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Neville Goddard LA TUA FEDE È LA TUA FORTUNA LA FEDE DELL’UOMO È MISURATA DALLA SUA FIDUCIA IN SÉ STESSO INDICE CAPITOLI 1. Prima che Abramo fosse 2. Tu devi decretare 3. Il principio della verità 4. Chi cerchi? 5. Chi sono io? 6. Io sono Lui 7. Sarà fatta la tua volontà 8. Nessun altro Dio 9. La prima pietra 10. A Colui che ha… 11. Natale 12. Crocifissione e Resurrezione 13. Le impressioni dell’ “Io Sono” (I’m- pressions) 14. Circoncisione 15. Intervallo di tempo 16. Il Dio Trino 17. Preghiera 18. I 12 discepoli 19. Luce liquida 20. Il respiro della vita 21. Daniele nella tana dei leoni 22. Pescare 23. Siate orecchie che ascoltano 24. Chiaroveggenza — "il Conte di Monte Cristo" 25. Il 23° salmo 26. Il Getsemani 27. Una Formula per la vittoria Traduzione di A.C.
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Neville Goddard_La tua Fede è la tua Fortuna - baixardoc

Mar 18, 2023

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Neville Goddard

LA TUA FEDE È LA TUA FORTUNA

LA FEDE DELL’UOMO È MISURATA DALLA SUA FIDUCIA IN SÉ STESSO INDICE CAPITOLI

1. Prima che Abramo fosse

2. Tu devi decretare

3. Il principio della verità

4. Chi cerchi?

5. Chi sono io?

6. Io sono Lui

7. Sarà fatta la tua volontà

8. Nessun altro Dio

9. La prima pietra

10. A Colui che ha…

11. Natale

12. Crocifissione e Resurrezione

13. Le impressioni dell’ “Io Sono” (I’m-pressions)

14. Circoncisione

15. Intervallo di tempo

16. Il Dio Trino

17. Preghiera

18. I 12 discepoli

19. Luce liquida

20. Il respiro della vita

21. Daniele nella tana dei leoni

22. Pescare

23. Siate orecchie che ascoltano

24. Chiaroveggenza — "il Conte di

Monte Cristo"

25. Il 23° salmo

26. Il Getsemani

27. Una Formula per la vittoria

Traduzione di A.C.

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1. Prima di Abramo

1. PRIMA DI ABRAMO

In verità, in verità, vi dico: prima che Abramo fosse, Io SONO. Giovanni 8:58

“All’inizio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”.

All’inizio era la consapevolezza incondizionata di essere, e la consapevolezza di essere non condizionata divenne condizionata immaginando sé stessa di essere qualcosa, e la consapevolezza incondizionata di essere divenne ciò che essa aveva immaginato di essere; e così ebbe inizio la creazione.

Per effetto di questa legge -prima concepire e poi diventare ciò che è stato concepito- tutte le cose evolvono fuori dalla Non-forma, e senza questa sequenza non c’è niente di fatto che sia fatto.

Prima che Abramo o il mondo fossero, IO SONO. Quando tutto il tempo cesserà di essere, IO SONO.

IO SONO l’informe consapevolezza di essere, che concepisco me stesso di essere uomo. Per la mia eterna legge di essere, io sono obbligato ad essere e ad esprimere tutto ciò che credo di essere.

IO SONO l’eterna Non-cosa che contengo, all’interno del mio sé senza forma, la capacità di essere ogni cosa. IO SONO ciò in cui vivono, si muovono ed hanno la loro esistenza tutte le concezioni di me stesso, e lontano da cui esse non esistono. Io dimoro in ogni concezione di me stesso, e da questa interiorità io cerco sempre di trascendere tutte le concezioni di me stesso. Per effetto della stessa legge del mio essere, io trascendo la mia concezione di me stesso solo quando credo di essere colui che trascende.

IO SONO la legge di essere, e oltre me non c’è altra legge. IO SONO quell’IO SONO.

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2. Tu devi decretare

2. TU DEVI DECRETARE

Così deve essere la mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non tornerà a me vuota, ma compirà quello che voglio, e condurrà a buon fine ciò per cui l’ho mandata.

