Le isole che vogliamo
Le Pelagie:
da periferia d’Europa a centro del Mediterraneo
Iniziamo oggi a cambiare, il futuro comincia adesso.
Le Pelagie di fronte alle sfide del presente: lo sviluppo locale, il ruolo
nel Mediterraneo, la crescita sociale e culturale. Tanto più piccola è un’isola, tanto più vasto è il suo orizzonte
Le Pelagie oggi sono isole a rischio di declino per due ordini di ragioni. Da una parte, per
gli effetti di uno sviluppo non programmato e non regolato (specialmente a Lampedusa),
dall’altra, per la loro accentuata marginalità sociale e culturale e non solo geografica.
Non è un caso se la crescita economica non ha prodotto miglioramenti della qualità della
vita degli abitanti, né della qualità ambientale e culturale del territorio.
In questo momento, le nostre isole (ed in modo particolare Lampedusa) sono davanti ad
un bivio: continuare un presente di degrado, stagnazione e disgregazione sociale, oppure
intraprendere una strada migliore.
Noi sappiamo che esiste la possibilità di orientare lo sviluppo in modo diverso, più equo e più
conveniente per tutti, perché la condizione insulare non è di per sé un limite. Essa è invece una
grande opportunità per lo sviluppo.
Cambiare oggi è anche un impegno verso i nostri figli, cui abbiamo il dovere di
tramandare queste isole non solo integre nelle bellezze della natura, ma decisamente
migliori di come sono diventate: isole più vivibili, più pulite, più giuste, più moderne,
più ricche di cultura, umanità, valori.
Vogliamo dare speranza e fiducia nel futuro facendo leva proprio sulla straordinaria
ricchezza che le nostre isole possiedono: natura, clima, paesaggi, identità, cultura
materiale, impronte storiche e risorse naturali ineguagliabili.
Nella nostra visione l’essere isola, specialmente nell’era della globalizzazione, allarga
l’orizzonte delle opportunità di sviluppo locale. Essere al Centro del Mediterraneo
rende gli orizzonti ancora più vasti.
L’orgoglio di vivere nelle Pelagie
Le comunità isolane sono territori deboli sotto il profilo sociale e gli abitanti delle Pelagie
vivono in maniera esasperata l’accentuata lontananza dal continente, il più grande limite
alla crescita sociale e culturale. I Lampedusani e i Linosani vivono quotidianamente
l’insularità come un ostacolo per l’accesso ai diritti fondamentali: per le nascite, per la
salute, per lo studio.
Vogliamo isole in cui conservare, adesso e nel futuro, il privilegio di viverci, senza dover
rinunciare ai diritti civili e ai servizi pubblici essenziali di cui godono gli altri cittadini italiani.
Isole più giuste, con maggiori opportunità per tutti e più servizi e tutele per chi ha
bisogno, dove gli anziani e i malati non vengono lasciati soli. Isole che ritrovano il senso
della comunità e si impegnano a conquistare una migliore qualità della vita, anche perché
si investe in formazione e cultura, si hanno a cuore i diritti e il benessere dei bambini, si
rendono i giovani e le donne protagonisti attivi di un futuro possibile.
Isole più fiere, perché gli abitanti cominciano a sentirsi orgogliosi di ciò che hanno
prodotto e non solo della bellezza dei doni della natura.
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Nel cuore del Mediterraneo
La geografia fisica assegna alle isole Pelagie un affascinante ruolo di ponte tra due
continenti: l’Africa e l’Europa. Questa posizione privilegiata le rende straordinarie nella
natura, per coloro che le abitano e per quanti le visitano. Per la geografia politica, invece,
le Pelagie sono sempre state isole di confine: dalla colonizzazione fino ai giorni nostri,
hanno avuto un destino di crescente militarizzazione ed hanno ospitato le prigioni dei
Borboni, le carceri fasciste, il soggiorno obbligato per mafiosi, i Centri di Identificazione
ed Espulsione (CIE) per gli immigrati irregolari creati nel 2009. Fino ad arrivare ai
vergognosi fatti del 2011, quando è stata calpestata la dignità umana di migliaia di
migranti, trattando nel contempo Lampedusa in un modo inaccettabile, minacciando il
futuro economico dei suoi abitanti. Tutto ciò non deve mai più accadere.
Le isole che noi abbiamo in mente riacquistano dignità, escono dalla periferia e tornano al
Centro del Mediterraneo, come polo d‘attrazione per il turismo e per lo scambio di
culture, esperienze e progetti di sviluppo sui temi della conservazione della natura, della
sostenibilità ambientale, dell’interdipendenza. E’ un cambio di prospettiva, di direzione,
un rovesciamento del nostro destino. Un altro futuro.
