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Rovigo 0425-1904870 AFFRETTATI Promozione inverno 2015 di pneumatici termici e 4 stagioni valida fino al 29/2/2016 Alcuni esempi: 165/70 R14 € 50.00 cad 165/70 R14 € 52.50 cad 205/55 R16 € 62.50 cad 205/55 R16 € 65.00 cad 225/45 R17 € 70.00 cad 225/45 R17 € 72.50 cad Pneumatici termici Pneumatici 4 stagioni Bollette Enel fuori controllo: e io pago! Servizi pag. 8 Incontro a Roma dopo le ispezioni sul caso dirigenti Comune pag. 10 pagg. 4-5 I dati del Questore: furti diminuiti nel 2015 Nonostante la percezione di insicurezza i controlli intensificati e le Volanti hanno sortito effetti importanti I l 2015 non è stato quell’anno nero a causa della criminalità che molti pensavano. Tutt’altro, almeno secondo i dati. I reati sono calati del 14,4%, i furti del 14,3%, le rapine del 20%. Sono questi i dati forti presentati dal questore Rosario Eugenio Russo nella mattinata di venerdì 15 gennaio. Dati attesi con pazienza, dal numero uno della polizia in Polesine, che ha aspettato di avere sotto mano la visione d’insieme del 2015 prima di divulgarli. Anche per rispondere a una diffusa sensazione di insicurezza che si era manifestata tra la popolazione in occasione di furti in abitazione o in negozio. “Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto bene”. Il questore Rosario Eugenio Russo presenta i dati relativi all’andamento dei reati nel 2015. Parlano di un calo netto rispetto al 2014. Furti compresi. E a questo punto è doverosa una precisazione, alla luce della sensazione di insicurezza avvertita dalla popolazione nel corso di alcuni raid dei ladri, soprattutto in abitazione, ma anche in negozio. IL NUOVO CARCERE È PIENO DI PROBLEMI Polemica sulla situazione del nuovo carcere, costruito in Tangenziale Est e al momento mai aperto, anche se dovrebbe entrare in funzone tra poche settimane. pag. 12 SOSTA A PAGAMENTO ANCHE SUL CORSO Dopo l’addio ai cubi che si trovavano lungo corso del Popolo, l’amministrazione Bergamin apporta un’altra modifica – destinata a scatenare polemiche – sull’assetto della sosta lungo la strada principale di Rovigo. pag. 9 a pag. 35 alle pagg. 37-40 Le nostre rubriche Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.11 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Gennaio 2016 19-26 Il nuovo speciale alle pagg. cuola S continua a pag. 8 Editoriale A rrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci. di Nicola Stievano* *[email protected] Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura CULTURA, TREVISO CELEBRA STAR WARS DIFESA DEL SUOLO: INAUGURATE LE PARATIE DI CALDOGNO MERCATO IMMOBILIARE: SEGNALI DI RIPRESA VENETO IN PRIMO PIANO da pagg. 16-17 pag. 27 pag. 30 a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende! cambia look! NOVITÀ: da Febbraio
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Rovigo genn2016 n11

Jul 25, 2016

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Rovigo genn2016 n11
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Rovigo 0425-1904870

AFFRETTAT I

Promozione inverno 2015 di pneumatici termici e 4 stagioni valida � no al 29/2/2016Alcuni esempi:

165/70 R14 € 50.00 cad 165/70 R14 € 52.50 cad205/55 R16 € 62.50 cad 205/55 R16 € 65.00 cad225/45 R17 € 70.00 cad 225/45 R17 € 72.50 cad

Pneumatici termici Pneumatici 4 stagioni

Bollette Enel fuori controllo: e io pago!

Servizi

pag. 8

Incontro a Roma dopo le ispezioni sul caso dirigenti

Comune

pag. 10

pagg. 4-5

I dati del Questore: furti diminuiti nel 2015Nonostante la percezione di insicurezza i controlli intensificati e le Volanti hanno sortito effetti importanti

Il 2015 non è stato quell’anno nero a causa della criminalità che molti pensavano. Tutt’altro, almeno secondo i

dati. I reati sono calati del 14,4%, i furti del 14,3%, le rapine del 20%. Sono questi i dati forti presentati dal questore Rosario Eugenio Russo nella mattinata di venerdì 15 gennaio.

Dati attesi con pazienza, dal numero

uno della polizia in Polesine, che ha aspettato di avere sotto mano la visione d’insieme del 2015 prima di divulgarli. Anche per rispondere a una diffusa sensazione di insicurezza che si era manifestata tra la popolazione in occasione di furti in abitazione o in negozio.

“Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto bene”. Il questore Rosario Eugenio

Russo presenta i dati relativi all’andamento dei reati nel 2015. Parlano di un calo netto rispetto al 2014. Furti compresi. E a questo punto è doverosa una precisazione, alla luce della sensazione di insicurezza avvertita dalla popolazione nel corso di alcuni raid dei ladri, soprattutto in abitazione, ma anche in negozio.

Il nuovo carcere è pIeno dI problemI

Polemica sulla situazione del nuovo carcere, costruito in Tangenziale Est e al

momento mai aperto, anche se dovrebbe entrare in funzone tra poche settimane.

pag. 12

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Dopo l’addio ai cubi che si trovavano lungo corso del Popolo, l’amministrazione Bergamin

apporta un’altra modifica – destinata a scatenare polemiche – sull’assetto della sosta

lungo la strada principale di Rovigo.pag. 9

a pag. 35

alle pagg. 37-40

Le nostre rubriche

Periodico d’informazione locale. Anno XXIII n.11 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD gennaio 2016

19-26Il nuovo speciale alle pagg.

cuolaS

continua a pag. 8

Editoriale

Arrivati quasi al giro di boa di questo strano inverno senza pioggia, senza neve, senza gelo eccessivo, viene spontaneo chiedersi se e quanto dobbiamo preoccuparci.

di Nicola Stievano*

continua a pag. 8

xx

di germana urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

cultura, trevISo celebra Star WarS

dIfeSa del Suolo: Inaugurate le paratIe dI caldogno

mercato ImmobIlIare: SegnalI dI rIpreSa

veneto In prImo pIano

da pagg. 16-17

pag. 27

pag. 30

a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si estende!

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NOVITÀ:da Febbraio

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Page 5: Rovigo genn2016 n11

La permanenza eccessiva di giovani e giovanissimi davanti a pc, smartphone e consolle digitali potrebbe avere conseguenze sullo sviluppo e sul sano funzionamento del corpo, intervenendo

negativamente su vista, postura, obesità, ma anche sulla sfera cognitiva e comportamentale.

A dirolo sono delle nutrite equipe di medici specializzati che per contrastare questo fenomeno, hanno dato vita al ‘Centro Pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da web’, il nuovo polo multidisciplinare dedicato alla presa in carico di bambini e adolescenti con dipendenza patologica da web, psicopatologie legate al cyberbullismo o che presentino i sintomi della sindrome da ritiro sociale. Il progetto, nato dalla collaborazione tra il Policlinico Gemelli e la Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica, nasce a Roma e presento tra gli altri, da Federico Tonioni, Istituto di Psichiatria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile dell’Area delle Dipendenze da Sostanze e delle Dipendenze Comportamentali della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli; Pietro Ferrara, Istituto di Clinica pediatrica della Cattolica e referente

nazionale per maltrattamento e abusi della Società italiana di Pediatria; Eugenio Mercuri, direttore dell’Istituto di Psichiatria e direttore dell’Uoc di Neuropsichiatria infantile del Gemelli.

“Il Centro - ha spiegato Tonioni - prenderà incarico un numero crescente di patologie legate alla grande diffusione di internet e delle applicazioni digitali. Per i bambini e gli adolescenti, infatti, un uso disfunzionale del tempo passato online può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale correlate a nuovi fenomeni dissociativi, portando così alla dipendenza patologica e a segnali crescenti di ritiro sociale”.

“La pediatria sta cambiando radicalmente - ha detto il professor Ferrara - e deve sempre più occuparsi di problematiche una volta sconosciute, ma che sempre più hanno risvolti sociali e comportamentali. In particolare, la volontaria reclusione di bambini e adolescenti di oggi che, come avverte l’Accademia Americana di Pediatria, trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a tv, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate”.

Genitori: attenti a Pc e smartphone, possono nuocere alla salute dei fi gliDisturbi dell’apprendimento, trasformazioni neurocognitive ma anche calo della vista e problemi posturali crescono in bambinie e adolescenti di pari passo all’uso di internet

3news da laPiazzaweb

Lo scorso mese ha spopolato sul nostro sito la notizia Monselice, casting per il nuovo fi lm di bellucco; a seguire busa di vigonza avrà la sua stazione!

Molto condivisa anche bottrighe, l’ex zuccherifi cio diventerà un campo di calcio

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

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L’edizione più letta è stat quella di Cavarzere, seguita da bassa padovana, Conselve e Adriaseguici su www.lapiazzaweb.it

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Su Issuu, invece, conquista il primo posto rovigo seguita da Cavarzere, Piovese Sport e Padova nordseguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Cambiano le regole del risparmio bancario. Le banche italiane possono fallire come tutte le altre banche del mondo. Occorre informarsi in merito, meglio da chi non ha interessi in ballo, perchè alcuni prodotti di investimento non sono più come prima: sicuri! Che fare? seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Infuria il dibattito in parlamento ma anche nelle case di tutti noi. E’ giusto che il fi glio di una persona gay venga adottato dal compagno/a?Molti pensano di no credendo che questo apra la porta anche in italia all’affi tto degli uteri. Altri credono sia il modo migliore per tutelare quel miore in caso di morete del genitore biologico. Presepe a scuola: lo facciamo o no? seguici su www.

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IL SONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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I lettori social hanno seguito la storia: Continuano le ricerche di Simone, il giovane scomparso da Cavarzere;

Poi: Spinea, espulsi albanesi tornano in italia per rubare auto di lusso, due arresti; Martellago, nuovo impulso all’imprenditoria, il Comune stanzia 55mila euro per nuove impreseseguici su www.facebook.

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4 Argomento del mese

uffIcIo ImmIgrazIone della queStura

Stranieri in calo

Per la prima volta dopo anni il saldo dell’immigrazione è negativo. Un dato che definire storico sarebbe forse poco. Dopo anni col segno “+” è arrivata l’inversione di tendenza. Nel 2015 sono stati più gli stranieri che hanno lasciato il Polesine di quelli che sono arrivati. Una

diminuzione netta, del 5,7%. Secondo gli esperti la ragione va ricercata nella crisi perdurante e nelle scarse opportunità di lavoro presenti nella nostra provincia, ma anche nel nostro paese. A fine 2014 risultavano 12.889 gli stranieri presenti in Polesine. Senza contare i minori di 14 anni, dal momento che in questo caso fa testo il titolo di soggiorno del genitore e quindi l’ufficio Immigrazione della questura non è in possesso del dato relativo anche ai figli. A fine 2015 erano molti di meno. 12.150, con un decremento del 5,7%, decisamente significativo a livello statistico. E’ un dato storico: per il primo anno il saldo demografico relativo all’immigrazione in Polesine è negativo. Prima d’oggi non era mai accaduto. La spiegazione più ovvia, secondo gli esperti, è che l’onda lunga della crisi abbia picchiato duro anche nella nostra provincia, così come a livello nazionale. Tanto il Polesine quanto - più in generale - l’Italia non sono più il paese di Bengodi e di conseguenza molti stranieri preferiscono rivolgere la propria attenzione e i propri sogni altrove. Tornando alla situazione dell’immigrazione in provincia, come al solito l’ufficio Immigrazione della questura ha realizzato una fotografia precisa delle presenze nel territorio di competenza. Le espulsioni confermano come gli arrivi siano in calo, dal momento che tra 2014 e 2015 sono diminuite del 40%, passando da 115 a 68. Sono invece sensibilmente aumentati i rifugiati richiedenti asilo politico, con l’ultimo dato che parla di 354 persone ospitate in nove strutture che hanno siglato un accordo con la Prefettura. M.C.

Il 2015 non è stato quell’anno nero a causa della criminalità che molti pensavano. Tutt’altro, almeno secondo i dati. I reati sono calati del 14,4%, i furti del 14,3%, le rapine del

20%. Sono questi i dati forti presentati dal questore Rosario Eugenio Russo nella mattinata di venerdì 15 gennaio.

Dati attesi con pazienza, dal numero uno della polizia in Polesine, che ha aspettato di avere sotto mano la visione d’insieme del 2015 prima di divulgarli. Anche per rispondere a una diffusa sensazione di insicurezza che si era manifestata tra la popolazione in occasione di furti in abitazione o in negozio.

“Sono molto soddisfatto, abbiamo fatto bene”. Il questore Rosario Eugenio Russo presenta i dati relativi all’andamento dei reati nel 2015. Parlano di un calo netto rispetto al 2014. Furti compresi. E a questo punto è doverosa una precisazione, alla luce della sensazione di insicurezza avvertita dalla popolazione nel corso di alcuni raid dei ladri, soprattutto in abitazione, ma anche in negozio.

E’ uno stato d’animo comprensibile e giustificato, quando si vede la propria casa o la propria attività violata

dai malviventi. Ma se si allarga la prospettiva, i dati statistici non possono mentire.

I reati in generale sono diminuiti del 14,4%: sono passati dai 9035 del 2014 ai 7733 del 2015. Aumentato invece il numero degli arresti e delle denunce, con un passaggio da 823 a 983, che corrisponde al 19,4%. I furti - vero e proprio spauracchio, non a torto, dei polesani - sono diminuiti del 14,3% scendendo a 4288 dai 5005 che erano stati nel 2014. Entrando nel dettaglio delle varie tipologie di furti, scippi e furti con destrezza sono stati 278 a fronte di 325 (-14.5%), i furti in abitazione sono passati da 1214 a 1079 (-11,1%), quelli nei negozi da 370 a 326 (-11,9%), quelli su auto in sosta da 641 a 506 (-21,1%), quelli di auto o di altri veicoli da 119 a 107. Analogamente in diminuzione le truffe, passate da 485 a 457, le rapine da 40 a 32 (-20%), le rapine in abitazione da 15 a 6 (-60%).

Molto attiva anche la Divisione di polizia amministrativa, guidata dal primo dirigente Fiorenza Maffei. Sono state 32 le istruttorie per atti persecutori avviate, 42 quelle per violenza domestica, che si sono tradotte rispettivamente in 1 e 8

provvedimenti ammonimento. I fogli di via obbligatori sono stati 70 e valgono anche come divieto di ritorno, mentre gli avvisi orali sono stati 223 e in 50 casi hanno portato a successivi provvedimenti nei confronti del destinatario.

Imponente l’attività di contrasto allo spaccio, con in prima linea gli uomini della squadra mobile guidati dal vicequestore aggiunto Bruno Zito.

I numeri relativi ai quantitativi dello stupefacente sequestrato sono balzati alle stelle, con incrementi impressionanti. Basti pensare che i chilogrammi di hashish sui quali hanno messo le mani gli inquirenti sono stati 82 a fronte dei 12 dell’anno precedente, quelli di marijuana 3,5 a fronte di 3 etti, quelli di cocaina 1,45 a fronte di zero. Inoltre, sono state sequestrate 78 piante di marijuana.

Infine, aumentati tantissimo i controlli delle Volanti guidate dal commissario capo Michele Fioretto e passati da 7187 a 10600, con un aumento del 45%. Il numero minimo di volanti messo in campo è di due, quando possibile si arriva a tre, secondo le direttive impartite dal questore.

di Martina Celegato

Aumentato il numero

degli arresti e delle denunce di oltre il 19%

Aumentati del 45% i controlli

delle volanti sul territorio

provinciale

SicurezzaNonostante la percezione

di insicurezza i controlli intensificati e le Volanti hanno

sortito effetti importanti. Secondo i dati forniti

dal questore i reati sono calati del 14,4%,

i furti del 14,3%, le rapine del 20%

Clamoroso: furti e reati in genere in netto calo

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OTTICA LE LENTI Centro Commerciale Abano Terme, Rovigo, Piove di Sacco, Selvazzano Dentro

5Argomento del mese

La polizia aiuta pure i camionisti in difficoltàViabilità a Rovigo Il capoluogo è un crocevia importante

Anche la viabilità del centro di Rovigo è un punto caldo per la sicurezza e gli operatori della sicurezza. Questa volta ci ha pensato la polizia, accorsa sul posto con una Volante, a fare in modo che nessuno si facesse male. Ma il traffico era rimasto effettivamente bloccato, causa un tir che si era incastrato tra largo Luccotti Fabbron e viale Trieste, non riuscendo a compiere

una svolta alla propria destra su viale Trieste non tanto agevole per un’auto, figurarsi per un “convoglio” lungo una decina di metri.E’ accaduto nella mattinata di giovedì 14 gennaio. Una ulteriore conferma della sensatezza delle proteste dei residenti in

viale Trieste che da anni lamentano traffico intenso e inadeguato per la zona. Purtroppo a Rovigo vige ancora la mentalità tipica di chi pensa che nel 2015 sia pensabile arrivare sotto la statua di Vittorio Emanuele II in auto. O magari in camion. E questi sono i risultati.

La situazione di giovedì mattina non è stata bella. Il traffico è rimasto bloccato e tutto è stato risolto solo grazie al pronto intervento del personale della questura e alla perizia del camionista che, trovatosi in un brutto frangente, ha dimostrato sangue freddo e capacità al volante che non sono da tutti.

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere. L’ultimo era avvenuto a settembre, quando una corriera di turisti esteri era rimasta bloccata in via Verdi: l’aveva imboccata, per accorgersi poi che entrambe le svolte al termine della strada erano troppo strette. In quel caso ci aveva pensato sempre la polizia, assieme alla polizia locale.

Il problema è semplice: in tutte le città determinate strade sono vietate al traffico pesante o comunque si fa in modo che questo non possa imboccare vie che sono vere e proprie trappole. A Rovigo no. E questi sono i risultati.

Prevenzione

Il bilancio della polizia stradaleGuerra aperta ai telefoniniGuerra aperta a chi guida facendo altro. Sono dati che danno conto di un grande

lavoro di prevenzione, quelli presentati dal comandante della polizia stradale in Polesine Antonio Maria Addis. Nel 2015 è stata prestata particolare attenzione

al contrasto di alcuni comportamenti avvertiti come pericolosi per la guida. Distrazioni come l’uso del cellulare o il mancato uso delle cinture

Le multe per chi usa il cellulare senza auricolare mentre è alla guida sono aumentate del 96%. Quelle per il mancato uso delle cinture del 115%. Nel 2015 sono state rispettivamente 173 e 466, per importi sul centinaio di euro l’una e la perdita di punti della patente. Il tutto rientra in un quadro di incremento dell’attività della polizia stradale sul fronte dei controlli, come documentato dal numero dei verbali, che sono passati da 9697 a 13670, con un aumento complessivo del 41%.

Sul fronte della guida in stato di ebbrezza, invece, la prevenzione e le campagne informative paiono funzionare alla grande, se si pensa che a fronte delle 124 positività (con denuncia penale) scattate nel 2014, nell’anno da poco concluso se ne sono verificate unicamente 93, con un decremento del 25%. Sostanzialmente stabili, a quota 377, le multe per mancanza di revisione, così come quelle per mancanza dell’assicurazione, a quota 89. In questo 2016 si prevede invece un incremento marcato, dal momento che entrerà in funzione il dispositivo che consente di associare immediatamente alla targa la presenza o meno di una polizza in corso di validità.

Per quanto riguarda i punti complessivi della patente che i polesani sono stati giocoforza costretti a salutare, il saldo è pesante e va di pari passo con il forte aumento dei verbali staccati.

“Non si tratta di accanimento - ha spiegato il comandante Addis - ma piuttosto della volontà di aumentare i controlli in favore della sicurezza”. In tutto comunque nei 12 mesi del 2015 se ne sono andati in tutto 9172 punti, contro i 7.199 dell’anno precedente. Un aumento marcato, a testimonianza del quotidiano impegno della stradale. La sua attività, del resto, è aumentata in maniera quasi esponenziale a causa dell’apertura dell’autostrada Valdastico Sud. In questo modo il distaccamento di Badia Polesine della stradale, guidato dall’ispettore capo Alberto Cappellini, ha acquisito una grande centralità ed è stato potenziato.

Un ruolo centrale testimoniato dagli importanti successi conseguiti per esempio intercettando in varie occasioni ladri di rame, ma anche mettendo a segno interventi più particolari, come il controllo terminato con nientemeno che il sequestro dell’auto dell’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan.

Clamoroso: furti e reati in genere in netto calo

Le multe per chi usa il cellulare alla guida aumentate di oltre il 90%

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Relazioni sindacali ai minimi storici in provincia tra il presidente Marco Trombini e le Rsu, vale a dire le Rappresentanze sindacal unitarie. Una vera e

propria rottura arrivata nel corso della assemblea dei dipendenti, nel corso della quale è apparso ormai chiaro che non ci sono più spazi di trattativa tra rappresentanti dei lavoratori e amministrazione provinciale.Che sarebbe stata una assemblea “calda” si sapeva. Ma che si arrivasse a vedere i lavoratori chiedere ai sindacalisti di mandare le carte alla Corte dei conti, piuttosto che limitarsi a stato di agitazione e sciopero, quello era meno preventivabile. E’ successo, invece, nella mattinata di martedì 12 gennaio, nel corso dell’assemblea dei lavoratori con le proprie Rappresentanze sindacali unitarie nella sala consiliare di Palazzo Celio. Non è piaciuta per nulla la lettera spedita ai lavoratori dal presidente della Provincia Marco Trombini. Una comunicazione nella quale il numero uno di Palazzo Celio giustificava la propria scelta di confermare la posizione del direttore generale dell’ente, così come di aumentare da 12 a 16 il numero di dipendenti con posizione organizzativa,

ossia quasi equiparati a dirigenti. Tutte decisioni prese con una serie di atti pubblicati

il 30 dicembre scorso. La reazione del sindacati era stata immediata e dura, con le Rsu che avevano inviato una nota nella quale si elencavano punto per punto le mancate occasioni di risparmio e le ripercussioni negative che queste avrebbero avuto sui dipendenti. In particolare alle Rsu e ai lavoratori non sono piaciuti due punti della lettera del presidente: il fatto che un suo minore

impegno, causa lavoro, nel 2016 sia il motivo che ha portato alla conferma del direttore generale. Poi, la decisione di aumentare le posizioni organizzative nonostante la diminuzione del numero di dipendenti. Così

l’assemblea dei lavoratori ha dato mandato alle Rsu di non firmare il contratto decentrato siglato quindi a questo punto in modo unilaterale dall’amministrazione. Si valuteranno stato di agitazione e sciopero, ma anche l’invio delle Carte alla corte dei conti. E’ guerra. Contro chi, nonostante riforme e tagli, ha sempre garantiti i propri benefit.

Sempre nel corso della medesima riunione è anche

stato dato mandato ai rappresentanti dei lavoratori di informare della situazione il Prefetto, affnché prenda contezza della gravità della situazione e valuti possibili interventi.

E’ emerso anche il disagio di tanti lavoratori che da quando è stata messa in atto la riforma delle Provincie vengono spesso spostati da un ufficio all’altro e da

mansioni ad altre, ad avviso dei diretti interessati e delle rappresentanze sindacali senza un piano organico.

Problematiche che sono comuni anche ad altre amministrazioni provinciali ma che in Polesine si innestano anche sul confronto acceso dall’aumento delle posizioni organizzative a scapito della produttività dei dipendenti.

di Elisa Dall’Aglio

L’assemblea dà mandato alle rappresentanze sindacali di non siglare l’accordo. Si va allo scontro

Provincia di Rovigo In 226 non hanno firmato il contratto

Rottura tra vertici e lavoratori

Palazzo Celio

E’ stata una lettera del presidente della Provincia Marco Trombini, secondo i sindacati, a innescare lo scontro. Ha

annunciato che non risponderà più alle polemiche dei sindacati delle Rsu sulla stampa, ritenendo “che ciò non faccia il bene dell’ente”. Ma al contempo ha voluto replicare con una lettera ai sindacati e ai “suoi” dipendenti alla dura nota delle Rsu stesse che avevano accusato il presidente della Provincia Marco Trombini di avere perso importanti occasioni di risparmio. In particolare, per quanto concerne la conferma della figura e del ruolo del direttore generale, ma anche per l’aumento delle posizioni organizzative a Palazzo Celio.

Si tratta, nel caso di queste ultime, di ruoli attribuiti a determinati dipendenti che vengono investiti di responsabiltà aggiuntive e che per questo ottengono anche un trattamento economico “migliorativo” rispetto a quello dei lavoratori “comuni”. Figure che in sostanza vengono a porsi solo un gradino sotto i dirigenti veri e propri. Da tempo i sindacati si attendevano, coerentemente con la riforma dell’ente, una riduzione di queste posizioni organizzative, che risultano invece aumentate di numero.

A questo proposito il presidente spiega come non si sia potuto mettere mano alla riorganizzazione dell’ente sino a quando, a ottobre scorso, non è stata emanata la legge sul riordino delle competenze delle Province, tra l’altro ancora in fase di applicazione.

Inoltre Trombini spiega come, per l’anno in corso, la sua presenza a Palazzo Celio sia destinata a diminuire, per impegni di lavoro, così che questo ha reso necessaria la conferma del direttore generale. In maniera simile, la riduzione del personale della Provincia appare destinata a portare a un aumento dei carichi di lavoro e responsabilità per le posizioni organizzative, una cui riduzione di numero non sarebbe quindi pensabile. Ma non erano state drasticamente tagliate le competenze delle Province? Ci si chiede.

Insomma: meno dipendenti ma più posizioni organizzative e indennità. Resta ora da vedere come i lavoratori accoglieranno questa risposta. Proprio per la mattinata di martedì 12 gennaio è stata organizzata una assemblea a Palazzo Celio per parlare di questa e di altre questioni.

ECCo lA lEttErA ChE li hA fAtti ArrAbbiArE

El. D’A.

Il Presidente ha deciso di aumentare i quasi dirigenti invece di risparmiare

Il presidente Marco Trombini

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8 Rovigo

Somme enormi che il Comune di Rovigo è costretto a pagare a Enel per banali errori nel coordinare i passaggi contrattuali tra un fornitore

di energia elettrica e l’altro. Ogni volta infatti che la continuità tra un fornitore e l’altro non viene garantita, si entra nel regime provvisorio di salvaguardia al quale Enel applica una pesante sovratariffazione. Enel, infatti, è in pratica il “fornitore di default” che subentra per garantire continuità in caso di mancanza di un contratto valido. A prezzi, però, che possono arrivare anche al doppio del normale. Ora, sulla questione, interviene anche Silvia Menon.”Mentre il sindaco dorme, gli assessori lo guardano e i dirigenti se la prendono comoda, i cittadini pagano. Il conto dell’energia elettrica di luglio e agosto è più salato. Perché siamo entrati in regime di salvaguardia per gli immobili comunali e gli usi diversi dai lampioni. Abbiamo approvato la spesa di 120mila euro per luglio e agosto 2015, che è solo una stima. Per avere i conti ho preparato un’interrogazione a risposta scritta”.