Isaia 55:11

L’uomo può decretare una cosa e questa sarà realizzata. L’uomo ha sempre decretato quello che è apparso nel suo mondo; sta oggi decretando ciò che appare ora nel suo mondo e continuerà a farlo fintanto che è consapevole di essere uomo.

Niente è mai apparso nel mondo dell’uomo tranne ciò che l’uomo ha ordinato che dovesse apparire. Puoi negare questo ma, per quanto tu possa provare, non potrai smentirlo, perché questo “decretare” è basato su un principio immutabile.

L’uomo non ordina alle cose di apparire attraverso le parole che, il più delle volte, sono solo una confessione dei suoi dubbi e delle sue paure; il “decretare” è sempre compiuto nella coscienza.

Ogni uomo manifesta automaticamente quello che è consapevole di essere. Senza sforzi o uso di parole, in ogni momento l’uomo comanda a sé stesso di essere e possedere ciò che è consapevole di essere e possedere.

Questo principio di manifestazione immutabile è rappresentato in tutte le Bibbie del mondo. Gli autori delle nostre sacre scritture erano mistici illuminati, antichi maestri dell’arte della psicologia. Nel raccontare la storia dell’anima hanno personificato in forma di documento storico questo principio impersonale, sia per conservarlo che per nasconderlo agli occhi dei non iniziati.

Oggi coloro ai quali è stato affidato questo grande tesoro, ossia i cleri mondiali, hanno dimenticato che la Bibbia è una rappresentazione psicologica della coscienza dell’uomo; e nella loro cieca dimenticanza ora insegnano ai loro seguaci ad adorarne i personaggi come uomini e donne che vissero effettivamente nello spazio temporale.

Quando l’uomo vede la Bibbia come un grande dramma psicologico, e tutti i suoi personaggi ed attori come qualità ed attributi della sua stessa coscienza, allora e solo allora la Bibbia gli rivelerà la luce della sua simbologia. Questo principio impersonale di vita che ha creato tutte le cose è personificato come Dio; e si scopre che questo Signore Dio, creatore del cielo e della terra, è la consapevolezza di essere dell’uomo. Se l’uomo fosse meno legato all’ortodossia e fosse un osservatore più intuitivo, leggendo la Bibbia non mancherebbe di notare che la consapevolezza di essere è rivelata centinaia di volte nel corso dell’opera. Per citarne alcune: “IO SONO mi ha mandato a voi”; “Sii fermo e sappi che IO SONO Dio”; “IO SONO il Signore e non c’è altro Dio”; “IO SONO il pastore”; “IO SONO la porta”; “IO SONO la resurrezione e la vita”; “IO SONO la via”; “IO SONO l’inizio e la fine”.

IO SONO, la consapevolezza incondizionata di essere dell’uomo, è rivelata come Signore e creatore di ogni stato condizionato dell’essere. Se l’uomo abbandonasse la sua fede in un Dio separato da sé, riconoscerebbe che la sua consapevolezza di essere è

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2. Tu devi decretare

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Dio (questa consapevolezza che modella sé stessa ad immagine e somiglianza della propria concezione di sé stessa), e trasformerebbe il suo mondo da un terreno arido ad un campo fertile di suo gradimento.

Il giorno in cui l’uomo lo farà, saprà che lui e suo Padre sono uno, ma che suo Padre è più grande di lui. Egli saprà che la sua coscienza di essere è una con ciò che lui è consapevole di essere, ma la sua coscienza incondizionata di essere è più grande del suo stato condizionato o della sua concezione di sé.

Quando l’uomo scopre che la sua coscienza è il potere impersonale di espressione che eternamente si personifica nelle concezioni che lui ha di sé stesso, allora assumerà e si approprierà di quello stato di coscienza che desidera esprimere e, così facendo, diventerà quello stato in espressione.

“Decreta una cosa e questa avverrà” può quindi essere detto in questo modo: “Tu devi diventare consapevole di essere o possedere una cosa ed esprimerai o possiederai quello che sei consapevole di essere o di possedere”.

