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L'IMPOSTA SUI SALARI l i tanie dovrà discutersi anche quella sui redditi della In linea di giustizia astratta e alla stregua del di- bile ai salagli, vale a dire aggrava ancora la mano articolo di essa, l' art. 7, ci sembra finanziariamente stabilisce l'applicazione della tassa di ricchezza !no- ,: ricchezza mobile. 'tiene senza dubbio delle disposizioni buone, ma, un sulla già troppo oppressa popolazione operaia. quell'articolo, e non esitiamo ad unirci ad essi. quella di coloro che propugnano la soppressione di ritto comune non sarebbe difficile sostenere l'impo- vano, politicamente inopportuno e pericoloso: esso Ora noi crediamo che sia opera degna e giusta La legge in esentata dal ministro delle finanze con- Al riaprirsi della Cainera, fra le altre leggi tram- sta sul lavoro; ma in concreto, in un paese come il nostro, lutto ci consiglia a sostenere il contrario. L'imposta diretta sui salari viene di necessità a gravare un reddito intieratnente destinato all'acqui- sto dei beni indispensabili alla esistenza; e tal red- dito è già colpito in modo addirittura enorme dalle imposte indirette sui consumi. Se infatti si consideri che gli 800 milioni che Stato e Comuni prelevano annualmente sui consumi rap- presentano oltre la metà del totale delle loro entrate si vede subito che il salario già ora contribuisce in misura troppo grande al gettito delle imposte. E questo progettato aggravio del salario non rica- drebbe solo sugli operai, ma anche sugli industriali: per i quali sarebbe impossibile rivalersi sugli operai della imposta, poiché la rivalsa si risolverebbe in una notevole diminuzione del salario e quindi in scioperi di resistenza e peggio. A tutto quanto sopra debbonsi anche aggiungere le difficoltà estreme di accertamento e quelle di appli- cazione e d' incasso. Ora noi che desideriamo con tutta sincerità il mi- glioramento delle classi operaie; noi che siamo pro- fondamente convinti di fare opera di conservazione tutte le volte che possiamo toglier di mezzo o evitare attriti, i quali diffondendo il inalcontento nelle masse allontanano queste dalla Causa dell' (Incline che difen- diamo; noi facciam voti — e ci auguriamo di aver con noi tutti i fidati amici delle istituzioni — che 1' art. 7 del disegno di legge sia ritirato dal ministro o soppresso dal Parlamento: pensi l' on. Carmine, pensino i rappresentanti del paese, che l' imposta sui salarii si risolverebbe in una iniquità tributaria, in una impossibilità fiscale. in un pericolo pubblico. (77 / 5gswztenc ee COSE AGRICOLE Contro la Fillosserts. Siamo inffirmati che il Consorzio Antifilosserico Pisano, ha preso con quello delle Colline Pisane gli opportuni accordi per ingrandire il vivaio di viti americane resistenti, destinato a produrre buon le- gname da darsi ai Soci che hanno i loro vigneti nei Comuni abbandonati. Il Consiglio Direttivo sta pure studiando il modo di poter offrire per gli anni avvenire delle talee di viti resistenti anche ai viticoltori che hanno i loro vigneti nelle zone ritenute immuni dalla Filossera. Ha deciso di assegnare lire Cento a favore del Concorso per un Manuale pratico di viticoltura mo- derna, proposto dal dott. Gino Gioli. Tale Manuale dovrà esser fatto in modo da riuscire alla portata di tutti, ed economicamente stampato per potergli dare la maggiore diffusione possibile fra i nostri vilicultori. La collforoun do1 Prof. E. Molli MEO Di un interesse veramente straordinario è riuscita domenica scorsa la conferenza del prof. Morselli sul- l' Enigma della Coscienza. L illustre scienziato trat- tando l'arduo argomento con una semplicità ed una chiarezza veramente unica, con un periodare elegante e forbito, riuscì a tenere vivissima per più di un'ora l'attenzione del nutnerosissitno ed eletto uditorio, che lo salutò alla fine con un applauso fragorosissimo e prolungato. ppli , Cercheremo, per quanto ci è possibile, di dare un .sunto delle idee principali formanti il complicato tes- suto dell'erudito discorso. Che cos' è anzitutto questa coscienza ? Fino da quando l'uomo per la prima volta rivolse a sè stesso tale domanda e si propose tale questione, cominciò la lotta più ardua di tutto il genere umano. Due sono le opposte soluzioni che l'uomo ha dato a questo enigma. La prima, e la piú semplice, am- mettendo che in noi esistono due diverse sostanze, spirito e materia (dualismo); la seconda, considerando tutto come una cosa sola (monis/ne). Queste le due tendenze che nella &orla si sono alternate vicende- volmente, ora con preponderanza dell' una, ora del- l' altra. Che cosa ha portato il nostro secolo per risolvere questo enigma, come lo ha trovato, come lo lascia ? Ecco le domande principali alle quali il prof. Mo'- selli si propose di rispondere. Dopo Emanuele Kant che ricondusse nei suoi veri termini la questione, fuorviata dal materialismo del secolo passato, consigliando l'umanità a non uscire dal campo del conoscibile. fermandosi esclusivamente ai fatti; e dopo Augusto Comte, il quale, quantunque errasse restringendo troppo il dominio della ricerca, Zi.OSO 3 che, e, fu- Ema- econ- to su- fonda li su ipe. cora- d al- 3 ci aania pismo, a sua e ore atuto mine- l'alta la si 3 sima sacra ggior sorti a fa- i sua larzo con esse. liti tu- nair 3arlo l' in- ema. alia: Dndò 'ut, in una 'alta ano, ate, ;ioni C011- Drno hi- tt1, di ho, e sa: va ra rde- ne- L usi- esta esta Vit- ebbe però il grande merito di avere additato la strada per la quale il pensiero doveva camminare, l'enigma rimase ancora, ma tanti punti oscuri furono illuminati -da nuova luce. Si coi -inibii) prima di tutto a chiarire, nel nostro SeC010. che la coscienza, in quanto è coscienza di sè, ha sede nel cervello, contro l'opinione predominante fino allora, secondo la quale veniva fatta tale loca- lizzazione o nella testa o nel cuore o nel fegato, ri- tenendo che il cervello fosse soltanto simile ad una spugna destinata a calmare, a dirigere in certo modo, gli spiriti animali che vi salgono disordinati e irra- gionevoli. Si credette poi che il sistema nérvo:o fosse capace di esercitare una forza, come la forza animale, che da alcuni veniva localizzata nella sostanza bianca, o, considerando il pensiero sotto forma di questa forza, nei ventricoli del cervello, e da altri altrove. La scienza oggi, la quale non crede che il cervello nella sua enorme quantità di cellule sia destinato a funzionare tutto insieme, ha stimato meglio ridursi a studiare i fatti mentali, e con tale studio ha acqui- stato nuove e preziose cognizioni principalmeute su due punti: l.° sulla base della coscienza, 2.° sulle cause che determinano le condizioni della coscienza stessa. Si è venuti così a concludere che la coscienza è legata indissolubilmente alle funzioni del cervello, ed abbiamo ti-ovato inoltre gli elementi da localiz- zare nella massa cerebrale. Questi elementi o facoltà dello spirito che alcuni fissarono ad un dato numero, altri ridussero, altri aumentarmip, osservando bene, possono essere ridotti a due soli principali: Sensa- zione e Movimento Noi oggi non localizziamo piú, come una volta tali facoltà, e neanche determiniamo le zone destinate alla sensibilità, e le zone destinate alla motività, ma am- mettiamo invece che vi sono delle zone che ricevono le sensazioni e che trasmettono pure il movimento, e che anzi non vi sono zone nelle quali la sensa- zione giunga e il sentimento non cominci. Noi così, davanti all'enigma, ci troviamo meno di- sarmati di una volta, e possiamo avere già alcuni dati pei quali ci avviciniamo ad una determinata soluzione. Possiamo asserire anzitutto che questa coscienza è una funzione di tempo, g,iacchè nessun nostro pensiero è meno veloce di un decimo di se- condo, il che ci fornisce la prova più chiara che la coscienza si effettua in un meccanismo. Ma questo meccanismo è a sua volta il peusiero? Cinque solu- zioni vengono date -per tale domanda. 1.° Ammettendo due cose: anima e corpo, o ma- teria e spirito. 2.^ Ammettendo una cosa sola, la quale però ha doppio aspetto, poichè da una parte la vediamo come materia, dall'altra come spirito. 3." Ammettendo che in queste varie modificazioni il cervello sia un puro meccanismo. Ma tale materia- lismo puro è assurdo poichè nòn è oggi ammissibile che la materia possa sentire sè stessa, e accorgersi dei suoi movimenti. 4•0 Ammettendo che tutto è spirito. e arrivando in tal modo all'idealismo assoluto. Può essele così? e perchè no? (il prof. Morselli. monista convinto, trova più ra- gionevole lo spiritualismo del materialismo puro). Ma in fondo se si vuol chiamare materia ciò che altri chiama spirito è lo stesso. L'avvenire della scienza è che si debbano cambiare i significati delle nostre parole. Resta poi una quinta corrente, più moderata. che non occupandosi della soluzione dell' enigma, rimane ai fatti, e trova un cervello che lavora e una coscienza che è consapevole di questa _attività. Contro tutti questi indirizzi scientifici viene for- mandosi oggi una reazione che chiede alla scienza che cosa inni essa ha fatto, e domanda se, con tutte le sue ~pelle, è essa riuscita a risolvere I' enigma. No! La scienza non é giunta a questo punto. Ma questa bancarotta della psicologia positiva è la stessa bancarotta di quella delle altre scienze. Niente infatti sa la fisica delle sue forze. Essa deve rimanere a studiare i fatti fisici, può conoscere questi fatti, ma al di là, nulla. L' enigma della coscienza rimane, simile alt' enigma di tutta la vita universale. Questo idealismo, che si solleva contro la scienza, non è altro dunque, per il prof. Morselli, che un idea- lismo letterario, senza base filosofica. La soluzione per ora non ci può essere data neanche dal così detto spiritismo, per mezzo del quale noi veniamo alle conoscenze di l'atti reali e non dubbi, iknorati finora, ina che invece di spiritualizzare la materia, non sem- bra invece tendere ad altro che a materializzare spirito. Che forse la scienza pretende di avere spiegato tutto? Tutto quello che noi sappiamo è piccolissima frazione di un grande ignoto. La scienza però non dispera diconoscere questi fatti che all'uomo d' oggi sembrano addirittura inconoscibili. Forse una mente veramente superiore, non un su- peruomo secondo gli ideali di Nietsckze o di D'An- nunzio, potrà un giorno risolvere l'immenso e miste- rioso enigma. Al Palmo Gdmizoni mag- suo, li ve- egli sola, 7 Pro - somi- ornati uele I spon- t1P o- 1 ) . inale auhadMaRi"Milf~~ sm- 41111~~~11111~21~111Lilall~~ -■..