Arriva l’impegno di Silvia Menon, capogruppo in consiglio comunale dell’omonima lista, per gettare piena chiarezza su un episodio che al cittadino può apparire - non a torto – sconcertante. “Il servizio di salvaguardia - spiega Menon - è stato istituito al fine di evitare che un cliente del mercato libero (non domestico) rimasto senza contratto di fornitura rimanga senza energia elettrica, da questa tutela la denominazione di ‘salvaguardia’. Purtroppo questa tutela ha un prezzo che, in alcuni casi, determina il raddoppio dei costi energetici. Nel corso degli ultimi anni il mercato di salvaguardia è diventato il mercato dei clienti morosi con la conseguenza che il prezzo è cresciuto esponenzialmente raggiungendo livelli inaccettabili”.

“Per quanto riguarda - prosegue la ricostruzione - gli immobili comunali e gli ‘altri usi’ il Comune era in convenzione con Consip (che si serviva di fornitura Edison) fino a al 30 giugno 2015. Il nuovo contratto

di convenzione Consip è stato firmato evidentemente in ritardo, è partito l’1 settembre 2015 e durerà un anno, fino al 31 agosto prossimo. Cosa succede nei mesi in cui il Comune è scoperto?

Si entra in regime di salvaguardia e si paga minimo il 30% in più. Perché senza energia non si resta. Ma chi si sbaglia, chi è distratto e ritarda nelle determine, paga di più.

Non sono il sindaco o la giunta a pagare di più, a pagare di più sono i cittadini. Se nessuno pensa a trasferire questi siti dalla salvaguardia al mercato

libero continueremo a pagare quasi il doppio”. Da qui le domande alle quali Menon domanda risposta. “Di quanto è la reale fattura di Enel per il periodo della salvaguardia? - si chiede - Quanto avremmo risparmiato in regime normale? Sono numeri che voglio vedere. E poi mi chiedo: allo stato attuale vi sono ancora dei punti in salvaguardia? Perché il sindaco Bergamin si mette dalla parte del popolo quando è ora di urlare ma se ne frega altamente di farlo risparmiare. Si tratta di soldi pagati dai cittadini che non vanno sprecati”.

di Elisa Dall’Aglio

Servizi L’attacco e l’interrogazione di Silvia Menon

Bollette da incubo, accuse al Comune

Sotto Silvia Menon

Vuoti nei passaggi da un fornitore all’altro, subentra la tariffa di emergenza di Enel, pesantissma

Restano bloccati i prezzi dell’avqua. Poteva applicare una tariffa in base all’applicazione del moltiplicatore tariffario 2016, ma il consiglio di bacino Polesine

ha mantenuto inalterati i costi del servizio idrico integrato sino al 30 aprile data entro la quale dovranno essere stabiliti i nuovi costi. La decisione è stata presa nei giorni scorsi dopo che, con una delibera del 28 dicembre 2015, l’Aeegsi (Autorità per l’energia elettrica, il gas ed il servizio idrico), ha definito i nuovi criteri per la determinazione

della tariffa del servizio idrico integrato per il quadriennio 2016 – 2019. Il testo elaborato dall’autorità prevede che dal 1° gennaio 2016 i gestori del servizio, per la provincia di Rovigo Polesine Acque Spa, possano applicare fino alla determinazione della nuova tariffa da parte del consiglio di bacino che dovrà avvenire entro il 30 aprile, quella massima risultante in base all’applicazione del moltiplicatore tariffario 2016.

Secondo i prospetti tariffari, dal 2015 al 2016

si andrebbe a delineare un incremento massimo dello 0,1%, passando il moltiplicatore tariffario dal 1,187% del 2015 al 1,188% del 2016, “determinandosi più che un beneficio per l’equilibrio finanziario del Gestore, addirittura un ingiustificato aumento di costi, derivante dalla necessità di revisionare gli attuali sistemi di fatturazione” spiega Franco Natale Pigaiani, presidente del consiglio di amministrazione. Il comitato istituzionale del consiglio di bacino ha pertanto deliberato di non dar

corso all’applicazione dell’incremento tariffario, stante la sua esiguità e la sua incidenza sull’economia della società di gestione.

ServIzI Non scatta il rincaro, almeno per oraper l’acqua buone notIzIe: neSSun aumento

El. D’A.

segue da pag. 1Il fatto che dallo scorso novembre non ci siano state precipitazioni

signifi cative, escluso qualche giorno, sicuramente è un segnale di una certa anomalia che avrà le sue conseguenze nei prossimi mesi. Fino alla fi ne di gennaio le montagne del Veneto sono rimaste pressoché sgombre da neve ed è proprio in quota che si fa sentire da settimane l’effetto della siccità. Il fatto che manchino delle scorte signifi cative d’acqua pone una serie ipoteca sull’intero anno che abbiamo davanti. In pianura i primi a preoccuparsi sono gli agricoltori anche se questo è un problema che prima o poi coinvolgerà tutti. Non è escluso che da qui alla primavera inoltrata possano comunque transitare importanti perturbazioni che permettano di recuperare il saldo negativo di questi mesi. Anche in questo caso però c’è una certa apprensione perché l’abbondanza di precipitazioni primaverili non fa che aumentare il rischio idraulico in tutta la nostra regione. Se la siccità è un proble-ma non lo è di meno anche l’eventualità di forti piogge, se non veri e propri fortunali o, come va tanto di moda adesso, di famigerate “bombe d’acqua”. Ormai stiamo vivendo una situazione che negli ultimi anni ha trovato parecchie conferme, vale a dire la “tropicalizza-zione” del clima anche alle nostre latitudini. E’ una piccola forzatura che però spiega e giustifi ca, se non in tutti i casi in una buona parte, la concentrazione di piogge, intense e anche violente, in pochi giorni l’anno. Da anni gli esperti di meteorologia e di difesa del territorio mettono in guardia contro questi cambiamenti climatici che ciclica-mente si propongono. Se in passato però rientravano nel normale ciclo della natura, segnato anche da eccessi o fenomeni violenti, oggi tutto questo rischia di avere delle serie conseguenze sul territorio che ha subito una notevole trasformazione per mano dell’uomo. Pensia-mo allo sviluppo urbanistico degli ultimi cinquant’anni che ha reso pressoché impermeabile migliaia di ettari di terreno. Nelle nostre città, quartieri, zone industriali, autostrade l’acqua se non trova un’effi cace via di fuga può causare in poche ore danni ingenti. Eppure i nostri canali, i nostri argini sono praticamente gli stessi del periodo della grande alluvione del 1966. E’ vero che dopo i disastri del 2010 c’è una maggiore consapevolezza come è vero che da allora qualche opera attesa e invocata da decenni è stata portata a termine. A partire dalle casse di espansione nel vicentino al rafforzamento degli argini. Altre pero, come il completamento dell’Idrovia Padova - Mestre sono ancora al centro di discussioni e in attesa di fi nanziamenti. Intanto non ci resta che sperare nella clemenza del meteo.

Editoriale

*[email protected]

di Nicola Stievano*

Inverno a secco o quasi. Ma anche la pioggia fa paura

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9Rovigo

Dopo l’addio ai cubi che si trovavano lungo corso del Popolo, l’amministrazione Bergamin apporta

un’altra modifica – destinata a scatenare polemiche – sull’assetto della sosta lungo la strada principale di Rovigo. Sono prossime a sparire le strisce bianche, simbolo di sosta gratis, sostituite da strisce blu, ossia a pagamento, con una tariffa tra l’altro non proprio banale. Se ne è parlato in giunta a Rovigo e l’opposizione è già pronta a dare battaglia. La proposta dell’assessore Michele Brusaferro di mettere la sosta

a pagamento su tutte le aree del centro storico, regolamentandole con un costo di 1,20 euro all’ora e poi rimodularle non è piaciuta alla capogruppo del Pd Nadia Romeo che assicura che farà tutto quanto è nelle possibilità dell’opposizione per evitarla “La sosta a pagamento interesserà tutto il centro storico ma poi provvederemo ad effettuare una nuova regolamentazione nelle aree blu”. Parole rassicuranti quelle dell’assessore alla viabilità del comune di Rovigo Michele Brusaferro che sta attendendo vengano realizzati i circa 40 parcheggi in corso del

Popolo per combattere la sosta selvaggia ed in piazza Roma.

Parcheggi a strisce blu, ossia a pagamento come lo saranno presto anche quelli con il disco orario “molti che hanno la loro macchina parcheggiata girano il disco senza spostarla” rileva Brusaferro. “Al momento procederemo con la realizzazione dei 40 parcheggi circa in corso del Popolo e piazza Roma - prosegue l’assessore - che avranno un costo di 1,20 euro all’ora. Poi si procederà con una rimodulazione del costo delle ore di sosta, l’idea è quella di andare

verso una nuova regolamentazione in modo da favorire l’ingresso al centro storico”. Una scelta, la realizzazione delle strisce blu, che ha ottenuto il vaglio di legittimità da parte del dirigente competente e che quindi rispetta gli spazi previsti dalla legge per la sosta gratuita. Cosa che invece la capogruppo del Partito democratico Nadia Romeo non pensa sia così: “garantiamo alla cittadinanza che faremo tutto quanto è nelle possibilità dell’opposizione per evitare questa ennesima indecenza nella gestione della cosa pubblica. - afferma - Prima si riapre il corso

del Popolo perché il commercio langue e subito dopo si impone un balzello ai cittadini che intendano venire in centro? Che senso ha tutto questo? Questa amministrazione non ha un progetto per la città ed il Sindaco sa fare solo populismo becero, inneggiando all’illegalità”. La polemica si era nel recente passato poi spostata anche sull’opportunità di colorare d blu il marmo del corso per le strisce, ma ben presto è emerso che questo non sarà necessario, dal momento che in realtà i posti auto interesseranno unicamente il porfido.

di Elisa Dall’Aglio

La proposta arriva dall’assessore Brusaferro, mentre l’opposizione si prepara allo scontro

Posteggi Sono destinate a sparire le strisce blu

I residenti dopo 10 anni pretendono risposte. Così si torna a parlare di via De Amicis, quartiere di San Bortolo, poche decine di metri dalla chiesa. Abitazioni private e un bed & breakfast. E

tanto, tanto posteggio selvaggio. Tanto che la prima segnalazione ufficiale da parte dei residenti, protocollata da Palazzo Nodari, risale addirittura al 2002. Senza che nulla sia mai cambiato. In meglio.

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, nei giorni scorsi, è stata una multa rischiata da un residente che aveva posteggiato un attimo in Corso del Popolo per un caffé. “Il vigile urbano - racconta il diretto interessato - mi ha detto che sarebbe costato caro il caffé. Ha detto che la sosta non sarebbe più stata consentita neppure al volo, perché l’amministrazione è stanca di essere sempre sui giornali e il mandato ricevuto è stato quello della tolleranza zero”. Immediato il collegamento, immediata la domanda: per quale motivo tanta preoccupazione per il Corso, ma anche per viale Trieste, mentre non

si parla di via De Amicis? Dove il problema è molto semplice: o si istituisce il divieto di sosta oppure non si riesce a passare. E’ accaduto anche di recente: un automezzo dei vigili del fuoco è riuscito a transitare solo con estrema difficoltà. Dopo che alcuni dei componenti la squadra erano scesi per segnalare le manovre da compiere al conducente. In questi anni le segnalazioni si sono susseguite, al Comune, all’assessore competente, alla polizia locale: senza che venisse mai individuata una soluzione definitiva.

E.D.A.

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E’ stato nominato il nuovo direttore generale dell’Ulss 19 di Adria. O meglio, il commissario, dal momento

che quello avvenuto a fine dicembre è stato un passaggo di consegne epocale. Vicentino, 61 anni, medico anestesista, oltre alla professione “sul campo” è già stato anche direttore dell’Arss (Azienda regionale sociosanitaria) di Venezia dal 2006 al 2010, poi direttore generale dell’Ulss di Belluno e direttore generale dell’Ulss di Bassano del Grappa. Ora Antonio Compostella è, dal 30 dicembre scorso, direttore generale dell’Ulss 18 di Rovigo e commissario dell’Ulss 19 di Adria. In procinto di fondersi.

La sua sarà comunque ricordata comel’ultima direzione generale sotto la quale la Ulss 18 di Rovigo e la Ulss 19 di Adria sono state due entità separate. A meno di clamorosi colpi di scena infatti è sotto la guida di Antonio Compostella che le due aziende sociosanitarie del Polesine confluiranno in una entità unica. Non solo: sempre nel corso del suo mandato (tre anni prolungabili a cinque) la sanità

veneta dovrebbe finalmente riuscire a mettersi al passo con i dettati normativi e le linee guida dettate dalla Regione, che spesso ha operato profonde modifiche e riforme senza che il territorio e le aziende sanitarie fossero pronte, da un punto di vista logistico, a recepirle.

“Due, tre anni al massimo”. Questa infatti la previsione di Compostella della tempistica necessaria per dare attuazione a quel percorso di profondo ripensamento

della sanità veneta avviato nel 2013. Con sullo sfondo l’idea di diminuire i posti letto in ospedale (con le famigerate ‘schede ospedaliere’), prevedendo strutture intermedie sul territorio, in gran parte però tuttora da attivare. Senza poi parlare dell’idea di superare le grandi strutture per degenti psichiatrici come gli Istituti di

Ficarolo, senza però fornire allo stato una alternativa concreta. Discorso simile poi per il recente progetto di legge sulle Ipab (ossia case di riposo e affini), che prevede la possibilità di privatizzare, sotto forma di trasformazione in fondazioni. Cammino che alcune realtà hanno già intrapreso in Polesine, prima ancora che fosse chiara appieno la natura del percorso alternativo, ossia la pubblicizzazione. Tanto che la Regione, su impulso anche del territorio e degli amministratori locali, pare avere deciso di rallentare questo percorso.

Problematiche queste che interessano tutta la sanità regionale. Alle quali si aggiungono invece i punti dolenti delle sanità polesana. Un bilancio previsionale dell’Ulss 18 che parla di un deficit nell’ordine dei 40 milioni di euro. Tanto che il direttore generale uscente Arturo Orsini lo ha detto chiaramente, al momento di salutare:difficile pensare di potere mantenere sul territorio quattro ospedali. Due pubblici (Rovigo e Trecenta) e due privati convenzionati (Santa Maria Maddalena e Porto Viro). Considerazione

che si porta dietro un dibattito sanguinoso e incancrenito in Polesine: se si deve tagliare, si taglia il pubblico o il privato?

Ovviamente non si può chiedere al nuovo direttore generale di risolvere tutto come d’incanto. Lo ha spiegato lui stesso, assicurando tuttavia un immediato impegno, assieme ai propri collaboratori. Ha annunciato che coniugherà attenzione alla qualità dei servizi, in ogni caso una priorità, con l’aspetto economico della gestione delle aziende. Invitando a non

dimenticare come in Polesine, visto l’alto indice di vecchiaia, l’esercizio della sanità abbia un costo superiore che altrove. Chiarito anche come, al di là del percorso sulla via dell’unificazione delle due Ulss 18 e 19 - già comunque a buon punto, vista la strettissima collaborazione tra le due aziende - la geografia sanitaria del territorio non sia destinata a cambiare. Rovigo sarà l’ospedale hub del Polesine, Adria quello spot. In parole povere, importante ma non principale.

ulSS 19

E’ il commissario verso l’accorpamento

ECCo il Nuovo DirEttorE gENErAlE

10 Rovigo

Una riunione per fare in modo che dal minstero delle Finanze e da Roma arrivi alla fine una risposta da parte della Ragioneria dello

Stato rispetto al merito delle proposte avanzate dal Comune in tema indennità dei dirigenti.

Una riunione cordiale e positiva quella che si tenuta martedì 12 gennaio a Roma tra Enrico Zanetti, sottosegretario al Ministero delle Finanze Enrico Zanetti, con il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, l’assessore al personale Gianni Saccardin, il dirigente alle risorse umane Alfonso Cavaliere e l’avvocato Ferruccio Lembo per avere risposte sul tema delle indennità dei dirigenti. La questione è congelata da febbraio 2014 quando il Mef portò la relazione al Comune dopo l’ispezione del 2012 ed a oggi il premio e la posizione dei dirigenti per il 2014 di 311 mila euro sono ancora fermi. Una situazione conseguente ad una dura relazione del Mef, dopo l’ispezione del 2012, e che è congelata da febbraio 2014. La Ragioneria dello Stato metteva in evidenza un importo considerevole di risorse economiche elargite “illegittimamente” ai dirigenti dall’amministrazione comunale nel quinquennio 2007/12 per un totale di 985.505,60 euro

Durante l’incontro, fissato grazie

all’interessamento del senatore Bartolomeo Amidei, sono state esposte e rappresentate le difficoltà operative inerenti la costituzione dei fondi per

la retribuzione accessori del personale, ribadendo la necessità di trovare un punto d’incontro tra le diverse posizioni interpretative della Ragioneria

dello Stato e del Comune di Rovigo, al fine di superare le difficoltà organizzative e gestionali che pregiudicano la corretta e funzionale organizzazione della macchina amministrativa, anche in termini di giusto riconoscimento al personale. Si è insistito quindi nel chiedere un intervento del sottosegretario affinché vengano date risposte dalla Ragioneria dello Stato rispetto al merito delle proposte avanzate dal comune.

di Elisa Dall’Aglio

Gli amministratori hanno chiesto al sottosegretario risposte concrete

Comune Incontro a Roma sul caso dei dirigenti

Dopo l’ispezione questa storia si chiuda

Nulla cambia: Rovigo ospedale hub e Adria ospedale spot

Si difende bene, nella classifica nazionale dei sindaci più amati Massimo Bergamin.

E’ solo al 20esimo posto diranno i detrattori. Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo della Lega Nord da giugno 2015, si posiziona nella graduatoria di gradimento dei sindaci italiani stilata dal Sole 24 ore al ventesimo posto su 100. Se paragonato ai dati dei suoi predecessori è un successo strepitoso. Vogliamo ricordare il 101esimo posto su 110 di Fausto Merchiori, sindaco del Pd, nel 2009? O il 96° di Bruno Piva, sindaco di centrodestra, nel 2013?

Per una volta Rovigo non è fanalino di coda in niente, e guarda caso è per il gradimento del sindaco. Quasi curioso visti gli attacchi mossi dal T3 e dal Pd di questi giorni.

In ogni caso in Veneto c’è chi fa meglio, anzi, molto meglio. Luigi Brugnaro, imprenditore di successo diventato con il centrodestra sindaco di Venezia, si piazza secondo nella classifica (dopo il sindaco di Lecce), incamerando un gradimento superiore quasi del 9% rispetto al giorno dell’elezione. Anche ilcollega leghista Massimo Bitonci primo cittadino di Padova si piazza molto bene, al sesto posto. Terzo il sindaco rodigino, che ha un -2% rispetto al giorno dell’elezione, quindi è vero, poteva fare meglio.

Comune rovigo Pubblicata la graduatoria di gradimento del Sole24oree’ un prImo cIttadIno amato dalla Sua gente

E.D.A.

Massimo Bergamin

Ma. Ce.

Il nuovo direttore generale Antonio Compostella

La questione delle indennità dei dirigenti è bloccata dal 2014

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12 Rovigo

E’ in atto un durissimo scontro tra sindacati e dirigenza del carcere di via Verdi, prossimo al trasferimento nella nuova

sede. I primi hanno inviato una lettera al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, al capo dipartimento, ad altre figure di vertice dei dipartimento, al prefetto, al questore, al presidente della Provincia e al sindaco. A firmare i sindacati della polizia penitenziaria. Con una richiesta molto chiara: deve cambiare la dirigenza della casa circondariale di Rovigo, altrimenti sarà guerra. Sindacale, ovviamente. Intanto, è già stata decisal’astensione dalla mensa obbligatoria dal 7 al 10 gennaio, con unamanifestazione di protesta che partirà da via Verdi e approderà in via Celio l’11 gennaio.

Numerose le lamentele. Elencate con un tono durissimo, che sembra lasciare intendere che il tempo del confronto è finiti. “Tutto il personale di polizia penitenziaria e del comparto ministeri continua a subire le ingiustizie poste in essere dalle figure apicali

della direzione della casa circondariale di Rovigo - scrivono i sindacati - nonostante si sia segnalato più di un mese fa che la caserma agenti è senza acqua calda, nulla si fa a beneficio del personale, anzi, si lasciano i nuovi agenti di polizia penitenziaria neoassunti, senza un posto letto dove dormire

e un bagno dove lavarsi”.Le accuse proseguono, circostanziate.

“Eccessivo e ingiustificato inasprimento dell’azione disciplinare nei confronti dei poliziotti - prosegue la comunicazione -Gestione poco chiara, se non addirittura faziosa, del personale nella programmazione dei servizi.

I sindacati degli agenti penitenziari chiedono il cambio del direttore

DuriSSiMo il CoNfroNto CoN lA DirigENzA DEl CArCErE

E.D.A.

Polemica sulla situazione del nuovo carcere, costruito in Tangenziale Est e al momento mai aperto, anche

se dovrebbe entrare in funzone tra poche settimane, dal momento che la polizia penitenziaria svolge già attività di sorveglianza all’interno, evidentemente in preparazione dell’accoglienza a primi detenuti, che comunque dovrebbero essere non più di una trentina, perlomeno nel primo periodo. Secondo la polizia penitenziaria però i problemi non mancano, neppure in una struttura che dovrebbe essere assolutamente intonsa.

Problemi e questioni sindacali, certo. Ma anche problemi strutturali che non ci dovrebbero - perlomeno in teoria - essere in un carcere appena aperto e di recente

costruzione. Invece anche di questo si è parlato nel corso della manifestazione di protesta indetta dai sindacati di polizia penitenziaria e che ha visto anche un incontro in Prefettura, nella mattinata di lunedì 11 gennaio.

Topi che escono dalle fessure. Odore di animali morti (probabilmente altri topi) che

filtrano da sconnessioni e aperture. Pavimenti in legno già gonfi di umidità e rialzati. La pioggia che filtra all’interno delle strutture. I sindacati

di polizia penitenziaria hanno tratteggiato un quadro disastroso delle condizioni del nuovo carcere che sorge in Tangenziale Est. Lo hanno fatto nel corso dell’incontro che hanno avuto in Prefettura con il Prefetto vicario (al momento Prefetto reggente) Carmine Fruncillo.

Nella mattinata di lunedì 11 gennaio infatti è scattata la manifestazione di protesta, con annesso corteo, col quale tutte le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori della polizia penitenziaria hanno inteso protestare contro la durissima situazione dei lavoratori a Rovigo, dal punto di vista sindacale. L’epilogo di un lungo scontro che vede ormai sindacati e dirigenza della struttura rodigina contrapposti in modo quasi insanabile.

Il Prefetto reggente ha dimostrato interessamento e voglia di chiarire per

quanto concerne le condizioni strutturali del nuovo carcere, nel quale viene già svolto servizio di vigilanza, in attesa del trasferimento della trentina di detenuti che al momento costituiscono l’intera popolazione carceraria del vecchio carcere di via Verdi. Non si sa quando avverrà. La Prefettura non potrà però mettere bocca nelle relazioni sindacali, per le quali ci si attende invece molto dall’incontro in programma martedì 12 gennaio alle 15 in via Verdi col provveditore. Ossia il dirigente del Dap (Dipartimento amministrazione

penitenziaria), che ha competenza sulle strutture di Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia.

Al momento le sigle sindacali descrivono come molto difficile la situazione, con aggravio dei turni per garantire la sorveglianza della nuova struttura in contemporanea a quella nella vecchia e a un piantonamento in ospedale. Preoccupazione anche per quanto concerne il personale amministrativo: tre persone in tutto che devono seguire due carceri, appalti per il nuovo compresi.

di Elisa Dall’Aglio

Secondo i sindacati nonostante sia nuovo il penitenziario ha già seri problemi

Lavori pubblici Proteste per le condizioni della struttura

Nuovo carcere: struttura con gravi carenze

Pioggia che filtra all’interno e pavimenti in legno già gonfio di umidità

Carmine Fruncillo

Page 15: Rovigo genn2016 n11

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i n f o @ t r e v i s a n m e t a l l i . i t

Si è tenuto lo scorso 23 dicembre l’incontro presso Palazzo Celio con tema l’inquinamento e le norme

urgenti da attuare per limitarne i danni a cui hanno preso parte i sindaci di Adria, Arquà e Calto, gli assessori dei Comuni di Lendinara, Porto Tolle e Rovigo, il dirigente Caffarra dell’Asl 19 Adria ed il direttore dell’area Padova-Rovigo dell’Arpav Restaino.

Da tale incontro è emerso che sarà l’area Ambiente di Palazzo Celio a mettere insieme un pacchetto urgente di proposte, in attesa che la Regione Veneto emani delle norme di comportamento, per limitare l’inquinamento che ormai persiste da molti giorni.

“Senza fare allarmismi” ha osservato il capo di Palazzo Celio Marco Trombini “sarebbe il caso stante l’attuale situazione si adottassero anche diversi stili di vita. Un decalogo, omogeneo sul territorio, da inviare ai medici di base, al Coni, alle associazioni

sportive, ai gruppi anziani con suggerite alcune precauzioni, dalla sostituzione dell’attività all’aria aperta, sia sportiva che amatoriale, con la palestra all’uso dei mezzi pubblici”. Nella presentazione fatta dal dirigente dell’osservatorio Aria dell’Arpa Veneto Salvatore Patti le PM10 andrebbero imputate per un 53 per cento al riscaldamento ed un 19 per cento al trasporto su strada con eccezione delle città dove è maggiore la concentrazione dei due fattori. “Il piano di risanamento regionale è in discussione in commissione e si spera in una accelerazione dato che mercoledì 30 dicembre a Venezia ci sarà un incontro per definire le azioni d’emergenza in attesa di un piano più strutturato”. Rottamazione delle stufe tradizionali, obbligo del libretto per gli impianti a biomasse, pellet certificato, sfalci incontrollati, blocco delle auto inquinanti, incentivo del mezzo pubblico, abbassamento a 19 gradi del riscaldamento domestico e ai commercianti di non tenere aperte le porte dei loro negozi si sono succeduti nell’intercalare della dimostrazione. “In pratica ogni azione che comporti una diminuzione del fabbisogno energetico è un aiuto all’ambiente”. Il Sindaco Barbujani ha subito preso a cuore la questione emanando una serie di norme comportamentali da seguire per ridurre l’impatto sull’ambiente a partire dai piccoli gesti quotidiani.

di Martina Celegato

Un decalogo di regole e precauzioni da diffondere sul territorio attraverso Comuni e associazioni

L’incontro A Palazzo Celio un summit per la tutela dell’aria

Ordinanze e nuovi stili di vita contro l’inquinamento

La sigla PM10, che tanto in questi giorni popola le pagine dei giornali e i servizi televisivi, sta a significare

Materia Particolata (dall’inglese Particulate Matter) e identifica una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato, quel materiale presente nell’atmosfera in forma di particelle microscopiche, il cui diametro aerodinamico 10 millesimi di millimetro.

