LA CROCIERA DI “SENZA PAROLE”
LA CROCIERA DI “SENZA PAROLE”
Caro lettore,
le note che troverai di seguito sono gli appunti di navigazione della
crociera del 2008. Presi quasi in diretta su un palmare ed inviati in
tempo reale ad una ristretta cerchia di amici, poi estesa alla
comunita’ web di VeLista. Vorrai quindi perdonare sviste e
sbrigativita’ di scrittura, cosi’ come il riferimento ad espressioni
dialettali e di dominio ristretto o fatti personali.
Per rendere la lettura almeno un po’ piu’ chiara , sappi che oltre a me
a bordo c’erano: Maria (la mia compagna); sua figlia dodicenne Camilla,
anche detta Cucciola; Billo, splendido gatto persiano rosso, tanto
buono quanto goffo; Pics gatta trovatella, nativa di Ventotene e
percio’ naturalmente timorosa a proposito di acqua; Emanuele (Lele o
figliol prodigo) ventenne altro figlio della mia compagna, con un amico
(Nick), entrambi in visita nei primissimi giorni di crociera.
Altri personaggi e familiari compariranno via via, ma tentero’ di
coinvolgerli il meno possibile in questa mia iniziativa editoriale…
Buon vento!
24 luglio 2008, giovedi
Sono ormeggiato al pontile di Ponza Mare dopo cena da Eea, con Maria,
Camilla, Emanuele (foto alla pagina seguente) ed amico di Emanuele. Me
so svenato.
Oggi partenza dal Circeo con un bel ventone di ponente, 22-18 nodi di
apparente. Scarroccio una cifra. Parto con prua 190 arrivo con prua
210. Da che dipende? Cammino troppo poco? Vele che scaricano troppo
(piatte)? Come faro’ ad arrivare ad Ustica? Parto per 180 e arrivo dopo
20 ore per 270?
Infatti se tutto va bene sabato scarichiamo Lele e socio e facciamo la
notte.
25 luglio 2008, venerdi
Il tempo e' da paura, il prezzo
anche scontato di una notte da Ponza
Mare (150$) pure.
Ieri e oggi lavoretti e battanagli:
passato il cavo per collegare la tv
all'antenna del VHF, ho scoperto che
e' la soluzione migliore in
assoluto. Individuati 3 buchi nel
tender, domani approfittando del
fermo-traversata li tappero'. Ho
comprato anche un tappetino,
classico esempio di chiusura recinto
dopo buoi scappati. Arridatoiato la
battagliola moscia, ora non e' piu'
un pugno nell'occhio. Fatto acqua
gasolio benzina, taniche anche.
Ancora non ho calato mezza lenza,
tra un po' vado...
Maria ha scoperto che la cala colla
nave dell'acqua (foto) e' l'unica
che ridossa anche dal vento e quindi
siamo tornati qui. Solo, lo Spratico
ha le pompe accese e c'e'
un baccano del diavolo.
Compensiamo con un cd di
Maria, contenuto a sorpresa
fatto da un collega. Ora
c'e' la Carra', che canta
“pedro, pedro, pedro pe’”.
Verso le 5 lasciamo Lele e
l'amico al Frontone e dopo
un po' ci piazziamo nella
rada del porto, in un posto
gigante molto a riva. Poca
aria, acqua piatta, non
troppe barche... Ci
schieramo a terra col
tender, baretto verde e
apo... Pero' Lele non
rispondeva al tel... Alle
otto e mezza chiama: gli
avevano fregato sotto al naso telefoni e portafogli, tutti dentro allo
zaino degli amici. Bella gente che gira a frontone!
Cena da Silvia sulla spiaggia di S. Maria. Spendo 33 invece che 48 di
Eea, mangiando meno e peggio... Ci sono molto piu' che 15 euro di
differenza, pero' alla fine risparmio quasi 100 sacchi ed e' meglio
cosi'.
26 luglio
Notte con barca immobile,
oggi pescatina all'alba
senza prede rilevanti
(agugliona). Provato e
riprovato cucchiainone
gigante appena comprato:
arrapa ma non trattiene...
Piu' efficace il Marija,
con i suoi ancorotti
"adesivi". Ora sto
polleggiando al piattone,
zero vento, qualche cumulo
sopra l'isola, speriamo
alzi un po' di ponente.
Dopo pranzo lascieremo i
fanciulli al proseguimento
delle loro vacanze e faremo
rotta su Ustica, dove
dovremo arrivare per le 12
di domani.
Entriamo in porto a Ponza alle 14, per lasciare Emanuele e Nick(foto).
La rada e' vuota, una sola barca. Nonostante cio', manovro da solo e
riesco a dare fondo quasi
sopra a lui. Infatti Maria
e tutti gli altri stanno di
sotto, a cercare
affannosamente le chiavi
della macchina di Nick,
sparite. Insomma una scena
tipo Punzi/Mauri, pero'
senza lo sguardo di
riprovazione di Daniela.
Vabbe'. Alla fine saltano
fuori, molliamo i cuccioli,
leviamo l'ancora, che nel
frattempo avevo
brandeggiato sopra il
vicino. In un mare super
piatto, doppiamo lo scoglio
grosso e mettiamo prua al
vento (210) per dare randa.
C'e' poca aria, tipo 10 nodi ma siamo sotto l'isola, fuori ce ne sara'
meno. Randa su, cucciola al winch, Maria al timone, io a riparare il
tender che ha perlomeno tre buchi sul paiolo, tipo ciccia bomba
cannoniere.
Vabbe'. Il mare e' liscio (foto), l'apparente tipo di 10 nodi, a 20
gradi da prua gonfia la randa ma non basterebbe per il genoa,
procediamo assolutamente a motore. A cinque sei miglia dal faro di
Monte Guardia, mentre sto di sotto ad impostare il gps, sento un
mulinello cantare bello forte, Maria e Cucciola mi chiamano, e' pesce!
Entusiasta, tolgo manetta e prendo la canna in mano, continua a
prendere filo a velocita' impressionante. Esito un po', ma dato che
nonostante cio' non sento trazione sulla canna, stringo il mulinello.
Niente. Non c'e' niente, non sento nulla. Cazzo, come e' poss.... C'E',
C'E', invece!! Finalmente sento la trazione sulla canna, forse aveva
preso cosi' tanto filo che ci ha messo un po' a stendersi, oppure
filava piu' della barca. Recupero. Viene. Viene, ma quando comincio a
vedere la girella, dico a
Camilla di dare un po' di
gas, la barca era quasi
ferma. La resistenza
aumenta, si prende filo...
Il mulinello e’ stretto al
massimo della sua
impostazione, non voglio
rischiare di rompere
andando oltre. Pero' cosi'
non viene proprio. Dico a
Camilla di togliere gas, il
pesce viene. Maria ha preso
il coppo ed e' sulla
plancetta di poppa. Le dico
incastra bene il manico. Il
pesce ora si vede, e'
piatto, chiaro, sulla
destra della barca, rischia
di superarla o di finire
sotto... Cami, gira di la', dammi trazione!!!! La trazione aumenta, il
pesce prende filo... Sembra che si ricominci da capo, invece
improvvisamente il pesce si gira, mostra la groppa e fa meno
resistenza. Lo porto sotto bordo, e' enorme, il coppo non bastera'
mai... Maria fa il possibile, gli infila il coppo da sotto, prova a
tirar su ma non ha abbastanza forza, e perdipiu' il manico le resta in
mano. Faccio un passo indietro per avvicinare il pesce, ed il coppo a
lui impigliato. Non e' la prima volta che e' il pesce a riportarmi il
coppo.... Maria riesce ad afferrarne il bordo di bambu' ma implora che
le dia una mano... Faccio quel che non andrebbe mai fatto e prendo il
filo in mano, del resto l'ultimo metro e' tipo un enorme filo del 100.
In due riusciamo a far
scavalcare al pesce, oramai
stremato, la plancetta di
poppa. E' un tonno di 8-9
kg!! Evviva! Foto di rito e
scene tipo macellaio.
Ci rimettiamo in direzione.
Un'altra barca a vela ha la
nostra stessa rotta,
sicuramente anche loro
andranno ad Ustica. Sono
avanti a noi, poi li
vediamo rallentare e
poggiare, avranno preso
anche loro? Boh..
Il pomeriggio scorre
piacevolissimo, il vento
gira un poco, esco il
genoa, facciamo 7-7.5 nodi, c'e' un bel sole, teniamo su il tendalino,
musica e aperitivo (foto).
A cena, tonno! Marinato, a tartare con l'arancio, scottato alla
piastra.
Alle nove e mezza Maria va di sotto. Restiamo fuori io e cucc. Una
nave subito, a poppa, poi quasi piu' nulla. La barca a vela gemella non
accende luci... Saranno crucchi? Bah. Metto la sveglia ogni mezzora, ma
mi tiro su ogni quarto d'ora.
27 luglio
All'una provo a scendere in dinette, ma il motore fa rumore e si sta
meglio fuori (dove pero' e' un po' umido). All'una e mezza si sveglia
Maria e mi da’ il cambio. Cucciola sempre fuori, ora dorme, pero'. Alle
quattro e mezza mi sveglio, esco, si
vede gia' il chiarore dell'alba. Do il
cambio a Maria. Recupero il genoa,
moscio. Ora ci sono 4 nodi di
apparente a 60 gradi a sinistra. Il
reale dovrebbe essere un leggero nord
est. Sorge il sole, Ustica e' a prua,
davanti a noi, a 5 ore di distanza. Me
la ricordavo piu' montuosa, stile
Alicudi, invece appare allungata
(foto).
Calo le canne, tirate su per la notte.
Alle sette compare Maria. Beh... Una
notte di tutto riposo. Il compito piu' arduo e' stato coccolare
costantemente Billo e controllarlo quando partiva verso prua. Per
fortuna quest'anno ho messo le reti alla battagliola, un investimento,
ma almeno non devo inseguir gatti in giro per la barca o tuffarmi per
ripescarli.
Alle 9,00 ariparte la canna. Tonno. Raffio. 6-7 kg (foto). Questo lo
regalo.
Ore 9,45, siamo a mezzora.
