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Mattioli sulla nascita di AssArmatori

Oct 23, 2021

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FEBBRAIO 2018 __ 3

Mattioli sulla nascita di AssArmatori:«non capisco i motivi della scissione»

Mario Mattioli presidente di Confitarma

ROMA – Il maremoto che hascosso il mondo dell’armamentoitaliano riunito da oltre un secolosotto un’unica bandiera è stato,per molti aspetti, meno sorpren-dente di quanto, a colpo d’oc-chio, sia potuto apparire, tuttaviarimane da chiedersi se, prima dioperare uno scisma, sia statadavvero tentata ogni strada peruna soluzione diversa, special-mente riflettendo sul dato certo ecorroborato dall’esperienza edalla storia che, da che mondo èmondo, è l’unione, non la divi-sione, che fa la forza.Giorni or sono, sulla scelta im-portante quanto sicuramente do-lorosa di rompere l’unità degliarmatori liberi italiani avevamo ri-portato le valutazioni e la posi-zione di Stefano Messina, elettodai “dissidenti” presidente dellaneonata AssArmatori e, per com-pletare adeguatamente il quadrodi una situazione tanto complessaquanto importante e, per moltiaspetti, determinante per la nostraeconomia e per il buon nomedell’Italia nel mondo, diamo spa-zio alla voce dell’altra campanaovverosia di Mario Mattioli, pre-sidente della “casa madre (oggimatrigna?) ” Confitarma.Napoletano, quasi cinquantacin-quenne, Mattioli, amministratoredelegato della società Augusta(offshore e rimorchiatori), è statopresidente di Assorimorchiatori edel Fondo Nazionale Marittimi, edall 11 Ottobre è presidente dellaConfederazione Italiana Armatori.Presidente, una “scissione” eranell’aria da tempo. Perché non èstata possibile una ricomposi-zione?«In realtà per poter dire perchénon è stata possibile una ricom-posizione, bisognerebbe primacapire quali sono stati i motivi allabase della scissione.Infatti, ciò che mi lascia perplessoè che gli obiettivi enunciati dallanuova associazione praticamentecoincidono con quelli di Confi-tarma e il richiamo alle istituzioniricalca esattamente ciò che Con-fitarma da anni va ripetendo intutte le sedi.Da ben 117 anni Confitarma hacome obiettivo quello di promuo-vere lo sviluppo della marinamercantile italiana, nel quadro diuna politica che valorizzi il tra-sporto marittimo, curando la rap-presentanza e la tutela dell’industria armatoriale nazionalenei rapporti con le istituzioni, leamministrazioni, le organizzazionieconomiche, politiche, sindacalie del mondo finanziario, in Italiae all’estero.Le materie trattate da Confitarmasono tantissime e in particolarequelle in materia di sviluppo, diambiente e energia, di infrastrut-ture e logistica, di turismo, rap-porti con di cultura d’impresa, di

mercato del lavoro e di forma-zione. Mi piace definirlo “labora-torio Confitarma”.I punti chiave della mission di As-sArmatori che fino ad oggi sonoemersi dalle varie dichiarazionialla stampa sono internazionaliz-zazione, integrazione logistica,nuovo approccio con la finanza,contratti collettivi del settore ma-rittimo e Marebonus. Tecnica-mente parlando, mi chiedo dovesia la novità e soprattutto la di-versità rispetto a Confitarma.Tra l’altro ricordo che esponentidi spicco delle aziende fuoriusciteper molti anni hanno ricopertoruoli importanti in seno a Confi-tarma e di certo avrebbero potutomanifestare il loro dissenso o fareproposte in merito alla politicamarittima portata avanti dallaConfederazione.Non mi spiego nemmeno perchédopo essere stati eletti membri delConsiglio confederale, i rappre-sentanti di due delle aziende chehanno costituito AssArmatori sisono dimessi immediatamenteprima dell’elezione del presidentedella nostra associazione.Come vede sono molti gli interro-gativi ancora senza risposta».Il mondo armatoriale può risen-tire di questa divisione sopra tuttoin un’ottica europea? In pocheparole la nostra voce in Europasarà meno forte?«In Europa la voce di Confitarmaè forte e continuerà ad esserlo.L’azione di Confitarma si proiettain tutti i consessi dello shippingeuropeo e internazionale, dove inostri armatori ricoprono anchecariche importanti e sono rispet-tati dai colleghi stranieri per ilforte contributo portato alla solu-zione di problematiche dello ship-ping globaleRicordo che Confitarma è dasempre membro dell’ECSA, l’as-sociazione che riunisce gli arma-tori europei, e abbiamo un ruolodi rilievo internazionale anche inICS, la federazione mondialedegli armatori ove il past presi-dent di Confitarma, EmanueleGrimaldi, è vice presidente del-l’ICS. Senza contare la presenza

costante e diretta di Confitarma intutti gli altri consessi internazio-nali, a cominciare dall’IMO,Bimco, Intertanko, IMEC ecc.Continueremo ad impegnarcicome sempre, potendo contaresu un bagaglio di competenze edesperienza molto valido, direiunico».Continua comunque il dialogo fraConfitarma e AssArmatori?«A onor del vero, fino ad ogginon vi è stato alcun contatto for-male tra le due associazioni.Detto questo, Confitarma ha sem-pre lavorato improntando i suoirapporti ad una proficua collabo-razione e relazioni corrette e ri-spettose del ruolo di tutti i suoiinterlocutori.Se e quando AssArmatori manife-stasse la volontà di volersi inse-rire, con serietà e nel pienorispetto dei ruoli e delle espe-rienze maturate, in questo formatconsolidato, potremmo adottarelo stesso tipo di comportamento.Naturalmente, valuteremo meglioin prosieguo la nostra disponibi-lità quando sarà chiara la missiondella neo associazione».Marittimi italiani e forza lavoroestera a bordo di navi battenti iltricolore è ancora un punto scot-tante?«Per noi assolutamente no.Naturalmente, quello dei marit-timi italiani è un tema di granderilevanza ma, purtroppo, spesso èoggetto di strumentalizzazioni avolte un po’ troppo populiste.Non è con le parole che si risol-vono i problemi.Io ritengo che le misure previstedalla legge istitutiva del RegistroInternazionale siano state appli-cate sempre correttamente. In-sieme con la tonnage tax, si sonorivelati i due fondamentali stru-menti normativi recepiti in Italiasulle linee guida espresse dall’U-nione Europea volte al manteni-mento delle navi sotto le bandieredei paesi membri dell’Ue, con-sentendo alle nostre navi di esserecompetitive sui mercati interna-zionali.Confitarma ha sempre sostenutole politiche fondate su tre pilastri:

imprese italiane, occupazione ebandiera italiana/comunitaria, inlinea con gli orientamenti e le vi-genti normative dell’Unione euro-pea. Non è ancora chiaro seAssArmatori abbia come sua mis-sion il mantenimento congiunto diquesti tre pilastri».Le Autostrade del mare hannoraggiunto ottimi risultati. Possonoessere migoliorati? Ma oltre alnaviglio devono essere più com-petitivi e strutturalmente più ade-guati i porti?«Prima di tutto, lo dico forte, ab-biamo bisogno di un Ministerodel mare in cui raggruppare tuttequelle competenze specifiche delsettore marittimo oggi divise travari dicasteri, non solo per raffor-zare il ruolo dell’economia delmare a beneficio di tutto il Paese,ma anche per rilanciare la logi-stica e i trasporti nazionali.Certamente le Autostrade delmare possono essere ancor piùrafforzate, ma oltre agli investi-menti degli armatori volti a rinno-vare il naviglio o integrare le lineee al Marebonus, occorre unrafforzamento delle infrastrutture.Direi che le infrastrutture rappre-sentano il nodo fondamentale. Itempi di realizzazione delle operedevono essere drasticamente ri-dotti, così come i tempi tra l’ag-giudicazione dell’opera e il suoinizio. Litigiosità, tribunali ammi-nistrativi, burocrazia rappresen-tano criticità fortissime chedilatano i tempi e portano il no-stro bellissimo paese, piattaformalogistica naturale, in ritardo co-smico nei confronti del nord Eu-ropa. Serve un cambio di rottaforte e, soprattutto, che si creinoquelle condizioni di stabilità ne-cessarie per fare le riforme di cuitanto si parla. Nel settore marit-timo si potrebbe finalmente rea-lizzare quella sburocratizzazione acosto zero che Confitarma ri-chiede da tanti, tanti anni».

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Prossimo il trasferimento del «Tco»Alberti: alcuni problemi da superare

LIVORNO - Superato ormai daqualche tempo lo stallo determi-nato dalla presenza di una do-manda presentata in concorrenzaper l’assegnazione di spazi por-tuali in radice della sponda Estdella darsena Toscana, la societàTerminal calata Orlando (Tco,55% Terminal Rinfusi Mediterra-neo, 25% Minerali industriali,20% Cis), facente capo a RobertoAlberti, fra l’altro attuale presi-dente dell’associazione fra glispedizionieri italiani (Fedespedi),si trova impegnata nella non pro-prio semplicissima attuazione deltrasferimento operativo dall’at-tuale sito sulla calata Orlandoalla nuova concessione consi-stente in 180 metri di banchina(di fatto 150 per la sottrazione di30 metri di zona di rispetto) conun fondale di 12 metri, adatto perl’accesso di navi fino a 25 milatonnellate.Approfittando della cortese di-sponibilità di Alberti, abbiamo ri-volto alcune domande.Dottor Alberti, la concessione chevi preparate ad occupare ri-sponde adeguatamente alle esi-genze del Tco?, Quanto temporichiederà il trasferimento com-pleto degli impianti e degli ufficisulle nuove aree?«Beh, certamente la nuova siste-mazione, soprattutto per laprofondità a -13 metri ci daràl’opportunità di guardare anchead altre categorie merceologichementre ad una estensione dellabanchina, tutto sommato mode-sta, cercheremo di rimediare conuna più razionale organizzazionedel lavoro e con l’acquisizione dimezzi meccanici più performantiche ci consentiranno di ridurresensibilmente i tempi di carico escarico, poi, in caso di necessitàchiederemo l’uso della banchinaadiacente. Quanto ai tempi oc-correnti per il trasferimento com-pleto del Tco, devo precisare cherientra nell’interesse di tutti, in pri-mis della nostra società e dell’Au-torità portuale di sistema, si tratta,comunque, di un’operazione che,con il massimo della buona vo-lontà, ritengo non possa richie-dere meno di un anno.Dovremo anche superare unaserie di problemi non secondari,come quello della collocazionedel varco doganale che è previstoin corrispondenza dell’accesso at-tuale».Quanto costerà il trasferimento?«E’ difficile essere precisi, ma di-ciamo pure che l’impegno eco-nomico sarà sostanzioso, intornoai cinque milioni. Consistenti saranno gli investi-menti per il rinnovo e l’adegua-mento del nostro parco mezzi, dimolti dei quali abbiamo già av-viato la sostituzione. Le macchine più datate verrannorimpiazzate da altre nuove desti-

nate al movimento terra, le altreancora valide saranno sottopostead un completo ricondiziona-mento ed abbiamo programmatoanche l’acquisto di una gru piùpotente di quella attualmente inservizio, inoltre ci doteremoanche di una nuova tramoggiaecologica. Per i lavori di piazzaleabbiamo già iniziato la sostitu-zione acquistando due nuove mo-topale, un mezzo cingolato e unfork lift. Come ho detto, il nostro intento èquello di aumentare e, magari,raddoppiare la velocità di lavoroe la produttività in modo da con-trarre al massimo i tempi di sostadelle navi. Poco fa ha accennato ad altre ca-tegorie merceologiche. Può es-sere più preciso?«Ciò che possodire è che siamoabbastanza fidu-ciosi di acquisirenuovi traffici. Il no-stro terminal avràpresto tutte le ca-ratteristiche e lepotenzialità perpoter movimentarepraticamente ognitipo di merce,guardiamo confondato interesseall’impiantistica ealle merci varie,vorrei dire che,una volta siste-mato il terminal e a pieno regime,non avremo ragione di porre deilimiti alle potenzialità del Tco».Giorni fa, riferendo di una fles-sione di 600 mila tonnellate regi-strata nello scorso anno, Lei haspiegato trattarsi di una “contra-zione dovuta a problemi contin-genti che saranno risolti nel2018”. Che cosa intendeva?«Semplicemente che il fenomenolievemente negativo è dovuto alfatto che un importante cliente hadovuto sospendere l’attività peralcuni mesi per motivi di manu-tenzione e al momentaneo dirot-tamento verso uno scalo diversodi quantitativi di biomasse che,comunque, rientreranno a Livornoattraverso nuove commesse. Ciòche davvero conta è che adessoil terminal è sano e che anchecon quantitativi minori riesce achiudere i conti in attivo».Lei ha anche ribadito la necessitàassoluta di poter disporre di nuovifasci ferroviari, indispensabili peracquisire “nuove fette di mer-cato”.«Quello del collegamento ferro-viario è un problema che ci stamolto a cuore. Proprio in questigiorni, di concerto con l’Authoritye con Rete ferroviaria italiana(Rfi), stiamo studiando come al-lacciare nel miglior modo possi-bile i nostri impianti con la reteportuale».