~. ' , . sttsa i Pisa, Domenica 15 Aprile 1900. ANNO VITI. Num. 15. ~1~ P di Pisa GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTÀ E PROVINCIA. Anw s. . : ptsr itiD:10 : per Pi;s1 ,., Sit'l . Per abbonarsi basta n'andare Ulla cartolina vaglia is1Parn:ninistrazione dei Ponte di Pixa. • nici tLI Zat,ttazume e 9 unneluistrazione: Piazza ilei Cavalieri, unin. 5. Pisa. (Canta coerente con la Posta). PLECii: men . t : r avvisi nido'''i in prima pagina lire 3; in seconda lire 1,50; in terza tiro 1,00; in quarta lire 0,50 por ogni lino», o spazio di linea. Por avvisi iinallZiari, industriali. commerciali; por inserzioni; por necrologio. Per rèclame in cronaca, diffide. comunicati, ecc. eoo.; prezzi da contrattarsi Si pubblica la Domenica. 1: &I IlZ111 dei Consiglio Comunale. Il Consiglio Comunale è convocato per le sere di giovedì 19 aprile e seguenti dalle ore 19 alle 23 per l'apertura della sessione ordinaria di pri- mavera. L' ordine del giorno per la seduta segreta porta segnati 14 affari e la seduta pubblica 25, fra i quali rammentiamo alcune domande di sussidio, il completamela° della Giunta e di alcune com- missioni, le modificazioni all organico e al rego- lamento disciplinare degli impiegati del dazio, la restituzione delle ritenute per casertnaggio al corpo armato, il contributo alla Congregazione del Suffragio e la relazione sui ricorsi per le elezioni amministrative. Da Vespasiano a Coinmodo Lettera aperta al signore Assessore alla Po- lizia Municipale. Egregio e riverito signore, Non la sorprenda il titolo, che ho posto in cinta alla mia modestissima prosa; la romanità imperiale di quei due nomi non serve che a salvare la decenza. Ella — ed io non so dargliene lode abbastanza — si è da qualche tempo dedicato a far rifiorire il cullo alii Iroppo negletto — per il primo di quei due Cesari, il quale meritava davvero sorte migliore di quella di aver legato il suo nome alle ... cantonate delle strade. Le guardie, specialmente la sera, danno la caccia con assidua vigilanza, a coloro che confi- dane al primo muro che capita gl' interni affanni e tanta gente, per eccesso di espansività, ha dovuto pagar la sua brava multa, con piacer grande della cassa comunale, che trova così setnbra un para- dosso — delle entrate persino nelle ... uscite. Ora io mi permette di scriverle pubblicamente per invocare da Lei un alto di giustizia: sta bene Ve- spasiano; ma perchè dimenticare quell'altro? Nella civile esistenza — chi non lo sa? — sim- boleggia un luogo uve ciascuno ama trovarsi solo, per concedersi almeno una volta al giorno il piacere di alleggerirsi del fardello delle proprie, dirò così, miserie; un luogo di rifugio verso il quale nessuno si rammarica di compiere ogni tanto una ritirata dal campo delle battaglie della vita. Ebbene c'è troppa gente fra noi che ha per il buon Commodo una invincibile antipatia; e lo sanno le spallette dei Lung' Arno, lungo le quali, in pieno giorno, sotto il sole — quando c'è — in conspetto di tutti, si rinnova troppo spesso il caso di quel per- sonaggio di un certo poema eroicomico, il quale — il personaggio, non il poema — non ne potendo pine, caLà le brache senza complimenti e fece in piazza le occorrenze sue. Questa gente che trasforma una delle più belle passeggiate del mondo in quel poco pulito recinto entro il quale il paziente Giobbe si dilettava cacciare sul proprio individuo la selvaggina che il buon Dio gli mandava; questa gente che offende la decenza e disonora la città di fronte ai forestieri — quante volte li ho visti scandalizzarsi -- e anche ai propri con- cittadini, bisognerebbe eh' Ella raccomandasse alle sue guardie. perchè inculcassero ad essa, magari a suon di nerbate, l' affetto verso il collega dell' imp2- rator Vespasiano; sarebbe proprio il caso di dire allora — chi la fa, l'aspetti. Son sicuro che Ella, che tanta intelligente opero- sità pone nel disimpegno delle sue municipali attri- buzioni, vorrà ascoltare benevolmente la mia voce: ci guadagneranno il decoro di Pisa e la cassa comunale. Accolga, egregio signore, con l'augurio che l'uovo pasquale le sia leggero, gli atti della mia massima considerazione. Obb.mo suo OUCCklIfiklt. Notizie fdrologiche Il giorno 9 aprile U. s. si chiuse in Siena il VI Con- gresso Nazionale di Idrologia e Climatologia. Vi portò un largo contributo di studi: il prof. Fedeli che fu sempre oltremodo felice, tanto da suscitare l'ammirazione dei Congressisti e il plauso, a nome dei Colleghi, dei pro- fessori Riva e Silvestrini, e nelle comunicazioni scien- tifiche Sulla tossicità delle soluzioni saline arlificia2i e na- turali - Sulla eliminazione dell'acido uriro sotto 1' influenza delle ar Irte rlOrnro-socticlae deboli, o tatto le volte elio prese la parola nello varie discussioni. Molto interessante ritmi la comunicazione sull'Acitta !ti Uliveto in a!cune forme di dispepsia fatta dal Medico Direttore di Uliveto dott.Felloni. Apprezzatissimo e notevole fu il rammento ad un sin- golare opuscolo idrologico di B. Ratutzaini del dott. Frassi che lesse anche una comunicazione del prof.Campitni. La Novelletta della Domenica /MI RAMO DI ULIVO! ai buon Dario. . . . E la barca santa su per le acque si cullava, su per le acque che s'alzavano al di sopra dei monti, su fino a toccare il cielo sempre fosco e piovigginoso, sempre nero e minaccioso. Dentro la barca Noè con la moglie budna sedeva ai modesto deschetto. To'disse al cane — e un Osso gli gettò di pollo. Anche le bestie hanno diritto di vivere. Il cane ringhiò di contentezza e con la rossa lin- gua di bragia leccò le ciabatte della buona moglie di Noè. A letto, andiamo a letta: e Iddio ti conservi la chioma brizzolata come le vette brizzolate del Libano... andiamo. o moglie... E infatti andarono tranquilli, mentre la barai santa eullavasi su per le onde che aveano sorpassato le vette pili alle de' munti ... •• silenzio della notte come una negra itu vola. avvolto la barca .. la luna, sempre pubere allora, tramandava una fioca luce, fioca come il dorso d'una lucciola sotto il bicchiere: nè il grido della civetta rantolava nelle tenebre, ne l' ulular del cane... Il gorgoglio.delle acque soltanto rompeva la notte. Eppure nella barca non tutti dormivano! Ciei ve- gliava! Era una colomba — la biblica colomba! — dalle zampucce d'oro, dagli occhi di smeraldo e dalle penne leggere e bianche come un'alba pallida che il pritno bacio a un cielo di parlo Ella vegliava sicura di Cocò: Cocò, il suo maschio dormiva la grossa! Povero Cocò...! Era buono Cocò e il suo becco sapea del miele [ideo! Prima della colpa, aveva lottato; povero Cocò! poi il suo cuoricino di sposa aveva ceduto alle occhiate languide di Cucù, il Vago d' una bella tortora. dal col- !arino nero conto una striscia fantastica di nube che righi l'orizzonte in un tramonto tranquillo . Cici vegliava sicura che Cocò dormisse e quando Cucù venne da Lei, lo accolse con delle beccucchiate eh' aveano la fragranza e la soavità del cedro. Cucù, Cucù mio! Cici, Cicì mio! E le loro code si spierrarono come code di pavone pavoneggiantesi, mentre t'la barca correva danzando su le acque che finalmente si abbassavano sotto il cielo fosco . Noè battè l' acciarino e accese la lucerna colma di olio santo! Iddio vi benedica, bestiole mie l Lasciateci dor- mire in pace! e saltò dal letto assonnolito fin nel- l' ultimo pelo della barba fluente come le acque del Nilo! E vide Noè al lucignolo fioco della lucerna Cocò, e Cucù l' un contro l'altro armati come il secolo de- cimottavo contro il secolo decinionono. P. sempre Cici, sempre Lei! bofonchiò Noè, e per la prima volta sfmtì un'atroce rimorso stringerli il cuore. Quanto sarebbe stato meglio aver lasciato tutti gli animali perire: l'arca avrebbe navigato tran- quilla senza stridi e senza noie ... Anche il cane aveva lasciato l' osso di pollo e ab- baiava ora a Cocò e a Cucù. — Mandala via Cicì e torna a letto! sbadigliò la buona moglie di Noè. Torna a 'letto ! piglierai 1' in- freddatura e, lo sai, da tempo è finita la lichenina del Bertelli ! E Noè prese Cicì che gemeva, poverina, gemeva e, aperto lo sportello dell' arca, la gettò fuori ! Brrr che freddo! Buon Dio che freddo! Lo sportello si richiuse e Cicì rimase di fuori sotto il ciel minaccioso. Tutta la notte svolazzò Cid intorno all' arca, sor- volante sulle acque azzurre, sotto il peso della colpa, straziata dal rimorso, lacerata dal dolore e finalmente • un barlume di luce rnattutiaa l'avviò stanca sulla vetta di un colle che spuntava curioso sulla immensa distesa delle acque ... Là in visione rivide il suo buon Cocò e là i suoi occhi di stneraldo s' inumi- dirono di lagrime, povero Cocò dal becco che sapeva di miele ibleo ! ** L'alba spuntava, un'alba melanconica e grigia! Noè infreddato e di cattivo umore si destava all'improv- viso. Chi è che batte? chi è che mi sveglia, buon Dio? E infilzata la camicia e le ciabatte tornò ad aprire lo sportello dell'arca santa! E la sua gioia fu immensa nel vedere Cid con un ramoscello di ulivo in bocca. Moglie, svegliati, buona moglie! Accendi il fuoco e prepara il caffè! Iddio ci ha perdonato e le acque incominciano a calare! Cocò, il tradito Coeò, aveva pianto tutta la notte e tutta . la notte aveva maledetto Cucù o Cicl.... Quando però vide la diletta col ramo di ulivo in bocca e gli occhi di smeraldo, imploranti pietà, sentì I' ira svanire e grattandosi la testa con la zampuccia destra, porse il becco profutnato di tnéle a la bella. Cocò, Cocò mio! mi vuoi sempre bene ? Cicì, Cid mia, per tutta la vita! E rimasero a beccucchiarsi per un'ora con la coda spiegata come quelia di un paone! Noè intanto tra uno starnuto e l'altro finiva di vestirsi contento e la buona moglie tostava il caffè! Tier del ‘Carpine. TESTE e TASTI 4■I I Sepolcri. Il cielo, quasi nella previsione di un supplizio atroce, Si coperse di nubi, nel pomeriggio di giovedì, e l'a- cqua cadde rendendo così infinitamente triste il con- sueto pellegrinaggio alle chiese per la visita dei se- polcri. La folla non fu minore degli anni scorsi però e per tutta la sera schiere di devoti compierono il pie- toso ufficio. In molte chiese gran profusione di fiori e di cerei; ricordo particolarmente Santa Cecilia, S. Niccola, San Michele di Borgo, San Cositno e San Frediano. 9•10111L1111111111ff& , de, -viumra...irefkr,WPWOMY'
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Apr 11, 2019