Arrivando ad Ustica, cerco sulla carta se per caso si passa sopra
qualche secca dove fare vertical jigging. Ne trovo uno, la Secca della
Colombaia, che se leggi il portolano dell'Istituto, e' un posto proprio
teribbile, c'e' un relitto affiorante,
fondo minimo 1,5 metri, non segnalata,
in mezzo al mare.... Decido che e'
troppo pericolosa e proseguo verso il
lato sud. Dopo un po' Maria mi fa
venire il dubbio, c'e' un sacco di
barche ormeggiate a Nord, sembra in
una cala. Anvece stavano tutti a fa'
er bagno sopra alla secca, sti'
stronzi. Coi pupi, i bombolari, li
vecchietti... Anche noi diamo ancora
su 7-10 metri di fondo, con grippia
come consigliato dal portolano. La
grippia, inutile dirlo, e' un
accrocco. Non sai quanto fondo dare,
non sai che fare colla cima che avanza.... In ogni caso, diamo fondo 3
volte, finivamo sempre contro un pershing al gavitello.... In assenza
di vento capita. Snorkeling, vista cerniotta e meduse fluo, tipo festa
de paese. Pranzo (tonno) con colpo di scena, Maria e camilla soffrono
il rollio, ci si deve spostare. Andiamo piu' a terra finalmente fermi.
Le donne dormicchiano, io mi faccio una pasta (cor tonno). Alle 4 tiro
giu' il tender rattoppato e muovo verso il porto. Roberto e Andrea mi
aspettano, mi infilo a soffio tra il cat 'Tucanetto di razza' ed un
gommone. Sono la prima barca in banchina (grazie Bino). Vado a fare un
giro a terra, becco Y2K che sta ormeggiando. Sono VeListi di Milano,
una coppia che gira su un 50 piedi con un gatto persiano come Billo.
Siamo amici, saluto, ci si organizza per apo da noi e cena insieme (da
Giulia, specialita' del luogo). Apo a base di tartare (de tonno), cena
a 30 euro each. Plausibile.
28 luglio
Al mattino mi sveglio con
leggero mal di testa
alcolico, che curo con
caffe' e granita di
mandorle al bar centrale.
Il cielo e' un po' nuvolo,
e' diversi giorni che il
tempo parte barzottello,
poi migliora. Boh.
Passeggiatina in paese,
oltre il corso. Ustica e'
‘na ficata, toccherebbe
fittare un motorino per
girarsela tutta, oppure
farsi una corsetta in giro.
C'e' il vecchietto a dorso
di mulo colla coppia di
gerli ai lati, tipo
bauletto ante litteram. Il
municipio che sembra un
hotel, fichi d'india
dappertutto, casette
rustiche ma che scoppiano
di sole e di vegetazione.
Vabbe', avete capito.
Torniamo giu' compriamo i
vasetti per la conserva che
tutto il tonno non lo
finiamo di certo. Una
signora in coda mi ricorda
anche i segreti della
ricetta: 100 g di sale per
litro, olio di semi di
girasole, cottura due ore,
asciugare un giorno. Bene.
Torniamo al porto (foto
pagina seguente), c'e' Andrea, il ras del molo, che ingaggia una sfida
di sguardi con Billo. L'uomo in banchina, Billo a poppa, si guatano
muti come ipnotizzati. Che si diranno? Forse Billo e' un gatto
siciliano e non lo sapevamo? Mah...
Un po' di sole e' uscito, sono le nove e mezza, decidiamo di uscire. Il
mio amico Max mi aveva preannunciato l'esistenza di boe, per fortuna
non intelligenti, in tutta l'isola. Ne guanto una, uscendo dal porto a
dx, con il proposito di visitare le grotte con Maria. E' piu' o meno il
posto dell'incidente di Veronica. Le boe funzionano che arriva l'omino
col gommone, te chiede 15 euro a occhio, ti da una ricevuta con cui
puoi girare tutte le boe dell'isola per la giornata. Fico. Btw ti da
anche un mazzetto di biglietti da visita dei locali del paese e ti
vende i capperi (mi servivano, una manna). Visito le grotte, poi vedo
che la capitaneria sta controllando le barche all'ancora, e' il secondo
giorno che li vedo girare, mi suicido e gli chiedo se vogliono
controllare anche me. Gentilissimi, si pigliano i documenti e te li
ridanno dopo cinque minuti, augurandoti buona permanenza. Ma che c'e'
nell'aria di Ustica?
Vabbe'. Altre grotte, tonno
bollito pro conserva,
pranzo con pasta al tonno
per me e Cami, Maria
insalata di tonno marinato.
PESCATINA pomeridiana, pe'
diggeri'. Punto a fare
vertical alla secca di 30m
a SW dell'isola, dista un
miglio per 227. Un miglio
e' lungo, al minuto uno
zitto zitto calo il monel
di soppiatto, Maria e cami
sulle panche semi
addormentate de ipod.
Al minuto due:
swwwwwwiiiiiiiing parte il
mulinello. Cami: GIA'???
Tiro su: e' barracuda, tipo
de un metro. Il vertical non dara' altre soddisfazioni, come al solito
la barca a corrente fa tipo due nodi e sul punto bono riesci a fare una
calata a dir tanto.
Alle tre e mezzo la pianto, c'e' giusto il tempo per un bagno prima di
rientrare in porto, alle quattro e mezza, orario concordato per il
posto de prestigio all'interno. Regalo il barracuda ad andrea che
contraccambia il tonno di ieri con un secchio di fichi, e il
bararracuda con una busta di pomodori. Mi sa che l'ormeggio non sara'
proprio gratis gratis ma pace.
Il vicino di banchina, sta al telefono. Dice ad andrea: ti saluta uno
di roma, colla barca tipo questa qui, si chiama andrea, la moglie
roscia, il canetto..... MARTIRANO!!!! Faccio io, ed era lui al telefono
co sto franco collega di banca e arrivato qui diretto da terracina con
un brigand 27 col timone a barra, 30 ore di navigazione. Complimenti.
Esco in tender per una pescatina leggera davanti al porto, senza
storia, il consiglio era stato di tentare con l'aguglia ma non cio'
voglia, troppi traffici.
Rientro, doccia, apo al 'carpe diem' vista mare, comprato nuovo telo
dinette + cuscini. Maria felice.
Cena, lo direste? con tonno scottato e salsa di cappero neo comprati. E
un assaggio di tartare al cappero, senza fantasia. Finale di serata con
"bianco e nero" in dvd, quello con fabio volo e ambra, vabbe'... Sto
fuori, mi godo l'aria.
29 luglio
Il cielo finalmente del tutto blu entra nella mia cabina dal tambuccio
spalancato. Mi sveglio in porto, ad Ustica, con la barca immobile, nel
silenzio assoluto, verso le sette. Billo mi si e' messo tipo cappello,
oltre la mia testa. Pics e' sopra Maria, poi si sposta anche lei dalla
mia parte. Appena mi alzo, si fiondano nella loro cabina e mi guardano
con la faccia da bambini poveri: le loro ciotole sono miseramente
vuote. Croccantini per billo, scampoli di tonno per pics, caffe' per
me.
Vabbe', oggi si esce presto che Maria ha adocchiato una boa davanti ad
una caletta con l'acqua calma e chiara e vogliamo arrivare prima degli
altri a prenderla. Alle otto e mezza usciamo, lisci lisci, ed arrivati
alla boa facciamo i consueti numeri per passare la cima a doppino. Ci
riusciamo al primo colpo, ma avevo lasciato il tender con la cima
troppo a lungo e questa prontamente stringe forte amicizia con il ferro
sopra la boa. Appizzo il doppino a mezza barca e con il mezzo marinaio
mi avvicino il tender e faccio mollare a Maria la cima che lo
tratteneva a bordo. La cima scorre per un po', poi al nodo si incastra
e non riesce a filare. Vabbe', devo salire sul tender per risolvere. Il
fatto e' che il mare e' calmo ma c'e' un discreto vento, che spira in
senso opposto alla forte corrente. Quindi gli oggetti galleggianti
assumono comportamenti non immediatamente prevedibili. In piu' io per
natura tendo a fare le cose con sempre maggiore non chalance, la prima
volta setto tutto per bene, la seconda penso che in fondo non c'e'
bisogno di chiedere a Camilla di darci una mano, la terza che in fondo
il tender (con motore attaccato) non dara' fastidio... Vi dico solo che
e' due giorni che giro coi parabordi a vista! Alla fine, qualche
intoppo si crea. Vabbe' siamo tutti di buon umore lo stesso, la cala e'
fantastica, siamo solo noi ed un cyclades noleggiato da una famiglia di
francesi, che ha messo cime a terra. Il tipo gira con due surf a murata
esterna, a poppa. Mai visto prima. Mi sembra una genialata, ma come
fara' se entra in un porto? Chissa' se ci entra mai... Bagni, maschera
e pinne. Vista cerniotta e tana di saraghi, come al solito se ti infili
dentro a guardare scopri che il piu' grosso non si faceva vedere.
Torniamo a bordo, la barca sembra galleggiare in un mare di castagnole,
nel blu profondo. Maria becca una medusa, ma sembrano meno cattive di
qualche anno fa... Passa subito il pizzicore.
Arriva l'uomo dell'ormeggio, oggi sconto, la boa costa solo 10 euro...
Max col 15 metri aveva pagato 15, mi sembrava troppo 15 anche per me...
Setto il gps per marettimo, domani si parte e voglio vedere quant'e'...
67 miglia... Sono dieci ore, se parto con calma alle otto arrivo alle 6
di pomeriggio...non mi piace, neanche un bagno, non va bene. Dovremmo
puntare la sveglia e uscire alle sei, cosi' avremo la possibilita' di
arrivare alle tre/quattro, fare un tuffo e trovare un ormeggio decente.
Infatti l'intenzione e' di approcciare i locali chiedendo dove poter
ormeggiare per lasciare la barca e farsi portare da loro in visita
della riserva. Forse cosi' saranno meno scortesi di quanto ho potuto
riscontrare in passato? Speriamo....
Dopo pranzo (prosciutto, fichi e pomodori di andrea), girelliamo
intorno all'isola per scopi turistici. Solo incidentalmente, seguendo
la batimetrica dei 20m con 200m di filo di monel filato e un predatek
"VIPER" in fondo e uno strano strumento attaccato che Maria chiama "la
TV dei pesci". Vabbe'. Ustica molto bella, foto al faro, giriamo la
punta, dove lo scandaglio da la piu' grossa concentrazione di pesce che
abbia mai visto. Sicuro di chiappare, mi metto la cinta... Ma nisba.
Cerco una boa nei pressi della riserva, non ho mai fatto un bagno li'..
Mi divertirebbe. Ce ne sono davanti punta spalmatore, ma non a
"swimming distance", peccato, rinuncio e mi dirigo verso lo scoglio del
medico, dove due belle boe rosse mi aspettano.