Questo programma non è il solito “elenco della spesa”: si compone in gran parte di
obiettivi generali e delinea il progetto per Lampedusa e Linosa in cui abbiamo racchiuso
bisogni e desideri. Deve servire a far comprendere il nostro diverso approccio ai problemi
e il modo in cui vogliamo affrontarli: traccia il cammino che poi percorreremo insieme ai
singoli cittadini, alle associazioni, alle categorie economiche, alle altre Istituzioni, in un
contesto di partecipazione democratica. Per questa ragione gli obiettivi specifici e
particolari qui contenuti non sono esaustivi. Il nostro progetto si riempirà giorno per
giorno di tutto ciò che è possibile fare subito o in tempi brevi: le piccole cose capaci di
innescare il cambiamento. Ogni giorno camminerà per compiere tutti i passi necessari a
realizzare le grandi idee, quelle che servono a portare lo sguardo oltre il presente.
Come vogliamo cambiare il Comune Il Comune deve tornare nella sua sede storica nel centro del paese di Lampedusa, deve essere
il cuore pulsante dell’isola.
La legalità e l’etica pubblica devono ispirare ogni giorno l’azione amministrativa del Comune:
questa è l’unica garanzia per il perseguimento effettivo dell’interesse pubblico e per la tutela dei
diritti. Solo così siamo tutti uguali e più liberi.
Il Comune deve essere un esempio di legalità, imparzialità, sobrietà: impegno contro le
infiltrazioni mafiose, di ogni genere e forma, e contro la corruzione, lotta agli sprechi e ai
privilegi, trasparenza e informazione sull’attività amministrativa, rigore e controlli negli
appalti, pagamenti celeri ai fornitori e alle imprese che rispettano tempi di consegna ed
impegni contrattuali, procedimenti amministrativi rapidi.
Verrà istituito lo Sportello dei diritti per segnalare tutto quello che non va: strade,
illuminazione, acqua, raccolta dei rifiuti, atti di vandalismo, barriere architettoniche, ritardi nella
definizione di una pratica pendente preso gli uffici comunali.
La comunità sarà coinvolta a partecipare alle decisioni, perché così c’è più democrazia.
Il Comune dovrà rafforzare la capacità amministrativa: formazione ed aggiornamento
per accrescere le competenze tecniche del personale, potenziamento della capacità
organizzativa, migliore strutturazione degli uffici.
Andranno attentamente valutate ed affrontate le problematiche del bilancio comunale e
dei correttivi da apportare, anche sulla base dei risultati del lavoro che sta svolgendo il
Commissario Provveditore nominato dalla Regione. Il lavoro di risanamento finanziario
e le politiche di bilancio devono tendere ad eliminare sprechi e privilegi ed alla
limitazione delle spese correnti e improduttive.
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Va prevista, inoltre, una rivisitazione del sistema dell’imposta per il servizio idrico, che
va contabilizzata a consumo e non a forfait, e va individuata una soluzione equa per tutti
per la definizione del contenzioso in corso.
Lo sviluppo locale e il ruolo dell’Amministrazione Comunale. Lo sviluppo locale si sostiene e si indirizza se l’Amministrazione Comunale lavora
innanzitutto per svolgere al meglio i suoi compiti fondamentali riuscendo così a
migliorare e qualificare il contesto territoriale in cui operano le imprese, facendo
funzionare i servizi e governando i problemi con lungimiranza per traghettare queste isole
dal degrado verso la civiltà. Si fa bene allo sviluppo creando un clima di legalità e fiducia,
offrendo assistenza tecnica ed incentivando innovazione e sostenibilità, favorendo la
crescita socio-culturale della comunità, affrontando con autorevolezza i nodi strutturali
che ostacolano lo sviluppo del turismo e delle altre attività tradizionali, battendosi per
migliorare i trasporti, intercettando e canalizzando risorse finanziarie per gli investimenti
che servono davvero alle isole e agli abitanti, nel presente e nel futuro.
