È un club privato della co- noscenza, frequentato da imprenditori della Si- licon Valley, blogger, ap- passionati di tecnologia e investitori a caccia di nuove idee. E come per ogni club che si rispetti, per entrare in Quo- ra serve un invito. Con un numero di iscrit- ti che supera di poco i 500 mila, spiccioli rispetto ai 600 milioni di Facebook, que- sto sito di domande e risposte è il nuovo fe- nomeno della Rete. Ecco allora la caccia all’invito per entrare a dare un’occhiata: partita sotto Natale in California, ma già arrivata agli “early adopter” italiani. Una volta dentro, Quora accoglie il visita- tore con una grafica molto semplice. È possibile fare domande e aggiungere ri- sposte, mentre gli aggiornamenti e i nuo- vi quesiti vengono visualizzati a mano a mano che si creano, in modo simile a quanto accade su Facebook. Ogni iscritto può seguire le domande collegate a uno specifico argomento, a un settore o addi- rittura a un’azienda e può inoltre seguire altri utenti di cui vuole leggere le doman- de e le risposte. «Il sito ha un’interfaccia intuitiva e facile», spiega Chris Lake di Econsultancy, «che incentiva subito al- l’utilizzo della piattaforma. Ma soprattut- to ci sono dei buoni contenuti e una base di utenti influenti». Il tesoro di Quora sembra essere proprio la sua comunità: non è raro vedere diri- genti di grandi società rispondere in prima persone alle domande che riguardano la loro azienda e opinionisti molto seguiti partecipare alle diverse discussioni. «Quora ha adottato una campagna di marketing virale molto efficace», rivela Hadley Reynolds, direttore Search & Di- gital Marketplace Technologies di Idc: «Nel periodo di test privato si è focalizza- to sulla comunità tecnologica della Valley, attraendo celebrità del calibro del fonda- tore di Aol Steve Case, di quello di Netsca- pe Marc Andreesson, del fondatore di Craig’s List Craig Newmark e di quello di LinkedIn Reid Hoffman. A un certo pun- to tutti hanno iniziato a volere un invito per la fase di test più selettiva fra tutte le startup della Silicon Valley». Ma il boom di Quora non sta solo nella community che è riuscito a radunare at- torno a sé. «Credo che la sua rapida asce- sa sia da attribuire a uno spazio vuoto da riempire tra differenti strumenti confinan- ti tra loro», spiega Gianluca Diegoli, esperto di comunicazione digitale e blog- ger: «LinkedIn per la reputazione profes- sionale, Twitter per gli argomenti di di- scussione, Facebook per i rapporti inter- personali, i siti di risposte e i forum per la conversazione su argomenti precisi. L’espresso 3 febbraio 2011 103 102 TECNOLOGIA Un social network basato sulla condivisione del sapere di ogni iscritto. Dove si entra come in un club privato. Lanciato pochi mesi fa, è già diventato il nuovo fenomeno della Rete. Anche in Italia DI MAURO MUNAFÒ E tu sei stato invitato su QUORA? Se non lo sai, chiedi al Web Da Google a Yahoo: è iniziata la grande sfida nel settore delle domande e risposte on line Aardvak Fondato da alcuni ex dipendenti di Google, il sito è stato acquistato a inizio 2010 proprio dal motore di ricerca di Mountain View. È possibile inviare una domanda a tutti i propri amici e il sistema automatico invia la risposta dell’utente considerato più adatto, sulla base del profilo che ha immesso nel sito stesso. Fa adesso parte a tutti gli effetti dei Google Labs. In Rete: http://vark.com/ Facebook Questions Dovrebbe essere la risposta di Facebook non solo a Quora, ma più in generale a tutti i competitor del settore “Domande e risposte”, in particolare a Yahoo. In fase di test per un numero ristretto di utenti statunitensi, la funzione del social network è stata rilasciata in versione beta (cioè sperimentale) dallo scorso luglio. Nonostante le potenzialità di una community di quasi 600 milioni di utenti, le prime recensioni degli utenti non sono state positive. Ma si tratta di un progetto pilota ancora da ottimizzare. Sopra: Adam D’Angelo (a sinistra) e Charlie Cheever, fondatori del social network Quora: entrambi provengono da Facebook Foto: Fast Company, G. Steinmetz - Corbis