1 “Il piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle Istituzioni Scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”. (art.3, D.P.R. n° 275/1999 ) PIANO OFFERTA FORMATIVA SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO DI CASTELLAMONTE - AGLIE’ Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento che rispecchia l’identità culturale dell’istituto nel quale si trova l’idea di scuola e le scelte organizzative, pedagogiche e didattiche che si intendono adottare Per tutta l’utenza rappresenta una promessa di impegno, per i ragazzi un doveroso atto di trasparenza, per i genitori un’occasione di coinvolgimento nelle attività di programmazione e progettazione della scuola. A ciascuna sezione corrispondono documenti analitici ed estesi a cui si fa riferimento e che possono essere richiesti in visione. Il POF, soggetto a verifica ed a revisione annuale, è passibile di modifiche, adattamenti e aggiornamenti che vengono attuati in risposta all’analisi dei bisogni formativi e alla rilevazione delle condizioni generali degli alunni, unitamente alla valutazione delle risorse socioculturali ed economiche dell’ambiente in cui opera la scuola.
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“Il piano dell’Offerta Formativa è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle Istituzioni Scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia”.
(art.3, D.P.R. n° 275/1999 )
PIANO OFFERTA FORMATIVA SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO DI
CASTELLAMONTE - AGLIE’
Il Piano dell’Offerta Formativa è il documento che rispecchia l’identità
culturale dell’istituto nel quale si trova l’idea di scuola e le scelte
organizzative, pedagogiche e didattiche che si intendono adottare
Per tutta l’utenza rappresenta una promessa di impegno, per i ragazzi
un doveroso atto di trasparenza, per i genitori un’occasione di
coinvolgimento nelle attività di programmazione e progettazione della
scuola.
A ciascuna sezione corrispondono documenti analitici ed estesi a cui si
fa riferimento e che possono essere richiesti in visione.
Il POF, soggetto a verifica ed a revisione annuale, è passibile di
modifiche, adattamenti e aggiornamenti che vengono attuati in risposta
all’analisi dei bisogni formativi e alla rilevazione delle condizioni generali
degli alunni, unitamente alla valutazione delle risorse socioculturali ed
economiche dell’ambiente in cui opera la scuola.
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INDICE
PREMESSA ................................................................................................................................ 1 LA NOSTRA STORIA ................................................................................................................... 3 ANALISI DEL TERRITORIO E TIPO DI UTENZA ............................................................................. 5 DESCRIZIONE SEDI e ORGANIZZAZIONEORARIA ........................................................................ 6 DATI DELLE SCUOLE: ................................................................................................................. 9 IL PROGETTO FORMATIVO ...................................................................................................... 10 PRINCIPI ISPIRATORI ............................................................................................................... 11 FINALITA’ EDUCATIVE ............................................................................................................. 12 FINALITA’ DIDATTICHE ............................................................................................................ 13 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DEI DOCENTI ......................................................................... 14 METODI E STRUMENTI ............................................................................................................ 16 CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO ............................................................................................ 19 RAPPORTI CON LE FAMIGLIE ................................................................................................... 21 INTEGRAZIONE........................................................................................................................ 22 USCITE DIDATTICHE ................................................................................................................ 25 RAPPORTI CON IL TERRITORIO ................................................................................................ 26 AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA ................................................................................... 27 VALUTAZIONE ......................................................................................................................... 29
Allegati:
Curricolo di Istituto
Risorse professionali
Regolamento disciplinare
Regolamento di Istituto
Protocollo accoglienza alunni stranieri
Protocollo accoglienza alunni DSA
PAI
Regolamento uscite didattiche
Piano uscite didattiche A.S. 2013/2014
Patto educativo di corresponsabilità
Progetti anno scolastico 2013 ‐ 2014
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La nostra storia La scuola media “Giacomo Cresto” è intitolata al professore omonimo che fu
educatore dal 1910 nella scuola privata gestita dalla madre. Si trovava in vicolo
Franklin n° 3, a Castellamonte. Si trattava di una scuola aperta a tutti, anche ai non
abbienti.
Le scuole secondarie allora non esistevano quasi e le poche presenti erano
accentrate ad Ivrea e Torino.
E’ solo a partire dal 1941 che il professor Cresto comincia a realizzare il suo
sogno di avviare una vera Scuola. Infatti, proprio in quell’anno, il Ministero della
Pubblica Istruzione, con decreto dell’ 8 luglio, autorizzò il funzionamento della prima
classe della Scuola Media e, il 27 agosto, quello della Scuola Secondaria di
Avviamento professionale ad indirizzo commerciale.
L’Istituto G. Cresto, per il crescente numero di iscrizioni, si trasferì in Via Ivrea.
Gli anni della guerra segnarono la scuola, che subì bombardamenti, presidi, ora dai
Tedeschi ora dai “Repubblichini” di Salò, con la conseguente distruzione di
documenti, libri, arredamento e apparecchiature scolastiche.
Solo dopo il secondo conflitto mondiale, la scuola proseguì il suo cammino per
diventare l’attuale Scuola Media Statale, intitolata ufficialmente a Giacomo Cresto
nel 1972.
Nel 1978 la sede viene trasferita nell’attuale edificio di via Trabucco.
La scuola media “Camillo Olivetti” di Agliè è collocata in un edificio del 1932,
con le locali scuole elementari, ed è significativamente intitolata dal 1960 al noto
imprenditore eporediese poiché in Aglié sorgeva una sede della sua azienda.
L’istituto nasce dall’esperienza della professionale locale con orario
sperimentale a tempo pieno, quattro rientri pomeridiani, mense e laboratori
attrezzati ad indirizzo tecnico-artigianale e artistico.
E’ rimasta scuola autonoma fino al 1990, distinguendosi sempre per
l’innovazione in campo didattico e pedagogico, quali compresenze, classi aperte,
ricerca con apertura al territorio e laboratori.