La legge della coscienza è l’unica legge di espressione. “IO SONO la via”, “IO SONO la resurrezione”. La coscienza è sia la via sia il potere che resuscita ed esprime tutto ciò che l’uomo sarà mai consapevole di essere.

Abbandona la cecità dell’uomo non iniziato che si sforza di esprimere e possedere le qualità e le cose che non è consapevole di essere e possedere; e sii come il mistico illuminato che ordina sulla base di questa legge immutabile. Afferma consapevolmente di essere quello che cerchi; appropriati della consapevolezza di quello che cerchi, e anche tu conoscerai lo stato del vero mistico, come di seguito:

Io divenni consapevole di esserlo. Io sono ancora consapevole di esserlo. E io continuerò ad essere consapevole di esserlo fino a quando quello che sono consapevole di essere sarà perfettamente espresso.

Sì, io decreterò una cosa e questa avverrà.

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3. Il principio di verità

3. IL PRINCIPIO DI VERITÀ

Tu conoscerai la verità e la verità ti renderà libero — Giovanni 8:32

“Tu conoscerai la verità e la verità ti renderà libero”.

La verità che rende l’uomo libero è il sapere che la sua coscienza è la resurrezione e la vita, che la sua coscienza resuscita e rende vivo tutto ciò che egli è consapevole di essere. Oltre la coscienza non c’è né resurrezione né vita.

Quando l’uomo abbandona la sua fede in un Dio separato da lui e comincia a riconoscere come Dio la sua consapevolezza di essere (come fecero Gesù e i profeti), egli trasformerà il suo mondo con la comprensione che “Io e mio Padre siamo uno, ma mio Padre è più grande di me”. Egli saprà che la sua coscienza è Dio e che ciò che egli è consapevole di essere è il figlio che porta la testimonianza di Dio, il Padre.

L’ideatore e la concezione sono uno, ma l’ideatore è più grande della sua concezione. Prima che Abramo fosse IO SONO. Sì, io ero consapevole di essere prima che diventassi consapevole di essere uomo, ed il giorno che cesserò di essere consapevole di essere uomo sarò ancora consapevole di essere.

La consapevolezza di essere non è dipendente dall’essere qualche cosa. Essa precedeva tutte le concezioni di sé stessa e sarà quando tutte le concezioni di sé stessa cesseranno di essere. “IO SONO l’inizio e la fine”. Ossia tutte le cose o concezioni di me stesso iniziano e finiscono in me ma io, la coscienza senza forma, rimango per sempre.

Gesù scoprì questa gloriosa verità e dichiarò Sé stesso di essere uno con Dio, non il Dio che l’uomo aveva foggiato, perché Egli non riconobbe mai tale Dio. Gesù scoprì che Dio era la Sua consapevolezza di essere e così disse all’uomo che il Regno di Dio e il Paradiso erano dentro.

Quando è riportato che Gesù lasciò il mondo e andò da Suo Padre, si sta semplicemente affermando che Egli distolse la Sua attenzione dal mondo dei sensi e si elevò nella coscienza a quel livello che Egli desiderava esprimere, e lì rimase fino a che divenne uno con la coscienza alla quale era asceso. Quando ritornò al mondo dell’uomo Egli poté agire con l’assicurazione positiva di ciò che Egli era consapevole di essere, uno stato di coscienza che nessuno tranne Lui sentiva o sapeva di possedere. L’uomo che ignora questa eterna legge di espressione, considera questi avvenimenti come miracoli.

Elevarsi nella coscienza fino al livello della cosa desiderata e rimanere lì fino a che tale livello diventa la tua natura, è la via per tutti gli apparenti miracoli. “E io, se sarò innalzato da terra, attirerò tutti gli uomini a me” [Giovanni 12:32]. Se mi eleverò nella coscienza alla naturalezza della cosa desiderata, attirerò a me la manifestazione di quel desiderio.

“Nessun uomo viene a me tranne che se il Padre dentro di me lo attiri, e Io e mio Padre siamo uno”. La mia coscienza è il Padre che attira a me le manifestazioni della

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3. Il principio di verità

vita. La natura della manifestazione è determinata dallo stato di coscienza in cui dimoro. Io attiro sempre nel mio mondo ciò che sono consapevole di essere.

