PREVENZIONE INCENDI
PREVENZIONE INCENDI
AGENDA• Rischio d’incendio• L’incendio• Conseguenze sull’uomo• Estinguere un incendio
Meccanismi di estinzione Modalità di estinzione Gli estintori
• Prevenire• La formazione degli addetti antincendio
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RISCHIOD’INCENDIO
Il datore di lavoro deve valutare e classificare il rischio incendio.
Il rischio d’incendio del luogo di lavoro si classifica, applicando i criteri specificati nell’allegato I del DM, in uno dei seguenti livelli:o Livello di rischio elevatoo Livello di rischio medioo Livello di rischio basso
RISCHIO D’INCENDIO
VALUTAZIONE DEL RISCHIO D’INCENDIO
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DM 10 MARZO 1998
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L’INCENDIO
L’INCENDIO
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Combustione indesiderata di beni materiali che spesso ha luogo con emissione di calore di fumo e di fiamme; interessa aree più ampie rispetto al primo focolaio.
INCENDIO
Reazione chimica di ossidazione con sviluppo di fiamme di calore.
COMBUSTIONE
Il triangolo del fuoco
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L’INCENDIO
CALORE
COM
BUST
IBI
LE
COMBUREN
TE INNESCO
Gli elementi della combustione
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COMBURENTI: sostanze chimicamente attive di cui l’ossigeno è la più diffusa.
COMBUSTIBILI: sostanze che, nel corso della reazione si ossidano, cioè si legano a più atomi di ossigeno.
CATALIZZATORI: permettono alla reazione di svilupparsi con velocità significative pur non subendo alcune modificazioni.
PARTECIPANO ALLA COMBUSTIONE
L’INCENDIO
I prodotti della combustione
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CALORE: pone a rischio le persone, deforma e sollecita le strutture (legno secco 1200°, petrolio 1800°, acetilene 2600°)
GAS TOSSICI: principale causa di morte delle persone in un incendio (ossido di carbonio, acido cloridrico, acido nitrico ecc..)
FUMO: costituto da particelle solide, che i flussi di aria e di gas disperdono nell’ambiente circostante.
L’INCENDIO
Combustione dei liquidi
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Minima temperatura alla quale il combustibile sviluppa vapori in quantità da formare con l’aria una miscela capace d’incendiarsi al contatto con un innesco
TEMPERATURA D’INFIAMMABILITA’
Temperatura alla quale i vapori del liquido combustibile si auto accendono senza bisogno d’innesco.
TEMPERATURA DI AUTOACCENSIONE
L’INCENDIO
Classificazione fuochi
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Fuochi da materiali solidi con formazione di braci (legno, carta tessuti, pelli, gomma, materie plastiche).
CLASSE A
Fuochi da liquidi o da solidi liquefattibili(petrolio, catrame, grassi, vernici, solventi).
CLASSE B
L’INCENDIO
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Fuochi da gas (metano, GPL, vapore, acetilene)
CLASSE C
Fuochi da metalli(sodio, magnesio, alluminio, calcio …)
CLASSE D
L’INCENDIOClassificazione fuochi
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Fuochi da apparecchiature elettriche sotto tensione
CLASSE E
L’INCENDIOClassificazione fuochi
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CONSEGUENZE SULL’UOMO
CONSEGUENZE SULLA SALUTE
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DOVUTE AL CALORE
• I gas caldi possono provocare edemi, disidratazione, stress da calore.
• L’irraggiamento genera ustioni sull’organismo umano che possono essere classificate a seconda della loro profondità.
DOVUTE ALLA CARENZA DI OSSIGENO
• La concentrazione dell’ossigeno può scendere sotto il 21% della normalità.
• Difficoltà di movimento, asfissia, abbassamento di pressione
DOVUTE ALLE QUANTITÀ DI GAS
TOSSICI COINVOLTI
• I gas possono essere tossici a seconda dei tipi di materiali coinvolti.
• Si riscontrano il monossido di carbonio e l’anidride carbonica
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MODALITA’ DI ESTINZIONE
MECCANISMO DI ESTINZIONE
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Per interrompere la reazione di combustione, bisogna eliminare almeno uno dei tre fattori indispensabili alla sua esistenza, che sono:
Combustibile
Comburente
Innesco
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Raffreddare
Rompere la catena
A B
C D
A = caloreB = combustibile
Allontanare
Soffocare
C = reazione a catenaD = comburente
MECCANISMO DI ESTINZIONE
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Eliminazione del contatto tra combustibile e comburente con: Coperte Terra o sabbia Gas inerti
AZIONE DI SOFFOCAMENTO
MODALITA’ DI ESTINZIONE
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Riduzione della temperatura del combustibile al di sotto del valore di accensione con: Acqua CO2
AZIONE DI RAFFREDAMENTO
MODALITA’ DI ESTINZIONE
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Allontanamento o segregazione del combustibile non ancora interessato dalla combustione, da quello già incendiato attraverso:
Barriere non infiammabili Getti d’acqua o sabbia Rimozione con mezzi
meccanici
AZIONE DI SEPARAZIONE
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintori
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Consentono di combattere un
incendio in fase iniziale
FUNZIONEPortatili
(di minor peso 5-20 kg)
POSSONO ESSERE:
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Su ruote
Gli estintori
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Superficie dei locali da proteggere (uno ogni 150 mq)
Livello di rischio d’incendio presente
Numero di piani (almeno un estintore per piano)
LA TIPOLOGIA E LA QUANTITA’ DI ESTINTORI DIPENDE DA:
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintori
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SONO CLASSIFICATI IN RELAZIONE ALL'AGENTE ESTINGUENTE:
Estintore ad acqua Estintore a polvere Estintore ad Idrocarburi Alogenati Estintore idrico a schiuma Estintore ad anidride carbonica
TIPOLOGIA:
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintori
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Con la mano sinistra: la maniglia di presa
Con mano destra: l’estintore
MODALITA’ DI ESTINZIONE
COME IMPUGNARE
Gli estintori
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Impugnare con la mano sinistra la maniglia di presa e con la destra l’estintore.
