LA CORSA A OSTACOLI (E. E. Arakeljan, E. A. Razumovskij, L. A. Chereneva) Da LEGKAJA ATLETIKA Manuale di Atletica Leggera per gli Istituti di Cultura Fisica dell’URSS Ed. Fiskultura i Sport, Mosca Traduzione dal Russo: dott.ssa Annamaria Capponi Coordinatore e Revisore del testo: prof. Luciano Bagoli , tecnico ASA 1 BREVE RASSEGNA STORICA Abbiamo notizia delle prime gare di corsa a ostacoli grazie agli insegnanti del college di Eaton nel 1837, mentre nel 1853 si ricordano due sportivi non professionisti, che parteciparono ad una corsa che prevedeva il superamento di 50 ostacoli. La prima registrazione attendibile di un record nella corsa a ostacoli risale al 1864: Daniels (USA) percorse 120 iarde in 17 e 3/4 sec superando 10 ostacoli di 3 piedi 6 pollici d’altezza l’uno, disposti a distanza di 10 iarde l’uno dall’altro. Gli ostacoli si presentavano solidamente conficcati nel terreno, uguali per tutti e “rozzi”, con assi dipinte “a zebra”. In loro sostituzione fu creato un ostacolo che ricordava una “T” rovesciata. Ma la velocità di corsa aumentò notevolmente, quando l’ostacolo divenne “individuale". Nel 1898 A. Kraenzlein (USA) stabilì il record mondiale, percorrendo 120 iarde a ostacoli in 15,2 sec. In quell’occasione adottò per la prima volta una nuova tecnica di superamento degli ostacoli: egli effettuava il balzo sull’ostacolo distendendo bruscamente la gamba d’attacco a livello dell’articolazione del ginocchio, portando contemporaneamente di lato la gamba di spinta. Nel 1935 furono adottati per la prima volta ostacoli a forma di “L” e già nel 1937, il record mondiale fu di 13, 7 sec. (F. Towns, USA). Così si stava giungendo alla tecnica moderna di corsa a ostacoli. La corsa sui 110 m ostacoli maschile venne inclusa nel programma dei Giochi Olimpici a partire dal 1896. Vincitori di medaglie ai Giochi furono gli atleti sovietici A. Mikhajlov (13,7 sec., 1964), A. Puchkov (13,44 sec., 1980): Gli ostacolisti sovietici E. Bulanchik (1954), A. Mikhajlov (1962) furono campioni d’Europa, mentre V. Naj denko e A. Puchkov vinsero i campionati europei juniores: Il record mondiale dei 110 m ostacoli ( alla pubblicazione
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LA CORSA A OSTACOLI (E. E. Arakeljan, E. A. Razumovskij, L. A. Chereneva)
Da
LEGKAJA
ATLETIKA
Manuale di Atletica Leggera per gli Istituti di Cultura Fisica dell’URSS
Ed. Fiskultura i Sport, Mosca
Traduzione dal Russo: dott.ssa Annamaria Capponi
Coordinatore e Revisore del testo: prof. Luciano Bagoli, tecnico ASA
1 BREVE RASSEGNA STORICA
Abbiamo notizia delle prime gare di corsa a ostacoli grazie agli insegnanti del college di
Eaton nel 1837, mentre nel 1853 si ricordano due sportivi non professionisti, che
parteciparono ad una corsa che prevedeva il superamento di 50 ostacoli. La prima
registrazione attendibile di un record nella corsa a ostacoli risale al 1864: Daniels (USA)
percorse 120 iarde in 17 e 3/4 sec superando 10 ostacoli di 3 piedi 6 pollici d’altezza
l’uno, disposti a distanza di 10 iarde l’uno dall’altro.
Gli ostacoli si presentavano solidamente conficcati nel terreno, uguali per tutti e “rozzi”,
con assi dipinte “a zebra”. In loro sostituzione fu creato un ostacolo che ricordava una
“T” rovesciata. Ma la velocità di corsa aumentò notevolmente, quando l’ostacolo divenne
“individuale". Nel 1898 A. Kraenzlein (USA) stabilì il record mondiale, percorrendo 120
iarde a ostacoli in 15,2 sec. In quell’occasione adottò per la prima volta una nuova
tecnica di superamento degli ostacoli: egli effettuava il balzo sull’ostacolo distendendo
bruscamente la gamba d’attacco a livello dell’articolazione del ginocchio, portando
contemporaneamente di lato la gamba di spinta.
Nel 1935 furono adottati per la prima volta ostacoli a forma di “L” e già nel 1937, il record
mondiale fu di 13, 7 sec. (F. Towns, USA). Così si stava giungendo alla tecnica moderna
di corsa a ostacoli.
La corsa sui 110 m ostacoli maschile venne inclusa nel programma dei Giochi Olimpici a
partire dal 1896. Vincitori di medaglie ai Giochi furono gli atleti sovietici A. Mikhajlov (13,7
sec., 1964), A. Puchkov (13,44 sec., 1980): Gli ostacolisti sovietici E. Bulanchik (1954),
A. Mikhajlov (1962) furono campioni d’Europa, mentre V. Najdenko e A. Puchkov vinsero
i campionati europei juniores: Il record mondiale dei 110 m ostacoli ( alla pubblicazione
del manuale nel 1089, n.d.t.) appartiene a R. Nehemiah, USA, con 12,93 sec, stabilito
nel 1981 (*)
Il vincitore del primo campionato del mondo a Helsinki (1983), G. Foster (USA) coprì la
distanza in 13,42 sec.; il campione europeo del 1986 fu S. Caristan (Francia) in 13,20
sec.
La corsa a ostacoli femminile inizialmente si svolgeva su distanze differenti e con ostacoli
differenti disposti arbitrariamente. Nel 1926 la IAAF stabilì: la lunghezza della distanza -
80 m, il numero di ostacoli - 8, l’altezza, di 76,2 cm, la distanza del primo ostacolo dalla
linea di partenza - 12 m, e la distanza tra gli ostacoli - 8 m.
Nella corsa su 80 m ostacoli le atlete sovietiche G. Grinvald, N. Vinogradova, I. Press, V.
Korsakova stabilirono ripetutamente record mondiali ed europei, e I. Press divenne
campionessa olimpica nel 1960. Campionesse europee furono anche M. Golubnichaja
(1954) e G. Bystrova (1958).
Dal 1968 le atlete gareggiano sulla distanza di 100 m ostacoli. Successi sovietici furono
ottenuti da V. Komisova (campionessa olimpica nel 1980), T. Anisimova, N. Lebedeva
(rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo ai Giochi Olimpici del 1976), B. Jahn
(Germania Democratica) col tempo di 12,35 sec. conquistò la medaglia d’oro al primo
campionato mondiale (1983); la campionessa europea I. Donkova (Bulgaria) nel 1986
stabilì il record mondiale con 12, 29 sec., nel 1987 G. Zagortsev (Bulgaria) la succedette
con 12,25 sec., e nel 1988 I. Donkova stabilì il nuovo record con 12,21.
La distanza dei 400 m ostacoli maschili fu inclusa nel programma dei Giochi Olimpici a
partire dal 1900 (nel 1912 le gare non si svolsero). Vincitori sovietici di medaglie
olimpiche furono Ju. Lituev, (1952), E. Gavrilenko, (1976), e V. Archipenko (1980),
campioni europei furono Ju. Lituev, A. Julii e V. Skomorokhov. Nel 1983 E. Moses (USA)
stabilì il record mondiale (47,02 sec.) e vinsero il I e il II campionato mondiale (**).