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L'IMPOSTA SUI SALARIli tanie dovrà discutersi anche quella sui redditi della

In linea di giustizia astratta e alla stregua del di-

bile ai salagli, vale a dire aggrava ancora la mano

• articolo di essa, l' art. 7, ci sembra finanziariamente

• stabilisce l'applicazione della tassa di ricchezza !no-

,: ricchezza mobile.

'tiene senza dubbio delle disposizioni buone, ma, un

sulla già troppo oppressa popolazione operaia.

quell'articolo, e non esitiamo ad unirci ad essi.quella di coloro che propugnano la soppressione di

ritto comune non sarebbe difficile sostenere l'impo-

vano, politicamente inopportuno e pericoloso: esso

Ora noi crediamo che sia opera degna e giusta

La legge in esentata dal ministro delle finanze con-

Al riaprirsi della Cainera, fra le altre leggi tram-

sta sul lavoro; ma in concreto, in un paese come ilnostro, lutto ci consiglia a sostenere il contrario.

L'imposta diretta sui salari viene di necessità agravare un reddito intieratnente destinato all'acqui-sto dei beni indispensabili alla esistenza; e tal red-dito è già colpito in modo addirittura enorme dalleimposte indirette sui consumi.

Se infatti si consideri che gli 800 milioni che Statoe Comuni prelevano annualmente sui consumi rap-presentano oltre la metà del totale delle loro entratesi vede subito che il salario già ora contribuisce inmisura troppo grande al gettito delle imposte.

E questo progettato aggravio del salario non rica-drebbe solo sugli operai, ma anche sugli industriali:per i quali sarebbe impossibile rivalersi sugli operaidella imposta, poiché la rivalsa si risolverebbe in unanotevole diminuzione del salario e quindi in scioperidi resistenza e peggio.

A tutto quanto sopra debbonsi anche aggiungere ledifficoltà estreme di accertamento e quelle di appli-cazione e d' incasso.

Ora noi che desideriamo con tutta sincerità il mi-glioramento delle classi operaie; noi che siamo pro-fondamente convinti di fare opera di conservazionetutte le volte che possiamo toglier di mezzo o evitareattriti, i quali diffondendo il inalcontento nelle masseallontanano queste dalla Causa dell' (Incline che difen-diamo; noi facciam voti — e ci auguriamo di avercon noi tutti i fidati amici delle istituzioni — che1' art. 7 del disegno di legge sia ritirato dal ministroo soppresso dal Parlamento: pensi l' on. Carmine,pensino i rappresentanti del paese, che l' imposta suisalarii si risolverebbe in una iniquità tributaria, in unaimpossibilità fiscale. in un pericolo pubblico.

(77/5gswztenc ee

COSE AGRICOLEContro la Fillosserts.

Siamo inffirmati che il Consorzio AntifilossericoPisano, ha preso con quello delle Colline Pisane gliopportuni accordi per ingrandire il vivaio di vitiamericane resistenti, destinato a produrre buon le-gname da darsi ai Soci che hanno i loro vigneti neiComuni abbandonati.

Il Consiglio Direttivo sta pure studiando il mododi poter offrire per gli anni avvenire delle talee diviti resistenti anche ai viticoltori che hanno i lorovigneti nelle zone ritenute immuni dalla Filossera.

Ha deciso di assegnare lire Cento a favore delConcorso per un Manuale pratico di viticoltura mo-derna, proposto dal dott. Gino Gioli. Tale Manualedovrà esser fatto in modo da riuscire alla portata ditutti, ed economicamente stampato per potergli darela maggiore diffusione possibile fra i nostri vilicultori.

La collforoun do1 Prof. E. MolliMEO

Di un interesse veramente straordinario è riuscitadomenica scorsa la conferenza del prof. Morselli sul-l' Enigma della Coscienza. L illustre scienziato trat-tando l'arduo argomento con una semplicità ed unachiarezza veramente unica, con un periodare elegantee forbito, riuscì a tenere vivissima per più di un'oral'attenzione del nutnerosissitno ed eletto uditorio, chelo salutò alla fine con un applauso fragorosissimo eprolungato.

ppli— , Cercheremo, per quanto ci è possibile, di dare un.sunto delle idee principali formanti il complicato tes-suto dell'erudito discorso.

Che cos' è anzitutto questa coscienza ?Fino da quando l'uomo per la prima volta rivolse

a sè stesso tale domanda e si propose tale questione,cominciò la lotta più ardua di tutto il genere umano.Due sono le opposte soluzioni che l'uomo ha datoa questo enigma. La prima, e la piú semplice, am-mettendo che in noi esistono due diverse sostanze,spirito e materia (dualismo); la seconda, considerandotutto come una cosa sola (monis/ne). Queste le duetendenze che nella &orla si sono alternate vicende-

volmente, ora con preponderanza dell' una, ora del-l' altra.

Che cosa ha portato il nostro secolo per risolverequesto enigma, come lo ha trovato, come lo lascia ?

Ecco le domande principali alle quali il prof. Mo'-selli si propose di rispondere.

Dopo Emanuele Kant che ricondusse nei suoi veritermini la questione, fuorviata dal materialismo delsecolo passato, consigliando l'umanità a non usciredal campo del conoscibile. fermandosi esclusivamenteai fatti; e dopo Augusto Comte, il quale, quantunqueerrasse restringendo troppo il dominio della ricerca,

Zi.OSO

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ebbe però il grande merito di avere additato la stradaper la quale il pensiero doveva camminare, l'enigmarimase ancora, ma tanti punti oscuri furono illuminati-da nuova luce.

Si coi -inibii) prima di tutto a chiarire, nel nostroSeC010. che la coscienza, in quanto è coscienza di sè,ha sede nel cervello, contro l'opinione predominantefino allora, secondo la quale veniva fatta tale loca-lizzazione o nella testa o nel cuore o nel fegato, ri-tenendo che il cervello fosse soltanto simile ad unaspugna destinata a calmare, a dirigere in certo modo,gli spiriti animali che vi salgono disordinati e irra-gionevoli.

Si credette poi che il sistema nérvo:o fosse capacedi esercitare una forza, come la forza animale, cheda alcuni veniva localizzata nella sostanza bianca,o, considerando il pensiero sotto forma di questaforza, nei ventricoli del cervello, e da altri altrove.

La scienza oggi, la quale non crede che il cervellonella sua enorme quantità di cellule sia destinato afunzionare tutto insieme, ha stimato meglio ridursia studiare i fatti mentali, e con tale studio ha acqui-stato nuove e preziose cognizioni principalmeute sudue punti: l.° sulla base della coscienza, 2.° sullecause che determinano le condizioni della coscienzastessa.

Si è venuti così a concludere che la coscienza èlegata indissolubilmente alle funzioni del cervello,ed abbiamo ti-ovato inoltre gli elementi da localiz-zare nella massa cerebrale. Questi elementi o facoltàdello spirito che alcuni fissarono ad un dato numero,altri ridussero, altri aumentarmip, osservando bene,possono essere ridotti a due soli principali: Sensa-zione e Movimento

Noi oggi non localizziamo piú, come una volta talifacoltà, e neanche determiniamo le zone destinate allasensibilità, e le zone destinate alla motività, ma am-mettiamo invece che vi sono delle zone che ricevonole sensazioni e che trasmettono pure il movimento,e che anzi non vi sono zone nelle quali la sensa-zione giunga e il sentimento non cominci.

Noi così, davanti all'enigma, ci troviamo meno di-sarmati di una volta, e possiamo avere già alcunidati pei quali ci avviciniamo ad una determinatasoluzione. Possiamo asserire anzitutto che questacoscienza è una funzione di tempo, g,iacchè nessunnostro pensiero è meno veloce di un decimo di se-condo, il che ci fornisce la prova più chiara che lacoscienza si effettua in un meccanismo. Ma questomeccanismo è a sua volta il peusiero? Cinque solu-zioni vengono date -per tale domanda.

1.° Ammettendo due cose: anima e corpo, o ma-teria e spirito.

2.^ Ammettendo una cosa sola, la quale però hadoppio aspetto, poichè da una parte la vediamo comemateria, dall'altra come spirito.

3." Ammettendo che in queste varie modificazioniil cervello sia un puro meccanismo. Ma tale materia-lismo puro è assurdo poichè nòn è oggi ammissibileche la materia possa sentire sè stessa, e accorgersidei suoi movimenti.

4•0 Ammettendo che tutto è spirito. e arrivando intal modo all'idealismo assoluto.

Può essele così? e perchè no?(il prof. Morselli. monista convinto, trova più ra-

gionevole lo spiritualismo del materialismo puro). Main fondo se si vuol chiamare materia ciò che altrichiama spirito è lo stesso.

L'avvenire della scienza è che si debbano cambiarei significati delle nostre parole.

Resta poi una quinta corrente, più moderata. chenon occupandosi della soluzione dell' enigma, rimaneai fatti, e trova un cervello che lavora e una coscienzache è consapevole di questa _attività.

Contro tutti questi indirizzi scientifici viene for-mandosi oggi una reazione che chiede alla scienzache cosa inni essa ha fatto, e domanda se, con tuttele sue ~pelle, è essa riuscita a risolvere I' enigma.No! La scienza non é giunta a questo punto. Maquesta bancarotta della psicologia positiva è la stessabancarotta di quella delle altre scienze.