Dottor Alberti, all’ impegno dipresidente e amministratore dele-gato della Cis spa, Lei associa,dalla fine del 2015, quello di pre-sidente della Fedespedi. Fino aquando? Intende ricandidarsi?«Il mio mandato come presidentedi Fedespedi scadrà alla fine del-l’anno in corso ed è rinnovabile,circostanza su cui dovrò riflettereseriamente dato che questo im-pegno è andato ben oltre aquanto avrei potuto immaginare.Comunque se mi sarà chiesto cipenserò».Si parla ancora del divario neitempi di sdoganamento tra Italiae porti del Nord Europa. Qual èla vostra posizione?«Guardi qua – mi dice, mostran-domi un articolo pubblicato sul

massimo quoti-diano economicofinanziario nazio-nale – si dice cheun container a Rot-terdam viene sdo-ganato in unmassimo di qua-rantott’ore mentrein Italia, se tutto vabene, l’operazionerichiede anche treo quattro giorni,che possono salirefino a dieci in pe-riodi particolaricome Dicembre,Agosto….Il problema è com-

plesso. In realtà, in Italia la mag-gior parte delle merci èsdoganata in pochi minuti.Tutt’altra storia è quando si parladi merce da sottoporre al con-trollo dei vari enti (Sanità, Veteri-nario, Fitopatologo, etc.). Mipreme premettere che il livello diinformatizzazione del sistema do-ganale italiano è avanzatissimo,probabilmente il migliore in Eu-ropa. Ciò non di meno restiamo legatia un sistema e a una metodolo-gia di controllo su tutte le merciche ci penalizza enormemente erischia davvero di mettere fuorimercato, non soltanto le impresedi spedizioni, ma interi settori pro-duttivi legati ai traffici internazio-nali.I problemi sono diversi. Dalle pro-cedure farraginose della nostraburocrazia al fatto che le proce-dure doganali e di controllo, no-nostante si parli di UnioneEuropea, non sono uniformi neivari Paesi.Va anche detto che non tutti gliuffici sono uguali e sarei ingene-roso se non riconoscessi a moltifunzionari il massimo impegnoverso l’efficienza, ma il problemanon si risolverà se non si perverràad una sostanziale armonizza-zione dei sistemi doganali e deicontrolli a livello europeo».Insomma, per comprendere me-

glio, abbiamo troppi controlli?Sono i nostri enti che esagerano?«No, niente di tutto questo, percarità. I controlli sono necessari,anzi, indispensabili e sacrosanti,ma l’Italia dovrebbe agire per im-porre anche agli altri di seguire lenostre stesse procedure.L’attuale situazione di disparitàprocedurale ci pone in condizionedi svantaggio veramente insoste-nibile.Per capire vorrei fare l’esempio dialcuni prodotti alimentari chescelgono la strada di porti nor-deuropei perché le verifiche e,quindi, i tempi sono inferiori. Il ri-sultato è che, dopo essere statipenalizzati commercialmente, citroviamo comunque a consumareprodotti controllati da altri con iloro protocolli».Ma il nostro sistema doganale ècomunque valido?«Per diversi aspetti è molto effi-ciente, ma oltre alle cose giàdette, molto rimane da fare, adesempio nell’applicazione dellesanzioni.Auspichiamo poi anche un mag-giore coordinamento e una mag-giore condivisione su alcuni temi.Faccio un esempio concreto.Pochi giorni fa, il 17 Gennaio, èuscita una circolare dell’Agenziadelle Dogane che ha introdottomodifiche importanti alla moda-lità per ottenere la dilazione delpagamento dei dazi e dell’iva. Lacircolare è entrata in vigore ilgiorno successivo senza che ladogana abbia pensato a preavvi-sare gli operatori con qualche an-ticipo. Questo ha gettato nel caos nonsolo tutti gli operatori ma anchegli stessi funzionari della doganache in molti casi non hanno sa-puto dare risposte agli utenti».Che cosa vorrebbe chiedere Fe-despedi al governo che verrà?«Abbiamo predisposto insieme adaltre associazioni della logisticaun documento, una sorta di me-morandum, da sottoporre all’at-tenzione di chi ci governerà dopoil 4 Marzo, a qualunque schiera-mento politico appartenga.In sostanza chiederemo misureche vadano nella continuità degliinvestimenti e degli interventi at-tuati e programmati nel settoredei porti, della logistica e dei tra-sporti. Se dovessi esprimere inuna battuta una richiesta checredo sia quella di tutte le nostreimprese: semplificazione, unasemplificazione autentica, assicu-rata da norme una buona voltachiare e semplici in modo dapoter mettere la parola fine allanostra abnorme ipertrofia legisla-tiva e all’incontrollato moltipli-carsi di enti, osservatori, cabine diregia ed altre inutili amenità. Nonci servono nuove leggi, ci serveuna normativa trasparente ed es-senziale».

Roberto Alberti

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Grazie alla logisticarilancio del Sud Italia

Graziano Delrio

Alessandra Grimaldi e Franco Napp

Nomine in Confitarmaeletti i vice presidenti

ROMA - Nella sede di Confitarma, si è tenuta la prima riunione dellaCommissione Navigazione a Corto Raggio, presieduta da GuidoGrimaldi.La Commissione ha innanzitutto proceduto alla nomina dei vice pre-sidenti Alessandra Grimaldi e Franco Napp.È stato poi ricostituito il Gruppo di lavoro dedicato alle problemati-che del naviglio per il trasporto di passeggeri di cui è stato nomi-nato coordinatore Aldo Negri.Andrea Garolla di Bard è stato nominato coordinatore del Gruppooffshore, bunkeraggio e naviglio cisterniero.Guido Grimaldi ha espressamente ringraziato Valeria Novella per illavoro svolto come coordinatrice di questo gruppo negli ultimi anni.Successivamente è stato fatto il punto sulle principali tematiche delcomparto del trasporto marittimo a corto raggio con particolare at-tenzione al Marebonus, al traffico passeggeri con le isole minori e alsettore cisterniero.Per quanto riguarda il settore del naviglio cisterniero, è stato esami-nato il concetto di “armatore comunitario” con particolare riguardoalla nozione di controllo di una nave registrata in uno stato membrodell’Ue.“La Commissione Navigazione a Corto Raggio si interfaccerà con levarie istituzioni interessate– ha affermato Guido Grimaldi – mante-nendo costante ed operativo il dialogo sulle tematiche che verrannovia via trattate. Ciò è particolarmente importante in questa fase di rin-novamento organizzativo dei nostri interlocutori istituzionali”.

ROMA - «Abbiamo messo incampo programmi di investimentoinfrastrutturali per il Mezzogiornoche valgono complessivamente49 miliardi di euro, di cui 36 mi-liardi disponibili. Stiamo cercandodi recuperare il gap accumulatonei decenni precedenti, i risultatisi vedranno appieno nei prossimianni ma già ora ci conforta moltoche negli ultimi tre anni il Pil delSud sia cresciuto più della media

italiana», ha detto il ministro delleInfrastrutture e dei Trasporti Gra-ziano Delrio al convegno ”La lo-gistica per lo sviluppo delMezzogiorno” tenutosi all’Unioneindustriali di Napoli.Ad aprire il dibattito, dopo i salutidi Ambrogio Prezioso, presidentedi Confindustria Campania, la re-lazione introduttiva di Ennio Ca-scetta, amministratore unico diRam spa, sugli interventi prioritarinecessari per realizzare un nuovosistema dei trasporti e delle infra-strutture nel Mezzogiorno.La creazione di un sistema dei tra-sporti e della logistica serio vuoldire accelerare la rincorsa delMezzogiorno. Qualcosa si stamuovendo. Tra il 2014 e il 2017il trasporto passeggeri e merci èaumentato ad una velocità mag-giore rispetto alla crescita del Pil.Non solo. Il numero di passeggeriche transitano negli aeroporti delSud è aumentato del circa il 20%rispetto al 16% della media na-zionale. Segno positivo anche peril trasporto passeggeri via mare,+9.4% rispetto a +8.5% dellamedia nazionale. E’ fondamentale quindi l’interna-zionalizzazione del Mezzogiorno eil suo completo inserimento nellarete dei corridoi trans-europei. E’la conclusione del panel mode-rato da Alessandro Barbano cheha visto confrontarsi Vincenzo DeLuca, presidente della RegioneCampania, Gianni Armani, am-ministratore delegato di Anas spa,Zeno D’Agostino, presidente diAssoporti e Maurizio Gentile, am-ministratore delegato Rfi spa. Relativamente alle linee di inter-vento promosse dal governo perla logistica a Sud «se la logistica èmettere insieme, interconnettere, idiversi modi di trasporto, bisogna

cominciare da quelli aerei. A que-sto proposito, il piano prevede1,5 miliardi per nuovi collega-menti ferroviari e nuove piste».La cura del ferro al Mezzogiornoprevede circa 21 miliardi per por-tare l’Alta Velocità da Napoli aBari, da Salerno a Reggio Cala-bria, a Messina - Palermo - Cata-nia, Bologna - Foggia - Bari ed inSardegna Cagliari - Sassari -Olbia. E poi c’è la cura dell’ac-qua con 957 milioni per finan-ziare interventi di manutenzione,aumento capacità, digitalizza-zione, ultimo miglio e sostenibilitàambientale nei porti del Sud dovetransita il 46% dei traffici totali.Rilanciare la competitività dei portidelle regioni del Mezzogiornopassa anche dalla zona econo-mica speciale con regime fiscalesemplificato, burocrazia zero eservizi logistici efficaci garantiti.Sul fronte della mobilità sosteni-bile, al Sud, due spostamenti sutre avvengono in auto. Al fine dimigliorare la vivibilità delle cittàmeridionali, sono stati stanziati 14miliardi per il trasporto rapido dimassa, per ferrovie, metropolitanee tramvie e l’acquisto autobus,tram e treni. Occorre inoltre mettere in retenuove strade ed autostrade. Sonocirca 12 i miliardi da destinare anuovi itinerari e al potenziamentodelle infrastrutture esistenti. Mamodernizzare il sistema infrastrut-turale delle strade italiane signi-fica anche dotare il Paese distrutture intelligenti: i primi inter-venti sono sull’A2 che diventerà laprima smart-road d’Italia.