Togliere il fermo di sicurezza.
Premere a fondo la leva di apertura.
COME UTILIZZARE UN ESTINTORE
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintori
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MODALITA’ DI ESTINZIONE
Dirigere il getto alla base delle fiamme e in direzione quasi orizzontale con un movimento alternato da sinistra a destra.
Mantenere sempre la distanza di sicurezza e una via di fuga alle spalle.
COME UTILIZZARE UN ESTINTORE
SI’ NO
Gli estintori
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Non attraversare con il getto le fiamme.
Cercare di spegnere subito le fiamme più vicine e progressivamente allargare in profondità la zona estinta.
COME UTILIZZARE UN ESTINTORE
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintori
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Una prima erogazione di sostanza estinguente, distribuita a ventaglio, può essere utile per avanzare in profondità e aggredire da vicino il fuoco.
MODALITA’ DI ESTINZIONE
COME UTILIZZARE UN ESTINTORE
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Nel caso d’incendio all’aperto in presenza di vento, operare sopravvento rispetto al fuoco, in modo che il getto di estinguente sia spinto contro la fiamma.
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintoriCOME UTILIZZARE UN
ESTINTORE
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Non dirigere mai il getto contro le persone, anche se avvolte dalle fiamme, in quanto l’azione delle sostanze estinguenti su parti ustionate potrebbe provocare conseguenze peggiori delle ustioni.
In questo caso è meglio ricorrere all’acqua o a coperte e indumenti.
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintoriCOME UTILIZZARE UN
ESTINTORE
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Se si interviene in più persone tenersi sempre dalla stessa parte senza contrapporsi.
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintoriCOME UTILIZZARE UN
ESTINTORE
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NON USARE L'ACQUA SU IMPIANTI E APPARECCHI ELETTRICI IN TENSIONE!
MODALITA’ DI ESTINZIONE
Gli estintoriCOME UTILIZZARE UN
ESTINTORE
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PREVENIRE
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Guasti o incidenti
Comportamenti non sicuri o dolosi
Mancanza di controlli o manutenzione
Fenomeni naturali
LA PREVENZIONE
LE PRINCIPALI CAUSE DI INCENDIO
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Impianti elettrici a regola d’ arte
Messa a terra impianti, strutture metalliche
Impianti di protezione contro le scariche atmosferiche a regola d’arte
Ventilazione degli ambienti in presenza di vapori, gas, polveri infiammabili
Adozione dispositivi di sicurezza
MISURE DI TIPO TECNICO
LA PREVENZIONECome ridurre i rischi
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Informare sistematicamente i lavoratori e i nuovi assunti sui dispositivi di estinzione e di primo soccorso (localizzazione, condizioni d´uso) e svolgere delle esercitazioni periodiche.
Organizzare la prevenzione incendi sul posto.
In caso di rischio di esplosione, inoltre, prevedere mezzi per scaricare la pressione provocata dall´esplosione.
MISURE ORGANIZZATIVE
LA PREVENZIONECome ridurre i rischi
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Sui rischi per la salute e la sicurezza connessi all’attività dell’impresa.
Sulle procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione;
Sui nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di primo soccorso e prevenzione incendi;
Nominativi dei responsabili (RSPP, RLS, MC.)
IL DATORE DI LAVORO PROVVEDE:
LA PREVENZIONE
Informazione e formazione
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Pericolosità delle sostanze modi e sviluppi d’incendio.
Modalità di utilizzo sistemi di estinzione.
Localizzazione delle vie d’uscita.
Aspetti critici nello sviluppo dell’incendio (es. incendio generalizzato è critico per la sopravvivenza).
FORMAZIONE DEL PERSONALE SU:
LA PREVENZIONE
Informazione e formazione
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Rimuovere le sorgenti di calore non necessarie e usare sorgenti di calore più sicure.
Depositare i materiali combustibili o infiammabili in luoghi specifici, separati, aerati, resistenti al fuoco, dotati di proprie attrezzature di spegnimento.
