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94 ARMI E TIRO 08/2012 Prova La Ruger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr è una valida propedeutica al tiro con le Government calibro .45. pistole semiautomatiche | Ruger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr Sempre più All’impugnatura della serie 22/45 originale, nata per riprodurre quella della 1911, spuntano le guancette in legno, che rafforzano il family feeling. La leggerezza del fusto polimerico è ben bilanciata dalla canna bull barrel di 140 mm, lo scatto però è un po’ troppo pesante 427 euro per portarla a casa
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Red ruger 2012

Jul 22, 2016

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94 ARMI E TIRO 08/2012

Prova

La Ruger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr è una valida propedeutica al tiro con le Government calibro .45.

pistole semiautomatiche | Ruger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr

Sempre più All’impugnatura della serie 22/45 originale, nata per riprodurre quella della 1911, spuntano le guancette in legno, che rafforzano il family feeling. La leggerezza del fusto polimerico è ben bilanciata dalla canna bull barrel di 140 mm, lo scatto però è un po’ troppo pesante

427 europer portarla a casa

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Per chi vuole comprarlaA chi è indirizzata: è destinata principalmente al tiro ludico e propedeutico

Cosa richiede: la verifica della spina della tacca di mira, attenzione nel riassemblarlaPerché comprarla: il prezzo contenuto fornisce grande soddisfazione e precisioneCon chi si confronta: Beretta U22 Neos, Browning Buckmark, Hammerli X-esse, S&W 22A.

Testo e foto di Alain Della Savia

In questi anni le pistole derivate dalla 1911 hanno occupato spesso le coper-tine delle riviste. C’è un interesse con-tinuo, addirittura crescente per la linea

Government, che non sembra tramontare. Non è solo una questione di moda del set-tore ma, in un momento di stasi del mercato privo di particolari novità, tutto ruota intorno alle .45 monofilari, al punto che qualcuno ha pensato di unire due monofi-lari così da crearne una sola, con due canne (Second century 2011 di Arsenal firearms). Lo sport del tiro ha messo su un piedistallo questo mito americano, molti club hanno organizzato eventi sul centenario e l’Ipsc ha creato una division dedicata. Dopo il 9x21, il .45 è la cartuccia a percussione cen-trale più venduta nel settore sportivo ita-

con tutti i limiti legati alla differenza pro-gettuale, un prodotto che abbia similitudini con le 1911, al fine di poter rendere l’ad-destramento meno oneroso, impiegando, con buona probabilità, la stessa buffette-ria con costi di munizionamento ridotti. La parte anteriore dell’impugnatura presenta una sottile zigrinatura a righe orizzontali, con grip sufficiente per la gestione di questo piccolo calibro. Il backstrap pre-senta invece una zigrinatura di lieve spes-sore. Il profilo posteriore è arrotondato per richiamare il dorsalino curvo delle 1911. I comandi di sgancio caricatore, dell’hold open e della sicura, sono posi-zionati come nelle monofilari di calibro .45. La parte superiore della canna è filettata per ospitare una slitta sulla quale inserire un’ottica. Abbiamo sostituito le mire tra-dizionali e provato il red dot, guadagnando in velocità di puntamento e divertimento. La tacca di mira mantiene il disegno dell’o-riginale Mark I e, seppur regolabile micro-metricamente in elevazione e in deriva-zione, meriterebbe una lavorazione un po’ più precisa. La spina che trattiene la parte

liano. Perché non cavalcare l’onda e sfrut-tare questo momento di gloria che non sembra avere fine? La Ruger non ci ha pen-sato due volte e ha rifatto l’abito al suo modello 22/45 in calibro .22 lr, cercando di riproporla agli appassionati di tiro in veste nuova, vale a dire con fusto in polimero e sottili guancette in legno cocobolo con il double diamond, migliorando notevol-mente l’aspetto estetico della serie prece-dente, prodotta sino al 2005. La prima 22/45 aveva qualche difetto, in particolare le spine inserite sul fusto tendevano a sfi-larsi durante le sollecitazioni allo sparo. L’e-semplare di questa nuova serie, denominato Target Model Mark III, con canna di 5,5 pol-lici (140 mm) ha superato i numerosi test a fuoco quasi indenne.

Un vantaggio non da pocoL’impugnatura, da qui il nome del modello 22/45, richiama volutamente dimensioni e disegno delle 1911. Lo sgancio carica-tore sulla serie Mark II è sotto l’impugna-tura, più sicuro in fase di tiro, ma meno agevole per i cambi. Si è voluto creare,

La sicura a chiave, una volta ruotata in

senso orario, agisce

direttamente sul blocchetto di chiusura che

ospita la molla del cane.

