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1 (Allegato 2) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI OPERATORI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto. ENTE 1) Ente proponente il progetto (*) Arci Servizio Civile Informazioni aggiuntive per i cittadini: Via dei Monti di Pietralata 16 – 00157 Roma Tel: 06.41734392 Fax 06.41796224 Email: [email protected] Sito Internet: www.arciserviziocivile.it Associazione locale dell’ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Trieste Indirizzo: via Fabio Severo 31 Telefono: 040 761683 Email: [email protected] Sito Internet: http://www.arciserviziocivilefvg.org/ Rappresentante Legale dell’Associazione: Giuliano Gelci Responsabile informazione e selezione dell’Associazione: Iannone Costanza, Alberto Pecorari, Giuliano Gelci 1.1) Eventuali enti attuatori Oltre quella Sedia 2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*) 3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU dell’ente proponente (*) CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto (*) Spazio Aperto SU00020 Sezione Nazionale Albo unico
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI OPERATORI VOLONTARI … · ha riportato una percentuale di uscita dal sistema solastio nel passaggio tra l’a.s. 2015/2016 e l’a.s. 2016/2017

Jun 01, 2020

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(Allegato 2)

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI OPERATORI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto. ENTE

1) Ente proponente il progetto (*)

Arci Servizio Civile Informazioni aggiuntive per i cittadini: Via dei Monti di Pietralata 16 – 00157 Roma Tel: 06.41734392 Fax 06.41796224 Email: [email protected] Sito Internet: www.arciserviziocivile.it Associazione locale dell’ente accreditato a cui far pervenire la domanda: Arci Servizio Civile Trieste Indirizzo: via Fabio Severo 31 Telefono: 040 761683 Email: [email protected] Sito Internet: http://www.arciserviziocivilefvg.org/ Rappresentante Legale dell’Associazione: Giuliano Gelci Responsabile informazione e selezione dell’Associazione: Iannone Costanza, Alberto Pecorari, Giuliano Gelci

1.1) Eventuali enti attuatori

Oltre quella Sedia

2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*) 3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU

dell’ente proponente (*) CARATTERISTICHE PROGETTO

4) Titolo del progetto (*)

Spazio Aperto

SU00020

Sezione Nazionale

Albo unico

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5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (*)

Settore: Educazione e Promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport

Area di intervento: Animazione culturale verso i giovani Codifica: 2

6) Durata del progetto (*)

8 mesi

9 mesi

10 mesi

11 mesi

X 12 mesi

7) Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento (*) 7.1) Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*)

Ente accreditato proponente: ASC Nazionale è un’associazione di promozione sociale, costituita nel 1996 che opera per la promozione e qualificazione di un servizio civile che promuove l’educazione alla pace e all’impegno civico, attraverso attività territoriali concrete che promuovano lo sviluppo del Paese e dell’Unione Europea. Le finalità sono espresse dallo Statuto e dal Manifesto 2007 (www.arciserviziocivile.it) ASC è un’associazione di associazioni, con 5 soci nazionali (Arci, Arciragazzi, Auser, Legambiente, Uisp) e centinaia di soci locali, aggregati nelle ASC Regionali e locali. ASC Nazionale, in modo diretto, svolge attività di promozione durante i bandi, sostiene la progettazione delle organizzazioni, eroga la formazione generale ai giovani e agli OLP, effettua il monitoraggio sull’andamento dell’esperienza, a cui partecipano sia i giovani in servizio che gli OLP, produce il Rapporto Annuale. Tramite le ASC Regionali e locali è a disposizione delle esigenze dei giovani e degli enti di accoglienza durante il periodo di servizio civile e promuove la collaborazione fra gli enti di accoglienza. L’Assemblea Nazionale è la sede ove vengono prese le scelte di fondo e il Consiglio Nazionale le attua. ASC è stato ente convenzionato per il SC degli obiettori di coscienza dal 1984 al 2004; ente accreditato di SCN dal 2003 e ha in corso la procedura per diventare Ente accreditato di SCU.

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Ente/i attuatore/i: L'associazione di promozione sociale Oltre quella Sedia ONLUS è nata del 2009 ed ha sede a Trieste. E’ formata da un centinaio di soci che condividono la Visione di una società nella quale le persone - disabili e non - abbiano la possibilità di vivere sfruttando appieno le proprie potenzialità, sviluppandole attraverso percorsi che vadano oltre all’associazione e che coinvolgano la comunità tutta; è la visione di un mondo che offra la piena dignità di esseri umani detentori di diritti e di doveri nella società in cui vive (in linea con quanto espresso nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità). Per questa ragione è stato scelto di parlare di protagonisti e non di utenti, perché la persona è la figura centrale di ogni azione e percorso da intraprendere, parte attiva in ogni passaggio e momento che può svolgere una vita attiva ed essere utile alla propria comunità sensibilizzando la società sulle problematiche del territorio incentivando la nascita di iniziative mirate e individualizzate al massimo per ogni persona.

7.2) Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto (*)

Spazio Aperto Il nome del progetto esprime un’idea molto chiara: il desiderio di offrire un opportunità di apertura ai giovani in età scolare per poter soddisfare i numerosi bisogni emergenti da parte di questa fascia d’età, dare loro la possibilità di sviluppare talenti ed esprimere le proprie emozioni ma non con le solite modalità ed attività fine a se stesse ed intrappolate ma piuttosto ampliando il senso e la direzione di ciò che si vuole davvero offrire. In questa ottica il bisogno primario è di aprire nuovi spazi di ascolto, dando possibilità all’ espressività, al confronto ma anche allo sfogo propositivo, di gruppo, di coesione, per far si che il periodo più difficile dell’adolescenza possa portare a percorrere il ciclo scolastico con delle prospettive più positive di quelle attuali. Per questa fascia di età, compresa all’incirca tra i 13 ed i 18 anni, Oltre quella Sedia, attuatore del progetto, collaborando con numerose scuole secondarie Inferiori e Superiori del territorio di Trieste sulle tematiche della disabilità intellettiva, ha maturato una importante esperienza lunga circa dieci anni. L’associazione si è occupata di attività teatrali ed espressive, ha organizzato e gestito attività formative, conferenze ed incontri; ha significato insomma conoscere e confrontarsi con i tutti gli attori coinvolti nelle scuole: alunni, insegnanti, educatori, famiglie ed istituzioni, e anche, con i loro punti deboli. Con questo progetto si vuole sperimentare una soluzione per due grandi problematiche: le attività di doposcuola per la scuola secondaria Inferiore e l’alternanza scuola-lavoro per ciò che riguarda la scuola secondaria Superiore tanto per i alunni normodotati che per gli alunni con disabilità intellettive. I Servizi tradizionali e le proposte limitate che sussistono nel territorio cittadino non riescono ad andare incontro a questi numerosi ed individualizzati bisogni che giorno dopo giorno vengono espressi ma non vengono quasi mai colti; colloquiando con genitori e figli le parole che vengono più ripetute sono queste: solitudine, chiusura, incastro, mancanza, limitazione, tensione, sopportazione e altre ancora. Si parla per esempio a gran voce di integrazione scolastica: ma dietro a tutte le buone prassi messe in campo ci sono ancora forti problematiche e lacune, in particolare dal punto di vista delle relazioni e dei confronti e scambi che ha il giovane con fragilità o disabilità. Spesso si trova ad avere come unico punto di riferimento che è l’insegnante di sostegno, l’educatore o nella peggiore delle ipotesi semplicemente nessuno. Spazio aperto vuole portare a mettersi in gioco con altre modalità, mettersi in gioco non più partendo dalla patologia, dalla disabilità, dall’incapacità, dal problema, dalla mancanza che sono

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proiettati alla chiusura in un contesto, bensì dai punti di forza, dalle attitudini, dallo sviluppo, dalla vitalità, dall’energia, dal movimento, dalla trasformazione che sono proiettati alla distensione. Tutto ciò non può che non essere in linea diretta con lo sviluppo di una nuova cultura e di una precisa prassi, senza la quale, un progetto rimane solo un’idea fine a se stessa. Spazio aperto invece vuole porsi come un trampolino di lancio per dare vita ad un modus operandi comunitario.

La disabilità nelle scuole e i servizi socioeducative socioassistenziali per minori

Dalla rilevazione Istat sull’Anno Scolastico 2014-2015 le problematiche di integrazione si palesano considerando la questione della dispersione scolastica, tra i 556.598 ragazzi che in Italia hanno frequentato la terza media nell’anno 2015/2016, 34.286 sono usciti dal sistema scolastico a settembre 2016, pari al 6,16% della platea di riferimento. Percentuali elevate si sono registrate in Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Lazio. Come macro aree, il Nord Ovest ha riportato una percentuale di uscita dal sistema scolastico nel passaggio tra l’a.s. 2015/2016 e l’a.s. 2016/2017 dell’11,9%, il Nord Est del 6,8%, il Centro dell’1,5% e il Mezzogiorno del 3,1%. In generale, l’ultimo report del MIUR sulla dispersione scolastica in Italia dice che nel 2016 il tasso di dispersione è stato del 13,8%, l’Italia ha dal gennaio 2018 delle linee guida per il contrasto e la prevenzione della dispersione scolastica. A scriverle linee guida è stata la cabina di regia per il contrasto della dispersione scolastica, nominata a maggio 2017 dalla allora Ministra Valeria Fedeli con esperti quali Marco Rossi Doria, maestro di strada e già sottosegretario all'Istruzione, Anna Serafini e Enrico Giovannini. «In questi mesi abbiamo fatto tesoro dei dati dettagliati del Miur e raccolto le esperienze delle scuole, esaminato decine di buone prassi di ogni parte d'Italia e in particolare il lavoro in rete tra le scuole e le altre realtà educative: centri sportivi, terzo settore, parrocchie, volontariato. Per quello che riguarda il Friuli Venezia Giulia, sappiamo che la dispersione scolastica porta inevitabilmente all’aumento dei numeri di presa in carico da parte dei Servizi Sociali dei Comuni. Secondo il report Servizi Sociali della Regione FVG, il 2015 si caratterizza per una crescita particolarmente consistente dell’utenza dei SSC, soprattutto nella sua componente straniera e nelle fasce d’età degli adulti e dei minori. Nel corso del 2015, infatti, i fruitori dei SSC sono stati complessivamente 59.341, pari a 3.835 persone in più rispetto all’anno precedente. Si tratta di un aumento del 6,9%, corrispondente al doppio di quello registrato nel 2014 quando l’incremento rispetto al 2013 era stato di 1.863 persone ossia del 3,5%. A crescere in modo particolarmente rilevante sono gli adulti e i minori. Rispetto al 2014, infatti, i primi aumentano di quasi 3.000 persone (+2.951 utenti), pari all’11,8%, mentre i secondi crescono di 703 minori, ossia del 9,1%. Nel caso dei minori l’incremento è di oltre due punti percentuali, dato che dal 2013 al 2014 era stato pari al 6,8%. Gli anziani invece nel corso del 2015 rimangono praticamente stazionari, riportando un aumento di 248 persone, pari all’1,1%. Come rilevato a partire dal 2012, gli adulti costituiscono la componente più consistente dell’utenza dei SSC, pari a 27.959 persone ossia il 47,1% del totale. Seguono gli anziani, che contano 22.827 persone (38,5%), e i minori che ammontano a 8.555 persone (14,4%). Nei confronti delle persone con disabilità, la strategia della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è stata quella di promuovere le condizioni affinché esse possano esercitare i propri diritti e partecipare pienamente alla vita sociale, recependo la normativa nazionale (L. 104/1992) attraverso la L.R. 41/1996, ha quindi mirato a garantire il diritto all’autonomia delle persone con disabilità, strutturando nel tempo un’offerta integrata che andasse a cogliere le diverse esigenze manifestate dalla popolazione disabile nei differenti momenti di vita. Tale sistema integrato di offerta si rivolge però agli individui certificati ai sensi della L. 104/1992, universo che non esaurisce tuttavia i contorni del bisogno. Il fenomeno della disabilità è infatti solo parzialmente conosciuto, in quanto oltre alle persone il cui disagio è venuto a conoscenza dei Servizi vi è una zona grigia, difficilmente quantificabile, di individui cui non è presente una certificazione e/o una segnalazione agli organismi preposti alla cura e assistenza. Oltre a ciò, si deve considerare che la normativa nazionale prevede una certificazione in base alla gravità delle problematiche, alle autonomie