Campione europeo nel 1986 fu H. Schmidt (Germania Federale) con 48,65 sec.
Dalla metà degli anni ‘70 nel programma delle manifestazioni più importanti furono inclusi
i 400 m ostacoli femminili. Record mondiali furono stabiliti dalle atlete sovietiche T.
Storozeva (55 74), T. Zelentsova (54,89 sec.), M. Makeeva (54,78 sec.), A. Ambrazene
(54, 02 sec.), M. Ponomareva (53,58 sec.), M. Stepanova (53,32 e in seguito 52,94 sec.);
campionesse europee furono T. Zelentsova, M. Stepanova; campionessa del mondo E.
Fesenko (54,14 sec.).
Nel 1986 M. Stepanova (Makeeva) percorse la distanza in 52,94 sec. (record mondiale)
(***).
(*) Il 7 settembre 2012 Aries Merrit (USA), ha corso in 12,80; (N.d.R.). (**) Nel 1992 K.Young (USA) ha portato il record a 46,78 nella finale delle Olimpiadi di Barcellona (N.d.R.). (***) La russa Julija Pechonkina ha portato questo record a 52.34 nel 2003 (N.d.R.).
2. TECNICA DELLA CORSA A OSTACOLI
2.1 Definizione e breve schizzo delle caratteristiche della disciplina
La corsa a ostacoli si effettua su distanze di 110 m (uomini), di 100 m (donne) e 400 m
(uomini e donne). Le gare indoor includono sia le distanze classiche (110, 100 m), che
quelle brevi (50, 60 m).
Le gare giovanili si effettuano su distanze da 50 a 300 m.
La corsa a ostacoli è caratterizzata da un lavoro relativamente breve, ma svolto a grande
intensità (e anche con sforzi massimali sulle distanze brevi). La corsa a ostacoli
appartiene al gruppo delle specialità di forza veloce dell’atletica leggera. I grandi risultati
degli ostacolisti dipendono innanzitutto dal livello di sviluppo della velocità, dalle qualità di
forza veloce, e anche dalla forza specifica. Nella corsa a ostacoli ha una grande
importanza anche la tecnica di superamento degli ostacoli e la corsa tra un ostacolo e
l’altro, come pure il ritmo particolare della corsa.
La tecnica degli ostacoli è specifica per le differenti distanze. Per un’analisi dettagliata (e
uno studio vero e proprio) si individuano nella struttura generale della corsa a ostacoli
diverse fasi: la partenza e l'accelerazione, la corsa nella fase lanciata col superamento
degli ostacoli e la volata finale.
2.2. Tecnica dei 110 m ostacoli
La distanza dei 110 m ostacoli viene percorsa dall’atleta in 50-52 passi: 7-8 passi dalla
partenza al primo ostacolo, 27 nella corsa tra gli ostacoli, 10 passaggi nel superamento
degli ostacoli e 6-7 passi nel tratto di arrivo. L’ostacolista di alto livello può percorrere la
distanza in 49 passi, limando il tempo di 0,15-0,18 sec.; per far questo è necessario
compiere 7 passi dalla partenza al primo ostacolo e percorrere gli ultimi 14,2 m con 5
passi.
La partenza e l'accelerazione. La corsa inizia da una partenza bassa con l’uso dei
blocchi. La partenza bassa negli ostacoli è notevolmente più complessa di quella della
corsa piana: l’ostacolista deve, in una distanza limitata (13,72), raggiungere la velocità
massimale e superare il primo ostacolo. Nei primi metri di accelerazione l’ostacolista
raddrizza il corpo molto più velocemente dello sprinter: già a 8-10 m deve essere in una
posizione tale che gli permetta di attaccare il primo ostacolo.
Sono possibili due varianti dell'accelerazione: la prima si effettua in 7 passi, la seconda in
8.
La partenza in 7 passi è adatta ad atleti maturi e forti fisicamente. In questo tipo di
partenza si pone in avanti il piede d’attacco. Il blocco anteriore è posto a 25-35 cm dalla
linea di partenza, il blocco posteriore all’incirca a 40-50 cm da quello anteriore. In questa
variante della partenza l’ostacolista raggiunge più velocemente la forza massimale,
aumenta con maggior naturalezza l’ampiezza della falcata, ma si notano alcune difficoltà
nel passaggio dall'accelerazione alla fase lanciata a causa delle variazioni di ritmo della
corsa.
Nell'accelerazione con 8 passi alla partenza si pone avanti il blocco del piede di spinta (a
40-60 cm dalla linea di partenza), mentre la distanza tra i blocchi deve essere di 20-40
cm. In questo tipo di partenza gli atleti mantengono una normale ampiezza del passo, ma
riescono a raggiungere più facilmente il ritmo ottimale di corsa della fase lanciata.
Nella tab. 1 è mostrata l’ampiezza del passo nell'accelerazione degli ostacolisti.
Tabella 1. Ampiezza del passo degli ostacolisti nell'accelerazione.
Nota. La prima colonna rappresenta il tempo di superamento dell’ostacolo compreso lo stacco e il passaggio tra un ostacolo e il successivo, la seconda il tempo del passaggio sull’ostacolo
2.4 . Tecnica di corsa sui 400 m ostacoli (donne e uomini).
La distanza dei 400 m ostacoli viene percorsa dagli atleti a velocità abbastanza elevata
(92-96% della velocità di corsa sui 400 m piani). La distanza tra gli ostacoli di 35 m l’uno
dall’altro, la necessità di superarli sia in rettilineo che in curva, il fatto che l’ultimo quarto
della distanza venga percorso con un grande affaticamento sono i fattori che
determinano la specificità della tecnica dei 400 m ostacoli e l’alta qualità tecnica degli
atleti. La tecnica di superamento dei 400 m ostacoli è sostanzialmente la stessa di quella
delle distanze più brevi (dis. 5 e 6).
Dis. 5 Superamento dell’ostacolo sui 400 m (uomini).
La partenza e la fase iniziale. Nei 400 m ostacoli la partenza è la stessa dei 400 piani. I
45 m iniziali (la distanza dal primo ostacolo) vengono percorsi in 20-23 passi. La
partenza e la fase iniziale sono in stretto rapporto col ritmo di corsa sulla distanza e il
numero dei passi tra gli ostacoli.
Dis. 6. Superamento dell’ostacolo sui 400 m (donne).
Ad un ritmo di 15 passi tra gli ostacoli la fase iniziale si compie solitamente in 22 passi,
ad un ritmo di 14, in 21 passi, ad un ritmo di 13 in 20 passi. In questa fase iniziale le
caratteristiche della corsa corrispondono sostanzialmente a quelle della corsa tra gli
ostacoli per quanto riguarda l’ampiezza e il ritmo della falcata.