Davanti alla riserva, ancora molto pesce sul display... Dopo un minuto
swwwiiiing... Canta la cicala! E' pesce! Recupero, e' piu' grosso di
quello di ieri... Si rivelera' un barracuda da 2,5 kg, che viene
lavorato alla boa dello scoglio del medico, alla fine ne restano 4
filetti tipo platessa, vabbe'... L'idea era di cucinarlo, ora sembra
che Maria voglia andare a cena fuori... Vedremo. Alle cinque, porto.
Andrea mi aspetta, do ancora, arretro, colpetto avanti per addrizzare,
poi ancora colpetto avanti e dietro diretto. Manovra perfetta, ma come
al solito andrea anziche' bloccare con una gassa al volo, mi da la cima
per il doppino, e la barca se ne va al lato, dove il posto e' vuoto.
Niente di grave, ci si ala un po' di ancora e winch e l'ormeggio torna
perfetto.
Tiro su il tender, faccio acqua e pago andrea, che domani si parte
presto. Chiedo: che ti devo dare? Lui risponde: fai te. FAI TE? Cioe'
questo mi e' stato a disposizione per tre giorni, acqua, corrente,
pomodori e fichi e mi dice fai te? Ma io me lo porto a casa e me lo
metto in salotto! Vabbe', gli mollo euro cento, e sicuramente sono piu'
di quello che si aspettava, perche mi chiede: se mi serve gasolio "che
lui ne ha", se mi serve qualcosa dal paese, mi da un biglietto da
visita, insomma, siamo amici.
Cena da La luna sul porto, mi portano un piatto di spaghi lenticchie e
tonno che ci mangerei tre sere. Alla fine euri 30 con lauta mancia,
bravi.
30 luglio
Alla cinque apro gli occhietti per capire che or'e', mi sguercio un
po'... Cerco di dormire ancora ma dopo un po' sento uno strano
sciacquettio, tipo risacchetta sotto lo scoglio... ma il mare e' calmo,
la barca e' ferma... Mi tiro su dal tambuccio e capisco: nell'acqua del
porto di Ustica, liscia come l'olio, sta imperversando probabilmente un
branco di barracuda che costringe, ora qui, ora li', a volte sotto la
mia barca, i branchi di pescetti a cercare la salvezza saltando fuori
dall'acqua. Bello, ma nel semi buio, non riesco a vedere di che pesci
si tratti...riconosco solo branchi di cefaletti che vagano qui e la'...
Vabbe' oramai mi sono alzato, setto la barca ed alle 6,15 siamo in
rotta 228 per Marettimo city. Il vento e' tipo 4-5 nodi da poppa,
l'apparente debolissimo da prua. Yanmar a gogo.
Mentre sono distratto da altro, un peschereccio sfila salutandoci a
cinque metri a sinistra. L'avevo visto in lontananza, ma poi me ne ero
dimenticato e da dieci minuti evidentemente non guardavo... Brivido:
chissa' se ci avevano visti loro?
Dopo un'oretta incrociamo la rotta di 3 delfini, che si fermano sotto
prua giusto un minuto.
Ore 8,15: l'apparente e' 2 nodi al traverso sx, la velocita' 6,9 nodi
con lo yanmar a 2600 rpm. Billo e' in pozzetto all'ombra, pics sul ns
letto, impaurita ed immobile, la cucciola dorme beata. C'e' caldo, ho
provato ad aumentare giri, fino a 2800, ma guadagno 0,2 nodi, che vuol
dire mezzora. In piu' l'apparente diminuisce e le vele sbattono di
piu'. Torno ai 2600. Arriveremo alle 16,39, se il vento non ci da una
mano.
Ore 10. Il vento e' in poppa piena. Saranno 8-9 nodi, l'apparente e' 2
o 3. Ho aperto randa (con ritenuta) e genoa (tangonato col mezzo
marinaio) ma non si puo' dire che le vele portino sto granche'...
Approfittando che devo cedere il passo ad una nave cisterna rossa, levo
motore e vedo come va... 3-4 nodi, OPA 24,00 nun se po' fa'....
Ore 12.20. Ora procedo a farfalla con genoa a dx, tangonato. OPA 1604.
Abbiamo infornato la teglia colle patate, tra poco saranno raggiunte da
un filetto o due di barracuda. Ci sono 60 gradi, ho obiettato che non
era un pranzo adatto, ma le mie donne mi hanno guardato male.
All'una spengo il motore per il pranzo, faccio comunque 5 nodi. Il
pesce e' ottimo, patate a sfoglia perfettamente cotte, grazie al fatto
che Maria le ha messe in forno 20 minuti prima. Avevano ragione loro.
Ore 1420. Motore ancora spento, ci sono 16 nodi di reale, faccio 5-6
nodi a farfalla. OPA 1805. Il bollettino (cosa guardare? Tirreno mer
est? Ovest? Stretto?) da var 2 o NE 2 di tendenza ad ovest... Da dove
escono sti 16 nodi di grecale? Sara'
una brezza, ma possibile che in 8 ore
non abbia girato un grado?
Proseguo a vela fino a mezzora
dall'arrivo, alle 18. Alla fine, il
vento ha girato a Nord, forse seguendo
la costa, dunque l'ultima parte
l'abbiamo fatta al gran lasco. Il mare
e' ora formatello, all'entrata dello
scalo nuovo la barca da un paio di
rollate notevoli, poi veniamo
indirizzati al pontile galleggiante
della "Big Game" (75 euri). Cena al
Timone, ottima. Carini e gentili, per
40 euro a testa mancia inclusa.
31 luglio
Sveglia naturale alle sei e
mezzo... Caffe'-biscotti.
Scendere il tender e andare
a pesca? Sarei per il no,
dovrei fare a remi il giro
del pontile per mettere il
fb... Senonche' il vicino
leva gli ormeggi e mi
obbliga a vincere le
resistenze, rendendo la
manovra piu' facile...
Pescatina leggera senza
neanche una toccata, lungo
la costa a sud del porto,
sotto al gigante cimitero
(e' piu' grande del paese,
come e' possibile?).
Rientro, colazione, cerco
una bombola e non la trovo,
in compenso il pane caldo con i semini sopra e' ottimo. Gita alle
grotte con il barcone del pontile, 15 euri each. Marettimo nelle zone A
e B e' superlativa: roccia dolomitica, sabbia bianchissima, mare
azzurro chiaro e blu scuro, grotte d'ogni genere. Pochissime barche:
solo dei locali o affittate dagli stessi. Quasi un peccato... O forse
meglio cosi.
Nel pomeriggio, navigazione al traverso verso Cala Rotonda (foto) a
Favignana, 10 miglia. Il vento e' da Nord - Nord Nord Est, 10 nodi,
temo che cala rossa sia poco ridossata se alza ancora, ecco il perche'
della scelta. Calo la piuma
williamson viola,
plurivincitrice e abbandono il
piumotto rosso che non ha mai
chiappato in favore di un piu'
adescante Viper... Vedremo.
Niente da fare, stasera
cucineremo l'ultima razione di
pesce (il barracuda grande di
Ustica) e poi resteremo senza
riserve! Domattina tocca che mi
impegni, stavolta vado di
monel. Ancoriamo a Cala
rotonda, 4 barche, un po' di
rafficoni (che calmeranno) ed
acqua piattissima. Pescatina
vana, foto alla barca,
aperitivo al tramonto con
musica lounge, cena con
barracuda&patata, nanna.
1 agosto
Sveglia presto, in un piattone
assoluto, a cala rotonda, favignana.
Tender, pesca con monel: presi una
busta, due poseidonie e un fondo
ramescente. Vertical: trovata secca 20
mt a sud della cala, nonostante
esaurimento improvviso delle batterie
del gps. Pesce allamato zero. Alle
otto sono di nuovo in barca. Alle nove
e mezza leviamo ancora, costeggiando
l'isola con monel giu' verso cala
rossa. L'eco mi segnala un sacco di
pesce e fondo interessante, ma non
chiappo nulla. Quando poi tiro su
scopro che avevo un pezzo di poseidonia... Vabbe'. Cala rossa affollata
ma imperdibile (foto). Per pranzo torniamo indietro verso cala azzurra,
ha messo il solito Nord Est e si sta scomodi. Srotolo il solo genoa per
neanche 1 mg, quanto basta a girare la punta est e ridossarmi. Ci sono
11 nodi di vento e mare piatto, ma Maria ha alzato la ruga, e' evidente
che la mancanza di porto (1 notte) si fa sentire. Del resto dopo un po'
il mare quello e'... I libri diventano interessantissimi, le routine
della barca meno appassionanti.... Vabbe', me ne vado un po' a
carteggiare (dormire) in cabina, magari mi passa.
Dormo forse 5 minuti, ma bastano a vedere il mondo diversamente.
Inutile attendere, sono le
16, ho fatto 10 ore di
mare, andiamocene in porto
che forse troviamo posto. I
dubbi ci sono, favignana
porto (foto) e' esposta a
NO, N e NNE, ed ora e' NNE,
14 nodi ridossati. Ma siamo
sinceramente stanchi del
mare, abbiamo bisogno di
negozietti e baretti, oltre
che di gas e gasolio.
Sopravvento all'isola
misuro fino a 21 nodi di
apparente, il porto e'
semivuoto e cosi'
restera’. Ormeggiamo alla
banchina di transito, c'e'
un po' di risacca, restiamo
piuttosto distanti e ci facciamo dare una lunga palanca per scendere. A
terra, rimedio la bombola ma non un paio di pinne decenti. Cerco anche
due bozzelli di ricambio, ma e' impresa disperata. Ci sono 10 negozi
che vendono dal fucile subacqueo alla cartolina, ma nessuno
specializzato.... Cena alla Tavernetta, in piazza. Prezzo medio tra
ustica e marettimo...comunque onesto. Ora barca, speriamo che la brezza
abbia calmato, la risacca era davvero eccessiva per le mie ragazze...
2 agosto
Sveglia esageratamente presto, e' ancora notte, a Favignana. Decido
anche di alzarmi, alle 5 e mezza, perche' sento il motoscafo vicino che
sta per mollare gli ormeggi. Ieri ha impiegato mezzora per entrare, sta
a vedere che mi fa casino anche all'uscita. E' una scusa, in realta' e'
mezzora che mi rigiro senza riprender sonno...