Niente infatti sa la fisica delle sue forze. Essa deverimanere a studiare i fatti fisici, può conoscere questifatti, ma al di là, nulla.

L' enigma della coscienza rimane, simile alt' enigmadi tutta la vita universale.

Questo idealismo, che si solleva contro la scienza,non è altro dunque, per il prof. Morselli, che un idea-lismo letterario, senza base filosofica. La soluzione perora non ci può essere data neanche dal così dettospiritismo, per mezzo del quale noi veniamo alleconoscenze di l'atti reali e non dubbi, iknorati finora,ina che invece di spiritualizzare la materia, non sem-bra invece tendere ad altro che a materializzarespirito.

Che forse la scienza pretende di avere spiegatotutto? Tutto quello che noi sappiamo è piccolissimafrazione di un grande ignoto. La scienza però nondispera diconoscere questi fatti che all'uomo d' oggisembrano addirittura inconoscibili.

Forse una mente veramente superiore, non un su-peruomo secondo gli ideali di Nietsckze o di D'An-nunzio, potrà un giorno risolvere l'immenso e miste-rioso enigma.

Al Palmo Gdmizoni

mag-suo,

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auhadMaRi"Milf~~ sm- 41111~~~11111~21~111Lilall~~ -■..~. ' , .sttsaiPisa, Domenica 15 Aprile 1900.ANNO VITI. Num. 15.~1~

P di Pisa

GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTÀ E PROVINCIA.

Anw s. . : ptsr itiD:10 : per Pi;s1 � ,., Sit'l . Per abbonarsibasta n'andare Ulla cartolina vaglia is1Parn:ninistrazione dei Ponte di Pixa.

• nici tLI Zat,ttazume e 9 unneluistrazione: Piazza ilei Cavalieri, unin. 5. Pisa.

(Canta coerente con la Posta).

PLECii: men . t : r avvisi nido'''i in prima pagina lire 3; in seconda lire 1,50;in terza tiro 1,00; in quarta lire 0,50 por ogni lino», o spazio di linea.

Por avvisi iinallZiari, industriali. commerciali; por inserzioni; por necrologio.Per rèclame in cronaca, diffide. comunicati, ecc. eoo.; prezzi da contrattarsi

Si pubblica la Domenica.

1: &I IlZ111 dei Consiglio Comunale.Il Consiglio Comunale è convocato per le sere

di giovedì 19 aprile e seguenti dalle ore 19 alle23 per l'apertura della sessione ordinaria di pri-mavera.

L' ordine del giorno per la seduta segreta porta

segnati 14 affari e la seduta pubblica 25, fra iquali rammentiamo alcune domande di sussidio,il completamela° della Giunta e di alcune com-missioni, le modificazioni all organico e al rego-lamento disciplinare degli impiegati del dazio, larestituzione delle ritenute per casertnaggio alcorpo armato, il contributo alla Congregazione delSuffragio e la relazione sui ricorsi per le elezioniamministrative.

Da Vespasiano a CoinmodoLettera aperta al signore Assessore alla Po-

lizia Municipale.

Egregio e riverito signore,

Non la sorprenda il titolo, che ho posto in cintaalla mia modestissima prosa; la romanità imperialedi quei due nomi non serve che a salvare la decenza.

Ella — ed io non so dargliene lode abbastanza —si è da qualche tempo dedicato a far rifiorire il cullo— alii Iroppo negletto — per il primo di quei dueCesari, il quale meritava davvero sorte migliore diquella di aver legato il suo nome alle ... cantonatedelle strade. Le guardie, specialmente la sera, dannola caccia con assidua vigilanza, a coloro che confi-dane al primo muro che capita gl' interni affannie tanta gente, per eccesso di espansività, ha dovutopagar la sua brava multa, con piacer grande dellacassa comunale, che trova così — setnbra un para-dosso — delle entrate persino nelle ... uscite.

Ora io mi permette di scriverle pubblicamente perinvocare da Lei un alto di giustizia: sta bene Ve-spasiano; ma perchè dimenticare quell'altro?

Nella civile esistenza — chi non lo sa? — sim-boleggia un luogo uve ciascuno ama trovarsi solo,per concedersi almeno una volta al giorno il piaceredi alleggerirsi del fardello delle proprie, dirò così,miserie; un luogo di rifugio verso il quale nessunosi rammarica di compiere ogni tanto una ritirata dalcampo delle battaglie della vita.

Ebbene c'è troppa gente fra noi che ha per il buonCommodo una invincibile antipatia; e lo sanno lespallette dei Lung' Arno, lungo le quali, in pienogiorno, sotto il sole — quando c'è — in conspettodi tutti, si rinnova troppo spesso il caso di quel per-sonaggio di un certo poema eroicomico, il quale —il personaggio, non il poema —

non ne potendo pine,caLà le brache senza complimentie fece in piazza le occorrenze sue.

Questa gente che trasforma una delle più bellepasseggiate del mondo in quel poco pulito recintoentro il quale il paziente Giobbe si dilettava cacciaresul proprio individuo la selvaggina che il buon Diogli mandava; questa gente che offende la decenza edisonora la città di fronte ai forestieri — quante volteli ho visti scandalizzarsi -- e anche ai propri con-cittadini, bisognerebbe eh' Ella raccomandasse allesue guardie. perchè inculcassero ad essa, magari asuon di nerbate, l' affetto verso il collega dell' imp2-rator Vespasiano; sarebbe proprio il caso di direallora — chi la fa, l'aspetti.

Son sicuro che Ella, che tanta intelligente opero-sità pone nel disimpegno delle sue municipali attri-buzioni, vorrà ascoltare benevolmente la mia voce: ciguadagneranno il decoro di Pisa e la cassa comunale.

Accolga, egregio signore, con l'augurio che l'uovopasquale le sia leggero, gli atti della mia massimaconsiderazione. Obb.mo suo

OUCCklIfiklt.

Notizie fdrologicheIl giorno 9 aprile U. s. si chiuse in Siena il VI Con-

gresso Nazionale di Idrologia e Climatologia. Vi portòun largo contributo di studi: il prof. Fedeli che fu sempreoltremodo felice, tanto da suscitare l'ammirazione deiCongressisti e il plauso, a nome dei Colleghi, dei pro-fessori Riva e Silvestrini, e nelle comunicazioni scien-tifiche Sulla tossicità delle soluzioni saline arlificia2i e na-turali - Sulla eliminazione dell'acido uriro sotto 1' influenzadelle ar Irte rlOrnro-socticlae deboli, o tatto le volte elio presela parola nello varie discussioni.

Molto interessante ritmi la comunicazione sull'Acitta!ti Uliveto in a!cune forme di dispepsia fatta dal MedicoDirettore di Uliveto dott.Felloni.

Apprezzatissimo e notevole fu il rammento ad un sin-golare opuscolo idrologico di B. Ratutzaini del dott. Frassiche lesse anche una comunicazione del prof.Campitni.

La Novelletta della Domenica/MI

RAMO DI ULIVO!ai buon Dario.

. . . E la barca santa su per le acque si cullava,su per le acque che s'alzavano al di sopra dei monti,su fino a toccare il cielo sempre fosco e piovigginoso,sempre nero e minaccioso.

Dentro la barca Noè con la moglie budna sedeva aimodesto deschetto.

— To'disse al cane — e un Osso gli gettò di pollo.Anche le bestie hanno diritto di vivere.

Il cane ringhiò di contentezza e con la rossa lin-gua di bragia leccò le ciabatte della buona mogliedi Noè.

— A letto, andiamo a letta: e Iddio ti conservi lachioma brizzolata come le vette brizzolate del Libano...andiamo. o moglie...

E infatti andarono tranquilli, mentre la barai santa

eullavasi su per le onde che aveano sorpassato levette pili alle de' munti ...

••

silenzio della notte come una negra ituvola. avvolto la barca .. la luna, semprepubere allora, tramandava una fioca luce, fioca comeil dorso d'una lucciola sotto il bicchiere: nè il gridodella civetta rantolava nelle tenebre, ne l' ulular delcane... Il gorgoglio.delle acque soltanto rompeva lanotte.

Eppure nella barca non tutti dormivano! Ciei ve-gliava! Era una colomba — la biblica colomba! —dalle zampucce d'oro, dagli occhi di smeraldo e dallepenne leggere e bianche come un'alba pallida chedà il pritno bacio a un cielo di parlo

Ella vegliava sicura di Cocò: Cocò, il suo maschiodormiva la grossa! Povero Cocò...! Era buono Cocòe il suo becco sapea del miele [ideo!

Prima della colpa, aveva lottato; povero Cocò! poiil suo cuoricino di sposa aveva ceduto alle occhiatelanguide di Cucù, il Vago d' una bella tortora. dal col-!arino nero conto una striscia fantastica di nube cherighi l'orizzonte in un tramonto tranquillo .

Cici vegliava sicura che Cocò dormisse e quandoCucù venne da Lei, lo accolse con delle beccucchiateeh' aveano la fragranza e la soavità del cedro.

— Cucù, Cucù mio!— Cici, Cicì mio!E le loro code si spierrarono come code di pavone

pavoneggiantesi, mentre t'la barca correva danzandosu le acque che finalmente si abbassavano sotto ilcielo fosco .

Noè battè l' acciarino e accese la lucerna colma diolio santo!

— Iddio vi benedica, bestiole mie l Lasciateci dor-mire in pace! e saltò dal letto assonnolito fin nel-l' ultimo pelo della barba fluente come le acque delNilo!

E vide Noè al lucignolo fioco della lucerna Cocò,e Cucù l' un contro l'altro armati come il secolo de-cimottavo contro il secolo decinionono.

— P. sempre Cici, sempre Lei! bofonchiò Noè, eper la prima volta sfmtì un'atroce rimorso stringerliil cuore. Quanto sarebbe stato meglio aver lasciatotutti gli animali perire: l'arca avrebbe navigato tran-quilla senza stridi e senza noie ...

Anche il cane aveva lasciato l' osso di pollo e ab-baiava ora a Cocò e a Cucù.

— Mandala via Cicì e torna a letto! sbadigliò labuona moglie di Noè. Torna a 'letto ! piglierai 1' in-freddatura e, lo sai, da tempo è finita la licheninadel Bertelli !

E Noè prese Cicì che gemeva, poverina, gemeva e,aperto lo sportello dell' arca, la gettò fuori !