È costituito da polvere, fumo, microgocce di sostanze liquide, queste particelle presenti nell’atmosfera sono indicate con molti nomi comuni: polvere e fuliggine per quelle solide, caligine e nebbia per quelle liquide. Le cause di PM10 sono in particolar modo legate alle attività dell’uomo ossia ai processi di combustione (motorii a scoppio, impianti di riscaldamento, attività industriali, inceneritori e centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto, ma possono derivare anche da sorgenti naturali come l’erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino. Nelle aree urbane il traffico veicolare è una fonte importante di PM10 in particolar modo quando ci sono lunghi periodi senza precipitazioni.

La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio dalla cavità orale e nasale fino alla laringe, la trachea, i bronchi e gli alveoli polmonari. Più sottili sono queste polveri più alta è la loro capacità di penetrazione all’interno del corpo umano e quindi la loro dannosità.

Più sottili sono le polveri più sono nocivepm10: dI coSa SI tratta?

Ma.Ce.

13Rovigo

Programmata la rottamazione delle stufe tradizionali

approfondIamo

Page 16: Rovigo genn2016 n11

Chi si sarà spostato per le vie di Adria, nei primi giorni del nuovo anno, non avrà potuto fare a meno di notare alcuni manifesti molto singolari,

annuncianti a chiare lettere “Angela ad Adria”, e sullo sfondo il busto di una figura in tailleur rosso vermiglio, che assomigliava in tutto e per tutto alla Merkel. Sogno o realtà? Alcuni cittadini si saranno pur chiesti cosa ci facciano simili annunci pubblicitari aventi come soggetto la teutonica cancelliera tedesca proprio ad Adria. Angela Merkel sarebbe in visita nella ridente città etrusca? In questo caso, si sarebbero mobilitati quantomeno il sindaco Bobo e l’intera amministrazione, se non le altre cariche politiche regionali e magari nazionali. Ma per giorni tutto sembra tacere. Si giocherà allora sull’effetto sorpresa? Anche questa ipotesi è abbastanza improbabile, visto che un appuntamento del genere avrebbe bisogno di mesi e mesi di pianificazione, rapporti diplomatici complessi e di norme di sicurezza opportune, visti i tempi. Insomma, la gita fuori porta della Merkel potrebbe essere solo lo scherzetto di qualche mente bizzarra? Sicuramente una mossa che ha fatto parlare di sè. Poi, un giorno, d’improvviso, la rivelazione: entrando in Sala Cordella, nel pieno corso urbano, ci si imbatte in una carrellata di poster di varie dimensioni che ritraggono la bionda cancelliera nelle sue celebri uscite pubbliche, ai convegni, alle riunioni, accompagnati da alcune frasi ad effetto che

ne ribaltano completamente il significato formale e ufficiale della situazione, provocando ilarità nel riguardante. Svelato dunque il mistero: trattasi di una messa in scena artistica, di uno specchietto per le allodole, avente come artefice Andrea Dodicianni, che non pago dei suoi successi come cantante pop, ha deciso di diventare artista, iniziando dal suo territorio e da una donna che non passa di certo inosservata. I modelli di riferimento di Dodicianni sono sicuramente Maurizio Cattelan, come si evince anche dalla strategia comunicativa di questa mostra, e Marina Abramovich per quanto riguarda l’aspetto di coinvolgimento del pubblico rispetto all’opera. il cantante racconta di avere una vera e propria ossessione per Frau Merkel, tanto da sognarla pure di notte, e da qui il titolo della mostra “Ich liebe Angela”. Tra ironia e provocazione, queste immagini mettono in luce l’aspetto più umano e ufficioso della donna più potente, apparentemente severa e algida,

giocando con le sue tipiche espressioni facciali, i gesti, gli ammiccamenti. Ne deriva una carrellata di caricature a tratti efficaci, a tratti blasfeme, a tratti nonsense, di una grande icona dei nostri tempi; l’icona della «cancelliera di ferro», della donna di potere, dell’attrice politica ferocemente determinata e, agli occhi di chi non l’apprezza, altrettanto cinica, della dominatrice che comanda e condiziona l’Europa. Tuttavia certe mostre possono fare miracoli e trasformare i cattivi, per magia, nel loro opposto, facendoci riflettere sui cliché che ci portiamo dietro e sul fatto che il mondo non può essere diviso in sterili categorie, o tra buoni e cattivi.

di Melania ruggini

Angela ad Adria, ci pensa Dodicianni

Oltre 1 milione di euro a 38 progetti - 27 per la provincia di Padova, 11 per la provincia di Rovigo- che metteranno al centro creatività, coesione sociale, sviluppo sostenibile e innovazione. Sono i risultati del bando “Culturalmente

2015” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e aperto alle associazioni culturali delle province di Padova e Rovigo. Con questo bando, giunto alla quarta edizione, la Fondazione ha voluto sostenere l’attività di giovani under 35, offrendo opportunità di lavoro e stimolandoli a “fare rete” attorno a progetti focalizzati su tematiche di attualità. Un impegno che ha portato, fra l’altro, ad un maggior coordinamento tra i soggetti operanti nel settore e a valorizzare numerose professionalità, innalzando la qualità dell’offerta culturale. Per la provincia di Rovigo si registra un netto incremento, pari al 60%, dei progetti premiati, rispetto agli anni passati. Segnale positivo, che indica come finalmente le associazioni delle provincia si stiano sviluppando o strutturando anche dal punto di vista culturale. Di seguito i progetti vincenti della provincia di Rovigo e i relativi finanziamenti: associazione Ape con “Mur’Arte, salotti urbani per riscoprire le mura” con 26.700 euro; associazione Leonardo Da Vinci con “E(c)co Rovigo! Mappe di giovani per i giovani”, 29.560 euro; Nexus con “If you play” con 30.000 euro; Pro Loco di Adria con “Una visione oltre- Luigi Groto”, 30.000 euro; Ramatnal Onlus di San Bellino con “La differenza non é una sottrazione” e 25.110 euro; Tumbo con “ARA Percorsi creativi rurali”, 29.627 euro; Centro Polesano Studi Storici ed Etnografici “I colori dell’antico”, 16.964,00 euro Circolo Arci Cavazzini con I.C.A.R.O 2016, 30.000 euro; Circolo Arci Il Tempo Ritrovato “Arting Pot - Fusioni d’Arte” con 30.000 euro; Corpo Bandistico Città di Lendinara “Prospettive – Percorsi di cultura comunitaria” con 30.000 euro; Gruppo Teatrale Il Mosaico con “Polesine 8mm – pellicole di vita quotidiana” e 30.000 euro.

un bando rivolto aigiovani under 35culturalmente 2015

Me. Ru.

Il comune di San Martino di Venezze promuove il talento artistico con un inedito e originale concorso dedicato ai

creativi del territorio, dal titolo “due murales per San Martino”. Giovani creativi, dunque, affrettatevi: c’è tempo fino al 27 febbraio 2016 alle ore 12 per iscriversi, presentando i propri bozzetti ed elaborati. Il concorso è aperto ad artisti e a gruppi di artisti, nonché agli istituti artistici e alle scuole della Provincia di Rovigo, per valorizzare l’operato dei talenti locali. La partecipazione al concorso è gratuita. I concorrenti dovranno presentare uno o più bozzetti a colori che illustrino in maniera dettagliata il murales o i murales che vorrebbero realizzare. I concorrenti possono partecipare, dunque, per un solo murales o per entrambi. I due murales, che saranno realizzati rispettivamente nella Sala Civica del capoluogo e nel fabbricato delle ex scuole di Ca’ Donà, dovranno ispirarsi alla cultura o alla storia o alle tradizioni locali, tenendo comunque presenti le caratteristiche sociali e geografiche del territorio di riferimento. I partecipanti si dovranno inoltre confrontare con le grandi dimensioni: nella sala civica del capoluogo avranno a disposizione un muro della lunghezza di 4,50 metri e di altezza massima 1,50 metri, mentre nella sala principale delle ex scuole elementari di Ca’ Donà le dimensioni sono le seguenti: lunghezza 4,50 metri e altezza massima 1,50 metri. Sulla base delle proposte pervenute, una commissione appositamente costituita e nominata con provvedimento di

giunta comunale, selezionerà i due murales vincitori. La commissione analizzerà le proposte presentate selezionando, a proprio insindacabile giudizio, le due proposte che riterrà maggiormente aderenti alle finalità del concorso, all’originalità dell’idea e all’efficacia della tematica veicolata. Qualora nessuna delle proposte presentate fosse ritenuta, a giudizio insindacabile della Commissione, adatta e pertinente, il concorso potrà essere annullato. Al gruppo o artista che si aggiudicherà il concorso di idee il comune di San Martino di Venezze riconoscerà un premio del valore complessivo di 1.000 euro per ciascun progetto (IVA, manodopera e materiali compresi). Il bozzetto dovrà essere presentato su carta o cartoncino da disegno, nel formato 50 x 70 cm, e la rappresentazione dovrà essere quanto più fedele possibile all’opera da realizzare, anche rispetto ai colori che verrano utilizzati nella realizzazione del murales. In allegato al bozzetto in concorso si potrà allegare un breve curriculum vitae artistico e materiale illustrativo (fotografie e/o altro materiale cartaceo) che riporti eventuali opere di murales già realizzate dai concorrenti. I vincitori dovranno quindi realizzare il proprio progetto entro un mese dal conferimento dell’incarico, concordando con l’amministrazione le modalità e i tempi di esecuzione. Il concorso e la modulistica allegata sono disponibili nell’apposita sezione del sito internet istituzionale dell’Ente all’indirizzo www.venezze.it

un concorso che promuove i talenti del territoriodue muraleS per San martIno

Me. Ru.

Non solo arte Grandi cartelloni e la Cancelliera attesa in città

Tutti gli appuntamenti in calendario finoa fine maggio

Sarà una stagione di prosa vivace quella che animerà il Teatro Sociale da gennaio a marzo 2016. Prosegue infatti la partnership con Arteven, a cui si aggiunge anche il Teatro Stabile

del Veneto, ora Teatro Nazionale, e il sostegno della Fondazione Banca del Monte. Come ha spiegato l’assessore alla Cultura, Andrea Donzelli, l’intento è quello di proseguire il lavoro svolto negli anni in particolare da Gabbris Ferrari. Da parte sua, il professor Luigi Costato, presidente di Fondazione Banca del Monte, si ritiene soddisfatto di aver potuto contribuire economicamente affinché la città avesse la sua regolare stagione di prosa. Essa si apre con l’amatissimo Natalino Balasso, che il 13 gennaio mette in scena “La Cativissima, epopea di Toni Sartana”, personaggio che tradisce chiunque pur di raggiungere il suo scopo, che vuole possedere per il semplice gusto del possesso. Per lui le persone, dalla più prossima alla più sconosciuta, sono solo strumenti. Il 19 febbraio Pierfrancesco Favino porta in scena “Servo per due. One man, two guvnors” di Richard Bean, tratto da “Servitore di due padroni” di Carlo Goldoni; si tratta di una commedia comica in cui la quantità di impicci, di equivoci e di gag è illimitata per cui il pubblico riderà in continuazione. Renato Carpentieri, Tony Laudadio, Enrico Ianniello e Giovanni Ludeno sono gli interpreti de “I giocatori”, il 25 febbraio. In scena quattro uomini, senza arte né parte, condividono tragicomiche frustrazioni e fallimenti, giocando a carte, in attesa di un ultimo estremo guizzo vitale. “Arlecchino servitore di due padroni’, per l’adattamento di Giorgio Sangati, sarà rappresentata il 5 marzo. Travestimenti e riconoscimenti, servitori e padroni, padri e figli, morti e risorti, duelli e passioni, gioie e pianti: nello spettacolo tutto è doppio, come Arlecchino che, a sua volta, si sdoppia nell’impresa impossibile di servire due padroni e forse anche sé stesso. Il 15 marzo Ottavia Piccolo in “7 minuti” di Stefano Massini per la regia di Alessandro Gasmann; è la storia vera, tratta dal fatto di cronaca del gennaio 2012, del bacio di ferro tra le operaie tessili di Yssingeaux (Alta Loira) e i nuovi dirigenti subentrati al controllo di uno dei massimi colossi industriali francesi. Ultima

rappresentazione il 24 marzo, con Alessio Boni e Marcello Prayer ne “I duellanti” di Joseph Conrad. Due ufficiali ussari dell’esercito di Napoleone continuano a sfidarsi a duello senza che nessuno sappia il vero motivo di quell’odio profondo che li condurrà fino al duello decisivo.

Tuttavia le sorprese non finiscono qui: nel mese di maggio sarà inaugurata la seconda stagione della rassegna ‘Donne da palcoscenico’: tre appuntamenti con il teatro al femminile, sotto la direzione artistica di Letizia Piva. Domenica 15 maggio l’esordio: “Cordis duo”, con Letizia Piva e Luciano Borin, per la regia di Gabbris Ferrari. Sabato 21 maggio “I digiuni di Catarina da Siena” scritto e diretto da Dacia Maraini, con Dacia Maraini e la Compagnia Le Nuvole Teatro. Domenica 29 maggio è la volta di “I fantasmi delle donne”, per testo e regia di Letizia Piva, con Teresa Mannino e gli allievi del Laboratorio Il teatro del corpo.

Teatro sociale, in scena artisti di spessore

14 Cultura provinciale

Page 17: Rovigo genn2016 n11

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Ha varcato i cancelli dello stadio Gabrielli di Rovigo alle ore 14.10 dell’ 8 gennaio, Adrian Ricchiuti, ex capitano e bandiera del Rimini, ultimo acquisto del Delta Rovigo. Nonostante il Parma,

capolista del girone D sia molto distante, la società ci crede ancora, e la mossa dell’acquisto del forte trequartista, 37 enne, dimostra di voler colmare il gap che lo divide dalla capolista. Un Ricchiuti che arriva al Delta fino a giugno dopo aver risolto, consensualmente il contratto biennale che lo legava al Rimini. “Non mi pongo obiettivi, le prime parole dell’argentino, se non quelli di cercare di vincere ogni partita e di fare bene fino alla fine del campionato”.

Il centrocampista argentino nato a Lanùs il 30 giugno del 1978, ritrova un paio di giocatori con i quali ha già giocato, Emilio Docente, ma soprattutto Manuel Pera, con il quale lo scorso anno fece divertire il pubblico riminese. Bomber Pera capocannoniere con 30 reti, molti dei quali grazie alle giocate del fantasista argentino che, oltre agli assist per Pera, mise a segno 7 gol. Durante quella stagione, Ricchiuti ha battuto molti record riguardanti la storia del Rimini Calcio: miglior marcatore di sempre e giocatore con il maggior numero di presenze con la maglia a scacchi. Anche una miniparentesi in Europa League per Ricchiuti, quando il 22 giugno scorso viene ingaggiato da La Fiorita, club sammarinese, assieme a Damiano Tommasi, per disputare i preliminari di Europa League contro il Valduz, formazione del Liechtenstein (gara disputata il 2 luglio e terminata 5-0 per il Valduz), a seguito dei quali fa ritorno al Rimini per preparare la nuova avventura in Lega Pro con cui segna il suo primo gol il 19 settembre nella vittoria per 1-3 contro la Lupa Roma: il 14 novembre in occasione di Carrarese-Rimini tocca quota 300 presenze con i biancorossi e infine, la rescissione del contratto e l’arrivo a Rovigo per il giocatore

che, a 31anni ha esordito in serie A, nel 2009, con la maglia del Catania, rimanendovi fino al 2013 chiudendo con 93 presenze e 4 gol. Il fantasista argentino apporterà indubbiamente qualità al gruppo di Vito Antonelli, nel girone di ritorno di un Delta che ha cominciato bene, con la vittoria, in quel di Lentigione, un campionato che sembra già chiuso per il discorso promozione diretta, visto che il Parma non conosce nessuna minima flessione. A Vito Antonelli il compito di far giocare gli uomini giusti al posto giusto con l’obiettivo di vincere e di tornare a far divertire il pubblico, con la speranza che aumenti, come nella seconda parte del campionato scorso.

di Cristiano Aggio

L’argentino che ribaltera’ le sorti del campionatocalcIo a 5

È la Badiese la regina del campionato di serie D di calcio a 5. La formazione presieduta da Davide Pepe, ha chiuso il girone di andata

con 14 vittorie e 1 pareggio, 43 punti totalizzati su 45 a disposizione, miglior attacco con 95 reti e miglior difesa con 39 gol subiti. Non sembrano esserci avversarie in grado di impensierire la squadra capitanata da Fozzati, anche alla luce dell’ultima gara del girone di andata, che metteva di fronte Badiese e Montegrotto, ovvero prima contro seconda. Non c’è stata storia, con i polesani che hanno stravinto per 9-2 (7-0 il primo tempo): protagonista è stato Giuseppe Luongo con una tripletta, doppietta di Danny Zanirato e prova maiuscola di Straziota. Le altre polesane hanno chiuso il girone d’andata con un pareggio: il Trecenta 3-3 contro i padovani dell’Esedra Don Bosco, con Futsal Rovigo e Le Meringhes che si sono incontrate proprio nell’ultima partita dell’anno: 3-3 il finale, dopo che Le Meringhes avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 3-0. Nel girone di ritorno, il Futsal Rovigo recupera dall’infortunio Andrea Rabacci, 41enne, ex attaccante che ha giocato anche in serie C. Nativo di Trieste, ha fatto tutte le giovanile nella Triestina, dove ha avuto la fortuna di disputare anche qualche gara in C1, poi ha cominciato a girare un po’ per il nord italia, soprattutto in Emilia, disputando molti campionati di serie D. In classifica il Trecenta è a ridosso della zona play off, con 26 punti, più distanti Futsal Rovigo e Meringhes, i primi a 16 punti, Le Meringhes a 13. Questa la classifica al termine del girone di andata: Badiese 43, Montegrotto 35, Chioggia 28, La Saccisica 27, Futsal Padova e Trecenta 26, Beta 25, Psn e Esedra Don Bosco 23, Cartura 22, Saldoteck 17, Futsal Rovigo 16, Giarre e Le Meringhes 13, Camponogara 6, Redentore 1. Cr.Ag.

Il giovane portiere Daniele Pavanello, quattordici anni di Loreo, tesserato per la Clodiense calcio dove difende i pali della

formazione dei Giovanissimi Elite e altri due ragazzi, il diciottenne Mirko Brunetti (Almas Roma) e il quindicenne Matteo Raccichini (Sambenedettese) hanno sostenuto un provino di tre giorni presso il centro sportivo “Gianluca Signorini” dove si allenano la formazione giovanili del Genoa.

“E’ stata un’ esperienza emozionante e bellissima allenarsi a Pegli, ordini dei preparatori liguri sotto la supervisione di Gianluca Spinelli, preparatore dei portieri della prima squadra rossoblù e della nazionale italiana”, dice Daniele. Il centro sportivo è bellissimo e al suo interno c’è anche una dimora cinquecentesca Villa Rostan, che è sede della società. Ci sono due campi di calcio, uno in erba di dimensioni regolamentari, l’altro in sintetico di proporzioni ridotte, una palestra

attrezzata e un centro benessere”.Il giovane portiere di Loreo è stato

selezionato dopo un camp specifico organizzato dalla scuola portieri “Il portiere.com” svoltisi, il primo a Solesino i successivi due, uno a Città Sant’angelo in provincia di Pescare e l’altro a Scoppito in provincia dell’Aquila.

“E’ l’evoluzione di un progetto ben preciso e questi sono i primi frutti”, dice Cesare Chiarelli, responsabile tecnico del corso e preparatore dei portieri della Clodiense ed ex Delta Porto Tolle Rovigo, sia in Lega Pro che in serie D. La collaborazione stretta con il Genoa ci permette di segnalare loro i migliori ragazzi partecipanti ai camp. Spinelli, e il suo staff, è rimasto sorpreso dalla buona qualità dei ragazzi, per cui anche nel 2016 continueremo questo rapporto. E sicuramente altri giovani portieri anche del nostro Polesine potranno togliersi delle belle soddisfazioni”.

le giovani promesse del palloneprovInI dI rIlIevo e un IngaggIo In porta

Cr.Ag.

Calcio L’ultimo acquisto del Delta Rovigo è sceso in campo convinto

Serie DIn vetta la badIeSe

15Sport

Adrian Ricchiuti

Andrea Rabacci

Page 18: Rovigo genn2016 n11

161

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, Il numero dI compravendIte aumenta del 19,1 per cento In cIttÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

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Page 19: Rovigo genn2016 n11

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17Il Veneto in primo piano1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Il mercato immobiliare lancia timidi ma signifi cativi segna-li di ripresa anche in Veneto. E’ il quadro incoraggiante che emerge dalle recenti rilevazioni dell’Uffi cio Studi del

Gruppo Tencocasa, nello specifi co relativamente al primo se-mestre 2015, illustrato da Michele Ferrari, team manager dell’Area Nord est.

Sembra, dunque, che il mercato della compravendita ricominci a partire in uno scenario in parte mutato, rispetto al recente passato, fi no cioè al 2008, l’anno clou della bolla speculativa nel settore immobiliare.

Analizzando la domanda emergono interessanti dinami-che, per certi aspetti nuove. Muta il profi lo dell’acquirente, per lo più si tratta di giovani coppie, mediamente sui 35 anni, in cerca di prima casa, per una sistemazione defi nitiva.

Si torna in città, per trovare casa nei centri cittadini piuttosto che in periferia. La contrazione dei prezzi degli immobili in questi anni, infatti, consente di optare per solu-zioni più comode, più vicine alle aree attrezzate e ai servizi.

Il trilocale (due camere e zona giorno) nella compra-vendita rappresenta la tipologia dove maggiormente si concentra la richiesta, a discapito del bilocale che, invece, vede crollare il proprio appeal in virtù di un mutato approccio da parte degli acquirenti, orientati all’abitazione principale e alla sistemazione stabile anziché all’acquisto per investi-mento almeno per questo taglio.

La maggiore offerta bancaria ai fi nanziamenti, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha fatto registrare un co-spiscuo aumento delle stipulazioni di mutui da parte delle famiglie venete per l’acquisto della casa.

Diminuiscono anche i tempi di vendita che si attestano intorno ai 170 giorni nelle grandi città, 189 nell’hinterland delle città e 177 nei copoluoghi di provincia.

Contrazioni dei prezzi. Nel primi sei mesi del 2015 le quotazioni delle abitazioni in Italia sono dimuite in me-

dia del 2,5 per cento nelle grandi città, del 2,1 per cento nell’hinterland cittadino e del 2,2 per cento nei capoluoghi di provincia.

In media, analizzando le aree geografi che, nelle città del Nord la contrazione dei prezzi delle case è del 2,2 per cento.

In Veneto è Verona la città in cui si registra la maggiore contrazione dei prezzi (-2,5 per cento), seguita da Treviso (-2,1 per cento). A Padova la contrazione dei prezzi è del -1,1 per cento rispetto al secondo quadrimestre 2014. Le zone centrali cedono l’1,9 per cento, mentre quelle semi-centrali e periferiche si mantengono sostanzialmente stabili.

Stabili anche i prezzi a Rovigo e Vicenza. Non risultano i dati di Venezia per cui l’Uffi cio Studi Tecnocasa sta appron-tando un’indagine a parte.

Domanda e disponibilità di spesa. La ricerca della prima casa costituisce anche in Veneto il segmento più consistente del mercato. La domanda è alta e proviene in

buona parte da giovani coppie che approfi ttano dei prezzi convenienti. Prezzi che consentono di concentrare le ricer-che nei centri storici o nelle immediate prossimità. Non di rado infatti ci sono acquisti sostitutivi da parte di chi abita in provincia e ora, grazie al ridimensionamento dei valori, riesce ad acquistare nelle città. La tipologia più richiesta è il trilocale, nelle palazzine.

A Rovigo piacciono anche le soluzioni indipendenti, e gli appartamenti dotati di giuardino privato, ricercati spesso nei quartieri, San Bortolo e Tassina, che si sviluppano nelle vicinanze del centro cittadino.

A Treviso invece la maggior parte delle transazioni per questa tipologia riguardano soprattutto le abitazioni colloca-te immediatamente fuori le mura cittadine (molte richieste si registrano in particolare per il quartiere Santa Bona, ca-ratterizzato da una edilizia eterogenea, dove accanto alle palazzine non mancano le villette di nuova costruzione). Molto attive - per quanto riguarda questo segmento del mer-cato - sono anche le famiglie di origine straniera.

Verona ha una situazione più complessa che è anche de-terminata dalla presenza dell’università che attira investitori interessati all’acquisto di bilocali da concedere in locazione ma anche, a fi ni turistici, anche allo scopo di avviare B&B o affi ttacamere. La preferenza, in quest’ultimo caso, ricade su appartamenti dotati di almeno tre camere, inseritiper lo più in palazzi sotrici e ubicati il più possibile nel Centro o nelle vicinanze.

Anche a Vicenza dalla fi ne del 2014 e nei primi mesi del 2015 si evidenzia un aumento del numero di compra-vendite. Le quotazioni favorevoli consentono di valutare con maggiore interesse anche le abitazioni del centro storico, che nelle strade principali possono essere anche di notevole prestigio. Nelel immediate vicinanze si sviluppa in particola-re il quartiere San marco e la zona di Sant’Andrea.

di ornella Jovane

Sembra che il mercato della compravendita ricominci a partire. Il trilocale, in città o nelle vicinanze è la tipologia più richieste. Gli acquirenti tipo: giovane coppia sui 35 anni

Economia L’indagine del Centro Studi di Tecnocasa fotografa la situazione nel primo semestre 2015

Mercato immobiliare in ripresa anche in Veneto

focuS

Per quanto la realtà di Padova, città e provincia su cui si concentra nel dettaglio l’indagine Tecnocasa

illustrata da Cristian Binato, consu-lente Tecnocasa dell’area di Padova e Rovigo, i valori che erano scesi note-volmente nei mesi precedenti(-5,5 nel 2014) nell’ultimo semestre 2015 si sono assestati intorno ad un - 1,1 per cento, con un livellamento sostanziale dei prezzi, dovuto ad un’alta domanda che proviene in buona parte da giovani coppie. Aumenta dunque il numero di compravendite: in città sono state ef-fettuate 977 transazioni, pari a +19,1 per cento rispetto al primo semestre del 2014, mentre in provincia si contano 2352 compravendite, vale a dire +0,9 per cento.