Piu' tardi, granita con brioche calda in piazza, spesetta, gasolio e
alle 9 siamo in rotta per Levanzo. Ci sono 20 nodi di NNE, gia' ora. Il
mare pero' e' corto, deve essere un fenomeno locale. Altrimenti un
vento che soffia con questa intensita' da quasi 24 ore dovrebbe aver
creato un onda ben diversa. Piu' tardi una telefonata a San Vito
confermera' questa tesi. Guardando a nord ovest, verso la zona B di
favignana, vediamo un piccolo peschereccio con dietro due strane
barche, lunghe e basse. Dopo un po' Maria capisce che si tratta della
tonnara! Si vedono mille boe che sostengono la rete, le barche basse
sono quelle delle foto che abbiamo visto a terra, con gli uomini che
tirano su un tonno gigante. Chissa'... Avevo letto che il periodo della
tonnara terminava il 30 luglio, pero' Maria ha anche visto, da lontano,
un tonno saltare... Potremmo vedere la famosa mattanza? Lasciamo
perdere e proseguiamo per Levanzo, dove diamo ancora all'interno della
cala del porto (con l'acqua piu' azzurra che abbia mai visto in un
porto), al limite dei corpi morti. Scendiamo in paese, Levanzo ci
mostra un turismo radical chic che potrebbe farne la nuova Panarea.
Compriamo panini per il pranzo e ci mettiamo d'accordo con Salvatore
Petralia, taxista acquatico, per farci portare alla famosa grotta del
Genovese, che nelle mie visite precedenti avevo sempre mancato.
Stupefacente. Disegni del neolitico e graffiti del paleolitico scoperti
nel 1950 e perfettamente leggibili, dopo che il custode te li ha
illustrati. Vabbe'. Panino al volo in barca e vela verso San Vito
(foto), 22 mg rotta 054. Il vento e' di una decina di nodi per 30
gradi. Lotto un ora abbondante con bordi di bolina tra le isole davanti
a trapani, poi mi arrendo alla vmg di 3 nodi e do motore. A 7-8 miglia
dall'arrivo, srotolo nuovamente il
genoa e mi lancio in un bordo a terra
che paga in termini di aumento della
pressione. Felici per la giornata
molto varia, ormeggiamo al club "La
Traina" di S. Vito verso le sette.
Birretta, docce e giu' in paese nel
bordellone al quale non siamo
abituati. Cerchiamo un posto dove
mangiare carne, finiamo da "Il
Cozzaro" dove un maitre con auricolare
si fa comunicare perfino la lista dei
dessert. Vabbe'. Diciamo che perlomeno
sono stati rapidi, gli altri
apparivano in pieno ingorgo di cucina.
Nanna, domani riserva dello Zingaro e tonnara di Scopello.
3 agosto
Notte quieta assai, nel porto
di San Vito. Sveglia alle
sette, lavaggio accurato
coperta con manichetta a
pistola di gran prestigio,
fornita dal pontile. I gatti
e la cucciola, tappati
all'interno non ne sono stati
affatto contenti. Giro in
paese, trovate le pinne per
me ma non i bozzelli del
carrello genoa, che vorrei
sostituire. Alle dieci e
mezza usciamo dal porto e
costeggiamo verso Sud il
golfo di Castellammare, lungo
la riserva dello Zingaro,
verso Scopello, uno dei
luoghi (foto) dove hanno
girato alcune delle piu' belle scene di mare dei telefilm di
Montalbano. La costa scende a picco, il fondo non e' ancorabile se non
davanti ad alcune spiaggette, superaffollate e protette da boe. Ne
scegliamo una, sotto Torre dell'Uzzo, per un bagno al volo. Non
pensiamo di stare molto, la costa non e' ridossata dalla brezzetta
settentrionale che dura da una settimana e prevedo un po' di
beccheggio.
Valutazioni sulla prossima tappa: Castellammare e' vicino, forse anche
troppo. Dobbiamo avvicinarci un po' di piu', perche' la successiva
tappa, Cefalu', sarebbe da 60 miglia. Valutiamo brevemente San NIcola
L'arena, piu' di 40 miglia, ma anche ad arrivare fin li" non mi sembra
offra ridossi da venti settentrionali. Alla fine optiamo per Terrasini,
13 miglia ad est, dovrebbe offrire rada ridossata, ove non si possa
star dentro.
Scendiamo ancora verso Scopello (foto), dove conosco Iano, collega di
Maria, che ci raggiunge a bordo e ci svela alcuni segreti della
riserva, come delle sorgenti di acqua dolce che lui riesce a bere a
pelo d'acqua. Nuotatore eccellente, nonostante non sia piu' un
pischello, si fa lasciare davanti alla tonnara per rientrare a nuoto.
Alle 16 siamo pronti per dar vela (bolina larga) per Terrasini.
Il porto di Terrasini non lo conosco,
rifletto mentre sto per entrare, ed e'
il primo di questa crociera che non
abbia mai visto. La cosa da sempre una
tensione speciale, poi si tratta di un
porto prevalentemente peschereccio,
che solo in estate si attrezza per il
diporto. Piu' o meno questo recitano i
vari portolani, ma nel soliloquio del
pilota, i dubbi che fosse un porto di
barchini e gommoni c'era. Alla peggio
mi attacco ad un peschereccio,
pensavo, mentre l'idea di passare la
notta in rada gia' aveva incupito i
restanti 4 membri dell'equipaggio,
anzi 5, anche me.
Invece, arrivando vediamo degli alberi, anzi gia' da fuori due gruppi
di alberi con dello spazio in mezzo. Entriamo, un motoscafo prima di
noi viene dirottato
nell'interno e con scarni
gesti mi intendo con
l'uomo in banchina: dare
ancora sopravvento. Piu'
che i gesti, in realta',
pote' l'osservazione delle
catene delle altre
barche... Il vento e'
laterale, sui 15 nodi, ed
il mio posto e'
immediatamente sottovento
ad un belga, sottovento
ancora e' vuoto (no
appoggio, acc...). La
manovra viene benissimo,
solo come al solito per
darti il doppino danno
tempo alla poppa di
scivolare sottovento. Fate una minchia di gassa, no?
In ogni caso, neanche sfioro il sun fast 43 due posti sottovento, che
stava gufando con parabordo alla mano.
Ora sono ormeggiato a questo pontile galleggiante, a 50 metri ho la
spiaggia (foto) con gli ombrelloni (nel porto, ma carinissima), mentre
il paese si sviluppa sopra il calanco di 30 metri che caratterizza
questo tratto di costa. Siamo adiacenti a Punta Raisi, ogni tanto
arrivando vedevamo scendere sopra di noi gli aeroplani, io
dormicchiando scherzavo con Camilla di vedetta: cos’e' questo rumore?
Un aeroplano? Chi ha la precedenza?.. Cose cosi'...
Prima della doccia faccio un salto a registrarmi (40 euri) e a chiedere
consiglio per un ristorante. Dipende da cosa vogliamo mangiare. Pesce.
Allora c'e' un ristorante a sinistra (Il Pirata) dove si mangia bene e
si spende poco. Senno' se si vuole spendere tanto, anche a destra
(verso il paese) c'e' un ristorante dove si mangia bene. Ovviamente,
partiamo alla ricerca del Pirata, che si rivela essere ad 1 km dal
porto (gia' stavamo perdendo le speranze). E' un hotel ristorante 2
stelle sulla statale, il locale all'interno non invita per nulla.... Ma
ci accomodano nella veranda, piacevole e affollata. Fantastica zuppa di
cozze, mitici involtini di pesce spada (4!!) ripieni di gamberi e
calamari. Rapidi e pratici nel servizio, il ristorante numero 1 finora,
al prezzo piu' basso!
Ora barca, cuccetta e domani giro per il paese alla ricerca dei
bozzelli, bagno all'isola delle femmine (che nome fantastico) e lunga
navigazione per Cefalu'.
4 agosto
Il porto di terrasini, al calare serale della brezza, si trasforma in
un lago placido, dove dormo fino alle 7, interrotto solo brevemente dal
vociare dei pescatori all'alba. Accanto a noi, barche provenienti da
vari paesi. Capiamo, dal traffico di trolley, che lo scalo viene
convenientemente utilizzato dagli stranieri, per la sua vicinanza con
l'aeroporto, per imbarcare amici e parenti.
Giro in paese, trovo i bozzelli, compro giornali (dopo circa una
settimana di voluto black out...) Colazione. Alle 10,30 usciamo dal
porto, rotta est verso isola delle femmine con un leggerissimo nord
ovest che mi fa quasi pensare di aprire il genoa. Dopocirca 10 minuti
sono con il solito NNE da 18 nodi di apparente sul naso. Mi volto
indietro, la bolla di calma di vento di terrasini e' ancora li'... E lo
rimarra' finche non scompare alla vista... Misteri, forse dovuti alle
montagne di punta raisi..
Ore 11,00 tiro fuori la randa, rinuncio al bagno all'isola delle
femmine che temo possa essere un po' scomodo vista l'aria che c'e' e
miro con rotta 081 a scapolare Capo Gallo, distante 7,6 miglia per poi
fare rotta 110 per cefalu'. Procedo anche e sopratutto a motore con SOG
di 6,8 nodi.
Sul televideo RaI le osservazioni dell'istituto meteorologico danno a
Palermo 5 nodi. Avranno la stazione a Terrasini?
Il mare e' cortissimo e va spianando... Continuo a pensare che sia un
effetto del promontorio che va da punta raisi a capo gallo. Ma non
posso fare a meno di ragionare che tre anni fa progettai una crociera a
tappe simili, ma invertite e dovetti cambiare programma per la
persistenza dei venti occidentali.... Ora procedo al contrario con
venti orientali lo stesso sul muso... Vabbe', non posso certo
lamentarmi del tempo che ho avuto finora.
Ore 12, l'apparente e' di 19 nodi, sono ad 1,8 mg da Capo Gallo,
all'estremita' del Monte Castellaccio, 890 mt. Il mare e' ora
praticamente piatto. Tra poco potro' poggiare di 30 gradi e
(teoricamente) dare genoa e levare motore, peccato che sono certo che
doppiato il capo avro' condizioni del tutto diverse...
Ore 12,30. Ho doppiato Capo Gallo, la randa comincia a sbattere,
accosto i primi 10 gradi e si ferma, poi sbatte, accosto, sbatte,
accosto gli ultimi 10 gradi, si ferma. Rilevo un apparente molto
calato, a 20 gradi da prua, di 13 nodi. Come previsto, si trattava di
un effetto promontorio, ora la costa si allontana e il mare e' tornato
tranquillo, solo il vento e' sempre sul naso :-(.
Al nostro traverso si apre la baia di Mondello, sarebbe stata una
ottima opzione per il pranzo, ma abbiamo 5 ore di navigazione davanti e
preferiamo camminare!
