Meccanismi di vulnerabilità neuronale nel danno neurodegenerativo
Malattia di Parkinson
• E’ una malattia neurologica di tipo degenerativo
• Prevalenza 0.3% nella popolazione generale
• Può insorgere ad ogni età, ma è più frequente nell’anziano
• L’età media di esordio è a 55 anni, ma nel 10% dei casi esordisce prima dei 40 anni
Sintomi principali della malattia di Parkinson
• Bradicinesia - lentezza nell’inizio e nell’esecuzione dei movimenti volontari
• Rigidità - aumentato tono muscolare e resistenza ai movimenti passivi degli arti
• Tremore - si manifesta a riposo
• Instabilità posturale – alterazioni dell’equilibrio
• Disturbi della deambulazione
Tardivamente in alcuni pazienti si possono manifestare sintomi cognitivi (demenza) o depressivi
Sintomatologia della malattia di Parkinson
Neurochimica della malattia di Parkinson
A) Perdita di neuroni dopaminergici nella pars compacta della substantia nigra che proiettano al corpo striato; i sintomi non compaiono sinchè i livelli di dopamina nel corpo striato non calano del 70-80%
B) Sbilanciamento tra i livelli dei neurotrasmettitori Acetilcolina e dopamina a livello dei gangli della base
TRASFORMAZIONE DELLA LEVODOPA IN DOPAMINA ED ALTRI METABOLITI
Farmaci che aumentano la funzione Dopaminergica
L-DOPA (levodopa)
Precursore della Dopamimina, che supera la barriera ematoncefalica
Si associa a inibitori della DOPA decarbossilasi che non passano la barriera ematoncefalica
carbidopa (sinemet)benserazide (madopar)
• si tratta della terapia più efficace• migliora la bradicinesia e la rigidità più che il tremore
Farmaci che aumentano la funzione Dopaminergica
Farmaci che aumentano la funzione Dopaminergica
Farmaci che aumentano la funzione Dopaminergica
• E’ un inibitore periferico delle COMT. Prolunga l’effetto della dose di levodopa.
• Deve essere assunto insieme a levodopa/carbidopa (non è efficace usato da solo).
• Limita gli effetti “wearing-off”.
• Consente di ridurre la dose di levodopa/carbidopadel 20-30%