La tipologia più richiesta è il trilo-cale, con il 47,5 per cento delle prefe-renze, quindi i quattro locali con il 29,1 per cento.

L’analisi della disponibilità di spesa evidenzia che il 46,1 per cento dei potenziali acquirenti ha un budget mas-simo di 119mila euro e il 27, 1 per cento si colloca nella fascia successiva, tra 120 e 169mila euro.

Il mercato è dei giovani: l’81,4 per cento degli acquirenti, infatti, ha com-prato l’abitazione principale, il 18,6 per cento ha acquistato per investimen-to. Quasi un terzo degli acquirenti è under 35, i 31,3 per cento ha un’età compresa tra i 35 e i 44 anni.

Anche per Padova città la domanda di case si concentra prevalentemente nell’area fuori le mura del centro sto-rico, tra la Guizza e il lungargine del Bassanello e si focalizza su trilocali e quadrilocali.

padova, Il numero dI compravendIte aumenta del 19,1 per cento In cIttÀ

La maggior parte degli acquirenti - per lo più giovani - è orientata all’acquisto dell’abitazione principale

O.J.

1Il Veneto in primo piano

Il mercato immobiliare è in fermento, con favore-voli dati sulle compravendite, anche grazie ad un rinnovato “appetito” bancario per le erogazioni

dei mutui che incoraggia i giovani all’acquisto immo-biliare.

In Veneto, in particolare, secondo i dati analizza-ti dall’Uffi cio studi del Gruppo Tecnocasa e illustrati da Michele Lovato, responsbile d’area Kìron Partner spa pr l’area Nordest, nel secondo trimestre 2015 le famiglie hanno ricevuto fi nanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 903,1 milioni di euro. Una cifra che colloca la regione al terzo posto per totale ero-gato in Italia, con un’incidenza del’8,83 per cento. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente

si registra una variazione delle erogazioni in regio-ne pari a +72,2 per cento, per un controvalore di +378,6 milioni di euro.

A livello nazionale, nel primo semestre 2015 l’importo medio di mutuo erogato è stato circa di 110 mila euro. Per quanto riguarda le caratteristiche del mutuo, quasi il 70 per cento dei mutui erogati ha una durata tra 21 e 30 anni, in media di poco inferio-re ai 25 anni. Prevale la tipologia a tasso fi sso, la cui percentuale, 56,4 per cento, è raddopppiata rispetto all’anno scorso. In netto calo il ricorso ai mutui a ti-pologia variabile: in particlare, quelli a tasso variabile “puro” sono poco meno di un terzo del totale.

Nel secondo timestre 2015 la regione Veneto

ha fatto registrare un importo medio di mutuo pari a 111.100 euro, in aumento rispetto a quanto rileva-to durante lo stesso trimestre dell’anno precedente, quando il ticket medio ammontava a 109.900 euro.

Per quanto riguarda più in particolare la realtà padovana, su cui l’indagine si soffema con maggiori dettagli, la provincia di Padova ha erogato volumi per 184,8 milioni di euro, pari a +78,4 per cento. Un dato all’interno del quale vanno incorporati non solo l’acquisto, ma anche la ristrutturazione, la surroga e altre fi nalità. L’importo medio di mutuo si è attestato a circa 109mila euro, la durata media è pari a 26 anni, la tipologia per il 44,2 per cento è a tasso fi sso, l’età media dei richiedenti è di poco più di 36 anni.

di ornella Jovane

I dati Gli indicatori del mercato creditizio, in Veneto e a Padova nel confronto con il contesto nazionale

Le banche tornano ad erogare i mutui per l’acquisto della casa

focuS

Per quanto riguarda l’area del Veneziano lo studio di Tecnocasa, in attesa dei dati dall’intera provincia, fo-calizza l’attenzione su Chioggia. In questa realtà le

quotazioni rimangono sostanzialmente stabili per il nuo-vo - economico, medio e signorile - mentre si registrano signifi cative contrazioni per la categoria dell’usato - eco-nomico -4,6per cento e medio -3,9 per cento - mentre, al contrario, si osserva una incoraggiante rivalutazione

(+0,6 per cento) del signorile usato. Un trend che si manifesta anche in periferia.

Il mercato immobiliare inizia a dare segnali di ripre-sa dal lato della domanda e della compravendita anche per gli immobili turisticia Chioggia, settore nel quale si registra un incremento signifi cativo nel 2015. Il turistico residenziale, infatti rappresenta il 60 per cento del totale delle compravendite.

Chioggia. l’andamento del mercato immobiliaregrande rIvalutazIone e attenzIone per l’uSato. boom per Il reSIdenzIale turIStIco

L’importo medio in Veneto è in media di 110mila euro, a tasso fi sso, della durata di 25 anni

Sottomarina di Chioggia

Mercato immobiliare, la variazione percentuale dei prezzi e i valori medi a Chioggia (Fonte Tecnocasa)

Page 20: Rovigo genn2016 n11

18 Il Veneto in primo piano

di Alessandro Abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. Simionato guida l’istituto oncologico venetotre manager per la SanItÀ padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

di Verona non è stata coinvolta dal giro di no-mine perché aveva rinnovato la direzione un anno fa. Al timone resta quindi Francesco Co-bello, mentre l’Ulss 20, è stata affi data a Pie-tro Girardi che sovrintenderà le unità sanitarie 21 Legnago e 22 Bussolengo. Per il sud della regione: Antonio Compostella gestirà le Ulss di Rovigo e Adria. E infi ne una novità attesa: l’Istituto Oncologico Veneto ha fi nalmente un direttora tempo pieno: Patrizia Simiona-to I direttori hanno sottoscritto un contratto di 3 anni prolungabili a 5 dopo una verifi ca sul lavoro svolto. Soddisfatti dell’operazione compiuta il presidente Luca Zaia e l’assessore Luca Coletto. “Avevo di fronte più scelte – ha spiegato Zaia. Potevo nominare 21 direttori generali, ma così la riforma che ritengo vitale avrebbe avuto tempi lunghi, che non ci pos-siamo permettere, o fare 21 commissari per un anno lasciando il tutto di fatto in sospeso. Ho deciso, con il cuore e con la ragione, di anticipare i tempi, nella convinzione di aver fatto il bene dei cittadini. Il contratto contiene tutti gli obiettivi da raggiungere, come le liste

In previsione della riforma sanitaria legata alla creazione dell’Azienda Zero, si riducono da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale

Ulss Arrivano le nomine da parte del presidente Luca Zaia dei nuovi direttori generali

12 super manager per la sanità veneta

d’attesa, l’umanizzazione, lo sviluppo delle tecnologie e delle professionalità, perché una sanità che non si aggiorna passo dopo passo, non è nelle corde del Veneto, che invece è sta-to riconfermato da poco Regione benchmark (modello) per tutta Italia”. Sono nomine che avviano la nuova riforma dell’organizzazione sanitaria veneta, nel rispetto delle attribuzioni del Consiglio e della necessità di dare presto

ai veneti una sanità ancora più moderna, capace di crescere ancora nonostante i tagli nazionali”. Per l’assessore alla Sanità Luca Coletto: “è’ stata una scelta opportuna che abbiamo condiviso, perché sull’innovazione non si può arretrare e dobbiamo invece mi-gliorare ulteriormente per rispondere ai tagli nazionali, unendo le forze con tutto il nostro personale”.

Page 21: Rovigo genn2016 n11

di Alessandro Abbadir

4 Il Veneto in primo piano

Tre manager per la sanità padovana. A loro il compito di affrontare altrettante sfi de: la riforma delle Uls che porterà

ad una signifi cativa diminuzione delle azien-de sanitarie, il nuovo ospedale di Padova e la lotta ai tumori attraverso sperimentazione e nuove cure. Il tutto nel segno dell’integra-zione e della piena collaborazione tra enti diversi che hanno come obiettivo la cura del malato, l’assistenza sanitaria a 360 gradi. Anche a Padova, come nel resto del Veneto, la “rivoluzione” della sanità è scattata con il nuovo anno, e già il 2 gennaio i tre nuovi direttori generali si sono messi al lavoro. A Claudio Dario l’incarico di guidare l’Uls 16 insieme alle altre due aziende sanitarie padovane, delle quali è stato nominato commissario, l’Uls 15 dell’Alta e l’Uls 17 della Bassa. Luciano Flor invece è direttore generale dell’Azien-da Ospedaliera mentre Patrizia Simionato dell’Istituto Oncologico Veneto. Tre nomine di “spessore” e di “alto livello”, come han-no commentato all’unisono amministratori e politici, una terna di manager per mettere in atto la riforma sulla quale la Regione intende accelerare in questi mesi dopo i tentennamenti e le polemiche del recente passato. Anzi queste nomine di fatto anti-cipano la riforma unifi cando, almeno nella posizione di vertice, le tre Uls e aprendo la strada ad un nuovo assetto. I tre direttori

della sanità padovana hanno sottolineato, nel loro primo intervento all’inizio dell’anno, l’impegno a garantire una integrazione dei servizi sanitari offerti dalle diverse strutture presenti sul territorio allo scopo di migliorare l’assistenza ai pazienti. “Ci deve essere una progettualità unica della sanità padovana - ha dichiarato Claudio Dario - per questo siamo qui insieme e da oggi continueremo a lavorare con gli stessi obiettivi”. Luciano Flor ha ribadito l’importanza di creare percorsi trasversali per i malati partendo proprio dal servizio ospedaliero. Sotto la sua direzione prenderà corpo anche il progetto del nuovo ospedale di Padova, sulla cui sede è ormai tempo di trovare una soluzione condivisa

dopo le infi nite discus-sioni di questi anni. Anche Zaia ha im-posto un’accelerata, ormai ne va della cre-dibilità istituzionale, e anche lo stesso Bitonci

vuole arrivare a mettere il punto. Ormai tutto fa pensare che sarà l’area di San Lazzaro ad ospitare il nuovo ospedale cittadino anche se non è ancora detta l’ultima parola e i colpi di scena sono sempre possibili. Patrizia Simio-nato, alla guida dello Iov, ormai un punto di riferimento nazionale nella ricerca e nella lotta ad un’ampia gamma di tumori, ha in-sistito sull’umanizzazione delle cure. Perché dietro ad ogni terapia, ad ogni intervento ad ogni scelta medica c’è un paziente che soffre e che lotta per la vita.

le nomine. Simionato guida l’istituto oncologico venetotre manager per la SanItÀ padovana

“Ci deve essere una progettualità unica nel nostro territorio, continueremo a lavorare insieme”

Sanità in Veneto: a fi ne 2015, ma proprio alla fi ne, visto che era il 30 dicembre, il presidente del Veneto Luca

Zaia ha fatto la sua scelta compiendo con la nomina dei nuovi direttori generali delle Ulss, una rivoluzione. La nomina dei nuovi 12 super manager riduce da 21 a 7 le Ulss, accorpandole su base provinciale. Insomma dei super poli sanitari che dovranno essere gestiti con estrema cautela anche in vista del-la fatidica realizzazione della preannunciata riforma sanitaria. Un progetto che accentra in una strategica Azienda Zero, tutti i compiti extrasanitari: spesa, appalti, personale, servi-zi, logistica, servizi sociali - così da eliminare i doppioni esistenti e consentire alle Ulss di de-dicarsi esclusivamente all’attività di cura; con una gerarchia che affi dada ai direttori generali della sanità e del sociale il potere decisionale e riservando al manager dell’Azienda Zero la responsabilità esecutiva-gestionale. Ma ecco nel dettaglio le decisioni di Zaia. Giuseppe Dal Ben sarà alla guida dell’Ulss 12 Veneziana ed estende il suo ruolo commissariale alla

Ulss13 di Dolo- Mirano (esce di scena Gino Gumirato) e alla 14 Chioggia. Nel Veneto orientale resta in sella Carlo Bramezza. A Padova c’è un cambio di guardia; Claudio Dario se ne va arriva il trentino Luciano Flor. Dario però resta nella città del Santo per di-rigere l’Ulss 16 e con il sistema commissa-riale commissariale, la Ulss 15 di Cittadella e la Ulss 17 di Monselice. A Treviso Zaia ha nominato alla direzione dell’Ulss Francesco Benazzi che è stato direttore dell’ Ulss Alta Padovana . Un titolo importante come pedi-gree, visto che uno studio del Ministero della Salute, l’ha indicata come la migliore d’Italia. Francesco Benazzi che dirigerà Treviso gesti-rà pure l’Ulss di 7 Pieve di Soligo e l’Ulss 8 Asolo-Montebelluna. A Belluno e provincia va a Adriano Rasi Caldogno la direzione generale di Belluno e conserva, da commissario, quella di Feltre. A Vicenza Giovanni Pavesi dirigerà l’Ulss 6 Vicenza, con poteri commissariali sul-la Ulss 5 Ovest Vicentino. A Bassano, invece, ci sarà Giorgio Roberti (direttore uscente a Treviso). L’Azienda ospedaliera universitaria

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per la competitività sostenibile del settore delle costruzioni e delle sue imprese”. Esso infatti genera quasi il 10% del PIL e rappresenta 20 milioni di posti di lavoro, soprattutto in micro e piccole imprese. Attraverso un aumento delle attività in alcuni settori molto promettenti come la ristrutturazione degli edifi ci e le infrastrutture, il settore potrebbe dare un contributo signifi cativo alla creazione di posti di lavoro (secondo le stime, entro il 2020 nel settore potrebbero essere creati 275000 nuovi posti di lavoro) con l’ausilio di politiche atte a promuovere la domanda e anche a stimolare gli investimenti nella realizzazione della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Inoltre, la comunicazione della Commissione “Tabella di

marcia per l’energia 2050” evidenzia che una maggiore effi cienza energetica degli edifi ci nuovi e di quelli esistenti è d’importanza fondamentale per la trasformazione del sistema energetico dell’UE. Lo sviluppo di una serie di servizi per affrontare questioni riguardanti la salute e la sicurezza, l’effi cienza energetica, la bioedilizia, la resistenza alle catastrofi , il clima degli ambienti interni, il riutilizzo/recupero/riciclaggio e la progettazione su misura se affrontate correttamente, potrebbero anche aprire nuove opportunità di mercato. I cantieri delle costruzioni e, in misura minore, i fabbricanti di prodotti da costruzione si troveranno sempre più spesso a fare i conti con la necessità di disporre di manodopera qualifi cata. Il settore delle costruzioni dovrà quindi adattarsi e saper offrire le abilità e competenze richieste in questi ambiti.

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Page 22: Rovigo genn2016 n11

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da proposte educative di cultura economica e fi nanziaria, favorite da un dialogo diretto con i

propri operatori. La fascia d’età dai 13 ai 17 anni si caratterizza

per essere prevalentemente estranea al mondo bancario, per questa ragione si propongono soluzioni gratuite che puntano all’educazione al risparmio.

La situazione relativamente ai giovani dai 18 ai 24 anni è totalmente diversa; riguarda soggetti attivi, esigenti, curiosi di valutare il mondo delle banche ed i servizi ad esso correlati. A questo target sono indirizzate proposte articolate che gratuitamente comprendono vari servizi bancari tra i quali fi gurano la carta di debito ed il servizio in-bank, che consente di operare direttamente da casa.

Tra i 25 e i 35 anni siamo nell’età adulta e la bancarizzazione è quasi scontata, il target è rappresentato da persone consapevoli dell’importanza di avere un partner affi dabile, che guardano all’effi cienza della multicanalità e della tecnologia digitale. A loro RovigoBanca dedica una serie di soluzioni, utili a coprire ogni tipo di esigenza, guidate da un fi lo conduttore comune caratterizzato da trasparenza, correttezza, economicità ed attenzione alle persone.

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soluzioni adeguate alle diverse fasi della vita.La scuola e lo studio costituiscono certamente

la prima parte di questo ciclo vitale. Poi, quando il giovane si affaccia al mondo

del lavoro ed inizia a fare progetti, ha bisogno di supporto per fi nanziare l’acquisto di un’automobile o di una casa, lo sviluppo professionale o imprenditoriale e la costituzione di una nuova famiglia.

Infi ne il tema della previdenza al quale i giovani devono iniziare a pensare con largo anticipo per garantirsi una prospettiva serena e dove è sempre più necessario un adeguato servizio di consulenza ed assistenza che aiuti a comprendere le dinamiche future.

Tra i prodotti normalmente utilizzati dalla clientela più giovane troviamo le carte prepagate, il conto corrente on line e le carte di credito; soluzioni che si caratterizzano per la facilità d’accesso e l’economicità dei costi, e poggiano su piattaforme tecnologiche sempre più evolute.

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20

Page 23: Rovigo genn2016 n11

rinforzo;- eventi e attività in collegamento con tutti gli enti

culturali del territorio, con cui sono in atto convenzioni;- valorizzazione delle eccellenze con premi, borse

di studio e concorsi;- laboratori di approfondimento di competenze

trasversali, come la redazione del giornalino di istituto o la realizzazione di mostre.

LA VOCAZIONE INTERCULTURALEIl Liceo Linguistico ha iniziato le attività di

scambio nel 1996, intensifi candole e diversifi candole nel tempo. Tali iniziative comprendono attività come scambi culturali, stages linguistici (di studio, o studio e lavoro), attività teatrale in lingua straniera, conferenze in lingua straniera, preparazione ad esami di certifi cazione esterna di lingua, partecipazione a concorsi.

Le attività di scambio culturale hanno fi nalità importanti:

• Migliorare i sistemi educativi attraverso la cooperazione e lo studio comparato;

• sviluppare nelle famiglie, attraverso l’accoglienza di studenti stranieri, una sensibilità di apertura verso identità nazionali e regionali diverse dalla propria;

• sviluppare la valutazione critica della propria identità e delle proprie radici in una ottica di pluralismo culturale e linguistico;

• favorire l’apprendimento delle lingue straniere attraverso contatti personali.

Nella nostra scuola si sta avviando un progetto Erasmus+/ KA2 che si svolgerà dal 2015 al 2018. È un progetto fi nanziato dalla UE e coinvolge 9 scuole di 7 diverse nazioni Europee: Olanda (Landgraaf), Inghilterra (Newport), Spagna (Aguilar de Campoo e Azpeitia) e Italia (Celio Roccati e Liceo Scientifi co di Scordia-Catania), Estonia (Tallin) e Polonia (Lezno), Finlandia (Tornion).

LABORATORI TEATRALIIl Celio Roccati offre alcuni laboratori teatrali,

sia in italiano che in lingua straniera, perché sono attività formative sia dal punto di vista

caratteriale che culturale. Numerosi i successi del laboratorio dell’Istituto “Roccati”, nato nell’anno 1993/94. Il laboratorio è formato da due gruppi distinti: recitazione e scenografi a, che lavorano parallelamente all’analisi del testo e all’allestimento dello spettacolo. In 20 anni sono stati allestiti 22 spettacoli di diversi generi teatrali. Nell’anno 2013/2014 “La commedia della Vanità” ha conquistato il premio per la scenografi a alla XII edizione di “Tra scuole e teatro” e il premio per la migliore interpretazione al “Teatro della scuola 2014”. Nell’anno 2014/2015 è stato allestito “Il giardino dell’anima”, un adattamento realizzato da Rossella Moscatello da brani di autori vari che rimandano all’idea di quei luoghi interiori che tutti coltivano e che fanno sentire partecipi del movimento della vita. Il lavoro è stato selezionato all’edizione 2015 del “Teatro della scuola” e si è aggiudicato il 26 settembre scorso due premi per la migliore interpretazione individuale alla fi nale regionale della rassegna “Teatro dalla scuola 2015” di Vicenza.

Discipline umanistiche, scientifi che e artistiche: il liceo Celio Roccati di Rovigo presenta un’offerta formativa al passo con i tempi, per preparare i

ragazzi alle professionalità di domani. I licei Classico, Linguistico, Artistico, Delle Scienze Umane ed Economico Sociale rispondono alle esigenze di una solida preparazione e si adattano alle peculiarità personali degli studenti. L’istituto rodigino è tra i migliori a livello regionale e nazionale per qualità della preparazione, occasioni professionalizzanti e risultati universitari che vengono conseguiti dagli studenti dopo il diploma. Lo sancisce la piattaforma della Fondazione Giovanni Agnelli di Torino, che confronta i licei italiani per dare informazioni sulla qualità delle “basi” formative, la bontà del metodo di studio e l’utilità dei suggerimenti orientativi acquisiti presso le scuole secondarie.

L’ARRICCHIMENTO ALL’OFFERTA FORMATIVA Il Liceo Celio Roccati si dimostra sempre più attento

alla realtà lavorative, alle possibilità professionalizzanti e alle attitudini dei ragazzi, organizzando diverse attività:

- laboratori dedicati all’approfondimento delle materie di indirizzo;

- scambi culturali con altri paesi;- attività e laboratori dedicati alla possibilità di

coltivare passioni e talenti, come il canto, la recitazione, la danza, il parlare in pubblico,

- gruppi di studio e attività di consolidamento e

Liceo Celio Roccati

UN’OFFERTA FORMATIVA AL PASSO CON I TEMPIL’istituto rodigino e’ tra i migliori a livello regionale e nazionale per qualita’ della preparazione

Giornate di Scuola Aperta

Sabato 12 Dicembre 2015 ore 15.00 - 18.00

Domenica 13 Dicembre 2015 ore 10.00 - 12.00 ore 15.00 - 18.00

Sabato 16 Gennaio 2016 ore 15.00 - 18.00

Domenica 17 Gennaio 2016 ore 15.00 - 18.00

Sabato 30 Gennaio 2016 ore 15.00 - 18.00

Domenica 31 Gennaio 2016 ore 10.00 - 12.00 ore 15.00 - 18.00

Sabato 13 Febbraio 2016 ore 15.00 - 18.00

Domenica 14 Febbraio 2016 ore 15.00 - 18.00

cuolaS 21

Page 24: Rovigo genn2016 n11

cuolaS

WELCOME TO THE L’Istituto organizza

viaggi studio per

teenagers e adulti

tutto l’anno

Oxford School of English

Oxford School of English è un istituto accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione, che dal 1961 si

occupa esclusivamente dell’insegnamento e della diffusione della lingua e cultura inglese.

Perché imparare l’inglese?Per capire l’importanza che, in una

società come la nostra, riveste lo studio della lingua, basta pensare a come già da anni non vi è azienda che non richieda nel curriculum la conoscenza e la padronanza di almeno una lingua straniera, per non parlare del contributo che un soggiorno di lingua all’estero dà nella formazione del credito scolastico. Il continuo ampliarsi dell’orizzonte europeo e l’ingresso di nuovi Stati fa sentire ancor più la necessità e l’importanza di un “mezzo” di comunicazione e di comprensione unico per tutti. Noi di Oxford School of English lavoriamo per rendere il più agevole possibile il percorso e la sfi da che i giovani (e meno giovani) si trovano oggi ad affrontare sul versante della lingua straniera.

I corsi sono tenuti da docenti qualifi cati madrelingua, con una consolidata esperienza e una specifi ca preparazione metodologico-didattica, attestata dall’abilitazione TEFL.

A partire dai 7-8 anni possono frequentare corsi piacevoli, vivaci e coinvolgenti per stimolare la fantasia e facilitare l’apprendimento dei vocaboli più comuni senza sforzo. Con i giovani dagli 11 ai 14 anni si da molto spazio al listening e allo speaking (ascolto e parlato). Con gli adulti è possibile organizzare un percorso

che incontri le esigenze del corsista. L’orario e la frequenza vengono concordati in base alle necessità dello studente. Fra i corsi individuali ricordiamo preparazione certifi cazioni e general conversation. Infi ne i corsi di gruppo sono strutturati in due incontri settimanali.

COSA OFFRIAMOCorsi di inglese dal livello A1 al livello

C2, con programmi standard (annuali o intensivi) e speciali (commerciale, economico, turistico, traduzione, lettura, letteratura, conversazione). Corsi aziendali su misura per le diverse esigenze professionali, corsi individuali (anche per terminologie specialistiche) e corsi per bambini, ragazzi e studenti universitari. I corsi sono validi come credito formativo.

Certifi cazioni internazionali: oltre 40 anni di esperienza nella preparazione, specifi ca e mirata, agli esami internazionalmente riconosciuti del Cambridge ESOL, Ente appartenente alla prestigiosa Università di Cambridge.

Consulenza e formazione ad insegnanti di inglese in Italia. Informazioni su programmi di studio e aggiornamento per insegnanti presso il nostro istituto.

Biblioteca: con diversi testi con cd strutturati in vari livelli di diffi coltà.

Consulenza gratuita e tutte le informazioni inerenti ai soggiorni studio presso prestigiose scuole in Irlanda, Scozia, Inghilterra ect.

Consulenza e preparazione agli esami IELTS e TOEFL.

Corsi CLIL con esame fi nale.

Parla con noi...

Parla con il mondo!

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CERTIFICAZIONIil nostro Istituto propone la preparazione

per le certifi cazioni Cambridge:KET (A2), PET (B1), FCE (B2), CAE (C1) e CPE (C2). Le certifi cazioni IELTS (modulo general e accademic). Proponiamo inoltre i nostri esami interni OXSET. L’Oxset (Oxford School English Test) Exam Commission è responsabile degli esami di tutti livelli che si tengono presso tutte le sedi al termine dei corsi. Ogni livello l’esame consiste in due prove (scritta e orale) e permette di conseguire i seguenti diplomi OXSET A1, OXSET A2, OXSET B1, OXSET B1PLUS, OXSET B2 E OXSET C1. nostri esami OXSET B1, OXSET B2 E OXSET C1 sono inoltre riconosciuti u f f i c i a l m e n t e dall’Università Cà Foscari di Venezia come certifi cazioni per le conoscenze linguistiche richieste ai fi ni dell’immatricolazione. All’interno delle scuole statali siamo attivi con lettorati, potenziamento della lingua, preparazione certifi cazioni. Curiamo tutto nei minimi dettagli per fornire alle scuole e allo studente il miglior servizio, non solo in termini di competenza, ma anche di aggiornamento in relazione a tutte le novità relative alle certifi cazioni, alla loro durata, dove sono richieste, riconosciute e che fruibilità hanno.

VIAGGI STUDIO DI GRUPPO PER RAGAZZI

Le nostre sedi organizzano viaggi studio di due o più settimane nei Paesi di lingua inglese nel periodo estivo. Tutti i programmi si prefi ggono l’obiettivo di offrire soggiorni sicuri, utili e profi cui. Questo è il principale motivo per cui molte delle nostre scuole (tutte molto ben attrezzate) si trovano in centri piccoli (ma ugualmente interessanti) dove i partecipanti (anche i più giovani) possono muoversi in piena tranquillità ed autonomia. Le località più famose verranno comunque visitate durante le escursioni del fi ne settimana. Per i più grandi sono

invece disponibili anche i centri più classici e conosciuti. I nostri programmi prevedono la possibilità di alloggiare in famiglia o in college. Tutti i nostri viaggi

studio prevedono un accompagnatore dall’Italia che seguirà i ragazzi in tutto il percorso. In college vi è la possibilità anche di abbinare al corso di lingua inglese alcune attività sportive specifi che come calcio, rugby o il più classico multiactivity. Per i più piccoli(dagli 8 anni) soggiorni studio nell’incantevole Val Pusteria. I ragazzi saranno ospitati in un comodo Hotel e uniranno il corso d’inglese, con insegnanti madrelingua, a tanto sport ed escursioni.