13,30 ci siamo fatti uno spuntino, spegnendo il motore e procedendo
(tentando di farlo) con la sola randa. Il vento e' quasi assente,
appena 11 nodi di apparente yanmar-creato. In ogni caso, riesco a
srotolare il genoa, che mi permette di ridurre i giri a 2100.
Ore 15,30 procedo con apparente a 30 gradi sx, 10 nodi, mare liscio.
OPA intorno alle 1800. La randa proietta una deliziosa ombra sulla
tuga, fatico a restare sveglio...
Ore 16,40, il vento si alza un po', spengo il motore. Ora ci sono forse
10 nodi di reale, ne faccio 5 di bolina larga.
Ore 17,40, il vento e' salito di 1-2 nodi, si vede bene il paese e la
cattedrale. OPA 18,21.
Sono le 18,40, sono ancorato davanti allo scalo vecchio di cefalu', che
e' un moletto per barchini dal quale i ragazzi fanno i tuffi. La
capitaneria mi ha sloggiato con ampi gesti dall'ancoraggio sotto il
paese, perche' deve svolgersi una gara di pattini... Hanno ovviamente
ragione loro!
Ora sono un pelo piu' fuori, ho sperimentato l'ancoraggio con cima di
poppa in tiro sulla catena, perche' c'e' un po' di onda traversa.
Funziona, anche se ho un po' di timore che faccia tener meno l'ancora e
quindi non mi sono messo completamente a 90 gradi vs il vento.
Cefalu' non la conoscevamo,
ci piace molto, la piazza
del duomo (foto) e'
stupefacente. Arrivare dal
mare in un posto nuovo mi
da sempre una emozione
speciale. Un lento
avvicinamento, piano piano
scorgi le case, poi le
persone, scendi a terra e
da solo che eri ti ritrovi
immerso in una realta'
nuova. Nello specifico di
oggi, la festa del santo
patrono e la gara di
pattini.
Visitiamo velocemente il
duomo, in piazza fermo un
vecchietto del luogo e mi
faccio consigliare un ristorante: l'unico, dice, e' "la Botte", gli
altri bastonano. In effetti ne abbiamo visti molti affacciati sulla
scogliera sicuramente affascinanti ma anche molto turistici.
Qui il menu' e' interessante, i prezzi sono buoni, ceniamo accompagnati
dalle novene della processione che si sta svolgendo a pochi passi e
dalle zanzare che pizzicano le gambe da sotto il tavolo... Zuppa di
cozze, maccheroni alla "botte", ragu e melanzane e cannolo finale.
Discussione finale se debba assurgere a numero uno. Per me no, resta il
Pirata. Per Maria si. Camilla si e' troppo divertita dal Cozzaro di San
Vito, quello con il maitre con l'auricolare...
5 agosto
Notte agitatina. Nella calma di vento la barca si traversa e rolla.
Prima di andare a nanna mi ero infilato piu' ridossato possibile, dove
la gara dei pattini mi aveva impedito in precedenza, su un fondale di 1
metro sotto il bulbo, davanti alla case della citta' vecchia.
Ciononostante, a mezzanotte e mezza mi sveglio per il rollio, mi carico
l'ancoretta di poppa sul tender, mi allontano 50 metri a poppa e la
butto giu, filando catena a marcia indietro. Quando arrivo in barca mi
restavano giusto 3-4 metri
di tessile! Purtroppo,
alandomi da poppa e facendo
stendere il calumo di prua
nella direzione delle onde,
recupero gran parte della
cima. Stimo comunque che la
decina di metri di catena
del 12 ed almeno
altrettanta cima siano
sufficienti a tenere la
poppa in linea, nonostante
alla fine ci sia un'ancora
da soli 4kg. L'ho scelta
leggera apposta per essere
maneggevole e poter essere
spedata anche da bordo, con
un po' di forza.
La situazione migliora
abbastanza, ogni tanto si
rolla ma di meno. Alle 6,30 mi alzo (foto) e con soddisfazione noto che
la linea di ancoraggio ha tenuto (nella calma di vento piu' assoluta,
va detto). Con il tender giro il promontorio verso il porto nuovo
(Presidiana). E' dotato di una ampio avamporto ridossato, mi sembra con
meno risacca di dove sono io. Diverse barche a vela sostano li',
all'ancora. Nell'interno scorgo diversi posti vuoti... Non e' poi
impossibile trovare ormeggi ad agosto!
Rientro, dormono ancora tutti, mi metto a lavare le murate,
specialmente a prua ci sono ampie macchie di ruggine che tolgo un un
prodotto apposito.
Piu' tardi colazione in
piazza, con granita di
caffe' (migliorabile) e
brioche, spesetta, bagno in
rada e alle 10,15 facciamo
rotta 039 per Filicudi.
Sono 39 miglia, nella calma
piatta piu' totale diamo
2500 giri e ci settiamo per
la dura navigazione:
Camilla a prua con l'ipod,
Maria stesa in pozzetto a
prendere il sole, io preso
tra i mille giochetti, gps,
canne da pesca, vele,
blackberry...
A mezzora dalla partenza
gia' si nota Alicudi(
foto), quindi sposto lo sguardo e faccio caso che anche Filicudi e'
li', a prua, meno visibile, ma c'e'.
Alle 12,50 apro il genoa, ci sono 9,9 nodi di apparente 40 gradi a sx,
si riesce a portare. Cosi' posso spegnere per il pranzo ed avanzare lo
stesso un pochino... Faccio addirittura 4 nodi, un po' a malincuore do
lo stesso motore, casomai spegnero' piu' avanti.
16,30 sono alla boa, a Pecorini a mare. Vela solo una mezzoretta. Bagno
ristoratore, l'acqua e" caldissima, il mare immobile. Per una serie di
incomprensioni con i locali giriamo tre boe prima di trovare la nostra,
ci indicavano di volta in volta boe occupate (gestite dal
concorrente...). Mi secco di brutto alla seconda che mi danno:
l'aggancio da poppa col mezzo marinaio e mi accorgo che c'e' attaccata
una cima galleggiante (geniale). Puntuale finisce sotto bordo....
Intimo il folle a Maria, serro la presa sul mezzo marinaio, che spezza
il gancio di netto. Mi butto, la cima e' nell'elica, per fortuna solo
per due giri. Una volta sistemato tutto mi dicono di spostarmi... Me li
volevo mangiare.
Vabbe'...
Preparo una lenzetta per domani, stasera non si fa a tempo, siamo
invitati ad una festa da amici, in casa... Non siamo abituati alla
civilta', mettere i pantaloni e' una sofferenza, ma i nostri ospiti
sono cosi" gentili che davvero ne vale la pena. Scarpiniamo buoni venti
minuti lungo la vecchia mulattiera e giungiamo in una bellissima casa
con vista su Alicudi, davvero uno spettacolo.
Arriviamo in barca ad un'orario per noi assurdo, mezzanotte e mezza.
Per fortuna il mare e' ottimo, la barca ferma, si dormira'...
6 agosto
Mi alzo alle sette, caffe', giro in tender verso Capo Graziano, mare
olio, meduse dai lunghi filamenti un po' ovunque, anche sotto la barca.
Capo Graziano e' l'estremita' Sud Est dell'isola, molto piu' bassa del
monte Fossa Felci, a Nord Ovest. Sto cercando una secca, coperta da 2,5
M d'acqua, che dovrebbe trovarsi a vicino al capo. Non mi sono portato
strumenti, stupidamente, ne' ho allineamenti... Con un po' di
pressappochismo che addebito alle poche ore di sonno, seguo per un po'
un pescatore, ma alla fine rientro senza averla trovata.
Bagno, spesetta, caffe', leviamo il doppino ed andiamo ad ancorarci
alla "Canna", monolite di 30 m che sbuca dal mare a nord ovest
dell'isola.
Da li' con il tender raggiungiamo a terra la spiaggia e facciamo una
merenda in un rustico riattato di amici. Camilla ha trovato la sua
comitiva e oramai sta per conto suo, ci sembra divertendosi parecchio.
Piu' tardi, giriamo l'isola per fare rifornimento di benzina per il
tender a Filicudi Porto. Al rientro a Pecorini, solita lotta per farsi
dare la boa legittimamente prenotata ed ora, pare, illegittimamente
usurpata da un bavaria privo di equipaggio a bordo. Finiamo su una boa
gia' occupata da un gommone, che ci restera' tutta la notte a murata.
Stasera siamo al ristorante sulla spiaggia, proprio a cinquanta metri
dalla barca, in tavolata da 12....
7 agosto
Il gommone a murata con il quale dividevamo lo stesso corpo morto non
si e' affatto comportato bene, stanotte. Un po' piu' di risacca del
solito lo rendeva abbastanza agitato, batteva a murata, nonostante i
parabordi. Cambiava anche di lato, ogni tanto. Ma quello che mi
svegliava di soprassalto era la sua prua in vetroresina che batteva con
la mia... Ho contornato di parabordi la prua e mi sono messo a dormire
in dinette. Ogni tanto sentivo un botto piu' forte degli altri, salivo
su e spostavo un parabordo. Per fortuna la dinette e' cosi' accogliente
che ri-sprofondavo ogni volta nel sonno profondo. Alla fine, udite
udite, mi sono svegliato alle nove e solo perche' Maria si stava
facendo la colazione.
Oggi gita a Panarea in gommone con amici conosciuti ieri a cena, Chicca
ed Enzo. Maria cercava il modo di andare a Panarea perche' li' fino a
sabato c'e' il figlio. Cosi' ha preso al volo questo invito.
Andiamo fino a filicudi porto col tender, da pecorini, li' ci
imbarchiano in 8 su questo gommone col 225 cv ed in un'oretta siamo a
Panarea. Bagno a Cala Junco, apo al Lisca Bianca, pranzo da Pina (di
grande sapienza), altro bagno alle Cave di Pomice, ritorno, tender.
La barca e' alla boa dove l'abbiamo lasciata, i gatti spuntano i loro
musetti a poppa sentendoci arrivare, le canne sono al loro posto, tutto
e' a posto. Manca il gommone, per fortuna!
In effetti, c'e' un quarto delle barche di ieri... Mistero....Ieri
c'era perfino Gianluigi (incontrato al ristorante).
Stasera preferei non fare un cazzo, ma invece pare cena da Barbara in
albergo e Maria dice che tocca andare...
Scarpinata tipo l'altra sera, fino in cima a Pecorini, dove in effetti
sei a meta' tra Pecorini e Filicudi Porto.