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residue e al relativo carico assistenziale derivante, e si applica quindi ad un vasto ventaglio di problematiche che limitano l’autonomia personale. Dal punto di vista analitico quindi la mera certificazione sottende bisogni e risposte anche fortemente diversificate: dalla disabilità fisica a quella psichica e comportamentale, da problematiche “strutturali” a quelle intervenienti (post-trauma) o progressive (degenerative). Nello specifico dei dati disponibili, il numero di persone certificate ai sensi della L. 104/1992 prese in carico dai 19 SSC della regione nel corso del 2015 ammonta a 11.046 unità, con un incremento del 14,9% rispetto al 2013. Di questi circa la metà è costituita da anziani (48,9%), circa un terzo da adulti (31,9%) e il restante 19,2% da minori. Il fenomeno della disabilità si presenta dunque in espansione, anche se il confronto con il dato 2013 fa segnare aumenti significativi soprattutto tra gli over 6555 (+24,3%) e tra i minori (+17,1%), Sempre dalle rilevazione Istat sull’Anno Scolastico 2014-2015 risulta che in Italia il 3,1% degli alunni delle scuole primarie siano in condizioni di disabilità, mentre l’incidenza aumenta fino al 3,8% nelle scuole secondarie di primo grado, per una media di 3,4 minori disabili ogni 100 alunni. Oltre due terzi degli alunni certificati è maschio, un terzo femmina; la percentuale di maschi è maggiore nelle primarie (67,7%) che nelle secondarie (65,3%). La disabilità intellettiva e i disturbi dello sviluppo sono tra i problemi più frequenti. Nel Nord Italia gli alunni disabili privi di certificazione sono ormai residuali (1,5%), a fronte di un 4,6% nazionale. I dati regionali relativi all’A.S. 2014-2015 rilevano un totale di 3.311 alunni certificati ex L. 104/1992 iscritti nelle scuole di ogni ordine e grado regionali (3.183 nelle scuole statali, 128 in quelle paritarie), pari al 2,0% del totale degli iscritti. L’incidenza degli alunni con disabilità varia tuttavia a seconda del grado scolastico: nelle scuole dell’infanzia il dato si assesta sullo 0,9% (287 alunni), per poi crescere nella scuola primaria (1.323 studenti, pari al 2,5%) e in quella di secondaria di I grado (957; 3,0%). Superata la soglia delle scuole medie il numero degli alunni disabili cala a 744, con un’incidenza dell’1,5%. Dei 2.726 alunni delle scuole statali per cui è presente il dato, 1.353 (49,6%) risultano certificati ai sensi dell’art. 3 co.1 della L. 104/1992 (disabilità “lieve”), mentre 1.373 ai sensi del co. 3 del medesimo articolo (disabilità “grave”; 50,4%). Tale dato sottende tuttavia rapporti fortemente differenziati nei diversi ordini e gradi scolastici: nelle scuole dell’infanzia, gli alunni in stato di grave disabilità rappresentano l’83,8% del totale; al crescere dell’età emergono progressivamente le problematiche più lievi, tali per cui l’incidenza della disabilità grave scende al 56,6% nella scuola primaria e al 39,9% nella secondaria. Sempre nel contesto degli istituti statali, circa 9 alunni su 10 presentano problematiche di carattere psicofisico (2.948), 48 sono ciechi o ipovedenti e 60 sono disabili uditivi. Le incidenze di tali problematiche non segnalano scostamenti significati in funzione dell’età e del ciclo scolastico frequentato. Riguardo il Friuli Venezia Giulia, dai dati dell’Ufficio Regionale Scolastico dei bambini iscritti nelle scuole dell’obbligo in tutto il FVG che sono 145.684, 3223 hanno disabilità. A Trieste i bambini iscritti sono 23.746, di cui 486 con disabilità. Il dato sulla gravità e la tipologia di compromissione non è disponibile per le scuole paritarie; il centro servizi amministrativi di Trieste ha fornito il dato degli alunni certificati ma senza la specifica degli articoli della L.104/1992. Per poter garantire il diritto allo studio dei minori in stato di disabilità e la relativa loro integrazione nel gruppo classe, familiare e sociale, si possono distinguere due filoni di intervento principali: da un lato l’assegnazione alla classe di frequenza dell’alunno (o degli alunni) in condizione di disabilità di con di un insegnante di sostegno (supporto didattico), figura prevista dalla L. 517/1977 per il periodo di frequenza della scuola dell’obbligo, e, dall’altro, il sostegno alla socializzazione e al potenziamento delle autonomie tramite il Servizio socioeducativo e socioassistenziale. Con riferimento al primo filone, l’insegnante di sostegno assume la contitolarità della classe e predispone il Piano Educativo Individualizzato (PEI) per ciascun alunno con disabilità presente nella classe, in sintonia con gli operatori sociali e sociosanitari, la famiglia e gli altri docenti contitolari. Nel PEI si definiscono i criteri di verifica e valutazione specifici per gli alunni seguiti. Nel corso dell’A.S. 2014-2015 nelle scuole statali del FVG sono state assegnate 32.664,6 ore di sostegno, pari a circa 1.524,6 cattedre. La succitata rilevazione Istat rileva una presenza media in FVG di circa 1,6 alunni per ogni insegnante di sostegno nella scuola primaria e 1,9 nella secondaria, un dato in linea con la media

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nazionale e molto vicino a quello massimo previsto con L. 244/2007 (un insegnante ogni 2 alunni con disabilità). Per quanto riguarda il sostegno alla socializzazione e al potenziamento delle autonomie. È attivo il Servizio socioeducativo e socioassistenziale fornito dagli Enti locali e definito dalla normativa regionale L.R. 41/1996. Riguardo all’ente locale, l’articolo 6 dettaglia quanto di competenza dei Comuni, tra cui appunto il “pacchetto” di interventi volti all’integrazione sociale, scolastica e familiare dei soggetti con disabilità. Più in specifico, ai Comuni è demandato il compito di gestire e attuare interventi socioeducativi e socioassistenziali in ambito scolastico ed extrascolastico (c.1 lett. a-b), nonché di trasporto (lett. c) e di aiuto personale (lett. d). Al comma 2 lett. a) del medesimo articolo si prevede che tali interventi vengano approntati dai Comuni in forma associata (SSC), mentre compito degli Istituti scolastici è quello di raccordarsi con l’Ente locale e attivare gli interventi di supporto di propria competenza (art. 12). Nel corso del 2015 hanno usufruito di tali servizi 1.684 alunni iscritti nelle scuole della regione, pari al 19,7% del totale dei minori presi in carico dai SSC e il 52,0% dei beneficiari dei servizi socioeducativi. Tale casistica è costantemente aumentata nel corso dell’ultimo quadriennio (2012-2015), segnando circa 350 casi in più rispetto al 2012, pari a un incremento del 25,7%. Per l’attuazione degli interventi di propria competenza, tutti i 19 SSC della regione si avvalgono di forme di esternalizzazione dei servizi (tramite appalto o accreditamento), per un investimento annuo stimato di circa 10- 12 milioni di euro e l’impegno di oltre 400 educatori equivalenti, oltre a quello del personale dedicato all’assistenza domiciliare (interno o esternalizzato a seconda delle specifiche modalità di attuazione del SAD nei diversi territori). Dallo scorso anno scolastico ad oggi si sono avvicinate spontaneamente all’associazione Oltre quella Sedia circa 15 famiglie con figli con disabilità intellettiva lieve in età compresa tra i 13 ed i 18 anni, ricercando un servizio differente da quello offerto dal comune. Altri 10 studenti incontrati durante le attività dell’associazione negli istituti hanno palesato interesse nel proporsi in un nuovo percorso. Il servizio sul territorio, come descritto, esiste ma non può rispondere adeguatamente a tutte le richieste e le necessita di ogni singolo individuo e singola famiglia. Mancano delle figure preposte all’ascolto di queste necessità: non si può continuare a rispondere soltanto “questo è l’unico servizio che possiamo offrire”. E’ palese la difficoltà nel comprendere le necessità di questi giovani, le loro aspirazioni, i loro desideri; devono essere facilitati nel riuscire a comunicare e a proporsi. C’è la necessita di differenziare le proposte e soprattutto di rinnovare le modalità operative e la cultura soggiacente. Disabilità e integrazione devo essere declinate da nuovi punti di vista, come quello delle abilità e dell’autonomia. Il progetto si pone dunque come una sperimentazione di alternativa, costruzione di nuove prassi, demolizione di talune etichette, come modalità di comprensione.

Alternanza scuola-lavoro (ASL)

Dalla guida operativa sull’Alternanza Scuola lavoro degli studenti con disabilità promossa dall’ANP (Ass. Nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola) si sa che ad oggi, gli studenti complessivamente impegnati nei percorsi di ASL sono circa 1 milione e mezzo, di cui circa il 3% con disabilità certificate. Gli alunni con disabilità che frequentano gli istituti secondari di secondo grado sono circa 67.297, in media uno ogni 39 studenti. I deficit più diffusi rilevati sono: disabilità intellettiva, disturbi specifici dell’apprendimento (si ricorda che per questa patologia non si procede al riconoscimento di deficit previsto dalla L.104/92), disturbi dello sviluppo, deficit motori. Questi dati confermano quanto già rilevato negli anni precedenti e acclarano che la tipologia di problema più frequente in tutte le ripartizioni territoriali è quella legata alla disabilità intellettiva con una percentuale di insistenza del 50,3%. La scuola secondaria rappresenta il contesto ideale per conoscere e valorizzare risorse e talenti, e per orientare il futuro dell’alunno, attraverso il potenziamento delle conoscenze, delle abilità sociali, la promozione delle affinità e dei talenti personali. Programmi di potenziamento espressivo e cognitivo, di abilitazione linguistica, di attività motoria e sportiva, di conoscenza del territorio, di arricchimento delle relazioni sociali, di accesso ai consumi culturali, di preparazione alla vita

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indipendente (gestione del luogo di vita, mobilità, gestione del tempo, gestione degli strumenti di comunicazione, gestione del denaro, frequentazione delle strutture della comunità) devono far parte dei curricula scolastici in maniera non accessoria ma sostanziale. I progetti di alternanza scuola-lavoro rappresentano uno strumento importante per arricchire di queste funzioni i curricula scolastici. E’ per questo motivo che il progetto vuole sperimentare l’attività di alternanza con delle modalità totalmente nuove per mettere in gioco i giovani, farli sentire partecipi della vita sociale e del territorio, per sviluppare competenze pragmatiche ma anche relazionali. L’associazione Oltre quella Sedia ha convenzione attive di alternanza con tre istituti cittadini, dal 2016 ha ospitato 30 studenti circa, inseritisi nelle varie attività quotidiane: sviluppo dell’autonomia di persone con disabilità intellettiva, percorsi espressivi-teatrali e nei vari laboratori di avviamento lavorativo. Il Presidente di Autismo Toscana Marino Lupi ,presente al convegno nazionale sull’alternanza scuola lavoro e disabilità, tenutosi presso il CNEL lo scorso maggio è intervenuto con un lungo discorso, esprimendosi così: “*…+la domanda anche per i nostri ragazzi che vanno a scuola, che devono andare a scuola, è sempre la stessa quindi: qual' è il ruolo della scuola? La sanitarizzazione e istituzionalizzazione della persona è assoluta e a questa persona gli viene appiccicata addosso la malattia, la disabilità e con quella identificata. *…+Infatti i nostri ragazzi vengono quasi sempre classificati o identificati con i loro deficit: non parla, ha stereotipie, ha comportamenti aggressivi [..] mentre bisognerebbe parlare di “interventi per garantire la piena autonomia e l’efficace inclusione dello studente con disabilità.” e parlando del PEI di “modalità di valutazione di funzionamento globale in modo da evidenziare le capacità, le attitudini e le aspettative degli studenti con disabilità nei percorsi scuola – lavoro”. *…+Questo arrovesciamento del punto di vista da cui si osserva lo studente ne cambia l'essenza, dal malato, dall'oggetto rotto da riparare e custodire alla persona con le sue capacità e attitudine da aiutare con le sue difficoltà. È da qui che poi “*...+si delineano si delineano i percorsi formativi interni ed esterni alla scuola a cui parteciperà lo studente con disabilità, nonché gli strumenti, le strategie e le modalità per realizzare un ambiente di apprendimento attento alle dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell’orientamento e delle autonomie”. Il progetto segue queste tracce “problematiche” e vuole immaginare possibili soluzioni. Sul territorio di Trieste gli istituti hanno solo di rado soluzioni che accolgano alunni con disabilità intellettiva nei percorsi di alternanza. Sono spesso i docenti che devono ingegnarsi e farsi carico delle ricerca e della selezione delle realtà che possano accogliere queste obbligatorietà, e devono scontrarsi con il timore e lo sconforto di quest’ultime che considerano tutto ciò “un altro problema da affrontare”. Delle volte i docenti provano a rivolgersi anche ad associazioni e cooperative ma anche in questo caso la soluzione non è così banale perché queste realtà sono a volte fin troppo legate a modalità assistenzialistiche di supporto non riescono sempre a dare un’efficace risposta che dovrebbe far emergere i talenti dell’individuo e non sempre e solo le problematiche: farsi riconoscere come persone, come protagonisti della propria vita e non come utenti da assistere, sempre. Per questo motivo il progetto vuole sperimentare dei percorsi di alternanza scuola-lavoro innovativi, validi sia per tutti gli studenti, con disabilità o meno. Mettendo in gioco la vasta rete di collaborazioni che Oltre quella Sedia ha costruito con altre realtà ed associazioni, si cercherà di sviluppare con percorso di alternanza che porti i giovani a misurarsi con le richieste e le mancanze del territorio, in azioni di utilità sociale che creino impatto positivo su più ampia scala possibile. Un percorso tarato sulla pratica e sulla ricerca di proposte efficaci per spazi pubblici in abbandono e degrado, luoghi e oggetti della collettività vandalizzati, attività significative ma fuori appalto, supporto a persone in stato di fragilità. Un percorso dove ognuno può trovare il proprio posto ed il proprio ruolo. Ma non si tratta solo di pratica, si tratta anche di delineare una nuova cultura che riguardi la disabilità sotto una nuova luce. Questo progetto vuole dare un servizio che porti generatività circolare, grazie alla rete formale ed informale che riesce a creare con la sua apertura. Nel 2019, il Decreto legislativo 66/17 (“norme per la promozione all’inclusione scolastica degli