Una novità per la serie Mk III delle pistole Ruger è la presenza dell’avvisatore di colpo in canna. È di tipo tattile e visivo, sul lato destro del fusto.

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mobile della tacca, che serve a regolare l’alzo, è debole e l’abbiamo persa durante le prove a fuoco. Probabilmente si è sfilata in quanto sottodimensionata e abbiamo dovuto rimpiazzarla con una del diametro adeguato. La foglia ha dimensioni appro-priate e lo spazio di luce del mirino è di giuste dimensioni. Lo zoccolo portamirino è lo stesso della serie Mark I e Mark II. Mantiene lo stesso disegno, tipo Patridge, da sessant’anni, facilmente riconoscibile per il suo imponente profilo, alto e robu-sto. Si fissa alla canna con una vite inserita al centro dello zoccolo. Solo nelle versioni hunter della 22/45, il mirino è dotato di fibra ottica. La volata della canna presenta una novità: il vivo è stato fresato a prote-zione dagli urti. La rigatura è a 6 principi con passo destrorso di 1 giro ogni 16 pol-lici (406 mm) e non più 14 (356 mm) come nel Mark I. La pistola propone lo stesso sistema di chiusura del modello precursore di tutta la serie, lo Standard, presentato nel 1949, vale a dire con chiusura a massa e percussione indiretta mediante cane

interno. L’otturatore è di forma arrotondata e segue il profilo della culatta, all’interno della quale scorre. Entrambi (otturatore e culatta) sono ricavati dal pieno, poi torniti e fresati. Questo sistema sembra favorire l’accoppiamento in chiusura, a detta dei produttori; in realtà, la struttura tubolare del castello rappresenta un sistema che garantisce costi molto contenuti di lavo-razione. Le appendici di presa del carrello sono state ridotte rispetto alla serie pre-cedente, sporgendo meno, ma l’arma-mento rimane comunque privo di difficoltà. La molla di recupero e la sua asta guida-

molla sono alloggiati nella parte superiore del carrello. Il sistema è quello collaudato nella prima serie prodotta, caratterizzata da una molla prigioniera molto sottile, ai cui vertici si trovano la piastrina di fermo, inserita in prossimità della faccia dell’ot-turatore, e la forcella che contorna il grosso perno di chiusura posteriore. La resistenza in armamento è legata più al cane interno, che si oppone con la sua molla.

Più nel dettaglioLo smontaggio è piuttosto semplice, ma il rimontaggio richiede, oltre che un po’

pistole semiautomatiche | Ruger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr

L’evoluzione della specieLa Ruger Standard e Mark I, prodotta dal 1949 al 1982.

La Mark II, prodotta dal 1982 al 2005.

La Mark III, prodotta dal 2004.

La22/45, prodotta dal 1992 al 2005.

La 22/45 Mark III, prodotta a partire dal 2004.

La parte anteriore dell’impugnatura presenta una sottile zigrinatura a righe orizzontali. Grip sufficiente per la gestione di questo piccolo calibro.

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di pazienza, la conoscenza delle procedure. Sul dorso dell’impugnatura c’è il fermo che va sollevato con un piccolo utensile (una graffetta è sufficiente) e spinto in basso. Si sfila così il perno di chiusura che sporge dietro la tacca di mira. Noi abbiamo dovuto usare un martello di gomma per poterlo sfilare, in quanto le tolleranze sono strettissime. Sfilato il perno, si libera l’ot-turatore e con un successivo colpetto, sempre con il martello di gomma, si separa anche la canna dal fusto, in quanto solo agganciata. Per la pulizia, questo tipo di smontaggio è più che sufficiente. Per rimontare l’arma si dovrà porre attenzione a tenere la volata in alto in modo da per-mettere alla biella del cane di riposizionarsi in sede. Una novità per la serie III delle pistole Ruger è la presenza dell’avvisatore di colpo in canna: è di tipo sia tattile, sia visivo. Il sistema, per ricordare che abbiamo già camerato la cartuccia, fun-ziona in modo molto semplice: quando la cartuccia in .22 lr viene inserita in camera, il suo rim preme su una lamina che fa spor-gere esternamente l’avviso con la scritta “Loaded”. La porzione anteriore mostra una colorazione rossa che sottolinea ulte-riormente la presenza della cartuccia in camera. La sicura manuale, pur essendo posizionata a sinistra, sulla parte alta del fusto come su una Colt, non è allungata, ma è formata da un pulsante tondo che, in funzione della sua posizione, scopre le lettere “S” (Safe, pulsante in alto) o “F” (Fire, pulsante in basso). Anche l’hold open