— Brrr che freddo! Buon Dio che freddo!Lo sportello si richiuse e Cicì rimase di fuori sotto

il ciel minaccioso.Tutta la notte svolazzò Cid intorno all' arca, sor-

volante sulle acque azzurre, sotto il peso della colpa,straziata dal rimorso, lacerata dal dolore e finalmente •un barlume di luce rnattutiaa l'avviò stanca sullavetta di un colle che spuntava curioso sulla immensadistesa delle acque ... Là in visione rivide il suobuon Cocò e là i suoi occhi di stneraldo s' inumi-dirono di lagrime, povero Cocò dal becco che sapevadi miele ibleo !

**L'alba spuntava, un'alba melanconica e grigia! Noè

infreddato e di cattivo umore si destava all'improv-viso.

— Chi è che batte? chi è che mi sveglia, buon Dio?E infilzata la camicia e le ciabatte tornò ad aprirelo sportello dell'arca santa!

E la sua gioia fu immensa nel vedere Cid con unramoscello di ulivo in bocca.

— Moglie, svegliati, buona moglie! Accendi il fuocoe prepara il caffè! Iddio ci ha perdonato e le acqueincominciano a calare! •

Cocò, il tradito Coeò, aveva pianto tutta la notte etutta . la notte aveva maledetto Cucù o Cicl....

Quando però vide la diletta col ramo di ulivo inbocca e gli occhi di smeraldo, imploranti pietà, sentìI' ira svanire e grattandosi la testa con la zampucciadestra, porse il becco profutnato di tnéle a la bella.

— Cocò, Cocò mio! mi vuoi sempre bene ?Cicì, Cid mia, per tutta la vita!

E rimasero a beccucchiarsi per un'ora con la codaspiegata come quelia di un paone!

Noè intanto tra uno starnuto e l'altro finiva divestirsi contento e la buona moglie tostava il caffè!

Tier del ‘Carpine.

TESTE e TASTI4■I

I Sepolcri.Il cielo, quasi nella previsione di un supplizio atroce,

Si coperse di nubi, nel pomeriggio di giovedì, e l'a-cqua cadde rendendo così infinitamente triste il con-sueto pellegrinaggio alle chiese per la visita dei se-polcri.

La folla non fu minore degli anni scorsi però eper tutta la sera schiere di devoti compierono il pie-toso ufficio.

In molte chiese gran profusione di fiori e di cerei;ricordo particolarmente Santa Cecilia, S. Niccola, SanMichele di Borgo, San Cositno e San Frediano.

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Le definizioni del matrimonio.Secondo-un marito infelice: È un' istituzione che

fa assumere l'aspetto dell' uccello da richiamo, ren-dendo obbligatoria la cecità.

Secondo3uno scapolo: È una trappola presso laquale si desidera di mangiare il cacio senza cadervidentro.

Secondo una divorziata: È un supplizio, che con-danna a morir di fame proprio quando si potrebberofare delle indigestioni.

Secondo una vedova spiritosa: Psf. un argine, che ab-battuto, permette di straripare senza uscire dal pro-prio letto.

Per finire.Ad un ballo ufficiale. - Un coscritto è stato messo

in sentinella con la consegna di far posare gli ombrelli.Entra un signore, ed il giovane soldato gli dice:- Favorite posare l' ombrello.- Ma io non l' ho.- Non importa - replica il coscritto. - Andate a

prenderlo.

pA.USA

PNACOLA

1La' A. ffar i a,23..

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I.

Ar prim' atto 'r tenore è condannatoPerché vor ritornare a navigà'E don Pedro, er ministro dello Stato,

• Per gelosia nun ce lo voi mandà'.

Ora 'nder mentre Vasco è 'ncarceratoE studia 'nsulla 'arta 'ndove andà',L' Affriana s'avvede che ha sbagliatoE ni dice: di vi 'un si pòr passà'.

Allora lui ni dice: sarai mia,Te sei proprio per me l' angior diletto,Nun ti lasserò più, cara Sella.

Ma 'n quei- mentre 'ho lui la stringe ar pattoNe viene un'artra, e lui la manda via'Nsenza lassanni terminà' or duetto.

Poi si ritrovan tutti in arto mareE Nelusco 'omanda 'r bastimento;Tutt' a un tratto 'mprincipia a dondolarePerché si vede gliè cambiato 'r vento.

«Ragazzi, vi nun c'è da cincistiareFa 'r comandante tutto 'n d' un momento;«Forza alle vele, averti a manovrare« E 'un vi fate piglià' dallo spavento ».

Ma ohi volevi 'ho ni desse retta?Urlavan tutti 'orno disperati,Nessuno più capiva 'na saetta.

Poi t' arrivonno e' mori, tutti armati,E lì 'n quattr' e quattr' otto a son d'accettaCi rimassero tutti appezzettati.

Però Nelusco, nato eppoi d'un cane,Lo fece apposta di sbaglià' la via;E voleva anno Vasco 'ndello manoPerchè crepava dalla gelosia.

Ma lui gliera in du' barche più lontane,Sicché arrivò più tardi di Selia;E quando ascese 'listale 'oste indiane.Pensò; questo paese è robba mia.

Invece poi vien preso a tradimentoE se nun corre lei segue un fottio;Allora lui la sposa 'n sui- momento.

Ma poi la lascia senza dinni addio,E. poveraccia, lei dallo sgomentoS'avvelena dormendo sott' a un fio!

6Yla oVapiengaIl chiarissimo prof. G. B. Queirolo partirà tra giorni

per Wiesbaden allo scopo di presentare importanticomunicazioni in nome dei medici italiani al Con-gresso medico tedesco.

Macchie e macchiette(di Voltolino).

eTiro a volo.

Le gare del tiro sono frequentatissime: vi prendonoparte tutti i migliori tiratori della nostra provincia.Ricordiamo, fra i migliori, i signori : Barai Aristide,Caprili Francesco. Marooni Tommaso, Maestrelli Da-maso, Vaiani Alessandro, Franciosini Ferdinando e Cu-rini Cosimo.

Lunedì la avrà luogo una importante riunione. se-dueento per i tiri e por i proml: si faranno tiri al passeroo al piccione.

Ore 0.30 gare libere a passeri o piccioni.Ore 10.30 grande gara al passero: 5 obbligatori; 3

mancanti fuori concorso. Entratura L.5. premio me-daglia d'oro; 2.° premio medaglia d'argento.

Ore LI gare libere.Ore •4.:40 grande gara al piccione: 5 obbligatori ; 3

mancanti fuori concorso. Entratura l. 15. 1 o premio L.160; 2.. premio L.50.

Vviertedearii« ittehea•DpIa.

Si annunzia cosi o s' intende subito ch, quella datadal valoroso maestro Enrico Ruglioni. ogni anno, nelmese di maggio.

In quest'anno avrà luogo la prima domenica del meseventuro. e cioè il 6 di maggio, e vi concorreranno scher-midori fortissimi fra maestri e dilettanti.

TIRO A SEGNOResultati della gara domenicale e delle

esercitazioni regolamentari eseguite l' 8aprile.

UAT. I. -- INCORAGGIAMENTO.Distanza m. 200, punti sommati con le imbroc-

cate, punti massimi richiesti 40, tiratori che nonhanno conseguito verun premio presso alcunasocietà, medaglia d'argento di 3.° grado: TucciErnesto con punti 45.

CAT. lI. - PISA.Distanza in. 200, masimo punti 48, tiratori di

seconda categoria, medaglia d' argento di stilebarocco: Russo Giuseppe con punti 45 e GanabiniArrigo con punti 44; medaglia d'argento di 1.°grado: Barsali Egidio con punti 43; tiratori diprima categoria, medaglia di bronzo di 1.° grado:Mosnier Gabriel con punti 40.

CAT. III. - SAGOME.Distanza m. 200, massimo punti 54, 1.° premio

medaglia stile barocco: Salvestroni Giovanni conpunti 59 ; 2 premio medaglia d' argento di lgrado: Mosnier Gabriel con punti 48; 3.° premiomedaglia d' argento di 2.° grado: Russo GiuseppeCon punti 47; 4." premio medaglia d' argento di2." grado : Volterrani Cesare con punti 45 ; 5.°premio medaglia il' argento di 3.° grado : RigletAmato con punti 44; 6." premio medaglia d' ar-gento di 3. , grado: Gambini Arrigo con punti 39.

CaT. V. - ROMA.Distanza m. 300, 5 serie di 5 colpi ripetibili,

massimo punti 75, medaglia d' argento stile ba-rocco: Riccetti Carlo con punti 71; medagliad' argento di grado : Carli Guelfo con punti64; medaglia d'argento di 2." grado: SalvestroniGiovanni con punti 60.

C‘.1. VII. - RIVOLTELLA.Distanza in. 50, massimo punti 90, 1." premio:

Salvestroni Emerenziano con punti 71; 2." pre-mio: Salvestroni Luigi con punti 56; 3.° premio:Riccetti Carlo con punti 53.

ESERCITAZIONI REGOLAMENTARI.Su 102 tiratori nella terza e quarta lezione

del tiro ordinario rimasero classificati: 1." RussoGiuseppe, 2.° Favati Alpinoio, 3.° Valenti Gino,4. 0 Ferrucei Ugo, 5." Scatena Ranieri, 6 GambiniArrigo.

lbterelle Bibliografiche.Gallaathus - Versi e prose raccolti

da MAii:ANo TEsri. -- Livorno, stabilimento Giu-seppe Meucci, 1890.Il simbolo di cui si veste fu scelto bene. 11 racco-

glitore avrebbe voluto che il volume ci portasse trai geli del remo la sua parola consolatrice, come iltior della neve porta nella sua corona bianca l'albadella primavera. Giunge ora soltanto che le nevi sonolontane e splendono dalle vette d'Appermino: nonimporta, una parola d'atnore fa sempre bene. Prestonell' aria sarà una festa di luce e profumi; così perl'inconscia rispondenza dell'uomo alle cose, il soffiodi gioventù che viene dalle pagine del libro e sul-l' ali del vento si fonde meglio nelle anime nostre.

Galanthus Nivalis „ è scritto da giovani; studiosie poeti di vent'anni che portano il loro tributo distudio e d'amore; da uomini maturi, che la maturitàdell'ingegno lascia giovani sempre di cuore e fanta-sia, quali il Lioy ed il Mai-radi; da giovani e gentilipoetesse, quali la Tacchi, e da scrittrici di fama, comeManda ed l.lì Baccini. E scritto colle memorie degliuomini che furono un tempo la gioventù della patriaquali il Montanelli, il Guerrazzi, il Tommaseo ed altri.