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studenti con disabilità) introdurrà delle novità per l'inclusione degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado. Si assisterà ad un sostanziale cambiamento nel riconoscimento e nella certificazione della disabilità. Sarà prevista l'adozione del Profilo di funzionamento, come atto propedeutico e necessario alla predisposizione del Progetto individuale (Pi) e del Pei. A seguire, le scuole nella stesura dei percorsi didattico-formativi dovranno tener conto sia della certificazione della disabilità redatta secondo la Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati (Icd) dell'Oms, sia del Profilo di funzionamento elaborato secondo la International classification of functioning, disability and health (Icf). Attraverso l'utilizzo del sistema Icf le scuole dovranno rivedere le proprie modalità di valutazione dei livelli degli apprendimenti e delle competenze raggiunti dagli studenti con disabilità. Vi sarà, quindi, la necessità di riformulare la documentazione riguardante l'attestazione delle competenze fino ad oggi adottata dalle Istituzioni scolastiche per gli alunni diversamente abili sia per sostenere gli Esami di Stato, sia per coloro che svolgeranno percorsi formativi in alternanza scuola-lavoro. Oltre quella Sedia già da tempo utilizza schede su modello Icf impostate ad hoc per i propri percorsi di autonomia. Con questo know-how si propone, tramite il progetto, di facilitare istituti ed insegnanti nella sperimentazione e nell’utilizzo di schede e questionari; di accrescere il confronto ma soprattutto la comprensione attorno al tema della disabilità intellettiva. C’è bisogno di alternative e di innovazione e Spazio Aperto apre questa possibilità “Spazio aperto perché c’è bisogno di spazio Spazio aperto perché ci sono le stelle Spazio perché si può sognare Spazio perché c’è un posto anche per te Spazio aperto perché si respira Spazio aperto perché può essere mentale Spazio aperto perché può essere emotivo Spazio aperto perché ci può essere altro spazio Spazio aperto perché può essere intimo Spazio aperto perché può essere cosmico Spazio aperto perché è libertà”

7.3) Destinatari e beneficiari del progetto (*)

Destinatari diretti 25 giovani con disabilità intellettiva medio-lieve dai 13 ai 18 anni con bassi bisogni assistenziali frequentanti le scuole secondarie di primo e secondo grado. Beneficiari Le famiglie dei giovani sostenuti dal progetto, gli insegnanti delle scuole in cui sono presenti i giovani, l’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune di Trieste.

7.4) Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di riferimento.

Gruppi Territoriali adolescenti A.D.O.; Società Cooperativa sociale Duemilauno Agenzia Sociale - I servizi a favore di persone disabili in ambito scolastico ed extrascolastico della cooperativa consistono nel favorire l’integrazione e l’autonomia personale degli alunni disabili, certificati ai sensi degli art. 12 e 13 della Legge 104/1992, all’interno delle scuole di qualsiasi ordine e grado. Gli interventi educativi sono finalizzati alla socializzazione ed all’integrazione dei minori con il gruppo dei pari, oltre che, dove necessario, a garantire l’eventuale aiuto al fine di rendere i

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ragazzi il più possibile autonomi nelle attività quotidiane della cura di sé. Oltre a ciò, gli educatori svolgono un sostanziale supporto ai programmi didattici, in stretta collaborazione con gli insegnanti di sostegno e curriculari, attraverso progetti educativi debitamente programmati e condivisi con gli organi scolastici. Nel servizio extrascolastico si opera in ambito domiciliare e territoriale per sostenere i destinatari nei percorsi di crescita personale e nei processi di integrazione sociale. In queste attività vi sono impiegati attualmente circa 190 operatori educativi. Servizio Integrativo Scolastico (S.I.S.); Comune di Trieste, Area Educazione, Università, Ricerca, Cultura e Sport - E’ un servizio che svolge una funzione educativa ad integrazione della scuola primaria e secondaria e che arricchisce gli obiettivi del servizio del tempo libero. E’ attivo presso i Ricreatori in collegamento con le scuole appartenenti agli Istituti Comprensivi, con i quali sono state stipulate apposite convenzioni. La finalità del Servizio è quella di promuovere l’autonomia ed il benessere del bambino nell’attività di socializzazione e nello svolgimento dei compiti pomeridiani assegnati, nonché nelle attività varie (sportive, musicali, teatrali, gioco libero e strutturato) proposte dal Ricreatorio e che ogni bambino può scegliere. Il servizio consta di quattro momenti: - Pre-accoglimento: un educatore accoglie e segue gli alunni nei locali della scuola, dalle 7.30 all'inizio dell'orario di lezione. - Pranzo: condivisione del pasto nella sala mensa insieme agli educatori e pausa ricreativa che precede lo svolgimento dei compiti. - Attività di accompagnamento ai compiti: dopo la pausa ricreativa e fino alle 16.30: svolgimento dei compiti, con il supporto degli educatori, presso le sedi dei rispettivi Ricreatori o presso le strutture scolastiche. - Attività ricreative: dalle 16.30 alle 19.30 i bambini iscritti al S.I.S. possono partecipare alle attività ed ai progetti annualmente realizzati dal Ricreatorio di pertinenza, sempre seguiti dagli educatori. La data d’inizio del servizio coincide di norma con l’inizio dell’anno scolastico e termina con la fine dell’anno scolastico. I giorni della settimana in cui il servizio è operativo vanno dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle 18.30. Nell’anno scolastico 2017/2018 il S.I.S. è stato attivato in 11 istituti comprensivi in collaborazione a 10 differenti Ricreatori.

8) Obiettivi del progetto (*)

▪ OBIETTIVO GENERALE:

Ampliare e migliorare il supporto alle persone con disabilità intellettiva medio-lieve in età scolare (secondarie inferiore e superiori) al di là dell’approccio assistenzialistica

▪ OBIETTIVI SPECIFICI: 1. Creare opportunità nel tempo libero mirate alla socializzazione e allo sviluppo

individuale delle capacità, dei punti di forza, dei talenti e dei desideri 2. Proporre un percorso di alternanza scuola-lavoro personalizzabile per le persone con

disabilità intellettiva che sia significativo e stimolante 3. Creare maggiore consapevolezza sui bisogni e sulle capacità delle persone con disabilità

intellettiva e superare l’univocità dell’approccio assistenzialistico

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Criticità Obiettivo Indicatori Ex Ante Ex Post

Mancanza di alternative nel servizio di supporto extra-scolastico

Creare opportunità nel tempo libero mirate alla socializzazione e allo sviluppo individuale delle capacità, dei punti di forza, dei talenti e dei desideri

N. laboratori realizzati alternativi ai servizi già esistenti

0 4

N. giovani coinvolti nei laboratori

0 25

N. incontri di ascolto e confronto con famiglie

15 25

Mancanze di opportunità nei percorsi di alternanza scuola-lavoro per le persone con disabilità intellettiva

Proporre un percorso di alternanza scuola-lavoro personalizzabile per le persone con disabilità intellettiva che sia significativo e stimolante

N. studenti totali coinvolti nelle attività di alternanza

30 50

N. interventi di utilità sociale sul territorio

0 12

Mancanza di dati sulla disabilità intellettiva di tipo funzionale, approccio statico riferito solo al deficit

Creare maggiore consapevolezza sui bisogni e sulle capacità delle persone con disabilità intellettiva e superare l’univocità dell’approccio assistenzialistico

N. schede sulla funzionalità in uso presso l’istituti

0 3

N. schede su livelli di autonomia individuali

1 4

Banche dati utilizzabili su disabilità per confronto e dibattito

0 1

Obiettivi rivolti agli operatori volontari di SC: • formazione ai valori dell’impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN e al Manifesto ASC 2007; • apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all’inserimento attivo nel mondo del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit; • fornire ai partecipanti strumenti idonei all’interpretazione dei fenomeni socio-culturali al fine di costruire percorsi di cittadinanza attiva e responsabile; • crescita individuale dei partecipanti con lo sviluppo di autostima e di capacità di confronto e relazione attraverso l’interazione nel contesto della disabilità intellettiva e della fragilità in generale; • ottenere conoscenze specifiche riguardanti le dinamiche della disabilità intellettiva e della fragilità con particolare riferimento all'età adolescenziale e al periodo scolastico • partecipazione attiva allo sviluppo e alla promozione di un concetto innovativo di abilità e disabilità, allo sviluppo di una nuova visione dei rapporti sociali. Svolgere una parte attiva in iniziative che avranno significato per la realtà territoriale;

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9) Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre

risorse umane impiegate nel progetto (*)

9.1) Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi (*)

Obiettivo 1: sperimentare alternative ai percorsi tradizionali nel doposcuola

➢ Azione 1.1 sviluppare attività espressive nel doposcuola che costituiscano momento di crescita e sviluppo

● Attività 1.1.1 confronto e dialogo per far emergere i bisogni e punti di forza del singolo individuo

o Centro Giovanile Roiano

● Attività 1.1.2 piccole azioni di utilità sociale e volontariato sul territorio cittadino

● Attività 1.1.3 laboratorio artistico di scrittura o Centro Giovanile Roiano

● Attività 1.1.4 laboratorio di espressione corporea: diversità oltre alle etichette

o Centro Giovanile Roiano

● Attività 1.1.5 laboratorio ludico-ricreativo atto ad ampliare la consapevolezza corporea

➢ Azione 1.2 acquisizione di piccole autonomie individuali: palestra autonomia

● Attività 1.2.1 laboratorio di cucina e di consapevolezza alimentare

● Attività 1.2.2 laboratorio di recupero creativo di oggetti comuni o AcegasApsAmga

● Attività 1.2.3 laboratorio di personalizzazione dei propri spazi

➢ Azione 1.3 creare momenti di confronto e condivisione tra genitori e figli ● Attività 1.3.1 incontri con genitori sui bisogni e punti di forza dei figli o Centro Giovanile Roiano

● Attività 1.3.2 confronto genitore-figlio sul tema dell’“autonomia” ● Attività 1.3.3 laboratorio espressione corporea tematizzato sulla

relazione genitore-figlio

o Centro Giovanile Roiano

● Attività 1.3.4 Laboratorio di scrittura creativa

Obiettivo 2: creare percorsi di alternanza scuola lavoro innovativi

➢ Azione 2.1 sviluppare esperienze di utilità sociale ● Attività 2.1.1 cura di piccole zone verdi di aree verdi comunali in stato di

degrado ● Attività 2.1.2 pulizia di alcune aree gioco comunali e alcuni settori dei

giardini pubblici della città ● Attività 2.1.3 tinteggiatura panchine, pannelli, muri per rivalorizzare

spazi pubblici in stato di abbandono o AcegasApsAmga Trieste

● Attività 2.1.4 partecipare ad incontri di socializzazione con persone anziane

● Attività 2.1.5 collaborazione alla preparazione di panini per senzatetto ● Attività 2.1.6 collaborazione alla cura di una colonia felina comunale

presso giardino dell’ospedale cittadino

● Attività 2.1.7 collaborazione alla preparazione del pranzo presso una Microarea della città

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● Attività 2.1.8 raccolta di oggetti in disuso e laboratorio di trasformazione creativa

o AcegasApsAmga Trieste

● Attività 2.1.9 riattivazione di un Pedi bus per l’accompagnamento dei bambini a scuola

o Istituto comprensivo “Tiziana Weiss”

➢ Azione 2.2 introdurre schede per la valutazione degli alunni nel percorsi di

alternanza scuola-lavoro

● Attività 2.2.1 creare una scheda specifica modellata sulla diagnosi funzionale ICF e sulla comprensione dei bisogno degli alunni

o Dipartimento Studi Umanistici

● Attività 2.2.2 diffusione della scheda a docenti, alunni e famiglie o Istituto comprensivo “Tiziana Weiss”

● Attività 2.2.3 raccolta delle schede compilate

● Attività 2.2.4 analisi e elaborazione dei dati ottenuti con la scheda di valutazione

o Dipartimento Studi Umanistici

● Attività 2.2.5 organizzazione di incontri con docenti relativi all’uso della scheda e divulgazione dei dati raccolti

o Istituto comprensivo “Tiziana Weiss”

Obiettivo 3: esprimere un approccio meno assistenzialistico e più improntato alle capacità e

ai bisogni della persona

➢ Azione 3.1 attivare uno sportello d’ascolto e di informazione per genitori e figli all’interno dell’istituto scolastico

● Attività 3.1.1 trovare uno spazio adeguato dove creare lo sportello d’ascolto e di informazione

o Istituto comprensivo “Tiziana Weiss”

● Attività 3.1.2 produzione di un piccolo manuale informativo per le famiglie e di un questionario valutativo sul servizio offerto

● Attività 3.1.3 apertura dello sportello e servizio di ascolto ed informazione per 2 ore alla settimana

● Attività 3.1.4 promozione dello sportello

o Istituto comprensivo “Tiziana Weiss”

➢ Azione 3.2 Creazione di una piccola banca dati sperimentale che possa dare una

visione precisa dei bisogni e dei livelli di autonomia della persona ● Attività 3.2.1 realizzazione di un modelli sperimentali di interviste e

schede di valutazione funzionalità

o Dipartimento Studi Umanistici

● Attività 3.2.2 diffusione delle schede da compilare nell’istituto

o Istituto comprensivo “Tiziana Weiss”

● Attività 3.2.3 raccolta delle schede compilate

● Attività 3.2.4 elaborazione dati, creazione della banca dati e diffusione delle informazioni presso Università

o Dipartimento Studi Umanistici

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9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1(*) Diagramma di Gantt:

Fasi ed Attività 1° mese

2° mese

3° mese

4° mese

5° mese

6° mese

7° mese

8° mese

9° mese

10° mese

11° mese

12° mese

Obiettivo 1: sperimentare alternative ai percorsi tradizionali nel doposcuola

Azione 1.1: sviluppare attività espressive nel doposcuola che costituiscano momento di crescita e sviluppo

Attività 1.1.1 confronto e dialogo per far emergere i bisogni e punti di forza del singolo individuo

Attività 1.1.2 piccole azioni di utilità sociale e volontariato sul territorio cittadino

Attività 1.1.3 laboratorio artistico di scrittura

Attività 1.1.4 laboratorio di espressione corporea: diversità oltre alle etichette

Attività 1.1.5 laboratorio ludico-ricreativo atto ad ampliare la consapevolezza corporea

Azione 1.2 acquisizione di piccole autonomie individuali: palestra autonomia

Attività 1.2.1 laboratorio di cucina e di consapevolezza alimentare

Attività 1.2.2 laboratorio di recupero creativo di oggetti comuni

Attività 1.2.3 laboratorio di personalizzazione dei propri spazi

Azione 1.3 creare momenti di confronto e condivisione tra genitori e figli

Attività 1.3.1 incontri con genitori sui bisogni e punti di forza dei figli

Attività 1.3.2 confronto genitore-figlio sul tema dell’“autonomia”

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Attività 1.3.3 laboratorio espressione corporea tematizzato sulla relazione genitore-figlio

Attività 1.3.4 Laboratorio di scrittura creativa

Obiettivo 2: creare percorsi di alternanza scuola lavoro innovativi

Azione 2.1 sviluppare esperienze di utilità sociale

Attività 2.1.1 cura di piccole zone verdi di aree verdi comunali in stato di degrado

Attività 2.1.2 pulizia di alcune aree gioco comunali e alcuni settori dei giardini pubblici della città

Attività 2.1.3 tinteggiatura panchine, pannelli, muri per rivalorizzare spazi pubblici in stato di abbandono

Attività 2.1.4 partecipare ad incontri di socializzazione con persone

Attività 2.1.5 collaborazione alla preparazione di panini per senzatetto

Attività 2.1.6 collaborazione alla cura di una colonia felina comunale presso giardino dell’ospedale cittadino

Attività 2.1.7 collaborazione alla preparazione del pranzo presso una Microarea della città

Attività 2.1.8 raccolta di oggetti in disuso e laboratorio di trasformazione creativa

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Attività 2.1.9 riattivazione di un Pedi bus per l’accompagnamento dei bambini a scuola

Azione 2.2 introdurre schede per la valutazione degli alunni nel percorsi di alternanza scuola-lavoro

Attività 2.2.1 creare una scheda specifica modellata sulla diagnosi funzionale ICF e sulla comprensione dei bisogno degli alunni

Attività 2.2.2 diffusione della scheda a docenti, alunni e famiglie

Attività 2.2.3 raccolta delle schede compilate

Attività 2.2.4 analisi e elaborazione dei dati ottenuti con la scheda di valutazione

Attività 2.2.5 organizzazione di incontri con docenti relativi all’uso della scheda e divulgazione dei dati raccolti

Obiettivo 3: esprimere un approccio meno assistenzialistico e più improntato alle capacità e ai bisogni della persona

Azione 3.1 attivare uno sportello d’ascolto e di informazione per genitori e figli all’interno dell’istituto scolastico

Attività 3.1.1 trovare uno spazio adeguato dove creare lo sportello d’ascolto e di informazione

Attività 3.1.2 produzione di un piccolo manuale informativo per le famiglie e di un questionario valutativo sul servizio offerto

Attività 3.1.3 apertura dello sportello e servizio di ascolto ed informazione per 2 ore alla settimana

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Attività 3.1.4 promozione dello sportello

Azione 3.2 Creazione di una piccola banca dati sperimentale che possa dare una visione precisa dei bisogni e dei livelli di autonomia della persona

Attività 3.2.1 realizzazione di un modelli sperimentali di interviste e schede di valutazione funzionalità

Attività 3.2.2 diffusione delle schede da compilare nell’istituto

Attività 3.2.3 raccolta delle schede compilate

Attività 3.2.4 elaborazione dati, creazione della banca dati e diffusione delle informazioni presso Università

AZIONI TRASVERSALI

Avvio progetto, inserimento degli operatori volontari, incontro di coordinamento progettuale

Formazione Specifica

Formazione Generale

Informazione e sensibilizzazione

Monitoraggio operatori volontari

Monitoraggio olp

9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto (*)

❖ Obiettivo 1: sperimentare alternative ai percorsi tradizionali nel doposcuola

Azione Attività Ruolo

1.1 sviluppare attività espressive nel doposcuola che costituiscano momento di crescita e sviluppo

1.1.1 confronto e dialogo per far emergere i bisogni e punti di forza del singolo individuo

Affiancheranno il personale dell’associazione nel costituire questi momenti e poi parteciperanno come

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osservatori

1.1.2 piccole azioni di utilità sociale e volontariato sul territorio cittadino

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel trovare le situazioni adatte a questa attività e nel organizzarle. Successivamente, ad accompagnare i giovani e si dedicheranno alla documentazione dell’azione tramite foto e video

1.1.3 laboratorio artistico di scrittura

Si occuperanno di supportare il laboratorio ed a organizzare il materiale assieme al personale dell’associazione. Parteciperanno in prima persona al laboratorio stesso qualora lo desiderino

1.1.4 laboratorio di espressione corporea: diversità oltre alle etichette

Parteciperanno al laboratorio in prima persona per poter mettersi in gioco ed entrare in relazione con i giovani destinatari dell’attività

Attività 1.1.5 laboratorio ludico-ricreativo atto ad ampliare la consapevolezza corporea

Affiancheranno il personale dell’associazione nella progettazione e realizzazione dell’attività

1.2 acquisizione di piccole autonomie individuali: palestra autonomia

1.2.1 laboratorio di cucina e di consapevolezza alimentare

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel gestire il laboratorio e proporranno idee direttamente ai giovani

1.2.2 laboratorio di recupero creativo di oggetti comuni

Si occuperanno di realizzare il laboratorio con l’aiuto del personale dell’associazione ed a organizzare il materiale. Se lo vorranno, potranno parteciperanno in prima persona al laboratorio stesso

1.2.3 laboratorio di personalizzazione dei propri spazi

Si occuperanno di ideare e realizzare il laboratorio con l’aiuto del personale dell’associazione ed a organizzarne il materiale

1.3 creare momenti di confronto e condivisione tra

1.3.1 incontri con genitori sui bisogni e punti di forza dei figli

Affiancheranno gli operatori ed il coordinatore

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genitori e figli dell’associazione nel costituire questi momenti e poi parteciperanno portando il loro punto di vista nel dibattito

1.3.2 confronto genitore-figlio sul tema dell’“autonomia”

Affiancheranno il personale dell’associazione nel costituire questi momenti e poi parteciperanno come osservatori

1.3.3 laboratorio espressione corporea tematizzato sulla relazione genitore-figlio

Affiancheranno gli operatori ed il coordinatore dell’associazione nel costituire questi momenti e poi parteciperanno come osservatori

1.3.4 Laboratorio di scrittura creativa

Affiancheranno il personale dell’associazione nel costituire questi momenti e proporranno le modalità, poi parteciperanno come osservatori

❖ Obiettivo 2: creare percorsi di alternanza scuola lavoro innovativi

Azione Attività Ruolo

2.1 sviluppare esperienze di utilità sociale

2.1.1 cura di piccole zone verdi di aree verdi comunali in stato di degrado

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel trovare le situazioni adatte a questa attività e nel organizzare il laboratorio. Successivamente accompagneranno i giovani e si occuperanno di documentare l’azione tramite foto e video

2.1.2 pulizia di alcune aree gioco comunali e alcuni settori dei giardini pubblici della città

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel trovare le situazioni adatte a questa attività e nel organizzare il laboratorio. Successivamente accompagneranno i giovani e si occuperanno di documentare l’azione tramite foto e video

2.1.3 tinteggiatura panchine, pannelli, muri per rivalorizzare

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel trovare

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spazi pubblici in stato di abbandono

le situazioni adatte a questa attività e nel organizzare il laboratorio. Successivamente accompagneranno i giovani e si occuperanno di documentare l’azione tramite foto e video

2.1.4 partecipare ad incontri di socializzazione con persone anziane

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel accompagnare e nel supportare i giovani nell’azione stessa.

2.1.5 collaborazione alla preparazione di panini per senzatetto

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel accompagnare e supportare ove necessario i giovani nell’azione stessa. Si occuperanno di documentare l’azione tramite foto e video

2.1.6 collaborazione alla cura di una colonia felina comunale presso giardino dell’ospedale cittadino

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel accompagnare e supportare ove necessario i giovani nell’azione stessa.

2.1.7 collaborazione alla preparazione del pranzo presso una Microarea della città

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel accompagnare e supportare ove necessario i giovani nell’azione stessa.

2.1.8 raccolta di oggetti in disuso e laboratorio di trasformazione creativa

Affiancheranno gli operatori dell’associazione nel trovare le situazioni adatte a questa attività e nel organizzare la raccolta ed il laboratorio. Accompagneranno e supporteranno se necessario i giovani nell’azione stessa. Si dedicheranno anche alla documentazione dell’azione tramite foto e video

2.1.9 riattivazione di un Pedi bus per l’accompagnamento dei bambini a scuola

Affiancheranno gli operatori dell’associazione organizzare e gestire l’attività, prendendo i contatti con i docenti dell’istituto. Supporteranno l’azione.

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2.2 introdurre schede per la valutazione degli alunni nel percorsi di alternanza scuola-lavoro

2.2.1 creare una scheda specifica modellata sulla diagnosi funzionale ICF e sulla comprensione dei bisogno degli alunni

Parteciperanno portando il loro punto di vista nel dibattito e osserveranno come si costruisce un scheda. Si occuperanno della stampa autonomamente

Attività 2.2.2 diffusione della scheda a docenti, alunni e famiglie

Autonomamente si occuperanno della diffusione delle schede all’interno dell’istituto, prendendo contatti con i docenti

2.2.3 raccolta delle schede compilate

Autonomamente si occuperanno di organizzare il recupero delle schede all’interno della scuola, prendendo contatti con i docenti

2.2.4 analisi e elaborazione dei dati ottenuti con la scheda di valutazione

Si occuperanno di consegnare le schede ai ricercatori dell’Università in maniera autonoma, prendendo i contatti necessari

2.2.5 organizzazione di incontri con docenti relativi all’uso della scheda e divulgazione dei dati raccolti

Affiancheranno i dipendenti dell’associazione nel costituire questi momenti e prenderanno contatto con i docenti. Daranno il loro punto di vista a riguardo partecipando all’incontro

❖ Obiettivo 3: esprimere un approccio meno assistenzialistico e più improntato alle capacità e ai bisogni della persona

Azione Attività Ruolo

3.1 attivare uno sportello d’ascolto e di informazione per genitori e figli all’interno dell’istituto scolastico

3.1.1 trovare uno spazio adeguato dove creare lo sportello d’ascolto e di informazione

Affiancheranno gli operatori nel ricercare il luogo adatto e nel prepararlo adeguatamente

3.1.2 produzione di un piccolo manuale informativo per le famiglie e di un questionario valutativo sul servizio offerto

Parteciperanno portando il loro punto di vista nel dibattito, osserveranno come si costituiscono il manuale e la scheda. Si occuperanno della stampa autonomamente

3.1.3 apertura dello sportello Affiancheranno gli operatori e

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e servizio di ascolto ed informazione per 2 ore alla settimana

partecipando allo sportello, osserveranno e prenderanno nota sull’efficacia del servizio

3.1.4 promozione dello sportello

Si occuperanno autonomamente di organizzare la promozione prendendo contatti con i docenti

Azione 3.2 Creazione di una piccola banca dati sperimentale che possa dare una visione precisa dei bisogni e dei livelli di autonomia della persona

3.2.1 realizzazione di un modelli sperimentali di interviste e schede di valutazione funzionalità

Parteciperanno portando il loro punto di vista sul tema, osserveranno le varie fasi di realizzazione. Si occuperanno della stampa autonomamente

3.2.2 diffusione delle schede da compilare nell’Istituto

Autonomamente si occuperanno della diffusione delle schede all’interno dell’istituto, prendendo contatti con i docenti ed i genitori

3.2.3 raccolta delle schede compilate

Autonomamente si occuperanno di organizzare il recupero delle schede all’interno della scuola, , prendendo contatti con i docenti ed i genitori

3.2.4 elaborazione dati, creazione della banca dati e diffusione delle informazioni presso Università

Si occuperanno di consegnare le schede ai ricercatori dell’Università e osserveranno come si costituisce la banca dati

Gli operatori volontari del SC selezionati per questo progetto parteciperanno attivamente alla presa di coscienza delle competenze che acquisiscono nei campi di cittadinanza attiva e di lavoro di gruppo, finalizzato a realizzare gli obiettivi di cui al box 8 attraverso specifiche attività individuali e collettive. In particolare questa loro partecipazione è funzionale anche alla realizzazione di alcuni obiettivi già indicati al box 8, sezione “Obiettivi rivolti agli operatori volontari di SC” che vengono qui richiamati: • formazione ai valori dell’impegno civico, della pace e della nonviolenza dando attuazione alle linee guida della formazione generale al SCN (vedi box 33) e al Manifesto ASC 2007; • apprendimento delle finalità, delle modalità e degli strumenti del lavoro di gruppo finalizzato alla acquisizione di capacità pratiche e di lettura della realtà, capacità necessarie alla realizzazione delle attività del progetto e successivamente all’inserimento attivo nel mondo del lavoro, a cominciare dai soggetti no profit.