ha una forma tonda, anziché a lamina ripie-gata come nel modello Mark II. La sicurezza è uno dei temi chiave di questa pistola: oltre a quella manuale, al vistoso lucchetto e alla sicura automatica al caricatore, c’è la sicura a chiave (in dotazione ve ne sono due). Una volta attivata la sicura manuale, questa scopre il foro su cui agire con la chiave: un grano pentagonale bianco va ruotato in senso orario, agendo diretta-mente sul blocchetto di smontaggio che ospita la molla del cane. L’estrattore è costituito da un gancio con pistoncino e molla, l’espulsore è rivettato nella parte inferiore del blocco canna-culatta. Il fusto in Zytel è ben riuscito, con una solidità

tipica dei polimeri e il peso dell’arma è di 960 grammi con caricatore vuoto inserito. Il peso della Mark II, tutta in acciaio inox (il modello la cui impugnatura inclinata ricorda una Luger), è di 1.170 grammi, oltre 200 grammi di differenza che si fanno sen-tire in fase di fuoco. Si tratta sempre di un 22 lr, per il quale parlare di impennamento è difficile, ma proprio perché si tratta di una cartuccia a bassa energia, è più facile percepire la differenza tra il modello acciaio e quello polimerico, un po’ a causa della maggior leggerezza, un po’ per l’e-lasticità del fusto che vibra leggermente in mano dopo lo sparo e fa ulteriormente ritardare il riallineamento con il bersaglio.

A sinistra: il back strap presenta uno zigrino incrociato di lieve spessore. Il profilo posteriore è leggermente arrotondato per richiamare il dorsalino curvo delle 1911.

A destra: il grilletto è ampio, curvo e rigato per favorire l’appoggio dell’indice.

A sinistra: l’otturatore è arrotondato, a detta dei produttori per favorire l’accoppiamento in chiusura. Scorre all’interno della culatta e presenta la molla di recupero nella sua parte superiore.

Sotto: il cane interno rappresenta una caratteristica comune di tutte le pistole prodotte dalla Ruger in 22 lr.

Si tratta comunque di valori di risposta modesti, in quanto la canna di tipo bull barrell possiede le proprietà di azzerare o quasi ogni disturbo con cartucce dalle velo-cità subsoniche e dal peso di palla di 40 grs, caratteristiche comuni agli 11 tipi da noi testati. Il grilletto è largo e rigato per un appoggio confortevole dell’indice, lo scatto invece è durissimo per una .22 lr, con ben 2.120 grammi di trazione neces-sari per far partire il colpo, che corrisponde a un peso di scatto doppio rispetto a quello misurato su una Mark I del 1969.

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Lo scatto duro e il peso ridotto fanno rim-piangere un po’ il modello precedente. L’arma, pur avendo una canna eccezionale per il tiro di precisione, non è adatta alle competizioni di tiro; lo scatto non regola-bile richiederebbe un lavoro da gunsmith e gli organi di mira andrebbero rivisti un po’. Potrebbe diventare molto interessante per lo Steel challenge, categoria Rimfire o Rimfire open (con ottica), con peso ridotto sul fusto, che aiuterebbe la velocità di estrazione e la canna pesante per man-tenere la stabilità. I due caricatori in dota-zione sono di 10 colpi ciascuno, numero giusto per questo tipo di specialità. Il pad e l’elevatore sono di plastica, mentre il corpo è metallico. Molto comodo, come ci ha abituato da sempre la Ruger, il pul-sante posto sul lato sinistro del caricatore, per comprimere la molla e agevolare così l’inserimento delle cartucce. L’accoppia-mento con la base del fusto è molto pre-ciso e il pad va a innestarsi perfettamente nel profilo dell’impugnatura. La confezione

è di plastica rigida e contiene 2 caricatori, il lucchetto per il carrello, il manuale di istruzione e le chiavi di blocco per un ulte-riore sicurezza passiva.

ProPorzioni PerfetteLe proporzioni di questo modello sono perfette. Il maggior peso in volata si sente e la distribuzione dei carichi, una volta impugnata, si discostano da quelli di una Colt. L’arma si sbilancia in avanti, per via

della canna bull barrel e per l’impugnatura in polimeri. È comunque molto gradita per il peso contenuto; molti neofiti la preferi-scono ad altre scelte possibili, sia per i costi ridotti, sia perché è facile e intuitiva. Risulta un ottimo investimento anche per poligoni, questa 22/45 si presta benissimo al tiro formativo. L’abbiamo testata con cartucce di marca diversa, ma che rappre-sentano quelle più diffuse tra i tiratori di pistola. Il comportamento è stato eccezio-

pistole semiautomatiche | Ruger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr

Sopra: la leva di smontaggio è posizionata sul retro dell’impugnatura. La si deve alzare e premere verso il basso per sfilare il perno di chiusura.