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«Via della Seta» e traffici mediterraneiLa darsena Europa arriverà a giochi fatti?

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LIVORNO – Nicoletta Batini, il cuinome era insistentemente circo-lato a Livorno durante la consuetabagarre che si verifica regolar-mente in vista della nomina diogni presidente dell’Authority, nonostante si sia incamminata consuccesso su ben altre strade di re-spiro e prospettiva internazionale,continua a manifestare, da parsua e con i mezzi che le sono con-geniali (la professionalità e la pre-parazione su cui ogni discussioneè inutile) il proprio affetto disinte-ressato per la sua Livorno.Laureata in Economia all’istitutoSant’Anna di Pisa, una dellescuole più autorevoli in ambito in-ternazionale, vanta al proprio at-tivo anche un dottorato in FinanzaInternazionale conseguito in Italiae un Phd in Economia monetariaottenuto brillantemente adOxford. Un cursus studiorum di tutto ri-spetto che l’ha imposta in campoeuropeo facendole meritare, fral’altro, una brillante posizione inseno al Fondo Monetario Interna-zionale.Pubblichiamo, dunque, oltre-modo volentieri le sue documen-tate osservazioni sulle opportunitàofferte dalle vie della seta al traf-fico mondiale, particolarmente aquello che si svolge nel Mediter-raneo, un teatro in cui i nostriporti giocano un ruolo impor-tante.Nella sua analisi globale la dot-toressa Batini non fa, natural-mente, mancare, un’attenzioneparticolare verso le sorti della suaLivorno.«Mentre a Livorno, dopo anni diempasse organizzativa e tempo-reggiamento da parte dell’ Auto-rità portuale e della Regione, siaspetta con trepidazione la con-clusione del bando per la gara diprogettazione della nuova dar-sena Europa, la cui realizzazionedovrebbe durare secondo ilnuovo progetto non più novebensì cinque anni, la Cina ha ri-lasciato il suo primo white paperufficiale sulla politica artica nellaquale prevede estendere all’Articola Belt and Road Initiative (BRI) del

presidente Xi Jinping, sviluppandole rotte di navigazione aperte dalriscaldamento globale. Le nuoverotte commerciali marittime attra-verso l’Artico non sarebbero chel’ennesimo tassello di un pianoben più vasto che combina unnuovo corridoio economico attra-verso il continente euroasiatico (laSilk Road Economic Belt) ed unarete di nuove rotte marittime checollegheranno l’Asia con l’Africae l’Europa (la 21st Century Mari-time Silk Road),La politica artica cinese incorag-gerebbe le imprese a costruire in-frastrutture e condurre viaggi diprova commerciali, aprendo lastrada alle rotte di navigazioneartica che formerebbero una ”Viadella Seta Polare”. La spedizioneattraverso la rotta del Mare delNord ridurrebbe quasi 20 giornifuori dal normale orario utiliz-zando la rotta tradizionale attra-verso il canale di Suez, e viaggi diprova sono già stati effettuatidalla Cosco Shipping, validandola fattibilità delle nuove rotte, at-traverso il passaggio nord-est del-l’Artico.Quali sono le implicazioni del ri-posizionamento logistico dellaCina in Europa per i porti del Me-diterraneo e per la profittabilità dinuova infrastruttura marittimacome la darsena Europa?Una risposta indicativa emergestudiando le scelte di investimentocinesi in terminal per containereuropei che stanno accompa-gnando lo sviluppo della BRI.Prima della BRI e tradizional-mente, le esportazioni cinesi veni-vano spedite in tutta Europa versoi porti della costa nord-occiden-tale, tra cui Rotterdam, Anversa eAmburgo, e infine trasportati surotaia verso le città dell’entro-terra: il Nord Europa funzionavada hub anche per distribuzione sucittà più vicine a porti mediterra-nei, in virtù della maggiore effi-cienza – e quindi dei minori costi– logistici dei porti del Nord ri-spetto a quelli mediterranei.Con la BRI la Cina sta in un certosenso sconquassando l’equilibrioeconomico tra le città europee

del Nord e Sud, poiché i portilungo le rotte settentrionali tradi-zionali risultano perdenti a se-guito dei nuovi accordicommerciali. Tra il progetti portuali europei cheemergono come vincitori a se-guito della strategia commercialecinese, il porto del Pireo in Gre-cia si distingue come il caso piùimportante, a seguito dell’acqui-sto di una partecipazione di con-trollo nel 2016 del Pireo da partedella compagnia di navigazioneCosco.

L’acquisto del porto si aggiungead una serie di riposizionamentidi colossi industriali, non solo ci-nesi: nel 2012, Hewlett Packardha sostituito Rotterdam con Pireocome principale hub di distribu-zione in Europa, Medio Oriente eAfrica a causa dei costi inferiori.Altre società come Huawei, ”Zte”e Sony hanno seguito l’esempio,mentre Dell, Lenovo, Ikea, Sam-sung e LG hanno espresso inte-resse a scegliere il Pireo comecentro di distribuzione regionale.Cosco e altre società portuali ci-nesi hanno investito (o hanno ma-nifestato interesse in taledirezione) anche in altri porti eu-ropei in Belgio, Paesi Bassi, Croa-zia, Slovenia, Portogallo, Spagna,Lettonia e Lituania, oltrechè inporti del litorale mediterraneo delSud, come Port Cherchell in Alge-ria, Port Said in Egitto, Port Ashod

e Port Haifa in Israele e il terminalKumport nel porto Ambarli di In-stanbul.In Italia, i porti privilegiati sonoGenova e Napoli. Livorno rimaneper ora, come prevedibile, benfuori dai giochi.La darsena Europa rischia dun-que di arrivare tardi, e di creareun’offerta inutile di fronte al giàavviato potenziamento di terminallimitrofi di Genova e Napoli daparte delle stesse grandi societàdi navigazione che gestisconoanche la domanda dei traffici (of-ferta che peraltro si aggiunge-rebbe all’offerta di terminal percontainers già gravemente sot-toutilizzata del porto di Piombino,con rischi di sostenibilità fiscale efinanziaria del progetto). Nonsolo. Investire in un aumentodella capacità del traffico contai-ner, come da nuovo progetto, si-gnifica sacrificare per sempre lerisorse disponibili per altre formedi sviluppo che sembrano ad oggile uniche capaci di garantire unfuturo al porto di Livorno consi-derato il panorama delle nuoverotte globali e le preferenze rile-vate delle grande compagnie dinavigazione. Penso per esempio, come hodetto più volte, allo sviluppo diterminal per special cargo, Ro.Ro, oltrechè al – tanto discusso elottato – potenziamento dei bacinidi carenaggio per la ripara-zione/manutenzione e refit na-vale.Una darsena Europa multifunzio-nale, che magari finalmente in-cluda un nuovo e moderno polocrocieristico, darebbe opportunitàconcrete alla crescita ed all’occu-pazione locale. Ma questa darsena è ben diversada quella del nuovo porgetto.Questa darsena, inoltre, in qua-lunque forma, continua a esseredi là da venire. L’ultima parola dunque ai finan-ziatori privati che aderiranno omeno al bando, contando cheleggano notizie dall’estero oltreche i proclami locali sulla neces-sità di nuovi, faraonici terminalcontainer».

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FEBBRAIO 2018 __ 9

Una nuova regolamentazionedel traffico navi a Livorno

Stefano Corsini e Giuseppe Tarzia

LIVORNO – Mantenere e conso-lidare le linee di traffico mercan-tile delle grandi navi, coniugandosicurezza, crescita, competitività,sviluppo e capacità di attrazionedel porto.Questi i principali obiettivi dellanuova regolamentazione portualeillustrata durante una conferenzastampa dall’ammiraglio Giu-seppe Tarzia, Direttore marittimodella Toscana e Comandantedella Capitaneria di porto di Li-vorno. Davanti ai giornalisti delle più im-portanti testate locali e regionalie alle numerose autorità invitateper l’occasione, insieme ai mag-giori rappresentanti del clustermarittimo e delle categorie pro-duttive, l’ammiraglio ha presen-tato le novità che sarannooggetto di un’ordinanza che dettale nuove condizioni per l’ingresso,

l’uscita e la manovra delle grandinavi portacontainer e car carrierin darsena Toscana e nel canaleIndustriale.In particolare, dopo un periodo diattenta sperimentazione, comin-ciata lo scorso anno con l’in-gresso in porto delle grosse naviportacontainer, ed un lavoro disquadra che si è espresso ancheattraverso riunioni ad un tavolopermanente coordinato dalla Ca-pitaneria di porto livornese, par-tecipato da tutti gli attoriinteressati, in primis i servizi tec-nico nautici del porto (piloti, ri-morchiatori, ormeggiatori), sonostati determinati i parametri chedefiniscono limiti e prescrizioni dimovimentazione delle unità na-vali.Condizioni che è stato possibile“alleggerire” grazie ai lavori didragaggio dell’imboccatura sud

che hanno portato il fondale a -15 metri e del canale di accessoalla darsena Toscana a -13 metrie per un’ampiezza fino a 90metri. Tali fattori consentono una mag-giore tolleranza sull’incidenza delvento e un diverso, più contenutouso dei rimorchiatori. La disposi-zione della Capitaneria che sarà

emanata a breve, dopo il defini-tivo completamento degli inter-venti infrastrutturali dispostidall’Autorità di Sistema portualedel Mar Tirreno Settentrionale èdestinata quindi ad avere impor-tanti e positive ricadute sul trafficomarittimo del porto di Livorno econseguentemente sull’economialocale e sull’occupazione.

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Vertice della Guardia CostieraPettorino subentra a Melone

Le autorità presenti all’evento

ROMA - Si è tenuta venerdi 9 feb-braio, la cerimonia del passaggiodi consegne al vertice del Corpodelle Capitanerie di porto - Guar-dia Costiera, tra l’AmmiraglioIspettore Capo Vincenzo Melonee l’Ammiraglio Ispettore CapoGiovanni Pettorino.All’evento ha preso parte il mini-stro delle Infrastrutture e Trasporti,Graziano Delrio, il Capo di StatoMaggiore della Difesa, generaleClaudio Graziano e il Capo diStato Maggiore della Marina,ammiraglio di squadra Valter Gi-rardelli. La cerimonia, aperta sulle notedell’inno della Guardia Costiera“Angeli del Mare“, dopo la con-sueta rassegna dei reparti, è statasuggellata dalla rituale formula diriconoscimento pronunciata dall’ammiraglio Melone.Questi, nel suo intervento di com-miato, ha ripercorso il periodotrascorso alla guida del Corpo:«La parola “incontro” – ha affer-mato l’ammiraglio Melone – rap-presenta la sintesi, la cartina ditornasole di un periodo che trovaqui il suo coronamento. Dall’aprirsi all’incontro con glialtri, Istituzioni, società civile, ope-ratori del settore e personale dellaGuardia Costiera, sono nate lecose migliori, alla base dei risul-

tati raggiunti in questo intenso pe-riodo in cui ho avuto il privilegio el’onore di guidare il Corpo».Suggestivo, poi, il momento incui, dopo l’ammaina del vessillodell’ammiraglio Melone, è statoissato quello dell’ammiraglio Pet-torino, che, rivolgendosi alla pla-tea, ha affermato: «È con grande

e profonda ammirazione che oggiricevo il delicato incarico che ilGoverno italiano ha voluto affi-darmi. Ringrazio pertanto il ministro delleInfrastrutture e dei Trasporti, il mi-nistro della Difesa e i vertici mili-tari che hanno voluto concedermiquesto alto onore e il privilegio diservire il nostro Paese a Capo diun Corpo, come quello delle Ca-pitanerie di porto, da oltre un se-colo e mezzo al servizio di tutticoloro che ogni giorno vivono elavorano nei nostri mari e lungole nostre coste.»Sono successivamente intervenutiil Capo di Stato Maggiore dellaMarina Militare e il Capo di StatoMaggiore della Difesa, chehanno sottolineato come laGuardia Costiera sia efficace-

mente inserita nel Sistema-Paese,sostanziando un binomio di col-leganza e di approccio integratoalle attività tese al bene comune,nel segno della più versatile inte-roperabilità.La cerimonia si è conclusa conl’intervento del ministro GrazianoDelrio, che ha voluto ricordare al-cuni degli episodi più significatividell’operato dell’ammiraglio Me-lone alla guida di un Corpo che siè distinto perché “attento all’u-manità, ma fermo nel rispettodella legalità nell’operare per ilbene del mare“. Il ministro, nel congratularsi conl’ammiraglio Vincenzo Meloneper i risultati raggiunti, ha augu-rato un “sincero auspicio di buonvento” all’ammiraglio GiovanniPettorino.

