Lo studio per i bambini e i ragazzi DSA può essere molto duro e faticoso e per renderli autonomi la compensazione è la migliore soluzione. Il volume non si basa sugli strumenti compensativi, ma sulle competenze compensative, ovvero le abilità e le strategie personali che permettono ad ogni studente di superare le difficoltà legate alla letto-scrittura e rendono lo studio più semplice. Tra le risorse descritte in modo dettagliato, ci sono gli ausili informatici, soprattutto la sintesi vocale, ma non si tralascia nessuno strumento perché tutti possono essere più o meno utili. Per i dislessici è fondamentale “leggere con le orecchie”, per capire il dislessico preferisce ascoltare. Tra i tanti programmi che consentono la lettura dei testi in italiano con la sintesi vocale, gratuiti: – Balabolka, Clip Claxon, FacilitOffice e Jump! Acrobazie per imparare, sono solo alcuni. Per i libri di testo invece i file in formato PDF possono essere forniti solo da chi ha realizzato il documento, ossia, dalle case editrici. In Italia è in vigore una convenzione tra l’Associazione Italiana Dislessia e i più importanti editori di testi scolastici che prevede la fornitura alle famiglie dei file in PDF attraverso un unico centro nazionale di raccolta e distribuzione situato a Bologna, chiamato LibroAID.6 Gli autori descrivono e affrontano i vari software per compensare le difficoltà di lettura e scrittura, le mappe concettuali e altre strategie per favorire la memorizzazione e il metodo di studio. La mappa è secondo Gineprini e Guastavigna «una rappresentazione grafica di concetti espressi in forma sintetica (parole-concetto) all’interno di una forma geometrica (nodo) e collegati fra loro da linee (frecce) che esplicitano la relazione attraverso parole-legamento» Leggo anch’io: Competenze compensative, Flavio Fogarolo, Caterina Scapin lug 21, 2015 Leggo anch'io “La dislessia non è una porta murata, ma una porta chiusa a doppia mandata.Per aprirla bisogna trovare la chiave giustaFilippo Barbera,studente universitario dislessico” “Se qualcun altro legge per me, risparmio il 50% delle ore di studio e assimilo più informazioni di conseguenza ho cominciato a: – chiedere a mia madre di leggermi i libri di storia; – proporre a un mio compagno di scuola il patto: «Tu mi leggi ciò che c’è scritto sul libro di tecnologia e io ti spiego che cosa significa». In mancanza di tali supporti mi sono rivolto a un’efficace ancora di salvataggio: LA PRIMA PERSONA CHE TROVI. È celebre la frase che ho pronunciato l’ultima volta sull’autobus: «Scusi signora, ho dimenticato a casa gli occhiali, mi saprebbe dire cosa dire cosa c’è scritto da pagina 26 a pagina 45?». (Cutrera, 2008, p. 121)”