A destra: l’attivazione della sicura manuale scopre il foro su cui agire con la chiave sul grano pentagonale bianco.

L’espulsore è rivettato nella parte inferiore del blocco canna/culatta.

La tacca di mira, inseribile a coda di rondine, è regolabile in altezza e derivazione. Mantiene il disegno dell’originale Mark I e, seppur regolabile micrometricamente, meriterebbe una lavorazione un po’ più appropriata.

Sopra: grazie alla possibilità di avvitare una slitta si può montare agevolmente un’ottica per migliorare le prestazioni della 22/45.

Sotto: il mirino molto ampio, con il suo zoccolo robusto, è inserito tramite una vite ortogonale alla canna.

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nale, dal punto di vista dell’affidabilità. L’espulsione avviene senza incertezze e nessuna cartuccia, anche se qualcuna di queste era datata, ha avuto mancate per-cussioni. Pur non essendo la nostra spe-cialità, abbiamo sparato con una sola mano a 25 metri di uno stand di Pistola automa-tica. Non è stato facile ottenere rosate strettissime per via dello scatto davvero impegnativo per il tiro a una mano: il peso di sgancio è oltre il doppio del peso dell’arma. Il comportamento a fuoco e il

risultato sul bersaglio ci sono sembrati addirittura migliori con le cartucce più eco-nomiche, come le Standard Plus e le Cci Standard velocity, a sottolineare che non è opportuno spendere più del necessario per divertirsi con questa piacevole 22/45.

Costruttore: Sturm Ruger & Company Inc. Southport. Connecticut, 06890 Usa, tel. 00.16.03.86.33.300, fax 00.16.03.86.39.371, www.ruger.comImportatore: Bignami Spa, Via Lahn 1, 39040 Ora (Bz), tel. 04.71.80.30.00 fax 04.71.81.08.99 www.bignami.it [email protected]: 22/45 Mk III Bull barrelTipo: pistola semiautomatica

Calibro: 22 long rifleImpiego specifico: tiro ludico e propedeuticoNumero colpi: 10+1Meccanica: chiusura a massa Alimentazione: mediante caricatore monofilareScatto: Singola azionePercussione: cane interno e percussore inerzialeSicura: manuale a pulsante

su fusto, automatica al caricatore, a chiave esterna su grilletto, lucchetto su carrello, indicatore visivo e tattile di camera caricaCanna: 139,5 mm (5,5 pollici), rigatura a 6 principi con passo destrorso di 1 giro in 16” (406 mm)Mire: tacca di mira micrometrica nera innestata a coda di rondine, regolabile in alzo e deriva; mirino fisso avvitato

Materiali: fusto in Zytel (polimero), canna, carrello e otturatore acciaio Finiture: brunitura su canna, guancette in cocoboloPeso arma: 964 grammi con caricatore vuoto inseritoNote: la pistola è classifica per uso sportivoPrezzo: 427 euro, Iva inclusa; versione inox, 550 euro

scheda_tecnicaRuger 22/45 Mk III bull barrel calibro .22 lr

Tabella balisticaCartuccia Tipo palla Peso palla (grs) Peso palla (g) V0 (ft/sec) V0 (m/sec) E0 (kgm) E0 (joule)

Lapua Sk Standard Plus Lrn 40 2,6 752 229 7 68Lapua Pistol King Lrn 40 2,6 882 269 10 94

Lapua Osp Lrn 40 2,6 875 267 9 92Geco Pistol Lrn 40 2,6 891 272 10 96

Rws Pistol match Lrn 40 2,6 875 267 9 92Rws Target pistol Lrn 40 2,6 894 273 10 96

Cci Standard velocity Lrn 40 2,6 1.065 325 14 137Fiocchi Maxac Rapid fire Lrn 40 2,6 884 270 10 94Fiocchi Sm280 Rapid fire Lrn 40 2,6 881 269 10 93

Fiocchi Maxac Lrn 40 2,6 1.078 329 14 140Fiocchi Maxac Soft Lrn 40 2,6 1.025 313 13 127

Rosata con Lapua Sk Standard plus.

Rosata con Fiocchi Maxac. Rosata con Geco Pistol.Rosata con Cci Standard Velocity. La pistola aveva una taratura un po’ alta inizialmente. Per le rosate successive abbiamo abbassato la vite della tacca e portata al centro del bersaglio di Ps la rosata.

Rosata con Fiocchi Maxac soft.

L’autore prova la Ruger 22/45.

A destra: la parte interna del grilletto e la leva di trasferimento dello scatto sono lavorati molto bene; purtroppo il peso dello scatto è eccessivo per una sportiva con cui divertirsi.

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