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10

Microtunnel di Livorno pronto in estateCorsini: lavoro di squadra, ottimi risultati

Operatori presenti all’incontro con l’amm. Tarzia

LIVORNO – Microtunnel: avantitutta. Sono iniziati i lavori di rea-lizzazione dei tre pozzi di emungi-mento all’interno del pozzo direcupero alla calata del Magnale.A dichiararlo il presidente StefanoCorsini, durante una conferenzastampa organizzata dalla Capita-neria di porto per presentare lenovità che saranno oggetto diun’ordinanza che detta le nuovecondizioni per l’ingresso, l’uscitae la manovra delle grandi naviportacontainer e car carrier indarsena Toscana e nel canale In-dustriale.Non si tratta di uno step secon-dario: i pozzi di emungimento ser-vono a tenere basso il livello dellafalda acquifera e ad impedire,quindi, che il pozzo di recupero,quello realizzato, per l’appunto,lungo la calata del Magnale, su-bisca allagamenti imprevisti. Sedovesse essere rispettato il tabel-lino di marcia, il microtunnel po-trebbe essere realizzato entrol’estate. A partire da quel mo-mento spetterà all’Eni occuparsidello spostamento di quelle tuba-zioni che oggi costeggiano le duesponde del canale di accesso inporto limitandone la sezione na-

vigabile. Una volta spostato il fa-scio tubiero, i tecnici dell’AdSp re-secheranno la seconda partedella sponda della strettoia latoTorre del Marzocco, banchinan-dola e arretrandola di 30 metri.Intanto Capitaneria di porto eAdSp stanno cominciando a rac-cogliere i frutti di un lavoro disquadra che sta già consentendoallo scalo labronico di essere an-cora più competitivo. Stando in-fatti ai dati presentati dalcontrammiraglio Giuseppe Tarzia,il dragaggio dell’imboccaturaSud, già ultimato, e il prossimocompletamento dei lavori di al-largamento provvisorio del ca-nale di accesso alla darsenaToscana (che a breve avrà unalarghezza di 90 metri alla profon-dità di 13), consentiranno alporto di movimentare potenzial-mente sino a 110mila teu in piùrispetto allo scorso anno.E ciò verrà reso possibile graziealle disposizioni che la Capitane-ria si appresta ad emanare, conle quali verranno ritoccati al rialzogli attuali limiti di pescaggio pertutte le classi di navi, anche perquelle con oltre 300 metri di lun-ghezza e 48 di larghezza.

La nuova regolamentazione au-menterà anche la tolleranza mas-sima dell’incidenza del ventosull’ingresso e l’uscita delle navi(fino a venti nodi), e aumenterà lepossibilità di uscita notturna permolte classi di navi, e anche perle car carriers fino a 200 metri dilunghezza, che potranno usciredal porto di notte senza problemi.Tutto questo, per Corsini, è il ri-sultato di una collaborazione stra-tegica tra Istituzioni, operatori eservizi tecnico nautici. «Grazie a

questo lavoro di squadra – hadetto – sono stati raggiunti risul-tati straordinari che permettono aquesto porto di traguardare conmaggiore serenità gli anni che ciseparano dalla realizzazione dellapiattaforma Europa».Il porto, insomma, è vivo, ed è giàsulla mappa dei grandi player,come dimostra la presenza allaconferenza stampa del coman-dante Lucio Vaccaro, responsa-bile per Msc della linea per ilNord e Sud America.

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Page 11: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

FEBBRAIO 2018 __ 11

«Legislatura chiusa con un riscontro positivoma ci sono ancora molti ritardi da colmare»

Graziano Delrio

ROMA – Si afferma sempre piùl’idea, in un’epoca di cittadinanzaglobale, che quello alla mobilitàsia un diritto fondamentale diogni cittadino. Le politiche per la mobilità e i tra-sporti devono investire campi di-versi, dalla mobilità urbana aicorridoi europei e intercontinen-tali, avendo però obiettivi co-muni: consentire a cittadini eimprese di muoversi meglio, ridu-cendo gli impatti sull’ambiente, ri-ducendo gli squilibri territorialigenerati da alcuni grandi progettiinfrastrutturali e promuovendol’innovazione tecnologica.La legislatura si è chiusa con unrendiconto positivo, sia in terminidi programmazione e legifera-zione, quanto per realizzazione diopere e investimenti. La sceltastrategica è stata quella di pun-tare sulla mobilità sostenibile,dalla quale non si torna indietro.Porti, aeroporti, logistica, ferrovie,strade, trasporto pubblico localee piste ciclabili: tutto è stato sot-toposto a una profonda operariformatrice.Ci sono tuttavia ancora molti ri-tardi da colmare.La dotazione infrastrutturale per iltrasporto rapido di massa dellenostre città rimane insufficiente.Dal confronto della dotazione ita-liana di infrastrutture ferroviariecon quella dei paesi europei piùavanzati, i nostri ritardi sono evi-denti. Madrid può contare su unarete metropolitana integrata piùestesa di quella di tutte le città ita-liane sommate.Una dotazione infrastrutturale in-sufficiente si traduce in un sistemadi mobilità basata principalmentesull’auto privata, non più sosteni-bile.L’Italia è il paese europeo con iltasso di motorizzazione privatapiù alto, con oltre 600 autoveicoliogni 1.000 abitanti e, non acaso, il paese europeo con il piùalto numero di decessi prematuriin rapporto alla popolazione resi-dente per inquinamento atmosfe-

rico, soprattutto nelle città. Unamobilità urbana inquinante econgestionata comporta notevolidisagi per i cittadini e genera costidiretti e indiretti elevati per l’eco-nomia. In secondo luogo, l’ondalunga delle negatività della leggeobiettivo deve ancora essere su-perata. Grazie allo strumento del projectreview si possono finalmentecompletare le opere rimaste so-spese per anni.Per il futuro, è necessario imma-ginare e progettare una nuovastagione infrastrutturale che sifondi su tre grandi assi: quello fer-roviario, quello marittimo e quellociclabile.La cura del ferro: dal 2014 è ini-ziata una strategia di ammoder-namento delle reti ferroviarie, conparticolare attenzione al trasportoregionale, a cui è stata destinatapiù della metà degli investimentiprogrammati per il periodo2015-2018. A questo si affianca il progetto dirinnovo del parco dei treni pen-dolari, che permetterà di miglio-rare il livello di servizio e ridurre,entro il 2024, l’età media dellaflotta, dagli attuali 20 a 10,6anni.Per il trasporto cittadino sono statirealizzati 27,4 km di nuove me-tropolitane, 35 nuove stazioni,31,8 km di rete tramviaria e 67nuove fermate. Occorre continuare su questastrada, potenziando le linee esi-stenti, completando quelle in ese-cuzione ed estendendo la rete ditrasporto. In particolare, dob-biamo completare l’alta velocitàferroviaria, velocizzando la lineaadriatica e quelle del Sud Italia erealizzando i tratti Napoli-Bari,Catania-Palermo e Milano-Vene-zia.La cura dell’acqua: il Piano na-zionale della portualità e della lo-gistica ha portato al superamentodi logiche campanilistiche. Ora va migliorato il tema “del-l’ultimo miglio” attraverso la ri-

qualificazione e il miglioramentodell’accessibilità marittima degliscali e il potenziamento dellebanchine.La cura dell’aria: ogni anno più di160 milioni di persone passanodagli aeroporti italiani: un incre-mento di passeggeri del 50% ri-spetto al 2014, frutto anche diinvestimenti in crescita in tutti gliscali italiani. L’opera di connessione su rotaiadegli aeroporti, già avviata, dovràproseguire, al pari del potenzia-mento del settore cargo aereo. Nuovi investimenti, infine, sa-ranno prodotti dalla costituzione

delle reti aeroportuali regionali edalla gestione integrata dellestesse.La cura della bicicletta: bisognapromuovere la ciclabilità e la mo-bilità dolce sia in ambito urbanoche extraurbano. Occorre continuare l’investimentofatto per 1.500 km di piste cicla-bili prevedendo bandi per lo svi-luppo di progetti di ciclabilità conitinerari sovra comunali che svi-luppino sistemi intermodali di tra-sporto. In particolare vanno incentivati ipercorsi ciclabili casa-scuola inambito urbano.

Illustrate alla Pinottile linee di AssArmatori

Stefano Messina e Roberta PinottiROMA – Rafforzare la collaborazione fra la Marina mercantile e laMarina militare italiana, per garantire alle navi italiane nel mondo ein particolare nelle aree, purtroppo sempre più estese, a rischio (prin-cipalmente per pirateria e rischio terrorismo) alti livelli di sicurezza.Questo il messaggio di cui Stefano Messina, presidente di AssArma-tori, si è fatto latore con il ministro della Difesa Roberta Pinotti, allaquale ha illustrato problematiche e aspettative della flotta rappre-sentata dalla nuova Confederazione che tutela non solo le navi bat-tenti bandiera italiana ma anche gli interessi estesi delle compagnieche scalano regolarmente nei porti italiani, gestiscono interessi pre-valenti in Italia e occupano un numero consistente di marittimi ita-liani.Quello con Roberta Pinotti segue l’incontro con il ministro dei Tra-sporti Graziano Delrio, al quale, insieme con il vice presidente AchilleOnorato, Stefano Messina ha illustrato le esigenze di rappresentanzaglobale alle quali, nell’ottica di un moderno associazionismo, As-sArmatori si propone di dare una risposta.AssArmatori ha per altro illustrato al ministro quelle che ritiene esserele priorità; fra queste un aggiornamento del Registro Internazionale,con un’attenzione particolare alla qualificazione dei marittimi italianiper i quali sono previsti almeno 50mila nuovi posti di lavoro, maanche un coinvolgimento attivo nella definizione delle politiche disettore per quanto attiene l’applicazione della Direttiva europea sullo“spazio marittimo”.Impegnata in una modernizzazione del sistema di relazioni industrialie quindi nell’instaurazione di un rapporto con organizzazioni sinda-cali, AssArmatori si propone di svolgere un ruolo attivo in tema di va-lorizzazione delle modalità ro/pax e ro/ro quali complementari perlo sviluppo dei territori nazionali; un ruolo attivo nell’attuazione delledirettive relative all’abbattimento delle emissioni di zolfo e carboniz-zazione e dello sviluppo di piani di incentivazione della cantieristicanazionale ed europea, anche in funzione del retrofit del tonnellaggioesistente e del nuovo tonnellaggio.