Abbattere gli ostacoli materiali allo sviluppo, rimuovere i limiti dell’isolamento
Il costo del carburante più alto d’Italia, le bombole a gas da cucina esageratamente
costose rispetto alla terraferma, tariffe aeree costose, compreso il costo per i residenti
della tratta aerea sociale, un mezzo aereo che lascia insoddisfatti bisogni sociali primari
(trasporto di salme, trasporto di pazienti in barella, etc.), trasporti navali marittimi inefficienti,
difficoltà di trasporto delle merci pericolose e di commercializzazione del pescato: tutto ciò
costituisce ragione di disagio sociale ed ostacola lo sviluppo economico. Le Pelagie, a fronte
di qualche lentissimo progresso, sono rimaste le isole maggiormente svantaggiate (con il
primato di Linosa) nel panorama delle isole minori italiane. La nuova Amministrazione dovrà
elaborare (insieme ai principali attori sociali ed economici) proposte serie e fattibili, finalizzate
all’abbattimento di ingiustificabili costi aggiuntivi, capaci di produrre benefici a favore di tutti
gli strati sociali, senza causare ulteriori squilibri ed ingiustizie all’interno della comunità
isolana e tra le due isole. Isole più vicine alla terraferma. I trasporti
Per avvicinare le nostre isole e migliorare la mobilità dei residenti e l’accessibilità dei
turisti serve una più incisiva politica dei trasporti, rivendicando:
- un efficiente trasporto marittimo, con un mezzo navale veloce, moderno ed idoneo ad
attraversare il canale di Sicilia;
- il trasporto delle merci pericolose a mezzo navi ro-ro, come avviene in tutte le altre
isole minori della Sicilia;
- la rinegoziazione della tratta sociale aerea, con riferimento a tariffe, tipologia di aeromobile,
orari, durata del contratto;
- incentivi alle compagnie aeree per favorire la destagionalizzazione del turismo.
Alcune specifiche problematiche dell’isola di Linosa andranno affrontate in sede di
programmazione e concertazione, in materia di pausa settimanale della nave, orari di aliscafi, etc.
Così si cresce, si migliora la qualità della vita dei residenti e si favorisce lo sviluppo
delle Pelagie.
Scommettere sull’ambiente come risorsa e orientare lo sviluppo in senso sostenibile.
È così che Lampedusa e Linosa si incamminano verso un futuro possibile e desiderabile:
cogliendo le opportunità offerte dallo straordinario patrimonio ambientale e rendendo le nostre
isole competitive sul mercato turistico, non solo con le politiche sui trasporti, ma anche perché
sapranno difenderne la bellezza ed esaltarne l’identità, perché riusciranno ad eliminare le fonti
di degrado e di inquinamento e a gestire le risorse naturali in modo razionale, perché
investiranno nella cura e manutenzione del territorio e nella green economy con coraggio e
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lungimiranza, creando nuova occupazione per i giovani, che devono essere invogliati a restare
nelle isole come i veri protagonisti del cambiamento.
Isole che investono nel turismo sostenibile e duraturo
La destagionalizzazione è l’obiettivo strategico più importante, la chiave di volta della
sostenibilità ambientale ed economica del turismo nelle piccole isole. Al perseguimento di
questo obiettivo devono concorrere diversi strumenti e politiche, tra i quali sono fondamentali
gli interventi e le misure per la diversificazione della fruizione turistica:
- promozione della conservazione, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico e
culturale;
- recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico e degli ex fortini militari in stato
di abbandono, per finalità di fruizione turistica (aree didattiche, mostre permanenti, ecc.);
- realizzazione di sentieristica integrata per la fruizione dei beni ambientali e culturali;
- miglioramento dell’accoglienza turistica e l’ospitalità;
- promozione di forme alternative di turismo;
- riqualificazione, gestione e valorizzazione delle spiagge, organizzando la fruizione e
regolamentando l’offerta dei servizi alla balneazione;
- adozione dei sistemi di certificazione e promozione prodotti tipici locali
- promozione della certificazione ambientale delle strutture alberghiere e delle aziende;
- realizzazione di un’immagine ed una promozione territoriale unitaria.
L’Area Marina Protetta, straordinaria risorsa per lo sviluppo sostenibile
Noi sappiamo (e la Riserva Regionale terrestre a Lampedusa l’ha dimostrato nei fatti) che
la conservazione della natura e la salvaguardia ambientale non sono affatto un freno, ma
una grande risorsa per lo sviluppo.
Crediamo nel potenziamento e rafforzamento dell’area marina protetta, quale strumento
importantissimo per la difesa del mare e lo sviluppo sostenibile, per far decollare programmi
di gestione delle risorse con sistemi eco-compatibili, per promuovere l’innovazione, la ricerca
applicata, la formazione in campo ambientale e attivare strumenti finanziari per una gestione
integrata del sistema marino-costiero, creando nuova occupazione.
Difesa dell’identità locale: le attività tradizionali La pesca a Lampedusa e l’agricoltura a Linosa sono fonte di reddito o intervengono ad integrare
il reddito di molte famiglie. Costituiscono tratti fondamentali dell’identità delle popolazioni e
aumentano l’attrattività turistica dei luoghi. Scontano problematiche pesanti che ne comprimono
lo sviluppo e che stanno contribuendo alla loro scomparsa.