OXFORD SCHOOL OF ENGLISH!

“An investment in knowledge pays the best interest”Benjamin Franklin

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Oxford School of English è un istituto accreditato dal Ministero della Pubblica Istruzione, che dal 1961 si

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società come la nostra, riveste lo studio della lingua, basta pensare a come già da anni non vi è azienda che non richieda nel curriculum la conoscenza e la padronanza di almeno una lingua straniera, per non parlare del contributo che un soggiorno di lingua all’estero dà nella formazione del credito scolastico. Il continuo ampliarsi dell’orizzonte europeo e l’ingresso di nuovi Stati fa sentire ancor più la necessità e l’importanza di un “mezzo” di comunicazione e di comprensione unico per tutti. Noi di Oxford School of English lavoriamo per rendere il più agevole possibile il percorso e la sfi da che i giovani (e meno giovani) si trovano oggi ad affrontare sul versante della lingua straniera.

I corsi sono tenuti da docenti qualifi cati madrelingua, con una consolidata esperienza e una specifi ca preparazione metodologico-didattica, attestata dall’abilitazione TEFL.

A partire dai 7-8 anni possono frequentare corsi piacevoli, vivaci e coinvolgenti per stimolare la fantasia e facilitare l’apprendimento dei vocaboli più comuni senza sforzo. Con i giovani dagli 11 ai 14 anni si da molto spazio al listening e allo speaking (ascolto e parlato). Con gli adulti è possibile organizzare un percorso

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Page 26: Rovigo genn2016 n11

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Scuola guidaAutoscuola Autostop

NUOVO CODICE DELLA STRADA 2016: TUTTE LE NOVITA’ PREVISTE PER I PROSSIMI MESI

SEDE PRINCIPALECorso del Popolo, 7/9RovigoSEDE VESPA CLUBLEZIONI MULTILINGUE

SEDE SECONDARIAVia XX Settembre, 125Arquà Polesine (Ro)SEDE SCUOLA GUIDA EAGENZIA PRATICHE AUTO

SEDE OPERATIVAVia Maestri del LavoroBorsea S/E (Ro)GUIDE MOTOE CICLOMOTORI

LE NOSTRE SEDI

Rovigo • tel. e fax 0425 33327 • cell. 360 676742 - 348 7434754Arquà Polesine (Ro) • tel. e fax 0425 453603 - cell. 348 7434754

Corsi A.D.R. - C.Q.C.Recupero PuntiPratiche AutoRinnovo PatentiPatentiA-B-C-D-Ee Ciclomotori

Rinnovo Patenti

Con il via libera al Decreto di legge di Stabilita’ 2016, sono diverse le norme

introdotte che modificano il Codice della strada: scopriamo insieme tutti i dettagli!

Come ben saprete il nuovo anno arriva con tante novità, per coloro i quali intendono prendere la patente,

per i neopatentati e per chi invece possiede tale documento già da tempo.

Ecco una panoramica veloce di tutte le variazioni del Codice stradale che entreranno in vigore nel corso del 2016.

NUOVE REGOLE PER LA SOSTA A PAGAMENTODal 1° luglio 2016 tutti i dispositivi

di controllo per la durata della sosta a pagamento potranno essere avviati anche mediante bancomat. Una chance che favorirà i pagamenti elettronici, agevolando i cittadini a pagare la sosta in modo facile e veloce, anche in assenza delle monetine. E’ utile sapere che, qualora entro la data prefi ssata (il prossimo 1° luglio), il Comune non si sia adeguatamente attrezzato ai nuovi canali di pagamento, gli automobilisti saranno automaticamente autorizzati a parcheggiare gratuitamente, senza incorrere in sanzioni.

AUTOVELOX E TUTOR: TUTTE LE NOVITÀLa legge di Stabilità per il 2016 ha anche

dato il via a nuove norme riguardo autovelox e tutor. Nello specifi co, gli stessi serviranno anche per controllare che gli obblighi assicurativi siano rispettati dagli automobilisti: ovvero se si è in regola o meno con il pagamento della polizza Rc auto. Questo sarà possibile grazie al passaggio al sistema telematico della banca dati ministeriale delle assicurazioni. Tutti i dati delle polizze assicurative auto potranno essere direttamente consultati online, senza dover ricorrere al controllo dell’esposizione del tagliando sul parabrezza, non più obbligatoria; dunque si passa all’assicurazione senza contrassegno. Autovelox, tutor e telecamere delle porte di accesso alle zone a traffi co limitato (i varchi ZTL), serviranno inoltre a controllare che l’automobilista abbia eseguito la revisione periodica della propria vettura , oltre a verifi care il trasporto irregolare di materiali. Tuttavia, affi nché la misura possa uffi cialmente entrare in vigore, occorre attendere l’emanazione del decreto ministeriale attuativo e la correlata omologazione delle strumentazioni.

NUOVE NORME PER LE IMMATRICOLAZIONI AUTO ALL’ESTERONovità anche per la re-immatricolazione

delle auto all’estero, attuata con l’intento di contrastare tutte quelle immatricolazioni di auto nazionali effettuate fuori dallo Stato Italiano solo per evitare di pagare bollo ed eventuali sanzioni. Con quest’ultima variazione, l’esportazione per la consecutiva re-immatricolazione di un veicolo all’estero sarà effettuata con maggiore trasparenza dei passaggi dell’intero procedimento. Il soggetto interessato dovrà necessariamente presentare

al Pra anche la copia della documentazione doganale di esportazione, ovvero, nel caso di cessione intracomunitaria, della documentazione comprovante la radiazione dal Pubblico Registro Automobilistico.

REATO DI OMICIDIO STRADALEIl nuovo Codice della strada prevede

l’introduzione del reato di omicidio stradale. Nello specifi co tale reato si attua quando si provoca un incidente che causa la morte di una o più persone guidando in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, o a causa di specifi che infrazioni al Codice stradale.

Per l’omicidio stradale colposo, commesso semplicemente violando il codice, la pena resta invariata: con la reclusione da 2 a 7 anni.

Per il reato di omicidio stradale, invece, si va dai 5 ai 10 anni di reclusione. Esso si verifi ca nei casi di violazione del Codice della Strada più altre gravi infrazioni: tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l e fi no a 1,5 g/l; superamento dei limiti di velocità di almeno 50 km/h sulle strade extraurbane; passaggio a un incrocio con semaforo rosso; superamento del limite del doppio nelle strade urbane; sorpasso in punti pericolosi; inversioni di marcia vicino a un incrocio, a una curva o a un dosso, e nel caso in cui si circoli contromano. Gli anni di detenzione aumentano per chi causa la morte di una persona guidando “in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofi sica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope”; e quindi chi commette il reato di omicidio stradale può essere punito con la reclusione da 8 a 12 anni se: guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l, o guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La stessa pena è applicata ai neopatentati e ai conducenti professionali, anche di mezzi pesanti, con tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l.

È prevista un’aggravante nel caso in cui il conducente provochi la morte di più persone, si dia alla fuga dopo l’incidente o se il veicolo che guida non è coperto da assicurazione: la pena può aumentare addirittura di due terzi e non può essere comunque inferiore ai cinque anni di carcere. In alcuni casi la stessa può essere ridotta fi no alla metà, in seguito alla violazione di alcune norme sulla circolazione da parte della vittima. Nei casi più gravi, tra i quali la fuga, il nuovo Codice della Strada prevede l’incremento della durata della revoca della patente per un periodo massimo di 30 anni .

LIMITAZIONI PER NEOPATENTATILa riforma al Codice della Strada ridurrà

della metà il periodo della limitazione per i neopatentati, riguardo alla guida di veicoli con potenza superiore a 70 kW e con rapporto potenza/peso più alto di 55 kW/tonnellata. Si passerà quindi da 12 a 6 mesi, a patto che non vengano commesse infrazioni che comportino decurtazione dei punti della patente.

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Scuola Aperta12/13 Dicembre 2015dalle 15.00 alle 18.00

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Progettare nel presente per costruire nel futuro è la mission del Corso, che ne sintetizza gli obiettivi, � nalizzati a far crescere l’allievo in tutte le sue potenzialità, formando un cittadino con una preparazione tecnica nell’ambito delle costruzioni, dello studio e della gestione del territorio, esperto di materiali e bioedilizia.

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Natura è FuturoNel settore tecnologico l’Istituto Tecnico Agrario “O. Munerati” rappresenta l’unica offerta formativa per l’indirizzo agrario nel territorio. Si propone di formare diplomati con una solida preparazione in ambito ecologico-ambientale e agro-alimentare, fornendo agli utenti un percorso scolastico culturalmente elevato e tecnicamente aggiornato utile a un pro� cuo inserimento nel mondo del lavoro o alla prosecuzione degli studi universitari.

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SCUOLA APERTASabato 12 e Domenica 13 Dicembre 2015: ore 15.00-18.00Sabato 16 e Domenica 17 Gennaio 2016: ore 15.00-18.00Sabato 30 e Domenica 31 Gennaio 2016: ore 15.00-18.00

Page 28: Rovigo genn2016 n11

L’istituto IIS “VIOLA-MARCHESINI” offe all’utenza attività molteplici e diverse relative agli indirizzi di studio

che possono motivare ed implementare le conoscenze degli studenti.

Sono stati realizzati nell’anno scolastico 2014-15, importanti progetti: Fixo, Legalità e altri tra i quali il progetto Giotto “Fare Impresa”. A tale proposito una classe dell’Istituto si è classifi cata al 2° posto per la realizzazione del progetto di recupero e riutilizzo acque bianche.

Importantissima la collaborazione dell’ Istituto con PORSCHE ITALIA perché di concreto interesse per stimolare la passione dei giovani studenti verso la professione non più di meccanici bensì di tecnici – diagnostici. Porsche Italia ha donato, a questo proposito, un motore che è uno degli strumenti indispensabili per abbinare la teoria alla pratica.

L’Istituto Professionale “G. Marchesini”

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MOLTE LE ATTIVITA’ PER L’ISTITUTO

Tra le attività più coinvolgenti per gli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario Ottavio Munerati, la giornata dedicata all’Assemblea d’Istituto è senz’altro quella più

appassionante. Diverse sono le attività proposte nei tre appuntamenti che si svolgono ogni anno e che coinvolgono gli alunni per l’intera giornata scolastica. Lezioni di micologia e apicoltura sono stati i temi trattati durante l’Assemblea tenuta alcuni giorni fa, realizzata e organizzata dagli studenti con il coordinamento dei docenti Roberta Gardin e Andrea Saltarin. Gli esperti dell’associazione micologica Bresadola di Rovigo intervenuti nel corso dell’Assemblea hanno allestito una splendida mostra micologica con i funghi reperiti nel bosco di pertinenza della scuola. Il dott. Casari Michele, ex alunno della scuola, collaboratore del Servizio Forestale regionale e operatore presso il centro sperimentale per la tartufi coltura, con il suo cane Cris, invece, ha guidato per il bosco gli alunni, alla scoperta del tartufo nero e del Bianchetto, due funghi ipogei di valore riconosciuto che negli ultimi anni sono stati rinvenuti negli ambienti naturali della scuola. Gli studenti del biennio, invece accompagnati dal Professore Palmia, apicoltore e produttore di miele si sono addentrati nell’affascinante mondo delle api rimanendo piacevolmente deliziati nell’assaggiare il prezioso miele. La giornata si è protratta con il momento conviviale della tradizionale castagnata e la festa fi nale dove ogni classe si è cimentata nel canto proponendo un brano musicale liberamente ispirato a canzoni tradizionali e contemporanee.

Istituto tecnico Agrario “Ottavio Munerati”

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Settore tecnologico Indirizzo: Agraria, Agroalimentare e Agroindustria

TARTUFI, MIELE E… IL MUNERATI STUPISCE ANCORA!

L’interesse per il territorio e la vicinanza al mondo del lavoro sono una peculiarità, una vocazione naturale dell’Istituto Tecnico per

Geometri “Amos Bernini”.Da sempre, la scuola è impegnata nel

dotare gli allievi delle conoscenze adeguate a comprendere la realtà locale, la sua specifi cità ambientale e produttiva, assicurando loro inoltre un patrimonio di competenze, acquisite durante

lo svolgimento delle attività che rientrano nell’ambito della “alternanza scuola-lavoro”.

E’, appunto, nello spirito della recente riforma scolastica che il Consiglio di Classe della V Bt del “Bernini” ha programmato una visita guidata presso gli uffi ci urbanistici del Comune di Rovigo.

Venerdì 18 dicembre, gli studenti sono stati accolti dagli architetti Fiorenza Ronsisvalle e Federico Pugina, con i quali hanno potuto approfondire le tematiche legate ai Titoli Edilizi (Permesso di Costruire, DIA, SCIA,..) e ottenere chiarimenti sul PRG e sul PAT. La lezione differita

Istituto per Geometri Amos Bernini

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UNA SCUOLA CHE FORMA IL FUTURO GEOMETRA

è servita anche a renderli consapevoli che “pianifi care signifi ca vivere meglio, perché vuol dire rispettare l’ambiente”. Per tale motivo si è insistito sulla necessità di consolidare nei ragazzi, fi n dai banchi di scuola, sensibilità e attenzione alle problematiche relative all’uso del territorio, al corretto impiego degli strumenti fondamentali che ogni geometra progettista, perito o consulente utilizza nel corso della vita

lavorativa. In questa ottica, l’Istituto Tecnico per Geometri di Rovigo ha pianifi cato una serie di iniziative volte a raggiungere un obiettivo preciso: offrire ai propri studenti una formazione complessiva - frutto di una preparazione teorica che trova completamento nella dimensione pratica del sapere – che ne agevoli l’inserimento in ambito lavorativo al termine del percorso di studi.

L’IIS Viola Marchesini in quanto scuola secondaria dell’indirizzo tecnologico ha, negli anni, sviluppato strumenti e metodi di lavoro nel settore informatico ed elettronico spendibili nell’organizzazione

e realizzazione di attività formative nell’ambito delle competenze digitali. Si stanno approntando nuovi setting di apprendimento, nuove metodologie, nuova organizzazione didattica, nuova tecnologia, nuova formazione per i docenti. il Viola Marchesini intende rinnovare e potenziare i suoi laboratori in modo da trasformarli da luogo dimostrativo a “palestre di innovazione”, complete di strumenti per il coding e piattaforme di prototipazione.Grazie all’azione sinergica di due progetti europei Erasmus (KA2 e KA1) si stanno sperimentando uso di app per la didattica in collaborazione con altri 4 paesi europei e, contemporaneamente, si stanno svolgendo alcune mobilità per lo staff con l’intento di formare competenze per governare il processo di innovazione in atto nell’Istituto. Nel progetto di disseminazione di queste attività sono stati organizzati dei corsi di formazione rivolte a tutti i docenti della provincia di Rovigo e delle province limitrofe di Padova e Ferrara su nuovi metodi di insegnamento, in particolare sulla Flipped Classroom e sull’uso di app e strumenti informatici per l’e-learning.Inoltre nell’ambito del Piano Nazionale della Scuola Digitale e dell’Ora del codice, il 14 Dicembre 2015 è stato organizzato l’evento “Spritz digitale al Viol@b” in cui insegnanti, studenti, genitori ed ospiti hanno parlato informalmente di:

Digitale e scuola Digitale e aziende Digitale e cittadiniPer più di due ore, professionisti provenienti da aziende del

settore informatico (X-Team e Tech.Team), esperti del CNA, ex studenti dell’Istituto e la Dott.ssa Laura Aglio dell’Agenzia per l’Italia Digitale hanno intrattenuti studenti e i partecipanti agli incontri con racconti sullo sviluppo del mondo digitale nel nostro territorio e sulle iniziative per il futuro.

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Diverse sono le attività proposte nei tre appuntamenti che si svolgono ogni anno e che coinvolgono gli alunni per l’intera giornata scolastica

Molto importante la collaborazione dell’Istituto con Porsche Italia, che ha donato un motore

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1 Voci da palazzo

Una delle maggiori opere cantierate dalla Regione per fronteggiare il dis-sesto idrogeologico è la realizzazione

del bacino di laminazione di Caldogno, in provincia di Vicenza. Il presidente della Regione Luca Zaia ha inaugurato a metà gennaio le paratoie mobili in corrispondenza del manufatto d’ingresso (bacino di mon-te), completate il 28 dicembre scorso. Per settembre 2016 è prevista la conclusione dei lavori di realizzazione anche del bacino di valle. Il presidente ha sottolineato che si tratta di è un’opera da 41 milioni di euro con la quale viene realizzato un invaso con una capacità di 3,8 milioni mc. di invaso su 106 ettari pari a 150 campi da calcio. E’ stato movimentato un milione e mezzo di mc. di terreno e sono stati erogati 13 milioni di euro per espropri e indennizzi. Per questo Zaia ha voluto ringraziare per primi i proprietari terreni, che hanno fatto il sacrifi cio maggiore, insieme alle associazioni di categoria.

“Qui in Italia – ha detto Zaia - siamo tutti commissari tecnici, 60 milioni di esperti di calcio, tutti bravi a parlare ma è facile fare la schedina il lunedì. Noi invece in questi cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela dal dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro. Siamo pronti a cantierare altri 933 milioni di euro, quasi un miliardo di altre opere per mettere in sicurezza il Veneto”. “Questa è una partita irrinunciabile. Il progetto del Veneto del futuro

– ha aggiunto – non si basa su nastri d’a-sfalto: quelli che abbiamo in programmazione li confermiamo, ma la vera sfi da è quella di mettere in sicurezza i nostri territori. Non è un caso che si inizi da Caldogno. E’ bene ricor-darlo che Caldogno ha avuto la perdita di una vita umana con l’alluvione del 2010 e voglio che quest’opera sia soprattutto dedicata a chi ha perso la vita in quelle condizioni tragiche”.

Zaia ha ricordato che nel 2010 era presi-dente da pochi mesi e dalla sera alla mattina si è trovato con 235 comuni alluvionati sui 581 che allora il Veneto contava. Ci furono 1040 imprese e famiglie con l’acqua in casa o in azienda. “Se un popolo di benpensanti non avesse sprecato energie e avesse dato una mano – ha detto - avremmo ora molte più opere e in meno tempo. Oggi, però, noi siamo qui con Caldogno e siamo a confermare anche l’ampliamento di Montebello, le opere a Viale Diaz a tutela di Vicenza, i bacini di Colom-baretta a Monteforte d’Alpone, a Muson dei Sassi, a Prà dei Gai e poi tutte le altre opere che arriveranno. Noi le sfi de le abbiamo colte, nonostante io abbia ereditato una regione nel-la quale da 80 anni non si facevano più grandi opere a tutela dal dissesto idrogeologico. L’ul-tima opera è stato il bacino di Montebello”.

Zaia ha esortato tutti ad essere orgogliosi del lavoro fatto a Caldogno: una bella opera che darà tranquillità. “Ora pensiamo alla ge-stione senza tremori ai polsi – ha aggiunto -. Abbiamo un modello matematico, un pro-

tocollo preciso e lo rispetteremo. Perché se riempiamo questa vasca, che contiene quasi 4 milioni di mc. d’acqua, e lo facciamo prima di quando occorre, questa è un’opera che non serve a niente. Bisogna avere un timing quasi chirurgico e arrivare al limite prima di aprire. Ci sono i tecnici e se ne assumeranno la re-sponsabilità”.

“Noi abbiamo la certezza – ha fatto rile-vare il presidente - che con 2,7 miliardi di euro mettiamo in sicurezza il Veneto. Alla domanda “il Veneto è più sicuro?” io dico che, se pio-vesse come nel 2010 con le stesse modalità, le zone colpite dall’alluvione sono più sicure di prima. Però il Veneto, che ha oggi 576

comuni, ha ancora dei bacini idrografi ci per i quali l’esplorazione per la messa in sicurezza è ancora abbastanza timida, penso al Piave che ha avuto un’esondazione nel 1966, e a tutta una serie di lavori che dobbiamo fare”.

“Noi siamo sul pezzo – ha concluso Zaia - e vogliamo lavorare. Basta che ci diano i soldi e noi apriamo i cantieri. Ma c’è il problema della burocrazia, su cui dobbiamo tutti fare un esame di coscienza. Per fare quest’opera ci abbiamo messo cinque anni quando un privato ci avrebbe impiegato molto meno. Siamo stati velocissimi rispetto alla burocrazia ma non si può andare avanti così. Quando c’è di mezzo la salute o la vita dei cittadini biso-

gna andar giù a pancia a terra a fare le opere. Diciamolo fi no in fondo, ci vuole una legge speciale che dia poteri commissariali veri a chi si occupa di queste infrastrutture. Non serve che sia il presidente della Regione, può essere chiunque basta che possa essere operativo. Bisogna decidere di fare i commissariamenti perché la messa in sicurezza è fondamentale. In Italia abbiamo ogni anni mediamente qua-si 3 miliardi di danni per eventi catastrofali. Se noi queste risorse le dedicassimo a dar vita anzitutto un fondo multirisk per assicu-rare i cittadini e una quota parte alle opere infrastrutturali, avremmo un Paese diverso, un Veneto diverso”.

di Maria Pavan

Ambiente L’impegno della Regione contro il pericolo esondazioni

Difesa del suolo: inaugurate le paratie di CaldognoZaia: “In cinque anni abbiamo realizzato 714 opere, grandi e piccole, a tutela del dissesto idrogeologico del Veneto per 866 milioni di euro”

bIlancIo deI lavorI fattI

Dopo l’alluvione del 2010 sono stati realiz-zati o avviati interventi per la difesa idrauli-ca del Veneto che attualmente ammontano

a oltre 860 milioni di euro. Fra questi ci sono anche circa cento milioni

gli investimenti per la sicurezza del sistema idraulico-forestale realizzati direttamente dalla Regione con i propri operai forestali. Inoltre, i lavori eseguiti o in appalto hanno alimentato il sistema delle piccole e medie imprese del Veneto, dando ossigeno a circa 700 aziende in un mo-mento diffi cile per la nostra economia. Nessuno degli interventi realizzati ha comportato aumenti

della spesa prevista. Anzi, si sono ottenuti rispar-mi sull’esecuzione delle opere per circa 25 milioni che sono stati destinati ad altri interventi. La Re-gione ha pronti progetti immediatamente cantie-rabili per un miliardo di euro, tra cui quelli per il Tagliamento e l’idrovia Padova-Venezia. Senza dimenticare gli interventi necessari sull’alveo del Piave. Ma si attendono i fondi del Governo. Per quanto riguarda la difesa del suolo, il Veneto sta proseguendo nella realizzazione dei bacini di la-minazione, ma in generale per quanto riguarda gli interventi di mitigazione del rischio idraulico viene seguito un nuovo tipo approccio impostato

secondo criteri scientifi ci legati all’indice di rischio, fattore risultante dalla combinazione di magnitu-do e frequenza. Un metodo che la Regione ha suggerito anche al governo per l’assegnazione delle risorse statali. Lo ha detto l’assessore ve-neto Gianpaolo Bottacin presentando a Venezia, insieme al presidente Luca Zaia il bilancio delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geologico realizzati dal 2010 ad oggi dalla Regione. “Sono tutte opere – ha aggiunto – che forse sono meno visibili di altre, ma han-no contribuito a far diminuire l’indice di rischio in Veneto. Il rischio zero non esiste, ma il percorso,

per quanto lungo, è stato intrapreso e i risulta-ti ci sono”. Bottacin ha rilevato che comunque la situazione del territorio resta costantemente monitorata: attualmente le criticità riguardano la mancanza di precipitazioni sul Veneto e per alcune località il bimestre novembre-dicembre è stato il più secco degli ultimi cento anni, dovendo risalire al 1921 per ritrovare un andamento simi-le. Ma in attesa delle piogge, che prima o dopo dovranno arrivare, il sistema è pronto e operativo e l’approccio scientifi co che si sta seguendo per la realizzazione delle opere di difesa del suolo continuerà a far calare l’indice di rischio.

bottACiN: “MoltE oPErE, ANChE PiCColE, PEr uN tErritorio PiÙ SiCuro”

Giampaolo Bottacin

27Voci da palazzo

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega NordIntervISta al deputato emanuele pratavIera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di Martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

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v i a N i c o l a B a d a l o n i , 2 7 - 2 9 · 4 5 1 0 0 R o v i g o · t e l . + 3 9 0 4 2 5 0 7 0 7 2 6

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1Voci da palazzo

Centrosinistra Ha iniziato ad impegnarsi in politica fi n da giovanissimo fi no a diventare una delle fi gure di spicco in Veneto

Piero Ruzzante: “L’unica vera urgenza è il lavoro”Il consigliere regionale del Partito Democratico insiste sulla necessità di favorire l’occupazione per evitare che il Veneto torni di nuovo ad essere terra di emigrazione

Emanuele Prataviera è stato eletto fra le fi la della Lega Nord nel 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Veneto 2. Ha 31 anni è nato a Motta di

Livenza ed è membro della Commissione parlamentare per la semplifi cazione e della XIV Commissione Politiche dell’U-nione Europea. Nel marzo del 2015 ha aderito al Gruppo Misto, e politicamente alla lista “Fare!” il cui ispiratore è il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Prataviera quali problemi ci sono per il Veneto a livello nazionale?

“Il vero problema del Veneto è la distanza che lo sepa-ra da Roma. Distanza che, ogni giorno, aumenta sempre più con grande responsabilità della giunta veneta. Non è possibile che un giorno si attacchi il Governo e il giorno dopo, con il cappello in mano, si vada a chiedere fondi ed economie per risolvere i problemi. In materia di “schei a casa nostra” ci vogliono strategie concrete e a lungo termi-ne, non proclami pubblici a cui non segue nulla”.

Un esempio di strada percorribile? “Basta guardare i risultati ottenuti dalla Scozia: con il

referendum sull’indipendenza ha sfi dato Londra e ha otte-nuto signifi cativi sgravi fi scali. Da noi invece la giunta regio-nale passa gran parte del tempo a litigare con i confi nanti Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige precludendosi così possibili prospettive di progettualità comuni per lo svilup-po di un’area geografi ca che ricordiamoci, sino a qualche anno fa, era defi nitiva la locomotiva per eccellenza della produttività italiana. Basterebbe alzare un po’ lo sguardo e seguire con attenzione come si stanno muovendo due città del come Milano e Torino che concorrono unitamente al rilancio del polo industriale del Nord ovest.