Page 12: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

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E-mail prenotazioni: [email protected]

CANADA WEST COAST - Servizio diretto - Vancouver (e prosecuzioni interne) MESSICO WEST COAST - Manzanillo, Mazatlan (via Balboa) - Acc. Reefer in "Cold Treatment"

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CANADA - Montreal servizio diretto(e prosecuzioni interne) 6E-mail prenotazioni: [email protected] GIT

MSC TAMARAMSC NERISSAMSC MATILDEMSC TAMARA

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INDIA - Nhava Sheva, Mumbai via Nhava Sheva, Mundra, (e prosecuzioni interne), Chennai (e prosecuzioni interne), Hazina,Cochin, Tuticorin, Kolkata, Vizag, KrishnapatnamPAKISTAN - Karachi, Port Qasim, Karachi Old Port (PICT)BANGALADESH - ChittagongSRI LANKA - Colombo - MALDIVE - Malè

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EMMA MAERSKMSC ALEXANDRAMAERSK HONAMMAIRAMSC NILGUNTBN

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SUD AFRICA - Cape Town, Port Elizabeth, Durban, Walvis Bay, East London, Maputo, Beira, Nacala (e prosecuzioni interne)

WEST AFRICA - Tema, Abidjan - Dakar - San Pedro - Takoradi - Cotonou - Lomè - Douala - Lagos - Apapa - Tin Can Island - Conakry - BissauANGOLA - Luanda - Lobito - Namibe - MAURITANIA - Nouackchott - NouadibouCAPO VERDE - Praia - Mindelo (vedi servizio 9)

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12

Page 13: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

SERVIZI SETTIMANALI CONTENITORI DALL'ADRIATICORAVE AN TS CARICO DIRETTO PER:

Haifa , Ashdod

Piraeus, Aliaga, Evyap,Gemlik, Tekirdag,

Novorossiysk, Constanta,Gebze, Istanbul

Pireo, Limassol, Beirut,Alexandria (old port)

GOLFO PERSICO - Dubai, Abu Dhabi, desinazioni via Dubai: Sharjah, Ajman, Uhm Al Quwain, Dammam, Doha, Bahrain,Sohar, Kuwait (e prosecuzioni interne) IRAQ - Umm Qasr ESTREMO ORIENTE, CINA - Singapore, Busan, Xiamen, Quingdao, Yantian

ALGERIA - Algeri, Orano, Skikda, Bejaja, Annaba

GRECIA - Pireo - Salonicco

LIBANO - Beirut

TURCHIA - Istanbul, Izmir, Mersin, Gemlik

SIRIA - Lattakia

MAR NERO - Costanza, Poti, Varna, Novorossisk, Ilychevsk

ISRAELE - Haifa, Ashdod

CIPRO - Limassol

EGITTO - Alexandria

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17ISOLE CANARIE- Las Palmas, Santa Cruz de Tenerife, Lanzarote, Fuerteventura

PER NAVE VOY DA

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E-mail prenotazioni: [email protected] SPLI GE NA PA

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CIVIT. ADRIATICO

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E-mail prenotazioni: [email protected] SPLI GE NA

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Koper, Mersin,Beirut,

Alexandria (AICT)

E-mail prenotazioni: [email protected]

18NAVE VOY GIT

MSC LEAMSC MARYLENAMSC LEA

MSC ELEONORAMSC CELINEMSC DON GIOVANNI

MSC AUGUSTAMSC GIANNINAMSC ELBEMSC RHIANNONE.R. ELSFLETHMSC RHIANNON

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TURCHIA - Mersin, Antalya, Iskenderun (diretto), Istanbul, Gebze, Gemlik GRECIA - Piraeus (diretto), Salonicco,Heraklion, Volos SIRIA - Lattakia EGITTO - Alexandria, Port Said MAR NERO - Novorossisk, Costanza, Vama/Burgas, Odessa, Illichevsk, Poti CIPRO - Limassol LIBANO - Beirut TUNISIA - Rades LYBIA - Tripoli, Khoms, Misurata

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1

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Rijeka,Ploce (Croatia)

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AUSTRALIA - Fremantle, Melbourne, Sydney, Adelaide, Brisbane (e prosecuzioni interne) N. ZELANDA - Auckland, Tauranga, Lyttelton, Wellington, Bluff (e prosecuzioni interne) N. CALEDONIA - Noumea REUNION - Pointe des Galets MADAGASCAR - Tamatave, Diego Suarez, Mahajanga MAURITIUS - Port Louis MAYOTTE - Longoni. - Acc. Reefer in "Cold Treatment"

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E-mail prenotazioni: [email protected]

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MAROCCO - Casablanca

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15

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Page 14: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

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RAVENNA – Il porto di Ravennachiude il 2017 con un risultato ditraffico in linea con quello regi-strato l’anno precedente. La mo-vimentazione complessiva, infatti,è stata pari a 25.990.375 ton-nellate di merce, lo 0,1% in più ri-spetto al 2016, secondo i datifornti dall’Autorità di Sistema por-tuale del Mare Adriatico centrosettentrionale. Confrontando conil 2016 le differenti tipologie mer-ceologiche movimentate, l’AdSpevidenzia il buon andamentodelle merci secche (+ 3,3%) edelle rinfuse liquide (+ 4,8%),mentre le merci in container risul-tano in calo del 24,4% e quellesu rotabili registrano una diminu-zione del 6,7%. Positivo il risultatodei materiali da costruzione, checon quasi 5,5 milioni di tonnellatemovimentate, e una crescita diquasi 650 mila tonn. segna un in-cremento del 13,3%. Il merito va alle materie prime perla produzione di ceramiche deldistretto di Sassuolo, pari a oltre4,7 milioni di tonnellate, con oltre500 mila tonnellate in più (+12,1%) rispetto allo scorso annoe il dato migliore dal 2005. Moltobuono anche il dato del clinker,passato da 135 mila a 193 milatonnellate.In calo, invece, i prodotti metal-

lurgici, con 6,253 milioni di ton-nellate (- 1,7%), quasi tutti coils.Per quanto riguarda il compartoagroalimentare, il 2017 si èchiuso con un risultato analogo aquello dello scorso anno. Sonocalati i prodotti agricoli, in parti-colare frumento, mentre è au-mentato il granoturco, grazie aiconsistenti quantitativi sbarcatinegli ultimi tre mesi dell’anno:oltre 500 mila tonnellate, ovverocirca il 50% del totale annuo. Perle derrate alimentari continua iltrend di crescita grazie all’importdi sfarinati provenienti da Argen-tina e Paesi dell’Est Europa.Buono il dato anche per le der-rate alimentari liquide (+ 9,1%),in particolare per oli vegetali, eper i combustibili minerali solidi(+ 19,9%), in particolare coke.In aumento anche i prodotti pe-troliferi, pari a quasi 2,6 milioni ditonnellate (+ 6,4%), di cui oltrel’82,3% provenienti da porti ita-liani. In calo invece i prodotti chi-mici liquidi, pari a 864 milatonnellate (- 4,5%) e i concimi,pari a oltre 1,5 milioni di tonnel-late (- 4,2%). In ripresa rispetto aiprimi mesi dell’anno, i rotabili,grazie al buon risultato sulla lineaRavenna - Brindisi - Catania,dove sono stati movimentati59.385 trailer per Catania e12.701 per Brindisi, per un totaledi 8.705 pezzi in più (+ 13,7%)rispetto allo scorso anno. In to-

tale, compresa la linea della Gri-maldi per Bari e Patrasso, lineasospesa dalla fine di ottobre, ilnumero dei trailer è stato pari a74.806 unità (- 5,4%). Per i container, invece, non si re-gistrano dati positivi: la movimen-tazione è stata pari a 223.369teu, 11.142 in meno (7.103 pienie 4.039 vuoti) e in calo del 4,8%rispetto allo scorso anno.«I dati della movimentazione inporto nel 2017 mostrano che iltraffico ancora “tiene” – dichiarail presidente dell’Autorità di Si-stema portuale, Daniele Rossi – el’anno si chiude con numeri chesi attestano su quelli del 2016. Laflessione dei container confermala necessità di accelerare sulfronte della realizzazione degli in-vestimenti programmati. Quantoprevisto nel Progetto Hub portualedi Ravenna, ormai alle battute fi-nali del suo percorso autorizza-tivo, unitamente a tutte le azioniche si stanno portando avanti perl’efficientamento dei servizi por-tuali, per l’informatizzazione delsistema e per l’ammodernamentodelle reti di collegamento viario eferroviario avrà ricadute positivesull’attività di tutti i terminal e con-tribuirà alla crescita di ogni tipodi traffico. Ravenna si conferma,anche per il 2017, il principaleporto per l’importazione di mate-rie prime e semilavorati per il set-tore industriale padano».

«Dobbiamo, però, lavorare per ri-durre, attraverso una azione dimarketing mirata alle aziendeesportatrici del nostro bacino diriferimento, il divario attualmenteesistente tra la quantità di mercesbarcata (22.644.555 tonnellate,con un incremento del 2,5% ri-spetto al 2016, miglior risultatodal 2008), e quella imbarcata(3.345.820 tonnellate, con uncalo del 13,5%, pari a 5 anni fa) ». Per quanto riguarda le crociere siregistrano dati positivi sul 2016,che pure è stato un anno di cre-scita del settore a Ravenna. Nel2017 è aumentato sia il numerodei crocieristi sbarcati a PortoCorsini (50.133), + 9,9% rispettoal 2016, sia il numero delle toc-cate (48), + 9,1% rispetto al-l’anno precedente.«Il Terminal Crociere – conclude ilpresidente Rossi – deve esprimerenumeri ancora maggiori, ade-guati alla propria potenzialità in-frastrutturale, e per questo,seppure nel complesso scenariointernazionale del settore, sulquale spesso incidono fattoriesterni legati alle strategie deigrandi operatori o ad eventi geo-politici imprevedibili, si sta lavo-rando con il terminalista perpromuovere in maniera più effi-cace e coordinata lo scalo».