Azioni per il sostegno della pesca
Uno dei più seri ostacoli allo sviluppo della pesca nelle Pelagie è il prezzo elevato del
carburante che penalizza fortemente la marineria. Bisogna attivare un’azione di
concertazione per ottenere una speciale riduzione dei costi.
E’ necessaria l’organizzazione delle strutture portuali e delle attività inerenti, per
rispondere alle esigenze della marineria, garantendo funzionalità, decoro e pulizia.
Occorre individuare ed attrezzare un’area a servizio dei pescatori per le attività di
manutenzione delle imbarcazioni.
Al fine di rilanciare l’attività di pesca tradizionale (piccola pesca in genere, pesca del pesce
azzurro), la lavorazione di prodotti ittico-conservieri, si promuoverà l’attivazione di alcuni
importanti strumenti di sostegno alla pesca con gli aiuti della Comunità Europea, attraverso:
- assistenza tecnica ed incentivi alla pluriattività dei pescatori (pesca-turismo, itti-turismo,
escursioni naturalistiche), alla diversificazione delle attività di pesca, alla gestione
sostenibile della pesca;
- attivazione di misure di compensazione socio-economica;
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- valorizzazione del prodotto ittico e dei prodotti ittico-conservieri;
- individuazione e destinazione di un’area di pesca da destinare esclusivamente alla
marineria locale, in accordo con il consorzio dei pescatori;
- azioni e misure per la riduzione della pressione di pesca da parte, in particolare, della
marineria tunisina.
Incentivi per il sostegno e la riattivazione delle attività agricole
Si tratta di garantire la sopravvivenza (mediante incentivi, assistenza tecnica,
promozione) di quelle attività di Linosa (e in misura marginale di Lampedusa) che
garantiscono la produzione dei prodotti tipici locali.
Il sostegno alle iniziative imprenditoriali
Sarà attivato uno sportello per la semplificazione delle procedure amministrative, sia di
competenza del Comune sia di altri Enti, per il supporto normativo di riferimento, per
facilitare e promuovere lo sviluppo di imprese, attività professionali e favorire l’innovazione.
Isole a misura di bambino Le Pelagie devono essere isole in cui viene tutelata la salute dei bambini e viene fatto il
possibile per farli crescere in un ambiente sano, dignitoso, decoroso. Servono innanzitutto
nuovi edifici scolastici, spazi per lo studio e le attività ludico-sportive, il potenziamento
dell’offerta scolastica con l’istituzione della mensa e del tempo pieno: le scuole sono un
investimento per il futuro.
Le politiche per l’infanzia perseguiranno inoltre i seguenti obiettivi:
- realizzare sinergie tra i servizi comunali competenti, L’Azienda Sanitaria, la
Commissione socio-psico-pedagogica, coinvolgendo più attivamente le associazioni per
promuovere occasioni socio-educative per le famiglie e di ascolto dei bisogni e disagi dei
bambini e degli adolescenti;
- organizzare, in collaborazione con l’Azienda Sanitaria e l’istituzione scolastica, servizi
periodici di assistenza specialistica alle famiglie per affrontare problemi di linguaggio, di
lettura e similari da parte dei bambini;
- affrontare la specificità delle problematiche di Linosa ed individuare soluzioni concertate per
garantire la continuità didattica ed una maggiore integrazione con la scuola di Lampedusa.
“I diritti dei bambini delle isole” devono concretizzarsi anche nell’accesso ad alcune
opportunità che hanno i bambini che crescono sul continente. Servono spazi permanenti
dedicati ai bambini (ludoteca, luoghi per sviluppare creatività e per l’attività ginnica
all’aperto) ed attività, iniziative, manifestazioni diffuse sul territorio.
Agli adolescenti bisogna offrire nuovi stimoli e luoghi di aggregazione, occasioni di
impegno, di crescita, di relazione tra di loro e con il territorio.
Isole per giovani Le nostre sono isole giovani, isole che hanno futuro. Abbiamo il dovere di innescare
meccanismi virtuosi per permettere ai giovani di rimanere a vivere nelle Pelagie, perché
le isole senza di loro non crescono. Inoltre, i nostri giovani hanno bisogno di contesto
territoriale che offra opportunità, stimoli, strumenti, luoghi per l’aggregazione e la
creatività. I “Cameroni” sono stati ristrutturati con finanziamento della Comunità Europea
per essere un Centro socio-culturale. Vediamo isole conquistate dai giovani.