Ristorante dell'albergo, cena. Serata carina, ma normale, fino a che
non arriva uno vestito tipo eremita, che avvicina mio cognato
salutandolo. Trattavasi ex attore caratterista dei b movie anni
settanta ottanta, tipo lino banfi, pierino... Quello che faceva sempre
il professore maniaco e rattuso che spiava le pischelle col
cannocchiale. Ora completamente folle, ma lucido, e' stato messo in
mezzo nel raccontare aneddoti sul cinema e su Filicudi. Roberto
impazzito, lo stimolava di continuo. Vabbe'. Solito rientro all'una...
Ma che e' una vacanza in barca??
8 agosto
Mi alzo alle 8, ho l'orecchio sinistro tappato. Lo curo con le gocce
apposite e poi mi invento un tubicino di aspirazione cerume sguainando
del filo elettrico. L'intervento riesce perfettamente, ora voglio il
Nobel per la medicina. Contemporaneamente, considerate, preparavo la
colazione per Maria, i gatti e me. Mi premio tuffandomi in acqua ed
esibendomi in due cacate da mezzo metro. La prima affonda, l'altra si
spezza in tre e i tronconi mi restano sotto bordo, indicando a mo' di
freccia il colpevole del misfatto. Mi sento un po' come l'omino della
merda del Vernacoliere, quello che non riesce a far digerire al cesso
uno stronzo gigantesco. Tra le altre soluzioni, penso anche a passarci
sopra col fuoribordo e frullarlo in mille pezzettini.
Vabbe', qui a Pecorini c'e' un leggero sud est con ondina che
preannuncia il fronte che attendiamo.
Ora pulizie a bordo, scuoto tappeti e copridivani da una miriade di
peli. Metteteci anche che ho lavato il costume col sapone, qui ci
cacciano...
Infatti complice il fatto che si balla, alle 9,30 levo il doppino e mi
muovo verso nord ovest. Sotto a Seccagni, di fronte alla Canna, c'e'
una quasi-caletta, orlata a sud da un arco ed a nord da puntine di
scogli affioranti. Ancoro su 5 m di fondo sassoso, nella calma piatta,
dando 15 m di catena a dir tanto.
Siamo quasi soli. Un 43 piedi con scafo a spigolo e' accanto, deve aver
passato la notte qui. Dopo poco se ne vanno, non senza difficolta' a
salpare l'ancora, nonostante il grippiale. Dopo mezzora vedo che sono
ancora li': con la maschera dal tender il vecio armatore comanda le
manovre di moglie e figlia, rispettivamente alla catena ed al
grippiale. Il marito della figlia, inutile, guida il tender fermo. Mi
butto per dar loro una mano, ma infine riescono a scastrarla da soli e
meglio cosi'.
Bagnetto, poi non ho un cazzo da fare, Maria legge, cosi' sto tipo
un'ora a pulire la falchetta in teak, in piedi dal gommone, girando
torno torno. La quantita' di merda che riesce ad assorbire il teak non
ha eguali. Dovrebbero fare delle discariche in teak, a Napoli.
Alle undici e mezza tento una traina con aguglia, hai visto mai che col
sole alto si prenda... E invece niente, neanche l'aguglia. Maria sta
divorando "La solitudine dei numeri primi" comprato a Favignana per
esaurimento altri libri. Quando torno dalla traina, ha finito. Sta
coll'ipod.
Vabbe'... Per pranzo mi cunzo il pane vecchio con un diluvio di
pomodori, basilico, olio, pepe, olive condite e sale. Maria si cuoce
dei finti hamburger portati per scaramanzia ed invece finiti per essere
mangiati...
Dopo pranzo comprendo i malumori di Maria, voleva vedere le Olimpiadi,
glielo avevo promesso, ma gli accrocchi di antenna che ho in barca
fanno vedere poco piu' che neve. A terra pure, pare che non si riesca,
dunque proviamo a vedere se il segnale migliora sul "Banco Filicudi",
secca a NW della Canna, dove provo il segnale e anche un po' di
vertical jigging. Non trovando ne' pesci ne' RAI 1, torniamo indietro.
Non so che fare, ci sono 10-15 nodi di E, sia pecorini che il porto
sono a rischio. Poi deve entrare ponente... Potrei tornare alla cala di
prima, ma non prendono i telefoni e non mi va di stare isolato.
Classica situazione dilemmatica che vede il comandante solo
nell'interpretare i desideri dei passeggeri e nel realizzarli
compatibilmente con la situazione del mare.
Io in genere faccio sempre la scelta cannata.
Questa volta, vado a Filicudi porto, per cambiare e perche' danno W e
NW. Poi penso di scendere a terra per tentare di vedere sfilare gli
azzurri, ma quando Maria e' pronta per scendere, hanno gia' sfilato.
Siamo al gavitello anche qui. Si
poteva in realta' benissimo ancorare,
solo visto che per cena finiamo sempre
tipo in montagna, ho preferito
scialare. Poi molliamo la barca
apertissima per via dei gatti, cosi'
penso che un minimo di tangente ai
locali funzioni da antifurto. Qui
pero' ancora non e' passato nessuno...
La tangente alla fine vale 50 euro,
poi apo molto radical chic, accanto
alla Melandri e acquisto di cucunci
dal papa' di Ciclone, noto
"Ricchietta". Saliamo su con il taxi
di El Pedro, in grande anticipo rispetto alla degustazione di vini del
sig. Planeta, che iniziera' alle 20,45.
Girelliamo per la parta alta del paese, si vede ad est (foto) e ad
ovest, tutte le altre eolie sono davanti a noi. Capperi, fichi e fichi
d'india come se piovessero.
Cenone in tavolata da 15, un po' di ansia perche' il vento ha girato,
rientro in barca, sembra che abbia azzeccato l'opzione perche' ora sono
tutti da questo lato. Notte.
9 agosto
La boa alla quale siamo attaccati ogni tanto ha voglia di prendere a
capocciate la murata. Alla murata je rimbalza, a noi un po' meno.
Cosi', mi alzo ogni tanto, alle sei e mezza mi preparo un caffe' e
dichiaro aperti i giochi.
Cio' tutte bolle sotto il cinturino dell'orologio... Medusa...
Nonostante il nobel per la medicina, stavolta non mi viene in mente
altro che spostare l'orologio a destra.
Passando dal particolare all'universale, il cielo si presenta "poco
nuvoloso", le nuvolotte essendo le classiche del ponente. Il vento e' a
raffiche: ogni tanto viene giu' forte, poi per venti minuti e'
assente... Effetto ridosso? Un po' penso di si.
Oggi il programma e' di riprendere Camilla, usucapita in albergo dalle
figlie di Barbara e di raggiungere Salina, dove gia' mi hanno detto che
posto in Marina non c'e' fino al 24 (stronzi).
Alle 10,15 siamo in rotta per Lingua. Ci sono 11-12 nodi di NW, siamo
al lasco con tutta la tela a riva. Non so ancora dove ancorero', penso
che davanti a Lingua per pranzo / santa marina per la notte siamo le
scelte classiche con questa aria. Anche se il solo posto dove ho mai
ancorato bene a Salina e' Rinella. Ma oggi e' esposto a ponente... Non
dovrebbe proprio essere una scelta possibile.
Intanto, compaiono bolle sotto il cinturino anche a destra... Possibile
che abbia una allergia al cinturino dello swatch? Sempre pensato che
fossero fisse di gente pazza. Mi levo l'orologio e lo metto sulla
chiesuola della bussola, vediamo adesso le bolle 'ndo compaiono...
Verso le due siamo a Lingua, seduti da Alfredo per un pane cunzato ed
una granita. Incontriamo Laura Romano, Carlo il Pirata che mi dice che
calera' tutto e Marcello Sorgi, che mi dice che domani rinforza.
Entrambi pero' considerano l'ancoraggio alla ruota di Lingua la scelta
giusta (quella che Maria aveva bollato con un "di sicuro non dormiamo
qui").
Carlo il Pirata suggerisce una alternativa al rientro classico via
Stromboli-Capri, proponendo cena a Porto Infreschi, dove c'e' un
ristorante sulla spiaggia che merita, Scario, Sapri dove sicuramente
troviamo posto in porto. La cosa allungherebbe la navigazione ma ci
permetterebbe di visitare posti nuovi e forse di evitare navigazioni
notturne.
Ho come l'impressione di cominciare a gradire piu' la navigazione delle
soste... E in fondo leggo un po' lo stesso in Maria e Camilla: tutto il
giorno in caletta fermi ci scocciamo... Valutero' la cosa con
attenzione nei prossimi giorni, con meteo e carta nautica davanti.
Pomeriggio di ozi e serata a Santa Marina, dove trovo il puntale di
ricambio del mezzo marinaio spezzato a filicudi, questa volta
d'acciaio.
Il marina e' stra-stra pieno, con barche in doppia fila e davanti alla
imboccatura, oltre che in rada. Il porto commerciale, invece, ospita
una ventina di imbarcazioni, in preda a notevole risacca. Ora il vento
e' calato ma permane una discreta risacca anche qui alla ruota, mi
chiedo come sarebbe a Rinella...
10 agosto
Sara' anche stato il migliore possibile, ma l'ancoraggio di Lingua non
era proprio perfetto... Quando alle 6,15 mi alzo, Maria e' di fuori,
colla coperta in pile e la faccia allucinata...
Attacco la batteria, accendo gli strumenti e salpo, alla ricerca di un
posto piu' tranquillo dove farle riprendere colore. Mi avvicino al
porto turistico: apparentemente ci sono spazi tra le barche
all'imboccatura, ma scopro che i fondali sono alti e le barche sono al
corpo morto. Entro nel porto commerciale, devo fare gasolio ed acqua e
potrei accostarmi al benzinaio ancora chiuso... Se qualcuno non l'ha
gia' fatto... In effetti ci sono due barche all'inglese al pontiletto
del gasolio, ma c'e' un posto libero all'andana tra una di queste e le
altre barche in banchina. Credo corrisponda all'area di manovra del
distributore, ma in fondo anche io son li' per quello, cosi' mi
infilo. Maria salta in banchina in mutande, mezza addormentata per
passare le cime a poppa. Manovra delicatissima, non sfioriamo nessuno
accanto, peccato per la risacca che mi fa fare escursioni di due metri
dentro e fuori...
Comunque, Maria scende a terra per far colazione, io e Pics restiamo a
poppa ad osservare un po' preoccupati la situazione.
Alle dieci abbiamo fatto
gasolio ed anche acqua (15
euro...) ed usciamo
cercando una cala
piacevole. Il vento e' da
direzione indeterminata, ma
le previsioni e le nuvole
in cielo mi dicono che
sara' ancora maestrale. La
costa di Lipari gia' da
ieri appariva in una bolla
di calma, voglio andare a
vedere se le cave di pomice
offrono la possibilita' di
tenere la barca ferma.