Pietro Vigo, Osvaldo Testi, Adolfo Mangini, LuigiPratesi discorrono dottamente della storia nostra edelle cose di Toscana nel secoli scorso; rianimandoil primo la figura del cav. Spannocchi Piccolomini,che ebbe il governo di Livorno, e prima il comandodelle galere toscane e napoletane; studiando il Testiuna delle tante missioni che dal levante venivanoverso la nietà del 1700 a saccheggiar le spiaggie delTirreno; ricostruendo il Mangini da vecchie memoriedi famiglia la vita gloriosa della prima Arena Labro-nica, dove i nonni livornesi ricordano d'aver sentitoGustavo Modena, Adelaide Ristori, Tommaso Salvini,Clementina Cazzola; dove sentirono tre attrici cheebbero poi sommamente care: Clelia Santoni, Carolina

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Musica al Duomo.In molto minor numero è accorsa la gente al

Duomo per le funzioni della settimana santa. Decadecosì anche la tradizione della pietà; e gli spiriti siribellano alla commozione che suscitava la grandecerimonia religiosa di questi giorni.

Perfino la cappella è finita; e le esecuzioni musi-cali sono illanguidite nel ritorno all'antico. Troppoantica cosa, per verità, quella musica del maestroBenvenuti, che piange troppo a lungo nelle flebilinote dell'orchestra, avvinta ad una uniformità nongeniale di strumentazione.

Sono in pochi i musicisti della Cappella a faresforzi davvero sovrumani; e fra i pochi ci sono ivecchi. Manca il direttore ; e ciò è la cosa più grave,perché il direttore, il maestro, può radunare gli ele-menti migliori, può preparare della musica buona,può elevarsi alla vera, alla viva e toccante concezioneed espressione dell'arte.

Io penso che si dovrà provvedere alle sorti dellaCappella che deve essere riordinata, rinvigorita e, acosto di ogni sacrifizio, riportata sotto la direzione diun maestro che abbia valore e coscienza : dacchè lecappelle delle Chiese maggiori in Italia rappresenta-vano il vivaio più fondo per la produzione di buonimusicisti alle orchestre ed alle masse corali dei no-stri teatri.

Vedrete: la fine di quelle segnerà anco la fine delteatro; perchè un impresario, un concertatore di ope-re, non troveranno più un suonatore di violino o uncantore nelle sale dei nostri teatri, fra poco.

> -<Fidanzamento.Il sig. Egidio Cenci, studente di giurisprudenza, si

è promesso sposo della signorina Amelia Biagini.Auguri e felicitazioni.

}{Le cartoline.La collezione, già così preziosa, delle cartoline il-

lustrate di Ciro Valenti, si è in questi giorni arric-chita di due nuove compagne, veramente carine.

Riproducono due vedute di Boccadarno, dovute aquel geniale e squisito artista che è Amedeo Lori,il quale ha compiuta opera squisitamente originale,di fine gusto, dal lato della tecnica pregevolissima;due galanterie, alle quali è assicurato un successoincontrastabile.

Conferenze.Il dott. Ugo Matteucci terrà mercoledì una lettura

sun' attraentisshno tema - La psicologia della donnanell'odierno movimento femminista -.

E pure mercoledi, nel pomeriggio, farà una confe-renza nella chiesa dei Cavalieri il prof. don DomenicoConti.

Per Dante.Come in tutti i Licei del regno, anche nel R. Liceo

Guicciardini di Siena ha avuto luogo la conferenzadantesca indetta dal ministro Baccelli in commemo-razione del sesto centenario della Divina Commediapresenti il preside-rettore professor Pellegrini, i pro-fessori, i convittori, gli alunni esterni e vari invitati.

L'egregio professo'. Mario Funai, amico buono eantico del Ponte, da pochi giorni incaricato di reggerela cattedra d'italiano nel Liceo, in seguito alla mortedel compianto professor Ori, fece una splendida let-tura sul poema dantesco in generale e sul VI cantodel Purgatorio in particolare, delineando più special-mente la figura di Sordello, e ponendo in evidenzal'arte divina di Dante nel suo canto sdegnoso.

La conferenza del professor Funai, ricca di erudi-zione storica, critica, letteraria, in forma elettissimaed efficace, fu giustamente accolta con largo e calo-loso applauso.

I versi.Sono di Ettore Botteghi e si intitolano : L'uovo

benedetto: versi d' occasione, melanconicamente toc-canti.

Ah! dimmi, chi va a benedire?nessuno?... qui solo con te!E' vuota la casa (un morire),i posti vuoti or son tre.

Alfredo ora vive lontano.Ma li altri! lontani lassù ...Tu preghi, tu preghi ma in vano,o mamma, non tornano più

Non tornano. Io me la sognaiGiulietta che babbo segui:

- Già _babbo. mi disse, trovai,con babbo sto bene così.

Voi soli, voi tristi piangete;ah troppo piangete. lo so ...Domani voi mi chiamerete,è Pasqua: vi sorriderò -

Ah! dimmi, chi va a benedire?nessuno? ma aspetta, ohi sa ...?potrebbe Giulietta apparire,Giulietta ci benedirà.

>-<La mano..Un modo di mantenere morbida la mano è di non

lavarla troppo sovente, e quando l' abluzione inevi-tabile avviene. badare di asciugarla bene e cospar-gerla di cipria. L'acqua dev'essere sempre a secondadella temperatura, cioè fredda nell'inverno, tepidanell' estate.

Le unghie, complemento della bellezza della mano,bisogna tagliarle a punta, seguendo la curva delledita, senza tenerle troppo lunghe; spazzolarle condensa spumatura di sapone, e dopo asciugate, stro-finarle con tin pezzettino di cuoio, di pelle scarno-sciata o con un guanto di Suede.

Le piccole eleganze.La moda della cravatta è bene accetta, perché

completa gentilmente una toilette, ma anche per lecravatte vi è una gerarchia. lo collocherei sul sonunoquelle di velo, fluttuanti e morbibe, perché abbelli-scono e ringiovaniscono. he altre vanno perdendosinegli ordini inferiori. nei rami secondari. Chi ha pizziantichi, scampoli dì guipure, ritagli di Malines, minu-scole cianfrusaglie dimenticate fra le cose smesse,può benissimo usufruirle, adattandole in questi nodidi cravatta, che stanno tanto bene sotto le giaccheaperte.

>-<Le definizioni della civetteria.Secondo una madre: E un' abi t udine riprovevolis-

sima, poichè fa sprecare molto danaro pei suoi in-gredienti.

Secondo una zitellona: P. il belletto dell'anima : piùsi usa e più se ne carica la tinta.

Secondo una signorina: É una dote che dispiacesoltanto a chi la prende sul serio.

Secondo Unti relneielna É un' arma che non si saancora adoperare, ma di cui già si comincia ad ac-carezzare il grilletto.

> <

1-Zra rar,rucche e OlhusLa serata di Selika.

Grandi feste si ebbe, sabato scorso, per la sua se-rata d'onore, la signora Angela Pendii ; un sopranodrammatico che ; come avemmo già occasione di ri-levare, possiede doti non comuni, come cantante ecome attrice.

Largo omaggio di corbeilles e di doni le fu fattoda amici e da ammiratori.

AL TEATRO NUOVO.Stasera, domenica, e domani sera. lunedì, avranno

luogo due rappresentazioni del Rigoletto.Sosterrà la parte di Gilda la valentissirna artista

signora Campagnoli-Cremona.

La Risterr.rzioue di Cristo.

Le previsioni non sono state deluse:A' oratorio delmaestro Perosi ha ottenuto un successo schietto, senon caloroso, da un pubblico elettissimo, che affollòl' ampia navata del tempio francescano.

E ho detto non caloroso, poiché la musica del sa-cerdote musicista non può, con una sola audizione,gustarsi completamente: troppe bellezze.vi sono chesfuggono nel(' avvicendarsi di un lavorio orchestraleveramente poderoso, ed è impossibile che per due orel'attenzione si mantenga intensa e viva: non che lainterrompa mai un senso di stanchezza, ma perchèl'onda dal suono naturalmente vi avvolge, vi stringee quasi vi lascia stupiti.

Lo spazio non mi consente di fare una minutaanalisi dello spartito: mi limito a constatare che l'i-spirazione è limpida, fresca, se non sempre originale:che, specialmente nella parte orchestrale, il maestrosi afferma qual' è. un abile maneggiatore della ta-volozza musicale; che gli effetti crie egli sa trarredall' impasto dei diversi strumenti sono davvero mi-rabili : il preludio della prima parte, il terremoto intempo prestisssiino, il preludio della seconda parte, ilfugato gregoriano sono pagine che bastano da solea dar la misura di un ingegno e di una coltura mu-sicale non comuni.

L'esecuzione fu ottima, e, quando siano sparite al-cune incertezze dei cori, si potrà dire perfetta : le si-gnore Penchi e Lombardi, l'Ischierdo, il Carobbi die-dero alle loro parti il niagg.,ior rilievo: il Carobbi inparticolare ebbe momenti felicissimi e da lui si chiese,primo ed unico, il bis della frase Noli me tangtre:l' orchestra, assai disciplinata, seppe dare alla musicail giusto colorito e solo mi parve che gli ottoni, aiquali é affidato l'indovinato leitmotif dell' oratorio,dovessero far meglio: i cori, dato il non grande nu-mero di prove, si condussero bene, e l'Alleluia fu daloro reso con molta efficacia; non così può dirsi delcoro delle pie donne.

Grandissima lode va data infine all'egregio maestroLombardi, che con vero intelletto di artista, con in-telligente e paziente cura. ha saputo concertare, e conslancio e movimento, dirigere la non facile partitura.

E, va sans dire, uno speciale elogio merita l'im-presa solerte, la quale ha preparato uno spettacolo- devo chiamarlo cosi? - che forala un vero av-veuimento artistico e che, ci auguriamo, si risolvaanche in un avvenimento per la cassetta.

Ieri ebbe luogo la seconda esecuzione : domaniterza ed ultima, alle ore 15 e mezzo.

Su e già per la ProvinciaVicopisano [10]. - Il signor dott. Maggini ci

comunica :Dott. Presenti - Vieopistmo.

Respingo con tutta la forza dell'animo mio ildi lei disprezzo, e mi vergogno di averle accor-dato l'onore di una polemica, onore che mai più,per qualsiasi ragione, le accorderò.

L'avverto che anch'io mi son rivoltosig. Sindaco e all'ill.mo sig. Medico Provinciale;dopo il giudizio loro, agirò come meglio crederò.

Dott. CESARE MAGGINI.

Cascina [12] ( - Alla gara dantesca in-detta da S. E. Baccelli presero parte due studenticascinesi, cioè il sig. Giuseppe Formichi del vo-stro liceo Galilei, e la signorina Ada Geri alunnadella R. Scuola Normale di Lucca.