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“Tiene” il traffico portuale a Ravenna nel 2017ma il settore teu necessita di investimenti

Panoramica del porto di Ravenna

Page 15: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

FEBBRAIO 2018 __ 15

A Spezia in ripresa il traffico contenitoricon un movimento di circa 1,5 milioni di teu

Il porto di Spezia con il terminal “Lsct”

LA SPEZIA – Il 2017 fa registrarenel porto spezzino una sostenutaripresa del traffico contenitori conuna movimentazione complessivadi 1.473.571 Teu, pari ad un in-cremento del 15,8% sull’annoprecedente. Un volume di trafficomolto rilevante che conferma ilruolo di primo piano che lo scaloriveste ormai da molti anni nelpanorama della portualità nazio-nale e mediterranea, confer-mando La Spezia al secondoposto in Italia tra gli scali di desti-nazione finale verso i mercati diproduzione e consumo del nordItalia. Nel dettaglio è interessanteosservare che in export i conteni-tori totali movimentati sono stati742.495 Teu (+16,8%) ed in im-port 731.076 (+14,8%).Complessivamente i contenitoripieni movimentati a banchinaammontano a 1.076.773 Teu(+15,1%), di cui l’export, con686.747 Teu (+16,5%) ne rap-presenta il 63,7%. In crescitaanche l’import con 390.026 Teu(+12,9%).Nel 2017 cresce anche l’attivitàdi trasbordo che ha rappresentatol’11,7% del traffico portuale, con173 mila movimenti complessivia banchina, rispetto ai 63 miladell’anno scorso.Nei mercati esteri serviti dal portospezzino troviamo in ordine di im-portanza l’interscambio con Asia,Americhe, Europa, Africa ed

Oceania.I principali mercati inland di rife-rimento sono rappresentati, in or-dine di importanza, dalle regioniEmilia Romagna, Lombardia, Ve-neto, Toscana, Liguria e Pie-monte. Va sottolineato che leprime tre coprono circa il 65% delmercato totale del porto spezzino.Sempre ragguardevoli i dati rela-tivi al trasporto intermodale svoltinel porto della Spezia: nel 2017sono stati movimentati complessi-vamente circa 127mila carri(+6,7%) ed inoltrati 7.500 treni(+6,4%) che attestano al 33% laquota di trasporto ferroviario delLa Spezia Container Terminal (alnetto dei trasbordi), quota tra lepiù rilevanti percentuali in Italia

ed in Europa e che confermanegli anni l’eccellenza spezzina inquesta modalità di trasporto.In termini di tonnellate, il trafficogenerale svolto nel 2017 si atte-sta così a 15,98 milioni (+12,6%)tra merci containerizzate, rinfusesolide e liquide, di cui 6,73 mi-lioni allo sbarco e 9,25 milioni al-l’imbarco che ne rappresenta il57,8% del totale. Oltre l’85% laquota di trasporto containerizzatosul traffico totale del porto.Il traffico crocieristico nel 2017 siè chiuso con una ulteriore fles-sione pari al 10% sul 2016, prin-cipalmente dovuta allacancellazione di alcuni scali pre-visti a fine anno: sono transitaticomplessivamente nel golfo spez-

zino 455 mila crocieristi (-10,4%)di cui in homeport, imbarcati esbarcati ai terminal crociere, sonostati 8.824 unità mentre le toc-cate nave alla Spezia sono state143. Il calo tuttavia dovrebbe es-sere recuperato, secondo le primeprevisioni, nel corso del correnteanno.Per quanto riguarda il porto diMarina di Carrara da segnalareche si consolida il traffico ro-ro.Guardando ai dati il 2017 si èchiuso per lo scalo apuano unimportante incremento delle mo-vimentazioni a banchina per untotale di 2.279.725 tonnellate(+20,7%), di cui 889.890 in im-port e 1.389.835 in export.In particolare le rinfuse solide am-montano a 529.900 tonnellate (-3%) e le merci varie a 1.749.825tonnellate (+30,3%). Tra que-st’ultime il consolidamento deltraffico containers e rotabili, inau-gurato nel 2016 e ha totalizzatorispettivamente 715.410 tonnel-late di containerizzato (pari a52.452 teu +60%) e 476.940tonnellate di rotabili (per 516milam/l equivalenti)Vivaci segnali anche dal trafficopasseggeri a conferma delle inte-ressanti potenzialità che può van-tare Marina di Carrara in questosettore: nel 2017 si sono registratiinfatti 17.810 crocieristi in tran-sito con un incremento del 13,7%sul 2016.

Veduta dello scalo partenopeo

NAPOLI – L’Autorità di Sistemaportuale del Mar Tirreno Centraleche riunisce i porti di Napoli, Sa-lerno e Castellamare di Stabia hareso noti i dati del traffico portualeper l’anno 2017.

L’analisi conferma la crescita deisettori container e ro-ro mentre ilcrocieristico ha chiuso in flessione.Partendo da questo ultimo settoresi nota che i crocieristi sono pas-sati da 1.417.546 del 2016 a993.073 nello scorso anno conuna flessione del 29,94% pari a424.473 passeggeri. Il calo, diuna certa consistenza, è da attri-buire in larga parte alla flessioneche si è registrata nell’intero Me-diterraneo, dovuta sopra tutto asituazioni politiche nelle aree delNord Africa.Diverso il discorso per il settorecontainer che ha fatto registrarenel 2017 un aumento del10,61%. Nell’anno in esame aNapoli sono stati movimentati509.876 (483.481) teu ed a Sa-lerno 454.686 (388.572) per untotale di 964.562 teu. In terminidi tonnellaggio si registra nei dueporti un totale di 11 milioni173.867 tonn che vede Salerno alprimo posto con 5 milioni645.951 tonn e Napoli 5 milioni527.916.

In leggera diminuzione anche lerinfuse liquide: i prodotti petroli-feri hanno raggiunto 5.070716tonnellate contro 5.224.316 del-l’anno precedente, un dato che faregistrare una flessione del2,94%.Ottimo il risultato del traffico ro-ro a Salerno che supera di gran

lunga Napoli. A Salerno infatti il tonnellaggio èrisultato essere di 8.174.621 ton-nellate mentre nello scalo parte-nopeo si è fermato a 5.631.018tonnellate. Il totale dei due portiha raggiunto 13.805.639 tonnel-late, un +7,43% rispetto all’anno2016.

A Napoli e Salerno in aumento teu e ro-roIl traffico crocieristico in flessione del 29%

Pietro Spirito

Page 16: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

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A. OBELIX 0367-050E

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17-3-1818-3-1819-3-1820-3-18

Servizio BEX2 - Phoenician Express Service Frequenza SETTIMANALE

VESSEL NAME VOY ETA DESTINATIONS

Rijeka, Koper, Marsaxlokk, Damietta,Suez Canal, Jeddah, Port Klang,Shekou, Shanghai, Ningbo, Pusan

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VENEZIATRIESTERAVENNAANCONA

24-3-1826-3-1827-3-1828-3-18

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12-3-1816-3-18

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VESSEL NAME VOY ETA DESTINATIONS

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TEXAS TRIUMPH

COSCO HOPE

0322-003E

030E

LA SPEZIAGENOVA

LA SPEZIAGENOVA

18-3-1820-3-18

1-4-183-4-18

Servizio PSI - Piraeus - South Italy Feeder Service Frequenza SETTIMANALE

VESSEL NAME VOY ETA DESTINATIONS

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COSCO HONG KONG 240BEE TRIESTEVENEZIA

19-3-1823-3-18

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VESSEL NAME VOY ETA DESTINATIONS

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ASIATIC MOON

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0070-056S

0359S

RAVENNAVENEZIA

17-3-1818-3-18

ANCONABARI

16-3-1817-3-18

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24-3-1825-3-18

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VENEZIATRIESTE

VENNARAAVANCONA

8-156E

VENEZIATRIESTE

VENNARAAVANCONA

KLi

17-3-1818-3-1819-3-1820-3-18

24-3-1826-3-1827-3-1828-3-18

, Pireo, DeoperKimassol, Beirut,

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Servizio BEVESSEL NAME

APL MINNESO

EX2 - PhoenicianVOY

AOTTA 23

n Express ServicETA

38BEETRIESTEVENEZIA

ceDE

RSS

12-3-1816-3-18

TIONSESTINA

, MoperRijeka, KSuez Canal, JeddSh k Sh h

Frequenza SETTIMA

arsaxlokk, Damdah, Port Klangi Ni b P

ANALE

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Servizio MDVESSEL NAME

COSCO HONG

D2 - Asia-MeditVOY

ONGG K 24

terranean ServiETA

A SPEZIALLA

40BEE TRIESTEVENEZIA

S

ces 2DE

Fo18 3 18

19-3-1823-3-18

Shekou, Shangha

TIONSESTINA

aVVaos Sur Mer

ai, Ningbo, Pusa

Frequenza SETTIMA

alencia Pireo

an

ANALE

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COSCO HOPE

Servizio PS

PH 0322

SI - Piraeus - So

2-003E

030E

A SPEZIALLAAVGENO

A SPEZIALLAAVGENO

outh Italy Feeder

FoSSSYYa

18-3-1820-3-18

1-4-183-4-18

r Service

a, VVaos Sur MerSuez Canal, JeddSingapore, HongShanghai, NingboantianYa

alencia, Pireo,dah, Colombo,

ong, Qingdao Ko, Kaohsiung,

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o,

ANALE

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BF LUCIA

Servizio AIS

VOY

0133

S - Adriatic Isra

ETA

3-035W

ael Service

ANCONABARI

DE

P16-3-1817-3-18

TIONSESTINA

ireo

Frequenza SETTIMA

ANALE

VESSEL NAME

TIC MOONSIAATA

XYALAAXBFP G

VOY

0070

ETA

0-056S

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VENNARAAVVENEZIA

VENNARAAVVENEZIA

DE

P

17-3-1818-3-18

24-3-1825-3-18

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13-3-18

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Page 17: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

FEBBRAIO 2018 __ 17

La “cura del ferro” è arrivata in lagunaMusolino e Fs firmano protocollo d’intesa

Pino Musolino e Maurizio Gentile

ROMA – Maurizio Gentile, ammi-nistratore delegato di Rete Ferro-viaria Italiana (Gruppo FSItaliane) e Pino Musolino, presi-dente dell’AdSp del Mare Adria-tico settentrionale, hanno firmatoil protocollo d’intesa per il poten-ziamento infrastrutturale dei duescali marittimi. L’accordo sancisce l’istituzione diun gruppo di lavoro congiuntoche nei prossimi sei mesi indivi-duerà gli interventi necessari al-l’upgrading delle infrastruttureportuali, anche in relazione allacrescita dei traffici già registrata,all’ulteriore sviluppo previsto, e almiglioramento delle loro connes-sioni con la rete ferroviaria nazio-nale. Prevista una prima fase di inter-venti, finalizzati all’incremento delnumero dei binari e all’adegua-mento del modulo a 750 metri,che consentiranno di aumentarela quota del traffico merci da eper il porto di Venezia, uno deiprincipali nodi della rete europeadei Core Corridor Ten-T. Sarannovalutati, inoltre, interventi per il ri-pristino del collegamento ferro-viario tra il porto di Chioggia e larete nazionale.La seconda fase di interventi pre-vede invece la realizzazione di ul-teriori nuovi collegamenti tra la

rete portuale e quella nazionale eil potenziamento del nodo di Ve-nezia Mestre – Marghera Scalo.Le merci transitate per il porto diVenezia intercettano due dei prin-cipali Corridoi europei:quello Mediterraneo, che collegala Penisola iberica al confine del-l’Est europeo passando per ladorsale italiana Torino-Trieste;il Corridoio Baltico-Adriatico, checonnette importanti porti italiani,come quello di Venezia, all’Au-stria e ai mercati del Nord Eu-ropa.A margine della firma, Pino Mu-solino ha dichiarato: «L’accordosegna una pietra miliare nello svi-luppo del porto di Venezia e dellanostra competitività a servizio delricco entroterra e i numerosi mer-cati di riferimento. Le connessioniferroviarie del nostro porto vannoinfatti lette per la loro utilità nonsolo in chiave locale, ma versol’intero Sistema Paese e del suotessuto produttivo e manifattu-riero».«La domanda ferroviaria del no-stro scalo nell’ultimo anno ha in-fatti registrato numeri record apartire dal 2016 (5.250 treni e2,2 milioni di tonnellate pari a un+ 25% in peso rispetto al 2015),confermando la crescita anchenel 2017 (+ 4,3% in peso rispetto

al 2016 e + 2,3% numero ditreni rispetto al 2016). Va ricor-dato che oggi sono già attivi al-cuni importanti servizi ferroviariche rendono il Terminal Auto-strade del mare di Fusina total-mente intermodale e collegano laGrecia via Venezia con il NordEuropa (Francoforte e Rostock);gli sviluppi pianificati con Rfi con-sentiranno anche di contribuireall’implementazione di questo im-portante settore di traffico che nel2017 è cresciuto del 43% e siprevede possa registrare un trendpositivo anche nei prossimi anni»,ha concluso il presidente del-

l’AdSp dell’Adriatico settentrio-nale. Per l’amministratore dele-gato di Rfi, Maurizio Gentile,«questo tipo di interventi rientranella più ampia strategia di svi-luppo dell’intero sistema logisticodel Paese, che ci vede impegnaticon l’obiettivo di incrementare iltrasporto merci su ferro, attra-verso il potenziamento della reteferroviaria nazionale, l’adegua-mento agli standard internazio-nali, il miglioramento dellaconnettività dei porti con le altreinfrastrutture di interscambio, i va-lichi internazionali e le linee chefanno parte dei corridoi Ten-T».