Altrimenti, porto di
levante di Vulcano. Non mi
piace, volevo saltare a
pie' pari sia Lipari che
Vulcano, ma ho bisogno di tenere la barca per un po' in acque
tranquille. Alle cave di pomice, in un migliaio di barche, le raffiche
di vento e le scie imperversano. Tempo di un bagno e del pranzo e ci
spostiamo ancora a poco piu' a Sud, a Canneto. Qui si starebbe bene, se
non fosse per il traffico incessante di barche locali che portano la
gente in spiaggia. Dopo un'oretta di riposo, ci siamo abbondantemente
scassati e tentiamo l'altra estremita' della baia, li' non sembra
esserci traffico... Ma scopriamo che entra molta piu' aria, torniamo
indietro... ed e' arrivata aria anche qui e non si sta piu' bene. Il
morale e' nero, il cielo pure, mi decido: si va verso Panarea e se ci
va tiriamo anche verso Stromboli! Saranno le 16,30 quando tiro su la
randa per far vela per Panarea. Dopo pochi minuti la navigazione si fa
piacevolissima (foto): la nuvola che ci perseguitava e' rimasta su
Lipari, quel posto tristissimo di Canneto e' a poppa e ci sono 14 - 16
nodi di apparente in bolina larga che ci permettono ottime medie.
Giunti a Panarea, il vento molla, l'isola ridossa bene, ci sarebbe
anche un sacco di posto tra Cala Milazzese (dove le barche escono dalla
cala per buoni 300 mt) ed il paese. Non ci si mette quasi nessuno...
Forse perche' entra aria da Nord. In ogni caso Carlo ci ha detto che a
Stromboli non si sta malaccio, dunque preferisco decisamente
proseguire. Attraverso il canale tra Panarea e gli isolotti Dattilo e
Basiluzzo con l'ausilio del motore, appena il ridosso dell'isola cade,
spengo e si va a 5-6 nodi.
OPA 2015.
Alle nove sono ancorato,
docciato e pronto per la
cena (a bordo). Ci siamo
piazzati accanto a Carlo, a
sud di S. Vincenzo (foto),
dove attraccano gli
aliscafi, su un fondale di
11-13 mt, praticamente in
spiaggia. Mentre
perlustravo i fondali ho
fatto un 360 in cui la prua
sara' passata a 5-6 metri
dal bagnasciuga.
Camilla era terrorizzata.
Io anche, gia' mi vedevo la
prua infilarsi nella sabbia
nera!!
Qui l'acqua e' calma, la
barca rolla solo un po' ogni tanto, ma i gatti sono felici e noi pure.
11 agosto
Il lato sud est di Stromboli si rivela un perfetto ridosso da vento,
mare e risacca. Dormiamo alla grande e alle otto facciamo un giretto
per il paese ancora addormentato. Non incontriamo il Presidente, ma
Gabbana di Dolce e Gabbana fa footing con le cuffiette, a dir il vero
abnormi. Colazione con granita alle mandorle nel bar-terrazza di fronte
alla chiesa, vediamo il mare per 250 gradi!
Dopo pranzo siamo in questo ancoraggio paradisiaco fino a che non
arrivano i Carabinieri a sloggiare tutti (siamo entro i 100m dalla
costa). Con i fondali di Stromboli, equivarrebbe a cacciarci via
dall'isola. Propendiamo per una ipotesi diversa, pensiamo di fare un
giretto e tornare per sera. Con il bel tempo che c'e' potrei anche
tentare un ancoraggio su 50m di fondo, dando 50m di catena e 50 di
tessile...sono abbastanza certo che non mi muoverei! Certo se
incaglio...
Mentre penso queste cose sono a vela intorno all'isola, al traverso a
dx ho Strombolicchio. Davanti alla Sciara di fuoco arrotolo il genoa,
c'e' meno vento e preferisco avere la visuale libera sul panorama.
Completiamo il giro, attardandoci in vertical a Strombolicchio (solo
tracine), per poi tornare dove eravamo ancorati stamane. I carabinieri
li vedo ormeggiare al pontile, speriamo che ci consentano di dormire
ridossati. Ora a terra per cena, domani rotta Nord per Punta degli
Infreschi, 75 miglia circa...
12 agosto
Alle 6 mi convinco che il chiarore che vedo gia' da un po' provenire
dal tambucio aperto e' proprio alba. Mi alzo, alo il tender in coperta
e tiro su la randa ancora all'ancora. Accendo motore, vado su di
salpaancora, Maria e' fuori, ora, le do la rotta (001) e vado giu' a
preparare la colazione.
Sono le 6.20 quando siamo in rotta, facciamo 6,6 nodi a 2600 rpm, il
vento e' assente, il mare ha lo stesso colore del cielo, non
un'increspatura. 10:30 ore di navigazione dice il gps, OPA 17 circa,
dunque. Ho cercato, ma il gps B&G non mi da l'OPA direttamente.
Alle 7 realizzo che la mia vera destinazione e' Punta degli Infreschi,
che non e' affatto attaccata a Palinuro. Correggo la rotta, 006, OPA
17,00.
Una barca a prua sembra avere
la nostra stessa direzione...
Naviga a secco di tela...
abbiamo una velocita'
leggermente superiore, piano
piano la affiancheremo. Quando
ancora e' davanti a noi cerco
di capire di che barca si
tratti... Non ha lazy bag, la
poppa sembra stretta... Non
aperta. Non e' un
plasticone... Si vede il
radar, la scaletta sullo
specchio di poppa, la randa
impacchettata stretta e
scura... E' Beautiful Diver di
Carlo il Pirata! Saluti a
braccia larghe e vhf. Vengono
anche loro ad Infreschi... Carlo lo abbiamo conosciuto a Marettimo, era
ormeggiato accanto a noi. Poi lo abbiamo ritrovato a Salina, di nuovo
a Stromboli (foto) ed ora e' una sorpresa scoprire che ha di nuovo la
nostra stessa meta. Bello ritrovarsi e navigare insieme!
Alle 8,20 si alza una brezzetta che sposta di 10 gradi l'apparente,
ancora troppo poco per dare genoa, ma bastevole per farci perdere
qualche decimo al log, ma non troppo di SOG. Boh...
Ore 10,00 procediamo nella calma di vento, 2500 rpm, 6,6 di SOG, 7,7 di
log. OPA 17,20. Due lenze giu', a destra polpetto Williamson viola, a
sinistra minnow Predatek Viper.
Alle 12,30 vediamo una pinna, poi altre sei a sinistra. Giriamo
intorno, sono 7 delfini immobili in superficie. Quando ci avviciniamo
nuotano un po', li vediamo sott'acqua a 5 metri dalla murata, ma non
hanno voglia di giocare.. Li lasciamo in pace, nuovamente immobili li
salutiamo a poppa.
All'una rallentiamo per il pranzo, c'e' qualche nodo di ponente che
permette di aprire il genoa. Con i giri a 2400 sfioriamo i 7 nodi.
A 7 miglia dall'arrivo levo motore e arriviamo a vela. Alle 18 siamo
davanti Punta degli Infreschi, mentre chiudo il lazy bag un motoscafo
che fa sci nautico ci punta... O lui o lo sciatore li prendiamo
sicuro... Maria deve togliere manetta ed accostare di 90 gradi... Ci
guardano senza espressione... Non mi piace. Non mi piace neanche la
cala... E' piena da scoppiare di ogni genere di natante. Entro in
folle, avanzando con la corrente. Uno spazio per dare ancora ci
sarebbe... 15 metri di fondo... Al centro esatto della cala... In quel
momento, noto un barchino che molla e va via... Poi guardo bene, c'e'
una boa libera, ed altre barche, mentre ci precitiamo ad
accaparrarcela, levano gli ormeggi. Come da dritte ricevute, in breve
restiamo in pochi e la cala si mostra in tutta la sua bellezza!
La cena in spiaggia dal Pirata (non Carlo, il ristorante) si rivela
cara ma in fondo abbastanza unica. In questa spiaggetta microscopica in
fondo alla cala si cena a lume di candela sotto gli alberelli, tra
teschi e forzieri. Musica tradizionale partenopea di sottofondo, tipo
Nuova Compagnia di Canto Popolare. Il pirata ti scodella pesce
freschissimo in abbondanza, cotto alla brace li' accanto. Niente pasta,
ma pesce spada, gamberoni, insalatona, altro pesce non riconosciuto
(non ti annuncia i piatti). Lui alla fine passa per i tavoli (3) e fa
lo spiritoso. Tutto per la modica cifra di euro 50 a testa...
Fatto una volta, la prossima si puo' anche cenare a bordo!
13 agosto
Le previsioni per il 15 non sono affatto buone, in particolare per il
Nord ed il Centro. Noi dobbiamo rientrare entro il 17 al Circeo, cosi'
l'alternativa per me e' tra anticipare il cattivo tempo con due tappe
pesanti (oggi fino Ischia e domani Circeo) o crogiolarci ancora nel
Tirreno Meridionale ancora un po', aspettando che piu' a Nord passi.
Nel secondo caso avremmo lo stesso due tappe pesanti, con l'aggravante
di un mare presumibilmente piu' mosso e di tempi vincolati. Maria
suggerisce una via di mezzo, che prevede di far passare la giornata del
15 rifugiati in un porto a meta' strada, tipicamente Monte di Procida.
Cosi' eviteremmo navigazioni troppo lunghe e nel caso il tempo non sia
cosi' orrible, ci resterebbe lo spazio per passare da Ponza o
Ventotene.
Facciamo le 9 facendo questi ragionamenti, oramai e' tardi per
muoversi, eppoi non abbiamo ancora visitato le grotte... Quindi vada
per l'ipotesi Monte di Procida.
Verso le dieci motoscafi grandi e piccoli cominciano a guardare con
bramosia la nostra boa. Giacche' ci sono 4 anelli, ragionano, ci si
possono ancorare 4 barche... Non ci mettiamo a discutere e porgiamo una
bitta a poppa ad un gentile motoscafaro calabro, tanto in mezzora
saremo fuori. Costeggiamo il litorale di Camerota, dove si aprono
spiaggette incantevoli ma oggi molto affollate, comunque una bella
costa.
Ancoriamo per bagno e
pranzetto nella Baia del
buon dormire (foto), lato
sud del promontorio di capo
Palinuro. Bella cala,
roccia, verde, spiaggia
bianca, acqua chiara. C'e'
un po' di bordello, ma
insomma, si puo' stare.