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Dall’anno scolastico 2010-2011, per effetto del dimensionamento richiesto dal
DPR 233/98, sul territorio di Castellamonte si è creato un istituto comprensivo di
tutte le scuole secondarie inferiori e superiori facente capo al Liceo Artistico .
La sintesi dell’offerta formativa delle due scuole è resa difficoltosa da alcune
diversità di orario, di organico e di tradizione. Nel presente piano si metteranno in
risalto le basi comuni nella didattica, nella metodologia e nell’organizzazione.
Emergono comunque dal documento e sono fatte salve le peculiarità delle
esperienze delle singole sedi e le decisioni autonome che gli organi collegiali in ogni
plesso potranno adottare per l’efficienza del servizio e il miglior utilizzo delle proprie
risorse.
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Analisi del territorio e tipo di utenza
Il territorio di Castellamonte ed Agliè si colloca in un contesto socioculturale
eterogeneo, tipico del Canavese.
Il bacino d’utenza della scuola comprende i comuni di Castellamonte ed Agliè,
le frazioni e i comuni limitrofi, alcuni appartenenti alla comunità montana Valle
Sacra.
Le sedi scolastiche sono inserite in un’area post-industriale del Canavese, con
la prevalenza di attività del settore terziario.
Castellamonte è nota in particolare per la produzione di ceramiche artigianali
ed artistiche.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il
74,3% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguita dalla Repubblica Popolare
Cinese (8,1%) e dal Marocco (4,6%).
Anche ad Aglié il maggior numero di stranieri proviene dalla Romania (49,7%),
seguiti dai cittadini della Repubblica Popolare Cinese (23,4%) e da quelli del
Marocco (10,7%).
Gli alunni e le famiglie appaiono in genere sensibili alle proposte della scuola,
alle attività di accoglienza e di orientamento; buona la partecipazione agli organi
collegiali.
Frequentano la scuola anche alunni provenienti da paesi extracomunitari;
risulta discreta l’integrazione nell’ambiente socio-lavorativo e scolastico.
Descrizione sedi e organizzazione oraria Nel corrente anno scolastico gli alunni iscritti e frequentanti i plessi di scuola media
sono 369 e le classi funzionanti sono 18, così suddivise :
Castellamonte “G.Cresto” presso sede via Trabucco
1 A 2 A 3 A
1 B 2 B 3 B
2 E
Castellamonte “G.Cresto”
presso sede via Pullino 1 C 2 C 3 C
1 D 2 D 3 D
Aglié “Olivetti”
1 A 2 A 3 A
1 B 2 B
Scuola
“Cresto” Scuola
“Olivetti” Totale alunni 280 89 Alunni in situazione di handicap
13 4
Classi 13 5
Docenti 44
Unità ATA 4 1
Alunni stranieri 31 6
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L'orario delle Scuole è articolato in 5 giorni settimanali con 3 rientri pomeridiani
per le classi a tempo prolungato.
Nei giorni di rientro pomeridiano è attivo il servizio mensa.
Per le Scuole Medie di Castellamonte la distribuzione oraria settimanale del
tempo prolungato (36 ore) e quella del tempo normale (30 ore) segue il seguente
prospetto :
CLASSI A TEMPO PROLUNGATO (36 ore) h LUNEDI' MARTEDI' MERCOLEDI' GIOVEDI' VENERDI' 8 Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione 9 Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione
10 Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione 11 Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione 12 Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione 13 Lezione Lezione Lezione Lezione Lezione Nelle classi a tempo normale non è disponibile il servizio mensa, ma i ragazzi
possono usufruire di un intervallo più lungo prima delle ultime due ore di lezione.
Per le classi di Aglié il totale del tempo-scuola, compresa la mensa, sarà di 37 ore
LA “MISSION” La responsabilità sociale di ogni istituzione scolastica comincia col farsi carico del
“successo formativo” degli alunni, attraverso ben delineati obiettivi che
genericamente chiamiamo “Mission”
La Mission della nostra scuola:
1. eliminazione della emarginazione scolastica
2. miglioramento dei processi di insegnamento- apprendimento
3. sviluppo delle competenze degli alunni in chiave nazionale ed europea
4. raggiungimento di una situazione ideale che si può semplificare con una
semplice espressione: “star bene a scuola”
5. in ultima analisi, la formazione di alunni dotati di autonomia e autostima, che
credano nella scuola e dalla scuola ricevano quelle spinte necessarie a far di
loro cittadini consapevoli, rispettosi delle regole e rispettati nei loro diritti.
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PRINCIPI ISPIRATORI La Scuola individua i seguenti principi ai quali uniformare la propria attività:
SUCCESSO FORMATIVO
Il successo formativo richiede uno sguardo “lungo” sul percorso di crescita dei
ragazzi: il buon esito di questo percorso sta quindi nella “riuscita” del soggetto,
perché possa realizzarsi come individuo (autorealizzazione) non isolato, ma capace
di interagire con gli altri e comprendere la realtà sociale e materiale.
UGUAGLIANZA ED EQUITÀ
L’erogazione del servizio scolastico avverrà senza nessuna discriminazione di
sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e
socio economiche.
Le procedure saranno sempre trasparenti ed eque, e terranno conto dei bisogni
formativi dei singoli e della collettività.
PARTECIPAZIONE
Gli alunni, i genitori, i docenti, gli enti territoriali e il personale non docente sono
chiamati a concorrere, con il loro fattivo contributo di idee e di proposte, al
miglioramento degli standard di qualità del servizio, attraverso una gestione
partecipata della Scuola, nell’ambito degli organi e delle procedure vigenti. A tale
scopo, ci si adopererà per snellire al massimo le procedure ed a fornire sempre
un’informazione completa e trasparente.
EFFICIENZA ED EFFICACIA
La Scuola, impiegando al meglio le risorse a sua disposizione, si adopererà per
offrire all’utenza un servizio sempre più efficiente ed efficace.