L’ampiezza indicativa dei passi degli atleti che percorrono i 45 m iniziali in 21 passi è (in
Nota. 1 - Distanza dal punto di stacco all’ostacolo (in cm); 2 - Distanza dall’ostacolo al punto di atterraggio (in cm); 3 - Punto più alto del baricentro al passaggio dell’ostacolo (in cm); 4 - Distanza dall’ostacolo al punto più alto del baricentro (in cm); 5 - Angolo di stacco nell’attacco all’ostacolo (in gradi); 6 - Angolo di inclinazione del corpo nella posizione sopra l’ostacolo (in gradi); 7 - Angolo di inclinazione del corpo nell’atterraggio (in gradi); * Parametri dati ad un ritmo di 15 passi tra gli ostacoli
** Parametri dati ad un ritmo di 13 passi
Nella tab. 7 sono presentati gli indicatori della tecnica di superamento degli ostacoli su
differenti distanze di corsa.
La valutazione integrale dell’efficacia della tecnica della corsa a ostacoli è costituita dalla
differenza di tempo di percorrenza tra la distanza della corsa a ostacoli e quella piana.
Nella tab. 8 è mostrata la qualità tecnica (il livello di padronanza della tecnica di
superamento degli ostacoli e del ritmo di corsa tra gli ostacoli) degli atleti a seconda del
risultato finale. Tabella 8. Livello tecnico degli ostacolisti di differente qualifica
La corsa a ostacoli richiede una determinata preparazione dell’apparato locomotore
dell’atleta, una forza sufficiente, velocità, mobilità delle articolazioni tenendo conto delle
specificità della corsa su differenti distanze. Questo è una delle condizioni preliminari
della tecnica della disciplina. Agli esercizi che sviluppano i gruppi muscolari, direttamente
impegnati nella corsa a ostacoli, occorre aggiungere esercizi tesi a sviluppare i muscoli
della superficie anteriore e posteriore della coscia, del ginocchio, del piede, del tronco. E’
particolarmente importante scegliere esercizi, che accrescano il grado di mobilità
dell’articolazione dell’anca. La carenza di mobilità delle articolazioni comporta molti errori
tecnici. Lo sviluppo della forza dei muscoli che circondano l’articolazione dell’anca, dai
quali dipende l’ampiezza dei movimenti e la potenza nel superamento degli ostacoli, è
pure parte della preparazione specifica dell’ostacolista. Strumenti di tale preparazione
sono gli esercizi di sospensione dell'arto, che si possono effettuare sul posto e in
movimento, con gli ostacoli o senza.
Obiettivo 1. Fornire agli allievi la raffigurazione della giusta tecnica degli ostacoli.
Strumenti. L’esempio pratico della corsa dell’ostacolista di alto livello, la visione di
schemi, di videocassette con la dimostrazione dell’intero percorso e non, di singole
posizioni fisse assunte lungo il percorso.
Indicazioni metodologiche. L’insegnante deve prestare attenzione ai momenti più
importanti: l’elevata velocità e la dinamicità della corsa tra gli ostacoli, ovvero il
movimento dei passi tra gli ostacoli, e la coordinazione generale dei movimenti.
Obiettivo 2. Insegnare il corretto passaggio tra gli ostacoli.
Strumenti. Esercizi speciali dell’ostacolista sul posto (dis. 7) e esercitazioni sulla pista.
1. Stando sulla gamba di spinta prima dell’ostacolo a una distanza di 30-40 cm, sollevare
la coscia della gamba d’attacco sino in posizione orizzontale, sollevarsi sulla punta del
piede di stacco e, distendendo la gamba d’appoggio, farla scendere oltre la barriera.
Contemporaneamente portare velocemente la gamba di spinta piegata al ginocchio oltre
dell’ostacolo parallelamente all’asticella e, portando immediatamente il ginocchio in
avanti, fare un passo oltre l’ostacolo.
2. Superare tre o quattro barriere, sistemate a 2-3 metri l’una dall’altra, in cammino e in
corsa, sollevando molto la coscia e agendo con la gamba di spinta come nel primo
esercizio. L’altezza degli ostacoli viene scelta individualmente.
Indicazioni metodologiche. Fare attenzione al sincronismo dell’azione della gamba
d’attacco e di quella di spinta, il trasferimento attivo del bacino in avanti. Concentrare
l’attenzione sull’effettuazione di un movimento diretto all’indietro quando si abbassa la
gamba d'attacco. Le braccia lavorano come nella corsa comune.
Dis. 7. Esercizi speciali dell’ostacolista.
Quando si fa discendere la gamba d'attacco e si porta in avanti la gamba di attacco (che
in questa fase si chiama gamba di richiamo; n.d.r.), il braccio opposto si porta anch’esso
in avanti, piegato in modo che il gomito si avvicini al ginocchio della gamba di richiamo.
Tale azione abitua al corretto trasporto in avanti della gamba di richiamo e
contemporaneamente a mantenere l’inclinazione del corpo.
Obiettivo 3. Insegnare il ritmo di corsa a ostacoli.
Strumenti. Corsa a ostacoli in 3 passi con disposizione ravvicinata per gli ostacolisti sui
110 e 100 m; in 5, 7, 10, 12 passi per ostacolisti sui 400 m. 1) Partendo con
un'accelerazione a 6-7 passi, superare 3-4 ostacoli. L’altezza degli ostacoli viene
diminuita, la distanza tra gli ostacoli è scelta individualmente. 2) Lo stesso, partendo da
un' accelerazione a 7-8 passi col superamento di 4-5 ostacoli alzandoli gradualmente ad
un’altezza standard e aumentando gradualmente la distanza tra essi.
Indicazioni metodologiche. E’ importante fare attenzione che gli atleti non stacchino
vicino all’ostacolo, non saltino in alto rispetto all’ostacolo, combinino con naturalezza il
passaggio dell’ostacolo e la corsa tra essi.
E’ necessario cambiare costantemente la distanza tra gli ostacoli, riducendola per gli
atleti deboli e insicuri e aumentandola per i più forti e sicuri.
Successivamente occorre inoltre richiamare l’attenzione degli atleti sui punti fondamentali
della tecnica: un’entrata attiva sull’ostacolo, senza inclinare il corpo in anticipo;
passaggio completo dell’ostacolo senza anticipare la distensione della gamba d’attacco;
inammissibilità del recupero precipitoso della gamba di spinta; continuità del passaggio
alla corsa dopo la discesa dall’ostacolo, tenendo le spalle in avanti; corsa senza balzi tra
gli ostacoli.
Non appena saranno assimilati i principi della corsa ad ostacoli, eseguire tutti gli esercizi
ad alta velocità.
Obiettivo 4. Insegnare la corsa dalla partenza.
Strumenti. Corsa con partenza alta e bassa con superamento di 3-4 ostacoli. Si
concentra la propria attenzione su distanze leggermente ravvicinate in 7-8 passi per
ostacolisti sui 110 e 100 m, in 21-24 passi per ostacolisti sui 400 m.
Indicazioni metodologiche. Affinché non si verifichi un eccessivo avvicinamento al primo
ostacolo, si raccomanda di segnare il luogo dello stacco e curare l'accelerazione degli
ultimi passi prima dello stacco (è possibile grazie al conteggio dei passi della corsa). Con
la crescita della preparazione della forza veloce bisogna avvicinarsi gradualmente alla
normale linea di partenza.
Devono essere costantemente tenute in considerazione le raccomandazioni descritte
nell’obiettivo precedente.
Obiettivo 5. Insegnare e perfezionare la tecnica della corsa a ostacoli sulla distanza
completa.