Formazione
Il Comune favorirà l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, promuovendo la
formazione come leva all’innovazione e allo sviluppo, in collaborazione con l’istituzione
scolastica, le Università e gli Enti di formazione, favorendo in particolare:
- l’apprendimento o l’approfondimento delle lingue straniere;
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- il rafforzamento della formazione professionale nel settore del turismo, dell’artigianato
e dell’istruzione tecnica per la gestione ambientale e la manutenzione degli impianti per
le energie alternative;
- la formazione di guide turistiche e naturalistiche, di operatori culturali, nel settore
dell’educazione ambientale;
- incentivi premiali del merito scolastico (borse di studio) per indirizzare lo studio e la
formazione verso settori d’interesse (ad. gestione ambientale);
- sostegno agli studenti universitari secondo criteri di equità.
Aiuti, sostegno e incentivi orientati a favorire l’imprenditoria giovanile e femminile.
Sarà istituito uno “sportello” municipale finalizzato ad orientare i giovani imprenditori e ad
incentivare l’imprenditoria femminile, offrendo consulenze sulle leggi in materia di
promozione di iniziative imprenditoriali ed assistenza, tecnica e fiscale, per strutturare società,
per preparare le pratiche necessarie, per accedere al credito, per stilare business plan, etc.
Salute, benessere, solidarietà sociale Il diritto alla salute e l’effettiva possibilità di accesso ai servizi sanitari è il punto di
maggiore criticità e sofferenza per gli abitanti delle isole in genere e le Isole Pelagie sono
le più lontane dalla Sicilia.
Le competenze, le risorse e le funzioni, in materia di sanità, appartengono alla Regione.
L’Amministrazione Comunale deve attivarsi affinché i cittadini delle isole conquistino pari
opportunità (alleggerendo progressivamente e significativamente gli elevati costi economici,
sociali ed umani dei malati delle isole) rispetto ai cittadini che vivono sul continente. A tal
fine, il Comune dovrà svolgere con autorevolezza il ruolo di proposta e concertazione nei
confronti della Regione per ottenere sul territorio servizi sanitari efficienti e di qualità e, in
caso di bisogni insoddisfatti, intervenire con politiche di solidarietà sociale.
A tutti i cittadini, e soprattutto alle fasce più fragili (anziani, malati cronici, diversamente abili,
stranieri residenti) devono essere garantiti i servizi sanitari primari e tutti devono avere la
possibilità di accedere ai percorsi di diagnosi, cura e assistenza, secondo principi di equità.
Prima proposta di miglioramento dei servizi sanitari
Sarà concertata con l’Azienda Sanitaria una rimodulazione dell’offerta sanitaria del
Poliambulatorio di Lampedusa, richiedendo l’implementazione di servizi di cura,
prevenzione e riabilitazione da effettuarsi con cadenza periodica (ad esempio per le
malattie allergologiche e per la prevenzione dei tumori femminili, per le esigenze delle
persone diversamente abili e dei malati cronici), con il rafforzamento di alcuni servizi
ormai quasi inesistenti dopo il taglio degli orari (come l’urologia o la neurologia), che è
stato effettuato recentemente senza tenere conto degli alti costi sociali e umani provocati
agli isolani. Inoltre occorre:
- concertare con la Regione una proposta di razionalizzazione dei servizi sanitari per
garantire nelle isole alcuni servizi indispensabili per la sopravvivenza dei malati cronici
(alcune terapie chemioterapiche, emotrasfusioni, etc.);
- strutturare e migliorare il centro di emodialisi;
- richiedere il miglioramento del presidio di pronto soccorso con riferimento
all’ortopedia/traumatologia e all’emoteca;
- studiare l’attivazione del Consultorio familiare, anche come strumento di ascolto e
monitoraggio del disagio adolescenziale.
- decentrare il più possibile l’offerta di servizi sanitari a Linosa,
Integrazione dei servizi sanitari, socio-sanitari e sociali
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Il Comune, individuati i bisogni sanitari che rimangono senza risposta e quelli che
necessitano di continuità e sostegno con strumenti di assistenza sul territorio (problemi di
salute psico-fisica dei minori, soggetti diversamente abili, malati psichici), presenterà alla
Regione un piano di interventi integrativi dell’offerta sanitaria, finalizzato:
- a realizzare, mediante locazione o convenzione, una casa-famiglia nella città di Palermo
per l’accoglienza delle donne partorienti o di malati (cronici e non) i cui bisogni non
possono essere soddisfatti a Lampedusa e/o Linosa;
- a compensare le esose spese di viaggio per il trasferimento a Palermo, o mediante
rinegoziazione della tariffa di tratta sociale aerea o mediante rimborso delle spese sostenute.