Quali sono le priorità del territorio portate in Parlamento?

“Sicuramente le più importanti e sentite nel nostro territorio riguardano la crisi che ha colpito le aziende e il mondo del lavoro, unitamente alla sicurezza. E’ suffi ciente visionare nel sito della Camera l’elenco dei provvidenti che ho portato avanti e a cui sto lavorando. Continuo a riser-vare attenzione alla catastrofe che ha colpito la Riviera del Brenta, al dramma degli investitori delle banche, al disse-sto idrologico, al ripristino e messa in sicurezza di alcune arterie stradali, come la Statale Triestina. Non si può però pensare che un parlamentare da solo a Roma abbia la forza politica di risolvere tutti i problemi del suo territorio. Serve un lavoro corale che talvolta porta anche ad ingoiare rospi amari. Quello che è certo è che sono a completa disposizio-ne degli amministratori locali e del mondo produttivo per trovare soluzione ai problemi dei nostri cittadini”.

Perché la scelta politica di Fare! e l’addio alla Lega Nord?

“Le pongo una domanda: se lei fosse stato a bordo di una nave e vedesse accusato un innocente di ammutina-mento e gettato in mare, riuscirebbe a girarsi d’altra parte e a far fi nta di nulla? Io non mi sono girato e mi sono voluta

lega NordIntervISta al deputato emanuele pratavIera

Classe 1963, Piero Ruzzante è senza dubbio una delle fi gure di spicco della politica veneta come dimostrano le numerose esperienze da

segretario della Fgci a consigliere comunale di Pa-dova passando per il parlamento italiano e quello europeo. Una fi gura di tutto rilievo che sicuramente sta dando il meglio presso il Consiglio Regionale e che vale la pena conoscere a fondo per comprenderne le attività e il pensiero.

Consigliere Ruzzante, la sua è una lunga esperienza maturata in prima linea in diversi am-biti. Quali sono le linee guida della sua attività politica?

“Ho iniziato da giovanissimo ad interessarmi a quello che mi accadeva intorno. La politica era la possibilità di tradurre in cose con-crete i sogni, i valori ed ideali. A 21 anni ero consigliere comuna-le a Padova a 32 deputato, non nelle liste bloccate, ma vincendo il collegio di Padova del centro stori-co. La cosa più importante che ho sempre cercato di mettere in pratica è saper ascoltare la voce della parte più debole, quella più indifesa, quella che non ha la voce tentando di rappresentarla nelle istituzioni. Dare una risposta alle loro urgenze signifi ca dare una risposta ai problemi generali di una città o di una nazione”.

In Regione Veneto i focus sono molti. Dove si sta concentrando maggiormente la sua attività e perché?

“La più grave carenza del Veneto di Zaia è il tra-sporto pubblico locale. I nostri pendolari sono trattati come a bordo dei carri bestiame, talvolta peggio per-chè restano a terra. In Veneto non c’è un sistema me-tropolitano ferroviario regionale, non c’è un biglietto unico. Poi una mattina mentre siamo in colonna ci accorgiamo che c’è il problema del PM10 e dell’aria irrespirabile, oppure che mezzo Veneto è sott’acqua o ha subito gravi danni perché il sistema fl uviale non ha retto. Ecco il mio focus è sulla costruzione di un nuovo modello di sviluppo per il nostro Veneto”.

Inevitabilmente in Regione le tematiche sono molte e le necessità della cittadinanza al-trettante. Quali sono secondo lei le priorità a cui la Regione deve dare spazio?

“Oggi la priorità è Lavoro, Lavoro, Lavoro. Salva-re il posto di lavoro nelle situazioni drammatiche che incontro quotidianamente e in secondo luogo creare il lavoro per chi non ce l’ha: giovani e donne. Dob-biamo investire di più in ricerca e trattenere qualche cervello in più nel nostro Paese. Il Veneto è tornato ad essere come 100 o 200 anni fa terra di emigranti

giovani e intere famiglie che vanno nel resto d’Euro-pa e del mondo a cercare un lavoro”.

Negli ultimi mesi uno dei temi caldi senza dubbio è stato quello relativo ai migranti. Ritie-ne che in Veneto di possa organizzare il tutto in un’altra maniera?

“Certo Zaia ha fatto il pesce in barile ha lasciato che il problema lo risolvessero le parrocchie, la Cha-ritas, le onlus e qualche Comune. Si potevano distri-buire 4/5 profughi per comune e invece c’è stata una gestione caotica. Una cosa ridicola. Pensare che quando governavano Zaia Maroni e Salvini hanno imposto quote di immigrati in ogni regione. Oggi il fenomeno, grazie al governo Renzi, è diventato un tema europeo.

Sicurezza: La situazione è così fuori controllo così come molti affermano o alcune dina-miche vengono amplifi cate a dismisura?

“Secondo tutte le statistiche tutti i reati in Italia sono in diminu-

zione, ma nel Veneto c’è veramente una situazione diffi cile. Vogliono spiegare i vari Zaia e Bitonci perchè hanno ridotto a zero le risorse per la sicurezza della regione? Fino a qualche anno fa erano 23 milioni dati ai comuni per sistemi di sicurezza come le tele-camere. Forse sulla sicurezza è più facile fare pole-mica che trovare soluzioni eppure mentre la Regione taglia, il governo Renzi ha aumentato le risorse per la sicurezza e per le forze di polizia”.

Nei suoi interventi è sempre molto legato al territorio, con particolare attenzione al com-mercio e alle realtà locali. Come pensa dovreb-bero essere tutelate e valorizzate queste realtà?

“In Veneto abbiamo una media di 320 mq ogni 1000 abitanti dedicati alla Grande Distribuzione. Le giunte Zaia e Galan hanno favorito questi grandi in-teressi privati e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi. Ogni addetto in più per i centri commerciali perdono il posto di la-voro in 4 perchè chiudono i negozi di prossimità. Si perde soprattutto per le persone più anziane un ser-vizio sociale. Parlando di sicurezza poi un negozio è un presidio in un territorio, ma se chiudono e apre un grande centro commerciale spesso avrà una fun-zione opposta attrarrà problemi di sicurezza in quel territorio”.

La SS Romea che rappresenta una delle “piaghe” della viabilità veneta. Quali sono le al-tre priorità?

di Martina Celegato

Piero Ruzzante

“Sui profughi uno sbaglio non ricorrere all’accoglienza diffusa”

Abbiamo avuto veramente troppi morti lungo la Romea per non affrontare questo tema. Come va ri-solto nella bassa il completamento della SR 10. Ma la priorità delle priorità per la nostra Provincia è rea-lizzare l’Idrovia per la sicurezza idraulica del nostro territorio. Dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo fondato sulla bellezza: investire sul turismo e sulla valorizzazione della nostra storia con le sue ville palladiane, le città d’arte, i colli Euganei o la Valle Millecampi, il mare la laguna o le Dolomiti. Non c’è solo Venezia!”.

Cosa ne pensa delle ultime attività e scelte dell’amministrazione di Padova?

“Un disastro! Bitonci si è rivelato non essere all’altezza del ruolo. Non è una questione politica, ma uno che si permette di questi tempi di buttare un fi nanziamento statale di 35 milioni per la realizza-zione della seconda linea del tram che avrebbe porta-to più servizi e più lavoro per i padovani non è degno

di occupare quella carica. Quando si produce un danno evidente per la città vuol dire che si sta gover-nando pensando a Salvini non ai padovani. Non parliamo poi delle fi gure pessime che sta facendo fare alla mia città...perfi no i gior-

nali europei hanno parlato del divieto a presentare un libro ad una docente dell’Università di Parigi. Ma crede di essere stato eletto Podestà? Come si per-mette di decidere se concedere o meno spazi che non sono privati e di sua proprietà? Speravo fosse in grado di diventare il Sindaco di tutti è invece rimasto il sindaco di Cittadella e della Lega Nord”.

“Per Padova Bitonci non è all’altezza del ruolo di sindaco”

Emanuele Prataviera

29Voci da palazzo

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30 Cultura veneta1 Cultura veneta

“Guerre Stellari. Play!”, una nuova esposizio-ne dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo in-

cantare almeno 3 generazioni dal 1977 a oggi e che celebra l’uscita mondiale del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”) e che ha stregato il pianeta.

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mo-stra presenta una selezione della collezione privata di Fabrizio Modina, uno dei massimi collezionisti mondiali di toys fantascientifi ci, che esporrà per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi uffi ciali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action fi gures, gadget, modellini, oltre che stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”, e destinato a durare ancora molto a lungo.

L’esposizione in bilico tra arte pop, scienza e fanta-scienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mi-tologia moderna, vede protagoniste assolute le “action fi gures”, termine che descrive personaggi snodabili di al-tezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, vei-coli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”, riscuotendo un successo tale da soppiantare tutte le varie tipologie di giocattoli pre-esistenti. Con gli enormi proventi giunti dalle royalties sulle vendite, George Lucas, autore e re-gista della saga originale, poté fi nanziare le successive pellicole, ottenendo la grande libertà di espressione cre-ativa, esente dalle pressioni delle Majors hollywoodiane, che ha sicuramente contribuito al successo della serie.

“Guerre Stellari. Play!” racconta attraverso un lun-go percorso cronologico l’intera vicenda della Saga, ope-

rando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della sto-ria del cinema. Il percorso mostra inizia con un excursus nella fase di pre-produzione del fi lm, mostrando attraver-so stampe originali i disegni dell’artista Ralph McQuarrie, incaricato di visualizzare i personaggi, la tecnologia e le location della prima pellicola datata 1977. La seconda parte è dedicata a presentare i personaggi icona: Darth Vader, Luke Skywalker, Yoda, Han Solo, la principessa Leia, Chewbacca, R2-D2 e C-3PO e, ancora, i ferventi Cavalieri Jedi e i malvagi Sith, droidi, pirati, regine e principesse giunti da una “galassia lontana, lontana”. Nella terza sezione la cronologia della Saga viene rico-struita in ordine di narrazione delle 10 produzioni ad oggi uscite sugli schermi: iniziando da “The Phantom Menace”, il cosiddetto Episodio I, per giungere sino al recente “The Force Awakens” – il settimo capitolo. La quarta sezione è dedicata all’universo esteso di “Star Wars” ovvero a quei modellini che sono stati ispirati dai fumetti, dai romanzi, dai videogames e da altri media

che hanno utilizzato forme parallele per narrare storie nelle storie, lasciando spazio per mostrare anche inter-pretazioni inconsuete dei personaggi storici, come le loro versioni in forma di peluche oltre alle armi giocattolo e le edizioni natalizie. Infi ne, l’ultima sezione è dedicata ai vintage toys più preziosi che faranno impazzire i col-lezionisti: verrà presentata l’intera produzione di “action fi gures”, veicoli ed accessori che hanno segnato la storia di “Star Wars”, oggetti estremamente rari in gran parte mai giunti in Italia. Partendo dall’“Early Bird Kit”, il cou-pon di prevendita dei giocattoli Kenner datato 1977, i modellini di “Star Wars”, “The Empire Strikes Back”, “Return of the Jedi” sono esposti per la prima volta in maniera cronologica e sequenziale, completati dalla serie antologica “The Power of the Force” e dai cartoni animati “Droids” e “Ewoks”, le linee che chiusero la produzione nel 1985.

Curiosi gli eventi collaterali alla mostra come A cena con l’impero, il 21 gennaio e il Carnevale dell’8-9 febbraio. Tutte le informazioni sul sito www.guerrestel-laritreviso.it

La Casa dei Carraresi a Treviso ospita sino ad aprile un’esposizione curiosa e particolare che porta al pubblico una collezione mai vista

Evento La mostra sulla saga che ha sedotto tre generazioni

Guerre Stellari. Play!

Poetico, intenso: un piccolo capolavoro a cui sono stati tributati lungi minuti di applausi. Ha destato unanimi consensi “El Mo-stro”, il cortometraggio di Studio Liz sulla “coraggiosa storia

di Gabriele Bortolozzo”, che è stato presentato e proiettato in ante-prima per Venezia allo Spazio Aereo di Marghera, dinanzi al pubbli-co delle grandi occasioni: almeno duecento le persone intervenute alla serata, caratterizzata anche dalla contestuale presentazione del secondo libro della collana “3A Edizioni” sul danno ambientale pubblicato da Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali, a tutela dei diritti dei cittadini, che ha contribuito in modo determinante alla realizzazione del corto. “A Marghera, pur sapendo almeno dal 1974 che il CVM era nocivo, nessuno diceva nulla. Nessuno a parte Gabriele Bortolozzo. Nel silenzio “assordante” nel quale si consumava la tra-gedia degli operai del Petrolchimico e nella semplicità della sua vita Bortolozzo, che non era un medico legale, un avvocato, un sindacalista di alto rango, né un politico, ha fatto più di chiunque altro per la salute dei suoi colleghi di lavoro e dei suoi concittadini e per l’ambiente del suo territorio. Non ha mollato neanche di fronte all’indifferenza gene-rale, neanche quando la sua prima denuncia, di metà anni Ottanta, non è stata presa in considerazione - ha sottolineato con un commosso ricordo di Bortolozzo il dottor Andrea Milanesi, Direttore Tecnico di Studio 3A, sostenendo la necessità di cambiare l’approccio giuridico sui casi di danno ambientale”

Al riguardo, un contributo importante l’ha portato Francesca Bo-scolo, che ha scritto il volume di Studio 3A “Risarcimento del danno ambientale: profi li di analisi”, edito da Cleup e fresco di stampa. Un libro che si propone di aiutare i danneggiati, ma anche gli operatori del diritto, a comprendere cosa e quando sia giusto risarcire; una guida effi cace che, oltre a una panoramica completa sulle tipologie di danno esistenti, ripercorre le tappe dell’allineamento dell’Italia alla normativa europea in materia ambientale, “fi no alla storica legge sui delitti contro l’ambiente, che rappresenta un nuovo ed effi cace mezzo di repressio-ne della criminalità ambientale” ha spiegato l’autrice, ricordando come oggi il cittadino abbia molti più strumenti di quelli di cui disponeva Bortolozzo per denunciare e far valere i propri diritti, “a cominciare da quello, fondamentale, alla salute”. Il cortometraggio dura circa 12 minuti sembrano pochi, ma per realizzarlo ci hanno lavorato ininter-rottamente per un anno quindici artisti, facendo anche gli straordinari per riuscire a ultimare il lavoro per il 2015, in occasione del ventesimo anniversario dalla scomparsa di Bortolozzo” ha sottolineato Pajer, che ha ricordato con orgoglio anche i prestigiosi riconoscimenti internazio-nali che il corto sta ottenendo, come il premio Green Film Online Award all’ultimo Festival Interfi lm di Berlino. “Volevamo arrivare al cuore di tutti” hanno aggiunto i due registi, Lucio Schiavon e Salvatore Restivo, spiegando il perché della scelta del cortometraggio animato e batten-do anche sulla componente fondamentale della musica, curata da un grande artista veneziano come Paki Zennaro.

Venezia. Un cortometraggio su Gabriele Bortolozzo

“El MoStro” uNA PElliColA ChE fA DiSCutErE

Maria Pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autorI venetI

romolo bugaro: effetto donomIno

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

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Maria Pavan

Se non l’avete ancora letto, l’ultimo libro del padovano Romo-lo Bugaro, Effetto Domino - Einaudi, è una lettura da mettere al più presto nell’elenco delle vostre prossime letture. L’auto-

re, due volte fi nalista al Campiello, nell’ultimo romanzo, dà voce a uomini abituati a esprimersi solo attraverso il denaro. Uomini che non vanno liquidati con facili paro-le: lo sa bene lui, Romolo Bugaro, che – oltre a essere uno scrittore ipnotizzato dal mondo – è un av-vocato che conosce da vicino, per lavoro, le traiettorie di ascese e fallimenti. Ritrarli con verità, nel bene e nel male di cui sono capaci, è la scommessa di questo suo ulti-mo romanzo. Perché la verità non indebolisce il giudizio etico, anzi lo rafforza proprio nella misura in cui lo complica. Quando uomini come questi si mettono in testa di conclu-dere un grande affare – ad esem-pio di costruire una città di lusso nella provincia veneta, facendola spuntare come un fungo dall’oggi al domani – niente può fermarli. O forse sí. Forse può accadere che il rifi uto di una banca produca un effetto domino senza fi ne, travol-gendo le esistenze di tutti. Grandi costruttori, piccoli imprenditori, camionisti, casalinghe, bambini ignari di ogni cosa. Perché quando la valanga comincia a rotolare non c’è salvezza per nessuno. Ma non tutto è come sembra, in una storia di uomini ossessionati dal lavoro, dal denaro e dal potere al punto da apprezzare l’abilità di chi è riuscito a fregarli. Dello stesso autore: La buona e brava gente della nazione (Baldini e Castoldi 1998, fi nalista al Premio Campiello), a cui sono seguiti, per Rizzoli, i romanzi Il venditore di libri usati di fantascienza (2000), Dalla parte del fuoco (2003) e Il labirinto delle passioni perdute (2006, fi nalista al premio Cam-piello). Per Einaudi ha pubblicato Effetto domino (2015).

autorI venetI

romolo bugaro: effetto donomIno

Sopra la copertina del libro, sotto l’autore Romolo Bugato

1 Cultura provinciale

“Creatum, ovvero delle Arti e delle Tradizioni”: è questo il tema con-duttore del Carnevale di Venezia,

edizione 2016, che si apre il 23 gennaio prossimo e fi no al 9 febbraio si proporrà con un trionfo di eventi. Questa edizione vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione e del folklore della città.

Un incentivo forte e insieme una cele-brazione della rinascita delle antiche origini di Venezia. Sotto la direzione artistica di Marco Maccapani, Piazza San Marco si trasformerà in un villaggio delle meraviglie, realizzato dalle scenografi e del Teatro La Fe-nice, in cui gli artigiani, con le loro eccellen-ze, racconteranno la storia unica di Venezia.

I nomi delle calli e dei campi come “Cal-le forno”, “Ruga dei oresi”, “Campiello del remer”, “Fondamenta dei vetrai”, “Calle dei fuseri” o la “Frezzaria”, rappresentano un inno alle arti dei mestieri che ritroveran-no nell’allestimento di Piazza San Marco i fasti del loro glorioso passato. Calli e campi

di Venezia diventeranno inoltre luoghi di spettacoli musicali e teatrali insieme alla terraferma, dove il carnevale si diffonderà. Mentre allestimenti e rievocazioni ripropor-ranno, proprio nella fabbrica per eccellen-za, l’Arsenale, il rapporto di Venezia con i mestieri. Grazie alla collaborazione con i Musei e con le istituzioni culturali veneziane saranno proposti itinenari culturali tematici di visita, aperture straordinarie, mostre tem-poranee. Si parte il 23 gennaio con l’ormai consueta Festa Veneziana nel popolare se-

stiere di Cannaregio. Uno spettacolo a tema sull’acqua e sulle rive aprirà il Carnevale. Il giorno dopo ci sarà il Corteo storico di imbarcazioni addobbate. E via via nei giorni successivi gli oltre 60 spettacoli, concentrati per lo più in Piazza San Marco, fra cui il 30 gennaio il Corteo della Festa delle Marie, il 31 il volo dell’Angelo dal Campanile di San Marco interpretato da Irene Rizzi, Maria vin-citrice del Carnevale 2015.

Da giovedì 4 a martedì 9 febbraio ci sa-ranno infi niti eventi: momento clou in piaz-

za San Marco, domenica 7 febbraio, con la fi nale del concorso della maschera più bella del Carnevale, il Volo dell’Aquila dal Campa-nile di San Marco, con un ospite speciale e misterioso; all’Arzenale di Venezia la festa durerà fi no a notte inoltrata. Gran fi nale martedì grasso con la celebrazione delle glorie di San Marco nello Svolo del Leon, maestoso gonfalone di San Marco, il leone alato su campo rosso che ha reso imortale la Serenissima Repubblica nel Mediterraneo e nel mondo. Questo carnevale sarà dunque

uno spettacolo nello spettacolo, reso possi-bile grazie anche alla collaborazione degli scenografi Angelo Lodi, Guerrino Lovato e Massimo Checchetto, i costumi dell’Atelier Nicolao e dell’Atelier Longhi di Francesco Briggi. Insomma un Carnevale che è ricco e vario come il poster - immagine uffi ciale dell’edizione 2016 - realizzato dall’artista Eduardo Guelfenbein: un collage di colori e di immagini che, simbolicamente, rispec-chiano “la creatività e l’immaginazione - spiega l’artista - che sta dietro agli eventi”.

“Creatum”, è il titolo di questa edizione che vuole essere un ritorno alle antiche origini della tradizione più folkloristica della città. Non solo le arti ma anche il teatro, l’opera e la commedia vanno in scena anche all’aperto

Eventi Dal 23 gennaio al prossimo 9 febbraio. Lo spettacolo d’inaugurazione alle 18 lungo il canale di Cannaregio

Il Carnevale di Venezia celebra le arti e le tradizioni

Il carnevale di Venezia con le tradizionali maschere, a lato il poster uffi ciale dell’edizione 2016

Cavarzere Teatro e anniversari. Il prossimo 7 febbraio va in scena la nuova commedia “Spirito allegro”

Una serie di iniziative sono state intraprese alla fi ne dell’anno appena trascorso e all’inizio del 2016 per ricordare la nascita, trent’anni fa, della compagnia Fi-

lodrammatica di Cavarzere, l’ultima delle quali la messa in scena il 7 febbraio della nuova commedia “Spirito allegro” di N. Coward.

La Filodrammatica nacque grazie all’iniziativa di Ileana Dal Checco che, nei primi anni Ottanta, seguì i ragazzi del Patronato “San Pio X” nell’allestimento delle recite e dal suo desiderio di passare da brevi messe in scena alla preparazio-ne di vere e proprie commedie, idea che venne accolta con entusiasmo da un gruppo di adulti dell’oratorio e dai Padri Ca-nossiani che si prodigarono affi nché sul palcoscenico del teatro Goldoni ci fosse sempre una commedia da rappresentare a Natale o a Carnevale.

“All’inizio fu semplicemente un’occasione per divertirsi, – affermano i componenti della compagnia - ma anche per condividere una passione, quella appunto per il teatro, che ci spinse a desiderare di mettersi in gioco nella non facile arte della recitazione”.

Nel settembre del 1985 andò in scena la prima opera: “Le barufe in famegia” di Giacinto Gallina, un classico del tea-tro tradizionale veneto.

“Il teatro Goldoni di Cavarzere dava il tutto esaurito, tutto il paese era venuto a vedere quella che sarebbe diventata la compagnia teatrale di Cavarzere e il palcoscenico fremeva per la tensione emotiva – continuano gli attori della Filodramma-tica - “Le barufe in famegia”, chi l’avrebbe mai detto? Chi avrebbe mai pensato che sarebbe diventato il nostro “cavallo di battaglia” per i successivi trent’anni?”

In seguito avvenne la costituzione di una vera e propria compagnia fi nalizzata alla messa in scena di opere teatrali e alla diffusione della cultura nel territorio; poco tempo dopo co-minciarono ad arrivare le prime scritture prima dai paesi limitro-fi e poi anche da teatri importanti della regione così ben presto la compagnia cavarzerana passò dalle piccole - ma seguitissi-me - rassegne nei paesini sperduti di campagna ai cartelloni delle città di Vicenza, Padova, Verona, Sacile, Mestre, Spinea: il nome della Filodrammatica, dunque, fi gurò nelle locandine delle più belle rassegne teatrali amatoriali del Veneto.

Dopo qualche anno, sempre sotto la guida di Ileana Dal Checco, si aggiunsero al repertorio altre commedie come “Zente refada”, “Sior Tita paron” e “La bozeta de l’ogio”: proprio con quest’ultima la Filodrammatica ebbe il primo rico-noscimento delle qualità dei suoi attori quando vinse il premio “Carlo Goldoni” del Teatro Stabile del Veneto.

Col passare del tempo aumentò nei componenti della compagnia il desiderio di perfezionarsi per cui, nei primi anni del Duemila, la Filodrammatica fece un’ importante esperienza con il Bel Teatro, una compagnia di professionisti di Padova, che le permise una miglior conoscenza del linguaggio teatrale.

A questa esperienza seguirono la messa in scena de “L’An-conitana” di Ruzante con il valente regista Roberto Innocente e di “Tango Monsieur?” di Lo Castro con Damiano Nardin: quest’ultima pièce rappresentò un banco di prova per la com-pagnia, in quanto gli attori recitarono per la prima volta in italiano.

Oggi la Filodrammatica è guidata da Franco Penzo, attore e regista del Teatro Novo di Chioggia che con lui ha colleziona-to tanti successi e premi sia in Italia che all’estero e alla sua riconosciuta esperienza e competenza, la Filodrammatica si affi da con grande fi ducia.

Trent’anni di Filodrammatica, dalle recite in patronato alla costituzione di una vera e propria compagnia

Nicola Ruzza

Il Carnevale protagonista anche nell’entroterra veneziano a partire da Piazza Ferretto a Mestre dove nei

due week end clou torna l’animazione con la mascherina più bella, una inizia-tiva che coinvolge centinaia di bambini. L’appuntamento sabato 30, a partire dalle 15, domenica 31 gennaio alle 11 e dalle 15 in poi, sabato 6 febbraio dalle ore 15, domenica 7, lunedì 8 e martedì 9, alle ore 11 e dalle 15 in poi.

Sempre in Piazza Ferretto sono in programma, nei fi ne settimana del carnevale, animazioni e spettacoli nella pista di pattinaggio sul ghiaccio. E inol-tre una video installazione interattiva stupirà e coinvolgerà tutte le persone che si troverranno a passare in Piazza Ferretto.