Strumenti. Diverse varianti della corsa a ostacoli su distanze abbreviate, standard e
aumentate. 1) Corsa a partenza bassa con superamento di 2-4 ostacoli a distanza
ravvicinata o normale per la rifinitura della partenza e della fase iniziale. L’altezza degli
ostacoli può essere ridotta o standard. 2) Corsa con partenza alta, con una fase iniziale
di 18-22 m superando 5-6 ostacoli, per l’assimilazione di una maggiore velocità
nell'accelerazione iniziale e del ritmo ad elevata velocità (per ostacolisti sui 110 e 100 m).
3) Corsa con partenza alta o bassa (13-13, 72 m) con superamento di 7-12 ostacoli di
altezza normale o ridotta con gli ultimi ostacoli leggermente ravvicinati per lo sviluppo
della resistenza specifica (per gli ostacolisti sui 110 e 100 m). 4) Diverse staffette che
comprendano la corsa a ostacoli. 5) Partenze a gruppi di ostacolisti. 6) Partenze a gruppi
di ostacolisti e sprinter. 7) Partecipazione a gare.
Indicazioni metodologiche. In ogni seduta occorre includere esercizi specifici
dell’ostacolista per una migliore rifinitura dei dettagli tecnici.
Durante l’apprendimento della tecnica degli ostacoli occorre richiamare l’attenzione degli
allievi sugli errori tipici (tab. 9).
Tabella 9. Errori nella tecnica di esecuzione del passaggio degli ostacoli e metodi di correzione.
Errori tipici degli allievi
Metodi di correzione
Avvicinamento passivo all’ostacolo con debole accelerazione.
Superamento di ostacoli abbassati in condizioni simili a quelle di gara.
Avvicinamento eccessivo all’ostacolo e
passaggio urtando lo stesso. Uso di segni per lo stacco; uso di un primo ostacolo di
altezza inferiore.
Inclinazione anticipata del corpo all’entrata sull’ostacolo.
Superare gli ostacoli accentuando il sollevamento della coscia della gamba d’attacco; non affrettarne la distensione; prolungare lo stacco sull’ostacolo.
Abbassamento del ginocchio e sollevamento del
piede nel passaggio dell’ostacolo. Esercizi specifici per il piede di spinta sul posto o in
movimento sulla pista.
Raddrizzamento del tronco nella discesa dall’ostacolo
Accentuare la discesa della gamba d’attacco vicino all’ostacolo; portare la gamba di spinta non in alto, ma in
avanti
Primo passo troppo breve dopo la discesa dall’ostacolo
Superamento di più ostacoli con un solo passo tra gli ostacoli (la distanza tra gli ostacoli va dai 14 ai 16-17 piedi)
Movimenti scoordinati delle braccia e delle
gambe nella corsa a causa della poca mobilità delle articolazioni dell’anca
Esecuzione di esercizi specifici dell’ostacolista con entrambe le gambe
4. ALLENAMENTO
Nel ciclo pluriennale di preparazione degli ostacolisti si distinguono quattro tappe:
preparazione preliminare, specializzazione iniziale e perfezionamento. I limiti d’età delle
tappe sono riportati nel cap. 6 del manuale.
Le elevate esigenze richieste dalla preparazione, al tempo stesso fisica e tecnica degli
ostacolisti, determinano nelle tappe iniziali (preparazione preliminare e specializzazione
iniziale) la necessità di creare le basi dello sviluppo fisico generale, la padronanza degli
esercizi e della capacità di superamento di differenti ostacoli, l’esecuzione corretta di
diversi compiti motori. Nelle tappe iniziali di preparazione occorre aver la padronanza
della tecnica della corsa a ostacoli.
Le tappe di preparazione preliminare e di specializzazione iniziale sono atte (grazie
anche alla giovane età degli atleti) a sviluppare la velocità, la flessibilità, la destrezza:
perciò, nella preparazione dei giovani ostacolisti si impiegano sostanzialmente esercizi
che sviluppino tali qualità. In queste tappe, è preferibile sviluppare le qualità fisiche
singolarmente; inoltre lo sviluppo di una capacità influisce positivamente sui progressi
delle altre. Ad esempio, lo sviluppo della forza o della velocità dei movimenti favorisce lo
sviluppo della resistenza specifica, una migliore e più rapida assimilazione dei principi
della tecnica degli ostacoli. Si unisce anche l’influenza della forza, della destrezza, della
flessibilità ecc.
Nelle tappe successive della preparazione l’efficacia di un simile sviluppo (analitico) delle
qualità fisiche diminuisce, ma cresce notevolmente l’importanza di uno sviluppo
complessivo delle qualità motorie degli ostacolisti.
Lo scopo della tappa di preparazione preliminare degli ostacolisti di tutte le specialità è
quello di garantire lo sviluppo generale necessario (per il training successivo) dei giovani
atleti.
Gli obiettivi fondamentali dell’allenamento in questa tappa sono: 1. La creazione di un
interesse stabile per le sedute. 2. L’ampliamento della gamma delle capacità motorie di
carattere generale: sviluppo delle qualità di velocità, di forza muscolare, di flessibilità e di
destrezza dei movimenti, e delle capacità di coordinazione.
Questa tappa dura da 2 a 3-4 anni. Essa impegna la crescita degli atleti da 9 (a volte
anche prima) a 11-12 anni. La tappa di preparazione preliminare degli atleti, che iniziano
l’allenamento regolare più tardi, può anche essere più breve (1-2 anni); gli atleti che già
possiedono una preparazione (preliminare) determinata o che si sono già allenati per
altre discipline sportive, possono saltare la tappa di preparazione preliminare e iniziare
subito l’allenamento specifico degli ostacolisti.
Le particolarità di preparazione dell’ostacolista in questa tappa sono esposti nel sesto
capitolo del manuale.
4.1 Allenamento per i 110 e i 100 m ostacoli.
Tappa di specializzazione iniziale. In questa tappa gli atleti apprendono le basi degli
ostacoli: la tecnica di superamento dei singoli ostacoli, le particolarità della corsa tra gli
ostacoli (insieme alle differenze rispetto alla corsa piana), le specificità del ritmo della
corsa a ostacoli; assimilano l’intera struttura dell’esercitazione agonistica. Questa tappa
dura 3-4 anni.
Obiettivi fondamentali della tappa sono: 1) Creazione dell’immagine e di un interesse
stabile per la specializzazione negli ostacoli. 2) Apprendimento delle basi della tecnica di
superamento degli ostacoli e della corsa tra gli ostacoli. 3.) Sviluppo delle qualità di forza
veloce degli atleti. 4) Sviluppo della destrezza, della flessibilità e della coordinazione dei
movimenti.
Si impiegano un gran numero di esercizi con gli ostacoli: sul posto, marciando, in corsa.
Lo sviluppo delle qualità fisiche avviene nella struttura dell’esercitazione agonistica,
ovvero una parte specifica dell’allenamento comprende elementi della corsa a ostacoli
(qui si applica il principio metodico: “imparare allenandosi e allenarsi imparando”).
In questa tappa una grande attenzione si dedica ad accrescere il livello delle qualità di
velocità e di forza veloce degli atleti.
Prosegue il lavoro di ampliamento della gamma delle capacità motorie degli atleti (alla
preparazione fisica generale in questa tappa si assegna all’inizio della tappa, sino al 70-
80% dell’intero carico allenante e alla fine, il 40-50%).