Per conseguire gli obiettivi e le finalità stabilite dal legislatore per la scuola
secondaria di primo grado, essa curerà al meglio l’organizzazione ed individuerà i
percorsi pedagogici e didattici più idonei per un’elevata qualità del servizio
scolastico.
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FINALITA’ EDUCATIVE
Formazione di cittadini capaci di con-vivere con i propri simili ed avere la possibilità
di scoprire le proprie inclinazioni, potenzialità, “talenti” o “intelligenze”
(autoconsapevolezza) e la possibilità di esprimere queste caratteristiche specifiche
e personali.
Fornire competenze relazionali e strumenti (conoscenze, competenze, metodi,
linguaggi,…) che consentono al ragazzo di camminare nel mondo senza paura per
fare progetti, comunicare con gli altri, orientarsi (e ri-orientarsi) in una realtà in
continuo mutamento.
Fornire le competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione
obbligatoria
Imparare ad imparare
Progettare
Comunicare
Collaborare e partecipare
Agire in modo autonomo e responsabile
Risolvere problemi
Individuare collegamenti e relazioni
acquisire ed interpretare l’informazione
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FINALITA’ DIDATTICHE Nella loro differenziata specificità tutte le discipline concorrono al raggiungimento
delle finalità educative e sono strumento ed occasione per uno sviluppo unitario,
articolato e ricco di conoscenze, competenze e orientamenti indispensabili alla
maturazione di individui responsabili e consapevoli.
Le finalità didattiche delle discipline sono:
1. maturazione di competenze logico-matematiche, linguistico-espressive e logico-
operative
2. sviluppo di abilità fondamentali e specifiche delle singole discipline
3. promozione di comportamenti cognitivi
4. acquisizione di linguaggi appropriati
5. acquisizione di un corretto stile di vita
Dall’anno scolastico 2009-2010 il Collegio Docenti ha elaborato un curricolo
d’Istituto cioè un documento nel quale viene esplicitato l’insieme delle esperienze
disciplinari e/o interdisciplinari che intenzionalmente i docenti realizzano per far
conseguire gli apprendimenti attesi agli allievi.
Il curricolo d’istituto è stato costruito “adattando” il testo dei documenti legislativi di
riferimento (Indicazioni per il curricolo -DM 31.07.2007-, Assi culturali e
competenze chiave di cittadinanza - D.M. n° 139/2007, Indicazioni nazionali per il
primo ciclo di istruzione- Settembre 2012) alle esigenze formative degli allievi, agli
esiti da garantire, ai vincoli e alle risorse presenti nel contesto territoriale in cui la
scuola opera.
Questo “adattamento” potrebbe comportare in itinere eventuali operazioni di
selezione, di ridefinizione, di integrazione, di riduzione e/o ampliamento delle
proposte. (In allegato il CURRICOLO DI ISTITUTO)
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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO DEI DOCENTI
Per quanto riguarda il coordinamento del lavoro dei docenti, questo verrà attuato
attraverso vari momenti di confronto all’interno di:
1. Riunioni per assi Formati dai docenti delle stesse materie partecipano al lavoro di elaborazione dei
curricoli, progettano percorsi formativi unitari, definendo il curricolo della scuola.
Stabiliscono gli obiettivi generali e gli obiettivi specifici della disciplina, prendono
accordi su contenuti, metodi, tempi, strategie coerenti col raggiungimento di fini e
obiettivi, fissano parametri, criteri di valutazione e standard di apprendimento, e
impostano eventuali progetti comuni.
Ogni asse organizza il curricolo proprio della disciplina che comprende: la
progettazione formativa e didattica, la programmazione delle unità di
apprendimento, la strutturazione dei livelli di apprendimento in competenze
misurabili.
Le unità di apprendimento costituiscono il metodo di lavoro attraverso il quale
ciascun docente opera nella scuola per promuovere negli alunni abilità e
competenze. Gli incontri possono essere occasione di aggiornamento o auto-
aggiornamento.
Di norma vengono previsti 2 incontri all’anno
2. Consigli di classe
Le riunioni si terranno con cadenza mensile. Si alterneranno incontri per la
progettazione ed il coordinamento degli interventi didattici ed educativi, con altri
dedicati all’analisi della situazione della classe, alla verifica e alla valutazione del
lavoro svolto.
A cadenza quadrimestrale saranno accolti in Consiglio i rappresentanti dei genitori
con i quali si intende instaurare un rapporto di collaborazione basato sulla
condivisione di obiettivi didattici e disciplinari.
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3. Riunioni di commissione Le commissioni lavorano su tematiche particolari stabilite dal collegio dei docenti,
con compiti di studio e progettazione. Rivedono annualmente ed aggiornano i
regolamenti disciplinari, i protocolli di accoglienza degli alunni stranieri e degli
alunni DSA.
4. Riunioni con esperti esterni Ogni anno sono previste riunioni tra i docenti e il personale del territorio (ASL e
Servizi Sociali) che segue il percorso di alcuni ragazzi con problematiche particolari
al fine di garantire il successo formativo e di contrastare la dispersione scolastica
5. Collegio Docenti Riunione plenaria dei docenti che ha competenza esclusiva per quanto attiene agli
aspetti pedagogico-formativi e all’organizzazione didattica e, concorre, con
autonome deliberazione alle attività di progettazione a livello d’istituto e di
programmazione educativa e didattica Il collegio si riunisce ogni volta che il
dirigente scolastico lo ritenga necessario o quando un terzo dei componenti ne
faccia richiesta, e comunque, almeno una volta per ogni quadrimestre
6. Attività di aggiornamento Le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti hanno lo scopo di arricchire
la loro professionalità in relazione all’approfondimento dei contenuti delle tematiche
connesse con i cambiamenti determinati dall’attuazione dell’autonomia scolastica e
dall’uso ormai consolidato di nuovi strumenti di informazione che hanno contribuito
a modificare l’approccio fra la funzione docente, gli studenti e il territorio. Le
iniziative di formazione e di aggiornamento del personale docente, in una scuola
attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo
nella valorizzazione dei contenuti della tradizione,garantiscono la crescita
professionale degli insegnanti inseriti nel contesto di tutti coloro che operano nella
scuola, con l’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed educativi a
tutti i livelli. (In allegato LE RISORSE INTERNE E PROFESSIONALI)
METODI e STRUMENTI
I docenti sono mediatori dell’istruzione e dell’educazione, non solo in termini di
nozioni, ma in termini di competenze. Ogni docente che insegni, che si ponga,
quindi, come mediatore culturale è libero di scegliere una o più metodologie
didattiche, affiancando le più classiche come la lezione frontale ad altre più
innovative come l’apprendimento per scoperta, la didattica attiva, il problem solving,
l’apprendimento collaborativo, l’uso delle tecnologie informatiche .