X In esecuzione di analoghe istruzioni impar-tite dalla R. Prefettura con circolare del 26 marzol'ufficiale sanitario del nostro Comune, sig. dott.Aurelio Geri, farà quanto prima una visita a tuttele fabbriche e manifatture insalubri per verificarele condizioni igieniche dei locali e provvedere inapplicazione dell'art. 38 della legge sanitaria.

Comunico ciò nell'interesse delle nostre nume-rose ditte industriali, onde non abbiano ad incor-rere in contravvenzioni ed in multe spiacevoli.

X Giorni fa si presentò ai nostri macelli co-munali un individuo per introdurre nel ventredelle bestie macellate un braccio affetto da ma-lattia schifosa. Richiamo su ciò l'attenzione del-l'Autorità Comunale, perché voglia una buonavolta far essere una pratica ributtante, antigie-nica e incivile.

Il Collegio degli agronomi . in ToscanaIl Collegio istituito per la tutela degli interessi

morali e materiali degli esercenti la IngegneriaRurale e per la formazione di un corpo tecnicocapace di adoperarsi con vera perizia a pro delrisorgimento dall'agricoltura. conta già un belnumero di consoci, ed ha di recente assunto larappresentanza legale di questa classe di pro-fessionisti, erigendo il proprio consiglio in Con-siglio dell'Ordine dei Periti ed Agronomi e nellaadunanza del di 16 marzo ha completato a taleeffetto il proprio Statuto.

Inoltre ha deciso di formare un albo Ufficialenel quale, oltre i soci del collegio tecnico, abbianodiritto di inscriversi tutti i professionisti legal-mente esercenti che ne facciano domanda docu-mentata senza altri legami che quello di far partedell' Ordine.

Sappiamo poi che appena formato l' Albo, il Con-siglio lo presenterà ai Tribunali, alle Amministra-zioni pubbliche e ai privati, raccomandandolo ecurandone la applicazione.

IN PRETURA.In Pretura comparve in stato di arresto all'udienza

del 9 cori.. Antonio Cassola sotto la duplice accusa diresistenza alla pubblica forza, e di oltraggio con mi-naccia e violenza alla stessa, commesse nell'AlbergoLa Venezia il 31 marzo u. s.

In esito ai resultati processuali, il pretore, acco-gliendo le richieste del difensore avv. Amerigo Lecci,assolve il Cassola per la resistenza, lo ritenne colpe-vole di oltraggio con l' escusante della parziale ubria-chezza e lo condannò a giorni venti di reclusionegià espiati col carcere sofferto.

Processo Franzoni e Complici.

Lunedì sera terminò al Tribunale Penale questointeressante processo.

Il Franzoni Ruffo (difensori avvocati Modigliani ePozzolini Martino) fu condannato a 5 anni e mesi 4di riueiacluzsa.ione, 300 lire di multa e 2 anni di sor-veg

L' lacopoui Cimoto (difensore avv. Ranieri Castelli)alla stessa pena.

La Lorenzi Polissena (difensore avv. Cesare Segrè)a sette mesi e 15 giorni di reclusione, essendo stataassoluta per la truffa di Livorno e pei furti Buon-cristiani e Cotrossi di Pisa.

Gli imputati hanno interposto appello.

Nel personale.L' av. v. Carlo Mariani, giudice presso il nostro Tri-

bunale, è trasferito a Firenze.L'avv. Alessandro Baschieri, giudice del Tribunale

di Bari, è trasferito a Pisa.È aumentato di un decimo lo stipendio a Togni,

vice-cancelliere della Pretura di Cascina.

Giudici, Giudizi e GiudicatiMq.

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Internali e Lucia Tu-trini. Il Pratesi pubblica duepoesie inedite del patriota Montanelli; una delle qualicanta con affetto le rive pisane dell' Arno, ricordandopure alcune tradizioni dell' antica repubblica, cioè ilgiuoco del Ponte e la famosa luminaria per S. Ra-nieri, viva ancora oggidì. Il Mondolfi ha qui pubbli-cato la buona conferenza tenuta altra volta sulla sin-cerità nelle arti rappresentative; considera la ispira-zione in arte e va cercando l' intima rispondenza tral' anima dell'artista e la creazione sua, lasciando daparte la letteratura ed il teatro, dove però l'attoreanche sotto false spoglie può manifestare la sinceritàd arte sua. Giovanni Targioni Tozzetti canta inballate, qua e là non sempre belle, le sue donne, isuoi bimbi, i suoi paesi; il De Sanctis dice ai fanciullila sua parola (1' amore ai fanciulli che sono da tempola sua cura; l' arguto poeta Mazzolini, ha poesie indialetto marchigiano, piene di grazia e di spirito. come:Le risorze der g Metodo Aggettivo „, la pelle de Dante,a una ronninella. Jolanda, accenna con un breve 'no-

- tivo, che pare un sospiro, alla nostalgia dell' amoreeterno: Dino Mantovani pensa al domani e dice ildubbio che prende l'anima sua; Giovanni Marradi inpochi versi, troppo pochi pet . noi che amiamo la suapoesia, descrive meglio che un pittore i primi seguidel!' alba.

E così la serena ricerca storica s' accoppia alli ami-usi d' arte, la ballata (l' amore alle rime argute, ilbreve motivo alla novella, l' impressione fugace allaco mmozione profonda, e tutto sta in un'armonia gran-de. perché anima gli scritti, che Mariano Testi ha fattomolto bene a raccogliere e ad unire in elegante vo-lume, in un comune intento di bontà. LINO P.

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Note militari. — Zanelli cav. Bonaventura,maggior generale cainandante la Brigata Ilerga:no,esonerato e nominato sotto-segretario di Stato.

Bandini cav. Lorenzo, colonuello del 25.° fauteria.esonerato dalla carica di ispettore del tiro a segnonella nostra Provincia.

Giannini cav. Alfredo, tenente colonnello nel 25.°fantetia, nominato comandante di deposito e relatoreed Ispettore del tiro a segno per la provincia di Pisa.

Andreini Napoleone, tenente contabile nel 53.° fan-teria, destinato a Pisa al magazzino casermaggio.

Colti Roberto. tenente contabile nel 25.° fauleria,chiamato agli esami di avanzaitiento a scelta.

in Prefettura. — Berti, segretario ad Arezzo,è trasferito a Pisa.

Giacomelli, vice-segretario, è trasferito da Pisa allasotto-prefettura di Treviglio.

Alla scuola serale dell' Associazione Libe-rale Monarchica Io studente sig. Agostino Sardi parlòagli alunni, (lei principali fatti svoltisi nel periodo)storico che va dal 18i8 al 1b70, con facilità di pa-rola e con calore di sentimento patriottico.

Pro Asili di Carità. — Famiglia PaidoRoques L. W - Etnico Mazzarini L. 2 - N. N. L. 0,50

- Somma precedente L. 176 - Totale L. OSS,40.Ulivi° d'igiene municipale. — Reso-

conto dei servizi eseguiti nei inese di marzo u. s.IseEzioNt : ai pozzi d' acqua per uso domestico n. 13,

alle sostanze alimentari 589, agli oggetti d' uso do-mestico 102, alle abitazioni ed annessi 149, agli opi-fici industriali 12. Totale delle ispezioni n, 865.

ANALISI: per acque potabili n. 35, per sostanze ali-mentari 70. Totale delle analisi n. 105.

CONTRAVVENZIONI: per latte sudicio n. 4, per carnida macello '2, per olio d'oliva adulterato 15, per vinoguasto 1, per recipienti sudici o non stagnati 3, perlavori intimati dal sindaco non eseguiti 8, per con-dutture di acquai rotti 1. Totale delle contravven-zioni n. 34.

DISPERSIONI : latte inquinato litri 8, pepe kg. 2, re-cipienti n. 3.

INTIMAZIONI: sono state emesse n. 13 intimazioni ditavoli per risanamento del suolo e dell' abitato, e n. 12provvedimenti comunicati ad altri uffici comunali ea persone private, cui incombeva l'obbligo di prov-vedere nell'interesse della pubblica igiene.

DISINFEZIoNI: di ambienti abitati col mezzo dellanebulizzati-ice n.16, di biancherie col mezzo dellastufa Genest-Hercher in. e. 43.200.

Ispezione municipale. — Resultato delservizio di Polizia Municipale durante il mese dimarzo 1900.

CONTRAVVENZIONI: n. 175 ai Regolamenti Municipali,92 al Regolamento per le vetture pubbliche, 6 alRegolamento per la tassa sui cani,-17 al Regolamentodei velocipedi, 9 al Regolamento di Polizia Stradale,9 al Codice Penale, I al Regolamento per l'affissionepubblica, 8 al Regolamento per la vuotatura dei pozzineri, 1 alla Convenzione per l'illuminazione elettrica,1 al Capitolato per l'illuminazione a gaz, 25 per oc-cupazione abusiva di suolo pubblico. Totale n. 344.

N. 37 Sequestri di biciclette, 18 Cani requisiti da-gli agenti municipali, 1 Atto di denunzia per ingiurie,1 Arresto operato dagli agenti municipali.

il oàttàétiqo.

E' morto in Napoli, colpito da fulminea polmonite,ANGIOLO DE ALBERTIS-CAMBIASIO.

Alla madre 'lobi' donna Fanny ed alle liglie Giu-seppina e Margherita da molti anni dimoranti in que-sta città, mandiamo reverenti le nostre sincere con-doglianze, alle quali, commossi, comparteciperannotutti coloro che hanno avuto agio di avvicinarle edapprezzarle.

Il povero Angiolo, il maggiore dei figli dell'incon-solabile madre, è stato rapito all'affetto dei suoi cariall' età di soli 45 anni quando, per virtù della suafebbrile ed onesta operosità, aveva saputo in com-pagnia del fratello Eugenio, conquistare un' elevataposizione commerciale, promettitrice di ancor più lu-singhiero avvenire!

STATO CIVILEdal 7 al 13 aprile 1900.

NASCITEi.egittime: Maschi 16 — Femmine 12 — Nati morti O.

MATRIMONI.Marcheschi Pilade con Grassini Gemma, celibi — Slanci

ElliiIi0 con Barabotti Assunta, celibi — Guidi Luigi con Mar-chetti Annunziata, celibi — Rossi Aurelio con Birindellimira, celibi.

