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Natsume Sōseki (1867 – 1916) e l’individualismo 個人主義 個人主義 個人主義 個人主義
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NatsumeSōseki (1867 –1916) - UniBg soseki.pdfこゝろ Natsume Sōseki Kokoro , 1914 Il testo è diviso in due parti con un cambio del narratore in prima persona: la prima parte

Feb 04, 2021

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  • Natsume Sōseki (1867 – 1916)

    e l’individualismo 個人主義個人主義個人主義個人主義

  • Natsume Sōseki (1867-1916)

    “No writer is more higlhy esteemed by the Japanese than Natsume Sōseki”

    (Donald Keene, Dawn to the West, p. 305) 2

  • *immagine tratta da Bocchan no jidai di Taniguchi Jirō e Sekigawa Natsuo, 1987 (trad. It. Ai tempi di Bocchan, Coconino Press)

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  • Natsume Sōseki

    � Un’esistenza simbolicamente parallela al processo di modernizzazione del Giappone: grandissimo successo e lacerante dissidio interno

    � Fin dai suoi primi studi, grande propensione per il cinese e gli studi classici ma anche per l’apprendimento della lingua inglese.

    � Entra alla Tōkyō daigaku nel 1890 e nel 1893 è il secondo laureato in Inglese della sua Università: scrive già in quel periodo interessanti Inglese della sua Università: scrive già in quel periodo interessanti saggi sulla letteratura di lingua inglese, dimostrando interesse soprattutto per il contenuto ideologico delle opere (James, Whitman...)

    � Dopo un’esperienza di insegnamento in alcune scuole di provincia, nel 1900 viene inviato in Inghilterra per migliorare il suo inglese.Vi resterà 2 anni e 1 mese.

    � Tornato in Giappone, nel 1903 comincia a insegnare inglese in Tōdai e a scrivere i primi saggi di critica letteraria (raccolti in Bungakuron eBungaku hyōron)

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  • Natsume Sōseki

    “Scopo dell’educazione è sviluppare le qualità innate di ogni individuo e coltivare la propria natura morale originaria”

    Sōseki ritiene fondamentale mirare alla creazione di un

    individuo moderno che non abbia il corpo di un giapponese

    e la testa di un occidentale, ma che attraverso il confronto

    col pensiero dell’Occidente metta a nuovo frutto le innate

    virtù della civiltà giapponese

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  • 1889Mori Ōgai traduce Naturalisme con shizenshugi自然主義

    1895-96

    Takekurabe,Higuchi Ichiyō

    1884Mori Ōgai parte per la Germania

    1900Sōseki parte per l’Inghilterra

    186

    1905-6Wagahai wa neko dearu,

    Natsume Sōseki

    1908Sanshirō,

    Natsume Sōseki

    1914Kokoro,

    Watashi no

    kojinshugi.

    Natsume Sōseki

    1885

    Shōsetsu shinzui,Tsubouchi Shōyō

    1889Promulgata la Costituzione Meiji

    1894- 95Guerra sino-giapponese

    1904- 05Guerra russo-giapponese

    1887-89

    Ukigumo,Futabatei Shimei

    1890Mahime,

    Mori Ōgai1911-13Gan,

    Mori Ōgai

    1907, FutonTayama Katai

    1906, HakaiShimazaki Tōson

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  • Natsume SōsekiOpere principali

    � Comincia a pubblicare nel 1904. Le sue prime opere diventano da subito molto popolari per lo stile ironico e i temi affrontati.

    •Wagahai wa neko dearu (1904-1906)•Bocchan (1906)

    � A metà della sua carriera scrive due trilogie, riconosciute fra gli scritti più interessanti che ritraggono gli intellettuali di un Giappone che aveva creduto in maniera totale alla modernità e al progresso del che aveva creduto in maniera totale alla modernità e al progresso del nuovo secolo:

    •Sanshirō (1908) Sorekara (1909) Mon (1910)•Higan sugi made (1912) Kōjin (1914) Kokoro (1914)

    � Le ultime opere, molto apprezzate dalla critica, rivelano il mondo interiore di un uomo che ha profondamente sofferto:

    • Garasudonouchi (1915)• Michikusa (1915)• Meian (1916)

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  • Natsume Sōseki

    � Nel 1904 comincia a pubblicare a puntate sulla celebre rivista di haikuHototogisu un libro dal titolo Wagahai wa neko dearu (Io sono un gatto).

    �I primi capitoli hanno un enorme successo tanto che Sōseki continuerà a pubblicarne fino al 1906, per un totale di 11.

    我輩は猫である

    � stile apertamente ironico, fin dal titolo che già rivela l’inusuale punto di vista del narratore

    � aperta satira rivolta agli intellettuali Meiji, a partire da se stesso (il padrone del gatto senza nome, Kushami sensei, è un professore di inglese...)

    �velata critica sociale rivolta ai nouveaux riches(Kaneda) e alle loro volgari aspirazioni di parvenus, ma attacchi anche ai ciechi ammiratori dell’Occidente 8

  • Natsume Sōseki三四郎

    Sanshirō, 1908

    � Il giovane protagonista, dopo essersi laureato in un liceo di provincia, si iscrive all’Università di Tōkyō e viene a contatto con eventi e personaggi che gli permetteranno di acquistare una nuova maturità

    � Determinante è l’incontro con il professor Hirota, che affascina e scandalizza Sanshirō per il suo cinismo, la sua aperta critica alla società contemporanea, la sua aperta critica alla società contemporanea, la sua mancanza di rispetto per le istituzioni che il giovane non può mettere in discussione (famiglia, Stato..)

    � Hirota spinge Sanshirō a comprendere l’importanza di non rinunciare mai alla propria autonomia intellettuale. È in nuce il tema della difesa dell’individualismo che Sōseki esprimerà nella lunga e celebre conferenza del 1914 Watakushi no kojinshugi (“Il mio individualismo”).

    �Nei suoi romanzi però l’immediata conseguenza della libertà spirituale sembra sempre essere la sofferenza e la solitudine...

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  • Natsume Sōseki私の個人主義

    Watashi no kojinshugi,

    “Il mio individualismo”, conferenza tenuta al Gakushūin nel 1914.

    INDIVIDUALISMO

    Egoismo: l’individualismo “etico” non può essere confuso con

    Libera espressione di se stessi, coraggio nel seguire la propria strada, anche in opposizione all’allocentrismo dominante nella società

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    non può essere confuso con l’egocentrismo, l’arrivismo in termini di denaro e potere; dev’essere sviluppo dell’individualità come condizione della propria felicità, nel rispetto di quella altrui.

    dominante nella società giapponese e con atteggiamento critico nei confronti del rapporto tra individuo e nazione (tema fondamentale del Meiji).

    “La solitudine è il prezzo che dobbiamo pagare per essere nati in quest’epoca moderna, così piena di libertà, di indipendenza e di egoistica affermazione individuale” (Kokoro).

  • Natsume Sōsekiこゝろこゝろこゝろこゝろ

    Kokoro, 1914

    �Il testo è diviso in due parti con un cambio del narratore in prima persona: la prima parte è narrata da un giovane studente che parla del proprio mentore, un sensei di Tōkyō ; la seconda è costituita da una lettera indirizzata dal sensei al giovane.

    � Il motivo del junshi (il suicidio per seguire il proprio signore nella morte) è la chiave di volta del testo

    � Il testo non ha una conclusione che provveda a completare un’ideale unità aristotelica; il contrasto tra le due visioni del mondo rivela il tema centrale dell’opera: la tormentata psicologia degli intellettuali di periodo Meiji.

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