Se sei insoddisfatto della tua attuale espressione di vita, allora devi nascere di nuovo. Rinascita significa abbandonare il livello di cui non sei soddisfatto e innalzarti a quel livello di coscienza che desideri esprimere e possedere.

Non puoi servire contemporaneamente due padroni o due stati di coscienza contrapposti. Distogliendo la tua attenzione da uno stato e ponendola sull’altro, muori per lo stato da cui l’hai distolta e vivi ed esprimi lo stato con cui ti sei unito.

L’uomo non riesce a capire come sia possibile manifestare ciò che egli desidera essere per mezzo di una legge così semplice come quella di acquisire la consapevolezza della cosa desiderata. La ragione di questa mancanza di fede da parte dell’uomo è che egli guarda allo stato desiderato attraverso la consapevolezza delle sue attuali limitazioni. Quindi, naturalmente, la considera qualcosa impossibile da realizzare.

Una delle prime cose che l’uomo deve capire è che è impossibile, trattando con questa legge spirituale di coscienza, mettere vino nuovo nelle botti vecchie o toppe nuove su vestiti vecchi. Cioè, non puoi portare nessuna parte della consapevolezza attuale nel nuovo stato. Perché lo stato ricercato è completo in sé e non ha bisogno di toppe. Ogni livello di consapevolezza esprime automaticamente sé stesso.

Innalzarsi al livello di un qualsiasi stato significa diventare automaticamente quello stato nell’espressione. Ma per elevarti al livello che ora non stai esprimendo, devi abbandonare completamente la consapevolezza con la quale sei ora identificato. Fino a quando la tua consapevolezza attuale non è abbandonata, non potrai innalzarti a un altro livello. Ma non preoccuparti. Questo lasciar andare la tua identità attuale non è così difficile come può sembrare. L’invito delle Scritture “Essere assente dal corpo e essere presente con il Signore” non è rivolto a pochi eletti; esso è un’estesa chiamata a tutta l’umanità. Il corpo dal quale sei invitato a scappare è la tua attuale concezione di te stesso con tutte le sue limitazioni, mentre il Signore con il quale devi essere presente è la tua consapevolezza di essere.

Per compiere quest’impresa apparentemente impossibile, devi distogliere la tua attenzione dal tuo problema e riporla solo sull’essere. Ripeti silenziosamente ma con sentimento “IO SONO”. Non condizionare questa consapevolezza, ma continua ad affermare in silenzio “IO SONO-IO SONO”. Semplicemente percepisci che sei, senza volto e senza forma, e continua a farlo fino a che ti senti fluttuare.

“Fluttuare” è uno stato psicologico che nega completamente il fisico. Attraverso la pratica del rilassamento e rifiutando volontariamente di reagire alle impressioni sensoriali, è possibile sviluppare uno stato di coscienza di pura recettività. È un risultato sorprendentemente facile. In questo stato di completo distacco, una precisa unicità di pensiero mirato può essere indelebilmente impressa nella tua consapevolezza inalterata. Questo stato di coscienza è necessario per la vera meditazione.

Questa esperienza meravigliosa di innalzarsi e fluttuare è il segnale che sei assente dal corpo o dal problema e che sei adesso presente con il Signore. In questo stato espanso non sei consapevole di essere qualcosa ma IO SONO-IO SONO; sei unicamente consapevole di essere.

Quando questa espansione di coscienza è raggiunta, dentro questa tua profondità senza forma, dai forma alla nuova concezione affermandoti e sentendoti di essere

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3. Il principio di verità

quello che desideravi essere prima di entrare in questo stato. Scoprirai che dentro questo tuo profondo senza forma tutte le cose appaiono divinamente possibili. Qualunque cosa che senti sinceramente di essere mentre sei in questo stato di espansione, diventa, col tempo, la tua espressione naturale.

E Dio disse: “Vi sia un firmamento in mezzo alle acque”. Sì, lasciamo che vi sia una fermezza, una convinzione nel mezzo di questa coscienza espansa, sapendo e sentendo che IO SONO quello, la cosa desiderata.