LA PREVENZIONE
Come prevenire l’insorgenza di un incendio
MATERIALI E FONTI DI CALORE
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Alla chiusura di un luogo di lavoro NON lasciare materiali accesi (es. braci), fiamme libere accese, rifiuti o scarti, porte o finestre aperte.
LA PREVENZIONECome prevenire l’insorgenza di
un incendioABITUDINI DA ACQUISIRE
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Scegliere attrezzature che non possono provocare incendi.
Limitare, per quanto possibile, la quantità di materiali e di prodotti infiammabili.
Permettere l´evacuazione.
LA PREVENZIONE
ABITUDINI DA ACQUISIRE
Come prevenire l’insorgenza di un incendio
Come assicurare la salvaguardia delle persone?
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Rispettando il numero e la dimensione delle uscite di sicurezza regolamentari
Controllando che le uscite siano sempre completamente libere.
Installando un sistema di allarme sonoro.
Assicurandosi che la resistenza delle strutture al fuoco sia adeguata, permettendo l´evacuazione.
LA PREVENZIONE
GESTIRE L’EVACQUAZIONE
Come assicurare la salvaguardia delle persone
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Studiare la disposizione dei locali di lavoro e dei percorsi di uscita in caso di emergenza.
Individuare le posizioni di lavoro più a rischio (isolate, senza via di fuga, etc.) e capire dove si possono trovare i lavoratori al momento dell'incendio
LA PREVENZIONE
PERCORSI D’USCITA
Vie d’uscita
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Nonostante il massimo impegno per prevenire l’insorgere di un incendio e la massima attenzione nell’adozione dei più moderni mezzi di rivelazione, segnalazione e spegnimento, può comunque accadere che l’incendio produca calore e fumi tali da mettere a repentaglio la vita umana.
SISTEMI DI VIA D’USCITA
LA PREVENZIONE
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Il tema delle vie d’uscita in caso d’incendio è di vitale importanza, riconosciuto universalmente a tal punto da prevedere soluzioni tecniche INDEROGABILI e OBBLIGATORIE.
SALVAGUARDIA DELLA VITA
LA PREVENZIONE
Vie d’uscita
Pertanto…
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Del massimo affollamento ipotizzabile nell’edificio =
densità di affollamento
xpersone al mq
xsuperficie degli
ambienti soggetti ad affollamento di persone al mq
IL DIMENSIONAMENTO DELLE VIE D’ USCITA DOVRÀ TENERE CONTO:
LA PREVENZIONE
Della capacità d’esodo dell’edificio:numero di uscitelarghezza delle uscite
livello delle uscite rispetto al piano di campagna
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La segnaletica presente nel luogo lavorativo deve essere conforme ai requisiti specifici che figurano nell’ allegato XXIV e negli allegati da XXIV a XXXII.
LA PREVENZIONE
LA SEGNALETICA DI SICUREZZA
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Indicano la posizione dove si trovano le attrezzature antincendio
LA PREVENZIONE
LA SEGNALETICA DI SICUREZZA – CARTELLI ANTINCENDIO
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Deve fornire, in caso di mancata erogazione della fornitura principale di energia elettrica, e quindi di luce artificiale, una illuminazione sufficiente a permettere di evacuare in sicurezza i locali.
Le indicazioni delle porte e delle uscite di sicurezza, i segnali indicanti le vie di esodo, i corridoi e tutte quelle parti che è necessario percorrere per raggiungere un’uscita verso luogo sicuro., dovranno essere illuminati.
LA PREVENZIONE
L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
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E’ opportuno che le lampade ed i segnali luminosi dell’impianto luci di sicurezza non siano posizionati in alto. La presenza di fumo ne potrebbe ridurre la visibilità in maniera drastica sin dai primi momenti.
L’Impianto deve essere alimentato da una adeguata fonte di energia quali batterie in tampone o batterie di accumulatori con dispositivo per la ricarica automatica, oppure da apposito ed idoneo gruppo elettrogeno.
LA PREVENZIONE
L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
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LA FORMAZIONE DEGLI ADDETTI ANTINCENDIO
Livelli di rischio incendio
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CORSO ACorso per addetti antincendio in attività a rischio di incendio basso.Durata minima 4 ore
CORSO BCorso per addetti antincendio in attività a rischio di incendio medio.Durata minima 8 ore
CORSO CCorso per addetti antincendio in attività a rischio di incendio elevato.Durata minima 16 ore
LA FORMAZIONE
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Gli addetti al servizio antincendio devono frequentare specifici corsi di aggiornamento con cadenza triennale o quinquennale, secondo un programma e una durata in funzione dei livelli di rischio:CORSO A: corso di aggiornamento per addetti antincendio in attività a rischio di incendio basso. Durata 2 oreCORSO B: corso di aggiornamento per addetti antincendio in attività a rischio di incendio medio. Durata 5 oreCORSO C: corso di aggiornamento per addetti antincendio in attività a rischio di incendio elevato. Durata 8 ore
AGGIORNAMENTI
LA FORMAZIONE