In questa tappa si pongono le basi della scuola della corsa a ostacoli, che è il
fondamento della specializzazione successiva.
Strumenti fondamentali dell’allenamento sono: percorrere tratti della distanza con 3-5
ostacoli, al termine della tappa con 6-8; percorrere ogni tanto anche l’intera distanza (10
ostacoli a distanza ravvicinata), ma effettuandola soprattutto per controllare il processo di
allenamento e in gara; 5-7 ripetizioni delle distanze allenanti in un’unica seduta all’inizio e
8-10 al termine della tappa di preparazione, cosa che garantisce all’atleta di possedere la
tecnica necessaria di corsa e lo sviluppo delle qualità specifiche. Un numero maggiore di
ripetizioni dei tratti allenanti in un’unica seduta, di regola, porta alla diminuzione della
velocità di corsa e della precisione dei movimenti, distrugge la coordinazione dell’azione
motoria degli ostacolisti, e ha come conseguenza l’inutilità di un ulteriore allenamento
specifico. Due allenamenti con gli ostacoli, superati in 3 passi, in una settimana (per un
totale di 25-30 ostacoli), e un allenamento su tratti più brevi (in totale 10-15 ostacoli)
sono sufficienti per sviluppare negli atleti le caratteristiche fisiche necessarie e le relative
qualità tecniche. Il numero sommario degli ostacoli superati dagli atleti in 3 passi in una
settimana, in un mese, in un anno di allenamento è riportato nella tab. 10. Tabella 10. Numero degli ostacoli, superati dagli ostacolisti sui 110 e 100 m nell’allenamento
Ciclo di preparazione
All’inizio della tappa di specializzazione
Al termine della tappa di
specializzazione
Settimana 35-40 50-60
Mese 120-150 180-200
Anno 1200-1500 1800-2000
Partecipazione a gare, numero di
gare sulla distanza base
6-8
15-20
Questi parametri di allenamento con gli ostacoli nella tappa iniziale di specializzazione
garantiscono un elevato livello di padronanza della tecnica degli ostacoli, un livello
soddisfacente di preparazione tecnica e, cosa importante, la necessaria base fisica per
l’aumento negli anni seguenti dell’entità del carico allenante e il raggiungimento su
questa base di grandi risultati sportivi. L’entità generale del carico e la dinamica dei
mezzi allenanti nelle differenti tappe del ciclo annuale di preparazione degli ostacolisti
sono riportati nella tab. 11.
Tabella 11. Ripartizione indicativa dei principali mezzi allenanti degli atleti sui 100 e 110 metri in un ciclo annuale nella tappa di specializzazione iniziale
L’efficacia della preparazione dei futuri ostacolisti nella tappa di specializzazione iniziale
si può valutare effettuando i controlli dei valori in tab. 12.
4.1.1. Tappa di preparazione specifica.
In questa tappa la fascia d’età degli ostacolisti sui 110 e 100 m va dai 15-16 anni al
termine dell’età junior di 18 anni. (In Italia, 19 anni).
L’allenamento degli ostacolisti è strutturato tenendo conto del fatto che gli atleti hanno
già assimilato la tecnica degli ostacoli, possiedono l’insieme delle qualità naturali e
acquisite, delle peculiarità e dell’esperienza necessario per il perfezionamento
successivo. In altre parole, gli atleti possiedono “qualità di carattere generale”.
Nella preparazione degli ostacolisti in questa tappa si pone particolare attenzione allo
sviluppo delle qualità di forza veloce e al perfezionamento della tecnica; quest’ultima
richiede anche un elevato sviluppo della destrezza, mobilità delle articolazioni, flessibilità.
Scopo della preparazione degli ostacolisti in questa tappa è il perfezionamento della
preparazione fisica e tecnica e la formazione di specifiche qualità fisiche.
Obiettivi fondamentali sono: 1) L’innalzamento del livello di preparazione della forza
veloce. 2) Perfezionamento delle capacità di sprint. 3) Formazione della resistenza
specifica dell’ostacolista. 4) Formazione e perfezionamento della tecnica degli ostacoli
tenendo conto delle caratteristiche individuali degli atleti. 5) Acquisizione dell’esperienza
di gara e ottenimento di grandi risultati sportivi.
Tabella 12. Normative di verifica degli ostacolisti sui 110 e 100 metri al termine della tappa di specializzazione iniziale
Normative di controllo
Maschi
Femmine
Altezza, cm 170-178 158-162 Peso, Kg 64-70 50-58
Corsa con partenza, sec.: 30 m 4,1-4,3 4,4-4,6 60 m 7,6-7,8 8,1-8,3
100 m 11,6-11,8 13,0-13,5 Salti sul posto, m:
in lungo 2,30-2,60 1,80-2,00 triplo 7,80-8,40 5,80-6,30
Lancio del peso, m 8,50-9,50 8,40-9,00 flessione in avanti (ginocchia
tese) raggiungere il terreno con il palmo
della mano
In questa tappa prosegue il lavoro di accrescimento del livello di preparazione atletica
generale, che costituisce sino al 30-40% (al termine della tappa circa il 25-30%)
dell’intero carico allenante.
Nell’allenamento degli ostacolisti si pone particolare attenzione alla formazione della
velocità dei movimenti. Inoltre è necessario osservare una metodica per la quale
nell’allenamento occorre evitare di allenare in modo intensivo la velocità, e non impiegare
un gran numero di ripetizioni di movimenti dello stesso tipo (per caratteristiche e
struttura), destinati a formare una stabile “velocità negli ostacoli”. Per migliorare
progressivamente le qualità di velocità degli ostacolisti sui 110 e 100 m è necessario
impiegare, oltre alla ripetizione della corsa a massima velocità su tratti di lunghezza
differente , una grande serie di esercizi motori e specifici per la velocità, eseguiti in
condizioni facilitate e non, l’uso di differenti metodiche e strumenti di allenamento che
permettano di risolvere il problema del miglioramento della velocità, principalmente in
relazione alla cosiddetta forza dinamica (cioè, quando si impiega una grande forza in
velocità). Al tempo stesso, relativamente alla corsa a ostacoli nello sviluppo della forza
dinamica, si raccomandano quei carichi massimali che non compromettano l’intera
struttura del movimento fondamentale di gara, e pure favoriscono la formazione (o la
ricostruzione) della tecnica razionale di corsa a ostacoli. Tutte le esercitazioni, tese a
sviluppare la forza dinamica, fanno progredire la velocità delle azioni motorie, se
aumenta la forza nel movimento in cui deve essere raggiunta la velocità massimale.
Nell’insieme, la preparazione della forza veloce, la formazione della velocità e della forza
negli ostacolisti in questa tappa vengono portati a sviluppare la velocità di corsa e a
“trasferirla” alla corsa a ostacoli. Tale processo di “trasferimento” delle qualità di forza è
più efficace quando l’atleta, nella corsa piana, pone l’accento sulla frequenza dei
movimenti e non sull’ampiezza della falcata, ovvero percorre tratti della distanza con
passi leggermente abbreviati, che per struttura ritmica sono simili ai passi della corsa tra
gli ostacoli.
Nel ciclo annuale di preparazione il carico degli esercizi specifici tesi a sviluppare la forza
e la velocità dell’ostacolista, viene suddiviso all’incirca nel seguente modo: esercizi per
la forza nel periodo preparatorio - 60%, nel periodo di gara - 40%, per la velocità -
rispettivamente il 30 e il 70%.