Quando affermi e senti di essere la cosa desiderata, stai cristallizzando questa luce liquida senza forma che sei, ad immagine e somiglianza di quello che sei consapevole di essere.

Ora che la legge del tuo essere ti è stata rivelata, comincia oggi a cambiare il tuo mondo rivalutando te stesso. Troppo a lungo l’uomo ha creduto alla convinzione di essere nato per soffrire e che deve guadagnarsi la salvezza attraverso il sudore della fronte. Dio è impersonale e imparziale con le persone e, fintanto che l’uomo continua a camminare in questa convinzione di sofferenza, per tutto quel tempo egli camminerà in un mondo di sofferenza e confusione, perché il mondo in ogni suo dettaglio è la coscienza dell’uomo cristallizzata.

Nel Libro dei Numeri [13:33] è riportato che: “C’erano giganti nella terra e noi eravamo ai nostri occhi come cavallette, ed eravamo ai loro occhi come cavallette”.

Oggi è il giorno, l’eterno presente, in cui le condizioni del mondo hanno assunto l’aspetto di giganti. La disoccupazione, gli eserciti nemici, la concorrenza commerciale, ecc., sono giganti che ti fanno sentire come una cavalletta impotente.

Ma ci viene detto che noi per prima cosa eravamo come cavallette impotenti ai nostri occhi e, a causa di questa concezione di noi stessi, eravamo cavallette impotenti agli occhi dei nostri nemici.

Possiamo essere per gli altri solo quello che siamo per noi stessi. Perciò, quando rivalutiamo noi stessi ed iniziamo a percepirci come il gigante, un centro di potere, automaticamente cambiamo il nostro rapporto rispetto ai giganti, riducendo questi precedenti mostri alla loro vera dimensione, facendo sembrare loro cavallette impotenti.

Paolo [1Corinzi 1:23] disse di questo principio “È per i Greci (o i cosiddetti sapienti del mondo) follia, e per gli Ebrei (o coloro che cercano segni) uno scandalo”, con il risultato che l’uomo continua a camminare nel buio invece di risvegliarsi alla presa di coscienza che “IO SONO la luce del mondo”.

L’uomo ha venerato così a lungo le immagini da lui stesso create che, all’inizio, trova questa rivelazione blasfema; ma il giorno in cui scopre e accetta questo principio come base della sua vita, quel giorno l’uomo uccide la sua fede in un Dio separato da lui.

La storia del tradimento di Gesù nel Giardino di Getsemani è l’illustrazione perfetta della scoperta di questo principio da parte dell’uomo. Ci viene raccontato che la folla armata di bastoni e lanterne trovò Gesù nel buio della notte. Quando chiesero dove fosse Gesù (salvezza) la voce rispose “IO SONO”, dopodiché la folla intera cadde a terra. Dopo essersi ricomposti chiesero di nuovo di indicargli il luogo in cui si nascondeva il salvatore e di nuovo il salvatore disse “Vi ho detto che IO SONO, quindi se cercate me lasciate andare tutto il resto”.

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3. Il principio di verità

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L’uomo, nell’oscurità dell’ignoranza umana, si mette alla ricerca di Dio aiutato dalla luce tremolante della saggezza umana. Quando viene rivelato all’uomo che il suo IO SONO o consapevolezza di essere è il suo salvatore, lo shock è così grande che mentalmente egli cade a terra, perché quando si rende conto che la sua coscienza è l’unico e solo salvatore, cade ogni convinzione che ha sempre avuto. Sapere che il suo IO SONO è Dio, obbliga l’uomo a lasciar andare tutti gli altri, perché trova impossibile servire due Dio. L’uomo non può accettare come Dio la sua consapevolezza di essere e allo stesso tempo credere in un’altra divinità.

Con questa scoperta l’orecchio (comprensione) umano dell’uomo è tagliato dalla spada della fede (Pietro), mentre il suo udito (comprensione) perfettamente disciplinato è ripristinato da Gesù, cioè dal sapere che IO SONO è il Signore e Salvatore.

