «non negava che la
gente perseguisse i suoi interessi materiali - a questo riguardo
egli prese l’homo faber come punto di avvio - ma sosteneva che le
loro idee, le loro culture plasmavano precisamente le forme in cui
essi perseguivano questi interessi» (Griswold, p. 61).
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Il ruolo attivo delle idee: la cultura produttrice di
cambiamento sociale
Molti studiosi ritengono che le istituzioni religiose siano
conservatrici e sostengano lo status quo. Weber nota come la
religione serva anche a giustificare l’incongruenza tra destino e
merito, legittimando (Marx) la stratificazione sociale attraversi
la “teodicea” (es. dottrina della predestinazione e dottrina
indiana del karman). Tuttavia, egli sottolinea che la religione è
stata anche un potente fattore di mutamento sociale, un fattore di
rottura della tradizione. Le idee religiose sono state
storicamente delle ‘potenze rivoluzionarie’ capaci di indurre
profonde trasformazioni negli assetti sociali e culturali
Più in generale per Weber (ma anche per Simmel) le concezioni
del mondo sono pubbliche, socialmente condivise
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 50
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L’etica protestante e lo spirito del capitalismo (1904-1906)
• Il capitalismo è un fenomeno macro, effetto non voluto e
sistemico derivante dalla combinazione e aggregazione di azioni
individuali
• • Senso del dovere soprattutto verso la vocazione di
imprenditore capitalista;
• NON desiderio di lusso, piacere, edonismo, ma parsimonia,
sobrietà, “ascetismo intramondano”;
• Necessità di realizzare questa vocazione = metodo,
organizzazione, calcolo, precisione: ruolo delle burocrazie
(impersonalità, prevedibilità, etc. = forma più razionale di
esercizio del potere)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 51
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Formazione della borghesia : imprenditori di ceto medio che
credono nel lavoro non come mezzo per altri fini terreni, ma come
principio di
riconoscimento dei segni della salvezza (la predestinazione
calvinista) e “chiamata”/vocazione (l’uomo serve Dio con una
professione:
luteranesimo)
Sviluppo delle imprese e del mercato
Creazione del sistema capitalistico
NB. Weber sostiene che è sbagliato sia assolutizzare la
spiegazione economicista del capitalismo (calvinismo nato per
trovare una giustificazione più consona all’agire economico del
capitalista), sia questa spiegazione culturalista (calvinismo
ha
prodotto il capitalismo) = si tratta di 2 spiegazioni parziali,
dipendenti dal punto di vista da cui partiamo
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I processi culturali
L’analisi weberiana ci consente di considerare la Cultura come
un Processo e non come un mero Oggetto immodificabile
Esempio: dall’ebraismo è sorto per rottura (e rielaborazione
della
tradizione) il cristianesimo, da quest’ultimo è sorta la
religione islamica;
Inoltre vanno considerate le influenze di altre tradizioni su
una data religione: il cristianesimo è stato influenzato dallo
stoicismo
e dai riti orfici..etc. Meglio parlare, dunque, di processi
culturali = come vedremo anche una cultura coesa e duratura è il
risultato di ibridazioni
(l’identità come meticciato..)
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Neoweberiani
Cultura (significati che si sedimentano in idee) e vita pratica
delle persone Goldstone (1991) e lo studio culturale delle
rivoluzioni nel XVII e XVIII secolo, con comparazione tra Europa e
Asia: il ruolo delle religioni nelle concezioni del mondo, la
differenza tra cristianesimo (concezione lineare) e religioni
orientali (concezione ciclica)
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La cultura dopo l’analisi weberiana
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Sistema di significati (coerenza che comporta stretta relazione
tra cultura e società) o cassetta degli attrezzi
(schemi/copioni/script cognitivi informali, fluidi, contraddittori,
ma anche generalizzabili)? (Sewell, 1992) Ann Swidler (2001) e la
fluidità della cultura (cassetta degli attrezzi): la classe media
americana e la compresenza di due “ideologie” dell’amore, una
romantica e l’altra “utilitaristica”
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Georg Simmel
• Sociologia è studio delle forme di associazione tra gli
uomini
• Sociazione = formazione di gruppi e istituzioni attraverso
l’interazione tra gli individui
• La società è il nome con cui si indica una cerchia/gruppo di
individui legati gli uni agli altri da legami di reciprocità
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Idee e società si influenzano
reciprocamente
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Filosofia del denaro (1900)
• Il denaro come equivalente universale (Marx) è la forma
simbolica per eccellenza della modernità perché è il principale
fattore di de-materializzazione che connota la nostra società
• Il denaro rinvia alle relazioni tra gli uomini, non ha più
valore in sé (es. monete medievali)
• Contribuisce al processo di INTELLETTUALIZZAZIONE del mondo
(concetto elaborato da Weber, 1920; ripreso da tanti, anche da
studiosi della Scuola di Francoforte: v. prima)
• L’intelletto (capacità di calcolo e astrazione) prevale sulla
ragione = azione strumentale (che in quanto tale è universalistica)
e distacco dell’individuo dai molteplici stimoli esterni
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L’uomo blasè nella metropoli moderna
L'individuo blasè ostenta indifferenza e scetticismo e risponde
in maniera smorzata a un forte stimolo esterno a causa di una
precedente sovrastimolazione a cui si è così abituato da divenire
meno ricettivo. Il blasè ha già visto tutto, è disincantato, tutto
gli scivola addosso a differenza di chi provenendo dalla campagna
può sentirsi disorientato ed anche incantato dalla città. Gli
aspetti economici, l'economia monetaria e la divisione del lavoro
alimentano anch'essi l'atteggiamento blasé. Il denaro è
l'equivalente, l'unità di misura e spesso l'unico termine di
confronto, di tutti gli innumerevoli oggetti, fra loro molto
diversi, di cui dispone l'uomo. Oggetti per altro acquistati da un
mercante e non da chi con fatica ed intelligenza li ha prodotti.