Dal 30 gennaio al 9 febbraio, 11 giorni e oltre 30 tappe del “trenino uf-fi ciale del Carnevale” che consentirà di assistere a performance e laboratori di artigiani su arti e antichi mestieri nelle piazze di Malcontenta, Zelarino, Trivi-gnano, Ca’ Sabbioni, Marghera, Fava-ro, Tessera, Campalto, Piazza Ferretto, Chirignago, Lido, Malamocco e Pelle-strina. Il 6 febbraio è in programma la sfi lata dei carri a Marghera. Sempre il 6 febbraio il Carnevale dei Ragazzi a Zelarino dove il 9 si terrà la sfi lata dei carri. Sfi lata anche a Favaro il 7 e a Burano il 6, 7 e il 9 febbraio.

feste e carriIl carnevale a meStre e dIntornI

Alcune interpretazioni della compagnia di Cavarzere

31Cultura veneta

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1 Turismo

All’ingresso dell’aeroporto di Venezia cam-peggia un grande cartellone che cattura l’attenzione per il suo messaggio forte,

diretto, quasi sfrontato: Qatar Airways, la migliore compagnia del mondo. E dai me-daglioni dello Skytrax riprodotti sotto, come le medaglie appuntate nella giacca di un genera-le, si capisce che quello ottenuto nel 2015 è il terzo premio della serie. Niente male per una compagnia aerea giovane, vanto di un paese di cui ancora molti sanno ben poco, se non fosse per le ripetute vittorie di Valentino Rossi sulla pista di Doha e per il fatto che nel 2022 il pic-colo emirato del Golfo, il cui territorio è grande poco che la metà del Veneto, e confi na solo con l’Arabia Saudita e il mare, ospiterà i mondiali di calcio. Qatar Airways,che è sponsor del miti-co Barcellona, squadra di calcio senza eguali al mondo, in realtà è un vettore che vuole recitare un ruolo da protagonista nel Nordest italiano. Anche per far conoscere il Qatar, paese dove riti ancestrali, come la caccia con il falco, convivo-no con una modernità quasi da fantascienza. Ben sintetizzata dagli avveniristici grattacieli della City di Doha, che formano uno skyline unico al mondo. In costante cambiamento, peraltro, grazie ai progetti commissionati alle migliori archistar del mondo. Bene, tutto que-sto, ovvero Doha stessa, 33 anni fa era poco più che un villaggio di pescatori.

Qatar Airways punta molto sul Nordest. Il volo quotidiano da Venezia è quello fra i cinque voli diretti assicurati dalla compagnia fra l’Italia e Doha (gli altri quattro partono da Milano e da Roma) che fa registrare i numeri più interessan-ti. A riprova dell’intensifi carsi dei rapporti eco-nomici, commerciali e turistici fra i due paesi, ma anche del ruolo strategico dell’aeroporto di Hamad International Airport, hub di un fi tto network di connessioni internazionali con ben 153 destinazioni nel mirino. Una intelligente politica dei prezzi ha reso Qatar Airways uno dei vettori più gettonati per raggiungere desti-nazioni in tutto il pianeta. La qualità dei servizi a bordo, elemento che più di altri ha fatto meri-tare alla compagnia tanti premi, e un rinnovato parco di aeromobili, sono alla base del successo commerciale del vettore.

i “paradisi” del golfo

LA CITY E LO SPETTACOLARE CONTESTO DELLA CORNICHE DI DOHA, DI NOTTE E DI GIORNO; IL VICINO DESERTO; LO STADIO DOVE NEL 2022 SI APRIRANNO I MONDIALI DI CALCIO; IL TARDO POMERIGGIO NELLA SPIAGGIA E LO STRUSCIO NEL SOUQ. SOTTO: LA BUSINESS CLASS E UN AEREO DELLA QATAR

AIRWAYS; I LEGGENDARI (E CARISSIMI) FALCHI ADDESTRATI; LA CITY DALL’ALTO, UN OGGETTO ESPOSTO AL MUSEO DI ARTE ISLAMICA E IL SOUQ WAQIF

La capitale Doha, che nel 2022 ospiteràI campionati mondiali di calciostupisce per il suo skyline di arditi grattacieli il suo ordinato Souq, l’incantevole Cornichei negozi per lo shopping di lusso e… i falchi

di renato Malaman

Il piccolo emirato arabo grazie a petrolio, gas e alta fi nanza è oggi lo stato più ricco del pianeta

La compagnia di bandiera Qatar Airwaysper tre volte è stata giudicata la migliore al mondo

Cinque i voli quotidiani diretti verso l’Italia

L’escursione nel deserto è un’emozione da brivido. Il Safari Inland Sea (www.gulfadventures.com) comincia con il pit stop

dove le potenti fuoristrada devono sgonfi are gli pneumatici per migliorare l’aderenza dei mezzi. Sì, perché fra le dune il

percorso ricorda quello delle montagne russe, con salite moz-zafi ato e discese a precipizio. Brivido e suggestione creano un mix indescrivibile. Il paesaggio che si ammira lungo il percorso è impreziosito dal mare. Un mare color turchese che separa il

Qatar dall’Arabia Saudita. Al capolinea del tour, in riva al mare, ci si rifocilla in un campo tendato, con carne, pane e verdure cucinati al fuoco. E poi ci si stende un po’ ad aspettare la sera. L’escursione dura due o tre

ore, lascia un ricordo indelebile del deserto e delle sue indescrivibili e magiche suggestioni.

A rotta di collo fra le dune, che brividi!Per un”assaggio” di Doha basta un week lungo. Cinque comode

ore di volo da Venezia e si raggiunge la capitale del Qatar. La compagnia Qatar Airways è convenzionata con lo Sharq Village & Spa Doha, un re-sort di lusso che si richiama allo stile tradizionale arabo, con fi ori ad ogni angolo e petali sulle fontane, lampadari di Murano e alabastri decorati. All’esterno due piscine e una spiaggia da dove si ammira lo sky line di Doha con i suoi grattacieli. Da provare il ristorante persiano Parisa e la

Spa Six Senses per apprezzare la delicatezza dei massaggi orientali. A Doha la compagnia è convenzionata anche con il Marsa Malaz Kempinski , un concentrato di lusso raffi nato con 281 camere e 69 suites.Dirige il marketing un giovane italiano: Gianluca Forloni. Italiano pure il ristorante più frequentato

dell’hotel: l’Antica Pesa, dove lo chef Marco Calcaterra sta conquistando i qatarini con i suoi piatti mediterranei.

Sharq Village e Antica Pesa, relax e gusto

SÌ, vIaggIare

Qatar, da mille e una notte

Ma veniamo al Qatar. E’ lo stato più ricco al mondo con oltre 104.750 euro di reddito medio pro capite e un Pil in costante ascesa, legato non solo al petrolio e al gas naturale di cui il paese è fra i principali esportatori al mondo (rifornisce ogni giorno con navi cisterna anche il gasifi catore al largo del delta del Po), ma

anche alle tante attività fi nanziarie di cui l’emi-rato è diventato crocevia. Recentemente, tanto per fare un esempio, una società del Qatar, la Mayhoola, ha acquisito la Forall (detentore dei marchi Pal Zileri, Moschino e Cerruti), azienda tessile vicentina nota per le confezioni dal taglio sartoriale. Mayhoola nel 2012 aveva acquisito

anche i marchi Valentino e Missoni. Ed è solo un esempio di quanto siano ramifi cati gli interessi dell’emirato del Golfo (2.350.000 abitanti, di cui solo 1.500.000 “autoctoni”), in un conte-sto commerciale internazionale che vede questa area sempre più centrale, tanto da essere diven-tata uno degli ombelichi del mondo.

Suggestivo arrivare a Doha di notte, sorvolando l’Iraq e il Golfo Persico disseminati di pozzi petroliferi, facilmente identifi cabili per via delle fi amme che si levano dagli impianti estrattivi. Doha appare come un miraggio. E non delude le attese, come una città da mille e una notte uscita dalla lampada di Aladino. Tutto nuovo, tutto effi ciente. Larghe autostrade con segnaletica in ordine. Suv di ultima generazione che rispettano quasi sempre i limiti di velocità. Doha esprime tutta la sua bellezza lungo la Cor-niche, il lungomare che si affaccia sulla baia, costellato di costruzioni da rivista di architettura contemporanea e reso romantico dai fi lari di alte palme e dai barconi da pesca (alcuni suggesti-vamente in disarmo) adagiati sul bagnasciuga.

E’ la zona dello struscio dove le famiglie si ri-versano nel tardo pomeriggio, quando il cielo assume colori pastello. Il tradizionale abbiglia-mento arabo, bianco per gli uomini e nero per le donne, ricorda che il lusso non ha cancellato le tradizioni. Anche la zona degli affari, la West Bay, o l’isola Pearl of Qatar meritano una visi-ta per capire come vivono i qatarini. Per chi ama lo shopping va annotato questo quartiere: Por-to Arabia Boardwalk. Nella parte vecchia (per modo di dire) della città va visto il Souq Waqif, famoso per i suoi negozi di falchi. Sì, falchi vivi, addestrati per la caccia. Costano un occhio della testa. Bella l’atmosfera, seppur manca il fascino dell’antichità: tanti i locali dove poter trascor-rere una piacevole sosta. Ristorantini libanesi, iraqeni, egiziani. Imperdibile la visita al Museo di Arte Islamica, che presenta come gioielli og-getti provenienti dalle varie regioni del mondo arabo. E tutt’intorno alla città c’è il deserto, un deserto di dune bianche che scendono fi no al mare confondendosi con il suo color turchino... Da mille e una notte!

32 Turismo

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Page 37: Rovigo genn2016 n11

di Gabriella Zorzan

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I N D I P E N D E N Z A , S P E C I A L I Z Z A Z I O N E

E A G G I O R N A M E N T O C O S T A N T E

in Collaborazione con

DIRITTO cIvIle

L’art. 492 bis c.p.c. disciplina la ricerca telematica dei beni da pignorare in danno al debitore al fine di recuperare i crediti vantati. Essa mira a far sì che il pignoramento venga esperito

in modo fruttuoso, evitando al creditore di sopportare estenuanti procedure esecutive ad esito negativo, con relativi costi a suo carico. Tale norma è stata introdotta con D.L. 12.09.2014 n° 132, convertito in Legge 10.11.2014 n° 162, la quale ha pure introdotto gli artt. 155 quater e 155 quinquies Disp. Att., finalizzati a rendere operativa la ricerca telematica. Successivamente il D.L. 27.06.2015 n° 83, convertito in Legge 6.08.2015 n° 132, ha sensibilmente modificato la Legge 162/2014 , specie circa gli adempimenti tecnici necessari a garantirne l’operatività. La normativa (originariamente chiara, ma inapplicabile per carenza dei previsti decreti attuativi) risulta ora di dubbia interpretazione sotto svariati aspetti, ma quantomeno è operativamente applicabile, anche se con tutta probabilità assisteremo ad applicazioni difformi nei vari Tribunali italiani e dovremo attendere i primi riscontri giurisprudenziali. L’attuale disposizione legislativa rinvia ad un “elenco” che il Ministero della Giustizia dovrebbe pubblicare sul Portale dei servizi telematici, con funzione ricognitiva delle banche dati, il cui accesso è riservato agli

Recupero crediti: ricerca telematica dei beni da pignorare

Studio Legale Avvocato Laura Giolo - Via G. Mazzini, 12 - 45100 Rovigo Tel. 0425/21221 - Fax 0425/28796 - email: [email protected]

AVV. LAuRA GioLoufficiali giudiziari. Originariamente il Legislatore aveva previsto l’emanazione di un decreto ministeriale che garantisse la funzionalità delle strutture tecnologiche necessarie a consentire l’accesso diretto alle banche dati da parte degli ufficiali giudiziari, finalizzato a regolamentare l’individuazione dei casi, dei limiti e delle modalità di esercizio di detta facoltà di accesso. Nel frattempo, nell’attesa che detto “elenco” venga pubblicato, il creditore è facultizzato ad attivarsi autonomamente. In buona sostanza il nuovo D.L. 83/2015 liberalizza la ricerca telematica dei beni da pignorare in capo al debitore senza più bisogno che vengano emanati i decreti attuativi originariamente previsti dal D.L. 132/2014 (e mai emanati). Il creditore può, pertanto, presentare un’istanza al Presidente del Tribunale territorialmente competente per farsi autorizzare ad accedere direttamente tramite i gestori alle banche dati, sia pur limitatamente all’Anagrafe Tributaria (compreso l’archivio dei rapporti finanziari) ed agli Enti Previdenziali. Anche il Tribunale di Rovigo si è recentemente adeguato a detta linea interpretativa, in un primo tempo disattesa.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

IN cASO DI INcIDeNTe

Ogni automobilista dovrebbe avere nel vano portaoggetti della propria autovettura un modulo di constatazione amichevole.

In caso di incidente la compilazione di questo documento consente una risoluzione molto più veloce delle procedure di risarcimento.

Consiglio vivamente a tutti coloro che usano veicoli soggetti ad assicurazione obbligatoria a farsene rilasciare uno dalla propria agenzia e di farsi magari dare qualche istruzione per la compilazione.

Il modulo è composto di due pagine, in quadruplice copia.

La pagina a destra consente di indicare tutti i dati relativi al sinistro, e i dati identificativi dei veicoli , detti “Veicolo A” e “Veicolo B”.

Estrema attenzione deve essere prestata nella indicazione della dinamica del sinistro, indicando con una croce una delle 17 caselle utili alla descrizione delle circostanze dell’incidente, situate nella colonna al centro.

Sconsiglio invece l’uso di disegni o simili nel riquadro in calce: usate piuttosto lo spazio per descrivere succintamente la dinamica.

la Constatazione amichevole – Modulo blU

Scudo inFoRTuniSTicA di Germana Mozzato, Patrocinatore Stragiudiziale Professionista del risarcimento via Cristoforo Colombo, 42 - Chioggia (Ve) - Tel. 041 490774 - mail [email protected] - web: www.scudoinfortunistica.it

GeRMAnA MozzAToLa pagina a destra consente l’indicazione di testi e

di persone trasportate sui veicoli (A o B) che abbiano riportato lesioni.

La presenza di trasportati deve essere SEMPRE indicata.

La denuncia di sinistro deve essere sempre compilata: in caso di accordo entrambi i conducenti la possono sottoscrivere agevolando così le procedure liquidative. Qualora ci siano contestazioni il modulo compilato in ogni sua parte e mancante della doppia firma potrà essere consegnato alla propria agenzia che attiverà le procedure di risarcimento avendo la completezza dei dati necessari.

MAI sottoscrivere constatazioni di incidente se non si è d’accordo con quanto indicato: la firma avvalla tutto ciò in essa descritto.

Un’ultima cosa: il telefonino si rivela un prezioso alleato se fotografiamo i veicoli danneggiati nella loro posizione statica, magari da più angolazioni inquadrando anche eventuali segnaletiche verticali e orizzontali. Fate più foto che potete!

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

STuDIO cOmmeRcIAlISTA

BONUS RISTRUTTURAZIONI, ENERGIA E MOBILI Anche per il 2016 è confermata la detrazione IRPEF in dieci anni del 50% per le spese di ristrutturazione degli immobili e del 65% per le spese sostenute per il risparmio energetico. Invariate anche le varie modalità per poter fruire del beneficio (tra le quali l’obbligo del pagamento con speciali bonifici bancari). Prorogato anche il bonus del 50% per gli acquisti di arredamento ed elettrodomestici per le abitazioni ristrutturate. CARD CULTURA Ai ragazzi diciottenni sarà rilasciata una “card” con 500 euro da spendere in attività culturali (cinema, teatri, musei, ecc). Bonus di euro 1.000 agli studenti dei Conservatori per l’acquisto di strumenti musicali. CANONE RAI Ancora nessuna certezza sulle modalità di pagamento del canone 2016: probabilmente l’importo scenderà a 100 euro e dovrà essere pagato in 10 rate nella bolletta dell’energia elettrica. CASA Cancellata la TASI sull’abitazione principale non di lusso, anche per gli inquilini e per i coniugi assegnatari della casa coniugale. Possibile l’esenzione, con alcuni obblighi formali, anche per la case concesse in uso gratuito a parenti in linea retta (genitori/figli). Probabile l’introduzione della norma che consentirà di acquistare un’abitazione da adibire a residenza usufruendo

le principali novità della legge di stabilità per il 2016

Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - Studio Ragionieri Commercialisti Via delle Industrie, 18/a - 30038 Spinea (Ve) - Tel. 0415440706 -0415440019 - Mail: [email protected] - [email protected]

STefano MaSIeRo e RICCaRdo RoVeRonI - STudIo RagIonIeRI CoMMeRCIalISTIdei benefici “prima casa” avendo poi tempo un anno per vendere la vecchia casa. Detrazione dall’IRPEF del 50% dell’IVA pagata al costruttore nel 2016 per l’acquisto di una casa nuova in Classe A o B. IMPRESE E PROFESSIONISTI Superammortamento ai fini del calcolo del reddito: sarà infatti possibile calcolare gli ammortamenti annuali sul 140% del costo per i beni strumentali nuovi acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016. Possibilità per le società di assegnare in via agevolata immobili o automezzi ai soci. Importanti novità per le piccole attività autonome: rivisti i regimi agevolati per i contribuenti minimi e forfetari con innalzamento dei limiti massimi di ricavi per usufruire del regime di tassazione al 15%; per i primi 5 anni di attività si potrà invece usufruire di una tassazione al solo 5%. PENSIONI Aumentata a 8.000 euro la quota esente per i pensionati oltre 75 anni di età e a 7.750 euro per gli altri pensionati. ANTICIRICICLAGGIO Si potranno eseguire pagamenti in contanti fino a 2.999,99 euro. Da 3.000,00 in su sarà necessario il movimento bancario (assegno non trasferibile, bancomat, carta di credito).

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

DIRITTO pRIvATO

Nel 2012 è stata approvata una legge (la L.n.3/2012) che ha introdotto anche in Italia procedure che consentono la liberazione dei debiti

per quei debitori che, non essendo imprenditori, non possono essere assoggettati alle procedure fallimentari o concordatarie, ma che, con le proprie risorse e con il proprio patrimonio non possono fare fronte ai debiti contratti. Tale situazione è definita dalla legge ‘sovraindebitamento’. Si prevede l’intervento di professionisti abilitati e del Giudice (Tribunale). Il debitore deve predisporre, con l’ausilio degli organismi di composizione della crisi indicati dalla legge, una proposta di accordo per la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti, indicando modalità e scadenze dei pagamenti ai creditori nonché le possibilità di liquidazione del proprio patrimonio. Detta proposta deve essere depositata presso il Tribunale e deve essere corredata dall’elenco di tutti i creditori, con l’indicazione delle somme dovute, di tutti i beni del debitore, delle dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni e dell’attestazione sulla fattibilità del piano, nonchè l’elenco delle spese correnti necessarie al sostentamento

suo e della sua famiglia, previa indicazione della composizione del nucleo familiare corredata del certificato dello stato di famiglia. Deve altresì essere allegata una relazione dell’organismo di composizione della crisi sulle cause della situazione debitoria e sulla attendibilità e convenienza del piano proposto. A questo punto il Tribunale dispone l’avviso ai creditori e fissa una udienza in cui il piano dovrà essere approvato da almeno il 60% dei crediti. Raggiunta tale soglia il Tribunale omologa il piano e il debitore dovrà poi eseguire quanto programmato. Il Piano del consumatore nella legge del sovraindebitamento è invece la procedura più vantaggiosa per le persone fisiche che hanno contratto dei debiti al di fuori della attività imprenditoriale o professionale. Tale procedura, non ha bisogno dell’accordo tra i creditori, perché è il Giudice a decidere anche se la proposta, formata in maniera analoga a quella già descritta, deve essere comunque superiore rispetto a quanto i creditori potrebbero ottenere attraverso la liquidazione del patrimonio.

AVV. PieRo GALiMbeRTi

le procedure per la soluzione del sovraindebitamento

avv. Piero gallIMBeRTI - B.S.giovanni – via Matteotti n.1115/a - 30015 - Chioggia (Ve) Tel. 041-5542025 fax 041-5541511 - Cell.3296273511 - PeC: [email protected]

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

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L’Editoriale

L’anno nuovo si apre con due grandi novità per la psico-logia, destinate ad avere un forte impatto sulla diffusio-ne della professione. La prima proviene da un’aula di

tribunale: il TAR del Lazio ha decretato nelle motivazioni ad una sentenza, tra le altre cose, che “il disagio psichico, an-che fuori da contesti clinici, rientra nelle competenze della professione sanitaria dello psicologo”. Questo signifi ca che è peculiarità dello psicologo prendersi cura di quei piccoli e grandi disagi della vita quotidiana che non si trattano di “patologia” ma di reazioni, emozioni, diffi coltà o desideri di vivere meglio legati anche ad eventi comuni, alla normalità della vita. Dunque lo Stato afferma ancora una volta quel nuovo paradigma di sanità, orientato non solo alla cura delle malattie ma al benessere, che l’Ordine degli Psicologi propone pubblicamente già da tempo. Nel contempo viene posto un forte accento sulla professionalità, quella garantita dalla fi gura dello psicologo – che possiede una formazione defi nita per legge ed è iscritto ad un Ordine che ne vigila l’operato – rispetto a diverse fi gure che, a vario titolo, vor-rebbero occuparsi del disagio psicologico delle persone. La seconda novità viene dalla Regione del Veneto. Sono state presentate, a fi rma del Consigliere Possamai, due proposte di legge: una sull’istituzione delle Unità Operative Comples-se di Psicologia nell’ambito della Sanità veneta e una sull’i-stituzione della fi gura dello psicologo di base territoriale. La prima comporterà un maggior peso e una maggiore fruibi-lità della psicologia nelle strutture sanitarie, la seconda una diffusione capillare degli psicologi – supportati da un fondo regionale – in luoghi molto frequentati e “quotidiani” quali gli studi dei medici di base. Entrambe le proposte di legge avranno come risultato quello di avvicinare la psicologia alle persone, renderla visibile e accessibile, e utilizzarla come mezzo per migliorare concretamente la vita quotidiana delle persone. Due novità, dunque, e nuove prospettive per una psicologia forte, diffusa e a servizio delle persone.

dott. Alessandro De Carlo*

L’ANNO CHE VERRÀ DELLA PSICOLOGIA: DUE NOVITÀ, NUOVE PROSPETTIVE

*Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Veneto

Se i medici protestano contro i tagli alla sanità lo fanno per poterci curare al meglioAllergie stagionali: che la natura sia con te!

Nuove terapie del Cheratocono

Le emozioni ci parlano di noi

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinione

In questo periodo la nostra professione, pur nella sua indiscussa utilità sociale, è oggi accerchiata.Parliamo di abusivismo : a quando la riforma dell’Art. 348 del C.P. ferma in parlamento da ormai troppo tempo e che do-vrà prevedere un inasprimento delle pene portandole dagli attuali 6 mesi di arresto tramutabili in 516 euro

e sequestro delle attrezzature a 2 anni, 50000 euro e confi sca delle attrezzature da riutilizzare per allestire studi dentistici affi nché le persone che non hanno la possibilità economica possano essere curate in un progetto di solidarietà che vede professionisti privati scendere in campo offrendo la propria disponibilità. Parliamo della crisi economica, che da diversi anni attanaglia il nostro paese è che ha visto ridursi sempre di più il potere di acquisto delle famiglie con conseguente rinuncia alla cura della propria persona; la qualità delle cure, non può ridursi ad una mera questione economica: chi più ha meglio si cura, gli altri sono esclusi. Un vulnus sociale che non possiamo permetterci. I bizantinismi burocratici, con tutto quello che ne consegue che continuano a distrarre tempo che potremmo dedicate ai nostri pazienti oppure alla nostra formazione, non ultimo l’adeguamento dei nostri sistemi al STS. Percorsi di formazione dubbi per aggirare la programmazione, non si può prescindere da una formazione di qualità. Troppi sono stati i casi in cui la formazione è diventata terreno di speculazione sulla pelle dei giovani: università portoghesi, albanesi, rumene, bulgare, fanno tentativi, in genere tempestivamente bloccati dalla legge, di aprire succursali in Italia dove si può entrare pagando cifre elevate aggirando i test di ingresso. Nei primi giorni di dicembre ci siamo riuniti in Assemblea Nazionale CAO, dove la parola chiave è stata Responsabilità. Bisogna riaffermare a chiare lettere proprio questa etica della Responsabilità, che ha come fi ne ultimo la tutela del Diritto alla Salute, ed è declinata su diversi livelli: Comunicazione, Prevenzione, Qualità, Formazione ed Aggiornamento. Verrà istituita la Carta dei Diritti e Doveri dell’odontoiatra, che per la prima volta metterà nero su bianco i principi fondanti della professione, rilevandone le specifi cità e le peculiarità che non possono non avere un rifl esso nell’Etica e nella Deontologia. Si sta lavorando anche su un Progetto di Odontoiatria Sociale, che con uno sforzo volontaristico da parte dei professionisti coinvolti, si ripromette di svolgere un ruolo a salvaguardia della tutela della salute dei cittadini, dando risposte laddove il SSN essendo in crisi, non riesce a garantire neppure i LEA, garantendo nel contempo a tutti le cure primarie attraverso una rete libero- pro-fessionale coinvolta.Ma non dimentichiamoci del Progetto Prevenzione: quello sul Carcinoma Orale. Potenziare quindi la rete dei cosiddetti dentisti sentinella il cui compito è oltre a quello di intercettare precocemente queste patologie, anche quello di aumentare il dialogo fra tutte le fi gure che si occupano della salute del paziente. La soluzione non può essere che una sola: rafforzare l’alleanza terapeutica con i pazienti ed estenderla a tutta la società, rinsaldando il rapporto di fi ducia con i cittadini, i quali devono essere non soltanto informati, ma anche messi in condizione di comprendere, al di là di promesse illusorie o di falsi bisogni indotti da una pubblicità scorretta, come meglio preservare la loro salute, mediante una buona comunicazione.