Si cercherà di utilizzare il più possibile le tecniche attive cioè i metodi che
respingono il ruolo passivo, dipendente e sostanzialmente ricettivo dell’allievo,
sollecitando invece la partecipazione sentita e consapevole dello studente, poiché
contestualizzano le situazioni di apprendimento in ambienti reali analoghi a quelli
che l’allievo ha esperito nel passato, che vive attualmente o che vivrà in futuro.
Alcune delle tecniche utilizzate sono
CLIL (Content and Language Integrated Learning) ossia presentazione di
alcuni argomenti di varie discipline in L2 o L3;
TECNICHE SIMULATIVE
come role playing (gioco o interpretazione dei ruoli) consiste nella simulazione dei
comportamenti e degli atteggiamenti adottati generalmente nella vita reale. Questa
tecnica ha l'obiettivo di far acquisire la capacità di impersonare un ruolo e di
comprendere in profondità ciò che il ruolo richiede;
TECNICHE OPERATIVE
come le dimostrazioni e le esercitazioni: esse puntano ad affinare le abilità tecniche
e operative mediante la riproduzione di una procedura. Sono complementari e
richiedono la scomposizione della procedura in operazioni e in fasi da porre in
successione e da verificare ad ogni passaggio;
TECNICHE COOPERATIVE
tra cui la tecnica del brainstorming (cervelli in tempesta), per l’elaborazione di idee
creative in gruppo, e il metodo del cooperative learning, per lo sviluppo integrato di
competenze cognitive, operative e relazionali.
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L’insegnamento, qualunque sia la tecnica adottata dal docente, sarà molto attento
alle diversità individuali ai ritmi e ai tempi di apprendimento degli allievi.
Ciò significa che :
• l’insegnante definisce le abilità concettuali e operative che gli studenti
dovrebbero raggiungere al termine dell’intervento didattico;
• con l'analisi del compito stabilisce i livelli intermedi definendo gli obiettivi
particolari in una successione di unità didattiche in grado di promuovere
progressivamente le abilità finali;
• elabora le prove in grado di verificare il raggiungimento o meno degli obiettivi
delle unità didattiche individuate;
• predispone poi le unità didattiche tenendo conto il più possibile dello stato di
preparazione iniziale dei suoi allievi;
• struttura successivamente le attività integrative e di recupero da proporre a
quegli allievi che non avessero raggiunto ancora livelli intermedi di abilità
nelle singole unità didattiche;
• controlla che gli allievi non affrontino l'unità successiva se non hanno
conquistato il minimo indispensabile di dominio delle conoscenze e
competenze previste dalle unità precedenti.
STRUMENTI
• Materiale didattico - disciplinare
• Strumentazione audiovisiva
• Strumentazione informatica e multimediale
• LIM (Lavagna Interattiva Multimediale)
• Attrezzature sportive
• Attrezzatura scientifica
• Attrezzatura e materiale per attività artistico - espressive
• Biblioteca
• Strumenti musicali e mezzi di riproduzione sonora.
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UTILIZZO BIBLIOTECA E VIDEOTECA
Le biblioteche delle scuole costituiscono una risorsa didattica insostituibile per
ampliare l’orizzonte conoscitivo dei ragazzi; i testi di narrativa sono distribuiti a
livello di classe, i testi di approfondimento vengono utilizzati sotto il diretto controllo
dei docenti.
La videoteca, arricchita e aggiornata anche con opere a carattere storico e
scientifico, costituisce il supporto per le attività di cineforum e per uno studio attivo
e motivante, teso a garantire anche agli alunni con svantaggio culturale
l’indispensabile successo formativo.
UTILIZZO SALE COMPUTER E POTENZIAMENTO MULTIMEDIALITA’
Le Scuole “Cresto” e “Olivetti” sono dotate di laboratori multimediali e aule
attrezzate con la LIM.
In particolare nella Scuola “Cresto” sono stati realizzati due ampi laboratori che
vengono utilizzati da tutte le classi per i lavori programmati nelle varie discipline,
soprattutto nell’ambito dello studio delle lingue straniere e dell’informatica.
Viene predisposto un orario dettagliato per organizzare ordinatamente l'uso dei
laboratori da parte delle classi che lo richiedono in fase di programmazione.
RISORSE FINANZIARIE
La scuola dispone dei fondi concessi dal ministero e destinati al normale
funzionamento dell’istituto per l’acquisto di tutto il materiale necessario
(cancelleria, pulizia, sussidi didattici, facile consumo), di fondi regionali per
l’ampliamento dell’ offerta formativa, fondi a sostegno delle fasce deboli e per
l’integrazione degli alunni stranieri e di contributi da enti esterni riferiti a singoli
progetti.
A questi si aggiungono i contributi dei comuni per il diritto allo studio (fondi
regionali) e per il finanziamento di progetti specifici o di attrezzature.