Naturale conseguenza è la perdita dell'essenza e del significato
delle cose. Tutto diventa opaco, la valutazione pecuniaria
dell'oggetto finisce col divenire più importante delle sue stesse
caratteristiche. Così l’individuo acquisisce l'insensibilità ad
ogni distinzione qualitativa.
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Individuo e Società: la dialettica hegeliana in Simmel
In generale: Rapporto di reciproca costituzione, ma anche
opposizione dialettica, tra individuo e sistema sociale Capacità
dell’individuo di pensarsi altro, di sottrarsi alla società da cui
pure dipende la sua azione e identità
In particolare cosa avviene nella società moderna:
• Culture moderna ipertrofica = innovazione tecnologica e
produzione crescente di sistemi informativi, prodotti artistici e
tecnici
• Cultura oggettiva eccede la Cultura soggettiva, ossia la
capacità di produzione di significati, di apprendimento e di
memoria del singolo (si pensi oggi alle informazioni presenti in
rete)
• Omologazione sociale e spinta all’eccentricità individuale =
la moda (Simmel, 1908): v. culto della individualità in Durkheim
(slides precedenti)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 59
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La lezione che possiamo apprendere da Weber e Simmel
• La cultura media tra gli interessi ed i gruppi sociali, cioè
convoglia l’azione sociale plasmando gli interessi: es. nel XVI
secolo sia i mercanti europei che quelli cinesi erano mossi
dall’interesse del guadagno, ma i primi svilupparono
quell’atteggiamento metodico che portò allo sviluppo del
capitalismo grazie (anche) alla logica ascetica implicitamente
presente nella religione protestante; i cinesi erano invece spinti
al conformismo sociale, alla devozione familiare e al prestigio
sociale, tratti esaltati dal confucianesimo
• Centralità idee, senza necessariamente affermare che cultura
determina assetti economici o politici
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 60
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Teorie del riflesso e il diamante culturale
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 61
Il riflesso e il diamante culturale
Mondo sociale
Oggetto culturale
Creatore RicevitoreOrganizzazioni e sistemi
che producono e distribuiscono oggetti culturali
Persone che sperimentano cultura e gli oggetti culturali
Il contesto in cui la cultura viene creata e sperimentata
Simboli, credenze, valori e pratiche
MarxFunzionalismo
Weber
W. Griswold, Sociologia della cultura, il Mulino, Bologna
2005
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La sociologia della cultura e della conoscenza
• Il contesto tedesco favorì la maggiore attenzione dei
sociologi prestata alla cultura, al punto che Alfred Weber
(fratello di Max) parlò esplicitamente di sociologia della
cultura
• In quegli anni Karl Mannheim, sociologo ungherese di
ispirazione marxiana, migrato poi in Inghilterra, pose le basi
della sociologia della conoscenza con Ideologia e Utopia, opera
pubblicata nel 1929: analisi del condizionamento sociale del
pensiero
Il pensiero umano non è astratto e a-temporale, ma è storico,
nel senso che si modifica in funzione della situazione in cui
l’individuo agisce e si relaziona agli altri; non solo i valori e
le norme sono prodotti culturali, ma il nostro stesso modo di
pensare è socialmente condizionato. Ma quale connessione tra
struttura sociale e idee? Il rapporto è reciproco?
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 62
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Il prospettivismo e relazionismo di Mannheim
• Ognuno di noi guarda il mondo da un punto di vista
socialmente situato, se cambia questo cambia anche il nostro modo
di concepire la realtà
• Pluralismo di vedute in una società come l’attuale,
stratificata in gruppi e classi sociali
• Stili di pensiero, prima ancora che di vita, sono socialmente
variabili = + (sub-)culture
• In accordo con i risultati della psicologia sperimentale,
forma e contenuto delle nostre percezioni dipendono dal modo,
socialmente situato, di formulare i problemi
• Non solo le credenze erronee o illusorie sono storicamente e
socialmente condizionate, ma anche la scoperta della verità
(oggetto complesso)
M. Bruno. Soc. dei processi culturali Pagina 63