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22

9.4) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività (*)

- Presidente dell’Associazione (1) - Direttore generale del servizio (1) - Coordinatore del servizio (1) - Psicologo dell’associazione (1) - Counselor gestione gruppi (1) - Animatore sociale esperto in attività espressive (1) - Operatore Sociale professionista (7) - Collaboratori esterni: Docenti (2,partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss), animatore

professionale (1, partner Centro Giovanile Roiano), Esperti e Tecnici settoriali (2, partner AcegasApsAmga), ricercatore (1, partner Università degli studi di Trieste - Dipartimento studi umanistici)

❖ Obiettivo 1: sperimentare alternative ai percorsi tradizionali nel doposcuola

Attività Professionalità Ruolo nell’attività Numero

Attività 1.1.1 confronto e dialogo per far emergere i bisogni e punti di forza del singolo individuo

Direttore generale del servizio, coordinatore del servizio, counselor gestione gruppi, operatore sociale

Gestione dell’evento, inserimento dei volontari nel confronto e nelle dinamiche relazionali

4

Attività 1.1.2 piccole azioni di utilità sociale e volontariato sul territorio cittadino

Operatori sociale Coordinamento dell’attività, supporto ai volontari nella ricerca e realizzazione

2

Attività 1.1.3 laboratorio artistico di scrittura

Animatore sociale esperto in attività espressive, operatore sociale, animatore (partner Centro Giovanile Roiano)

Gestione dell’evento, coordinamento dei volontari nella organizzazione del materiale e dell’attività

3

Attività 1.1.4 laboratorio di espressione corporea: diversità oltre alle etichette

Animatore sociale esperto in attività espressive, operatore sociale, animatore (partner Centro Giovanile Roiano)

Gestione dell’evento, inserimento dei volontari nel laboratorio

3

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23

Attività 1.1.5 laboratorio ludico-ricreativo atto ad ampliare la consapevolezza corporea

Coordinatore del servizio, operatore sociale, animatore (partner Centro Giovanile Roiano)

Coordinamento e supporto ideazione, affiancamento operativo ai volontari

3

Attività 1.2.1 laboratorio di cucina e di consapevolezza alimentare

Operatore sociale Coordinamento del laboratorio, affiancamento

1

Attività 1.2.2 laboratorio di recupero creativo di oggetti comuni

Operatori sociale, esperto e Tecnico settoriale (partner AcegasApsAmga)

Coordinamento e supporto ideazione, affiancamento

3

Attività 1.2.3 laboratorio di personalizzazione dei propri spazi

Operatore sociale Affiancamento 1

Attività 1.3.1 incontri con genitori sui bisogni e punti di forza dei figli

Psicologo, direttore del servizio, coordinatore del servizio

Coordinamento e sostegno nell’organizzazione, inserimento dei volontari nelle dinamiche dell’incontro

3

Attività 1.3.2 confronto genitore-figlio sul tema dell’“autonomia”

Psicologo, Counselor gestione gruppi, coordinatore del servizio

Coordinamento e sostegno nell’organizzazione, inserimento dei volontari nelle dinamiche dell’incontro

3

Attività 1.3.3 laboratorio espressione corporea tematizzato sulla relazione genitore-figlio

Animatore sociale esperto in attività espressive, coordinatore del servizio, Animatore (partner Centro Giovanile Roiano)

Coordinamento e sostegno nell’organizzazione, inserimento dei volontari nelle dinamiche dell’incontro

3

❖ Obiettivo 2: creare percorsi di alternanza scuola lavoro innovativi

Attività Professionalità Ruolo nell’attività Numero

Attività 1.3.4 Laboratorio di scrittura creativa

Animatore sociale esperto in attività espressive, operatore sociale

Coordinamento e supporto ideazione, supporto operativo ai volontari

2

Attività 2.1.1 cura di piccole zone verdi di aree verdi comunali in

Operatori sociale Coordinamento dell’attività, affiancamento

2

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stato di degrado

Attività 2.1.2 pulizia di alcune aree gioco comunali e alcuni settori dei giardini pubblici della città

Operatori sociale Coordinamento dell’attività, affiancamento

2

Attività 2.1.3 tinteggiatura panchine, pannelli, muri per rivalorizzare spazi pubblici in stato di abbandono

Operatore

sociale, Esperto e

Tecnico settoriale

(partner

AcegasApsAmga)

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico e affiancamento dei volontari

2

Attività 2.1.4 partecipare ad incontri di socializzazione con persone anziane

Operatore sociale Coordinamento dell’attività, affiancamento

1

Attività 2.1.5 collaborazione alla preparazione di panini per senzatetto

Operatore sociale Coordinamento dell’attività, affiancamento

1

Attività 2.1.6 collaborazione alla cura di una colonia felina comunale presso giardino dell’ospedale cittadino

Operatore sociale Coordinamento dell’attività, affiancamento

1

Attività 2.1.7 collaborazione alla preparazione del pranzo presso Microarea della città

Operatore sociale Coordinamento dell’attività, affiancamento

1

Attività 2.1.8 raccolta di oggetti in disuso e laboratorio di trasformazione creativa

Animatore sociale esperto in attività espressive, esperto e Tecnico settoriale (partner AcegasApsAmga)

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico e affiancamento dei volontari

2

Attività 2.1.9 riattivazione di un Pedi bus per l’accompagnamento dei bambini a scuola

Operatore sociale, docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss)

Coordinamento dell’attività, affiancamento

2

Attività 2.2.1 creare una scheda specifica modellata sulla diagnosi funzionale ICF e sulla comprensione dei bisogno degli alunni

Direttore del

servizio,

psicologo,

ricercatore

(partner

Dipartimento

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico

3

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studi umanistici)

Attività 2.2.2 diffusione della scheda a docenti, alunni e famiglie

Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss), operatore sociale

Monitoraggio e affiancamento ai volontari

2

Attività 2.2.3 raccolta delle schede compilate

Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss)

Monitoraggio e affiancamento ai volontari

2

Attività 2.2.4 analisi e elaborazione dei dati ottenuti con la scheda di valutazione

psicologo,

ricercatore

(partner

Dipartimento

studi umanistici)

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico

2

Attività 2.2.5 organizzazione di incontri con docenti relativi all’uso della scheda e divulgazione dei dati raccolti

Direttore del servizio, psicologo, Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss)

Affiancamento nell’organizzazione dell’evento e supporto nella moderazione dell’incontro

3

❖ Obiettivo 3: esprimere un approccio meno assistenzialistico e più improntato alle capacità e ai bisogni della persona

Attività Professionalità Ruolo nell’attività Numero

Attività 3.1.1 trovare uno spazio adeguato dove creare lo sportello d’ascolto e di informazione

Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss), operatore sociale

Supporto nella definizione dei criteri della ricerca, affiancamento nella realizzazione

2

Attività 3.1.2 produzione di un piccolo manuale informativo per le famiglie e di un questionario valutativo sul servizio offerto

Direttore del servizio, coordinatore del servizio, psicologo

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico

3

Attività 3.1.3 apertura dello sportello e servizio di ascolto ed informazione per 2 ore alla settimana

Operatori del sociale

Affiancamento nell’organizzazione dello sportello, coordinamento dell’attività pratica

2

Attività 3.1.4 promozione dello sportello

Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss), Operatore del

Affiancamento nella attività di promozione

2

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26

sociale

Attività 3.2.1 realizzazione di un modelli sperimentali di interviste e schede di valutazione funzionalità

Coordinatore del

servizio,

psicologo,

ricercatore

(partner

Dipartimento

studi umanistici)

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico

3

Attività 3.2.2 diffusione delle schede da compilare nell’istituto

Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss)

Monitoraggio e affiancamento ai volontari

2

Attività 3.2.3 raccolta delle schede compilate

Docente (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss)

Monitoraggio e affiancamento ai volontari

2

Attività 3.2.4 elaborazione dati, creazione della banca dati e diffusione delle informazioni presso Università

Psicologo,

ricercatore

(partner

Dipartimento

studi umanistici)

Coordinamento dell’attività, supporto tecnico

2

10) Numero degli operatori volontari da impiegare nel progetto (*)

11) Numero posti con vitto e alloggio

12) Numero posti senza vitto e alloggio

13) Numero posti con solo vitto

14) Numero ore di servizio settimanali degli operatori volontari, oppure, in alternativa,

monte ore annuo (*) Con un minimo di 20 ore e un massimo di 36 ore settimanali, monte ore su cui si sommano 20 giorni di permesso retribuito

15) Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari (minimo 5, massimo 6) (*) 16) Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio:

-Alcuni moduli della formazione specifica e alcune attività di progetto potrebbero essere svolte nelle giornate di sabato -Ai volontari viene richiesta la disponibilità nel spostarsi, anche quotidianamente, sul territorio cittadino per l’espletamento di alcune delle attività di progetto che non possono essere svolte

4

0

4

0

1.145

5

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27

nella sede di attuazione

CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE

17) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente

Accreditato (*):

Voce non compilata in quanto il sistema "Helios" la genera automaticamente sulla base dei dati inseriti, e all'atto dell'attivazione della funzione "presenta", la include nella documentazione del progetto.

18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile universale con indicazione delle ore dedicate:

Complessivamente, gli Operatori volontari del SC saranno impegnati nelle azioni di diffusione del Servizio Civile per un minimo di 21 ore ciascuno nei 6 mesi centrali del progetto, come di seguito articolato: Gli Operatori volontari del SC partecipanti al progetto, nell’ambito del monte ore annuo, saranno direttamente coinvolti nelle attività di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Universale che l’ente intende attuare almeno tramite incontri presso: - associazioni, precipuamente giovanili con cui la sede Arci Servizio Civile locale organizza attività di informazione e promozione. - luoghi, formali ed informali, di incontro per i giovani (scuole, università, centri aggregativi, etc.) con cui la sede di attuazione intrattiene rapporti nell’ambito della propria attività istituzionale. Verranno programmati un minimo di 3 incontri di 3 ore cadauno, durante i quali gli operatori volontari in SC potranno fornire informazioni sul servizio civile nazionale, grazie alle conoscenze acquisite durante la formazione generale. Inoltre un giorno al mese, presso la sede di attuazione o presso la sede locale di Arci Servizio Civile, gli operatori volontari in SC saranno direttamente coinvolti nell’attività degli sportelli informativi sul Servizio Civile Universale, propri delle nostre associazioni Arci Servizio Civile, che da anni forniscono informazioni e promuovono il SCU nel territorio, per complessive 12 ore. Le azioni sopra descritte tendono a collegare il progetto stesso alla comunità locale dove gli operatori volontari del SC prestano servizio, portando alla luce (tramite la loro testimonianza diretta) le positive ricadute del progetto nel contesto in cui esso interviene. L’azione informativa, di promozione e sensibilizzazione viene intesa quale attività continuativa che tende a coinvolgere attivamente gli operatori volontari in SC e si esplica in 3 differenti fasi: - informazione sulle opportunità di Servizio Civile (da effettuare ex ante, precipuamente nel periodo di vigenza del bando tramite le sotto indicate modalità di comunicazione sociale) - sensibilizzazione alla pratica del SCU (effettuata in itinere, con i succitati interventi presso i “luoghi aggregativi” e coinvolgendo in modo attivo i giovani tramite le associazioni suddette) - diffusione dei risultati del progetto (da effettuare ex post, anche grazie alla partecipazione dei giovani in SCU alle attività promozionali dell’associazione) Comunicazione sociale: il testo del progetto e le modalità di partecipazione verranno pubblicati sul sito internet dell’ente per l’intera durata del bando (www.arciserviziocivile.it). Verrà inoltre diffuso materiale informativo presso le sedi di attuazione di Arci Servizio Civile interessate dal progetto, con particolare attenzione agli sportelli informativi che le nostre sedi di assegnazione organizzano nel proprio territorio. La sede locale di Arci Servizio Civile curerà la possibile diffusione del progetto sui media locali, regionali e nazionali presenti nel proprio territorio.

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19) Criteri e modalità di selezione degli operatori volontari non verificati in sede di

accreditamento (*)

20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)

Ricorso a sistema selezione depositato presso il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale descritto nel modello: - Mod. S/REC/SEL - Sistema di Reclutamento e Selezione

21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto (*)

22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento o acquistati da altri enti (*)

Ricorso a sistema di monitoraggio depositato presso il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale descritto nel modello: - Mod. S/MON/VAL - Sistema di Monitoraggio e Valutazione

23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti

dal decreto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017:

24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del

progetto:

FORMAZIONE SPECIFICA

Compenso docenti e rimborso spese € 1000

Costo totale della cancelleria per la formazione specifica

€ 300

TOTALE € 1300

PROMOZIONE SERVIZIO CIVILE. E PUBBLICIZZAZIONE PROGETTO

Materiali informativi (realizzazione, stampa e affissione di locandine)

€ 300

SI

SI

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29

Attività di informazione sui profili social e sito internet dell’associazione

€ 100

TOTALE € 400

RISORSE TECNICHE E STRUMENTALI AL PROGETTO

Grafica e stampa di pieghevoli e manuale informativo

Stampa delle schede di valutazione

€ 400

Materiale per i laboratori espressivi, tracce audio e video, tablet e sistema audio, materiale cartaceo, materassini morbidi e altri strumenti propedeutici

€ 500

Attrezzatura per i laboratori creativi:

strumenti specifici per il taglio del legno e per

il cartonato, levigatrice, pistola incollatrice,

avvitatore, pennelli, spazzole e spugne,

stencil.