MORTI.Cirri Elisa,nubile. di anni 78 — lihelardi Michele. vedovo,

80 — Casarosa Isabella ved Sciani, 75 — Bellani Giuseppe,coniug., 53 — Torri Luisa ved. Fiorentini, 75 — A rgelli .iu-ditta, nubile, 18 — Vaunini Anna veti Banti, 71 — Taglia-gambo Adelaide ved. Pertozzi. 81 — Spinaci Virgilio, ved. 65— Castrucci Teresa, nubile, SI — Saviozzi Gabbriella, 6— Clabbriellini Orlando, coniug.. 53 — Ripoli Hartelommeo,ved., 65 — Agouigi Dub!ins, 14 — tasali Luisa ved. Fia-schini, 79 — Martini Filomena, nubile, 62 — Malventived., 77 — Baroni Anna nei Carnicelli, 52 — Cinatti Mas-sima, celibe 66

Sotto i 5 anni: Maschi 4 — Femmine 4

Pregiatissimo sig. Gai'. GRASSI MARIANI,Pisa, 2 Settembr9 1894.

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Riportiamo i seguenti certificati di provetti agri-coltori e giornali agricoli. . la Consolida non è mangiata, ma bensì divo-rata dal bestiame.

ANTONIO GHINASSI di Ravenna, 28 giugno 1899.. . . . Incoraggiato dall'esito della prima piantata diConsolida, un amico ne vorrebbe fare una piantatain grande. Getta() GIUGGI01,1 Siena, 9 ottobre 1899.. . . . Gli eccitamenti da noi fatti nella primaverascorsa perchè fosse esperitnentata la Consolida, ven-nero ascoltati da vari: intelligenti agricoltori e talepianta con sorprendente vitalità ha provato una voltadi più che ne è grandemente utile la coltivazione.

BOLLETTINO D'AGRICOLTURA di Milano, 22 febbr. 1899.Colla Consolida il prezzo del latte non sarà più

di L. 11 al quintale, ma poco più di L. 4.. . colla Consolida non si aumenterà solo la pro-duzione lattea, ma si raddoppierà anche il numero deicapi di bestiame giovane per ingrassamento..... più il gambo è vecchio, tanto pii.i produce ot-tenendosi da un ettaro tanto foraggio da mantenere30 o 40 bovini per sette mesi dell' anno.. ... i raccolti sono immensi, favolosi.

Lean Messi di Parma, febbraio 1900.• .

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['mare renze Ha iif esc h e. — Mercoledì scorsola R. Scuola Normale maschile, il professore di let-:re italiane sig. Filippo Palleschi tenne una confe-enza, in commemorazione del centenario della Divinaommedia.

prof. Palleschi parlò con molta dottrina ed inwma elegante. meritandosi gli applausi più calorosi.\ il giorno 11 corrente nella nostra R. Scuola

:mica, dopo che il Direttore alle classi riunite ebbeTosti i casi più importanti della vita tempestosai Dante Alighieri, il prof. Malagoli dott. Giuseppe.cm parola colorita ed efficace e con erudizione eri-cd e novi:à di giudizi, spiegò ed illustrò il canto:XVII dell'Inferno.La bellissima esposizione sua fu calorosamente ap-

laudita e dagli scolari e dai colleghi.Patronesse in visita. Lunedì 9 correntePatronesse dell'Associazione di Patronato per gli

lunni poveri delle scuole elementari del Comune,ignote Ottavia Ferrucci, Gina Giolai e Antoniettalook, in unione al loro presidente cav. prof. Giacinto'ogliata, visitarono le scuole elementari della frazionei Barbaricina. Martedi 10 le signore Anna Pontecorvo-lame°, Marianna Fogliata e Laura Gasperini visita-ono quelle della frazione di S. Giovanni al GatanoMercoledì 11 la signora Maria Ripoli quelle di Pu-

ignano ; si scusarono di non potere intervenire leignore Sofia Garzella-Aseani e Irene Garzella.

La Patronessa signora Clotilde Levi-Nissini ha do-iato al Patronato n.' 12 vestitini confezionati per,ambini e bambine.Si nota che le signore Patronesse che hanno ac-

ettato l' ufficio, ma che non furono invitate a pre.tare servizio in cinesi.' anno, lo saranno a loro turno'egli anni avvenire. avendo opportunamente delihe-ato il Consiglio del Patronato, che le signore l'atro-esse che aiutano l'istituzione come socie, siano chia-riate a turno a compiere le visite alle scuole ed a sug-erire al Consiglio le beneficenze da elargire ai bam-dni poveri delle Scuole elementari del nostro Comune.

Siamo lieti di sentire che le signore Patronessedempiono con zelo amoroso l' incarico filantropicoaro conferito e che sono dovunque bene accolte nellecuole e nelle case dei genitori dei bambini piùloveri.Fra medici. -- 11 nostro amico doti. Natale

?L'aratesi, in seguito a concorso per titoli e per c-aule, è stato nominato Chirurgo aggiunto dei RH.;pedali Riuniti di S. Chiara e medico della Societàdutua Nazionale della Cassa Pensioni.

Rallegramenti per i due uffici conferiti al medico-hirurgo bravo e coscienzioso.Esposizione Pesca. — Il Comitato UfilVèl'-

tario avvei te il pubblico che F Esposizione Pescaiarà aperta verso il 22 p. — Mercoledì e nei giorni;uccessivi apposita commissione percorrerà le vieella città e del suburbio. per raccogliere i doni dailegozianti e dai cittadini. Il Conntat o fa caldo a p-)ello alla loro generosità perchè da questa dipendea riuscita della fiera, che ha per scopo - è bene ri-;ordarlo - di soccorrere i bisognosi. - Intanto con pia-ere pubblichiamo la terza nota dei negozianti chenumo aderito; perché è la prova che non indarnoa appello alla carità:Ditte Marconi, Malloggi, Marconi. Gurci,

Bazar Pisano. Deliila, Bai-santi, Bazar la Conon-enza, De Cori, Nucci. Valenti. Pontecorboli.

FRANCESCO MANFREDINI.appresentante per la provincia di delle piùmportanti fabbriche di Biciclette, Tandem e Au-;omobili•(modello 19(J0) ha inaugurato la sua gran-liosa ESPOSIZIONE DI MACCHINE in LungarnoAegio n. 1.

Ik un successo di bellezza, di eleganza e di solidità,ncontraelabile ed inconip.irabile!Società Cooperaliva di consumo. —

gei locali della Croce Bianca, alla presenza di mol-issimi soci, appartenenti alla Cooperativa di Ccalsumo,'ci l'altra sera dal notaro signor Fabio Pozzolini no-t.ato I' atto di costituzione della Società Cooperativa.Scuole Normali di COVO. — Giovedì

l'affina, alle ore I l, avrà luogo nella scuola del Vionelel Carmine un'aduitanza delle maestre e dei mae-ari che desidereranno frequentare la scuola di la-,oro, diretta dalla signora lotilda Cliiari - Gazzi.

La scuola ha carattere puramente femminile.L'utilità della scuola è manifesta, perché con essa

;i insegna alle maestre non solo il lavoro educativo,na anche l' arte del taglio tanto utile alle maestre ed'ne madri.

Quarta nota di Sigt5011"ille che invia-rono lavori per Esposizione-pesca,ideata dagli studenti teniverNitarii. —

3ignorine: Buschi, Degli Albizi, Franceschi-I3icchierai,Gabba, Iacobi, Piegaia, Rossini, Viale, Barsali, Ciam-Anni, Chelini, Biagini, Cesari, Manetti, Zoi, Mori, DelGrande, -Castellani, Malingambi, Taddei, Montanari,natteucci, Malloggi, Simoncini A., Belloni, Poletti,Ioni, Cammeo, Neri, Marini.

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Badare alle contraffazioni che rovinano la cottura.11 solo Forno Profumo, in vera lamiera (l'acciaio,

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Siroppo al Lattofosf. di Calcio .Detto al Lattofosf. di calcio e ferroPillole al Protoioduro di ferro .Vino al Peptone (5:00) . . flac. pic.Detto . .. . flac. gr.Antiozenina . . . scat.Odontalgina . ... . . flac.

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Una Centesimi 10 - Mezza Dozzina Centesinii 50 - Una Dozzina Centesimi 90.Campanile e Tribuna (Duomo).Area Camposanto.Altare d' argento (Duomo).Galileo Galilei (R. Università).San Frediano (Chiesa).San Michele di Borgo (Chiesa).Piazza dei Cavalieri e Torre della Fame.San Piero a Grado (Chiesa).San Paolo a . Ripa d'Arno (Chiesa).San Francesco dei Ferri (Chiesa).Ponte alla Fortezza e passeggiata fuori la

Barriera alle Piagge.Palazzo Mediceo e Chiesa di San Manco.Lung' Arno (Torre Gueljà).Lung'Arno Mediceo e Ponte alla Fortezza.Inferno (Orgagna) Camposanto.Trionfo della Morte (Orgagna) Camposanto.Giudizio (Orgagna) Camposanto.Madonna delle Grazie di Andrea del Sarto

(Duomo).Sacrifizio di Abramo del Sodoma (Duomo).Trionfo della Morte (Camposanto),Monumento a Beatrice (Camposanto).Palazzo " Alla Giornata „ (Lung'Arno Regio).Scuola Normale (Piatti dei Cavalieri).Panorama del Camposanto.Chiesa dei Cavalieri.Chiesa di San Sepolcro (Lung'ArnoPonte Solferino.Panorama di Pisa.Battistero e Duomo.Il Duomo (Facciata e Campanile).Il Duomo (Interno).Panorama di Pisa.11 Campanile.

Lung' Arno Regio e Panorama.Ponte di Mezzo.Chiesa di Santa Maria della Spina.Il Battistero.Pulpito del Battistero.Camposanto (Interno).CamposantoCamposantoCamposantoLampada di Galileo nel Duomo.Santa Caterina nel Duomo (Andrea Del Sarto)Santa Agnese nel DuomoSanta Margherita nel DuomoFonte Battesimale e Pulpito nel Battistero.Commemorativa del 50. Anniversario di Cur-

tatone e Montanara.Bagni San Giuliano (Regie Terme).Certosa (Facciata).Certosa (Panorama).Certosa (Interno).Certosa (Fontana).Certosa (Cortile)..Marina di Pisa.Marina di Pisa.Marina di Pisa.Marina di Pisa.Marina di Pisa (Foce dell'Amo).!d. Capanne di Pescatori ?Id. Foce dell' Arno tioorerisig. Amedeo

Cecina. Antico Castello De Medici (FittoVecchio).

Cecina. Ponte sul fiume Cecina (Vedutain tempo di piena).

Cecina. Quartiere Militare di Artiglieria(Vill(i Marina).

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DEPOSITO Di CARTOLINE Di ALTRE CITTÀ ITALIANECartoline di soggetti vari a. FANTASIA

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