Prima di poter trasformare il suo mondo, l’uomo deve gettare queste fondamenta o comprensione. IO SONO il Signore. L’uomo deve sapere che la sua consapevolezza di essere è Dio. Fino a che questa convinzione non è fermamente stabilita, in modo che nessuna suggestione o argomento di altri possa scuoterla, ritornerà alla schiavitù delle sue convinzioni precedenti. “Se voi non credete che IO SONO Lui, morirete nei vostri peccati”. A meno che l’uomo non scopre che la sua coscienza è la causa di ogni manifestazione della sua vita, egli continuerà a cercare la causa della sua confusione nel mondo degli effetti e così morirà nella sua ricerca infruttuosa.

“IO SONO la vite e voi siete i rami”. La coscienza è la vite e ciò che sei consapevole di essere sono i rami che tu alimenti e tieni in vita. Proprio come un ramo non ha vita se non è radicato alla vite, allo stesso modo le cose non hanno vita se tu non sei consapevole di loro. Proprio come un ramo avvizzisce e muore se la linfa della vite cessa di fluirvi, così le cose e le qualità si estinguono se distogli l’attenzione da loro, perché la tua attenzione è la linfa che alimenta le espressioni della tua vita.

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4. Chi cerchi?

4. CHI CERCHI?

Vi ho detto che IO SONO; se dunque cercate me, lasciate andare questi per la loro strada — Giovanni 18:8 Non appena lui disse loro: IO SONO, essi indietreggiarono e caddero a terra — Giovanni 18:6

Oggi c’è così tanto parlare di Maestri, Fratelli Maggiori, Adepti e iniziati che tante persone in cerca della verità sono costantemente fuorviate nella loro ricerca da queste false luci. Pagando una somma di denaro la maggior parte di questi pseudo maestri offre ai loro studenti l’iniziazione ai misteri, promettendo guida e direzione. Il debole dell’uomo verso i leader e la sua adorazione per gli idoli, lo rendono una preda facile per scuole e maestri. Alla maggior parte di questi studenti reclutati ne verrà comunque del beneficio; essi scopriranno infatti, dopo anni di attesa e sacrifici, che stavano seguendo un miraggio. Diverranno allora disillusi da scuole e maestri, e questa delusione sarà valsa lo sforzo ed il prezzo che hanno pagato per la loro ricerca infruttuosa. Gireranno allora le spalle alla loro adorazione per l’uomo e, così facendo, scopriranno che quello che stanno cercando non può essere trovato in un altro, perché il Regno dei cieli è all’interno. Questa comprensione sarà la loro prima reale iniziazione. La lezione imparata sarà questa: “C’è un solo Maestro e questo Maestro è Dio, l’IO SONO dentro loro stessi”.

“IO SONO il Signore tuo Dio, che ti ha condotto fuori dalla terra delle tenebre; fuori dalla casa della schiavitù”. IO SONO, la tua consapevolezza, è Signore e Maestro e oltre la tua consapevolezza non c’è né Signore né Maestro. Tu sei Maestro di tutto ciò che sarai mai consapevole di essere.

Tu sai di essere, non è così? Questo sapere che tu sei è Signore e Maestro di quello che sai di essere. Potresti essere completamente isolato dall'uomo a causa di ciò che sei consapevole di essere eppure, malgrado tutte le barriere umane, attireresti a te senza sforzo tutto ciò che sei consapevole di essere. L’uomo che è cosciente di essere povero non ha bisogno dell’aiuto di nessuno per esprimere la sua povertà. L’uomo che è cosciente di essere malato esprimerebbe la malattia anche se fosse isolato nel luogo più ermeticamente a prova di germe del mondo.

Non ci sono barriere per Dio, perché Dio è la tua consapevolezza di essere. Indipendentemente da quello che sei consapevole di essere, puoi esprimerlo senza sforzo. Smetti di cercare l’arrivo del Maestro; egli è sempre con te. “IO SONO con te sempre fino alla fine del mondo”.