Materiale per i laboratori creativi: vari tipi di

pittura, stucco, matite e pennarelli specifici,

adesivo, carta vetro, e altro materiale

necessario.

Attrezzatura per realizzare postazioni mobili

di lavoro.

€ 1000

Attrezzatura per le attività dei percorsi di

utilità sociale: scala, avvitatore, levigatrice,

seghetto elettrico, bobina prolunga cavo

elettrico, aspiratore professionale, strumenti

per la pulizia specifica, abbigliamento da

lavoro e DPI.

Materiale per le attività dei percorsi di utilità

sociale: vernice, stucco, materiale minuto ed

eventuale

€ 1000

TOTALE € 2900

TOTALE COSTO PROGETTO € 4600

25) Eventuali reti a sostegno del progetto (partners):

Partner Tipologia Attività (rispetto alla voce 9.1)

Centro giovanile Roiano CF 80017360324

No profit Attività 1.1.1 confronto e dialogo per far emergere i bisogni e punti di forza del singolo individuo, Attività 1.1.4 laboratorio di espressione corporea: diversità oltre alle etichette

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Attività 1.3.1 incontri con genitori sui bisogni e punti di forza dei figli Attività 1.3.3 laboratorio espressione corporea tematizzato sulla relazione genitore-figlio

Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Studi Umanistici CF 80013890324 PI 00211830328

Università Attività 2.2.1 creare una scheda specifica modellata sulla diagnosi funzionale ICF e sulla comprensione dei bisogno degli alunni Attività 2.2.4 analisi e elaborazione dei dati ottenuti con la scheda di valutazione Attività 3.2.1 realizzazione di un modelli sperimentali di interviste e schede di valutazione funzionalità Attività 3.2.4 elaborazione dati, creazione della banca dati e diffusione delle informazioni presso Università

AcegasApsAmga CF/P.IVA, REG.IMP. TS 00930530324

Profit Attività 1.2.2 laboratorio di recupero creativo di oggetti comuni Attività 2.1.3 tinteggiatura panchine, pannelli, muri per rivalorizzare spazi pubblici in stato di abbandono Attività 2.1.8 raccolta di oggetti in disuso e laboratorio di trasformazione creativa

Istituto Comprensivo Tiziana Weiss codice fiscale: 90089520325 codice meccanografico: codice IPA: istsc_tsic80300d

Istituzione scolastica

Attività 2.1.9 riattivazione di un Pedi bus per l’accompagnamento dei bambini a scuola Attività 2.2.2 diffusione della scheda a docenti, alunni e famiglie Attività 2.2.5 organizzazione di incontri con docenti relativi all’uso della scheda e divulgazione dei dati raccolti Attività 3.1.1 trovare uno spazio adeguato dove creare lo sportello d’ascolto e di informazione Attività 3.1.4 promozione dello sportello Attività 3.2.2 diffusione delle schede da compilare nell’istituto

26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto (*)

Risorsa 1) Appartamenti di civile abitazione definiti “casa-scuola” per lo sviluppo di autonomie domestiche e lo sviluppo delle capacità individuali. Ognuno consta di una cucina funzionale con dotazione di elettrodomestici e strumenti di lavoro completa, stanza lavanderia con lavatrice, stanza soggiorno con tavolo e sedie per ospitare fino ad 8 persone. Sistema stereo, smart-tv e lettore DvD, computer desktop (con posta elettronica), telefono, connessione internet e Wi-Fi

3

Risorsa 2) Ampia sala teatrale con palco attrezzata con impianto luci ed audio professionale per laboratori espressivi e ricreativi con annesso ripostiglio per stivare

1

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l’attrezzatura. Può fungere anche da sala per incontri ed eventi. (partner Centro Giovanile Roiano)

Risorsa 3) Area da gioco esterna recintata per attività espressive e ricreative e relativa attrezzatura per attività motorie e ricreative (partner Centro Giovanile Roiano)

1

Risorsa 4) Sala finalizzata ad incontri organizzativi, riunioni dello staff, gruppi lavoro e incontri finalizzati al progetto. Essa comprende tavolo e sedie per 15 persone circa, un computer notebook con dotazione software adeguata, connessione internet e Wi-Fi, una stampante/fotocopiatrice, videoproiettore, lavagna, pannelli e bacheche, materiale da ufficio

2

Risorsa 5) Spazio dedicato per i laboratori formativi-creativi e per il magazzino materiale ed attrezzatura. E’ composto da 4 postazioni di lavoro principali più tavoli e sedie per ospitare fino a dieci persone, scrivania e postazione computer

1

Risorsa 6) Spazio adatto ad eventi e conferenze. Tavolo, scrivania e sistema audio con microfono. Può ospitare a sedere circa 80 persone (partner Istituto comprensivo Tiziana Weiss)

1

Risorsa 7) Attrezzature per attività esterne: computer notebook, tablet, due videocamere, videoproiettore, impianto amplificazione, gazebo, tavoli e sedie pieghevoli

Adeguato

Risorsa 8) Attrezzatura e materiale per le attività formative-creative e di volontariato q.b.

Risorsa 9) Materiale minuto: lavagna con fogli intercambiabili, pennarelli, cartoncini e materiale di cancelleria per attività di gruppo; pannelli informativi e bacheche ed altro

q.b.

Obiettivo 1: sperimentare alternative ai percorsi tradizionali nel doposcuola

Attività ed Azione

Risorse (sulla base della tabella precedente)

Adeguatezza

Azione 1.1 sviluppare attività espressive nel doposcuola che costituiscano momento di crescita e sviluppo;

Attività 1.1.1 confronto e dialogo per far emergere i bisogni e punti di forza del singolo individuo Attività 1.1.2 piccole azioni di utilità sociale e volontariato sul territorio cittadino Attività 1.1.3 laboratorio artistico di scrittura Attività 1.1.4 laboratorio di espressione corporea: diversità oltre alle etichette Attività 1.1.5 laboratorio ludico-ricreativo atto ad ampliare la consapevolezza corporea

Risorsa 2, Risorsa 3, Risorsa 5, Risorsa 7, Risorsa 8, Risorsa 9.

Adeguate in quanto finalizzate alla predisposizione e realizzazione delle attività di doposcuola e agli incontri specifici

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Azione 1.2 acquisizione di piccole autonomie individuali: palestra autonomia;

Attività 1.2.1 laboratorio di cucina e di consapevolezza alimentare Attività 1.2.2 laboratorio di recupero creativo di oggetti comuni Attività 1.2.3 laboratorio di personalizzazione dei propri spazi

Risorsa 1, Risorsa 5, Risorsa 8, Risorsa 9.

Adeguato per sviluppare i primi percorsi di autonomia individuale e alla creazione di relazioni interpersonali con i pari, in un ambiente di civile abitazione

Azione 1.3 creare momenti di confronto e condivisione tra genitori e figli;

Attività 1.3.1 incontri con genitori sui bisogni e punti di forza dei figli Attività 1.3.2 confronto genitore-figlio sul tema dell’“autonomia” Attività 1.3.3 laboratorio espressione corporea tematizzato sulla relazione genitore-figlio Attività 1.3.4 Laboratorio di scrittura creativa

Risorsa 1, Risorsa 4, Risorsa 5, Risorsa 8, Risorsa 9.

Finalizzate agli incontri tra gruppo di lavoro e famiglie ;adeguate alle attività di pianificazione e realizzazione dei laboratori.

Obiettivo 2: creare percorsi di alternanza scuola lavoro innovativi

Attività ed azione

Risorse (sulla base della tabella precedente)

Risorse tecniche e strumentali

Azione 2.1 sviluppare esperienze di utilità sociale;

Attività 2.1.1 cura di piccole zone verdi di aree verdi comunali in stato di degrado Attività 2.1.2 pulizia di alcune aree gioco comunali e alcuni settori dei giardini pubblici della città Attività 2.1.3 tinteggiatura panchine, pannelli, muri per rivalorizzare spazi pubblici in stato di abbandono Attività 2.1.4 partecipare ad incontri di socializzazione con persone anziane Attività 2.1.5 collaborazione alla preparazione di panini per senzatetto Attività 2.1.6 collaborazione alla cura di una colonia felina comunale presso giardino

Risorsa 5, Risorsa 7, Risorsa 8.

Adeguate alla gestione e realizzazione delle attività sul territorio

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dell’ospedale cittadino Attività 2.1.7 collaborazione alla preparazione del pranzo presso una Microarea della città Attività 2.1.8 raccolta di oggetti in disuso e laboratorio di trasformazione creativa Attività 2.1.9 riattivazione di un Pedi bus per l’accompagnamento dei bambini a scuola

Azione 2.2 introdurre schede per la valutazione degli alunni nel percorsi di alternanza scuola-lavoro;

Attività 2.2.1 creare una scheda specifica modellata sulla diagnosi funzionale ICF e sulla comprensione dei bisogno degli alunni Attività 2.2.2 diffusione della scheda a docenti, alunni e famiglie Attività 2.2.3 raccolta delle schede compilate Attività 2.2.4 analisi e elaborazione dei dati ottenuti con la scheda di valutazione Attività 2.2.5 organizzazione di incontri con docenti relativi all’uso della scheda e divulgazione dei dati raccolti

Risorsa 4, Risorsa 6, Risorsa 7, Risorsa 9.

Adeguate alle attività di elaborazione e stesura delle schede e al lavoro in equipe; adeguate all’organizzazione di eventi di confronto

Obiettivo 3: esprimere un approccio meno assistenzialistico e più improntato alle capacità e ai bisogni della persona

Attività ed azione

Risorse (sulla base della tabella precedente)

Risorse tecniche e strumentali

Azione 3.1 attivare uno sportello d’ascolto e di informazione per genitori e figli all’interno dell’istituto scolastico;

Attività 3.1.1 trovare uno spazio adeguato dove creare lo sportello d’ascolto e di informazione Attività 3.1.2 produzione di un piccolo manuale informativo per le famiglie e di un questionario valutativo sul servizio offerto Attività 3.1.3 apertura dello sportello e servizio di ascolto ed

Risorsa 4, Risorsa 6, Risorsa 9.

Adeguati al lavoro di pianificazione delle schede e dello sportello e, adeguate all’realizzazione di quest’ultimo

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informazione per 2 ore alla settimana Attività 3.1.4 promozione dello sportello

Azione 3.2 Creazione di una piccola banca dati sperimentale che possa dare una visione precisa dei bisogni e dei livelli di autonomia della persona;

Attività 3.2.1 realizzazione di un modelli sperimentali di interviste e schede di valutazione funzionalità Attività 3.2.2 diffusione delle schede da compilare nell’istituto Attività 3.2.3 raccolta delle schede compilate Attività 3.2.4 elaborazione dati, creazione della banca dati e diffusione delle informazioni presso Università

Risorsa 4, Risorsa 6, Risorsa 9.

Adeguate in quanto finalizzate alle riunioni di equipe e alla stesura delle schede e dei successivi dossier dati

CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:

28) Eventuali tirocini riconosciuti:

29) Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae

ASC Nazionale, in accordo con Emit Feltrinelli, ente titolato alla certificazione delle competenze (Albo Regione Lombardia, Sezione A, 1.08.2008), rilasciano l’attestato standard e l’attestato specifico, ai sensi dell’Allegato A dell’Avviso 16 Ottobre 2018 pubblicato sul sito del DGSCN. In particolare l’attestato standard contiene: dati anagrafici dell’operatore volontario, dati degli enti coinvolti nel progetto; titolo del progetto; indicazione del superamento delle prove selettive; data di inizio e fine servizio; sede di servizio; settore ed area di impiego. Nell’attestato standard è riportato il riferimento a:

le conoscenze che l’operatore volontario ha avuto l’opportunità di maturare attraverso la formazione generale e la formazione specifica sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari nei progetti di servizio civile ai sensi del Dlgs 81/2008 e s.m.i.;

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le conoscenze e le capacità che l’operatore volontario ha avuto l’opportunità di maturare attraverso lo svolgimento del servizio civile, e cioè: la conoscenza dell’ente e del suo funzionamento, la conoscenza dell’area d’intervento del progetto, la migliore conoscenza del territorio in cui si realizza il progetto e la capacità di gestione del tempo in relazione all’orario di servizio.

le “competenze sociali e civiche”, di cui alla Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (2006/962/CE), che l’operatore volontario ha avuto l’opportunità di maturare attraverso lo svolgimento del servizio civile. Le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitiche e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica.

Nell’attestato specifico saranno indicate le ulteriori competenze che l’operatore volontario ha avuto l’opportunità di maturare durante lo svolgimento del servizio, attraverso la realizzazione delle specifiche attività che lo hanno visto impegnato nell’ambito del progetto cui è stato assegnato. In particolare, le ulteriori competenze sono da riferire alle competenze chiave di cittadinanza, di cui al Decreto Ministeriale n.139 del 22 agosto 2007 del MIUR, ossia: imparare ad imparare, progettare, comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare l’informazione.

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI 30) Sede di realizzazione (*)

La formazione generale sarà realizzata presso la sede di Arci Servizio Civile FVG in via Fabio Severo 31 a trieste. Eventuali variazioni dell'indirizzo saranno comunicate tempestivamente.

31) Modalità di attuazione (*)

In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente.