L’Amministrazione Comunale, inoltre, promuoverà campagne di sensibilizzazione per la
prevenzione delle malattie e lo svolgimento di indagini epidemiologiche, in
collaborazione con le Università, per conoscere l’incidenza di alcune patologie ricorrenti
(soprattutto i tumori) e valutare lo stato di salute delle popolazioni isolane.
Le azioni inclusive verso i disabili
La condizione di insularità è un ostacolo aggiuntivo alla condizione di disabilità, in tutte
le sue forme (fisica, sensoriale, intellettiva). Per queste ragioni, le politiche per la
disabilità devono essere trasversali ed avranno una corsia preferenziale:
- redazione del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche;
- parcheggi riservati, attuando sensibilizzazione dei cittadini e rigorosi controlli;
- realizzazione di apposite passerelle per l’accesso al mare;
- istituzione di un Centro Diurno per disabili, con la presenza di educatori e ausiliari
specializzati, per potenziare le risorse che questi ragazzi hanno e che potrebbero essere
sviluppate in attività sportive e lavorative;
- periodico aiuto domiciliare alle famiglie;
- sostegno all’attività del Centro diurno per malati psichici, per favorire il
coinvolgimento attivo di questi giovani nella cura del territorio.
Vediamo isole più coese, più giuste ed armoniose, più ricche perché tutti sono una
risorsa per la comunità.
Le politiche per gli anziani
Gli anziani sono una miniera incommensurabile di saperi, esperienze, competenze, sono i
depositari delle tecniche dei mestieri tradizionali, dell’artigianato, della cultura materiale, della
memoria. Le politiche per gli anziani devono mirare a minimizzare la vulnerabilità ed
accrescere l’autonomia di una fetta importante di popolazione e, nello stesso tempo, a
coinvolgere nella vita economica e sociale una risorsa umana preziosissima per la crescita
delle nostre isole.
Il nuovo progetto anziani partirà dall’analisi puntuale dei bisogni insoddisfatti e dei
servizi disponibili, e avrà, tra l’altro, come obiettivi specifici:
- la strutturazione e il miglioramento dell’attuale presidio di assistenza agli anziani;
- servizi sussidiari alle famiglie;
- l’attivazione di iniziative per la partecipazione attiva degli anziani alla salvaguardia del
territorio.
Il territorio Il Piano Regolatore Generale
Lo strumento urbanistico vigente del 1974, il Piano Regolatore Generale in itinere da
oltre 30 anni: le Pelagie sono un vero e proprio caso di studio. Nel frattempo, l’edilizia
abusiva incontrollata e diffusa sul territorio ha creato, soprattutto a Lampedusa, interi
agglomerati disordinati, privi di opere urbanizzazione e di viabilità razionale, spesso
degradando non solo il paesaggio ma la qualità stessa del territorio, dell’offerta turistica,
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della vita di chi vi abita. Questo tipo di crescita ha sinora pregiudicato le potenzialità di
uno sviluppo diverso per Lampedusa e rischia di pregiudicare il turismo, che è attratto dal
richiamo della bellezza degli ambienti naturali e dalle identità locali.
D’altro canto, il vecchio regolamento edilizio impedisce all’imprenditoria turistica di
migliorare la qualità delle strutture, di realizzare adeguamenti e ammodernamenti, l’avvio di
procedure di qualificazione e certificazione ambientale.
Bisogna urgentemente procedere ad aggiornare ed adottare il piano regolatore comunale
ad integrare e completare la pianificazione di settore, affrontare un processo di
riequilibrio dell'ambiente e del territorio. Deve essere affrontato anche il tema della
riqualificazione di impianti produttivi e artigianali e della loro eventuale delocalizzazione
in altri siti da attrezzare. Recupero del territorio, manutenzione, cura del paesaggio, identità e decoro del
contesto urbano
Un altro segno tangibile del cambiamento consisterà nell’invertire le priorità degli interventi
sul territorio, urbano ed extra-urbano, secondo logica e buon senso: non più opere pubbliche
inutili o addirittura dannose, ma tanta manutenzione e cura del territorio e del paesaggio:
- bonifica e recupero delle ex discariche dei rifiuti, con priorità per quella di Linosa;
- eliminazione di discariche diffuse e rimozione di rifiuti abbandonati, con priorità per
quelli particolarmente pericolosi (amianto, batterie esauste, ecc);
- recupero delle aree degradate con interventi di forestazione;
- interramento delle palificazioni che offendono il paesaggio;
- adozione di un piano del verde;
- azioni per la riqualificazione del contesto urbano e peri-urbano;
- valorizzazione ed organizzazione di spazi comuni (mercati, marciapiedi, spazi aperti, etc.);
- incentivi alla cura dei prospetti;
- manutenzione del verde ornamentale;
- riqualificazione delle aree portuali per la loro funzionalizzazione e fruizione;
- riqualificazione del cimitero di Lampedusa;
- manutenzione e cura degli spazi pubblici a Linosa;
- sistemazione e manutenzione della viabilità.