Nello sviluppo delle qualità fisiche specifiche degli ostacolisti si pone particolare
attenzione allo sviluppo della flessibilità e della mobilità articolare, specialmente della
regione del bacino e delle estremità inferiore. E’ dimostrato che un livello sufficiente di
flessibilità e destrezza assicura all’atleta un’esecuzione veloce ed efficace delle azioni
motorie necessarie per la corsa a ostacoli; sviluppando la flessibilità, i muscoli diventano
elastici, cosa che diminuisce la possibilità di traumi nella corsa con ostacoli alti, mentre la
destrezza assicura un margine particolare di azioni motorie agli ostacolisti.
Un’importanza particolare nella struttura delle qualità fisiche ha la resistenza specifica,
considerata come la capacità di mantenere la velocità massimale di corsa raggiunta in
modo che decresca il meno possibile, nonostante l’affaticamento.
In questa tappa si impiegano nell’allenamento due metodi fondamentali dello sviluppo
della resistenza specifica: 1. Ripetute (8-10 volte) di brevi tratti di percorso con ostacoli
(sino a 5-7 ostacoli). 2. Uso di distanze, pari o superiori a quella di base (10-12 ostacoli a
distanza ravvicinata); si raccomanda di percorrere non più di 2-4 tratti in un solo
allenamento. In tal caso si ha la formazione anche del ritmo specifico della corsa a
ostacoli sull’intera distanza (in condizioni di progressivo affaticamento specifico).
Nel complesso nella tappa di perfezionamento si sviluppano le qualità fisiche specifiche
degli ostacolisti sui 110 e 100 m (con l’ulteriore sviluppo delle qualità di forza veloce) e si
forma (alla fine della tappa) un livello elevato di capacità di lavoro specifico e le basi
tecniche della preparazione per la tappa successiva, quella di alta specializzazione.
La pianificazione del ciclo annuale di preparazione di alta specializzazione si dispone in
tal modo: fase preparatoria - 3,5-4 mesi (autunno-inverno), fase delle gare invernali, 1-
1,5 mesi, seconda fase preparatoria, 3 mesi (primavera), fase delle gare estive, 3-3,5
mesi, fase di passaggio (conclusiva), 0,5-1 mese.
Nella tab. 13 sono riportati i parametri fondamentali dei carichi allenanti e di gara nella
tappa di alto perfezionamento (dati validi al termine della tappa).
Gli obiettivi fondamentali dell’allenamento degli ostacolisti sui 110 e 100 m ostacoli nelle
fasi preparatorie (autunno-inverno e primavera) sono: 1. Innalzamento del livello della
preparazione fisica generale. 2. Formazione di qualità fisiche specifiche (motorie):
velocità, forza, resistenza, flessibilità, destrezza. 3. Formazione e perfezionamento della
tecnica degli ostacoli: fase iniziale, superamento degli ostacoli, ritmo di corsa tra gli
ostacoli.
Mezzo base della pianificazione della preparazione degli ostacolisti è il ciclo settimanale,
comprendente 6-8 sedute (4-5 con ostacoli, 2-3 di corsa piana, preparazione atletica
specifica e generale), l’allenamento per tappe (per es., la fase di preparazione specifica),
può svolgersi due volte al giorno.
Tabella 13. Ripartizione indicativa del carico allenante e di gara annuale (%) degli ostacolisti sui 110 e 100 metri in un ciclo annuale nella tappa di alta specializzazione
(*)Nota. Nel numeratore sono indicate i valori per le donne, nel denominatore quelli per gli uomini
In tutte le tappe della fase di preparazione si effettua il lavoro in base alla preparazione
fisica generale e all’aumento del livello della preparazione fisica specifica, alla
formazione della tecnica effettiva della corsa a ostacoli e al perfezionamento della
tecnica. Accanto a queste finalità del processo di allenamento in tappe differenti della
fase preparatoria, nello schema del ciclo settimanale di allenamento rientrano specifici
mezzi allenanti, e in particolare: nella tappa generale (di sviluppo), sprint in movimento o
dalla linea di partenza, corsa a ostacoli (6-7) su sezioni di percorso; nella tappa specifica,
corsa a ostacoli (10-12) su sezioni di percorso.
L’allenamento degli ostacolisti di livello sui 110 e 100 m nel periodo agonistico è molto
individualizzato.
Nella tappa di sviluppo della forma il carico dei mezzi allenanti specifici è maggiore che
nella tappa di specifica preparazione agonistica. Ciò è determinato dalla specificità delle
finalità e degli obiettivi della preparazione e dalla partecipazione a gare in tappe
differenti del periodo agonistico.
In questa tappa della preparazione gli ostacolisti gareggiano frequentemente.
Partecipano a gare di corsa piana (100, 200 m, staffetta 4x100 m) e di ostacoli in
competizioni di controllo, di allenamento, eliminatorie e di altro tipo; nella tappa di
preparazione superiore partecipano a gare importanti (culminanti) e di verifica,
soprattutto di ostacoli.
Nella preparazione degli ostacolisti sui 110 e 100 m nella tappa di perfezionamento è
utile orientarsi su modelli specifici che riflettano differenti (fondamentali) aspetti della
preparazione degli atleti di livello (tab. 17).
Tabella 17. Caratteristiche degli ostacolisti di elevata categoria sui 100 e 110 hs.
Normative di verifica
Uomini
Donne
Altezza, cm 182-187 168-176
Peso, kg 78-85 58-66
Corsa dalla partenza, sec.:
30 m 3,8-3,9 4,0-4,2
60 m 6,7-6,9 7,3-7,5
100 m 10,3-10,6 11,5-11,8
200 m 20,8-21,0 24,0-24,6
Balzi sul posto, m:
in lungo 3,10-3,30 2,40-2,60
triplo 9,20-9,80 7,40-7,60
Lancio del peso, m: 12,0-13,0 11,00-12,50
Tempi sui 110 m
(100 m), sec. 14,2-14,6 13,0-13,2
Miglior tempo di superamento di una distanza tra gli ostacoli
1,04-1,08 1,00-1,06
Coefficiente di resistenza specifica 1,00-1,03 1,00-1,02
4.2. Allenamento nella corsa sui 400 m ostacoli.
4.2.1. Tappa di specializzazione iniziale
Nella tappa di specializzazione iniziale degli ostacolisti sui 400 m si devono risolvere i
seguenti problemi. 1) Formazione negli allievi della rappresentazione dei 400 m ostacoli.
2) Assimilazione dell’intera struttura (e dei singoli elementi) dell’esercizio agonistico. 3)
Apprendimento del superamento sicuro degli ostacoli con entrambe le gambe. 4)
Assimilazione del ritmo specifico di corsa a ostacoli, capacità di percorrere le distanze tra
gli ostacoli con un diverso numero di passi. 5) Capacità di distribuire lo sforzo nella corsa
lungo la distanza di gara.
In tal modo, si costituisce la tecnica della corsa a ostacoli, che è la base della
preparazione successiva degli atleti.
Nella tappa di specializzazione iniziale degli ostacoli prosegue il lavoro di aumento del
livello di preparazione atletica, l’aumento della gamma delle capacità motorie degli
ostacolisti, che si realizza nella struttura dell’esercitazione agonistica (nella sua
completezza o negli elementi).
