Ruolo del Ruolo del Brain Derived Neurotrophic Factor Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) nella Depressione Maggiore (BDNF) nella Depressione Maggiore Università degli Studi di Pisa Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e Biotecnologie Dr. Antonello Veltri Dr. Armando Piccinni
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Ruolo del Brain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) nella Depressione Maggiore Università degli Studi di Pisa Dipartimento di Psichiatria, Neurobiologia,
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Ruolo del Ruolo del Brain Derived Neurotrophic FactorBrain Derived Neurotrophic Factor (BDNF) nella Depressione Maggiore(BDNF) nella Depressione Maggiore
Università degli Studi di PisaDipartimento di Psichiatria, Neurobiologia, Farmacologia e Biotecnologie
Polipeptide costituito da 2 catene di 119 aminoacidi con massa molecolare totale di 29684 Da; gene mappato in 13p
Appartiene alla famiglia delle neurotrofine (NTs), insieme a NGF (Nerve Growth Factor), NT-3, NT-4/5
Dosabile nel circolo ematico: i livelli sierici sono circa 10 volte superiori a quelli plasmatici. Tale dato sembra legato al rilascio del BDNF dai depositi piastrinici durante il processo di attivazione
Le piastrine internalizzano il BDNF dal plasma con meccanismo non noto (Fujimura e coll., 2002). Sorgenti putative sono: endotelio, cellule muscolari lisce, macrofagi e linfociti attivati
Si ritiene che la quota plasmatica di BDNF rifletta in parte la secrezione centrale. Uno studio di Karege e coll. (2002) ha evidenziato una correlazione tra le variazioni centrali e periferiche di BDNF durante la crescita dei roditori
infusione intracerebrale di BDNF in modelli comportamentali animali di depressione (Siuciack e coll., 1997; Shirayama e coll., 2002; Hoshaw e coll, 2005)
somministrazione di molecole antidepressive, elettroconvulsione (Tardito e coll., 2006; Nibuya e coll., 1995)
Studi sull’uomo:
studi post-mortem (Chen e coll., 2001; Dwivedi e coll., 2003; Karege e coll., 2005)
studi su pazienti depressi: livelli sierici (Karege e coll., 2002) e plasmatici (Karege e coll., 2005; Lee e coll., 2006) di BDNF
effetto di antidepressivi e di TEC sui livelli periferici di BDNF in pazienti depressi (Shimizu e coll., 2003; Aydemir e coll., 2004; Piccinni e coll., 2008, 2009; Bocchio-Chiavetto e coll., 2006; Marano e coll., 2007; Okamoto e coll., 2008)
Pazienti
Controlli
PROSPETTIVEPROSPETTIVE
Il valore plasmatico del BDNF può essere considerato un biomarker potenzialmente utile nello studio eziopatogenetico e nella valutazione clinica della patologia depressiva
Le conferme sperimentali dell’ipotesi neurotrofica dei disturbi dell’umore, di cui il nostro studio è un esempio, aprono strade per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche al fine di ottenere remissioni complete e prevenire le ricadute
I pazienti refrattari ai trattamenti convenzionali (10% di tutti i pazienti depressi) potrebbero trarre notevoli benefici da nuovi farmaci con targets intracellulari, capaci di superare eventuali anomalie della cascata trasduzionale che dalle monoamine porta alla sintesi di neurotrofine