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Page 18: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

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Page 19: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

FEBBRAIO 2018 __ 19

Nel 2018 supererà i diecimila treniil traffico su rotaia nel porto giuliano

Sequestrate quattro gru nel porto di CivitavecchiaEnrico Luciani: un atteggiamento non accettabile

Zeno D’Agostino

UDINE – Salito da 4.900 trenimovimentati del 2015 agli 8.681del 2017, il porto di Trieste supe-rerà i 10 mila treni nel 2018. Laprevisione di sviluppo è stata illu-strata nel dettaglio dal presidentedello scalo triestino Zeno D’Ago-stino nel corso della serata convi-viale all’Accademia Udinese degliSventati 1606, club fondato unanno fa e che ora conta una ven-tina di soci tra professionisti e im-prenditori di varie categorielavorative, che si riuniscono peraccrescere competenze e cono-scenze in diversi campi.Il presidente pensa a un «sistemalogistico che metta in rete Triestecon Villa Opicina, Fernetti e Cer-

vignano. C’è un territorio regio-nale che è tutta una infrastrutturaintermodale e logistica che nonchiede altro di essere messa inrete, per poter usare il vero mo-tore dei traffici che è il porto,espressione della vera relazioneglobale». Dal mese di Marzoprossimo Adriafer gestirà dieci bi-nari a Villa Opicina. La successivapiena funzionalità del polo inter-modale di Cervignano, concepitocome punto di snodo per l’arrivoe la partenza delle merci, movi-mentate poi in entrata e uscita dalporto di Trieste con un sistema dishuttle, «permetterebbe alla realtàlogistica e industriale friulana diutilizzare i servizi del porto, marit-

timi ma anche ferroviari intermo-dali a costi che non sono quelliofferti oggi. Consentirebbe sia alFriuli che al porto di avere deivantaggi perché creeremmoquelle economie di scala chesono la base su cui sviluppiamoservizi marittimi e intermodali», haspiegato D’Agostino.E in una successiva fase, quandosarà raccordata come piat-taforma ferroviaria, il porto miraa ragionare anche con Porde-none «importante area indu-striale».Cervignano può diventare unapiattaforma logistica intermediatra il porto e la realtà friulana. «L’i-dea è quella di far diventare Cer-vignano parte integrante delporto di Trieste. Questo significache creiamo un nodo a disposi-zione del territorio friulano chenon ha bisogno di dialogare di-rettamente con Trieste», ha spie-gato il presidente D’Agostino,primo ospite del 2018, annun-ciando che nei prossimi mesi il-polo intermodale di Cervignanosarà attrezzato, grazie a una pic-colissima parte del finanziamentoda 83 milioni di euro ottenuto daRfi sul porto di Trieste, per gestireanche le merci ”pericolose”.Trieste, porto franco internazio-nale, primo scalo italiano per ton-nellaggio totale e per traffico

ferroviario, primo porto petroli-fero nel Mediterraneo e undice-simo in Europa per tonnellaggio,ha attualmente attivi collegamentiintermodali in Italia (Milano, in-terporti di Padova e Bologna), masoprattutto all’estero con Austria,Germania, Lussemburgo, Belgio,Ungheria, Slovacchia e Repub-blica Ceca. La tratta Trieste-Bu-dapest ne è un emblema. «Ha avuto un boom, era unatratta completamente in mano aCapodistria e sta diventando im-portante per Trieste – ha spiegatoancora D’Agostino – quindi ci facapire che siamo competitivi suquell’area e poi perché è un’areaad altissima crescita economica».Nel 2017 il porto ha segnato un+ 4,58% delle tonnellate totali(61.955.405), con un +2,33%delle rinfuse liquide (43.750.555), un +14,11% dellemerci varie (16.565.255) e un+26,66% di numero di container.Terminal contenitori nel porto triestino

Le gru nel terminal di Civitavecchia

CIVITAVECCHIA – A metà Feb-braio la Guardia Costiera ha ese-guito il sequestro di quattro grumobili alla Gestione Terminal Ci-vitavecchia (Gtc). Un fermo do-vuto ad un sequestro giudiziarioper «occupazione di suolo dema-niale».Sembra che tutto sia iniziato a se-guito di un contenzioso con laRoma Terminal Container (Rtc)che gestisce il terminal, la cuiconcessione, tra l’altro, è scadutalo scorso Dicembre. Il presidentedella Compagnia Portuale di Ci-vitavecchia, Enrico Luciani, è in-tervenuto sulla questione. «E’statoun San Valentino che ricorderemoal porto per un fatto mai acca-duto prima: il sequestro delle gruoperative. Possiamo affermare –si legge nella nota di Luciani –che questo rappresenta la fatidicagoccia che fa traboccare il vaso.Non possiamo e non dobbiamopiù nascondere quali siano i re-sponsabili di questo atteggia-mento non più accettabile».«Lo andiamo dicendo da troppotempo, come novelle Cassandre,che si rischiava ciò che purtroppoora sta accadendo. Un atteggia-

mento da ”padrone delle fer-riere”, dell’attuale gestore e con-cessionario Rtc della banchinacontainer non più tollerabile. Nonsolo infatti ha sempre e voluta-mente disatteso i volumi dei traf-fici teu, come da business planpresentato, ma addirittura ora sipermette di aprire dispute conaltri operatori portuali creandogravi problemi nel delicato equili-brio socio-economico che esisteall’interno del nostro porto» pun-tualizza ancora il presidente dellaCompagnia portuale.«Il gestore del terminal containercontinua a coprire inutilmente einspiegabilmente un bluff, bloc-cando l’aumento della movimen-tazione dei container ferma aquantità annuali ridicole, numeriche possono essere fatti in ban-chine multipurpose, cioè in ban-chine di merci generali. Oggi,questo atteggiamento di arro-gante indifferenza alle giuste ri-chieste del porto e della città,rischia addirittura di far perdereulteriori traffici al nostro porto, giàin difficoltà in questo periodo.E’ oramai tempo, quindi, di met-tere il carro davanti ai buoi: o Rtc,

da oggi stesso, si “degna” di au-mentare il traffico di containers anumeri mediamente accettabili(200.000 / 300.000 teu) oppureè evidente ormai a tutti che nonvada rinnovata l’autorizzazione exart.16, scaduta a Dicembre, fa-cendo così decadere la conces-sione ex art.18 del terminalcontainers.Il messaggio – conclude Enrico

Luciani – deve arrivare forte echiaro: non permetteremo a nes-suno, né ora e né mai, di distrug-gere e far morire il nostro porto».Il sequestro ha coinvolto anchealtre aziende, in quanto le opera-zioni di sbarco del caolino sonostate interrotte, con probabili ri-percussioni anche sulle opera-zioni previste con altre navi inarrivo nei prossimi giorni.

Page 20: Mattioli sulla nascita di AssArmatori

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MAERSKKOBE

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GROUPAGE settimanale per le destinazioni sopracitate e per:

Puertorico, Martinica, Guadalupe, Aruba, Curacao, Jamaica, Guyana,Costarica, El Salvador, Panama, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Suriname, Venezuela

centri di raccolta per merci groupage:MILANO - CSA - Via Papa Giovanni XXIII, 2 - Liscate (MI) - GENOVA - Euro Comm. Italia - Via Sardorella, 10 R

LIVORNO - Mariter srl - Via Enriques 18 - NAPOLI - Mecfond - Via Emanuele Gianturco, 23

Gruppo Centralfin spa

Agenti generali per l'Italia: Central Shipping Agency spaMILANO - Tel. 02 334111 - Fax 02 3083672 e-mail:[email protected]

GENOVA - Tel. 010 65441Fax 010 6591433

LIVORNO - Tel. 0586 82631Fax 0586 882455

Q.01.125B

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FEBBRAIO 2018 __ 21

AVVISO DI ASTA PUBBLICA PER LA LOCAZIONE DI N.3 BENI CAMERALI SITI A LIVORNO, “TERMINAL MARZOCCO” VIA DEL MARZOCCO N.80-82.

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTOIn esecuzione alla Determinazione del Dirigente Area I n. 33 del 16.2.2018, esecutiva ai sensi di legge, con la quale la CCIAA della Marem-ma e del Tirreno ha approvato la locazione di n.3 immobili di proprietà ed approvato lo schema di avviso d’asta

R E N D E N O T Oche il giorno 13.3.2018 alle ore 10,00, presso la Sala Giunta della sede camerale di Livorno – IV piano, Piazza del Municipio n.48 , Li-vorno, alla presenza della Commissione di gara, sarà tenuta l’asta pubblica per la concessione in locazione di n. tre immobili camerali con il metodo delle offerte segrete da confrontarsi con il prezzo base indicato nel presente disciplinare, ai sensi dell’art. 73 e seguenti del R.D. n. 827 del 23/05/1924, “Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale dello Stato”.Oggetto del BandoIl bando ha per oggetto la concessione in locazione degli immobili di proprietà camerale a destinazione terziaria-produttiva e direzionale siti in via del Marzocco n. 80-82 (Terminal Marzocco) come meglio individuati nelle planimetrie e negli schemi di contratto allegati.