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CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO FORMAZIONE CLASSI PRIME
Le classi prime sono formate secondo i criteri proposti dal Collegio dei Docenti:
I gruppi classe devono risultare omogenei tra di loro ed eterogenei al loro
interno riguardo al sesso, ai livelli di apprendimento e alla provenienza.
I livelli vengono desunti dai colloqui informativi con le maestre.
Gli alunni portatori di handicap sono inseriti in classi in cui non ci siano casi
particolarmente difficili.
I “casi particolari”, alunni con difficoltà di apprendimento e/o di relazione,
vengono individuati attraverso incontri con gli insegnanti delle elementari e con
l'équipe dell’ASL.
Gli alunni ripetenti sono inseriti nella stessa sezione, salvo gravi motivazioni
verificate dal DS nel corso dell'anno precedente o motivate per iscritto dal
Consiglio di Classe o dalla famiglia.
La commissione continuità ha cura di inserire nello stesso gruppo classe i
ragazzi provenienti da piccolissimi centri, ogni alunno può segnalare un
compagno con cui essere inserito: la segnalazione deve essere reciproca e
confermata dagli insegnanti delle elementari.
RACCORDO ELEMENTARI-MEDIE
La commissione continuità tiene regolari rapporti con gli insegnanti delle
scuole elementari, al fine di facilitare l'inserimento degli alunni nella prima classe .
Sono previsti il confronto sugli obiettivi finali della scuola elementare ed i pre-
requisiti richiesti dalla scuola media, informazioni sui futuri alunni con problemi di
apprendimento e/o di comportamento, la descrizione/presentazione delle abilità
strumentali e logiche, del comportamento, dell'impegno, dell'autonomia e del grado
di socializzazione di ciascun alunno. Le classi quinte visiteranno le scuole medie in
occasione dei laboratori ponte.
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RACCORDO MEDIE-SUPERIORI
“Orientare” vuol dire mettere l’individuo in grado di fare scelte responsabili e di
vivere coerentemente ad esse. Il giusto orientamento deve portare docenti e
genitori a favorire la libera ed autonoma gestione delle scelte di vita e di
professionalità del ragazzo.
Il progetto di Orientamento è rivolto agli alunni in tutto l’arco della scuola media
inferiore, dal loro ingresso alla loro uscita.
Si prevedono le seguenti attività:
• formazione, con l’utilizzo di schede e questionari, anche con esperti esterni, per
la rilevazione di competenze e di abilità
• incontri rivolti agli studenti delle classi terze con rappresentanti delle varie
Scuole Superiori del territorio per informare sui percorsi formativi offerti
• distribuzione di materiale informativo inviato dagli Istituti Superiori
La scuola aderisce alla rete scuole del Canavese tra insegnanti di ogni ordine e
grado con l’obiettivo di sviluppare strategie finalizzate al successo formativo in
collaborazione con l’ex-distretto scolastico 38 di Rivarolo, la Rete Centro di Torino, il
Progetto Dispersione Scolastica della provincia e dell’ex-distretto scolastico 40 di
Ivrea.
Per verificare l’efficacia del consiglio orientativo di terza media viene effettuato
un monitoraggio sul successo scolastico al termine del primo anno di scuola
superiore.
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RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
Il ruolo delle famiglie viene valorizzato con le seguenti modalità:
• coinvolgimento e collaborazione nelle attività tramite il Consiglio di
Classe aperto e/o con i rappresentanti dei genitori (nei mesi di novembre
e marzo)
• comunicazione scuola-famiglia chiara e tempestiva sull’organizzazione
(orario scolastico e sue variazioni, orari segreteria e personale,
deliberazioni degli organi collegiali), sull’andamento scolastico e sul
diritto allo studio tramite avvisi scritti sul diario sia tramite posta
elettronica
• corretta gestione del diario
• programmazione degli incontri e dei colloqui individuali; comunicazione
degli orari di ricevimento dei singoli insegnanti
• incontri coi genitori, con finalità orientative
In allegato il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’, documento che
viene firmato dalla famiglia e dalla scuola al momento dell’iscrizione, e
rappresenta un impegno reciproco di intenti nell’azione educativa degli allievi.
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INTEGRAZIONE
INTEGRAZIONE ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
Per l'integrazione degli alunni in situazione di handicap dichiarato, la scuola
dispone di insegnanti specializzati di ruolo, in grado di garantire la continuità
didattica e punti di riferimento per l’accoglienza degli alunni e le relative famiglie.
Essi operano in stretta collaborazione con gli insegnanti di classe per
perseguire una reale inclusione degli alunni , attraverso un lavoro di osservazione,
programmazione ed individualizzazione che tenga contemporaneamente conto dei
bisogni educativi-formativi del singolo alunno disabile e del contesto classe nella
quale è inserito.
Per avvicinare gli obiettivi individuali a quelli della classe, è previsto l'uso di
facilitazioni quali testi semplificati, immagini, modificazione e traduzione dei
materiali tradizionali e sussidi strutturati, comunicazione facilitata, attività e
laboratori mirati all’ integrazione.
Il Comune offre la collaborazione di educatori specializzati.
INTEGRAZIONE ALUNNI BES (Bisogni Educativi Speciali) Riguardo i BES, secondo la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e la successiva
Circolare Ministeriale n. 8 del 6/03/2013, sono previsti:
- la costituzione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione;
-l’ elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusività (PAI in allegato), sulla base del
modello fornito dalla regione Piemonte;
-la previsione di un PDP, non solo per i DSA, ma anche per tutti gli altri BES su
richiesta unanime dei componenti del Consiglio di Classe;
-la pianificazione delle modalità da seguire per avviare attività di potenziamento
della lingua italiana, a beneficio di alunni di recente immigrazione. Tali alunni, infatti,
ai sensi del D.P.R. n. 89/2009, possono avvalersi dell’esonero dall’insegnamento
della seconda lingua comunitaria, in funzione della loro alfabetizzazione.