32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri

enti (*)

SI Ricorso a sistema di formazione depositato presso il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale descritto nel modello: - Mod. S/FORM - Sistema di Formazione

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33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)

34) Contenuti della formazione (*)

35) Durata (*)

La durata complessiva della formazione generale è di 42 ore. Ai fini della rendicontazione, verranno tenute 32 ore di formazione in aula attraverso metodologie frontali e dinamiche non formali e ulteriori 10 ore attraverso formazione a distanza (FAD). In base alle disposizioni del Decreto 160 del 19/07/2013 “Linee guida per la formazione generale dei giovani in SCN” questo ente erogherà l’intero monte ore di formazione generale entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto. La Formazione generale è parte integrante dei progetti ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore.

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI OPERATORI VOLONTARI

36) Sede di realizzazione (*)

La formazione specifica sarà realizzata presso “SpaziOltre”, una delle strutture operative dell’ente attuatore. Indirizzo: Via Pondares, 10, 34131, Trieste (TS)

37) Modalità di attuazione (*)

La formazione specifica verrà effettuata in proprio, presso l’ente con formatori dell’ente di seguito indicati

38) Nominativo, dati anagrafici e competenze/esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione

ai singoli moduli (*)

Dati anagrafici del formatore di formazione specifica

Competenze/Titoli/ Esperienze specifiche

Modulo/i formativo/i

Tortul Marco nato il: 22/04/1974 luogo di nascita: Trieste

Titolo di studio: diploma maturità presso istituto professionale Ruolo ricoperto presso l’ente: Direttore generale Esperienza specifica: esperienza

Moduli: A, B, C

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quindicinale nei servizi tradizionali della disabilità, ruolo di animatore sociale presso oratorio salesiani con target di giovani in difficoltà, allenatore di squadre giovanili di basket e rappresentative regionali, esperienza diretta e personale con la malattia ed il disagio, formatore presso ENAIP Trieste, per corsi di aggiornamento insegnanti di scuole infanzia e primarie. Competenze nel settore: animazione, gestione attività gruppi giovani-adulti, gestione rapporti con famiglie, coordinazione gruppi di lavoro, strategie alternative di comunicazione e relazione, tecniche espressive relazionali collegate a tecniche artistiche.

Bortolotti Elena nata il: 14/10/1964 luogo di nascita: Trieste

Titolo di Studio: laurea in Pedagogia e dottore di ricerca in Medicina materno-infantile Ruolo ricoperto presso l’ente: collaboratore esterno Esperienza nel settore: professoressa e ricercatrice presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione per il settore scientifico-disciplinare di pedagogia speciale. Competenze nel settore: dettagliata conoscenza delle realtà dei servizi sociali territoriali, collabora in attività di formazione per insegnanti e dirigenti scolastici, svolge ruolo di tutoraggio per disabili e DSA.

Moduli: D, E

Di Illio Elisa nata il:01/01/1988 luogo di nascita: Trieste

Titolo di studio: laurea in Giurisprudenza Ruolo ricoperto presso l’ente: formatrice Esperienza nel settore: attività di assistenza stragiudiziale e giudiziale in diritto di famiglia, formatasi presso la Società Italiana di Timologia si occupa di attività di formazione sui temi delle emozioni e dell’educazione emozionale e della qualità delle relazioni.

Moduli: F, G, H

Cozzi Daria nata il: 04/03/1958

Titolo di studio: laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche con indirizzo

Moduli: I, L

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luogo di nascita: Trieste "Servizi alla persona e alla comunità" Ruolo ricoperto presso l’Ente: counselor e gestione dei gruppi Esperienza nel settore: esperta di pensiero Funzionale e dello sviluppo di modalità di gestione dello stress individuali, si occupa di comunicazione e relazione parentale, elaborazione del lutto e della presa di coscienza corporea.

Roberta Gasperini nata il:08/03/1966 luogo di nascita: Trieste

Titolo di studio: Diploma Universitario in Educazione Fisica, Istituto Superiore di Educazione; master in “Disturbi specifici dell’apprendimento” Ruolo ricoperto presso l’Ente: collaboratore esterno Esperienza nel settore:, insegnante di educazione fisica scuola secondaria di primo grado, da lungo tempo si dedica allo sviluppo di percorsi ludico-sportivi per giovani con disabilità. Presso l’istituto ove insegna è referente del progetto scolastico per la gestione gruppi per alunni con disturbi dell’apprendimento. Allena una squadra di Torball composta da ragazzi ipovedenti e non vedenti . E’ madre di un giovane ragazzo con disabilità intellettiva.

Moduli: M, N

Annamaria Zecchia nata il:22/08/1955 luogo di nascita: Trieste

Titolo di studio: Laurea Magistrale Ruolo ricoperto presso l’ente: collaboratore esterno Esperienza nel settore: referente per l’ufficio Regionale Scolastico riguardo ai progetti di alternanza scuola – lavoro. Ha organizza corsi per il Potenziamento dell’Offerta Formativa degli studenti in collaborazione con Centri di Formazione Regionali. E’ coordinatrice all’integrazione e alla formazione informatica e comunicativa per gli studenti del Liceo Pedagogico Giosuè Carducci di Trieste. Si è occupata di formazione professionale e ITS presso USR FVG. Esaminatrice e tutor per i docenti tirocinanti della Scuola di Specializzazione dell’Università degli

Modulo: O

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Studi di Trieste.

Zanello Livio nato il: 11/07/1943 luogo di nascita: Latisana

Titolo di Studio: laurea in Psicologia Ruolo ricoperto presso l’ente: psicologo dell’associazione Esperienza nel settore: psicologo e psicoterapeuta sistemico familiare, si occupa di disabilità e prevenzione, gestione delle emergenze, gestione equipe e gruppi di lavoro. Lunga attività presso i consultori familiari regionali, ha collaborato alle attività di formazione di psicologi dell’emergenza. Ha lavorato in stretta collaborazione con Beppe Dell’Acqua e Franco Rotelli durante l’esperienza della chiusura dell’ospedale psichiatrico di Trieste.

Modulo: P

39) Nominativo, dati anagrafici e competenze specifiche del formatore in riferimento al modulo concernente “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale” (*)

Nominativi, dati anagrafici e competenze specifiche dei formatori in riferimento al modulo “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di servizio civile universale”: Andrea Morinelli: nato il 18/02/1969 a Torricella in Sabina (RI) -Laurea in Geologia -Abilitazione alla professione di Geologo; -Qualifica di Disaster Manager Certificato Cepas -Consulente per sicurezza, piani di protezione civile, ubicazione aree di emergenza, Legge 626/96 e DL 81/08, NTC 2008 e Microzonazione sismica, ricerche geologiche, stabilità dei versanti, ricerche di acqua, perforazioni, edifici, piani di protezione civile, cartografia dei rischi, geologia ambientale; -Realizza piani di fattibilità per aree di emergenza per Protezione Civile per i Comuni; -Progettista di corsi di formazione ad hoc sia per la formazione generale (corsi di recupero, corsi per enti esteri su progettazione e comunicazione interpersonale, sui comportamenti in emergenza), che per la formazione specifica (sui temi dei rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di SC, DL 81 e sicurezza sul lavoro), coprogettista (per i contenuti, test, ricerche e materiali), autore e tutor della parte di formazione generale che ASC svolge in FAD (2007/2014); -dal 2003 ad oggi formatore accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile; -dal 2004, supervisione delle attività di SCN dei progetti di ASC, relativamente ai settori e ai luoghi di impiego indicati nel progetto. Vincenzo Donadio: nato il 14/07/1975 a Frankenthal (D) -Diploma di maturità scientifica

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-Responsabile del Servizio per la Prevenzione e la Protezione sul luogo di lavoro; -Progettista di soluzioni informatiche, tecniche e didattiche per la Formazione a Distanza. -Progettista della formazione generale, specifica ed aggiuntiva; -Referente a livello nazionale per le informazioni sull’accreditamento (tempi, modi, DL 81 e sicurezza dei luoghi di lavoro e di SC); -Progettista ad hoc sia per la formazione generale (corsi di recupero, corsi per enti esterni su gestione e costruzione di piattaforme FAD, manutenzione e tutoraggio delle stesse), che per la formazione specifica ai sensi della Linee Guida del 19/07/2013(coprogettista per i contenuti, test, della formazione specifica che ASC svolge in FAD sul modulo di Formazione ed informazione sui Rischi connessi all’impiego nel progetto di SCN (2014); -Formatore accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile; -Responsabile informatico accreditato presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile con Arci Servizio Civile; -dal 2004, supervisione delle attività di SCN dei progetti di ASC, relativamente ai settori e ai luoghi di impiego indicati nel progetto.

40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)

Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate le metodologie didattiche attive che favoriscano la partecipazione dei giovani, basate sul presupposto che l'apprendimento effettivo sia soprattutto apprendimento dall'esperienza. Le metodologie utilizzate saranno: - Lezione partecipata – consente di trasmettere elementi conoscitivi e di omogeneizzare le disparità di conoscenze teoriche; - Lezione frontale – finalizzata alla trasmissione diretta delle informazioni di base; - Il lavoro di gruppo – permette di suddividere il gruppo in sottogruppi, di operare in autonomia su aspetti che prevedono la partecipazione attiva dei partecipanti, permette lo scambio delle reciproche conoscenze ed esperienze, fa crescere l’autostima e la consapevolezza delle proprie capacità, stimola e crea lo “spirito di gruppo” - Learning by doing – apprendere attraverso l’esecuzione dei compiti così come si presentano in una giornata di servizio. Si tratta di Roleplaying individuale in cui si simulano in modo realistico una serie di problemi decisionali ed operativi. - Casi di studio – finalizzati a esemplificare le buone prassi.

41) Contenuti della formazione (*)

Vengono riportate le specifiche dei moduli formativi indicati nel box 38:

Formatore Temi Ore

Tortul Marco

Storia, modalità operative e obiettivi dell’associazione

10 ore

Modulo: A Il modulo formativo è pensato per introdurre gli operatori volontari all’interno del realtà associativa. Sarà proposto inizialmente una panoramica generale a descrizione del contesto locale del mondo associativo e del volontariato del settore; successivamente ci si occuperà nel dettaglio dell’operatività e delle modalità di Oltre quella Sedia.

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Contenuti: Accenni sulla storia della disabilità, presentazione dei servizi tradizionali operativi localmente, il mondo del volontariato triestino, organizzazione e attività di una ONLUS storia dell’associazione, vocabolario delle parole fondamentali e termini innovativi creati, presentazione dei percorsi attivi dell’associazione, instaurare rapporti con gli enti, l’apertura a tutto il territorio, sviluppo di una rete collaborativa, linee guida per lo sviluppo sostenibile ONU Durata: 10 ore

Formatore Temi Ore

Tortul Marco

Persone oltre ogni etichetta 12 ore (complessive)

Modulo: B Ripensare il concetto di disabilità è la premessa che si è sempre fatta l’associazione per poter realizzare percorsi sperimentali innovativi. Non è sufficiente mettere da parte le “etichette” ma bisogna spingersi oltre prima concettualmente, e poi anche operativamente. Il modulo presenterà differenti modalità “al di là delle etichette”. Contenuti: L’etichetta del “disabile” e l’etichetta dell’”abile”, scomposizione mentale dei simboli e delle etichette, l’importanza della generatività nei percorsi, la propositività per far emergere i talenti e strategie di proattività, peer education come prevenzione del disagio e come aumento di autostima, invertire i ruoli: sentirsi utili, sentirsi efficaci. Durata: 6 ore Modulo: C Una volta decostruita l’etichetta è il momento di fare un ulteriore passaggio dal punto di vista relazionale ed emotivo. Verrà descritta dunque il laboratorio e la compagnia teatrale dell’associazione ed i codici comunicativi e relazionali alternativi costituitisi. Contenuti: Come sviluppare strategie alternative di relazione, l’ascolto e del rispetto delle emozioni dell’altro, lo “strumento” teatro, la libera espressione del corpo, ascolto di Sé, Role Playing emozionale, sviluppo potenzialità e caratteristiche individuali, tecniche e strategie di animazione sociale, teatro come attività formativa. Durata: 6 ore

Formatore Temi Ore

Dott.ssa Bortolotti Elena

Modalità di studio e ricerca sul campo 12 ore (complessive)

Modulo: D Considerata la specificità di alcuni obiettivi del progetto, si ritiene opportuno dare uno sguardo sulle principali procedure di ricerca e sul significato di esse. Contenuti: Ricerca di tipo qualitativo e raccolta dati: interviste e testimonianze, diari di osservazione, griglie di frequenza, registrazioni audio-video. Schede di valutazione e Diagnosi Funzionale, schede sulla qualità del servizio e modelli di riferimento. Casi di studio di rilevanza nazionale. Modalità di diffusione e confronto delle ricerche. Durata: 7 ore Modulo: E

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Il lavoro di equipe è una delle modalità più efficaci per attuazione di progetti complessi, in particolare nel campo sociale. Con l’obiettivo di inserire gli operatori volontari nell’equipe operativa dell’Ente si propone un modulo specifico che presenti le caratteristiche esecutive principali. Contenuti: comunicazione e relazione all’interno del gruppo, valorizzazione delle risorse individuali, riunioni equipe: documentazione e creazione di uno storico, suddivisione dei compiti, elaborazione degli obiettivi e delle modalità, confronto, scrittura di relazioni. Durata: 5 ore

Formatore Temi Ore

Dott.ssa Di Illio Elisa

Dall’empatia all’exotopia: come mettersi positivamente nei panni dell’altro

12 ore (complessive)