DENTISTI, L’INSIDIA DELL’ABUSIVISMOdi Dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’intervento

“Dio è morto e anch’io comincio a non sentirmi troppo bene” Pa-rafrasando la celebre frase di Woody Allen potremmo dire che la situazione della sanità italiana in questo momento rientra

nei confi ni delle parole del famoso regista-attore. Gli Ispettori ministeriali inviati nei giorni scorsi negli Ospedali ove si sono verifi cati i decessi di alcu-ne giovani donne durante il parto hanno evidenziato carenze strutturali e procedurali in 3 casi sui 4! E questo riguarda i casi più eclatanti e sono solo una parte della situazione attuale cui, grazie al sacrifi cio, alla professionalità e alla capacità e dei medici e del personale non medico, dagli infermieri ai tecnici, si riesce a limitare nelle dimensioni e negli effetti. Anche oggi, nonostante le recenti disavventure l’Italia è uno dei paesi del mondo in cui si muore di meno per parto. Quello che sconcerta non sono i decessi,che comunque fanno parte del nostro essere,ma le morti e le situazioni negative considerate evitabili. I continui tagli operati alle risorse destinate alla sanità dai Governi negli ultimi anni stanno mettendo a dura prova la tenuta del nostro Sistema Sanitario considerato fi no a poche anni or sono uno dei migliori del mondo. Ospedali fatiscenti in molte realtà territoriali, strumentazione e tecnologia ormai obsoleta e non rinnovata,quando non manutenuta o non riparata per carenza di fondi; blocco del turn-over del personale con enormi buchi negli organici;una burocrazia soffocante che opprime sempre più l’attività clinica e toglie spazio alle cure e al tempo da dedicare al malato; impossibilità spesso di poter eseguire procedure corrette per invasione di pressioni esterne;continue imposizioni di natura economicista di razionamento delle cure;continui e ogni giorno sempre maggiori e più onerosi tikets impositivi che stanno minando la salute di quei concittadini che non sono certo ricchi ma che non sono considerati suffi cientemente poveri e che se si devono pagare visite,accertamenti e medicine sono costretti a rinunciare a bisogni primari; un clima di caccia alle streghe che impedisce una corretta valutazione degli errori clinici che pur possono esserci;una attività clinico-diagnostica sempre più stressante vuoi per l’impegno vuoi per crescenti bisogni di salute, senza trascurare una tranquillità, indispensabile in questo lavoro,di sicurezza personale; la scarsa attenzione alla prevenzione e alla preparazione professionale unita al blocco dei contratti e delle convenzioni possono darci solo un’idea delle preoccupazioni che hanno indotto i medici a scendere in piazza a difesa di un sistema sanitario solidale e universale. L’Europa punisce l’Italia perché disattende la norma di concedere il giusto riposo dopo turni massacranti di lavoro? Invece di rispettare il numero di professionisti necessari rimpiazzando chi è andato in pensione ci si inventa il medico di guardia per 9,diconsi nove, reparti,negli Ospedali con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Il Ministro Lorenzin che ispira simpatia e tenerezza nella sua veste di giovane neomamma, oltre a proclami,buoni propositi e invii di ispettori non sembra avere forza suffi ciente nella compagine governativa. Del resto siamo abituati in Italia al fatto che il vero Ministro della Salute non è il tito-lare di questo dicastero ma il Ministro dell’Economia e alla considerazione che si ha che la salute è una variabile dipendente dalle risorse ad essa dedicate ed è vista più come una spesa piuttosto che una risorsa. Forse qualcuno si dimentica che se la salute non è tutto,senza la salute tutto il resto è niente. Siamo ogni giorno tempestati da notizie riportate dai mass media e volutamente e distortamente dispensate di sprechi in sanità: la medicina difensiva costa 12 miliardi di euro all’ anno o no di più, 20 o forse 26! Ma se tutta la Sanità in Italia costa 110 miliardi di euro o poco più con cui si fa fronte a tutti i costi di tutti gli Ospedali pubblici e Privati convenzionati,di tutto il personale medico,veterinario,infermieristico,tecnico,amministrativo,di tutti gli ambulatori,distretti socio-sanitari,della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, della spesa degli accertamenti dia-gnostici dai più semplici ai più complessi,della spesa sociale in alcune Regioni,compreso il Veneto! Chiunque si può render conto che sono numeri divulgati a casaccio e a pensar male come diceva un noto politico della prima Repubblica si fa peccato ma spesso ci si indovina. Il pretesto è ottimo per tentare di giustifi care tagli di prestazioni,tagli di posti letto, soppressione di reparti,tagli alla Me-dicina del Territorio e alla sua ristrutturazione,limitazione degli accertamenti (e la prevenzione?), imposizioni di risparmio sui farmaci,nuovi tikets,e via dicendo. La vera appropriatezza e quindi risparmi su eventuali sprechi si può perseguire solo attraverso un processo clinico-diagnostico e non certo attraverso tagli lineari se si vogliono dare risposte corrette ai bisogni di salute. I veri sprechi sono negli Ospedali ristrutturati e chiusi dopo pochi mesi,nelle strutture mai completate, nelle stru-mentazioni non utilizzate,nella mala gestio di una classe politica ineffi ciente quando non corrotta. Ad una appropriatezza clinica se non corrisponde una appropriatezza gestionale e amministrativa non si riuscirà mai ad ottenere un sistema virtuoso che sappia coniugare i bisogni di salute con la sostenibilità del sistema. Anche la Regione Veneto,che ha sempre potuto vantare un servizio socio-sanitario considerato fra i migliori non solo del nostro Paese, nonostante dedichi alla Sanità l’80% circa del suo bilancio, comincia a risentire dei tagli governativi lineari, pur essendo una Regione con i conti a posto. Lo strumento di un piano Socio-Sanitario della Regione Veneto approvato dalla politica e condiviso con tutti gli attori interessati, dai professionisti, agli amministratori, alle rappresentanze istituzionali locali fi no alle rappresentanze dei cittadini,ha permesso di avviare una ristrutturazione sia degli Ospedali che delle altre strutture pubbliche e private convenzionate e nello stesso tempo di avviare un profondo cambiamento nella Medicina Territoriale che dovrebbero portare ad un sistema sostenibile sempre più effi ciente, in grado di erogare cure sicure ed effi caci per i nostri concittadini. Governo centrale permettendo e cittadini disposti a sopportare, ma fi no a quando?

ANNO NUOVO SANITA’ VECCHIA:RIUSCIREMO A CONSERVARE IL NOSTRO SSN SOLIDALE E UNIVERSALISTICO?

di Francesco noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Consulenza scientifica

FISIOTERAPIADott. Andrea Bellato - Fisioterapista e OsteopataVia Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]

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OFTALMOLOGIADott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

Page 41: Rovigo genn2016 n11

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Scopri le soluzioni di questa tecnica implantologica che consente di sostituire i denti persi recuperando

piu’ velocemente funzionalita’ ed esteti-ca. Tornare a sorridere con naturalezza e fi ducia è l’obiettivo di chi decide di ricorrere agli impianti dentali. L’ultima novità in questa direzione?

Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

Carico immediato: torna a sorridere con Vitaldent

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Con questo sistema il paziente non perderà mai i propri denti

A partire dal terzo mese, sarà possibile collocare la protesi fi ssa defi nitiva. Grazie a questo sistema il paziente recupera la sua funzio-nalità e il suo aspetto estetico più velocemente4 PER QUASI TUTTI Questa tec-

nica è indicata in tutti i casi di mancanza di denti, dove ci siano le condizioni.

Il Cheratocono è una patologia degenerativa della cornea caratterizzata da un progressivo cedimento strutturale. La cornea, piccola cupola trasparente posta davanti all’iride,

tende a sfi ancarsi creando un astigmatismo irregolare. Nei primi stadi della malattia è ancora possibile la correzione con occhiali, ma presto il paziente deve utilizzare lenti a contatto o sottoporsi ad un intervento chirurgico. Le lenti a contatto per questi pazienti erano inizialmente rigide poi negli anni hanno subito miglioramenti di forma e materiale. Esistono anche opzioni gemellate ossia lenti morbide con un alloggio per una lente gas permeabile. A prescindere comunque dalle varie soluzioni contattologiche, esiste da ormai 15 anni un nuovo importante trattamento chiamato “Cross Linking”.

Questa procedura consiste nel ricoprire la cornea con vitamina B2 ed esporre poi la cornea stessa ad una partico-lare luce ultravioletta. La combinazione di luce e vitamina, realizza un aumento di legami “crociati” all’interno della struttura corneale. In parole povere si irrobustisce la trama collagene e si blocca (o si riduce) la tendenza al cedimento strutturale. Ovviamente l’importanza e l’effi cacia di questo trattamento è massima quando è effettuato su cheratoconi classifi cati di primo e secondo grado, in quanto, trattando-si di forme lievi, è ancora possibile una buona correzione con occhiale. Se quindi noi irrobustiamo la cornea appena questa manifesta il problema, la stabilizziamo ed evitiamo che il progredire della malattia ci porti a dover effettuare un trapianto di cornea! E’ quindi intuitivo che questa procedu-ra, quasi scevra da effetti collaterali, va effettuata quanto più precocemente possibile. In alcuni casi particolari, quali cheratoconi di vecchia data portatori di lenti a contatto, ha comunque un senso effettuare il cross linking, qualora il pa-

ziente rifi uti l’idea di un trapianto di cornea e desideri conti-nuare con le lenti. Una volta effettuata questa procedura di rinforzo, nei cheratoconi di 2° o 3° è possibile inoltre mi-gliorare la forma della cornea con un particolare trattamen-to laser detto Link Topoaberrometrico (Primo trattamento effettuato a livello mondiale da Camellin nel 2002). Con questa procedura noi possiamo “limare” l’apice del chera-tocono con un particolare laser che così facendo elimina o riduce le aberrazioni che rendono diffi cile e poco effi cace la correzione con occhiale. Non possiamo con questo tratta-mento togliere l’uso dell’occhiale, ma possiamo ridurlo in termini di pesantezza ed aumentare la capacità visiva del paziente. Il miglioramento inoltre riguarda la qualità della visione specialmente in condizioni di scarsa lumonosità! Ov-viamente non si può generalizzare il risultato, trattandosi di occhi con caratteristiche di forma molto differenti da un caso all’altro. E’ comunque importante trasferire il concetto che un cheratocono iniziale deve essere bloccato precocemente e non semplicemente corretto con lenti a contatto e che in alternativa od in complemento, dopo che è stato trattato con Cross Linking, è possibile un trattamento laser miglio-rativo per la vista. In defi nitiva queste nuove procedure, Cross linking e Link Topo-aberrometrico, permettono ad un cheratocono iniziale di allontanare od evitare la necessità di un trapianto di cornea.

nuove Terapie nel Cheratocono: “Cross Linking” e “Link Topo-aberrometrico”

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

Il Dr. Massimo Camellin

Ogni anno la stessa storia. Con l’arrivo della primavera, le giornate si allungano, l’aria si scalda e le piante tornano a nuova vita.

Per il nostro organismo è un vero e proprio risve-glio dal torpore invernale. E’ una meravigliosa esplosione di colori e di vitalità, che a ogni sta-gione non smette mai di sorprenderci. La gioia primaverile non è però condivisa da tutti… ogni anno, nel periodo che va da Marzo ad Ottobre, circa 10 milioni di italiani soffrono di fastidiose allergie. Ma cosa sono le allergie stagionali e soprattutto, come si possono affrontare in modo corretto, risolutivo e senza effettivi nocivi sul no-stro organismo? Le allergie sono essenzialmen-te un problema di equilibrio. Esse, infatti, sono il risultato di una risposta esasperata del nostro si-stema immunitario nei confronti di agenti estra-nei, chiamati allergeni: pollini, polvere, muffe, acari, peli da animali, sostanze molto diverse fra loro. In tutti i casi alla base della risposta allergica c’è un disequilibrio di alcune cellule del sistema immunitario, i linfociti T helper, che agiscono da registi della risposta difensiva. Quando il delicato equilibrio tra le cellule del sistema immunitario viene meno, l’organismo manifesta una propen-sione allergica. I fattori che possono determinare questo sbilanciamento sono diversi: predisposi-zione genetica, mancato allattamento al seno, abuso di farmaci, fumo, alimentazione sbilancia-ta, disbiosi intestinale…. Dopo il contatto con l’allergene si scatena nell’organismo una serie di reazioni che produce uno stato infi ammatorio sulle mucose delle vie aeree. Questa infi amma-

zione è causa dei sintomi della manifestazione più tipica delle allergie: la rinite allergica. Conge-stione e naso gocciolante, prurito nasale, tosse e lacrimazione diventano l’assillo primaverile delle persone allergiche. In alcuni casi la rinite allergi-ca può essere accompagnata anche da sintomi più gravi come respiro corto e sibilante, diffi coltà a respirare, broncocostrizione…ovvero un vero e proprio attacco d’asma! Cosa fare allora? Niente paura, la Natura è dalla nostra parte. La fi toterapia ci offre numerose soluzioni per af-frontare in modo risolutivo ed intelligente questo problema, agendo in modo dolce ma effi cace sul metabolismo e senza nessun effetto collate-rale. Fra le piante più indicate in fi toterapia per gli stati allergici spiccano il Basilico santo e la Salvia offi cinale. Queste piante dalla lunga tradi-zione d’uso sia in Oriente che in Occidente sono ricche di sostanze attive con funzione antinfi am-matoria, antiasmatica e immunomodulante. Numerosi studi scientifi ci ne hanno dimostrato l’effi cacia sulla regolazione del sistema immu-nitario e sul ripristino del suo stato di equilibrio. Esse agiscono quindi sulle cause del problema allergia, non solo sui sintomi che la accompa-gnano. Fra i principi attivi più importanti presenti nel Basilico santo e nella Salvia offi cinale un posto d’onore spetta all’Acido rosmarinico. Oltre ad essere un potente antiossidante, studi clinici hanno dimostrato che esso è estremamente ef-fi cace nel ridurre i sintomi della rinocongiuntivite allergica stagionale senza indurre effetti collate-rali. Altri rimedi utili per contrastare le reazioni

allergiche sono il Ribes nero, l’antinfi ammatorio naturale di più lunga tradizione in fi toterapia, la Piantaggine, regina delle piante per il benessere del sistema respiratorio, la Quercetina e la Ruti-na, fl avonoidi presenti in molti frutti e ortaggi, considerati eccellenti antistaminici naturali. In commercio in ambito salutistico si può trovare un fi tocomposto a base di Basilico santo e Sal-via offi cinale, ottenuto attraverso un processo di estrazione brevettato, che garantisce un’alta ti-tolazione di Acido rosmarinico, pur mantenendo inalterati tutti gli altri componenti delle piante da cui è estratto. E’ importante sottolineare infatti che solo l’insieme di tutte le sostanze presenti in una pianta medicinale, in associazione tra loro, è in grado di dare il maggior effetto benefi co pos-sibile sull’organismo. Il fi tocomposto di Basilico santo e Salvia offi cinale, titolato in Acido rosma-rinico è presente in associazione con Ribes nero, Piantaggine, Quercetina e Rutina in integratori alimentari naturali in polvere o compresse, sia per adulti che per bambini. A livello sintomatico inoltre ci vengono in aiuto piante come il Cappe-ro, la Perilla, la Ninfea e il Tè rosso che hanno

Allergie stagionali: che la natura sia con te!

Dott.ssa Maddalena Zanetti

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VENERDI 29 GENNAIO SARA’ PRESENTE IN FARMACIA UN CONSULENTE IN FITOTERAPIA A DISPOZIONE DELLA CLIENTELA

dimostrato straordinarie proprietà antiallergiche, decongestionanti e che si possono trovare in commercio in spray nasali specifi ci per i sintomi della rinite allergica, da soli o in associazione all’estratto di Basilico santo e Salvia offi cinale. Per quanto riguarda invece il trattamento e la prevenzione degli attacchi d’asma, la Natura ci dona piante meravigliose come la Drosera, dal-le spiccate proprietà antitussive e antispasmodi-che, il Coleus forskohlii e l’Adhatoda vasica, di tradizione Ayurvedica, usate da molti anni per trattare i problemi respiratori. Infi ne, di recente scoperta in pneumologia è l’utilizzo dell’Acido jaluronico come antiasmatico. Numerosi studi clinici svolti in diversi ospedali italiani ne hanno dimostrato l’azione preventiva sugli attacchi d’asma. L’Acido jaluronico in associazione con il Basilico santo, la Salvia offi cinale, il Coleus, l’Adhatoda e la Drosera è presente in commer-

cio in formulazioni specifi che per aerosol, il sistema più indicato per veicolare questi principi attivi verso i tessuti polmonari. A differenza dei farmaci antistaminici, cortisonici e broncodila-tatori, tutte queste formulazioni fi toterapiche sono innocue e senza effetti collaterali. E’ da ricordare infatti che l’assunzione prolungata, anche a basso dosaggio, di farmaci cortisonici per il trattamento delle allergie e dell’asma ha numerosi effetti avversi fra i quali sonnolenza, sedazione, riduzione dell’attenzione e perfi no alterazioni dell’umore, insuffi cienza surrenalica, alterazioni della glicemia e dei livelli di colestero-lo nel sangue. Infi ne, ricordiamoci che quando ci orientiamo all’acquisto, è importante scegliere un prodotto completamente naturale, senza glutine, senza componenti di origine animale, senza alcool e che garantisca la massima effi ca-cia ed innocuità sia per adulti che per bambini.

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Quante volte nell’arco della giornata ci capita di provare un’emozione che non sappiamo spiegare, che non sappiamo attribuire ad una causa? Quan-

te volte al lavoro, a scuola, nei contesti in cui dobbiamo svolgere al meglio un compito, ci assale l’ansia che se non ci paralizza ci rende molto diffi cile ottenere il risul-tato voluto? Molto spesso, ciò che ci sta accadendo, è che ci stiamo confrontando, inconsapevolmente, con le nostre personali “guide del Sé”. Le “guide del Sé” rap-presentano i nostri canoni personali, ovvero la rappresen-tazione della persona che vorremmo essere (il Sé ideale) e quella della persona che dovremmo essere (il Sé impe-rativo). Ciascuno di noi costruisce, crescendo, queste due coordinate personali e le confronta continuamente con il proprio modo di pensare, di sentire e di agire, in una data situazione. Cosa accade quando i nostri pensieri e le no-stre reazioni non ci piacciono, le consideriamo sbagliate, non in linea con la persona che vorremmo essere o che dovremmo essere? La delusione, la tristezza possono informarci che il modo con cui abbiamo affrontato o stiamo affrontando una data situazione è molto diverso dalla rappresentazione del nostro Sé ideale, ovvero dalle aspettative che nutriamo verso noi stessi su “come vor-remmo essere”. Dando attenzione ed ascolto a queste emozioni potremmo accorgerci che forse, in alcuni casi, esigeremmo da noi stessi molto più di quanto siamo in grado di dare e dal confronto con i nostri canoni interiori non possiamo che uscirne sofferenti. Del resto nutrire un Sé ideale ricco, ci aiuta a creare per noi obiettivi importanti di realizzazione e a realizzare le nostre aspi-razioni. Infatti, quando riusciamo a “fare bene” ciò che vorremmo da noi, proviamo gioia ed entusiasmo. E l’an-sia, e l’agitazione? Che cosa raccontano di noi queste emozioni? Possono dirci che il nostro comportamento, il

nostro modo di affrontare una prova, è lontano dall’im-magine che intimamente coltiviamo del nostro “dover essere”; che stiamo trasgredendo ad un “obbligo”, ad un “dovere” che ci siamo imposti. E’ possibile che questa consapevolezza ci porti a accettarci un po’ di più anche quando non siamo all’altezza dei nostri “devo”. Sollievo e rilassamento sono le sensazioni che accompagnano l’accettazione serena di noi e dei nostri limiti. Il percorso dell’accettazione e della crescita personale non ha fi ne. In alcuni momenti lo riusciamo a percorrere da soli; tal-volta dobbiamo chiedere aiuto ai professionisti. Di certo può contribuire a rendere la nostra vita davvero piena e soddisfacente.

Le emozioni ci parlano di noi

Dr.ssa Erika MarangoniCounselor professionaleLaureata in Psicologia dell’educazioneVia Leopardi, 1 - Rovigo388-3637623 - [email protected]

Dott.ssa Erika Marangoni

L’epicondilite, nota anche come gomito del tennista, è una tendinopatia inserzionale della muscolatura latera-le del gomito. Tuttavia, non va intesa come una patolo-

gia che riguarda solo i tennisti ma anche altri sportivi (gioca-tori di baseball, schermitori, nuotatori, ecc.) e lavoratori che utilizzano in modo eccessivo i tendini della parte esterna o interna del gomito come pittori, muratori, carpentieri, opera-tori del computer, pianisti, ecc.: è considerata una over-use syndrome cioè una patologia la cui causa è riconducibile, sia ad un’abnorme sollecitazione, che ad un fi siologico logoramento involutivo delle strutture tendino-inserzionali.

Il sintomo classico è naturalmente il dolore molto lo-calizzato nella regione laterale del gomito, a livello dell’e-picondilo dove si inseriscono i muscoli epicondiloidei, che si irradia a volte lungo il bordo radiale dell’avambraccio e vie-ne risvegliato nei movimenti di estensione e supinazione.

Il dolore è molto variabile come intensità e va da un lieve fastidio alla vera e propria impotenza funzionale. Ge-sti come versare da bere, portare una valigia, stringere la mano diventano molto dolorosi. Dopo un’accurata anam-nesi si procede all’esame clinico, cercando di individuare i principali segni legati a tale patologia. In genere, si accerta la provenienza del dolore attraverso la palpazione diretta dell’epicondilo radiale-omerale, verifi cando contemporanea-mente che non vi sia la presenza di una eventuale modesta tumefazione locale. Poi si constata l’insorgenza del dolore tramite:

- Test di Cozen: estensione del polso contro resistenza a gomito fl esso

- Test di Mills: pronazione passiva forzata con polso fl esso e gomito esteso

- La supinazione contro resistenza sempre a gomito

fl esso. L’esame radiologico è solitamente negativo (anche se talora sono presenti calcifi cazioni in sede iuxtaepicon-diloidea). La diagnosi è prettamente clinica anche se una ecografi a tendinea, meglio se effettuata con color o power Doppler, consente di identifi care le aree di degenerazione endotendinea e l’iperemia dei tessuti peritendinei. Il trat-tamento dell’epicondilite non è affatto semplice, questa patologia illustra la capacità di adattamento dell’organismo che è saturato dall’esercizio di un’attività fi sica e/o lavora-tiva i cui sintomi si manifestano su di una zona resa fragile dalle tensioni circostanti. Sicuramente ci saranno tensioni sulla muscolatura epicondiloidea, si tratteranno le strutture muscolo-scheletriche del gomito stesso, poi si andranno a testare ed eventualmente trattare il polso, la spalla, la colonna cervicale, dorsale, ecc. Se il dolore è di vecchia data è spesso utile applicare delle tecniche di stiramento/rilasciamento dei muscoli, dei legamenti e della membrana interossea dell’avambraccio; in alcuni casi può essere utile l’utilizzo di un tutore durante l’attività fi sica o lavorativa.

Dott. Andrea Bellato - Fisioterapista e Osteopata - Via Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]

Epicondilite (gomito del tennista): sintomi, cura e rimedi

4° uscita gennaio

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43A tavola

La quantità degli ingredienti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specifi cato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

CREMA AI FIOCCHI D’AVENAIngredienti: 1 L d’acqua - 1 gambo di sedano - 1 carota - 4 porri - olio - 4 C di fi occhi d’avena piccoli - un pizzico di prezzemolo.

Preparazione: in una pentola mettere l’acqua, il sale, la carota, il sedano e i porri; fare cuocere per 20 minuti circa. Quindi togliere la carota e il sedano, passare invece i porri, unire i fi occhi d’avena e far cuocere ancora per 10-15 minuti. Spegnere, condire con un fi lo d’olio e il prezzemolo tritato.

Nota

PROPOSTE PER UNA CUCINA BIOLOGICA, INTEGRALE, VEGETARIANA, IN SINTONIA CON LA NATURA

la cucIna dI carmen

2A tavola

QUINOA ALLE SPEZIEIngredienti: 250 g di quinoa - 1 cipolla - 2 spicchi d’aglio - 2 C d’olio - 1 bustina di zafferano - 1 pizzico di curry - 1 pizzico di peperoncino - 1 c di erba cipollina - 1 c di maggiorana - 1 c di menta - sale q.b.

Preparazione: lavare e mettere a cuocere la quinoa con l’acqua (2 volte il suo volume) per 15-20 minuti. Tritare l’aglio e la cipolla sottilissimi e farli appassire. In una ciotolina mettere l’olio, le spezie e le erbe aromatiche (fresche o secche) e lasciare macerare. Quando la quinoa è pronta condirla con la cipolla e l’aglio, le erbe aromatiche e unire il prezzemolo tritato.

PERE AL FORNOIngredienti per la pasta: 2 grosse pere - 15 g di zucchero - 8 amaretti - un pizzico di cannella - la scorza di 1/2 limone - 5 C di marmellata di fragole - olio.

Preparazione: lavare le pere, dividerle a metà e togliere i semi. Disporle in una tortiera ben unta, spolverizzare con lo zucchero di canna e farle cuocere in forno a 180° fi nchè saranno tenere, ma non troppo cotte. Nel frattempo unire in una ciotola gli amaretti con la cannella e la marmellata. Togliere le pere dal forno, disporle sul piatto da portata, riempirle con il composto di amaretti e servirle tiepide o fredde.

Carmen Bellin, Educatore

Alimentare dell’Associazione

Culturale La Biolca di Padova:

tiene corsi e conferenze

su alimentazione e cucina, collabora al mensile

Biolcalenda, ha pubblicato “Metti una sera a cena” libro di

ricette e consigli utili per una cucina in armonia con i ritmi

della natura.

Carmen Bellin

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

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44 Oroscopo1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10RIFLETTETE A LUNGO

PRIMA DI INTERVENIRE, SIETE TROPPO NERVOSI E RE-

AGIRE D’IMPULSO POTREBBE DAN-NEGGIARE LA COPPIA O IL LAVORO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11LE STELLE SONO TUTTE A VOSTRO

FAVORE E POTRETE REALIZZARE QUANTO DE-

SIDERATE. SIATE ATTENTI A COGLIERE LE OCCASIONI GIUSTE

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12POTRESTE SENTIRVI

BLOCCATO DA PAURE A P PA R E N T E M E N T E IMMOTIVATE: USATE

PRUDENZA E INTELLIGENZA E EVITERETE LE INSIDIE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01LE STELLE HANNO IN SERBO

UN DONO SPECIALE PER VOI CHE QUESTO MESE SIETE DAVVERO RILASSATI E FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02PENSATE POSITIVO

NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ CHE IN-CONTRETERE NEI

DIVERSI AMBITI. IL DIALOGO E L’INCONTRO SONO BUONE SOLUZIONI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03PRENDETE I PROBLEMI DI

PETTO CON GRINTA E TENACIA, NE AVRETE LA FORZA E RIUSCI-RETE ANCHE DOVE NON CREDETE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04PARECCHIE SOD-DISFAZIONI IN AR-

RIVO MA IN AMORE ATTENTI A STERILI BATTIBECCHI: NON SERVONO CHE A ROVINARE L’ARMONIA

TORO DAL 21/04

AL 20/05SE NE SENTITE

IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06VI ATTENDE UN

PERIODO CARATTERIZZATO DA ALTI E BASSI E DA FREQUENTI CAMBI D’UMORE. NON TEMETE I CAMBIAMENTI

CANCRODAL 22/06

AL 22/07NONOSTANTE LA FATICA

CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08IL CONSIGLIO DEL MESE È DI TENERE

SOTTO CONTROLLO LA VOSTRA VENA POLEMICA. SE LO FARETE AVRETE UN MESE OT-TIMO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09E’ IL MOMENTO BU-

ONO PER ALLARGARE IL GIRO DELLE VOSTRE AMICIZIE. FATE UN VIAGGIO E CON CHI AMATE CHIARITE TUTTO

OroscopoGENNAIO PORTA IL GELO E RIPULISE L’ARIA. I CIELI NOTTURNO SONO STELLATI NEL SEGNO DEL RINNOVAMENTO E DELLE NOVITÀ PER TUTTI

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1 Oroscopo

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IL BISOGNO QUESTO È IL MO-MENTO GIUSTO PER CAMBIARE LE REGOLE DELLA VOSTRA ES-ISTENZA, AVETE L’ENERGIA CHE SERVE

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CHE VI ATTENDE GODRETE DI MOLTE SODDISFAIONI E IN AMORE AVRETE LA CAPACITÀ DI CAPIRE CHI AVETE DI FRONTE

LEONEDAL 23/07

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