Le politiche ambientali Gestione dei cicli dei rifiuti e dell’acqua, sostenibilità, innovazione: è così che si
affrontano le drammatiche questioni ambientali delle nostre isole, per uscire
dall’illegalità, eliminare i maggiori detrattori ambientali e il degrado, difendere
l’ambiente e la salute dei cittadini, elevare la qualità territoriale ed ambientale, come
precondizione per lo sviluppo del turismo e una migliore qualità della vita. Vediamo
isole più pulite, più belle, più responsabili, dove si vive meglio perché non si inquina,
non si spreca e si riducono le emissioni. Vediamo isole che finalmente diventano
“normali” e puntano a diventare virtuose nella gestione dei rifiuti e delle risorse naturali,
scommettono con coraggio sulle fonti energetiche pulite e sulla mobilità sostenibile.
Vediamo isole in cui i giovani possono restare a vivere, perché le nuove politiche per
l’ambiente trasformano i problemi in risorse, generano nuova occupazione e
favoriscono uno sviluppo duraturo e di qualità.
Il ciclo dei rifiuti
Chiudere il ciclo dei rifiuti, diminuendo i costi economici ed ambientali per il Comune e per la
collettività, è una necessità impellente per le nostre isole. Si può e si deve fare. E’ necessario:
-completare il centro di raccolta comunale di Imbriacole a Lampedusa e a Linosa;
- avviare una seria ed effettiva raccolta differenziata dei rifiuti;
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- applicare la vigente normativa in materia di rifiuti speciali, organizzando con i consorzi
obbligatori la raccolta e il trasferimento in sicurezza di pile, batterie, oli esausti, e con la
farmacia e l’Azienda Sanitaria la raccolta dei medicinali scaduti;
- organizzare piattaforme ed ecostazioni per gli ingombranti;
- individuare ogni altra soluzione (sia per Lampedusa che per Linosa) economicamente
sostenibile per migliorare l’efficienza del servizio di raccolta (potenziamento nel periodo
estivo, sensibilizzazione degli utenti, controlli sul rispetto di orari e modalità di conferimento);
- gestire le problematiche derivanti dai barconi dei migranti, al fine di eliminare tutte le
discariche sul territorio, organizzando il perfezionamento del sistema già in atto del loro
trasferimento sulla terraferma e realizzando una limitata area attrezzata per lo stoccaggio
(in caso di necessità) all’interno del Centro di Raccolta di Imbriacole.
Il ciclo dell’acqua
Occorre perseguire l’obiettivo dell’autosufficienza delle Pelagie nell’approvvigionamento
idrico, del risparmio e dell’ottimizzazione della distribuzione, dello smaltimento dei liquami,
attualmente a Lampedusa affidato ad un vecchio impianto di depurazione insufficiente per le
esigenze dell’isola e tecnologicamente obsoleto. Nel’isola di Linosa il depuratore non è mai
stato completato. E’ necessario:
- potenziare la produzione di acqua, con soluzioni tecnologicamente avanzate,
ambientalmente ed economicamente sostenibili ed impianti modulari;
- individuare soluzioni per la potabilizzazione dell’acqua;
- intervenire sull’attuale impianto di depurazione e sulla condotta sottomarina per impedire
l’inquinamento del mare.
Un piano per la produzione e la gestione della risorsa acqua, prevederà la
razionalizzazione della rete di distribuzione, il ristudio del sistema fognario e di
depurazione - individuando soluzioni che puntino al riciclo e alla depurazione della parte
residua -, campagne di sensibilizzazione per il risparmio idrico;.
Le fonti energetiche rinnovabili
Vediamo Linosa, per via delle piccole dimensioni e delle caratteristiche socio-economiche,
diventare un’isola a zero emissioni: la localizzazione anacronistica della vecchia centrale a
termocombustione nel centro urbano impone una scelta obbligata non più derogabile. E’
possibile e ragionevole immaginare l’avvio di un piano per la riconversione energetica che
punti al progressivo smantellamento del’impianto, piuttosto che alla sua delocalizzazione.