Verso le 15 siamo belli in
rotta (318()) per Punta
Licosa, 22 mg, da doppiare
per fermarsi a Castellabate
o ad Agropoli. Il ponente
non ci consente una angolo
sufficiente per un bordo
unico. Procedo per un po' a
motore con la sola randa,
per far godere le
navigazione a Maria e Camilla, stese a prua. Il solo srotolare il genoa
me le catapulterebbe in pozzetto al minuto 1.... Cosi' riesco a tenere
la randa piena e un TTG di 3 ore per Licosa. Oppure potrei fermarmi ad
Acciaroli... Not the best place in the world, ma... Ci arriverei senza
impiccarmi controvento...
Alle 15,30 apro il genoa e spengo motore. Pago 20 gradi sulla rotta
giusta. Alle 16 la mia vmg e' 2,8... Ma come si fa... Soli 7 nodi di
apparente...
Riaccendo il motore... Guadagno velocita' e qualche grado al vento. Sto
avvicinandomi alla costa e piano piano il vento cresce, anzi, cresce
abbastanza di colpo, mi ritrovo in breve a bolinare contro raffiche
fino a 23 nodi... Arrivo fin sotto costa, dove smolla un po', lascio il
timone a Maria per capire dove siamo. A questo punto la destinazione
Acciaroli diventa molto gradita! Viro, ma dopo poco le raffiche
diventano insostenibili, a tratti ho il timone a tutta poggia che sento
stallare. Dovrei ridurre, ma non me la sento di ingaggiare una
battaglia di bordeggi e cosi' procedo a secco di tela dando bei 2800
rpm allo yanmar. Sprayhood su e via. Dopo una mezzoretta compare
Acciaroli, entriamo, ma nonostante ci siano molti posti, ci viene detto
che non ci sono posti. Mmmh... Stronzi!
Ci mettiamo in rada, in fondo il ponente calera' e si sta abbastanza
bene.
Mario mi aveva raccomandato di allargarmi su punta Licosa... E' che
trovandomi sottovento, allargarmi mi sarebbe costato parecchio...
Comunque rilevo che navigare lungo costa espone ad effetti locali
tutt'altro che piacevoli: ogni capo e' un'avventura...
Stasera cena al "Boccaccio", per ora senza infamia e senza lode...
Domani tappone macina miglia per Procida o dintorni... Cerchiamo un
porto sicuro per smaltire i temporali ferragostani (se dovessero
arrivare..).
14 Agosto
Oggi dovrebbe essere ancora tempo buonino, cosi' mi alzo verso le 5,45
per tirar su tender e randa e salpare. Faccio tutto da solo, quando
l'ancora viene su la randa comincia un poco a portare, la barca si
dirige verso la spiaggia, volo al timone ed ho un attimo di
indecisione. Il fondale, gia' basso, secondo l'eco e' 0,3 sotto il
bulbo... Virare o strambare e' un pelo rischioso! Mi lancio in una
antiestetica quanto efficace retromarcia e poi ne esco abbattendo.
Alle 6,30 siamo fuori da Acciaroli, rotta 280 per ora per scapolare le
secche di Punta Licosa. La rotta vera essendo 305 per Punta Campanella.
Obiettivo: Procida o Ischia. C'e' un po' di aria che battezzo brezza di
terra da Nord aumentata dal promontorio. C'e' ancora onda da ponente di
ieri, si sente piu' di quanto dovrebbe essere normale per una brezza...
Verso le 8 siamo nel Golfo di Salerno, abbiamo passato una zona di
secche (30m) con molti pescatori all'opera, un pescetto ignoto ha
abboccato e si e' slamato quasi sotto bordo. Procediamo a motore, con
randa su, apparente a 25 gradi a sx, 11 nodi. Il mare di ponente si
sente meno, qui si incrocia con quello da Nord.
OPA punta campanella 12,14. Se cosi' fosse, con ulteriori 7 h di
navigazione potremmo addirittura riportare Senza Parole al suo
ormeggio... E aspettare il cattivo tempo in spiaggia, con il windsurf
armato... La mia prima ipotesi di ieri continua a solleticarmi!
Il bollettino per oggi da SW 4 e mari poco mossi in aumento, tendenza
Sud 4. Domani da un curioso Nord, seguito da un Ovest6 Mare 5 che mi
terrebbe assolutamente in porto (o ad Anzio in surf, slurp!) Sabato NO3
mare 4, non proprio piacevole da avere in prua.
L'ipotesi Circeo/Anzio non mi pare abbia controindicazioni... piu'
tardi la buttero' sul piatto promettendo in cambio visita domenicale a
mamma' al lago.
Alle 8,30 il gps mi da 13h per il Circeo... Vuol dire OPA 21,30... Un
po' eroica. Potrei pensare di aumentare la media, ma ora sono a 7-
7,1... E' piu' facile che vada diminuendo per ponente contrario... A
meno che non metta il famoso SW4...intanto apro il genoa e la SOG
arriva a 7,4... Non male, ho solo 7 di apparente, ma si vede che un po'
aiuta... Gia' togliere l'effetto negativo della resistenza del genoa
rollato qualcosa fa!!
Alle 11,10 arrotolo il genoa, siamo in calma di vento. Capri si staglia
alla ns sinistra, Punta Campanella a destra.
Sceso giu', ho dato un occhiata alla carta. L'ipotesi Circeo mi pare
ora troppo ambiziosa... Sono circa altre 70 miglia da punta
campanella... Se va molto bene le farei in 10ore, non nelle 7 che avevo
stimato a memoria , arrivando alle 22. Penso una alternativa, raccatto
i biglietti da visita dei porti dove sono stato e chiamo Ventotene...
Sarebbe a sole 40 miglia da qui, potrei arrivare per le 19... Ma non ha
posto, anche se si ricorda di me non riesce ad aiutarmi. E mi conferma
il brutto tempo per domani pomeriggio.
Mi convinco che e' meglio assicurarmi un posto e chiamo Marina di
Procida, ovviamente lo hanno, tengono anche a specificarmi il costo,
110,20 euro, evidentemente hanno avuto proteste! Al massimo richiamo e
cancello...
Invece mi richiamano loro, la mia barca e' 12,32 metri, quindi scalo di
fascia e pago 150 euro. La cosa mi mette di cattivo umore. Stare due o
forse tre notti rifugiato in porto a questi prezzi quando ho la mia
base a 40 miglia mi sembra folle. Ma Maria soffre la navigazione,
tirarla lunga le fa davvero fatica. Forse c'e' ancora spazio per
scappare domattina coi venti da sud, in fondo danno al max 15 nodi, il
ponente arriva il pomeriggio-sera.
Su questa base, mi convinco che una sera in marina, dopo forse dieci
giorni dall'ultimo (Terrasini), ci fara' bene. Quindi ci possiamo
permettere un bagno ai faraglioni, che Camilla non ha mai visto.
Veloce, perche' come al solito l'acqua bolle di mille ondine e non si
sta comodi. Alle 13,30 scolo la pasta che siamo gia' in navigazione.
Doppiata la punta ovest di Capri, faccio rotta 335 per Procida. Ci sono
11-12 nodi di W-SW, vado via bene al traverso, do vela e spengo il
motore. In un paio d'ore dovremmo essere arrivati.
Alle 17 siamo belli e sistemati in un porto semivuoto. Meno male che
esistono porti semivuoti anche a ferragosto! Certo, si poteva andare al
porto commerciale accanto, magari era gratis...
Per cena Maria vede una Steak house (Pitbull) e non capisce piu'
niente... Si va li'.
Domani sveglia presto per anticipare il ponentone e fare le ultime 50
miglia, poi visita alle nonne ad Anzio e al Lago di Vico.
15 agosto
Mi sveglio che e' proprio notte. Prima di rigirarmi e definirlo un
incidente di percorso, ragiono che forse notte fonda non e'... C'e'
anche aria, che entra dal tambucio... Sono le 5,30, mi concedo il lusso
di preparare il caffe' all'ormeggio e alle 6,15 siamo fuori ed in
rotta, 301 per San Felice Circeo, 49 miglia mancanti all'appello. Non
economizzo i giri, 2700. Ho 4 nodi di apparente al lasco da sinistra,
ma sono ancora ridossato dalle isole. Devo correre ora... Prima dell'
Ovest 8 che il bollettino di ieri sinistramente annunciava.
Dopo poco ragiono che se strigo un po' piu' il vento (sto procedendo
con randa e genoa fuori e 2700 giri) forse aumenta la velocita' e
compenso la perdita di angolo, con il vantaggio di trovarmi piu' largo
se gira a W. Per fortuna c'e' il gps, che queste valutazioni le fa al
volo, faccio l'operazione ed il Time To Go aumenta di appena 3 minuti!
La SOG e' ora 7,6. OPA ore 13 meno un quarto. L'apparente e' ora 8
nodi, sempre lasco da sx.
Alle 7 l'OPA e' 12,30. La velocita' e' ora anche 8,3 nodi. Dovrei
levare giri, ma voglio togliermi prima altre miglia da poppa, finche il
mare e' piatto e il pilota regge.
Alle 7,38 l'apparente e' da prua. 5,8 nodi... Recupero il genoa. Siamo
in sostanziale calma di vento... Non una buona notizia... Gia' finito
lo scirocco?? No, alle 8 ho
apparente quasi zero da
poppa. Intanto a Ponza
danno 20 nodi di
scirocco... Ci entrero' tra
poco?
Alle otto e mezza delfini
(foto), 5 piccoli, a prua
per un po'... Camilla la
sveglio, ma si rigira
dall'altra parte.
Ora il mare e' brutto e
incrociato, devo timonare.
L'apparente torna forte, 11
nodi al lasco.
9,20 siamo a meta'... O
quasi. Donne semi knock
out, io al timone. Gatti
bene.
Alle 10 procedo costante. Giri ridotti a 2000-2300. Fatico a fare rotta
300, la barca vorrebbe i 270...
Alle 10,30 il vento non ha girato affatto, e mi trovo molto alto. Punto
il circeo, rotta 313 ed ora sono in poppa piena, metto a farfalla. Alle
11 mi scasso delle vele che sbattono e medito di ammainare. Comincio
colla randa, di poppa. Lego con un par de cime senza zip. Ora si va
meglio. Il genoa e' moscio... Ma non da troppa noia. Se more de
caldo... Apparente 5 nodi in poppa
A 6 miglia dal Circeo procedo a secco di tela, sempre sotto scirocco
10-12 nodi. Piovera' presto, speriamo noi gia' in porto.
Ore 14,00, abbiamo appena ormeggiato, con manovra non banale, in
seconda fila esterna al Circeo... Felici, casa, caldo, porto.