La relazione tra il lavoro di allenamento specifico di preparazione fisica generale e
specifica (in base alla padronanza della tecnica della corsa sui 400 m ostacoli) all’inizio
della tappa è fissata rispettivamente nel 70-80% e nel 20-30%; al termine della tappa di
specializzazione iniziale, al lavoro fisico generale si assegna sino al 40-50% dell’intero
carico allenante, il tempo rimanente va all’allenamento specifico.
Il contenuto dei mezzi allenanti specifici degli ostacolisti sui 400 m in questa tappa in
pratica non si differenzia da quello degli ostacolisti su distanze brevi (nell’allenamento
prevalgono tratti di distanza con 3-5 ostacoli, al termine della tappa quelli con 6-7
ostacoli). Tabella 18. Contenuto del lavoro specifico con ostacoli degli ostacolisti sui 400 m nella tappa di specializzazione iniziale
Ciclo di preparazione
All’inizio della tappa di specializzazione
Al termine della tappa di
specializzazione
Settimana 40-45 ostacoli, di cui 12-15 corsi al ritmo di corsa dei 400 m
50-60 ostacoli, di cui 25-30 al ritmo di corsa dei 400 m
Mese 140-160 ostacoli, di cui 45-55
al ritmo di corsa dei 400 m 200-220 ostacoli, di cui 100-110
al ritmo di corsa dei 400 m
Anno 1200-1500 ostacoli, di cui 400-500 al ritmo di corsa dei 400 m
1800-2000 ostacoli, di cui 700-800 al ritmo di corsa dei 400 m
Partecipazione a gare (n° di gare sulla distanza base)
3-4 8-10
Varia leggermente (rispetto agli ostacolisti sui 110 e 100 m) la struttura dei mezzi
allenanti degli ostacolisti sui 400 m: si superano circa 1/3 (all’inizio della tappa) e sino a
1/2 (al termine ) del numero generale degli ostacoli (con un’altezza degli ostacoli di 91,4
e 76,2 cm); le distanze tra gli ostacoli vengono percorse in un numero diverso di passi
(10-18 passi, a seconda delle capacità individuali degli ostacolisti). Allo stesso modo si
forma e perfeziona il corrispondente ritmo di corsa dei 400 m ostacoli, la tecnica di
superamento degli ostacoli con entrambe le gambe. Nella tab. 18 è riportato il numero
sommario di ostacoli, superati dagli ostacolisti sui 400 m in diversi periodi della
preparazione.
Il lavoro di allenamento specifico nella tappa di specializzazione iniziale è sufficiente per
formare negli ostacolisti principianti un interesse solido per la corsa sui 400 m, oltre ad
assicurare un alto grado di padronanza della tecnica degli ostacoli, lo sviluppo delle
qualità fisiche degli ostacolisti e della preparazione tecnica. Nel complesso questo crea
una base “fisico-tecnica” per il successivo perfezionamento sportivo. Nella tab. 19 è
mostrato il carico di allenamento e agonistico degli ostacolisti sui 400 m nella tappa di
specializzazione iniziale (dati riferiti al termine della tappa). Come mezzo di verifica della
preparazione dei giovani ostacolisti sui 400 m in questa tappa possono servire i modelli
degli ostacolisti sui 110 e 100 m (v. tab. 17).
Tabella 19. Ripartizione indicativa del carico annuale dei mezzi allenanti di base (in %) degli ostacolisti sui 400m nella tappa di specializzazione iniziale.
N° di gare - - - 3-4 2-3 - 2-3 3-4 3 2-3 2 2 22+3 su distanze
varie
Per raggiungere ottimi risultati sportivi si richiede all’atleta, oltre alla preparazione di forza
veloce, anche una straordinaria resistenza specifica, che si rivela: a) nella capacità di
mantenere un’elevata velocità di corsa sulla distanza; b) mantenere un ritmo ottimale (il
più razionale) di corsa; c) superare con efficacia (con la tecnica corretta) gli ostacoli,
nonostante il progressivo affaticamento.
L’allenamento allo scopo di accrescere il livello delle qualità di forza veloce degli
ostacolisti sui 400 m nella tappa di alta specializzazione corrisponde all’allenamento
analogo sulle distanze brevi.
Si possono indicare due metodi differenti di sviluppare la resistenza specifica degli
ostacolisti sui 400 m.
1. Ripetute su brevi (2-3 ostacoli, 100-120 m) e medi (sino a 5 ostacoli, 200 m) tratti di
distanza; numero delle ripetute - 5-6 sulle distanze brevi, 3-4 sulle medie. Gli intervalli di
riposo tra le ripetute vengono scelte individualmente. Tuttavia devono essere
sicuramente un po’ abbreviate, perchè si possa iniziare la ripetuta successiva quando il
recupero è ancora incompleto.
2. Percorrenza di lunghi tratti (8-10 ostacoli, 300-400 m). In tal caso la quantità di ripetute
non supera 2-4, gli intervalli di riposo tra le ripetute sono normali - sino al recupero.
Nell’uso di tratti lunghi è necessario superare le differenti sezioni della distanza variando
il ritmo di corsa tra gli ostacoli (usando un numero differente di passi), creare una
variante agonistica, formare e perfezionare il ritmo ottimale e la cadenza della corsa sulla
distanza.
L’allenamento ciclico annuale nella tappa di alta specializzazione. Il processo di
allenamento in questa tappa assume i tratti caratteristici della preparazione degli atleti di
alto livello. Esso si divide in periodi preparatori e agonistici (invernali ed estivi) con l’uso
di differenti mezzi e metodiche di allenamento per risolvere problemi specifici in tappe di
sviluppo generale e specifico.
Gli obiettivi fondamentali dei carichi allenanti e agonistici degli ostacolisti sui 400 m nel
periodo di preparazione sono: 1) Accrescere il livello di preparazione atletica. 2)
Sviluppare le qualità fisiche specifiche: forza, velocità, resistenza specifica. 3)
Formazione e perfezionamento della tecnica della corsa a ostacoli. Nel ciclo settimanale
di preparazione, 6-8 sedute che includano 3-4 allenamenti con ostacoli, 3-4 di corsa
piana e di preparazione fisica generale.
L’allenamento degli ostacolisti sui 400 m nella tappa primaverile del periodo preparatorio
è leggermente diverso da quello del periodo autunno-inverno. Quando gli atleti si
allenano su pista c’è la possibilità di allenarsi sull’intera distanza con una normale
disposizione degli ostacoli. In questo periodo si pone grande attenzione alla formazione e
al perfezionamento del ritmo di corsa, al perfezionamento delle qualità fisiche,
dell’esperienza motoria e della tecnica di corsa nella struttura di gara. La velocità di corsa
nei tratti allenanti della distanza in questa tappa è simile a quella di gara. Percorrendo le
sezioni della distanza a questa velocità, gli atleti fanno particolare attenzione al ritmo di
corsa tra gli ostacoli ed effettuano un cambio di ritmo nella seconda parte della distanza.
Questo tipo di allenamento (di rielaborazione del ritmo) deve essere effettuato dagli
ostacolisti unitamente al perfezionamento della tecnica di superamento degli ostacoli
sulle differenti parti della distanza. In questo stesso tipo di allenamento viene anche
perfezionata la resistenza specifica degli ostacolisti.