La locazione è finalizzata ad insediare nei locali n.1 e n.2 attività portuali del ciclo di deposito e movimentazione per conto proprio o conto terzi di prodotti forestali e materie rinfuse. La palazzina uffici (n.3) è destinata ad attività direzionali/uffici per lo svolgimento, in proprio o me-diante organi ed organizzazioni collegate, di attività amministrative direttamente o indirettamente connesse alla gestione di impresa portuale ovvero di funzioni di mandato, agenzia, rappresentanza, vigilanza, consulenza professionale o regolazione in ambito portuale, che possono comportare contatti diretti con il pubblico. Ai fini di quanto previsto negli artt. 34, 35, 37 e seguenti della Legge 392/1978, l’offerente di-chiara di conoscere ed accettare che il lotto 3 è da considerare interno all’area portuale pertanto momento della stipula contrattuale, ove necessaria, sarà richesta l’’iscrizione nel registro di cui all’art. 68 del codice della Navigazione, detenuto presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (R.D. 30 marzo 1942, n. 327 e s.m.i.) Qualsiasi eventuale diversa utilizzazione o modalità d’uso, anche parziale, dovrà preventivamente ed espressamente essere autorizzata dalla parte locatrice e dovrà risultare per iscritto.Gli immobili contraddistinti al n.1 e n.2 dovranno ospitare solo insediamenti commerciali relativi alle tipologie consentite dalla destinazione d’uso dei locali e dalla relativa agibilità risultante dagli atti degli uffici comunali, doganali e dall’Autorità Portuale, dai nulla osta da rilasciare dall’Autorità Portuale , dall’autorizzazione di cui all’art.16 L 84/94, e saranno assegnati in locazione nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano.Ciascun lotto ha in dotazione uno spogliatoio di mq 12,6 (n.4 in planimetria) posto a lato della palazzina uffici in area scoperta delle parti comuni che ammontano a mq 887 complessivi circa, mentre l’area coperta da tettoia delle parti comuni ammonta a mq 578 complessivi circa.La locazione decorrerà a partire dal giorno 1 maggio 2018 per gli immobili n.1 e n.2, mentre per la palazzina uffici (n.3) decorrerà dal giorno 1 aprile 2018.I soggetti che intendono partecipare alla suddetta gara dovranno far pervenire, a mezzo servizio postale o con consegna a mano all’uffi-cio protocollo della Camera, in unico piego raccomandato, controfirmato ed appositamente sigillato su tutti i lembi di chiusura, a pena di esclusione, a questo Ente, Piazza del Municipio n.48 Livorno,- entro e non oltre le ore 13,00 del giorno 12.3.2018, la documentazio-ne appresso elencata redatta in lingua italiana. Non saranno ammesse offerte in ribasso, condizionate, per persone da nominare, ovvero espresse in modo indeterminato. In caso di discordanza tra l’offerta indicata in cifre e quella indicata in lettere, sarà ritenuta valida quella più vantaggiosa per l’Amministrazione. Il prezzo espresso in cifre che quello espresso in lettere dovranno comunque essere inequivoci e perfet-tamente leggibili, pena l’esclusione.La concessione in locazione verrà aggiudicata anche nel caso in cui vi sia un solo concorrente.L’ aggiudicazione verrà effettuata in favore del soggetto che avrà presentato il canone migliore sulla base d’asta.In caso di offerte uguali si provvederà all’aggiudicazione in favore degli attuali conduttori relativamente ai lotti 1 e 2. Per il lotto 3 si procederà con le modalità previste dall’art 77 del RD 827/24 . L’aggiudicatario dovrà stipulare il contratto per la concessione del locale, nel termine assegnato dalla stazione appaltante pena la decadenza dell’aggiudicazione.Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi presso l’Ufficio Provveditorato della CCIAA della Maremma e del Tirreno sede di Livorno Piazza Municipio n. 48 o consultare il sito camerale www.lg.camcom.gov.it sez. amministrazione trasparente.Per l’eventuale effettuazione dei sopralluoghi, stante il possesso a terzi dei locali oggetto del presente avviso, dovranno essere concordati con il responsabile del procedimento di cui al seguente punto entro 3 giorni dalla data di scadenza delle offerte.Ai sensi dell’art. 8 della Legge 241/90 si informa che il responsabile del procedimento in oggetto è il Dott. Stefano Giorgi , tel.0586 231237 e-mail : [email protected]

IL DIRIGENTE A. Gennari

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Il traffico nei porti del Sistema Adriatico centraleGiampieri: strategia comune per favorire la crescita

Navi all’ormeggio nel porto di Ancona

ANCONA – Cresce del +8% iltraffico passeggeri nel porto diAncona. Nel 2017 sono stati1.085.967 rispetto a 1.005.886del 2016. Dal “Rapporto statistico2017” dell’Autorità di sistemaportuale del mare Adriatico cen-trale emerge che la forte concen-trazione dei passeggeri è nei mesidi Luglio e Agosto, con oltremezzo milione di persone chepassano nel porto. Da Giugno aSettembre, i passeggeri sono statioltre 741 mila, pari a 68% deltraffico annuale (90 mila a Giu-gno, 213.613 a Luglio, 307.150ad Agosto, 130.600 a Settem-bre).Numeri che mettono in risalto laforte capacità organizzativa ditutto il sistema del porto dorico,istituzioni, Agenzia dogane, forzedi polizia, operatori, servizi tecnicinautici.È la Grecia che trascina l’anda-mento rappresentando il 73% deltraffico totale, con 756.950 pas-seggeri (+17%), il miglior risul-tato degli ultimi cinque anni. Icrocieristi, invece, sono stati più di52 mila, con una leggera crescita(+2%) di coloro che, più di 11mila persone, hanno scelto An-cona come “home port”, base dipartenza per il loro viaggio. Nel2017 sono state 28 le toccatedelle crociere nello scalo dorico.Le automobili che sono transitatesono 229.409, con una crescitadel +10% sul 2016.Il traffico delle merci nello scalodorico ammonta a 8,6 milioni ditonnellate nel 2017, con una leg-gera flessione (-3%) sul 2016. Unrisultato che identifica Anconacome “casello” delle autostradedel mare ossia del servizio di tra-sporto marittimo alternativo allaviabilità ordinaria su strada per iltrasporto delle merci.Approfondendo il dato, sul totale,registra segno positivo il movi-mento delle merci nei tir e trailer,2,3 milioni di tonnellate con unacrescita del +5%, caratterizzateper il 20% da prodotti alimentarie per il 18% da prodotti agricoli.Un traffico, questo, di prodotti fre-schi che richiede un’organizza-zione specializzata e una catenalogistica veloce, per permettere dimantenere la qualità dei prodotti.L’83% delle merci nei tir è direttoo proveniente dalla Grecia, 1,93milioni di tonnellate, in partico-lare dai porti di Igoumenitsa e Pa-trasso, con almeno una toccata algiorno tutto l’anno. Il 13%, pari apiù di 293 mila tonnellate, coin-volge la direttrice albanese men-tre il restante, oltre 99 milatonnellate, pari al 4% del totale,ha direzione Croazia.Lo scorso anno è cresciuto il nu-mero di tir e trailer, con 148.263transiti, + 5% sul 2016. Il risultatosi deve all’ottima performancedella tratta greca che, con più di

123 mila tir e trailer, ha segnatouna crescita dell’8% sul 2016.Molto positiva, anch’essa in cre-scita dell’8%, la direttrice alba-nese con 16.568 mezzi. È invece in calo il traffico con laCroazia (7.687 mezzi, pari a -23%). Un trend che si confermaanno dopo anno, anche a causadella riduzione dell’offerta di stiva

dovuta al termine delle attivitàdella compagnia marittima BlueLines nel 2016. Un andamento che dovrà esseretema di approfondita riflessioneda parte dell’Autorità di sistema.Rimane di minore rilievo, sul datototale delle merci transitate nelporto, il traffico delle rinfuse so-lide che però registra un +25% esi attesta a 581 mila tonnellate,con un risultato che inverte la ten-denza degli ultimi tre anni.Hanno segno negativo (-8%) lemerci liquide, che comunque am-montano a 4,6 milioni di tonnel-late, con un calo dovuto alladiminuzione del traffico nella raf-fineria di Falconara Marittima ri-spetto al 2016, anno boom deltraffico, con un volume superiorealla media, pari a 5 milioni ditonnellate.La movimentazione dei containersegna -9% nel 2017, con168.578 teu, con un decrementocondizionato soprattutto dai con-tenitori vuoti in importazione, 12mila pezzi in meno, con un calodel -28%.Una discesa che non ci trova to-talmente impreparati in quantoconseguenza della riorganizza-zione e della razionalizzazione inatto dei servizi e delle linee dellecompagnie armatoriali.Sono invece in leggera crescita icontainer pieni (+5%) in importa-zione. Complessivamente le merci neicontenitori transitate nel 2017sono state pari a 1,1 milioni ditonnellate. Sono state 4.085 letoccate navi in totale.

Sono quattro i porti su cui hacompetenza l’Autorità di sistemaportuale che registrano trafficimerci e passeggeri, Pesaro, Fal-conara Marittima, Ancona, Or-tona, mentre San Benedetto delTronto continua ad essere scalopeschereccio e diportistico. A Pe-scara sono invece iniziati i lavoriinfrastrutturali che dovrebbero

consentire la riapertura delloscalo al traffico merci e passeg-geri.Le merci movimentate nel 2017su Ancona, Falconara Marittimae Ortona sono state 9,7 milioni ditonnellate di cui 5 milioni di ton-nellate di merci liquide (petroliogreggio e prodotti petroliferi raffi-nati) e 4,4 milioni di merci solide.Nei porti di Ancona e Ortonasono transitati 4.793 mezzi inesportazione per un totale di12.400 tonnellate di merci. Il traf-fico passeggeri complessivo suPesaro, Ancona e Ortona è statodi 1.095.395 persone.Nel porto di Pesaro sono transitati8.643 passeggeri. Di questi,8.169 (+13% rispetto al 2016)hanno scelto il catamarano ve-loce Eurofast, da 266 posti, cheha effettuato 50 traversate dell’A-driatico verso le isole della Croa-zia (Lussino, Pag, Rab). Sono stati,invece, 474 coloro che hannoscelto di salire a bordo della Ar-temis, una nave da crociera dilusso di 60 metri battente ban-diera maltese. I crocieristi, du-rante le 10 toccate stagionali,hanno potuto effettuare escursionialla scoperta delle bellezze dellaGola del Furlo, di Urbino e dellacittà di Pesaro. Le toccate totali sono state 120,con un aumento del 20% rispettoal 2016.Ortona, autostrada del mare del-l’automotive, ottima performancedei veicoli nuovi in esportazione.Le merci transitate nel porto diOrtona sono state 1.034.974tonnellate nel 2017. Un dato sta-

bile rispetto al 2016, con un traf-fico di merci solide in pratica inal-terato e con un leggero calo perquello di rinfuse liquide (-5%). Il48% delle merci solide è rappre-sentato dai cereali e dai loro de-rivati, con un traffico di 295.608tonnellate, in crescita dell’11% ri-spetto all’anno precedente. Lemerci liquide sono state principal-mente gasolio e benzina.Hanno registrato un’ottimaperformance i veicoli nuovi inesportazione, con un traffico che,nel corso dell’anno, si è consoli-dato attestando una vera e pro-pria autostrada del mare sulloscalo ortonese. Sono stati 4.707 iveicoli in esportazione, un’attivitàa sostegno del distretto dell’auto-motive abruzzese. I passeggeri intransito sono stati 642, imbarcatisulle navi da crociera Artemis eStar Flyer, che hanno compiutodieci toccate.«Il 2017, ha affermato il presi-dente Giampieri, è stato il primoanno di attività dell’Autorità di Si-stema portuale del mare Adriaticocentrale. Una trasformazione nonsolo istituzionale, ma che ha se-gnato la nascita di un ente conuna nuova mission, che ha ilcompito di mettere a fattore co-mune e sviluppare le potenzialitàdi tutti i sei scali di competenza,Pesaro, Falconara, Ancona, SanBenedetto del Tronto, Pescara edOrtona. Una strategia per favo-rire prospettive di crescita non inun’ottica di campanile ma in unavisione di cooperazione di si-stema. Una banchina virtuale di215 chilometri, al centro dell’A-driatico, che crea una grande op-portunità di crescita per il sistemaItalia».Sono fattori di soddisfazione, perGiampieri, «i risultati di un trafficopasseggeri diffuso, che interessatre porti su sei, e l’essere parte,con Ancona e Ortona, delle au-tostrade del mare, che danno atutti i porti dell’Autorità di sistemaun ruolo europeo e un evidentevalore aggiunto per i settori pro-duttivi dei territori su cui ope-rano». Nel 2018, aggiunge il presidenteGiampieri, «è nostra intenzionecontinuare a lavorare per l’effi-cienza delle infrastrutture, per au-mentare la competitività delsistema portuale e poter stimolarecosì la crescita economica e oc-cupazionale, in un’ottica di soste-nibilità».Un ringraziamento, aggiunge ilpresidente, «va a tutte le diverserealtà che lavorano nelle areeportuali, dai servizi tecnici nauticiagli enti e alle istituzioni, alle forzedi polizia, soprattutto agli opera-tori e alle loro maestranze che,con il loro impegno continuo egiornaliero, in un’ottica di sistemae non di campanile, assicuranotraffici e crescita economica».

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