Di volta in volta saprai di essere molte cose, ma non hai bisogno di essere qualcosa per sapere che tu sei. Tu puoi, se lo desideri, sganciarti dal corpo che indossi, e così facendo ti rendi conto di essere una consapevolezza senza volto e senza forma e che non dipendi dalla forma che hai nella tua espressione. Tu saprai di essere; scoprirai anche che questo sapere di essere è Dio il Padre, che precedeva tutte le concezioni che hai mai avuto di te stesso. Prima che il mondo fosse, tu eri consapevole di essere e

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4. Chi cerchi?

quindi affermavi “IO SONO”, ed IO SONO sarà dopo che tutto ciò che tu sai di essere cesserà di essere.

Non esistono Maestri Ascesi. Scaccia questa superstizione. Potrai sempre innalzarti da un livello di coscienza ad un altro, e così facendo manifesti il livello al quale sei asceso, esprimendo questa nuova consapevolezza acquisita.

Poiché la coscienza è Signore e Maestro, tu sei il Mago Maestro che evoca ciò che ora sei consapevole di essere. “Perché Dio (la coscienza) chiama le cose che non sono come se fossero”. Le cose che non sono viste adesso, saranno viste nel momento in cui diventi consapevole di essere quello che non viene visto adesso.

Questa ascesa da un livello di coscienza ad un altro è l’unica ascensione che potrai mai sperimentare. Nessun uomo può innalzarti al livello che desideri. Il potere di ascendere è dentro di te, è la tua coscienza. Ci si appropria della coscienza del livello che si desidera esprimere affermando di esprimere già adesso tale livello. Questa è l’ascensione. Ed è illimitata, perché tu non esaurirai mai la tua capacità di ascensione. Abbandona la superstizione umana dell’ascensione con la sua fede nei maestri, e trova l’unico ed eterno maestro dentro di te.

“Ben più grande è colui che è in te di colui che è nel mondo” [I Giovanni 4:4]. Credi a questo. Non continuare nell’accecamento, seguendo il miraggio dei maestri. Ti assicuro che la tua ricerca può finire solo in delusione.

“Se tu neghi me (la tua consapevolezza di essere) anch’io negherò te”. “Tu non avrai altro Dio al di fuori di ME”. “Sii fermo e sappi che IO SONO Dio”. “Mettetemi alla prova e vedete se non vi aprirò le porte del cielo e riverserò su di voi una benedizione, che non vi sarà spazio sufficiente per riceverla”.

Riesci a credere che l’IO SONO è in grado di fare questo? Allora afferma che ME è ciò che vuoi vedere riversato su di te. Afferma che sei quello che vuoi essere e lo sarai. Io te lo darò non grazie ai maestri, ma perché tu hai riconosciuto che ME (tu stesso) è quello, io te lo darò perché IO SONO tutte le cose per tutti.

Gesù non avrebbe permesso di essere chiamato Buon Maestro. Egli sapeva che c’è solo un unico e buon maestro, che era Suo Padre nei Cieli, la consapevolezza di essere. “Il Regno di Dio” (il Buono) e il Regno dei Cieli sono dentro di te.

La tua fede nei maestri è una confessione della tua schiavitù. Solo gli schiavi hanno maestri. Cambia la tua concezione di te stesso e, senza l'aiuto di maestri o di nessun altro, trasformerai automaticamente il tuo mondo in armonia con la tua mutata concezione di te stesso.

Nel libro dei Numeri ti viene detto che c'era un tempo in cui gli uomini erano ai loro stessi occhi come cavallette e, a causa di questa concezione di loro stessi, vedevano giganti sulla terra. Questo è altrettanto vero per l’uomo oggi come lo era il giorno in cui fu scritto. La concezione che l’uomo ha di se stesso è talmente simile a quella di una cavalletta che egli, automaticamente, fa apparire gigantesche le condizioni intorno a lui e, nella sua cecità, chiede gridando l’aiuto dei maestri per combattere i suoi problemi giganteschi.

Gesù cercò di mostrare all’uomo che la salvezza era dentro di lui e lo mise in guardia di non cercare un salvatore in luoghi o persone. “Se qualcuno dovesse venire dicendovi guardate qui o guardate là, non credetegli perché il Regno dei Cieli è dentro di voi”.

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