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Di seguito il progetto di inclusione stabilito dalla nostra scuola
FINALITA’ Favorire il successo formativo degli alunni, ricorrendo a una didattica inclusiva.
OBIETTIVI E AZIONI
Individuare i ragazzi che manifestano difficoltà temporanee o durature rispetto al rendimento scolastico e al conseguimento di competenze sociali.
Approntare una didattica inclusiva che sia motivante e facilitante.
Approntare modalità di verifica adeguate alla specifiche difficoltà dei ragazzi.
Prevedere criteri valutativi che sappiano considerare l’adeguatezza di tutte le azioni intraprese e dei miglioramenti riscontrati.
Considerare le conseguenze di una valutazione negativa sull’autostima e sullo sviluppo complessivo del ragazzo, bilanciando le azioni in senso costruttivo.
Promuovere una riflessione coinvolta e responsabile dell’intero consiglio di classe.
Redigere i PDP entro il primo bimestre dell’anno scolastico. Coinvolgere le famiglie.
DESTINATARI
Studenti che si trovano in situazioni di difficoltà anche temporanea
e/o non certificata di apprendimento, che risultano esposti ad
insuccesso e demotivazione scolastica e relazionale.
STRATEGIE E
STRUMENTI
Promuovere esperienze coinvolgenti e piene sul piano degli aspetti affettivo-relazionali, nel rispetto degli stili cognitivi di ciascuno.
Adattare curricoli e programmi alle esigenze specifiche. Usare metodi attivanti e strategie cooperative quali:
• Problem solving • Cooperative learning • Metacognizione
Usare strategie per la promozione dell’autostima e delle competenze sociali e cognitive:
• Dare spazio al confronto in gruppo. • Promuovere le relazioni tra pari. • Riconoscere e valorizzare gli stili cognitivi personali. • Proporre tempi di elaborazione e produzione adeguati
rispetto a quelli previsti per il resto della classe. • Avvalersi di mappe, schemi, grafici, tabelle…
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INTEGRAZIONE ALUNNI DSA
Per quanto riguarda gli alunni che presentano “Disturbi Specifici di
Apprendimento” (DSA), è stato predisposto in sede collegiale il PEP, (Piano
Educativo Personalizzato), che è stato anche sottoposto all’attenzione dei
logopedisti dell’ASL di riferimento, il quale prevede l’ uso di compensativi e
dispensativi, secondo la legge regionale in vigore (strumenti legge n. 170 del
8/10/2010). In ottemperanza a tale legge è prevista la figura di un referente. Per gli
alunni che presentano Esigenze Educative Speciali (EES) si fa riferimento alla legge
regionale n. 28 del 2007 ( art. 15).
INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
La scuola risponde alle mutate esigenze sociali del territorio e crea l’ambiente
più adatto all’inserimento di alunni stranieri attraverso la stesura di un Protocollo di
Accoglienza che prevede, fra l’altro, l’attuazione di progetti di alfabetizzazione e di
integrazione nelle varie aree disciplinari.
I docenti dei progetti operano in stretta collaborazione con gli insegnanti di
classe per perseguire una reale integrazione, attraverso un lavoro di
programmazione - individualizzazione - valutazione che tenga contemporaneamente
conto dei bisogni educativi del singolo alunno per un migliore inserimento nel
contesto della classe e per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dai Consigli di
Classe.
A tal fine è previsto l'uso di testi semplici e di programmi multimediali di
alfabetizzazione mirati.
La commissione di Accoglienza opera in sinergia con il CIS 38 per il
territorio di Castellamonte e con il Consorzio in rete per quello di Agliè al fine di
avvalersi di mediatori culturali per interventi scuola-famiglia .
In allegato il PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI
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USCITE DIDATTICHE
Le uscite didattiche mirano ad integrare le conoscenze teoriche degli alunni
con l'osservazione diretta di ambienti naturali, umani, storici, artistici e a creare una
coscienza culturale nel senso più ampio del termine.
Le visite guidate costituiscono la “verifica sul campo” di contenuti disciplinari
specifici, ma anche di metodologie connesse all’educazione e alla ricerca per
l’acquisizione di abitudini alla riflessione critica sull’ambiente.
Si prevedono visite a parchi, musei, teatri, mostre, città d’arte e località di
interesse storico naturalistico. Sono programmate sia uscite da effettuarsi
nell’ambito dell’orario scolastico sia uscite di uno o più giorni, in Italia e all’estero.
In allegato il REGOLAMENTO USCITE DIDATTICHE “FUORI DAI BANCHI”
Il Piano dell’Offerta Formativa che si realizza nel rapporto scuola-territorio si
concretizza nelle seguenti iniziative:
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Amministrazione Comunale: Servizi sociali: Contatti frequenti con gli
operatori per alunni in difficoltà . gestione dei servizi di trasporto . gestione del servizio mensa . interventi di risorse finanziarie per il diritto allo studio
Attività sportive:
. sostegno economico a favore della realizzazione di alcuni progetti
Centri Sportivi Scolastici Giochi della gioventù
.mediatori culturali Associazioni di volontariato Croce Rossa Scuole elementari e superiori:
ASL - Contatti per la continuità e l’accoglienza con le Direzioni Didattiche dei Circoli
Percorsi di educazione alla sessualità Prevenzione degli incidenti stradali
- Attività di orientamento alla scuola superiore: contatti con le Scuole Superiori
Enti Certificatori Per esami Trinity, DELF, ECDL
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AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA
La legge sull’autonomia consente oggi alle singole scuole margini di libera
iniziativa nell’ampliamento della offerta formativa.
Vale a dire che il normale curriculum (insieme delle materie che caratterizza un
determinato corso di studi e relativo orario) può essere affiancato da un ampio
ventaglio di attività aggiuntive, tra le quali gli studenti possono scegliere
liberamente, se tali attività si svolgono in orario extracurricolare (generalmente nelle
ore pomeridiane) oppure alle quali i consigli di classe aderiscono se si tratta di ore
curricolari
Tali attività vengono progettate da gruppi di docenti, sottoposte al vaglio di una
apposita commissione e presentate al Collegio Docenti, all’inizio di ogni anno
scolastico.