Anche a Lampedusa vediamo la necessità di un piano energetico locale che determini
fabbisogni e individui un ventaglio di fonti alternative da impiegare, comprese le forme di
sfruttamento delle correnti sottomarine, e di sistemi di risparmio energetico. Vediamo
Lampedusa con i tetti solari (a cominciare dagli edifici pubblici e dalle strutture
turistiche), che investe sul risparmio e sull’ottimizzazione ambientale degli edifici, con
l’adozione di sistemi di analisi ed efficienza energetica e che riconverte la pubblica
illuminazione delle vie e degli spazi aperti.
La mobilità sostenibile
Vediamo isole dove è piacevole vivere e soggiornare, perché l’aria è pulita e non ci sono
rumori insopportabili, non si rimane bloccati nel traffico e si può scegliere il mezzo pubblico,
la bici, i mezzi elettrici o i mezzi tradizionali. Vanno previsti incentivi e misure (per i privati e
per i noleggi) per la riconversione del parco-macchine in elettrico, centraline per la ricarica,
percorsi per le bici, mezzi pubblici potenziati e caratterizzati da bus elettrici. In questa visione,
Linosa diventa un vero modello di sostenibilità ambientale e Lampedusa più vivibile.
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Pianificare, studiare, prevedere, prevenire, progettare, scegliere, innovare,
regolamentare.
Sono questi i verbi che coniugheremo insieme, verbi che mettono in moto il cambiamento
e lo sviluppo, che innescano la crescita civile, sociale, culturale di una comunità,
strumenti con i quali è possibile configurare in modo diverso il futuro di queste isole.
Le nostre isole non progrediscono senza declinare questi verbi, rimangono impantanate
nel degrado, periferiche e arretrate, nell’emergenza e nella provvisorietà.
Infine: questi verbi servono per poter cogliere tutte le opportunità e reperire risorse e
finanziamenti della Comunità Europea, dello Stato, della Regione. Le Pelagie hanno
perso sinora tante occasioni preziose per crescere, migliorare, risolvere i problemi più
antichi e difficili, superare la debolezza della mancanza di strutture per lo sport, la
cultura, la destagionalizzazione del turismo.
Isole che investono in cultura Investire nella cultura serve a tutto e a tutti. Serve al futuro.
Vediamo isole più vivaci, in cui:
- si realizzano programmi articolati di attività culturali e ricreative per residenti e turisti
(festival, musica, cinema, rassegne, ecc) ad integrazione dell’evento musicale ideato da
Claudio Baglioni;
- si attrezza il Centro Socio-Culturale dei Cameroni (con biblioteca, sale espositive, etc,)
per i giovani e la pubblica fruizione;
- si attiva il Museo archeologico e si apre alla fruizione il sito d’interesse di Case Teresa;
- si comincia a realizzare la creazione di un museo diffuso sul territorio che racconti la
storia, la natura e la cultura materiale delle nostre isole;
- si persegue la salvaguardia dei beni culturali ed archeologici e si raccolgono e
conservano i segni delle tradizioni e dei mestieri locali;
- si realizza anche a Linosa un centro di aggregazione ricreativa e culturale, ristrutturando un
edificio pubblico in disuso;
- si recupera il patrimonio immobiliare esistente per moltiplicare gli spazi per la cultura.
Vediamo isole più forti, che recuperano le proprie radici, si arricchiscono di saperi e
aumentano la qualità culturale del loro territorio e vogliono l’Università del Mare,
perché le Pelagie sono al centro del Mediterraneo ed hanno enormi potenzialità per
diventare polo di attrazione per la ricerca scientifica e gli studi sul mare.
Le politiche per lo sport Si deve cominciare da zero, perché occorrono strutture ed attrezzature dignitose, per dare ai
ragazzi, e soprattutto alle ragazze, la possibilità di praticare sport, per una crescita armonica ed
equilibrata.
Va realizzato un moderno complesso sportivo polivalente e, intanto, si promuoverà
l’esercizio degli sport legati al mare e si sosterranno le attività ed iniziative di scuole,
associazioni, e della società sportiva di Lampedusa, che da anni con caparbietà porta
avanti l’attività agonistica della squadra di calcio per la quale occorre reperire le necessarie
risorse finanziarie di sostegno.
La lotta e la prevenzione del randagismo Uno specifico piano d’azione (per l’istituzione dell’anagrafe canina, la sterilizzazione
progressiva dei randagi in un centro veterinario, la microchippatura, la sensibilizzazione delle
coscienze e l’incentivo alle adozioni), attuato in collaborazione con il volontariato locale e le
altre Autorità competenti, consentirà di mettere in sicurezza la pubblica incolumità,
scoraggiare l’abbandono ed evitare l’inaccettabile violenza e i maltrattamenti dei randagi.