Modulo: F Con l’obiettivo di fornire una maggiore consapevolezza sul tema delle emozioni sarà proposta una presentazione della timologia, scienza che studia le emozioni, con particolare attenzione al concetto di empatia. Contenuti: presentazione della timologia, empatia: brainstorming e confronto diverse definizioni e approcci, accenno alle neuroscienze, educazione emozionale: riconoscere le emozioni altrui, analizzare il proprio stato emotivo. Il campo timico, schema azione-relazione e piani di sistema, relazione prossemica e di cura, servizio e dominio come relazioni di potere. Durata: 5 ore Modulo: G Svolta nel modulo precedente un’analisi prettamente teorica e presa maggiore consapevolezza, in questo modulo ci si propone di analizzare delle strategie per sviluppare competenze relazionali vere e proprie che potranno essere utili agli operatori volontari. Contenuti: la soggettività delle emozioni, epopea o conoscenza, tu in rapporto all’altro: perdita di sé stessi e fusione con l’altro, coscienza, consapevolezza e contezza. La strategia relazionale dell’exotopia. Durata: 4 ore Modulo: H Ad integrazione del modulo sul lavoro in equipe, ci si soffermerà sulle dinamiche emotive all’interno di un gruppo di lavoro alla luce del paradigma timico. Contenuti: i legami emotivi di un gruppo, senso di appartenenza, coinvolgimento e messa in gioco della propria identità, analisi e gestione del conflitto come evento fisiologico, potere e carisma, uso di linguaggio non ostile, motivare e motivarsi, la fiducia nell’altro, casi di studio e Roleplaying, esercizi di analisi sulle emozioni. Durata: 3 ore

Formatore Temi Ore

Dott.ssa Cozzi Daria

Strategie per l’ascolto attivo 4 ore

Modulo: I L’ ascolto attivo è la capacità di porre attenzione alla comunicazione dell’altro senza formulare giudizi. È un atto intenzionale che impegna la nostra attenzione a cogliere quanto l’altro ci riferisce sia in modo esplicito che implicito, sia a livello verbale che non verbale. Promuovere la capacità di esprimere in modo corretto ed efficace le proprie emozioni e argomentazioni.

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Contenuti: Ascolto passivo e ascolto attivo, l’empatia nella comunicazione e feedback emotivo, esclusione del giudizio, comunicare la propria comprensione, l’importanza della comunicazione non verbale, collaborazione e sintonia, valorizzazione delle relazioni attraverso l’ascolto attivo, Roleplaying ed esempi di comunicazioni.

Formatore Temi Ore

Dott.ssa Cozzi Daria

Figli e genitori: rapporti familiari e comunicazione in periodi di cambiamento

5 ore

Modulo: L Non si può operare nel campo relazionale-emotivo dei giovani senza prendere in considerazione adeguatamente l’ambiente familiare. Ha un importanza molto forte nelle scelte e nei modi di essere del giovani. Agli operatori volontari sarà dunque proposto di soffermarsi su questo tema, analizzando in particolare il tipo di comunicazione ed i momenti salienti del percorso di crescita del figlio. Contenuti: Giovani in età evolutiva-adolescenziale, essere genitore di un figlio con disabilità o disagio, il ruolo di fratelli e sorelle, comunicazione efficace familiare e casi di studio, percorsi burocratici con le istituzioni “anche la famiglia diventa disabile” e adattamento, orientamento dei figli nel mondo degli “adulti”, distacco dolce e il dopo-di-noi, confronto con due famiglie i cui figli partecipano ai percorsi dell’associazione e discussione sulle schede di valutazione.

Formatore Temi Ore

Dott.ssa Gasperini Roberta

Il proprio corpo: consapevolezza e benessere 5 ore (complessive)

Modulo: M Il corpo molto spesso viene dimenticato nelle situazione di disabilità, di qualsiasi genere esse siano: si pensa ad “altro” e ci si dimentica di lui come se fosse un oggetto oramai sfiduciato. Una volta dimenticato questo oggetto è facile dimenticarsi come usarlo, ma soprattutto come sentirlo, come viverlo e come entrare in relazione con esso. In questo modulo si vuole analizzare parte della difficoltà descritta e descrivere strategie di “empowerment” fisico. Contenuti: Io e il mio corpo: aspettativa di sé ed immagine del sé, gli apparati sensoriali, corpo e disabilità, guardarsi oltre i punti deboli, trovare equilibrio e sfoderare punti di forza, crescere e migliorarsi, autostima e autodeterminazione, utilizzare al meglio le proprie energie, lo stress psicofisico, esercizi psico-corporei. Durata: 2 ore Modulo: N Il percorso, dopo aver incontrato il proprio corpo e ristabilito un legame, sarà ora finalizzato ad affinare la consapevolezza. La consapevolezza corporea è uno degli elementi portanti per ottenere benessere personale duraturo e prevenire problematiche in utti gli aspetti della vita. L’operatore volontario imparerà a sentire ed analizzare il proprio corpo. Contenuti: L’importanza della respirazione: educazione respiratoria ed esercizi, la postura del corpo, uso integrato degli apparati sensoriali, esercizio per la consapevolezza corporea, il rilassamento psico-fisico, concentrazione e meditazione.

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Durata: 3 ore

Formatore Temi Ore

Dott.ssa Zecchia Annamaria

La disabilità nella scuola di oggi 6 ore

Modulo: O La realizzazione di diverse delle attività di progetto prevedono il dialogo con un istituzione scolastica e i docenti. E’ fondamentale per gli operatori volontari avere un supporto nel comprendere la situazione all’interno degli istituti. Nella scuola di oggi è fondamentale il concetto di inclusione. Ma quale inclusione? In che direzione si sta procedendo? Si discuterà delle premesse e del significato di questo concetto per avere maggiore consapevolezza e chiarezza del punto di partenza, delle metodologie e degli obiettivi da porsi, anche nel quotidiano. Contenuti: piccola storia dell’integrazione scolastica: da dove si è partiti e come, accenno sulla legge 104/92, figura di riferimento: docente di sostegno, operatore di assistenza e addetto alla comunicazione, il piano di offerta formativo (POF) ed il piano educativo personalizzato (PEI): obiettivi, metodi e criteri, programmazione differenziata e conseguimento titolo di studio, linee guida del Miur, la diagnosi funzionale entra nella scuola, la scuola come comunità accogliente, il dopo-scuola e tempo libero, gestione dei rapporti con le famiglie e sviluppo della collaborazione. Durata: 6 ore

Formatore Temi Ore

Dott. Zanello Livio

La deistituzionalizzazione: storia di un percorso tortuoso

4 ore

Modulo: P A Trieste, di quarant’anni fa circa veniva chiuso il “manicomio”. La città è stata luogo dell’innovazione e del cambiamento: è qui, infatti, che si è realizzata una rivoluzione di portata internazionale, una battaglia per i diritti con pochi precedenti. Seppur non direttamente collegato al progetto, sembra opportuno ricordare e ripensare alla storia di quella lotta, dando uno sguardo al presente e al futuro della nostra società. Contenuti: storia della salute e del disagio mentale a Trieste, dall’istituzionalizzazione alla de-istituzionalizzazione, esperienze ed aneddoti personali del lavoro svolto con il gruppo di Franco Basaglia e della chiusura dell’ospedale psichiatrico di Trieste, da ospedale a parco: il parco di San Giovanni, situazione attuale dei servizi sul territorio e delle modalità operative.

Formatore Temi Ore

Dott. Andrea Morinelli Vincenzo Donadio

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in progetti di Servizio Civile

8 ore (complessive)

Modulo A: Poiché le sedi di svolgimento dei progetti di SC sono, come da disciplina dell’accreditamento, conformi alle norme per la tutela dei luoghi di lavoro, ed in esse si svolgono i progetti di SC, si reputa adatto e necessario partire con un modulo omogeneo per tutti gli operatori volontari sulla tutela e sicurezza dei luoghi di lavoro. DURATA: 6 ore

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Contenuti: Comprendere: cosa si intende per sicurezza sul lavoro e come si può agire e lavorare in sicurezza

- cos’é, - da cosa dipende, - come può essere garantita, - come si può lavorare in sicurezza

Conoscere: caratteristiche dei vari rischi presenti sul luogo di lavoro e le relative misure di prevenzione e protezione

- concetti di base (pericolo, rischio, sicurezza, possibili danni per le persone e misure di tutela valutazione dei rischi e gestione della sicurezza) - fattori di rischio - sostanze pericolose - dispositivi di protezione - segnaletica di sicurezza - riferimenti comportamentali - gestione delle emergenze

Normative: quadro della normativa in materia di sicurezza

- codice penale - codice civile - costituzione - statuto dei lavoratori - normativa costituzionale - D.L. n. 626/1994 - D.L. n. 81/2008 (ed testo unico) e successive aggiunte e modifiche

Il modulo, erogato attraverso una piattaforma FAD, sarà concluso da un test di verifica obbligatorio.

Modulo B: Nell’ambito delle attività svolte dagli operatori volontari di cui al precedente box 9.3, si approfondiranno le informazioni sui rischi specifici esistenti negli ambienti di frequentazione indicati al precedente box17, per i settori e le aree di intervento individuate al precedente punto 5. DURATA: 2 ore

Contenuti: Verranno trattati i seguenti temi relativi ai rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in SC nel settore Educazione e Promozione culturale, paesaggistica, ambientale, del turismo sostenibile e sociale e dello sport, con particolare riguardo all’area di intervento indicata al box 5

Fattori di rischio connessi ad attività di aggregazione ed animazione sociale e culturale verso minori, giovani, adulti, anziani, italiani e stranieri, con e senza disabilità

Fattori di rischio connessi ad attività di educazione, informazione, formazione, tutoraggio, valorizzazione di centri storici e culture locali

Fattori di rischio connessi ad attività sportive ludico-motorie pro inclusione, attività artistiche ed interculturali (teatro, musica, cinema, arti visive…) modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni

Focus sui contatti con le utenze e servizi alla persona Modalità di comportamento e prevenzione in tali situazioni

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Gestione delle situazioni di emergenza Sostanze pericolose ed uso di precauzioni e dei dispositivi di protezione Segnaletica di sicurezza e riferimenti comportamentali Normativa di riferimento

Inoltre, come indicato del Decreto 160/2013 (Linee Guida…), “in considerazione della necessità di potenziare e radicare nel sistema del servizio civile una solida cultura della salute e della sicurezza … e soprattutto, al fine di educarli affinché detta cultura si radichi in loro e diventi stile di vita”, con riferimento ai luoghi di realizzazione ed alle strumentazioni connesse alle attività di cui al box 9.3, si approfondiranno i contenuti relativi alle tipologie di rischio nei seguenti ambienti:

Per il servizio in sede Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi in cui gli operatori volontari si troveranno ad utilizzare le normali dotazioni (vedi in particolare box 26) presenti nelle sedi di progetto (rispondenti al DL 81 ed alla Circ. 23/09/2013), quali uffici, aule di formazione, strutture congressuali, operative, aperte e non al pubblico , per attività di front office, back office, segretariato sociale, operazioni con videoterminale, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 16

Per il servizio fuori sede urbano (outdoor) Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti urbani (piazze, giardini, aree attrezzate o preparate ad hoc) in cui gli operatori volontari si troveranno ad operare in occasioni di campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al progetto, utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 26) presenti e disponibili in queste situazioni (quali materiali promozionali, stand, sedie, tavoli e banchetti,…) materiali e dotazioni rispondenti a norme UE e al DL 81), per le attività indicate al box 9.3, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 16

Per il servizio fuori sede extraurbano (ambiente naturale e misto) Verranno approfonditi i contenuti relativi alle tipologie di rischio possibili nei luoghi aperti extraurbani (parchi, riserve naturali, aree da monitorare o valorizzare, mezzi quali Treno Verde, Carovana Antimafia, individuate ad hoc) in cui gli operatori volontari si troveranno ad operare in occasioni di eventi, incontri, campagne, promozione e sensibilizzazione su temi connessi al SCN e/o al progetto, utilizzando le dotazioni (vedi in particolare box 26) presenti e disponibili in queste situazioni (quali abbigliamento ed attrezzature ad hoc, tutte rispondenti a norme UE e al DL 81), per le attività indicate al box 9.3, oltre agli spostamenti da e per detti luoghi. Fatto salvo quanto indicato come possibilità al box 16.

Il modulo, erogato attraverso una piattaforma FAD, sarà seguito da un incontro di verifica con l’OLP del progetto.

42) Durata (*)

La durata complessiva della formazione specifica è di 78 ore di cui 8 ore da svolgersi attraverso FAD. La formazione specifica è parte integrante del progetto ed è conteggiata a tutti gli effetti ai fini del monte ore. La formazione specifica, relativamente a tutte le ore dichiarate nel progetto, sarà erogata agli operatori volontari in due tempi:

❏ Il primo 70% del totale, comprensive del modulo relativo a formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio del progetto.

❏ Il rimanente 30% del totale, in considerazione della necessità di armonizzare

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il piano formativo con le richieste e le esigenze che dovessero venire dai volontari anche a seguito delle previste fasi di monitoraggio durante il servizio, entro e non oltre il terz’ultimo mese del progetto.

ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE

43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto (*)

Roma, 27 Dicembre 2018

Il Responsabile Legale dell’Ente / Il Responsabile del Servizio Civile Nazionale dell’Ente /

Il Coordinatore Responsabile del Servizio Civile Universale dell’Ente Dott. Licio Palazzini