I progetti che vengono presentati devono essere pertanto contraddistinti:
1. dalla coerenza alla mission che definisce l’identità della scuola;
2. dalla adesione alle finalità e agli obiettivi che la scuola indica e si prefigge;
3. dalla aderenza agli ambiti approvati per l’accorpamento dei progetti dal
collegio dei docenti.
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CRITERI DI INDIRIZZO PROGETTUALI
CRITERI PRIORITARI Progetti che coinvolgono il maggior numero di alunni e/o classi.
Progetti che si pongono obiettivi formativi essenziali presenti nel POF
Progetti che abbiano maggiori ricadute sull'azione formativa, ampliando la
normale attività curriculare.
Progetti che coinvolgono contenuti trasversali;
Progetti che abbiano obiettivi educativi realisticamente perseguibili.
Progetti che abbiano una efficiente modalità di monitoraggio e verifica
Progetti che contribuiscono ad incrementare le eventuali risorse finanziarie e
formative della scuola;
Progetti che favoriscano la realizzazione di un sistema formativo integrato in un
clima di scambio e collaborazione tra le diverse agenzie educative (scuola, famiglia,
enti locali, associazioni);
Progetti suggeriti dalla normativa vigente e dalle istituzioni (Ministero, Enti
Locali ecc.);
Progetti che prevedono l’uso di metodologie didattiche innovative;
Indicazioni ai fini dello svolgimento dell'attività progettuale:
Tutti i progetti all’atto della loro presentazione devono contenere idonee
modalità di monitoraggio e verifica.
L'attività progettuale deve essere progressivamente registrata e documentata
nella modulistica consegnata ai referenti del progetto.
L'attività progettuale sarà sottoposta a monitoraggio in itinere e verificata a
conclusione della stessa così da poter effettuare gli eventuali aggiustamenti e
raccogliere gli input per la riprogettazione.
L'attività progettuale dovrà essere diffusa all'interno della scuola sia durante il
suo svolgimento, che in tempi successivi.
PROGETTI A.S.2013-2014
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VALUTAZIONE
La valutazione presuppone una serie complessa di operazioni che attengono alla
programmazione e alla verifica continua del processo di insegnamento -
apprendimento.
La valutazione, intesa come confronto tra risultati ottenuti e risultati previsti ha lo
scopo fondamentale di tenere sotto controllo l’intero progetto di intervento e, se
necessario, di riequilibrarlo. È necessario che essa sia trasparente e condivisa nei
suoi fini e nelle sue procedure da tutti coloro che vi sono coinvolti.
Per l’alunno la valutazione ha una finalità formativa, cioè ha lo scopo di condurlo a
conoscere ed utilizzare in modo adeguato le sue potenzialità di apprendimento e le
sue attitudini.
Per l’insegnante la valutazione è: la verifica periodica (in quantità sufficiente ad
evidenziare il processo di apprendimento e possibilmente con cadenza mensile per
le materie che prevedono la prova scritta agli esami conclusivi del I ciclo) delle
singole abilità, delle modificazioni avvenute rispetto ai livelli di partenza e agli
obiettivi programmati; la conoscenza in senso più generale delle potenzialità e delle
attitudini dell’allievo in modo da favorire l’autovalutazione e l’orientamento; la
verifica della validità e dell’efficacia della sua strategia didattica.
Il processo valutativo è articolato secondo i seguenti momenti significativi.
All’inizio dell’anno si procede ad una valutazione diagnostico - predittiva volta ad
accertare la presenza dei prerequisiti necessari ad affrontare il processo didattico.
Nel corso dell’anno si procede ad una valutazione intermedia o formativa che agisce
sul doppio binario dello studente e dell’insegnante, come è stato già in precedenza
specificato. Le osservazioni sistematiche avvengono con mezzi codificati di verifica,
che possono essere sia orali sia scritti. Le prove orali sono particolarmente utili per
accertare le capacità espositive degli alunni e l’efficacia della loro comunicazione;
le prove scritte sono particolarmente indicate sia per una registrazione oggettiva
della prestazione richiesta sia per verificare, in contemporanea sulla classe,
obiettivi dello stesso peso.
Gli esiti delle prove sono misurati in base a criteri concordati in Collegio Docenti,
come di seguito riportato
Criteri di valutazione per prove scritte e orali
SCALA DECIMALE % COMPETENZE DESCRITTORI DELLA PROVA
4
4 ½
0 – 35
36 - 44
Non si orienta nelle tematiche proposte neppure se guidato Esegue solo compiti molto semplici, commettendo diversi errori nell’applicazione delle procedure
Prova complessivamente inadeguata rispetto alle conoscenze e alle abilità richieste, con numerosi e gravi errori concettuali, di procedimento/esecuzione.
5
5 ½
45 – 49
50 - 54
Riesce a organizzare le conoscenze ed applicare le regole solo se guidato
Prova incompleta e/o approssimativa, con numerosi errori, superficiale rispetto alle conoscenze e alle abilità richieste.
6
6 ½
55 – 62
63 - 67
Riesce ad organizzare le conoscenze di base e ad utilizzarle in modo abbastanza autonomo
Prova semplice, essenziale e poco approfondita ma complessivamente adeguata alle conoscenze e alle abilità di base richieste.
7
7 ½
68 – 72
73 - 77
Riesce a utilizzare le conoscenze acquisite in modo autonomo, anche se non sempre completamente efficace
Prova complessivamente rispondente agli indicatori, che tuttavia contiene ancora alcuni errori di ordine concettuale e formale, procedurale/ esecutivo, organizzativo.
