1 Come amministrare un’impresa Laura Caruso Bruno Oltolini www.acamar.org www.starmyazienda.it Il presente documento costituisce solo una traccia per la discussione in aula; non può e non intende costituire materiale autonomo rispetto agli incontri programmati
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Come amministrare un’impresa
Laura Caruso Bruno Oltoliniwww.acamar.org www.starmyazienda.it
Il presente documento costituisce solo una traccia per la discussione in aula; non può e non intende costituire materiale autonomo rispetto agli incontri programmati
Obiettivo: orientarsi tra i principali strumenti finanziari, sapere come si misurano i costi dei finanziamenti e i rendimenti degli investimenti senza cadere nei facili tranelli del sistema. Comprendere perché la finanza ha avuto il sopravvento sull’economia reale e il contesto che questo ha generato.
?se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 110 mila euro, quale scegliete?
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Finanza, 10 dicembre 2015
Avevo dimenticato: il primo investimento prevede un rimborso tra un anno, il secondo fra tre anni.
Grossolanamente:i 5.000 € del primo investimento rappresentano il 5% all’anno.I 10.000 € del secondo investimento rappresentano il 10% in tre anni, e il 3,33% all’anno.
Questa “cosa” si chiamaValore finanziario del tempo
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Finanza, 10 dicembre 2015
Riformulo: se io vi propongo due investimenti, il primo richiede un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 105 mila euro fra un anno, e il secondo un esborso iniziale di 100 mila euro e un rimborso di 110 mila euro fra due anni, quale scegliete?
Verifichiamolo insieme, e diamo un nome a questa “cosa”…
Rappresentativi di Debito Rappresentativi di Capitale
Azioni Quote
Strumenti Finanziari Derivati Di Negoziazione (o di trading) Di Copertura (o di hedging)
BS, IRS, CDS, CAP, FLOOR, DCS, Futures, Options
Gli strumenti finanziari derivati possono essere Complessi (o “multipli”) (es: Swaption)Strumenti finanziati primari e complessi possono “convivere” (Strumenti Finanziari Combinati Embedded Derivatives, o derivati impliciti)
C’era una volta un Principe che voleva avere tutto e subito.Tutto – si narra – pare partire proprio da quella euforica e agile concessione di crediti alle famiglie negli Stati Uniti, un bel po' di anni fa, che secondo il modello consumista ha spinto moltissimi a "comprare a rate" un sacco di cose – la maggior parte delle quali non serviva loro – per scoprire in breve che il totale delle rate da pagare superava la somma delle entrate familiari.Questi crediti che le banche vantavano verso queste famiglie, che gli americani chiamano "bad loans", "prestiti cattivi", alla lettera, incominciavano a scottare nelle mani delle banche, che quindi hanno inventato un gioco.
Il gioco era questo: si prendevano questi prestiti cattivi, che erano attività dei bilanci delle banche, che però non valevano quasi più niente, perché i debitori non avevano i soldi per rimborsarli, e li vendevano a una società che veniva chiamata "veicolo" ("special purpose vehicle", tecnicamente), la quale a sua volta li acquistava.La società veicolo non esisteva realmente: non aveva una sede, non aveva dipendenti, era stata messa in piedi dalla stessa banca che aveva concesso i prestiti cattivi proprio per venderglieli.
La società veicolo li acquistava, ma come li pagava alla banca?Li pagava emettendo dei prestiti obbligazionari, tecnicamente delle "notes", o dei "bonds", e indovinate chi se li comprava?Se li comprava la banca che aveva emesso i prestiti cattivi e li aveva venduti alla società veicolo!Subito dopo prendeva queste obbligazioni e li piazzava ai risparmiatori, che se le compravano, anche perché le agenzie di rating dicevano che non erano tanto male, anzi!Cioè: i risparmiatori si compravano obbligazioni che venivano spacciate per buone ma che in realtà non erano altro che quei prestiti cattivi (chiamati anche "sub prime", certamente ne avrete sentito parlare) mascherati da obbligazioni buone, ma che tanto buone non erano, visto che certamente avrete sentito o letto anche queste due parole: junk bonds, che vuol dire obbligazioni spazzatura.
Ecco, quelle erano le obbligazioni spazzatura, ma nessuno ancora lo sapeva.Il miracolo era compiuto: come Gesù trasformò l'acqua in vino, le banche americane trasformarono i prestiti cattivi in obbligazioni (apparentemente) buone.Noi non volevamo essere meno in gamba degli americani, e a metà degli anni novanta anche le banche europee e quelle italiane, tutte, iniziarono a compiere lo stesso miracolo.Vendettero le obbligazioni (apparentemente) buone che però erano (realmente) spazzatura ai propri clienti, che le acquistarono, ma che poi non furono rimborsate, perché tutti i nodi vengono al pettine.
Questa storiella che io vi ho raccontato così, un po' da massaia, si poteva anche raccontare con parole incomprensibili, si tratta delle cartolarizzazioni dei crediti, avrei potuto dire che il sistema aveva proceduto ad una massiccia securitization dei loans attraverso la creazione di SPV, sotto la guida di un arranger, che prevedeva l'emissione di notes junior poi immesse sul mercato anche con particolari forme di credit enhancement, e voi ovviamente non avreste capito un piffero.Molti miei colleghi la raccontano così, questa favola.
Poi c’è l’altra favola dei derivati, ma quella ve la racconto senza leggerla…