Parallelamente, nella tappa primaverile del periodo preparatorio aumenta il carico di
sprint e di corsa, tesa ad aumentare il livello di resistenza veloce degli ostacolisti sui 400
m (corsa su tratti superiori ai 100 m).
Il periodo agonistico. Nel periodo agonistico invernale gli ostacolisti sui 400 m, di
regola, gareggiano su brevi distanze (corsa piana e a ostacoli), nella corsa sui 400-600
m; non si esclude la partecipazione a gare di corsa sugli 800 m. In questo periodo gli
atleti acquisiscono l’esperienza di gara, perfezionano la tecnica (nella corsa piana e a
ostacoli), sviluppano ulteriormente le qualità di forza veloce e di resistenza alla velocità.
Anche la partecipazione degli ostacolisti alle gare invernali è un mezzo eccellente di
trasformazione psicologica da un grande carico allenante monotono all’attività agonistica
più intensa e gratificante sul piano emozionale.
Scopo principe della preparazione degli ostacolisti sui 400 m nel periodo agonistico è lo
sviluppo delle qualità fisiche specifiche e della tecnica (come base del perfezionamento
nella tappa successiva di preparazione pluriennale).
Nel periodo agonistico estivo gli atleti partecipano 15-18 volte a gare sui 400 m (8-10
gare), partecipano a gare di corsa piana sui 200 e 400 m, prendono parte attiva alla
staffetta 4x400 m. Agli ostacolisti sono anche utili gare di corsa a ostacoli su distanze
brevi (100 e 110 m, soprattutto nel primo periodo agonistico). Tabella 21. Modello delle caratteristiche degli atleti di categoria sui 400 m ostacoli (tappa di alta specializzazione)
Parametri di verifica
Maschi
Femmine
Altezza, cm 175-180 162-167
Peso, kg 68-72 54-56
Tempi nella corsa, sec.:
400 m ostacoli 51,5-52,5 58,0-59,0
400 m piani 48,0-49,0 54,0-55,0
200 m 22,0-23,0 24,6-25,5
100 m 11,0-11,5 12,3-12,6
Tempi intermedi nei 400 m hs, sec.:
primi 200 m 24,5-25,5 26,5-27,5
ultimi 200 m 27,0-28,0 31,5-32,5
Differenza in, sec.: tra il tempo sui 400 m hs e i 400 m piani
3,0-3,5 4,0-4,5
Differenza in sec. tra il tempo dei primi 3,0-4,0 4,0-5,0
200m e gli ultimi 200m nei 400m hs
Differenza in sec. tra il tempo nei primi 2,5-3,5 3,0-4,0
200m dei 400m ostacoli e il miglior
tempo nei 200 m piani
Balzi da fermo, m:
in lungo 2,80-3,00 2,50-2,70
triplo 8,80-9,00 7,50-7,80
Nella tab. 21 sono riportate le caratteristiche dell’attività agonistica e dei principali aspetti
della preparazione, che gli atleti devono raggiungere al termine della tappa di alta
specializzazione. Tali caratteristiche sono rappresentate da indicatori di verifica
(normativi), in base ai quali gli atleti correggono la preparazione, e una volta raggiunti tali
valori, possono passare alla tappa successiva della preparazione pluriennale. I modelli
presentati comprendono i risultati degli atleti sulle distanze base e affini, e anche su tratti
intermedi della distanza fondamentale. La differenza dei risultati nella corsa sui 400 m
ostacoli e piana può servire da indicatore della tecnica degli ostacolisti, dell’efficacia del
ritmo negli ostacoli; la differenza dei risultati nella corsa tra la prima e la seconda parte
della distanza mostra il livello di sviluppo della resistenza specifica degli ostacolisti.
4.2.3. Tappa di perfezionamento
Giunti alla preparazione nella tappa di perfezionamento, gli ostacolisti sui 400 m
possiedono quelle qualità, che assicurano grandi risultati, e corrispondono ai modelli (v.
tab. 21). Tabella 22. Modello delle caratteristiche degli atleti di categoria sui 400 m ostacoli (tappa di perfezionamento)
Parametri di verifica
Maschi
Femmine
Altezza, cm 185-186 172-175
Peso, kg 78-82 58-64
Tempo nella corsa, sec:
400 m ostacoli 49,0-50,0 55,0-56,0
400 m piani 46,0-47,0 51,5-52,0
200 m 21,0-21,5 23,0-23,6
100 m 10,5-10,7 11,5-11,8
Tempi intermedi nei 400 m ostacoli, sec.:
primi 200 m 23,0-24,0 24,5-25,5
ultimi 200 m 26,0-26,5 27,0-28,0
Differenza in sec. tra il tempo di corsa sui 2,5-3,0 3,5-4,0
400 m hs e i 400 m piani.
Differenza tra il tempo dei primi 200m e dei secondi 200m nei 400 m hs.
2,0-3,0 3,0-4,0
Il perfezionamento della preparazione specifica è il compito principale degli ostacolisti sui
400 m in questa tappa. L’allenamento si costruisce sulla base dell’innalzamento del
livello di preparazione di forza veloce e di resistenza specifica degli atleti, del
perfezionamento del ritmo di corsa e delle capacità tecnico-tattiche. La soluzione di
questi compiti è possibile grazie all’aumento del carico di allenamento specifico intensivo
tenendo conto necessariamente delle capacità individuali di ciascun ostacolista di
categoria.
Come punti di riferimento nella preparazione degli ostacolisti sui 400 m nella tappa di
perfezionamento possono essere utili i modelli, presentati nella tab. 22.
Particolare importanza in questa tappa ha la preparazione agonistica.
Le competizioni degli ostacoli sui 400 m sono un mezzo particolarmente importante di
preparazione, in quanto, praticamente solo durante la gara, si crea un’adeguata base
emozionale, si affrontano carichi fisici massimali, si è sottoposti a tensione psicologica
ecc., ed è possibile perfezionare con sufficiente efficacia il ritmo di corsa, la tecnica, le
qualità fisiche in un insieme unitario.
Nel periodo agonistico invernale, quando non si svolgono competizioni sulla distanza
base, gli ostacolisti gareggiano su distanze piane e sui 110 e 100 m ostacoli.
Allenamento ciclico annuale degli atleti nella tappa di perfezionamento. Il ciclo
annuale di preparazione degli ostacolisti di categoria sui 400 m corrisponde nei tratti
generali al ciclo annuale di preparazione degli ostacolisti su distanze brevi. Come gli
ostacolisti sui 110 e 100 m, per gli ostacolisti sui 400 m la durata delle diverse tappe può
variare a seconda del calendario delle gare, ma in genere la struttura e il contenuto
metodico delle tappe di preparazione sono simili. Nella tab. 23 sono riportati i carichi
allenanti e agonistici in periodi differenti del ciclo annuale.
La durata dei periodi di allenamento degli ostacolisti sui 400 m è la seguente: periodo
preparatorio autunno-inverno - 18 settimane (ottobre-gennaio); periodo agonistico
(marzo-aprile, maggio), periodo agonistico estivo - 16 settimane (giugno-settembre),
periodo conclusivo (di passaggio) - 2 settimane. Tabella 23. Ripartizione esemplificativa del carico annuale allenante e agonistico (in %) degli atleti sui 400 m ostacoli nella tappa di perfezionamento