8
8 ½
78 – 82
83 - 87
E’ in grado di analizzare e sintetizzare. Esegue compiti di una certa complessità applicando le competenze acquisite anche in contesti non usuali
Prova corretta rispetto a tutti gli indicatori, con rare incertezze formali, procedurali/esecutive.
9
9 ½
88 -92
93 - 97
Esegue compiti complessi applicando le competenze in modo preciso e personale
Prova completa,approfondita a livello personale rispetto a tutti gli obiettivi, con rare incertezze formali
10 98 - 100
E’ in grado di applicare con precisione ed efficacia le competenze in qualunque contesto venga proposto
Prova completa e approfondita a livello personale,con collegamenti logici e utilizzo di conoscenze e abilità complesse
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31
La chiarezza e la puntualità della verifica consentono di trasformare la
valutazione da strumento di selezione in momento di formazione. Infatti le
valutazioni, comunicate in modo tempestivo e senza possibilità di equivoci ad alunni
e famiglie aiutano a motivare gli uni allo studio e a guidarli verso l’autovalutazione, e
gli altri ad essere partecipi del processo formativo e disponibili alla collaborazione
con la scuola.
Canali di trasmissione del processo di valutazione in corso sono soprattutto il
diario scolastico e la scheda quadrimestrale su cui sono riportate, espresse in
decimi
Particolare rilevanza riveste infine il colloquio individuale tra l’insegnante e la
famiglia, momento importante di una buona comunicazione e di un rapporto fondato
sull’ascolto e sulla reciprocità.
Alla fine dell’anno la valutazione sommativa viene realizzata ancora una volta
mediante osservazioni “in vivo”, prove orali e scritte, strutturate e non, a seconda
della disciplina in oggetto e degli accordi presi tra insegnanti.
Particolare importanza viene data al voto di comportamento che è viene
determinato attraverso una riflessione del Consiglio di Classe sul grado di
raggiungimento di obiettivi educativi concordati in Collegio Docenti, come di seguito
riportato:
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CRITERI COMUNI PER LA VALUTAZIONE
RELATIVA AL COMPORTAMENTO
VALUTAZIONE RELATIVA AL COMPORTAMENTO con nota relativa al voto numerico (D.P.R. 122/09)
COME PRESENTATA SULLA SCHEDA DI VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE
Valutazione
(vedi nota)
1° quadrimestre
Finale
(1) Partecipazione alle lezioni
1
passiva
2
settoriale
3
adeguata
4
attiva
1
passiva
2
settoriale
3
adeguata
4
attiva
(2) Impegno nello studio e nei doveri scolastici
1
nullo
2
limitato / settoriale
3
abbastanza regolare
4
costante
1
nullo
2
limitato / settoriale
3
abbastanza regolare
4
costante
(3) Frequenza e puntualità
1
saltuaria
2
discontinua
3
abbastanza regolare
4
assidua
1
saltuaria
2
discontinua
3
abbastanza regolare
4
assidua
(4) Atteggiamento verso compagni, docenti e personale
1
scorretto
2
non sempre corretto
3
sostanzialmen‐te corretto
4
corretto e collaborativo
1
scorretto
2
non sempre corretto
3
sostanzialmen‐te corretto
4
corretto e collaborativo
(5) Rispetto del regolamento
1
sospensioni
2
note sul registro
3
richiami frequenti
4
nessuna sanzione
1
sospensioni
2
note sul registro
3
richiami frequenti
4
nessuna sanzione
La valutazione in decimi del comportamento si ottiene dalla somma dei punteggi relativi ad ognuno dei cinque indicatori come stabilito dalla seguente tabella (nel caso in cui la frequenza non regolare sia determinata da gravi problemi documentati la valutazione non verrà penalizzata):
Punteggio Voto in decimi
5 Cinque 6‐7‐8 Sei 9‐10‐11 Sette 12‐13‐14 Otto 15‐16‐17‐18 Nove 19‐20 Dieci
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Per quanto riguarda l’ammissione dell’allievo alla classe successiva o agli
esami conclusivi del I ciclo, è il caso di segnalare che le decisioni del Consiglio di
classe in sede di scrutinio non sono mai frutto di mero calcolo algebrico, quanto
piuttosto di attenta valutazione su ciò che nell’alunno potrebbe concorrere meglio a
promuovere la sua persona, nonché il suo diritto-dovere allo studio.
In sede di scrutinio finale, il Consiglio di classe discute le valutazioni conclusive
delle varie discipline, proposte dai docenti, valutando, se necessario e opportuno,
di portare alla sufficienza (sei) le materie che hanno avuto un voto inferiore; in tal
caso, sul documento valutativo, il voto comparirà accompagnato da una nota.
Gli strumenti di documentazione degli interventi didattici e dei processi
valutativi sono:
• registro dei verbali del Collegio dei Docenti
• registro dei verbali del Consiglio di classe
• registro personale del docente
• registro giornale di classe
• documento di valutazione personale dell’alunno
La valutazione sarà intesa infine anche come fase conclusiva di un percorso di
monitoraggio, nell’ottica della trasparenza e di una maggiore apertura della scuola
alla valutazione esterna. Riteniamo infatti importante dar modo agli utenti di
esprimere il proprio parere rispetto alle offerte formative della scuola, al fine di
rilevare la qualità del servizio scolastico
Per gli alunni è prevista una valutazione periodica quadrimestrale e una valutazione
finale, riferite sia ai livelli di apprendimento acquisiti sia al comportamento.
Per quanto riguarda sia gli apprendimenti nelle varie discipline di studio, sia per il
comportamento, per gli alunni del primo ciclo (scuola primaria e scuola secondaria
di I grado) la valutazione, in base alle disposizioni apportate dalla legge 169/2008,
viene espressa con voto in decimi anziché con giudizio sintetico.
La valutazione nelle classi intermedie avviene per scrutinio, mentre per le classi
terminali (terzo anno di scuola secondaria di I grado, ultimo anno delle superiori)